Libro 5 capitolo 24, 25: Una studentessa in missione (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen)















Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitoli  24, 24: Occlumanzia, Lo Scarabeo in Trappola







"Ci stai prendendo in giro, vero Pietra?" chiese Daisy indaffarata a togliere ragnatele da un piccolo paralume gracchiante. "Non è carino burlarsi su Sev!".



Lo Stregatto la guardò torvo, la sua coda sbatteva nervosamente sul pavimento.

"Pigrone che non sei altro!" continuò la Stregatta. "Dacci una zampa a ripulire la soffitta dei Black invece di miagolare sciocchezze!".
"Ma è la miagolante verità!" esclamò lo Stregatto risentito. "Sono narratore fedele di ciò che ho sentito e che vi sto miagolando".
"E io sono la Gioconda in versione felina" mormorò Eileen mentre bloccava un mappamondo riottoso in fuga.
"No, no...ve lo giuro su ogni salsiccia di Hogwarts...è tutto vero!" miagolò Pietra con le zampette congiunte. "Il primo appuntamento è per lunedì pomeriggio, alle sei...nell'ufficio di Sev".
"Ma si, miao!...Avevamo nostalgia dei soliti scherzi idioti di Pietra e Conan" mormorò Eileen intenta a strofinare una lampada che soffriva tremendamente il solletico. "Miagolateci piuttosto come sta il Signor Weasley".
"Arthur è in via di guarigione" intervenne Conan pacatamente. "Ma Pietra non stava scherzando sul conto di Sev e Potter. C'ero anch'io sotto il tavolo, in cucina".
"Ah, in cucina non al teatro dell'opera, ecco la novità! Ora sono in due a farsi beffe di noi" commentò Daisy soffiando. "Immaginatevi il Professor Severus Piton che dà ripetizioni di Occlumanzia a Harry, muahahahahahahaaah!!!...'Io ti insegnerò la nobile arte dell'Occlumanzia, Potter'...'Occlu...cosa?', risponde lui...Muahahahahahahaaah!!!".
"Ehm, ehm...più o meno la loro conversazione è proprio andata così!" sbottò lo Stregatto indispettito.
"E poi finisce che si prendono per mano, felici e contenti, per andare a fare un bel bagnetto dentro il Pensatoio, muhahahahaaah!!!" sghignazzò Eileen ignorando le parole di Pietra. "Sia Sev che Harry, ansiosi di fare una gara di nuoto in stile ciocco-rana, muahahahahahaaah!!!".

Seguì momento di silenzio interrotto solo dal rutto di una grossa ombrelliera polverosa.

"Ovviamente, Sev si è lamentato con la classe che lo contraddistingue; ha detto che il Preside ha il privilegio di delegargli i compiti meno piacevoli" riprese lo Stregatto sulla difensiva. "In pratica, Silente desidera che il ragazzo impari a chiudere la mente ai pensieri del Signore Oscuro".
"E' un peccato che l'Occlumanzia non serva a sigillarti la bocca!" brontolò Scintille con un'espressione scettica. "Se avete finito con le assurdità, ci sarebbe una zampa di Troll da lucidare: è il minimo che possiamo fare per la calda ospitalità di Sirius".
"Ehm...le lezioni dureranno per tutto il prossimo trimestre" proseguì Scintillo imperterrito. "Ma il ragazzo dovrà dire, a chiunque glielo chieda, che prende ripetizioni dal Professor Piton in materia di Pozioni".

"ALLORA FATE SUL SERIO?" urlarono le stregatte in coro.

" 'Serio' è una parola grossa per noi" miagolò Pietra grattandosi sotto la coda. "Opterei per una via di mezzo, ghghgh!".
"Già, miao...tentiamo solo di convincervi della bontà di ciò che abbiamo ascoltato, sforzandoci di mantenere un certo contegno" precisò Conan trattenendosi dal ridere.
"E cos'altro bolle nel calderone?" chiese Eileen cercando di rimettere l'ora esatta a un orologio a cucù che distribuiva beccate a chiunque lo toccasse.
"Bé...Sirius è apparso molto preoccupato: sospetta che Sev approfitterà delle lezioni per rendere la vita difficile al suo figlioccio" aggiunse Conan scuotendo la testolina. "Poco fa, c'è mancato poco che vi fosse un 'duello rusticano' tra ex compagni di scuola, eh, eh, eh!...Poi è entrato Arthur in cucina e...".
"Ammesso che stiate miagolando la verità" lo interruppe Daisy spazientita, "Sev e Harry si frequenterebbero di più; imparerebbero a conoscersi meglio e, forse, il loro rapporto migliorerebbe".
"Non dopo che Sev ha accusato Sirius di codardia" miagolò Pietra, gli occhietti al soffitto.
"Inoltre, sospettiamo che Sev stia pianificando di affogare Harry nel Pensatoio alla prima occasione" proseguì Scintillo sogghignando. "Ricordo miagolamente che gli uffici dei direttori di Hogwarts non sono dotati di salvagente o scialuppe".
"Molto spiritosi!...E sempre ottimisti, voi due!" borbottò Eileen mentre una tenda stregata stava tentando di avvolgerla come un Lethifold.
"Non potreste vedere, per una volta, il calice mezzo pieno?" domandò Daisy, impegnata a domare un comodino scalciante come un mulo.
"Non ha importanza che il calice sia mezzo pieno o mezzo vuoto" miagolò Pietra pensando alla cena. "C'è comunque spazio per versarci altra Burrobirra, ghghgh!".

                              

La mattina dopo, il Nottetempo riaccompagnò i giovani grifondoro ospitati in Casa Black a Hogwarts.
Naturalmente, Ron e Hermione erano già stati informati dal diretto interessato della futura partecipazione alle lezioni di Occlumanzia.
Ma mentre Hermione parve approvare la decisione di Silente, Ron considerò preferibile tenersi gli incubi piuttosto che frequentare le 'ripetizioni private' di Piton.
Inoltre, il fatto che il Direttore di Serpeverde fosse un Occlumante straordinario, come aveva affermato Remus Lupin, non era un motivo di tranquillità ma di maggiore preoccupazione.

Harry passò gran parte del giorno seguente aspettando con terrore la sera.
La doppia lezione di Pozioni del mattino non dissipò per nulla la sua trepidazione, visto che Piton fu più sgradevole che mai.
Il suo umore peggiorò ancora perché vari membri dell'ES continuavano ad avvicinarsi per chiedergli se quella sera ci sarebbe stata la riunione.

"Vi farò sapere nel solito modo" ripeté Harry a tutti quanti. "Ma stasera non posso, devo andare...ehm...a un recupero di Pozioni".

