Libro sette, capitoli 1, 2, 3: L'ultima estate a Privet Drive

     Liberamente ispirato al Libro Sette, capitoli 1, 2, 3, L'ascesa del Signore Oscuro, In memoriam, La partenza dei Dursley
 A Privet Drive numero quattro Gli Stregatti si stavano godendo l'estate nel giardino

 dei Dursley, che ancora dovevano decidere se era meglio abbandonare la propria abitazione e accettare la protezione dell'Ordine della Fenice oppure prepararsi ad 'affrontare' i Mangiamorte.
Senza farsi notare, Pietra scese dal davanzale della finestra della camera da letto di Harry e si unì pigramente ai suoi amici felini, proprio dietro l'auto di Vernon.

"Una volta che Harry sarà divenuto maggiorenne" mormorò Daisy osservando le bellissime rose di Petunia, "la protezione magica scomparirà e allora..."
"...Devono sbrigarsi!" proseguì Eileen. "Perché il tempo è agli sgoccioli, miao!"
"Sai com'è...Vernon deve ancora valutare i pro e i contro" miagolò Conan con un tono di voce più comprensivo. "Lascia la casa, il lavoro, il frigorifero e anche noi..."
"E' da una vita che valuto i pro e i contro di proteggere Potter come me" brontolò Pietra. "Come lo capisco, ghghgh!".
"E cosa ci raccontate di Sev?" chiese Daisy cambiando argomento. "Il piano ha funzionato?"
"Pare di si" rispose Pietra sbadigliando pigramente. "L'ho incontrato proprio ieri al Pub il Bugi-gattolo e abbiamo parlato della strategia dei 'Sette Potter' "
"Raccontaci qualcosa in attesa della decisione di Vernon" borbottò Eileen. "Non vorrai mica passare tutto il giorno a dormire sotto le siepi?" 
"Non sia mai miagolato che riposi in servizio, per carità!" sbuffò lo Stregatto ingrugnito. "D'accordo...Ah, io ho fatto la mia parte! Ho riferito a Sev il piano dell'Ordine della Fenice per trasferire Potter alla Tana dei Weasley e lui è andato a Villa Malfoy a riferire solo l'indispensabile al Signore Oscuro. Sapete che è arrivato nello stesso istante in cui si è materializzato quell'idiota di Yaxley?...Gli ha chiesto se c'erano novità, muahahahahhh!!!"
"E Sev che ha risposto?" domandò Eileen impaziente.
" 'Le migliori possibili', gli ha detto!" replicò Pietra sogghignando. "Oh, camminavo invisibile dietro di loro, pronto a intervenire se le cose si fossero messe male, mentre Conan stava ispezionando il perimetro del giardino e cacciando i pavoni di Lucius"
"Pavoni nel giardino?" chiese Daisy distrattamente. 
"Per fortuna, miao!" esclamò lo Stregatto, "altrimenti cosa avremmo mangiato per cena io e Conan?...Yaxley non lo digerisco proprio".
"Su vai avanti..." mormorò Eileen sospirando.
"Bene...allora...siamo entrati in una sala molto spaziosa, c'era una lunga tavola dove sedevano il Signore Oscuro e i più importanti Mangiamorte e..."
"Chiamalo Voldemiao" lo interruppe Daisy ridacchiando.
"...E, ehm, Voldemiao ha chiesto a Sev di sedersi alla sua destra!" miagolò il direttore di Violafucsia storpiando il nome. "Insomma...un vero onore, capite! Degno di una persona che ha conquistato la massima fiducia di Volde-miaort"
"Non c'è dubbio, non c'è dubbio!" annuì Conan. "Il fatto che Sev sia stato nominato Preside di Hogwarts lo conferma"
"Però la tavola non era apparecchiata, sigh-miao" precisò lo Stregatto scuotendo la testa. "Nessuna pietanza da mangiare, niente da bere...nemmeno uno stuzzicadenti".
"Lascia perdere questi inutili dettagli, per favore" miagolò Daisy. "Fanno tristezza..."

Pietra prese un fazzoletto e finse di asciugarsi una lacrimuccia: una tavola non imbandita all'ora dei pasti per uno Stregatto era inconcepibile. E per lui era quasi sempre l'ora dei pasti.

