Libro sette, capitolo 10: Il chiarimento

   Liberamente ispirato al libro sette, capitolo 10: il racconto di Kreacher

 La mattina dopo Harry si svegliò in un sacco a pelo sul pavimento del salotto. 

Era tra la notte e l'alba, e tutto taceva, tranne i respiri profondi e tranquilli di Ron e Hermione.
Pensò alle accuse rivolte a Silente da Zia Muriel, alla missione sugli Horcrux, e a Godric's Hollow. E poi agli Stregatti, sempre alle sue costole. 

Non riusciva a stare lì sdraiato in compagnia di quei pensieri amari. 
Alla disperata ricerca di qualcosa da fare per distrarsi uscì dal sacco a pelo, prese la bacchetta e strisciò fuori dalla stanza.
Sul pianerottolo sussurrò 'Lumos' e salì le scale alla luce della bacchetta, raggiungendo il terzo e ultimo pianerottolo, dove c'erano due porte. 
Quella di fronte a lui aveva una targa in cui era indicato il nome 'Sirius'.
Harry entrò trovandosi di fronte alla camera di un adolescente, che aveva ornato le pareti con poster di moto e ragazze in bikini. C'era anche una foto di gruppo dei quattro Malandrini di Hogwarts con suo padre.

Harry aveva l'impressione che tutta la casa, compresa quella stanza,  fosse stata 'frugata' da qualcuno, magari da Piton o Mundungus, oppure da Pietra. 
Pietra no...la camera era stata frugata si, non semidistrutta.

                                        

Si chinò e raccolse alcuni fogli sul pavimento, e tra questi c'era una lettera strappata, appallottolata e scritta a mano proprio da sua madre a Sirius.
Lily raccontava del suo primo e ultimo Natale trascorso con il piccolo Harry, del suo successivo compleanno, degli amici che erano venuti a trovarla in quei mesi, e delle strane storie su Silente accennate da Bathilda Bath, e parlava di una foto dove era possibile vedere Harry che sfrecciava su una scopa giocattolo. 
Infine, un informazione curiosa: Silente, che non aveva bisogno di un mantello magico per rendersi invisibile, aveva preso il Mantello dell'invisibilità a suo padre.
Avevano avuto un gatto...forse era morto come i suoi genitori a Godric's Hollow...oppure fuggito quando non era rimasto nessuno a nutrirlo...oppure un agente segreto dell'Ordine di Gattaca che riferiva direttamente a...

"Il tuo gatto era un nostro agente" miagolò lo Stregatto alle sue spalle. "E' morto  eroicamente di vecchiaia, sai".

Harry si voltò, ma di Pietra non c'era più traccia. A che gioco giocava? Aveva frugato lui la casa? Possibile che Silente gli avesse chiesto di non intervenire....di lasciarlo morire? Se ammesso che fosse vero...per quale motivo?

Harry non si lasciò distrarre un minuto di più e perlustro il pavimento in cerca della parte mancante della lettera di sua madre.
Infine, la guancia contro il pavimento, individuò quello che sembra un pezzo di carta strappata sotto cassettone. Lo prese: era la foto, quasi intera, che Lily aveva descritto nella lettera. 
Harry s'infilò la foto in tasca insieme alla lettera di Lily e continuò a cercare la seconda pagina.
Dopo un altro quarto d'ora, tuttavia, dovette concludere che il resto della lettera di sua madre era sparito. 
Forse il trafugatore misterioso aveva trovato nella pagina mancante delle informazioni preziose per il Signore Oscuro oppure era stata semplicemente persa.

Harry rilesse l'ultima parte della lettera...'sembrava impossibile che Silente...', cosa?

"Harry? Harry! Harry!"

"Rispondi o morirà d'infarto prematuramente, Harry" miagolò un'altra voce felina conosciuta. 
Era il professor Conan Scintillo, anche lui invisibile. Ma cosa c'era in quella casa? Un congresso per felini magici?

"Sono qui" gridò lui. "Cosa è successo?"

"E' successo che sei un idiota e un..." mormorò Pietra.
"Non si dicono queste cose al Prescelto!" lo interruppe Eileen. 

Seguì una risatina isterica.

"E' la parola più affettuosa su di lui che Pietra abbia pronunciato nell'ultima settimana" obiettò Daisy. "Comincio a nutrire qualche speranza per una rapida riconciliazione"   

Uno scalpiccio fuori dalla porta ed entrò Hermione. 

"Ci siamo svegliati e non ti abbiamo trovato!" ansimò.
"Si voltò e urlò: "Ron! E' qui!"

La voce seccata di Ron echeggiò da parecchi piani di sotto.

"Bene! Digli da parte mia che è un idiota!"

