Libro sei, capitolo 27: Stregatti traditori?

 

             



      Liberamente ispirato a Harry Potter e il Principe Mezzosangue, libro sei, capitolo 27: La torre 






"Fa parte del piano...

...fra poco comparirà il Marchio Nero sopra il cielo di Hogwarts, il grande teschio verde con la lingua di serpe" sibilò Piton guardando la Torre di Astronomia da una finestra di un corridoio del terzo piano, gli Stregatti zampettanti al seguito. "Sono anche a conoscenza della strategia: un gruppo di Mangiamorte riuscirà a entrare nella scuola".
"Ordino l'attacco della nostra legione? Abbiamo cinquanta Stregatti pronti a dare le loro nove vite" miagolò Pietra di fianco a lui. "Li vuoi vivi, graffiati, oppure morti, miao?"
"Solo cinquanta... e lui la chiama Legione..." mormorò Daisy. 
"Valgono come cinquecento umani" miagolò impettito Conan.
"Uff-miao!...Facciamo cinquemila con te e Pietra al Comando?" chiese Eileen con un tono di voce ironico.
"Esatto" rispose secco lo Stregatto. "Come li vuoi Sev?,,,,Arrosto?"

Severus si voltò verso di loro, le mani si alzarono lentamente e coprirono per un attimo il suo viso. Non c'era tempo da perdere e nessuna mossa doveva essere sbagliata: la fiducia di Lord Voldemort doveva essere conquistata completamente.

"Non c'è un esercito di Mangiamorte, ma solo un piccolo gruppo che ha l'obiettivo di uccidere Silente. Basteranno i membri dell'Ordine della Fenice presenti a proteggere i luoghi principali" mormorò Piton, il volto inespressivo. "Ecco le due situazioni alternative previste dal Preside..."
"O un esercito o una piccola squadra non fa molta differenza; preferirei portarteli morti, Sev" miagolò Conan sogghignando. Pietra annuì. 
Le Stregatte li guardarono pietrificate.

Il Direttore di Serpeverde aprì la bocca lentamente e poi la richiuse rapidamente. 
Stava cercando le parole giuste per pronunciare cose scontate e spiacevoli.

"Stanotte Albus Silente morirà" disse Severus secco. "E' giunto il suo momento".
"Speravamo in un'altra delle sue situazioni alternative brillanti!" sbottò Eileen con le lacrime agli occhi.
"Ciò fa parte del suo piano" spiegò Piton raggomitolandosi nel suo mantello, quasi avesse avvertito improvvisamente un freddo insopportabile. "Non miagolatemi che siete sorpresi, adesso"
"Ma allora, dobbiamo lasciare che..." rispose Daisy agghiacciata dalle logiche conclusioni a cui era arrivata. "...Insomma, lasciamo il nemico libero di agire indisturbato?"

Piton annuì, e per la prima volta apparve stanco.

"La missione dei Mangiamorte deve avere pieno successo; mi unirò a loro, e voi dovrete favorire la nostra fuga dal castello" aggiunse Piton, lo sguardo funereo. "Qualunque cosa accadrà stanotte, la vostra priorità è proteggere Potter dopo la mia fuga, seguirlo dovunque decida di andare e contattarmi per fare rapporto"
"Quindi...la legione si dividerà in cinque gruppi e si limiterà a proteggere i dormitori, compreso quello della quinta casa segreta di Violafucsia" miagolò Conan sospirando.
"Ovviamente" rispose Piton. "Tuttavia, io farò in modo di tracciare una via di fuga rapida e sicura per tutti. Le probabilità di coinvolgere gli studenti nei dormitori sono estremamente basse"
"E ai membri dell'ES coinvolti da Harry Potter chi...?" chiese Eileen.
"Ci penserete voi" ribadì Severus
"Il Gnautilus?" chiese Daisy. "Quali sono i tuoi ordini per il nostro sottomarino? Una cortina fumogena potrebbe essere utile"
"Coprirà la fuga nel caso che alcuni membri dell'Ordine della Fenice siano ancora in grado di inseguirci" replicò Piton annuendo. "Un singolo lancio di Sfere di Polvere Buiopesto Peruviano nelle vicinanze del portone d'Ingresso del castello sarà sufficiente"
"Potrebbe morire qualcun altro oltre Silente" osservò Pietra.
"Non possiamo salvare tutti" concluse Piton lasciando i felini agghiacciati.

