Libro sei, capitoli 25, 26: La sera delle rivelazioni

        
            

   Liberamente ispirato a Harry Potter e il Principe Mezzosangue, libro sei capitoli 25, 26: La veggente spiata, La caverna. 







Il fatto che Harry Potter stesse con Ginny Weasley parve interessare un sacco di gente, soprattutto ragazze.

E Pietra non aveva mai incasso tante scommesse in tutta la sua vita come in quei giorni, a tal punto che la professoressa McGranitt si preoccupò del fatto che dal suo borsellino non era stato rubato più nulla da una settimana.

"Pare che il professor Stregatto abbia vinto alla lotteria di Diagon Alley, Albus" mormorò Minerva nell'ufficio del Preside. "Va in giro con un mantellino simile a quello dei Reali britannici. Alcune voci dicono che lo abbia comprato ad un'asta di Londra: sembra che lo avesse indossato un cantante Babbano di nome Freddy Mercury durante un concerto. Non credi che sia il caso di indagare?".
"Ha anche donato 1000 galeoni alla scuola, Minerva" rispose Silente sorridendo.
"Davvero?...Pietra?...Proprio lui?"
"Si, davvero".
"Insomma Albus...volevo dire...un professore che fa scommesse sugli studenti che..."
"Ha perfino regalato 500 galeoni al canile di Londra"
"Questa poi!...Tuttavia..."
"...E ti ha restituito 800 galeoni;  sono sotto il tuo letto: lui miagola che sono gli interessi degli ultimi dieci anni del denaro che ha preso senza il tuo consenso"
"Oh, non me ne ero accorta. Perché li ha messi sotto il mio letto senza avvisarmi?"
"Ah, non cerchiamo sempre il pelo di Stregatto nell'uovo"
"Ha fatto altre opere pie che potrebbero farmi svenire per l'emozione?"
"Desiderava regalare una parrucca modello 'Tom Riddle' a Lord Voldemort, ma l'ho sconsigliato vivamente di consegnarla personalmente".

Nelle settimane che seguirono Harry si scoprì impermeabile in un modo del tutto nuovo ai pettegolezzi. Ginny lo aiutava mettendo in giro notizie false, come quella di un Ungaro Spinato tatuato sul suo petto.
Invece Hermione non aveva rinunciato a discutere su Harry sul misterioso libro di Pozioni Avanzate.

"Voglio parlarti, Harry" disse Hermione dopo l'ennesimo litigio tra Ron e Ginny su come quest'ultima doveva comportarsi in pubblico con il suo ragazzo. 
"Di cosa?" chiese lui sospettoso.
"Del cosiddetto Principe Mezzosangue"
"Oh, non di nuovo" gemette lui pensando al libro nascosto nella Stanza delle Necessità. "Per favore, vuoi finirla una buona volta?"
"Non lascerò perdere" ribatté Hermione decisa, "finché non mi avrai ascoltato fino in fondo. Allora, sto cercando di scoprire chi potrebbe essersi divertito a inventare incantesimi oscuri..."
"Lui non si è divertito a inventarli..."
"Lui, lui...chi dice che sia un lui..."
"Ne abbiamo già parlato" rispose Harry, imbronciato. "Principe, Hermione, Principe!"
"Appunto!" disse Hermione. "Guarda qui! Guarda la foto!"

La Granger tirò fuori un pezzo di carta stracciato di un vecchio giornale dove appariva l'immagine magica di una ragazza magra di quindici anni. 
Sotto la foto la didascalia recitava "Eileen Prince Capitano della squadra di Gobbiglie di Hogwarts" 

