Libro 5: capitoli 11 e 12: Nessuno tocchi la Umbridge!(post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen)






Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitoli 11 e 12: La nuova canzone del Cappello Parlante, la Professoressa Umbridge







Harry non voleva dire agli altri che lui e Luna avevano la stessa allucinazione, se di questo si trattava, così non parlò più dei cavalli;



prese posto nella carrozza e si limitò ad ascoltare, per il breve tragitto, le diverse opinioni riguardanti la professionalità didattica di Hagrid e i motivi della sua assenza.

Aveva fatto già altre volte l'esperienza di vedere qualcosa che i suoi amici non vedevano, oppure di parlare con creature di cui era stata messa in dubbio la stessa esistenza.
Così il giovane grifondoro richiamò alla mente le immagini riflesse nello Specchio di Emarb o delle Brame.
Poi i suoi pensieri si rivolsero verso le brevi apparizioni degli stregatti, creduti inizialmente miraggi felini causati da un'improbabile allergia al pelo magico degli Kneazle, come Grattastinchi.

"Non esistono allucinazioni che fanno dispetti oppure ti salvano la vita" pensò Harry fra sé e sé, abbozzando un sorriso di circostanza a Luna. "E dal momento che qualche paffuto stregatto sgattaiola indisturbato per Hogwarts, rubando merende agli studenti del primo anno, dei cavalli scheletrici dagli occhi bianchi possono benissimo tirare le carrozze della scuola".

Alla fine del precedente anno scolastico, perfino Pix sembrava essere stato vittima delle stesse allucinazioni: il Poltergeist raccontava nei corridoi del castello di un 'leggendario stregatto' che aveva colpito Voldemort con un mestolo da cucina, prima di ritirarsi dal campo di battaglia, anzi da un cimitero.

"Non è fuggito da Little Hangleton per codardia!" aveva precisato Pix a testa in giù. "Lui ha solo eseguito una ritirata strategica...per rispetto ai defunti...per risparmiare la vita del Signore Oscuro...e perché era l'ora di cena!".
"E io sono Silente!" gli aveva risposto Neville prima di cadere vittima di un traboccante secchio d'inchiostro, rovesciato sopra la sua testa dal Poltergeist.

Non che Harry fosse disposto a credere integralmente a tutti i particolari della storia di Pix, ma ultimamente era diventato più flessibile sull'argomento. Anzi, di larghe vedute.
Ma quella asserita 'generosità' dello Stregatto nei confronti di Voldemort, di cui cianciava Pix, andava ben oltre le capacità del ragazzo di aver fede in qualcosa di felinamente naturale o soprannaturale.
Trattandosi di stregatti, infatti, lo scoccare dell'ora di cena era una motivazione  più attendibile, anche in considerazione della presenza di un...'mestolo da cucina'.

                                    

Quella sera, però, Rubeus era assente anche in Sala Grande.
L'unica spiegazione accettabile per Harry, Ron e Hermione era un suo possibile coinvolgimento in una missione per conto di Silente.
Invece, al centro del tavolo degli insegnanti era ben visibile la Umbridge, che Harry indicò ai suoi amici come una donna presente alla sua udienza, schierata dalla parte di Caramell.
Poco dopo la professoressa McGranitt iniziò la cerimonia della Smistamento e, contemporaneamente, il Cappello Parlante intonò la sua nuova canzone.
Nell'occasione, il Cappello lanciò un severo ammonimento sui futuri pericoli che avrebbero minacciato la scuola dall'esterno, richiamando gli studenti a resistere uniti e compatti.

Terminato lo smistamento ebbe inizio il banchetto, il momento in cui Pietra Stregatto e Conan Scintillo si sentivano maggiormente 'partecipi e rappresentativi'.

"Dolores Umbridge...insegnante di Difesa contro le Arti Oscure...puah...bleahhh!" biascicò Pietra aggredendo più volte una coscia di pollo sotto il tavolo dei docenti. "E' una scelta miagolamente e didatticamente squalificante per Hogwarts".
"Credo che sia stata imposta dal Ministero" miagolò Daisy con rassegnazione. "Il Preside avrà accettato la nomina per non alimentare ulteriori dubbi nella mente contorta di Cornelius, oppure per una misteriosa strategia".
"Eh già!...Le voci infondate che vorrebbero Silente come nuovo Ministro della Magia hanno avuto un ruolo determinante in questa faccenda" precisò Eileen con un tono di voce cupo.
"Perché non proporre Sev?" domandò Conan lanciando uno sguardo feroce alle odiose scarpette della Umbridge. "A Caramell piace Severus Piton".
"Evidentemente, Sev è troppo prezioso altrove: il suo incarico di Maestro di Pozioni gli permette di agire indisturbato per l'Ordine della Fenice" rispose Eileen tenendo a bada il desiderio di graffiare la bruttissima gonna della Umbridge.
"E' vero, miao!...Sev non deve essere esposto alla luce dei riflettori del Ministero della Magia e della Gazzetta del Profeta per nessun motivo" spiegò Daisy con l'aria di chi si aspettava un terremoto da un momento all'altro. "Albus lo sa bene: sarà lui a fare da parafulmine per quello che accadrà nella scuola da ora in poi".
"E se Dolores Umbridge fosse una Mangiamorte?" chiese Pietra lanciando alcune ossa di pollo su una scarpetta della 'spia del Ministro'. "Con la faccia che si ritrova, sarebbe comprensibile ricorrere a una delle loro maschere, ghghgh!".
"Ci sono persone peggiori dei Mangiamorte in circolazione" miagolò Eileen sospirando. "Per esempio, coloro che fanno parte di quelle Istituzioni che dovrebbero proteggere e servire il popolo, e invece...".
"Stai forse miagolando che il Ministero ha piazzato la Umbridge a Hogwarts per controllare le attività di Silente?" domandò Conan rimanendo con un filo di trippa pendente dalle labbra.
"Oh, nel caso non ve ne foste accorti, la mossa di Caramell è anche un modo per tenere d'occhio Harry Potter" miagolò Daisy, il musetto rabbuiato. "In poche parole miagolate, il Ministero della Magia si sta intromettendo...".
"...Negli affari delle Cucine di Hogwarts!!!" la interruppe Pietra rischiando di strozzarsi con un maritozzo stracolmo di panna. "Potrebbe sconvolgere il menù elfico e le nostre vite!".
"Se lo fa, giuro che la graffio!" borbottò Conan mettendosi a contare le sue patatine saltellanti.
"Altro che affari delle cucine!" esclamò Daisy stizzita. "C'è in gioco molto di più!".
"Giusto, Daisy!...Caramell crede che Albus Silente voglia prendere il suo posto e marciare con un esercito di studenti contro di lui" ricordò Eileen facendo vibrare i suoi baffetti. "Aggredire un'inviata del Ministro è la cosa più sbagliata che si possa fare. Senza contare che, così facendo, ci accucceremmo sullo stesso piano di quella Megera".
"Non mi sono mai preoccupato di pormi sullo stesso piano degli altri" proseguì Pietra risentito. "E neanche Conan".
"lo sappiamo, lo sappiamo!...Infatti io e Eileen siamo sempre pronte a riportarvi al piano giusto" replicò Daisy con ironia. "Con le buone o le cattive...".
"Forse è per questo che alle scale di Hogwarts piace cambiare, ghghgh!" miagolò lo Stregatto dall'aria sempre più dispettosa.

                                   

Concluso il banchetto, Silente iniziò a comunicare gli avvisi di Gazza, compresi quelli rituali agli studenti del primo anno, poi iniziò a presentare i nuovi docenti.