Il commento sdegnato di Zacharias Smith non si fece attendere.
Per fortuna il morale di Harry risalì la china qualche minuto dopo, quando ottenne un appuntamento con Cho per San Valentino: l'occasione sarebbe stata la prima gita a Hogsmeade del mese di febbraio, che coincideva proprio con la Festa degli Innamorati.

Alle sei, tuttavia, perfino l'euforia di essere riuscito a invitare Cho Chang non poté alleviare i sinistri presagi che si addensavano a ogni passo verso l'ufficio di Piton.
Si fermò un istante davanti alla porta, desiderando di essere in qualunque altro posto, poi trasse un profondo respiro, bussò e entrò.
Harry fu attratto dalla scrivania, sulla quale era posato un bacile di pietra poco profondo, coperto di rune e simboli incisi, immerso nella luce delle candele.
Nonostante l'ambiente in penombra, lo riconobbe all'istante: era il Pensatoio di Silente.
Poi sobbalzò, quando la fredda voce di Piton comandò dal buio: "Chiudi la porta, Potter".

Con un certo ritardo gli stregatti sgattaiolarono invisibili nell'ufficio del direttore di Serpeverde, prendendo posto sull'ultimo scaffale in alto, dietro dei barattoli di vetro pieni di viscidi pezzi di animali e piante.
La coda di Conan urtò lievemente una piccola anfora che produsse un tenue rumore.
Tuttavia, concentrato sul primo scambio di battute con Piton, Harry non si accorse di nulla, impegnato com'era a tenere d'occhio il suo insegnante.

"Bé, allora perché devo imparare l'Occlumanzia?" disse lo studente improvvisamente, mentre Pietra, Conan, Eileen e Daisy si stavano scambiando le prime occhiate smarrite.

"Anche noi abbiamo dovuto imparare l'Occlumanzia" borbottò Pietra. "Che male c'è, miao?".
"L'ultimo Legilimens umano che ha navigato nella tua mente confusa e obnubilata stava per fare la fine di Allock, ecco cosa c'è" mormorò Daisy sottovoce. "Zitto!".

Piton guardò Harry, passandosi un lungo magro dito sulle labbra, poi disse: "A quanto pare le abituali regole non valgono per te, Potter. La maledizione che non ti ha ucciso sembra aver creato una sorta di connessione fra te e il Signore Oscuro. Le prove suggeriscono...".

"Le prove ci miagolano che il Signore Oscuro ha trasferito involontariamente alcuni dei suoi poteri nel ragazzo, e forse qualcos'altro" miagolò Conan, mentre il Maestro di Pozioni continuava la spiegazione. "E' come se una parte di lui fosse...".
"Smettila di miagolare idiozie!" lo interruppe Eileen atterrita. "La premessa alla tua ipotesi è inaccettabile...orribile. Nemmeno il Signore Oscuro avrebbe osato creare un...un...".
"...Un Horcrux umano, perché no?" rispose Pietra, mentre osservava Daisy rimasta a bocca aperta. "Facciamocene una ragione felina, ne è stato creato almeno uno".
"E come stavo miagolando, a onor del vero, il Signore Oscuro lo ha fatto senza volerlo" precisò Conan leccandosi i baffetti. "Non che non ci avesse pensato a crearli, ma con Potter...".
"Tacete, una buona volta" sussurrò Daisy, gli occhi a fessura. "Non un'altra miagolata su questo argomento: è di pertinenza di Silente".
"Ma non si può neanche miagolare un'opinione?" protestò lo Stregatto indignato. "Non siamo forse in una democrazia felina?...Non c'è libertà di miagolata?".
"Non ora!" risposero ad unisono le stregatte digrignando i denti. "Zitti!".

Il cuore di Harry batteva forte. I conti non tornavano.

"Ma perché il professor Silente vuole che smetta?" chiese il grifondoro all'improvviso. "A me non piace, ma è stato utile, no? Voglio dire...se non avessi visto quel serpente che attaccava il signor Weasley il professor Silente non avrebbe potuto salvarlo, vero? Signore?".

Piton fissò Harry per qualche istante, sempre passandosi il dito sulle labbra. Quando parlò di nuovo, lo fece con deliberata lentezza, come soppesando le parole.

"A quanto pare l'Oscuro Signore non si era reso conto del vostro legame. Finora sembra che tu abbia provato le sue emozioni e condiviso i suoi pensieri senza che lui lo sapesse. Tuttavia la visione che hai avuto poco prima di Natale...".
"Quella del serpente e del signor Weasley?".
"Non interrompermi, Potter" mormorò Piton con voce minacciosa. "Come stavo dicendo, la visione che hai avuto poco prima di Natale ha rappresentato un'incursione così potente nel pensiero dell'Oscuro Signore...".
"Io ero nella testa del serpente, non nella sua!"
"Non ti ho appena detto di non interrompermi?".

D'altra parte, per Harry era difficile comprendere come fosse possibile vedere attraverso gli occhi del serpente condividendo, nello stesso tempo, i pensieri di Voldemort.
Ma a Pietra sembrava tutto chiaro, o quasi.

"Scommetto che, al cimitero di Little Hangleton, un cucciolo di Runespoor è entrato nel brodo del calderone all'insaputa di Codaliscia" dichiarò Pietra limandosi un'unghietta. "Ecco il motivo per cui il vecchio Tom ha riacquistato il corpo con narici a forma di serpente, e perché Potter ha sempre il mal di testa quando si risveglia: quando sogna non si rende mai conto in quale delle tre teste del Runespoor viene a trovarsi, ghghgh!".
"Nagini non ha tre teste!" brontolò Daisy.
"Forse una testa ha mangiato in passato le altre due, non è infrequente con i Runespoor" commentò Conan a pancia all'aria.
"Del resto, nessuno conosce la specie di serpente magico a cui appartiene Nagini, miao" aggiunse lo Stregatto con aria saccente. "Ma devo ammettere che è una serpentella testarda".
"E' sciocco dare per scontato che quella di Nagini sia una specie magica naturale: potrebbe essere il risultato di una maledizione del sangue. Ora...mettetevi in testa di stare zitti!" sibilò Eileen lanciando uno sguardo fulmineo agli stregatti. "Non potete sbagliare testa, perché ce ne avete una sola e mal funzionante".

Poi, Harry pronunciò il nome di 'Voldemort' e Piton e i felini sobbalzarono.
Ne segui una breve schermaglia verbale tra il ragazzo e l'insegnante, mentre Pietra e Conan ripresero miracolosamente al volo un barattolo di 'Occhi di Pesce Palla' che stava per schiantarsi sul pavimento.