"E allora?" chiese Harry
"Si chiamava Eileen Prince. Prince come Principe, Harry"
"Impossibile"
"Cosa?"
"Tu credi che lei fosse il Principe? Oh, andiamo"
"Bè, perché no, Harry, non esistono Principi nel mondo magico. O è un soprannome, un titolo che qualcuno si è attribuito, oppure è un vero nome, non ti pare? No, senti! Se, diciamo, suo padre fosse stato un mago di cognome 'Prince', e sua madre una Babbana, questo avrebbe fatto di lei una 'Prince mezzosangue'! "
"Si, molto ingegnoso, Hermione..."
"Ma è così, forse era fiera di essere una mezza 'Prince' "
"Ascolta, Hermione, so che non era una ragazza. Lo so e basta"
"La verità è che non credi che una ragazza sarebbe stata abbastanza intelligente" ribatté Hermione, adirata.
"Come faccio a essere tuto amico da cinque anni e pensare che le ragazze non siano intelligenti?" insorse Harry, ferito. "E' il modo in cui scrive. Io so che il Principe era un maschio. Lo capisco. Questa ragazza non c'entra. Dove l'hai trovato, comunque?"
"In biblioteca" rispose Hermione prevedibilmente. C'è l'intera collezione dei vecchi 'Profeti'. Bè, ho intenzione di scoprire qualcos'altro su Eileen Prince".
"Divertiti" fece Harry, seccato.
"Esattamente" replicò Hermione. "E il primo posto dove andrò a guardare" aggiunse con veemenza avvicinandosi al buco del ritratto della Sala Comune, "sono i Registri dei vecchi premi di Pozioni!"
"Non ha mai accettato il fatto che tu l'abbia superata in Pozioni" commentò Ron tornando alla letture di 'Mille Erbe e Funghi Magici', mentre la ragazza se ne andava.
"Tu non credi che io sia pazzo a volere indietro quel libro, vero?"
"Certo che no" affermò Ron convinto "Era un genio, quel Principe. E tra l'altro...senza quel suggerimento sul Bezoar..." si passò il dito sulla gola con un gesto eloquente,  "...non sarei qui a parlarne, no? Insomma, non dico che quell'incantesimo che hai usato contro Malfoy sia grandioso..."
"Nemmeno io" convenne subito Harry
"Ma comunque è guarito, no? E' tornato in piedi in un baleno"
"Già" mormorò Harry. Era verissimo, ma la coscienza gli si contorse lo stesso. "Grazie a Piton.

Come sempre, Pietra e Conan, che amavano stare invisibili al calduccio vicino al caminetto, avevano ascoltato tutta la conversazione dei grifondoro.

"Sono sulle tracce della madre di Sev, miao" osservò Conan leggermente preoccupato.
"Ma lei non ha mai vinto niente in Pozioni, ghghgh!" rispose Pietra stiracchiandosi. "Hermione farà un bel buco nell'acqua".
"Se Ron sapesse chi è il genio..." riprese Conan.
"Saprebbe chi gli ha salvato la vita" concluse Pietra.
"Almeno Harry ha capito che il Principe Mezzosangue è un maschio..."
"E come sempre è una sua sensazione...'Lo sa e basta'. E' il genio gemello del genio della Lampada di Aladino"
"Ma come hanno fatto quei tre a sopravvivere per cinque anni a Hogwarts con Tu Sai Chi in circolazione?"
"Sono convinto che il Signore Oscuro se lo chieda ogni giorno, ghghgh!" concluse lo Stregatto sbadigliando ignobilmente. "Come anche noi, del resto".

                                  

Una sera, a quindi minuti dal coprifuoco, dopo tante belle giornate trascorse in punizione con Piton, Harry ricevette un biglietto di Silente che lo convocava urgentemente nel suo ufficio.
Il grifondoro aveva appena evitato un scherzo di Pix nel corridoio deserto del settimo piano, sempre pedinato dalle Stregatte, quando udì un urlo e un tondo. Così si fermò, tendendo le orecchie.

"Come...osi...Aaaaargh!"

Il rumore proveniva da un corridoio vicino; Harry corse da quella parte, la bacchetta pronta, girò un altro angolo e vide la professoressa Coooman stesa a terra, la testa coperta da uno scialle, con diverse bottiglie di sherry accanto a lei, una delle quali rotta.

"Professoressa..."

Harry si precipitò verso di lei e l'aiutò a rialzarsi. Alcune delle collane luccicanti gli si erano impigliate negli occhiali.
Singhiozzò sonoramente, si sistemò i capelli, e si appoggiò al braccio di Harry.

"Che cosa è successo, professoressa?" disse Harry mentre gettava una breve occhiata all'arazzo dei Troll ballerini.

"Siamo alle solite, miao" mormorò Eileen sospirando.
"E meno male Pietra e Conan l'aiutano a svuotare le bottiglie" aggiunse Daisy scuotendo la testolina.

La professoressa Cooman raccontò al grifondoro di essere stata buttata fuori in malo modo dalla Stanza delle Necessità, la cui entrata si trovava proprio accanto all'arazzo. 
L'insegnante voleva nascondere delle bottiglie di Sherry nella Stanza detta anche 'Vai e Vieni', ma si era accorta di non essere sola. Qualcuno stava schiamazzando e festeggiando felice lì dentro per motivi misteriosi, probabilmente un maschio. La donna supponeva fosse la stessa persona che, accortosi della sua presenza, prima aveva creato magicamente del buio pesto e, in seguito, l'aveva scaraventata sul pavimento.

