Libro 5 capitoli 16, 17, 18: Le Cronache della Creazione del Mondo Magico (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen)




 
Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitoli 16, 17, 18: Alla testa di porco, Decreto didattico n. 24, L'esercito di Silente.







La mattina della prima domenica di ottobre Pietra Stregatto e Conan Scintillo finirono di fare colazione verso le undici, poi, raggiunti da un Augurey postale 'miagolo-prioritario', si diressero pigramente nella Sala Professori della Casa di Violafucsia al terzo piano.



Eileen Scintille e Daisy Stregatta li stavano aspettando da circa mezz'ora insieme alla professoressa McGranitt: era stata proprio Minerva a richiedere un appuntamento urgente ai vertici dell'Ordine di Gattaca.

"Che significa 'Rendez-vous con la direttrice di Grifondoro'?" chiese Pietra entrando nella sala sbadigliando in maniera inurbana.
"Soprattutto...che vuol miagolare 'urgenza', oggi?" domandò Conan puntando l'artiglio del dito indice verso la casella della festività sul calendario babbano, dedicato al cartone animato 'Doraemon'.
"Ah, miao, il messaggio è stato consegnato!" miagolò Eileen con tono di voce stizzito. "E vi siete degnati anche di leggerlo, a quanto pare".
"Ma nonostante le nostre sollecitazioni, ve la siete presa comoda" aggiunse Daisy infuriata. "Non conoscete vergogna!".
"L'urgenza festiva non è uguale all'urgenza feriale" rispose Pietra soave. "Dovevate precisare 'urgenza urgentissima' ".
"In tal caso, ci saremmo impegnati a dimezzare i tempi del ritardo rinunciando a leggere la Gazzetta del Miagolio Profetico" precisò Conan sogghignando.

A quel punto, le stregatte lanciarono uno sguardo contrito di scuse a Minerva cedendole la parola.

"Pietra, Conan...vengo subito al punto" disse Minerva con un tono di voce pacato. "Eileen e Daisy mi hanno miagolato che avete spiato alcuni dei miei studenti a Hogsmeade, ieri mattina. Prima che scriviate il rapporto al Preside, sarei lieta di essere informata...".
"Su cosa, miao?" chiese Pietra con l'aria di chi cade dalle nuvole. "I rapporti dell'Ordine di Gattaca a Silente sono miagolamente segretissimi, lo sai".
"Si, si...ma devo assolutamente capire cosa stanno tramando Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger" spiegò l'insegnante cercando di mantenersi calma. "Desidererei solo sapere se stanno mettendo in atto idee balorde a rischio della vita, oppure...".
"Quanta fretta!" la interruppe lo Stregatto iniziando a limarsi dispettosamente le unghie provocando un rumore da brividi. "Hai forse paura che il Bambino Sopravvissuto venga appeso alla parete della Sala d'Ingresso dalla Umbridge, accanto ai suoi decreti?".
"Sono studenti di Grifondoro!" replicò Minerva alzando leggermente il tono della voce. "Se fosse opportuno fermarli prima che quella donna li faccia espellere dalla scuola...".
"Ma i tuoi studenti non hanno fatto niente di male a Hogsmeade" osservò Conan mettendosi a sedere e stiracchiandosi le zampette sopra il tavolo. "Hermione Granger ha organizzato un'innocua riunione alla Taverna 'Testa di Porco', a base di Burrobirre, per pubblicizzare le imprese di Potter. Invero, miao, la tua pupilla ha ricordato che Harry ha difeso la Pietra Filosofale credendola 'pomice' per grattare via i calli dei piedi, che ha ucciso un Basilisco per farne una borsetta dotata di Incantesimo Estensibile Irriconoscibile, che ha lottato contro cento Dissennatori senza biglietto dentro un autobus londinese a due piani, rischiando di pagare centouno multe. Perché il biglietto non lo aveva obliterato neanche lui, eh, eh, eh!".

"AVETE FINITO DI MIAGOLARE IDIOZIE?" gridò Minerva cercando di nascondere il solito tic nervoso all'occhio destro.

"Bé, in effetti, Harry, Ron e Hermione si sono ritrovati giovialmente con altri studenti, come quando io e Conan ci diamo appuntamento nella tua stanza" spiegò Pietra con un'espressione innocente sul musetto, "per controllare che non ci siano Mangiamorte nascosti sotto il letto, nell'armadio, nel tuo beauty case, o nel tuo...".
"...Oppure nel mio borsellino!" sbottò la McGranitt indignata. "Per non parlare della mia privacy violata!...Degli effetti personali spariti!...Badate, voi due mi siete debitori!!!".
"E' nostro dovere esaminare gli oggetti che riteniamo possano essere stati 'stregati' dal nemico, specialmente in questo periodo. Sai, la Collana di Argento e Opali..." spiegò Conan falsamente indignato. "Considerale cose prese in prestito!...In fondo, abbiamo ancora tante vite per ridartele".

"E IO NE HO SOLO UNA PER RIPRENDERMELE!" gridò Minerva come un'aquila.