"Abbiamo avuto due avvicendamenti nel corpo insegnanti, quest'anno. Siamo molto felici di salutare di nuovo la professoressa Caporal, che terrà la lezione di Cura delle Creature Magiche; siamo anche lieti di presentare la professoressa Umbridge, nostra nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure".

Ci fu un giro di applausi educati ma decisamente poco entusiasti; Harry, Ron e Hermione si scambiarono sguardi di vago panico: Silente non aveva detto per quanto tempo la professoressa Caporal avrebbe insegnato.

"Desidererei tanto che uno stregatto mi dicesse che cosa è accaduto a Hagrid e cosa sta succedendo a Hogwarts" disse Harry preoccupato.
"Avrei già una mezza idea" aggiunse Hermione meditabonda. "Ma preferisco...".
"Povo auu...tarti a tooovare a metà maan...cante" la interruppe Ron divorando l'ultimo enorme boccone di torta alla melassa. "Tovviamo coaborare, samo entambi Pefetti, adeffo!".
"Grazie per avermelo ricordato, Ronald" disse la ragazza alzando gli occhi verso il soffitto incantato.
"Pego, Hemmone" rispose Ron finendo di pulirsi un dente con un dito.

Calati gli applausi, Silente riprese: "I provini per le squadre di Quidditch delle Case si terranno il...".

Purtroppo, l'anziano mago non riuscì a concludere l'avviso sportivo, perché la professoressa Umbridge si schiarì improvvisamente la voce alzandosi in piedi, con il chiaro intento di tenere un discorso.
Il Preside parve stupito solo per un attimo, poi si sedette cedendo la parola alla nuova docente.

"Nessuno aveva mai interrotto un discorso di Albus prima d'ora con un...'hem, hem'!" esclamò Conan incupito.
"Neanche la vegliarda McGranitt si è mai permessa!" mormorò lo Stregatto soave.
"Che c'entra Minerva?" chiese Eileen incuriosita. "E' una delle persone più educate e gentili che io conosca".
"La vegliarda c'entra sempre" replicò lo Stregatto prontamente. "Ogni volta che miagolo alle riunioni, lei interrompe sempre i miei pensieri più...".
"Hem, hem!" miagolò Daisy interrompendo l'ennesimo rigurgito mentale contro la McGranitt da parte del suo fidanzato.
"Si, miao?" miagolò Pietra tentando di imitare lo stile di Silente. "Prego, miao, ti cedo la parola miagolante...".
"Zitto!!!" soffiò Daisy facendo brillare il collare. "Sentiamo cosa dice Faccia da Rospo".

Dopo aver ringraziato Silente per le cortesi parole di benvenuto e rivolto un breve saluto agli studenti, Dolores decise di giocare a carte scoperte, facendo trapelare dalle sue riflessioni i veri motivi per cui era stata inviata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Infatti, per quanto soporifero fosse stato il discorso, Hermione Granger era riuscita ad ascoltare le sue parole con molta attenzione, e a trarne le medesime conclusioni degli stregatti.

"Grazie infinite, professoressa Umbridge, è stato profondamente illuminante" disse Silente con un inchino alla fine del discorso. "Ora, come dicevo, i provini per il Quidditch si terranno...".

"Si è stato illuminante davvero" commentò Hermione a bassa voce.
"Non mi dirai che ti è piaciuto?" replicò piano Ron, rivolgendo uno sguardo inespressivo a Hermione. "E' il discorso più noioso che abbia mai sentito, e io sono cresciuto con Percy".
"Ho detto illuminante, non piacevole" precisò la ragazza. "Ha spiegato molto".
"Davvero?" chiese Harry sorpreso. "A me sono sembrate un sacco di ciance".

"Ha proprio ragione Sev!" miagolò lo Stregatto volgendo un orecchio in direzione del tavolo di Grifondoro. "Harry manca di acume umana e felina".
"Felina di sicuro, eh, eh, eh!...A proposito, qual è il risultato di quella moltiplicazione di cui parlava Dolores?...'Il progresso per il progresso' è uguale a...?" chiese Conan Scintillo sogghignando.
"Non conosco le tabelline di 'matematica umbridgiana', ghghgh!" replicò Pietra sbadigliando. "Però, concordo pienamente con l'altra sua frase...come era? Ahhhh si!...'I rari doni con cui siamo nati possono non dare frutto se non ci alimentiamo'. Gnam, gnam, miao!".
"Il solito Mistificatore!" esclamarono in coro Eileen e Daisy scuotendo le testoline.

Intanto, al tavolo di Grifondoro, le spiegazioni della Granger tenevano banco.

"C'erano cose importanti nascosti tra le ciance" riprese Hermione cupa.
"Sul serio?" disse Ron in tono piatto.
"Che cosa ne dite: 'Il progresso per il progresso dev'essere scoraggiato...?" chiese la ragazza argutamente. "E di: 'Tagliare là dove troviamo abitudini che devono essere abolite...?' ".
"Bé, che cosa vuol dire?" chiese Ron impaziente.
"Te lo spiego io" rispose Hermione minacciosa. "Vuol dire che il Ministero si sta intromettendo negli affari di Hogwarts".
"Ma noi possiamo contare sui collari magici che ci hanno regalato gli stregatti" mormorò Ron con un tono di voce serio. "Perché non avvertirli del pericolo 'Umbridge'?".
"Perché ne sono già a conoscenza, Ronald" rispose Hermione scuotendosi dal mantello un ciuffo di peli di color violafucsia appena caduto dall'alto.
"Non ne dubito" replicò Harry sputacchiando un secondo grosso ciuffo di peli che aveva rischiato di ingoiare.

D'un tratto, un forte starnuto annunciò che il naso di Ron era stato magistralmente impelato da un terzo ciuffetto svolazzante nell'aria.

"Hai notato che, in certe occasioni, Hermione ti chiama Ronald invece di Ron?" chiese Harry a voce alta al suo amico.
"Fa sempre così quando pensa che una domanda rasenti l'idiozia, oppure se crede che ci sia una risposta ignobilmente ovvia" replicò Ron sempre ad alta voce. "Per fortuna che 'Harry' non è un nome abbreviato, vero Hermione?".
"Si" rispose la Granger prendendosi una lunga teatrale pausa. "Ciò che hai detto è corretto, Ronald".

Attorno a loro si levò un gran sbatacchiare; era chiaro che Silente aveva appena congedato gli studenti, perché tutti si alzavano, pronti a uscire dalla Sala.
A Ron non restò altro che seguire sommessamente Hermione, per assolvere il noioso compito prefettizio di condurre gli studenti del primo anno di Grifondoro in Sala Comune e nel dormitorio.

"Ci vediamo dopo" disse Harry ai suoi amici, e uscì dalla Sala Grande da solo, ignorando i mormorii, i cenni al suo passaggio e gli sguardi sospettosi degli altri studenti.
Era stato stupido a non prevederlo, pensò con rabbia percorrendo scale e corridoi.
Naturale che lo guardassero tutti: due mesi prima era sbucato dal labirinto del Tremaghi col cadavere di un compagno, affermando che Lord Voldemort era tornato.
Non c'era stato tempo, alla fine dell'anno scolastico, di dare spiegazioni prima che andassero tutti a casa, anche se avesse avuto voglia di fornire alla scuola intera un resoconto dettagliato dei terribili eventi accaduti in quel cimitero.