"Vedi che avevo ragione, miao" sibilò lo Stregatto all'orecchio di Harry.
"In questa stanza mi sento in buona compagnia, Pietra" mormorò Harry. "Stavi trafugando qualcosa qui, per caso?...Una lettera di mia madre, per esempio?"
"Neanche per sogno! Stavamo solo cacciando qualche topo quando sei entrato a disturbare. Così hai fatto fuggire la nostra colazione".

"Harry, per favore, non sparire così, eravamo terrorizzati! Perché sei venuto quassù, comunque?". La ragazza osservò la stanza devastata. "Cosa stavi facendo?"
"Guarda cosa ho trovato"

Il Grifondoro passò la lettera e il pezzo della foto all'amica che osservò i documenti con interesse e poi si guardò intorno.

"Hai fatto tu questo disastro, o era già così quando sei entrato?"
"Qualcuno ha frugato la stanza prima di me" rispose Harry.
"Lo immaginavo. Tutte le stanze in cui sono entrata salendo sono sottosopra. Cosa pensi che cercassero?"
"Informazioni sull'Ordine, se era Piton"
"Ma doveva già avere tutto quello che gli occorreva, voglio dire, ne faceva parte, no?"
"Bè, allora" ribatté Harry, desideroso di discutere la sua teoria. "Informazioni su Silente. La seconda pagina della lettera, per esempio. Conosci questa Bathilda che nomina mia mamma, lo sai chi è?"
"Chi è?"
"Bathilda Bath, l'autrice di..."
"Storia della Magia" concluse Hermione, incuriosita. "Quindi i tuoi genitori la conoscevano? E' stata una storica della Magia incredibile".
"Ed è ancora viva" disse Harry. "Abita a Godric's Hollow. La zia di Ron, Muriel, ne parlava ieri al matrimonio. Conosceva anche la famiglia di Silente. Dovrebbe essere interessante parlare con lei, no?"

Il sorriso di Hermione era un po' troppo comprensivo, per i gusti di Harry.
Si riprese lettera e foto e le infilò nel borsellino che portava al collo, per non doverla guardare negli occhi e tradirsi.

"Capisco perché ti piacerebbe parlare con lei dei tuoi genitori, e anche di Silente" osservò Hermione. "Ma non ci sarebbe d'aiuto nella ricerca degli Horcrux, no?".
Harry non rispose e lei aggiunse in fretta: "Harry, lo so che vuoi andare tanto a Godric's Hollow, ma io ho paura...mi spaventa la facilità con cui ci hanno trovato ieri i Mangiamorte. Sono sempre più convinta che dovremmo evitare il posto dove sono sepolti i tuoi genitori, sono sicura che si aspettano che tu ci vada".
"Non è solo questo" ribatté Harry, sempre evitando di guardarla. "Muriel ha raccontato delle cose su Silente al matrimonio. Vorrei solo sapere se è vero o no..."
"Harry, pensi veramente di poter trovare la verità in quel che dicono una vecchia perfida come Muriel o Rita Skeeter? Come fai a crederci? Tu conoscevi Silente!"
"Così pensavo" borbottò lui.
"Ma sai quanto era falso tutto quello che Rita Skeeter ha scritto su di te! Doge ha ragione, come puoi permettere che queste persone sciupino i tuoi ricordi di Silente?".

Lui distolse lo sguardo, desiderava conoscere come stavano veramente le cose.. 

"La Granger ha ragione su Silente, ma tu dovresti andare a Godric's Hollow" mormorò Pietra a un orecchio del ragazzo. "Magari incontri un Horcrux che canta carole natalizie, ghghgh!...Bè, sei un audace Grifondoro, puoi andarci anche da solo!...Insieme a noi, no miao? ".
"Volete farvi perdonare?" rispose Harry con le labbra socchiuse.
"Siamo ripartiti con la zampa sbagliata, Harry?" aggiunse Conan sospirando. "Non abbiamo niente da farci perdonare; eseguivamo ordini. Punto e miao".

Perché erano tutti così decisi da impedirgli di arrivare alla verità, a parte gli Stregatti?

                                    

"Scendiamo in cucina?" disse Hermione dopo una breve pausa. "A cercare qualcosa per fare colazione?"
Lui acconsentì, ma di malavoglia, e la seguì sul pianerottolo passando davanti a una seconda porta, dove c'era attaccato un cartello scritto in bella calligrafia: 

'Non entrare senza il permesso di Regulus Arcturus Black'.

Harry si sentì percorrere dall'eccitazione, senza sapere subito perché. Rilesse il cartello. Hermione era già una rampa di scale più giù.

"Hermione" la chiamò, sorpreso che la sua voce suonasse così calma, "torna qui"
"Cosa succede?"
"R.A.B. Credo di averlo trovato".

