Libro sei capitolo 16: Un duello impossibile



                                        

Liberamente ispirato a Harry Potter e il Principe Mezzosangue, libro 6, capitolo 16: Un Natale Molto gelato.







Alla Tana era quasi la Vigilia di Natale, 

la neve cadeva lievemente e gli Stregatti stavano osservando dall'esterno di una finestra Harry e Ron in cucina, intenti a pulire una montagna di cavolini per la signora Weasley.

"Non spingete, tocca a me!" si lamentò Pietra sgomitando. "Non abbiamo neanche pagato il biglietto per vedere il Prescelto pulire cavolini, rispettate la fila!".
"Se lo sapesse il Signore Oscuro..." miagolò Eileen mettendosi una zampetta sulla fronte.
"...Ordinerebbe una porzione di zuppa di Molly, eh, eh, eh!" continuò Conan leccandosi i baffetti.
"Un momento, miao!...Harry ha nominato Sev!" esclamò Daisy cercando di salire sopra le spalle di Pietra. "Fatemi sentire cosa stanno dicendo quei due...".

Alla parola 'Sev' Pietra, Conan e Eileen tacquero di colpo volgendo gli orecchi in direzione del vetro appannato.

"Volevo solo sapere!" disse Ron
"Si, Piton si è offerto di aiutarlo!" rispose Harry. "Ha detto che aveva promesso alla madre di Malfoy di proteggerlo, che aveva fatto un Giuramento Infrangibile o qualcosa del genere..."
"Un Voto Infrangibile?" interruppe Ron, stupefatto. "Nooo, non può essere...sei sicuro?"
"Si, sono sicuro" rispose Harry. "Perché, cosa vuol dire?"
"Bé, non si può infrangere un Voto Infrangibile..."
"Che strano, c'ero arrivato da solo. Ma allora che cosa succede se lo infrangi?"
"Muori" rispose Ron semplicemente.

Mentre Ron raccontava del Voto Infrangibile che voleva fargli fare suo fratello Fred quando era piccolo e della dura reazione di suo padre, i commenti dei felini non si fecero attendere.

"Immagino che faccia tutto parte di un brillante piano di Silente" miagolò Daisy con un tono di voce incerto.
"Sono convinta che un mago come lui sappia sciogliere un Voto Infrangibile...o no?" aggiunse Eileen altrettanto esitante.
"Non è questo il punto miagolante!" brontolò Conan contrariato. "Noi presumiamo che esista un piano solo perché abbiamo ascoltato fortuitamente il dialogo tra Sev e Draco, così come lo ha sentito Harry Potter. Ma Silente ci ha tenuti all'oscuro, non ci ha detto niente di niente".
"Avrà le sue umane ragioni" commentò Pietra facendo spallucce e ripensando alla sua mano annerita. "In ogni caso, in mancanza di indicazioni esplicite del Preside, L'Ordine di Gattaca appoggerà Sev qualunque cosa faccia".
"Qualunque cosa faccia?" miagolarono in coro Eileen, Daisy e Conan.
"Si, miao!" borbottò Pietra risoluto. "Se vi fidate di Albus Silente non vedo alternative".

Intanto, Fred e George, da poco entrati in cucina, si stavano divertendo a mettere in imbarazzo Ron per la sua storia con Lavanda Brown.
La Signora Weasley entrò appena in tempo per vedere Ron scagliare il coltello dei cavolini contro Fred, che lo trasformò in un aeroplanino di carta con un pigro colpo di bacchetta.

"Ron!" esclamò furiosa. "Che non ti veda mai più lanciare coltelli!"
"Va bene!" rispose Ron. "Vedrete" aggiunse sottovoce voltandosi verso la montagna di cavolini.
"Fred, George, mi dispiace, cari, ma Remus arriva stasera, quindi Bill dovrà dormire insieme a voi!".
"Non c'è problema" replicò George.
"E poi, visto che Charlie non torna a casa, Ron e Harry staranno su in soffitta, e se Fleur dorme con Ginny...tutti dovrebbero star comodi. Bè, tutti avranno un letto, almeno" concluse Molly seccata dai commenti su Ginny e Fleur.

"E noi?" chiese Pietra agghiacciato. "Niente cucce al calduccio in compagnia del simpatico Ghoul in soffitta?".
"Poco male, dormiremo nel capanno degli attrezzi" miagolò Eileen rassegnata.
"Ehm...ho portato dei comodissimi sacchi a pelo" continuò Daisy sospirando. "E del cibo in scatola di ottima qualità".
"Cibo in...?" mormorò lo Stregatto con filo di voce. "A Natale...cibo in scatola?".
"E io mi sono permesso di offrirvi una bottiglia di whisky incendiario" aggiunse Conan dando una pacca sulle spalle all'amico, sempre più ingobbito.
"Berremo per...per non dimenticare, ecco!" sentenziò lo Stregatto digrignando i denti. "E poi ruber...ehm...ci procureremo dei dolcetti di Molly, così è deciso!...Cosi Miagoliamo tutti!".
"Cosi miagoliamo tutti!" replicarono all'unisono gli altri Stregatti ridacchiando sotto i baffi.

"Siamo sicuri che Percy non ci farà vedere la sua brutta faccia, allora?" chiese Fred.

La signora Weasley si voltò dall'altra parte prima di rispondere.
"No, è molto occupato al Ministero, credo".
"Oppure è l'idiota più grande del mondo" aggiunse Fred mentre sua madre usciva dalla cucina. "Una delle due. Bè, allora andiamo, George".

                                       

Mentre Harry e Ron erano ancora indaffarati a pulire la verdura, i gemelli si diressero a Ottery St Catchpole, il meraviglioso villaggio vicino alla Tana della Famiglia Weasley.
Pima di partire, per far dispetto a Ron, George aveva rivelato loro che c'era una ragazza molto carina, e che lavorava dal giornalaio.
D'altra parte, Harry aveva promesso a Silente che non si sarebbe allontanato dalla casa durante la vacanza, e non mancò di ricordarlo al suo amico.

