libro sei capitoli 7 e 8: Il primo giorno di scuola




Liberamente ispirata a Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitoli sette e otto: Il Lumaclub, Il trionfo di Piton







Harry passò gran parte dell'ultima settimana di vacanze rimuginando sul comportamento di Malfoy in Notturn Alley.

Ciò che più lo turbava era la sua espressione soddisfatta all'uscita del negozio: niente che rendesse Malfoy così felice poteva essere buono.
Con sua vaga irritazione, tuttavia, né Ron né Hermione sembravano incuriositi quanto lui dalle attività di Malfoy, o almeno dopo qualche giorno si stufarono di parlarne.

L'ipotesi di Harry era che Sinister avesse un altro oggetto uguale a quello rotto, e che Malfoy, da poco divenuto Mangiamorte, li volesse entrambi funzionanti per vendicarsi della cattura di suo padre.
Tuttavia, l'idea che un sedicenne fosse stato accolto come Mangiamorte da Lord Voldemort faceva morire dal ridere Ron mentre Hermione, poco convinta, continuava a prestare più attenzione alla sua copia di Traduzioni Runiche Avanzate che alle parole di Harry.

Invece per gli Stregatti la questione era molto più complessa, perché il marchio nero sul braccio sinistro di Draco non era stata un'allucinazione causata da sovradosaggio di essenza di erba gatta.
In seguito Severus Piton aveva confermato sia a Silente che all'Ordine di Gattaca il peggiore degli incubi: Draco Malfoy era davvero entrato a far parte dei Mangiamorte, come suo padre Lucius.
Però, la missione affidatagli dal Signore Oscuro non era certo tra le più semplici: lo studente di Serpeverde avrebbe dovuto escogitare un piano per uccidere Silente nel corso del nuovo anno scolastico.
Inoltre, al fine di adempiere ai voleri di Lord Voldemort, a Draco erano stati concessi ampia discrezionalità e il supporto esterno di zia Bellatrix e Fenrir Greyback.

"Il Mangiamorte Draco Malfoy... E' un vero incubo, si!... Ma per chi, miao?" aveva chiesto Pietra ai suoi colleghi felini, riuniti nella soffitta della Tana. "Se fossi Voi-Sapete-Chi, sarei molto preoccupato per il probabile fallimento della missione, ghghgh!".
"Testone miagolante!" aveva esclamato Daisy perdendo la pazienza. "Sev ci ha spiegato che Tu-Sai-Chi si aspetta che il ragazzo fallisca, per ucciderlo e punire il padre!".
"Io non sottovaluterei Draco" aveva commentato Conan, l'espressione seria sul musetto. "E' più sveglio di Lucius e di sua madre Narcissa messi insieme".
"Sta di fatto che, come Sev, dobbiamo ancora scoprire il piano di Draco per eliminare Albus" aveva concluso Eileen pensierosa. "E se nessuno ha un'idea migliore, cominceremo a indagare sul misterioso oggetto magico che Sinister si è impegnato a riparare".

Come per la 'gita' a Diagon Alley, la mattina dell'ultimo giorno di vacanza gli studenti di Grifondoro erano attesi dalle macchine del Ministero. La scorta li avrebbe accompagnati fino alla stazione di King's Cross, dove ad attenderli non c'era l'allegro Hagrid, ma altri Auror dalla faccia tetra.
Nel frattempo Pietra, Conan, Eileen e Daisy avevano già controllato i binari nove e dieci, la barriera magica, l'Espresso per Hogwarts, e ispezionato un treno sospetto dei Babbani.

"Mieorrr... perché avete bloccato quel treno affollato di pendolari?" chiese Eileen scuotendo la testolina.
"Bè, dovevamo controllare il vagone ristorante e...prelevare reperti" miagolò Pietra trasportando insieme a Conan, verso la barriera di accesso al binario nove e tre quarti, un sacco stracolmo di ravioli di carne.
"I Mangiamorte si nascondono nei posti più impensati e lasciano tracce dappertutto" aggiunse Conan allegramente. "Niente dev'essere lasciato al miagolante caso!".
"Quindi avete intenzione di mangiarvi i 'reperti'?" domandò Daisy ironicamente.
"Solo quelli che non risulteranno idonei a divenire 'prove rilevanti' della presenza di Mangiamorte su quel treno!" esclamò Pietra risoluto.
"E cioè tutti i ravioli destinati al pranzo di quei lavoratori!" sbottò Eileen incrociando le zampette.
"Presto, 'puffiamoci' sul treno!" miagolò lo Stregatto ignorando il commento di Scintille. "Oggi, fatica doppia! Dobbiamo proteggere anche il Professor Lumacorno".

                                   

Prima di salire sull'Espresso per Hogwarts, che eruttava vapore sulla folla accalcata sul binario nove e tre quarti, Harry lasciò che Ron e Hermione lo precedessero per adempiere i loro doveri di Prefetti, poi, decise di confidare al signor Weasley i suoi sospetti sulle attività di Draco.
D'altra parte, Arthur dirigeva l'ufficio del Ministero della Magia da cui dipendevano le ispezioni, e pertanto, era il miglior candidato con cui condividere i fatti avvenuti a Notturn Alley.

"E' andato da Magie Sinister" disse Harry. "Ha cominciato a strapazzare Sinister in persona perché lo aiutasse a riparare una cosa, e perché gliene conservasse un'altra...Apparentemente dello stesso genere di quella da riparare. Come se fossero una coppia e...". Harry trasse un respiro profondo. "C'è qualcos'altro. Abbiamo visto Malfoy fare un salto di un metro quando Madama McClan ha cercato di toccargli il braccio sinistro. Credo che sia stato tatuato con il Marchio Nero. Credo che abbia sostituito suo padre come Mangiamorte".

Il signor Weasley parve colto alla sprovvista. Dopo un attimo disse: "Harry, dubito che Tu-Sai-Chi permetterebbe a un sedicenne...".

"Ma cosa ne sappiamo noi di quello che Lei-Sai-Chi farebbe o non farebbe?" chiese Harry rabbioso. "Signor Weasley, mi scusi, ma non varrebbe la pena di indagare? Se Malfoy vuole che qualcosa venga aggiustato, e ha bisogno di minacciare Sinister perché lo faccia, probabilmente è qualcosa di oscuro o pericoloso, no?".
"A essere sincero ne dubito, Harry" rispose lentamente il signor Weasley. "Vedi, quando Lucius Malfoy è stato arrestato, abbiamo perquisito la sua casa. Abbiamo portato via tutto ciò che avrebbe potuto essere pericoloso".
"Potreste aver dimenticato qualcosa" insistette Harry testardo.
"Può darsi" disse il signor Weasley più per assecondare Harry che per vera convinzione.

