Libro sei, capitolo 2: Appuntamento al Bugi-Gattolo, (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen) .



    Liberamente ispirata a Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitolo 2: Spinner's End







Poco prima del tramonto il professor Pietra Stregatto si materializzò pigramente nella zona industriale di Spinner's End, proprio davanti al rudere di una grande fabbrica in disuso, a circa un chilometro a sud rispetto alla casa del professor Severus Piton.

Sul vecchio stabilimento torreggiava un'enorme ciminiera dall'aspetto poco rassicurante che dava l'impressione, a chi la osservava da vicino, di voler crollare da un momento all'altro.
Tuttavia, le blande oscillazioni non erano altro che il frutto di un Incantesimo Illusorio: si attivava ogni volta che qualche Babbano curioso si avvicinava troppo al cancello principale del cantiere.

Lo Stregatto conosceva bene Spinner's End perché aveva abitato per diversi anni vicino la residenza della Famiglia Piton, lasciando in quel villaggio i migliori ricordi d'infanzia.
In particolare, amava ricordare la prima sfida contro il suo migliore amico umano, il geniale studente Severus Piton, soprannominato 'Sev', 
Quest'ultimo era perdutamente innamorato di Lily Evans, la ragazza che un giorno sarebbe diventata la moglie di James Potter e la madre di Harry.
Più che un duello, era stata una prova di coraggio: avrebbe vinto 'la singolar tenzone' colui che, per primo, avesse rubato un bacio a Petunia, l'invidiosa e bruttissima sorella di Lily, ma senza usare la magia.

Alla fine vinse il piccolo Piton, ma solo per squalifica del miagolante avversario.
Infatti, Pietra si era presentato subdolamente a Casa degli Evans con un imbarazzante mazzo di fiori composto da papaveri, girasoli, rami di rosmarino, e da tre spiedini di salsiccia aromatizzati con l'Amortentia, il 'Filtro d'Amore' più potente del mondo.

In breve, in una sera senza luna, Pietra aveva suonato il campanello della Famiglia Evans, fulminando preventivamente i lampioni nei dintorni e le luci esterne dell'abitazione.
Poi aveva atteso che Petunia arrivasse; era sempre lei ad aprire la porta.

"Miagolamente Tuo, Petunia!...L'Amore è cieco e il buio gli s'addice, gnaooohhh!" aveva canticchiato lo Stregattaccio pochi secondi prima che la ragazza svenisse tra le braccia della sorella, giunta appena in tempo dietro di lei.
"L'Amortentia è una pozione magica, non vale!" aveva gridato Piton trionfante spuntando fuori da una siepe all'improvviso. "Ciao, Lily!...Ancora sveglia, eh? Tanto caldo...".
"Oh, ci sei anche tu, Severus" aveva mormorato la minore delle Evans incredula. "Siamo alla fine di agosto, non è un po' presto per organizzare scherzi idioti di Halloween?".
"Miao...'gli amanti non vedono le amabili follie cui s'abbandonano'..." aveva miagolato Pietra citando indegnamente William Shakespeare. "Ehm, come butta, Lily?".
"Petunia non aveva mai visto uno stregatto in carne e ossa, e non ha poteri magici come me. Lasciatela in pace!" aveva esclamato la bambina, gli occhi a fessura. "Si può sapere cosa diavolo state facendo qui, a quest'ora?".
"Abbiamo fatto tardi dal fioraio per preparare una sorpresa alla tua amabile sorella" aveva mentito il giovanissimo Piton alzando gli occhi al cielo. "Sai, i soliti dubbi sull'abbinamento dei fiori e sul loro significato recondito. A dire il vero...io avrei fatto a meno del rametto di rosmarino, ma Pietra ha insistito così tanto...".
"Solo del rosmarino?" domandò Lily indignata osservando gli spiedini.
"Mia cara Lily, l'importante è il miagoloso pensiero!...Che ne dici se, per il prossimo compleanno di Petunia, aggiungessimo una benda nera sugli occhi per rendere l'Amore ancora più cieco e folle" aveva proposto il felino sfoderando un accattivante sorriso da 'stregatto del Cheshire'. "Per il mazzo di fiori...rose rosse e crisantemi, con rametti di salice! E per l'occasione, potrei spalmare sul mio ciuffetto ribelle un po' di brillantina grigio topo e...".
"...E così, tua sorella non avrebbe più paura degli stregatti spettinati" aveva continuato Severus sogghignando. "Del resto, l'integrazione sociale tra specie diverse è incoraggiata dagli insegnanti di Hogwarts".
"Allora...ve lo dico una volta per tutte. Se vi azzardate a riavvicinarvi a mia sorella, potrei fare io due odiabili follie" aveva sibilato Lily facendo balenare la bacchetta fuori dalla vestaglia. "Sparite dalla mia vista...SUBITO!!!".

D'altra parte, nessuno poteva ingannare Sev con un simile sotterfugio magico, lo studente più geniale della scuola in materia di Pozioni, nemmeno il più imprevedibile degli Stregatti.
Per non parlare del fatto che l'uso dell'Amortentia, da sempre vietato dal Ministero della Magia, non poteva creare 'il vero Amore', ma solo una forte ossessione.

                                     

Senza indugiare oltre sui ricordi di 'cucciolo', Pietra disattivò la cappottina invisibile, che si trasformò in un lungo mantello. Infine si coprì la testolina con un cappuccio che nascondeva quasi del tutto il musetto.
In quel momento, però, una bambina sopra un monopattino si trovò ad attraversare Novolus Street, sfrecciando in direzione di Paganini Road.
E per puro caso, la piccola umana si fermò di colpo di fronte all'entrata della fabbrica.

"Ehi, signore, sei apparso dal nulla!...Insegnami il trucco" disse lei incuriosita.
"Trucco?" miagolò Pietra falsamente indignato. "Neanche fossi un prestigiatore da quattro soldi!".
 "Però hai un aspetto parecchio strano" proseguì la piccola osservando la parte del musetto in penombra che spuntava dal cappuccio.
"E non hai paura, miao?" domandò Pietra ripensando alla reazione di Petunia al suo scherzo d'infanzia.
"Miagoli come il mio gatto Pippo e assomigli un pochino a Joda, il personaggio di 'Guerre Stellari' " disse la bambina. "Non puoi essere cattivo. Sei malato, Signore?".
"Joda? Ehi, un momento!...Io sono più alto di quel nanerottolo!" protestò Pietra ignorando la domanda. "Come ti chiami cucciola?".
"Maty Tally. E la mia mamma si chiama Francy Tally" rispose gentilmente. "E tu Signore?".
"Pietra Stregatto, miagolamente Vostro!" rispose il felino di fretta. "Ora se non ti dispiace, dovrei...".
"Ehi, signore!..Hai uno strano colorito violafucsia" lo interruppe Maty rimanendo a bocca aperta. "E' morbillo, giusto?...Ne ho sentito parlare da mamma Francy".
"Facciamo un patto, Maty! Ti regalerò delle caramelle magiche e tornerai subito da mamma Francy, portandole i miei ossequi felini" propose lo Stregatto pazientemente, ignorando anche la seconda domanda.
"Sissi!...Ma Mamma Francy mi ha raccomandato di non accettare caramelle dagli sconosciuti" replicò Maty incerta. "E poi, come faccio a sapere se sono magiche?".
"Perché io ho poteri magici, e pertanto, per il principio miagolo-transitivo, tutte le cose che ti darò sono magiche" ammise il felino mostrandole il brillante collare magico. "Ti hanno mai raccontato la favola di Alice nel Paese delle Meraviglie?".
"Sissi!" rispose la bambina emozionata. "Mamma Francy dice che assomiglio ad Alice, ma che sono veloce come il Bianconiglio e furbetta come un Toperchio. Poi c'è un Cappellaio Matto, un Leprotto Bisestile e infine c'è...c'è...c'è uno Stregatto!!! Ecco chi sei, uno Stregatto!!!".
"Bene, bene, Maty! Per fortuna che Mamma Francy non ti ha detto che fumi il narghilè come il Brucaliffo, ghghgh!" mormorò Pietra sogghignando. "Complimenti! Hai appena scoperto che la storia di Alice non è solo una favola! E' un po' come vincere all'enalotto indovinando sei numeri e mezzo, anzi, all'ena-miago-lotto, ghghgh!".
"Che belloooohhh!!!...Ora non sei più uno sconosciuto" gridò Maty saltellando di gioia. "Sei il signor Pietra Stregatto!...Posso chiamarti Stregatto, signore?".
"Si, miao!...E dal momento che sono miagolamente chi sono, prendi questo sacchetto e fila via, lontano da qui" miagolò Pietra offrendogli una confezione di dieci Lecca-lecca a Ventosa al gusto di Fragola Assaltatrice. "Non vedi che la ciminiera sta per crollarti addosso?".
"Sissi, è bello vederla ondeggiare, signore" disse Maty godendosi l'effetto magico senza paura. "Da grande ne voglio una così in giardino".

"Per la barba miagolante di Merlino! Gli Incantesimi Ostativi che terrorizzano gli adulti fanno divertire i bambini, ghghgh!" pensò il felino fra sé e sé. 

