Libro sei, capitolo 1: Dudley incontra il Primo Ministro, (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen) .

                                                                                                                                               



        




Liberamente ispirata a Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitolo uno: L'altro Ministro. 





Era quasi mezzogiorno a Privet Drive numero quattro, quando Harry Potter, vittima di una notte costellata di schiamazzi e miagolii assordanti, stava ancora tentando di riaddormentarsi.

Tutto era cominciato verso le tre, quando una banda di malviventi, ignara della presenza di felini magici accampati nel salotto, si era introdotta in Casa Dursley forzando una finestra.
Nonostante il prevedibile pandemonio che stava per scatenarsi al piano di sotto, Harry non si era nemmeno degnato di scendere dal letto per dare una mano.
Perfino la sua civetta delle nevi, Edvige, lo guardava contrariata.

"Destino crudele" pensò il ragazzo fra sé e sé sforzandosi di sorridere. "Mai disturbare degli Stregatti pigranti di guardia!".

Ancora provato dalla recente scomparsa del Padrino, Harry si limitò ad ascoltare i mormorii dei suoi Zii impauriti sul pianerottolo antistante la sua camera, poi si coprì la testa con la coperta.
A dire la verità, per lui, era estremamente difficile capire se suo zio Vernon aveva più paura dei ladri o di una squadra di Stregatti in azione.

"Cosa facciamo, Petunia?" domandò zio Vernon brandendo una pantofola come se fosse un tomahawk dei nativi americani. "Non vorrei giocarmi la casa...".
"Lascia fare a loro" rispose zia Petunia sogghignando.
"Loro chi?" chiese Vernon fingendo di cadere dalle nuvole.
"Lo sai benissimo" sibilò la donna malvagiamente. "I nostri 'ospiti' non sono qui per caso".
"Stai scherzando? Io...chiamo la polizia" aggiunse sottovoce l'uomo avvicinandosi al telefono. "Se i ladri fossero armati...".
"Le armi sono inutili: stai sottovalutando i tuoi amici felini" replicò Petunia afferrandolo per un braccio. "Devi lasciar fare a loro".
"Ascoltami attentamente..." sibilò il marito così piano che anche Harry fece fatica sentire. "Due giorni fa, quello più famelico che si fa chiamare Pietra, ha utilizzato il tubo del gas come se fosse un aerosol per curarsi la tonsillite...".
"Capitano spesso delle piccole incomprensioni tra specie diverse" spiegò la moglie pazientemente. "In ogni caso non puoi negare che, dopo 'l'aerosol', il professore sia guarito ed è partito per Londra".
"Piccole incomprensioni?...Specie diverse??...Professore??? Petunia cara...la tua fiducia in quei simpatici e teneri 'Stregattucci' potrebbe essere mal riposta" disse lo zio di Harry con voce tremolante. "Non pensi che la situazione richieda un intervento più convenzionale come...".
"Teneri, Vernon?" lo interruppe con un tono di voce compassionevole "Ti sei domandato perché quel Signore Oscuro non è ancora riuscito a ucciderli dopo tutti questi anni?".
"Se è per questo quello là, il Coso Oscuro non è riuscito a far fuori neanche Harry...e nemmeno Albus Silente" sibilò Vernon stizzito.
"I sopravvissuti si contano sulle dita di una mano" fece notare lei. "Se solo un decimo di ciò che raccontava mia sorella Lily sugli Stregatti fosse vera...".
"E vuoi scoprirlo proprio stanotte?" chiese Vernon piagnucolante.
"Si, lo voglio!" esclamò la donna sicura di sé, quasi fosse per risposarsi dinanzi a un altare. "Anche se useranno il frullatore per curarsi il mal di testa!".
"D'accordo, ma sia chiara una cosa..." sibilò lo zio di Harry cercando di riprendere fiato. "Darò loro del 'lei' fino a quando non imparano a rispettare i nostri elettrodomestici...e il mio trapano".
"Non m'importa se agli Stregatti darai del 'tu' o del 'lei'" ribatté Petunia esasperata. "Ti chiedo soltanto di...non...chiamare...la polizia!".

Il signor Vernon sospirò pesantemente; sapeva di aver perso: accadeva spesso con Petunia quando parlavano del Mondo Magico.

"...Ma zampettano dentro il cestello della lavatrice a centrifuga attivata, quasi fosse una ruota per criceti; viaggiano con il rasaerba stregato a duecento chilometri l'ora davanti ai vigili di quartiere. E quel Conan!...Lui ha distrutto il vecchio telefono, quello che ci aveva regalato mia sorella Margie per le nozze...".
"Oh, mi dispiace" rispose Petunia incuriosita. "Perché lo ha fatto?".
"Avevo selezionato una suoneria che abbaiava" piagnucolò Vernon. "Sai, in onore di Squarta, il bulldog di Margie".
"Ah, capisco, il telefono li ha colti di sorpresa e stressati con abbaiate improvvise" riprese la donna annuendo.
"Cosa?" latrò il marito strabuzzando gli occhi. "Sono io la vittima qui, non difenderli!".
"Su, torniamo in camera, caro" gli disse candidamente Zia Petunia baciandolo sulla fronte. "Dimenticati del telefono di Margie, del trapano e della Polizia".
"E il mio tostapane?" chiese Vernon ancora poco convinto.
"Domani mattina lo riavrai completamente spelato" precisò la moglie spingendolo verso il letto. "Ho già chiarito con Eileen e Daisy che il tostapane non serve ad asciugare lo smalto sugli artigli".