Il fischietto suonò alle loro spalle: ormai quasi tutti erano sul treno e le porte si stavano chiudendo.
La signora Weasley, insieme al marito, aiutò il ragazzo a caricare i bagagli e lo salutò calorosamente, ricordandogli che le vacanze di Natale le avrebbe passate alla Tana.

Dal momento che Ginny si era impegnata a stare con Dean per tutto il viaggio, Harry si trovò uno scompartimento vuoto, e lo condivise con gli ultimi grifondoro rimasti senza posto, Neville Paciock e Luna Lovegood.
Senza dubbio l'impacciato Neville, perennemente alla ricerca del suo rospo fuggitivo, stava attraversando il periodo più felice della sua vita: aveva ricevuto i complimenti da nonna Augusta per il coraggio dimostrato all'Ufficio Misteri, e una bacchetta nuova in legno di ciliegio con un nucleo di Crine di Unicorno.
Anche Luna non era cambiata, i suoi commenti carichi di verità imbarazzanti riuscivano a infondere in Harry un misto di pena e disagio.
In ogni caso, lui li considerava tra gli amici più in gamba che aveva.
E confermò le sue profonde convinzioni rifiutando un 'invito maleducato' di Romilda Vane a cambiare scompartimento per unirsi a lei e alle sue amiche, desiderose solo di parlare con il ragazzo finito nelle prime pagine della Gazzetta del Profeta, e indicato come 'Il Prescelto'.

Fuori dai finestrini il tempo era incerto come lo era stato per tutta l'estate; attraversavano banchi di nebbia fredda alternati alla debole, chiara luce del sole.
Fu durante uno di questi momenti luminosi, quando il sole era quasi allo zenit, che Ron e Hermione finalmente entrarono nello scompartimento.
Ron era affamato, e si lamentò subito del mancato passaggio della signora con il carrello delle vivande.
Fece anche notare lo strano comportamento tenuto da Malfoy, che stranamente non aveva abusato dei suoi poteri di Prefetto per tutta la mattinata: l'impressione era che Draco avesse cose più importanti e oscure a cui pensare.

Nello stesso istante, nello scompartimento riservato a Lumacorno, si stavano gettando le basi per una pacifica partecipazione felina al Lumaclub.

"Ehm...Ah, si!...Silente mi aveva accennato alla presenza di Stregatti nella scuola, ma pensavo scherzasse quando mi ha detto che c'eri anche tu, Pietra" disse il professor Lumacorno, il volto illuminato da sorriso radioso. "Per me è una gioia immensa sapere che posso disporre dei vostri rarissimi e pregiati peli per le mie...ehm...ricerche. Naturalmente, è un grande onore conoscere i famosi 'quattro' dell'Ordine di Gattaca. Propongo di scordarci gli incidenti del passato e...".
"L'onore è tutto delle nostre code tosate!" lo interruppe Pietra, gli occhi a fessura. "Potrà averli periodicamente, a ciuffi! In cambio di collaborazione".
"Davvero?" chiese Lumacorno avidamente.
"A condizione che due nostri agenti, trasfigurati in studenti umani, siano regolarmente invitati alle riunioni e alle feste del Lumaclub" aggiunse Conan sbadigliando. "E che ci sia sempre il gelato alla salsiccia, si intende".
"Capisco, la priorità per Silente è la questione della sicurezza" rispose Horace allegramente. "Bene, bene...a chi devo far pervenire gli inviti, miei cari?".
"A Bonnie Parker e Clyde Barrow" dichiarò solennemente Eileen Scintille.
"Perché usare i nomi di una leggendaria coppia di criminali?" chiese L'anziano insegnante stupito.
"A Pietra, sembrava eccessivo partecipare tutti alle tue riunioni" replicò Daisy Stregatta con un tono di voce carico di sarcasmo. "Avresti forse preferito i quattro dell'Ave Maria?".
"No, certo!" rispose Horace impaurito. "Non ammetto sparatorie nel mio Club...Per favore!".
"Peccato, miao" sibilò lo Stregatto sogghignando. "Ho sempre adorato i film Western e, in particolare, i duelli con le pistole babbane a tamburo".
"Bene, bene...ora che ci siamo spiegati" disse Horace con fare incoraggiante, "posso mettere una nostra foto nella mia collezione privata?".
"Faremo una foto ricordo quando i peli delle nostre code saranno ricresciuti" sibilò Eileen digrignando i denti. "D'accordo, miao?".
"Ehm...si, si! E' ragionevole!" esclamò Lumacorno passando agli Stregatti una Burrobirra. "Prima della prossima tosatura, allora".

Prima che Harry riuscisse a esporre la sua teoria su Draco a Ron e a Hermione, la porta dello scompartimento si aprì e una ragazza del terzo anno entrò senza fiato, consegnando a lui e a Paciock gli inviti a pranzare con il nuovo docente di Hogwarts nello scompartimento 'C'.

"Chi è il professor Lumacorno?" domandò Neville guardando perplesso il proprio invito.
"Un nuovo insegnante" rispose Harry. "Bè, immagino che dobbiamo andare, no?".
"Ma perché vuole me?" domandò ancora Neville nervoso, come se si aspettasse una punizione.
"Non lo so" fece Harry, il che non era proprio vero, anche se non aveva ancora la prova che la sua intuizione fosse corretta.

                                   

Quando i due grifondoro giunsero nello scompartimento 'C', videro subito che non erano i soli invitati di Lumacorno, anche se a giudicare dal benvenuto entusiastico Harry era il più atteso.

"Harry, ragazzo mio!" esclamò Lumacorno balzando in piedi appena lo vide. "Che piacere, che piacere! E tu devi essere il signor Paciock!".

Neville annuì spaventato. A un gesto di Lumacorno si sedettero di fronte a lui nei due soli posti vuoti.
Intorno al tavolo c'erano anche un serpeverde, due ragazzi del settimo anno che Harry non conosceva di persona, Ginny Weasley, e una coppia di studenti totalmente sconosciuta.

"Bene, vi conoscete tutti?" chiese Lumacorno a Harry e Neville. "Blaise Zabini è del vostro anno, naturalmente...".

Zabini non diede segno di riconoscerli né li salutò, e nemmeno Harry e Neville lo fecero. Gli studenti di Grifondoro e Serpeverde si detestavano per principio.

"Questo è Cormac McLaggen, forse vi siete già incontrati...? No?". domandò l'insegnante allegramente. "E questo è Marcus Belby, non so se...?...E questa affascinante signorina dice di conoscervi!".

Ginny fece una smorfia a Harry e Neville dietro la schiena del professore, che si era dimenticato di presentare l'ultima coppia di 'studenti troppo cresciuti', dall'espressione a tratti truce o annoiata.

