Libro sei capitolo 24: L'albero degli innamorati

                               



    Liberamente ispirato a Harry Potter e il Principe Mezzosangue, libro sei capitoli 24: Sectumsempra
                            




La mattina dopo, durante la lezione di incantesimi, Harry parlò con Hermione e Ron dell'impresa compiuta per il recupero del vero ricordo del professor Lumacorno, e ricevette tanti complimenti.

In effetti, la storia degli Horcrux mise molto in apprensione la ragazza, come anche il fatto che Harry dovesse andare a cercarne uno insieme a Silente.
Tuttavia, anche Harry fu sorpreso dalle novità dei suoi amici: Lavanda aveva lasciato Ron e Ginny aveva lasciato Dean.
Inutile dire che Harry era molto felice che la sorella di Ron fosse di nuovo libera, ma aveva da fare i conti con il suo migliore amico. 
Si domandava, infatti, come Ron avrebbe preso la notizia di una sua storia con Ginny, uno scrupolo non da poco vista la gelosia mostrata da quest'ultimo nei confronti di Dean.

La questione non era del tutto pellegrina dal momento che Pietra e Conan avevano scommesso contro Eileen e Daisy, che avevano una visione più romantica dei loro fidanzati, che Harry sarebbe stato affogato nel bagno dei Prefetti da Ron, con Mirtilla Malcontenta singhiozzante e commossa in attesa di acquisire un 'Prescelto fantasma' per amico. 

Dopo la lezione, tornati in Sala Comune, i tre grifondoro ebbero un'altra piacevole sorpresa: Katie Bell, colpita dalla maledizione della Collana di Opali, era tornata a Hogwarts.
Harry la fissò: era proprio lei, del tutto ristabilita, circondata dai suoi amici festanti.

"Sto benissimo" rispose Katie allegramente. "Sono uscita dal San Mungo lunedì, ho passato un paio di giorni a casa con mamma e papà, e sono tornata stamattina. Leanne mi stava raccontando di McLaggen e dell'ultima partita, Harry..."
"Già" disse Harry, "bè, adesso che sei tornata e Ron è in forma, avremo una decorosa possibilità di battere Corvonero, quindi potremmo essere ancora in corsa per la Coppa. Senti, Katie..."

Doveva chiederglielo subito; la curiosità lo distrasse persino dal pensiero di Ginny, almeno per il momento. Attorno a loro gli amici di Kate, in ritardo per Trasfigurazione, cominciavano a raccogliere le loro cose.

"Harry abbassò la voce: "...La collana...adesso ricordi chi te l'ha data?"
"No". Katie scosse la testa, dispiaciuta. "Me lo chiedono tutti, ma non ne ho proprio idea. L'ultima cosa che ricordo è che sono entrata nel bagno delle donne ai Tre Manici di Scopa".
"Allora sei davvero entrata in bagno?" chiese Hermione
"Bè, so che ho aperto la porta" rispose Katie, "quindi immagino che chiunque mi abbia scagliato la Maledizione Imperius fosse lì dietro. Poi la mia memoria è un deserto fino a due settimane fa al San Mungo. E' meglio che vada, la McGranitt è capacissima di darmi una punizione anche se sono tornata oggi".

Prese borsa e libri e rincorse i suoi amici. Harry, Ron, e Hermione rimasero seduti a un tavolo vicino la finestra a riflettere.

"Quindi dev'essere stata una ragazza o una donna a dare a Katie la collana" ragionò Hermione, "se si trovava nel bagno delle donne".
"O qualcuno che sembrava una ragazza o una donna" precisò Harry. "Non ti dimenticare che c'era un calderone pieno di Pozione Polisucco a Hogwarts. Sappiamo che in parte è stata rubata..."

Nelle vicinanze del camino, gli Stregatti invisibili si strinsero le spalle e osservarono Pietra come se lo incolpassero del furto, ma il direttore di Violafucsia ricambiò lo sguardo con aria indignata.

"Credo che berrò un altro sorso di Felix" proseguì Harry, " e ritenterò con la Stanza delle Necessità"
"Sarebbe uno spreco totale" ribatté Hermione in tono piatto, posando la copia del Sillabario dei Sortilegi che aveva appena preso dalla borsa. "La fortuna può portarti solo fino a un certo punto, Harry. La situazione con Lumacorno era diversa: tu hai sempre avuto la capacità di convincerlo, avevi bisogno solo di ritoccare un po' le circostanze. Ma la fortuna non basta per superare un potente incantesimo. Non consumare il resto della pozione, ne avrai bisogno se Silente ti porterà con sé..." sussurrò.