"Non l'avranno mica buttata fuori Pietra e Conan?" domandò Daisy.
"Perché avrebbero dovuto farlo, lo sherry piace anche a loro" replicò Eileen sogghignando. "Con la scusa di salvarla dall'alcolismo si bevono lo sherry avanzato: lei ritrova sempre tutte le bottiglie scolate!".

Harry intuì subito che si trattava Malfoy e suggerì alla docente di Divinazione di parlare dell'aggressione subita al Preside.
E dal momento che aveva un appuntamento con Silente, Harry si offrì addirittura di accompagnarla nel suo ufficio, senza rispondere ai commenti velenosi sul Centauro Fiorenzo.

"Forse il cavallo ha sentito dire che non ho ereditato il dono della mia bis-bisnonna" disse la Cooman lentamente. "Da anni persone gelose mettono in circolazione simili voci. E lo sai cosa dico io a questa gente, Harry? Silente mi avrebbe permesso di insegnare in questa scuola così importante, mi avrebbe concesso tanta fiducia in tutti questi anni, se non gli avessi dimostrato il mio valore?"

Harry borbottò qualcosa di indistinto, mentre gli venivano in mente gli Stregatti.

"Bè, se Silente non l'avesse assunta e protetta, il Signore Oscuro l'avrebbe uccisa" osservò Daisy prontamente.
"Ecco perché i licenziamenti a Hogwarts sono rari" miagolò Eileen con un tono di voce soave.

"Ricordo bene il primo incontro con Silente" continuò lei con voce gutturale. "Rimase molto colpito, è naturale, molto colpito...Alloggiavo alla 'Testa di Porco', che non consiglio, fra parentesi - certe pulci, caro ragazzo-, ma avevo poco denaro. Silente mi fece la cortesia di venirmi a trovare nella mia stanza nella locanda. Mi interrogò...devo confessare che all'inizio credetti che fosse maldisposto nei confronti della Divinazione...e ricordo che mi sentivo un po' strana, non avevo mangiato un granché quel giorno...Ma poi...".

Harry le stava prestando attenzione per la prima volta, perché sapeva che cos'era successo allora: la professoressa Cooman aveva rivelato la Profezia su lui e Voldemort che aveva cambiato tutta la sua vita.

"...Mai poi fummo interrotti da autentica insolenza da Severus Piton!"
"Cosa?" disse Harry colto di sorpresa.

"Ops-miao...Siamo nei guai" sibilò Daisy con un filo di voce
"Guai enormi" miagolò Eileen agghiacciata.

"Si, si sentì un rumore fuori dalla porta, che si spalancò, e c'era quel rozzo oste con Piton, che cianciava di aver sbagliato strada, anche se io penso che fosse stato sorpreso a origliare. Sai, allora cercava lavoro anche lui, e senza alcun dubbio sperava di cogliere qualche dritta! Bè, dopodiché, Silente parve molto più incline a offrirmi un lavoro, e io non potei non pensare, Harry, che fosse perché apprezzava il netto contrasto fra i miei modi modesti e il mio tranquillo talento rispetto all'insistenza di quell'uomo agitato, pronto a origliare dal buco della serratura...Harry, caro?"

Si guardò indietro; si era accorta che Harry non era più accanto a lei, aveva smesso di camminare tre metri prima.

"Harry?"

Dall'aria preoccupata e spaventata della Cooman, Harry capì di essere pallidissimo. 
Era immobile, investito da ondate di orrore che, una dopo l'altra, cancellavano tutto tranne l'informazione che gli era stata taciuta tanto a lungo...

Era stato Piton a origliare la Profezia, era stato Piton a riferire a Voldemort. Piton e Peter Minus insieme avevano messo Voldemort sulle tracce di Lily e di James e del loro figlio...
Al momento a Harry non importava altro, e disse all'insegnante di rimanere dov'era, mentre lui si correva da Silente, per tutti i chiarimenti del caso.

                                   

Giunto di corsa davanti alla porta dell'ufficio, non bussò, la martellò. Le Stregatte dietro di lui trasalirono, ma rimasero al suo fianco senza farsi scoprire.

"Avanti" rispose Silente, e lui entrò. "Allora, Harry, avresti potuto venire con me"

Per qualche istante Harry non capì; la conversazione con la Cooman gli aveva svuotato la testa di qualunque altra cosa e il suo cervello reagiva lentamente.

"Venire...con lei...?"
"Solo se lo desideri, è ovvio"
"Se lo..."

