Libro 5 capitoli 19, 20, 21: L'agguato ad Arthur Weasley (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen)






Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitoli 19, 20, 21: Il serpente e il leone, Il racconto di Hagrid, L'occhio del serpente.







Nelle due settimane che seguirono fu come se Harry portasse dentro il petto un talismano, un segreto luminoso che lo sosteneva nel corso delle lezioni della Umbridge e gli rendeva perfino possibile sorridere quando guardava quegli orribili occhi sporgenti.



Lui e L'ES (Esercito di Silente) la combattevano sotto il suo stesso naso, facendo proprio quello che lei e il Ministero temevano di più.

Invece Pietra aveva ingaggiato un altro tipo di battaglia con la studentessa Kitty, ma sapeva in cuor suo di averla già persa, ancora prima di lanciare il primo assalto.
In effetti lo Stregattaccio non lo avrebbe mai confessato, neanche sotto tortura, ma era stranamente felice di tale prospettiva.

"Miao, Signorina Tiffany, siediti!" miagolò il Direttore di Violafucsia quando Kitty oltrepassò la porta del suo ufficio.
"Desidera miagolarmi di qualcosa, Professore?" domandò 'Hope' con aria rassegnata.
"Si...riguardo il solito argomento" rispose lo Stregatto assonnato rileggendo una relazione di Grattastinchi. "E di altro".
"Il solito argomento, signore?" domandò Tiffany arrossendo.
"Allora...'la signorina Kitty Tiffany è stata vista baciare appassionatamente il signor Dennis Canon. In seguito, si è appartata con lui nei bagni di Mirtilla Malcontenta per almeno dieci minuti, ovvero, fino all'allagamento della stanza da parte del su-miagolato fantasma'..." borbottò il Direttore felino. "Devo miagolare oltre?".
"Bé...non si può far molto in quel breve lasso di tempo, signore" replicò Tiffany nascondendo le zampette dietro la schiena. "Glielo giuro! Non appena ho allargato il nodo della cravatta di Dennis per farlo respirare meglio, ho udito abbaiare il water, e un'onda d'acqua sporca ci ha investiti...".
"Ah, che sfortuna! Sei incappata nel mio allarme magico che ha richiamato Mirtilla!" soffiò Pietra falsamente indignato. "Punizione!".
"Di nuovo?" miagolò Hope fingendo di essere stupita. "A letto senza il Budino al Croccantopo?".
"No, no, no. Non sono malvagio a fino a tal punto" sogghignò lo Stregatto tenendo la piccola felina con il fiato sospeso per qualche secondo. "Ebbene, il giorno della partita di Quidditch 'Grifondoro contro Serpeverde' sarai miagolamente condannata a fare ricerche sui Collari dell'Apocalisse nella...ehm, ehm...Stanza delle Necessità...senza la compagnia di Dennis Canon! Il ragazzo andrà da solo a vedere la gara, e sarà sorvegliato a vista".
"Una punizione agrodolce" sorrise Kitty con un inchino. "In fondo, speravo di essere autorizzata a...".

"FUORI DI QUI!!!" la interruppe Pietra indicando la porta con un artiglio affilato sporco di cioccolata.

"Posso portare con me la studentessa Bia?" chiese Kitty prima di andarsene. "Ha voti altissimi, conosce le Rune Antiche, ed è la mia migliore amica".
"Ed è anche più intelligente di te" sibilò Pietra ingobbito, gli occhi a fessura. "Purché non sia Dennis Canon".

                               

All'avvicinarsi della prima partita di Quidditch della stagione, le riunioni dell'ES furono sospese perché Angelina pretese allenamenti quasi quotidiani.
Ma anche i direttori delle due Case impegnate non erano da meno: nello stesso periodo la professoressa McGranitt tralasciò di dare la solita valanga di compiti agli studenti di Grifondoro, mentre il professor Piton rifiutò di ascoltare quattordici testimoni oculari che dichiaravano di aver visto il Portiere di Serpeverde, Miles Bletchley, colpire Alicia Spinnet alle spalle con 'Incantesimo Parruccone'.

"E' stato un piccolo incidente ad infoltire le ciglia della signorina Spinnet, oscurandole solo temporaneamente la vista" spiegò Severus soave a Minerva. "Del resto, siamo a novembre".
"Che significa 'siamo a novembre'?...Forse il signor Bletchley adora essere espulso il penultimo mese dell'anno?"chiese la McGranitt con un tono di voce carico di sarcasmo.
"Non conosco i desideri del Signor Bletchley, ma so che il Professor Stregatto desiderava indossare abiti a pelo lungo a causa dei primi freddi" continuò Piton quasi sottovoce. "Nell'occasione il nostro stimato collega stava zampettando, invisibile, accanto al mio studente e...".
"E allora?" chiese la Mcgranitt perdendo la pazienza. "Che cosa c'entra la signorina Spinnet con i vestiti invernali di uno...stregatto infreddolito?".
"Il direttore di Violafucsia desiderava solo incantare la sua cappottina al fine di accrescerne il pelo" sogghignò Piton davanti all'espressione incredula dell'anziana strega, "e ha sbagliato mira, colpendo per sbaglio la studentessa".

Naturalmente, Pietra confermò la versione del direttore di Serpeverde scusandosi con Minerva.
Era consapevole di essere in debito di molti favori verso l'amico Sev.
Oltretutto, nell'anno appena trascorso, aveva usato il nome di Piton allo scopo di ottenere un prestito dalla Gringott, seppure per una 'casa sbagliata', ovvero l'abitazione dei Riddle.

La mattina della partita Kitty nascose la foto di Dennis nella tasca della cappottina e si avviò con Bia verso il settimo piano.
Come era prevedibile, non fu difficile entrare nella Stanza delle Necessità, specialmente dopo aver spiato i precedenti movimenti di Harry Potter e dell'ES.
Ai loro occhi si presentò una biblioteca simile alla navata centrale di un'enorme cattedrale, ricca di libri di ogni genere, ordinati per materia e autore: i volumi erano sistemati perfino in scaffali volanti e in spazi protetti da spesse vetrine incorniciate nel pavimento.
Il Reparto 'Oltrevita' era segnalato da un cartello lampeggiante a forma di zampa felina, a circa metà della struttura.

Dopo un breve sguardo d'intesa Kitty e Bia raggiunsero l'ingresso del corridoio indicato, i cui confini si perdevano all'orizzonte.
Mentre camminavano si accesero delle torce; apparirono comode poltrone e scrivanie, dotate di guanti, lenti, e ogni altro accessorio per maneggiare i libri più delicati.

"Cominciamo da qui?" miagolò Bia con l'espressione di chi era tenuto a galla da tavoletta di legno in mezzo all'oceano. "In questo reparto ci sono migliaia di libri, cosa vuoi che sia...".
"Bé, ci sarebbe utile una guida che ci spiegasse come..." mormorò Kitty distrattamente.