"Ma...ehi, signo-e...mi ha afferrato -a punta de--a -ingua!" esclamò Maty colta di sorpresa mentre stava assaporando il primo Lecca-lecca a Ventosa.
"Non pretenderai di essere l'unica a fare merenda: anche le caramelle magiche hanno i loro diritti, prima di essere consumate" sbuffò Pietra indicandogli il monopattino abbandonato. "Devi succhiarle prima che loro succhino te. Ma se prendono il sopravvento, è sufficiente masticarle e l'incantesimo si spezza. E' una specie di braccio di ferro tra te e loro, capito miao?".
"Grazie per il consiglio, signor Stregatto" disse Maty iniziando a sgranocchiare.
"Ottimo lavoro, ora torna a casa!...Il miaorbillo, o come si chiama, è assai contagioso; stai rischiando di diventare violafucsia come me" mentì il professore felino.
"Diventerò a pelo lungo o a pelo corto?" domandò la bambina desiderosa di conoscere altri dettagli. "Vorrei essere come il mio gatto Pippo, ma con il suo colore violafucsia, signore".
"Avrai il pelo a treccine!" sbottò Pietra esausto. "Ma fammi un favore, smettila di chiamarmi 'signore'!".
"Sissi!...Grazie per le buonissime caramelle e buona serata, Stregatto!" rispose la piccola Maty allontanandosi sul monopattino. 
"Prego Maty, non c'è di miao!" replicò il direttore della quinta Casa segreta di Hogwarts calandosi il cappuccio ancora di più sul musetto.

                                        

Quando la bambina sparì trotterellando all'orizzonte, Pietra aprì e richiuse il cancello della fabbrica utilizzando il collare magico, poi zampettò oltre, dritto verso una strada sterrata in discesa, che conduceva a un piano seminterrato.

D'un tratto, un grazioso topolino gli attraversò la strada e lui lo seguì con uno sguardo famelico, senza perderlo di vista: non era la prima volta che i seguaci di Lord Voldemort uccidevano uno stregatto distraendolo con dei ratti grassottelli.
Tuttavia lo stesso topo, seppure magro, avrebbe potuto rivelarsi un Mangiamorte 'Animagus', pronto a riassumere sembianze umane per colpire di sorpresa.

"Non posso catturarlo" pensò Pietra dopo essersi sincerato della sua reale natura di roditore, "E' praticamente sotto taglia per le leggi venatorie feline, sigh-miao!".

Era appena sorta la prima stella in cielo quando giunse davanti a una porta metallica arrugginita, su cui era appeso un cartello rettangolare cigolante.
Di fianco ad esso, c'era una freccia nera rivolta verso il basso, che indicava un grosso zerbino, polveroso e spelacchiato, recante l'immagine consumata di un gatto nero che cavalcava una scopa.
Sebbene il tempo avesse 'catturato' completamente la fabbrica, sul cartello si poteva ancora decifrare la scritta 'Magazzino, vietato l'ingresso ai non addetti ai lavori'.

Tuttavia, in luogo della 'indicazione babbana', gli appartenenti al mondo magico erano in grado di leggere ben altro, ovvero il nome di uno dei più famosi pub felini del Regno Unito: "Al Bugi-Gattolo, vietato l'ingresso ai Cani a tre teste senza museruole e ai Felini a dieta".

Letta l'insegna, Pietra Stregatto zampettò sopra lo zerbino e pronunciò pigramente una parola d'ordine: "Miagol-Alley!".

Non funzionò, tutto rimase immutato.

"Non cambi mai, sei il solito idiota!" borbottò lo zerbino magico.
"Oh, mi era mancato il tuo caloroso benvenuto" mormorò Pietra socchiudendo gli occhi. "I membri dell'Ordine di Gattaca hanno la tessera del Bugi-Gattolo valida per nove vite. Quindi esigo miagoloso rispetto".
"Hai dimenticato la parola d'ordine, uhuhuhuh!" ridacchiò lo zerbino impolverandolo. "Il bello è che non l'hanno mai modificata da quando sei nato!".
"Neanche tu sei mai stato sostituito, per ora" miagolò lo Stregatto indispettito.
"Le creature e gli oggetti magici migliori non cambiano mai" riprese il tappetino di benvenuto.
"Infatti, io sono rimasto sempre lo stesso" replicò Pietra incrociando le zampette. "Volevo solo vedere se eri attento e vigile come il primo giorno di servizio, ghghgh!".
"Non sei idiota, dunque, ma solo rompiscatole!" grugnì lo zerbino. "Nella sostanza cambia poco, senza la corretta parola d'ordine non...".

"Da Quei Tre!" miagolò Pietra all'improvviso ignorandolo.

Pronunciata la formula esatta, lo zerbino scomparve lentamente rivelando un passaggio sottostante, servito da una scalinata di marmo bianco.

"Galleria del Quadrifoglio: difficile da trovare come un vero amico, ma fortunato se lo possiedi" recitava un'elegante targa dorata in alto, proprio al centro del tunnel.

L'ingresso era romanticamente illuminato con luci soffuse, adatte per creare un'atmosfera 'noir', e pareva condurre sotto il magazzino, quasi sulla verticale della ciminiera stregata.

"Adoro il marmo di Gattara" miagolò lo Stregatto a voce alta.
"Di Carrara, ignorante!" lo corresse un'anziana stregatta barcollante avvolta in una folta pelliccia di talpa, mentre stava trascinando verso l'uscita il marito, un grosso stregatto ubriaco.
"E io cosa ho miagolato, scusi?" domandò il docente falsamente offeso.
"Per la barba del gatto di Merlino, che impertinente!" sibilò la vegliarda felina fulminandolo con un'occhiataccia torva. "Almeno il mio Rudy ha bevuto Whisky incendiario come una spugna, prima di formulare di certe domande!".

Lo Stregatto osservò la coppia di borbottanti coniugi sparire oltre la strada sterrata, e si chiese se lui e la sua amata Daisy Stregatta avrebbero mai raggiunto, sani e salvi, la loro vetusta età.
Infine, si decise a scendere i primi gradini, avvalendosi del comodo 'scorrizampa solleticante'.
Quest'ultimo era un complemento d'arredo magico con cui i clienti venivano coccolati e messi di buon umore ancor prima di entrare al Bugi-Gattolo.

Al contrario degli Stregatti, però, la maggior parte dei maghi e delle streghe non gradivano il solletico sotto il palmo della mano, preferendo effettuare la discesa senza toccarlo.
Uno di questi era il professor Severus Piton, inserito nella lista dei 'clienti di riguardo', a pari merito con Pietra Stregatto, il Preside di Hogwarts Albus Silente, e il Presidente della Confederazione delle Colonie Stregatte, l'Illustrissimo Noli Me Tangere.
Giravano voci che, quando era entrato per la prima volta nella Galleria del Quadrifoglio, il direttore di Serpeverde aveva rischiato di rompersi l'osso del collo a causa della sua scarsa familiarità con le 'peculiari usanze del locale'.

"Lascia la mia mano!" aveva gridato il giovane Piton allo scorrizampa, impegnandosi in una specie di tiro alla fune. "Nessuno ti ha detto di rasparla!".
"Sei tu che l'hai appoggiata sopra di me!" gli aveva risposto l'oggetto magico. "Questo è un locale di miagolosa tendenza, e io faccio solo il mio mestiere".
Poi, concluso l'acceso scambio di vedute, lo scorrizampa solleticante lo aveva lasciato andare di colpo, facendolo ruzzolare giù fino all'ultimo gradino.

Invece, il Professor Pietra Stregatto adorava il massaggio alle zampette prima di assaggiare il 'solito' drink, preparato con grande professionalità dalle sue bariste preferite.
Gli piaceva a tal punto che, a volte, saliva e scendeva in continuazione le scale, perdendo la cognizione del tempo.

In alcune occasioni, erano stati i personaggi dipinti nei quadri magici alle pareti a perdere la pazienza.
Stanchi di vederselo ricomparire davanti, lo avevano più volte minacciato di chiamare Lady Wendy Alika l'Addetta alla Sicurezza, un'energica stregatta esperta di arti marziali e di pochi miagolii.

"Ti decidi a entrare nel pub o devo sfidarti a duello, brutto marrano spelacchiato?" gli aveva gridato alcuni mesi prima Sir Thomas Galpalott dal suo ritratto magico, Marchese di Montrose, in groppa al suo Drago Gallese dall'aria poco raccomandabile. "C'è rimasto l'ultimo bombolone alla crema di trippa, sbrigati!!!".
"E non potevi avvisarmi prima!" aveva esclamato Pietra disperato, sgattaiolando di corsa verso l'atrium in fondo alla gradinata.
"Come osi rimproverami, fellone pulcioso!!!" aveva ruggito il nobile cavaliere accarezzando la testa del suo drago femmina. "Inceneriscilo Cornelia, cuccioletta mia! Ne hai licenza...".
Per fortuna, la vampata di fuoco del Drago Gallese aveva mancato d'un soffio il velocissimo Stregatto, ma i conti con il mago del dipinto appeso alla parete della galleria erano sempre rimasti aperti.