"Ah, già!" fece Ron deluso. "Racconterai a Silente di Piton e Malfoy e delle cose che si sono detti?"
"Certo" rispose Harry. "Lo dirò a chiunque possa fermarli e Silente è il primo della lista. Forse ne parlerò ancora anche a tuo padre"
"Peccato che tu non abbia capito cosa combina Malfoy"
"E come facevo a capirlo? Era quello il problema, che si è rifiutato di dirlo a Piton"

Calò il silenzio per qualche istante.

"Noi lo abbiamo capito?" chiese Conan a Pietra con un filo di voce.
"Ehm...più o meno" miagolò Pietra sottovoce con un tono di voce alquanto ironico. "E' solo che non ci ricordiamo se è più più o è meno meno, ghghgh!".

Poi Ron riprese: "Naturalmente lo sai che cosa diranno tutti? Mio padre e Silente e tutti quanti? Diranno che Piton non vuole davvero aiutare Malfoy, ma stava solo cercando di scoprire il suo piano".
"Perché non l'hanno sentito" rispose Harry. "Nessuno può recitare così bene, nemmeno Piton"
"Già...Però lo diranno".

Per un attimo la Stregatta ammiccò a Scintille facendogli cenno di avvicinarsi.

"Ricordi quando Piton si trasformò nella McGranitt con la Pozione Polisucco?" chiese Daisy sottovoce all'amica felina. "Una Minerva perfetta!".
"Ah, si...quella volta alla sua festa privata...nell'occasione dell'assegnazione della cattedra di Pozioni" rispose Eileen sussurrando. "Fu memorabile! Sev era così identico a lei nelle movenze e nel linguaggio che Pietra, credendo che fosse davvero Minerva, tentò di rubargli perfino il borsellino. Stiamo miagolando dell'unico furto della sua carriera che non è andato a segno, hi, hi, hi!"

D'un tratto, Harry si voltò a guardare l'amico, accigliato.
"Ma tu mi credi?"
"Certo!" replicò Ron frettolosamente. "Davvero! Io si! Ma loro sono tutti convinti che Piton faccia parte dell'Ordine, no?".

Harry non rispose.

"Anche Hermione Granger gli dirà la stessa cosa appena Harry gli racconterà l'accaduto" mormorò Eileen scuotendo la testolina.
"Anche noi" replicò Daisy risoluta. "E il ragazzo si stancherà di sentirselo dire e miagolare".
"Ama tutti, credi a pochi, e non far del male a nessuno" miagolò Conan recitando Shakespeare.
"Io, però, sono più dispettoso di voi" aggiunse Pietra fregandosi le zampette. "Mi piacerebbe ripetergli che Severus Piton è dalla sua parte tutti i giorni, ghghgh!".

Harry non poté parlare con il signor Weasley, che lavorava fino a tardi al Ministero, prima della vigilia di Natale.
Nel frattempo, gli Stregatti avevano trovato un luogo più confortevole dove pigrare e origliare: la cantina segreta di Molly, una piccola stanza piena di ragnatele e vecchi ricordi, proprio sotto il salotto.
Come da tradizione, avrebbero dovuto tutti ascoltare la cantante preferita della signora Weasley, Celestina Warbeck, la cui voce, odiata da Pietra e Conan, usciva trillando da una grossa radio di legno.
Il titolo della sua canzone era 'Un calderone pieno di forte amore bollente', e il ritornello faceva...'Vieni, mescola il mio calderone, e se con passione ti riuscirà, il mio forte amore bollente ti scalderà'.

"Quando finisce questa lagna canina, miao?" chiese Pietra spazientito.
"Abbi pazienza, è la canzone di Molly e Arthur" rispose Eileen sospirando. "Un briciolo di comprensione!".
"Io preferisco le sue lasagne..." ribatté Conan dando la zampa all'amico.
"Bè, ci informeremo se la Warbeck ha fatto una canzone romantica anche su quelle, contento?" chiese Daisy strizzando un occhietto. "Un cucchiaio di forte besciamella in più e un pizzico di bollente Amore in meno".

Niente sembrava far cambiare idea a Pietra sulla Warbeck. Forse l'avrebbe presa musicalmente in considerazione se si fosse decisa a cantare una 'romanza' dedicata alla trippa.

"Mi dispiace" disse Arthur a Harry, accennando alla radio mentre Celestina attaccava il ritornello. "Finirà presto".
"Non c'è problema" rispose Harry con un gran sorriso. "C'è stato tanto lavoro al Ministero?".
"Molto" assentì il signor Weasley. "Non mi peserebbe se ottenessimo dei risultati, ma abbiamo arrestato tre persone negli ultimi due mesi e temo che nessuno di loro sia un vero Mangiamorte...ma non andarlo a dire in giro, Harry" aggiunse in fretta, improvvisamente molto più sveglio.
"Non staranno ancora trattenendo Stan Picchetto, vero?" chiese Harry.
"Temo di si" rispose il signor Weasley. "So che Silente ha cercato di fare appello direttamente a Scrimgeour per Stan...Voglio dire, tutti quelli che l'hanno interrogato convengono che è un Mangiamorte come questo mandarancio...ma le alte cariche vogliono dare l'impressione di fare progressi, e 'tre arresti' suona meglio di 'tre arresti erronei con successivo rilascio'...Ma anche questo è top secret...".

A questo punto della conversazione non potevano mancare i commenti dei felini.

