Libro 5: capitolo 6 e 7: Operazione Wizenga'miao't (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen)


     

Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitoli 6, 7: La nobile e antichissima Casata dei Black, Il Ministero della Magia.



Quando la Signora Weasley accompagnò Harry e i suoi figli al piano di sopra per assicurarsi che andassero subito a dormire, gli stregatti stavano già pigrando profondamente nelle loro morbide cucce in soffitta.


Tanto per cambiare Pietra stava sognando di partecipare alla solita snervante riunione con Harry Potter e i suoi amici. Più che pigrate le considerava 'persecuzioni oniriche'.
E proprio quella notte, l'incubo stava prendendo una strana piega: da una parte era fin troppo aderente a ciò che stava realmente accadendo in camera di Harry e Ron, dall'altra veniva fantasiosamente integrato dal subconscio del sognatore felino.

"Perché ogni volta che vi sogno aprite sempre un dibattito prima di andare a letto?...Bla, bla, bla! Miao, miao, miao!" sbottò lo Stregatto appallottolandosi in una coperta di seta arraffata dall'armadio di Molly. "Vorrei tanto sognare di vedervi dormire, così posso addormentarmi anch'io...mentre sto già dormendo, ghghgh!".
"Non possiamo permetterci di riposare!" esclamò Hermione contrariata, i capelli rasati sul lato destro del cranio e il Diadema di Corvonero sopra la sua fronte. "Neanche nel tuo sogno".
"Ha ragione!...Dobbiamo prima capire cos'è l'Arma di cui parlava Sirius" aggiunse Ron con curiosi capelli biondo platino e il medaglione di Serpeverde al collo."Tu lo sai, stregattaccio?".
"Mai sentito miagolare di un Arma da Sirius" miagolò Pietra con un'espressione angelica sul musetto.

In verità, Aveva sentito per la prima volta quella 'denominazione' durante una conversazione tra Remus Lupin e Sirius Black, nei giorni precedenti l'arrivo di Harry al Quartier Generale.
Ovviamente lo stregattaccio sospettava che, per 'Arma', intendessero la famosa Profezia, ma decise non parlarne, neanche nei sogni.

"Che cosa credete che sia?" chiese Harry, che indossava una cravatta con colori misti, metà Grifondoro e metà Serpeverde.
"Un momento!" miagolò Pietra puntando la Spada di Grifondoro verso la ragazza. "Che ci fa Hermione nel letto in mezzo a voi due? E' quasi nuda...è senza calzini!!!".

Subito la studentessa infilò i piedi sotto le coperte.

"E' colpa tua, sono i tuoi sogni!...Non abbiamo alcuna responsabilità su ciò che elabora il tuo subconscio felino" protestò Ron bevendo dalla Coppa di Tassorosso. "E poi...ha il pigiama".
"Non puoi costringerci ad andare a letto con il cappotto di Hagrid in piena estate" disse Harry stranamente sorridente. Stranamente, stringeva a sé una foto di Draco con il suo autografo e la dedica...'A Harry, Tua Serpe Malfoy'.
"D'accordo miao...ma un minimo di decoro è richiesto perfino in Casa Black!...Ha anche il collo scoperto!" obiettò il direttore della Casa di Violafucsia cercando un appiglio. "Insomma...noi abbiamo una pelliccia, voi...".
"Andrebbe meglio con una sciarpa di Grifondoro e dei calzini a righe color violafucsia?" chiese Hermione mentre stava indossando gli indumenti appena materializzati sul letto. "Sono coperta a sufficienza, adesso?".
"Bé, io lo miagolo per voi...c'è almeno un metro di neve in Grimmauld Place" replicò Pietra lanciando un sguardo veloce fuori della finestra. "Questa tormenta sta aumentando a vista d'occhio!".

Dai vetri lo Stregatto poteva ammirare il castello di Hogwarts imbiancato, c'era chiaramente qualcosa che non quadrava.

"Ma siamo in piena estate, Pietra!...Smettila di far nevicare, o tra poco ti ci vorrà un Gatto delle Nevi per risvegliarti!" protestò Fred appena arrivato. "Piuttosto...che ci fa Hermione con uno stregatto spelacchiato in camera e...
"...E un pigiama così romantico indosso?" continuò George sogghignando.
"Ehm miao, ottima domanda!...Quel pigiama con i cuoricini, gli Snasi e lo Kneazle...dove l'avete comprato?" domandò Pietra ignorando la presenza dei gemelli.
"Perché lo chiedi?" chiese Hermione con un tono di voce altezzoso. "Ti piace, eh?...Confessa!".
"Eh, si!" mormorò lo Stregatto pensando a un regalo per Daisy. "In quale negozio...".
"Te lo diciamo solo se ci aiuti a scoprire qual è l'Arma che cerca Voldemort" disse Harry appoggiando repentinamente una mano sulla bocca di Hermione. "E se ti fai un tatuaggio da Mangiamorte, proprio come quello di Draco".

Tutti rabbrividirono, ma non per la forte 'tormenta estiva fuori programma': la neve stava ricoprendo lentamente il secondo piano di Grimmauld place numero dodici.

"Ma non può esserci nulla di peggio della maledizione Avada kedavra, vero?" disse il biondo Ron. "Cosa può esserci peggio della morte?".

"I tuoi capelli..." pensò Pietra fra sé e sé.

"Forse è qualcosa che può uccidere un sacco di gente in una volta sola" suggerì George.
"Forse è la McGranitt che chiede di parlarti di questioni personali urgenti" aggiunse il felino. "La vegliarda è capace di ucciderti annoiandoti...".
"Non è abbastanza peggio!" lo interruppe Hermione facendogli una linguaccia.
"Allora...è la McGranitt che chiede di parlarti di questioni personali urgenti riguardanti il suo borsellino vuoto" precisò Pietra.

Hermione sbuffò, poi si tolse un calzino e lo lanciò sul naso dello stregatto.

"Forse è un modo particolarmente doloroso di uccidere la gente" disse Ron, i suoi capelli diventarono di color verde smeraldo.
"Per fare del male ha la Maledizione Cruciatus" osservò Harry. "Non ha bisogno di una cosa più efficace di quella".
"Peggio della maledizione Avada kedavra potrebbe esserci solo una dieta!" miagolò lo Stregatto sottovoce. "Non sottovalutate le sofferenze derivanti da una crisi d'astinenza da salsicce...".
"Dunque stregattaccio, dove pensi che sia quest'Arma?" chiese Hermione con un atteggiamento spavaldo che ricordava Sirius Black, mancando la testa dello Stregatto con il lancio del secondo calzino.
"Si trova dove ti hanno venduto il pigiama!" miagolò Pietra di rimando. "Dimmi dov'è quel maledetto emporio e ti porterò l'Arma".

Ci fu il lancio di un altro calzino, che finì per coprire il ciuffetto di Pietra.