"Giusto, miao!" replicò Pietra riprendendosi dallo sconforto. "Una volta che Sev si è accomodato, il Sig...ehm, Miaomort si è rivolto per primo a Sev e gli ha chiesto... 'Allora?'...E lui ha risposto...'Mio Signore, l'Ordine della Fenice intende trasferire Potter dal suo attuale rifugio sabato prossimo al calar della notte'. Poi Voldegattomort ha chiesto...'Dove nasconderanno il ragazzo?'...E Sev gli ha rivelato...'A casa di uno dell'Ordine'. Invece Yaxley aveva delle false informazioni: ha tentato di farle valere contrastando quelle di Sev, e ci ha fatto una figura di Caccabomba, ghghgh!...Per non parlare di Lucius". 
"Che è successo al povero Lucius?" chiese Eileen incuriosita.
"E' stato gravemente umiliato" chiarì Pietra allargando le zampette. "MortyVolde ha voluto che gli consegnasse la bacchetta. Questo perché la sua ha lo stesso nucleo di quella di Harry e pertanto non può ucciderlo...lo sapete, una piuma della stessa Fenice".
"Quindi il vecchio Tom si occuperà personalmente di Harry durante il trasferimento?" domandò Eileen preoccupata.

Lo Stregatto annuì pigramente, poi aggiunse: "Anche i dettagli del trasferimento di Potter sono stati precisati da Sev. E data l'importanza di queste informazioni, sono miagolamente sicuro che non c'è un Mangiamorte più apprezzato di Severus Piton".

                              

Seguì una lunga pausa di silenzio, e poi lo Stregatto si mise a piangere per davvero.

"Cosa ti prende adesso?" chiese Daisy sorpresa. "Non dirmi che ti sei affezionato al ragazzo!"
"Vedrai che Harry se la caverà!" esclamò Eileen con un tono di voce deciso. "L'Ordine della Fenice avrà un buon piano"
"Ma no, miao, Pietra piange la morte di una professoressa di Hogwart" proseguì Conan con gli occhietti lucidi. "Charity Burbage è stata uccisa da Voldermort con un Avada kedavra e poi mangiata da Nagini".

"NOOOOHHHHH!" gridarono Eileen e Daisy in coro.

"Era la migliore insegnante di Babbanologia" osservò Pietra. "Sev, Conan e io siamo rimasti a guardarla morire. L'anno scorso avevamo organizzato con Charity un seminario di studi su quali gatti preferiscono i Babbani: 'Gatti randagi o gatti di razza?'. Ora non c'è più! "
"Non potevamo farci niente" commentò Conan. "Se fossimo intervenuti il Signore Miaoscuro avrebbe scoperto il doppio gioco di Sev".
"Maledizione!" gridò Eileen. "Sacrificata per il Bene Superiore..."
"Non è la prima" mormorò Daisy. "Ma possiamo fare in modo che sia l'ultima".
"E Potter che sta facendo in camera sua?" chiese Daisy stizzita. "Sa di Charity?"
"Ovviamente non gli abbiamo miagolato niente, altrimenti ci avrebbe detto che siamo rimasti a guardare come abbiamo fatto quando Silente è stato ucciso" borbottò Scintillo. "Ultimamente siamo rimasti troppo a guardare, non vi pare?"
"Già, miao" commentò Pietra sospirando. "E Potter ci avrebbe additato come traditori per la seconda volta".
"E' solo un giovane umano ignaro delle strategie di Silente" chiarì Daisy seccamente. "Ora è..."
"...Lassù al secondo piano, in camera sua, si" la interruppe lo Stregatto con un tono di voce frustrato. "Ma io vorrei tanto smetterla di stare a guardare..."

Un lampo di luce di rossa brillò dal collare di Pietra verso un passante sul marciapiede di fronte, che cadde a terra svenuto.
Conan, Eileen, e Daisy guardarono Pietra colti di sorpresa.