"Volevo solo sapere" continuò Harry, sforzandosi di essere gentile, "perché...".
"A quanto sembra sei stato nel serpente perché l'Oscuro Signore si ritrovava lì in quel momento" ringhiò Piton. "Stava possedendo il serpente, e quindi tu hai sognato di essere lì".
"E Vol...lui...ha capito che c'ero anch'io?"
"Così pare" rispose gelido Piton.

Tuttavia, Severus Piton si rifiutò di dare informazioni precise riguardo il modo in cui quella notizia fosse stata reperita.

"Una volta possedevo un frigorifero a Spinner's End" mormorò Pietra mestamente. "Poi...".
"Cosa è successo?" chiese Conan incuriosito. "Eri anche tu nella testa del Freezer?".
"No, miao, me lo hanno semplicemente portato via" rispose lo Stregatto, l'occhio destro in preda a un piccolo tick nervoso. "Non avevo pagato sette rate".
"Ratte?" chiese Scintillo confuso. "Dovevi pagare sette femmine di ratto? Neanche fosse stato d'oro!".
"No, no, rate!...Cartacce dove ci metti dentro un frammento dell'anima della tua busta paga; funzionano come Horcrux, ma senza formule magiche" rispose Pietra sottovoce.
"Lo diceva Arthur che i Babbani sono ingegnosi, eh, eh, eh!" sogghignò Conan divertito.

Lo sguardo minaccioso di Eileen ridusse al silenzio gli stregatti, e precedette una delle domande più interessanti della lezione.

"E potrebbe cercare di farmi fare delle cose?" chiese Harry. "Signore?" si affrettò ad aggiungere.
"Potrebbe" rispose Piton in tono freddo e noncurante. "Il che ci riporta all'Occlumanzia".

Il Maestro di Pozioni impugnò la bacchetta ed estrasse dalla sua tempia fili di sostanza argentea, simili a quelli di una ragnatela. Li fece cadere con grazia nel Pensatoio, ripetendo l'operazione per tre volte.
Poi, tornò a fronteggiare il suo allievo e disse: "Alzati e prendi la bacchetta, Potter".
Harry si alzò, nervoso. Erano uno davanti all'altro, con la scrivania in mezzo.

"Puoi usare la bacchetta per tentare di disarmarmi, o difenderti in qualunque altro modo" disse Piton.
"E lei che cosa farà?" domandò Harry, guardando con apprensione la bacchetta di Piton.
"Cercherò di forzare la tua mente" rispose Piton soave. "Vediamo quanto sei in grado di resistere. Mi hanno detto che hai già mostrato attitudine a opporti alla Maledizione Imperius. Scoprirai che per questa ci vuole un potere simile...ora concentrati. Legilimens!".

L'ufficio fluttuò davanti agli occhi di Harry e svanì; le immagini si susseguivano veloci nella sua testa, come un film tremolante, così vivido da abbagliare.
Per ben due 'esercizi pratici', Harry urlò, ritrovandosi in ginocchio sul pavimento.
Piton aveva giudicato il primo tentativo 'non troppo scarso', suggerendogli di respingerlo con la mente, senza gridare o usare la bacchetta.
Al secondo tentativo, invece, il giovane mago fu invitato a svuotare la mente, liberandola da quelle emozioni che stavano ostacolando il suo apprendimento.
Ma la testa gli doleva come se qualcuno avesse cercato di strappargli il cervello, e non era facile dissolvere la rabbia che gli impediva di rimanere calmo: era stato terribile ricordare gli occhi del cadavere di Cedric Diggory che lo fissavano.

"In piedi!" ordinò Piton aspro.

Presi alla sprovvista, Pietra e Conan sobbalzarono battendo la testolina sul soffitto.
Ancora una volta, la caduta rovinosa di barattoli fu evitata dal pronto intervento di Eileen e Daisy, giunte quasi al limite della loro pazienza.

"In piedi! Non ci stai provando, non fai nessuno sforzo. Mi lasci libero accesso ai ricordi che temi, mi offri delle armi!" continuò il direttore di Serpeverde.

"Io...mi...sto...sforzando" disse il ragazzo a denti stretti alzandosi di nuovo.
"Ti ho detto di liberarti dalle emozioni!" sibilò il Maestro di Pozioni.
"Si? Bé, in questo momento lo trovo difficile" ringhiò Harry.
"Allora sarai una facile preda per l'Oscuro Signore!" gridò Piton. "Gli sciocchi che portano il proprio cuore con orgoglio sul bavero, che non riescono a controllare le emozioni, che si crogiolano nei ricordi tristi e si lasciano provocare così facilmente...gente debole, in altre parole...non hanno alcuna possibilità contro il suo potere! Entrerà nella tua mente con una facilità inverosimile, Potter!".
"Io non sono debole" disse Harry a voce bassa, mentre la furia montava così rapida che avrebbe potuto aggredire Piton da un momento all'altro.

Sentite le ultime parole di Severus, Daisy e Eileen si misero a fissare il cuoricino rosso ricamato sul bavero delle rispettive cappottine e arrossirono.
Poi lanciarono un'occhiataccia di rimprovero a Pietra e Conan, che stavano sogghignando dispettosamente alle loro spalle.

"Allora dimostralo! Controllati!" sbottò Piton. "Misura la rabbia, disciplina la mente! Proviamo di nuovo! Preparati! Legilimens!".

Vide Zio Vernon che chiudeva a martellate la buca delle lettere...cento Dissennatori attraversavano il lago fluttuando e venivano verso di lui...Pietra e Conan sgattaiolavano via con un prosciutto dalle cucine del castello con la professoressa McGranitt alle calcagna...correva lungo un corridoio senza finestre insieme al signor Weasley...si stavano avvicinando alla porta nera e liscia alla fine del corridoio...Harry si aspettava di entrare...ma il signor Weasley lo guidava verso sinistra, giù per una rampa di scale di pietra...

"Lo so, lo so!" urlò Harry rammentando la strada percorsa per andare all'udienza del Wizengamot.

Era di nuovo a quattro zampe sul pavimento dell'ufficio di Piton; la cicatrice bruciava in modo spiacevole, ma la voce che era uscita dalle sue labbra era trionfante.

"Che cos'è successo, Potter?" sibilò Piton.
"Ho visto...ho ricordato" ansimò Harry. "Ho appena capito...".
"Capito cosa?" sibilò Piton.
"Che cosa c'è nell'Ufficio Misteri?"
"Che cosa hai detto?"
"Ho detto che cosa c'è nell'Ufficio Misteri, Signore"
"E perché mi fai una domanda del genere?"
"Perché il corridoio che ho appena visto, che sogno da mesi...l'ho appena riconosciuto...porta all'Ufficio Misteri...e credo che Voldemort voglia qualcosa da..."
"Ti ho detto di non pronunciare il nome dell'Oscuro Signore!".