                                 

Ovviamente, per Harry, sperare che quei delinquenti portassero via i suoi Zii insieme all'argenteria e al divano del salotto significava presumere troppo.
Di fatto, in quest'ultimo caso, gli Stregatti sarebbero stati compresi nel furto.

 "Conan, Eileen e Daisy non sono tipi da abbandonare per primi un morbido divano che affonda in acque e mani sbagliate. Peccato manchi Pietra" rimuginò Harry pensando ai suoi amici felini. "Bè, che ci pensino loro ai malviventi".

Del resto, ciò che il ragazzo aveva di più caro era al sicuro nel baule in camera sua; non aveva alcun motivo di infilarsi le pantofole e scendere le scale.
L'unica cosa che lo tormentava era dover ammettere a se stesso la verità: il suo comportamento egoistico non era da grifondoro.
Purtroppo, la morte di Sirius aveva lasciato una cicatrice indelebile nel suo cuore, e lui stava attraversando un periodo di 'vita sospesa'.

Intanto, in cucina, uno dei ladri commise l'errore di aprire il frigorifero stregato con un 'Incantesimo Gnaulante', che aveva lo scopo di avvertire se un nemico stava penetrando in un luogo strategico felino.

"Eh già!...Non c'è niente di più strategico, per Pietra e Conan, di un frigorifero stracolmo di leccornìe comprate da Zia Petunia" borbottò Harry subito dopo che le sue orecchie furono aggredite da un miagolio assordante.

Risvegliati dall'allarme magico, Conan, Eileen e Daisy scesero sbadigliando dalla 'cuccia in ecopelle' dei Dursley, stiracchiandosi e affilando le unghie sull'ultimo acquisto di Vernon, un costoso attaccapanni in stile vittoriano faticosamente trovato da un antiquario di Portobello Road Market.
Ebbene, mancava solo Pietra all'appello, poiché era ancora in missione a Londra dal Primo Ministro, presso la famosa residenza istituzionale ubicata al numero dieci di Downing Street.

Quando i tre Stregatti si mostrarono ai ladri, rischiarati dalla tenue luce lunare, un uomo canuto che dava ordini li illuminò con una torcia elettrica e domandò ai suoi compari: "Secondo voi di che razza sono?".
"Ho sentito parlare di un nuovo incrocio tra gatti persiani e siberiani" rispose un uomo smilzo aguzzando la vista. "Ma dal momento che stanno in piedi su due zampe, devono essere stati ammaestrati bene, giusto?".
"Si, devono valere una fortuna!" aggiunse il terzo ladro barbuto. "Vado a prendere una gabbia nel furgone, li catturo, e poi stabiliremo con calma il prezzo del riscatto, che ne dici capo?".

"Non miagolare Stregatto finché non ce l'hai nel sacco!" esclamò Conan ridacchiando dispettosamente.

"Hai detto qualcosa, capo?" chiese l'uomo smilzo.
"No, nulla!" replicò il capo della banda. "Sbrigatevi a sistemarli, perditempo!...E poi datemi una mano a trovare la maledetta cassaforte".
"Vuoi dire che hanno parlato i gatti, capo?" domandò il ladro barbuto.

"Qualcosa in contrario, miao?" chiese Eileen incrociando le zampette anteriori. "Per sua informazione, ho anche una laurea Babbana in medicina e tre Master di specializzazione di arti magiche da Guaritrice Stregatta".

"Giu-giuro di non be-bere mai più prima di fare un colpo..." mormorò lo smilzo fissando allibito la felina arricciare le labbra curate con un rossetto glitterato.
"E...e io Pro-prometto di non ingoiare più neanche un'aspirina se-senza prescrizione di un..." rantolò sottovoce l'uomo con la barba senza finire la frase.
Invece, l'uomo più anziano, il capo della banda, si era ammutolito.
Osservò paralizzato Conan Scintillo prendere il suo 'piede di porco' d'acciaio e annodarlo, come se fosse una cannuccia di plastica, per poi restituirglielo con un inchino.

"Che bravi ragazzi, tornate pure sulla retta via" aggiunse Daisy, gli occhi venati. "Cioè...FUORI DI QUI!!!".

In un istante la cucina di diventò il teatro di una rissa, anzi, di una piccola resa dei conti per la pigrata interrotta, dall'esito rapido e miagolamente scontato.

"Dovete proteggere Potter a Privet Drive fino al mio arrivo, senza combinare guai né con il vicinato dei Dursley né con le Autorità Babbane" aveva tuonato Albus Silente alcune settimane prima a Hogwarts, appoggiando il polpastrello del dito indice sul nasetto di Pietra. "Fare del male ai Babbani, seppur violenti, non farebbe risplendere il vostro curriculum di insegnanti e membri dell'Ordine di Gattaca, vero?".
"Miao...sono concesse delle piccole trasfigurazioni di Babbani cattivi in topolini?" aveva chiesto lo Stregattaccio pieno di speranza.
"No" aveva ribadito il Preside di Hogwart in modo pacato. "Sono permesse lievissime graffiate superficiali che non diano luogo a mutilazioni; sono autorizzati incantesimi e maledizioni diretti a procurare solo danni magici non permanenti. Ed esclusivamente per legittima difesa. Mi sono spiegato?".
"Mai una gioia..." aveva borbottato Pietra scuotendo la testolina.