L'idea di Ron di fare un'altra Felix Felicis venne bocciata quando appresero che, a parte la terribile difficoltà di produrla, occorrevano sei mesi di sobbollimento.

Harry stava per mettere via il suo libro di Pozioni Avanzate appena consultato quando notò una pagina ripiegata sull'angolo; la aprì e vide l'Incantesimo Sectumsempra, con la nota 'Contro i Nemici', che aveva segnato qualche settimana prima. Non aveva ancora scoperto che effetti aveva, soprattutto perché non voleva provarla con Hermione nei paraggi, ma stava soppesando l'idea di sperimentarla su McLaggen la prima volta che l'avesse colto di sorpresa.

"Per la Barba di Merlino!" sibilò Eileen che aveva compiuto un'attività magica da Legilimens sul ragazzo. "Ha intenzione di provare il Sectumsempra su McLaggen per vederne gli effetti"
"La curiosità ammazzò il gatto, ma la soddisfazione lo riportò in vita" commentò Pietra secco.
"Ucciderà McLaggen prima che se ne renda conto" miagolò Daisy.
"E' solo un proposito, per ora" la rassicurò Conan sogghignando. "Ma faremo buona guardia".

                               

Le due settimane successive videro i migliori allenamenti di Quidditch che Harry avesse mai fatto da Capitano. Katie era tornata anche a giocare e aveva preso il posto a Dean Thomas. La squadra era così contenta di essersi liberata di McLaggen, così lieta di riavere la ragazza stregata dalla Collana di Opali, che tutti volavano molto bene.
Ginny non sembrava affatto turbata per la rottura con Dean.
E Kitty Tiffany e la sua amica Bia Langon si domandavano perché erano state temporaneamente assegnate alla scorta di McLaggen.

"Che ti ha miagolato il professore, perché dobbiamo perdere tempo dietro a McLaggen?" chiedeva Bia di tanto in tanto. "Non dovevamo proteggere Potter?"
"Il direttore ha miagolato che per difendere Potter da se stesso dobbiamo proteggere McLaggen. E se il Prescelto lo colpisce con un incantesimo dobbiamo chiamare subito Severus Piton" rispose Kitty sbuffando. "Ti prego, non chiedermelo ancora, anche per me è difficile sopportare quell'impiastro di McLaggen".

Intanto, la battaglia infuriava ancora dentro la testa di Harry: Ginny o Ron? 
Doveva prendere una decisione; voleva stare da solo con Ginny, ma non voleva ferire il suo migliore amico. Inoltre, qualcun altro avrebbe potuto chiedere a Ginny di mettersi con lei.

Le giornate fragranti scivolarono dolcemente verso maggio; ogni volta che Harry incrociava Ginny, Ron stava sempre fra i piedi. Harry si ritrovò a sperare in un colpo di fortuna perché Ron si convincesse che nulla l'avrebbe potuto rendere più felice dell'Amore tra il suo migliore amico e sua sorella, e li lasciasse da soli insieme per più di qualche secondo.  
Ma non c'era alcuna possibilità dell'una o dell'altra cosa, finché incombeva l'ultima partita della stagione; Ron voleva sempre discutere di tattica con Harry e non pensava ad altro. 
Non era il solo. Se Grifondoro avesse battuto Corvonero con un margine di trecento punti, avrebbe vinto il campionato.

Nel frattempo Pietra si presentava ogni giorno da Severus Piton per sapere come stava procedendo la preparazione della difficilissima Pozione Felix Felicis per Stregatti, mentre Kitty e Bia chiedevano udienza settimanalmente al Preside per miagolare del Collare dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse.
Al contrario di Piton, il Preside non si faceva mai trovare.

"Sta sobbollendo" sibilava Piton ogni volta alzando un sopracciglio. "Esattamente come ieri, mio caro Pietra"
"Ancora, miao?" chiedeva Pietra. "Quanto...?"
"Sobbollirà per molto tempo ancora, alla corretta temperatura"
"Posso tornare domani?"
"Se hai tempo da perdere..."
"E come va con Potter, adesso?"
"Sai...è nella stagione degli Amori. Pertanto, tende a ignorare materie e professori"
"Ah, si...Ginny Weasley! Carina per essere un'umana...pelo rosso!"
"Ad Hogwarts l'unico che non se ne è accorto è proprio Ron Weasley"
"Quando scoprirà che tra Harry e sua sorella c'è del tenero, sobbollirà anche lui, ghghgh!"
"Alla giusta temperatura, ovviamente".