Ad un tratto, un grosso manoscritto planò lentamente dall'alto atterrando morbidamente sulle zampette di Kitty e Bia, senza procurare particolari problemi: ormai le due studentesse erano abituate ad avere a che fare con sorprendenti libri stregati.
Il più bizzarro di tutti si trovava nel Reparto Proibito della Biblioteca degli studenti umani: si trattava di un libro sul Diritto Magico di Famiglia, che bramava di sposarsi e avere figli con un'enciclopedia di Pediatria donata dalla Ex Preside Dylis Derwent.

"Oh, miao...'Guida Pratica alla Ricerca dei libri magici nel Reparto Oltrevita'!" esclamò Bia ritrovando in quel titolo un barlume di speranza. "Su, leggi!...Cosa miagola a pagina uno?".
"Ehm...'Chiunque decida di intraprendere uno studio accurato sull'Oltre, può iniziare a perdere il tempo prezioso della propria vita sfogliando il famoso libro, a pagine bianche, intitolato 'L'Oltre oltre le parole: ogni frase scritta è andata Avanti' " mormorò Kitty con stupore.
"Argghh!...Se non c'è scritto niente, è inutile leggerlo!!!" sbottò Bia sentendosi presa in giro. "Ma che razza di libri ci sono in questa...".
"Calmati, Bia!" la interruppe Hope proseguendo la lettura. "...'In alternativa, il saggio lettore che scelga di comprendere prima il creato magico, per poi aspirare a percepire un infinitesimo frammento d'illuminazione dell'Oltre, può accedere al manoscritto dal titolo 'Cronache della Creazione del Mondo Magico'... Si raccomanda di 'richiamarlo' dalla sua pigrata millenaria per mezzo della parola magica utilizzata dall'ultimo possessore. In caso contrario, la ricerca del libro potrebbe richiedere nove vite, e un Oltrevita!".
"Lo sapevo...una parola magica per stanarlo, dannazione! Andremo avanti e indietro in eterno in questo maledetto corridoio" brontolò Bia inviperita. "Chi sarà stato il suo ultimo possessore?".
"Il Quinto Fondatore di Hogwarts, presumo" miagolò Tiffany sorridendo. "Siamo vittime di una manipolazione...anzi, di una sua zampipolazione, ah, ah, ah!".

All'improvviso, alle loro spalle, un altro libro si era messo a ridere a crepapelle, e le studentesse si voltarono impaurite, i collari attivati.

"Relax, miao!...Ho pensato bene di risparmiarvi le fatiche di lunghi decenni di ricerche, scscsc!" miagolò il Mago Violafucsia rivelandosi alle feline. "La parola magica è....'Micio, Micio'!".
"Micio, Micio...tutto qui? Per la barba della gatta di Merlino!" gridò Kitty scuotendo la testa.
"Tutto qui!" replicò il Libro Stregatto degli Stregatti prima di cominciare a sparire. "Parole così semplici che non l'avreste mai pensate, scscsc!...'Micio, Micio' ".

Di colpo quattro grosse piastrelle del pavimento che formavano il simbolo della Scuola di Hogwarts scomparvero, rivelando un vano rettangolare sottostante.

                                

Dal buio dell'antro una piccola cuccia dorata balzò fuori zampettante: il manoscritto misterioso attendeva adagiato sotto un'elegante coperta di seta ricamata...color violafucsia.
Sulla testata della cuccia c'era una scritta in Rune Antiche, impreziosita da figure e simboli di animali fantastici e oggetti magici.

"Hai studiato Rune Umane e Feline, vero Bia?" miagolò Kitty preoccupata.
"Si, si...felice di rendermi utile!" rispose Bia mettendosi a lavoro. "E' una specie di avviso...'maneggiare o zampeggiare con cura' ".

Ben presto scoprirono che anche il libro era stato interamente scritto in Rune Antiche, ma non si persero d'animo, iniziando immediatamente la traduzione con la dovuta perizia.

Dopo circa mezz'ora, mentre Serpeverde stava conducendo la partita contro Grifondoro con il risultato di quaranta a dieci, Bia finì di tradurre le prime pagine.
Nonostante i diversi dubbi interpretativi, la studentessa cercò di dare un senso alle Rune, e iniziò a leggere il primo breve capitolo: "In principio, 'Magico' e 'Non Magico' erano una cosa sola, un'Entità primordiale vagante, alla ricerca di nuovi punti di contatto e di equilibrio con l'universo, in un viaggio che sembrava non avere fine.
Errando senza meta, l'entità divenne consapevole di non appartenere del tutto a quell'universo, alla realtà dei viventi: il suo posto era in un altro luogo...Avanti, nell'Oltre.
Comprese che il suo viaggio stava concludersi, proprio perché l'acquisizione della coscienza di sé era semplicemente l'inizio di altro. Fu allora che...".

"Chi ha scritto questa robaccia, miao?" domandò Kitty interrompendo bruscamente la lettura.
"L'autore è ignoto" rispose Bia riprendendo fiato.
"In ogni caso, doveva essersi scolato parecchio Whisky Incendiario" aggiunse l'amica esasperata. "Secondo te è il parto di un antico delirio?".
"Se chi l'autore fosse stato ubriaco o delirante, saremmo qui per niente" replicò Bia sbuffando. "Ma io sono miagolamente ottimista di natura; cerchiamo di avere un po' di pazienza...e fede!".

Seguì un attimo di riflessione, poi Bia riprese: "...Fu allora che comparve un luogo ospitale per la vita, dove 'Magico' e 'Non Magico' avrebbero raggiunto l'equilibrio perfetto attraverso un processo di separazione. L'Entità aveva 'vita' dentro di sé, ma non ne comprendeva il motivo, perché sentiva anche di non essere vita, di essere altro. Eppure, intuiva che il suo scopo era connesso alla vita stessa. Si ritrovò suo malgrado a contemplare un mondo che faceva parte di un universo che lei non aveva creato. Inevitabilmente, si pose alcune domande fondamentali: chi era il suo Creatore e perché era stata creata? Così l'Entità pensò a se stessa come a un altro universo, ricco di elementi contraddittori, in eterna lotta fra loro: il bene e il male, la vita e la morte, la luce e l'oscurità, il Magico e il Non Magico...".

"Pausa, tempo!...Il pianeta è la nostra Terra, a quanto pare" miagolò Kitty venendo in aiuto all'amica in affanno. "Ma non si narra dell'esistenza di gatti, stregatti, o altri felini".
"Non si parla neanche di umani" obiettò Bia facendo spallucce. "La creazione riguarda tutte le specie viventi".
"D'accordo, ma non ci miagola chi è il Creatore" osservò Kitty delusa.
"Desideravi conoscere l'indirizzo di casa per spedirgli un gufo postale?" chiese Bia scuotendo la testolina. "Ah, Dennis diventerebbe geloso!".
"Adoro stare insieme a te" sogghignò Hope imbarazzata. "Mi ricordi i miei limiti e mi rimetti sempre al mio posto".
"Sia ringraziato il Fantasma di Merlino!" replicò Bia seccamente.

Seguì una breve esplosione di risate. Poi Bia decise di continuare la lettura dell'ultima parte del primo capitolo e miagolò: "Ben presto, l'Entità avrebbe lasciato il mondo reale per raggiungere l'Oltre, ma prima, l'unione di opposti doveva cessare: era necessario separarli, separarsi. Così Il 'Magico' e il 'Non Magico' si dispersero nel mondo dei vivi.
Inconsapevoli che avrebbero fatto ritorno da dove avevano avuto origine, affinché il ciclo potesse continuare attraverso altra creazione. E dopo sette giorni, l'Entità trovò la pace... Avanti nell'Oltre, divenendo Oltre".