Pertanto, ben consapevoli dei limiti di azione imposti dall'anziano mago, i felini fecero brillare i collari magici, divertendosi a lanciare Incantesimi Obliviatori e Confondenti di scarsa potenza, ma sufficienti a spedire i ladri, temporaneamente storditi, alla Centrale di Polizia più vicina.

Quando gli agenti di turno li videro arrivare di corsa nel cuore della notte non credettero alle loro orecchie: tre uomini con i vestiti a brandelli e una lunghissima lista di precedenti penali desideravano ardentemente pentirsi dei crimini commessi e presentare domanda nei servizi sociali, per accudire amorevolmente gli anziani della Contea del Surrey e i gatti randagi.

                                        

Quella di Harry Potter, però, era un'altra storia: non c'era nessun Incantesimo che potesse rendere il suo dolore più sopportabile.
Solo il trascorrere del tempo avrebbe potuto alleviare in parte le sofferenze, ma il ricordo dell'ultimo duello di Sirius con Bellatrix Lastrenge gli sarebbe rimasto per sempre inciso nella mente.

D'altra parte, non era necessario essere un mago per capire che, dopo aver visto Sirius cadere oltre il velo nero dell'Arco di Pietra, Harry stava attraversando un periodo estremamente difficile.
Era diventato un po' apatico; non aveva voglia di parlare con nessuno, neanche con i suoi amici Stregatti.

"Andiamo a fare un giro con il rasaerba? Ho aggiunto due sedili, Harry" aveva miagolato Pietra nei giorni precedenti alla sua partenza per Londra. "Ti prometto che stavolta abbatteremo la barriera del suono sotto gli occhi del Sindaco, ghghgh! Ma tu non dirlo a Silente".
Il giovane mago gli aveva voltato le spalle senza rispondergli.
"Se preferisci scorrazzare nelle Highlands con un forno decappottabile, oppure iscriverti alla Parigi-Dakar con un frigorifero da rally...non hai che da chiedere!" aveva domandato lo Stregatto senza ricevere risposta. "Vuoi il trapano potenziato di tuo Zio? Adesso fa buchi nell'acciaio, sai?...Vuoi trivellare sotto Casa Dursley per vedere cosa troviamo?".

Al di là delle bizzarre proposte di Pietra, Harry desiderava solo sognare Sirius, che aveva scelto di andare 'Avanti'.
Aveva sperato di rivederlo almeno una volta per chiedergli il motivo per cui non voleva rimanere accanto lui come Nick Quasi-Senza-Testa, il fantasma della Casa di Grifondoro.
"Se ciò significa essere egoisti...io lo sono" mormorò il giovane mago sbadigliando. "Non m'importa di niente, basta che torni...basta che...".
Esausto chiuse gli occhi e iniziò ad assopirsi di nuovo.

"Dove sei, Sirius..." mormorò Harry prima di riaddormentarsi.

Nel frattempo Vernon e Petunia scesero in cucina, una stanza che dava l'impressione di appartenere a una casa nuova di zecca: i danni causati dalla breve rissa notturna erano già stati magicamente riparati e il tostapane di Vernon era stato rimesso al suo posto, più brillante di prima.
La sola differenza rispetto al giorno precedente era rappresentata da una coppia di tendine alle finestre, che sfoggiavano una fantasia di graziosi topolini colorati ricamati a zampa dalle Stregatte.
Piacevolmente sorpresi i Dursley si apprestarono a svolgere il loro compito: preparare un enorme calderone di ragù alla bolognese, al fine di affogarci dentro una meravigliosa montagna di tagliatelle fresche all'uovo.

"Non meno di cinque chilogrammi di pasta...a testa!" miagolò Conan passando il massiccio calderone d'argento a Petunia. "E' la quantità standard stabilità dalla Commissione dell'O.M.S., al fine di evitare carenze di vitamine e pelo ispido".
"Sta parlando dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Professor Scintillo?" chiese Zio Vernon cautamente.
"No, miao! Sto miagolando dell'Organizzazione Mondiale degli Stregatti" spiegò Conan. "Ma gli obiettivi di tutela della salute restano pressoché identici, eh, eh, eh!".

A Petunia furono consegnati dei lingotti, sette chili d'oro puro.
"Per il disturbo e le spese anticipate" mormorarono Eileen e Daisy sorridenti.
Vernon stava per svenire; aveva già dimenticato il suo trapano preferito. 

Per l'occasione, la zia di Harry non aveva badato a spese: si era procurata i migliori ingredienti e un fantastico libro di ricette italiane.
Lo aveva considerato un ottimo investimento al fine di garantirsi altro oro e la protezione dell'Ordine di Gattaca dai membri dell'Ordine della Fenice, sebbene i due Ordini fossero alleati contro Lord Voldemort.
Del resto Petunia e Vernon non avevano ancora compreso i motivi per cui Alastor Malocchio Moody e i suoi amici erano convinti che avessero trattato male Harry Potter sin dalla sua infanzia.
In ogni caso, l'idea di collegare 'l'utile al miagolante dilettevole' stava funzionando a meraviglia, sia per la Famiglia Dursley che per i felini magici.
Vernon aveva addirittura promesso di cercare un telefono con una suoneria che emetteva fusa.