Hermione trattenne rumorosamente il fiato e corse di nuovo su.

"Nella lettera di tua Mamma? Ma io non ho visto..."

Harry scosse il capo e indicò il cartello.  Lei lo lesse, poi gli strinse il braccio così forte che lui fece una smorfia.
"Il fratello di Sirius?" sussurrò.
"Era un Mangiamorte" rispose Harry. "Me l'ha raccontato Sirius. Si unì a loro quando era molto giovane, poi ebbe paura e cercò di andarsene...e così lo uccisero".
"Tutto torna!" esclamò Hermione. "Se era un Mangiamorte, era vicino a Voldemort, e se aveva aperto gli occhi forse lo voleva eliminare!"

Lasciò andare Harry, si appoggiò alla balaustra e urlò: "Ron! Ron! Vieni qui subito!"

"Se volevi sapere cosa significava R.A.B. potevi chiedercelo" sussurrò Eileen alle spalle di Harry.
"Avresti avuto l'informazione molto prima" aggiunse Daisy stizzita. "Ma sei stato poco collaborativo ultimamente". 
"Chi?...Io?" sibilò Harry.

Ron comparve un minuto dopo, affannato, brandendo la bacchetta.

"Alla buon ora!" mormorò Pietra. "Se eravamo Mangiamorte..."

"Che cosa succede?...Se sono un'altra volta i ragni giganti, voglio fare colazione prima di..."

Alla vista del cartello sulla porta di Regulus, che Hermione gli stava indicando in silenzio, aggrottò la fronte. 

"Cosa? Era il fratello di Sirius, no? Regulus Arcturus...Regulus...R.A.B.! Il medaglione...non pensi che...?"
"Scopriamolo" disse Harry. Spinse la porta: era chiusa a chiave. Hermione puntò la bacchetta contro la maniglia e disse: "Alohomora". Uno scatto e la porta si spalancò. 

Varcarono la soglia insieme, guardandosi attorno. I colori di Serpeverde, smeraldo e argento, erano ovunque. Lo stemma dei Black era dipinto con straordinaria cura sopra il letto, assieme al suo motto, Toujours pur. 
Una collezione di ritagli di giornali ingialliti parlavano di Voldemort, mentre una foto del Quidditch rivelò che Regulus era stato un Cercatore.

                                    

Harry notò che anche in quella stanza qualcuno aveva frugato prima di loro: c'erano cassetti rovesciati e una bottiglia d'inchiostro rotta da poco, il liquido appiccicoso sparso dappertutto.

"C'è un modo più semplice" intervenne Hermione mentre Harry si ripuliva le dite macchiate sui Jeans.
Levò la bacchetta e disse: "Accio Medaglione!"
Non accade nulla.
"Quindi non c'è?" disse Ron deluso, intento a cercare nelle pieghe delle tende.
"Bè, potrebbe essere ancora qui, ma protetto da incantesimi" rispose Hermione. "Incantesimi per evitare che venga richiamato con la magia, sapete".
"Come quello che Voldemort ha imposto al bacile di pietra nella caverna" disse Harry ricordando che non era riuscito ad Appellare il medaglione falso.
"E allora come facciamo a trovarlo?" chiese Ron.
"Cerchiamo" concluse Hermione.
"Questa si che è un'idea" commentò Ron alzando gli occhi al cielo, e riprese a osservare le tende.

Dopo un'ora di ricerche i tre Grifondoro dovettero concludere che il medaglione non c'era.

In un primo momento Hermione dichiarò che Regulus avrebbe potuto nasconderlo in un altro posto della casa, poi ebbe un'improvvisa illuminazione e smise di elencare tutte le trappole magiche trovate nell'abitazione dei Black.

Harry e Ron la guardarono. Aveva un piede a mezz'aria, con l'aria stordita di chi sia stato appena Obliviato; il suo sguardo era assente.

"Demenza senile precoce?" mormorò Conan nel pianerottolo.
"Speriamo di no" rispose Pietra. "Il nostro Presidente delle Colonie Feline Magiche, il vecchio Noli, ci basta e ci avanza".

"Qualcosa non va?" le chiese Ron.
"C'era un medaglione" rispose lei.
"Cosa?" esclamarono Harry e Ron in coro.
"Nella credenza del salotto. Nessuno riusciva ad aprirlo. E noi...noi..."

Per Harry fu come se un mattone gli fosse scivolato dal petto nello stomaco. Se lo ricordava benissimo: aveva perfino tenuto in mano quell'oggetto quando se l'erano passato, cercando a turno di aprirlo. Era stato gettato in un mucchio di rifiuti, insieme alla tabacchiera di polvere di Capperuncolo e al carillon che metteva sonno a tutti...

