Libro sette, capitolo 5: L'incontro chiarificatore


    

                                        
                          
        

Liberamente ispirato al Libro sette, Capitolo 5, Il guerriero caduto









In meno di un miagolio gli Stregatti si Materializzarono nel giardino dei Tonks. 


Nessuno di loro si aspettava di essere accolti con un rullo di tamburi e un picchetto d'onore, ma nemmeno di piombare nel bel mezzo di una curiosa battaglia: Kitty e Bia  stavano duellando con Ted e Andromeda.

Forse 'duellare' era una parola grossa; sembrava più un'agitata negoziazione.
Kitty stava affrontando Ted a colpi di rastrello mentre Bia e Andromeda si scambiavano secchiate d'acqua, senza usare la magia.

"Posso portare un miagolio di ragionevolezza in questa pregevole discussione?" domandò lo Stregatto.

E per risposta venne colpito da un getto d'acqua sul musetto e sfiorato da uno zerbino.

"Silente ha sempre avuto un piano e noi siamo stati, siamo, e saremo vittime di quest'ultimo!" esclamò Pietra tutto bagnato. "Piaccia a Voi e a Potter oppure no"

Vedere Pietra zuppo fradicio e stizzito era un vero spettacolo, a tal punto che Kitty dovette sforzarsi per non scoppiare a ridere.

"Negate di essere rimasti a guardare quando..." disse Ted indicando con un indice accusatore il gruppo di felini.
"Non neghiamo nulla!" sbottò Pietra asciugandosi con un incantesimo. "Era il piano di Silente!!!....Fin dall'inizio...fin da molto tempo prima che morisse, intendo"
"Di farsi uccidere?" chiese Andromeda.
"Ehm..." intervenne Daisy. "A certe condizioni si potrebbe miagolare..."
"Un piano difficile da credersi" la interruppe la donna.
"Ancora di più da attuare" sbottò Eileen. "Pensate che sia stata una decisione semplice obbedirgli? Non che Silente avesse molta scelta..."
"Perché?" chiese Teds Tonks. "Si ha sempre una scelta"
"A questo non possiamo rispondere" brontolò Conan. "Basti miagolare che Albus ha sfruttato a suo vantaggio una situazione negativa e irreparabile e che, stanotte, abbiamo ucciso dei Mangiamorte per proteggere Harry".
"Irreparabile dite...?" mormorò Ted confuso.

Pietra gettò ai piedi della coppia alcune maschere da Mangiamorte insanguinate.

"Vi bastano come prova di lealtà?" chiese lo Stregatto con un tono di voce serio. "Quanti ne dobbiamo uccidere per farvi capire da che parte stiamo?"

Ted e Andromeda le fissarono come ipnotizzati, lasciando cadere gli attrezzi da giardino.

"Bè, potevate arrivare prima, cari professori" commentò Hope incrociando le zampette. "La Spada Vivente non può assorbire un colpo di rastrello...e il bernoccolo che ho non mi ha fortificato per niente!" 
"Oh si, pensavamo di aprirvi la strada chiedendo informazioni..." aggiunse Bia starnutendo. "Come avete visto, abbiamo gestito bene l'operazione improvvisata, nessuno si è fatto male gravemente e...ehm, possiamo fare altro per voi?"
"Si, grazie, adesso lasciateci soli..." mormorò Daisy con sorrisetto forzato.

                                  

Immediatamente le giovani Agenti feline evaporarono senza proferir miagolio.

"Allora Potter si sbaglia..." mormorò Andromeda.
"Non sarebbe la prima volta!" sbottò Eileen. "E' il Prescelto mica il Profeta!"
"Noi Stregatti possiamo superare ogni barriera magica, se avessimo voluto uccidere Potter o uccidere voi..." fece notare Daisy infuriata.
"Ma come faceva Voi Sapete Chi a conoscere il piano?" chiese Ted con un tono di voce calmo. "Chi è il traditore?"
"Non c'è nessun traditore" miagolò Conan risoluto
"Alcune informazioni sono state fatte trapelare, nascondendo i particolari più importanti: fa parte del piano di Silente" osservò Pietra. "Non è detto né miagolato che ci debba piacere, vero?"
"D'altra parte, se c'era un traditore" obiettò Daisy, "i Mangiamorte avrebbero saputo sin dall'inizio che Harry Potter era accompagnato da Hagrid, e invece lo hanno raggiunto solo verso la fine del viaggio..."