"Ma quanti piedi hai?...E' già il terzo calzino!" protestò il Direttore della Casa di Violafucsia. "E ora confessa...dove si trova l'emporio?".
 "Accidenti!!!...Adesso non posso proprio dirtelo...sta arrivando la signora Weasley!...Sta salendo le scale!" rispose Hermione puntando l'indice in direzione del pianerottolo. "Dobbiamo dormire o si arrabbierà!...Vattene a cuccia anche tu, stregattaccio!!!".

Poi, Pietra fu ricoperto dai pantaloni del pigiama di Hermione.

"Aspetta un attimo!" soffiò lo Stregatto esasperato. "Io sto già dormendo!...Siete voi che state imperversando nei miei sogni".

All'improvviso, la porta della stanza si aprì e la Signora Weasley iniziò a urlare come un aquila: "Pietraaaaa!!!...Ti avevo chiesto di controllare che quella scostumata di Hermione Granger non si infilasse nello stesso letto con mio figlio mezza nuda!...Ci sarà un motivo per cui, a Hogwarts, ogni Casa ha due dormitori...uno maschile e uno femminile".
"Perché Silente si è rifiutato di allestire un terzo dormitorio appositamente per te?" miagolò Pietra ironicamente.
"Sei peggio di Mundungus...restituiscimi la coperta di seta della prima notte di matrimonio!" replicò Molly dirigendosi verso il felino. "Appena ti sveglierai, faremo i conti!".
"Molly cara ragioniamo...i ragazzi desideravano soltanto sapere cos'è l'Arma" miagolò Pietra con tono di voce sommesso. "Chiedere è miagolamente lecito, rispondere è...".
"...E' follia!...So io cosa desiderano ardentemente quei due!!!" lo interruppe Molly trascinando Hermione per un braccio verso la porta. Ma prima di varcarla, la grifondoro si gettò a terra. "Fuori di qui, Granger!...E tu Potter, stai lontano dalla mia Ginny!!!".
"Si tenga ben stretta sua figlia!...Chi la vuole!!!" esclamò Harry indignato. "Io Amo solo Minerva McGranitt".

Udite le ultime parole, i baffi e le orecchie dello Stregatto crollarono nel suo sub-sub--miao-subconscio.

"Ora non esageriamo" miagolò Pietra allibito. "Sebbene tu sia un umano, meriti di meglio".
"Ahia!" gridò Hermione all'improvviso. "Stregatto non startene lì impalato!".
"Oh, si!...Come ti miagolavo, Molly, sono convinto che, al di là delle sordide apparenze" continuò lo Stregatto imperterrito, "questi audaci grifondoro volevano solo scoprire qualcosa di più sull'Arma".
"Ma la Granger è stata già informata, la signorina 'so-tutto-io' sa tutto!...Sta soltanto facendo la gatta morta con mio figlio" rispose Molly a bruciapelo. "Glielo ho detto io cos'è l'Arma, altro che gli inutili giri di parole di Sirius!".
"Cosa, miao?" replicò il felino completamente spiazzato. "Ma tu eri contraria a rivelare...".
"L'Arma è il pigiama, sciocco!" esclamò Molly secca.
"Il...pigiama?" domandò Pietra allibito.
"Si ...Ecco perché la Granger deve dormire in un'altra stanza, lontano da Harry Potter...e da mio figlio" ringhiò la Signora Weasley infuriata. "La profezia è scritta all'interno del pigiama, sotto la scritta 'Lavare a mano, (o a zampa), senza centrifugare con la coda' ".

Subito Pietra esamino i pantaloni precedentemente lanciati. Non c'era nessuna traccia della Profezia.

"Ma dove l'hanno comprato?" miagolò Pietra esasperato. "Dimmelo o miagolamelo, Molly!...Prima che questo stramaledetto sogno finisca!".

Intanto, vicino alla spalliera del letto, si era materializzato Kreacher che, brandendo una mazza da Troll, stava avanzando verso Harry e Ron, mentre dei gemelli Weasley non vi era più alcuna traccia.

"All'Ufficio Misteri, fila-corridoio 97!...Ci sono i saldi d'agosto con sconti del 49% e tre quinti su tutto l'abbigliamento profetico" disse Molly trascinando la ragazza supina verso il pianerottolo per i piedi.
"Finalmente!" esclamò lo Stregatto felice. "Dopo tutti questi sogni era l'ora che...".
"Ma quello che ha preso la Granger..." lo interruppe la Signora Weasley, "era l'ultimo pigiama rimasto con cuoricini, Snasi, Knealze, e Profezia. E va distrutto!!!".

Una volta fuori della stanza, un lampo di luce rossa partì dalla bacchetta della donna e colpì la parte superiore del pigiama che indossava Hermione incendiandolo.

"Noooooooooooooooooohhhhhhhhhh!!!" urlò Pietra disperato mentre la porta si richiudeva sigillandosi, diventando un tutt'uno con la parete.

All'improvviso una paurosa valanga di neve e di sfere di vetro simili a Profezie, ruppe gli infissi della finestra sommergendo la camera da letto e gli occupanti, ponendo fine all'incubo felino.

                                      

Era mezzogiorno passato quando la signora Weasley si tolse la sciarpa protettiva usata per la dedoxizzazione delle tende.
E pochi secondi dopo, mentre Molly si stava sedendo stremata su una poltrona, precisamente sopra il sacco di ratti morti per Fierobecco, lo Stregatto ruzzolò giù dalla cuccia risvegliando gli altri bruscamente.

"Non c'è bisogno di una sveglia quando Pietra è nei paraggi!" miagolò Eileen stiracchiandosi intorpidita.
"Gnaooohhh...che novitàaaaahhhh?" chiese Conan sbadigliando così forte da far paura al mago del ritratto ospitato in soffitta.
"Come miagola unvecchio proverbio, niente nuove..." mormorò Daisy rigirandosi nelle sue lenzuola, "Buone...".
"...Nuove miagolanti!" la interruppe Il Libro Stregatto degli Stregatti materializzatosi all'improvviso insieme alla studentessa Kitty Tiffany detta 'Hope'.

"Ecco...è arrivato un altro selvaggio felino" brontolò il mago del ritratto prima di essere tagliato in due parti da un lampo color violafucsia.

"Era una preziosa opera d'arte risalente ai tempi di Merlino!" esclamò Eileen inorridita.
"Ah si, miao?...Allora, lo è ancora, lo perdono" miagolò il Fondatore osservando meglio le metà del quadro. "Reparo-miagola-maxima!".

In un batter di coda, il dipinto ritornò integro e perfettamente restaurato, nonché alquanto silenzioso.

