LIBRO quattro, capitolo 37: Il miagoloso inizio (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen)



       
Liberamente ispirata a Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitoli 37: L'inizio.










La sera seguente Harry tornò alla Torre di Grifondoro. Da quanto gli avevano raccontato Ron e Hermione, Silente aveva parlato a tutta la scuola quella mattina a colazione.



Aveva semplicemente chiesto che lasciassero in pace Harry, che nessuno gli facesse domande o insistesse per farsi raccontare ciò che era successo nel labirinto.
A tal riguardo, la richiesta del Preside parve essere esaudita, dal momento che moltissimi studenti scansavano il loro compagno nei corridoi, evitando addirittura il suo sguardo.

In assenza di lezioni di Difesa contro le Arti Oscure, il giovedì pomeriggio, i tre grifondoro decisero di utilizzare le ore libere per andare a trovare Hagrid, l'unica persone oltre Ron e Hermione con cui Harry riusciva a parlare.
E mentre Rubeus li metteva al corrente di un 'lavoretto estivo' che Silente gli aveva affidato, in collaborazione con Madame Maxime, il Presidente della Giuria degli stregatti stava tentando di deliberare, tardivamente, i risultati finali del Torneo Quattrogatti, al fine di proclamare il miagolante vincitore.

"Silenzio, miaoooohhh!!!...Bene...come ormai saprete, un illustre ignoto felino si è divertito dispettosamente a collocare tre Coppe Quattrogatti nel labirinto!...Una situazione imbarazzante e imprevedibile, dalla quale ne zampetteremo fuori solo con grande saggezza e signorilità stregatta" miagolò Noli Me Tangere sospettando di conoscere, in cuor suo, il nome del colpevole. "La prima campionessa che ha trovato uno dei suddetti trofei è stata la signorina Kitty di Hogwarts, mentre la signorina Misha di Durmstrang e il signor Felix di Beaxbatons sono arrivati secondi a pari merito, ma avevano più punti in classifica!...Ora, aggiunti pigramente i punti presidenziali a mia disposizione in qua e là, dichiaro miagolamente vincitori del Torneo...tutti e tre i campioni!...Che la gloria e il premio in galeoni siano divisi tra loro!...Ah, dimenticavo...il sette e tre quarti per cento della somma sarà trattenuto in favore dell'A.I.G.R., l'Associazione Internazionale Gatti Randagi. Ringrazio felinamente per l'attenzione e ritengo conclusa la settecentosettantasettesima edizione del Torneo Quattrogatti. Congratulazioni e buona pigrata estiva!!!".

Uno scrosciante applauso accolse la decisione del Presidente Noli, rimbombando come un tuono nella Sala Comune di Violafucsia.
Pietra, Conan, Eileen e Daisy batterono le zampette a lungo, ammirando stupiti le tre coppe identiche sul tavolo della Giuria.
Era praticamente impossibile distinguere l'originale dalle altre due: solo il Fondatore Stregatto Violafucsia avrebbe potuto fare un Incantesimo di Moltiplicazione così perfetto.

Subito dopo la proclamazione dei vincitori, Lady Lidia Tiffany fece finta di svenire tra le braccia dell'amato Fieramicio che, distratto dai miagolii di gioia della loro figlia, riuscì ad afferrarla solo un istante prima che le ginocchia toccassero il pavimento.
Intanto, Kitty, Misha, Felix e gli altri studenti si stavano dando alle pazze fusa per lo storico risultato raggiunto, nella speranza che il Presidentissimo Noli non avesse ripensamenti.

"Adesso, miao, potrai dedicarti anima e coda a Dennis Canon e allo studio del misterioso scrigno" miagolò Misha abbracciando l'amica. "Se avrai bisogno di me e Felix, mandaci un gufo!".
"Lo farò, contateci!" rispose Kitty felice. "Un nobile stregatto mi ha miagolato che scoprire i segreti dello scrigno sarà un'impresa molto ardua, a rischio della vita".
"E' lo stesso illustre ignoto che ha moltiplicato la Coppa?" domandò Felix tossicchiando. "Le livre magique?...Votre Fondateur?".
"Si, Felix, ma resti fra noi" replicò la campionessa di Hogwarts sottovoce socchiudendo gli occhi. "E se lo miagola il leggendario Violafucsia...".
"C'est la vérité, Kitty!" concluse Felix stringendo la zampetta a Misha. "Bonne chance, mon ami!".

                                 

Terminata la cerimonia di premiazione, i membri dell'Ordine di Gattaca si ritirarono nel loro ufficio, sempre al terzo piano, dove ad attenderli, c'era l'inviata della Gazzetta del Miagolio Profetico Josie Pussycat, la piuma svolazzante pronta per un'intervista da prima pagina.

"Una meravigliosa scodinzolante foto di gruppo, cari?" domandò Josie facendo balenare il flash di una macchina fotografica magica. "Il frammento del dente canino del Signore Oscuro in primo piano, per favore".

"Se l'avessi saputo prima, mi sarei acconciata il ciuffetto e messo un fiocco floreale" borbottò Daisy digrignando i denti tra uno scatto e l'altro.
"A chi lo miagoli!...E' da nove vite che non vado dal parrucchiere per colpa di Potter!" brontolò Eileen, gli occhi a fessura. "Devo sembrare...una strega!".
"Ma sei una strega, eh, eh, eh!" sogghignò Conan mettendosi in posa di fianco.
"Ebbene, miao, paghiamo il prezzo della nostra celebrità!" miagolò lo Stregatto facendosi bombardare di abbaglianti scatti fotografici nelle pose più assurde. "Godiamocela finché siamo vivi, ghghgh!...La Gazzetta del Miagolio Profetico ci dà trecento galeoni sull'artiglio per un'intervista di tre brevi domande".