"Bene, è un piacere straordinario" continuò Horace Lumacorno in tono intimo. "Un opportunità per conoscervi un po' meglio. Ecco prendete un tovagliolo. Mi sono portato il pranzo da casa...".

L'anziano insegnante di Pozioni passò a Marcus Belby mezzo fagiano e iniziò a tessere le lodi di suo zio Damocles, l'inventore della Pozione Antilupo, nella speranza di poter sapere qualcosa su di lui e conoscerlo.
Tuttavia, quando seppe che il padre di Belby e il suo ingegnoso collega non andavano più d'accordo, perse subito interesse per lui e passò a indagare McLaggen, nella speranza di trovare rilevanti il suo talento o i suoi 'contatti sociali'.

"Tu invece, Cormac" disse Lumacorno, "so che vedi spesso tuo zio Tiberius, perché ha una magnifica foto di voi due a caccia di Nogtail nel Norfolk, giusto?".
"Oh si, ci siamo divertiti" rispose McLaggen. "Ci siamo andati con Bertie Higgs e Rufus Scrimgeour...prima che diventasse Ministro, ovviamente...".
"Ah, conosci anche Bertie e Rufus?" chiese Lumacorno con gran sorriso, facendo girare un vassoietto di tartine; chissà come, Belby venne saltato. "Allora dimmi...".

Era come Harry e gli Stregatti avevano sospettato.
Tutti i presenti erano stati invitati perché avevano a che fare con qualche persona famosa o influente: tutti tranne Ginny.
Dopo aver interrogato Zabini, che aveva una madre di celebre bellezza, venne il turno di Neville.
Su di lui, Horace sospese il giudizio, in attesa di capire se il ragazzo possedeva un po' del talento dei genitori, i due famosi ed eroici Auror.

"Perché a me non domanda nulla?" chiese sottovoce Pietra trasfigurato in Clyde Barrow, l'aria sempre più truce, la barba ispida.

. Lo Stregatto aveva un tesserino al collo con il suddetto nome e la scritta: "Studente della Scuola di Magia dell'Età Libera di Azkaban, Reparto Recupero Detenuti Pericolosi".

"Bè...Horace ha le tue stesse conoscenze accademiche. Inoltre, si è già fatto un'idea dei potenziali disastri che potresti provocargli, se solo decidessi di impegnarti in tal senso" sibilò Daisy-Bonnie Parker, l'espressione rassegnata sul volto e lo stesso tesserino attaccato al vestito. "Hai una domanda di riserva meno idiota?".

Pietra preferì non ribattere, gettandosi sul suo pezzo di fagiano con la voracità di uno squalo, sotto gli occhi stupiti di Belby.

"E ora" proseguì Lumacorno, agitandosi sul sedile come un presentatore che annuncia il suo numero più brillante, "Harry Potter! Da dove cominciare? Ho la sensazione di aver appena grattato la superficie quando ci siamo incontrati quest'estate!...Il 'Prescelto', è così che ti chiamano adesso!".

Harry non rispose. Belby, McLaggen e Zabini lo fissarono.

Pietra-Clyde continuò a spolpare il suo fagiano, ma più lentamente, mentre Daisy-Bonnie che fissava il suo fidanzato imbarazzata, gli passò una parte della sua porzione di carne avanzata.
Considerata la scritta sui loro cartellini, nessuno si stupì che i due studenti attempati fossero stati completamente ignorati dal professore.

"Dev'essere un'iniziativa sovvenzionata da Scrimgeour per recuperare gli ex rapinatori di ristoranti babbani e favorirne la reintegrazione sociale a fine pena" pensò Harry, leggermente a disagio. "Finalmente ne fanno una giusta!".

"Naturalmente" continuò Lumacorno, osservando il ragazzo con attenzione, "sono anni che circolano voci...mi ricordo quando...bè, dopo quella terribile notte...Lily...James...e tu sei sopravvissuto...e si diceva che tu avessi poteri straordinari...".

Zebini tossicchiò con divertito scetticismo.

"Io sono sopravvissuto al fagiano freddo marmato" obiettò Pietra-Clyde pulendosi la bocca con la manica della sua camicia.
"E hai perfino poteri straordinari come Harry!" ringhiò Daisy-Bonnie passandogli il suo tovagliolo. "Per esempio, quello di farmi perdere la pazienza".

Una voce arrabbiata si levò da dietro Lumacorno, era una levata di scudi da parte di Ginny contro Blaise Zebini, in favore di Harry.

"Oh cielo!" ridacchiò Lumacorno tranquillamente guardando Ginny, che scrutava torva Zebini al di sopra del suo pancione. "Attento, Blaise! Ho visto questa meravigliosa signorina scagliare una Fattura Orcovolante mentre passavo nel suo scompartimento! Eviterei di contrariarla!".

Zebini si limitò ad assumere un'espressione sprezzante.

"La versione 'Gattovolante' è più potente e graffiante" commentò Pietra-Clyde mentre stringeva un osso fra le labbra quasi fosse una sigaretta. "Potrei insegnarlo a Ginny se...".
"Prima dovresti insegnargli a spolpare un fagiano in trenta secondi senza strozzarsi" lo interruppe Daisy-Bonnie sfilandogli l'osso dalla bocca e riponendolo sul piatto. "E senza usare la magia".
Pietra rimase con le labbra sporgenti in avanti, come se dovesse dare un bacio ai resti del tacchino.

"Comunque" proseguì Lumacorno, tornando a Harry, "tutte le voci di questa estate...naturalmente non si sa a che cosa credere, è noto che il Profeta riporta notizie inattendibili, commette errori...ma pare che ci siano pochi dubbi, dato il numero di testimoni, sul fatto che c'è stato un bel caos al Ministero, e tu c'eri dentro fino al collo!".

Harry annuì ma preferì rimanere in silenzio, per non correre il rischio di mentire.

"Anch'io ho fatto la mia parte al Ministero" commentò lo Stregatto-Clyde orgogliosamente. "Ho contribuito a...".
"...A creare il caos!" borbottò la Stregatta-Bonnie riempiendogli la bocca con una tartina.

Poi Horace rivolse a Harry un gran sorriso.

"Tanto modesto, tanto modesto, non mi stupisce che Silente sia così affezionato...tu c'eri, quindi? Ma le altre storie - così sensazionali che non si sa proprio a cosa credere - questa leggendaria profezia, per esempio...".