"Non smetti mai di stupirci, o Nobile Stregatto Violafucsia" commentò Daisy applaudendo pacatamente. "Come avete fatto a entrare in Casa Black senza che nessuno se ne accorgesse?  Silente è il Custode segreto dell'Ordine...".
"Ha bussato Mundungus Fletcher per noi, professoressa" rispose Kitty con un inchino. "Non abbiamo fatto altro che nasconderci dentro uno dei più grossi calderoni rubati che ha portato in casa. In seguito il nostro Fondatore è riuscito a eludere ogni incantesimo anti-intrusione".
"Sapevo che Dung ci avrebbe portato da voi, scscsc!" miagolò Violafucsia sbattendo la copertina gioiosamente. "Dovrò suggerire a Silente di rafforzare le difese magiche del Quartier Generale. E' stato fin troppo facile raggiungere la soffitta di questa casa senza essere intercettati".
"Ammirevole strategia!" osservò Pietra rimanendo a bocca aperta. "Il calderone usato come una specie di...'Gatto di Troia', ghghgh!".
"Era un cavallo, ignorante" mormorò Daisy lanciando un'occhiataccia al suo fidanzato.
"Bé, solo un Fondatore di Hogwarts avrebbe potuto superare gli incantesimi di Albus Silente" notò Conan eccitato. "Ehm...e quali sarebbero le buone nuove miagolanti?".

"Notizie di una notte di mezza estate!" borbottò il mago nel quadro con tono di voce ironico.

"Ehm, ehm...come sapete, la piccola Kitty sta conducendo importanti ricerche sullo 'Scrigno dei Mormorii' " replicò il Libro Magico soave. "E' convinta di poter trovare informazioni preziose all'Ufficio Misteri".
"Come è arrivata a questa conclusione?" domandò Daisy incuriosita. "Ha trovato forse qualche indizio nei libri del Reparto Miagolamente Proibito?".
"Bé...il misterioso Ufficio Misteri racchiude molti segreti assai misteriosi, scscscsc!" sogghignò il Fondatore divertito dal suo gioco di parole.
"Ci sarà voluto molto tempo per raggiungere questo risultato, ghghgh!" ridacchiò Pietra. "Tanta ricerca, tanto dibattito accademico, tante merende!".
"E' occorso un minuto..." precisò Kitty arrossendo. "Abbondante, però!".
"E noi dovremo aiutarla a entrare lì dentro?" chiese Eileen preoccupata. "E' un grosso rischio, lo sai! Silente ci ha proibito di...".
"Non subito!" rispose Violafucsia secco.
"Magari...alla prima occasione buona che si presenterà nel corso del prossimo anno scolastico, signori" aggiunse la Signorina Tiffany imbarazzata. "A vostra miagolante discrezione, s'intende".
"Non sarà facile" miagolò Daisy incrociando le zampette. "Dopo il famoso incidente accaduto ai due Fantasmi della nostra Casa, Amber Soffiastringhe e Pepper Strappalacci, fu firmata una Convezione con il Ministero della Magia che vieta a qualunque felino di entrare in quel luogo senza il permesso scritto del Ministro, oppure senza...'gravi motivi' ".

"So già come andrà a finire.." borbottò l'antenato dei Black muovendosi a disagio nel ritratto.

"Ebbene...punteremo sui 'gravi motivi'!" ridacchiò Pietra indicando il quadro. "Ma anche la valutazione della gravità sarà a nostra miagolante discrezione, ghghgh!".
"Insomma...la signorina Kitty dovrà portare pazienza" precisò Conan con fare incoraggiante. "Falsificare la firma di un Ministro di questi tempi non è utile alla causa di Silente...".
"Sono miagolamente d'accordo" rispose il venerabile Stregatto Violafucsia porgendo omaggio ai suoi eredi. "Possiamo tornare al Castello, Kitty".
"Vi ringrazio per la vostra disponibilità, professori" miagolò Kitty porgendo la zampetta a tutti i docenti presenti.
"Aspettate un attimo!...Per caso avete visto se Molly aveva finito di cucinare il pranzo, prima di sgattaiolare quassù?" chiese lo Stregatto famelico cambiando argomento. "Mezzogiorno è passato da un pezzo e non ci sta chiamando".
"Purtroppo no...ma quando siamo usciti dai calderoni, abbiamo notato l'Elfo Domestico dei Black entrare in salotto dai grifondoro" ripose Violafucsia sbadigliando. "Quella povera creatura si chiedeva...'come ha fatto Harry Potter a fermare il Signore Oscuro', scscsc!".
"E' quello che ci siamo chiesti anche noi per un sacco di tempo" rispose Eileen sorridendo. "Poi Silente ci ha illustrato la sua ipotesi fondata sulla magia antica".
"Ma resta la domanda più gettonata del secolo. Invece la seconda è...'come abbiamo fatto noi a sopravvivere allo scontro di Little Hangleton?'" concluse Pietra salutando il Fondatore e la studentessa, che si apprestavano far ritorno a Hogwarts. "Di sicuro non è merito della magia antica, ghghgh!".

                                  

Mentre lo stomaco di Pietra stava iniziando a emettere rumori sinistri, Harry ebbe il piacere di conversare a lungo con Sirius.
Il suo padrino gli mostrò l'arazzo che illustrava l'albero genealogico dei Black e il motto di Famiglia...'Toujours Pur'.
Poi gli rivelò la sua fuga da casa, i dissapori con la madre, e i legami di parentela con Phineas Nigellus, Tonks, Bellatrix, Narcissa e, di conseguenza, con la stessa famiglia Malfoy e i Lestrange.
Infine, Sirius non mancò di raccontare la triste storia di suo fratello Regulus Arcturus Black.

Lo straripante flusso di informazioni, che stava investendo Harry come un fiume in piena, venne interrotto solo dall'ora di pranzo, o per meglio dire, dalla seconda chiamata di Molly.
Nel pomeriggio, invece, il giovane grifondoro si dedicò alla pulizia delle librerie insieme a Sirius e ai suoi amici, evitando di pensare all'udienza incombente.

Nei tre giorni successivi la Signora Weasley li fece lavorare sodo per disinfestare il salotto.
Harry dormiva ancora male e sognava corridoi e porte chiuse che gli facevano prudere la cicatrice, ma nonostante tutto, riuscì a divertirsi per la prima volta in tutta l'estate.
Finché era indaffarato, era sereno; ma quando sospendevano il lavoro e abbassava la guardia, o giaceva sfinito a letto osservando ombre sfocate muoversi sul soffitto, lo riprendeva l'ansia per l'udienza imminente.
La paura gli perforava le viscere al pensiero di che cosa gli sarebbe successo se fosse stato espulso, ma le frequenti e rapide apparizioni nella sua camera di testoline di stregatti ridacchianti riuscivano a distrarlo temporaneamente da quelle tristi prospettive.
Harry era felice di sapere che ci fossero anche loro al Quartier Generale.
E alla fine, per lui, era quasi diventato un gioco 'puntare' la bacchetta contro i suoi amici felini prima che sparissero.