                                  

Intanto, usciti dalla caverna, Harry e Silente erano riusciti a tornare nel cuore di una buia High Street di Hogsmeade.
Silente fece appena in tempo a chiedere a Harry di chiamare Severus Piton prima di incontrare un'agitata Madama Rosmerta, che li aveva visti Materializzarsi dalla finestra.
La povera strega era chiaramente agitata a causa del Marchio Nero troneggiante su Hogwarts, e non c'era tempo da perdere. 

Visto il degenerarsi della situazione, il giovane Grifondoro e il malconcio Preside presero in prestito due scope dalla barista e si diressero subito verso la Torre di Astronomia: l'immagine del teschio verde dalla lingua di serpente era propria sulla verticale della torre più alta del castello. 
Inutile dire che i Mangiamorte erano già riusciti a eludere le difese umane di Hogwarts.

Silente aveva già varcato i bastioni merlati e stava smontando; pochi secondi dopo Harry atterrò accanto a lui indossando il Mantello Invisibile, e si guardò intorno.

I bastioni erano deserti. La porta della scala a chiocciola che scendeva all'interno era chiusa. Non c'era traccia di lotta, di combattimento mortale, di un corpo.

"Che cosa significa?" chiese Harry a Silente alzando gli occhi verso il Marchio Nero che scintillava malvagio verso di loro. "E' il vero Marchio? Qualcuno è davvero stato....Professore?

Nel tenue bagliore, Harry vide Silente afferrarsi il petto con la mano annerita.

"Vai a svegliare Severus" gli ordinò debolmente ma con chiarezza. "Raccontagli che cosa è successo e portalo da me. Non fare altro, non parlare con nessun altro, e non toglierti il Mantello, io aspetterò qui"
"Ma..."
"Hai giurato di obbedirmi, Harry...vai!"

Harry corse alla porta, ma aveva appena chiuso la mano sull'anello di ferro quando udì dei passi correre dall'altra parte. Si voltò a guardare Silente, che gli fece segno di arretrare.
Harry obbedì ed estrasse la bacchetta.
La porta si spalancò e qualcuno ne uscì urlando: "Expelliarmus!".

Il corpo di Harry si irrigidì all'istante, e cadde all'indietro contro la parete della Torre, appoggiato come una statua instabile, incapace di muoversi o parlare.
Non riusciva a capire come fosse successo: l'Expelliarmus non era un Incantesimo congelatore...
Poi vide la bacchetta di Silente precipitare nel vuoto oltre il bordo dei bastioni e capì...Silente l'aveva immobilizzato senza parlare, e l'istante necessario per eseguire l'Incantesimo gli era costato la possibilità di difendersi.

Sorreggendosi ai bastioni, molto pallido, Silente non mostrava panico né tensione. Guardò l'aggressore e disse: "Buonasera, Draco".
Malfoy si fece avanti, controllando in fretta che lui e Silente fossero soli. Il suo sguardo si posò sulla seconda scopa. "Chi altro c'è?"
"E' la domanda che potrei fare io. O agisci da solo?"
"No" rispose Draco. "Ho dei rinforzi. Ci sono dei Mangiamorte nella sua scuola, stanotte"
"Bene, bene" commentò Silente, come se Malfoy gli stesse mostrando un ambizioso progetto scolastico. "Molto bene davvero. Hai trovato un modo per farli entrare, allora?"
"Si" ansimò Malfoy. "Proprio sotto il suo naso, e non se n'è nemmeno accorto"
"Ingegnoso" osservo Silente. "Eppure...perdonami...dove sono adesso? Non li vedo"
"Hanno incontrato alcuni della sua guardia. Stanno combattendo di sotto. Non ci metteranno molto...Io sono venuto avanti. Io...ho un compito da svolgere"
"Bè, allora devi sbrigarti, mio caro ragazzo" disse il Preside sorridendo con dolcezza, mentre Harry li osservava esterrefatto.