Fino a quel momento, Conan, Eileen e Daisy non erano state messe al corrente della trattativa condotta da Pietra con Duchessa Bess, l'avara Direttrice del giornale felino, ma lo ammirarono per la lodevole iniziativa: l'aver 'strappato' dalle zampette di Lady Bess una somma di tale importo era da considerarsi un vero miracolo felino, quasi come sfuggire a Lord Voldemort.

"Cosa avete provato quando il Signore Oscuro è stato colpito in volto dallo scolapasta?" domandò la signorina Pussycat con un'espressione da squalo.
"Non uno scolapasta, miao!...Era un mestolo d'acciaio di creazione magica...diametro 12 centimetri...lunghezza 52 centimetri...capacità cl 50...miagolamente inox!" precisò Pietra assumendo un contegno più professionale. "Cosa ho provato?...Delusione!...Pensavo di usarlo per i tortellini in brodo di talpa...".
"Bé...io ho provato sorpresa" miagolò Conan assumendo un aspetto più marziale. "Non capita tutti i giorni di vedere il Signore Oscuro cadere sotto i colpi di un 'arma culinaria'!".
"Tocca a me?...Oh, ehm...io mi sono sentita un po' disorientata" commentò Eileen ridacchiando. "Di solito utilizzo mestoli e ramaioli per cucinare, non per combattere 'l'informe Arte Oscura'...ma il nostro fantasioso Direttore si è spinto là, dove nessun cuoco stregatto è mai giunto prima".
"Ecco...io invece, per una frazione di secondo, ho desiderato intensamente di recuperare quel mestolo" proseguì Daisy con un tono di voce imbarazzato, "per tirarlo in testa al Ministro".

"Si può affermare che, per la prima volta, il Signore Oscuro è stato sconfitto dagli stregatti di Hogwarts, anche se non definitivamente?" chiese la giornalista emotivamente coinvolta.

"Possiamo miagolare che abbiamo vinto il primo round ai punti" mentì Pietra spudoratamente con inchino. "E' stato un duello emozionante...fino alla 'ritirata strategica' ".
"Naturalmente, non si è trattato di una fuga!...Siamo stati costretti a sgattaiolare via per difendere il nostro amato Harry Potter" precisò Conan sulla stessa lunghezza d'onda del suo amico. "Non potevamo lasciarlo in balia del Mangiamorte che si era infiltrato nel castello...Barty Crouch Junior".
"Comunque...se il Signore Oscuro chiedesse la rivincita, noi passiamo la zampa sin da ora" si affrettò a miagolare Daisy. "Siamo troppo impegnati a proteggere il ragazzo".
"E di sicuro non la chiederemo noi, odiamo la violenza!" borbottò Eileen lanciando un'occhiataccia allo Stregatto e a Scintillo. "Il fatto di essere usciti vivi da un simile confronto di abilità magiche è qualcosa di irripetibile: capita una sola volta in nove vite".

"L'ultima domanda!...Avete notizie di un ritorno di Newt Scamander a Hogwarts?" chiese la Signorina Pussycat con un filo di voce.

"Scamander ha deciso di rinunciare alla visita ufficiale finché il Presidente Noli Me Tangere si tratterrà al castello" rispose Pietra sogghignando.
"Il ritorno del Signore Oscuro è sufficiente, per il momento" tagliò corto Conan.
"Newt è stato rassicurato da Silente" miagolò Eileen sospirando. "Da ora in poi nessun Stregatto si prenderà più gioco di lui e di sua moglie".
"E poi, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un duello tra Noli e Scamander" aggiunse Daisy salutando con un inchino Josie Pussycat.
"Allora...mi raccomando, signorina Josie, faccia miagolamente attenzione a cosa scrive" suggerì Eileen un po' preoccupata. "Il Signore Oscuro è tornato davvero".
"Ciò non ha alcuna importanza miagolo-mediatica!" replicò la giornalista felina voltando le spalle ai quattro insegnanti. "Quello che conta veramente non è se sia tornato veramente, ma che il mondo magico creda nel suo ritorno!...L'unico obiettivo di una giornalista di successo è fare lo scoop più grande del secolo miagolante!".

Ascoltate le ultime disarmanti parole di Pussycat, gli stregatti dell'Ordine di Gattaca si resero conto di aver miagolato al vento.
Come Rita Skeeter, Josie Pussycat era un'autorità nella sua professione, ma stavolta avrebbe dovuto fare i conti con un lettore particolarmente attento e critico...Voldemort!

                                   

Fu con il cuore oppresso che Harry preparò il baule la sera prima del suo ritorno a Privet Drive. Temeva il banchetto d'addio, che di solito era l'occasione per grandi festeggiamenti e il momento della proclamazione del vincitore della Coppa delle Case; aveva perfino nostalgia degli stregatti.
Quando lui, Ron e Hermione entrarono nella Sala Grande, videro subito che mancavano le consuete decorazioni, mentre erano presenti degli stendardi neri dietro al tavolo degli insegnanti, in segno di rispetto per Cedric.
Il vero Malocchio Moody era seduto insieme agli altri docenti, Madame Maxime stava vicino a Hagrid, ma la sedia del professor Karkaroff era vuota.
Harry si chiese, mentre prendeva posto con gli altri grifondoro, dove si trovava in quel momento, e se Voldemort era riuscito a raggiungerlo.
Più in là, vicino alla professoressa McGranitt, c'era Piton, che era partito per una missione segreta su ordine del Preside proprio la notte del ritorno del Signore Oscuro.