"Il musetto di Pietra vale mille punti!" disse Harry fra sé e sé ammiccando al suo amico.
"Decisamente troppi" disse Ron con una falsa aria distratta.
"Lo sopravvaluti" aggiunse Hermione guardinga.
"Ehm...forse avete ragione" aggiunse Harry nascondendo la bacchetta sotto l'avambraccio. "Ma non si può negare che sia il più dispettoso dei quattro...quindi i mille punti restano!".
"D'accordo, ma il Quartier Generale rimarrà presto senza cibo se continuerà a saccheggiare la dispensa" osservò Hermione alzando il tono della voce. "E' un affamatore di membri dell'Ordine della Fenice...e di poveri studenti".
"Sai che la tua non un'idea pellegrina" disse Ron con la mano sopra la bacchetta, sporgente dalla tasca dei pantaloni.
"Grazie, Ron" replicò Hermione con un pizzico di sarcasmo. "Ciò spiegherebbe il motivo per cui tua madre non riusciva più a trovare le salsicce".
"Per la barba di Merlino, ha fatto fuori anche quelle!" esclamò Ron affiancando Harry. "E' la versione felina di Mundungus Fletcher".
"Ma che ci fanno qui?" domandò Harry camminando all'indietro verso il letto seguito dai suoi amici.
"Bé...li avrà mandati Silente" commentò Hermione tenendo le mani nascoste sotto il mantello e spostandosi lentamente accanto a Ron. "Ormai sei una persona importante, Harry; hai diritto a una scorta personale e a dei servitori adeguati".
"Credi?" chiese Harry strizzando un occhio a Hermione.
"Quel Pietra Stregatto dev'essere stato nominato tuo 'domestico', con mansioni simili a quelle di Kreacher" proseguì Hermione con un tono di voce altezzoso, seguendo Harry a piccoli passi.

"COSA, UN DOMESTICO...IO, MIAO?" miagolò il musetto indignato di Pietra apparendo all'istante vicino alla testata del letto. "Come osi, ragazzina impertinente?...Sei proprio una insopportabile so...".

"BECCATO, MILLE PUNTI!!!" lo interruppero in coro Harry, Ron, e Hermione puntando rapidamente le bacchette sul naso di Pietra.

"Accidentaccio!" esclamò lo Stregatto, i baffetti ciondolanti. "Sono caduto nelle provocazioni come un pesce gatto lesso, ghghgh!".
"Muhahahahahahah!!!" ridacchiarono in coro Conan, Eileen e Daisy.
Pietra fece una linguaccia agli studenti; girò più volte su stesso annodandosi la coda, e si congedò per andare in soffitta a pigrare, felice di aver regalato un po' di allegria.

                                 

Alla vigilia dell'Udienza, Harry fu sicuro di poter contare sui suoi migliori vestiti, quelli stirati con cura da Molly, e sulla presenza di Arthur Weasley, in qualità di accompagnatore al Ministero, ma non su Sirius: Silente riteneva che non fosse una buona idea per lui accompagnare il figlioccio.

Perfino Pietra e Conan erano in ansia.
Tuttavia, per far trascorrere più rapidamente le ultime ore d'attesa di una nottata insonne, i due stregatti decisero di rendersi utili cercando il rimedio per eliminare o ridurre le 'esplosioni offensive' provenienti dal ritratto della madre di Sirius.
A tal riguardo, Pietra e Conan s'imbrattarono i musetti con del lucido da scarpe nero e zampettarono nel corridoio, dove era appeso il temibile quadro.

"Signora Black, è sveglia?" chiese Pietra scostando le tende che nascondevano l'opera, il cappuccio lasciava intravedere i baffetti e il musetto sporco. "Svegliati stordita, gnaooooohhh!".
"Ehhhhh?...E voi chi siete...?" esordì la Madre di Sirius una volta aperti gli occhi. "Sudici ibrid...".
"Ssssssshhhh!!!...Silenzio!...Siamo stati inviati dal Signore Oscuro" la interruppe Conan infagottato nel mantello nero come un involtino cinese gigante. "Nessun altro deve sapere...".
"Allora...è tornato davvero" disse Walburga abbassando il tono della voce. "Ha degli Stregatti al suo servizio? Ai miei tempi non...".
"Siamo stregatti oscuri! Non vede il pelo nero?" mormorò Pietra sogghignando. "Abbiamo una missione da compiere".
"Ah, si! Capisco..." rispose la donna un po' confusa osservano i musetti imbrattati. "Ebbene, visto che siete in casa mia, desidero dare il mio contributo alla buona riuscita...".
"Finalmente una Mangiamorte fedele! Molto bene...cerchiamo un ingrediente rarissimo per una pozione di Magia Oscura" la interruppe di nuovo lo Stregatto ad arte. "Si  tratta di un topo molto particolare, che fa la tana solo dove vivono Animagus canini, come suo figlio!...E chi meglio di due stregatti oscuri per catturarlo, ghghgh?".

"In effetti..." pensò Walburga fra sé e sé. Poi annuì sogghignando come uno stregatto.

"Deve comprendere, Signora Black, che questo ratto si sente più protetto dai felini se un Animagus canino gira per la casa. Ecco perché lei dovrà sopportare suo figlio fino alla fine delle nostre ricerche" aggiunse Scintillo inciampando maldestramente sul mantello. "Se lei grida ogni volta che suonano il campanello, o quando qualcuno attraversa il corridoio, il prezioso roditore ci sfuggirà!".
"Ci sarà una ricompensa per i Black?" domandò Walburga con orgoglio. "Un riconoscimento di Lord Voldemort per me?".
"Ce-certo, miao!...Il suo quadro sarà collocato al Museo del Louvre, al posto della 'Gioconda'!" replicò Conan rabbrividendo. "Lei sa chi lo ha promesso!".
"Quale onore!!!...Ma che razza di topo è?" chiese l'anziana strega comprensibilmente incuriosita.
"E' un rarissimo...'Ratto delle Sabine'; lui morde le streghe più belle e le rapisce" miagolò Pietra cercando di mantenersi impassibile come Piton. "L'obiettivo è fabbricare una pozione anti-singhiozzo per Nagini...il serpente preferito del Signore Oscuro".
"Poverino!...Ho sempre adorato i serpenti" rispose Walburga ammorbita. "Stando così le cose...".
"Grazie per la collaborazione, miao!" esclamò Scintillo con un inchino. "Se dovesse sentir zampettare un topo sotto il suo ritratto, che dice di chiamarsi Romulus...".
"...Miagoli pure e noi sgattaioleremo qui come fulmini!" continuò lo Stregatto con sorriso da squalo.
"Avrete tutto il mio appoggio" borbottò la madre di Sirius impettita. "Per l'onore dei Black!".
"Il Signore Oscuro tiene in enorme considerazione la sua nobile Famiglia" miagolò Conan affrettandosi a richiudere le antiche tende logore. "Rimpiange sovente di non aver avuto una madre come lei!...Neanche una nonna...una zia, o una sorella!...Nemmeno una badante!".
"Oscuramente e miagolante Suoi, miao-Lady!" salutò lo Stregatto rischiando di esplodere in una grassa risata. "Buonanotte Madama Black".
"'Toujours Pur'!" brontolò la donna prima di richiudere gli occhi".
"'Toujours Prrrrrrrrrrrr!" rispose Conan facendo le fusa. "Notte, notte".