"Insomma...è un vero miracolo andare 'oltre' con la traduzione" brontolò Kitty con il pelo arruffato. "Che ne miagoli di queste farneticazioni?".
"Devo riflettere..." miagolò Bia prendendo tempo. "Sette è il numero magico per eccellenza, ma anche altro...trovare la pace...andare Avanti...divenire Oltre...".
"Devo fare pipì..." mormorò Kitty ridacchiando.
"Non ora, Hope!...Sembrano frasi prive di senso" commentò Bia sbuffando. "In breve, sono quelle che il Professor Stregatto definisce 'Le Grifondorate della Vegliarda', riferendosi alle complesse spiegazioni date dalla professoressa McGranitt durante le lezioni di Trasfigurazione".
"Oh bé, il direttore non ha tutti i torti" concluse Kitty pacatamente.
"Tornando a noi..." riprese Bia incerta. "Siamo di fronte a un libro che illustra come il 'Magico', il 'Non Magico', e forse anche l'elemento 'Religioso' siano collegati tra loro da un filo invisibile"
"Invisibile, miao?...Ma ciò che è 'Magico' lo puoi 'toccare' con zampa" obiettò Kitty un po' scettica. "Un Miagolo-Petrificus Totalus ti immobilizza, è un dato di fatto. Lo percepisci negli effetti!".
"Anche il mondo 'Non Magico' è fattuale" replicò Bia stizzita. "Ma l'Amore non puoi né toccarlo, né vederlo, ma sai che fra te e Dennis esiste: lo senti dentro il tuo cuore. Perché tu hai...".
"Fede?" domandò Kitty quasi confessando quella parola a se stessa.
"Ci sei arrivata!" esclamò Bia eccitata. "Non era difficile, vero!".
"Con tutto il rispetto...cosa c'entrano le Cronache della Creazione e l'Oltre con i Quattro Collari dell'Apocalisse e il Portale del'Arco di Pietra dal Velo Nero?" chiese Tiffany zampettando avanti e indietro nel corridoio. "Dovrei forse morire e andare Avanti per saperne di più?".
"Non saprei, ma anche il Portale e i Collari fanno parte del mondo 'Magico' e della 'Creazione' " replicò Bia. "Naturalmente, andando Avanti..."
" 'Avanti'?...Io non voglio morire così giovane!" piagnucolò Hope equivocando il senso della frase dell'amica. "Non desidero passare una 'vita da Fantasma' e giocare ad 'Affoga le studentesse' con Mirtilla Malcontenta".
"Forse" continuò Bia incrociando nervosamente le zampette, "andando avanti con la traduzione del secondo capitolo...".
"Ahhh, scusami Bia! Sono un po' nervosa" miagolò Kitty tentando di rilassarsi. "Se non avessi te...".
"Avresti dovuto prendere ripetizioni di Rune Antiche per il resto della tua vita" sogghignò Bia stiracchiandosi sul pavimento. "Portiamoci via il libro, uff-miao! Continueremo la traduzione nei prossimi giorni".
"Bene, allora...pausa pranzo!" miagolò Kitty prelevando dal suo zaino un piccolo contenitore per alimenti. "Ho preparato un pasticcio ai Funghi Porcini Invisibili, hi, hi, hi!".
"A miagolarti la verità non sento alcun sapore di funghi!" esclamò Bia dopo aver assaggiato qualche boccone. "Si dovrebbe sentire almeno il gusto del cibo invisibile, giusto?".
"Li ha raccolti Hagrid nella Foresta Proibita" precisò Hope incerta. "Mi ha miagolato di aver fede: il sapore si manifesta in bocca solo dopo averli digeriti".
"Come, miao?" chiese Bia allibita.
"Hagrid mi ha spiegato che i Funghi Porcini Invisibili non puoi né toccarli, né vederli, ma sai che esistono; li senti dentro il tuo pancino. Perché hai...".
"Fede, eh?...Rubeus non si diverte solo a fare incroci con Animali Fantastici per ottenere creature bizzarre come gli Schiopodi. Ultimamente si è dato anche alla Micologia Magica" la interruppe Bia rassegnata, "per la nostra disperazione!".

                                

Intanto, mentre Kitty e Bia stavano proseguendo le ricerche nella Sala Comune di Violafucsia, la squadra di Grifondoro aveva appena vinto la partita di Quidditch contro Serpeverde.
Eppure le emozioni non erano finite: una provocazione di Draco Malfoy sul campo di gioco aveva dato origine ad rissa, nella quale erano rimasti coinvolti Harry, Fred e George.
Purtroppo, il Decreto Didattico numero venticinque aveva da poco conferito all'Inquisitore Supremo di Hogwarts la massima Autorità sulle punizioni riguardanti gli allievi della scuola, compresa la facoltà di alterare le punizioni comminate e sopprimere i privilegi concessi da altri membri del personale docente.
Così, 'scavalcando' la direttrice di Grifondoro, la Professoressa Umbridge punì Harry, Fred e George con la 'squalifica dal gioco del Quidditch a tempo indeterminato'.

"Squalificati" mormorò Angelina con voce sepolcrale, quella sera nella Sala Comune. "A vita. Niente Cercatore e niente Battitori...ora che accidenti facciamo?".

Non pareva che avessero vinto la partita. Ovunque Harry guardasse, c'erano facce sconsolate e furiose; la squadra era sprofondata nelle poltrone attorno al fuoco, tutti tranne Ron, che non si vedeva dalla fine dell'incontro.

"Cosa farebbe Pietra se lo squalificassero a vita dalle cucine di Hogwarts?" chiese Daisy Stregatta alla sua amica mentre spiavano gli studenti appollaiate sul davanzale della finestra.
"Miao...una punizione simile configurerebbe un'ipotesi di 'istigazione al suicidio felino'!" rispose Eileen Scintille sogghignando.
"Oh...sta arrivando Weasley! Sento il debolissimo rumore dei suoi passi" notò Daisy indicando l'interno Sala. "Non ha giocato la migliore partita da Portiere, ma il risultato è quello che conta".
"Esatto! In fondo, il Quidditch è un gioco di squadra" osservò Eileen annuendo. "Ma stasera abbiamo almeno una buona notizia: il ritorno Hagrid!".

Un cigolio del ritratto della Signora Grassa aveva preannunciato l'entrata di Ron in Sala Comune. Era molto pallido e aveva neve sui capelli.
Quando vide Harry e Hermione si fermò di botto, rispondendo vagamente alle loro domande.
Poi, fissandosi i piedi, Ron manifestò l'intenzione di dare le dimissioni dalla squadra di Quidditch.

"Se ti dimetti" rispose Harry stizzito, "resteranno solo tre giocatori in squadra". E quando Ron lo guardò perplesso spiegò: "Mi hanno squalificato per il resto della vita. E anche Fred e George".
"Cosa?" urlò Weasley.