Si guardarono storto. La cicatrice dette un'altra fitta ma Harry non ci badò.
Il pelo degli stregatti era così arruffato che sembravano dei Fwooper nella stagione degli amori.

"Ci sono molte cose nell'Ufficio Misteri, Potter, poche alla portata della tua comprensione e nessuna che ti riguardi". Sono stato chiaro?" esclamò Piton leggermente agitato.
"Si" rispose Harry, massaggiandosi la fronte che bruciava sempre più forte.
"Voglio che torni mercoledì alla stessa ora. Continueremo a lavorare"
"D'accordo" disse Harry. Non vedeva l'ora di uscire e cercare Ron e Hermione.
"Devi sgombrare la tua mente da ogni emozione tutte le notti prima di dormire; svuotala, rendila piatta e calma. Hai capito?".
"Si" rispose Harry che ascoltava appena.

Non vedeva l'ora di riferire la scoperta a Ron e Hermione, e la sua ipotesi conclusiva: l'arma che cercava Voldemort doveva essere custodita presso l'Ufficio Misteri.

"E ti avverto, Potter...lo capirò, se non ti sei esercitato..."
"Bene" borbottò Harry. Prese la sua borsa e corse alla porta.
Mentre la apriva si voltò a guardare Piton, che gli dava le spalle: stava raccogliendo i propri pensieri e se li rimetteva con cura dentro la testa.
Harry uscì senza aggiungere altro, chiudendo con attenzione la porta. La cicatrice gli pulsava dolorosamente.
Trovò i suoi amici in biblioteca a lavorare sull'ultima valanga di compiti della Umbridge, proprio mentre i membri dell'Ordine di Gattaca stavano avendo un breve scambio di idee con il Maestro di Pozioni.

"Potter ha spazzato via almeno cento Dissennatori eseguendo un Patronus potentissimo. Silente me lo aveva riferito, ma stentavo a crederci..." mormorò Piton con un tono di voce lievemente sorpreso. "E la morte del Campione di Tassorosso, Cedric Diggory...".
"Conoscere la verità dalle labbra di qualcuno e vederla con i propri occhi sono due esperienze ben diverse" miagolò Eileen abbozzando un sorriso di circostanza. "D'altra parte sei anche un bravo Legilimens, Sev".
"Ed ecco il motivo per cui il ragazzo riesce a vedere i Thestral" rispose Severus fissando un barattolo di sangue di Salamandra. "Ha visto morire il suo amico Diggory".
"Ehm, miao...la Legilimanzia come alternativa al Veritaserum...se ne è discusso molto accademicamente" osservò Daisy meditabonda. "Mi domando perché l'Oscuro Signore non ha mai usato il Veritaserum in aggiunta al suo potere di Legilimens, per avere maggiori probabilità di scoprire i traditori".
"E' troppo sicuro di sé e delle sue capacità magiche" rispose Piton secco.
"Sottovaluta le pozioni, eh?" chiese Conan ridacchiando. "Tanto meglio!".
"Non ha tutti i torti: esiste l'antidoto al Veritaserum" replicò Piton sogghignando. "Ma ingannare un potente Legilimens come lui, non è da tutti".
"In ogni miagoloso caso, Harry è riuscito a capire che ciò che desidera il Signore Oscuro è nascosto all'Ufficio Misteri" miagolò Pietra pensando con terrore alla rinuncia ad altre future pigrate. "Dobbiamo forse pianificare un'altra gita notturna al Ministero?".
"Al momento, Potter non ha motivo di dubitare che il Ministero della Magia non sia un luogo sicuro. Diversamente, L'Oscuro Signore si sarebbe già impadronito della cosiddetta...'Arma' " disse Piton soave. "Inoltre, non vedo ragioni per cui il Prescelto dovrebbe andare a rubare qualcosa nell'Ufficio Misteri. Non senza sapere cosa e dove cercare. E non in mancanza di un ordine preciso di Silente".
"E' vero, Sev, non c'è alcun motivo miagolamente e umanamente plausibile" mormorò Eileen incerta."Harry ha sempre ubbidito ad Albus. Per ora".

                                     

Dopo aver rivelato a Ron e Hermione la propria teoria e discusso sul curioso tentativo di forzare la porta nera dell'Ufficio Misteri da parte di Sturgis Podmore, Harry decise di andare a dormire.
Ma appena aprì la porta del dormitorio, un dolore intenso lo assalì. Non sapeva dove si trovava, se era in piedi o disteso, non sapeva nemmeno il suo nome.
Una risata folle rimbombava nelle sue orecchie...era più felice di quanto fosse stato da molto tempo...esultante, estatico, trionfante...era successa una cosa stupenda, meravigliosa...

"Harry? Harry!"

Qualcuno lo aveva colpito in pieno viso. La risata folle fu interrotta da un grido di dolore. La felicità stava sfumando, ma la risata continuava...
Aprì gli occhi e si rese conto che la risata usciva dalla sua bocca. In quel momento cessò; giaceva ansante sul pavimento, gli occhi al soffitto, la cicatrice che pulsava terribilmente. Ron era chino su di lui, molto preoccupato.

"Cos'è successo?" chiese l'amico.
"Io...non lo so..." ansimò Harry, alzandosi a sedere. "E' felice...molto felice..."
"Tu-Sai-Chi?"
"E' successo qualcosa di buono" mormorò Harry. "Qualcosa in cui sperare".
"Hermione mi ha detto di seguirti" mormorò Ron. "Dice che le tue difese sono deboli in questo momento, dopo che Piton ha giocato con la tua mente...però credo che alla lunga sia utile, vero?".

Guardò dubbioso Harry mentre lo aiutava ad andare a letto.
Harry annuì senza la minima convinzione.
Non poteva fare a meno di pensare che la sua prima esperienza di Occlumanzia gli aveva indebolito la mente invece di rafforzarla, e si chiese con grande trepidazione che cosa rendesse Lord Voldemort felice come mai era stato negli ultimi quattordici anni.

"Hai sentito che risata sguaiata?...Sghignazzava come te quando, al tuo primo anno a Hogwarts, facesti lo sgambetto a Minerva, facendola ruzzolare per le scale" miagolò Conan disteso sotto il letto del ragazzo accanto a Pietra. "Ha detto che il Signore Oscuro è felice; sembra impazzito!".
"Miao-sigh!...Questa volta sarà dura scrivere il rapporto a Silente" fece notare lo Stregatto mentre stava scarabocchiando una pergamena nell'angusto spazio disponibile. "Stai a vedere che ci siamo giocati Harry Potter!".
"Bé...nessuno ha mai studiato Occlumanzia con il proprio cervello collegato a quello del Signore Oscuro" osservò Scintillo sbadigliando. "Non è mica facile insegnare al Prescelto!".
"Giusto! Sev non ha esagerato" rispose Pietra, gli occhi lacrimanti dal sonno. "Siamo di fronte a una connessione tra menti fuse, rifuse, e confuse, ghghgh!...O per meglio miagolare, i due fanno a gara a chi viola per primo il cervello dell'altro....ronzzzzz".