Ted e Andromeda si guardarono stupefatti, e gli Stregatti sorrisero come se fossero parenti di Alice appena entrata nel Paese delle Meraviglie.

"Chi è stato a far trapelare...?" domandò Ted incuriosito. "Chi ha deciso cosa rivelare e cosa..."
"Saremmo sciocchi a miagolarvelo" lo interruppe Eileen scuotendo la testa.
"Bè, immagino che Potter sia già partito per la Tana dei Weasley" borbottò lo Stregatto. "E' abbastanza intero?"
"Aveva alcune costole incrinate; gli ho fatto ricrescere un dente...il suo braccio..." disse Teds allargando le sue braccia. "Ho cercato di curarlo per quanto possibile".
"Molto bene, è praticamente come nuovo!" sogghignò Conan fregandosi le zampette. 
"E adesso?" sibilò Andromeda. "Continuerete con questo...piano incomprensibile?"
"Non abbiamo scelta, specialmente se ci porterà sempre più vicino alla vittoria contro il Signore Oscuro" miagolò Daisy. "E' l'eredità di una mente brillante per la salvezza del Mondo Magico"

I due coniugi rabbrividirono a sentire solo quel soprannome.

"Allora, togliamo il disturbo, e grazie per la lezione di giardinaggio" concluse lo Stregatto ridacchiando. "Destinazione Tana dei Weasley!".

                                        

Così gli Stregatti si materializzarono ai confini del giardino della Tana e superarono la barriera magica come se non esistesse, rendendosi di nuovo invisibili.

Appresero subito che George aveva perso un orecchio a causa di un 'Sectumsempra', un gesto che rendeva Severus Piton ancora più credibile come il più fedele dei Mangiamorte, e non solo agli occhi del Signore Oscuro. 

Oltre ad Alastor deceduto, mancavano all'appello solo Bill e Fleur, ma alcuni minuti dopo, un Thestral atterrò a pochi metri dal gruppo riunito. 
I due giovani scivolarono dal dorso della creatura, arruffati ma illesi.

"Bill! Grazie al cielo, grazie al cielo..." esclamò Molly.

La signora Weasley corse verse di lui, ma Bill la strinse in un abbraccio senza calore. Guardò suo padre e aggiunse: "Malocchio è morto".

Nessuno parlò, nessuno si mosse. Harry sentì qualcosa dentro di sé cadere. cadere e attraversare la terra, lasciarlo per sempre.

"L'abbiamo visto" continuò Bill; Fleur annuì, il viso rigato dalle lacrime che luccicava al chiarore della finestra di cucina. "E' successo appena dopo che siamo usciti dal cerchio: Malocchio e Mundungus erano vicini a noi, diretti a nord anche loro. Voldemort - sa volare - ha puntato dritto contro di loro. 
Mundungus si è fatto prendere dal panico, l'ho sentito strillare, Malocchio ha cercato di fermarlo, ma lui si è Smaterializzato. La maledizione di Voldemort ha colpito Malocchio in pieno volto, è caduto dalla scopa e...non abbiamo potuto fare niente, niente, ne avevamo addosso una mezza dozzina..."
La voce di Bill si spezzò.

Intanto, gli Stregatti appollaiati dietro dei vasi di fiori si guardarono compiaciuti di aver salvato il corpo del guerriero dalle grinfie dei Mangiamorte in cerca di trofei.

"Cosa ci scriveremo nell'epitaffio?" chiese Conan.
"Alastor diceva sempre...'il mio vantaggio è che posso piangere con un occhio solo' "
"Zitti!" sibilarono in coro Eileen e Daisy. 