Come sempre, gli stregatti erano in incognito sotto al tavolo, invisibili ma in alta uniforme felina.
Pietra aveva appeso sul petto un numero di decorazioni tali da zampettare ingobbito sotto il loro peso.
Tra queste onorificenze risaltavano la 'Salsiccia di Cristallo' al valore civile per aver recuperato, almeno parzialmente, un enorme carico di cibo destinato al terzo mondo, la 'Cuccia d'Oro della Confederazione Internazionale degli Stregatti' per aver salvato la sorella di Noli, che stava per annegare addormenta in una ciotola di latte stregata, e infine, il 'Collare d'Argento Elfico' per le numerose donazioni di sangue e di denaro all'Ospedale San Mungo.
Quest'ultime, invero, si erano rese possibili anche grazie al consistente apporto 'inconsapevole' della professoressa McGranitt e del suo abusato borsellino.
Inoltre, sebbene estremamente pentito e provato dalla sua idea, il Direttore della Casa di Violafucsia aveva ordinato agli Elfi Domestici un menù vegetariano, al fine di partecipare felinamente al lutto che aveva colpito Hogwarts.

"Ma non potevamo stendere una bandiera nera anche noi, in stile pirata?...Oppure un morbido tappeto nero di astrakan...o meglio di astragat?" chiese Conan sottovoce tentando di arpionare con la forchetta una grossa sfuggente oliva verde. "Se ci mettiamo a dieta tutte le volte che il Signore Oscuro uccide qualcuno, finiremo per morire di fame!!!".
"In effetti, miao, mi sono lasciato prendere la zampa dall'emozione" ammise Pietra mentre cercava di spianare una grossa foglia di radicchio con un ferro da stiro babbano sopra una fetta di pane integrale. "La prossima volta...vada per la bandiera di Capitan Harlock, ma con teschio e ossa feline, eh...?".
"Su, coraggio!...Dopo il banchetto rimedieremo un rinforzino, miao" mormorò Daisy cercando di dipanare i fili di carota che formavano una fitta ragnatela nel piatto. "Tenete duro per Cedric!".
"D'accordo...ma se Noli venisse a sapere che stiamo banchettando a 'pane e verdure' " miagolò Eileen fissando un fiore di zucca come se fosse un Mangiamorte in agguato, "ci chiederebbe conto della gestione della mensa e delle attività didattiche della nostra Casa, come Cornelius Caramell ha minacciato di fare nei confronti di Albus Silente".

Prima dell'inizio del banchetto, il Preside si alzò in piedi per il discorso di fine anno.
Ricordò Cedric Diggory proponendo un brindisi alla sua memoria; rivelò agli studenti il nome del suo assassino, e poi, sollevò di nuovo il calice per Harry, sottolineando il comportamento eroico e rispettoso tenuto dal grifondoro nei riguardi dello studente di Tassorosso.
Infine, dopo aver fatto ricordato lo scopo sociale del Torneo Tremaghi, l'anziano mago concluse l'orazione dicendo: "Ricordatevi di Cedric. Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos'è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory".

"Ricordatevi anche di me, miao! Sono tanto buono...quanto il cibo indigesto per draghi!...Sono così gentile, specialmente il trenta di Febbraio!...E stasera mi sento oltremodo coraggioso e camminatore, per aver attraversato la Sala Grande senza rubare niente dai vassoi degli studenti, in onore a Diggory!" miagolò lo Stregatto ascoltando gli ultimi brontolii provenienti dal suo stomaco prima di svenire.
"Cedric ha fatto ciò che era giusto, non ciò che era facile. Non la dieta...viva Cedric!" proclamò solennemente Scintillo adagiandosi stremato sopra il groppone dell'amico.
"Oh...lo sapevo che andava a finire così, mia cara Daisy!" borbottò Eileen spazientita. "Meno male che abbiamo ordinato di nascosto il semolino".
"Bé...si deve pur sempre ricercare un punto di equilibrio magico" sentenziò Daisy affamata, "dove 'giusto' e 'facile' si confondono, almeno a tavola!".

                                    

La mattina dopo, i bagagli di Harry erano pronti; Edvige era di nuovo rinchiusa nella sua gabbia, in cima al baule. Nella Sala d'Ingresso affollata, lui, Ron e Hermione, insieme agli altri del quarto anno aspettavano le carrozze che li avrebbero portati alla stazione di Hogsmeade.

"Vorrei raccontarvi quello che è successo al Cimitero di Little Hangleton" esordì Harry rompendo a fatica il silenzio sull'argomento. "E' giusto che sappiate ciò che è realmente accaduto".
"Non necessariamente oggi, Harry" ripose Hermione con aria comprensiva. "Sappiamo quello che hai passato".
"In fondo, abbiamo tutta l'estate" aggiunse Ron lanciando uno sguardo d'intesa alla Granger. "Sarai tu a farci sapere quando...".
"Ho avuto molti aiuti insperati" lo interruppe il ragazzo dalla cicatrice a saetta. "Quello che intendo dire è che credo di aver ricevuto più di una mano...insomma, anche da...da loro!".
"Credo di capire" replicò l'amica con sorrisetto malizioso. "Stai parlando di zampe feline, Harry".
"Esatto, tante zampette color violafucsia" rispose Harry sorridente. "E io non ho avuto né il tempo né il modo di ringraziarli".
"Ammesso che gli stregatti, così sfuggenti, desiderino essere ringraziati" obiettò Ron sollevando le sopracciglia. "Ma forse, ora che 'Voi Sapete Chi' è tornato, qualcosa cambierà anche con loro".
"Che cosa te lo fa pensare?" chiese Harry incuriosito.
"Se gli stregatti agissero per conto di Silente" spiegò Ron soppesando a lungo le parole, "dovrebbero smetterla di giocare a nascondino e collaborare con noi".
"E chi vi dice che non lo abbiano già fatto?" lo incalzò la Granger. "Alla loro maniera, certo. Un po' come fa il professor Piton".
"Miseriaccia, Hermione, lascia stare Piton!" esclamò Ron esasperato. "Ci mancherebbe solo che, uno come lui, fosse entrato in combutta con quelle creature feline".
"Eppure, gli stregatti hanno operato più volte a nostro favore" osservò Hermione con un tono di voce serio. "Se noi non ce ne siamo accorti subito, non significa che...".
"Ma non vedo come...fatta eccezione per il mio breve incontro con l'anziano presidente Noli, s'ntende" protestò Harry allargando le braccia. "Abbiamo cercato stregatti per tutto l'anno, per aiutare Newt Scamander e Porpentina Goldstein, ma abbiamo fatto sempre buchi nell'acqua".
"Ehm...in ogni caso, sarebbe meglio non parlare qui di certi argomenti" disse Hermione vedendo arrivare gli amici di Beauxbaton e Durmstrang. "E di certo, non adesso".