                                  

Proprio quando Harry giunse sul pianerottolo del terzo piano, nei pressi del corridoio che conduceva alla sala dove era stato custodito lo Specchio delle Emarb o delle Brame, uno strano miagolio richiamò la sua attenzione.
Attirato dalla curiosità, il ragazzo decise di percorrere lentamente un tratto del corridoio, nella speranza di non incontrare Argus Gazza con la sua adorata Mrs Purr: non aveva voglia di dare più spiegazioni del necessario.
Poi, otto orecchie feline conosciute spuntarono dal nulla dinanzi a lui, seguite dalle testoline e dai corpi a cui appartenevano.

"Miao, cos'è quel musetto da funerale, Harry?" miagolò Pietra con un'espressione falsamente corrucciata. "Non siamo mica a Little Hangleton!".
"Ti è morto il gatto, eh Potter?" domandò Conan con tono di voce più caloroso. "Coraggio...era solo una pessima battuta, non un Petrificus Totalus, eh, eh, eh!".
"Oh bé, se vuoi una spilla da Prefetto per fabbricarci uno yo-yo magico, possiamo procurartela" aggiunse Eileen facendo balenare in zampa una spilla a forma di scudo con l'immagine del Fondatore Stregatto Violafucsia. "E se ci regali un sorriso, ti faremo avere le spille di tutte le Case".
"Non possiamo, però, prometterti la dentiera della McGranitt; sospetto che sia stregata!" sogghignò lo Stregatto strizzando un occhietto. "Ci inseguirebbe per tutto il castello per sbranarci, miao!".

Udite le ultime parole, Harry sbuffò, lanciando a Pietra uno sguardo torvo.

"E dai Harry Potter, su con la vita!...Non crediamo che la tua massima aspirazione sia fare il babysitter a quelli del primo anno" osservò Daisy sorridente.
"Se dobbiamo essere più espliciti, è noioso adempiere ai doveri di un Prefetto; è quasi come avere una gatta aggrappata ai...ehm...alla cravatta!" miagolò Conan con un'espressione serafica.
"Ma Insomma!!!" borbottò Eileen arrossendo. "E poi, perché dev'essere per forza una gatta e non gatto?".
"Era solo una metafora felina pronunciata nel rispetto delle quote rosa, ghghgh!!" obiettò Pietra agitando le zampette come per scacciare ogni equivoco. "Il Professor Scintillo vuole solo far presente quanto sia difficile svolgere certi compiti, anche in condizioni ottimali, e restare aggrappati ai...ehm...ai principi morali e sociali, miagolanti e didattici. E peggio ancora quando hai il fiato del Signore Oscuro sul collo: il Prescelto deve pensare ad altro".
"Non è questo...mi guardano tutti come se fossi un..." rispose Harry imbarazzato prima che le stregatte replicassero ferocemente. "Come uno...".
"Uno stregatto?" chiese Eileen seccamente.
"O peggio, come se fossi Pietra o Conan?" domandò Daisy indicando i nominati con un indice accusatorio.

A quel punto, i due stregatti si finsero offesi e fecero apparire un cartello dove era scritto 'Sciopero Pigrante Selvaggio!' ".

Finalmente Harry abbozzò il primo sorriso della serata, poi disse: "Non ho mai pensato di diventare un Prefetto, ma mi chiedo perché Silente non...".
"Io mi preoccuperei di più della professoressa Umbridge, sai" lo interruppe Conan aggrottando le ciglia. "Purtroppo, non possiamo neanche farla ruzzolare giù per le scale. Il Preside ce lo ha severamente proibito. Almeno per ora".
"Davvero?" chiese Harry sorpreso. "E' solo un'insegnante...".
"Non sottovalutare quella donna!" borbottò Eileen contrariata.
"Non può essere più temibile di Voldemort!" esclamò Harry, la mano che stringeva la bacchetta nella tasca. "Giusto, ragazzi?".
"Ragazzi a chi?" domandò Conan indignato. "Miagola per te, Potter!".
"Giusto...amici miei?" si corresse Harry prontamente.
"Ehm, miao...vedi...si tratta di un pericolo qualitativamente diverso" spiegò Daisy avvicinandosi al ragazzo. "Non puoi risolvere tutto con un duello, cucciolo mio".
"Se deciderai di tenerle testa, ti troverai a fare i conti con Caramell e il Ministero della Magia" precisò Scintillo accendendosi un sigaro all'erba gatta.
"Non è la prima volta" mormorò il grifondoro turbato.
"Si, è vero, ma in questo periodo è preferibile 'sgattaiolare strisciando' " osservò Eileen preoccupata.
"Come?" chiese il ragazzo.
"Devi mantenere un basso profilo" precisò Daisy annuendo. "E' fondamentale non farsi notare dalla Umbridge!".
"Personalmente, miao, considero il Signore Oscuro e la professoressa Umbridge alla stregua di psicopatici senza biglietto di ritorno dal Manicomio, due creature da magi-neuro-delirio fatte l'uno per l'altra" miagolò lo Stregatto cercando di assumere uno sguardo serio, una cosa quasi impossibile. "Tuttavia, in questo momento,  c'è una differenza sostanziale tra loro: lei è già dentro il castello, ed è una tua insegnante".
"Umano avvisato...nove e tre quarti salvato, muahahahah!" concluse Conan sghignazzando. "Notte, notte, Harry Potter!".
"Un momento!" esclamò il giovane mago. "Avete notizie di Hagrid?".
"Rubeus non può prepararti sempre il tè con i suoi meravigliosi biscotti di roccia!" replicò lo stregatto leccandosi i baffetti, la sua coda cominciava a smaterializzarsi. "Adesso, il nostro comune amico ha altre faccende da sbrigare...'attività gigantesche', ghghgh!".
"Lo so anch'io che Hagrid è molto grosso, non sono mica cieco!" esclamò Harry irritato. "Di cosa stai miagolando precisamente?".
Ma la conversazione era già terminata, e non vi furono ulteriori spiegazioni.

Harry osservò gli stregatti evaporare nell'aria, mentre continuavano a ridacchiare agitando le code. E per un attimo, desiderò di fuggire da Hogwarts.
"Non bastava Voldemort!" pensò il ragazzo fra sé e sé riprendendo a salire le scale. "Perfino il Ministero che dovrebbe aiutarmi a combatterlo, si è schierato contro di me e Silente. Quanti altri ancora mi considerano bugiardo o matto...?".

Purtroppo, la risposta alla domanda inespressa non tardò ad arrivare.
Appena entrato nel dormitorio, Harry scoprì che anche Seamus lo credeva pazzo, tanto quanto Silente.
Invero, la madre di Finnigan, fedele lettrice della Gazzetta del Profeta, si era opposta per tutta l'estate al ritorno del figlio alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Del resto, era naturale che un siffatto comportamento materno avesse mal predisposto Seamus nei confronti di Harry, a tal punto da chiedere sospettosamente più informazioni sulla morte di Cedric Diggory.
In seguito al rifiuto di Harry, Finnigan espresse il desiderio di voler dormire in una stanza lontana da lui, mettendo così in discussione la loro amicizia.
L'idea che la sua presenza nel dormitorio venisse considerata pericolosa, quasi fosse il portatore sano di un 'virus magico che conduceva alla follia', mandò Harry su tutte le furie.
Alla fine di un'accesa discussione, soltanto Ron riuscì a riportare la calma avvalendosi della sua autorità di Prefetto.

"I genitori di qualcun altro hanno problemi con Harry?" chiese Weasley in tono aggressivo.

In quel momento, Harry ammirò il suo amico, intervenuto efficacemente a riportare ordine fra amici: doveva ammettere che era stato fantastico.
"Silente non era rimbambito quando ha nominato Ron Prefetto" pensò Harry desiderando di sparire sotto le coperte. "Solo Piton avrebbe saputo far meglio con la sola presenza, cioè senza aprire bocca".