"D'accordo, Minerva. Tornando alla tua richiesta...i ragazzi hanno ascoltato la proposta della Granger, poi ciò che aveva da dire Harry in proposito; infine la paura di essere scoperti..." miagolò il Direttore di Violafucsia senza aggiungere altro.
"Sissi, erano molto incerti sul da farsi..." fece notare Conan miagolando equivocamente. "E alla fine...miao!".
"Vi dispiace essere più chiari?" domandò la McGranitt, alzandosi in piedi. "Quale proposta?".

Intanto, per placare l'agitazione crescente, Daisy versò una tazza di tè all'erba gatta a Minerva, facendola accomodare su una morbida poltrona.

"Altre informazioni soltanto in cambio di...due scatole di Zenzerotti" miagolò Pietra, gli occhietti luccicanti come pepite.
"D'accordo furfante, vada per i biscotti, una scatola sola!" brontolò la Direttrice di Grifondoro sfiancata. "Allora, cosa hanno deciso alla Testa di Porco, alla fine?".
"Ecco...gli altri studenti hanno manifestato dubbi sul ritorno di Voldemort, sul 'metodo didattico' adottato dalla Umbridge. Di seguito, hanno discusso sul miglior modo di preparare il G.U.F.O. in materia di Difesa contro le Arti Oscure" miagolò Pietra mentre il suo stomaco cominciava a gorgogliare di nuovo. "A proposito...alla buon ora, Potter si è accorto che Ginny Weasley lo adora. Ovviamente, la ragazza lo sopravvaluta, e anche noi, ghghgh!...Naturalmente, sto per vincere la scommessa: i due si metteranno insieme prima o poi".
"Lascia perdere il gioco delle coppie!...Che mi miagoli del gruppo di studio di cui parlava la Granger?" domandò la McGranitt, gli occhi venati. "E' un gioco molto più pericoloso".
"Oh dimenticavo, i tuoi cuccioli hanno rinunciato a 'giocare', mia cara Minerva" miagolò Conan allegramente.
"Eh già!...Harry, Ron e Hermione hanno finalmente compreso che i giochi sono finiti" aggiunse lo Stregatto risoluto. "Ron ha perfino abbandonato l'idea di provare l'Whisky Incendiario di Aberforth...'sei un Prefetto' gli ha strillato la Granger! Muahahahahahah!!!".

D'un tratto l'insegnante di Trasfigurazioni emise un lungo gemito di sollievo, poi si alzò silenziosa salutando con un inchino le stregatte, per ritornare alle proprie incombenze.
Poco dopo una scatola piena di Zenzerotti comparve sul tavolo della Sala Professori.

"Avete mentito a Minerva, miao" mormorò Daisy dispiaciuta.
"Perché lo avete fatto?" chiese Eileen mortificata. "Lo ha ordinato Silente?".
"Nessuna menzogna, solo un pizzico di reticenza!...Quei tre non giocano più da un pezzo" miagolò Conan ridacchiando. "Stanno facendo sul serio".
"E poi la vegliarda non poteva pretendere tutta la verità per una sola scatola di biscotti, ghghgh!" osservò Pietra sogghignando dispettosamente. "Gliene avevo chieste due...".
"Ve lo ha detto Silente di nascondere la verità?" ripeté Eileen con un tono di voce poco conciliante.
"No, non ancora" replicò Scintillo incerto. "Ma presumiamo che...".
"...Meno persone sanno dell'esistenza di questo 'plotone di giovani ribelli' e meglio è per Harry Potter" continuò Pietra mentre osservava golosamente il suo dolce bottino.
"Del resto, l'unica prova in circolazione è una lista stregata posseduta dalla Granger e firmata da circa trenta studenti, una specie di contratto magico di segretezza" precisò Conan, gli occhi assonnati. "Quella ragazza non è così stupida da lasciare prove in giro".
"E neanche noi!" miagolò Eileen inviperita. "Una scatola di biscotti!...La prova di una 'tangente' per l'accesso a informazioni riservate al Preside, ancora vergogna!!!".
"Miao, comincio a sentirmi come uno stregatto in una tangenziale trafficata da scope" commentò Conan pentito. "E tu, Pietra?".
"Anch'io...nell'ora di punta!" miagolò lo Stregatto abbassando gli occhi. "E pure contromano. Anzi, controzampa!".
"Ehm, ehm...il manuale della Umbridge sconsiglia di usare certi incantesimi offensivi in luoghi chiusi" borbottò Daisy facendo brillare il suo collare. "Chissà perché!".

All'improvviso, un Miagulus-Reducto ridusse in polvere la scatola di latta, il suo contenuto, il tavolo, nonché una parte del pavimento sottostante, lasciando Pietra e Conan disperati e sporchi di polvere: parevano spazzacamini scivolati dentro una canna fumaria.