"Per tutti i ratti di Merlino! l'ho addentato anch'io" sibilò lo Stregatto. "Credevo ci fosse un cioccolatino di pregio..."
"Scartarlo prima, no?" chiese Eileen.
"Non si apriva..."
"E siccome l'involucro non si apriva..." bisbigliò Daisy
"...Ho cercato di romperlo ma con un Incantesimo nella soffitta, una Miagolo-bombarda Maxima..." continuò Pietra.
"E quindi...?" chiesero gli altri in coro.
"Niente da fare" miagolò il direttore di Violafucsia con il musetto imbronciato. "Ho dovuto ricostruire una parte della soffitta e poi l'ho rimesso nella spazzatura e l'ho lasciato prendere a...a..."
"A chi, miao?" domandarono i suoi amici felini in coro.

Ma un Grifondoro fu più veloce a dare la risposta.

"Kreacher si è ripreso un sacco di cose" rammentò Harry. Era l'unica possibilità, l'ultima labile speranza a cui aggrapparsi. "Aveva un mucchio di roba nascosta nel suo armadio in cucina. Andiamo". 

Giunto in cucina di corsa, Harry spalancò l'armadio. C'era di tutto, anche un topo morto che rotolò sinistro sul pavimento. Pietra comprese al volo che non era carne fresca.
Ron gemette, lasciandosi cadere su una sedia. Hermione chiuse gli occhi.

"Non è ancora finita" disse Harry e chiamò ad alta voce: "Kreacher!"

Si sentì un forte crac e l'Elfo Domestico che Harry aveva a malincuore ereditato da Sirius comparve dal nulla davanti al focolare freddo e vuoto: piccolo, alto la metà di un uomo, la pelle pallida gli cadeva addosso in mille pieghe e ciuffi di peli bianchi gli sbucavano abbondanti dalle orecchie da pipistrello. 
Indossava lo straccio sudicio col quale l'avevano conosciuto, e lo sguardo sprezzante che posò su Harry mostrò che il suo atteggiamento nei confronti del nuovo padrone non era mutato più del suo abbigliamento.

"Padrone" gracchiò con la sua voce da rana, e s'inchinò, borbottando, rivolto alle proprie ginocchia, "di ritorno nella vecchia casa della mia padrona con quel traditore del suo sangue di Weasley e la sudicia Mezzosangue..."
"Ti proibisco di chiamare chicchessia 'traditore del suo sangue' o 'sudicio Mezzosangue' " ringhiò Harry.

L'Elfo non rispose. Gli Stregatti sospirarono, e anche se invisibili, il giovane Grifondoro lì sentì alle sue spalle.

Ho una domanda da farti" riprese Harry, col cuore che batteva forte, "E ti ordino di rispondere con sincerità. Capito?"
"Si, padrone" rispose Kreacher inchinandosi di nuovo e mugugnando le offese precedenti.
"Due anni fa, c'era un grosso medaglione d'oro nel salotto di sopra. Noi l'abbiamo buttato via. Lo hai ripreso tu?"

Ci fu un attimo di silenzio. Kreacher si raddrizzò e guardò in faccia Harry. Poi disse: "Si".

"E adesso dov'è?" chiese Harry esultante. Sui volti di Ron e Hermione si leggeva la gioia.

"Andato" disse Kreacher chiudendo gli occhi.
"Andato?" ripeté Harry. "Come sarebbe, 'andato' ?"

L'Elfo rabbridì e oscillò.

"Kreacher" scandì Harry con decisione, "ti ordino..."
"Mundungus Fletcher" gracchiò l'Elfo. "Ha rubato tutto Mundungus Fletcher: i ritratti della signora Bella e della signora Cissy, i guanti della mia padrona, l'Ordine di Merlino, Prima Classe, i calici con il blasone di famiglia, e...e..."

Kreacher inghiottì l'aria, con il petto concavo che si alzava e si abbassava veloce, spalancò gli occhi ed emise un urlo agghiacciante. 

"...e il medaglione, il medaglione di padron Regulus, Kreacher ha sbagliato, Kreacher non ha obbedito agli ordini!"

Harry reagì d'istinto appena Kreacher afferrò l'attizzatoio del focolare, si gettò sull'Elfo e lo schiacciò a terra. 
L'urlo di Hermione si mescolò con quello di Kracher, ma Harry gridò più forte di entrambi: "Kreacher, ti ordino di stare fermo!"

Sentì l'Elfo immobilizzarsi e lo lasciò andare. 
Kreacher era lungo disteso sul freddo pavimento di pietra e dagli occhioni gonfi colavano lacrime.

"Stai conducendo un interrogatorio veramente imbarazzante contro un povero Elfo Anziano" miagolò Conan con un tono di voce basso ma deciso. "Ti consiglio miagolamente di non diventare agli occhi di Kreacher come il tuo Padrino".
"Come...Sirius?" mormorò Harry ripensando al comportamento di Sirius nei confronti di Kreacher.