"E' chiaro che non potevate far niente" commentò Lupin per rincuorare i giovani sposi.

Rimasero lì a guardarsi. Harry non ci poteva credere. Malocchio morto; non poteva essere... Malocchio, così tenace, così coraggioso, così bravo a cavarsela...

Alla fine tutti compresero, anche se nessuno lo disse, che era inutile restare ancora nel cortile, e in silenzio seguirono i signori Weasley dentro la Tana, nel salotto, dove Fred e George li attendevano.
Pietra e gli altri felini lo avevano capito prima di tutti, dal momento che si erano già trasferiti all'interno dell'abitazione dopo che Remus Lupin aveva finito la sua ultima frase.

Concluso un brindisi a base di Whisky in memoria di Moody, restava ancora il mistero del suo corpo perduto.

"Dicevi che Mundungus è sparito?" chiese Lupin, che aveva vuotato il suo bicchiere in un sorso.
"So a cosa state pensando" disse Bill, "e ci ho pensato anch'io, perché sembrava che ci aspettassero, no? Ma Mundungus non può averci tradito. Non sapevano che ci sarebbero stati sette Potter, questo li ha confusi. Non voleva venire, Malocchio l'ha costretto, e Voi Sapete Chi è andato dritto su di loro: chiunque si sarebbe spaventato".
"Voi Sapete Chi ha agito esattamente come Malocchio aveva previsto" osservò Tonks, tirando su col naso. ""Ha pensato che Harry navigasse con gli Auror più navigati e esperti. Prima ha inseguito Malocchio, e quando Mundungus li ha traditi si è gettato su Kingsley..."
"Si, tutto, justo" sbottò Fleur, "ma non spiega come fascevano a sapere che spostàvam Arrì questa notte, no?" Qualcuno si è fatto sfujìr qualche cosa. Qualcuno ha rivelato la data a un estraneo. E' la sola spiegasìon: conoscevano la data ma non il piano completo"

Li scrutò torva, con il viso ancora segnato dalle lacrime, come sfidandoli a contraddirla. Nessuno lo fece.

                                         

"Che mente brillante il nostro Sev" mormorò Conan  Scintillo sogghignando.
"Il mago più geniale dopo Silente e...dopo noi due, ghghgh!" ridacchiò lo Stregatto ricambiando il sogghigno.
"Avete finito di incensarvi?" chiese Eileen. "La differenza tra la genialità e la vostra stupidità è che la prima ha dei limiti..."
"Lasciali perdere" miagolò Daisy all'amica. "Se fossero dei geni, non staremmo rannicchiati sotto un divano polveroso".

A infrangere il silenzio erano solo i singhiozzi di Hagrid, nascosto nel suo fazzoletto. Harry lo guardò: Hagrid che aveva appena rischiato la vita per salvare la sua, Hagrid a cui voleva tanto bene, di cui si fidava, Hagrid, che una volta aveva ceduto a Voldemort informazioni fondamentali in cambio di un uovo di Drago....Norberto, o meglio Norberta.

"No" disse forte, E tutti lo guardarono sorpresi: il whisky incendiario sembrava aver amplificato la sua voce. "Insomma...se qualcuno ha commesso un errore" continuò, "e si è lasciato sfuggire qualcosa, so che non aveva intenzione di farlo, e non è colpa sua" ripeté, sempre un po' più forte del normale. Dobbiamo fidarci l'uno dell'altro. Io mi fido di tutti voi. So che nessuno in questa stanza mi venderebbe mai a Voldemort".
"Ben detto, Harry" commentò Fred, a sorpresa. Anche George approvò.

Lupin guardò Harry con un'espressione strana, vicina alla commiserazione. 
Se gli Stregatti non fossero stati invisibili avrebbero avuto la stessa espressione dipinta sul musetto.

"Pensi che sia un idiota?" gli chiese Harry.
"No, penso che tu sia come James" rispose Lupin, "Per lui sarebbe stato il massimo del disonore diffidare degli amici".