"Alla fine ci diranno che siamo Mangiamorte come Stan, eh, eh, eh!" miagolò Conan scrutando indignato il suo piatto di cavolini, che circondavano alcune fette di tacchino arrosto. "Una debole scusa per arrestarci".
"Una? Il Ministero ha una collezione di scuse" obiettò Eileen mentre si sgranocchiava i biscotti sottratti a Molly. "Per te e Pietra farebbero carte false!".
"Non è necessario essere un Mangiamorte per sfidare un Ministro" miagolò Pietra con tono di voce serio.
"Per tutti i collari antipulci di Merlino! Sei impazzito?" esclamò Daisy basita. "Hai forse sfidato Scrimgeour a un duello al primo sangue?".
"Si, ogni giorno, da quando ha fatto arrestare Stan" replicò lo Stregatto grattandosi la testolina" "Ma le scuse di Scrimgeour per evitarmi stanno per superare quelle per arrestarmi, ghghgh!".

                                   

Mentre gli Stregatti ridacchiavano per la battuta di Pietra, Harry decise di raccontare ad Arthur la conversazione tra Malfoy e Piton che aveva origliato.
Lupin si voltò appena verso di lui, registrando ogni parola; quando ebbe finito cadde il silenzio, a parte il canto di Celestina Warbeck.

"Non hai pensato, Harry" cominciò il signor Weasley, "che Piton stesse solo fingendo..."
"Fingendo di offrire il suo aiuto in modo da poter scoprire che cosa Malfoy aveva in mente?" completò Harry rapido. "Si, immaginavo che lei l'avrebbe detto. Ma come facciamo a esserne sicuri?"
"Non è affar nostro" intervenne Lupin inaspettatamente.
Si era girato a guardare Harry, la schiena verso il camino.
"Sono affari di Silente. Lui si fida di Piton, e questo dovrebbe bastare a tutti noi".
"Ma" interloquì Harry, "mettiamo che...mettiamo che Silente si sbagli su Piton..."
"L'hanno detto in tanti, tante volte. Tutto si riduce ad avere o non avere fiducia nel giudizio di Silente. Io ce l'ho, e quindi mi fido di Severus".
"Ma Silente può sbagliare" ribatté Harry. "Lo dice anche lui. E a te..."
Guardò Lupin dritto negli occhi.
"...Sinceramente, a te piace Piton?"
"Non lo odio e non lo amo" rispose Lupin. "No, Harry, dico la verità" aggiunse, perché Harry aveva assunto un'espressione scettica. "Non saremo mai amici, forse; dopo tutto quello che è successo tra James, Sirius e Severus c'è troppo rancore. Ma non dimentico che, durante l'anno in cui ho insegnato a Hogwarts, Severus ha preparato la Pozione Antilupo per me tutti i mesi, alla perfezione, perché non soffrissi durante la luna piena".
"Ma si è lasciato sfuggire 'per caso' che sei un Lupo Mannaro, e così sei dovuto andar via!" sbottò Harry arrabbiato.
Lupin scrollò le spalle.
"La notizia sarebbe trapelata comunque. Sappiamo tutti e due che voleva il mio posto, ma avrebbe potuto danneggiarmi molto di più manomettendo la pozione. Mi ha mantenuto in salute. Devo essergli grato".
"Forse non ha osato perché Silente lo teneva d'occhio!" ribatté Harry.
"Tu sei deciso a detestarlo, Harry". Lupin sorrise debolmente. "E capisco che con James come padre e Sirius come padrino tu abbia ereditato un vecchio pregiudizio. Racconta a Silente quello che hai detto ad Arthur e a me, ma non aspettarti che condivida il tuo punto di vista, non aspettarti nemmeno che sia sorpreso da quello che gli dici. Può anche darsi che Piton abbia interrogato Draco per ordine di Silente".

Celestina concluse la canzone su una lunghissima nota acuta e altri applausi uscirono dalla radio; la signora Weasley vi si unì con entusiasmo.
Nello stesso istante il Signor Weasley propose qualcosa da bere, e Lupin iniziò a raccontare a Harry della sua missione fra i suoi simili e del temutissimo Lupo Mannaro che lo aveva morso da piccolo.

"Come mai amano Voldemort?" domandò Harry
"Sono convinti che con lui avranno una vita migliore" rispose Lupin. ""Ed è difficile controbattere, con Greyback là fuori..."
"Chi è Greyback?"
"Non hai sentito parlare di lui?" le mani di Lupin si strinsero convulsamente in grembo. "Fenrir Greyback è forse il più selvaggio Lupo Mannaro che esista. Considera sua missione nella vita mordere e contaminare quanti più umani possibile; vuole creare tanti Lupi Mannari da sopraffare i maghi. Voldemort gli ha promesso una lauta preda in cambio dei suoi servigi. Greyback è specializzato in bambini...".

Ancora una volta Conan non poté tacere, e miagolò: "Alcuni anni fa Greyback ha tentato di azzannare anche me, pur sapendo che il sangue degli Stregatti contiene gli anticorpi magici che ci rendono immuni al morso dei Lupi Mannari".
"Davvero?" chiese Eileen stupita. "Non sapevo che avevi avuto un incontro con lui. E com'è andata?".
"Mentre Conan era nel bosco a cercare i Funghi Saltellanti per le lasagne, Fenrir perse cinque denti nell'inutile tentativo di morderlo" spiegò Pietra con il musetto completamente immerso in una ciotola di panna. "A miagolosa ragion veduta, Conan gli sferrò un pugno mai visto nella storia della boxe felina, una combinazione perfetta di potenza e precisione!".
"Miao, il problema è che i denti dei Lupi Mannari ricrescono" osservò Daisy sospirando. "E Fenrir non dimentica".
"Ci credo" mormorò lo Stregatto ridacchiando. "Ha rischiato di mettersi, seppur temporaneamente, la dentiera...".
"E' vero, Daisy, i loro denti ricrescono rapidamente, ma io non sono 'Cappuccetto Rosso'!...E con me non ci ha più riprovato" concluse Scintillo sorseggiando una tisana all'erba gatta.