Hermione gli raccontò tutta la storia, dal momento che Harry non sopportava più di ripeterla.
Nelle vicinanze Pietra e Conan erano accucciati vicino al fuoco del camino con le cappottine invisibili invernali...a pelo lungo.

"Potter ha colpito Draco con un pugno allo stomaco, un bel diretto!" miagolò lo Stregatto eccitato. "E tu come avresti reagito a quelle stupide offese?".
"Cosa ha detto Malfoy di così grave?" chiese Conan incuriosito.
"Che la casa di sua madre puzzava" miagolò Pietra sospirando. "E che il porcile degli Weasley, dove lui adora trascorrere le vacanze estive, glielo faceva tornare in mente".
"Oh...avrei reagito con miagolante signorilità e proporzionalità" mormorò Scintillo in fervida attesa della merenda di mezzanotte, "D'altra parte, è sconsigliato 'cruciare' qualcuno prima dei pasti e delle pigrate: è stato dimostrato che l'eccesso di legittima difesa toglie l'appetito e il sonno".
"E' colpa dei sensi di colpa?" chiese Pietra con un gioco di parole.
"Si, se l'offensore sopravvive" replicò Scintillo sbadigliando. "Ti senti responsabile di aver ecceduto poco e, soprattutto, di averlo lasciato vivere, eh, eh, eh!".
"Per me sei sempre stato eccessivamente eccessivo" miagolò Pietra serio. "Non hai niente da rimproverarti".
"Grazie, Pietra" replicò Conan sentendosi più sereno. "Ora mi sento miagolamente meglio: adoro le terapie di gruppo con te".

Mentre Harry e Ron chiarivano i propri stati d'animo, Hermione si alzò e andò alla finestra, lontano dalla discussione, a guardare la neve che vorticava contro i vetri.
Al di là dei bianchi fiocchi cadenti, l'attenzione della ragazza fu richiamata dalle figure di Eileen e Daisy.
Erano apparse per pochi secondi indicando insistentemente qualcosa nel parco del castello.
Più precisamente le zampette delle stregatte erano rivolte in direzione della capanna illuminata del Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts.

"Senti, smettila, d'accordo?" sbottò Harry. "Va già abbastanza male senza che ti addossi la colpa di tutto!".
"Non mi sono mai sentito peggio in vita mia" disse Ron con voce sorda.
"Benvenuto nel club" rispose amareggiato Harry.
"Bé" intervenne Hermione, con la voce che tremava appena. "Io so una cosa che potrebbe farvi star meglio tutti e due".
"Ah, si?" chiese Harry scettico.
"Si" rispose Hermione, voltando le spalle alla finestra nera come la pece e bagnata di neve, con un sorriso che le si allargava sul volto. "Hagrid è tornato".

                                                                     

Harry si precipitò immediatamente a prendere il Mantello dell'Invisibilità e la Mappa del Malandrino nel suo baule.
In pochi minuti, i tre raggiunsero l'amico barbuto, che aveva appena fatto ritorno in pessime condizioni.

Con un certo disagio, Hagrid ammise di essere stato con Madama Olympe Maxime in missione: si trattava di portare un messaggio di pace e amicizia da parte di Albus Silente al 'Gurg' dei Giganti, allo scopo di favorire un'eventuale alleanza contro Voldemort.
Ma anche il Signore Oscuro aveva inviato i Mangiamorte per lo stesso motivo, riuscendo a vanificare le speranze dell'Ordine della Fenice.

Infine, in tarda serata, Rubeus ricevette la visita non troppo inaspettata della Professoressa Umbridge.
Di conseguenza, Harry, Ron e Hermione furono costretti nascondersi sotto il Mantello dell'Invisibilità.
Ben presto la conversazione tra i docenti si trasformò in un vero e proprio interrogatorio: i sospetti di Dolores sullo svolgimento di attività segrete del collega erano evidenti.

"Dove è stato?" domandò la Umbridge, interrompendo con freddezza il balbettio di Hagrid.
"Dove sono..." balbettò ancora il povero Rubeus.
"Stato, si" insistette lei. "La scuola è cominciata due mesi fa. Un'altra insegnante ha dovuto coprire le sue lezioni. Nessuno dei suoi colleghi ha saputo darmi informazioni. Non ha lasciato un recapito. Dove è stato?".
"Eh...sono stato via per motivi di salute" rispose lui.
"Motivi di salute" ripeté la professoressa Umbridge. I suoi occhi vagarono sul volto pallido e gonfio di Hagrid; gocce di sangue di Drago cadevano lentamente e silenziose sul suo panciotto. "Capisco".
"Si" confermò Hagrid. "Un po' d'aria fresca, sa...".
"Si, immagino che per un guardiacaccia l'aria fresca sia una cosa rara" disse melliflua la Umbridge.

L'unica porzione della faccia di Hagrid che non era né nera né violacea arrossì.
Intanto, sotto il mantello dei Grifondoro, un piccolissimo Pietra Stregatto in formato 'Doxy' era apparso sulla spalla di Hermione.

"Un giorno ti insegnerò questo incantesimo, ghghgh!" miagolò Pietra nell'orecchio di Hermione, che aveva trattenuto a stento un urlo di paura. "Sai, è difficile volare usando la coda al posto delle ali".
"Perché non fate qualcosa per allontanare quella donna da Hogwarts?" mormorò Harry con un espressione accusatrice. "Sarebbe più utile in questo momento...".
"Già...non dovreste proteggere Harry, voi altri?" sibilò Hermione afferrando e mostrando la mano del suo amico, dove erano ancora ben visibili i segni inflitti dalla punizione della Umbridge.
"Non possiamo licenziarla per scarsa simpatia" miagolò un piccolo Conan improvvisamente apparso sulla spalla di Ron. "In questo momento, neanche il Preside ha l'autorità per farlo".
"Inoltre, è vietato sfidare a duello un collega. Non che non ci abbia provato, miao!" continuò lo Stregatto sbuffando. "Lo miagola il datato Regolamento scolastico. Da riformare, ovviamente".
"Potreste metterla temporaneamente fuori gioco" suggerì Ron con un ghigno sinistro. "Un piccolo infortunio sul lavoro...".
"In tal caso, il Ministro s'insospettirebbe ancora di più; invierebbe una squadra di Auror, e forse, un sostituto peggiore di lei" miagolò Conan sottovoce.
"Un sostituto peggiore?" domandò Hermione sottovoce. "Dovrebbero fare un concorso particolarmente selettivo per trovarlo!...Forse lo vincerebbe Bellatrix Lastrenge?".
"Ad ogni modo, significherebbe mettere Albus Silente in difficoltà" concluse Conan tirando un pizzicotto sulla guancia di Ron.
"E poi, le sue lezioni sono solo teoriche" osservò Harry lanciando un'occhiata a Ron. "E' impossibile infortunarsi aprendo il libro di Wilbert Slinkhard senza fare pratica".
"Dunque, la posizione di Dolores Umbridge è da considerarsi 'inattaccabile' " osservò Hermione spazientita. "Cosa suggerite, allora?"
"Per il momento...dovete convincere Hagrid a non a portare 'argomenti' pericolosi alla prossima lezione" miagolò Pietra iniziando a scomparire a piccoli pezzi. "A meno che non ci sia una Manticora di bocca buona disposta a mangiarsi la Umbridge, ghghgh!".
"Diversamente Hagrid andrà in verifica a seguito dell'ispezione, procurandole su un piatto d'argento elfico i gravi motivi per cacciarlo!" sibilò Conan muovendo le orecchie in segno di saluto.

