libro sei capitoli 9, 10: La pietra mancante


                                                                                                                                              Liberamente ispirata a Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, capitoli 9, 10: Il Principe Mezzosangue, La Casa dei Gaunt






La mattina dopo Harry raccontò a Hermione quello che aveva sentito dire a Malfoy sull'Espresso per Hogarts, ma la teoria di Draco 'Mangiamorte' non riscosse molto seguito.

In Sala Grande, poi, l'argomento principale fu la decisione di abbandonare la materia insegnata da Hagrid.
Nessun studente del loro anno desiderava prendere un M.A.G.O. in Cura delle Creature Magiche, e Rubeus, che non si aspettava di essere lasciato al sesto anno dai tre grifondoro, avrebbe dovuto farsene una ragione.

"Me ne farei una ragione se Silente mi dicesse di proteggere un'altra persona e lasciar perdere Potter" aveva miagolato Pietra dopo aver inzuppato l'ultimo bombolone della colazione. "Per esempio...difendere Mirtilla Malcontenta".
"Ma è già morta!" aveva obiettato Daisy stando attenta al latte che straripava dalla tazza dello Stregattaccio. "Da chi la difenderesti?".
"Anche difendere un fantasma da un water-Horcrux sarebbe un'opera nobile!" aggiunse Conan sogghignando.
"Bè, per quel che vale, io ho dovuto farmi una ragione di voi due" concluse Eileen stizzita indicando Pietra e Conan. "Se trovate un Horcrux nel bagno di Mirtilla, fosse anche un rotolo di carta igienica strozzante, avvisatemi".

Dopo aver fatto colazione rimasero ai loro posti, aspettando che la professoressa McGranitt li raggiungesse. La distribuzione degli orari fu più complicata del solito perché l'insegnante doveva prima accertarsi che tutti avessero ottenuto i voti di G.U.F.O. necessari per continuare nei M.A.G.O. che avevano scelto.
Non vi fu alcun problema ad approvare le scelte di una studentessa dai voti alti come la Granger.
A Paciock, invece, fu sconsigliato di seguire Trasfigurazioni e suggerito di proseguire nella materia di Incantesimi, a dispetto dei desideri sua nonna.

Arrivò anche il turno di Harry che, a causa del mancato 'Eccezionale' in Pozioni, aveva visto svanire il suo sogno diventare un Auror.
Naturalmente, sapeva bene di dover ringraziare la strana generosità Piton: era già sorprendente non aver ricevuto, da un professore come lui, un voto di netta bocciatura.

"Allora, Potter, Potter..." proseguì la McGranitt rivolta a Harry, consultando i propri appunti. "Incantesimi, Difesa contro le Arti Oscure, Erbologia, Trasfigurazione...tutto bene. Devo dire che mi ha fatto piacere il tuo voto in Trasfigurazione. Ora, perché non mi hai chiesto di continuare con Pozioni? Pensavo che volessi diventare un Auror...".
"Lo volevo, ma lei mi ha detto che dovevo prendere 'Eccezionale' nel G.U.F.O., professoressa".
"Ed era così quando il professor Piton insegnava la materia. Ma il professor Lumacorno è assolutamente felice di accettare allievi da M.A.G.O. che abbiano ottenuto 'Oltre Ogni Previsione' al G.U.F.O. Vuoi continuare con Pozioni?".
"Si" rispose Harry, "ma non ho comprato i libri né gli ingredienti né niente...".
"Sono certa che il professor Lumacorno potrà prestarteli" lo tranquillizzò lei. "Molto bene, Potter, ecco il tuo orario".

Infine, la McGranitt gli fece intendere che sarebbe stato lui il Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro.
Qualche minuto dopo a Weasley fu dato il via libera per le stesse materie di Potter, e i due ragazzi si alzarono da tavola insieme tornando in Sala Comune.
Un'ora dopo Harry, Ron e Hermione si radunarono davanti all'Aula di Difesa contro le Arti Oscure, in attesa della prima ora di lezione del nuovo anno scolastico.

Mentre parlavano si aprì la porta dell'Aula e Piton uscì nel corridoio, il volto olivastro incorniciato come sempre da due tendine di unti capelli neri. 
Sulla coda di studenti calò un istantaneo silenzio.

"Dentro" disse lui.

"Questa lezione non l'avrei persa per niente al mondo" miagolò Pietra ai suoi colleghi felini, invisibili dietro la lavagna. "Rinuncio anche alla pigrata post colazione!",
"Neanche io, potete giurarci!" rispose Scintillo emozionato. "Adoro le prolusioni di Sev, eh, eh, eh!".
"Non voglio perdermi neanche una parola" continuò Daisy emozionata". "Nemmeno mezzo starnuto!".
"E se qualcuno di voi osa disturbare la lezione con miagolii inopportuni" brontolò Eileen fissando i due Stregatti. "Lo crucio prima che possa miagolare ' Signore Oscuro'!".