                                 

"Harry, lascia che si alzi" sussurrò Hermione.
"Così può picchiarsi con l'attizzatoio?" sbuffò Harry, inginocchiandosi davanti all'Elfo. "Non credo proprio. Avanti, Kreacher, voglio la verità: come fai a sapere che Mundungus Fletcher ha rubato il medaglione?"
"Kreacher ha visto!" esalò l'Elfo, con le lacrime che gli scorrevano sul grugno, e dentro la bocca dai denti grigi. "Kreacher ha visto che usciva dall'armadio di Kreacher con le mani piene di tesori. Kreacher ha detto al ladraccio di smetterla, ma Mundungus Fletcher ha riso ed è f-fuggito..."
"Hai detto che il medaglione era di padron Regulus" insisté Harry. "Perché? Da dove veniva? Che cosa c'entrava Regulus? Kreacher siediti e raccontami tutto quello che sai su quel medaglione e su Regulus!"

L'Elfo obbedì, si appallottolò, poso il volto bagnato tra le ginocchia e prese a dondolarsi.
La sua voce soffocata ma chiara rimbombava nella cucina silenziosa.

"Padron Sirius è scappato, che liberazione, perché era un ragazzo cattivo e ha spezzato il cuore alla mia padrona con i suoi modi da fuorilegge. Ma padron Regulus aveva il giusto orgoglio; sapeva che cosa ci si aspettava dal nome dei Black e dalla dignità del suo sangue puro. Parlava da tempo del Signore Oscuro, che doveva far uscire i maghi dalla clandestinità per governare sui Babbani e sui figli dei Babbani... e a sedici anni, padron Regulus si è unito al Signor Oscuro. Era così fiero, così felice di servirlo.... E un giorno, un anno dopo essersi unito a lui, Padron Regulus è venuto in cucina a cercare Kreacher. A padron Regulus era sempre piaciuto Kreacher. E padron Regulus ha detto...ha detto..."

Il vecchio Elfo si dondolò più veloce.

"...ha detto che al Signore Oscuro serviva un Elfo".

"A Voldemort serviva un Elfo?" ripeté Harry, fissando Ron e Hermione sconcertati.

Anche gli Stregatti erano sconcertati, ma soprattutto perché avevano miagolato al ragazzo di non nominare più il nome del Signore Oscuro.

"Oh, si" gemette Kreacher. "E padron Regulus aveva offerto Kreacher. Era un onore, ha detto padron Regulus, un onore per lui e per Kreacher, che doveva fare tutto quello che il Signore Oscuro gli ordinava...e poi to-tornare a casa".

Kreacher si dondolò ancora più forte, il respiro rotto dai singhiozzi.

"Così Kreacher è andato dal Signore Oscuro. Il Signore Oscuro non ha detto a Kreacher che cosa doveva fare, ma ha portato Kreacher in una galleria vicino al mare. E oltre la galleria, c'era una caverna, e nella caverna c'era un grande lago nero..."

Harry si sentì rizzare i capelli sulla nuca: Voldemort aveva usato Kreacher per mettere alla prova le difese del suo Horcrux.

"...C'era una barca" continuò l'Elfo. "C'era un b-bacile pieno di pozione sull'isola. Il S-Signore Oscuro lo ha fatto bere a Kreacher..."

L'Elfo tremò da capo a piedi.

"Kreacher ha bevuto, e mentre beveva ha visto cose terribili...gli bruciava la pancia...Kreacher ha chiamato padron Regulus per farsi salvare, ha chiamato la sua padrona Black, ma il Signore Oscuro ha riso...ha fatto bere a Kreacher tutta la pozione...ha messo un medaglione nel bacile vuoto...lo ha riempito con altra pozione. E poi il Signore Oscuro è andato via sulla barca , ha lasciato Kreacher sull'isola..."

Nonostante le parole dell'Elfo, Harry se lo immaginava benissimo dopo quello che aveva passato con Silente in quella caverna.
Tuttavia, non riusciva a capire come Kreacher fosse riuscito a sopravvivere alla sete e agli Inferi.

"Come hai fatto a fuggire?" gli chiese Harry. Si accorse che stava sussurrando e non se ne stupì.

Kreacher levò il testone e lo guardò con gli enormi occhi iniettati di sangue.

"Miao, che domanda idiota!" sussurrò Pietra a sua volta, alle spalle del Grifondoro.

"Padron Regulus ha detto a Kreacher di tornare" borbottò.
"Lo so...ma come hai fatto a sfuggire agli Inferi?"