                                     

Per il resto del fine-settimana Harry si sentì felice come non era mai stato fino a quel momento: fare qualcosa per resistere alla Umbridge e al Ministero era, per lui, motivo di immensa soddisfazione.
Ma l'inizio della nuova settimana non portò niente di buono.
Il Decreto didattico numero 24, il ritorno di Edvige ferita alle ali, e l'improvvisa scomparsa di Sirius dal camino della Sala Comune, miracolosamente sfuggito alle tozze mani della Umbridge, avevano messo in un forte stato di agitazione Harry, Ron e Hermione, nonché gli altri studenti che facevano parte del gruppo di studio di Difesa contro le Arti Oscure.

Nel tardo pomeriggio del martedì, poco prima della riunione convocata da Silente, Severus Piton incontrò Pietra e Conan nel suo ufficio, allo scopo di chiarire alcune questioni personali sull'ispezione della Umbridge.

"Quella donna non è un problema per me: Lucius Malfoy mi ha già raccomandato a lei, e ha parlato con Caramell" sibilò Piton soave. "E' la professoressa Cooman che rischia di più al momento".
"Qual'è stata la domanda più idiota che ti ha rivolto, Sev?" chiese Pietra ridacchiando.
"Ha chiesto le ragioni per cui Silente mi ha sempre rifiutato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure" rispose Piton lisciandosi il mantello.
"Presumo che sia per lo stesso motivo per cui io e Pietra siamo stati esonerati, a vita, dalle ispezioni nelle cucine del castello, eh, eh, eh!" sogghignò Conan strizzando un occhio al suo amico umano. "Chi controlla i controllori, eh!".
"Più o meno è così" sospirò il Maestro di Pozioni scuotendo la testa. "Tuttavia, nel vostro caso, il grado di probabilità di avvicinarsi alla verità è nettamente superiore al mio".
"A proposito della tua ultima lezione" miagolò lo Stregatto con un tono di voce serio, "Harry non voleva picchiare il povero Paciock; cercava di salvarlo da un'eventuale rissa con Tiger e Goyle".
"Prima che tu arrivassi, Draco ha ricordato loro che il San Mungo ha un reparto speciale per maghi e streghe con il cervello spappolato" continuò Conan con un'espressione imbarazzata. "E Paciock, memore del tragico destino riservato ai suoi genitori, ha reagito...".
"Capisco" mormorò il direttore di Serpeverde imperturbabile. "Tuttavia, io non bacchetto le dita di Potter ogni volta che mi fissa insistentemente, ricordandomi così che Lily Evans ha sacrificato la vita per un figlio pigro, ignorante, e ingrato".
"Perché sei un bravo insegnante, miao" osservò Conan applaudendo. "E non percuoteresti mai un tuo studente".
"Potrei dare prima le dimissioni e poi..." replicò Severus con un'espressione sempre più indecifrabile.
"Si, ma dopo dovresti metterti in fila e aspettare il tuo turno" aggiunse Pietra eccitato. "Anch'io vorrei dargli una piccola graffiatina affettuosa prima che il Signore Oscuro lo uccida, ghghgh!".
"Suppongo che la lista d'attesa sia lunga" sibilò Piton giocando con le sue dita. "Così lunga che mi occorreranno altre raccomandazioni di Lucius e del Ministro per scalarne la cima".

Alcuni minuti più tardi, Pietra, Conan, e Piton entrarono nell'Ufficio del Preside, dove Silente, la McGranitt, Eileen e Daisy li stavano aspettando con impazienza.

"Lasciatemi dire che il Decreto didattico n. 24 è una violazione della libertà di associazione" esordì Minerva con impazienza. Il tic al suo occhio destro era leggermente peggiorato rispetto all'ultima riunione. "La Umbridge ha vietate tutte le forme associative in mancanza della sua autorizzazione!".
"Anche quelle che ho fondato io, miao?" chiese Pietra, il musetto rabbuiato. "Il gruppo di studio di cucina a base di Magia Oscura, l'Associazione Gattini Vittime di Incantesimi Evanescenti a Trasfigurazioni, la squadra di caccia domenicale a ratti e canarini, il Pescegattoclub del Lago Nero, Il Pietraclub...".
"Non sto parlando delle tue associazioni feline a delinquere, che la Umbridge nemmeno conosce" esclamò la direttrice di Grifondoro riprendendo fiato a fatica. "I gruppi di studio delle quattro Case Ordinarie, le squadre di Quidditch, e i club magico-culturali sono stati cancellati a colpi di decreto".
"A questo cercherò di porre rimedio io" disse Silente, l'espressione più seria del solito. "Adesso vorrei avere più informazioni sulla civetta ferita, Minerva".
"Si chiama Edvige, è la civetta delle nevi di Harry Potter" rispose la McGranitt socchiudendo gli occhi. "Proprio ieri, il signor Potter l'ha portata ferita in Sala Professori, dove è stata presa in cura dalla Professoressa Caporal".
"Chi può averla ridotta in quello stato?" domandò Silente immaginandosi la risposta.
"Non vedo che due alternative: un tragico incidente di caccia domenicale degli stregatti oppure un'azione del Ministero allo scopo di...".
"Cacciamo solo i rarissimi canarini di passaggio!" la interruppe Eileen risentita. "E il più delle volte li rilasciamo...".
"Nessuno di noi ha mai torto una piuma a civette, gufi, o altri animali addetti alla posta" miagolò Daisy indignata. "Neanche per errore!".
"Ne sono sicuro, Daisy" rispose Silente sorridendo. "Ma non nutro dubbi che Pietra e Conan la sappiano...ehm...più lunga, giusto?".
"Ehm, miao...lasciatemi miagolare che è stata una vera fortuna che io e Conan ci trovassimo a cacciare lungo la rotta di Edvige, in direzione di Hogwarts" affermò lo Stregatto impettito.
"Già, miao, una grossa fortuna!" aggiunse Conan annuendo rapidamente. "Dovete sapere che una squadra di Auror l'ha intercetta ferendola alle ali. Dawson, il Capo degli Auror ha letto il messaggio per Potter, lo ha risigillato di nuovo, e poi l'ha liberata ancora sanguinante nei pressi del castello".
"In ogni caso, Edvige è riuscita ad arrivare da sola fino al davanzale dell'Aula di Storia della Magia del Professor Ruf, dove Hermione si è accorta di lei".

Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale, Minerva pareva essere preda di forti dubbi.

"Non capisco in che modo la povera civetta di Potter abbia avuto fortuna" brontolò la McGranitt incuriosita. "Avete detto che Edvige è stata intercettata, ferita, rilasciata sanguinante, ed è perfino riuscita a ritornare da Potter senza il vostro aiuto!...Di quale grossa fortuna state parlando?".
"La nostra fortuna!" miagolò Pietra con le zampette incrociate. "In mancanza di canarini, abbiamo dato la caccia agli Auror fino a Londra, ghghgh!!!".
"Li abbiamo abbattuti sei su sette durante il viaggio di ritorno, sai avevano delle Firebolt!" precisò Conan con un'espressione fiera. "Per qualche mese intercetteranno solo le civette dei loro parenti al San Mungo. E lasceranno in pace Edvige".
"Non ridurrai di nuovo la paga a Pietra e Conan, Albus?" domandò Piton con sincera curiosità.
"No, no" replicò Silente, lo sguardo quasi compiaciuto. "Non questa volta".
"E che fine ha fatto il settimo Auror?" chiese Piton sogghignando beffardamente.
"Purtroppo il Capo Auror Adam Dawson è riuscito a rivelare il contenuto della pergamena intercettata a Caramell" miagolò Pietra ingobbito, gli occhi a fessura. "Ma poi, uscendo dall'ufficio del Ministro, il poveretto è scivolato rovinosamente battendo la testa...".
"Qualcuno aveva lasciato incustodita una vaschetta di gelatina al pollo per cani sul pavimento" precisò di nuovo Scintillo. "Ma Dawson è in buona compagnia, eh, eh!...E' stato ricoverato nel medesimo reparto dei colleghi abbattuti".
"Ha pestato del cibo per cani?" chiese la McGranitt stupita. "Oh, questa poi!".
"Un'idea ingegnosa, vero Minerva?" commentò l'anziano Preside. "Così Caramell non potrà sospettare gli stregatti".
"Ma si tratta di Auror, non di Mangiamorte!" obiettò la McGranitt preoccupata.
"Se il Ministero combatte contro Potter, non vedo differenza" rispose Piton con disprezzo.
"Per quanto riguarda il messaggio intercettato..." disse Minerva rassegnata. "Era di Sirius Black, è corretto?...Fino a che punto arriverà l'imprudenza di quell'uomo?".
"Dopo il rischio che ha corso" rispose Silente allargando le braccia, "Black saprà come comportarsi la prossima volta".
"Allora...possiamo preparare altra gelatina per Dolores, ghghgh?" chiese Pietra saltellando.
"No!" disse Silente, ma sembrava poco convinto delle sue parole. "La Professoressa Umbridge, no!...Bé, non ancora".
"Peccato, miao!...Era gelatina al manzo con carote e piselli" miagolò Conan deluso. "La più sdrucciolevole!".
"Che significa...'non ancora'?" esclamò la McGranitt sorpresa dall'atteggiamento troppo permissivo e complice del Preside. "Per la barba di Merlino, non ti riconosco, Albus!".
"Occorre estrema perseveranza se vogliamo perseguire i nostri obiettivi, Minerva" rispose Albus pacatamente. "Soprattutto se hai un nemico che vuole impedirtelo. Se poi dobbiamo anche occuparci del Ministero...".

                                      

Il giorno successivo, dopo pranzo, l'Ordine di Gattaca deliberò di convocare urgentemente il più famigerato Elfo Domestico di Hogwarts nell'Ufficio del direttore di Violafucsia.
A onor del vero, a suggerire il nome dell'affabile creatura per una piccola 'missione manipolatoria', era stato proprio il Libro Stregatto degli Stregatti.
Per ingannare l'attesa, Pietra lesse ad alta voce il rapporto di Mrs Purr nella parte in cui indicava i sospetti della Granger circa l'aggressione subita da Edvige, ovvero, che la posta di Harry fosse stata intercettata su ordine della Umbridge.