                                       

In poche parole, nel rispetto del 'mandato' di Albus Silente, Pietra, Conan, Eileen e Daisy si erano impegnati anche a difendere i Dursley durante le eventuali visite di controllo da parte di Alastor Moody.
In cambio, Pietra e Conan avevano espresso a Petunia il desiderio di imparare a cucinare un ragù degno di tale nome, mantenendo segreto lo scopo finale.
Infatti, sebbene la ricetta del ragù di Petunia prevedeva l'uso di pregiata polpa di carne mista macinata bovina, loro aspiravano a prepararne una variante con tagliata di ratto.

Nonostante l'iniziale resistenza di Vernon, la sorella di Lily Evans aveva accettato immediatamente la proposta senza batter ciglio: in cambio di una 'piccola fatica culinaria', Petunia si era procurata una difesa formidabile contro l'ex Auror Moody e il resto dei membri dell'Ordine della Fenice.
Oltretutto, alle professoresse Eileen Stintille e Daisy Stregatta non era dispiaciuta affatto l'idea di accucciarsi sul comodo divano di Vernon: l'accordo raggiunto aveva perfino il pregio di permettergli di conoscere meglio i parenti di Harry.

"La tranquillità domestica non ha prezzo, lo sai Vernon" aveva detto Petunia dopo aver concluso il patto con un brindisi il giorno stesso dell'arrivo degli Stregatti. "Ricordati dell'incontro alla stazione di King's Cross e delle minacce ricevute dai membri dell'Ordine della Fenice".
"Facevi prima a dire 'ricordati di Fort Alamo!' " aveva protestato Vernon allargando le braccia. "Siamo invasi!". 
"Ma se Malocchio Moody si mettesse in testa che stiamo ancora trattando male Harry, potrebbe stregarci" aveva precisato la signora Dursley preoccupata.
"Moody è un idiota, non l'assistente sociale di nostro nipote" aveva proseguito il signor Dursley impettito. "Negli ultimi sedici anni nessuno ci ha denunciato per maltrattamenti su maghi minorenni, neanche quel Ministero della Magia".

Petunia aveva udito le ultime parole del marito e assunto un'aria indecifrabile, gli Stregatti lo stesso.

"Bè, far dormire un bambino per anni in un letto all'interno di un sottoscala polveroso e pieno di ragni è poco rispettoso dei principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell'infanzia" aveva osservato Eileen con uno sguardo rabbuiato.
"Dargli due uova sode di Drago per pasto..." aveva rincarato Pietra sentendosi mancare l'aria alla sola idea di fare un giorno di dieta. "Non gli avete regalato neanche un gatto randagio per fargli compagnia!".
"Vestirlo con abiti rattoppati di suo cugino, di due o tre misure più grandi" aveva aggiunto Daisy con aria contrariata. "Dobbiamo continuare?".

"Ha cenato con due uova sode solo quando era in punizione" aveva precisato Vernon sudando abbondantemente. "Ma non erano di Drago, erano di gallina!".
"Adoro stregare le galline per fargli sputare fuoco" aveva miagolato Pietra ridacchiando, in procinto di partire per la Capitale. "Poi gli Auror le trovano nei pollai babbani e le portano al Ministero per ispezionarle, ghghgh!".

"Ma lo hai messo in punizione quasi tutti i giorni, miao" gli aveva spiegato Conan facendo spallucce. "Ammettilo, Verny, tu e Petunia potete fare di meglio, come tutti noi!".

Assimilate le schiaffeggianti osservazioni, Vernon aveva alzato gli occhi al soffitto più volte.

"Certo che posso fare di meglio! Ciononostante...Harry ha avuto un tetto, un'istruzione, una camera tutta sua, ed è ancora vivo e in salute!" aveva cercato di giustificarsi Vernon arrossendo. "E lo ripeto, Moody è un idiota!".
"Lo so caro, ma prima di tutto Alastor Moody è un mago" aveva chiarito Petunia puntandogli una forchetta come se fosse una bacchetta magica. "Non intendo ferire il tuo orgoglio, però non puoi farcela conto di lui".
"Ah, ecco!...E gli Stregatti sono la soluzione!" aveva ringhiato Vernon infastidito.
"Ti sei già scordato di come i nostri affettuosi  'gattucci' hanno 'confuso' i vigili che volevano farti la multa stamattina?" aveva chiesto la donna con un tono di voce amorevole. "Loro non sono arroganti come James Potter!".
"Te lo concedo...Ho apprezzato molto il loro aiuto, ma..." aveva squittito il marito ricordando di aver visto dalla finestra alcuni vicini di casa fuggire disperati, colpevoli di aver suonato il campanello. "Sono troppo protettivi...".
"Non torneranno mai più quei vigili" aveva ribadito la moglie accigliata. "Ma se hai altri dubbi...".
"Ehm, no! E' solo che non sono abituato a vedere degli estranei nuotare con il mio accappatoio nella vasca da bagno" aveva replicato Vernon, pensando che non sarebbero tornati più neanche i vicini di casa. "Sembrano usciti dalla favola di Alice nel Paese delle Meraviglie: affermano di essere insegnanti e agenti segreti. E oggi è solo il primo giorno di convivenza!".
"Esiste davvero!" aveva miagolato Eileen Scintille continuando a leggere il giornale di Vernon.
"Chi?...Cosa?" aveva domandato Vernon guardandosi intorno con voce tremante.
"Si, i Babbani lo chiamano il Paese delle Meraviglie" aveva aggiunto Daisy accucciata accanto a Eileen. "E' pieno di Stregatti. Vuoi sapere dove? In un luogo segreto nella Contea del Cheshire".
"Ah, ecco...ora mi sento più rincuorato!" aveva borbottato Vernon allargandosi il colletto della camicia per respirare meglio. "In tutta sincerità, preferisco di gran lunga avere a che fare con voi che con i maghi e le streghe umani".
"Grazie, caro Verny" aveva sussurrato Eileen facendogli le fusa. "Allora, ti perdoniamo! Abbiamo dovuto sempre scavare molto a fondo nell'animo delle persone per trovare umani adorabili, miao".
"Ma certo che dovete adorarmi! Sto per spendere mille sterline in salsicce, trippa, rosticciana, croccantini e...topolini bianchi!" protestò Vernon toccandosi il portafoglio.
"A proposito...abbiamo anche noi un 'piccolo' omaggio per ricambiare la vostra ospitalità" aveva miagolato Eileen ripiegando ordinatamente il giornale.