Alla fine la pigrata notturna richiamò all'ordine sia i grifondoro che gli stregatti, anche quest'ultimi trionfanti. Felici cioè di ronfare come mai avevano fatto nelle ultime settimane.

                                     

Harry ebbe la risposta alla misteriosa felicità dell'Oscuro Signore il mattino dopo, grazie alla notizia in prima pagina della Gazzetta del Profeta di Hermione.
Il titolo dell'articolo era eloquente: 'EVASIONE DI MASSA DA AZKABAN IL MINISTERO TEME CHE BLACK SIA IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER GLI EX MANGIAMORTE'.
In verità, non era l'unica notizia cattiva, un'altra proveniva dall'Ospedale San Mungo: "TRAGICA MORTE DI UN DIPENDENTE DEL MINISTERO".
Si trattava del decesso di un Indicibile che il padre di Ron conosceva bene, di nome Broderick Bode.
Broderick era stato strangolato da un 'regalo di Natale', consistente in una pianta in vaso conosciuta con il nome di 'Tranello del Diavolo'.

Anche la Professoressa McGranitt aveva letto la Gazzetta del Profeta a colazione.
Di conseguenza aveva convinto Silente a convocare, nel tardo pomeriggio, una riunione segreta in un luogo al riparo da orecchie indiscrete, come quelle della professoressa Umbridge.

"Proprio nell'Ufficio pulcioso del Direttore della Casa di Violafucsia dovevamo riunirci, Albus?" domandò la McGranitt mentre si stava impegnando per una rapida disinfestazione della stanza.
"Le Cioccorane non mancano mai in questa stanza, Minerva" disse il Preside guardando un vassoio stracolmo sulla scrivania di Pietra.
"Ma ci sono più pulci magiche qui dentro che nel gattile di Diagon Alley" protestò la direttrice di Grifondoro.
"Un luogo più segreto di questo è difficile da trovare a Hogwarts" rispose Silente con il solito tono cordiale. "Le pulci magiche sono il male minore: prediligono il pelo degli stregatti e la mia barba".
"Uffà, miao! Non gli va mai bene nulla alla vegliarda" borbottò fra sé e sé Pietra ingrugnito.

Ci fu un breve scambio di occhiatacce tra la McGranitt e lo Stregatto, ma la tragicità delle ultime notizie non consentiva di indugiare oltre su inutili schermaglie.

"D'accordo, d'accordo" mormorò l'insegnante di Trasfigurazione impaziente di trattare l'argomento principale. "Vengo subito al punto...come ben sapete, dieci pericolosissimi Mangiamorte sono evasi da Azkaban, tra i quali, Bellatrix Lestrange la cugina di Sirius Black. E' evidente che i Dissennatori hanno già scelto da quale parte stare".

Per la prima volta Silente non rispose, limitandosi a sprofondare pensieroso nella sua poltrona.

"E' altrettanto chiaro che il collegamento fatto da Caramell tra Bellatrix e Sirius è ingiusto e strumentale" miagolò Eileen incrociando le zampette.
"Cornelius non può ammettere che l'Oscuro Signore è tornato" aggiunse Daisy risoluta.
"Significherebbe dare pubblicamente ragione a Silente. Sarebbe la fine della sua carriera politica".
"Bene...ma con Potter, come ci comportiamo?" chiese la McGranitt annuendo. "Alla luce degli ultimi eventi, ritengo che sia necessario valutare l'opportunità di concedergli una scorta".
"Non di Auror" disse Piton soave. "Con i Mangiamorte evasi in circolazione, Caramell non sprecherà risorse per Potter".
"Non di membri dell'Ordine della Fenice" miagolò Conan scuotendo la testolina. "Darebbero troppo nell'occhio!".
"E quel che è peggio, Sirius si offrirebbe subito volontario per difendere il figlioccio" commentò Eileen mettendosi una zampetta sugli occhi.
"Per non miagolare di quello che scriverebbe la Gazzetta del Profeta se Harry fosse avvistato insieme al suo padrino, specialmente dopo le dichiarazioni rilasciate da Caramell" aggiunse Daisy imitando nei gesti Eileen.
"Non di Elfi domestici" mormorò Pietra appogiandosi una zampetta davanti alla bocca. "La loro presenza nelle cucine del castello è vitale per tutti noi, miao".
"Non mi importa di quello che scrive la Gazzetta del Profeta, nessuno sano di mente penserebbe che Harry Potter sia un Mangiamorte!" esclamò Minerva perdendo la pazienza.
"In questo caso, mi vedo costretto a concordare con Minerva" rispose il Professor Piton soave. "L'Oscuro Signore seleziona i suoi Mangiamorte con estrema cura, eliminando i deboli e i maghi scarsamente dotati".

A quel punto, i due docenti si fissarono così in cagnesco che, per un attimo, gli stregatti pensarono che stessero per abbaiare.

"Ah, mi è venuta un'idea!...Si potrebbe far seguire Harry, con discrezione, da qualcuno che è al di sopra di ogni sospetto" disse Silente improvvisamente, richiamando l'attenzione di tutti. "Avrei in mente una studentessa particolarmente dotata, intelligente e...unica nel suo genere".
"Albus, la signorina Granger non è ancora in grado di sostenere una missione di questo livello" mormorò la Direttrice di Grifondoro preoccupata per la sua incolumità. "Non sa ancora eseguire bene un Sortilegio scudo, figuriamoci se...".
"Il Preside ha detto 'unica nel suo genere' " la interruppe Piton arricciando le labbra. "Cerca di cogliere le sfumature nelle parole, Minerva".

Di nuovo, la McGranitt e Piton si scambiarono un intenso sguardo di sfida.
Nello stesso tempo, Albus Silente scrutò Pietra a sua volta, quasi desiderasse incoraggiarlo a proseguire l'esposizione del suo pensiero.