Quando l'Inquisitore Supremo se ne andò sbattendo la porta, i ragazzi trascorsero dell'altro tempo sotto il mantello, in attesa che l'insegnante si fosse realmente allontanata.

"Sta tornando al castello" sussurrò Hagrid. "Per la miseria...fa davvero ispezioni sui professori?".
"Si" rispose Harry togliendosi il mantello. "La Cooman è già in verifica".
"Ehm...che genere di cose intendi farci fare in classe, Hagrid?" chiese Hermione.
"Oh, non ti preoccupare, ho un mucchio di lezioni in cantiere" disse entusiasta Hagrid recuperando dal tavolo la bistecca di drago e schiaffandosela di nuovo sull'occhio. "Ho tenuto da parte un paio di creature apposta per l'anno del G.U.F.O.; aspetta e vedrai, sono una chicca".

Inutile dire che ogni 'creatura magica' che la Granger riteneva 'pericolosa' da introdurre a lezione, specialmente in presenza della Umbridge, Rubeus Hagrid l'avrebbe giudicata 'interessante': i Porlock e gli Knarl erano certamente meno problematici rispetto agli Schiopodi, ma estremamente soporiferi.

"Hagrid...ti prego" lo supplicò Hermione con un nota di autentica disperazione nella voce. "La Umbridge cerca solo una scusa per liberarsi di tutti gli insegnanti che secondo lei sono troppo vicini a Silente. Per favore Hagrid, insegnaci qualcosa di noioso che sia nel programma del G.U.F.O.".

Ma chiedere a Rubeus di insegnare qualcosa su un Porlock era come tentare di assumere Pietra Stregatto per fare il 'dog sitter' di un cucciolo di cane a tre teste.
Hagrid si limitò a sbadigliare sonoramente e a lanciare uno sguardo di desiderio al grande letto nell'angolo.
Purtroppo, quella sera, le preghiere della ragazza non ebbero buon esito, e neanche il giorno dopo.

"Nessuna persona sana di mente studierebbe gli Knarl invece delle Chimere" aveva risposto Hagrid a Hermione la domenica mattina chiudendo l'argomento.

                                

Mercoledì sera, il giorno successivo all'ispezione, gli stregatti si riunirono con il Preside e i direttori delle Case ordinarie nella Torre di Astronomia, per fare il punto della situazione: l'Inquisitore Supremo stava mettendo a dura prova la pazienza degli insegnanti.

"Ciò che la Umbridge ha annotato sul conto di Hagrid è miagolamente intollerabile" miagolò Conan zampettando avanti e indietro davanti ai colleghi.
"E non solo perché il Ministero classifica i Thestral come animali pericolosi!" esclamò Pietra incupito.
"E' quella donnaccia che dovrebbe essere classificata pericolosa, come la sua lingua tagliente!" proseguì Daisy battendo un pugno sul palmo dell'altra zampetta.
"Ebbene, miao, posso sfidarla a duello, adesso?" chiese Pietra per l'ennesima volta. "Anche dopo la merenda di mezzanotte andrebbe bene...".
"No" rispose Silente pacatamente.
"Prometto di non farla soffrire" insistette lo Stregatto con le zampette congiunte in segno di preghiera. "Non più del dovuto".
"No, Pietra" ribatté Silente manifestando una calma olimpica.
"Ehm, ehm...possiamo sapere cosa ha scritto esattamente la professoressa Umbridge sul conto di Rubeus?" chiese Pomona Sprite preoccupata.
"Ha affermato che lui...'deve fare ricorso a gesti elementari...sembra dotato di scarsa memoria a breve termine...manifesta piacere all'idea della violenza...e che gli allievi sono troppo intimiditi per ammettere di avere paura degli Animali Fantastici oggetto delle sue lezioni' " disse Silente leggendo gli appunti di una copia del rapporto che l'Inquisitore Supremo stava per inviare al Ministero, fedelmente trascritti in segreto dall'Agente Grattastinchi.

"Bé, si tratta di un profilo psicologico più confacente a Pietra e a Conan" miagolò Eileen ridacchiando.
"Convengo!" esclamò la McGranitt mortalmente seria.
"A proposito di violenza sulle cose...la loro magia esplosiva praticata per aprire lattine di trippa è diventata leggenda fra gli studenti felini" aggiunse Daisy lanciando uno sguardo d'intesa a Scintille.
"Insomma, non è necessario un 'Confringo' per aprire una scatola di alluminio" osservò il Professor Vitious scuotendo la testa. "Basta utilizzare un semplice apriscatole babbano, in vendita nei migliori supermercati di Londra".
"Davvero?" mormorò Pietra incuriosito.
"Ma consultare il manuale di Babbanologia era chiedervi troppo" commentò Minerva aspramente. "Utensili per cucinare, pagina 394".
"Facile da ricordare" osservò Severus Piton alzando un sopracciglio. "Basti pensare alle bestie notturne del mio manuale preferito per insegnare Difesa contro le Arti Oscure".
"Miao, non potevate suggerircelo prima?" domandò Pietra con aria vagamente frustrata.
"Non avete idea di quanta trippa è esplosa in aria finendo appiccicata ai soffitti" mormorò Conan mettendosi le zampe sulla fronte.
"Allora...un problema di ordine pratico è stato risolto, a quanto pare" sibilò Piton soave. "Tuttavia la permanenza di Rubeus Hagrid a Hogwarts resta incerta, per non parlare di quella della Professoressa Cooman".
"Vero Severus, dovrò inventarmi qualcosa" replicò il Preside meditabondo. "Se non ce altro, la riunione è terminata. Restino solo Pietra e Conan per ulteriori comunicazioni di servizio; gli altri possono ritornare ai loro impegni".

Quando i direttori e le stregatte lasciarono la Torre di Astronomia, Albus Silente si avvicinò lentamente ai professori felini tenendo in mano un piccolo foglio di pergamena stropicciata.

"Ho predisposto i turni notturni di sorveglianza per il mese dicembre" disse Silente indicando una data nel foglio. "Farete la guardia insieme ad Arthur Weasley proprio in questo giorno".
"Agli ordini!" miagolarono in coro gli stregatti inchinandosi come Elfi.
"State molto attenti" aggiunse l'anziano mago manifestando un pizzico di preoccupazione. "L'Ufficio Misteri non è più un luogo sicuro e la Stanza delle Profezie meno che mai".
Poi la pergamena prese fuoco fra le mani del Preside incenerendosi all'istante.

                                

L'ultimo incontro nella Stanza delle Necessità dell'Esercito di Silente prima delle vacanze natalizie fu dedicato a un ripasso generale del lavoro già svolto.
Del resto, come osservò ragionevolmente Harry, non aveva senso cominciare qualcosa di nuovo senza che potessero riunirsi per tre settimane.