Nel frattempo, mentre i grifondoro stavano salutando calorosamente Fleur Delacour e Viktor Krum,  Albus Silente, Piton, Minerva Mcgranitt, Cornelius Caramell e Noli Me Tangere erano impegnati in una delle meno diplomatiche riunioni che Hogwarts aveva mai ospitato.

"Sia chiaro...dopo ciò che vi ho raccontato, non me ne andrò di qui senza risposte!" esclamò Caramell scortato da tre Auror nell'Ufficio del Preside. "Qualcuno ha ordito un attentato contro la mia persona! A Hogwarts!!!".
"Puoi dirci qualcosa di più sugli assalitori, Cornelius?" chiese Minerva turbata. "Devi pur avere un idea di chi...".
"...Erano in quattro...miagolanti...due molto grassi!...I vili assassini hanno tentato di uccidermi con un oggetto maledetto" la interruppe il Ministro maleducatamente. "Volevano che toccassi un frammento di dente, ch asserivano appartenere al Signore Oscuro. Figuriamoci!!!".
"Innanzitutto, Cornelius, lasciami dire che sono molto dispiaciuto per l'accaduto" affermò Silente con un tono di voce conciliante. "Tutti noi faremo il possibile per aiutarti a ricostruire i fatti e facilitare le indagini".
"Grazie!" disse Caramell con tono di voce pieno di sarcasmo. "E' il minimo".
"Se mi è concesso, Ministro...potrebbe essersi trattato di un equivoco" sibilò Piton mentre stava facendo 'due più due', o 'miao' più 'miao' come solo lui sapeva fare.
"Cosa?" chiese Cornelius turbato.
"Dal suo racconto, non risulta evidente che quel curioso frammento di dente fosse realmente stregato" continuò il Maestro di Pozioni imperturbabile. "Esiste una probabilità che, chiunque fossero i misteriosi 'miagolanti', desiderassero realmente consegnare l'oggetto per gli scopi dichiarati, ovvero fornire una valida prova".
"Ne dubito!" sbottò il Ministro. "Ma se conoscete un mago, oltre a Silente, in grado di ferire un 'redivivo' Signore Oscuro così gravemente, fate pure il nome...".
"E noi stregatti cosa c'entriamo, miao?" domandò Noli Me Tangere con aria innocente mentre stava cercando di nascondere, alla vista di Cornelius, l'ultima copia della Gazzetta del Miagolio Profetico.
"E' mai possibile che ogni volta che inciampi su uno Snaso sia sempre colpa nostra? Anche gli umani sanno miagolare, sia pure in un linguaggio non intellegibile!".

In verità, sulla prima pagina della testata giornalistica per felini, proprio quella arrotolata dietro la schiena di Noli, imperava una foto di quattro stregatti fin troppo conosciuti.
Uno di loro, il più famigerato, esponeva in bella vista una collana con un ciondolo osseo assai sospetto.

"Non prendetevi gioco di me!" sbottò il Ministro aggirandosi intorno agli uomini della scorta. "Tanto per cominciare, il fatto è avvenuto prima che varcassi i cancelli di Hogwarts, mentre gli assalitori erano mascherati da 'gatto Lucifero'!...E miagolavano come stregatti!!!".
"Ti ripeto che non è stato ancora provato che si trattasse di un attentato" replicò Silente sedendosi dietro la sua scrivania. "In ogni caso, colgo l'occasione per porgerti le mie scuse per la presenza di 'estranei' entro i confini della scuola".
"Grazie!" ripetè Cornelius quasi automaticamente. "E' bello sapere che un Preside si assume le sue responsabilità".
"Tuttavia, Cornelius, devi convenire che i miagolii, le maschere del gatto della favola babbana di Cenerentola, o le sole sembianze feline non sono sufficienti a dimostrare che fossero 'stregatti anarchici o vagabondi': alcuni maghi o streghe umani potrebbero aver usato delle Polisucco speciali di contrabbando" aggiunse Noli accendendo un sigaro all'erba gatta e facendo cadere dispettosamente della cenere sulle scarpe del Ministro. "A tal miagolante proposito, mi chiedo...per quale motivo i Dissennatori non sono riusciti a catturarli?".
"Grazie....per la domanda!...I Dissennatori sono...sono...spariti!" gridò Cornelius esasperato. "Sono accorsi in mia difesa e poi...sono scomparsi nel nulla uno dietro l'altro, inghiottiti dal buio!".
"Oh...adesso stai esagerando" disse Albus con gli occhi scintillati, passando al suo vecchio amico un calice colmo di vino elfico. "Lo sanno tutti che non c'è modo di uccidere un Dissennatore".
"Ho detto spariti, inghiottiti...non uccisi!" replicò il Ministro, mentre una vena pulsava sulla sua tempia.
"Spariti..." mormorò Minerva stupita. "Che significa?...Sono scappati?".
"Io...io no so spiegarvelo..." mormorò Caramell tentando di calmarsi. "So solo che non hanno più fatto ritorno ad Azkaban; li abbiamo perduti".
"Con un Ministro della Magia così noioso, si saranno presi una...'felice vacanza', muahahah!" sogghignò Noli facendo tossire gli Auror con una nuvola di fumo del sigaro. "Le guardie di Azkaban saranno preoccupate per questo increscioso incidente...".