                                     

Piton aveva già imposto la propria personalità alla stanza; era più buia del solito, con le tendine tirate, e illuminata da candele.
Nuovi quadri ritraenti persone con orribili mutilazioni e ferite dovute alla magia oscura erano appesi alle pareti, tra i quali, il ritratto di un gatto spelacchiato disperato, la coda terminante con una testa di serpente che cercava di morderlo.

"Dove avete preso quel bruttissimo quadro?" chiese Daisy dopo essersi guardata intorno.
"Trafugato da Magie Sinister, scontato del 90 per cento" risposero in coro Pietra e Conan.

Nessuno degli studenti parlò mentre prendevano posto, guardando le cruenti immagini dense d'ombra.

"No vi ho chiesto di prendere i libri" esordì Piton, che chiuse la porta e andò a fronteggiare la classe da dietro la scrivania, dove erano accucciati gli stregatti. "Voglio parlare con voi ed esigo la vostra massima attenzione. Finora avete avuto cinque insegnanti di questa materia, mi sembra".

"Ma Harry li ha avuti Sette!...Anche io e Conan gli abbiamo insegnato qualcosa!" protestò sottovoce lo Stregatto sogghignando. "Potremmo fare la lista delle miagolose magie...".
"Parla di umani" osservò il professor Scintillo. "Cinque non miagolanti".
"Ah, ecco..." replicò Pietra secco.
"L'unica cosa che potreste fare è una lista della spesa" brontolò Eileen stizzita.
"E sbagliereste anche quella" concluse Daisy accigliata.

"Ti sembra...come se non fossi stato lì a guardarli tutti andare e venire, Piton, sperando di essere il prossimo" pensò Harry sarcastico.

"Naturalmente questi insegnanti avranno avuto tutti i loro metodi e le loro priorità. Data questa confusione sono sorpreso che tanti di voi abbiano rimediato un G.U.F.O. in questa materia. Sarò ancora più sorpreso se tutti voi riuscirete a tenere il passo con il lavoro per il M.A.G.O. che sarà molto più complicato".

Piton prese a fare il giro della stanza, parlando a voce molto più bassa, i ragazzi tesero il collo per riuscire a vederlo.

"Le Arti Oscure" continuò l'insegnante, "sono molte, varie, mutevoli ed eterne. Combatterle è come combattere un mostro con molte teste, il quale ogni volta che una testa viene mozzata ne fa ricrescere una ancora più feroce e astuta. Voi combatterete ciò che è indeterminato, cangiante, indistruttibile".

Pietra e Conan erano sul punto di applaudire; avevano le lacrime agli occhi per la commozione, ma Eileen e Daisy minacciarono di imprigionarli all'interno di uno dei più terribili quadri dell'aula se la lezione fosse stata disturbata a causa del loro eccessivo entusiasmo: si trattava del ritratto di un branco di cani cadaveri a tre teste ridotti a Inferi.

Harry fissò Piton. Una cosa era rispettare le Arti Oscure come un nemico pericoloso, un'altra parlarne con un'amorevole carezza nella voce, come stava facendo lui. O no?

"Le vostre difese" Piton alzò un po' la voce, "devono dunque essere flessibili e fantasiose quanto le Arti Oscure che cercate di neutralizzare. Queste immagini" e ne indicò alcune passando, "danno un'onesta rappresentazione di ciò che accade a coloro che subiscono la Maledizione Cruciatus" e agitò una mano verso una strega che strillava di dolore, "provano il bacio del Dissennatore" (un mago con lo sguardo vacuo, afflosciato e rannicchiato contro una parete), "O provocano l'aggressione dell'Inferius" (Una massa sanguinolenta" a terra).

"Allora è stato avvistato un Inferius?" chiese Calì Patil con voce acutissima. "E' vero che li usa?".
"Il Signore Oscuro ha usato degli Inferi in passato" rispose Piton, "quindi farete bene a pensare che possa usarli ancora. Dunque...voi siete, credo, principianti assoluti nell'uso di incantesimi non verbali. Qual è il vantaggio di un incantesimo non verbale?".

Dal momento che nessuno alzò la mano oltre alla Granger, Piton fu costretto a farla rispondere.

"L'avversario non ha sentore di quale tipo di magia si sta per praticare" disse Hermione, "il che concede un brevissimo vantaggio".
"Risposta copiata quasi parola per parola dal Manuale degli Incantesimi, Volume sesto" commentò il direttore di Serpeverde in tono sdegnoso, "ma essenzialmente corretta. Si, coloro che avanzano nell'uso della magia senza strillare formule magiche guadagnano l'elemento sorpresa. Non tutti i maghi possono, naturalmente, è una questione di concentrazione e potere mentale di cui alcuni" e il suo sguardo indugiò ancora una volta, perfidamente, su Harry, "mancano".

Furioso, il grifondoro guardò insistentemente l'insegnante finché quest'ultimo fu costretto a distogliere lo sguardo.