Poi Lupin precisò: "E' stato Greyback a mordere me".
"Come?" chiese Harry, esterrefatto. "Cioè...quando eri bambino?".
"Si. Mio padre l'aveva offeso. A lungo ho ignorato l'identità del Lupo Mannaro che mi aveva aggredito; provavo perfino pietà per lui, pensavo che non riuscisse a controllarsi, dal momento che ormai sapevo come ci si sentiva. Ma Greyback non è così. Quando c'è la luna piena si apposta vicino alle vittime, per essere sicuro di colpire...".

Seguì un attimo di riflessione: certe notizie erano sempre difficili da accettare, anche per un grifondoro come Harry.

"Perfino Pietra e Conan si appostano nelle cucine per assalire i polli arrosto che stanno per essere serviti" osservò Eileen. "Appena un elfo si distrae...zac!".
"Ma a differenza di Greyback, lo fanno con o senza luna piena, quando c'è il sole o durante un temporale, sia nei giorni feriali che nei festivi..." precisò Daisy sogghignando.
"Bè, se vi può rassicurare, il Signore Oscuro non ci ha offerto alcuna ricompensa per i polli arrosto" obiettò Conan imbarazzato. "E poi, gli Elfi non arrostiscono studenti. Non gli hanno mai dato una scottatina, neanche su diretto suggerimento di Argus Gazza".

                                   

Esaurita la questione dei 'Lupi Mannari' con l'ammissione di Lupin del fallimento della sua missione, la conversazione andò a parare su un argomento molto caro a Harry.

"Hai mai sentito parlare di qualcuno che si chiamava il Principe Mezzosangue?".
"Mezzosangue...e prima?".
"Principe" ripeté Harry, osservandolo bene per capire la sua reazione.
"Non ci sono principi tra i maghi" rispose Lupin sorridendo. "E' il titolo che stai pensando di adottare? Pensavo che 'Prescelto' ti bastasse".
"Non c'entra niente con me!" ribatté Harry indignato. "Il Principe Mezzosangue era uno studente di Hogwarts, io ho il suo vecchio libro di Pozioni. L'ha riempito di incantesimi di sua invenzione. Uno è il Levicorpus...".
"Oh, quello era molto di moda quando andavo a Hogwarts" ricordò Lupin. "Al quarto anno, per diversi mesi, non potevi fare un passo senza finire appeso in aria per la caviglia".
"Lo usava anche mio padre" disse Harry. "L'ho visto nel Pensatoio, contro Piton".
"Si" rispose, "ma non era l'unico. Come ti ho detto, era molto popolare...sai che questi incantesimi vanno e vengono..."
"Ma sembra che sia stato inventato quando andavi a scuola tu" insistette Harry.
"Non necessariamente" ribatté Lupin. "Le fatture seguono le mode, come tutto il resto". Studiò Harry e poi mormorò: "James era Purosangue, Harry, e ti garantisco che non ci ha mai chiesto di chiamarlo 'Principe'.

"Miao, se Harry sapesse che Sev è il Principe Mezzosangue" mormorò Daisy, "non tratterebbe quel libro con tanto riguardo".
"Già...è molto riconoscente al suo autore per gli aiuti che gli hanno permesso di superare in bravura, a Pozioni, la stessa Granger" aggiunse Eileen annuendo. "Per non parlare delle Maledizioni contro i nemici...".
"La più potente, il Sectumsempra, per esempio" miagolò Daisy con pizzico di preoccupazione. "Chissà se Potter avrà il coraggio di usarla...".

Intanto, Harry abbandonò ogni cautela: "E non era Sirius? Non eri tu?".
"Decisamente no".
"Oh" rispose Harry fissando il fuoco. "Pensavo solo...bè...mi ha aiutato un sacco in Pozioni, il Principe".
"Quanti anni ha questo libro, Harry?"
"Non so, non ho mai controllato"
"Bè, forse ti darà qualche idea sul periodo in cui il Principe è stato a Hogwarts" suggerì Lupin.

Quando Fleur tentò di imitare Celestina Warbeck cantando 'Un calderone pieno di forte amor bollente', l'espressione di Molly fece capire a tutti che era ora di andare a letto.
Nella camera di Ron in soffitta era stata aggiunta una brandina per Harry.
Ron si addormentò quasi subito, ma prima di andare a letto Harry frugò nel suo baule ed estrasse Pozioni Avanzate. Lo sfogliò, finché non trovò la data di pubblicazione sulla prima pagina. Aveva quasi cinquant'anni.
Né suo padre, né gli amici di suo padre erano a Hogwarts cinquant'anni prima. Deluso, Harry gettò il libro nel baule, spense la lampada e si rigirò, pensando ai Lupi Mannari e a Piton, a Stan Picchetto e al Principe Mezzosangue, infine cadde in un sonno inquieto, denso di ombre striscianti e di urla di bambini morsi...

                                  

"Sta scherzando..."

Harry si svegliò di colpo e trovò una calza ai piedi del letto. S'infilò gli occhiali e si guardò attorno; la finestrella era quasi completamente oscurata dalla neve e davanti a lui Ron sedeva nel letto, esaminando una specie di grossa catena d'oro dalla quale pendevano le parole 'Amore Mio'.

"Cos'è?" chiese Harry.
"Il regalo di Lavanda" rispose Ron, disgustato. "Non può mica pensare che io mi metta...".

Harry guardò meglio e scoppiò a ridere.

"Accetteresti un regalo simile, Pietra?" mormorò Conan sotto il letto di Ron, mentre faceva il turno di guardia insieme all'inseparabile amico felino.
"Si...per rivenderla a Mundungus, ghghgh!" miagolò Pietra fiutando l'affare.

Tra i regali di Harry c'erano un pullover fatto a maglia della Signora Weasley con un bel Boccino d'Oro sul davanti, una grossa scatola di prodotti Tiri Vispi Weasley da parte dei gemelli e un pacchetto contenente 'vermi', un gentile pensiero di Kreacher.

