Libro sette, capitolo 6: I preparativi per la missione

    Liberamente ispirato al Libro sette, Capitolo sei, Il Demone in pigiama

                                       
Lo shock per la perdita di Malocchio aleggiò sulla casa nei giorni seguenti.

Del resto, per onorare il suo sacrificio, Harry non pensava ad altro che a proseguire la sua missione: distruggere gli Horcrux.
Sapeva anche il suo amico Ron aveva ragione sul fatto che, a causa della 'Traccia magica' non poteva muoversi dalla Tana fino al raggiungimento dei diciassette anni ovvero la maggiore età per un mago.

Di conseguenza, lui doveva restare a Casa Weasley per altri quattro giorni, e cioè fino al 31 di luglio. Anzi cinque giorni: oltre a Lord Voldemort c'era da affrontare la ritrosia della Signora Weasley a lasciarli andare via, ovunque volessero andare, e poi incombeva il matrimonio di Bill e Fleur.

Così gli Stregatti passarono i successivi due giorni a fare giri d'ispezione ai confini dell'abitazione mantenendo la massima allerta, mentre Molly escogitava numerose strategie per dividere i tre ragazzi affinché non parlassero fra loro e, naturalmente, per cercare di carpire informazioni sui compiti da svolgere lasciati da Silente al Prescelto.

Harry fece addirittura finta di non sapere niente su Malocchio chiedendo a Bill notizie su di lui: Pietra aveva chiesto di non parlare del recupero del corpo di Alastor fino alla fine della guerra magica e lui, Ron e Hermione avevano promesso di non farlo.
Tuttavia non era facile mentire agli membri dell'Ordine; dovevano recitare bene nelle conversazioni con gli altri, specialmente con Arthur, Remus, e Bill.

Pertanto si sentivano tutti un po' in colpa, ma Silente aveva insegnato loro l'importanza del mantenimento di un segreto, e avevano imparato bene la lezione.
I grifondoro erano arrivati al punto di inventarsi conversazioni su Moody per paura di essere spiati dalla Signora Weasley, e parlavano perfino sull'assurda possibilità che Alastor fosse ancora vivo.
"Segreti e paranoie vanno a braccetto" continuava a ripetere in quei giorni Hermione stizzita.
E non aveva tutti i torti, perché l'ipotesi di Ron che Moody fosse ancora vivo e le risposte condite di 'realismo' di lei e di Harry a riguardo derivavano anche dalla scarsa fiducia che nutrivano ancora nei confronti degli Stregatti, che  stavano russando in soffitta. 

                                      

"La caccia agli Horcrux sta per cominciare..." mormorò Daisy durante il terzo giorno d'attesa. "Povera Molly, non ne sa ancora nulla..."
"Se venisse a conoscenza della missione di Harry rinchiuderebbe Ron in camera sua!" ridacchiò Conan. "Con una chiave a doppia mandata magica, eh, eh, eh!"
"Bè, almeno Hermione si sta preparando per il viaggio come si deve: si è perfino informata sugli Horcrux" miagolò Daisy. "Avete visto quanti libri sta selezionando?"
"E il demone in pigiama?" chiese Eileen. "Un capolavoro di Ron!"
"Per non miagolare del libro sugli Horcrux 'preso in prestito' dall'Ufficio del Preside" aggiunse Pietra, " 'Segreti dell'Arte più Oscura', un vero bestseller per maghi come Voldemort, ghghgh!".
"Zitti!" mormorò Eileen. "Sentiamo cosa dicono stasera i nostri eroi riuniti qua sotto.
"Eroi...?" sibilò Pietra guardando e invidiando il Demone di Casa Weasley che dormiva beatamente.

Intanto Hermione aveva lasciato cadere il Sillabario nella pila più alta di libri e aveva preso Storia di Hogwarts.