Nel mezzo di tutte le preoccupazioni, Harry non aveva dimenticato l'altra sua ambizione: scoprire che cosa faceva Malfoy nella Stanza delle Necessità. Continuava a guardare sulla Mappa del Malandrino e, dato che spesso non lo trovava, Ne dedusse che trascorreva ancora un sacco di tempo dentro la stanza. 
Harry stava perdendo le speranze di entrarvi: ci provava tutte le volte che passava di là, ma per quanto riformulasse la richiesta, la parete restava decisamente priva di porta.

Qualche giorno prima della partita contro Corvonero, Harry si ritrovò a scendere a cena da solo. Non proprio solo: Kitty e Bia lo seguivano a distanza, come ordinato dal loro direttore, ma sempre senza perdere di vista McLaggen.
Ormai per abitudine, il ragazzo deviò per il corridoio del settimo piano, controllando la Mappa del Malandrino: per un attimo non riuscì a vedere Malfoy da nessuna parte, e pensò che fosse ancora nella Stanza delle Necessità. Ma poi scorse il minuscolo punto corrispondente in un bagno dei maschi al piano di sotto, in compagnia non di Tiger o Goyle, ma di Mirtilla Malcontenta. 
Smise di fissare quell'improbabile coppia di nomi solo quando urtò contro un'armatura, poi sfrecciò giù per le scale di marmo e lungo il corridoio sottostante, sempre con le due feline invisibili attaccate alle calcagna.
Raggiunse il bagno e premette l'orecchio contro la porta: non si sentiva niente. Spinse la porta molto piano.
Draco gli dava le spalle, aggrappato con le mani ai lati del lavandino, la testa quasi bianca china in avanti.

"No" gemette la voce di Mirtilla Malcontenta da uno dei cubicoli. "No...dimmi che cosa c'è che non va...io posso aiutarti..."
"Nessuno può aiutarmi" rispose Malfoy. Stava tremando. "Non posso farlo...non posso...non funzionerà. E se non lo faccio presto mi ucciderà..."

"Miao, ci sono davvero dei professori umani che uccidono studenti se non riesci a farla?" mormorò Kitty confusa alle spalle di Harry confusa "E perché mai il water non dovrebbe funzionare?"
"Non credo che stia parlando di una necessità fisiologica impellente, Kitty" rispose Bia con un miagolio soffuso.

Nel frattempo, Harry rimase fulminato: Malfoy stava piangendo, le lacrime scorrevano sul volto pallido e dentro il lavandino sudicio. Malfoy singhiozzò e deglutì; poi, con un gran brivido, guardò lo specchio incrinato, e vide Harry che lo fissava al di sopra della sua spalla.
Si voltò di scatto e estrasse la bacchetta. D'istinto Harry fece lo stesso.

"Dobbiamo avvisare Pietra Stregatto" miagolò Kitty Hope.
"Il professor Pietr..." replicò Bia
"Siamo già qui" la interruppe lo Stregatto dietro di loro, in compagnia di Conan. "Andate ad avvisare Severus! Veloci, miaoooohhh!!!".
"Agli ordini!" risposero le studentesse sgattaiolando rapidamente verso i piani sottostanti.

                             

La maledizione di Malfoy mancò Harry di pochi centimetri, mandando in pezzi la lampada sulla parete accanto a lui; il grifondoro si gettò di lato, pensò 'Levicorpus!' e agitò la bacchetta, ma Malfoy bloccò la fattura e si preparò a scagliarne un'altra...

"No! No! Basta!" strillò Mirtilla Malcontenta. La sua voce echeggiò forte nella stanza foderata di piastrelle. "Basta! BASTA!".

Si udì una sonora esplosione e il bidone dietro Harry scoppiò mandando Pietra e Conan a zampe all'aria.

"Per tutti i Croccantopi della strega Morgana!" esclamò Conan colto di sorpresa. "C'è mancato veramente poco! Tutto bene?".
"Più o miao..." miagolò Pietra con il coperchio del bidone sopra la sua testolina. "Ehm, miagolavamo di...?"
"...Fermare quei due senza ucciderli" concluse Conan. "Anche se adoro i duelli e sarebbe bello vedere i vincitori".
"Bè, sono convinto che Harry e Draco hanno entrambi il senso dell'onore e della misura: nessuno ha usato nessuna Maledizione Senza Perdono o Maledizione di Magia Oscura" miagolò lo Stregatto annuendo. "Al massimo si schianteranno a vicenda oppure verrà concessa 'grazia' al richiedente, ghghgh!".