"La ragazza non è del tutto ingenua, miao" osservò Conan facendo spallucce.
"Hermione Granger...peccato non miagoli" commentò Pietra sbadigliando. "Gli avremmo trovato un posto nel Dipartimento Frigoriferi Stregati".

Ad un tratto, la figura di Dobby iniziò a materializzarsi nella stanza, già proteso in avanti in un elegante inchino.

"Sua Grazia Felina Pietra Stregatto, Dobby è qui" squittì l'Elfo appena apparso di fronte alla scrivania consunta. "Per servirla!".
"Chiamami Pietra" brontolò il direttore rimpiangendo di non aver mangiato l'ultimo pezzo di torta al cioccolato avanzato a Hermione a fine pasto. "E' miagolamente sufficiente 'Pietra' ".
"Cosa può fare Dobby per Sua miagolosità Pietra?" domandò l'Elfo inchinandosi di nuovo, quasi fino a terra.
"Dopo ampia discussione e miagolamento, abbiamo deciso di affidarti un compito che ti renderà felice" affermò Pietra con uno sguardo torvo. "Aiutare Potter!".
"Ma il suo nome resta Pietra, caro Dobby!" intervenne Daisy ridacchiando. "Solo Pietra, niente titoli!".
"Dobby è sempre felice di aiutare Harry Potter...Dobby è tutto orecchie!" rispose l'Elfo saltellando di gioia.
"Essere tutto orecchie..." ripeté Eileen sovrappensiero. "Oh bé, non è difficile per un Elfo. Ma la questione è molto delicata".
"Dobby svolgerà il compito al massimo delle sue capacità, Sua Immensità Stregattesca...Pietra" replicò Dobby rivolgendosi emozionato al direttore.
"Si chiama solo..." miagolò Conan scuotendo la testolina. "Bé, lasciamo perdere...".

Sentire la resa di Conan suscitò ilarità nel Libro Stregatto degli Stregatti, che annunciò la sua presenza con una rumorosa risatina, balzando fuori dal cassetto della scrivania.

"Allora, Dobby, non ti distrarre e ascolta attentamente" continuò lo Stregatto lanciando uno sguardo d'intesa al Libro zampettante. "Con la scusa di riportare la civetta Edvige curata al suo proprietario, ti presenterai a Harry. Alla prima occasione di richiesta d'aiuto del ragazzo, gli offrirai alcune informazioni preziose. Deve sembrare un'offerta d'aiuto spontanea; noi non ci siamo mai visti, chiaro?".
"Chiaro!...E quali informazioni deve riferire Dobby, Sua Eccelsa Pigrosità Pietra?" chiese la creatura esibendosi in un terzo inchino.
"Potter ha bisogno di trovare un luogo dove esercitarsi con il suo gruppo di studio di Difesa contro le Arti Oscure" aggiunse Eileen fissando l'Elfo.
"La scelta è caduta sulla Stanza Va-e-Vieni, chiamata anche Stanza delle Necessità" precisò Daisy agitando la coda nervosamente.
"E tu rivelerai a Harry l'ubicazione di questo luogo magico, e il modo per entrarvi" miagolò Conan, "facendogli credere che conosci quella stanza da tanto tempo, che il suggerimento è farina del tuo sacco, capito?".
"Ma Dobby conosce realmente quel posto, Sua Signoria Miagolosa Conan" obiettò il domestico di Hogwarts. "Dobby l'ha sentito dire da altri Elfi Domestici quando è arrivato a Hogwarts".

Dopo un breve momento di silenzio, il Libro Stregatto degli Stregatti si decise a intervenire: "Molto bene, Dobby! Allora, miao, dove si trova la stanza?".
"Al settimo piano, Sua Eterna Felinità Violafucsia!" rispose Dobby commosso per aver parlato con il Fondatore della quinta Casa. "Dietro al quadro di Barnaba il Troll".
"No, miao!" replicò il Mago Violafucsia sbattendo rumorosamente le pagine. "E' davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll!!!".
"Dobby chiede scusa...è emozionato di parlare con lei" disse L'Elfo con un filo di voce. "Dobby lo ricorderà".
"Ti presenterai a Harry Potter stanotte" continuò il Fondatore, "prima che lo studente vada a dormire. Contiamo su di te, Dobby".
"Dobby non fallirà, Sua Preziosità Miagolante Violafucsia!...Questa notte sarò nella Sala Comune di Grifondoro per le pulizie, e per aiutare Harry Potter" replicò la creatura prima di sparire, sfoderando un meraviglioso sorriso.