Anche quella sera, come era prevedibile, Sir Galpalott lo colse di sorpresa a metà della scalinata.

"Affretta il passo, o villan miagolante!" gridò il cavaliere facendo tremare la cornice del suo quadro. "Stasera il fato è dalla tua parte: Cornelia è raffreddata!".
"Altro che influenza, miao!...Tu e il tuo Drago avete bisogno di un bel restauro" miagolò Lo Stregatto osservando piccoli pezzi di vernice magica staccarsi dal dipinto ad ogni starnuto fiammeggiante dell'Animale Fantastico.

                                    

Giunto in fondo ai gradini, Pietra attraversò un atrio semisferico, che dava l'impressione di essere stato ricavato da una grotta ricca di stalattiti, fino a raggiungere una porta di cristallo a scorrimento magico in diagonale.
La oltrepassò dimenticandosi di farsi annunciare dalla piccola statua di un Gargoyle soprastante, che per tutta risposta, iniziò a ululare come un Lupo Mannaro alla luna piena.

Passarono solo pochi secondi prima che lo Stregatto venisse preso per la cappottina, alzato di peso, e buttato fuori dal locale in malo modo.
Si ritrovò dolorante, riverso sul pavimento dell'atrium e con gli occhi venati.
Mentre il Gargoyle stava sghignazzando alle sue spalle come la più isterica delle iene ridens, Pietra si tolse il cappuccio fissando l'annunciatore con aria truce.

"Ah...sei tu, Pietrino caro?" miagolò Lady Wendy Alika, l'atletica Stregatta che curava l'accoglienza dei clienti e la sicurezza del pub. "Non ti avevo riconosciuto con il cappuccio in testa! Perché non ti sei fatto annunciare?".
"Odio i Gargoyle, miewoorrr!" sbottò lo Stregattaccio facendo brillare minacciosamente il suo collare. "Prima o poi...più prima che poi...".
"Su, non te la prendere. Sei diventato una leggenda da queste parti!" esclamò Lady Alika applaudendolo. "Sulla Gazzetta del Miagolio Profetico c'era scritto che sei sfuggito per ben due volte alla furia del Signore Oscuro, Colui-Che Non-Deve-Essere-Nominato, è vero?".
"Si, miao!" miagolò Pietra, ripensando ai suoi fortunatissimi duelli contro Lord Voldemort. "Ma non riesco mai a eludere quel maledetto Gargoyle!...E' come Harry Potter, me lo ritrovo sempre tra le zampe!".
"A proposito, dov'è Potter?" chiese Wendy incuriosita.
"L'ho lasciato nella Contea del Surrey, a casa dei sui Zii, per le vacanze estive" rispose il felino. "E' scortato dai professori Conan Scintillo, Eileen Scintille, e Daisy Stregatta, la mia adorabile fidanzata. Presto ritornerò anch'io al numero quattro di Privet Drive".
"Oh...e come sta il professor Conan Scintillo, il mio maestro di Arti Marziali Feline?" chiese l'imponente stregatta aiutandolo a rialzarsi.
"Meglio di me" mormorò Pietra massaggiandosi la coda. "In ogni caso, ti ha insegnato bene".
"Grazie!" si limitò a replicare Wendy sorridente. "E' bello sapere che apprezzi...".
"...Apprezzare non è la parola giusta, miao! E' la settima volta che mi sbatti fuori dal locale, quest'anno!!!" protestò il direttore della Casa di Violafucsia ingrugnito. "Comincio a sospettare che approfitti della mia magnanimità"
"Sette?...E' un potente numero magico" lo interruppe Lady Alika facendogli strada verso l'ingresso al pub. "Non lamentarti, ti porterà fortuna!...Soprattutto se la prossima volta ti abbasserai il cappuccio prima di entrare, e ti farai annunciare".

"Siiiiiii, tanta fortuna!!!...Prova a giocare a biliartopo, MUAHAHAHAH!" scoppiò a ridere il Gargoyle a presa di giro. "Prendi la mira con la stecca o con la coda e toc!...Ratto numero quindici in buca centrale, MUAHAHAAHAHAHAH!!!".

Pietra rivolse alla statua animata uno sguardo di sfida, quasi avesse davanti a sé un servo di Voldemort.

"Di questi tempi, con tutti i Mangiamorte incappucciati che girano per Spinner's End..." continuò Wendy, lo sguardo rabbuiato.
"Si, si...Sempre la solita scusa" brontolò il direttore della Casa di Violafucsia. "Sev è già arrivato?".
"Non ancora, miao" rispose Lady Alika sogghignando. "Per essere un umano, è un tipo molto interessante; mi sarei accorta di Severus Piton anche se si fosse presentato incappucciato".
"Non avevo dubbi" sibilò Pietra ironicamente. "Ha prenotato il solito tavolo?".
"Si, il più vicino al pianoforte a nove code" replicò la Stregatta annuendo. "In effetti, il Professor Piton ha prenotato l'intera sala; ci ha detto che desidera la massima riservatezza".

Prima di entrare il collare di Pietra brillò di nuovo e ne scaturì un piccolo lampo diretto alla statua, alla stessa stregua di una maledizione lanciata da una bacchetta.
Avvicinandosi di nuovo alla porta, il felino lanciò un'occhiata fulminante all'annunciatore e sibilò: "Spero che tu sia ancora in garanzia magica, ghghgh!".
Subito il Gargoyle smise di ridere rimanendo a bocca aperta. Poi la sua mandibola si staccò, sbriciolandosi sul pavimento.

                                           

Il Bugi-Gattolo offriva ai clienti un ambiente molto elegante e raffinato, ma nello stesso tempo familiare e miagolamente coinvolgente.
C'erano diversi tavoli di legno di quercia dalle forme più disparate, circondati da comode poltrone, cucce imbottite, grattatoi, divani démodé antigraffio, e alcuni tavoli per giocare a biliartopo.
I bicchieri di Burrobirra sfrecciavano ad alta velocità sopra un lunghissimo bancone verso i clienti, e chiunque restava travolto dalla propria ordinazione, ma ancora vivo, aveva diritto a una preziosa consumazione gratuita: il famoso stufato di canarino giallo alla Silvestro.

Al interno, il pub presentava tre grandi sale, quella più impelata era riservata ai felini, la seconda più sobria e meno pulciosa era per gli umani, mentre la terza era 'mista', e destinata ad ospitare le più disparate specie magiche e non magiche in circolazione.
Invece, vicino la pista da ballo e il pianoforte a nove code, si potevano scorgere alcuni tavolini rotondi, riservati su prenotazione ai clienti di riguardo provvisti della Bugi-Gattolo Card.
Sopra ognuno di essi, c'erano una candela artistica con decorazioni fatte a zampa, un vassoio di patatine fritte babbane, una grossa ciotola di Croccantopi caramellati, e una bottiglia di Champagne Dom Pérignao rosè vintage del 1921, prima vendemmia, leggermente fruttato ed erbagattato.

Accucciate sopra le poltroncine rotonde dei trespoli, alla fine del bancone, Elisabeth Louise, Eireen Beckalins, Sarah Ramsey e katrina Valentine salutarono con gioia lo Stregatto, facendogli cenno di unirsi a loro.

"Miagolamente Vostro, My Ladies!" esclamò Pietra esibendosi in un inchino regale. "Cosa mi raccontate di felinamente miagolabile?".
"Bè, miao, da dove dovrei cominciare?" sibilò Elisabeth mentre sfogliava freneticamente il libro del bilancio del pub e altre pergamene contabili. "ARRRRRGGGHHH!...Preventivo di riparazione del quadro magico di Sir Galpalott...cento galeoni! Dovrò lanciare un potentissimo Incantesimo Confundus sul titolare della ObscurusArt S.R.L.O., la società a responsabilità limitatamente oscura che si occupa dei restauri magici, per ottenere uno sconto di almeno il sessanta per cento".

"PER FAVORE, BASTA CON IL SOLLETICO!" si lamentò il libro del bilancio con un tono di voce stizzito. "QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI SFOGLIARMI CON PIU' DELICATEZZA!".

"Prova a rivedere con calma le tue priorità, mia cara Elisabeth" rispose Pietra con un tono di voce affabile. "C'è forse qualcosa di più stressante del vostro Gargoyle in questo pub?". 
"Ecco...il cassonetto stregato per la raccolta 'indifferenziata' è in sciopero da una settimana e ci ha denunciate al Wizengamot per...'maltrattamento magico'!" miagolò Elisabeth facendo a pezzettini la pergamena di convocazione in tribunale. "Dice di essere allergico ad alcuni rifiuti speciali che gli buttiamo dentro, e quindi, non riesce a rimanere né 'indifferente', né 'indifferenziato'!"
"Dove andremo a finire se anche gli oggetti magici ci presenteranno vertenze sindacali, Pietra?" commentò Lady Eireen Beckaglins bevendo un 'Bloody Mouse' tutto d'un fiato.
"Ehm...potreste far scomparire l'immondizia con un semplice Incantesimo di Sparizione" osservò Pietra meditabondo. "Ma forse mi sta sfuggendo qualcosa. Cosa significa che il cassonetto non riesce restare 'né indifferente, né indifferenziato'?".
"Significa che, al momento, non sappiamo dove gettare i clienti che ci fanno perdere la pazienza" precisò Lady Elisabeth Louise annotando frettolosamente un numero verde babbano sulla sua agenda. "Come ben sai, l'Incantesimo Evanesco, utile a far sparire le cose, è inefficace nei confronti degli esseri viventi".
"Ahhhh...comprendo, miao!" sogghignò Pietra a voce alta, lanciando un feroce sguardo in tralice verso alcuni clienti maleducati. "Allora, considerate pure me...PIETRA STREGATTO...COLUI CHE HA TENUTO TESTA AL SIGNORE OSCURO...come il Killer della vostra immondizia vivente, fino alla fine dello sciopero del cassonetto, ghghgh!".