"Non possono attaccare Potter, ma possono spiarlo" fece notare lo Stregatto. "Più tardi lo interrogheremo..."
"No, Pietra...l'uomo che hai appena colpito è un vicino di casa dei Dursley, non un Mangiamorte" mormorò Daisy con uno sguardo contrito. "Non puoi schiantare tutti quelli che non si fanno gli affari propri o che guardano la finestra di Harry!".
"Ehm, ehm...Ottima osservazione, giusto!" miagolò Pietra facendo spallucce. "Ah, oh...dove eravamo rimasti?"
"Hai idea di che cosa stia facendo Potter?" chiese Eileen spazientita, mentre Conan faceva rotolare il corpo del vicino di Vernon sotto una grossa siepe in attesa del momento più propizio per risvegliarlo.
"Prima o dopo essersi tagliato con lo specchio magico di Sirius?" chiese Pietra sbadigliando sguaiatamente.
"Dopo, Dopo!" sbottò Daisy digrignando i denti.

Un altro lampo rosso balenò dal collare dello Stregatto e una donna giovane, distinta e affascinante, si ritrovò schiantata sul marciapiede davanti al numero quattro di Privet Drive.
Anche il povero cagnolino che aveva con sé al guinzaglio subì la stessa sorte.

"Quella poveretta l'ho vista sulla pubblicità di un giornale locale" mormorò Eileen mortificata. "Lei e il suo cane West Highland White Terrier..."
"Si, si...è la vicedirettrice del supermercato di Little Winghing" osservò Daisy dispiaciuta.
"Devo farli rotolare sotto la siepe insieme al vicino di casa?" domandò Conan sogghignando. "Per fortuna che c'è tanto verde da queste parti, eh, eh, eh!"
"Scusate...l'ho scambiata per Bellatrix e un suo amico Animagus" miagolò Pietra alzando gli occhi al cielo.
"Ma Bellatrix non è bionda, non indossa minigonne, non porta a spasso cagnolini, e soprattutto non ha amici!" brontolò Daisy. 
"Forse sono un po' nervoso. Sapete...stare sempre a guardare...prima Albus, poi Charity" mormorò Pietra. "Osservare le persone morire senza poter intervenire..."
"Bè, oggi sei intervenuto fin troppo" miagolò Eileen con tono di voce ironico. "Se non possiedi altre informazioni di prima zampa sul ragazzo..."
"Ma certo che le ho, non stavo mica dormendo su quello scomodo davanzale!...Udite, udite, poco fa Harry stava leggendo un articolo di una Gazzetta del Profeta uscita nei primi giorni di questo mese, dal titolo 'Ricordo di Albus Silente' di Elphias Doge" rispose Pietra falsamente indignato. "E poi si è imbattuto nell'articolo di Rita Skeeter dell'odierna Gazzetta, ' Silente - Finalmente la verità!'...dove si annuncia l'uscita di una biografia dal Titolo 'Vita e Menzogne di Albus Silente', scritta dalla stessa Skeeter. Ma chi non li ha letti, miao?"

"NOI!!!" gridarono in coro Conan, Eileen e Daisy

"Ebbene, a grandi linee miagolanti, il primo articolo trattava dell'infanzia di Albus Silente e delle sue brillanti imprese da studente, del fratello Abertforth, della tragedia di Ariana la sorella minore, del duello con Grindelwald, e dei suoi successi riconosciuti nel mondo della Magia, come la scoperta dei dodici usi del sangue di Drago" miagolò Pietra trattenendo a stento l'ennesimo sbadiglio. "Alla fine della lettura, Harry mi ha dato l'impressione di essere un po' disorientato: a quanto pare si è reso conto di non conoscere così bene il suo defunto Preside come pensava"

"E la biografia di Rita Skeeter?" incalzò Daisy.

"Si tratta praticamente di novecento pagine di pregiata carta igienica" commentò Pietra scuotendo la testa. "Forse l'unica verità che Rita ha scritto è che Potter ha accusato Severus Piton di aver ucciso Silente. Ma su di noi Stregatti neanche una parola!".

Cadde un momento di silenzio, e per fortuna nessuno passava da Privet Drive in quel momento, perché il collare di Pietra emanava scintille di tanto in tanto.