Tutti indossavano pullover nuovi per il pranzo di Natale, tranne Fleur.
A quanto pareva, Molly, contrariata per l'assenza di Tonks, non aveva voluto sprecarne uno.
Lo stesso Remus non ne sapeva nulla, ma forse poteva dare dei chiarimenti sul Patronus della ragazza.

"Il Patronus di Tonks ha cambiato forma" gli disse Harry. "Almeno, così ha detto Piton. Non sapevo che potesse succedere. Perché un Patronus dovrebbe cambiare?".
Lupin masticò con calma il boccone e lo inghiottì prima di rispondere lentamente: "Qualche volta...un grosso spavento...una tempesta emotiva...".
"Era grande e aveva quattro zampe" mormorò Harry attraversato da un pensiero improvviso. "Ehi...non poteva essere...".

"Arthur!" esclamò la signora Weasley all'improvviso. Si era alzata dalla sedia. La mano sul cuore e fissava fuori della finestra di cucina. "Arthur...è Percy!".
"Che cosa?"
Il signor Weasley si voltò. Tutti guardarono dalla finestra; Ginny si alzò per vedere meglio.
C'era proprio Percy Weasley, che avanzava in giardino coperto di neve, gli occhiali cerchiati di corno che scintillavano al sole. Ma non era solo.
"Arthur, è...è con il Ministro!".

"Miao, la cosa si fa interessante" miagolò Pietra nascosto dentro la dispensa mentre faceva strage degli ultimi biscotti superstiti. "Si possono sfidare a duello i Ministri per Natale?".
"No, porta male!" rispose Conan distrattamente. "E poi Silente ti spelerebbe".
"Guarda che Molly ha detto che stanno arrivando Percy e il Ministro, non i Mangiamorte" fece notare Eileen stizzita.
"E poi, fino a prova contraria, stanno dalla nostra parte" aggiunse Daisy incerta. "Possiamo considerarli quasi come 'forze amiche' ".
"Amiche?" chiese Pietra indignato.
"Al pari di alleati, insomma" si corresse Daisy.
"Alleati?" domandò ancora lo Stregatto sputacchiando nella biscottiera vuota.
"Non potrai negare almeno un rapporto di conoscenza con quei due!" esclamò Daisy irritata.
"Un rapporto di...?" continuò Pietra imperterrito. "Possiamo disdirlo, vero Conan?".
"Ahi-miao, no!" concluse Scintillo, i baffi dritti come antenne. "Si sa, Percy è Percy. Invece, Rufus Scrimgeour è un abile manipolatore. Se davanti a lui tiri in aria un Galeone, per fare testa o croce, ti torna giù uno Zellino, eh, eh, eh!".

Prima che tutti gli umani potessero dire qualcosa, la porta sul retro si aprì e entrò Percy.

Ci fu un istante di doloroso silenzio. Poi, Percy disse, rigido: "Buon Natale, madre!".
"Oh, Percy!" singhiozzò la signora Weasley, gettandosi tra le sue braccia.

"Rufus sta alla Tana degli Weasley per Natale come Pietra al Canile di Londra per una pesca di beneficenza!" miagolò Eileen insospettita. "Quando mai..."
"Quando miao!" la corresse Conan. "Avrà sicuramente un valido motivo per essere giunto fino a qui".
"Si, si, deve aver un piano" aggiunse Pietra, gli occhi a fessura.
"Il suo piano si chiama Potter" sibilò Daisy scuotendo la testa.

"Dovete perdonare l'intrusione" cominciò il Ministro sulla soglia di casa, quando la signora Weasley lo guardò, sorridendo e asciugandosi gli occhi. "Io e Percy eravamo nelle vicinanze...per lavoro, naturalmente...e lui non è riuscito a resistere all'idea di fare un salto".

Ma Percy non dava segno di voler salutare nessuno del resto della famiglia.

"Se vuoi nascondere la verità a qualcuno" miagolò Pietra fra sé e sé. "O apprendi l'arte dell'Occlumanzia oppure impari a mentire da un ex Auror come Scrimgeour".

Intanto, il signor Weasley, Fred e George guardavano Percy impietriti.

"Prego, si accomodi, Ministro!" si agitò la signora Weasley emozionata. "Prenda un po' di dacchino, o un tolce...cioè...".
"No, no, mia cara Molly" rispose Scrimgeour. Harry sospettò che ne avesse chiesto il nome a Percy prima di entrare. "Non voglio disturbare, non sarei affatto qui se Percy non avesse tanto voluto vedervi...".

Dentro la dispensa Conan trangugiò a fatica del vino elfico, poi miagolò: "Che bella coppia Rufus e Percy! Gli mancano solo le trenta monete d'oro Lepricano di Giuda!".
"Ho sempre saputo che quelle di Giuda erano monete d'argento" lo corresse Eileen.
E prima che Pietra potesse aprir bocca, Daisy precisò: "Argento normale, non elfico".

"Oh, Perce!" mugolò Molly, alzandosi in punta di piedi per baciarlo.
"...Ci tratteniamo solo cinque minuti, quindi farò un giro in giardino mentre voi chiacchierate con Percy. No, no, vi garantisco che non voglio intromettermi! Bè, se a qualcuno andasse di mostrarmi il vostro delizioso giardino...ah, quel giovane ha finito, perché non fa una passeggiata con me?"

L'atmosfera intorno alla tavola mutò in modo palpabile.
Tutti guardarono da Scrimgeour a Harry: nessuno parve trovare convincente che il Ministro pretendesse di non conoscere il nome di Harry, o naturale che scegliesse proprio lui per farsi accompagnare quando anche Ginny, Fred e George avevano i piatti vuoti.

"Ha detto giovane?...Di belle speranze miagolanti?" domandò Lo Stregatto sottovoce. "Ah...il Ministro ha detto a me!".
"No" miagolò Daisy, "vecchio mio".