"I miei sono Babbani, amico" disse Dean Thomas con un'alzata di spalle. "Non sanno niente di morti a Hogwarts, perché non sono così stupido da raccontarglielo".
"Tu non conosci mia madre, riuscirebbe a farsi raccontare qualsiasi cosa da chiunque!" ribatté Seamus. "E poi i tuoi genitori non leggono la Gazzetta del Profeta. Non sanno che il nostro Preside è stato licenziato dal Wizengamot e dalla Confederazione Internazionale dei Maghi perché ha qualche rotella fuori posto...".
"Mia nonna dice che sono scemenze" intervenne Neville. "Dice che è la Gazzetta del Profeta che sta peggiorando, non Silente. Ha disdetto l'abbonamento. Noi crediamo a Harry" concluse con semplicità. Si arrampicò sul letto e si tirò le coperte fino al mento, guardando Seamus al di sopra di esse, come un gufo. "Mia nonna ha sempre detto che Tu Sai Chi sarebbe tornato un giorno. E se Silente dice che è tornato, è tornato".
Harry provò un moto di gratitudine per Neville.

"Alla fine scopriranno che abbiamo ragione" pensò Harry sconfortato, mentre Ron s'infilava nel letto e spegneva l'ultima candela del dormitorio. Ma si chiese quanti altri attacchi come quello di Seamus avrebbe dovuto sopportare prima che venisse quel momento.

                                         

Intanto, nel cuore della notte, nella Sala Segreta dei Dipinti dei Fondatori di Hogwarts, i ritratti di Godric Grifondoro e Salazar Serpeverde stavano discutendo animatamente con il quinto Fondatore Felino.

"Non capisco, Violafucsia, perché non hai approfittato del processo di Harry per far intrufolare la tua studentessa nell'Ufficio Misteri? Dov'è finita l'audacia di una volta?" chiese Godric mentre lucidava l'elsa della sua spada. "Questa inutile ricerca sui Collari dell'Apocalisse ci sta snervando. Sai già cosa contiene lo scrigno; conosci bene il modo per aprirlo...".
"Inutile, miao?...E' miagolamente fondamentale far capire alla signorina Kitty Tiffany che, se li indosserà senza osservare la corretta 'procedura magica', resterà uccisa!...Il fatto che sia la 'Spada Vivente' non significa che possa assorbire una tale magia oscura" esclamò Violafucsia indignato. "Ti sei già scordato la causa della mia morte?...E per giunta, l'oggetto mancante che completa i collari resta ancora un mistero, per la barba di...di me stesso!".
"D'accordo, d'accordo!" ringhiò stizzito il Fondatore di Grifondoro. "Miagolato da uno come te, che non ha mai seguito una procedura in nove vite...almeno spiegaci come mai...".
"C'erano già quattro stregatti nell'Aula Dieci, che stavano per votare in favore dell'assoluzione di Potter" lo interruppe il Libro Stregatto degli Stregatti zampettando in su e giù per la sala. "Il momento era assai delicato!...Se quel giorno gli Auror avessero scoperto Kitty in un luogo proibito, ci sarebbero stati controlli a tappeto magico in ogni angolo del Ministero".
"E' stato astuto e lungimirante non rischiare: le priorità sono dettate dal Preside di Hogwarts" sibilò Salazar lanciando uno sguardo altero a Grifondoro. "Avrete altre occasioni, amico mio".
"Lo spero!...Insommiao, non volevo combinare un casino" miagolò Violafucsia bloccandosi improvvisamente. "A volte, se si mettono troppe missioni a bollire contemporaneamente nello stesso calderone...".
"Usi parole strane, troppo moderne, stregattaccio!" lo interruppe Godric leggermente confuso. "Che vuol dire...combinare un 'casino'?".
"E' un modo di miagolare di questi tempi, in effetti..." rispose il Libro Magico cercando di ponderare bene le parole. "Significa più o meno...agire come Pietra Stregatto di fronte a un'esca di salsicce".
"Comprendiamo, comprendiamo" sibilò Salazar continuando ad annuire, la sua testa andava su e giù sempre più rapidamente. "E come la mettiamo con la Umbridge?...Interrompere un discorso del Preside! Ai miei tempi sarebbe stata appesa alla Torre più alta della scuola e data in pasto ai Basilischi!".
"Io l'avrei sfidata a duello e gettata nel Lago Nero" dichiarò Godric sfoderando la famosa spada dipinta. "Ma dubito che la Piovra Gigante mi avrebbe permesso di usare quelle acque alla stregua di una...ehm...una...".
"...Discarica, è il termine moderno!...Bé, i vostri pensieri sono encomiabili, miao! Tuttavia, Silente ha ordinato all'Ordine di Gattaca di non combinare 'casini' con quella donna" miagolò Il Fondatore felino con un'espressione delusa. "Vorrei dargli una graffiatina alle calze e...".
"...E io desidererei dormire!!!" esclamò Priscilla Corvonero inferocita.
"E' il primo e l'ultimo avvertimento!" minacciò Tosca Tassorosso lanciando uno sguardo d'intesa alla sua amica. "O la fate finita, oppure faremo scoppiare un casino da fare invidia a quelli compiuti da Pietra Stregatto!...E' chiaro???".
"Limpido" replicò Godric lasciandosi cadere sulla sua poltrona. "L'audacia e il coraggio non fanno per voi".
"Ecco perché me ne sono andato, mio caro Godric" sogghignò Salazar sparendo dietro una tenda del suo dipinto. "Sono sempre state insopportabili quelle due streghe".
"Miagolio di buonanotte!" mormorò lo Stregatto Violafucsia prima di accucciarsi. "Sogni e casini d'oro a tutti, scscscsc!".

                                              


La mattina dopo, a colazione, mentre Fred e George erano indaffarati a cercare 'cavie' fra gli studenti al fine di sperimentare le Merendine Marinare, Harry venne a sapere da Hermione che perfino Lavanda lo credeva un bugiardo.
Dinanzi a una pressione psicologica così forte, il richiamo all'unità fra le Case che aveva auspicato il Cappello Parlante gli sembrava l'eco di un lontanissimo ricordo.
Solo l'annuncio dei provini per il ruolo di Portiere da parte di Angelina, il nuovo Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, contribuì a far risalire di mezza tacca il suo umore.

"Si, bé, abbiamo bisogno di un nuovo Portiere adesso che Oliver se n'è andato" disse la ragazza. "I provini sono venerdì alle cinque e voglio che ci sia tutta la squadra, d'accordo? Così possiamo vedere come s'inserisce il nuovo giocatore".
"Va bene" rispose Harry.
Angelina gli sorrise e se ne andò.

Purtroppo, i pensieri felici rivolti al Quidditch svanirono in un lampo quando il Cercatore di Grifondoro vide Hermione leggere la Gazzetta del Profeta.
Era talmente irritato da quel comportamento da considerarlo quasi una provocazione.
Di conseguenza, Harry non poté fare a meno di chiederle spiegazioni.

"E' meglio sapere cosa pensa il nemico" rispose la ragazza cupa, poi srotolò il quotidiano, ci sparì dentro e non riemerse finché i suoi amici non ebbero finito di mangiare.
"Niente" disse semplicemente, arrotolando il giornale e posandolo vicino al piatto. "Niente su di te o su Silente o nient'altro".
Poi una zampetta felina, spuntata da sotto il tavolino di Grifondoro, sostituì l'odierna Gazzetta del Profeta con la copia del giorno precedente.
Di fatto il furfante miagolante operò così rapidamente che nessuno se ne accorse, nemmeno la Professoressa McGranitt che avanzava lungo il tavolo distribuendo gli orari.