"Meglio così!" brontolò Eileen. "La Skeeter avrebbe potuto accusarci di qualunque cosa, anche di aver rubato soldi dal borsellino di Minerva"
"Preferisco chiamarli 'prestiti' a scadenza indeterminata!" esclamò lo Stregatto ridacchiando. "E adesso che ne miagolate di andare a vedere in diretta come butta in salotto? Vorrei salutare Vernon..."

In quell'istante due bambine stavano attraversando la strada davanti alla siepe dei Dursley e Pietra si voltò a guardarla sospettoso. La più piccola aveva in mano un gattino bianco e nero. Gli occhi del Direttore di Violafucsia divennero fessure.

"Non penserai che siano Tiger o Goyle trasformati dalla Polisucco?" chiese Daisy preoccupata. "Per favore, evita di schiantarle, Pietra".
"Non lo farà, non sono neanche Mangiamorte" spiegò Conan sfoggiando grande sicurezza.
"E come fate a saperlo?" chiese Eileen incuriosita.
"Se un Mangiamorte avesse voluto ingannarmi, non avrebbe usato un peluche sporco e ricucito ma un gattino vero oppure un peluche appena comprato nei magazzini Hamleys"
"Una vera fortuna per quelle piccole umane e anche per noi" precisò Conan, "perché sotto la siepe non c'è più posto, eh, eh, eh!!!".

                                    

Così gli Stregatti sgattaiolarono in casa, apparendo proprio dinanzi a Vernon.
In quei giorni lo zio di Harry aveva cambiato idea più volte, ma sembrava ormai giunta l'ora di prendere una decisione definitiva.

"Come stai, carissimo Vernon?" iniziò Pietra con un regale inchino. "Disturbiamo, miao?"
"Ah, finalmente sono arrivate delle creature educate e competenti!" sbottò Vernon allargando le braccia. "Come volete che stia?...C'è Harry al piano di sopra, che pare tenere all'incolumità della mia famiglia più di me!"
"E' passato molto tempo da quando abbiamo preparato insieme l'ultimo ragù, ma ti trovo squisitamente in forma" miagolò Conan affabile. "Oh si, a volte Potter fa questo effetto a tutti noi. E qual è il problema, Verny?"
"Secondo lui...il signore nero..." mormorò Vernon senza riuscire a finire la frase
"...Il Signore Oscurato, se preferisci, vuole uccidervi" completò la frase Eileen ridacchiando. "Per quanto sia una noia, il ragazzo ha ragione"
"E se rimarrete in questa casa lo farà senza ombra di dubbio" concluse Daisy sospirando.

L'uomo iniziò a girare intorno al divano, come se lo aiutasse a pensare per elaborare un piano di fuga.

"Ma voi potete difendermi!" singhiozzò Vernon. "Siete potentissimi!...Più di Silente!"
"Nell'ultimo scontro al Cimitero di Little Hangleton abbiamo portato via la pelliccia per miracolo" ammise Pietra scuotendo la testa. "Ho ancora una cicatrice ad un orecchio, guarda!"

Vernon non ci poteva credere: se gli Stregatti avevano battuto in ritirata di fronte a Voldemort, la situazione era veramente allarmante.  

"Ma ci sarà qualcuno che..."
"Silente è morto. E' Harry il prescelto, lui ucciderà Voldemort" precisò Daisy con un tono di voce rassicurante. "Lo miagola una profezia, ma non si sa quando né dove"
"Ci mancavano solo le profezie!" esclamò l'uomo sbuffando. "E allora cosa dovrei fare?"
"Parla con Harry e chiarisciti le idee finché sei in tempo" suggerì Eileen fissando Vernon negli occhi. "Chiamalo, adesso!"
"Allora...lo metterò alla prova!" sbottò l'uomo annuendo. "Gli dirò che non voglio più andare via. Così Harry dovrà tirare fuori i suoi migliori argomenti per convincermi definitivamente...anche se voi siete già stati molto convincenti".
"Sei già vestito per il viaggio che sai di dover intraprendere e ciò è indicativo, Vernon" miagolò Pietra alzando gli occhi al cielo. "Ma se vuoi annegare prima Potter in un mare di domande, sono certo che ne verrà fuori un pacifico scambio di informazioni al centro di una tempesta perfetta in salotto, ghghgh!".
"Da dove comincio, professor Pietra?"
"Digli che ti vuole fregare la cuccia!"
"Cosa?"
"La casa, la casa!"
"La casa?"
"Digli che non ci hai dormito la notte e vedrai il Potter più sincero e genuino"
"Non sarà troppo...Se si offende e mi fa volare come mia sorella Margie..."
"A mio miagolante avviso è il minimo da miagolarsi per capire se un umano ti sta dicendo la verità!"
"D'accordo, bene!...E poi, qualcosa del genere la pensavo anch'io"
"Non avevo dubbi. Sei una persona felinamente intelligente..."
"Grazie, grazie Pietra"