"Insisti?" gli sibilò Eileen. "Stai facendo la figura del 'Duddley' di turno ".
"Gli Elfi e gli Stregatti padroneggiano magie che voi neanche vi sognate...E neanche il Signore Oscuro" aggiunse Daisy.

"Padron Regulus ha detto a Kreacher di tornare" ripeté Kreacher.
"Lo so, ma..."
"Ma allora sei un impenitente recidivo..." miagolò Conan.

"Bè, è ovvio, no, Harry?" intervenne Ron. "Si è Smaterializzato!"
"Ma...non era possibile Materializzarsi per entrare o uscire da quella caverna" osservò Harry. "Altrimenti, Silente..."
"La magia elfica non è come quella dei maghi" obiettò Ron. "Cioè loro possono Materializzarsi e Smaterializzarsi dentro e fuori da Hogwarts, e noi no".

"L'anno scorso hai chiamato Dobby e Kreacher  al Castello, non ricordi?" miagolò Eileen a un orecchio del ragazzo con un tono di voce un po' deluso. "Non ti sei mai chiesto come hanno fatto a superare le difese magiche...E anche noi Stregatti possiamo..."

Calò il silenzio mentre Harry assimilava la notizia. Possibile che Voldemort avesse commesso un simile errore? 
Però, Ron aveva ragione quando gli fece comprendere che il Signore Oscuro aveva sempre sottovalutato gli Elfi, perché le considerava creature indegne.
Del resto anche gli Stregatti avevano ragione: lui aveva ancora tanto da imparare sul Mondo Magico. Ora si che si sentiva un idiota.

"La legge più grande per un Elfo Domestico è obbedire al suo padrone" recitò l'Elfo Domestico. "A Kreacher era stato detto di tornare a casa, e Kreacher è tornato a casa...!
"Bè, quindi hai fatto quello che ti era stato detto, no?" mormorò Hermione con dolcezza. "Non hai disobbedito agli ordini!"

Kreacher scosse il capo dondolandosi velocissimo.

"Allora cos'è successo quando sei tornato?" chiese Harry. "Cos'ha detto Regulus quando gli hai raccontato cos'era successo?"
"Padron Regulus era molto preoccupato, molto preoccupato" gracchiò Kreacher. "Padron Regulus ha detto a Kreacher di stare nascosto, di non uscire di casa. E poi...un po' di tempo dopo...padron Regulus è venuto a trovare Kreacher nel suo armadio di notte. E padron Regulus era strano, non era normale, non era sano di mente, Kreacher l'aveva capito...ha chiesto a Kreacher di portarlo alla caverna, la caverna dove Kreacher era andato insieme al Signore Oscuro...".
"E ti ha fatto bere la pozione?" chiese Harry disgustato.

Ma Kreacher scosse il capo e pianse. Hermione intuì come erano andati i fatti e si portò una mano alla bocca.

"P-Padron Regulus si è tolto dalla tasca un medaglione come quello che aveva il Signore Oscuro" continuò, Kreacher mentre le lacrime gli scorrevano ai lati del grugno. "E ha detto a Kreacher di prenderlo, e quando il bacile era vuoto Kreacher doveva scambiare i medaglioni..." 

Kreacher era ormai scosso da singhiozzi violenti: Harry dovette concentrarsi per capire le sue parole

"E ha ordinato...a Kreacher di andare via...senza di lui. E ha detto a Kreacher...di andare a casa...e di non dire mai alla padrona...che cosa aveva fatto...ma di distruggere...il primo medaglione. E ha bevuto...tutta la pozione...e Kreacher ha scambiato i medaglioni...ed è rimasto a guardare...e padron Regulus è stato trascinato sott'acqua...e..."
"Oh, Kreacher!" gemette Hermione, piangendo.
Cadde in ginocchio davanti all'Elfo e tentò di abbracciarlo. Lui si alzò subito, e si scostò disgustato.
"La sudicia Mezzosangue ha toccato Kreacher, lui non lo permetterà, che cosa dirà la sua padrona?"
"Ti ho ordinato di non chiamarla sudicia Mezzosangue!" sibilò Harry, ma l'Elfo si stava già punendo: cadde a terra e picchiò la fronte. 

"Fermalo!...Fermalo!" gridò Hermione. "Oh, non lo vedi com'è brutto che debbano sempre obbedire?"
"Kreacher...basta! Basta!" gridò Harry.

L'Elfo rimase disteso, ansante e tremante, il muso coperto di lucido muco verde. Harry non aveva mai visto nulla di così penoso.

                                  

"Potter se vuoi portare Kreacher al suicidio questa è la strada giusta" mormorò Daisy alle spalle di Harry. "Un'altra domanda sbagliata e...zac!"
"...E addio informazioni" concluse Eileen più pragmaticamente.