                             

La mattina dopo Harry si svegliò alle cinque e mezza, di colpo e completamente, come se qualche stregatto dispettoso gli avesse miagolato forte in un orecchio.
Per qualche istante rimase disteso e immobile, mentre la prospettiva dell'udienza disciplinare riempiva ogni piccola parte del suo cervello.
Poi, incapace di sopportarlo, balzò fuori dal letto, inforcò gli occhiali e si diresse in cucina.
Ad attenderlo c'erano la colazione di Molly, Sirius e altri amici dell'ordine della Fenice.

Invece, i membri dell'Ordine di Gattaca decisero di precedere Arthur Weasley e Harry al Ministero della Magia, dove sarebbero entrati con tessere magiche, senza bisogno di rendersi invisibili.
Tali documenti non erano altro che il frutto di un pregresso lavoro del Presidente Noli Me Tangere e di Silente.

Infatti, circa due anni prima, solo per l'accreditamento degli stregatti, in qualità di 'Consoli' presso il Ministero, c'era stata una lunga e animata discussione a tre, quasi al limite dell'incidente diplomatico.
Alla fine, Noli e Silente l'avevano spuntata per un pelo, ma con grande stile argomentativo.

"Ora che Potter è a Hogwarts, caro Cornelius, Pietra, Conan, Eileen e Daisy devono avere libero accesso negli uffici ministeriali" miagolò Noli Me Tangere, l'espressione del viso simile a quella umana di Severus Piton. "I tempi sono ormai miagolamente maturi".
"Concordo" disse Silente. "Senza indugio".
"Cos...chi?...Pietra e Conan? Non se parla neanche!" esclamò Caramell con una vena pulsante vicino la carotide. "Il primo è una specie di 'ordigno miagolante', il secondo è appena uscito da Azkaban, ed è il suo innesco!...Farò un'eccezione per Eileen Scintille e Daisy Stregatta, sebbene siano fidanzate con quei due loschi figuri, ma loro stanno fuori".
"Tutti e quattro!" tuonò Noli secco.
"Che significa...non uno di meno" aggiunse Silente con un sorriso conciliante.

"Lo so cosa significa" pensò il Ministro rifugiandosi dietro la sua scrivania, "e farò di tutto per assicurarmi che il Ministero non crolli come un castello di carte".

"Solo Noli, gli ambasciatori, e alcuni stregatti della scorta personale possono accedere al Ministero" riprese Caramell con un tono di voce pacato. "E soltanto se sono nominati Grandi Cavalieri dell'Ordine Zampettante della Confederazione Felina!...Mentre tu, Albus, fammi il piacere di non immischiarti negli affari esteri che non ti riguardano!".

Silente fece un inchino e si mise seduto a osservarlo. Era proprio in queste occasioni che l'anziano mago aveva un atteggiamento da 'gattaccio dispettoso' dagli occhi azzurri, in attesa di graffiare il primo malcapitato che gli capitava a tiro.

"Bé, miao, come saprai il Trattato miagolamente integrativo del 1928 mi concede il potere di nominare quattro nuovi Grandi Cavalieri ogni anno" replicò l'anziano Stregatto risoluto. "E quest'anno non li ho nominati neanche uno...me ne sono scordato!".
"Cos?...Nemmeno uno?" domandò il Ministro annaspando tra le pergamene delle nomine. "Non è possibile...".
"Davvero?" commentò Albus Silente con aria innocente. "Quando si dice il caso...".

"NON OSERAI!" gridò Caramell, le vene pulsanti ben visibili sulle tempie.
"OSO!" urlò Noli di rimando.

"Non vale la pena, neanche per Harry Potter" disse il Ministro basito. "Siate ragionevoli...Silente?"

L'anziano mago dagli occhi azzuri si limitò a sospirare, incrociando le braccia dietro le spalle.

"Con i poteri a me conferiti..." iniziò Noli con un tono di voce solenne.
"Diglielo tu, Silente!" esclamò Caramell paonazzo. "E' un errore terribile!!!".
"Io non devo immischiarmi negli affari esteri del Ministero, Cornelius" replicò il Preside di Hogwarts soave. "Lo hai detto tu".
"...Nomino Pietra Stregatto, Conan Scintillo, Daisy Stregatta e Eileen Scintille...".
"Aaaaaarrrgh!!!"
"...Grandi Cavalieri dell'Ordine Zampettante della Confederazione Felina...e miei Consoli, con pieno diritto alla immunità diplomatica".

Udita l'ultima frase Cornelius Caramell si accasciò sulla scrivania singhiozzante.
Da quando Harry Potter era arrivato a Hogwarts, gli capitava spesso di aver lievi malori durante le riunioni con Noli e Silente.

                                     

Così, la mattina del dodici agosto, gli stregatti si radunarono davanti alla famosa fontana dalle statue dorate, ben visibili e vestiti in alta uniforme stregatta.
Una giovanissima strega, l'Addetta ai Diplomatici', li raggiunse in pochi secondi, facendosi largo tra la folla di curiosi e presentandosi secondo il protocollo consolare.
Capitava raramente di vedere Agenti Diplomatici felini al Ministero della Magia e, quando accadeva, la maggior parte dei visitatori pensava che qualche strana bestiaccia fosse scappata dall'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, in violazione del Bando dell'Allevamento Sperimentale

Un piccolo cartello sbavato davanti alla fontana circolare piena di falci e zellini recitava: "TUTTI I PROVENTI DELLA FONTANA DEI MAGICI FRATELLI VERRANNO DEVOLUTI ALL'OSPEDALE SAN MUNGO PER MALATTIE E FERITE MAGICHE".

"Pietra....Conan...non vi azzardate!" miagolò Eileen minacciosa in via preventiva.
"Il primo di voi che allunga la zampa su quelle monete" precisò Daisy, "finirà al San Mungo a curarsela, immunità diplomatica o meno".

Agli stregatti non restò che nascondere le zampette dietro la schiena, limitandosi a osservare con aria torva il denaro sommerso, le statue dorate di un Mago con la bacchetta punta verso l'alto, di una strega, di un Centauro, di un Folletto, e di un Elfo.
Gli ultimi tre guardavano con aria adorante il Mago.