Nello stesso giorno, Kitty e Bia stavano ancora lottando con l'antico Manuale per comprendere il significato del titolo del secondo capitolo.
In confronto, la traduzione del testo precedente era stata una passeggiata in un prato d'erba gatta: due settimane di intenso lavoro non erano bastate a tradurre un semplice rigo.
Ovviamente le giovani feline erano sull'orlo miagoloso di una miagolante crisi di nervi.

All'improvviso Bia miagolò: "Ci sono arrivata!".
"Dove?" domandò Kitty assonnata, sfogliando pigramente un vocabolario di Rune antiche feline. "Che cosa significano quei dannati scarabocchi che...".
"Cercavamo di tradurre la frase dandole un senso compiuto, ma questo titolo non ha alcun significato particolare" la interruppe Bia ridacchiando. "E' solo un nome!...'Hadrian' ".
"Hadrian's Wall?" chiese Kitty senza aver mai degnato di uno sguardo il secondo capitolo. "Il famoso...Vallo di Adriano?".
"Esatto...è il nome dell'antica fortificazione romana costruita in Gran Bretagna" confermò Bia meravigliata. "Ma come facevi a sapere che si riferiva al Vallo?"
"Oh bé, durante la preparazione alla seconda prova del Torneo Quattrogatti ebbi l'occasione di leggere un manoscritto intitolato 'Il Libro dei Misteri Miagolanti di Hogwarts: la Casa di Violafucsia tra storia e leggenda', volume primo e mezzo" spiegò Kitty, le palpebre abbassate. "Il testo miagolava di una pergamena ritrovata in un punto imprecisato dell'Hadrian's Wall".
"E' vero, ora ricordo; l'ho letto anch'io. Si tratta di un'opera scritta dal professor Sfigattus McGufic, il più grande archeologo e storico stregatto mai esistito!" esclamò Bia estasiata. "Lui ha dedicato nove vite alla sua materia, e poi, ha fatto la stessa fine del Professor Ruf!".
"Sono proprio scelte di vita...e di morte, hi, hi, hi!...Ehm, ricordo di aver letto che il Professor Sfigattus affermava l'esistenza di una Pergamena di Hadrian's Wall, dove era descritto uno scrigno di Onice Nero, lo Scrigno dei Mormorii. Il testo è quasi illeggibile e il suo fantasma non ama miagolare dell'argomento con gli studenti" miagolò Kitty stiracchiandosi sul pavimento. "Credo che gli sia stato proibito...".
"Eureka-miao!" esclamò Bia al settimo cielo. "Ma non capisci?".
"Cosa dovrei capire?" domandò l'amica sfiancata.
"E' probabile che la Pergamena di Hadrian's Wall sia solo un'antica copia del testo originale, ovvero del secondo capitolo che stiamo tentando di tradurre" spiegò Bia saltellando dappertutto.
"Sei un genio!!!" urlò Hope felice.
"E a parte le difficoltà interpretative" continuò Bia con fare incoraggiante, "il testo originale è in buone condizioni".
"Quindi...il libro di McGufic, già tradotto in miagolese, potrebbe aiutarci" concluse Kitty riprendendo vigore.
"Zampetta a prenderlo di corsa!" miagolò Bia piena di eccitazione. "Voglio finire la traduzione prima di Natale".

Prima che l'amica potesse finire di gustarsi un tramezzino al ratto selvatico, Kitty era già di ritorno dal 'Reparto Miagolamente Proibito' della Biblioteca felina.
Forse Hope non era una cima in Rune Antiche, ma era pur sempre 'la Spada Vivente'.

"Eccolo qua" miagolò Kitty cogliendo di sorpresa l'amica. "E adesso?".
"Inizia a leggerlo...lentamente..." mormorò Bia riprendendo in zampa le Cronache sulla Creazione del Mondo Magico. "Coraggio, ti seguirò sul testo originale, Runa per Runa".

Ritrovata la pagina giusta Kitty fece del suo meglio per leggere il testo scritto a zampa: la calligrafia era terribile.
Eppure, quasi contemporaneamente, Bia tradusse il capitolo al meglio delle sue capacità.

Il contenuto rivelato fu il seguente: "Tra i più importanti oggetti del 'Mondo Magico', abbiamo lo 'Scrigno dei mormorii'. Esso contiene i Quattro Collari dell'Apocalisse appartenenti a colui che è destinato a divenire il Guardiano dell'Oltre e Custode dell'Arco di Pietra. L'immenso potere che ne scaturisce non può essere controllato da anima viva, se non attraverso uno dei Doni della Morte. In mancanza del dono, la creatura che oserà indossarli pagherà con la propria vita".

"Miao...per quale ragione sono stati creati tutti questi 'elementi magici'?" domandò Hope, come se quella domanda esaurisse da sola l'argomento. "I Collari dell'Apocalisse...l'Arco di Pietra...i Doni della Morte".
"Forse la risposta è nel terzo capitolo" replicò Bia mordicchiando con avidità ciò che rimaneva del suo tramezzino.
"Che mi aiuterai a tradurre, hi, hi, hi!" ridacchiò Kitty piena di speranza.
"...Opo le ...acanze di Napale!" brontolò Bia con la bocca piena.
"Viva le vacanze!" esclamò Kitty richiudendo il libro.
"D'altra parte, miao, senza il leggendario Scrigno dei Mormorii questa fatica è solo fine a se stessa; è pura accademia" miagolò Bia con un'espressione rassegnata, "oppure semplice curiosità!".
"Giusto Bia!" miagolò Kitty sogghignando. "Ma si dà miagolamente il caso che io abbia quello scrigno, e tu dovrai anche aiutarmi ad aprirlo".

                                                            

Quella sera, le decorazioni natalizie dell'Infermeria erano già state montate da Dobby.
Tra gli addobbi più curiosi c'era un grosso medaglione dorato pendente dal soffitto, in cui appariva il ritratto spelacchiato del direttore della Casa di Violafucsia sogghignante, accompagnato dalla scritta: "BUON NATALE PIETRA STREGATTO, DAISY STREGATTA CONAN SCINTILLO, EILEEN SCINTILLE, SIGNORI E SIGNORE".

Nel frattempo, l'ultima lezione di dicembre dell'Esercito di Silente stava volgendo al termine.
Prima di congedare i suoi amici, Harry promise che, al ritorno dalle vacanze, avrebbero imparato incantesimi più impegnativi, compreso l'Incanto Patronus.
Poi, rimase da solo con Cho nella Stanza delle Necessità, e il tempo sembrò fermarsi.
Harry fece ritorno in Sala Comune di Grifondoro solo mezz'ora dopo: il suo primo bacio alla bellissima studentessa di Corvonero lo aveva lasciato sotto shock.

Giunto vicino al camino, il giovane mago conversò brevemente con Ron e Hermione sui suoi sentimenti verso Cho, sui pensieri che quest'ultima aveva ancora per il povero Cedric Diggory, e sul rapporto di 'piuma' tra Hermione e Viktor Krum, di cui Ron era geloso.
Infine, augurata la buonanotte, si ritirò nel dormitorio; posò gli occhiali sul comodino e s'infilò nel letto.
Neville respirava rumorosamente. Un gufo tubò nel buio.
Harry cominciò a sognare di essere nella Stanza dell'ES con Cho, ma poi il sogno cominciò a cambiare.