"Tua madre strilla quasi sempre quando andiamo a trovarla, altro che elemento sorpresa!" borbottò Pietra rivolto alla sua amata fidanzata.
"Ma non strilla formule magiche!" obiettò Daisy sogghignando. "Il che ci dà un brevissimo vantaggio per capire che non è il momento giusto per farle visita prima di suonare il campanello".

"Ora vi dividerete in coppie" riprese Piton. "Uno dei due cercherà di stregare l'altro senza parlare. L'alto cercherà di respingere la fattura in silenzio. Avanti".

Anche se Piton non lo sapeva, l'anno prima Harry aveva insegnato ad almeno metà della classe, (a tutti quelli che erano stati membri dell'ES), a eseguire un sortilegio scudo.
Nessuno di loro, tuttavia, l'aveva mai fatto senza parlare. Ne seguì una certa quantità di scorrettezze.
Solo Hermione riuscì a respingere una Fattura Gambemolli lanciata da Neville senza pronunciare una sola parola, una bravura che Piton ignorò.

"Non male per un'umana, vero Daisy?" miagolò Eileen meravigliata. "Ci ha messo dieci minuti".
"A Sev occorsero due minuti da studente" ricordo la Stregatta con aria nostalgica. "Pietra e Conan impararono a lanciare incantesimi non verbali nel tempo di una rapida merenda, con la bocca piena, abbuffandosi di lasagne con topping al caramello".
"Si, si...ognuno ha la sua tecnica" commentò Scintille sarcastica. "Topping al caramello?".
"Al caramello!" confermò Daisy facendo spallucce. "Ma fu un equivoco, un'ordinazione sbagliata: Pietra aveva capito 'topi' ".

Il professore si limitava a passare tra gli studenti, simile a un pipistrello troppo cresciuto, e indugiò a osservare l'esercitazione tra Harry e Ron.
Ron che avrebbe dovuto incantare Harry era viola, le labbra compresse per trattenersi dalla tentazione di mormorare l'incantesimo.

Pietra e Conan avevano, invece, le labbra serrate per trattenersi dallo scoppiare a ridere, costantemente minacciati da Eileen e Daisy.

"Patetico Weasley" commentò Piton dopo un po'. "Ecco...ti faccio vedere io...".

Puntò la bacchetta contro Harry così veloce che lui reagì d'istinto e, dimenticati gli incantesimi non verbali, urlò: "Protego!".
Il suo Sortilegio Scudo fu così potente che Piton perse l'equilibrio e urtò contro un banco.
Tutta la classe si voltò a guardare l'insegnante che si raddrizzava, torvo.

"Ricordi che stiamo praticando gli incantesimi non verbali, Potter?"
"Si" rispose Harry, rigido.
"Si, signore".
"Non c'è bisogno di chiamarmi signore, professore".

Le parole gli erano sfuggite prima che se ne rendesse conto. Parecchi ragazzi trattennero il respiro, Hermione compresa.
Per un momento gli stregatti temettero che Sev volesse servirgli, per cena, le orecchie di Harry stufate su un piatto d'argento elfico.

"In punizione, sabato sera nel mio ufficio" disse Piton. "Non accetto l'impudenza da nessuno, Potter...nemmeno dal Prescelto".

"Che significa impudenza, miao?" chiese Pietra distrattamente.
"Lo domandi proprio tu?" miagolarono in coro Eileen e Daisy giunte al limite della sopportazione.

                                      

Durante l'intervallo Harry cercò di giustificare il suo comportamento evidenziando il trattamento da 'cavia' riservatogli da Piton.

"...Ma l'avete sentito quando parlava delle Arti Oscure? Le adora! Tutta quella roba sull'indeterminato e l'indistruttibile".
"Bè" rispose Hermione, "io ho pensato che assomigliava un po' a te".
"A me?"
"Si, quando ci hai raccontato come è stato affrontare Voldemort. Hai detto che non era solo imparare a memoria un mucchio di formule, hai detto che eri solo tu con il tuo cervello e la pancia... Bè, non è lo stesso che ha detto Piton? Che in fondo si tratta di essere solo coraggiosi e mentalmente pronti?".

Harry fu talmente basito dal fatto che lei ricordasse a memoria le sue parole come quelle del Manuale degli Incantesimi che non ribatté.

"Ebbene...datemi atto che ho miagolato qualcosa di simile alla prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure Feline, l'anno scorso!" esclamò lo Stregatto orgogliosamente.
"Più o meno" osservò Eileen alzando gli occhi al cielo. "Hai miagolato ai tuoi studenti del primo anno...'siete solo voi e la vostre pance'...mentre il resto del discorso di Sev te lo sei totalmente sognato".

D'un tratto, arrivò una buona notizia: un messaggio per Harry da parte del Preside, consegnato da Jack Sloper, uno studente di grifondoro.

"Caro Harry, vorrei cominciare le nostre lezioni private questo sabato. Ti prego di venire nel mio ufficio alle otto di sera. Spero che ti stia godendo il primo giorno di scuola. 
Un caro saluto, Albus Silente. P.S.: Mi piacciono i Pallini Acidi".