"Bé...suppongo che chiunque abbia il potere di dissolvere dei Dissenatori, è sicuramente in grado di uccidere chiunque, anche il Ministro della Magia" disse Piton con voce soave. "E invece, Signor Caramell, lei ha una buona cera, migliore di quella del Signor Potter. Ecco il motivo per cui dovrebbe logicamente escludere che si sia trattato di un attentato".
"Ebbene...dove sono finiti quei Dissennatori?" chiese Caramell sempre più confuso. "Sapete dirmi almeno a questo?...Una semplice ipotesi?".
"Dovrebbe essere il Ministero della Magia a rispondere a questa domanda, essendo i Dissennatori tuoi dipendenti, fino a prova contraria" replicò Silente rabbuiandosi. "A meno che non si siano già uniti a Vold...".
"Non ricominciare con la solita storia, Silente!" lo interruppe il Ministro sbiancando in volto. "E non pronunciare più quel nome!!!".
"Miao Cornelius...se...tu...avessi...prove...più...schiaccianti..." miagolò Noli ingoiando sette pasticche tra una parola e l'altra, "io e Silente ti aiuteremmo personalmente a catturare i presunti attentatori!".
"Ah, ehm...allora...siamo d'accordo?" chiese Silente allargando le braccia in segno di riappacificazione. "Hai la nostra parola! Quando identificheremo i colpevoli...".
"Intesi!" rispose Caramell rassegnato dirigendosi verso la scala a chiocciola. "Ma non sperare di cavartela così, a buon mercato, Albus!... Specialmente per la gestione di questa scuola".
"Spero solo nel tuo buon senso, Cornelius" rispose Silente guardando la porta chiudersi dietro l'ultimo Auror.
"Come sempre, miao" bofonchiò Noli passando la Gazzetta del Miagolio Profetico a Silente. "Alla fine si riduce tutto al buon senso, anche miagolante!".

                                    

Dopo una rapida occhiata alla foto in prima pagina, Silente incrociò lo sguardo con quello del suo amico felino e commentò: "Ammetto che l'Ordine di Gattaca è andato al di là delle mie aspettative!...E' già una fortuna che siano sopravvissuti a uno scontro con Voldemort, ma non riesco a decidere se la collana indossata da Pietra sia qualcosa di compromettente o promettente".
"Leggono la Gazzetta del Miagolio Profetico al Ministero, Albus?" domandò Noli strizzando un'occhietto.
"Non l'hanno mai presa in considerazione" rispose Silente sogghignando. "E io non li incoraggerò proprio adesso...senza offesa, Noli".
Neanche io insisterò per fargli leggere l'intervista sotto la foto, Albus" replicò Noli alzando gli occhietti verso il soffitto.
"Saggia decisione, Presidente" sibilò Severus Piton fissando la collana. "Ritengo sia più conveniente leggere prima il rapporto del Professor Stregatto, per poi trarre le dovute conclusioni".
"Approvo!..Ma per la faccenda dei Dissennatori" miagolò Noli con aria meditabonda, "avrei una mezza idea sull'identità dell'autore della potente magia misteriosa che li ha fatto svanire".
"Oh, dimenticavo!...Credo di aver individuato, alle mie spalle, l'altra metà mancante della tua idea" rispose Albus indicando il Libro Stregatto degli Stregatti che ronfava placidamente sopra uno scaffale della libreria. "Sono sicuro che presto Violafucsia ci renderà partecipi dell'affascinante mistero".

"VIOLAFUCSIA???" urlò Minerva colta di sorpresa.

"Può darsi...ma non ora, Albus!...Ricordati che il motto di Hogwarts non vale solo per i draghi, Muahahah!" esclamò Noli ignorando la domanda della professoressa McGranitt. "Conditor Stregattus dormiens numquam titillandus".

"Conditor significa Fondatore, Albus. Se non sono troppo indiscreta" domandò la Professoressa McGranitt spazientita, "posso sapere di chi state parlando?".

"Miao, Minerva McGranitt, Direttrice di Grifondoro!" miagolò il Libro Stregatto degli Stregatti stiracchiandosi ignobilmente. "Hai l'onore di parlare con il Fondatore della Quinta Casa Segreta di Hogwarts, il Mago Stregatto Violafucsia...per servirla!".

"Oh...un dannato scherzo ben architettato da Pietra" mormorò l'insegnante di Trasfigurazioni con un filo di voce. "Però...non è decoroso che il Preside di Hogwarts si presti a iniziative simili".
"Quando ero studente mi permettevo di fare scherzi anche a Gellert Grindelwald, Minerva" disse Silente con un tono di voce quasi paterno. "In questo caso temo di doverti deludere, non c'è alcun scherzo in atto".
"Miewooorrr...Come miagola Pietra, la vegliarda è degna di Godric Grifondoro!" esclamò il Fondatore sbadigliando. "Un po' tardiva si, ma molto audace e coraggiosa".
"Pietra ha maledetto quel libro, lo sapevo!" strillò la McGranitt infuriata. "Dobbiamo permettere a quel gattaccio spelacchiato di zampettare liberamente in giro a distribuire offese e maledizioni ai suoi colleghi?".
"Veramente...io ho un'alta opinione di me stesso, miao, a tal punto da ritenermi una 'benedizione su quattro zampe' " borbottò indignato il Libro Stregatto degli Stregatti. "E non permetto che si offenda uno dei miei eredi senza ragione!...Ma per questa volta, sarò magnanimo".