Harry sapeva dove voleva arrivare Lupin: suo padre era stato tradito dal suo amico Peter Minus.

Prima che Harry trovasse le parole per risponde, Lupin aggiunse: "C'è un lavoro da fare. Posso chiedere a Kingsley se..."
"No" intervenne subito Bill, "Lo faccio io, vengo io"
"Dove andate?" chiesero Tonks e Fleur in coro.
"Il corpo di Malocchio" rispose Lupin. "Dobbiamo recuperarlo".
"Non può...?" cominciò la signora Weasley, con uno sguardo di supplica a Bill.
"Aspettare?" concluse Bill. "Preferisci che lo prendano i Mangiamorte?" 

Nessuno parlò. Lupin e Bill salutarono e partirono.

"Almeno Bill ci ha capito" miagolò Pietra con tono di voce soffuso.
"Cioè...ci capirebbe se sapesse cosa ne abbiamo fatto del corpo di Alastor" obiettò Daisy. "Ma nessuno di noi li ha messi al corrente"
"Non è il caso di rischiare una battaglia in casa degli Weasley" osservò Conan. "Ogni cosa a suo tempo".
"Ma non possiamo andare avanti a combattere Voldemort da separati in casa" commentò Eileen.
"Eppure Severus Piton lo fa" concluse Pietra. "In questa guerra siamo tutti soli...".

                            


Gli altri crollarono su sedie, divani e poltrone, tra le proteste mormoranti degli Stregatti sottostanti, tranne Harry che rimase in piedi. La morte, improvvisa e definitiva, era con loro come una presenza.

Come se non bastasse la morte di Alastor, i presenti dovettero poi affrontare anche il desiderio di Harry di lasciare la Tana.
Dopo tutto quello che avevano fatto per portarlo al sicuro, perfino Hagrid si ribellò all'idea del ragazzo. 
Invece, Pietra chiedeva solo di fare uno spuntino in cucina di Molly prima dell'eventuale partenza.

"Dov'è Edvige, Harry? Possiamo metterla di sopra con Leotordo e darle qualcosa da mangiare" chiese la signora Weasley per cambiare argomento.
Le viscere di Harry si strinsero come un pugno. Non poteva dirle la verità, ma alla fine un intervento di Rubeus lo salvò da una risposta dolorosa.

"Aspetta solo che viene fuori che l'hai rifatto, Harry" disse Hagrid. "Gli sei scappato di nuovo, ce l'avevi addosso e l'hai respinto!"
"Non sono stato io" ribatté Harry in tono piatto. "E' stata la mia bacchetta. La mia bacchetta ha agito di sua volontà".

Dopo qualche istante, Hermione disse dolcemente: "Ma è impossibile, Harry, vorrai dire che hai fatto della magia senza volerlo; che hai reagito d'istinto"
"No" insisté Harry. "La moto stava cadendo, non sapevo dov'era Voldemort, ma la bacchetta mi si è rigirata nella mano, l'ha trovato e gli ha scagliato un Incantesimo che non ho nemmeno riconosciuto. Non avevo mai fatto apparire delle fiamme d'oro".
"Spesso" intervenne il signor Weasley. "quando ci si trova in una situazione critica, si riesce a produrre magia che non ci era mai sognati. Succede anche ai bambini piccoli, prima che cominci il loro addestramento..."

Ci fu un momento di silenzio, Tonks lo guardava ammirata.

"Anche a me è capitato" ammise lo Stregatto. "In una situazione estremamente critica..."
"Contro Voldemort al Cimitero di Little Hangleton?" chiese Daisy. 
"No, a Privet Drive in missione di ricognizione" rispose Pietra. "Ero affamatissimo, stavo per svenire, e il frigorifero Babbano di un vicino dei Dursley non si apriva. Il mio collare ha agito da solo..."
"E hai distrutto la porta del frigorifero..." mormorò Eileen.
"C'era solo un Yogurt senza zuccheri aggiunti..." mormorò Conan impallidendo. "Me lo ricordo, è stato terribile. Per fortuna che poi la cucina di Vernon era ben fornita...".