"Gli piacciono i Pallini Acidi?" ripeté Ron perplesso dopo aver letto il messaggio da sopra la spalla di Harry.

"E' la parola d'ordine per oltrepassare il Gargoyle fuori dal suo studio" rispose Harry a bassa voce. "Ah!...A Piton non farà piacere...non potrò stare in castigo con lui!".

Prima di raggiungere i sotterranei per la lezione del professor Horace Lumacorno, i grifondoro passarono il resto dell'intervallo a lambiccarsi il cervello su cosa  gli avrebbe insegnato Silente: l'apprendimento di magie difensive avanzate era l'ipotesi più accreditata.
Infine, una volta discesi nella segreta, che tanto a lungo era stata di Piton, Harry, Ron e Hermione si resero conto che, a proseguire fino al livello M.A.G.O. in Pozioni, erano solo una decina di studenti, fra i quali Draco Malfoy e Ernie Mcmillan.

All'improvviso, la porta dell'Aula Pozioni si aprì e un sorridente Lumacorno fece cenno agli studenti di accomodarsi ai tavoli.
La segreta era, cosa alquanto insolita, già piena di fumi e strani odori, provenienti da calderoni bollenti.
Lo stesso Maestro di Pozioni rassicurò Harry e Ron per la loro temporanea mancanza di attrezzatura, invitandoli a prendere gli ingredienti nell'armadio delle scorte.
Poi avanzò fino a un'angoliera e dopo aver frugato un po' ne emerse con due copie molto fruste di di 'Pozioni Avanzate' di Libatius Borragine, che consegnò ai ragazzi insieme a due bilance annerite.

Seguì una rassegna di pozioni preparate personalmente da Lumacorno, tra le quali, il Veritaserum, la Polisucco, l'Amortentia e la complicatissima Felix Felicis.
Proprio una fiala di Felix Felicis, chiamata anche 'Fortuna Liquida', fu promessa in premio allo studente che si fosse distinto nella preparazione della pozione del giorno: il Distillato di Morte Vivente.
Subito Draco Malfoy parve molto interessato a una pozione il cui effetto era quello di assicurare a colui che la beveva ben dodici ore di fortuna.

Invece Pietra e Conan, golosi di Distillato di Morte Vivente, una pozione alla quale gli Stregatti erano immuni, si erano accucciati invisibili sopra l'armadio delle scorte, in attesa che qualche studente riuscisse a preparare il loro 'aperitivo preferito'.

"Ricordati di non aggiungere olive alla pozione, neanche denocciolate" miagolò Conan risoluto. "L'ultima volta hai fatto saltare in aria mezza segreta".
"D'accordo, la bevo liscia, sigh-miao!" rispose Pietra un po' deluso. "Sempre che qualcuno riesca a preparare un Distillato di Morte Vivente degno del leggendario Severus Piton".
"So cosa vuoi miagolare, ma bisogna accontentarci di quello passa Horace" replicò Scintillo annuendo. "Il nostro Sev è insuperabile".
"Eh, già!...Nessuno vincerà quella fiala!" brontolò lo Stregatto scuotendo la testolina. "Dovremo accontentarci di assaggiare le schifezze che prepareranno questi studenti...".
"Forse la Granger..." mormorò Conan speranzoso.
"Non ci scommetterei sopra" sibilò Pietra rassegnato. "Per quanto la ragazza sia brava a Pozioni, tra lei e Piton c'è la differenza tra i profumi stimolati dall'Amortentia e il puzzo di piedi di Argus Gazza".

                                        

Le istruzioni per la pozione erano a pagina dieci di Pozioni Avanzate. Ci fu un sonoro grattare mentre tutti avvicinavano a sé i paioli, e alcuni tonfi sonori quando i ragazzi cominciarono a deporre i pesi sulle bilance, ma nessuno parlò.
La concentrazione nella stanza era quasi palpabile. Harry vide Malfoy sfogliare febbrilmente il libro: era evidente che desiderava davvero per sé quel giorno fortunato.

Harry si chinò rapido sul volume consunto che Lumacorno gli aveva prestato.
Con sua grande irritazione notò che il proprietario precedente aveva scarabocchiato tutte le pagine, tanto che i margini erano neri come le pagine stampate.
Perfino gli ingredienti, che Harry andò a prendere nell'armadio delle scorte, erano difficili da decifrare: erano presenti note e cancellature dovunque.

"Conan...guarda...il libro di Harry!" miagolò Pietra sobbalzando preoccupatp.
"Si, miao?" chiese Scintillo colto di sorpresa.
 "Guarda le pagine..." riprese lo Stregatto mormorando. "Per la barba del canarino di Merlino!".
"Non posso crederci" rispose Conan rimanendo a bocca aperta. "E' la calligrafia di...".
"...Sissi, è la sua!" lo interruppe lo Stregatto, gli occhi a fessura. "E il vecchio manuale di Sev!".
"Per tutti i Distillati di Morte Miagolante!" miagolò Scintillo con la lingua di fuori. "Allora Harry potrebbe...".
"Forse..." mormorò Pietra ringalluzzito. "Se segue le annotazioni di Sev alla lettera...Si!".