"Posso esservi utile, signori Consoli?" chiese l'Addetta ai Diplomatici in un miagolese quasi perfetto.
"Si, grazie!" esordì Pietra parlando in lingua umana. "Può spiegarmi perché a quella Fontana manca una statua d'oro raffigurante uno stregatto?".
"Perché il vostro Eccellentissimo Presidente Noli Me Tangere ha respinto un centinaio di progetti" rispose lei abbozzando un lieve sorriso. "L'ultimo disegno è stato bocciato perché il 'ciuffetto' non era stato particolarmente curato dall'artista: non piaceva la forma ondulata alla 'Gilderoy Allock' ".
"Ah si! Ho visto la foto nella Gazzetta del Miagolio Profetico!...Si trattava di un orribile ciuffo laterale mosso, roba da mal di mare" osservò Conan informato sull'argomento. "Neanche un Levriero Afgano avrebbe acconsentito a uno scempio simile della propria specie".
"Mi dispiace molto" si limitò a dire la strega abbassando lo sguardo. "Speriamo che la prossima creazione artistica sia di vostro gradimento...".
"Immagino che anche 'un aria troppo adorante i maghi' non andasse bene, ghghgh!" commentò lo Stregatto pettinandosi il ciuffetto.
"Si, si" concesse la giovane donna. "Per troppi secoli, i maghi e le streghe umani sono stati troppo celebrativi di se stessi".
"Bé, sappiamo quanto sia difficile il suo compito" miagolò Eileen bloccando la replica dello Stregatto. "Ma le assicuro che lei sta comportando miagolamente alla grande; lasceremo una nota di gradimento in suo favore al vostro Ministro!".
"Veramente?...Oh, meno male! Quando Caramell mi ha assegnato questo incarico, sono sbiancata in volto, e lui mi ha guardato sogghignando beffardamente" rispose la giovane donna con le lacrime agli occhi per la gioia, recuperando un po' di coraggio. "Temevo di dover rassegnare presto le mie dimissioni...".
"Allo stato attuale, è più probabile che sia il Ministro a doversi dimettere" la rincuorò Daisy con estrema gentilezza. "Potrebbe indicarci dov'è l'entrata dedicata al 'personale diplomatico', per favore?"
"Certamente...c'è un ascensore riservato sul lato opposto a quello dei dipendenti e dei visitatori...è laggiù, proprio alle vostre spalle" disse la strega indicando un cancello dorato. "Sarete liberi di scegliere il livello desiderato. E se avete bisogno di me sarò al Quinto Livello, Ufficio per la Cooperazione Internazionale Magica".
"Grazie!" risposero gli stregatti ad unisono.
"Prima di congedarmi, desidero informarvi che, dopo l'udienza disciplinare del signor Potter, peraltro anticipata alle ore otto, è previsto un ricco banchetto offerto dal Signor Lucius Malfoy" aggiunse l'Addetta. "Credo che il Ministro e Malfoy desiderino festeggiare qualcosa...".
"Mille grazie!" miagolarono di nuovo in coro i felini, senza tradire l'interesse per l'importante informazione ricevuta.
"Non mancheremo né prima, né dopo" aggiunse Pietra lisciandosi la coda. "Anche se avremo altro da festeggiare, ghghgh!".

Dopo un cortese inchino l'assistente si allontanò e gli stregatti si diressero verso l'ingresso indicato.
Dopo pochi passi, però, si trovarono di fronte un mago barbuto dall'aspetto robusto e turbato, con una scatola tra le mani.

"Bé, miao?...Che hai da fissarmi in quel modo!" miagolò Conan al mago barbuto. "Mi hai forse preso per un pollo che sputa fuoco come quello che stai trasportando?".
"No, no Signor...Console Scintillo" mormorò il mago intimorito leggendo la targhetta sull'alta uniforme. "Non mi permetterei mai...ma come faceva a sapere che sto trasportando un...".
"Posso sapere come ti chiami?" lo interruppe Scintille con un tono di voce più affabile. "Io mi chiamo Eileen Scintille".
"Bob, Signora Console Eileen Scintille...mi chiamo Bob" disse il dipendente del Ministero. "Lavoro al Quarto Livello".
"Sei simpatico, Bob!" esclamò la Stregatta strizzando un occhietto. "Il mio nome è Daisy".
"Piacere, signora Console Daisy Stregatta" rispose Bob mentre una lingua di fiamme, proveniente dalla stessa scatola, aveva bruciacchiato la valigetta di un folletto distratto di passaggio.
"Oggi siamo nei paraggi, mio buon Bob" aggiunse Pietra sogghignando. "Chissà...forse più tardi verremo a fare merenda nel tuo ufficio, a base di pasticcio di pollo flambé, muahahah!...A proposito, io sono Pietra...".
"Qu-Que-quel Pietra Stregatto di cu-cu-cui..." sussurrò Bob agghiacciato.
"...Di cui vi ha parlato Cornelius Caramell a sproposito per anni creando panico ingiustificato" concluse il Direttore di Violafucsia con gli occhi chiusi a fessura.
"Pa-panico ingiustificato, eh?" mormorò il mago barbuto con aria sempre più preoccupata. "Ma-ma na-naturalmente...".
"Del resto, come puoi constatare, siamo qui da circa dieci minuti e il ministero della Magia è ancora intatto" miagolò Pietra allargando le zampette.
"Si, si...ci-ciò corrisponde alla verità" replicò il mago stringendo la sua scatola al petto. "Allora...sa-sarà un onore avervi come ospiti al Quarto livello, se-sempre che il Ministero esista ancora all'ora di pranzo".
"Nostalgia delle ferie, vero Bob?" miagolò Conan all'impiegato dandogli una pacca di commiato sulle spalle. "A presto, Bob!".

                                         

A quel punto, le loro strade si divisero. Il mago barbuto si avviò con il suo pollo in scatola verso l'ascensore principale, mentre gli stregatti zampettarono verso il lato opposto dell'Atrium, ansiosi di adempiere alla vera missione: l'ordine di Albus Silente era di impedire ad ogni costo l'eventuale arresto di Harry Potter e provvedere alla sua fuga, nel caso che l'udienza disciplinare si fosse messa contropelo, e cioè per il verso sbagliato.
Tuttavia, Pietra aveva da svolgere una missione nella missione.
Pertanto, scelse di salire subito al Primo Livello, promettendo a Conan, Eileen e Daisy che sarebbe ritornato rapidamente da loro senza combinare troppi guai.

Intanto Harry e Arthur salirono in ascensore insieme a Bob, allo strano pollo, e a una moltitudine di impiegati e 'promemoria interuffici', raggiungendo lentamente il Secondo Livello, dove si trovava fra gli altri, l'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti Babbani.

"E' il nostro, Harry" disse il Signor Weasley uscendo dall'ascensore e camminando lungo un corridoio pieno di porte. "Il mio ufficio è da quella parte".

Mentre il ragazzo stava parlando con il padre di Ron riguardo le finestre sotterranee incantate, dalle quali entrava splendente la luce del sole, gli stregatti incrociarono un frettoloso Lucius Malfoy proveniente dal Primo Livello.
Aveva l'aria di chi nascondeva un Purvincolo nelle mutande.