                                    

La mezzanotte arrivò e passò mentre Harry leggeva e rileggeva un paragrafo sugli usi della Coclearia, del Levistico e della Starnutaria senza capire nemmeno una parola.
Dopo poco il libro scivolò dalla presa di Harry e finì sul tappeto con un tonfo sordo.
La testa gli ciondolò di lato per il sonno...
Camminava di nuovo lungo un corridoio privo di finestre; i suoi passi rimbombavano nel silenzio. Via via che la porta in fondo al corridoio si faceva più grande, il suo cuore batteva più forte per l'eccitazione...se solo avesse potuto aprirla...entrare...Tese la mano...le sue dita erano a pochi centimetri da...
"Harry Potter, signore!"
Si svegliò di soprassalto.
"Chi c'è?" chiese Harry drizzandosi a sedere. Il fuoco era quasi spento la sala molto buia.
"Dobby ha il suo gufo, signore!" annunciò la voce stridula di Dobby, iniziando la sua missione.

Harry era molto felice di riavere Edvige; l'accarezzò e ringrazio Dobby calorosamente.
Poi, contento di rivedere il suo piccolo amico, gli chiese notizie dei berretti e dei calzini di Hermione, e le novità sulla povera Winky.
Prontamente Dobby soddisfò ogni curiosità del ragazzo. Poi, gli domandò se, prima del suo arrivo, avesse fatto un brutto sogno e necessitasse di aiuto.
Harry non negò l'evidenza, ma fu costretto a declinare l'offerta di Dobby perché, nel suo caso, nessuno poteva aiutarlo.

A quel punto, Dobby assunse un'espressione preoccupata: temeva di essersi appena giocato l'unica possibilità di offrire spontaneamente 'il prezioso aiuto' a Harry.
E così l'ansia cominciava ad assalire il suo piccolo cuore.
Lui non sarebbe mai tornato a mani vuote dagli stregatti, piuttosto avrebbe abbandonato Hogwarts per nascondersi dalla vergogna.

"Aspetta un momento...c'è una cosa che puoi fare per me, Dobby" disse il grifondoro lentamente.
L'Elfo si voltò raggiante.
"Lo dica, Harry Potter, signore!" rispose l'Elfo nella speranza di portare a compimento la missione assegnatagli dall'Ordine di Gattaca.
"Ho bisogno di trovare un posto dove ventotto persone possono esercitarsi nella Difesa delle Arti Oscure senza essere scoperti dagli insegnanti. Soprattutto" strinse il pugno sul libro, e le cicatrici brillarono di un biancore perlaceo, "dalla professoressa Umbridge".
"Dobby conosce un posto perfetto, signore!" esclamò contentissimo. "Dobby l'ha sentito dire dagli altri Elfi Domestici quando è arrivato a Hogwarts, signore. Noi la chiamiamo Stanza Va-e-vieni, oppure Stanza delle Necessità".

Subito dopo, L'Elfo rispose ai diversi quesiti di Harry sul luogo proposto, precedentemente utilizzato per nascondere Winky tutte le volte che era in stato di ubriachezza.

"E' fantastico" disse Harry, col cuore che batteva forte. "E' perfetto, Dobby. Quando puoi mostrarmi dov'è?".
"Quando vuole, signore!" rispose Dobby, deliziato dall'entusiasmo di Harry. "Possiamo andare adesso, se vuole!".
"Non stanotte, Dobby" disse Harry riluttante, abbandonandosi di nuovo nella poltrona. "E' una cosa molto importante...non voglio rovinare tutto, bisogna prepararla con cura. Senti, puoi dirmi dov'è di preciso questa Stanza delle Necessità, e come si fa a entrare?".
Subito Dobby ripensò alle indicazioni miagolamente corrette dal Mago Violafucsia e le ripeté per filo e per segno, senza sbagliare una virgola.
La missione era compiuta; l'onore di Dobby, Elfo libero, era salvo.

                                   

L'appuntamento per la prima lezione del gruppo di studenti fu fissato per le otto della sera seguente.
Grazie alle indicazioni di Dobby non risultò difficile scoprire l'entrata della misteriosa Stanza delle Necessità.

"Passate davanti alla parete, in prossimità dell'arazzo di 'Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll', per tre volte, concentrandovi su quello che vi serve" aveva detto l'Elfo Domestico. "Dobby si raccomanda a Harry Potter...per tre volte!".

E così fecero i tre amici di grifondoro: si ritrovarono a eseguire un brusco dietrofront alla fine della parete vuota, e poi all'altro capo, passando accanto a un vaso enorme.

Proprio dentro quel vaso, però, una coppia di studentesse feline stava ben accucciata, in attesa di scoprire di più: la studentessa Kitty detta 'Hope' e la sua Amica Bia.
Il nascondiglio non era molto comodo, ma erano convinte che sussistessero delle buone ragioni per spiare Potter e i suoi amici.
Infatti, circa mezz'ora prima in Sala Grande, Hope, nelle sembianze umane della studentessa Pippi del 'programma Erasmiaus', aveva notato che Colin Canon era alquanto agitato, a tal punto da sollecitare il fratello Dennis a finire la cena rapidamente.
Avvicinandosi al tavolo di Grifondoro, Kitty sentì Colin mormorare qualcosa fra sé e sé ripetendolo come un mantra.