"Ascoltate" cominciò Harry. "Lo so che dopo il funerale di Silente avevate detto che volevate venire con me"
"Ci siamo" borbottò Ron a Hermione alzando gli occhi al cielo.
"Come previsto" sospirò lei, tornando ai libri. "Sapete, credo che porterò 'Storia di Hogwarts', anche se non ci torneremo, non mi sentirei a posto senza..."
"Ascoltate!" ripeté Harry
"No, Harry, ascoltaci tu" ribatté Hermione. "Noi veniamo con te. E' stato deciso mesi fa...anzi, anni fa"
"Ma..."
"Zitto" gli suggerì Ron.
"...Siete sicuri di averci pensato bene?" insisté Harry.
"Vediamo un po' " fece Hermione con espressione feroce, gettando 'Trekking con i Troll' sulla pila di libri scartati. "Sono giorni che faccio le valigie per essere pronti a partire senza preavviso, il che, per tua informazione, ha implicato l'esercizio di alcune pratiche magiche piuttosto difficili, per non parlare del furto dell'intera scorta di Pozione Polisucco di Malocchio sotto il naso della Mamma di Ron..."

"Ha superato le mie aspettative..." mormorò lo Stregatto con ammirazione.
"Sta diventando scaltra la ragazza!" commentò Conan sogghignando. "Un giorno guiderà il Ministero come Ron guida la Ford Anglia, anche un po' meglio..."
"Avete finito con le profezie da quattro galeoni?" domandò Daisy con un tono di voce ironico.
Poi la felina intimò il segno del silenzio.

"...Ho anche modificato i ricordi dei miei genitori" proseguì Hermione, "in modo che siano convinti di chiamarsi Wendell e Monica Wilkins, che il loro desiderio più grande sia trasferirsi in Australia, cosa che ora hanno fatto. Così sarà più difficile che Voldemort li rintracci e li interroghi su di me, o su di te, visto che purtroppo avevo raccontato loro qualcosina. Se sopravvivo alla ricerca degli Horcrux, ritroverò mamma e papà e dissolverò l'incantesimo. Se non sopravvivo...bè, credo di aver fatto un Incantesimo abbastanza forte da lasciarli felici e contenti. Capisci, Wendell e Monica Wilkins non sanno di avere una figlia".

Gli occhi di Hermione erano di nuovo piene di lacrime, e anche gli occhietti delle Stregatte. 

"Un piano degno di Silente, miao" brontolò Pietra.
"Si, la Granger ha pensato proprio a tutto come faceva Albus" confermò Conan annuendo. "Perfino Harry ha sottovalutato la sua amica"

"Io...Hermione, mi dispiace...io non..." cominciò Harry imbarazzato.
"Non hai capito che io e Ron sappiamo benissimo cosa potrebbe succedere se veniamo con te? Bè, invece si, Ron, mostra a Harry quello che hai fatto".

E Ron, condotto l'amico sul pianerottolo, fece scendere una scala dal basso soffitto con un Incantesimo, e gli mostrò il Demone che occupava la soffitta della Tana.
La creatura era ricoperta di pustole, vestita con un pigiama di Ron, e dotata di capelli rossi: sembrava praticamente Ron Weasley colpito da una gravissima malattia"

"E' me, capisci?" disse Ron una volta richiusa la botola.
"No" rispose Harry. "Non capisco"

Appena tornati in camera insieme a Hermone per sfuggire alla puzza del demone, Ron spiegò la sua strategia.

"Quando ce ne saremo andati, il demone verrà qui nella mia stanza" disse Ron. "Non vede l'ora - bè, è difficile essere sicuri, non fa che gemere e sbavare - ma quando glielo dico fa si con la testa. Comunque sarà me malato si Spruzzolosi. Forte, eh?"

Harry era decisamente confuso.

"Non c'è ancora arrivato, il Prescelto" borbottò Pietra scuotendo la testa.
"Confidiamo in Ron, facciamoci coraggio" aggiunse Conan sbuffando.