"PIETRA EREDE DI  VIOLAFUCSIA?...DITEMI CHE STO SOGNANDO!" esclamò l'insegnante di Trasfigurazioni esterrefatta.

"E' la pura verità, Minerva" disse Silente con fare incoraggiante. "Ti ricordi cosa dicevo a proposito della verità?...Va trattata con cautela".
"La leggenda narra che il Mago Stregatto Violafucsia è morto più di duemila anni fa salvando Hogwarts e..." rispose la McGranitt puntando il dito indice verso il libro magico.
"E chi può saperlo meglio di me?" la interruppe il Fondatore sghignazzando. "Sono perfino andato al mio funerale, scscscsc!".
"Come?" chiese l'anziana strega con un filo di voce. "Questo è troppo!...E tu Severus, non dici niente...?".
"Ovviamente, hai diritto a una spiegazione più dettagliata, Minerva" rispose Piton sogghignando beffardamente.
"Io...sono sempre l'ultima a sapere le cose al castello!" brontolò la McGranitt facendo affiorare un pizzico di frustrazione. "Desidererei leggere il Libro Stregatto degli Stregatti, conoscere la verità dalle sue pagine, senza essere graffiata".
"A patto che mi spulci la copertina, scscsc!" replicò il Fondatore felino.
"Sei peggio di Pietra!" sbottò Minerva indignata.
"Ci provo" rispose Violafucsia dispettosamente.
"Ehm...allora...è una vera fortuna che abbiamo tutta l'estate davanti a noi" disse Silente mentre accarezzava Fanny. "Ho la sensazione che dovremmo rinunciare alle nostre vacanze, amici miei, perché Voldemort non si riposerà".

                                 

Durante il viaggio di ritorno a King's Cross, il tempo non avrebbe potuto essere più diverso da quello del viaggio di andata. Non c'era nemmeno una nuvola in cielo.
Harry, Ron e Hermione erano riusciti a trovare uno scompartimento tutto per loro.
Inoltre, il discorso di Silente alla festa di fine anno aveva finalmente sbloccato Harry, e ora, sembrava meno doloroso discutere insieme a lui degli eventi accaduti.
Infatti, solo all'arrivo del carrello del pranzo i ragazzi interruppero le congetture sui provvedimenti che forse in quello stesso momento Silente stava prendendo per fermare Voldemort.
Quando Hermione tornò dal carrello, rimise il denaro nella borsa dei libri e ne sfilò una copia della Gazzetta del Profeta.
Stranamente, il giornale non conteneva alcun accenno a Cedric, anzi, taceva completamente su tutti i fatti riguardanti il Torneo Tremaghi.
Anche nelle copie dei giorni precedenti, la Gazzetta del Profeta sembrava aver dispensato ai suoi lettori la minima informazione inevitabile, ovvero il nome del vincitore.
Era come se Caramell stesse costringendo il famoso quotidiano magico a omettere i fatti più imbarazzanti per il Ministero della Magia.

"Non riuscirà mai a far stare tranquilla Rita" disse Harry. "Non con una storia del genere".
"Oh, Rita non ha scritto nemmeno una riga della terza prova" rispose Hermione. "In effetti...Rita Skeeter non scriverà proprio niente per un po'. A meno che non voglia che io vuoti il sacco su di lei".
"Ma che cosa stai dicendo?" chiese Harry sorpreso.
Poi l'incredibile rivelazione.

Da tempo, Hermione aveva scoperto come l'odiosa giornalista riusciva ad ascoltare le loro conversazioni private sfruttando abilità segrete.
Infatti, Rita Skeeter era un piccolo Animagus svolazzante non iscritto al registro, per l'esattezza un Animagus scarabeo.
Si trattava dello stesso insetto che la Granger teneva prigioniero dentro un barattolo di vetro in compagnia di alcune foglie di insalata, con le antenne segnate dagli occhiali normalmente indossati dalla giovane donna.
L'idea di Hermione era quella di liberarla non appena fossero arrivati a Londra, tacendo con il Ministero sulla sua natura clandestina di Animagus.
In cambio, Rita avrebbe dovuto promettere di non scrivere più bugie sul loro conto.

Il viaggio proseguì con una visita inaspettata nello scompartimento dei grifondoro da parte di Draco, Tiger, e Goyle.
Purtroppo, i soliti commenti fuori luogo sui Mezzosangue e su Cedric dei serpeverde furono la scintilla che dette luogo a un improvviso lancio multiplo di incantesimi, a cui parteciparono anche i gemelli Weasley sopraggiunti alle loro spalle.
Così, dopo aver spinto i corpi svenuti di Draco e dei suoi amici nel corridoio, senza troppo riguardo, Fred e George si decisero a confessare a Harry, Ron e Hermione le sfortunate vicende relative al giro di scommesse vinte ma non pagate intercorse con Ludo Bagman, e quelle tra quest'ultimo e i Folletti.

Il resto del tragitto fu abbastanza piacevole. Harry giocò alcune partite a Sparaschiocco, e trovò perfino il tempo per farsi prestare la Gazzetta del Profeta da Hermione, al fine di curiosare tra le altre notizie.
Lesse un curioso articolo su Newt Scamander e sua moglie, in vacanza in Australia con i loro Kneazle.
In verità, Harry fu colto un po' alla sprovvista da quella notizia: pensava che i coniugi Scamander fossero ancora a Hogwarts, per completare le ricerche magizoologiche sugli stregatti.