D'un tratto tre maghi dalle facce poco raccomandabili gli lanciarono un'occhiata smarrita; finirono di bere, pagarono il conto e si diressero celermente verso l'uscita senza più fiatare.

"Alcuni umani non sono facilmente smaltibili" continuò lo Stregatto allegramente. "Posso suggerirvi di adottare temporaneamente un normalissimo cassonetto babbano?".
"Proprio per questo vorrei richiedere l'aiuto del professor Piton!" miagolò Lady Louise. "Severus ha la residenza a Spinner's End; sa muoversi tra le pieghe della burocrazia babbana, ed è umano".
"Ottima idea, Elisabeth!" esclamò Pietra rincuorandola. "D'altra parte, se una Stregatta si presentasse all'Ufficio Rifiuti senza avvalersi di una 'Pozione Polisucco' per assumere sembianze umane, farebbe fuggire gli impiegati, ricevendo implicitamente un netto...'RIFIUTO', MUAHAHAHAHAH!!!".
"Non posso trasformarmi in una umana: sono allergica alla 'Polisucco' " miagolò Elisabeth rassegnata. "L'ultima volta che mi hai fatto bere una costosissima Polisucco anallergica, mi sono trasformata in una vecchia strega piena di acciacchi!".
"Per forza, miao! Tra gli ingredienti, la Polisucco richiede un pelo della persona in cui desideri trasformarti" spiegò il felino annuendo. "E io avevo strappato un capello alla professoressa Minerva McGranitt, ghghgh!".
"Resta il fatto che è una pozione illegale e costa un occhio della testa al mercato nero" aggiunse Lady Beckaglins allungando una zampetta per prendere un altro Cocktail. "La prossima volta dovrai farci conoscere il tuo ricettatore di fiducia, Mundungus Fletcher".
"D'accordo" promise Pietra strizzando un occhietto. "Consideratelo già vostro amico".

Per il direttore della Casa di Violafucsia era sempre bello tornare al Bugi-Gattolo a far visita alle sue amiche, anche se incombeva l'incontro con il professor Severus Piton.

 "E tu Eireen, sei sempre alle prese con il tuo cucciolo Cosimus?" continuò il felino.
"Oh, miao!...Sta diventando un vero briccone!!!" miagolò Lady Beckalins emozionata. "Ha già distrutto un passeggino volante, graffiato il padre, ingoiato tre biberon, e catturato il suo primo topolino bianco".
"Promette bene, ghghgh!" osservò Pietra fregandosi le zampette. "Ha già svaligiato il suo primo frigorifero babbano?".
"A miagolare il vero, Cosimus ci ha provato. Ha preso di mira i vicini del professor Piton, dei Babbani a dieta, in attesa della prova costume estiva" ammise Eireen sospirando e trangugiando il terzo cocktail. "Dopo aver visto che il frigorifero era pieno frutta e verdura, Cosimus ha pianto per una settimana di seguito e ha avuto incubi notturni. Ecco perché bevo insieme a lui, per dimenticare!".
"Ah, miao!...Anche per me è stato un trauma la prima volta; non auguro neanche anche a un cane a tre teste di aprire un frigorifero quasi vuoto il venerdì sera!".
"Per la barba della nonna di Merlino!" esclamò Elisabeth colta da un'improvvisa illuminazione. "Ecco perché hai sempre tanta fame: sei affetto da un vecchio disturbo infantile da stress post-aprifrigo-traumatico".
"E' probabile!...Infatti, si trattò di un magro bottino: una smunta coscia di pollo arrosto e un litro di latte...scremato per giunta! Un affronto indimenticabile, sigh-miao!" continuò lo Stregatto sommessamente.
"I Babbani che non contemplano la presenza di salsicce e bistecche nei loro frigoriferi" urlò Eireen versandosi l'ennesimo 'Bloody Mouse', "dovrebbero essere denunciati per maltrattamento di stregatti...GNAUUHHHH!!!".

Udite le ultime parole alcuni clienti al bancone applaudirono fragorosamente, altri sbatterono i pugni sul tavolo in segno di approvazione. 
Solo una strega umana provò a mormorare che svuotare un frigorifero altrui configurava comunque un furto di cibo, ma una tale opinione non venne neanche presa in considerazione, essendo in contrasto con i principi socioculturali degli Stregatti.

                                      

"Bè, anch'io mi sto occupando di cuccioli!" esclamò Sarah Ramsey non appena il rumore di sottofondo si attenuò. "Tantissimi, dolcissimi, teneri, piagnucolanti piccoli...".
"Ti trovo in splendida forma, Sarah!" la interruppe lo Stregatto venendole in aiuto. "Non si miagolerebbe che hai avuto una cucciolata numerosa, eh!...Quando sei sgattaiolata a nozze, mia cara?".
"Ciao Pietra, il tuo ciuffetto spelacchiato è leggenda, quasi quanto i tuoi dispetti" ridacchiò la Ramsey facendo finta di non aver sentito la domanda. "Chissà quanti pettini hai distrutto!".
"Lascia stare i convenevoli e aggiornami" replicò lo Stregatto falsamente risentito. "Chi ha progettato nove vite feline insieme a te? Voglio subito al mio fianco questo felino coraggioso, per combattere insieme l'Oscuro Signore!"
"Gentilissimo come sempre, Pietra. Ma no, nessun matrimonio per ora" proseguì Sarah stizzita.
"I miei informatori mi hanno riferito di un certo 'Adam', che brucia le tappe insieme a te" proseguì Pietra incuriosito. "E il tempo scorre...".
"Adam è il nome della mia automobile Babbana preferita, non di uno spasimante" ribatté Sarah scuotendo la testa. "E a proposito di tempo, sono passati quasi cinque anni da quando mi consegnasti Fuffi".
"Stiamo miagolando di quel cagnaccio a tre teste che proteggeva la Pietra Filosofale al castello di Hogwarts?" chiese lo Stregatto come se facesse fatica a ricordarselo.
"Ovviamente" proseguì Sarah. "Ti avevo miagolato che, per il mio compleanno, mi sarebbe piaciuto ricevere un Akita Inu, e tu mi regalasti Fuffi, ricordi?".
"Perdonami, ma a parte le due teste in più" spiegò lo Stregatto imbarazzato, "non avevo notato grosse differenze con gli Akita Inu".

Sarah alzò gli occhi al soffitto e sospirò profondamente.
Pensò a quante volte Lord Voldemort aveva perso la pazienza durante le conversazioni con l'imprevedibile Pietra. 
Forse era per questo motivo che l'Oscuro Signore non era ancora riuscito a ucciderlo: si lasciava coinvolgere troppo dalle sue provocazioni durante i duelli.

"Ad Hogwarts, al terzo piano, sostituiranno presto la statua della Strega Orba con la tua!...Tu non ammetteresti mai di aver preso un abbaglio, vero?" chiese Sarah incrociando le zampette. "Lo sai come la penso...'mai un fallimento, sempre una lezione'!".
"Concordo" ammise il direttore della quinta Casa di Violafucsia ripensando alle sue ultime missioni contro Voldemort, quando aveva visto più di una volta la morte in faccia. "Ma questo motto vale solo quando il tuo fallimento non ti uccide, perché un cadavere non impara mai la lezione, ghghgh!".

Per un attimo la Ramsey lo guardò torvo, ma senza contraddirlo.

"Allora, ti farà piacere sapere che Fuffi è stato molto prolifico con la sua Fuffina" proseguì Sarah. "Un'altra specie in via di estinzione salvata".
"Non bastava il  Magizoologo Newt Scamander ad occuparsi degli Animali Fantastici!" miagolò Pietra sbuffando. "E chi pensa ai poveri gatti di Londra?...Vivono in un gattile che assomiglia a una topaia...fanno una vita da cani...e non gli danno neanche il Sushi!".
"Non esagerare, Pietra" rispose la Ramsey guardandolo di traverso. "Ci sono già molti babbani che si occupano dei randagi felini. Io adotto solo Animali Fantastici, e gli leggo libri gialli per farli addormentare".
"Libri gialli assassinati dalla stessa lettrice, ghghgh!" sogghignò Pietra dispettosamente. "L'assassino è sempre il Signore Oscuro. Se vuoi assumerlo come maggiordomo, potrei mettere una buona parola alla prossima occasione, prima che tenti di di nuovo di uccidermi".
"Un maggiordomo come Tu-Sai-Chi non risolverebbe la crisi del romanzo giallo, anzi la aggraverebbe" commentò Sarah arricciando le labbra. "Si presterebbe a un finale troppo scontato. Hai altri favori da farmi?".
"Ti porto l'Auto a lavare a Londra?" domandò lo Stregatto con aria innocente. "So come ripulirla gratis, facendola luccicare anche all'interno!".
"Non con i finestrini aperti sotto un nubifragio" obiettò la Ramsey sospirando. "Ma grazie per il miagoloso pensiero, Pietra".