"Ma, si!" esclamò Ron, deluso perché Harry non aveva colto l'acume del suo piano. "Senti, quando noi tre non torneremo a Hogwarts , tutti penseranno che io e Hermione siamo con te. giusto? Il che vuol dire che i Mangiamorte andranno dritti dalle nostre famiglie per vedere se sanno dove sei"
"Ma se tutto fila liscio sembrerà che io sia partita con mamma e papà; un sacco di figli Babbani parlano di entrare in clandestinità, in questo momento" spiegò Hermione.
"Non possiamo nascondere tutta la mia famiglia, sarebbe troppo sospetto, e poi non possono lasciare tutti il lavoro" continuò Ron. "Così diremo in giro che io sono gravemente malato di Spruzzolosi, e per questo non torno a scuola. La Spruzzolosi è molto contagiosa, quindi nessuno vorrà avvicinarsi. Non importa se non sa parlare, perché pare che non ci si riesca più, se il fungo si diffonde fino all'ugola".
"E i tuoi sono d'accordo?" chiese Harry.
"Papà si. Ha aiutato Fred e George a trasformare il demone. La mamma...bè, hai visto com'è. Non accetterà la nostra partenza finché non ce ne saremo andati".

Ed Harry realizzò che suoi amici erano pronti alla caccia agli Horcrux, forse anche più di lui.

                                      

Nel silenzio si levò il suono soffocato della signora Weasley che urlava quattro piani più giù e ricordava a tutti il matrimonio incombente.

"Quello che dobbiamo decidere" disse Hermione, " è dove andremo. So che vorresti andare subito a Godric's Hollow, Harry, e capisco perché, ma...bè...non dovremmo dare la precedenza agli Horcrux?"
"Se sapessimo dove sono, sarei d'accordo con te" le rispose Harry pensando a suo padre e a sua madre sepolti nel villaggio, alla casa distrutta, e alle possibili risposte che quel luogo poteva offrirgli. 
"Non credi che Voldemort stia tenendo d'occhio Godric's Hollow?" chiese Hermione. "Forse si immagina che tu vada a vedere la tomba dei tuoi genitori, una volta libero di andare dove vuoi"

A questo Harry non aveva pensato.

"Questo R.A.B. Sapete, quello che ha rubato il vero medaglione" intervenne Ron seguendo un filo di pensieri.
Hermione annui, parlava ovviamente del Medaglione di Serpeverde.
"In quel biglietto diceva che l'avrebbe distrutto, no?"

Harry prese dallo zaino il falso Horcrux che conteneva ancora il biglietto del misterioso R.A.B.

" 'Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile' " lesse Harry.
"Bè, magari l'ha fatto distrutto lui" concluse Ron.
"O lei" s'inserì Hermione.
"Lui o lei. Sarebbe sempre uno in meno per noi!"
"Si, ma dovremo comunque rintracciare il medaglione vero, no?" osservò Hermione. "Per scoprire se è stato distrutto"
"E quando l'avremo trovato, come si fa a distruggere un Horcrux?" chiese Ron.

"Non peli di ciuffetto di Stregatto" mormorò Pietra. "Me ne sono rimasti così pochi in testa"
"E' un miracolo se c'è ancora la testa" brontolò Daisy.

"Bè" rispose Hermione, "ho fatto delle ricerche".
"E dove?" domandò Harry. "Pensavo che non si trovassero libri sugli Horcrux in biblioteca".
"Infatti" ribatté Hermione. Era arrossita. "Silente li aveva tolti, ma...non distrutti"

Ron si rizzò a sedere, gli occhi sbarrati. Pietra e Conan si guardarono sorpresi e incrociarono gli sguardi interrogativi delle loro fidanzate feline.

"Per le mutande di Merlino, come hai fatto a mettere le mani su quei libri?"
"Non...non li ho rubati!" si difese Hermione, guardando prima Harry e poi Ron con aria disperata. "Erano pur sempre libri della biblioteca, anche se Silente li aveva tolti dagli scaffali. Comunque, se davvero avesse voluto che non li vedesse nessuno, avrebbe fatto in modo che fosse molto più complicato..."
"Stringi!" disse Ron.
"Bè...è stato facile" confessò Hermione con una vocina. "E' bastato un Incantesimo di Appello. Sapete...Accio. E sono schizzati fuori dalla finestra dello studio di Silente dritto nel dormitorio delle ragazze"
"Ma quando l'hai fatto?" chiese Harry con un misto di ammirazione e di Incredulità.