"...Ecco miagolare l'unico in grado di sconfiggere il Signore Oscuro..." esordì sottovoce Pietra-Clyde mettendosi un dito indice sul naso. "Nato in una cuccia sull'estinguersi del tredicesimo mese. Il felino designerà il Signore Oscuro come suo 'quasi pari miagolante', ma avrà un potere di 'indispettire' a lui sconosciuto. E l'uno dovrà mettersi a dieta per mano o zampa dell'altro, perché nessuno dei due può ingrassare se l'altro dimagrisce...".

La Stregatta lo osservò basita per qualche secondo.

"Dubito che sia una profezia della professoressa Cooman" miagolò Daisy-Bonnie sospirando.
"No, l'ha inventata mia nonna Olgatrix per farmi addormentare, una specie di ninna nanna" replicò Lo Stregatto-Clyde ridacchiando. "Quando ero piccolo soffrivo d'insonnia felina, sai".
"Da non credersi!" esclamò la Stregatta-Bonnie stupita. "Però il tredicesimo mese è...".
"...Una licenza poetica" proseguì Pietra ripensando a una frase di Albert Einstein. "Ma...'tutto è relativo!...Prendi uno Stregatto centenario, alla nona e ultima vita, che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazia', muahahahah!".

"Non abbiamo sentito nessuna profezia" disse Neville a Lumacorno diventando rosso geranio.
In seguito Ginny confermò lapidariamente l'affermazione del suo amico, lasciando intendere che erano tutte invenzioni giornalistiche e che non c'era altro da aggiungere.

                                        

Il pomeriggio passò noioso tra i numerosi aneddoti sui maghi illustri a cui Lumacorno aveva fatto da insegnante, poi, a circa mezz'ora dalla stazione di Hogsmeade, gli studenti furono congedati e invitati a indossare le divise.
Mentre superava Harry per addentrarsi nel corridoio, Blaise Zabini gli scoccò un'occhiata sgradevole che Harry ricambiò con interesse. Lui, Ginny e Neville lo seguirono verso la coda del treno.
Dopo aver scambiato qualche battuta sul professor Lumacorno con gli amici, Harry iniziò a commentare le strane modalità con cui l'insegnante selezionava gli allievi per il suo Club, ma di colpo s'interruppe.
Gli era appena venuta un'idea, sconsiderata ma potenzialmente meravigliosa...entro un minuto Zabini sarebbe rientrato nello scompartimento dei serpeverde del sesto anno, e Malfoy sarebbe stato lì, convinto che lo sentissero solo i suoi compagni...Se solo Harry fosse riuscito a entrare non visto dietro di lui, che cosa avrebbe potuto vedere o sentire?
Sebbene fosse rimasto un breve tratto di viaggio, Harry si sentiva in dovere di raccogliere delle prove sul fatto che Draco era entrato a far parte dei Mangiamorte, e che stava architettando qualcosa di malvagio.
D'altra parte, fino a quel momento, nessun altro sembrava prendere sul serio i suoi sospetti, e quindi, spettava a lui dimostrarne la fondatezza.

"Ci vediamo più tardi" disse Harry sottovoce. Estrasse il Mantello dell'Invisibilità, lo dispiegò e se lo gettò addosso.
"Ma che cosa stai...?" gli chiese Neville.
"Dopo!" rispose Harry, sfrecciando dietro Zabini più silenziosamente possibile, anche se lo sferragliare del treno rendeva rendeva superflua tanta cautela.

Non senza difficoltà Harry riuscì a entrare nello scompartimento degli studenti di Serpeverde del sesto anno e a issarsi audacemente sulla resistente reticella portabagagli, dove erano sistemati i bauli degli studenti.
E mentre Gregory Goyle si stava apprestando a richiudere la porta, sperò che le sue scarpe da tennis, uscite per un attimo da sotto il mantello, non fossero state scorte dagli occhi guizzanti di Draco.
Ad affollare ulteriormente lo scompartimento contribuirono Pietra e Conan, i quali, nella nota modalità invisibile, si materializzarono sulla reticella opposta, praticamente di fronte a Harry.
In realtà, gli Stregatti avevano architettato solo di fare un rapido passaggio, soprattutto per alleggerire il baule di Vincent Tiger delle confetture di marmellata di Prugne Dirigibile di sua nonna.

"Allora, Zabini" chiese Malfoy. "Che cosa voleva Lumacorno?".
"Solo ingraziarsi la gente ben ammanicata" rispose Blaise. "Non che sia riuscito a trovarne molta".
"Chi altri ha invitato?" lo incalzo Draco.

Subito Zabini fece l'elenco degli invitati conosciuti lasciando spazio, tra un nome e l'altro, agli sprezzanti commenti di Draco e Pansy Parkinson, soprattutto quelli riguardanti la curiosa presenza di Neville.
Naturalmente Blaise omise di citare Bonnie e Clyde, gli studenti della scuola di Magia dell'Età Libera di Azkaban del Reparto Recupero Detenuti, dal momento che li considerava spocchiosamente 'feccia sociale di scarsa importanza'.

"Cos'ha Paciock che possa interessare Lumacorno?" domandò Malfoy stizzito.
Zabini alzò le spalle.
"Potter, quel tesoro di Potter, ovvio che voleva dare un'occhiata al Prescelto" sogghignò Draco, "Ma quella Weasley! Cos'ha lei di tanto speciale?".

Intanto, Pietra e Conan avevano appena finito di trafugare la marmellata di Tiger, e si apprestavano a 'ispezionare' il baule di Goyle.

"Miao, secondo me Ginny Weasley sposerà il professor Filius Vitious" miagolò Pietra sottovoce.
"Cosa...?" sibilò Conan. "Perché mai?".
"Ha un debole per gli uomini più grandi di lei che portano gli occhiali" concluse Pietra risoluto.
"Bè...ce ne sono altri con tali caratteristiche" osservò Conan argutamente. "Per esempio...Potter".
"Già, come ho fatto a dimenticarlo?" mormorò Pietra con un tono di voce carico di ironia.

Mentre Pansy gli accarezzava dolcemente i capelli, Draco disse: "Bè, Lumacorno ha gusti da schifo. Forse sta diventando un po' demente. Peccato, mio padre diceva sempre che ai suoi tempi era un buon mago. Mio padre era uno dei suoi preferiti. Lumacorno probabilmente non ha saputo che sono sul treno, o...".
"Io non conterei su un invito" intervenne Zabini. "Appena sono arrivato mi ha chiesto del padre di Nott. Erano vecchi amici, a quanto pare, ma quando ha sentito che era stato arrestato al Ministero non è parso contento, e Nott non è stato invitato. Non credo che Lumacorno sia interessato ai Mangiamorte".

Malfoy era arrabbiato, ma riuscì a mettere insieme una risata straordinariamente priva di allegria.