"Si d'accordo" rispose Harry nel silenzio generale, sospettando che Scrimgeour fosse lì proprio per parlare a quattr'occhi con lui.
"E' tutto a posto" mormorò, passando davanti a Lupin, che si era alzato. "Tutto a posto" ripeté, quando il signor Weasley fece per parlare.
"Magnifico!" disse Scrimgeour, e fece un passo indietro per lasciar passare Harry. "Faremo un giro e poi io e Percy ce ne andremo. Continuate pure, voi tutti!".

                                     

Harry uscì di casa con il Ministro e attraversò il cortile incolto e coperto di neve, con Scrimgeour che gli zoppicava a fianco. Sapeva che era stato Capo dell'Ufficio Auror; era duro e segnato dalle battaglie, molto diverso dal corpulento Caramell con la sua bombetta.

"Pronti a materializzarvi in giardino?" domandò Pietra all'improvviso.
"Dove?" chiese Conan eccitato.
"Sotto il grosso cespuglio di rododendri" chiarì lo Stregatto.
"Ci sono gli Gnomi..." mormorò Eileen disgustata.
"...che cercano i vermi" continuò Daisy arricciando le labbra.
"Che Gnomi fortunati, troveranno Scrimgeour!" miagolò Pietra sogghignante.

Un 'puff collettivo' e gli Stregatti, invisibili e infreddoliti, presero posizione sotto il folto cespuglio.

"Delizioso" commentò Scrimgeour, fermandosi vicino allo steccato per guardare il prato bianco e le piante irriconoscibili. "Delizioso".

Harry non disse nulla. Si sentiva addosso lo sguardo dell'altro.

"E' da molto tempo che desideravo conoscerti" continuò Scrimgeour dopo un po'. "Lo sapevi?".
"No" rispose Harry con sincerità.
"Oh, si. Ma Silente è molto protettivo con te. Naturale, ovvio, naturale, dopo quello che hai passato...soprattutto dopo quello che è successo al Ministero"

Aspettò che Harry dicesse qualcosa poi, visto che non lo faceva, continuò: "E' da quando sono stato nominato che spero di avere un'occasione per parlarti, ma Silente - e lo capisco come ti dicevo - ha evitato che accadesse".

Harry continuò a tacere, in attesa.

"Quante voci sono circolate!" proseguì Scrimgeour. "Bè, naturalmente sappiamo tutti e due che sono un po' gonfiate...tutte quelle storie su una profezia...che tu sei il Prescelto..."

Il cespuglio si mosse stranamente in assenza di vento, quasi dovesse scrollarsi delle pulci di dosso, e senza che nessuno se ne accorgesse.

"Gonfiate!?!" brontolò Conan indignato. "Quel ragazzo dovrebbe gonfiare i Ministri invece che le zie!"
"La presunzione può gonfiare un uomo, ma non lo farà mai volare" miagolò Eileen parafrasando il poeta John Ruskin.
"Bè, zia Marge è l'eccezione che conferma la regola; la sorella di Vernon potrebbe volare anche senza magie" aggiunse Pietra prontamente.
"Ma in questo caso disperato la magia potrebbe aiutare" obiettò Eileen infreddolita. "Un bell'Incantesimo potente e via, in alto fra le nuvole, hi, hi, hi!"
"Peccato che le zie e i Ministri gonfiati li ritrovano sempre" miagolò Daisy rabbrividendo.


Stavano arrivando, pensò Harry, alla vera ragione di quella visita, e ne erano convinti anche gli Stregatti.

"...Suppongo che Silente abbia discusso di queste faccende con te..."

Harry rifletté, chiedendosi se doveva mentire o no. Guardò le piccole impronte degli Gnomi nelle aiuole, e i solchi lasciati da quello che Fred aveva catturato e che ora indossava il tutù in cima all'albero di Natale. Infine decise per la verità...o almeno una parte.

"Si, ne abbiamo discusso"
"Certo, certo" fece Scrimgeour, mentre uno Gnomo che spuntava dal rododendro congelato sembrava disturbato da qualcosa nelle sue vicinanze. "E che cosa ti ha detto Silente, Harry?".
"Mi spiace, ma questo resta fra noi" rispose Harry, con la sua voce più amabile.
"Oh, naturale, se si tratta di confidenze non devi divulgarle...no, no...e in ogni caso, è poi così importante se tu sei il Prescelto?" rispose l'ex Auror con lo stesso tono di voce.
"Non capisco cosa intende, Ministro" replicò Harry sincero.
"Bè, naturalmente per te sarà della massima importanza" rise il Ministro. "Ma per la comunità magica...tutto sta nella percezione, no? E' quello che la gente crede che importa".

Harry non rispose, mentre la pianta di rododendro sembrò emettere un rumore simile a metà strada tra un grugnito e un rutto: la colpa se la prese uno Gnomo, che scavava vicino alle radici in cerca di vermi.

"Vedi, tutti credono che tu sia davvero il Prescelto" proseguì il Ministro. "Pensano che tu sia l'eroe...e naturalmente lo sei, Harry, Prescelto o no! Quante volte hai affrontato Colui-Che-Non -Deve-Essere-Nominato? Bé, comunque" continuò senza aspettare risposta, "il fatto è che sei un simbolo di speranza per molti, Harry. L'idea che ci sia qualcuno che potrebbe riuscire a distruggere  Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato...ecco, è ovvio che dà un certo sollievo alla gente. E io non posso fare a meno di pensare che quando te ne renderai conto potrai considerare, ecco, quasi un dovere schierarti al fianco del Ministero e dare un sostegno morale a tutti".

Lo Gnomo era appena riuscito a impossessarsi di un verme. Lo tirava forte, cercando di sfilarlo dal suolo gelato.