Intanto Harry tentò un Incantesimo delle Pastoie che rimbalzò sulla parete dietro l'orecchio di Malfoy e fracassò la cassetta di Mirtilla, che strillò ancora più forte; l'acqua si riversò dappertutto e il grifondoro scivolò a terra, mentre Malfoy, il volto deformato dalla rabbia urlava: "Cruci..."
"SECTUMSEMPRA!" gridò Harry dal pavimento, agitando furiosamente la bacchetta.

"Sectumsempra?" miagolò Conan basito rivolto all'amico felino.
"No, no, no, miaoooooooohhhhh!!!" urlò Pietra disperato. "Il libro del Principe Mezzosangue, il Manuale di Pozioni Avanzate scarabocchiato da Severus...".

Il sangue schizzò dal volto e dal petto di Malfoy come se fosse stato colpito da una spada invisibile. 
Barcollò all'indietro, lasciò cadere la bacchetta dalla mano afflosciata, e piombò sul pavimento allagato sollevando un enorme spruzzo.

"No..."ansimò Harry senza fiato, aggiungendosi al coro dei 'no' degli Stregatti e di Mirtilla in sottofondo. 

Scivolando e barcollando, scivolò e si lanciò verso Malfoy, che aveva il viso lucido e rosso; le sue mani bianche raspavano il petto zuppo di sangue.
"No...io non..." mormorò Harry.

"Ricordi il controincantesimo?" chiese Conan, i baffetti verso il pavimento.
"No, non ho mai imparato quella specie di cantilena, pensavo di non averne bisogno...Fulnera Miagolentur?" miagolò Pietra pentendosi di non essersi applicato. "Dovevo fermarli prima, se Draco muore è colpa mia".
"C'è ancora una speranza, miao" rispose Conan guardando verso l'uscita del bagno. "Severus!".

Harry non sapeva cosa stava dicendo; cadde in ginocchio accanto a Malfoy, che tremava in maniera incontrollabile, in una pozza di sangue.

Mirtilla Malcontenta levò un urlo assordante: "ASSASSINIO! ASSASSINIO NEL BAGNO! ASSASSINIO!"

La porta si spalancò dietro Harry, che alzò lo sguardo, terrorizzato: Piton si era precipitato nella stanza, livido in volto. 
Spinse via Harry, si chinò su Malfoy, estrasse la bacchetta e la passò sulle profonde ferite provocate dalla Maledizione, borbottando un Incantesimo che sembrava quasi una canzone; il flusso di sangue parve rallentare; Piton asciugò quello che restava sul volto di Malfoy e ripeté la formula. Le ferite parvero ricucirsi.

"Darò le mie dimissioni a Silente" miagolò lo Stregatto, il musetto rabbuiato.
"Non esagerare, non siamo infallibili" replicò Conan.
"Davvero?" mormorò Pietra con un tono di voce carico di sarcasmo.
"Davvero" ribatté Scintillo. "O almeno credo".

Harry stava immobile a guardare, orripilato da quanto aveva fatto. senza accorgersi che era a sua volta zuppo di sangue e acqua.
Mirtilla Malcontenta continua a singhiozzare e a ululare, in alto.
Quando Piton ebbe praticato la contromaledizione 'Vulnera Sanentur' per la terza volta, riuscì a rimettere in piedi Malfoy.

"Devi andare in infermeria. Può darsi che restino delle cicatrici, ma se prendi subito del Dittamo forse riusciamo a evitarlo...vieni..."

Attraversò il bagno sorreggendo Malfoy, e sulla soglia si voltò per sibilare con furia gelida: "E tu, Potter...tu aspettami qui".

A Harry non venne in mente di disobbedire nemmeno per un attimo. Piton tornò dieci minuti dopo. Entrò nel bagno, chiuse la porta e cacciò Mirtilla Malcontenta.

"Io non volevo" disse subito Harry. La sua voce echeggiò nel freddo spazio allagato. "Non sapevo gli effetti di quell'incantesimo".

Ma Piton lo ignorò.