"A proposito...anche tu hai organizzato da tempo una specie di Stregatto o Pietra-Club per studenti felini della Casa di Violafucsia" sibilò Conan all'orecchio del suo amico. "Ti ha ispirato Horace?".
"Si, miao" rispose Pietra ripensando all'ultima festa al terzo piano del castello. "Solo che io non cerco di 'ammanicarmi' nessuno. E' solo per raccogliere salsicce e altro cibo derivanti dal commercio babbano 'equo solidale' ".
"Equo solidale?" chiese Conan sogghignando. Che significa?".
"Non ne ho la minima idea. Dovrei chiederlo a un direttore di un supermercato di Londra" miagolò lo Stregatto imbarazzato. "Eppure la frase 'Equo Solidale' sembra funzionare come una formula magica: ogni anno scolastico la raccolta va sempre a gonfie vele, ghghgh!".

D'un tratto Malfoy sbadigliò vistosamente e disse: "Bè, chissenefrega. Che cos'è a pensarci bene? Solo uno stupido insegnante. Voglio dire, può darsi che il prossimo anno io non sia più nemmeno a Hogwarts, che cosa me ne importa se piaccio o no a un vecchio grasso relitto?".
"Come sarebbe, può darsi che il prossimo anno tu non sia nemmeno a Hogwarts?" chiese Pansy indignata, smettendo subito di pettinarlo.

"Ah...io lo miagolavo ogni anno a Eileen: volevo prepararla al peggio" mormorò Conan ricordandosi delle continue minacce dei suoi insegnanti di espellerlo quando era studente. "...'Può darsi che io non sia più a Hogwarts dopo le vacanze'...E poi Silente riusciva ad aggiustare tutto...".
"Oh...anch'io miagolavo la stessa cosa a Daisy" lo interruppe Pietra strizzando un occhio. "Per la verità, glielo miagolavo ogni mese".

I felini fecero sforzi olimpionici per non ridere a crepapelle mentre la conversazione tra i serpeverde stava diventando sempre più interessante.

"Bè, non si può mai sapere" rispose Draco con l'ombra di un ghigno. "Magari...ehm...mi dedicherò a cose più grandi e più importanti".

Rannicchiato sulla reticella sotto il suo Mantello, Harry sentì il cuore battere più forte. Che cosa avrebbero detto Ron e Hermione?

"Vuoi dire...lui?" chiese la Parkinson.

Malfoy scrollò le spalle.

"Mia madre vuole che io porti a termine la mia istruzione, ma io non lo trovo importante, di questi tempi. Voglio dire, pensateci...quando il Signore Oscuro salirà al potere, baderà a quanti G.U.F.O. o M.A.G.O. uno ha preso? Certo che no...dipenderà tutto dal genere di servigi che ha ricevuto, dal livello di devozione che gli è stato dimostrato".
"E tu credi di poter fare qualcosa per lui?" gli chiese Zabini pungente. "A sedici anni e senza nemmeno aver preso il diploma?".
"L'ho appena detto, no? Forse non gli importa se ho preso il diploma. Forse il lavoro che vuole da me non è qualcosa per cui serve il diploma" mormorò Malfoy.

Tiger e Goyle stavano a bocca aperta come due doccioni.
Pansy fissava Malfoy come se niente e nessuno le avesse mai ispirato tanta reverenza.

"Abbiamo sentito abbastanza" miagolò Pietra affamato. "Non c'è altro da fare qui, Potter è al sicuro, e la cena si avvicina...".
"Giusto, miao!" rispose Conan sognando ad occhi aperti le prelibatezze della cucina elfica del castello. "Allora...'puffiamoci' nella locomotiva, dove Eileen e Daisy ci attendono".

Dopo che gli Stregatti abbandonarono lo scompartimento, Draco, che si stava godendo l'effetto che le sue parole avevano creato, disse: "Ecco Hogwarts. Meglio vestirsi".

Harry era così impegnato a fissarlo che non si accorse che Goyle si protendeva per prendere il suo baule: mentre lo tirava giù, colpì Harry forte sulla tempia.
Lui si lasciò sfuggire un gemito e Malfoy alzò lo sguardo verso la reticella accigliato.
Con gli occhi ancora lacrimanti e la testa che pulsava, estrasse la bacchetta, attento a non scostare il Mantello, e attese, trattenendo il fiato.
Con suo sollievo, Malfoy parve decidere di aver solo immaginato quel rumore; s'infilò la divisa come gli altri, chiuse il baule, e mentre il treno rallentava sussultando si allacciò il nuovo, pesante mantello da viaggio.

"Vai avanti" disse Draco a Pansy non appena il treno si fermò alla Stazione di Hogsmeade. "Voglio solo controllare una cosa".

Pansy uscì. Ora Harry e Malfoy erano soli nello scompartimento.
I ragazzi sfilavano fuori dalla porta e scendevano sul binario buio. Draco abbassò le tende, poi si chinò sul suo baule e lo riaprì.
Harry sbirciò oltre il bordo della retina, col cuore che batteva ancora più veloce.
Cos'era che Malfoy aveva voluto nascondere a Pansy?
Stava per mostrare il misterioso oggetto rotto che era tanto importante riparare?

"Petrificus Totalus!"

Senza preavviso, Malfoy aveva puntato la bacchetta contro Harry, che rimase paralizzato all'istante.
Come al rallentatore, si ribaltò oltre la reticella e cadde ai piedi di Malfoy, il Mantello dell'Invisibilità impigliato sotto il corpo ora del tutto visibile.
Non poteva muovere un muscolo, riuscì solo ad alzare lo sguardo su Malfoy, che fece un gran sorriso.

"Lo sapevo" esultò lo studente di Serpeverde. "Ho sentito il baule di Goyle sbatterti contro. E mi è sembrato di vedere qualcosa di bianco lampeggiare per aria dopo che Zabini è tornato...". Il suo sguardo indugiò sulle scarpe da tennis di Harry. "Sei stato tu a bloccare la porta quando Zabini è tornato dentro, immagino".

Contemplò Harry per un momento.

"Non hai sentito niente di importante, Potter. Ma visto che sei qui..."

E gli calpestò il viso, forte. Harry sentì il naso spezzarsi; il sangue schizzò dappertutto.

"Questo da parte di mio padre. Ora, vediamo...".

Malfoy sfilò il Mantello da sotto il corpo immobilizzato di Harry e glielo gettò addosso.

"Non credo che ti troveranno prima che il treno sia tornato a Londra" sussurrò. "Ci vediamo, Potter...o forse no".

E premurandosi di calpestargli le dita, Malfoy uscì dallo scompartimento.

                                   

Intanto, in Sala Grande, protetti dal solito incantesimo difensivo 'Salvio Hexia miagolus' e dalle loro cappottine invisibili,  i professori felini si erano già accomodati sul tappeto sotto il lungo tavolo degli insegnanti, in attesa della prima portata...il 'gàteau o gattò' di patate e ratti.