"Niente miao!...Neanche su di noi, ghghgh!" miagolò Pietra salendo pigramente le scale con gli altri stregatti in direzione del terzo piano. "Nemmeno una pubblicità di cibo in scatola per Kneazle...un buono sconto per una lettiera autoripulente...niente!".
"Cosa ti aspettavi da quella sottospecie di carta igienica stampata?" domandò Eileen ancora turbata dal furto commesso.
"Ahhh!...Pensavi che parlassero delle nostre imprese al Wizengamot?" rincarò la dose Daisy sbuffando come un piccolo drago.
"Oh bé...a pagina sette c'è un brevissimo articolo su un attacco claustrofobico che ha colpito il nostro Presidente" osservò Conan ripiegando la Gazzetta per leggerla meglio. "Dunque...'L'illustrissimo Noli Me Tangere ha avuto seri problemi con un ascensore del Ministero del Magia: il famoso Presidente delle Confederazioni Stregatte ci è rimasto intrappolato dentro per circa un quarto d'ora, a causa di un piccolo guasto magico'...Barnabas Cuffe afferma che 'la giovane impiegata che lo accompagnava ai piani superiori è finita al San Mungo con prognosi riservata, mentre l'antico ascensore, di enorme valore storico e artistico, è stato danneggiato' ".

Rimanere chiusi in ascensore con Noli non era un'esperienza da consigliare, neanche ai Maghi e alle Streghe appassionati di sport estremi.

"Era una piccola opera d'arte l'ascensore...veloce...spazioso...decorato" commentò Conan arrotolando il quotidiano. "Peccato!".
"Era un'ottima addetta diplomatica...simpatica...preparata...gentile" miagolò Pietra sommessamente, ripensando alla giovane donna incontrata nell'Atrium. "L'avevo raccomandata come Ufficiale Diplomatico Miagolante di Collegamento presso  la nostra Ambasciata di Londra; aveva una fulgida carriera davanti a...".
"Non è morta!!!" esclamò Eileen infuriata. "Sono certa che il medico di Noli, il Dottor Ettore Fieramicio, la restituirà al Ministero come nuova. Sarà ancora un ottimo Ufficiale Diplomatico".
"Ehm, ehm...per favore, cambiamo argomento!...Per Harry, Ron e Hermione è l'anno dei G.U.F.O." miagolò Daisy sospirando. "Avete preso un orario delle lezioni?".
"Ovviamente...a Seamus" replicò Pietra quasi se fosse una cosa normale rubare documenti informativi agli studenti. "Suggerirei di passare più tardi in Aula Pozioni, non vorrei perdermi il primo divertimento didattico, ghghgh!".
"E dopo pranzo?" chiese Conan sbadigliando.
"Una bella pigrata" propose Pietra con fare incoraggiante.
"No, no, e poi no, miao!...Andiamo dalla Professoressa Umbridge" miagolò Eileen risoluta.
"Non possiamo perderci la sua prolusione, eh!" aggiunse Daisy, i baffetti vibranti.
"Ma se la facessimo precipitare giù dalle scale mentre cambiano..." mormorò Scintillo nell'orecchio del amico.
"Possiamo sempre contare su Pix" miagolò sottovoce lo Stregatto sogghignando. "Ci deve un sacco di favori. Con tutto l'inchiostro che gli abbiamo procurato in questi anni, non ci negherà una piccola spinta alla...".
"State architettando un...'casino felino'?" domandò Eileen Scintille facendo brillare minacciosamente il collare.
"Un piano idiota da far conoscere subito a Silente, per esempio?" chiese Daisy Stregatta con un miagolio soave, gli occhi a fessura.
"Niente di miao, nulla di miao!" risposero in coro gli stregatti sfoggiando dei sorrisetti forzati, mentre le fronti sudavano copiosamente.

                              

Terminata la lezione di Storia della Magia, più soporifera di una Pozione Soporifera, Harry, Ron e Hermione scesero nei sotterranei, dove il Direttore di Serpeverde stava per tenere per la prima lezione del nuovo anno scolastico.
Bastava la sola presenza di Piton per assicurare il silenzio in una classe, e ciò era molto apprezzato da Pietra e Conan che, a differenza di Eileen e Daisy, non persero l'occasione per schiacciare un breve pisolino.
I due pigroni felini si risvegliarono sul finire della lezione, proprio quando l'insegnante stava passando tra gli studenti, al fine di verificare il lavoro svolto.
Quella mattina, Piton aveva ordinato di preparare la Bevanda della Pace, una pozione molto difficile, ma frequentemente richiesta agli esami per il G.U.F.O..

"Potter, e questa che cosa sarebbe?" chiese il Maestro di Pozioni.
I serpeverde in prima fila alzarono lo sguardo eccitati; adoravano quando Piton tormentava Harry.
"La Bevanda della Pace" rispose Harry, teso.

In quel momento, gli stregatti si sporsero dall'ultimo scaffale in alto, alla sinistra di Harry, cercando di intercettare l'odore della pozione preparata, di osservarne il colore e le altre peculiarità.

"Secondo me, miao, ha messo troppa polvere di Pietra di Luna" miagolò Conan sorseggiando una bottiglia di sciroppo di Elleboro presa sul banco di Harry. "Sentite la puzza di pesce marcio?".
"Mmmmmhhh...no, no!...Credo che abbia fatto bollire la pozione per più dei minuti richiesti" aggiunse Pietra stiracchiandosi. "Si deduce facilmente l'errore dalla schiuma bianca in superficie, simile alla bava della Umbridge".
"Ma di cosa state miagolando?...Potter ha probabilmente mescolato in senso orario, invece che antiorario" borbottò Eileen mentre sfogliava un vecchio manuale di pozioni di scorta. "Quelle bollicine blu sono un chiaro sintomo della modalità sbagliata di mescolazione".
"Oh, questa volta debbo miagolamente dissentire da tutti voi" intervenne Daisy con aria contrariata. "Osservate bene il vapore verde pisello che si alza da quel calderone: Harry ha indubbiamente mescolato troppe volte, a dispetto di quelle prescritte".

"Dimmi un po', Potter" disse Piton dolcemente. "Sai leggere?".
"Si" rispose Harry, le dita serrate attorno alla bacchetta.
"Leggimi la terza riga delle istruzioni, Potter" replicò il professore.

Accompagnato dalle risate di sottofondo di Tiger e Goyle e dai sorrisi malevoli di Draco Malfoy, Harry rilesse le istruzioni scritte alla lavagna e, con suo grande stupore, scoprì l'errore di distrazione che aveva commesso: non aveva aggiunto alla pozione le due gocce di Sciroppo di Elleboro.

"Hai fatto tutto quello che c'era scritto alla terza riga, Potter?" chiese Piton.
"No" rispose Harry molto piano.
"Prego?"
"No" disse Harry più forte. "Ho dimenticato l'Elleboro".
"Lo so, Potter, il che vuol dire che questa porcheria è del tutto inutile. Evanesco".

La pozione di Harry svanì; lui rimase come un idiota accanto al calderone vuoto, senza accorgersi che, sul suo banco, era sparita proprio la bottiglia contenente l'ingrediente richiesto.