In quell'istante, una strega distratta venne travolta da una Burrobirra che sfrecciava sul bancone ad alta velocità, vincendo così la famosa consumazione gratuita.
E sebbene la donna fosse stata trasferita magicamente all'Ospedale San Mungo di Londra con un braccio ciondolante, il regolamento del Bugi-Gattolo parlava chiaro: "La perdita di un arto non varrà come scusa per non assaggiare lo stufato di canarino giallo alla Silvestro".

"Ehm, ehm...non scordiamoci che c'è anche la nostra Katrina, stasera" miagolò Eireen riportando l'attenzione sulla presenza della terza Stregatta rimasta in silenzio sul suo trespolo. "Di recente Lady Valentine è stata acclamata astro nascente della musica Miagolo-Pop internazionale!...Il suo nome d'arte è 'Divine', cantante del gruppo 'Wild Meow' ".
"Cerco solo di nascondermi in bella vista" miagolò lei voltandosi verso lo Stregatto. "Nessun Mangiamorte penserebbe mai che sotto mentite spoglie di un personaggio dello spettacolo ci sia...".
"...Katrina Valentine? Che sorpresa, miao!...Credevo fossi ancora in missione segreta nella Contea del Berkshire" la interruppe Pietra bruscamente. "La tua fame miagolante ti precede!".
"Vo-voleva miagolare...'fama'!...FAMA!!!" lo corresse Eireen leggermente ebbra. "Qua-quando arriva l'ora di cena si co-confonde sempre...".
"E io che ho miagolato?" replicò il direttore dell'Ordine di Gattaca stizzito. "Si, parlavo della fama e della classe che contraddistingue la cara Lady Valentine!".
"Cara???...CARISSIMA!!!" brontolò Elisabeth sbattendo il libro del bilancio sulla testolina di Pietra. "La sua 'copertura' da agente segreto costa all'Ordine di Gattaca cinquanta galeoni al giorno!".

"PROPRIO SULLA SUA ZUCCA DOVEVI SBATTERMI?" protestò il libro del bilancio. "NON VI SIETE MAI CHIESTE PERCHE' SI CHIAMA PIETRA?".
"Taci, miao!" lo redarguì Elisabeth infuriata. "Considerala una...'durissima' operazione contabile!".

I baffi dello Stregatto si abbassarono leggermente: la sua mente felina era già in moto per escogitare una nuova 'manovra finanziaria' al fine compensare le ingenti spese, ma senza troppa fantasia.
In breve, si trattava di 'prelevare' i galeoni necessari al pareggio miagolante di bilancio dal solito borsellino della professoressa Minerva McGranitt, l'insegnante più depredata dallo Stregatto della Scuola di Hogwarts.

                                       

Per fortuna, negli ultimi anni, il Preside Albus Silente era sempre riuscito ad evitare che la notizia dei reiterati furti trapelasse oltre le mura del suo ufficio.

"VOGLIO LA PELLICCIA DI QUELLA BESTIACCIA LADRA, ALBUS!!!...SUBITO!!!" aveva urlato come un'aquila l'anziana insegnante di Trasfigurazioni, nell'occasione dell'ultimo 'prelievo'. "Stavolta mi ha portato via mezzo stipendio!...E' veloce il maledetto. Neanche Tu Sai Chi è riuscito a colpirlo, ma se lo acchiappo per la coda, giuro...giuro...".
"Fai finta di aver fatto una 'donazione' per il Bene Superiore, Minerva. Converrai che siamo in guerra contro Voldemort" gli aveva risposto Silente, gli occhi azzurri facevano capolino dagli occhiali a mezzaluna. "Sono certo che il nostro collega felino avrà avuto le sue buone ragioni. Tuttavia, ti rimborserò personalmente, fino all'ultimo galeone".

"BUONE RAGIONI UN CORNO!!!...HA ORDINATO AGLI ELFI DELLE CUCINE DI PROCURARGLI DIECI CHILI DI LARDO DI CINTA SENESE, UNA CORDA DI SALSICCE COSI' LUNGA DA SEGNARE I CONFINI DEL PARCO DI HOGWARTS, E HO PERSO IL CONTO DELLE SCATOLETTE DI TRIPPA ACCATASTATE NELLA TORRE DI ASTRONOMIA!!!" aveva gridato la strega rabbrividendo al solo sentir pronunciare il nome del Signore Oscuro. "PER QUANTO ANCORA DEVO SOPPORTARE LUI E LA SUA COMBRICCOLA???".
"Sai bene che la protezione di Harry Potter richiede un notevole supporto logistico" aveva replicato Silente abbassando il tono della voce. "Anche gli Stregatti devono mantenersi in forze per combattere contro Lord...".
"E tu Albus sai meglio di me che da quando Potter è in questa scuola, i furti nella mia stanza sono aumentati a dismisura...PRATICAMENTE DECUPLICATI!!!" lo aveva interrotto la donna prima che pronunciasse di nuovo quel nome.
"Comprendo il tuo disappunto, Minerva, ma difendere il ragazzo è la nostra priorità, e ha anche costi altissimi" le aveva spiegato Silente con calma serafica.
"E pertanto?" aveva domandato la McGranitt respirando a fatica.
 "Il professor Pietra Stregatto non ritiene prudente richiedere ufficialmente denaro direttamente alla scuola" aveva risposto l'anziano mago in modo pacato. "Teme i controlli del Ministero della Magia e la presenza di Mangiamorte infiltrati nel Ministero stesso. E ha ragione, sai".
"Dunque dovrei lasciarmi derubare?" aveva dedotto Minerva esterrefatta con un filo di voce.
"Ma è proprio per questo che la tua paga mensile è stata decuplicata" aveva chiarito il professore facendo ricorso a tutta la sua pazienza. "Infatti, gran parte della somma versata nel tuo borsellino rappresenta il fondo occulto per finanziare indirettamente e segretamente le missioni dell'Ordine di Gattaca".
"Quindi, il Professor Stregatto è addirittura giustificato!" aveva sbottato la donna afflosciandosi su una poltrona.
"Qualcuno deve pur fare il lavoro 'sporco', Minerva" aveva concluso il Preside.

 Inutile dire che le rivelazioni di Albus Silente sulle modalità di finanziare l'Ordine di Gattaca avevano lasciato la McGranitt senza la forza di replicare.

                                     

"Miao, Pietra Stregatto..." miagolò Lady Valentine allungando la zampetta per un bacia-zampa. "Anche tu sei diventato molto famoso, soprattutto per essere ancora vivo".
"Come?" domandò lo Stregatto colto di sorpresa.
"Ultimamente, la Gazzetta del Miagolio Profetico ha ricordato quanto accadde due anni fa, durante il duello al Cimitero di Little Hangleton, quando rompesti eroicamente un 'incisivo' al Signore Oscuro con un mestolo da cucina e poi...".
"...E poi mi detti, sempre eroicamente, alla fuga insieme a Conan, Eileen e Daisy, salvando Harry Potter!" proseguì Pietra emozionato. "Ormiaodunque, abbiamo entrambi una fame mondiale!".
"FAMA!" lo redarguì Elisabeth lanciandogli uno sguardo eloquente. "E' così difficile, miao? FAMA!!!".
"Giusto...fama, TANTA FAMA!!!" borbottò il direttore della Casa segreta di Violafucsia distratto da un vassoio di Croccantopi che volteggiava a pochi metri da lui.
"Miao...po-posso chiedervi in qua-quale occasione vi siete co-conosciuti?" chiese Eireen sempre più brilla.
"Bè...stavo girando un film in Egitto...'Indiana Miao e i Predatori della cuccia perduta" miagolò Katrina accendendosi un sigaretta di tabacco aromatizzato all'erba gatta. "Io recitavo la parte dell'attrice coprotagonista, mentre Pietra era la famosa comparsa caduta, per sbaglio, nella fossa dei serpenti. Sto miagolando della scena girata nella città di Tani o Tanis, proprio dentro il Pozzo delle Anime".
"Per la barba del gatto di Merlino, è la versione felina di Indiana Jones e l'arca perduta!" esclamò Elisabeth mentre osservava lo Stregatto incredula. "E' da molto tempo che Pietra ci consiglia di vedere quel film! Ma come è andata a finire?".
"Ahi, miao, voi non avete idea di quanto tempo occorse per sciogliere i cobra annodati, curare i crotali graffiati, e iniettare l'antidoto anti-stregatto a tutti i serpenti morsi" replicò Lady Valentine sollevando gli occhi al soffitto. "Gli animalisti egiziani erano così infuriati che Pietra fu costretto a nascondersi nell'arca-cuccia perduta per il resto delle riprese cinematografiche".