"Ehm...cosa stavo miagolando?" domandò Pietra distratto dal profumino dei cibi che proveniva dai tavoli circostanti. "Che io e...".
"...Che tu e Conan avete lasciato Harry da solo, in treno, in compagnia di Malfoy e dei suoi scagnozzi" miagolò Daisy stizzita.
"Non possiamo fargli sempre da balia; in fondo sono studenti come lui, o al massimo Mangiamorte in erba, eh, eh, eh!" sogghignò Conan sdraiato a pancia all'aria. "E poi Harry era protetto dal Mantello dell'Invisibilità!".
"D'accordo, ma cosa ci faceva nello scompartimento dei serpeverde?" chiese Eileen mentre si pettinava il ciuffetto all'indietro. "Aveva perso l'orientamento sul treno, miao?".
"Ah...lui era a caccia di informazioni" rispose lo Stregatto mentre lo stomaco cominciava a brontolare. "E' da quando ha seguito Draco da Magie Sinister che sente il bisogno di dimostrare la fondatezza dei suoi sospetti a Ron e a Hermione, sapete com'è fatto".
"Ahhh si, miao...ricordo la storia della misteriosa coppia di oggetti rotti o guasti" mormorò Daisy genuinamente incuriosita. "Ma se lo scoprono i serpeverde, sarà malmenato. Conosci Tiger e Goyle: gli faranno un occhio nero!".
"Al massimo due, miao...'tertia oculus non datur!" osservò Conan ironicamente, maltrattando il latino. "Oppure gli romperanno il naso".
"Oh bè, Harry Potter ha un gran fiuto per trovare i guai!" replicò Pietra soave. "Tuttavia, secondo la Profezia di Poulsen...'se si usa qualcosa, al pieno delle sue possibilità, si rompe', ghghgh!".
"Chi è Poulsen, un mago divinatore danese?" chiese Eileen mentre iniziava a percepire il profumino di una trota in porchetta.
"Non credo, miao" miagolò Conan felice di vedere materializzarsi del delizioso cibo accanto a sé. "E' probabile che sia solo un Babbano che ha ficcato il naso dove non doveva, eh, eh, eh!".

Fu Tonks a ritrovare Harry Potter sanguinante e disteso sul corridoio dello scompartimento dei Serpeverde, a liberarlo dall'Incantesimo Petrificus Totalus, e a restituirgli il Mantello dell'Invisibilità.
Scesi in tutta fretta dal treno in partenza, l'Auror si premurò di 'riparargli' il naso pestato da Draco e di inviare il Patronus al castello per avvisare Hagrid del suo ritrovamento e del ritardato arrivo in Sala Grande.

"Come mi hai trovato?" chiese Harry che, diretto al castello per la cena, aveva temuto fino a pochi minuti prima di far ritorno a Londra sull'Espresso per Hogwarts.
"Mi sono accorta che non eri sceso dal treno e sapevo che avevi il Mantello. Ho pensato che ti stessi nascondendo per qualche ragione. Quando ho visto le tende abbassate in quello scompartimento ho deciso di controllare".

Come altri Auror, Tonks era stata distaccata dal Ministero a Hogwarts, a seguito degli eventi accaduti al Ministero durante l'estate.
Invero, la ragazza era più cupa del solito, forse per la morte di suo cugino Sirius, ma il giovane grifondoro preferì non toccare l'argomento, rimanendo in silenzio fino a che non vide le colonne con i cinghiali alati poste ai lati del cancello della Scuola di Magia e Stregoneria.

"Alohomora!" esclamò fiducioso, ma l'incantesimo non funzionò.

Le misure magiche predisposte dal Preside Silente andavano ben oltre le sue capacità di studente, compresa quella, più babbana, di provare a scavalcare il muro.

"Qualcuno sta scendendo a prenderti" disse Tonk al ragazzo frustrato. "Guarda".

Una lanterna dondolava lontano, ai piedi del castello. Fu solo quando la brillante luce gialla fu a tre metri da loro, e Harry si fu tolto il Mantello dell'Invisibilità, che riconobbe, il naso adunco e i lunghi, unti capelli neri di Severus Piton.

                                         

"Bene, bene, bene" sogghignò aprendo il cancello con un colpo di bacchetta. "Carino da parte tua farti vedere, Potter, anche se evidentemente a tuo giudizio indossare la divisa scolastica è lesivo della tua immagine".
"No ho potuto cambiarmi, non avevo il..." cominciò Harry, ma Piton lo interruppe.
"Non c'è bisogno che aspetti Ninfadora, Potter è decisamente...si....al sicuro nelle mie mani".
"Il mio messaggio era per Hagrid" rispose Tonks accigliata.
"Hagrid era in ritardo per il banchetto, prorpio come Potter, quindi l'ho ricevuto io. E tra parentesi" aggiunse Piton, facendosi da parte per lasciar entrare Potter. "Ero curioso di vedere il tuo nuovo Patronus".

Le chiuse il cancello in faccia con un urto sonoro e picchiettò di nuovo le catene del cancello con la bacchetta, così che strisciarono al loro posto tintinnando.

"Preferivo quello vecchio" commentò Piton con evidente malignità nella voce. "Quello nuovo sembra debole".

Tonks era scioccata e furente per quelle parole. Tuttavia riuscì a mantenersi calma e a salutare Potter, che la ringraziò per l'aiuto ricevuto, prima che sparisse inghiottito nel buio dietro al Maestro di Pozioni.

Piton non parlò per qualche minuto. Harry sentiva l'odio emanare a ondate dal suo corpo verso l'insegnante. Qualunque cosa dicesse Silente, lui era convinto che le insinuazioni di Piton sul fatto che Sirius restasse nascosto, mentre il resto dell'Ordine della Fenice combatteva Voldemort, probabilmente erano state decisive nello spingere Sirius a correre al Ministero la notte della sua morte.
Intanto, a pochi metri da loro, alcune figure incappucciate seguivano furtivamente la luce della lanterna di Piton, per la precisione, due famigerate studentesse feline della Casa di Violafucsia.