Tutti spiavano quello che facevano gli altri, un vantaggio e uno svantaggio di pozioni: era difficile tenere segreto il proprio lavoro. Entro dieci minuti, la stanza era piena di vapore bluastro.
Hermione, naturalmente, sembrava più avanti di tutti gli altri.
La sua pozione somigliava già al 'liquido omogeneo color ribes nero' menzionato come l'ideale stadio intermedio.

Finito di tritare le sue radici, Harry si chinò di nuovo sul libro. Era davvero seccante dover decifrare le istruzioni sotto tutti gli stupidi scarabocchi del proprietario precedente, che per qualche ragione aveva messo in discussione l'ordine di tagliare il Fagiolo Sopoforoso e aveva trascritto un'istruzione alternativa: "Schiacciare con il piatto di di un pugnale d'argento: il succo scaturisce in modo migliore".

In effetti, il Fagiolo Sopoforoso si stava dimostrando molto difficile da tagliare.
Harry si rivolse a Hermione.
"Mi presti il tuo coltello d'argento?"
Lei annuì impaziente, senza levare lo sguardo dalla pozione, che era ancora di un viola intenso, anche se secondo il libro avrebbe ormai dovuto assumere una sfumatura lilla chiaro.

"Hai sentito il grifondoro?" commentò Pietra fregandosi le zampette. "Ha accettato i consigli di Sev, o per meglio miagolare, i suggerimenti di uno sconosciuto, ghghgh!".
"Bè, Harry ha una grande 'capacità di adattarsi' alle situazioni più difficili" aggiunse Conan entusiasta. "Si sta giocando il tutto per tutto, eh, eh, eh!...Mostra audacia, coraggio...".
"Ti ricordi come si faceva chiamare Sev a quei tempi?" domandò lo Stregatto cercando di richiamare alla memoria il soprannome dell'amico umano. "Duca Esangue...Barone Pesta-A-Sangue...Cavaliere Rossosangue?".
"Ma no" fece Scintillo incerto. "E' più qualcosa tipo...Conte Grezzosangue".

Harry schiacciò il fagiolo raggrinzito col piatto del pugnale. Con suo stupore, liberò all'istante molto più succo di quanto pensava ne potesse contenere.
Lo versò tutto in fretta nel calderone e con sua sorpresa la pozione diventò subito del colore della precisa sfumatura di lilla richiesta descritta dal manuale.
La sua irritazione per il proprietario precedente svanì di botto. Harry guardò la riga di istruzioni successiva.
Secondo il libro, si doveva mescolare in senso antiorario finché la pozione non fosse diventa limpida come acqua.
Secondo la nota scritta a mano, tuttavia, 'si doveva alternare un giro in senso orario ogni sette in senso antiorario' . Possibile che avesse ragione due volte?

Harry mescolò in senso antiorario, trattenne il respiro e mescolò una volta in senso orario. L'effetto fu immediato.
La pozione diventò rosa pallidissimo.

"Come hai fatto?" gli chiese Hermione, rossa in faccia, coi capelli sempre più crespi per via dei vapori, la sua pozione era ancora decisamente viola.
"Aggiungi un giro in senso orario...".
"No, no, il libro dice antiorario!" sbottò lei.

"Che testarda, la Granger" mormorò Pietra mettendosi una zampetta sulla fronte. "Affidarsi al libro di testo come se fosse il manuale delle verità, senza ricercare altre soluzioni più soddisfacenti!".
"E' questa la differenza tra una bravissima studentessa e una ragazza geniale" fece notare Scintillo compiaciuto. "Mettere in discussione tutto e capire dove l'arte magica può essere perfezionata...".

Harry scrollò le spalle e continuò. Sette giri in senso antiorario, uno in senso orario, pausa...sette giri in senso antirario, uno in senso orario...

"E il tempo è...scaduto!" annunciò Lumacorno, "smettete di mescolare, prego!".

Il professore avanzò lentamente fra i tavoli, spiando nei calderoni. Non fece commenti, ma ogni tanto dava una mescolata o un'annusata.
Infine raggiunse il tavolo dove erano Harry, Ron, Hermione, e Ernie. Rivolse un sorriso contrito alla sostanza simile a pece nel calderone di Ron. 
Oltrepassò il liquido blu scuro di Ernie. Al decotto di Hermione rivolse un cenno compiaciuto.
Poi vide la pozione di Harry, e una gioia incredula gli illuminò il volto.

Vista la reazione di Horace, Pietra e Conan prepararono immediatamente due coppe per scolarsi tutta la pozione contenuta nel calderone di Harry, ovviamente a fine lezione.
In buona sostanza, il Distillato di Morte Vivente era il miglior aperitivo per Stregatti che il mondo magico avesse mai conosciuto, disastroso se accompagnato con le olive.