                      

E mentre gli Stregatti si rendevano invisibili per non innervosire il ragazzo, Vernon urlò: "Ehi! Tu!"

Dopo sedici anni che si sentiva apostrofare così, Harry non aveva alcun dubbio su chi suo zio stesse chiamando; tuttavia non aveva risposto subito. Stava ancora guardando il frammento di specchio nel quale per un istante gli era parso di vedere l'occhio di Silente.

"Ragazzo!" strillò ancora Vernon.

Poi Harry apparve in cima alle scale camminando lentamente, quasi fosse rassegnato ad un altro insuccesso.

"Ce ne hai messo di tempo!" ruggì Vernon, mentre Petunia e Dudley lo avevano già raggiunto in salotto. "Vieni qui, devo parlarti!"

Harry scese le scale e gli Stregatti lo videro sfilare davanti ai Dursley con le mani affondate nelle tasche dei jeans.

"Si?" disse Harry.
"Siediti!" esclamò zio Vernon. Harry inarcò le sopracciglia.
"Per favore!" aggiunse lo zio.

Harry si sedette. Credeva di sapere che cosa era in arrivo. Lo zio cominciò a marciare avanti e indietro, mentre zia Petunia e Dudley seguivano i suoi gesti con espressioni ansiose.

"Ho cambiato idea" disse Vernon secco
"Che sorpresa" rispose Harry
"Non assumere quel tono..." cominciò zia Petunia con voce stridula, ma Vernon la zittì con un cenno della mano.

"Sono tutte fesserie" disse Zio Vernon, guardando torvo Harry con gli occhietti porcini. "Ho deciso che non credo a una parola. Restiamo, non andiamo da nessuna parte".

Harry guardò lo zio con un misto di esasperazione e divertimento; gli parve di sentire anche un accenno di una risatina miagolante, ma scacciò quel pensiero come aveva fatto con l'immagine dell'occhio azzurro che aveva visto nel frammento di specchio di Sirius. 
Erano quattro settimane che Vernon Dursley cambiava idea ogni ventiquattr'ore, caricava, scaricava, e ricaricava l'auto. E tutte le volte spariva la metà del cibo che transitava in su e giù dal frigorifero.
.
"Secondo te" ricapitolò zio Vernon, "Noi - io, Petunia e Duddley, siamo in pericolo. Per via...per via..."
"Della mia 'gente', giusto" concluse Harry.
"Bè, non ci credo" ripeté Vernon. "Sono stato sveglio quasi tutta la notte a ripensarci, e credo che sia un piano per prenderti la casa"
"La casa?" ripeté Harry. "Quale casa?"

"Secondo voi Vernon Dursley verrà ucciso prima da Harry o da...?" miagolò Eileen esasperata. 
"Bè, è la prima volta che Harry ha un vantaggio su Voldy" mormorò Eileen. "Non capita tutti i giorni"
"Altro che scope, stanno per volare i cenci e gli stracci! Ci mancava una questione immobiliare" proseguì Conan sogghignando. "Brillante l'idea di Pietra!"
"Inutile negare che Vernon sta dando il meglio di sé" aggiunse Daisy con tono di voce ironico. "Abbandonare un patrimonio o mettersi in salvo? Questo è il dilemma hi, hi, hi!"
"Tuttavia, se Harry tentasse di colpire Verny con un Incantesimo, avremmo un buon motivo per schiantarlo. Sei pronto, Pietra?"
"Sempre, miao!" concluse Pietra sogghignando. "Anche Silente approverebbe, ghghgh!"