"Non è andata così" replicò Harry a Arthur a denti stretti". La cicatrice gli bruciava; era arrabbiato e frustrato; detestava l'idea che tutti lo immaginassero dotato di un potere pari a quello di Voldemort.

Nessuno disse nulla. Sapeva che non gli credevano. A pensarci bene, non aveva mai sentito parlare di una bacchetta che facesse magie da sola.
Stava male per via della cicatrice, posò il bicchiere e uscì fuori a prendere un po' d'aria fresca. Forse Silente avrebbe potuto spiegare lo strano fenomeno, ma il Preside di Hogwarts non c'era più.

E poi, all'improvviso, il dolore della cicatrice schizzò alle stelle.
Harry si tenne la fronte e chiuse gli occhi mentre una voce gli urlava dentro la testa.

"Mi avevi detto che usando la bacchetta di un altro avrei risolto il problema!".

E nella sua mente esplose la visione di un vecchio emaciato, vestito di stracci, disteso su un pavimento di pietra, che urlava, un urlo terribile, prolungato, l'urlo di un dolore insopportabile...

"No, no! Vi supplico, vi supplico..."
"Hai mentito a Lord Voldemort! Olivander!"
"No! ...Giuro di no!"
"Hai cercato di aiutare Potter, di aiutarlo a sfuggirmi!"
"Giuro di no...credevo davvero che una bacchetta diversa avrebbe funzionato..."
"Allora spiegami cos'è successo. La bacchetta di Lucius è distrutta!"
"Non capisco...il legame...esiste solo...tra le vostre due bacchette..."
"Menzogne!"
"Per favore...vi supplico..."

E Harry vide la mano bianca levare la bacchetta e sentì il fiotto di rabbia malvagia di Voldemort , vide il vecchio fragile sul pavimento contorcersi per il dolore...

"Harry!"

                                       

Finì come era cominciato: Harry stava tremando nel buio, aggrappato al cancello, con il cuore a mille e la cicatrice ancora formicolante.
Gli ci volle qualche secondo per rendersi conto che Ron e Hermione erano al suo fianco.

"Harry, torna dentro" sussurrò Hermione. "Non starai ancora pensando di andartene?"
"Già, ti tocca restare" disse Ron, battendogli sulla schiena. "
"Stai bene?" gli chiese Hermione, ormai abbastanza vicina da guardarlo in faccia. "Hai un aspetto orrendo!"
"Bè" rispose Harry tremante, "probabilmente sto meglio di Olivander"

E raccontò loro quanto aveva visto. Ron ne fu sconvolto, Hermione semplicemente terrorizzata.

"Ma doveva smettere!" La cicatrice...non doveva farlo più! Non devi permettere che la connessione si riapra...Silente voleva che bloccassi la mente!"

Quando smise di parlare lui non rispose, e lei lo afferrò per il braccio.

"Harry, sta prendendo possesso del Ministero, dei giornali, di mezzo Mondo Magico! Non lasciarlo entrare anche nella tua testa!"

E poi comparirono gli Stregatti davanti a loro.

Subito Harry cerco la sua bacchetta, ma quasi subito si accorse che era nelle zampette dello Stregatto sogghignante come al solito.

"Quando sei connesso, sei vulnerabile, Harry" miagolò Pietra sbuffando. "Non ti accorgi neanche su qualcuno ti sfila la bacchetta di tasca. In questi momenti, non dovresti stare da solo"
"Probabilmente non si accorgerebbe nemmeno se qualcuno lo uccidesse" aggiunse Conan con le zampette incrociate.
"Ehm...Ehi!...E' bello rivedervi, ragazzi..." mormorò Eileen a denti stretti. 
"Non è necessario che ci abbracciate calorosamente" continuò Daisy ridacchiando. "Non tutti insieme...uno alla volta, eh?"

Ron e Hermione fecero per prendere le bacchette, ma furono dissuasi dallo Stregatto, che fece comparire una piccola bandiera bianca sulla cima della bacchetta di Harry, rapidamente puntata verso di loro.