"E così hai riportato a casa il medaglione" insisté Harry implacabile, perché era deciso a sapere tutta la storia. "E hai cercato di distruggerlo"
"Niente di quello che ha fatto Kreacher ha lasciato un segno sul medaglione" gemette l'Elfo. "Kracher ha provato tutto, tutto quello che sapeva, ma niente, niente ha funzionato...tanti potenti Incantesimi proteggevano quel medaglione, Kreacher era sicuro che per distruggerlo bisognava entrarci, ma non si apriva...Kreacher si è punito, ha tentato di nuovo, si è punito, ha tentato di nuovo. Kreacher non è riuscito a distruggere il medaglione! E la sua padrona era pazza di dolore, perché padron Regulus era scomparso, e Kreacher non poteva dirle che cos'era successo nella grotta, perché padron Regulus gli aveva p-p-proibito di dirlo a chiunque della f-f-famiglia..."

"L'Elfo singhiozza, Hermione piange, Ron sembra turbato, e Harry pare riordinare le idee" miagolò Conan. "Noi che facciamo?"
"E' quasi l'ora di una doppia merenda" rispose Pietra sbadigliando. "Le salsicce si possono trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di..."
"...Accendere la luce o aprire un frigorifero?" concluse Daisy prima che il Grifondoro ricominciasse a parlare.

"Non ti capisco, Kreacher" disse Harry infine. "Voldemort ha cercato di ucciderti, Regulsus è morto per lottare contro di lui, ma tu sei stato contento lo stesso di tradire Sirius e consegnarlo a Voldemort? Sei andato da Narcissa e Bellatrix e hai passato informazioni a Voldemort attraverso di loro..."

"Se vuoi un Magipsicologo del San Mungo..." brontolò Pietra spazientito.

"Harry, Kreacher non ragiona così" intervenne Hermione, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano. "E' uno schiavo, gli Elfi sono abituati a subire un trattamento sgarbato, perfino violento; ciò che gli ha fatto Voldemort non era poi fuori del normale. Che cosa sono le guerre magiche per un elfo come Kreacher? Lui è fedele a chi lo tratta con gentilezza, come la signora Black e Regulus, quindi li ha serviti volentieri e ha imparato a ripetere come un pappagallo tutte le loro convinzioni. Lo so che cosa stai per dire" aggiunse, quando Harry fece per protestare, "che Regulus aveva cambiato idea...ma non si direbbe che l'abbia spiegato a Kreacher, no? Io credo di sapere perché: la sua famiglia e Kreacher erano più al sicuro se si attenevano alla vecchia storia dei Purosangue. Regulus stava cercando di proteggerli tutti".
"Sirius..."
"Sirius è stato tremendo con Kreacher, Harry, e non serve a niente fare quella faccia, sai che è vero. Kreacher era rimasto solo da tanto tempo quando Sirius venne a vivere in questa casa, e probabilmente aveva bisogno di un po' di affetto. Sono assolutamente sicura che 'la signorina 'Cissy' e 'la signorina Bella' sono state assolutamente deliziose con Kreacher quando è ricomparso, quindi lui è stato gentile e ha raccontato loro tutto quello che volevano sapere. Ho sempre detto che alla fine i maghi pagano per come trattano i loro Elfi Domestici. Bè, è successo a Voldemort...e anche a Sirius".

Harry non seppe ribattere.

"Bè, allora, per come hai trattato noi Stregatti" mormorò Pietra al ragazzo, "Cosa dovremmo fare con te, miao?"

Il ragazzo si lasciò sfuggire un lieve mugugno.

Guardando Kreacher che singhiozzava sul pavimento, a Harry vennero in mente le parole di Silente, poche ore dopo la morte di Sirius: 'Io temo che Sirius non abbia mai visto Kreacher come una creatura dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano '.

"Potrei miagolamente suggerirti per il tuo Elfo delle parole o frasi più cortesi come 'grazie', 'scusa', 'sei stato bravissimo' e 'per favore', 'sei bravo e fedele come uno Stregatto' ?" sibilò Conan. "Non tutte insieme, Harry".

"Kreacher" mormorò Harry dopo un po'. "quando te la senti, ehm...per favore, siediti".

"Ah, miao, sarebbe meraviglioso se qualche volta ti rivolgessi così anche a noi miagolosi" miagolò Daisy sottovoce. "Magari le domeniche bisestili..."
"A me basterebbe che ricordassi che non sei il nostro padrone, Harry caro" aggiunse Eileen dandogli un colpetto sulla testa. "Eseguiamo ordini di Albus Silente, sia chiaro".

Ci volle qualche minuto prima che Kreacher smettesse di singhiozzare. Poi si rimise seduto, stropicciandosi gli occhi come un bambino piccolo.