                                   

Intanto Vernon continuava a camminare in su e giù davanti a Harry, fermandosi di fronte a lui ogni volta che aveva intenzione di parlare.

"Questa casa!" strillò zio Vernon. "I prezzi stanno schizzando alle stelle qua attorno! Tu vuoi spedirci via, poi farai un po' delle tue magie e in batter d'occhio sarà tutto intestato a te e..."
"Sei fuori di testa?" gli chiese Harry. "Un piano per prendermi questa casa? Sei veramente stupido come sembri?"
"Non osare..." squittì zia Petunia. Ma di nuovo zio Vernon la zittì. Gli affronti di carattere personale non erano nulla rispetto al pericolo che aveva subodorato.
"Nel caso te lo fossi dimenticato" disse Harry. "Io ho già una casa, quella che mi ha lasciato il mio padrino. Perché dovrei desiderare questa? Per i lieti ricordi?"

Silenzio. Harry si convinse di aver fatto una certa impressione sullo zio con questo argomento. Allo stesso tempo, Pietra pensò che il ghiaccio tra i due si era ormai rotto: la risposta di Harry era pura verità.

"Va da sé che il cibo abbandonato nel frigorifero e nella dispensa deve essere messo in salvo" mormorò lo Stregatto risoluto.
"Salvarlo da chi?" chiese Daisy.
"Dai Mangiamorte, ovviamente" spiegò Conan serio. "Anche loro mangiano: il nemico non deve trovare approvvigionamenti di alcun genere, neanche di tipo alimentare, nemmeno cibo andato a male o parti di animali morti come le salsicce, gli insaccati, le bistecche..."
"Altrimenti non si chiamerebbero Mangiamorte, eh?" lo interruppe Eileen sottovoce. "Bella scusa per depredare le cucine altrui!".

Dopo una breve pausa Vernon proseguì 'l'interrogatorio'.

"Tu sostieni" riprese zio Vernon, ricominciando a marciare, "che questo Lord Coso..."
"Voldemort" precisò Harry impaziente, "e ne abbiamo già parlato un centinaio di volte. Non è una teoria è un fatto. Silente te l'ha detto l'anno scorso, e anche Kingsley e il Signor Weasley..."
"E anche gli Streg..." mormoro Vernon fermandosi in tempo.
"Chi?" chi chiese Harry allarmato."
"Gli stregoni in televisione, quelli dei films" mentì Vernon con un tono divo imbarazzato. "Hai presente 'Vita da Strega?' "
"Se ti sei degnato di vedere un film del genere" commentò Harry incredulo, "c'è ancora una piccola speranza che ci arrivi da solo"

Vernon s'ingobbì furibondo.

"...Kingsley e il signor Weasley te l'hanno spiegato" insisté Harry, implacabile. "Quando avrò compiuto diciassette anni, l'Incantesimo di Protezione che mi circonda s'infrangerà, e questo espone voi quanto me. L'Ordine è sicuro che Voldemort vi prenderà di mira, o per torturarvi e scoprire dove mi trovo, o perché è convinto che se vi prendesse come ostaggi io cercherei di salvarvi".

Gli sguardi di Harry e Vernon s'incontrarono.

""Dovete nascondervi e l'Ordine vuole darvi una mano. Vi è stata offerta una protezione seria, la migliore che esista" continuò il ragazzo.
"Credevo che esistesse un Ministero della Magia"
"Esiste!" replicò Harry, sorpreso.
"Bè, allora, perché non possono proteggerci loro? Mi pare che in quanto vittime innocenti, colpevoli solo di ospitare un bersaglio dei terroristi, dovremmo avere diritto a una protezione" replicò Vernon, che riponeva sempre fiducia nell'ordine costituito.
"Hai sentito il signor Weasley e Kingsley" ribatté Harry. "Siamo convinti che al Ministero ci siano degli infiltrati".