"Draco, Draco, tu non sei un assassino".
"Come fa a saperlo?" reagì Malfoy arrossendo. "Lei non sa di che cosa sono capace, lei non sa che cosa ho fatto!"

In quell'istante, accanto a Harry, si materializzarono due Stregatti muniti di cappottine invisibili.

"La nostra Legione felina sta mettendo al sicuro la maggior parte dei tuoi intraprendenti e idioti colleghi pietrificandoli" miagolò Pietra soave. "Fai quello che ti ha detto Silente e non darci grattacapi"
"Ma Silente è stato disarmato, è in pericolo" pensò Harry ancora pietrificato. "Perché non mi liberano?...Perché non lo aiutano?...Buoni a nulla!!!".
"Se ti stai domandando il motivo per cui non ti liberiamo e non salviamo Silente, la risposta è...perché Silente non lo desidera" mormorò Conan usando la Legilimanzia. "E Buono a nulla sarai tu!...Tutto fa parte del piano di Silente"
"Vuole forse andare incontro alla morte?" pensò Harry scioccato. "Sacrificarsi...per cosa?"
"Se fosse utile per sconfiggere il Signore Oscuro, ti meraviglieresti?" chiese Pietra avvicinandosi al suo orecchio. "D'altra parte, nessuno conosce fino in fondo i piani di Albus, lo dovresti sapere".
"Non posso credere che Silenti arrivi fino a..."
"Ecco perché Albus ti ha immobilizzato. E ora smettila per un po' di pensare: la Legilimanzia eseguita sugli esseri umani mi costa sempre un sacco di fatica e mette fame, miao"

                                    

"E invece si" rispose Silente in tono mite. "Hai quasi ucciso Katie Belle e Ronald Weasley. E' tutto l'anno che con crescente disperazione cerchi di uccidermi. Perdonami, Draco, ma sono stati deboli tentativi...così deboli, in verità, che mi chiedo se tu ci metta davvero tutto te stesso..."
"Ma certo!" ribatté Malfoy con veemenza. "E' tutto l'anno che ci lavoro, e stanotte..."

Da qualche parte, nelle profondità del castello, Harry udì un urlo soffocato. Malfoy s'irrigidì e si guardò alle spalle.

"Qualcuno sta proprio dando battaglia" commentò Silente affabile. "Ma stavi dicendo...si, sei riuscito a far entrare i Mangiamorte nella mia scuola, cosa che, lo devo ammettere ritenevo impossibile...come hai fatto?"

Malfoy però non rispose: stava ancora cercando di ascoltare ciò che accadeva di sotto e sembrava paralizzato quasi quanto Harry.

"Forse ti conviene continuare la tua missione da solo" suggerì Silente. "E se i tuoi rinforzi sono stati fermati dalla mia guardia? Come avrai capito, stanotte ci sono anche i membri dell'Ordine della Fenice. E del resto non hai veramente bisogno di aiuto...Non ho la bacchetta al momento...Non posso difendermi"
Malfoy non si mosse né parlo.
"Capisco" continuò Silente con gentilezza. "Hai paura di agire finché loro non sono con te"
"Io non ho paura!" ringhiò Malfoy, ma non fece nulla per colpire Silente. "Dovrebbe averne lei!"
"Perché? Non credo che ucciderai, Draco. Uccidere non è nemmeno lontanamente facile come credono gli innocenti...Quindi dimmi, mentre aspettiamo i tuoi amici...come li hai fatti entrare? Sembra che ci sia voluto molto tempo, a trovare un modo"

E finalmente Malfoy confessò di aver riparato un Armadio Svanitore rotto che nessuno usava da anni, quello in cui si era perso il serpeverde Montague l'anno precedente.

"Aaaah" il sospiro di Silente fu quasi un gemito. Chiuse gli occhi per un momento.