"Il palese vincitore!" gridò a tutta quanta la segreta. "Ottimo, ottimo, Harry! Santo cielo, è chiaro che hai ereditato il talento di tua madre Lily, era un fenomeno in pozioni! Ecco, allora, ecco...una bottiglietta di Felix Felicis, come promesso, e fanne buon uso!".

Harry fece scivolare la minuscola bottiglietta di liquido dorato nella tasca interna, con uno strano miscuglio di gioia per le espressioni furiose dei serpeverde e di senso di colpa per il cipiglio deluso di Hermione.

"Come hai fatto?" sussurrò la ragazza a Harry mentre uscivano dalla segreta.
"Fortuna, immagino" rispose Harry perché Malfoy era a portata d'orecchio.

Una volta al sicuro alla tavola di Grifondoro per la cena, però, si sentì abbastanza tranquillo da rivelarlo.
Il volto di Hermione si pietrificò sempre di più ad ogni parola.

"Va bene, dillo che ho imbrogliato" concluse esasperato dalla sua espressione.
"Bè, non è stata proprio opera tua" sbottò lei, rigida.
"Ha solo seguito istruzioni diverse dalle nostre" disse Ron, "avrebbe potuto essere una catastrofe, invece ha corso un rischio e ha funzionato". Trasse un sospiro. "Lumacorno poteva darlo a me, quel libro, e invece no, io ho preso quello su cui nessuno ha scritto niente. Se mai ci ha vomitato, a giudicare dall'aspetto di pagina cinquantadue, ma...".

"Un momento" intervenne una vocina all'orecchio sinistro di Harry.
Si voltò e vide Ginny, che era stata vittima in passato di un diario stregato.
"Ho sentito bene? Hai preso ordini da qualcosa che qualcuno ha scritto in un libro, Harry?".
"Ma no" la rassicurò Harry, comprendendo la sua preoccupazione. "Non è come, insomma, il diario di Riddle. E' solo un vecchio manuale su cui qualcuno ha preso appunti".
"Ma tu fai quello che dice?"
"Ho solo provato alcuni dei suggerimenti scritti ai margini, davvero, Ginny, non c'è niente di strano...".

Prontamente il libro fu preso e controllato da Hermione, che recitò la formula dell'Incantesimo Rivelatore di magie: "Specialis Revelio!".
Non successe nulla di nulla. Il libro rimase lì vecchio e sporco e pieno di orecchie.

"Finito?" chiese Harry seccato. "O vuoi aspettare di vedere se fa qualche capriola all'indietro?".
"Sembra a posto" mormorò Hermione. "Voglio dire, sembra davvero...solo un manuale".
"Bene. Allora me lo riprendo" tagliò corto Harry, e lo prese bruscamente dal tavolo, ma gli scivolo di mano e atterrò sul pavimento.

Nessun altro stava guardando, a parte Eileen e Daisy, invisibili e galleggianti in aria sopra di loro.
Harry si chinò a raccoglierlo e notò qualcosa scarabocchiato lungo la base della quarta di copertina, nella stessa minuscola grafia rattrappita delle istruzioni che gli avevano meritato la bottiglia Felix Felicis, ora nascosta al sicuro dentro un paio di calzini nel suo baule.

"Questo libro è del Principe Mezzosangue".

                                  

Per tutte le altre ore di Pozioni della settimana, Harry continuò a seguire i consigli del Principe Mezzosangue ogni volta che discordavano da quelle di Libatius Borragine, col risultato che entro la quarta lezione Lumacorno si sperticava in lodi sulle sue capacità, dicendo che di rado aveva avuto un allievo così talentuoso.
Né Ron né Hermione, che continuavano a seguire le 'istruzioni ufficiali', erano contenti, anche in considerazione dei risultati qualitativamente più scarsi.

Harry si chiedeva chi fosse il Principe Mezzosangue: non c'era pagina sulla quale il misterioso e presunto studente non avesse fatto annotazioni aggiuntive, e non tutte riguardano le pozioni.
Qua e là c'erano indicazioni per incantesimi che, a quanto pareva, il Principe aveva inventato da solo.

D'altra parte, agli Stregatti non era venuto neanche in mente di avvisare Piton del rinvenimento del suo vecchio manuale di Pozioni Avanzate, tanta era la curiosità di vedere dove si sarebbe spinto il giovane mago.

"O da sola" precisò Hermione seccata, origliando Harry che ne indicava alcuni a Ron nella Sala Comune il sabato sera. "Poteva anche essere una ragazza. Secondo me la scrittura è più femminile che maschile".
"Si chiamava Principe Mezzosangue" ribatté Harry. "Quante ragazze sono state chiamate principi?".

Hermione non trovò una risposta e si limitò a fare il broncio.