All'improvviso un baule di legno apparve sopra la tavola.
Vernon iniziò a guardarlo con sospetto, quasi si aspettasse di essere aggredito da ciò che vi era contenuto.

"Su, aprilo" lo aveva incoraggiato la moglie compiaciuta. "Cosa aspetti?".
"Devo proprio, Petunia?"
"Non vorrai offenderli!"
"No, certo che no"

Con grande sorpresa dei Dursley, dentro il baule c'era una enorme corona splendente tempestata diamanti, rubini e smeraldi.

"Oh miao, è un'idea di Pietra" aveva spiegato Daisy sogghignando. "In verità, alla Torre di Londra i poliziotti non erano tanto d'accordo sul 'prestito'...".
"Ah, sull'etichetta c'è scritto...'Corona di Sant'Edoardo', realizzata in oro nel 1661, con quattrocentoquarantaquattro pietre preziose incastonate" aveva dichiarato candidamente Eileen continuando a sbirciare distrattamente un articolo di moda sul quotidiano ripiegato. "Non appena l'ha vista, Pietra l'ha giudicata degna di voi, Verny".
"Pare che sia attualmente utilizzata per le cerimonie di incoronazione dei monarchi inglesi, ma l'hanno sempre giudicata troppo pesante" aveva miagolato il professor Conan Scintillo seduto sopra la lavatrice. "E quindi, abbiamo deciso che era venuto il momento di alleggerire le teste reali. In pratica, uno scambio di favori".
"Un po' datata, ma carina, eh!" aveva esclamato Daisy gioiosamente. "Adatta anche per i picnic domenicali: ripara la testa dal sole estivo".

Alla vista di quella corona il tempo nella cucina dei Dursley era parso fermarsi.

"Pe-Petunia...ti..ti rendi conto che è un gioiello della..." aveva balbettato l'uomo sollevando lentamente la corona reale, le mani tremolanti.
"Si, Vernon" aveva mormorato la donna lanciandogli un'occhiataccia. "E...ehm...come si dice?".
"Gra...gra...grazie" aveva biascicato a fatica il marito gracchiando come una cornacchia. "No...non ho parole...grazie tante! Grazie e...e anche miao!".
"Di niente, Verny! Per così poco" aveva risposto Eileen continuando a sfogliare pagine. "Ma se non è della tua misura, ne prenderemo un'altra, e un'altra ancora, fino a che non...".
"NO!!!" aveva urlato Vernon terrorizzato all'idea che svuotassero la cassaforte della Torre di Londra. "Questa andrà benissimo".
"Lo sai come è fatto Pietra, è un perfezionista del regalo" aveva fatto notare Daisy sorridente. "La sua generosità aumenta quando regala cose di altri, hi, hi, hi!
"Deve avere un valore inestimabile..." aveva sibilato Vernon mentre cercava uno specchio, la corona appoggiata sulla testa.
Effettivamente, il giorno dell'accordo con gli Stregatti era stato un evento che i Dursley non avrebbero mai dimenticato.

                                    

Perfino quella mattina, in cui era previsto il ritorno dello Stregatto a Privet Drive numero quattro, mentre Petunia stava preparando il ragù alla bolognese, Vernon ripensava alla corona rubata. 
Aveva paura di essere arrestato da un momento all'altro, ma non aveva fatto i conti con Pietra e Conan, due buoni Legilimens. 

D'un tratto una nuvoletta di fumo color violafucsia riempì il salotto, annunciando l'arrivo di Pietra e del 'piccolo' Dudley, il terribile cugino di Harry.

"Miao, le monarchie sono sempre pronte a sacrificarsi e a dare qualcosa ai cittandini, per esempio l'ergastolo, ghghgh!" esclamò Pietra mentre finiva di materializzarsi insieme al figlio dei Dursley. "Oh, che magnifico odorino di ragù!".

Proprio in quel momento, una grossa goccia di sudore rigò il volto grassoccio del signor Dursley.

"Non ti crucciare, Verny, abbiamo sostituito la corona con una copia perfetta realizzata ad opera d'arte dai Folletti" miagolò Conan Scintillo strizzando un occhietto. "C'è costata dieci galeoni provenienti dal borsellino di Alastor Moody".
"Ecco, lo dicevo che Moody è idiota!" latrò l'uomo tirando un respiro di sollievo. "E' bello sapere che...che esistete!".
"Dio salvi il nostro Verny, miaoooohhh!" esclamò Pietra sorpreso dall'assenza in cucina del Prescelto. "Harry dov'è? Sta ancora rinchiuso di sopra?".
"Si, dorme e sogna" miagolò Eileen Scintille sospirando. "Chiama Sirius. E ha poco appetito".
"Lasciamolo riposare, miao" suggerì Daisy Stregatta porgendogli una tazza di tè all'erba gatta. "Ha bisogno di tempo, poverino!".
"Poverino...mio nipote?" mormorò Vernon scuotendo la testa coronata. "E noi, che siamo stati costretti ad ospitarlo per tutti questi anni?".
"Bè, Harry sta elaborando un lutto" spiegò Conan sospirando. "Non ve lo ha detto?".
"No...non ci racconta mai niente di lui" mormorò Vernon falsamente risentito, la corona s'inclinò sulla fronte come una bombetta troppo larga, fino a calargli sugli occhi.