"Ti pare giusto che il nostro direttore stia ad ingozzarsi in Sala Grande con gli umani e noi siamo qui a controllare che, a uno studente infuriato, non venga in mente di aggredire un insegnante alle spalle?" chiese Bia Langdon con un pizzico di tono ironico nella voce.
"Suvvia, non esagerare" rispose Kitty Tiffany sogghignando. "E poi, potrebbe essere Piton ad assalire Harry, hi, hi, hi!".
"E con Colin Canon come va?" chiese Bia all'amica ammiccando con un occhiolino.
"E' adorabile...mi sta aiutando a fare delle ricerche sulla leggenda dei Doni della Morte, ammesso che sia solo una leggenda" miagolò Kitty sospirando. "Lui ritiene che ci sia un collegamento tra uno di quegli oggetti e i Collari dell'Apocalisse".
"Oh, miao, il tuo fidanzatino umano segue una certa logica, sempre di seminare morte si stratta" mormorò Bia colta da un improvviso brivido di paura. "Seguite la scia di un dono in particolare?".
"Bè, si" rispose Kitty strizzando un occhietto. "Ai Collari dell'Apocalisse è sempre mancata una pietra...".

Nel frattempo Harry addossava la responsabilità della morte del suo Padrino a Piton perché lo consolava, e poi perché sapeva che, se qualcuno al mondo non era per nulla dispiaciuto per la morte di Sirius, questi era l'uomo che ora camminava davanti a lui nel buio.

"Cinquanta punti in meno a Grifondoro grazie al tuo ritardo, direi" cominciò Piton. "E, fammi pensare, altri venti punti per il tuo abbigliamento babbano. Sai, non credo che nessuna casa abbia avuto un punteggio tanto negativo in così poco tempo: non siamo ancora arrivati al dolce. Forse, hai stabilito un record, Potter".

Il giovane mago restò silenzioso: sapeva che era inutile tentare di difendersi con quell'insegnante.

"Ma Pietra Stregatto rimane imbattuto!" esclamò Tiffany alzando un pugno verso il cielo. "Da studente del primo anno perse mille punti il primo giorno di scuola, prima di andare a dormire, per aver fatto ruzzolare per le scale la professoressa McGranitt".
"Si miagola che sia stato un incidente...lei gli ha pestato la coda al terzo piano...lui era invisibile e ha reagito d'istinto" obiettò Bia grattandosi un orecchio. "E da allora...".
"...Entrambi si sono sempre guardati cordialmente in cagnesco" concluse Kitty tirando una pacca sulle spalle alla sua migliore amica.

La furia e l'odio che ribollivano dentro Harry diventarono incandescenti, ma avrebbe preferito restare paralizzato per tutto il viaggio di ritorno a Londra che dire a Piton come mai era in ritardo.

"Avevi in mente un ingresso trionfale, suppongo" riprese Piton. "E senza auto volanti a disposizione hai deciso che irrompere nella Sala Grande a metà banchetto sarebbe stato un bell'effetto teatrale".

Harry rimase ancora in silenzio, anche se sentiva il petto scoppiagli.

"Non ti sembra che Potter assomigli un po' al nostro direttore, miao?" chiese Tiffany alla sua amica felina. "Riguardo lo sfruttamento degli effetti teatrali, intendo".
"Forse" replicò Bia, gli occhi a fessura. "Ma se fossi in te, non farei conoscere tale opinione al professor Stregatto: certi accostamenti potrebbero procurarti una terribile punizione".
"In effetti, è meglio tornare nella nostra Sala Comune a zampascrivere il rapporto" concluse la signorina Tiffany scuotendo la testolina.
"Una saggezza da Corvonero!" esclamò Bia smaterializzandosi con un 'Puff' insieme alla 'Spada Vivente'.

Finalmente raggiunsero la scalinata del castello e mentre i grandi battenti di quercia si spalancavano sull'enorme Sala d'Ingresso, un esplosione di chiacchiere, risate, piatti e bicchieri, li accolse attraverso la porta della Sala Grande.

"Niente Mantello" disse Piton, come se avesse letto nella mente di Harry l'imbarazzo del ragazzo per l'entrata in ritardo. "Entrerai in modo che tutti ti vedano: che poi era quello che volevi, no?".

Harry si voltò e marciò dritto oltre le porte aperte: qualunque cosa pur di allontanarsi da Piton.
Ignorati gli sguardi curiosi degli studenti, il giovane mago riuscì a raggiungere il tavolo di Grifondoro, insinuandosi a forza tra Ron e Hermione.

"Dove sei...Santo cielo, cosa ti sei fatto alla faccia?" chiese Ron con gli occhi sgranati come tutti gli altri nelle vicinanze.
"Perché, che cos'ha che non va?" chiese Harry, afferrò un cucchiaio e guardò il proprio riflesso deformato.
"Sei coperto di sangue!" esclamò Hermione. "Vieni qui...". Levo la bacchetta, disse: "Tergeo!" e aspirò il sangue secco.
"Grazie" fece Harry, toccandosi il viso pulito. "Com'è il mio naso?".
"Normale" rispose Hermione tesa. "Perché non dovrebbe? Harry, che cosa è successo? Eravamo spaventatissimi!".
"Ve lo spiego dopo" replicò lui asciutto, nella speranza che Draco Malfoy non divulgasse troppo in fretta le sue 'prodezze' a tutta la scuola.

Si era perso lo Smistamento, ma Silente non aveva ancora fatto il rituale discorso d'inizio anno.

"Piton ha detto che Hagrid era in ritardo..." disse Harry dopo essersi informato delle parole pronunciate dal Cappello Parlante.
"Hai visto Piton? Come mai?" chiese Ron tra avidi bocconi di dolce.
"L'ho incontrato per caso" rispose Harry evasivo.
"Hagrid è arrivato solo con qualche minuto di ritardo" disse Hermione. "Guarda, ti sta salutando, Harry".

Lo studente ricambiò il saluto con un sorriso, vedendo Rubeus seduto tra la professoressa McGranitt e la professoressa Cooman, che abbandonava di rado la sua stanza nella torre per mangiare in Sala Grande.

"Allora, che cosa voleva il professor Lumacorno?" chiese Hermione.
"Sapere che cos'è successo veramente al Ministero" rispose Harry.
"Come tutti gli altri" sbuffò Hermione. "La gente ci ha fatto un interrogatorio, sul treno, eh Ron?".
"Già" confermò Ron. "Volevano tutti sapere se sei il Prescelto...".

Perfino il fantasma Nick-Quasi-Senza-Testa tentò di carpire qualche informazione durante il pasto, ma senza successo.

"Avete visto il volto insanguinato di Potter, miao?" chiese Eileen dopo aver finito il dolce sotto il tavolo degli insegnanti.
"Ho come l'impressione che ci siamo persi qualcosa" mormorò Daisy sorseggiando un caffè all'erba gatta. "Per esempio, una discussione non convenzionale tra studenti".
"Le questioni personali non sono di nostra competenza" miagolò risoluto Conan. "Non possiamo prendere le parti di Harry ogni volta che discute con un collega o con la sua ombra".
"Soprattutto per motivi di 'privacy'!" sogghignò Pietra mentre stava leggendo un messaggio segreto di Tonks pervenuto all'Ordine di Gattaca. "A quanto pare...stasera il signor Malfoy ha fatto valere le proprie ragioni in modo energico, tutto qui".
"Tutto qui?" chiesero Scintille e la Stregatta in coro.
"In fondo non è morto nessuno" osservò Conan facendo spallucce.
"Sissi...ma è solo il primo giorno di scuola, ghghgh!" esclamò lo Stregatto ridacchiando sotto i baffi. "Certi rapporti umani possono sempre peggiore".