"Guarda, guarda...che onore" disse il padre di Draco con una voce strascicata traboccante di rabbia repressa. "Stregatti al Ministero! Non capita spesso".
"E' per questo che Caramell ha accettato la tua generosa offerta...un bel banchetto dinanzi al suo ufficio" miagolò Eillen sfoderando un sorriso da stregatta del Cheshire. "Vi piacerebbe farci la festa, eh?".
"Ogni cosa a suo tempo" continuò il signor Malfoy sogghignando. "Tra poco, però, festeggeremo la fine della leggenda del bambino sopravvissuto".
"Immagino che stai andando dal tuo amico Cornelius per suggerirgli le ultime raccomandazioni prima dell'udienza disciplinare di Potter" miagolò Daisy applaudendo ironicamente. "In bocca al Lupo Mannaro, Lucius".
"Esatto, cari...Consoli?...Consoli..." sibilò Malfoy improvvisamente insospettito. "Un momento!...Ma siete solo in tre!...Dov'è quel...Pietra Stregatto, lo sciocco eroe del Cimitero di Little Hangleton?".
"Bé, miao, Caramell ha anticipato l'ora dell'udienza, ma Silente ha previsto che sarebbe accaduto" miagolò Conan ridacchiando dispettosamente. "Invece Pietra ha anticipato l'ora del tuo banchetto, e tu non sei lì per fermarlo, eh, eh, eh!".

Il sorriso di Malfoy sparì all'improvviso, mentre un tic nervoso all'occhio sinistro ne prese il posto.

"Sai Lucius, Pietra non è a impatto zero ai banchetti" precisò Eileen divertita dall'espressione sbalordita di Malfoy. "E' già una fortuna se il Ministro ritroverà la tua tovaglia a serpentelli ricamati color smeraldo".
"Miao, ho quasi la sensazione che oggi rimarrete a bocca asciutta" rincarò la dose Daisy, l'aria soddisfatta. "In tutti i sensi, hihihi!!!".
"Maledette locuste feline!" gridò il signor Malfoy allontanandosi. "Oggi mi godrò la condanna di Potter, ma un giorno farò i conti anche con la vostra specie pulciosa, statene pur certi!".

Non appena le porte dell'ascensore si chiusero, celando il volto furioso del Mangiamorte, gli stregatti andarono incontro al ritardatario Pietra al Primo Livello, al fine di elaborare un piano da 'guastatori di processi giudiziari'.
Pochi secondi dopo ci sbatterono addosso; il loro direttore aveva la bocca sporca di tartufo e una patacca di puré sull'alta uniforme.

"Ho appena saputo che quattro dei cinquanta giudici della Corte non potranno essere presenti all'udienza disciplinare di Harry Potter, che si terrà tra dieci minuti...Decimo Livello, Aula Dieci"  esordì Pietra ridacchiando. "Le toghe e i loro capelli sono disponibili al pari delle nostre Polisucco, ghghgh!...Siete pronti a giudicare Potter?".
"Cosa hai fatto a quei poveretti?" chiese Daisy preoccupata.
"Poveretti?...Oh Bé, nessun incantesimo permanente!" la rassicurò lo Stregatto. "Erano venuti a tramare con Malfoy, e a vedere come procedevano i preparativi per il banchetto".
"E allora?" domandò Eileen allarmata. "Non puoi mica uccidere tutte le persone che parlano con lui!".
"Nessun Avada Kedavra, tranquilli!...Ma Lucius ha consegnato a ciascuno dei magistrati un sacchetto pieno di galeoni" aggiunse Pietra stiracchiandosi. "A cuccia mia si chiama corruzione!..Io me ne intendo!".
"Che gesto ignobile!" commentò Conan scuotendo la testa. "E tu li hai graffiati?...Pietrificati? Mutilati?".
"Ma no, miao!...Non potrei ferire o uccidere nessuno davanti a un banchetto, lo sapete!...Rischierei di perdere l'appetito" proseguì Pietra indignato.
"Spiegati!" miagolò Daisy sull'orlo di una crisi di nervi.
"Bé, quando Malfoy se ne è andato, ho lanciato su di loro dei leggeri Incantesimi di Memoria, i Miagolo-Confundus: quei giudici conteranno i miei noccioli di oliva sul pavimento per il resto della mattina".
"E poi?" chiese Daisy sbuffando. "Tutto qui l'effetto magico?".
"No, no. Crederanno di aver già partecipato all'udienza disciplinare e se ne torneranno a casa senza i borsellini, ghghgh!...Abbiamo i Quattrocento galeoni di Lucius, miao!!!" esclamò lo Stregatto orgogliosamente. "La chiameremo...'Operazione Wizenga'miao't'!".
"Che colpo!!!" miagolò Conan applaudendo. "E siamo anche protetti dall'Immunità diplomatica, eh, eh, eh!".
"Quattrocento galeoni da devolvere interamente all'Ospedale San Mungo!" sentenziò Daisy irremovibile .

"TUTTI?" gridarono Pietra e Conan raggelati in coro.

"Li getterete nella Fontana dei Magici Fratelli non appena sarà conclusa l'udienza!" esclamò Eileen trascinandoli di peso verso l'ascensore, i musetti leggermente sbiancati. "E...si, miao!...Tutti!!!".
"Troppe monete provocheremo uno Tsunami devastante" protestò Pietra, l'espressione falsamente preoccupata sul musetto. "I pesci rossi moriranno, poverini...".
"Non ci sono pesci rossi in quella fontana" borbottò Eileen allargandosi il colletto dell'uniforme.
"Distruggeremo la flora acquatica" osservò Conan nel vano tentativo di far cambiare idea alle stregatte. "Provocheremo un dissesto idrogeologico...".
"Ancora una parola e nuoterete insieme a pesci Shrake!" li minacciò Daisy facendo brillare il suo collare.

                                        

Nello stesso istante, nel piccolo ufficio del Signor Weasley era arrivato di corsa Perkins, un vecchio mago curvo dall'aria timorosa, e soffici capelli bianchi.

"Oh, Arthur!" esclamò disperato, senza guardare Harry. "Grazie al cielo, non sapevo che cosa fare, se aspettarti qui o no. Ho appena spedito un gufo a casa tua, ma evidentemente l'hai mancato...è arrivato un messaggio urgente dieci minuti fa...".
"So del bagno che rigurgita" disse il signor Weasley, che aveva letto poco prima un promemoria relativo a un odiosa burla anti-babbani a Bethnal Green".
"No, no, non è il bagno, è l'udienza del giovane Potter...hanno cambiato ora e luogo...comincia alle otto ed è giù nel vecchio tribunale, Aula dieci...".
"Giù nel vecchio...mi avevano detto...per la barba di Merlino!".

Il signor Weasley guardò l'orologio, emise un gemito e balzò su dalla sedia.

"Presto, Harry, avremmo dovuto essere lì cinque minuti fa!" esclamò Arthur uscendo di corsa dall'ufficio, con il ragazzo alle calcagna.
"Perché hanno cambiato orario?" chiese Harry senza fiato sfrecciando davanti ai cubicoli degli uffici degli Auror. Harry si sentiva come se avesse lasciato le viscere alla scrivania di Perkins.
"Non ne ho idea, ma grazie al cielo, siamo arrivati presto; se non ti fossi presentato sarebbe stata una catastrofe!...E muoviti!" rispose il padre di Ron sferrando un pugno al pulsante 'giù'.
L'ascensore arrivò sferragliando e loro corsero dentro.
"Quelle aule non vengono usate da anni" disse Arthur arrabbiato. "Non riesco a capire perché la tengono laggiù...a meno che...ma no...".
Una strega grassa che reggeva un calice fumante salì in quel momento, e il Signor Weasley non concluse la frase.