Nella breve intervista, il Magizoologo si lamentava di essere stato preso in giro per tutto l'anno da creature feline estremamente dispettose, e dichiarava: "Silente mi ha assicurato che, con la fine dell'anno scolastico, porrà fine alla commedia degli equivoci. Sono stanco di spiegare ai giornalisti che io e Porpentina non abbiamo dei gemelli che svolgono attività scientifiche presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e nemmeno figlie adottive!".

Harry rimase perplesso e, nello stesso tempo, dispiaciuto di non aver potuto salutare Scamander e sua moglie prima della partenza.
Suppose che le ricerche sugli stregatti erano così segrete da richiedere di mentire ai giornalisti.
Poi, pensò che la riservatezza usata nell'intraprendere il viaggio in Australia fosse eccessiva, ma forse dovuta alla meritata fama che precedeva la coppia di Magizoologi.

Infine, il giovane mago si scoprì a desiderare che il viaggio in treno durasse per l'intera estate, in modo da non arrivare mai a King's Cross...ma come aveva imparato quell'anno, nel modo più duro, il tempo non rallenta quando ti aspetta qualcosa di sgradevole, e ben presto - troppo presto - l'Espresso di Hogwarts rallentò e si fermò sul binario nove e tre quarti.
Il rumore e la confusione consueti riempirono i corridoi mentre gli studenti cominciavano a scendere.
Ron e Hermione scavalcarono con difficoltà Malfoy, Tiger e Goyle trascinando i bauli.
Harry, invece, rimase indietro con Fred e George, con l'intento di convincerli a utilizzare la somma vinta al Torneo Tremaghi per aprire il tanto sognato negozio di scherzi.
A seguito di una breve discussione sull'opportunità di quell'enorme donazione in galeoni, i gemelli lo fissarono stupefatti.

"Solo una cosa, non dite a vostra madre dove li avete presi...anche se può darsi che non abbia tanta voglia di farvi entrare al Ministero, adesso che ci penso..." disse il ragazzo dalla cicatrice a saetta con un espressione leggermente più seria.
"Harry" esordì Fred, ma Harry estrasse la bacchetta.
"Senti" disse in tono deciso guardando il sacchetto con il denaro, "prendilo, o ti sparo un incantesimo. Adesso ne so di belli. Fatemi solo un favore, ok? Comprate a Ron un abito da sera, e ditegli che è un regalo da parte vostra".

Uscì dallo scompartimento prima che i gemelli potessero aggiungere qualcosa, scavalcando Malfoy, Tiger e Goyle che erano ancora lunghi distesi, coperti di ammaccature di incantesimi.
Sapeva bene che La signora Weasley, Ron e Herminone volevano salutarlo, e che suo Zio lo stava aspettando impazientemente sul binario babbano, ma giunto quasi alla fine del corridoio, la voce di Scamander lo fece voltare di scatto.

"Complimenti per la vittoria, Harry Potter" disse Pietra sotto le false sembianze dell'anziano Magizoologo, mentre si stava aggiustando vanitosamente la sua collana con il frammento dentale. "E' stato un grande torneo!".

"Un investimento in un negozio di scherzi è una lodevole e audace iniziativa di questi tempi" aggiunse Conan trasfigurato in Porpentina Goldestein. "Purché gli scherzi giocati al Signore Oscuro siano quelli più dispettosi, eh, eh, eh!".

Harry conosceva quella risata.
Dietro di loro c'erano altre due giovani signorine, che si presentarono come le nuove Apprendiste Magizoologhe.

 "Vi credevo in Australia" mormorò Harry sorpreso di vederli a Londra. "Vi ringrazio molto e...".

Ad un tratto, il giovane grifondoro ebbe un'improvvisa folgorante illuminazione, che lo lasciò ammutolito per qualche secondo.

"Desideriamo solo ricordare che le somme promesse per le vostre ricerche scolastiche sugli stregatti saranno recapitate, via gufo, alle vostre abitazioni" disse Porpentina Goldstein lisciandosi le penne di Fwooper sul suo cappello. "Sebbene non siate riusciti a scoprire alcun stregatto, avete acquisito una conoscenza molto approfondita su di essi, e pertanto, avete meritato ugualmente il premio"
"Posso farvi una domanda?" disse Potter fissandoli come se li vedesse per la prima volta.
"Ma certo, ragazzo mio" disse il falso Newt distrattamente. "Miag...ehm...spara, ghghgh!".

Anche la risata di Scamander non era nuova. Anzi, Harry la considerava 'inconfondibile'.

"Cos'è quel ciondolo attaccato alla collana?" disse Harry seccamente.
"Questo?" disse il Direttore di Violafucsia toccandosi la collana e camminando in modo tronfio con il bastone. "Oh bé...è una specie di souvenir oscuro!".
"Viaggiamo molto durante l'anno" aggiunse Porpentina sudando copiosamente. "Visitiamo Chiese, Musei, castelli, palazzi reali, cimiteri monument...".
"E' forse un souvenir di Little Hangleton?" lo interruppe Harry con aria sorniona.

Udita la domanda Pietra e Conan rimasero di sasso. Gli occhiali di Scamander scivolarono giù dal naso cadendo sul pavimento, mentre alcune penne del cappello di Porpentina iniziarono a volteggiare in aria, alla stregua delle foglie d'autunno.