D'un tratto Petunia osservò suo figlio coprirsi la bocca con una mano, la faccia stravolta, mentre sgattaiolava di corsa verso il bagno al piano di sopra.
Dudley sembrava leggermente provato dalla 'Materializzazione' congiunta appena eseguita in coppia con lo Stregatto.
Alcuni forti conati di vomito fecero intuire ai suoi genitori che Dudley non era riuscito a raggiungere la destinazione in tempo.

"Posso chiederti dove lo hai portato, Pietra?" chiese la madre preoccupata. "E' da quasi dodici ore che siete spariti senza dare notizie, e Londra è molto grande".
"Dudlyino mi ha accompagnato da Sir John Major: aveva scommesso dieci salsicce che non era possibile incontrarlo" confessò lo Stregatto mentre accarezzava affettuosamente il frigorifero. "Ho miagolato al Ministro Babbano che Dudley è il mio 'ufficiale di collega-miagola-mento con gli umani residenti nel Surrey' ".
"Non posso crederci!" esclamò Petunia lanciando un urlo di gioia. "Mio figlio ha conosciuto di persona il Primo Ministro a Downing Strett!".
"Esatto, miao! Prima Dudley gli ha vomitato addosso. Colpa del processo di Smaterializzazione e Materializzazione" miagolò Pietra sbadigliando. "Poi gli abbiamo stretto la mano e ripulito il vestito. E' un politico molto comprensivo".
"Dudley è nostro figlio, nostro figlio!" esclamò Vernon battendosi orgogliosamente il petto. "Ha stretto la mano al Primo Ministro!....E' questa la Magia che preferisco!!!".

Per un attimo Petunia osservò ammirata suo marito: quelle parole erano la prima cosa rilevante che aveva pronunciato in quel periodo.

"Di cosa avete parlato esattamente?" miagolò Eileen, le orecchie tese.
"Ho presentato i miei omaggi e quelli del nostro Presidente della Confederazione delle Colonie Feline, l'Illustrissimo Noli Me Tangere. Naturalmente, con un inchino, come esige il protocollo diplomatico felino" miagolo il direttore di Violafucsia con fare altezzoso.
"Sbrigati, vai avanti..." lo incoraggiò Daisy minacciosamente.
"Ho consegnato al Primo Ministro l'intera collezione discografica del cantante Cat Stevens, ghghgh!" riprese lo Stregatto soave.      
"Non sono i convenevoli ciò che ci interessa" sbottò Eileen sbuffando.
"D'accordo....poi John Major è stato premiato con la 'Coda d'oro', per la lungimirante politica legislativa diretta all'istituzione di un fondo per ristrutturare i Gattili di Londra" continuò Pietra dispettosamente.
"Ti dispiacerebbe andare al nocciolo della questione?" domandò Daisy prendendo per un orecchio l'eterno fidanzato pigrone. "Vorremmo essere messe al corrente riguardo ciò che è emerso dall'incontro tra lui e il nostro Ministro!".
"Ah, potevate miagolarlo subito...Il nostro ex ministro Cornelius Caramell lo ha informato sul ritorno di Voi-Sapete-Chi" spiegò lo Stregatto immaginandosi Lord Voldemort uscire sporco di fuliggine dal camino del Primo Ministro e fare una linguaccia. "Di seguito, gli ha presentato Rufus Scrimgeour, il nuovo Ministro della Magia".

Eileen e Daisy si scambiarono un rapido sguardo d'intesa.
A differenza di Caramell, Scrimgeour era un uomo d'azione, ma la sua rigidità mentale poteva rappresentare un discreto limite.

"Che impressione gli ha fatto Rufus?" domandò Daisy incuriosita.
"Quasi la stessa che ha fatto a me, un vecchio leone" sogghignò il direttore di Violafucsia. "Con la dentiera ingiallita, ghghgh!".
"Se non sbaglio, è stato il Capo degli Auror, un poliziotto tutto d'un pezzo" aggiunse Conan giocando con la manopola dei programmi della lavatrice. 
"Vero, miao!" confermò Pietra grattandosi il pancino. "In effetti, Major era un po' dispiaciuto per le dimissioni di Cornelius Caramell, ma ha saputo che rimarrà a lavorare con Scrimgeour, in qualità di consulente".
"Ehm, scusate...questo Caramell è un Conservatore? Un Democratico?...Oppure un Laburista?" domandò Vernon desideroso di sapere qualcosa di più sul sistema politico del mondo magico. "O forse è un...".
"E' fondamentalmente un idiota! Nonostante i ripetuti avvertimenti di Albus Silente, lui non ha mai creduto al ritorno di Noi-Sappiamo-Chi: la sua incapacità di accettare la verità è durata fino a che non lo ha visto comparire davanti ai suoi occhi" lo interruppe Eileen bruscamente. "Dovete sapere che il crollo del ponte di Brockdale nel Tamigi è stata opera del Signore Oscuro".
"Allora...non è stato un'incidente come scritto nel giornale" disse Petunia per la prima volta terrorizzata. "Tutti quei morti sono opera sua".
"Si, miao!...E il prossimo potrebbe essere Harry, oppure noi...o voi" miagolò Conan infilandosi dentro il cestello della lavatrice e programmando la centrifuga al massimo dei giri. "Dovete rendervi conto che vostro nipote è l'unico in grado di fermare 'Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e Miagolato', perché è il Presceltooooooooooooooohhhhhhh!".
"Ma perché proprio Harry?" chiese Vernon spegnendo la lavatrice prima che spiccasse il volo. "Cos'ha in più del nostro Dudley?".