                                      

Mentre l'ascensore stava sferragliando per raggiungere il nono livello, Pietra, Conan, Eileen e Daisy, trasformati in umani dalla Pozione Polisucco Speciali e vestiti con la toga da magistrati del Wizengamot, si sedettero silenziosamente nei posti riservati alla Giuria dell'Aula Dieci.

"Un'udienza plenaria per un caso di magia minorile!...Se Silente fosse stato ancora con noi, non sarebbe successo..." borbottò un'anziana strega fissando lo smarrito Pietra. "Che ne pensi, Randolph?".
"La sola idea di fissare un'udienza all'ora di colazione" si limitò a commentare lo Stregatto-Randolph, "può considerarsi di per sé delittuosa, mia cara".
"E tu Welby?" continuò l'affascinante strega rivolgendosi a un Conan dall'aria intimidita. "Hai qualcosa di originale da dire...un pensiero che non sia uscito dalla bocca di Caramell?".
"Ah si....aggiungerei la circostanza aggravante dell'inutile perdita di tempo per giudicare un mago insignificante come Potter" borbottò Conan-Welby cercando di recitare al meglio la parte di un amico di Cornelius.
"Sapete bene che questo processo sarà presieduto dal Ministro in persona" rincarò la dose la collega guardando Daisy con un'espressione indagatrice. "Non è curioso, collega Hopkins?".
"Ehm...immagino che non ci siano precedenti per il vecchio Cornelius" commentò Daisy-Hopkins aggiustandosi i lunghi capelli neri ribelli. "Tuttavia, quando c'è di mezzo Harry Potter, ci sono tantissime 'prime volte' ".
"Esatto, ben detto!...Ma qui il riscaldamento non funziona da anni!" esclamò la strega scrutando Eileen con aria torva. "La scorsa settimana avevamo detto a tuo cugino di occuparsi dell'installazione di un camino incantato, Wells!...Non è lui il dannato addetto alla Manutenzione Magica?".
"Ha avuto molte richieste di riparazione di finestre incantate questo mese" mormorò Eileen-Wells con un tono di voce sommesso. "Vi porgo le scuse a suo nome, appena lo incontro...".

In effetti, in quell'aula, polvere e freddo la facevano da padroni: non c'era bisogno di un Dissennatore per rabbrividire. Tutto sembrava architettato per intimidire l'imputato di turno.

"E non è prevista neanche la distribuzioni di viveri di prima necessità giudiziaria per i magistrati affamati" borbottò Pietra scuotendo la testa. "Cose misteriose, vero?...Se Potter non arriva entro le nove, il mio livello di colesterolo subirà un crollo vergognoso...".
"Ah, ottima battuta Randolph, tesoro mio!...Ci manca solo che Cornelius ci dica che Potter è uno stregatto, e abbiamo completato la collezione di stranezze!" sbottò la giudice arrossendo visibilmente.
"Mi aspetto questo e altro da un Ministro come Caramell" mormorò lo Stregatto indignato. "E' un mago che non sa distinguere un kneazle da un gatto persiano".
"Francamente...che ne pensi di questo processo, Randolph?" chiese la strega arricciando le labbra. "Credi che ci sia un complotto ordito contro il ragazzo?".
"Lo spero tanto" disse lo Stregatto sogghignando umanamente. "Così oggi, potremmo miag...ehm...dire di non aver perso tempo! Mia cara...".
"Annie!...Una volta, mi chiamavi per nome" disse sottovoce la strega strizzando un occhio a Pietra-Randolph. "Dopo l'udienza, potremmo andare insieme nel giardino vicino Grimmauld Place, per ricordare i vecchi tempi!...Devo portare anche Poppy a fare la sua passeggiata".
"D'accordo, ma solo se tu e le tue amiche votate in favore di Potter..." mormorò Pietra ricambiando l'ammiccamento.
"Ma questa è corruzione, Randolph" disse Annie con una voce bassa e sensuale.
"L'Amore è cieco come la Giustizia amministrata da Caramell...Annie" rispose lo Stregatto-Randolph fulminato da un'occhiataccia di Daisy. "A proposito, chi è Poppy?".
"La mia tenerissima canina dobermann, ovviamente...la cucciola che mi donasti lo scorso Natale" replicò la strega tirando una leggera gomitata a Pietra.
"Oh già, dimenticavo...chissà come mi vengono in mente certe idee cagnesche" farfugliò Pietra arrossendo a sua volta. "Il prossimo Natale ti regalerò un gatto! Per cambiare...".
"Grazie, tesoruccio!...Ehm, di solito, conduco Poppy a spasso verso le dieci, affinché possa espletare con gioia i bisognini" disse Annie perdonando il commento indelicato del suo Randolph. "Sai...è diventata molto più grossa rispetto all'ultima volta che ti morse. E' gelosa di te!"
"Cose dell'altro mondo canino!" borbottò Pietra-Randolph raggomitolandosi nella toga.
"Gli Animali Babbani hanno diritto ad almeno a un'ora d'aria tre volte al giorno per sfogarsi leggiadramente" aggiunse la donna. "A Natale, però, preferirei un gatto siberiano! Dicono che il suo pelo ha proprietà anallergiche..."
"Così va quasi meglio, Annie!...Ma prima espletiamo il nostro bisognino: salvare Harry Potter dalle fauci del Ministro" disse lo Stregatto-Randolph mentre udiva abbassarsi la pesante maniglia della porta dell'Aula dieci.
"E dopo?" chiese maliziosamente la Giudice Annie.
"E dopo ci ritroveremo a Grimmauld Place per la nostra zampet...ehm...passeggiata, come ai vecchi tempi...verso le undici" concluse Pietra fulminato dallo sguardo della Stregatta. "Porta un cestino da picnic pieno di salsicce e...lascia a casa Poppy".

D'un tratto la porta dell'Aula Dieci si aprì e Harry entrò con il cuore che tambureggiava con veemenza contro il suo pomo d'Adamo.

"Lo ritieni innocente, Randolph?" chiese Annie strusciandosi con la spalla sulle vesti di Pietra. "Suppongo che tu sappia molto di più di quello che mi hai lasciato intendere; sembri sicuro che il ragazzo non abbia commesso alcun crimine".
"Giusto Annie, quasi sicuro...ma tu togli il 'quasi' e spargi la voce che è innocente!...In effetti, Potter ha più o meno le stesse esigenze di Poppy" sibilò Pietra-Randolph cercando di soppesare le parole, mentre Harry avanzava verso una sedia provvista di catene. "Ogni tanto il ragazzo ha bisogno di fare una passeggiata in Aula Dieci, per sfogarsi 'leggiadramente' contro il Ministero della Magia".










  



















   

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