"Ops!...Credo che, proprio alla fine dell'anno scolastico, le ricerche abbiano dato frutti insperati, hi, hi, hi!" sorrise Daisy, trasfiguratasi in una giovane assistente mora con le trecce laterali. "Corso base di Stregattologia completato!!!".
"Ma per il corso avanzato..." osservò la bionda assistente Eileen, "dovrete aspettare il prossimo anno, che ne dici Harry?".
"Non ho mai pensato di abbandonare la vostra 'materia' " li rassicurò lo studente di Grifondoro mostrando l'articolo su Scamander e Porpentina contenuto nella Gazzetta del Profeta. "Ma vorrei aggiudicarmi un altro premio, i vostri nomi!...Come dobbiamo chiamarvi?".
"Pietra Stregatto" disse il falso Scamander strizzando un occhietto. "lei è...ehm...lui è Conan Scintillo...e loro si chiamano...Eileen Scintille e Daisy Stregatta. Invece, tu sei lo studente che da quattro anni ci fa perdere le migliori pigrate delle nostre vite feline".
"Spero che sia l'inizio di una lunga amicizia" disse Harry divertito. "Con me, Ron e Hermione".
"Lunga, miao?...Oh bé...Il Signore Oscuro permettendo, ghghgh!" rispose lo Stregatto spezzando una salsiccia in due parti uguali e consegnandone un pezzo al ragazzo.

Le quattro 'sembianze umane' scomparvero e, una volta riacquistati i corpi felini, gli stregatti si congedarono con un cortese inchino prima di 'puffarsi' via dal treno, come nelle loro miagolanti abitudini.

Zio Vernon stava aspettando Harry oltre la barriera. La signora Weasley era lì vicina. Abbracciò stretto il ragazzo, e gli sussurrò all'orecchio: "Credo che Silente ti lascerà venire da noi più avanti. Teniamoci in contatto, Harry".
"Ci vediamo, Harry" disse Ron, dandogli una manata sulla schiena.
"Arrivederci, Harry!" esclamò Hermione, e poi fece una cosa che non aveva mai fatto prima: gli diede un bacio sulla guancia.

"Pietra, Conan, Eileen e Daisy vi porgono i loro omaggi" rispose Harry mostrando ai suoi amici il pezzo di salsiccia ricevuto in dono con un piccolo nastro color violafucsia intrecciato finemente con peli di stregatto.
"Chi?" risposero in coro Ron e Hermione.
"Gli stregatti di Hogwarts!...Li ho appena incontrati!...Pietra e Conan si sono trasformati in Scamander e Porpentina per tutto l'anno, e non ce ne siamo mai accorti!...Insieme a loro, c'erano le altre due stregatte...Eileen e Daisy".
"Non posso crederci" replicò Hermione parlando sottovoce, la bocca spalancata. "Mezza salsiccia?...E' un gesto tipico degli stregatti; è il rituale di preparazione per fare...".
"Per fare una misera grigliata" la interruppe Ron affamato.
"Per stringere una forte amicizia!" continuò Hermione ignorando il commento impertinente.

Harry annuì, poi assicurò Ron e Hermione che presto avrebbero conosciuto tutti i particolari di quell'incontro nelle lettere estive.

"Harry...grazie" borbottò George, mentre Fred annuiva al suo fianco, entrambi ignari della breve visita degli stregatti.
Harry gli strizzò l'occhio, si voltò verso Zio Vernon e lo seguì in silenzio fuori dalla stazione.
Come aveva detto Hagrid, quel che sarà sarà...e quando fosse stato il momento, l'avrebbe affrontato, con i suoi amici al suo fianco, umani e felini.

                                    

Nel frattempo, i membri dell'Ordine di Gattaca si erano dati appuntamento sulle rive del Lago Nero per incontrare il loro vecchio amico, il Direttore di Serpeverde.
Desideravano salutarlo prima di andare a recuperare le pigrate perdute.

"Volevo darti la collana" miagolò Pietra socchiudendo gli occhi. "Con il celebre ciondolo incriminato, ghghgh!".
"Suppongo sia la miracolosa reliquia di Little Hangleton" rispose il Maestro di Pozioni osservando il piccolo frammento d'osso con una certa curiosità mista a preoccupazione.
"Silente l'ha già esaminata, è sicura" spiegò Conan sogghignando. "Dal momento che Caramell l'ha rifiutata quale prova del ritorno del Signore Oscuro, può avere valore solo per Magie Sinister, eh, eh, eh!".
"Pietra l'ha tenuta finora, mostrandola come un trofeo. Inizialmente, si sentiva fiero di aver parzialmente vendicato Lily e tutti gli altri" aggiunse Eileen omettendo volutamente il nome di James Potter. "Ma poi ha capito di aver sbagliato strada: la vendetta è un vicolo cieco".

A quel punto, Daisy prese la collana dalle zampe di Pietra e la consegnò nelle mani dell'amico umano miagolando: "Crediamo che tu sappia meglio di noi cosa farne, quindi...a te l'onore!".

Piton aveva lo sguardo perso sulle acque del lago; i raggi del sole giocavano a farsi riflettere dalle onde in un fantastico alternarsi di giochi di luci.
La piovra sembrava salutarli facendo capolino di tanto in tanto, a pochi metri davanti a loro.
Quante volte Severus aveva sognato di stare lì, abbracciato alla sua Lily...quante volte avrebbe voluto tornare indietro. E poi il ritorno di Voldemort.

Infine, prese la sua decisione, e lanciò la collana verso la piovra, che l'afferrò al volo con un tentacolo, scomparendo lentamente tra i flutti.
Severus Piton aveva scelto di vivere il presente in nome del suo eterno amore, lasciandosi alle spalle il drammatico passato, ricco di dolorosi ricordi e lastricato di scelte sbagliate.
Lui non avrebbe lottato per ottenere vendetta, ma solo per fare la cosa giusta, come gli aveva sempre chiesto Lily Evans.












 



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