"Miao, questa è la prova che Silente non riesce a prevedere o a capire sempre tutto" mormorò Pietra. 
"Quel maledetto armadio pieno di pulci!" borbottò Conan. "Chi avrebbe mai pensato..."
"Allora?" pensò Harry. "Vi decidete a fare qualcosa?"
"Silente sa che siamo qui" rispose lo Stregatto. "Se avesse bisogno di noi, ci avrebbe già chiamato" 

"Molto astuto, ce n'è una coppia, suppongo" continuò Silente.
"L'altro si trova da Magie Sinister" continuò Malfoy, "formano una specie di passaggio. Montague mi ha detto che quando è rimasto chiuso in quello di Hogwarts era come intrappolato in una specie di limbo. Non riusciva a farsi sentire da nessuno, ma a volte ascoltava quello che succedeva a scuola, e altre volte quello che succedeva nel negozio, come se l'Armadio viaggiasse dall'una all'altro. Alla fine è riuscito a Materializzarsi e a venire fuori, anche se non aveva mai dato l'esame. Per poco non ci lasciava le penne. Hanno pensato tutti che fosse una bellissima storia, ma io sono stato l'unico a capire che cosa significasse...nemmeno Sinister lo sapeva...l'unico a capire che si poteva raggiungere Hogwarts attraverso gli Armadi, se avessi aggiustato quello rotto"
"Molto bene" mormorò Silente. "Così i Mangiamorte passando da Magie Sinister sono riusciti a entrare nella scuola per aiutarti...Un piano astuto, un piano molto astuto...E, come hai detto tu stesso, proprio sotto il mio naso..."
"Esatto!" affermò Malfoy, che, bizzarramente, parve trarre coraggio e conforto dalle lodi del Preside. "Proprio così!"
"Ma ci sono stati momenti" continuò Silente, "in cui non eri più sicuro di riuscire a riparare l'Armadio, vero? E sei ricorso a mezzucci volgari e sconsiderati come mandarmi una collana maledetta che è finita nelle mani sbagliate...avvelenare un idromele che aveva pochissime probabilità di essere bevuto da me..."
"Si, bè, ma lei comunque non ha capito chi c'era dietro, no?" lo schernì Malfoy mentre Silente scivolava un po' più giù lungo il muro, le gambe sempre più deboli, e Harry lottava invano, in silenzio, contro l'incantesimo che lo legava. 
"A dire il vero si" lo contraddisse Silente. "Ero sicuro che fossi tu".
"Perché non mi ha fermato, allora?" chiese Malfoy.
"Ho provato, Draco. Il professor Piton ti tiene d'occhio per mio ordine..."
"Non esegue i suoi ordini, ha promesso a mia madre..."
"Naturalmente è quello che ha detto a te, Draco, ma..."
"Fa il doppio gioco, stupido vecchio, non lavora per lei!"
"Dobbiamo rassegnarci a dissentire su questo punto, Draco. Si dà il caso che io mi fidi del professor Piton..."
"Bè, allora sta perdendo colpi!" sogghignò Malfoy. "Piton mi ha offerto aiuto...perché vuole tutta la gloria per sé... Perché vuole partecipare... 'Che cosa stai combinando? Sei stato tu con la collana, è stato stupido, avrebbe potuto far saltare tutto quanto...' Ma io non gli ho detto che cosa facevo nella Stanza delle Necessità: domani si sveglierà e sarà tutto finito e non sarà più il prediletto del Signore Oscuro, non sarà nulla in confronto a me, nulla!"
"Una vera gratificazione" replicò Silente con calma. "A tutti noi piace essere elogiati per il nostro duro lavoro. Ma tu devi aver avuto comunque un complice...Qualcuno a Hogsmeade, qualcuno che ha consegnato a Katie la...la...Aaaah"

Silente chiuse di nuovo gli occhi e chinò il capo, come se stesse per addormentarsi.

"...Ma è ovvio...Rosmerta. Da quanto tempo si trova sotto la Maledizione Imperius?"
"C'è arrivato finalmente, eh?" lo derise Malfoy

"Credevo fosse stato Malfoy..." pensò Harry. "Come ho fatto a non capire..."
"Allora ti sbagli anche tu di tanto in tanto, eh?" gli chiese Pietra con un filo di voce, usando ancora la Legilimanzia felina. "Che novità..."