"Evidentemente ti ho sottovalutato, Potter" mormorò. "Chi avrebbe mai pensato che tu conoscessi tale magia oscura? Chi Ti ha insegnato quell'incantesimo?"

"Anche noi lo abbiamo sottovalutato, miao" miagolò Pietra sottovoce. "Ma Sev sta prendendo in giro Harry: sa benissimo da dove proviene quell'incantesimo..."
"Credo che Sev stia riflettendo se lasciargli la sua copia di Pozioni Avanzate oppure no" rispose Conan. "Se il ragazzo continuasse a usare le magie create dal nostro amico senza conoscerne gli effetti, si potrebbe uccidere da solo, eh, eh, eh!".

"Io...l'ho letto da qualche parte" disse Harry
"Dove?" incalzò Piton
"Era...un libro della biblioteca" sparò Harry a casaccio. "Non ricordo come s'intito..."
"Bugiardo" lo interruppe l'insegnante. Al grifondoro si seccò la gola. 
Sapeva che cosa stava per fare Piton e non era mai riuscito a evitarlo...

"Grande dono la Legilimanzia" commentò Conan
"Ma l'Occlumanzia non è da meno" aggiunse lo Stregatto. "Harry è spacciato, ghghgh!".

Il bagno parve tremare davanti ai suoi occhi; lottò per bloccare tutti i pensieri, ma per quanto tentasse, il libro del Principe Mezzosangue galleggiò pigro nella sua mente, in primo piano...

"Portami la tua borsa" sussurrò Piton. "E tutti i tuoi libri di scuola. Tutti. Ora!"

Inutile discutere, Harry si voltò all'istante e uscì dal bagno, sollevando schizzi d'acqua. 
Una volta nel corridoio sfrecciò verso la Sala Comune di Grifondoro, ma lui non voleva restituire quel libro che gli aveva insegnato tante cose, che era diventato una sorta di guida e di amico.

E mentre Harry cercava di camuffare il libro di Pozioni Avanzate di Ron con la copertina del libro del Principe Mezzosangue, gli Stregatti si resero visibili nel bagno.

"Intendi lasciarglielo, Sev?" chiese Pietra sogghignando.
"Forse" sibilò Piton arricciando le labbra. "Ma devo recitare la mia parte di insegnante"
"E' l'unico libro di scuola che Harry sta per finire di leggere" osservò Conan. "Un vero miracolo didattico..."
"E' per questo che l'ho sottovalutato" sogghignò Severus incrociando le braccia. "Non avrei mai pensato che uno studente come Potter s'impegnasse tanto a leggere un libro fino in fondo". 


Dopo aver nascosto velocemente il libro del Principe Mezzosangue nella Stanza delle Necessità, entrando fortunosamente nel tanto ricercato luogo frequentato segretamente da Draco Malfoy ma senza rendersene conto, Harry ritornò nel bagno di Mirtilla con il libro di Pozioni Avanzate di Ron camuffato nel sua borsa.
Inutile dire che Piton usò la Legilimanzia e scoprì facilmente la misera 'truffa' messa in atto da Harry.

"Lo sai che cosa penso, Potter?" sussurrò Piton. "Penso che sei un bugiardo e un imbroglione, e che meriti una punizione con me tutti i sabati fino alla fine del quadrimestre. Che cosa ne dici, Potter?"
"Io...io non sono d'accordo, signore" rispose Harry continuando a rifiutarsi di guardarlo negli occhi.
"Bè, vedremo come ti sentirai dopo le punizioni" proseguì Piton. "Sabato mattina alle dieci, Potter. Nel mio ufficio".
"Ma signore..." balbettò Harry, guardandolo disperato, "Il Quidditch...l'ultima partita della..."
"Alle dieci" sussurrò Piton, con un sorriso che gli scoprì i denti gialli. "Povero Grifondoro, quest'anno finirà al quarto posto, temo...".
E uscì dal bagno lasciando Harry nauseato.

"Che hai da lamentarti?" miagolò lo Stregatto indignato apparendo dietro di lui. "Malfoy è vivo per miracolo!"
"Io non conoscevo gli effetti..." disse il ragazzo voltandosi di scatto.
"A maggior ragione dovevi informarti meglio, oppure a chiedere a un insegnante" lo interruppe Conan, lo sguardo serio. "Se non era per Piton, il tuo simpatico Draco sarebbe morto, l'hai capito vero?".
"Si ma io non volevo fargli..."
"Basta Potter!...Vuoi avere sempre ragione?" gridò Pietra. "Vai a riflettere con i tuoi amici umani, prima che mi dimentichi da che parte sto. E porta via i tuoi 'non volevo' e 'non sapevo' da questo bagno".