"Scrittura femminile? Se l'avesse sentita Sev..." mormorò Conan nascosto sotto il divano.
"Gli avrebbe lanciato quella potente maledizione di sua invenzione" miagolò sottovoce Pietra indignato. "Come si chiamava quella mortalmente tagliuzzante?...Ah si, Sectumcentra!".
"Ma no...qualcosa come expectumzempra!" replicò Scintillo andando con la memoria indietro negli anni. "Anzi...Lectumsempra!".
"Oh, ecco, miao!" annuì Lo Stregatto meditabondo. "Quella lì con cui facemmo a fette quel brutto topo gigante nei sotterranei, insomma".

Harry guardò l'orologio e rimise in fretta il libro nella borsa. "Sono le otto meno cinque, è meglio che vada, o arriverò in ritardo da Silente".
"Ooooh!" rantolò Hermione alzando subito lo sguardo. "Ti aspettiamo alzati, vogliamo sapere che cosa ti insegna!".
"In bocca al lupo!" augurò Ron, e i due guardarono Harry uscire dal buco del ritratto.

La lezione di Silente fu una vera sorpresa per Harry e gli Stregatti.
Nessun incantesimo difensivo avanzato da imparare, ma solo un curioso viaggio nei ricordi versati nel Pensatoio: una miniera di preziose informazioni collegate alla vita del mago Tom Riddle e alla famosa profezia della Professoressa Cooman.
I primi ricordi in cui Albus Silente e Harry s'immersero, appartenevano a Bob Ogden, un funzionario del Ministero della Magia che aveva fatto visita a Casa Gaunt per un caso di uso improprio e violento di magia contro un Babbano.

I membri della Famiglia Gaunt erano eredi di Salazar Serpeverde. Orvoloson Gaunt era il nonno di Voldemort, Orfin e Merope i suoi figli.
Quest'ultima aveva sposato il Babbano Tom Riddle Senior, grazie a una potente pozione di Amortentia. Merope divenne così la madre di Tom Riddle Junior.
Tuttavia, i Gaunt erano una famiglia in decadenza, prigionieri del loro passato.
Orvoloson rivendicava il suo status di mago purosangue e il suo lignaggio di discendente di Serpeverde, come se ciò bastasse a ottenere rispetto e onori dal Mondo Magico.

E senza dubbio, l'anziano mago era più affezionato agli oggetti posseduti, che provavano il proprio retaggio nobiliare, che ai propri figli.
Si trattava di due autentici tesori: il primo era un anello con pietra nera misteriosa in cui era inciso il blasone di Cadmus Peverell, o almeno così aveva creduto Orvoloson, che non aveva riconosciuto il simbolo dei Doni della Morte, mentre il secondo oggetto era il leggendario Medaglione di Serpeverde.

Così Harry seppe che Tom Riddle Senior si sposò con Merope Gaunt, e che poi, liberato dagli effetti della Pozione d'Amore, abbandonò la strega senza ripensamenti.
Venne anche a conoscenza del fatto che Tom Riddle Junior nacque un anno dopo il matrimonio, e che la madre morì di stenti dopo il parto, lasciando suo figlio alle cure di un orfanotrofio.

Dopo aver esposto alcune ipotesi, in particolare sul motivo per cui la pozione smise di funzionare, Albus Silente disse: "Per stasera può bastare, Harry".
"Sissignore" replicò Harry. Si alzò ma non se ne andò.

"Signore...è importante sapere tutte queste cose del passato di Voldemort?" chiese il ragazzo.
"Lo reputo molto importante" rispose il Preside.
"E ha...ha qualcosa a che fare con la profezia?"
"Ha tutto a che fare con la profezia"
"Bene" fece Harry, un po' confuso ma comunque rassicurato.

Si girò per andarsene, poi gli venne in mente un'altra domanda e si voltò di nuovo.

"Signore ho il permesso di raccontare tutto quello che mi ha detto a Ron e Hermione?".
Silente acconsentì, a patto che i suoi amici non divulgassero ad altri le informazioni ricevute.

Harry fece per andarsene, poi si voltò di nuovo, ed era quasi alla porta quando lo vide.
Posato su uno dei tavoli dalle gambe affusolate che reggevano tanti fragili strumenti d'argento, c'era un brutto anello d'oro con una grossa pietra nera incrinata.

"Signore" mormorò Harry, fissandolo. "Quell'anello...".
"Si?" domandò Silente.
"Lo indossava quando abbiamo fatto visita al professor Lumacorno quella notte"
"Vero" confermò Silente.
"Ma non è...signore, non è lo stesso anello che Orvoloson Gaunt mostrò a Ogden?"
Silente chinò il capo. "Lo stesso".
"Ma com'è...? L'ha sempre avuto lei?".
"No, l'ho acquisito da poco" rispose Silente. "Qualche giorno prima di venirti a prendere dai tuoi zii, in effetti".
"Ossia, più o meno, quando si è ferito la mano, allora, Signore?"
"Più o meno, si, Harry"

Harry esitò, Silente sorrideva.