"Ormiaodunque, se miagoliamo di una studentessa 'unica nel suo genere', la risposta non può essere che una sola....Kitty Hope Tiffany, la Spada Vivente!".
"Non vorrete affidare la sicurezza di Harry Potter a quella studentessa indisciplinata!" esclamò La McGranitt arrossendo violentemente. "E' seconda solo a Pietra nel partorire disastri!...E' totalmente imprevedibile!...Micidiale contro i nemici....e anche contro i suoi amici".
"Considero il tuo commento come un complimento a Kitty, Minerva" commentò lo Stregatto soave.
"Per colpa sua Dennis Canon ha rischiato di morire durante il Torneo Quattrogatti" continuò L'anziana strega imperterrita.
"Tuttavia il Signor Canon non è morto e la signorina Tiffany ha vinto il difficilissimo Torneo Quattrogatti" osservò Piton con toni sempre più leggiadri. "E' qualificata per l'incarico".
"Anche Potter ha vinto il Torneo Tremaghi!" esclamò La McGranitt infuriata. "Da quando mandiamo adolescenti e cuccioli in battaglia contro maghi oscuri?"
"Potter ha vinto il torneo perché è stato favorito da un Mangiamorte, Barthy Crouch Junior" sibilò Piton secco.
"Vi ricordo che, nonostante i poteri magici fuori dal comune, Kitty non è immortale!" ribatte l'anziana strega con il cuore palpitante. "E neanche il Prescelto!".
"La signorina Tiffany sta conducendo delle ricerche sui Collari dell'Apocalisse" spiegò Silente alzandosi in piedi. "Il suo percorso potrebbe coincidere con quello di Harry, verso l'Ufficio Misteri".
"Ho bisogno di bere qualcosa di forte, molto forte!" sbottò Minerva contrariata. "Per favore!!!".

Immediatamente lo stregatto la soccorse passandogli un calice effervescente con del liquido rosso scuro.
La Direttrice di Grifondoro lo bevve lentamente, sorso dopo sorso, fino all'ultima goccia, quasi fosse un medicinale salvavita.

"Ahhhh, ci voleva proprio, per la barba di Merlino!" mormorò la McGranitt assaporando il retrogusto di quel meraviglioso liquore. "Dove avete preso questo nettare? Ne voglio almeno una cassa!".
"Lo distilliamo io e Pietra" miagolò Conan impettito. "E' Sangria di ratto aromatizzato con cannella".
"Fatto invecchiare trenta anni con la Giratempo" precisò lo Stregatto orgogliosamente. "Finalmente, alla professoressa McGranitt va bene qualcosa, ghghgh!".

Sentite le ultime parole, Minerva strabuzzò gli occhi e serrò le labbra.

"Dunque, è deciso. Convocate la signorina Tiffany e assicuratevi che accetti l'incarico" disse Silente ignorando gli occhi sgranati di Minerva.
"Ad ogni miagoloso costo, miao!" ripeterono in coro Pietra e Conan con un inchinò regale.

Terminata la riunione, con il sostegno di Eileen e Daisy, la McGranitt uscì rapidamente in cerca del bagno più vicino per vomitare, ma dovette accontentarsi di usare una lettiera per docenti stregatte nel corridoio adiacente.

                                   

Nei giorni che seguirono Harry apprese che Hagrid era stato messo 'in verifica' insieme alla Cooman dalla Professoressa Umbridge, costantemente presente con la sua odiosa 'tavoletta prendi-appunti' a ogni loro lezione. Ma non poteva considerarsi sorpreso.
L'unica vera novità fu il cambiamento nell'atteggiamento e nell'umore degli studenti di Hogwarts riguardo la vicenda dell'evasione da Azkaban: la Gazzetta del Profeta riportava particolari poco convincenti, e quindi, le quotazioni dei fatti sostenuti da Harry e Silente, nell'anno precedente, erano in netta risalita.

In un 'clima scolastico' sempre più irrequieto, al giovane grifondoro non restava che combattere l'Insegnante di Difesa contro le Arti Oscure a modo suo, raddoppiando i suoi sforzi per l'ES.
La Granger fu la prima ad impadronirsi dell'incantesimo 'Sortilegio Scudo', ma al secondo posto, si era piazzato il tenace Paciock, autore di incredibili miglioramenti.
Harry avrebbe dato molto per riuscire a fare in Occlumanzia gli stessi progressi del suo amico in Difesa contro le Arti Oscure. E invece, gli sembrava di peggiorare a ogni lezione.
D'altra parte, era opinione di Hermione che lui avrebbe dovuto impegnarsi di più, e che gli effetti degli insegnamenti di Piton fossero come una una brutta influenza: doveva peggiorare prima di migliorare.
Di tutt'altro parere era Ron. Quest'ultimo avanzò l'ipotesi che Piton fosse ancora al servizio di Lord Voldemort e lavorasse per indebolire la mente di Harry.

"Era un Mangiamorte" insisté Ron. "E non abbiamo mai avuto la prova che abbia davvero cambiato bandiera".
"Silente si fida di lui" ripeté Hermione. "E se noi non possiamo fidarci di Silente, non possiamo fidarci di nessuno".

Dietro i tre studenti apparvero dal nulla Pietra, Conan, Eileen e Daisy, facendoli sobbalzare nel corridoio deserto in prossimità della porta d'accesso alla Sala Comune.

"Nessuna parola d'ordine per i membri dell'Ordine di Gattaca" disse la Signora Grassa rispondendo all'inchino dei felini. "Siete i benvenuti in tutte le Case!".
"Non ne sono sorpreso" squittì Ron sottovoce lanciando uno sguardo torvo allo Stregatto. "L'ho sempre sospettato che la scomparsa dei miei zellini fosse opera...".
"...Delle tue tasche bucate!" lo interruppe Pietra indignato. "Io ho solo ripulito il pavimento che hai sporcato di monete, ghghgh!".
"Eh già, non basta Argus Gazza a ripulire il castello, Ron" mormorò Harry nell'orecchio dell'amico.
"Ehm, ehm...qual buon vento, cari amici stregatti?" chiese Hermione assestando una lieve gomitata ai suoi amici.
"Siamo solo di passaggio sgattaiolante" precisò Conan secco.
"E' una breve visita di cortesia, miao" aggiunse Eileen strizzando un occhietto. "Solo per miagolarvi che la fedeltà di Piton è inattaccabile".
"Dov'è la prova?" chiese Ron deciso.
"La prova è nel cuore di Piton" miagolò Daisy formando un cuoricino con le zampette. "Silente ne è a conoscenza, e anche noi. Fidatevi".
"Davvero Piton ha un cuore?" chiese Harry fingendosi sorpreso. "Devo essere sordo, non l'ho mai sento battere".
"Nessun Mangiamorte ha un cuore, Pietra. E forse, neanche Piton!" sbottò Ron puntando all'istante l'indice verso lo Stregatto come la canna di pistola.

Un lampo di luce rosso-violaceo fulminò il povero Weasley facendolo cadere riverso sul pavimento, proprio sotto il ritratto della Signora Grassa, che mormorò: "Ottima lezione. Così impara a dubitare del professor Piton".
Per attimo nessuno osò parlare né miagolare, poi Hermione fece un profondo respiro e cercò di farsi avanti.