"Vorrei dare un sostegno morale al Ministero" miagolò Pietra mentre contendeva il verme allo Gnomo. "Posso lanciare un Miagolo-Stupeficium al vecchio Rufus?".
"Non t'azzardare!" esclamò Daisy infuriata. "E lascia stare quel verme...".
"Vuoi che lasci in pace lui oppure l'altro?" chiese Pietra con un tono di voce provocatorio.
"Entrambi i vermi!" lo interruppe Daisy tagliando la testa al toro.

Harry rimase in silenzio così a lungo che Scrimgeour disse, spostando lo sguardo da lui allo Gnomo: "Buffe creature, eh? Ma tu che ne dici, Harry?".
"Non riesco a capire che cosa vuole da me" replicò Harry lentamente. " 'Schierarmi al fianco del Ministero'...che significa?".
"Oh, bè, niente di oneroso, te lo garantisco" rispose Scrimgeour. "Vederti entrare e uscire ogni tanto dal Ministero, per esempio, darebbe la giusta impressione. E già che ci sei potresti avere ampie opportunità di parlare con Gawain Robards, il mio successore a capo dell'Ufficio Auror. Dolores Umbridge mi ha detto che tu accarezzi il sogno di diventare Auror. Insomma, si potrebbe fare in modo che succeda facilmente...".

Harry sentì la rabbia ribollirgli in fondo allo stomaco. Dolores Umbridge era ancora al Ministero?

"Dolores Umbridge ancora in libertà, miao!" esclamò Eileen inviperita
"Oggigiorno non possiamo fidarci neanche dei Centauri" aggiunse Daisy. "Pensavo che l'avessero strapazzata a dovere, rivoltata come un collant di Molly. Invece è stata prima salvata da Silente e poi rimessa al suo posto da Scrimgeour"
"Ma se desiderano uno 'sponsor' che dia la giusta impressione" miagolò Pietra ancora più lentamente di Harry, "perché Rufus non si è rivolto a me? Anch'io sono uscito vivo da uno scontro con il Signore Oscuro!...Forse, sono un 'Prescelto felino'!"
"Perché il vecchio Rufus ti conosce bene, fin da quando saccheggiasti la cucina di casa sua" obiettò Eileen sogghignando. "E sa che ti saresti schierato volentieri...'ogni tanto'...al fianco della porta del magazzino della mensa del Ministero"
"E allora? Fa sempre parte del Ministero, no? " chiese lo Stregatto indignato. "Mi avrebbero comunque visto entrare e uscire, ghghgh!".

"Insomma" rispose Harry, come se volesse solo chiarire alcuni punti, "vorrebbe dare l'impressione che io lavori per il Ministero?"

"Miao, sarei disposto perfino a farmi vedere sudato, se può essere utile alla causa..." mormorò lo Stregatto immaginandosi i prelibati cibi preparati dallo Chef del Ministro.
"Dovresti rimanere bagnato tutto il giorno per rendere credibile la cosa, vittima del tuo stesso Incantesimo Metereologico" commentò Daisy con tono di voce carico di sarcasmo, "e cioè, dovresti provocare una piccola 'tempesta perfetta' sopra la tua testolina".

"Sarebbe di conforto per tutti credere che tu sia più coinvolto, Harry" confermò Scrimgeour, sollevato che Harry avesse capito così in fretta. "Il Prescelto, sai...si tratta di dare alla gente speranza, la sensazione che siano in ballo grandi cose..."

"Non do forse 'speranza' con il mio ciuffetto al vento?" continuò Pietra facendosi spalleggiare da Conan, che annuiva ad ogni sua parola. "Non do la sensazione che, con la mia magnifica presenza, ci siano in ballo..."
"...Grandi sciagure?" lo interruppe Eileen sbadigliando. "Si, certo. E senza bisogno di interpretare alcuna profezia catastrofica!".
"Ciuffetto al vento?" mormorò Daisy. "Al massimo quattro peli..."

"Ma se io continuo a correre dentro e fuori dal Ministero" proseguì Harry, sempre sforzandosi di mantenere un tono amichevole, "non sembrerà che io approvi quanto sta facendo il Ministero?"
"Bè" fece Scrimgeour accigliandosi appena, "ecco, si, in parte è quello che vorremmo..."
"No, non credo che possa andare" concluse Harry in tono amabile. "Vede, a me non piacciono alcune cose che il Ministero sta facendo. Sbattere dentro Stan Picchetto, per esempio".

Scrimgeour tacque per un momento, ma la sua espressione s'indurì di botto.
"Non mi aspetto che tu possa capire" rispose, e non fu bravo quanto Harry nel controllare la rabbia. "Questi sono tempi pericolosi e bisogna prendere certe misure. Tu hai sedici anni...".
"Silente ne ha molti di più, e anche lui pensa che Stan non dovrebbe stare ad Azkaban" replicò Harry. "Ne state facendo un capro espiatorio, e di me volete fare una mascotte".

Si guardarono a lungo e intensamente. Infine Scrimgeour sbottò, senza più fingere cordialità: "Capisco, tu preferisci - come il tuo eroe Silente - dissociarti dal Ministero?".
"Io non voglio essere usato" ribatté Harry
"C'è chi direbbe che è tuo dovere farti usare dal Ministero!"
"Si, e c'è chi direbbe che è vostro dovere controllare che le persone siano davvero Mangiamorte prima di metterle in galera" ribatté Harry, con rabbia crescente. "Lei sta facendo quello che faceva Barty Crouch. Non capite mai, voi, vero? Prima Caramell che fa finta che tutto vada benone mentre la gente viene assassinata sotto il suo naso, poi lei che sbatte dentro quelli sbagliati e vuole far la scena di aver arruolato il Prescelto!".
"Quindi tu non sei il Prescelto?" domandò Scrimgeour
"Ha detto che non importava" rise Harry, amaro. "Non a lei, comunque".
"Non avrei dovuto dirlo" disse Scrimgeour in fretta. "Sono stato insensibile...".
"No, è stato onesto" lo corresse Harry. "E' una delle poche cose oneste che mi ha detto. A lei non importa che io viva o muoia, le interessa solo che la aiuti a convincere tutti che state vincendo la guerra contro Voldemort. Non ho dimenticato, Ministro...".