Era evidente che Rosmerta era stata obbligata ad appostarsi nel bagno del locale per passare la Collana di Opali alla prima studentessa di Hogwarts che fosse entrata da sola.
La stessa barista aveva preparato l'Idromele avvelenato credendolo un regalo di Natale per il Preside; lo aveva fatto arrivare a Lumacorno attraverso l'aiuto di Gazza, che non aveva certo pensato di controllare la bottiglia di Rosmerta. 

Infine, Malfoy raccontò a Silente il metodo magico con cui aveva comunicato con la povera donna, ovvero le Monete Stregate. 
Era un'idea presa in prestito da Hermione Granger e dal vecchio modo di trasmettere i messaggi tra i membri dell'ES, L'Esercito di Silente.

                                    

Intanto il tempo stava trascorrendo inesorabile, senza che Malfoy facesse nulla per nuocere a Silente, che si era permesso perfino di ammonire lo studente per aver offeso la Granger 'etichettandola' come 'Sporca Mezzosangue'.

"Ora, per tornare a stanotte" continuò Silente. "Non capisco bene com'è andata...sapevi che avevo lasciato la scuola? Ma certo" si rispose da solo, "Rosmerta mi ha visto andare via e ti ha informato con le tue ingegnose monete..."
"Infatti" soggiunse Malfoy. "Però pensava che stesse solo andando a bere qualcosa, che sarebbe tornato..."
"Bè, ho bevuto qualcosa...e sono tornato...in un certo senso" borbottò Silente. "Così hai deciso di tendermi una trappola?"
"Abbiamo deciso di mettere il Marchio Nero sopra la torre e di costringerla a tornare subito per scoprire chi era stato ucciso" ribatté Malfoy. "E ha funzionato!" 
"Bè, si...e no..." replicò Silente. "Ma devo dedurre che non è stato assassinato nessuno?"
"Qualcuno è morto" replicò Malfoy, e la sua voce salì di un'ottava. "Uno dei suoi...non so chi...era buio... Ho scavalcato il corpo, dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua Fenice si è intromessa..."
"Si, hanno questa abitudine"

Si udì un esplosione, poi urla, più alte che mai; sembrava che la battaglia infuriasse sulla scala a chiocciola lì sotto, e il cuore di Harry tuonò inascoltato nel suo petto invisibile...Qualcuno era morto...Malfoy ne aveva scavalcato il corpo...ma?

"Chiunque sia rimasto ucciso voi non lo avete aiutato" pensò Harry guardando gli Stregatti.
"Neanche tu, con il tuo atteggiamento" mormorò Conan sospirando. "Tanto è vero che Silente ha preferito pietrificarti piuttosto che farsi aiutare da te, miao"
"Miao un corno!" pensò ancora Harry. "Visto che leggete nella mia mente così bene, sappiate che se Silente muore vi ritengo dei traditori"
"Sono traditori tutti quelli che non ragionano o non la pensano come te?" chiese Pietra. "Allora, anche Silente è un traditore, perché ha per te dei piani diversi da quelli che immaginavi..."
"Ma se muore..."
"Silente non è uno stupido, tutto ciò che sta accadendo rientra nelle sue brillanti previsioni e nella propria volontà"
"Ma chi pianificherebbe la propria morte in modo così...?"
"Silente!" risposero in coro gli Stregatti
"Perché?"
Stavolta gli Stregatti non risposero.

"Resta poco tempo, a ogni modo" riprese Silente. "Quindi consideriamo le tue alternative, Draco"
"Le mie alternative!" gridò Malfoy. "Sono qui con una bacchetta...sto per ucciderla..."
"Mio caro ragazzo, smettiamo di prenderci in giro, se fossi in grado di uccidermi, lo avresti fatto subito dopo avermi disarmato, non ti saresti fermato a fare questa piacevole chiacchierata"
"Io non ho alternative!" esclamò Malfoy all'improvviso, bianco come Silente. "Devo farlo! Lui mi ucciderà! Ucciderà tutta la mia famiglia!"
"Mi rendo conto della gravità della tua posizione" convenne Silente. "Perché credi che non ti abbia affrontato prima d'ora se no? Perché sapevo che saresti stato ucciso se Lord Voldemort avesse compreso che sospettavo di te".