"Uff-miao, però...ci siamo andati molto vicino all'individuazione dell'errore" miagolò Pietra mentre trangugiava una sorsata di Elleboro offerta da Conan, tra gli sguardi basiti di Eileen e Daisy. "Destino crudele, mancavano due sole gocce di questo buonissimo sciroppo!...Avevamo la soluzione in zampa, e non ce ne siamo accorti, ghghgh!".

Consapevole che la sua pozione non era peggiore di quelle preparate dalla maggior parte dei suoi compagni, ma che quel giorno il suo punteggio scolastico sarebbe rimasto 'zero', Harry uscì per primo dall'aula per dirigersi in Sala Grande, gli stregatti affamati dieci metri davanti a lui.
Aveva appena cominciato a pranzare quando fu raggiunto dai suoi amici Prefetti.

"E' stato davvero ingiusto" disse Hermione per consolarlo. Prese posto vicino a Harry e si servì di carne e purè, curiosamente impelati. "La tua pozione non era nemmeno lontanamente orrida come quella di Goyle; quando l'ha versata, la fiaschetta è andata in frantumi e gli si è incendiato il vestito".
"Già" mormorò Harry guardando minaccioso il piatto, "Quando mai Piton è stato giusto con me?".

Nel frattempo, i commenti felini sui 'trascorsi pozionistici' dello studente di Serpeverde stavano facendo luce sopra un'altra verità nascosta.

"Cosa avete combinato a Goyle?" miagolò sottovoce Eileen rivolgendosi al suo direttore, seriamente impegnato con un pezzo di arrosto proveniente dal vassoio dal quale si era servita la ragazza.
"Ehm...io mi sono occupato del vestito, per la verità" confessò lo Stregatto leccandosi i baffetti. "Un piccolo dispettuccio innocente, un sobrio antipasto di buon umore".
"E tu non hai niente da miagolare, Conan?" sibilò Daisy, le zampette incrociate.
"Eh? Ah, si...ho solo anticipato i tempi di rottura di una fiaschetta di scarsa qualità" miagolò Conan respirando affannosamente, il nasetto ricoperto di purè. "Credo che l'ottimo vetro di Murano sia il più adatto per le fiaschette...non siete d'accordo?".

                               

Dopo una breve pausa di silenzio, Hermione si guardò intorno cauta, poi riprese sottovoce: "Ero convinta che sarebbe andata un po' meglio quest'anno...voglio dire...insomma...adesso che fa parte dell'Ordine".
"Il lupo perde il pelo..." disse Ron saggiamente, mentre tentava di sputare peli nel suo tovagliolo. "Comunque, io ho sempre pensato che Silente fosse pazzo a fidarsi di Piton. Dove sono le prove che ha davvero smesso di lavorare per Voi Sapete Chi?".

"Anche i peli nei vassoi fanno parte dei vostri dispettosi antipasti?" chiese Eileen con aria truce.
"No, no...ecco...non abbiamo avuto il tempo di toelettarci, eh, eh!" sogghignò Conan imbarazzato. "Ci vorrebbe una Giracoda per recuperare il tempo dei bagnetti perduti...".

"Io credo che Silente abbia un sacco di prove, anche se non le racconta a te, Ron" ribatté Hermione durante lo scambio di miagolate protette dal Muffliato felino.

"Vuole delle prove?...Miao, potrei fargli un accenno all'Amore eterno, mai apprezzato da James Potter, e sopratutto incompreso da Lily Evans che..." miagolò Pietra soave.
"...Che nutri per me, anche quando ti schianto!" lo interruppe Daisy infuriata. "Non ti azzardare a miagolare al ragazzo dei sentimenti di Sev verso sua madre! Sev non vuole...Silente non lo desidera...Io e Eileen non lo permetteremo".
"Uff-miao, ma scherzavo!" replicò Pietra appoggiando le zampette prima sul pancino e poi sul cuore. "In ogni caso, in Amore e in cucina tutto è permesso, ghghgh!".

"Oh smettetela, voi due" sbottò Harry con veemenza, mentre Ron apriva la bocca per rispondere a tono. Sia lui che Hermione rimasero lì immobili, arrabbiati e offesi.
"Non potete darci un taglio?" continuò Harry. "Non fate altro che beccarvi, è una cosa che mi fa impazzire. E abbandonando il suo arrosto, si gettò di nuovo la borsa in spalla e li piantò lì seduti.
Salì la gradinata di marmo due gradini alla volta, superando i molti studenti che si affrettavano a scendere per il pranzo.
Poi oltrepassò il Grande ritratto di Sir Cadogan per trascorrere il resto dell'ora di pranzo da solo, seduto sotto la botola d'accesso all'Aula di Divinazione in cima alla Torre Nord.
Ovviamente, si trattava di una vana speranza di trovare un po' di tranquillità.

"Siamo troppo nervosi, cuccioletto" miagolò Eileen alle sue spalle. "La tua mente è un oceano in tempesta...vedo che sei molto soddisfatto di aver visto le facce sconvolte dei tuoi amici, hi, hi, hi!".
"Co-cosa?" chiese Harry arrossendo, come se fosse stato colto con le mani nella marmellata.
"Sembra che la tua rabbia sia alimentata da una fonte magica misteriosa..." aggiunse Daisy perturbata.  "E' tutto molto strano!...Silente aveva ragione, miao".
"Co-come?" domandò lo studente ripensando allo scontro avuto con Seamus la sera prima. "Io non mi lascio certo influenzare da altri...".
"Ragazzo mio, sei sicuro di non aver preso qualche virus magico?" chiese Conan con il tovagliolo sporco ancora infilato nel bavero della cappottina. "Ti sei lavato le zampette dopo aver toccato il Signore Oscuro a Little Hangleton?".
"Ma cosa c'entra..." balbettò il Grifondoro guardandosi le mani d'istinto.
"E come se non bastasse, incurante del tuo arrosto, lo hai abbandonato nel piatto come un Mangiamorte qualsiasi, puah!" esclamò Pietra sputando un ossicino sul pavimento. "Vergogna!!!".
"Allora...leggete nei miei pensieri?" chiese Harry leggermente atterrito.
"Leggere!...Si fa presto a miagolare 'leggere'..." sbottò Conan facendo finta di rabbrividire. "Se solo ti sentisse il Professor Piton...".
"Bé, quando è necessario, diamo una piccola sbirciatina nelle menti meno caotiche" intervenne Eileen armandosi di miagolante pazienza. "Con miagolante discrezione".
"Sai caro, è difficile guardare nei cervelli ultra-disordinati e iper-confusi!" osservò Daisy sogghignando. "Di fatto, la confusione e il disordine mentale sono delle difese naturali, quasi come l'Occlumanzia".
"Occlu...che?" mormorò Harry avendo l'impressione di stare nudo di fronte ai suoi amici felini.
"Lascia perdere i paroloni, per adesso" riprese Eileen dando l'impressione di voler stendere un velo di segretezza sull'argomento. "Ogni cosa a suo tempo! Lo ha detto Silente".
"A proposito, Silente non mi rivolge più la parola..." disse Harry cercando di riportare la conversazione sul piano delle sue priorità.
"L'atteggiamento del Preside è l'ultimo dei tuoi problemi!" continuò Eileen agitando le zampette come per scacciare delle mosche Crisopa.
"E va bene...ma vista l'età avanzata, se Silente avesse un po' di confusione in testa, ricordategli che io..." mormorò Harry pentendosi all'istante di aver pronunciato parole così oltraggiose.
"Ti basti sapere che le menti di Pietra e Conan sono tra le più caotiche del mondo magico" lo interruppe Daisy, mentre giocherellava con una rosa viola spuntata dal nulla. "Labirinti cerebrali senza via di uscita, uh, uh, uh!!!".
"Oh, posso immaginarlo!" esclamò Harry felice di aver finito una frase. "Quasi come la terza prova del Torneo Tremaghi, voglio dire".
"Molto peggio!" miagolarono in coro Eileen e Daisy applaudendo pacatamente il giovane mago.
"A miagolarti il vero, poco prima che tu nascessi, Tom Riddle tentò...provò...e rischiò veramente grosso" precisò Eileen lanciando rapidi sguardi furtivi verso lo Stregatto e Scintillo.
"Ah, davvero?" disse Harry irritato. "Povero Tom, lui che invece ha una mente così lucida e ordinata rispetto a quei due".
"Come sarebbe a miagolare?" chiese Conan ingrugnito.
"Quei due chi?" domandò Pietra grattandosi sotto la coda senza ritegno. "Io e Conan valiamo almeno per tre meningi!".
"Ehm, ehm...Harry, devi sapere che, in seguito al vano sforzo di Riddle di 'penetrare' i loro paludosi neuroni, Pietra e Conan credettero di essere diventati dei serpenti" spiegò Daisy tirando una pacca sulle spalle al ragazzo. "Strisciarono e sibilarono per un mese nell'infermeria di Madama Chips, Santa donna!".
"E cosa accadde a Voldemort?" chiese Harry vedendo gli stregatti rabbrividire e guardarsi intorno, quasi temessero un agguato da un momento all'altro.
"Pare che il Signore Oscuro abbia miagolato senza sosta per una settimana" replicò Eileen fregandosi le zampette con soddisfazione. "Infatti, i suoi servitori lo rividero otto giorni dopo quei micidiali contatti mentali. Tuttavia, nessuno osò chiedergli il motivo della sua temporanea assenza".
"Veramente imbarazzante" commentò Harry stringendo con rabbia la bacchetta nella tasca, come se la faccenda lo riguardasse in prima persona e volesse aggredire i felini. "Scommetto che Riddle avrebbe ucciso il primo Mangiamorte che avesse avuto il coraggio di porgli una domanda".
 "Evidentemente, miao, gli effetti derivanti da connessioni magiche fra cervelli così 'disastrati' vanno al di là di ogni ottimistica previsione" miagolò Daisy con l'aria di chi la sapeva miagolamente lunga.