"Non possiamo fare tardi alla prima lezione di Harry...non possiamo fare tardi alla prima lezione di Harry...non possiamo...".

Considerate le circostanze, le due amiche feline decisero di seguire Potter fino al settimo piano, indossando cappottine invisibili standard, in dotazione agli studenti della quinta Casa segreta di Violafucsia.
Tuttavia Kitty si limitò a osservare i movimenti degli studenti umani da un piccolissimo foro di fortuna: sperava che Harry trovasse il luogo magico che da tempo stava cercando, sebbene per motivi ben diversi.

Mentre il vaso oscillava lievemente ad ogni cambio di posizione, Ron aveva gli occhi ridotti a fessure per la concentrazione; Hermione bisbigliava fra i denti; Harry guardava fisso davanti a sé a pugni stretti.
Al termine del terzo giro, la ragazza richiamò l'attenzione degli altri: una porta lucidissima con una maniglia di ottone era apparsa nella parete.
La Stanza Vai-e-Vieni si trovava lì, a loro disposizione. Era molto spaziosa, piena di cuscini, strumenti vari, Spioscopi, Sensori segreti, un Avversaspecchio, e ricca di tantissimi libri interessanti sugli Incantesimi e le Maledizioni.
Quando l'ultimo membro del gruppo fece il suo ingresso, Harry andò a chiudere la porta e diede un giro di chiave; fece un bel rumore forte e tutti tacquero, gli occhi puntati su di lui.
La prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure di Potter era appena cominciata.

"Cosa sta succedendo, Hope?" domandò Bia, il musetto schiacciato sul fondo del vaso. "Sto soffocando qui sotto...".
"L'hanno trovata, finalmente" rispose Kitty eccitata. "Anzi...l'abbiamo trovata, hi, hi, hi!".
"Allora...la Stanza Sgattaiola-e-zampetta esiste veramente!" miagolò l'amica felice del buon esito della 'caccia'.
"Si, miao!...O almeno così l'ha ribattezzata il nostro direttore" confermò la signorina Tiffany poggiando una zampetta sulla schiena di Bia e l'altra sul suo musetto per restare in equilibrio. "Ehm...qui abbiamo terminato; sgattaioliamo nel dormitorio-cuccia...".
"Già, ma ti sei mai smaterializzata e materializzata a testa in giù dentro le mura di Hogwarts, Hope?" chiese Bia preoccupata. "Io non sono nella posizione giusta per...".
"Siamo felini magici, Bia!...Afferra la mie caviglie" miagolò Kitty ridacchiando. "Al resto...ci penso io, la Spada Vivente, miao!".
"Presuntuosa" mormorò Bia abbozzando un sorriso.
"Solo presuntuosa?" chiese Hope prima di smaterializzarsi insieme all'amica. "Allora, mi è andata bene, hi, hi, hi!".

                                          

Qualche ora più tardi, nella Sala Segreta dei Ritratti dei Fondatori, il Libro Stregatto degli Stregatti decise di raccontare ai vecchi amici lo svolgimento dell'inedito incontro studentesco.
Del resto, per i Fondatori di Hogwarts, la Stanza delle Necessità non aveva segreti.
Di conseguenza, l'accesso del Mago Violafucsia ad essa era magicamente illimitato.

"E così, mentre stavi pigrando beatamente su uno scaffale della libreria, tra il 'Compendio degli Anatemi più Comuni e relative Contro-Azioni' e il manuale 'Come Gabbare le Arti Oscure', gli studenti hanno eletto Harry Potter loro Capo!" esclamò Godric entusiasta. "Un Grifondoro, ah, ah, ah!".
"Era una scelta scontata, quasi quanto la preferenza per il nome di questa ciurmaglia...'Esercito di Silente' " obiettò Salazar indignato. "D'altra parte, non c'era nessun candidato Serpeverde, altrimenti...".
"Piantatela!" urlò Tosca dal suo ritratto. "Lasciate che Violafucsia finisca di miagolare la cronaca della riunione".
"Vi ringrazio per la pazienza, nobili amici" miagolò il Libro felino esibendosi in un inchino. "Ma non c'è molto altro da miagolare, se non il nome del primo incantesimo insegnato da Potter...l''Expelliarmus'!".
"Ottima scelta!" osservò Priscilla Corvonero applaudendo pacatamente. "Il ragazzo ha scelto di insegnare il primo incantesimo che ha imparato dal Professor Severus Piton".
"Ecco chi è il Maestro del Maestro!" esclamò Salazar guardando Godric come se fosse insignificante. "Se Harry Potter è diventato un 'Capo', il merito è di un Serpeverde!".

Udite le ultime parole Godric sbuffò rumorosamente alzando gli occhi al cielo, ma preferì non replicare.