E poi Harry si ricordò il primo motivo che lo aveva spinto a correre da Silente.
Rabbia e rancore lottarono contro sorpresa ed eccitazione, per parecchi istanti Harry non riuscì a parlare.

"E' naturale avere paura, Harry" osservò Silente
"Io non ho paura!"  ribatté subito Harry, e era assolutamente vero. La paura era un'emozione che non provava affatto in quel momento. "Qual è? Dov'è?"
"Non so qual è con precisione - anche se direi che possiamo escludere il serpente - ma credo che sia a molti chilometri da qui, in una caverna sulla costa che da moltissimo tempo cerco di individuare: la caverna in cui un giorno Tom Riddle terrorizzò due bambini del suo orfanotrofio durante la gita annuale, ricordi?"
"Si" rispose Harry. "Com'è protetto?"
"Non lo so; nutro sospetti che potrebbero rivelarsi assolutamente errati". Silente esitò, poi aggiunse: "Harry ti promesso che avresti potuto venire con me, e mantengo la promessa, ma sarebbe molto scorretto da parte mia non avvertirti che questa faccenda sarà straordinariamente pericolosa"
"Vengo" esclamò Harry, quasi ancor prima che Silente finisse di parlare.

Rabbioso com'era nei confronti di Piton, il suo desiderio di fare qualcosa di estremo e rischioso era aumentato di dieci volte negli ultimi minuti.

"E' proprio nei momenti peggiori che il ragazzo dà il meglio di sè" fece notare Eileen
"Come Pietra e Conan, ma è meglio non miagolarglielo" precisò Daisy. "Sai come sono fatti; miagolerebbero che non c'è mai stato un momento migliore per loro". 

Al ragazzo glielo si doveva leggere in volto che non stava bene, perché Silente si allontanò dalla finestra e lo guardò più da vicino, con una ruga sottile tra le sopracciglia d'argento.

"Che cosa ti è successo?
"Niente" mentì Harry con prontezza
"Che cosa ti ha sconvolto?"
"Io non sono sconvolto"
"Harry, non sei mai stato un buon Occlumante..."

Quella parola fu la scintilla che incendiò la rabbia di Harry,  proprio nel momento in cui Conan e Pietra avevano appena raggiunto l'Ufficio del Preside: uno dei momenti peggiori, appunto.

"Piton!" urlò quasi il grifondoro, e Fanny la fenice emise un roco, basso grido alle loro spalle. "Piton, ecco che cosa è successo! E' stato lui a dire a Voldemort della Profezia, è stato lui, lui ha ascoltato fuori dalla porta, me l'ha detto la Cooman!"

"Lo sapevo...non dovevo sfidarla a 'chi beve più sherry' " miagolò lo Stregatto alzando gli occhi al soffitto. "L'ultima volta che era ubriaca aveva urlato nei corridoi che uno stregatto avevo ucciso la moglie del Signore Oscuro".
"In duello?" chiese Scintillo
"No...lei disse che era morta inciampando nella Magia Oscura".
"Allora, non si trattava solo di sherry"
"In effetti il liquore era stato allungato con crema di erba gatto"

L'espressione di Silente non cambiò, ma Harry si accorse che sbiancava sotto la sfumatura rossastra del sole al tramonto. Per un lungo istante il Preside non disse nulla.

"Quando l'hai scoperto?" disse infine
"Adesso!" disse Harry, trattenendosi con enorme difficoltà dall'urlare. Poi non ce la fece più.
"E LEI GLI HA PERMESSO DI INSEGNARE QUI E LUI HA DETTO A VOLDEMORT DI DARE LA CACCIA AI MIEI GENITORI!"
"Harry" mormorò Silente. "Per favore, ascoltami. Il professor Piton ha commesso un terribile errore..."
"Non mi dica che è stato un errore, stava origliando dietro la porta!"
"Per favore, lasciami finire". Silente attese che Harry annuisse con un cenno asciutto, poi riprese: "Il professor Piton ha commesso un terribile errore. Era ancora al servizio di Lord Voldemort la sera che sentì la prima metà della Profezia. Naturalmente, si affrettò a riferire al suo padrone quanto aveva udito, perché la cosa riguardava Voldemort in prima persona. Ma non sapeva - non aveva alcun modo di sapere - a quale ragazzo Voldemort avrebbe dato la caccia da allora in poi, o che i genitori che avrebbe ucciso nella sua impresa assassina erano persone che conosceva, che erano tua madre e tuo padre" 

Harry scoppiò in una risata senza gioia...