Harry era rimasto di sasso. Non aveva mai visto lo Stregatto e Conan così arrabbiati, e uscì dal bagno rosso di vergogna: aveva capito che non c'erano scuse per quello che aveva fatto.

                              

"Non dirò 'te l'avevo detto' " commentò Hermione un'ora più tardi in Sala Comune.
"Piantala, Hermione" sbottò Ron arrabbiato.

Harry non era sceso per cena; non aveva fame per niente.
Aveva appena finito di raccontare a Ron, Hermione, e Ginny quello che era successo, anche se pareva che non ce ne fosse un gran bisogno: Mirtilla Malcontenta si era prodigata per diffondere la notizia nel castello.
Del resto, la punizione di Piton era stata approvata incondizionatamente dalla McGranitt e, come studente, doveva ritenersi fortunato per non essere stato espulso.

"Silente non lo espellerà mai, figuratevi se lo fa!" sbottò Pietra sotto il divano vicino al caminetto, mentre ascoltava la conversazione insieme agli altri Stregatti. "Dove andrebbe altrimenti?".
"Per lo stesso motivo Albus non ti licenzierà mai!" commentò Daisy con un tono di voce ironico. "Tu e il Prescelto avete qualcosa in comune, a quanto pare: la benevolenza del Preside".
"Però, Pietra non ha mai rischiato di uccidere uno studente" osservò Conan con un filo di voce. "Almeno per quanto mi ricordo, miao"
"Ma ogni giorno rischia di uccidere una collega apparendole all'improvviso alle spalle, anche quando è in bagno!" borbottò Eileen stizzita. "Se non la smette con questi giochini idioti, a Minerva prenderà un infarto".
"D'accordo, non lo faccio più" brontolò Pietra sospirando. "Nemmeno sotto la doccia, va meglio adesso?".
"Si!" miagolarono Eileen e Daisy in coro.

D'altra parte, la punizione di Harry era stata confermata per tutti i sabati fino alla fine del quadrimestre. 
E se non si teneva conto delle punizione di suo padre James e di Pietra da studenti, il provvedimento disciplinare proposto da Piton rappresentava un vero record.

"Te l'avevo detto che c'era qualcosa di sbagliato in quel Principe" ricominciò Hermione, incapace di trattenersi. "E avevo ragione, no?"
"No, non credo" rispose Harry ostinato.
"Harry" proseguì Hermione, "come fai a difendere ancora quel libro quando quell'Incantesimo..."
"Vuoi smetterla con quel libro?" sbottò Harry. "Il Principe l'ha solo copiato! Non ha consigliato a nessuno di usarlo! Per quel che ne sappiamo, può aver preso un appunto su qualcosa che è stato usato contro di lui!"

"Difende Piton e non lo sa, ghghgh!" commentò lo Stregatto divertito. "Vorrei avere uno di quei cosi Babbani per..."
"Un registrolabio?" chiese Conan. "Quelli per regileggere le parole..."
"Si chiamano registratori; registrano le voci" mormorò Daisy scuotendo la testolina. "E ci vanno inserite le pile..."
"Che cosa ci va messo dentro?" domandò Pietra strabuzzando gli occhi.
"Sono conosciute anche come 'batterie', danno energia elettrica al meccanismo" spiegò Eileen sbrigativamente. "Adesso va meglio?"
"Ah, si certo, come ho fatto dimenticare Babbanologia!" sussurrò lo Stregatto dandosi un contegno di chi era stato illuminato dalla parola giusta. "Conan...cosa sono le..."
"Non ti preoccupare, ci facciamo portare tutto da Mundungus" concluse Conan sottovoce strizzando un occhietto.
 