Sentita l'ultima frase, Eireen e Elisabeth guardarono Pietra sbigottite senza proferir miagolio.

"Però...conosco i titoli delle canzoni più famose di Katrina!" miagolò lo Stregatto tentando di cambiare argomento. "Ad esempio...'Il tuo miagolio è come un rock'...'Centro di gravità permiagolante'..e la versione felina di...'Another cat in the wall'...".
"BRICK NON CAT!...Mattone, non gatto!!!...In 'miagolese' si traduce...'un altro mattone nel muro'!!!" sbottò Elisabeth, appassionata dei Pink Floyd. "Another brick in the wall è una canzone che conosce tutto il mondo, meno che...".
"E io che ho miagolato?" la interruppe lo Stregatto, leggermente confuso. "Brick cat, va bene?".
"Oh, miao...scusate...ma perché qua-qualcuno dovrebbe sba-sbattere un...un altro gatto nel muro, poveri micetti?" chiese Eireen, dopo essersi scolato il decimo Bloody Mouse. "A pro-proposito...si...si può avere un altro cocktail, gnauuuhhh!".

Subito Sarah passò pazientemente a Eireen una Pozione 'Scacciasbornia', aiutandola a berla fino in fondo.

"Scommetti ancora sulla Premier League, Pietrino?" chiese Katrina Valentine in vena di concepire folli scommesse, in compartecipazione con un compare ancora più folle. "Io ho puntato tre galeoni sulla rissa tra la panchina del Liverpool e quella del Chelsea; i Folletti hanno quotato la vittoria della panchina dei Reds a tre, più un 'buono trattamento' per le unghie".
"Vuoi forse miagolare di una rissa fra i giocatori delle panchine?" chiese Eireen ritornata di colpo sobria.
"Non mi sembra una scommessa molto 'sportiva', miao" aggiunse la Ramsey perplessa.
"No, no...intendo una lotta all'ultimo seggiolino tra due panchine stregate, alla fine della partita s'intende" precisò Lady Katrina strizzando un occhietto.
"Che coincidenza!...Ho giocato anch'io su quella partita" miagolò Pietra sogghignando. "Ho scommesso cinque galeoni che l'arbitro cadrà nella pozza di sabbie mobili, ampia circa un metro quadrato, e predisposta nell'area di rigore del Chelsea".
"Solo un metro quadrato di sabbie mobili?" chiese Katrina, l'espressione scettica. "Si tratta di una scommessa difficilissima, ma avvincente!".
"Ovvia-miagola-mente, le sabbie mobili sono invisibili agli occhi dei Babbani, ghghgh!" ridacchiò lo stregatto fregandosi le zampette. "Nessuno si accorgerà della loro esistenza in campo".
"Ma è legale, miao?" domandò Elisabeth preoccupata. "Se quel povero arbitro vi affogasse dentro...".
"Le sabbie mobili magiche lo risputeranno fuori prima che soffochi, insieme al suo fischietto, e poi spariranno dal campo di gioco, ghghgh!" ridacchiò Pietra dispettosamente. "Ma nel caso che ci cascasse un giocatore, perderei la scommessa, sigh-miao!".
"Se i Giudici del Wizengamot venissero a sapere delle vostre scommesse balorde" riprese Eireen proseguendo la miagolata di Elisabeth, "rischiereste di finire in una cella di Azkaban!".

Per un istante le stregatte incrociarono i loro sguardi, gli occhi cominciarono a brillare, attratte dalla prospettiva di una facile vittoria.

"Vorrei fare un investimento a basso rischio, miao" esordì Elisabeth prendendo dieci galeoni dalla cassa del pub mentre il libro di bilancio protestava. "A quanto danno Pietra Stregatto in Prigione quest'anno?".
"Da quando Harry Potter è arrivato a Hogwarts, lo danno tutti i giorni quasi alla pari...uno virgola zero tre!" miagolò Katrina scuotendo la testa. "E' una scommessa troppo facile per i miei gusti".
"Prigione? Non esageriamo!...E poi, le sabbie mobili sono sempre meglio di un laghetto di coccodrilli al posto del cerchio di centrocampo o di una rete della porta avvinghiante" fece notare Pietra facendo spallucce innocentemente.
"Sei sempre così originale, Pietrino..." miagolò Katrina affascinata dall'audacia della giocata.
"Ma perché continui a chiamarlo Pietrino?" mormorò Sarah sospirando. "Gli fai una carezza e ti stacca la zampetta. Meglio lanciargli degli 'schiaffi col paracadute' ".
"Bè, la prossima settimana pensavo di creare magicamente aste mordaci o bastonatrici per la bandierina del calcio d'angolo"  replicò lo Stregattaccio prendendo appunti. "Potremmo giocare sul numero dei polpacci morsicati ai giocatori alla fine del primo tempo, oppure sulle bastonate complessive prese dai guardalinee a fine partita".
"Sarebbe fantastico!" esclamò Katrina entusiasta. "Anche se così, le possibilità di finire ad Azkaban insieme a te aumenteranno sensibilmente".

"A quanto danno l'accoppiata Pietra-Katrina in prigione per un mese?" domandò Sarah agitando venti galeoni in aria.
"A tre virgola settanta!...Invece, un 'over' un anno di detenzione è quotato a uno virgola cinquanta. Purtroppo l'ergastolo lo danno quasi alla pari" rispose Lady Valentine leggendo le quote sul 'Veggente sportivo Sgattaiolante', la rubrica per accaniti scommettitori miagolanti.
"Aggiungendo la nostra evasione entro le successive ventiquattro ore dalla condanna, le quotazioni dovrebbero salire sensibilmente, miao" suggerì Pietra soave.
"E io che pensavo che il cassonetto stregato fosse il peggio!" miagolò Elisabeth annotandosi la scommessa 'combinata'.

                                        

Prima che qualcuno potesse obiettare qualcosa, Lady Alika apparve alle loro spalle, silenziosa come un fantasma, salutando frettolosamente.
"Il Professor Severus Piton è arrivato; ci sta aspettando al solito tavolo nella sala prenotata" miagolò Wendy senza indugiare troppo. "Ma vi avverto...non è di buon umore!".

Giunti nella sala riservata Pietra e le Stregatte si accomodarono spartanamente intorno al tavolo circolare dove era già seduto Piton, salutandolo con un breve inchino.

Il Maestro di Pozioni replicò ai convenevoli con rapido cenno della testa, poi, impaziente di venire subito al punto, esordì: "Qualcuno è venuto a trovarmi a casa. E' stata una visita che posso definire non del tutto inaspettata. Mi chiedo solo se sia il caso...".
"Wendy, Elisabeth, Eireen, Sarah e Katrina fanno segretamente parte del Reparto Speciale dell'Ordine di Gattaca, "Squadra Quadrifoglio", lo interruppe lo Stregatto con fare rassicurante. "L'attività del Pub fa parte della loro 'copertura'. Pertanto, Sev, puoi miag...ehm...parlare liberamente".
"Allora...suppongo che anche la parola d'ordine per entrare nel locale sia stata concepita per confondere le acque" mormorò il direttore della Casa di Serpeverde. "Da quei tre...".
"Vero, Sev!" miagolò Eireen orgogliosamente. "Dal momento che siamo cinque Stregatte, nessuno sano di mente penserebbe mai a ipotizzare una parola d'ordine simile, a parte Pietra, hi, hi, hi!".

Per alcuni secondi Severus fissò insistentemente il liquido rosso porpora del Vino Elfico ondeggiare nei calici appoggiati sul tavolino, poi proseguì l'esposizione del suo rapporto.

"Ebbene...Narcissa Malfoy è venuta a richiedere il mio aiuto per il figlio Draco" continuò Severus con un tono di voce deciso. "Il ragazzo è in grave pericolo".
"Davvero?" domandò Pietra spulciandosi la coda senza ritegno. "Non saprei chi preferire tra lui e Harry Potter, ma restano pur sempre degli studenti di Hogwarts, ghghgh!".
"Naturalmente, Narcissa era in compagnia di sua sorella Bellatrix Lastrenge, la Mangiamorte preferita dal Signore Oscuro" sibilò il professor Piton, gli occhi a fessura. "Il Signore Oscuro ha affidato a Draco Malfoy il compito di uccidere Albus Silente entro la fine del prossimo anno scolastico".

Pronunciate le ultime parole, un silenzio assordante s'impadronì della sala, e il tempo sembrò fermarsi.

"Non capisco...Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha ordinato a un ragazzino di uccidere il Preside di Hogwarts, quando neanche lui è riuscito ancora a sconfiggerlo in duello?" domandò Elisabeth sconcertata. "Sembra una missione suicida".
"Se è per questo, l'Oscuro Signore non è riuscito a uccidere neanche me, ghghgh!" la interruppe Pietra mentre si limava le unghie.

"ZITTO, MIAO!!!" gridò Elisabeth agitando per l'aria il libro del bilancio come se fosse la famosa spada di Godric Grifondoro. "NON SFIDARE TROPPO LA TUA BUONA SORTE ZAMPETTANTE!!!".