"Kreacher, sto per chiederti di fare una cosa" cominciò Harry. Guardò Hermione in cerca di sostegno e tirò una gomitata dietro di sé come se qualcuno gli respirasse fastidiosamente sulla nuca, quasi avesse un tic nervoso.

Il giovane mago desiderava dare l'ordine nella forma più gentile possibile, ma non poteva fingere che non fosse un ordine.
Il tono di voce era quello giusto e Hermione gli sorrise incoraggiante.

"Kreacher, per favore, voglio che tu vada a cercare Mundungus Fletcher. Dobbiamo trovare il medaglione, il medaglione di padron Regulus. E' molto importante. Dobbiamo finire il lavoro che ha cominciato padron Regulus, vogliamo...ehm...fare in modo che non sia morto invano"

Kreacher abbassò i pugni e guardò Harry.

"Trovare Mundungus Fletcher?" gracchiò.

"E portarlo qui a Grimmauld Place" aggiunse Harry. "Credi di poter fare questo per noi?"

Kreacher annuì e si alzò. Harry ebbe un'ispirazione improvvisa. Estrasse il borsellino di Hagrid e ne tolse il falso Horcrux, il medaglione in cui Regulus aveva nascosto il messaggio per Voldemort.

"Kreacher, io, ehm, vorrei regalarti questo" disse, e premette il medaglione nelle mani dell'Elfo. "Apparteneva a Regulus e sono sicuro che vorrebbe che lo tenessi tu come segno di gratitudine per quello che hai..."

L'Elfo, dopo aver guardato il medaglione, cacciò un ululato di spavento e di dolore e si gettò di nuovo a terra.

"Mi sa che hai esagerato, amico" osservò Ron.

Impiegarono quasi mezz'ora per calmare Kreacher, così sopraffatto all'idea di ricevere in dono un cimelio di famiglia dei Black tutto per sé da non riuscire a reggersi sulle ginocchia.
Dopo averlo portato nel suo armadio, assistito dai tre Grifondoro, L'Elfo fece due profondi inchini a Harry e Ron e rivolse perfino una buffa piccola smorfia a Hermione che forse era un tentativo di saluto rispettoso, prima di Smaterializzarsi con il solito crac.

E subito dopo gli Stregatti diventarono visibili.

                                       

"Ah, miao!....Se hai fatto la pace con Kreacher, colpevole della morte di Sirius" miagolò Pietra grattandosi un orecchio. "Potresti farla anche con noi che eseguivamo gli ordini di Silente, i cui piani contemplavano anche il 'farsi uccidere' ".

Ron e Hermione sobbalzarono e tirarono fuori le bacchette, ma Harry li bloccò con gesto della mano.

"Rientrava davvero nei suoi piani?" chiese Harry con un tono di voce serio.
"Si" rispose Conan spazientito. "Ma non chiederci il motivo: non possiamo miagolartelo perché hai sempre quel collegamento in testa con il Signore Oscuro"
"La sua mano annerita..." mormorò Harry. "Era stata maledizione..."
"...Molto molto potente" continuò Eileen. "Troppo potente anche per Albus"
"Una di quelle che non lascia...?"
"Ora vuoi sapere troppo!" lo interruppe Daisy.
"E il vero motivo ha giustificato perfino..."
"Si" risposero in coro gli Stregatti.
"Però il pensiero della sua morte..."
"Il pensiero della morte è come uno specchio, in cui la vita è apparenza, breve come un sospiro, Fidarsene è errore"
"Che significa, Pietra?" chiese Harry confuso. "Cosa c'entra con Silente?"
"Non ne ho la minima idea" miagolò lo Stregatto arrossendo imbarazzato. "L'ha detto William Shakespeare, non è mica colpa mia".

Harry scosse la testa e poi riprese.

"Durante l'inseguimento dei sette Potter hai eliminato tu il Mangiamorte che ha ammazzato Edivige"
"Stava per colpire anche te, se ben ricordi"
"Io non ho mai ucciso..."
"Ma presto lo farai, oppure lui ucciderà te"
"Mi stai ricordando che presto diventerò anch'io un assassino come Tom Riddle?"
"No, miao. Ti sto solo miagolando che stai semplicemente rinviando il tuo primo omicidio al momento in cui tutti gli Horcrux creati dal Signore Oscuro saranno distrutti. Tuttavia, se può consolarti, non riesco a immaginarti come un assassino professionista. Esiste, però, la legittima difesa, giusto Harry?"
"Grazie per la stima, Pietra" disse Harry guardando fuori da una finestra.
"Ma ti pare, ghghgh!" concluse lo Stregatto sbadigliando. "Cos'altro può fare il Prescelto se non uccidere il Signore Oscuro?...Buonanotte, Harry!"



















 
























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