Alzò il pugno destro. Bianche e lucide sul dorso della mano gelata c'erano le cicatrici delle parole che Dolores Umbridge lo aveva costretto a incidere nella sua stessa carne. Non devo dire bugie.

"Non ricordo di averla vista correre in mia difesa quando cercavo di dire a tutti che Voldemort era tornato. Il Ministero non aveva tanta voglia di fare amicizia l'anno scorso".

Rimasero in un silenzio ghiacciato quanto il suolo sotto i loro piedi.

"Che cos'ha in testa Silente?" chiese Scrimgeour in tono brusco. "Dove va durante le sue assenze da Hogwarts?"
"Non ne ho idea" rispose Harry
"E anche se lo sapessi non me lo diresti, vero?"
"No, non glielo direi"
"Bè, allora vedrò di scoprirlo in un altro modo"
"Può provarci" replicò Harry con indifferenza. "Ma lei sembra più abile di Caramell, quindi avrà imparato dai suoi errori. Lui ha cercato di intromettersi a Hogwarts. Avrà notato che non è più Ministro, ma Silente è ancora Preside. Lo lascerei in pace, se fossi in lei".

Ci fu una lunga pausa.

"Bè, mi sembra chiaro che ha fatto un ottimo lavoro con te" riprese Scrimgeour, gli occhi freddi e duri dietro le lenti cerchiate di metallo. "Sei l'uomo di Silente, sempre e comunque, vero, Potter?".
"Esatto" concluse Harry. "E sono contento che l'abbiamo chiarito".
Voltò le spalle al Ministro della Magia e tornò a grandi passi verso la casa.

                               

Nel frattempo Scrimgeour si avvicinò al Rododendro; osservò lo Gnomo succhiare il suo verme con soddisfazione, e si chiese dove aveva sbagliato con il ragazzo.
D'altra parte sia lui che Potter lottavano contro Voldemort; non si sentiva suo nemico, invidiava solo Albus Silente, che considerava un 'manipolatore' più bravo di lui.

Ad un tratto, Pietra apparve dietro le spalle del Ministro, seguito da Conan, Eileen e Daisy.

"Francamente mi aspettavo più flessibilità da te, Rufus" miagolò Pietra regalandogli un inchino. "Avresti potuto promettergli la liberazione di Stan Picchetto o il licenziamento di Dolores Umbridge. Non che tu non ci abbia pensato, ma la tua insopportabile coerenza limita la mente...".
"Pietra Stregatto, qui?...Conan Scintillo, Eileen Scintille e Daisy Stregatta...L'Ordine di Gattaca al completo!...Anche voi schierati con Silente, eh?" mormorò Scrimgeour sentendosi sconfitto e solo.
"Ora, non piangerti addosso. A differenza di Caramell e Crouch, tu hai fatto errori rimediabili" proseguì Conan lentamente. "Facilmente rimediabili, se non ti confermi la solita testa dura".
"Posso aver fatto degli sbagli, si" ammise Scrimgeour incrociando le braccia. "Ma io sono pronto a fare il mio dovere, invece Potter..."
"Anche i Mangiamorte sono convinti di fare il loro dovere, Rufus" continuò Daisy mortalmente seria. "Forse sarebbe meglio chiarire 'il concetto di dovere' prima di parlare di doveri agli altri, non credi?".
"Io voglio eliminare il Signore Oscuro, a qualsiasi costo" sbottò Scrimgeour sfogando tutta la rabbia repressa.
"Ecco il tuo problema, vecchio Rufus" concluse Eileen scuotendo la testolina, "Come il Signore Oscuro, non ti poni limiti per raggiungere un obiettivo".

Udite le ultime parole, Rufus Scrimgeour rimase basito e in silenzio.
Poi, dopo un profondo respiro, annuì lentamente, comprendendo quanto la carica di Ministro lo stava cambiando.
Rimase sorpreso di essersi scordato di una cosa molto importante, in cui credeva da quando era diventato Auror: il primo dovere morale di ogni uomo è essere se stesso.
Come Harry Potter, sempre e comunque.

"No, non sono Caramell" disse Scrimgeour fissando Pietra negli occhi. "E non sono neanche come Crouch e Dolores Umbridge".
"Per tua fortuna, vecchio mio" miagolò Pietra sogghignando. "Ne siamo miagolamente convinti anche noi. A proposito, Buon Natale!".
"Voi Stregatti non avete tutti i venerdì, lo sapete vero?" chiese Scrimgeour ripensando a tutti i grattacapi che Pietra e Conan gli avevano procurato quando era un giovane Auror.
"In compenso, però, abbiamo tutti gli altri giorni della settimana" miagolò lo Stregatto sogghignando."Quelli che mancano a te, Rufus".

Cominciò a Nevicare lievemente, quando sul volto del Ministro apparve l'ombra di un sorriso.

"A proposito del duello..." miagolò Pietra fregandosi le zampette. "Pare che sotto le Feste porti male uccidersi".
"Ah, si, giusto! Lo rimandiamo a dopo la vittoria sul Signore Oscuro" rispose il Ministro risoluto. "Sarai d'accordo che, al momento, serviamo vivi e in buona salute a Silente".
"Senti, senti...è l'ultima scusa a completamento della tua collezione di giustificazioni per rinviare il nostro scontro, ghghgh!" osservò lo Stregatto dispettosamente.
"...E sempre che tu non ti faccia ammazzare prima di quel giorno". disse Scrimgeour ignorando il commento felino impertinente.
"Oh, miao, stavo per miagolarti la stessa cosa" rispose lo Stregatto sogghignando. "Miagolante Buon Natale, Rufus!".





























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