"NON FARLA ARRABBIARE, PIETRA...PER FAVORE!" lo pregò il libro contabile. "SONO FORSE L'UNICO A MANTENERE UN BRICIOLO DI EQUILIBRIO DI BILANCIO QUI DENTRO?".

"Si...ha tutta l'aria di essere una missione suicida per...come dire...punire il padre Lucius Malfoy per il fallimento della sua ultima missione all'Ufficio Misteri" proseguì Severus soave. "Il Signore Oscuro è adirato per il mancato recuperato della famosa Profezia, quella riguardante il misterioso collegamento tra il suo destino e quello di Potter".
"Ah, si miao, ricordo!...Purtroppo la sfera di vetro che conteneva la profezia di Sibilla Cooman è andata distrutta" aggiunse lo Stregatto pettinandosi il ciuffetto ribelle. "E quindi, le sue predizioni sono rimaste ignote sia a noi, sia a Voi Sapete Chi, ghghgh!".
"Ma non ad Albus Silente, che ascoltò la profezia circa sedici anni fa direttamente dalle labbra della Professoressa Cooman, per registrarla in seguito all'Ufficio Misteri alcuni mesi prima della nascita di Potter, avvenuta il 31 luglio del 1980" precisò il maestro di Pozioni ripensando alla morte della sua amata Lily Evans, assassinata da Lord Voldemort insieme al marito James Potter il 31 ottobre del 1981, nel tentativo fallito di uccidere il figlio Harry.

                                                  *******************

 La suddetta profezia di Sibilla Cooman, Professoressa di Divinazione di Hogwarts così recitava:

"Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...l'Oscuro Signore lo designerà come suo uguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive...il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...".

P.S. Miagolante: si ricorda che Severus Piton, Mangiamorte 'pentito', aveva ascoltato e riferito al Signore Oscuro solo le prime due righe della suddetta profezia, prima di fuggire dalla Taverna le Tre Teste di Porco' scacciato da Silente.
Giunto a conoscenza della predizione incompleta, Lord Voldemort individuò nel neonato Harry Potter il bambino suo pari da uccidere, prima che per lui diventasse una minaccia.
Pertanto, seppure senza rendersene conto, Piton commise un errore che non si è mai perdonato, provocando indirettamente la morte della sua amata Lily, che si sacrificò per fornire una protezione di magia antica basata sull'Amore a suo figlio. 
Ed era proprio l'Amore il potere sconosciuto a Voldemort.

                                                   *******************

Il fatto che il Preside di Hogwarts si rifiutasse di condividere con loro l'integrale contenuto della Profezia, nonostante gli anni trascorsi, era sicuramente indice dell'estrema pericolosità della sua divulgazione.

"Il Signore Oscuro vuole procurarsi una 'scusa fondata': si aspetta che il giovane Draco non porti a compimento la missione, come ha fatto precedentemente suo padre Lucius, al fine di ucciderli entrambi" concluse Piton. "Nessuno dei Mangiamorte potrà biasimarlo".
"Ma dal momento che tu fai il doppio gioco, facendo finta di essere un Mangiamorte al servizio del Signore Oscuro" obiettò Katrina risoluta, "potresti aiutare il ragazzo in qualche modo".
"Esattamente" rispose Piton risoluto.
"Sempre in armonia con le direttive di Albus Silente" aggiunse Sarah. "Senza perdere di vista il 'Bene Superiore' ".
"Ovviamente" replicò il maestro di Pozioni socchiudendo gli occhi. "Ossia...proteggere gli studenti della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts ad ogni costo".

"MAI UN GIORNO DI VACANZA CON POTTER!" brontolò Pietra assopendosi nella poltrona. "E ORA CI SI METTE ANCHE DRACO!".

"Le probabilità che ha Draco Malfoy di uccidere Silente sono quasi le stesse che ha Pietra di prepararsi un cappuccino senza distruggere la macchina del caffè" commentò Wendy Alika mettendosi le zampette davanti agli occhi. "Povero Draco!!!".
"E' complicato esprimere percentuali precise, in entrambi i casi" sibilò Piton diplomaticamente, incrociando lo sguardo imbronciato di Pietra. "Fossi in voi interrogherei le Rune Antiche, oppure eseguirei un'interpretazione divinatoria sulle ossa di pollo spolpate da Pietra".
"Ma tu cosa hai proposto a Narcissa e a Bellatrix, Sev?" miagolò lo Stregatto allungando la zampetta verso un vassoio di crostini al fegato di drago.
"A dire il vero, sono stato io ad adottare una proposta di Narcissa: ho accettato di stringere con lei il 'Voto Infrangibile' " disse Severus fissando il vicino pianoforte a nove code come se stesse per saltargli addosso.

"Miao, ma se il giuramento del Voto Infrangibile viene infranto" esclamò Eireen allibita, "si muore!".

"La tua conclusione è corretta, Eireen" confermò l'insegnante dall'aria apparentemente indifferente.
"Bè...da piccolo, miao, ho rischiato di morire per aver concluso un Voto Infrangibile con Sev; gli avevo promesso di stare a dieta per un quarto d'ora, a partire da dopo pranzo" rammentò Pietra dondolandosi in bilico sulla sua poltrona. "Possiamo sapere cos'hai promesso a quella strega, Sev?".

"Ho giurato di vegliare su Draco nel suo tentativo di adempiere ai voleri del Signore Oscuro, di proteggerlo al massimo delle mie capacità da ogni pericolo" sibilò Severus Piton senza riprendere fiato, "e, se dovesse rendersi necessario, se il ragazzo dovesse fallire, di portare a compimento l'impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a lui di eseguire".

Dopo l'ultima frase, la poltrona di Pietra si ribaltò e lo stregattaccio finì a zampe all'aria, rischiando di strozzarsi con un arancino al ragù di ratto chianino.

"Ma questo significa che, alla fine, dovrai essere tu ad ammazzare Albus Silente!" esclamò Wendy disperata. "Oppure...che morirai per aver scelto di non ucciderlo, cioè per aver infranto il Voto Infrangibile!".
"Presumo che non sia da tutti avere un'alternativa così allettante" commentò Piton, la voce carica di sarcasmo.
"Sono sicura che tu abbia un piano, Sev!" miagolò Elisabeth sempre più ansiosa. "Che Silente abbia un piano per te!...Che qualcuno abbia un maledetto piano per toglierti da questa stramaledetta situazione!!!".
"La mente di Albus Silente elabora sempre dei piani brillanti e non lascia niente al caso, Elisabeth" osservò l'insegnante sbiancando leggermente in volto. "Se vogliamo sconfiggere il Signore Oscuro, non possiamo fare altro che adeguarci alle sue strategie, e comportarci come se fossimo pedine sopra una scacchiera".
"A costo di pagare qualunque prezzo per il Bene Superiore, miao?" chiese Pietra disteso ancora a zampe all'aria. "A costo di sacrificare due 'minorati' come Draco Malfoy e Harry Potter?".

"Intendeva miagolare 'MINORENNI!', non minorati!" lo corresse Elisabeth esasperata.

"Siamo in guerra" sibilò Piton abbassando gli occhi. "E' lecito immaginarsi che Silente non si sia posto molti limiti".
"E il Voto infrangibile, quello che hai stretto con Narcissa Malfoy, è in armonia con i piani di Silente?" chiese Wendy improvvisamente impallidita.
"Si, lo è" disse enigmaticamente il Direttore di Serpeverde con filo di voce.
"E' tutto quello che puoi dirci?" chiese Elisabeth Louise quasi rassegnata. "E' un po' poco...anzi, è nulla!".
"Oh...si, è proprio così" commentò Piton muovendosi a disagio nella sua poltrona. "Pare che Silente ci abbia collocati in diversi compartimenti stagni".
"Stai parlando di un piano di Silente che va oltre il livello di segretezza a cui hanno accesso l'Ordine felino di Gattaca e l'Ordine umano della Fenice?" chiese Eireen Beckaglins meravigliata. "Sarebbe la prima volta in tutti questi anni...".
"A questa domanda può rispondere solo e soltanto Silente" disse Severus prendendo un calice di vino elfico a due mani. "Ma dal momento che lui ne ha parlato solo con me...".
"Allora...come possiamo aiutarti?" domandò Wendy Alika, che non riusciva a intravedere altre vie di uscita. 
"Vuoi una scorta?" chiese Sarah Ramsey. "Potrei venire con Fuffi e fargli sbranare i Mangiamorte!".
"Rispettare la volontà di Silente sarà sufficiente" rispose Piton mentre si versava altro vino elfico, "anche se è difficile da comprendere fino in fondo".
"Forse potremmo aiutarti, se solo formulassimo una domanda con le parole giuste, ovvero un quesito che non ti costringa a violare i segreti che Silente ti ha affidato,  Sev" miagolò Katrina Valentine tirando su per un orecchio lo Stregatto abbacchiato.
"Forse" ammise Severus Piton intravedendo un debole raggio di luce nelle tenebre che opprimevano il suo cuore. "In effetti, Albus ci ha sempre detto che...'le parole sono un'inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo', Katrina".