"Non ci credo" riattaccò Hermione. "Stai difendendo..."
"Non sto difendendo quello che ho fatto!" la interruppe Harry. "Vorrei che non fosse mai successo, e non solo perché ho una decina di punizioni. Lo sai che non avrei usato un incantesimo del genere, nemmeno contro Malfoy, ma non puoi dar la colpa al Principe. Lui non ha scritto 'provalo, è ottimo'...prendeva solo appunti per se, no? Non per qualcun altro".
"Mi stai dicendo" chiese Hermione, "che tornerai..."
"A prendere il libro? Certo" affermò Harry con decisione. "Senti, senza il Principe non avrei mai vinto la Felix Felicis. Non avrei mai saputo come salvare Ron dall'avvelenamento, non avrei mai..."
"...ottenuto una fama di abile pozionista che non meriti" concluse Hermione, perfida.
"Piantala!" intervenne Ginny, e d Harry fu così stupito, così grato che alzò lo sguardo. "A quanto pare Malfoy stava cercando di usare una Maledizione Senza Perdono: dovresti essere contenta che Harry avesse una buona contromossa!"
"Bè, naturalmente sono felice che Harry non sia stato maledetto" ribatté Hermione chiaramente colpita. "Ma non puoi definire buono l'Incantesimo Sectumsempra, Ginny, guarda che cosa è successo! E avrei pensato che, visto quel che ha fatto alle vostre possibilità di vittoria...". 
"Oh, non far finta di capire il Quidditch" sbottò Ginny. "Farai solo una figuraccia".

"Allora c'è qualcosa che Hermione non capisce, ghghgh!" miagolò Pietra sogghignando.
"Pensa alla tua lista di cose che ti rimangono incomprensibili!" brontolò Eileen. "Suppongo sia molto lunga, compresa la calligrafia con cui la scriveresti".
"Incomprensibile, per me, è solo la McGranitt!" ribatté lo Stregatto ingrugnito.

Harry e Ron rimasero esterrefatti per lo scambio acceso di battute tra due amiche che erano sempre andate d'accordo, poi rimasero tutti in silenzio per il resto della serata.

                                 

Il giorno dopo Harry guardò sofferente gli studenti che sciamavano nel sole verso il campo da Quidditch, dove si sarebbe giocata la partita più importante dell'anno senza di lui.
Poi prese la via dei sotterranei e raggiunse il luogo della sue punizioni.

"Ah, Potter" lo accolse Piton, quando Harry ebbe bussato alla sua porta e fu entrato nel suo ufficio sgradevolmente familiare che il professore, nonostante ormai insegnasse parecchi piani più su, non aveva abbandonato.
Molte scatole coperte di ragnatele erano minacciosamente accatastate sul tavolo destinato a Harry; emanavano un alone di lavoro noioso, duro e inutile.
"Il signor Gazza cercava qualcuno che riordinasse questi vecchi archivi" continuò Piton soave. "Sono i registri di altri malfattori di Hogwarts e delle loro punizioni. Dvoe l'inchiostro è sbiadito, o le schede sono state danneggiate dai topi, vorremmo che ricopiassi i misfatti e le punizioni e, assicurandoti che siano in ordine alfabetico, rimettessi le schede nei contenitori. Non devi usare la magia".
"Certamente, professore" rispose Harry con tutto il disprezzo che riuscì a infondere nelle ultime quattro sillabe.
"Pensavo che potresti cominciare" proseguì Piton con un sorriso malvagio, "con le scatole da milledodici a millecinquantasei. Vi troverai dei nomi familiari, che dovrebbero accrescere in te l'interesse per il compito che ti aspetta. Ecco, vedi..."

Estrasse con gesto teatrale una schede da una delle scatole in cima e lesse: James Potter e Sirius Black...Sorpresi a usare una fattura illegale contro Bertram Aubrey. Testa di Aubrey raddoppiata doppia punizione". Piton sorrise beffardo. "Dev'essere di grande conforto sapere anche se sono morti resta una testimonianza delle loro gloriose imprese".

Harry provò la familiare sensazione di bollore in fondo allo stomaco. Si morse la lingua per non rispondere, sedette davanti alle scatole e ne prese una. 
E mentre ricopiava i vari crimini e le punizioni di suo padre e i suoi amici, si chiedeva che cosa stava succedendo alla partita di quidditch. Ginny giocava cercatrice contro Cho.

Tra le schede ne trovò una completamente fuori posto di Conan Scintillo e Pietra Stregatto...'sorpresi a dare fuoco alla gonna della professoressa Minerva McGranitt'.
Era una scheda compromettente la segretezza della quinta casa Violafucsua, che in quella scatola non avrebbe mai dovuto mai esserci. 
Harry la ripiegò e se la mise in tasca.
Soltanto alle dodici e mezzo, Piton, che era rimasto in silenzio tutto il tempo, alzò lo sguardo.