Poi Vernon insisté per avere almeno Kingsley come guardia del corpo, ma quando gli fu detto che aveva il compito di proteggere il Primo Ministro Babbano pensò agli impavidi Stregatti: in fondo Kingsley non si era mai confrontato con Voldemort, mentre Pietra era riuscito a ferirlo e a sfuggirgli.
Tuttavia lo Stregatto gli aveva miagolato di non discuterne di lui con Harry, perché aveva 'litigato' con il Prescelto. 
Però gli aveva assicurato che avrebbe inviato degli agenti felini nel luogo dove l'Ordine lo avrebbe condotto. Si trattava della famosa Squadra Stregatta d'assalto Icebox, la migliore della Legione di Hogwarts.
Vernon aveva molto rispetto per chi non andava d'accordo con suo nipote, e pertanto, decise di non avanzare altre proposte e accontentarsi di ciò che passava il convento: Hestia Jones e Dedalus Lux.
Ad un tratto lo zio indicò il televisore.

"Questi non sono incidenti...i crolli, e le esplosioni, e i deragliamenti, e tutto quello che sarà successo dall'ultimo telegiornale che abbiamo guardato. La gente scompare e muore e dietro c'è lui, Voldemort! Te l'ho detto e ridetto, lui uccide i Babbani per divertimento...Anche le nebbie sono provocate dai Dissennatori, e se non ti ricordi cosa sono chiedi a tuo figlio!"

"Ce ne sono...altri?" chiese Dudley portandosi la mano alla bocca.
"Altri?" rise Harry. "Più dei due che ci hanno attaccato, vuoi dire? Ce ne sono centinaia, forse migliaia, visto che si nutrono di paura e disperazione..."

"D'accordo, d'accordo" sbottò zio Vernon. "Sei stato chiaro..."
"Lo spero" disse Harry. "Perché quando avrò diciassette anni, tutti - Mangiamorte, Dissennatori, forse perfino Inferi, che sono cadaveri soggiogati dalla magia di un Mago Oscuro - potranno trovarvi e vi aggrediranno di sicuro. E se vi ricordate l'ultima volta che avete avuto a che fare con dei maghi, forse ammetterete di aver bisogno di aiuto"

Di certo i coniugi Dursley si ricordavano ancora dell'irruzione di Hagrid per l'undicesimo compleanno del nipote, mentre Dudley fissava Harry.

"E il mio lavoro? E la scuola di Dudley? Naturalmente di tutto questo non importa niente a un manipolo di maghi fannulloni..."
"Non capisci?" urlò Harry. "Vi tortureranno e vi uccideranno come hanno fatto con i miei genitori!"

"Provvederò a farvi avere una cospicua indennità in galeoni d'oro" sibilò Pietra in un orecchio di Vernon. "Non appena la guerra sarà finita...se sono ancora vivo".

"Papà" intervenne Dudley ad alta voce, "Papà, io vado con questi qui dell'Ordine"
"Dudley" commentò Harry, "per la prima volta nella vita hai detto una cosa sensata"

Sapeva che la battaglia era vinta. Se Dudley era abbastanza spaventato da accettare l'aiuto dell'Ordine, i suoi genitori lo avrebbero accompagnato.
Harry guardò l'orologio appoggiato sopra il caminetto e disse: "Saranno qui fra cinque minuti".
Nessuno dei Dursley replicò e lui tornò in camera a giocherellare con Edvige.

                                   

Invece gli Stregatti ritornarono in giardino, pronti ad accogliere Hestia Jones e Dedalus Lux, un incontro che avvenne puntualmente.