Udite quelle parole, i due stregatti assunsero un'espressione indignata, scomparendo tra mostruosi sbadigli.

"Tieniti stretti gli amici" miagolò Eileen puntando la zampetta sul suo petto. "Non trattarli male!".
"Ci proverò...ma ditemi almeno se sto impazzendo" sbottò Harry preoccupato. "Mi sento sempre così rabbioso con tutti, soprattutto con Silente...con voi adesso...".
"Dubito che si tratti di una malattia, ma devo miagolarti di fidarti di noi e, a maggior ragione, di Albus Silente" mormorò la Stregatta sorridente.
"E se avete bisogno dell'Ordine di Gattaca, indossate i vostri collari magici, così potrete vederci anche quando siamo invisibili" concluse Scintille prima di salutare il grifondoro e riattivare la cappottina invisibile insieme a Daisy.

                             

Così, mentre Harry e Ron stavano frequentando la lezione di Divinazione, Pietra e Conan zampettarono verso l'ufficio di Minerva McGranitt seguiti come ombre da Eileen e Daisy.

"Un momento, miao!...Frenateeeehhh!!!" esclamò Eileen afferrando lo Stregatto per la coda. "Dobbiamo andare da Harry!".
"Non ricordate?...C'è la lezione della Professoressa Umbridge" aggiunse Daisy leggermente affannata. "Non possiamo perderci la prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure".
"Cambio miagolante di programma!" rispose Pietra con una grossa scatola sospetta fra le zampe.
"Sarà Harry Potter a raggiungerci!" miagolò Conan ridacchiando.
"Gli avete dato appuntamento nell'ufficio di Minerva durante la lezione della Umbridge?" borbottò Eileen infuriata. "Ma siete impazziti?".
"No, no...nessun appuntamento" replicò Pietra mentre esaminava una boccetta d'inchiostro prelevata dalla scatola. "Ma conoscendo Potter: abbiamo il novantotto per cento di probabilità di incontrarlo nell'ufficio della vegliarda fra poco".
"E per il restante due per cento?" domandò Daisy poco convinta di quell'ottimistica previsione.
"Ah, miao...Potter potrebbe schiantare Dolores in aula e finire ad Azkaban".
"E quindi, adesso, cosa facciamo?" chiese Eileen incuriosita. "Andiamo a giocare a Gobbiglie con Minerva fino all'eventuale arrivo del ragazzo?".
"No miao...prima dobbiamo dare un incarico Pix...e un rifornimento di munizioni d'inchiostro, ghghgh!" replicò Pietra sogghignando. "Inoltre, il Poltergeist contribuirà ad avvisarci quando sta per arrivare qualcuno nel corridoio, Harry compreso. Così possiamo tornare invisibili in tempo utile".
"Ah, capisco, avete stabilito un segnale convenzionale?" domandò Daisy osservando la scatola delle 'munizioni' destinata ad imbrattare gli studenti di passaggio.
"Si, ma non ce ne sarà bisogno" miagolò Conan soave. "Il segnale lo darà Harry stesso! Lasciate fare a Pix, eh, eh, eh!!!".

Poco dopo la porta dell'ufficio della Direttrice di Grifondoro si aprì e si richiuse silenziosamente, poi, gli stregatti disattivarono le cappottine invisibili cogliendo Minerva di sorpresa, intenta com'era a preparare le prime lezioni settimanali di Trasfigurazione.

"E' di troppo disturbo bussare?" chiese l'insegnante arrabbiata sistemandosi nervosamente gli occhiali. "Mi farete venire un infarto prima o poi; bastava un piccolo miagolio!".
"Credevo di dover bussare solo quando sei chiusa in bagno" sogghignò Pietra pettinandosi il ciuffetto ribelle. "Qualche volta dovresti provare le nostre lettiere senza pareti, espressioni di libertà assoluta".
"Mi accontenterei di liberare il mio borsellino dalle tue grinfie e la carta igienica a fiorellini!" esclamò la McGranitt perdendo ogni speranza di proseguire una conversazione educata sulle buone creanze. "Bé, a cosa devo il piacere della vostra visita?".
"Desideriamo ascoltare il primo commento di Harry Potter circa la sua prima esperienza con Dolores, ovviamente" rispose Conan soave.
"Qui?...Nel mio ufficio?" domandò Minerva inarcando le sopracciglia. "Ma siete impazziti? Potter è a lezione!".
"Ehm...è quello che gli ho miagolato poco fa, mia cara" sbottò Eileen esasperata.
"A lezione si, ma non per molto, presumo" miagolò lo Stregatto sbadigliando con la coda davanti alla bocca.
"Scusali Minerva" miagolò Daisy scuotendo la testolina. "Perdonali, non sanno quello che miagolano e...".
"Brutti screanzati!!!" gridò Minerva all'improvviso alzandosi in piedi, il borsellino ben stretto nella mano destra. "Lasciate stare la mia scatola di biscotti, voi due!!!".
"Era solo per ingannare il tempo" miagolò Pietra con la lingua penzoloni ritraendo le zampette.
"Non vi azzardate a toccare niente, neanche il cestino della spazzatura!" brontolò la professoressa di Trasfigurazioni. "Mi sono spiegata?".
"Mai in servizio, miao!" rispose Conan impettito, gli occhi che puntavano una sciarpa di lana sulla poltrona di Minerva. "Solo nel tempo libero...".