"Dev'essere stato dopo la morte di Albus e le brevi letture di Pietra" miagolò Eileen sospirando. "Li ho spelati e dimenticati sopra la scrivania..."
"Quali brevi letture?" domandò Daisy. "Pietra si è divertito solo a guardare le orrende illustrazioni"

"Subito dopo il suo...il funerale di Silente" rispose Hermione, con voce sempre più flebile. "Subito dopo che avevamo deciso di lasciare la scuola e andare a cercare gli Horcrux. Quando sono tornata di sopra a prendere le mie cose, mi è...mi è venuto in mente che più ne sapevamo meglio era...ero sola...così ci ho provato...e ha funzionato. Sono volati dentro dalla finestra aperta e io...io li ho messi in valigia".

Deglutì, e poi aggiunse supplichevole: "Non credo che Silente si sarebbe arrabbiato, non vogliamo mica usarli per fare un Horcrux, no?"
"E chi ha detto niente?" ribatté Ron. "Ma dove sono questi libri?"
"Questo contiene istruzioni esplicite su come fare un Horcrux. 'Segreti dell'Arte più Oscura'..." proseguì Hermione tirando fuori da una pila di libri un grosso volume dalla legatura di pelle sbiadita. "E' un libro terribile, veramente orrendo, trabocca di malvagità. Chissà quand'è stato che Silente l'ha spostato in Biblioteca...se non l'ha fatto prima di diventare Preside, scommetto che Voldemort ha trovato qui tutte le indicazioni di cui aveva bisogno"
"Perché ha dovuto chiedere a Lumacorno come fare un Horcrux, allora, se aveva già letto questo?" chiese Ron.
"Andò da Lumacorno solo per scoprire che cosa sarebbe successo se avesse diviso l'anima in sette" spiegò Harry, "Silente era certo che Riddle sapesse già come fare un Horcrux quando chiese a Lumacorno di parlargliene. Secondo me hai ragione, Hermione, è probabile che abbia trovato lì le informazioni"

"Cento neuroni a Grifondoro!" miagolò Conan con un sorriso smagliante. Gli altri fecero un enorme sforzo per non mettersi a sghignazzare.

"E più ne leggo" continuò Hermione, "più mi sembrano orribili e meno riesco a credere che ne abbia fatti veramente sei. Questo libro dice chiaramente che se si fa a pezzi l'anima si diventa molto instabili, e parla solo di un Horcrux!"

Harry ricordò le parole di Silente. "Voldemort si era spinto oltre 'il male corrente'.

Di seguito Hermione spiegò che l'anima poteva essere ricomposta solo attraverso 'il rimorso' e che uno dei modi di distruggere un Horcrux era quel che aveva fatto Harry al Diario di Tom Riddle. 

"Cioè pugnalarlo con una zanna di Basilisco?" chiese Harry. 
"Oh, bè, ne abbiamo una bella scorta, allora" commentò Ron. "Mi stavo giusto chiedendo che cosa farne".
"Non deve essere per forza una zanna di Basilisco" ribatté Hermione, paziente. "Dev'essere qualcosa di così devastante che l'Horcrux non possa autoripararsi. Il veleno di Basilisco possiede un solo antidoto, estremamente raro..."
"...Le lacrime della Fenice" concluse Harry, annuendo".

Poi Hermione chiarì a Ron la fondamentale differenza tra il corpo umano quale contenitore dell'anima e l'oggetto scelto per contenere un Horcrux: l'anima dimorante in un corpo umano ferito resta intatta e sopravvive alla morte della persona. Al contrario, se l'oggetto incantato che contiene l'Horcrux viene distrutto, il frammento dell'anima non può vivere senza di esso, né trasferirsi in un altro oggetto.