                                      

Nel frattempo, il Preside si alzò dalla tavola accingendosi a pronunciare il primo discorso del nuovo anno scolastico.
Le prime parole furono per tranquillizzare gli studenti sulla condizione della sua 'mano nera', che a Hermione appariva 'morta'.
Poi, dopo il susseguirsi di alcune raccomandazioni scolastiche di ordinaria amministrazione, arrivò un annuncio sorprendente.

"Siamo lieti di dare il benvenuto a un nuovo membro del corpo insegnante quest'anno. Il professor Lumacorno" disse Silente, e Lumacorno si alzò, "è un mio amico e collega che ha accettato di riprendere il suo vecchio ruolo di insegnante di Pozioni".

"Pozioni?"
"Pozioni?"

La parola echeggiò per tutta la Sala mentre i ragazzi si chiedevano se avevano sentito bene. Gli Stregatti incrociarono i loro sguardi, gli occhi a fessura.

"Pozioni?" fecero in coro Ron e Hermione, voltandosi per fissare Harry. "Ma avevi detto...".

"Il professor Piton, nel frattempo" continuò Silente, alzando la voce per superare i borbottii, "ricoprirà il ruolo di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure".

"No!" esclamò Harry esasperato, così forte che molte teste si voltarono dalla sua parte. 
Si domandava come era possibile che a Piton fosse assegnata quella cattedra dopo tutto il tempo trascorso. Non si sapeva che da anni Silente non si fidava di lui per quel ruolo?

"Ma Harry, non avevi detto che Lumacorno avrebbe insegnato Difesa contro le Arti Oscure?" disse Hermione.
"Era quello che credevo!" rispose Harry, frugando nella memoria per ricordare quando Silente gliene aveva parlato. Ma ora che ci pensava, non riuscì a ricordare che Silente gli avesse mai detto quale materia avrebbe insegnato Lumacorno.

Piton, seduto alla destra di Silente, non si alzò quando fu citato, ma levò solo una mano in pigro ringraziamento per l'applauso della tavola di Serpeverde.
Harry però fu certo di aver riconosciuto il trionfo sul volto tanto detestato.

"Miagolamente straordinario!" esclamò Conan, rimanendo a bocca a aperta. "Dobbiamo festeggiare Sev!".
"Bè, miao, una scelta logica" osservò Daisy. "Harry Potter ha bisogno delle lezioni del più esperto conoscitore di Arti Oscure per combattere Voi Sapete Chi".
"Vero...ma ho l'impressione che Albus non ha portato Lumacorno a Hogwarts per caso" miagolò Pietra grattandosi un orecchio.
"Se è così, se c'è un piano segreto del Preside in atto" aggiunse Eileen sogghignando, "non tarderemo a scoprirlo e a ricoprirlo, se necessario".

Mentre Silente finiva il suo discorso accennando al pericolo proveniente da Lord Voldemort e i suoi seguaci, di nuovo in libertà, Harry osservava il comportamento di Draco: non guardava Silente, ma faceva galleggiare la sua forchetta a mezz'aria con la bacchetta, come se trovasse le parole del Preside indegne della sua attenzione.

Infine l'anziano mago congedò tutti con allegro 'hasta la vista!', e quando Hermione si premurò di assolvere i suoi compiti di Prefetto accompagnando i nuovi studenti di Grifondoro nella Sala Comune, Harry preferì uscire per ultimo dalla Sala Grande rimanendo in coda con il suo migliore amico.
A seguito della domanda di Ron, il giovane grifondoro decise di raccontare la verità su cosa era veramente successo al suo naso.
Fu un chiaro segno della forza della loro amicizia che Ron non ridesse.
L'unica questione che ancora divideva i due ragazzi era la diversa opinione che si erano fatti a proposito di Draco, come il più giovane e ipotetico 'Mangiamorte' in circolazione nel castello.

Prima di uscire dalla Sala Grande, Hagrid giunse alle loro spalle per salutarli e invitarli alla lezione di Cura delle Creature Magiche del giorno seguente.
Lui era molto soddisfatto per la nuova sistemazione trovata al suo fratellastro Grop: Albus Silente aveva preparato una bella grande caverna per il giovane gigante sulle vicine montagne.
Così i grifondoro preferirono non rovinare il momento di felicità del buon Rubeus, e decisero di non metterlo al corrente che né loro né Hermione avevano l'intenzione di proseguire gli studi nella sua materia.

"Come la prenderà il povero Hagrid quando non vedrà i suoi studenti preferiti a lezione, miao?" chiese Pietra dopo aver sentito gli ultimi commenti sull'argomento di Harry e Ron che si allontanavano verso il portone di quercia.
"Nello stesso modo in cui la prenderesti tu, se ti dicessero che la Professoressa McGranitt si trasferisce in un'altra scuola" rispose Daisy stizzita.
"Cosa? Non miagolatelo neanche per scherzo!!!...Pietra non si darebbe pace per anni!" esclamò Conan piagnucolando. "E neanche io!...Quella donna è così comprensiva e paziente con noi...".
"Lo credo bene, Silente vi vuole in salute" replicò Eileen con un tono di voce pieno di miagolante ironia. "Se il vostro più grande 'divertimento umano' chiamato Minerva lasciasse Hogwarts, chi altri potreste perseguitare con scherzi idioti senza rischiare di essere 'schiantati' quotidianamente?".
"Ehm...potrei prestarmi come 'creatura fantastica' per alzare il livello delle lezioni di Hagrid e il suo morale" propose Pietra senza rispondere alla domanda. "E' rarissimo vedere dal vivo uno Stregatto in carne, baffetti, e ossa per gli studenti. 
"Soprattutto in carne" ridacchiò Eileen.
"Ehm...basta che sia spiegata la distinzione concettuale tra creatura fantastica e animale fantastico, miao!" proseguì Pietra ignorando la provocazione.
"Nel tuo caso non noto differenze" mormorò Daisy aggiungendo alla sua osservazione con uno sbadiglio.
"Come...come hai miagolato?" chiese lo Stregatto distrattamente.
"Ho miagolato che è buona idea aiutare Rubeus!" concluse Daisy arricciando le labbra. "Si, proprio un'ottima idea".















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