Invece a Londra, al nono livello del Ministero della Magia, Arthur Weasley, Pietra Stregatto e Conan Scintillo si erano appena divisi i compiti di sorveglianza per ispezionare ogni stanza dell'Ufficio Misteri.

"Hai già finito di controllare la Stanza dello Spazio, Pietra?" chiese il Signor Weasley bloccando uno sbadiglio sul nascere.
"Si miao, ho finito di galleggiarci un minuto fa, tirando qualche zampata alle miniature dei pianeti, ghghgh!" sghignazzò lo Stregatto aggiustandosi il ciuffetto arruffato. "Anche la Sala delle Profezie è stata ispezionata: la famigerata 'arma' è sempre lì, al suo posto. Ehm...intendevo la profezia che parla di Potter...".
"Bene, bene!... Io ho controllato la Stanza del Tempo e l'Aula Dieci. Ho trovato solo una gomma da masticare appiccicata sulla sedia del Presidente del Wizengamot" rispose Arthur soddisfatto. "E tu Conan?".
"La stanza dell'Amore è sempre chiusa, mentre la Stanza della Morte è deserta" miagolò Scintillo assonnato. "Nella Stanza dei Pensieri i cervelli sembrano impegnati in un tranquillo 'Brainstorm', eh, eh,eh!".
"Ah, si direbbe una serata tranquilla!" esclamò il padre di Ron mettendosi seduto sul pavimento del corridoio. "Allora, inizio il primo turno di riposo".
"D'accordo, miao!" miagolò Conan grattandosi la testolina. "Ricomincerei il giro dalla Stanza del Tempo, se siete d'accordo".
"Perché proprio da quella?" chiese Pietra incuriosito. "Quando c'entro mi dà sempre la sensazione di perdere tempo, muahahahahahahah!".
"Ci abbiamo lasciato il cestino da picnic di Molly!" spiegò Scintillo. "Non vedo l'ora di sgranocchiare qualcosa".
"Giusto!...Non perdiamo tempo!" replicò Lo Stregatto fregandosi le zampette. "Procediamo a ispezionare anche il cestino".
"Ti portiamo qualcosa, Arthur?" domandò Conan con aria di complicità. "Un Hamburger in salsa 'Nottetempo' ?".
"Preferirei una grossa tazza del buon caffè di Molly" disse il Signor Weasley stropicciandosi gli occhi. "E due zollette di zucchero, grazie".

Purtroppo, mentre gli stregatti stavano zampettando allegramente nella stanza adiacente, le palpebre di Arthur Weasley cedettero e, in pochi secondi, l'uomo si addormentò.

Fu allora che, dalla parte opposta del lungo corridoio, un enorme serpente iniziò ad avanzare verso di lui.
Nello stesso istante, anche Harry Potter stava sognando di strisciare in quel luogo.
Poteva osservare il signor Weasley attraverso gli occhi di Nagini; voleva morderlo...dominò l'impulso...aveva cose più importanti da fare.

Intanto, nella Stanza del Tempo, Pietra e Conan avevano appena svuotato il cestino.
Vi trovarono un grosso Thèrmos pieno di caffé e diversi tramezzini.
Dopo aver lodato la premura di Molly, raccolsero le vivande e zampettarono di nuovo verso il corridoio, felici di servire una tazza di caffè al loro amico.

Ma il Signor Weasley si stava svegliando...un mantello argenteo gli cadde dalle ginocchia mentre balzava in piedi, e Harry osservò la sua sagoma tremula e sfocata ergersi contro di lui.
Vide che si sfilava la bacchetta dalla cintura...non aveva scelta...si levò dal pavimento e colpì, una, due, tre volte, affondando le zanne nella carne dell'uomo, sentendo le costole che si scheggiavano tra le sue fauci, il caldo fiotto di sangue...
L'uomo urlava di dolore...poi tacque...ricadde all'indietro contro la parete...il sangue schizzava sul pavimento...
La fronte gli faceva male da morire...sembrava che stesse per scoppiare...

"Harry, Harry!".

Aprì gli occhi. Ogni centimetro del suo corpo era coperto di sudore gelido; le coperte lo avvolgevano come una camicia di forza; gli sembrava di avere un attizzatoio rovente sulla fronte.

"Harry!"

Ron era chino su di lui, era molto spaventato. C'erano altre sagome ai piedi del letto. Harry si prese la testa tra le mani; il dolore era lancinante...si voltò su un fianco e vomitò oltre l'orlo del materasso.

Sentite le grida gli stregatti spalancarono di corsa la porta che accedeva al corridoio, trovando Arthur Weasley esanime a terra e il serpente che li fissava stupito.

"Non la passerai liscia, vigliacco squamato!" miagolò Pietra lanciando uno sguardo d'intesa a Conan. "Strategia 'Baseball Bat'...corretta al caffè!".
"Ricevuto!" replicò Conan posizionandosi dietro a Pietra. "Pronto alla battuta!".


Nagini e Pietra balzarono in aria uno contro l'altro nello stesso istante, ma lo Stregatto riuscì ad anticiparlo nella traiettoria guadagnando alcuni centesimi di secondo in volo.
E proprio nell'istante in cui Nagini stava aprendo la bocca per azzannarlo, Pietra gli infilò a forza in gola il Thèrmos d'acciaio di Molly cogliendolo di sorpresa.

Un rumore sordo annunciò che Nagini era ricaduta pesantemente sul pavimento insieme a uno dei suoi denti.

Contemporaneamente lo Stregatto atterrò a zampe unite sulla sua testa per poi saltare via, assumendo una posizione di difesa.
Un pezzo di tramezzino penzolava ancora dalla sua bocca: non era consuetudine dei membri dell'Ordine di Gattaca interrompere una merenda, neanche in battaglia.
Subito il serpente risputò fuori dalla bocca il contenitore metallico, seguito da un fiotto di sangue misto a del caffè.
Tuttavia, nella confusione, non si era accorto che Conan lo aveva aggirato alle spalle durante la caduta.
Convinto della propria superiorità, il serpente pensò di balzare di nuovo addosso a Pietra, soavemente impegnato a leccarsi la maionese sui polpastrelli.

Ma il secondo slancio fu bloccato a mezz'aria; il corpo del rettile si tese come una corda di violino, per poi ricadere a peso morto sul pavimento: era stato trattenuto per la coda dalla forte presa di Conan.
Nel giro di pochi secondi il serpente si ritrovò a roteare su stesso prima di essere scagliato contro una parete del corridoio con una violenza inaudita.

"Miao, se non c'era il muro avrei eseguito un 'fuoricampo', eh, eh, eh!" miagolò Scintillo fregandosi le poderose zampette.
"No...avresti fatto un 'fuori Londra'!" miagolò Pietra immaginandosi lo stadio dei Texas Cats Rangers che li applaudiva.