"Tregua, si?" miagolò Daisy sorridendo nervosamente
"Che volete?" chiese Harry di rimando
"Traditori..." mormorò Ron
"Vigliacchi..." sibilò Hermione
"Grazie per i complimenti, miao. Ah si, proprio così!...Il piano di Silente va a gonfie vele!" proseguì Pietra. "E noi stiamo dalla vostra parte; lo siamo stati sempre. Sono stato troppo sintetico?".
"Ah, davvero?" domandò Harry scettico. "Il piano era rimanere a guardare Silente mentre veniva ucciso da Piton?...Mentre uccidevano Malocchio?"
"Albus Silente aveva sempre un motivo per fare una cosa, anche per morire" miagolò Conan. "Dovresti saperlo, ormai".
"Se avessimo voluto ucciderti avremmo potuto..." miagolò Eileen.
"Se foste servitori di Voldemort, sapreste che solo lui ha il diritto di uccidermi" la interruppe Harry con un tono di voce carico di sarcasmo. "Agli altri non è permesso; rischierebbero la vita se mi uccidessero al suo posto".
"D'accordo, ma avremmo potuto uccidere i genitori di Tonks e tutti gli altri in casa Weasley" brontolò Daisy. "Compresi Ron e Hermione"

Ci fu un lungo momento di silenzio e riflessione. I ragazzi si scambiarono degli sguardi d'intesa.

"Concesso!" biascicò Harry a fatica.
"Bè, ringrazio sua Signoria il Prescelto" miagolò Pietra sospirando. "E' buon inizio, miao!...Quando ti sarai schiarito le idee su di noi, ne riparleremo. Nel frattempo rimarremo nei paraggi"
"Un momento!...Sapete chi ha svelato il piano dei Sette Potter?" domandò Harry.
"Si" replicò lo Stregatto con un sorriso enigmatico. "Una persona che sta dalla tua parte. Faceva parte del piano..."
"...Di Silente?" chiese Harry con un tono di voce ironico.
"In un certo senso...si" concluse Pietra soppesando per un momento le parole.
"Silente è morto prima che venisse concepita l'idea dei sette..."
"Ma l'attuazione del piano di Albus, necessariamente suscettibile di adattarsi a nuovi e imprevedibili eventi, non riguarda solo te, Potter"
"Cosa...?...Chi....?"
"Ci sono altri che agiscono nell'ombra contro Voldemort, ragazzo mio. Pensa a una specie di Eminenza grigia"
"Si...Silente?...Il suo fantasma... E' tornato?...Ha fatto finta di...morire?"
"No, no. Lui è morto davvero. Si tratta di una persona ancora viva. Questo ti basti!"
"E agisce in mio favore svelando il piano di stanotte..."
"Solo una parte del piano, quella meno importante"
"Scommetto che c'è un dannato motivo!"
"Stai diventando sempre più maledettamente intelligente, Harry"
"Però Malocchio..."
"Ci abbiamo già pensato noi, ma non miagolarlo...ehm, non dirlo a nessuno. Dopo la fine della guerra ne rimiagoleremo..."
"Allora...c'eri tu in quella strana nuvola...stanotte?...Durante la fuga...?"
"Oh si, una mimetizzazione magica molto appropriata in cielo, non trovi? Per degli esperti di vaporizzazione come gli Stregatti non è stato poi così difficile, sai"


Poi Pietra fece pervenire nelle mani di Harry la sua bacchetta con la magia; tutti gli Stregatti salutarono con un inchino i grifondoro e sparirono nel buio della notte.


 





















Nessun commento:

Posta un commento

AVVISO: Benvenuti! Potete commentare pur non essendo registrati, ma sapete che è possibile inserire un nickname? Nella tendina "Commenta come" c'è l'opzione "Nome/URL". Inserite soltanto un nome e cliccate su continua, potrete così identificare facilmente i vostri commenti! Buona permanenza nel blog!