Gli stregatti fecero del loro meglio per non scoppiare a ridere.

"Ecco, come posso miagolartelo?...E' una questione di profezie" miagolò Daisy soppesando le parole con delicatezza. "E poi, il Signore Oscuro odia di più le persone con gli occhiali e chi ha le cicatrici".
"Posso assicurarvi che mio figlio ha soltanto degli occhiali da sole...e una piccolissima cicatrice nascosta!" esclamò il signor Dursley. "Tutta colpa della coda di porcellino che gli fece spuntare anni fa quel Rubaus Hagrud! Almeno credo...".
"Sissi, Rubeus Hagrid! Tranquillo, la cicatrice in quel posto non vale!" precisò Eileen imbarazzata. "I maghi oscuri prendono in considerazione solo quelle sulla fronte a forma di saetta".
"Eh, già, Verny! Harry Potter ha tutte le fortune" aggiunse Daisy ironicamente dandogli una pacca sulle spalle. "Per esempio, è il primo ricercato nella lista del Signore Oscuro; batte anche il nostro dispettosissimo Pietra Stregatto! Forse".

                                    

Ormai rassegnato, Vernon si accasciò sopra una poltrona, a pensare quanto fosse stato ingiusto il destino con suo figlio, Dudleyino l'eroe mancato di Privet Drive numero quattro.

"Per la cronaca...anche l'uragano anomalo del West Country è opera di Voi Sapete Chi" fece notare lo Stregatto tentando di cambiare argomento. "Come anche il misterioso incidente al Viceministro Ben Chorley e gli omicidi Bones e Vance".
"Ho letto di Amelia Bones sui giornali, una donna di mezza età...la sua stanza era chiusa dall'interno" disse Petunia mentre affettava il sedano e le carote. "Dev'essere stato orribile!".

Eileen e Daisy osservarono la professionalità con cui la donna maneggiava il coltello ben affilato sulle verdure: un'abilità da fare invidia a un serial killer.

"Chi sarà la guardia del corpo del Primo Ministro?" domandò Conan incuriosito.
"Kingsley Shacklebolt, l'Auror migliore sulla piazza" rispose Pietra strizzando un occhietto. "Dopo di noi, ovvia-miagola-mente".
"Immagino che Sir John Major sia rimasto soddisfatto" disse Vernon cautamente. "Ma io continuo a preferire i gatti come voi ai maghi come Silente, anche se dovessi ricomprare una lavatrice in garanzia!".
"Siamo stregatti, Verny" lo corresse Eileen dando all'uomo un pizzicotto su una guancia. "Conan...smettila di azionare il prelavaggio, per favore. La lavatrice non è un Acqua-Park!".

Mentre Daisy porgeva a Petunia la passata di pomodoro, il sale e alcune cipolle, Conan emise un piccolo ruttino, e alcune piccole piume gialle uscirono dalla sua bocca, volteggiando come foglie d'autunno dall'oblò aperto dell'elettrodomestico verso il pavimento.

"Bè, miao, se proprio volete saperla tutta, al termine della cordiale 'conferenza', il Primo Ministro ha fatto notare a Cornelius Caramell e a Rufus Scrimgeour che, in quanto maghi, possono fare magie e risolvere ogni problema...MUAHAHAHAHAH!!!" scoppiò a ridere lo Stregatto disteso a pancia all'aria.
"Davvero?" replicò Petunia, con un'espressione scettica dipinta sul volto. "E Corvelius Callarmen cosa gli ha risposto?".
"Si chiama Cornelius Caramell" la corresse Daisy passandole il pepe, l'olio extravergine di oliva e un quartino di vino bianco.
"La risposta era umanamente e miagolamente scontata" miagolò Pietra scuotendo la testolina. "Caramell ha semplicemente rammentato che...'il guaio è che anche gli altri fanno magie', MUAHAHAHAHAHHAHAH!!!".

Al termine della sonora risata un gufo iniziò a picchiettare insistentemente sul vetro della finestra di cucina.

"Altre minacce da Moody?" chiese Petunia con apprensione. "Lettere di Albus Silente?".
"No, no...è del professor Severus Piton, il Maestro di Pozioni di Hogwarts" miagolò Eileen staccando il messaggio dalla zampetta del bellissimo rapace. "Sev desidera che Pietra lo raggiunga al pub 'Il Bugigattolo' nella periferia di Spinner's End, al calar del sole".
"Il professor Piton è uno Stregatto come voi?" chiese Vernon sovrappensiero, mentre fissava le piume cadute.
"No, miao! I gufi sono usati dai maghi e dalle streghe, ma raramente dagli Stregatti affamati" esclamò Daisy accigliata. "Quante volte te lo devo rimiagolare che preferiamo utilizzare degli uccelli chiamati 'Augurey' per spedire la posta?...Il fatto è che le loro carni sono assai disgustose per noi, e quindi, il servizio postale non subisce rallentamenti o perdite. Insomma, Gli Augurey sono molto meno appetitosi dei gufi o degli altri uccelli notturni".
"Ha...ha ragione, Professoressa Daisy" mormorò Vernon, consapevole che aveva ancora tanto da imparare sul mondo dei felini magici. "Come ho fatto a dimenticarlo? Devo prendere appunti! Gli Augurey per la posta, certo!".