A quel punto, Pietra e Conan sfoderarono i micidiali artigli per porre fine al duello: l'uso della magia sembrava ormai superfluo.
Tuttavia, proprio in quell'istante, una figura 'quasi umana' si materializzò al fianco del serpente ferito.

"Pagherete a caro prezzo questo affronto" sibilò Lord Voldemort accarezzando la testa del suo serpente. "..E insieme a Harry Potter, perderete...perderete tutto!".

Pochi secondi dopo, il Signore Oscuro e Nagini lasciarono il Ministero della Magia, smaterializzandosi lentamente.
Pietra e Conan ritrassero gli artigli e restarono immobili senza lanciare incantesimi.
D'altra parte, il grado di probabilità di due stregatti di battere Lord Voldemort era estremamente basso; lo avevano già imparato nella battaglia combattuta al Cimitero di Little Hangleton, quando al duello avevano partecipato anche Eileen e Daisy.
In quell'occasione, ne erano usciti vivi per un pelo...anzi, per un ciuffo di peli e un mestolo magico. E non era il caso di sfidare la sorte due volte.

Inoltre, il soccorso ad Arthur doveva avere la precedenza assoluta: il morso di Nagini non lasciava rimarginare le ferite.
Senza l'intervento immediato di un Guaritore e l'assunzione delle adeguate pozioni, Arthur Weasley sarebbe morto dissanguato in breve tempo.
Così, il 'Criceto Patronus' di Pietra partì verso Hogwarts come un fulmine, per richiedere un primo soccorso a Eileen e Daisy.

                                    

Nel frattempo, a Hogwarts, la priorità di Harry era quella di avvertire Ron dell'aggressione a suo padre, ma non era facile scegliere le parole giuste.

"Tuo padre..." ansimò. "Tuo padre è stato attaccato...".
"Cosa?" chiese Ron senza capire.
"Tuo padre! E' stato morso, è grave, c'era sangue dappertutto".
"Harry, tu..." balbettò Ron incerto, "...stavi sognando...".
"No!" urlò Harry furioso; era essenziale che Ron capisse. "Non era un sogno...un sogno normale...io ero lì, l'ho visto...sono stato io".
"Harry, tu stai male" esclamò l'amico con voce spezzata. "Neville è andato a chiamare aiuto".
"Io sto bene!" tossì Harry pulendosi la bocca sul pigiama, sempre scosso da brividi incontrollabili. "Io non ho niente, è di tuo padre che ti devi preoccupare...dobbiamo scoprire dov'è, sta sanguinando, io ero...era un enorme serpente".

Poi si udirono passi affrettati su per le scale di più di una persona.

"Di qua professoressa" disse Neville.

La professoressa McGranitt entrò di corsa nel dormitorio, avvolta nella sua vestaglia scozzese, gli occhiali un po' storti sul naso ossuto.

"Cosa c'è Potter? Dove ti fa male?" disse la direttrice di Grifondoro.

"E' il papà di Ron" disse Harry felice di vedere un membro dell'Ordine della Fenice. "E' stato attaccato da un serpente ed è grave, io l'ho visto".
"Che cosa vuol dire, l'hai visto?" chiese la McGranitt, aggrottando le sopracciglia scure.
"Non lo so...dormivo e poi ero lì..." concluse il ragazzo.
"Vuoi dire che l'hai sognato?"
""No!" rispose Harry furioso. "Prima stavo facendo un sogno completamente diverso, una cosa stupida...e poi questo lo ha interrotto. Era vero, non l'ho immaginato. Il signor Weasley dormiva sul pavimento ed è stato attaccato da un serpente gigantesco, c'era un sacco di sangue, lui è svenuto, qualcuno deve scoprire dov'è...".

La McGranitt lo guardava attraverso le lenti storte come se ciò che vedeva la terrorizzasse.

"Non sto mentendo e non sono matto!" la supplicò Harry, quasi urlando. "Gliel'ho detto, io l'ho visto!".
"Ti credo, Potter" rispose brusca Minerva. "Mettiti la vestaglia, andiamo dal Preside".

                                  

Mentre la Professoressa McGranitt conduceva Harry e Ron nell'Ufficio di Silente, le stregatte si erano 'puffate' nel corridoio dell'Ufficio Misteri.
Avevano portato una valigetta piena di Pozioni Rimpolpasangue prese nell'armadio delle scorte di Piton e l'Agente Grattastinchi per fare la guardia all'ascensore.

"Presto, miao!!!...Chissà quanto sangue avrà perso!!!" miagolò Eileen rabbrividendo per il terribile spettacolo che si presentava davanti a lei. "Tieni gli occhi aperti, Arthur!...Devi bere la pozione! Mi senti?".

Subito Pietra e Conan sorressero per la schiena il signor Weasley , al fine di metterlo in condizioni di ingurgitare liquidi senza pericolo. Lui aprì lentamente gli occhi annuendo senza parlare.
D'altra parte, il padre di Ron non sarebbe mai arrivato al San Mungo se la quantità di sangue persa non fosse stata ricostituita immediatamente.

Così Daisy si premurò di aprirgli la bocca e versargli lentamente la Pozione Rimpolpasangue, poi miagolò: "Passami un'altra fiala, Eileen!".
"Eccola, Daisy" mormorò Eileen preparandosi a somministrarne una terza."Se avessimo ritardato ancora di qualche secondo, forse Arthur sarebbe morto".
"Già...ora dobbiamo stabilizzarlo prima dell'arrivo dei soccorsi!...Ma continuerà a sanguinare fino al ricovero al San Mungo" miagolò Daisy preoccupata. "Abbiamo rischiato di perderlo per sempre".
"Per quanto tempo è 'sempre'?" chiese Pietra con una nota di tristezza nella voce, conoscendo già la risposta.
"A volte, solo un secondo" concluse Conan citando una frase tratta dalla favola di 'Alice nel Paese delle Meraviglie'.

D'un tratto, dalla porta accostata in fondo al corridoio, proprio quella che conduceva all'ascensore, Grattastinchi sgattaiolò a zampe levate verso Arthur miagolando come se avesse un branco di Mangiamorte alle calcagna.
Era il segnale d'allarme che qualcuno stava scendendo al nono livello, probabilmente i tanto attesi 'soccorsi'.
In men che non si miagoli, gli Stregatti e Grattastinchi attivarono le cappottine invisibili: avevano impedito a Nagini di esplorare la Sala delle Profezie, ma il prezzo pagato era stato molto salato.

"Non ho mai visto il ritratto dell'ex Preside di Hogwarts così agitato!" esclamò la voce di un giovane Auror nell'atrio dell'ascensore. "Il vecchio Everard ha detto di aver sentito qualcosa scendere le scale!".
"Oh, qualcosa!...Magari un Purvincolo sonnambulo, ah, ah, ah!...Dipendesse da me, butterei via quel brutto quadro!" rispose la voce roca del collega più anziano. "Ma la suocera di Caramell lo adora!".

Rassicurati dalla tempestività dei soccorsi, i Membri dell'Ordine di Gattaca decisero di lasciare Arthur Weasley nelle mani degli Auror per 'puffarsi' all'Ospedale San Mungo.
Là, al Reparto 'Lesioni da creature', avrebbero atteso con ansia il suo ricovero.

















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