Malfoy sussultò sentendo pronunciare quel nome.

"Sapevo della tua missione, ma non ho osato parlartene nel caso che usasse la Legilimanzia contro di te" continuò Silente. "Ma ora possiamo parlare chiaro...non è stato fatto alcun male, non hai ferito nessuno, anche se devi solo alla fortuna se le tue vittime sono sopravvissute...Io posso aiutarti, Draco..."
"Non può, invece" ribatté Malfoy. Ormai la sua bacchetta tremava incontrollabilmente. "Nessuno può aiutarmi. Mi ha detto che se non lo faccio mi ucciderà. Non ho scelta"
"Passa dalla parte giusta, Draco. Possiamo nasconderti meglio di quanto tu possa immaginare. E, cosa più importante, manderò dei membri dell'Ordine da tua madre stanotte, per nascondere anche lei. Tuo padre per ora è al sicuro ad Azkaban...Quando verrà il momento giusto potremo proteggere anche lui...Passa dalla parte giusta, Draco...tu non sei un assassino"

Malfoy fissò il Preside sbalordito.

"Ma sono arrivato fino a qui, no?" disse lentamente. "Credevano che sarei morto, e invece sono qui...e lei è in mio potere. Ho la bacchetta in pugno...Lei è qui, a chiedermi pietà"
"No, Draco" ribatté Silente, tranquillo. "E' la mia pietà, non la tua, che conta adesso".

Malfoy non parlò, aveva la bocca aperta, e la mano con la bacchetta tremava ancora. Harry credette di vederla abbassarsi...

                                 

Ma all'improvviso dei passi rimbombarono per le scale, e un attimo dopo Malfoy fu spinto da parte.
Quattro Mangiamorte si precipitarono fuori, sui bastioni; avevano vinto la battaglia di sotto.

"E adesso?" pensò Harry terrorizzato. "Gli Stregatti non faranno niente?...Non...fate niente?"
"Se stanotte non siamo stati pietrificati come te, significa che noi rispettiamo gli ordini di Silente, fino alla fine" miagolò Conan guardando il ragazzo paralizzato dall'incantesimo.
"Fino alla fine di...?"
"...Di Albus Silente oppure fino alla nostra fine, ti è più chiaro?...E adesso, smettila di pensare cose sciocche: stai mettendo a dura prova le mie capacità di legilimanzia felina e la mia pazienza"

Un uomo goffo con uno strano sguardo sbilenco scoppiò in una risatina affannosa.

"Silente in trappola!" esclamò. Si rivolse a una donna bassa e tozza dal sorriso avido che avrebbe potuto essere sua sorella.
"Silente disarmato, Silente solo! Ben fatto, Draco, ben fatto!"
"Buonasera Amycus" lo salutò Silente, come se gli stesse dando il benvenuto a una festa. "E hai portato anche Alecto...incantevole..."

Anche la donna ridacchiò rabbiosa.

"Credi che le tue battutine ti aiuteranno sul letto di morte?" lo dileggiò
"Battutine? No, no, queste sono buone maniere" ribatté Silente.

"Fallo" ringhiò lo sconosciuto più vicino a Harry, un omone dalle gambe lunghe, con grigi capelli arruffati e le barsette. Emanava, tra l'altro, odore di sangue.
"Tu, Fenrir?" chiese Silente
"Proprio così" rispose l'altro con voce stridula. "Contento di vedermi, Silente?"
"No, non posso dire di esserlo..." replicò Silente, con tono di voce calmo e sincero.

"Fermateli!" pensò Harry.
"Peccato che non esista un Incantesimo per pietrificarti il cervello..." borbottò Pietra.
"Traditori!"
"No, solo dissenzienti rispetto ai tuoi pensieri" precisò Pietra, ma la sua tolleranza era al limite.