Proprio in quel momento, lo zio di Harry si accorse che la gabbietta dei suoi amati canarini gialli, posta sul davanzale della finestra, era vuota.
Il suo sguardo si posò prima sulle piume gialle giacenti ai piedi della lavatrice e poi sul serafico Conan Scintillo; fece due più due e socchiuse gli occhi rimanendo in religioso silenzio.

"Bene, miao!" concluse Pietra fregandosi le zampette. "Allora...non appena la nostra cuoca avrà finito di preparare le tagliatelle al ragù le assaggeremo con gioia, e poi, raggiungerò il nostro amico Sev al Pub 'Il Bugigattolo' di Spinner'sEnd".
Petunia annuì, si leccò accuratamente le dita, e mise il preparato sul fornello.

Poco dopo, un gradevole profumino iniziò a propagarsi in ogni angolo della casa.

"Quanto manca al parto?" chiese Conan impaziente.
"Ancora un po' " rispose Petunia guardando l'orologio. "Dovete avere pazienza, come Vernon e Dudleino".
"Complimenti alla Chef!" miagolò lo Stregatto preparandosi a citare il solito Shakespeare. "E' un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita!".
"...Romeo e Giulietta, se non sbaglio" disse Petunia distrattamente mentre mescolava energicamente il ragù. "Una vera tragedia, un'opera immortale!".
"Giusto, miao!...Romeo aveva bruciato il ragù che voleva dare in dono alla sua amata, e quindi, decise di uccidersi" replicò Pietra brandendo un enorme cucchiaio come se fosse un pugnale. "Resasi conto della morte del suo amato Stregatto, Giulietta...".
"Ma non è andata così!" lo interruppe Vernon basito.
"Miagolavo di 'Romeo e Giulietta' nella versione stregatta" precisò lo Stregatto schiarendosi la voce. "D'altra parte, Romeo aveva cucinato il ragù per la sua Giulietta con grande passione: è stata pur sempre colpa dell'Amore!".
"Oh, capisco, c'è pure una versione felina!" mormorò Vernon colto da un'improvvisa illuminazione. "Il ragù bruciato dal fuoco è il simbolo della loro ardente passione che sfocia in tragedia: una tragedia nella tragedia!".
"Vorrei tanto darti del tu, Verny" miagolò Pietra, lo sguardo fisso e ammirato sullo Zio di Harry.

Udito il commento di Vernon, gli altri Stregatti si commossero, mentre un filo di lacrime si formò sugli occhietti di Pietra.

 "Posso miagolarti una cosa in tutta sincerità?" miagolò Pietra schiarendosi la voce.
"Pre-prego..." rispose Vernon con un pizzico di timore reverenziale. "Miagoli...miagola pure...".
"Moody e l'Ordine della Fenice ti hanno sempre sottovalutato!" esclamò lo Stregatto applaudendolo insieme ai presenti. "Le tue conclusioni su Romeo e Giulietta sono a miagolar poco...BRILLANTI!!!".
"Grazie!" esclamò Vernon ripensando ad un'altra tragedia più recente: la fine della sua coppia di uccellini. "Ora, però, vorrei parlarvi di Amleto e Ofelia".
"Interessante, miao!...Organizziamo una serata a tema su un'altra famosa tragedia di Shakespeare?" chiese Daisy affascinata dall'idea.
"A base di popcorn e Croccantopi!" aggiunse Eileen felice di aver trovato una passione in comune con gli umani.
"Si, se avete piacere..." mugugnò lo zio Harry arrossendo di nuovo. "Ma prima vorrei spendere due parole sulla nostra convivenza, con particolare riferimento alla fine che hanno fatto Amleto e Ofelia, i miei canarini!".
"Ehm, miao...Ti prego di scusarmi, Verny! Per il futuro...prometto di impegnarmi a frenare la mia natura felina, specialmente nel caso che decidessi di ricomprare un'altra coppietta di uccellini" lo interruppe Conan uscendo dalla lavatrice, l'espressione sul volto contrita e dispiaciuta. "Una vera tragedia, si!...Ma come ti ho miagolato prima, a proposito del comportamento che hai tenuto in questi anni nei confronti di Harry Potter, tutti possiamo fare di meglio".

Subito Vernon lo guardò accigliato incrociando le braccia, poi le lasciò cadere lungo i fianchi; voltò le spalle e si diresse lentamente verso le scale, per chiamare a tavola Dudley.

"Miao...che ne pensi di un'allegra famigliola di pappagallini, Verny?" domandò Pietra ispirato dal meraviglioso profumino di ragù che lo stava avvolgendo. "Tanto per cambiare menù...ehm...cioè, per cambiare specie di volatili".
"NO!!!" replicò Vernon ancora corrucciato. "Da oggi, voglio solo gli Augurey...Una  fantastica coppia di Augurey andrà benissimo!".










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