"Direttore Pietra...cosa ha fatto?" chiese la ragazza con un filo di voce mentre soccorreva Ron, gli occhi aperti e fissi rivolti al soffitto.
"Credevamo fosse un civile scambio di opinioni" disse Harry incredulo.
"Scusatemi tanto!" si affrettò a miagolare lo Stregatto imbarazzato. "Credevo che Ron volesse puntarmi contro la bacchetta, ghghgh!".
"E invece era solo il suo dito, muahahahaah!!!" continuò Conan rotolando in terra dalle risate. "Davvero tempi pazzi e paranoici, muaahahahahahaah!!!".

Senza perdere tempo Eileen e Daisy soccorsero Ron, facendogli riprendere conoscenza con un incantesimo curativo, il 'Miagulus-Innerva'.
(Nota miagolante: l'Incantesimo Innerva è specifico per curare le persone colpite da Schiantesimi. L'Incantesimo Reinnerva, rigenerante, è inefficace per curare uno Stupeficium, ma può essere utilizzato per guarire le persone svenute per tutti gli altri motivi).

"Il solito Weasley maldestro" commentò la Signora Grassa dopo che gli stregatti erano sgattaiolati via. "E' da veri maleducati puntare il dito contro un povero micetto indifeso! Ehm...parola d'ordine?".

                                    

Con tali preoccupazioni e tanti compiti da fare, gennaio parve passare a una velocità allarmante. Prima che Harry se ne rendesse conto arrivò febbraio, portando con sé un clima più umido e mite e l'attesa della seconda visita a Hogsmeade per il giorno di San Valentino.
La mattina del quattordici si vestì con cura particolare e scese a colazione accompagnato da Ron. Quest'ultimo era atteso da Angelina per gli allenamenti di Quidditch, che sarebbero durati tutto il giorno.
Tuttavia, ad aspettarli in Sala Grande c'era Hermione, che aveva appena finito di consultare la sua posta.
Senza rivelarne il motivo la Granger manifestò la ferma volontà di fissare un appuntamento con Harry verso mezzogiorno, ai 'Tre Manici di scopa', anche a costo di portare Cho chang.
Harry acconsentì con scarso entusiasmo, nella speranza che Cho non avesse la diversa aspettativa di passare l'intera giornata con lui.

In quello stesso istante, con il morale sotto la coda, Kitty Hope si presentò nell'Ufficio del Direttore di Violafucsia; aveva un appuntamento segreto a Hogsmeade con il suo adorato Dennis Canon davanti a 'Mielandia', e per nulla al mondo ci avrebbe rinunciato.

"Miagoloso buongiorno, professori" miagolò Kitty salutando gli insegnanti con un inchino frettoloso. "Cosa ho fatto, stavolta, per meritarmi una convocazione urgente la mattina di San Valentino?".
"Desideriamo affidarti una missione per conto di Albus Silente, signorina Tiffany" rispose Eileen prima che Pietra aprisse bocca per reprimere il tono insolente della studentessa.
"Sei stata scelta dal Preside per proteggere Harry Potter, con discrezione e sobrietà, fino alla fine dell'anno scolastico" precisò Daisy arrivando subito al punto. "Accetti?".
"Ehm...dipende!" miagolò Hope abbozzando un sorrisetto dispettoso. "Trattiamo?".
"Cosa, miao?" soffiò Conan, gli occhi a fessura.
"Non voglio essere più punita per aver trascorso il mio tempo libero con Dennis Canon!" esclamò Kitty mostrando un biglietto di San Valentino. "Non è giusto!".

Sulla pergamena c'era una scritta circondata da numerosi cuoricini rossi e stelline azzurre: "Ti Amo Dennis, Tua per Sempre, Hoppina!".
Un messaggio molto breve, poco originale, ma assolutamente efficace.
Dopo averlo letto Pietra, che si dondolava sulla poltrona, ebbe un sussulto simile a un grosso singhiozzo strozzato e cadde all'indietro sul pavimento.

"Se accetti...ti sarà concesso di trascorrere cinque pomeriggi la settimana con Dennis Canon senza essere punita" riprese Eileen Scintille, i baffetti vibravano minacciosamente. "Ma non dovrai provocare scandalo tenendo comportamenti sconvenienti in pubblico, specialmente alla presenza della Professoressa McGranitt".
"Miao, la professoressa McGranitt si scandalizza anche per un innocente bacio sulla fronte" mormorò Hope facendo spallucce.
"Solo quando per farlo, nella tua forma umana di Pippi, utilizzi la lingua come un pennello per dipingere una parete, come se Dennis fosse un felino come te!" continuò Scintille ridacchiando. "Gli umani hanno gesti affettuosi diversi: si danno i baci in fronte usando le labbra".
"Per la gatta Excalibur di Merlino! Questa differenza mi era sfuggita" replicò Hope prendendosi la testolina fra le zampe. "Ecco perché Dennis mi rimprovera sempre di spettinarlo".
"Appunto!..Inoltre, Devi comprendere che Dennis Canon è un grifondoro, e se fosse punito per colpa tua dalla sua direttrice, noi non possiamo farci niente" precisò Daisy Stregatta con un tono di voce desolato.
"Quasi niente" mormorò Pietra ancora disteso sul pavimento, meditabondo a pancia all'aria. "Per i miracoli felini ci stiamo attrezzando".
"Allora...accetti l'incarico?" borbottò Conan avanzando minacciosamente verso la studentessa.
"Si, miao!" miagolò Kitty indietreggiando con un inchino. "Adoro il 'quasi niente' del mio Direttore. Vorrei tanto dargli un bacino sulla guancia!".

"FUORIIIIIIIII!!!" esclamò Pietra rimasto pigramente a terra a contemplare il cielo stregato pieno di stelle e salsicce del soffitto.

La piccola Kitty non se lo fece ripetere due volte, salutò e sgattaiolò rapidamente nel corridoio.
In meno di un secondo la raggiante Spada Vivente raggiunse Hogsmeade, assumendo le sembianze umane della misteriosa studentessa 'Erasmiaus' di nome Pippi,  in fervida attesa del suo amato.

                                   

Mentre Pippi-Hope e Dennis Canon trascorsero un'allegra mattinata ai 'Tre Manici di Scopa' bevendo burrobirra, l'appuntamento tra Harry e Cho non prese una piega altrettanto felice.
Infatti, a causa di alcune incomprensioni, la studentessa di Corvonero decise di piantarlo nella Sala da tè di Madama Piediburro, e al deluso Grifondoro non restò altro che andare all'incontro con Hermione in anticipo.
Si ritrovarono così nella stessa Taverna dove Pippi teneva già d'occhio la Granger.
Curiosamente la grifondoro era in compagnia di Luna Lovegood e di un'altra donna che la campionessa 'Quattrogatti' conosceva molto bene, la giornalista Rita Skeeter.