"Sai Conan, lo convinsi io a venire a Hogwarts dopo la tragedia dei Potter; miagolai a Sev di andare a parlare con Silente, senza se e senza miao" miagolò Pietra immerso nei ricordi.
"Per i baffi del gatto di Merlino!...E come lo convincesti a...?" chiese Conan sorpreso.
"Gli raccontai che c'era un bambino sopravvissuto che aveva bisogno del suo aiuto, che il neonato assomigliava un pochino a James Potter, ma gli occhi... Poi precisai che al cambio dei pannolini avrebbero pensato altre persone..."
"E lui..?"
"Mi lanciò una serie di Stupeficium, una piccola discussione tra amici. Allora, aggiunsi che di James aveva perlomeno la punta delle orecchie, che avevo esagerato. Dopo mezz'ora di duello, Sev decise di andare ad ascoltare la proposta di lavoro di Albus"
"E' stata dura lavorare, seppur occasionalmente, in un ufficio di collocamento, vero?"
"Già, rischiai grosso"
"Volete stare zitti, voi due?" miagolò Eileen con filo di voce, avvicinatasi ai due Stregatti.
"Sarebbe un miracolo" brontolò Daisy accanto a lei. "Sev fu ubriacato di miagolii a quei tempi".

Nel frattempo la conversazione tra lo studente e il Preside riprese.

"Odiava mio padre quanto odiava Sirius! Non ha notato, professore, che la gente che Piton odia in genere finisce per morire?"
"Non hai idea del rimorso che provò il professor Piton quando capì come Lord Voldemort aveva interpretato la Profezia, Harry. Credo che sia il rimpianto più grande della sua vita e la ragione per cui tornò..."
"Ma lui è un ottimo Occlumante, vero signore?" lo interruppe Harry con la voce tremante per lo sforzo di mantenerla calma. "E Voldemort non è forse convinto che Piton sia dalla sua parte, anche adesso? Professore...come fa a essere sicuro che Piton stia con noi?"

Silente non parlò per un attimo; sembrava che cercasse di prendere una decisione. Infine rispose: "Ne sono sicuro. Ho piena fiducia in Severus Piton".
"Bè, io no!" grido il ragazzo come prima. "Sta tramando qualcosa con Draco Malfoy in questo stesso momento, proprio sotto il suo naso, e lei continua..."
"Ne abbiamo già parlato, Harry" ribatté Silente, di nuovo inflessibile. "Ti ho detto la mia opinione"

"A proposito, stamattina mentre ero sulla mia lettiera il Libro Stregatto degli Stregatti mi ha confidato una notizia strabiliante" miagolò Pietra sbadigliando ignobilmente.
"Ti ha miagolato che la tua sabbietta era sporca perché non la cambi da un mese?" chiese Eileen sospirando. "Siamo sorpresi? Stupiti?...Non ce lo aspettavamo?"
"No, no, non si tratta di questo. Il nostro Fondatore Violafucsia mi ha messo al corrente che dentro il boccino d'oro che Harry catturò durante la sua prima partita di Quidditch è nascosta una pietra magica importantissima" mormorò lo Stregatto, il tono di voce falsamente indignato.
"Ti pare il momento giusto per miagolarlo?" chiese Daisy stizzita. "Harry sta mettendo in dubbio la fedeltà di Sev e tu..."
"E' la famosa pietra mancante che completa i Collari dell'Apocalisse" miagolò Pietra soave. "E' la Pietra della Resurrezione"
"COOOOOOOSAAAAAAAA???" domandarono in coro Conan, Eileen e Daisy.
"E poi, il Fondatore mi ha ricordato...di cambiare la sabbietta nella lettiera"


"Stasera lei si allontana dalla scuola e scommetto che non ha nemmeno pensato che Piton e Malfoy potrebbero decidere di..."
"Di fare che cosa?" chiese Silente con le sopracciglia inarcate. "Di che cosa li sospetti, di preciso?"
"Io...hanno in mente qualcosa!" sbottò Harry, e le sue mani si chiusero a pugno. "La professoressa Cooman è appena stata nella Stanza delle Necessità per nascondere le sue bottiglie di Sherry, e ha sentito Malfoy che schiamazzava e festeggiava! Sta cercando di aggiustare qualcosa di pericoloso, là dentro, e secondo me alla fine c'è riuscito e lei sta per lasciare la scuola senza..."
"Basta così" lo interruppe Silente. Lo disse in tono tranquillo, eppure Harry tacque all'istante; sapeva di aver varcato una linea invisibile. "Credi che abbia lasciato una sola volta la scuola indifesa durante le mie assenze quest'anno? No. Questa sera, quando me ne andrò, verranno attivate altre protezioni. Ti prego di non insinuare che non prendo sul serio la sicurezza dei miei studenti, Harry"
"Io non..." borbottò Harry, un po' confuso, ma Silente lo interruppe. 
"Non desidero discuterne oltre. Desideri venire con me stasera?"
"Si" rispose subito Harry.
"Molto bene. Allora: ascolta"

Silente si erse in tutta la sua altezza.