Seguì un lungo momento di riflessione, prima che Pietra riuscisse a liberare il suo orecchio malridotto dalla stretta di Katrina, e a riflettere pigramente sulla formulazione del miglior quesito da rivolgere al suo amico umano.
Poi l'illuminazione felina, l'uovo di Colombo.

"Come sta Albus Silente, miao?" chiese lo Stregatto a bruciapelo.

"Mi duole ammettere che da quando ha ritrovato l'anello di Orvoloson Gaunt a Little Hangleton" confessò Severus, l'espressione sul suo volto rappresentava una maschera funeraria, "le sue prospettive di vita sono 'mutate'!".
"Se non sbaglio, Orvoloson Gaunt era il nonno materno di Tom Riddle, il Signore Oscuro" osservò Lady Alika. "Invece, la madre di Tom si chiamava Merope. Si sposò con un Babbano della Famiglia Riddle, che poi l'ha abbandonata. Successivamente, la donna si ammalò, affidò suo figlio a un orfanotrofio, e poi morì di stenti".
"Precisamente" sibilò il maestro di Pozioni quasi sotto voce. "Per tale motivo, la Famiglia Babbana dei Riddle è stata sterminata dal Signore Oscuro".

"Cosa significa che le prospettive di vita di Silente sono mutate?" domandò Pietra di nuovo seduto verticalmente sulla sua poltrona. "Non vorrà per caso convolare a nozze con la professoressa McGranitt alla sua età, MUAHAHAHAHAHAHAH!!!".

"Un matrimonio?...In tal caso, dubito che arriverebbero a festeggiare il loro primo anniversario insieme" sibilò il direttore della Casa di Serpeverde fissando Pietra negli occhi. "Non ho altro da aggiungere, vi auguro una buona notte".

                                    

Mentre Severus Piton lasciava il Bugi-Gattolo, Pietra e le Stregatte rimasero accucciati intorno al tavolo, incerti sul da farsi.

"Che cosa dovremmo dedurre dalle risposte enigmatiche di Sev?" domandò Wendy allungando le zampette posteriori sul tavolo. "Che l'anello di Gaunt gli abbia cambiato la vita a tal punto da fargli desiderare di farsi uccidere o di sposarsi?".
"Miao, le due cose potrebbero essere compatibili!...Sposare Minerva McGranitt è autolesionismo, ghghgh!" ridacchiò Pietra stiracchiandosi ignobilmente. "Credo che il nostro Preside abbia altro in mente...".
"Non ho la minima idea di quali poteri oscuri possieda quel maledetto anello di Gaunt, ma dev'essere la chiave per capire le scelte di Silente" miagolò Elisabeth con un tono di voce serio. "Tuttavia, è possibile che Albus Silente uccida Severus Piton prima che lui tenti di ammazzarlo insieme a Draco".
"Oppure potrebbe chiedere a noi dell'Ordine di Gattaca di farlo" concluse Eireen allarmata.
"Silente lo potrebbe ordinare anche ai suoi amici umani dell'Ordine della Fenice" fece notare Katrina. "E tu, Pietrino...che ne miagoli?".
"Sev fa parte dell'Ordine della Fenice!" ricordò Pietra soave. "Non avete imparato niente stasera? Dovete porre la domanda giusta...anche a me, miao!".

Poi, Pietra sbadigliò sguaiatamente, così a lungo che la sua mandibola rischiò di lussarsi.

"Quale riga dei tuoi sbadigli non abbiamo letto e compreso?" domandarono le Stregatte in coro dopo essersi consultate.

"Mie care...è giunta l'ora della pigrata notturna" replicò Pietra avvolgendosi nella lunga tovaglia presa dal tavolo adiacente. "Ma da domani, si apre la caccia a...".
"Cooosa???...Silente sta per essere ucciso e tu hai il coraggio di pensare alle battute di caccia ai roditori selvatici?" lo interruppe Wendy Alika sbatacchiando lo Stregatto sulla spalliera della poltrona. "Vergogna!!!".
"Insomma...cerchiamo di essere felinamente civili!" esclamò Elisabeth Louise cercando di riportare la calma nella sala. "Non hai mai letto la Pergamena Magica Universale dei Diritti del Topo distribuita dalle Confederazione delle Colonie Stregatte, Pietrino?".
"No, miao...dev'essere fuggita dalla mia scrivania zampettando a tutta velocità dentro una topaia, ghghgh!" sghignazzò il direttore dell'Ordine di Gattaca ricomponendosi. "...O forse, trattando di roditori, me la sono sgranocchiata per distrazione".
"Sai...il gigantesco Ratto Cobalto della Contea dello Yorkshire si è quasi estinto!" brontolò Eireen Beckaglins togliendogli la tovaglia di dosso. "Non si mangiano le specie protette!".
"Veramente...l'ultima volta che ho incontrato un Ratto Cobalto" protestò lo Stregatto vivacemente, "è stato lui a cercare di estinguermi!".
"Non provarci neanche con i miei criceti d'angora!" miagolò Katrina Valentine pronta a riacciuffarlo per l'orecchio dolorante. "Devono comparire nel mio prossimo film, il remake felino di Cenerentola".
"Si, si, d'accordo!...Ma io stavo miagolando di un altro tipo di arte venatoria!" borbottò lo Stregatto sulla difensiva, riconquistando la tovaglia dopo un breve tira e molla. "Intendevo la caccia alle informazioni sull'anello di Orvoloson Gaunt. E' quello l'oggetto magico misterioso che ha cambiato la vita al nostro Preside!...E' possibile che Albus Silente sia stato colpito da una maledizione, che ha ridotto le sue prospettive di vita...Notte, notte, my Ladies".

Quando tutto sembrava volgere verso una felice pigrata, un nuovo piccolo imprevisto si palesò all'attenzione dei felini.

"Miao Pietra...ho l'impressione che la dormita possa attendere ancora un po', come il Paradiso, hi, hi, hi!" miagolò Elisabeth divertita osservando una sfera di cristallo di sorveglianza. "Davanti al cancello della fabbrica, c'è una donna chiamata Francy Tally, insieme alla figlia Maty e al gatto Pippo; stanno gridando disperatamente il tuo nome...".
"Mai una sonnellino" commentò lo Stregatto, un occhio chiuso e l'altro mezzo aperto. "Non posso riposarmi neanche quando non c'è Harry Potter nei paraggi!".
"Ehm, ehm...mamma Francy ha tre Lecca-lecca a Ventosa attaccati su una guancia e due appiccicati in fronte" aggiunse Wendy scuotendo la testolina. "Ne sai qualcosa, Pietrino?".

Pietra sapeva che Wendy Alika era sempre stata contraria a fare regali magici ai Babbani, perché considerava tale gesto, seppur generoso, una fonte di grossi guai.
Quindi si limitò a guardarla di sottecchi ingrugnito, preparandosi a riparare.

"Perfino Pippo ha un Lecca-Lecca che si sta arrampicando sull'orecchio destro, miao" precisò Eireen trattenendo una grassa risata. "I restanti Lecca-lecca a ventosa sono spariti sotto i vestiti della mamma...".
"Ho l'impressione che gli umani non abbiano letto bene le istruzioni magiche scritte sul sacchetto" osservò Sarah. "Sempre che Pietra non le abbia cancellate per dispetto!".
"Chi io?" protestò Pietra. "Mai sarei capace di...".
"Inoltre, il gusto alla Fragola Assaltatrice è...'particolarmente aggressivo' " commentò Elisabeth lanciando uno sguardo torvo a Pietra.
"E va bene!...Ho regalato a Maty una confezione da dieci pezzi prima di entrare nel pub" confessò lo Stregatto, l'espressione stordita sul musetto. "Ma un Lecca-lecca è già stato mangiato dalla bambina, ne sono sicuro".
"Coraggio Pietrino, un ultimo sforzo!" miagolò Katrina dandogli una pacca sulle spalle. "Se liberi Francy e Maty e Pippo dai Lecca-lecca a Ventosa, andrò a prepararti uno dei miei formidabili MagiCappuccini con cucchiaino a trampolino, per i tuffi nella schiuma con le Cioccorane!".
"Non posso rifiutare una simile offerta, miaoooohhh!" rispose lo Stregatto leccandosi i baffetti e avviandosi traballante verso l'uscita, la tovaglia indossata come la tunica di un nobile Senatore dell'Impero romano. "Vi prego, non miagolate oltre, mie prodi Stregatte!...Lo scoprirò da solo dove sono rimasti appiccicati i restanti tre Lecca-lecca, ghghgh!!!".

Così Pietra non solo liberò la Famiglia Tally dai dolciumi magici, ma scoprì, a sue spese, che mamma Francy Tally praticava il pugilato, ad un discreto livello.

"Come mai quel cerchio nero intorno all'occhio, Pietrino?" chiese Eireen al ritorno del traballante Stregatto al pub.
"Ah si, miao, l'anello di Gaunt, sempre lui" miagolò Pietra imbarazzato. "Certe maledizioni oscure colpiscono anche a distanza, sai".














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