Sebbene il locale fosse affollato, Harry riuscì a salutare il solitario Hagrid, con il volto sempre più tumefatto.
Poi, richiamato improvvisamente da Hermione, il ragazzo si diresse al suo tavolo, senza accorgersi della presenza di Pippi e Dennis, e nemmeno della Professoressa Sprite e della Professoressa McGranitt.

Subito dopo due giovani donne vestite come la nonna di Neville entrarono frettolosamente, sedendosi al tavolo che Hagrid aveva appena lasciato libero.
La prima ragazza aveva un cappello con un meraviglioso pavone dalle piume blu, mentre la seconda ne indossava uno simile, ma con un grazioso cigno bianco.
L'unica vera differenza con il copricapo d'avvoltoio di Augusta Paciock stava nel fatto che, per quanto gli uccelli stessero immobili, non sembravano imbalsamati ma vivi.

"Le solite Animaliste!" sbottò un cacciatore di Animali Fantastici uscendo dalla taverna.

"Quanto durerà l'effetto del becchime pietrificante, Eileen?" domandò Conan poggiando il suo cappello sul tavolo.
"Molto meno delle nostre Polisucco...ma spero abbastanza da non farci scoprire" rispose Scintille infilando due piccoli chicchi dorati nei becchi dei volatili. "E questi erano gli ultimi!".

Grazie al finissimo udito felino, Eileen e Conan ascoltarono l'intera conversazione tra Harry, Hermione, Luna e Rita.
Trovarono l'idea di pubblicare un articolo sul Cavillo circa la verità sul ritorno del Signore Oscuro straordinariamente audace.
Invece, di minor pregio fu la performance di Kitty e Dennis che, sotto gli occhi di una McGranitt inferocita, finirono per rotolare avvinghiati sotto il loro tavolo.

Proprio nel momento in cui la McGranitt si stava alzando in piedi per porre fine alla condotta inappropriata, il cigno e il pavone sui cappelli presero il volo creando scompiglio tra i clienti.
Dopo un breve parapiglia, Madame Rosmerta riuscì a riportare l'ordine nel pub catturando gli uccelli fuggitivi, ma delle due giovani donne non vi era più alcuna traccia.

"Hai visto dove è andato Dennis Canon con quella sciagurata, Pomona?" chiese Minerva mentre si massaggiava la mano destra, beccata dal cigno.
"Credo che siano andati verso il bagno delle signore" disse la professoressa Sprite. "Li ho visti gattonare in quella direzione".

Senza indugio la professoressa McGranitt fece irruzione nel bagno, fermandosi davanti alle uniche due porte chiuse di accesso ai servizi igienici.
Di colpo le spalancò e, inaspettatamente, si trovò di fronte due colleghi seduti sul water, uno sopra l'altra.

"Cosa diavolo ci fate qui dentro?" chiese Minerva spazientita. "Voglio subito una risposta!".
"La risposta è...'si', miao!" miagolò Pietra tirando la catena dello sciacquone.
"Si?" borbottò l'anziana strega. "Si...cosa?".
"Si!...Eravamo noi a rotolarci sotto quel tavolo" mentì Pietra con un tono di voce falsamente orgoglioso. "E' stata una grande idea quella di trasformarci in Kitty e Dennis con le pozioni Polisucco, non è vero? Ci sei cascata perfino tu...".
"Anche l'apparenza può destare scandalo" obiettò Minerva risentita.
"Tenevamo d'occhio Potter tra una burrobirra e l'altra! Ma quando il bagno chiama..." continuò Daisy con un sorriso da stregatta del Cheshire. "Sai com'è...".
"E tutti e due nel bagno delle signore?" domandò Minerva contrariata.
"Hai forse visto un bagno per stregatti e stregatte al piano terra?" domandò Pietra secco.
"No, ma..." rispose la direttrice incerta.
"Hai notizie di lettiere collocate da Madame Rosmerta al piano di sopra?" continuò lo Stregatto incrociando le zampette.
"No, no, ma..." ripeté la McGranitt avvampando.
"E allora, invoco il Principio di Non Discriminazione nell'uso dei servizi igienici!" sentenziò il Direttore della Casa di Violafucsia porgendole uno strappo di rotolo di carta igienica con piccole figure animate di gnomi che facevano le linguacce.
"Si, si, però..." cominciò a balbettare Minerva senza riuscire a completare la frase.
"Pertanto, contro la discriminazione felina e, in ossequio al Principio delle Pari Opportunità miagolanti con gli umani, nonché in favore delle evacuazioni solidali, i bagni resteranno miagolamente occupati fino ehm...all'ora di pranzo!".

Poi il collare di Pietra Stregatto brillò e la porta si richiuse di scatto, lasciando la professoressa basita.
Non appena Minerva uscì dalla stanza per raccontare alla Sprite la bizzarra protesta sindacale ordita da Pietra e Daisy, Kitty e Dennis ritornarono visibili accanto ai lavandini.

"Vi ringraziamo infinitamente per le cappottine invisibili" disse Pippi-Kitty strizzando un occhietto. "Senza di voi...".
"...Dennis avrebbe già preso un mese di punizione" la interruppe Daisy esasperata. "Ma la strategia di ritirata dentro i gabinetti di Pietra ha avuto successo, un quasi miracolo felino".
"Appena in tempo, il bagno come diversivo" mormorò Dennis con uno sguardo ammirato verso i professori della quinta Casa. "Come avete potuto concepire un'idea così geniale nel giro di pochi secondi?".

Daisy rimase in silenzio, invitando con uno sguardo eloquente il suo fidanzato pigrone a dare una risposta miagolante e convincente al piccolo studente.

"Oh Bé...è tutto merito dell'effetto 'diuretico' che la professoressa McGranitt ha su di me, caro Dennis" miagolò Pietra osservando la tazza del water come se fosse un monumento d'interesse storico-artistico, patrimonio dell'umanità e della felinità.
"Davvero?" chiese Canon abbozzando un sorrisetto malizioso.
"Davvero!...Anzi, ti miagolerò di più! Ho l'impressione che per la prossima riunione con Minerva, tra la creazione di un piano strategico e l'altro per sconfiggere l'Oscuro Signore" proseguì lo Stregatto con un'espressione sul musetto alla Piton, "dovrò procurarmi un grosso pacco di pannoloni magici da notte profonda, ghghgh!".























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