"Ti porto con me a una condizione: che tu obbedisca all'istante a qualunque mio ordine, senza discutere"
"Certo"
"Cerca di comprendermi, Harry, intendo dire che devi eseguire anche ordini come 'fuggi', 'nasconditi', o 'torna indietro', ho la tua parola?"
"Io...Si, certo"
"Se ti dirò di nasconderti, lo farai?"
"si"
"Se ti dirò di fuggire, obbedirai?"
"Si"
"Se ti dirò di abbandonarmi e metterti in salvo, farai come ti dico?"
"Io..."
"Harry?"

Si guardarono per un attimo.

"Si, signore"
"Molto bene. Allora desidero che tu vada a prendere il tuo Mantello e ti trovi nella Sala d'Ingresso tra cinque minuti"  

Silente si voltò per guardare fuori dalla finestra infuocata: il sole era un riverbero rosso rubino all'orizzonte. Harry uscì rapido dall'Ufficio e discese la scala a chiocciola. All'improvviso il suo cervello era stranamente sgombro. Sapeva cosa fare.
E anche Silente.

"Attivate le ulteriori difese: la Legione Stregatta della Quinta Casa in assetto da combattimento al terzo piano, il Sottomarino Gnautilus in ricognizione nel Lago Nero. Interverrete solo su ordine mio oppure del professor Piton in mia assenza" disse Silente girandosi rapidamente verso la scrivania. "Ricordatevi che la mia probabile morte non dovrà scatenare una battaglia inutile. Non lanciate siluri miagolanti contro i Mangiamorte; agite con moderazione e prudenza: non si possono eliminare delle zanzare con armi simili".
"Agli ordini" miagolarono gli Stregatti all'unisono, di nuovo visibili.
"E Malfoy?" chiese Pietra mentre il suo criceto Patronus partiva dallo studio con le direttive ricevute.
"Lasciatelo libero di agire; la sua famiglia è in grave pericolo. Deve portare a termine la missione"
"A quanto pare, hai previsto tutto: dai una mano 'annerita' anche al tuo probabile assassino. Bè, buona fortuna con l'Horcrux, Albus"
"Grazie Pietra, ne avremo bisogno".

                                 

Ron e Hermione erano seduti nella Sala Comune quando Harry vi fece ritorno.
"Che cosa vuole Silente?" chiese subito Hermione. "Harry, è tutto a posto?" aggiunse, preoccupata.
"Sto bene" rispose Harry asciutto, e li oltrepassò di corsa a prendere il Mantello e la Mappa del Malandrino nel suo baule.

"Non ho molto tempo" disse Harry ansimante, una volta tornato di corsa da Ron e Hermione. "Silente crede che sia venuto a prendere il Mantello dell'Invisibilità, sentite..."

Disse loro in fretta dove stava andando, e perché. Non s'interruppe né per i sussulti di orrore di Hermione né per le domande affrettate di Ron; avrebbero scoperto i particolari da soli più tardi.

"...Capite cosa vuol dire?" concluse Harry concitato. Silente non sarà qui stanotte, quindi Malfoy avrà un'ottima possibilità per tentare qualunque cosa abbia in mente. No, ascoltatemi!" sibilò rabbioso quando sia Ron che Hermione diedero segno di volerlo interrompere. So che era Malfoy quello che festeggiava nella Stanza delle Necessità. Ecco..." Ficco in mano a Hermione la Mappa del Malandrino. "Dovete sorvegliarlo, lui e anche Piton. Usate chiunque altro riusciate a mettere insieme dell'ES. Hermione, quei galeoni a contatto funzionano ancora, giusto? Silente dice che ha imposto alla scuola una protezione supplementare, ma se Piton è coinvolto saprà di quale protezione si tratta...e come evitarla...però non si aspetterà che tutti voi siate in guardia, no?"
"Harry..." cominciò Hermione, gli occhi dilatati dalla paura.
"Non c'è tempo per discutere" la interruppe Harry, secco. 