"Signore, come di preciso..."
"Troppo tardi, Harry! Sentirai questa storia un'altra volta. Buonanotte"
"Buonanotte, Signore".

                                  

Quando Harry se ne andò gli Stregatti divennero visibili dietro le spalle di Silente.

"E' veramente troppo tardi, Albus?" chiese Pietra a bruciapelo, lo sguardo fisso sulla mano.
"Cosa devo fare per convincervi ad andare a dormire?" rispose Silente, salutando con la mano annerita. "Non dovrebbe essere difficile invitare uno Stregatto alla pigrata notturna, giusto?".
"E' la prima volta che ci inviti a farlo" osservò Eileen preoccupata.
"Dev'essere grave..." sentenziò Daisy basita.
"Una maledizione così potente" aggiunse Conan," può averla lanciata solo il Signore Oscuro, Albus. Ma perché lanciarla su quell'anello?".
"Ho sufficiente tempo per sistemare gli affari di Hogwarts e di Harry Potter" rispose Silente meno sorridente di prima. "Buonanotte, professori".
"Ma..." provò a replicare Pietra.

"Nel caso non l'abbiate capito, il Preside vi ha congedati" intervenne il professor Nigellus dal suo ritratto.
"Augurati che non diventi mai Preside di Hogwarts, Phinneas" minacciò lo Stregatto inferocito. "In tal caso, il tuo ritratto sarà il primo a sparire da quest'ufficio".

Prima che Nigellus potesse replicare, i felini magici scomparirono senza proferire altri miagolii.

"Devi capirli" mormorò Silente una volta rimasto da solo. "Hanno ricevuto la conferma di una brutta notizia stasera".
"E noi?...Chi comprende noi?"
"Per fortuna nessuno, Phinneas, nemmeno Voldemort" rispose Silente strizzandogli un'occhio. "Buonanotte".
"Buonanotte, Preside".

Ma le sorprese non erano ancora finite.

"Le rubo miagolamente un momento, Preside" miagolò Il Libro Stregatto degli Stregatti materializzatosi sopra uno scaffale.
"Ah...mi domandavo quando saresti venuto a esaminare l'anello, Fondatore Violafucsia" rispose Silente facendo un inchino.
"Ti consiglio di spostare l'attenzione sulla sua pietra, Albus" replicò il Mago felino.
"Sulla Pietra della Resurrezione, vuoi miagolare?" chiese il Preside gentilmente.
"Si e no" miagolò Stregatto Violafucsia sbattendo la copertina in segno di applauso. "Osserva la dimensione e la forma della pietra".
"Sembra fatta apposta per entrare all'interno di un Boccino da Quidditch"
"Già...ma pare anche ben predisposta per...'inserirsi' nel Collare dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse" commentò il Libro magico. "In breve, la mia ricerca millenaria è finita, Albus".
"Concordo. E' una coincidenza affascinante"
"Miao, se avessi avuto quella pietra a completamento del collare..."
"...Non saresti morto a causa della potenza magica del collare"
"Non sei preoccupato per Kitty Hope, la Spada Vivente?"
"No, lei ha più istinto di conservazione di te"
"E' bello, per un maestro, sapere di essere superato in qualcosa da un'allieva. Anche Potter ti ha superato per il numero di giorni di punizione presi da studente, Albus"
"Davvero? La notizia mi stupisce".
"Severus Piton ha contribuito molto, sai"
"Ah, capisco"

Udite quelle parole, Phinneas Nigellus lanciò un'occhiataccia a entrambi dal suo quadro, ma decise di non commentare.

"Ecco un buon motivo per non dormire, stanotte" mormorò Silente, il suo volto fu attraversato da un'ombra di preoccupazione. "Dobbiamo parlare, Violafucsia. Sarà necessario  prendere insieme la decisione migliore".
"Senza dubbio, miao" rispose il Fondatore della quinta Casa segreta di Violafucia con fare accomodante". "A tal proposito, Albus, ho sempre adorato masticare i boccini d'oro, rinforzano le gengive".
"Bè, ci sarebbe un boccino che potrebbe fare al caso nostro, sai" continuò l'anziano mago.
"Lo so, Albus, affare fatto!" esclamò Violafucsia ridacchiando. "Un segreto che rimarrà fra noi, gli altri Fondatori nei ritratti, e gli ex Presidi qui presenti".
Silente annuì e, senza indugiare, proseguì: "Bene, bene. Dunque come ti stavo dicendo, si tratta del boccino d'oro che Harry Potter catturò alla sua prima partita di Quidditch".
"Adoro il Quidditch" rispose Violafucsia entusiasta. "Anch'io ero un Cercatore...di Salsicce d'oro alate, ovviamente".
"Il Quidditch per Stregatti" lo corresse Silente andando verso la scrivania con il Libro Stregatto degli Stregatti fra le braccia. "Piccole modifiche sportive insignificanti, naturalmente".

Con grande disappunto del professor Nigellus e degli altri Ex Presidi, la luce nello Studio del Preside si spense solo alle prime luci dell'alba.










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