                                 

D'un tratto, delle grida provenienti dal corridoio fecero scattare la Direttrice di Grifondoro verso la porta, e subito gli stregatti ritornarono invisibili.

"ZITTO!" esclamò la voce di Potter, facilmente riconoscibile oltre le mura della stanza.

A quel punto, l'anziana maga si decise ad aprire la porta e ad uscire dal suo ufficio.
"Si  può sapere perché diamine urli, Potter?" scattò la McGranitt, mentre Pix gongolava allegramente e sfrecciava via. "Perché non sei a lezione?".
"Sono stato mandato da lei".
"Mandato? Come sarebbe mandato?".

Le tese il messaggio della professoressa Umbridge. La professoressa McGranitt lo prese, accigliata, lo aprì con un colpo di bacchetta, lo srotolò e cominciò a leggere.

"Entra Potter".

Dal colloquio con l'insegnante, era emerso che Harry aveva urlato contro la professoressa Umbridge, che gli aveva dato della bugiarda e riferito che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era tornato.
Seguì una pausa di riflessione, durante la quale, Harry fu invitato a mangiare un biscotto.

"A lui ha offerto un biscotto e a me no!" si lagnò Pietra, le lacrime agli occhi. "Nulla al micio?....Niente al micio?...Nemmeno mezzo Zenzerotto al povero micio?".
"Per cortesia!" lo brontolò Daisy imbarazzata. "Un minimo di contegno".

La professoressa McGranitt posò il il biglietto di punizione di Dolores e guardò Harry con molta serietà.

"Potter, devi stare attento" continuò la direttrice di Grifondoro. "Una cattiva condotta nella classe della Professoressa Umbridge potrebbe costarti molto di più di qualche punto sottratto alla Casa e un castigo".
"Cosa...?".
"Potter usa il buonsenso" sbottò la McGranitt, con un brusco ritorno ai soliti modi. "Sai da dove viene, quindi dovresti sapere a chi riferisce".

"Se il ragazzo usasse il buonsenso" mormorò Conan, "l'avrebbe già rispedita a Caramell in un porta pillole stregato".
"Zitto!" borbottò Eileen infuriata. "Non provi un briciolo di pietà per i nostri gufi postali?".

Suonò la campanella che segnalava la fine della lezione.
Minerva decise che era giunto il momento di rivelare a Harry la brutta notizia: era stato messo in punizione per tutte le sere della settimana, a partire dal giorno seguente.

"E' una tua insegnante e ha tutti i diritti di infliggerti punizioni. Andrai nel suo ufficio domani alle cinque per il primo castigo. Ricorda solo questo: stai attenta a Dolores Umbridge" precisò Minerva con un tono di voce distaccato.
"Ma ho detto la verità!" esclamò Harry offeso. "Voldemort è tornato, lei lo sa; il professor Silente sa che è...".
"Per l'amor del cielo, Potter!" inveì la McGranitt raddrizzandosi gli occhiali con rabbia. "Credi davvero che c'entrino la verità o le bugie? Il problema è che devi stare tranquillo e controllarti...prendi un altro biscotto Potter".
"No, grazie" rispose Harry freddamente.
"Non essere ridicolo, Potter".
Lui ne prese uno.
"Grazie" disse Harry controvoglia.

"E siamo a due Zenzerotti!" sibilò Pietra geloso del trattamento riservato al grifondoro. "Questa è discriminazione felina!".
"Abbiamo il cocco della maestra, miao!" miagolò Conan storcendo le labbra. "Se ogni volta che la Umbridge lo punisce, Minerva gli offre biscotti, Potter diventerà ben presto più grasso di Goyle e Tiger messi in...!".
"Ma insomma!" protestò Eileen sottovoce. "Volete farne un altro caso giudiziario?".
"Mi appello alla vostra dignità, diamine!" mormorò Daisy accigliata. "E smettetela di rovistare nel cestino della spazzatura della McGranitt...sembrate dei gattacci randagi!!!".

Subito Pietra e Conan rimisero il coperchio sul cestino con un'espressione alquanto delusa sul musetto.

"Non hai sentito il discorso di Dolores Umbridge al banchetto d'inizio anno, Potter?" chiese l'insegnante di Trasfigurazioni.
"Si...ha detto...che il progresso verrà proibito o...bé, voleva dire che...il Ministero della Magia sta cercando di interferire a Hogwarts".
La professoressa lo scrutò per un attimo, poi tirò su col naso, fece il giro della scrivania, richiuse la scatola dei biscotti, e gli aprì la porta.
"Bé, sono felice che almeno ascolti Hermione Granger" disse, e gli fece segno di uscire dal suo ufficio.

                                        

Quando Minerva ritornò alla sua scrivania la scatola dei biscotti era scomparsa, ma lei non si perse d'animo, anzi sogghignò soddisfatta, come mai le era capitato di fare negli ultimi anni.
E senza perdere altro tempo, si rimise seduta a preparare le lezioni canticchiando allegramente uno dei canti più famosi del Coro di Hogwart, 'Double Trouble'.

Nello stesso istante, nell'Ufficio del Direttore della Casa di Violafucsia, Pietra e Conan si guardarono intorno con circospezione; avevano l'aria di chi aveva intenzione di spartirsi rapidamente un ricca refurtiva.

"Eileen e Daisy sono andate in classe dagli studenti, vero?" domandò Pietra al suo amico. "Via libera?".
"Credo di si" rispose Conan dando un'ultima occhiata al corridoio. "Siamo soli, a parte qualche studente di passaggio".

Per maggior sicurezza, Scintillo decise di appendere sulla porta dell'ufficio un cartello: "Lavori segreti in corso, zampettare alla larga!".

"E' giunta l'ora di goderci il bottino!" sogghignò lo Stregatto beffardamente, poi iniziò ad aprire lentamente la scatola degli Zenzerotti.
"I nostri pancini giubilano, eh, eh, eh!" ridacchiò Conan con l'acquolina in bocca.

"ARRRGGGHHH!!!...E' VUOTA!!!" gridò Pietra orripilato, quasi avesse visto Madama Chips sventolargli sotto il naso una pergamena contenente una dieta personalizzata. "TRADIMENTO!...E' UNA SCATOLA SVANITRICE!!!....ARRRGGGHHHHHHH!!!".

"Non bastavano gli armadi svanitori, sigh-miao" sibilò Conan esaminando la scatola di biscotti da vicino. "Adesso, dobbiamo trovare la scatola gemella di Minerva...che ne miagoli, amico mio?".
Ma Pietra non rispose, era boccheggiante, disteso sul pavimento, gli occhi sgranati verso il soffitto.

Ad un tratto Eileen e Daisy bussarono alla porta, poi, non ricevendo risposta, entrarono nell'Ufficio.
Si erano insospettite per lo strano cartello appeso alla porta segnalato da alcuni studenti felini del primo anno.
Osservarono lo Stregatto sul pavimento, la bocca aperta, le labbra tremolanti, e le zampette raccolte in segno di preghiera.
Dai rumori che emetteva respirando, parve che recitasse un mantra.
Infine, le stregatte fissarono Conan negli occhi, esprimendo genuina perplessità.

"Il Direttore ha bisogno di riflettere sulla prossima mossa contro...Voi Sapete Chi!" miagolò Conan mettendosi disteso accanto a Pietra nella stessa posizione. "Non avete mai sentito miagolare della pratica ascetica dello Yoga Felino?...Su, prendiamo esempio da lui!".
E così tutti e quattro finirono distesi sul pavimento , in silenzio pigrante totale.











  



































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