Poi ficcò nelle mani di Ron i suoi calzini con la fiala contenente ciò che rimaneva della Felix Felicis: desiderava che la usassero loro quella notte; lui si sentiva al sicuro con Silente.
E se ne andò, attraversando di corsa il buco del ritratto, diretto alla Sala d'Ingresso.
Silente lo aspettava accanto al portone di quercia. Si voltò quando Harry arrivò pattinando al gradino più alto, ansante, con una fitta nel fianco.
Dopo aver indossato il Mantello Invisibile per non farsi notare insieme a Silente, Harry lo seguì fino ad Hogsmeade, seguiti come al solito dagli Stregatti.

L'anziano mago non si preoccupava troppo di essere visto da solo: avrebbe potuto sempre dire che andava in paese a farsi una bevuta ai Tre Manici di Scopa o alla Testa di Porco. 
Ciò che importava era che non lo vedessero utilizzare la 'Materializzazione'.

Salutò Madama Rosmerta sulla soglia del suo Pub, alle prese con un mago ubriaco, andando oltre, verso la Testa di Porco. Silente si fermò davanti all'entrata, con Harry che aveva tenuto il passo.
A differenza dei Tre Manici di Scopa, il secondo pub sembrava assolutamente vuoto.

"Non sarà necessario entrare" mormorò Silente guardandosi attorno. "Purché nessuno ci veda partire...ora posa la mano sul mio braccio, Harry. Senza stringere troppo, mi limiterò a guidarti. Al mio tre: uno...due...tre..."

                                    

Harry si voltò. Provò subito l'orribile sensazione di essere ficcato in un tubo di gomma; non riusciva a respirare, si sentiva comprimere in modo quasi intollerabile, e poi, quando stava per soffocare, le bende invisibili parvero esplodere, e lui si ritrovò in una fredda oscurità, a respirare grandi boccate di fresca aria salmastra.

"Dove saranno andati, miao?" chiese Eileen dall'aria turbata.
"Ah...in una località di mare...dove il bambino Tom Riddle fece una breve gita scolastica, quando frequentava l'Orfanotrofio" miagolò Pietra grattandosi la testolina. "A quei tempi, Tom scoprì una caverna ben nascosta all'interno di una scogliera, che io e Conan abbiamo segnalato di recente a Silente come 'luogo sospetto' "
"Una vera fortuna che Silente sappia nuotare, eh, eh, eh!" ridacchiò Conan sogghignando. "In ogni caso, non ci sono squali in quelle acque".

Ci fu un momento di silenzio, le Stregatte guardarono lo Stregatto e Scintillo lievemente colte di sorpresa.

"Non ci avete miagolato niente a riguardo finora..." iniziò Daisy con un tono di voce dispiaciuto.
"Silente ci  ha chiesto di tacere fino alla sua partenza" rispose Conan al fine di evitare spiacevoli equivoci.
"D'accordo. Ma perché non siete entrati voi nella caverna a recuperare l'Horcrux?" chiese Daisy.
"Bè, l'entrata magica richiede un tributo di sangue" spiegò Pietra stiracchiandosi. "Abbiamo provato con il nostro sangue, il sangue di maiale di una salsiccia, quello di pollo, tacchino, coniglio, agnello, pecora, anche di gallina e infine di topo"
"E basta con questo elenco inutile!" lo interruppe Eileen infuriata. "E' chiaro che l'entrata magica della caverna esige del sangue umano per aprirsi!".
"Giusto, miao. L'entrata magica non si è fatta fregare neanche dalla marmellata rosso sangue di lamponi e di ribes" confermò Conan ridacchiando sotto i baffetti. "Ma Pietra non se la sentiva di dissanguare una povera signora anziana che faceva il bagno su una spiaggia vicina. Non poteva spingerla  sanguinante dentro la caverna: gli ricordava la McGranitt. Quindi, abbiamo deciso di usare un Incantesimo Miagolo-Bombarda-Maxima sulla parete della scogliera. Ed io mi sono unito a lui. Che botto, muahahahhahah!!!"
"Avete corso il rischio di far crollare la scogliera!" miagolò Daisy stizzita. "Brutti idioti!!!"
"Ehm, in effetti, un grosso pezzo di scogliera è caduto in mare" precisò Pietra sogghignando. "Ed è probabile che stasera Albus e Harry si siano Materializzati proprio in piedi là sopra, ghghgh!"
"Non avete alcun rispetto per l'ambiente e la natura?" sbottò Daisy. "Vergognatevi!"
"Sta di fatto che non siamo riusciti ad entrare nella caverna: la parete era troppo spessa" miagolò Conan soave. "Or-miao-dunque, non potevamo fare altro che segnalare il luogo a Silente, comunicazione che è avvenuta subito dopo la fuga"
"Dopo la fuga?...Qualcuno vi ha inseguiti in quel posto sperduto?" chiese Eileen meravigliata. "C'erano forse dei Mangiamorte a guardia della..."
"Ma no!" la interruppe Pietra scuotendo la testolina. "Eravamo travestiti da turisti umani e scappavamo da un gruppo inferocito di ecologisti che volevano farci arrestare; pensavano che avessimo usato della dinamite..."
"A buon diritto! Avete danneggiato un luogo naturale meraviglioso!" urlò Daisy. "Se io fossi il Preside..."
"Si, abbiamo capito" miagolò Conan alzando gli occhi al cielo. "Promettiamo di non farlo più: è stata un idea balorda".
"E avete un'idea sana di cosa aspetti Harry e Silente dentro la caverna?" chiese Eileen incuriosita.
"Normalmente l'Oscuro Signore si affida a degli Inferius per proteggere posti del genere" osservò Pietra sbadigliando sguaiatamente. "Per quanto riguarda l'Horcrux, Silente pensa di trovarci un oggetto simbolico di una delle quattro case ordinarie di Hogwarts. Dal momento che è una caverna come la Camera dei Segreti costruita da Serpeverde, è probabile che vi sia nascosto il Medaglione di Salazar Serpeverde. Ma è solo un'ipotesi miagolante".