"Quel diario è come morto quando l'ho pugnalato" osservò Harry. 
"E una volta distrutto il diario nel modo corretto, il frammento di anima che vi era intrappolato non poteva più esistere" continuò Hermione. "Ginny ha cercato di liberarsi del diario prima di te, gettandolo nel water, ma naturalmente era tornato su come nuovo"
"Aspetta" fece Ron, accigliato. "Il frammento di anima in quel diario possedeva Ginny, no? Ma allora come funziona?"
"Quando il contenitore magico è ancora intatto, il frammento di anima che conserva può volare dentro e fuori da chi si avvicina troppo all'oggetto. Non dico se lo si tiene in mano troppo a lungo, toccarlo non c'entra" aggiunse Hermione, prima che Ron potesse interromperla. "Parlo di vicinanza emotiva. Ginny aveva riversato il suo cuore in quel diario e si era resa straordinariamente vulnerabile. Se ci si affeziona troppo a un Horcrux o si dipende da esso sono guai".
"Chissà se Silente ha distrutto l'anello" mormorò Harry. "Perché non glielo ho chiesto? Non mi è mai..."

Dopo un momento di silenzio la porta della camera si aprì con un tonfo da far tremare le pareti. Harry si era addirittura gettato sulla bacchetta pronto a combattere.
E invece era la Signora Weasley, spettinata e stravolta dalla rabbia: sapeva di aver perso; aveva capito che i tre grifondoro avrebbero ben presto lasciato la Tana e messo a rischio le loro vite. La scusa per dividerli era sempre la solita, il matrimonio incombente e i suoi preparativi.
Hermione la seguì per sistemare i regali lanciando uno sguardo affranto a Harry e Ron precedendoli.
Quest'ultimo non vedeva proprio l'ora che la cerimonia fosse finita. 

                                

I Delacourt arrivarono la mattina dopo alle undici. Il cortile era tirato a lucido e c'erano moltissimi Incantesimi di sicurezza imposti sulla Tana sovraffollata dall'Ordine e dal Ministero; nessuno poteva arrivarci per vie magiche.
Al fine di rimanere soli e sfuggire alla Signora Weasley,  Harry, Ron e Hermione si offrirono di dar da mangiare alle galline, anche se la metà di esse erano già state mangiate da Pietra e Conan.
Ma Molly li raggiunse in fretta. Non si era dimenticata che stava per arrivare il compleanno di Harry Potter. Compiere diciassette anni per un Mago, significava diventare maggiorenni e perdere 'la traccia' imposta ai minorenni dal Ministero della Magia.
Così la donna chiese al ragazzo come desiderasse festeggiare.

"Niente di speciale" rispose Harry in fretta, pensando allo stress ulteriore che avrebbe comportato. "Davvero, signora Weasley, una cena normale andrà benissimo...è il giorno prima del matrimonio..."
"Oh, bè, come vuoi, caro. Inviterò Remus e Tonks, eh? Hagrid, magari?"
"Sarebbe splendido. Ma la prego, non faccia troppa fatica".
"Ma non ma no...nessuna fatica..."

Gli rivolse un lungo sguardo indagatore, poi sorrise un po' triste, raddrizzò la schiena e se ne andò. Harry la vide agitare la bacchetta vicino ai fili per stendere, e gli abiti umidi si sollevarono e si appesero; all'improvviso provò un'ondata di rimorso per il disturbo e il dolore che le procurava. 

"Noi non veniamo dalle stelle e dai fiori, ma dal latte materno" miagolò Pietra recitando Shakespeare. "Siamo sopravvissuti per l'umana comprensione e per le cure di nostra madre. Questa è la nostra principale natura".
"Per amor tuo, la mamma ha svaligiato una latteria" aggiunse Daisy ridacchiando.
"Anche mia madre non ha scherzato, sempre tanto premurosa e rompiscatole" commentò Conan.
"Bè, Molly sa che i suoi figli potrebbero morire in questa guerra" fece osservare Eileen. "Non possiamo biasimarla".
"Giusto!" concluse lo Stregatto, i baffetti al vento. "Ma, a giudicare dal suo livello di malvagità, suppongo  che il piccolo Tom Riddle fosse rimasto vittima di una indigestione causata da latte scremato, ghghgh!!!".


Buone Vacanze a Tutti! Il prossimo capitolo delle Cronache di Hogwarts uscirà a settembre, causa pigrata estiva. Miagolamente Vostro, Pietra Stregatto.










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