"Hestia, Dedalus, sempre sulla breccia, eh?" chiese Pietra apparendo loro sogghignante. "Un compito non da poco scortare i Dursley!"
"Ciao a tutti!...Come si dice dalle vostre parti?...Felinamente Vostri!" rispose Dedalus stringendo le zampe a tutti gli Stregatti.
"Miagolamente Vostri!" lo corresse Hestia salutando anche lei molto calorosamente.
"In effetti non capita tutti i giorni di incontrare Harry Potter e i suoi parenti" osservò Dedalus. "Suggerimenti?"
"Bè, sono Babbani caratterialmente complessi e molto stressati: cercate di avere pazienza e trattateli bene" miagolò Conan. "Sono anche nostri amici..."
"Abbiamo studiato i rapporti su di loro, e faremo finta di non conoscerli" annuì Hestia sogghignando. "Ma non tollereremo offese a..."
"No!" esclamò Eileen all'istante. "Oggi sarà tollerato tutto!"
"Va bene, proprio perché siete voi" replicò Dedalus con un tono di voce rassicurante. "E' quello che Hestia voleva dire. Giusto, Hestia?"
"Giusto" convenne Hestia sospirando.
"Dopo tutti questi anni i Dursley hanno portato a termine il compito richiesto da Silente, cioè crescere e ospitare Harry" spiegò Daisy pazientemente. "Nessuno si aspettava che fosse una convivenza facile, specialmente da parte di Petunia".
"Ah Petunia, sorella di Lily Evans, l'unica Babbana che aveva chiesto di frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts" fece osservare Hestia. "Ovviamente Silente le aveva negato l'iscrizione..."
"Esatto, per non mortificarla" confermò Conan. "Vivere nell'ombra di un proprio familiare non è stato altrettanto semplice"
"Colpa dei genitori?" chiese Dedalus. "Forse Petunia si è sentita trattata in modo diverso rispetto a Lily"
"Probabilmente" annuì Pietra. "Mentre Vernon è un estimatore di Stregatti, quindi un Babbano intoccabile. Afferrato il concetto miagoloso?"
"Si, certo" rispose Dedalus ridacchiando. "E di Dudley che ci miagolate?"
"Il cugino di Harry è il più intelligente della Famiglia Dursley" affermò Conan secco.
"Allora per il futuro c'è una speranza di riconciliazione familiare?" chiese Hestia. "Intendo...nei rapporti con Harry"
"Si" miagolò Daisy. "Tra i due cugini sta sbocciando una stima reciproca, perfino affetto"
"Come tra Pietra e la professoressa McGranitt?" chiese Dedalus.
"Più o meno" confermò lo Stregatto roteando gli occhietti. "Adesso, suonate pure il campanello, sono già pronti per la partenza. A proposito, sarà Vernon a guidare l'automobile, buona fortuna!".

Poco dopo, gli Stregatti videro sfilare verso la macchina Dudley, visibilmente emozionato, e una Petunia che nascondeva le lacrime sotto un fazzoletto.
Anche Harry alla porta di casa pareva emozionato e colto di sorpresa.

"Una frazione di secondo e un'eternità diventano interscambiabili quando provi emozioni intense" miagolò Pietra citando una frase di Jonathan Coe.
"Per la casa che abbandoni o per Harry?" chiese Conan.
"E' uno dei più grandi interrogativi dell'esistenza Babbana dei Dursley" miagolò Eileen scuotendo la testa.
"Considero il mondo per quello che è: 'un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte' " aggiunse Daisy ricordando una frase di William Shakespeare.

Mentre l'automobile dei Dursley si stava allontanando da Privet Drive numero quattro un alto lampo rosso partì dal collare di Pietra, andando a colpire  con estrema precisone un passante che stava per tirare fuori dalla tasca un fazzoletto e osservava il veicolo allontanarsi.

"Era un Mangiamorte, vero? Stava per tirare fuori la bacchetta!" chiese Pietra pieno di speranza. "Stavolta credo..."
"No!...Questa volta hai schiantato il Sindaco di Little Whinging" mormorò Eileen rovesciando il corpo. "Ma insomma, miao!"
"Mhhhh, nella siepe non c'è più posto" ricordò Conan. "Dove lo mettiamo in attesa di risvegliarlo?"
"Contattiamo Arabella Figg e l'agente felino Tibbs, se ne occuperanno loro" suggerì Daisy allargando le zampette.
"Ottima idea! E noi aspetteremo Malocchio Moody e gli altri nella cucina dei Dursley" mormorò Pietra allargando le zampette. "Coraggio, sta per scattare il piano dei 'Sette Potter', ghghgh!".


Causa pigrata di Pasqua le pubblicazioni dei capitoli riprenderanno nel mese di maggio. 
Miagolamente Vostro, Pietra Stregatto




















 

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