Daisy ed Eileen si guardarono per un attimo, apparentemente frastornate. Non era semplice gestire una situazione sfuggita di zampa.

"Le studentesse Kitty Hope Tiffany e Bia Langdon sanno della Pietra della Resurrezione?" chiese Daisy secca.
"Le nostre agenti...Si, sono al corrente" precisò lo Stregatto. "Lo sospettavano da tempo".
"Feline intelligenti quelle..." aggiunse Conan sfoderando un ghigno di circostanza.
"Speriamo che qualcosa non sfugga al nostro controllo o alle previsioni di Silente" commentò Eileen.
"Affinché tutto sia sotto controllo, il mondo stesso deve essere fuori controllo" obiettò Pietra soave. "E quando ci metteremo a urlare, sapremo di aver perso il controllo, ghghgh!!!"
"Allora, comincio a schiarirmi la voce" miagolò Eileen preoccupata.

Lo Stregatto sospirò cercando nello sguardo di Conan quella solidarietà che non era mai venuta meno. E Conan ricambiò l'occhiata borbottando qualcosa di miagolamente indecifrabile.

"Qualcuno ha altre rivelazioni strabilianti per questa sera?" chiese Daisy con un tono di voce ironico.
"Si, miao" rispose Pietra osservando l'anziano proprietario della Testa di Porco Aberforth guidare delle capre in un recinto. "Il nostro Sev ha finito di preparare la pozione Felix Felicis Miagolantis, la pozione della Fortuna per Stregatti. Pare che abbia effetto per tre minuti, ma è da considerarsi un grande successo della Scienza Pozionistica. Ho già avvisato Luna Lovegood: la morte di sua madre nel famoso tragico esperimento non è stata inutile"
"Come la userai?" chiese Daisy preoccupata guardando la boccetta nella zampetta dello Stregatto.
"Eventualmente...nel prossimo duello con il Signore Oscuro" rivelò Pietra fregandosi le zampette.
"E' ciò che temevo" continuò Daisy allarmata. "Tre minuti sono..."
"Pochi?" domandò Conan girandosi verso l'amico. "Si, troppo pochi per un duello con lui"
"La userò solo in caso di bisogno" miagolò Pietra rimettendo la pozione nella tasca della cappottina. "Solo se lui mi metterà con la coda al muro, per intendersi"
"Non basterà la fortuna per ucciderlo, lo sai" commentò Eileen scuotendo la testolina. "Non puoi superare tutte le sue Difese Oscure in tre minuti..."
"Bè, hai ragione. Ciò significa che tre minuti di fortuna dovranno bastare soltanto per non restare uccisi" concluse Pietra soave. "Ma se non mi ammazzerà neanche al prossimo scontro..."
"...Non ci dormirà più la notte, eh, eh, eh!!!" concluse Conan sogghignando.
"Ammesso che il Signore Oscuro dorma" fece notare Daisy. "Nel frattempo, non ci dormo più io".

Pietra prese Daisy per la zampetta, la abbracciò e la baciò, poi ordinò a tutti di andare nell'Ufficio del Direttore di Serpeverde. 
Non restava che attendere gli ordini di Severus Piton e il ritorno di Silente, pigrando in dormiveglia.
 












 












































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