"E cosa ci miagoli di Kitty, la tua studentessa preferita?" riprese Godric cambiando argomento. "E' sempre innamorata di Dennis Canon?".
"Sempre!" rispose il Libro magico grattandosi la costola. "Nonostante le punizioni del suo direttore, continua a frequentarlo di nascosto, alcune volte come Pippi, altre come Kitty".
"Anche in forma umana? Grazie alla Pozione Polisucco Speciale?" chiese Tosca incuriosita.
"Si. Bé, ormai Dennis Canon conosce la verità; per lui le sembianze sono indifferenti: guarda Kitty con gli occhi dell'Amore" miagolò Violafucsia con tono di voce romantico. "Sta imparando perfino il Miagolese, scscsc!".
"OH, un sentimento vero!" esclamò Priscilla con gli occhi sognanti. "E all'Amor non si comanda e non si miagola!".
"D'accordo, d'accordo! " disse Salazar lisciandosi la barba bianca. "L'importante è che non finisca come fra tua figlia e il Barone Sanguinario".
"Perdonalo, Priscilla, la delicatezza non è il punto di forza di Salazar" mormorò Godric con disapprovazione.
"Lo so...non avrei mai dovuto mandarlo a cercare Helena e il Diadema di Corvonero in Albania" mormorò Priscilla con sguardo torvo.

Un silenzio innaturale s'impadronì della sala per qualche secondo: ciascuno dei Fondatori sperava che qualcun altro intervenisse, per porre termine all'interminabile momento di imbarazzo.

"Miao, prima di congedarmi, avrei un'altra questione da sottoporre alla vostra attenzione" riprese Violafucsia zampettando al centro della Sala. "La Signorina Tiffany ha deciso di estendere le ricerche sui Collari dell'Apocalisse alla Stanza delle Necessità. Dovrei consentirglielo?".
"Che c'è di male?" chiese Tosca incuriosita. "Se hai favorito l'accesso di Potter, non vedo il motivo per cui dovresti impedirlo a Kitty".

Vi fu di nuovo un attimo di silenzio, assai più lungo del precedente.

"Ehm, miao...un anno prima della mia morte, nascosi nella Stanza delle Necessità un libro antichissimo, un manoscritto considerato perduto, diventato poi leggenda presso gli 'Oltristiani', cioè gli studiosi dell'Oltre..." miagolò il Fondatore felino con un tono di voce incerto. "Sospetto che le sue pagine contengano misteri mai rivelati sui Dissennatori, sul Portale dell'arco di Pietra dal Velo Nero, e valide ipotesi su ciò che potrebbe attenderci...'Avanti'! Misteri che forse dovrebbero rimanere tali...o anche no, scscscsc!".
"Miagoli sul serio?" domandò Priscilla esterrefatta.
"Si" replicò secco Violafucsia.
"Dunque, siamo di fronte a una specie di 'Bibbia' del mondo magico?" chiese Godric eccitato. "Ci rivela cosa ci aspetta se andiamo...'Avanti'?...Dopo la Morte, cioè?".
"E' forse una testimonianza divinatoria dove magia e religione si incontrano?" aggiunse Salazar alzando le sopracciglia fino all'attaccatura dei capelli.
"Non so rispondere alle vostre domande; non ho mai avuto il tempo di leggerlo" replicò Violafucsia pigramente. "L'unica cosa che posso miagolarvi è il suo titolo...'Cronache della Creazione del Mondo Magico' ".

Inutile dire che ogni volta che Violafucsia miagolava, i ritratti magici dei suoi amici si trovavano quasi sempre dinanzi a una miniera di sorprese.
Ma nessuno dei Fondatori era preparato a quella rivelazione: si trattava di una scoperta dagli effetti incalcolabili sulla Comunità magica.

"La Stanza Vai-e-Vieni è stata creata per rispondere principalmente alle esigenze degli studenti di Hogwarts; i Fondatori non possono censurare la ricerca della verità a causa della paura dell'ignoto" osservò Tosca cercando di aggrapparsi ai suoi principi morali.
"E se quel libro cadrà nelle zampe della signorina Tiffany, il destino riservato alla 'Spada Vivente' potrebbe rivelarsi ai nostri occhi" concluse la saggia Fondatrice di Corvonero raggiante. "Ti è mai passato per quella mente felina che Kitty potrebbe essere una Prescelta, tanto quanto Harry Potter?".
"E' proprio questo il punto miagolante, cara Priscilla" ammise Violafucsia. "Prescelta per cosa? Non c'è nessun altra profezia...".
"Chi siamo...da dove veniamo..." mormorò Godric in un momento di pomposa esaltazione teatrale. "Ma soprattutto, dove andiamo...".
"Oh si, non ci farebbe male ambire a saperne di più" sibilò Salazar sogghignando. "Tu hai delle risposte alle domande esistenziali di Godric, mio caro Stregatto?".
"Ho l'ardire di rispondere umilmente solo all'ultimo quesito" sogghignò il Libro tra uno sbadiglio e l'altro. "Andiamo a pigrare, scscscs!".
"E dove andrai al tuo risveglio?" ribatté Godric imperterrito.
"A fare colazione" miagolò Violafucsia sicuro. "Dopodiché, credo che dovrò fare quattro miagolii con Kitty, prima che si metta in guai seri".









  
     
  




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