Silente si dichiarò meravigliato che Draco avesse portato una persona come Fenrir Greyback, un Lupo Mannaro, nella scuola dei suoi amici, ma Draco confessò di non essere mai stato a conoscenza della sua presenza nella missione, anzi sembrava anche lui turbato.

"Potrei averti come dessert, Silente..." disse il Lupo Mannaro.
"No" intervenne il quarto Mangiamorte in tono secco. "Abbiamo ricevuto degli ordini. Deve farlo Draco. Ora, Draco, sbrigati"

Malfoy era terrorizzato e meno risoluto che mai. E Silente era più pallido che mai.

"Pietra, Conan...per favore..."
Gli Stregatti si limitarono a osservarlo con occhi tristi.

"Non gli resta molto da vivere comunque, mi pare!" esclamò l'uomo strabico, tra le risatine affannose della sorella. "Guardatelo...che cosa ti è successo, Silly?"
"Oh, meno resistenza, riflessi più lenti, Amycus" rispose Silente. "La vecchiaia, insomma...Un giorno forse succederà anche a te...se sarai fortunato..."

Il Mangiamorte si arrabbiò e invitò di nuovo Draco a uccidere l'anziano mago senza perdere altro tempo.
Ma la mano di Malfoy tremava tanto che riuscì a stento a prendere la mira.

"Lo farò io" rispose Greyback e avanzò verso Silente con la mano tesa e i denti scoperti.
"Ho detto no!" gridò l'uomo. Ci fu un lampo di luce e il Lupo Mannaro fu scaraventato lontano.

Il cuore di Harry martellava così forte che pareva impossibile che nessuno lo sentisse, imprigionato nell'Incantesimo di Silente...Se solo fosse riuscito a muoversi...avrebbe potuto scagliare una maledizione da sotto il Mantello...

"Draco, fallo o spostati. Uno di noi..." strillò la donna, ma in quel precisò istante la porta si spalancò ancora una volta e apparve Piton, la bacchetta in pugno.
Guardò la scena, da Silente accasciato contro il muro ai quattro Mangiamorte, a Malfoy.

"Abbiamo un problema, Piton" disse il goffo Amycus senza distogliere da Silente lo sguardo e la bacchetta. "Il ragazzo non sembra in grado..."

Ma qualcun altro aveva pronunciato il nome di Piton, con dolcezza.

"Severus..."

Quel suono atterrì Harry più di ogni altra cosa che aveva vissuto quella sera. Per la prima volta, Silente supplicava.

"Fate qualcosa, ora!...Ora!!!" pensò Harry, ma gli Stregatti rimasero immobili, quasi come lui pietrificato, e in silenzio.

Piton non rispose. Avanzò e spinse rudemente Malfoy di lato. I tre Mangiamorte si ritrassero senza una parola. Perfino il Lupo Mannaro era intimorito.

Piton scrutò per un attimo silente, e incisi nei suoi duri lineamenti c'erano disgusto e odio.

"Severus...ti prego..."

Piton levò la bacchetta e la puntò contro Silente.
"Avada Kedavra!"

Uno zampillo di luce verde schizzò dalla punta della bacchetta di Piton e colpì Silente in pieno petto.
L'urlo di orrore non uscì mai dalla bocca di Harry; silenzioso e immobile fu costretto a guardare Silente scagliato in aria: per un istante parve restare sospeso sotto il teschio lucente, e poi cadde lentamente all'indietro, oltre le merlature, come una enorme bambola di pezza, e scomparve.

Pietra e Conan osservarono la scena senza manifestare un briciolo di sorpresa, come se fosse l'epilogo di un'opera drammatica già vista più e più volte a teatro.
Gli occhi lucidi tradivano i loro sentimenti, ma per Harry erano lacrime di coccodrillo.
In quel momento, la conclusione di Harry non poteva essere che la seguente: gli Stregatti avevano permesso a Severus Piton di assassinare Silente.

 































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