"Credo che basti" annunciò gelido. "Metti un segno dove sei arrivato. Continuerai alle dieci di sabato prossimo".
"Si, signore"

Harry infilò a caso nella scatola una scheda piegata e corse fuori dalla porta prima che Piton cambiasse idea. Sali a rotta di collo i gradini di pietra, tendendo le orecchie per sentire qualche rumore del campo, Ma tutto taceva...allora era già finita...
Esitò fuori dalla Sala grande affollata, poi corse su per la scalinata di marmo; che Grifondoro avesse vinto o perso, la squadra di solito festeggiava o si leccava le ferite in Sala Comune.

Dopo aver detto la parola d'ordine alla  Signora Grassa, il suo ritratto scattò in avanti e un ruggito di gioia si levò dal buco alle sue spalle: Grifondoro aveva vinto la Coppa delle Case e Ron lo stava trascinando dentro mentre brandiva la coppa d'argento.

Harry si guardò intorno; c'era Ginny che gli correva incontro: aveva un'espressione dura, splendente, e lo abbracciò.
E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry la baciò.

Dopo parecchi lunghi istanti...o forse mezz'ora...o forse parecchi giorni di sole...si separarono. Nella stanza era calato il silenzio. 
Romilda Vane e Dean Thomas non sembravano felici, ovviamente per motivi diversi. Hermione era raggiante, mentre Ron li osservava colto di sorpresa.
Lo sguardo di Harry lo cerco, in fondo era il fratello e il suo migliore amico.
Alla fine lo trovò, ancora aggrappato alla coppa, e con l'espressione di chi aveva appena preso una bastonata in testa.
Per una frazione di secondo si guardarono, poi Ron fece un piccolo cenno col capo, che Harry interpreto come un 'bè...se proprio devi'.
Poi Harry rivolse un gran sorriso a Ginny e andarono insieme a fare una lunga passeggiata nel parco.

                                    

Appena entrati ai margini della Foresta proibita, a Harry e Ginny apparvero gli Stregatti.

"Congratulazioni!" miagolò Pietra prendendo dei galeoni da Eileen. "Ci avrei scommesso che preferivi Ginny a Hermione"
"Veramente ci ha scommesso!" brontolò Eileen stizzita.
"Io pensavo che ti saresti rimesso con Cho" aggiunse Conan. "Non fatelo sapere a Voi Sapete chi che state insieme, altrimenti la rapirà!"

Ginny sbiancò e guardò Daisy cercando conferme.

"Al momento, Tu Sai Chi non lo sa" osservò Daisy sospirando. "Per questo, anche per accontentare Ron, sarà meglio che non vi baciate troppo in pubblico, hi, hi, hi!".
"Grazie del consiglio" disse Harry consegnando a Pietra la scheda. "Vi hanno punito con un mese senza salsicce. Non è poco per aver tentato di dar fuoco a un'insegnante?"
"Poco?...Poco dice lui!...Per uno Stregatto l'assenza prolungata di salsicce può essere letale" replicò Pietra strappando la scheda dalle mani di Harry con una rapidità mai vista. "Umano Insensibile!"
"Ora possiamo restare da soli?" chiese il grifondoro.
"Relativamente soli, si" borbottò Pietra, e gli Stregatti evaporarono in pochi secondi.

"Che vuol dire 'relativamente'?" chiese Ginny.
"Bè..."
"Lascia perdere..."

E si baciarono ancora e ancora, seduti sotto un meraviglioso albero dove una volta suo padre James aveva baciato Lily Evans.

"Ti ricordi quell'albero, Pietra?" chiese Daisy invisibile come gli altri Stregatti.
"Si, era l'albero preferito di Fuffi!" rispose lui miagolamente.
"Ma veramente...Daisy pensava a..." esordì Eileen ricordandosi dei romantici appuntamenti  dei genitori di Harry. "Parlava dei momenti romantici vissuti da..."
"E' vero, Fuffi ci faceva sempre la pipì" la interruppe Conan soave. "Ecco perché quella pianta è venuta così alta e rigogliosa. Certe pozze..."
"Hagrid amava ricordare che era 'Il miglior concime' " concluse lo Stregatto. "Inoltre Fuffi ci incontrava romanticamente Rosy, la sua adorata canina a tre teste"
"A ecco..." mormorò Eileen. "Come stavo miagolando, è tutto veramente..."
"...Romantico, eh?" concluse Daisy facendo spallucce. "A quanto pare, è sempre stato un albero molto frequentato, e nessuno ha mai avuto l'esclusiva, miao".



 

  














 
 


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