LIBRO quattro, capitoli 35, 36: Appuntamento miagolante al buio (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen).



 

Liberamente ispirata a Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitoli 35, 36: Veritaserum, Le strade si dividono.








Quando gli stregatti si materializzarono al limitare del labirinto, nei pressi delle tribune, il falso Moody aveva già portato via di peso Harry Potter, con la scusa di condurlo in infermeria.



Allo stesso tempo, sebbene Silente avesse chiesto al ragazzo di non allontanarsi, la confusione che si generò tra la folla per la tragica morte di Cedric gli impedì di trattare con equanime attenzione le diverse priorità sorte: il Preside non voleva far mancare le sue parole di conforto alla Famiglia Diggory, ma non poteva ignorare i misteriosi eventi che aveva visto accadere sotto i propri occhi, e ancor meno permettersi di perdere di vista Harry.

Dopo aver espresso le condoglianze ad Amos Diggory, Silente invitò i professori Minerva McGranitt e Severus Piton a seguirlo dietro le tribune, lontano dalle grida degli spettatori.

"La coppa è stata trasformata in una Passaporta, non c'è altra spiegazione" sibilò Piton senza indugio. "Un piano ingegnoso per attirare Potter in una trappola".
"Si, si...è evidente che qualcuno voleva rapire e uccidere Potter" concluse la direttrice di Grifondoro con un tono di voce aspro. "La domanda è...perché assassinare Cedric Diggory?".
"Nessun testimone, Minerva" disse Piton impassibile.
"Purtroppo, la situazione può rivelarsi peggiore di quanto crediate" rispose Silente con le braccia incrociate dietro la schiena. "Poco fa Harry mi ha rivelato che Voldemort è tornato".
"Possiamo interrogare Potter?" chiese il Maestro di Pozioni arricciando le labbra. "Non sarebbe la prima volta che il nostro campione prende un abbaglio".
"Non adesso, sta male" replicò Minerva scuotendo la testa vigorosamente. "Harry è stato trasportato in infermeria da Moody".
"Come?...Gli avevo chiesto di rimanere qui..." mormorò il Preside, mentre alcuni sospetti crescevano dentro di lui. "Credevo che Alastor...".
"Il Professor Moody ha insistito per accompagnarlo da Madama Chips quando ti sei allontanato per parlare con Amos" precisò la professoressa McGranitt allargando nervosamente le braccia. "Il ragazzo era ferito e...".

D'un tratto, quattro stregatti apparvero alle spalle dell'insegnante di Trasfigurazioni, alquanto malridotti.
A guardarli, sembravano sopravvissuti a una furiosa battaglia, e le apparenze non troppo erano lontane dalla verità.

"A seguito di una gita 'fuori programma' al Cimitero di Little Hangleton, confermiamo quanto anticipato da Potter" miagolò Pietra con un orecchio e una spalla bendati, facendo sobbalzare Minerva. "Abbiamo perfino una prova tangibile del ritorno del Signore Oscuro, ghghgh!".
"Oserei aggiungere che 'Voi Sapete chi' è in splendida forma" aggiunse Eileen zoppicante. "Ha riacquistato un corpo e tutti i suoi poteri...eccezion fatta per un pezzo di dente canino, perduto stanotte in duello".
"Bé...adesso anche noi facciamo parte del Club dei Sopravvissuti" precisò Conan sorridendo a fatica, a causa di una grossa tumefazione alla guancia sinistra. "E' sempre più affollato, eh, eh, eh!...A proposito, siete sicuri che Potter sia stato condotto in infermeria da un ex Auror?".

Un lampo di improvvisa comprensione sembrò attraversare lo sguardo di Silente.

"Non capisco, Professor Scintillo, la sua accusa è grave" mormorò Minerva incerta. "Insomma, non si può...".
"Sospettiamo che Malocchio Moody sia un traditore, Minerva!" la interruppe Daisy tenendosi la coda ferita. "A meno che, miao, non si tratti di..."
"...Un'altra persona" mormorò il Preside finendo la frase della felina.
"Dobbiamo far presto, Albus" concluse Piton seccamente.
"Concordo, Severus" replicò Silente preoccupato. "Non c'è tempo da perdere!".

                                  

Intanto nell'Ufficio di Moody, Harry stava ascoltando le stupefacenti confessioni dell'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
Si rese subito conto di essere nelle mani del misterioso Mangiamorte che si era infiltrato a Hogwarts allo scopo di attuare il piano di Lord Voldemort: perfino l'introduzione del biglietto con il suo nome nel Calice di Fuoco era stata opera sua.
Tra l'altro, il falso Malocchio lo aveva aiutato a superare tutte le prove del torneo, al fine di fargli toccare per primo la Coppa Tremaghi, la Passaporta che aveva trasferito lui e Cedric al Cimitero di Litttle Hangleton.
Tuttavia, il ragazzo non era ancora disposto a credere, in cuor suo, che un famoso Auror come lui, che aveva dedicato un'intera vita a cacciare maghi oscuri, fosse volontariamente passato al servizio di Voldemort.
Così cercò nella sua mente un'alternativa più accettabile, una scusante per quell'uomo che, per tutto l'anno scolastico, era stato così gentile e protettivo con lui.
Forse, Alastor si era ammalato a causa di qualche vecchia ferita magica, divenendo mentalmente instabile. Oppure era stato sottoposto alla Maledizione Imperius.
Eppure, la bacchetta del professore era puntata al cuore di Harry.
Alle sue spalle, nell'Avversaspecchio, forme nebulose cominciavano a precisarsi sempre di più, fino a diventare più definite.
Harry scorse la sagoma di tre persone dietro a Moody, tre persone che si avvicinavano.
Ma Moody non stava guardando. Il suo occhio magico era puntato sul grifondoro.

"Il Signore Oscuro non è riuscito a ucciderti, Potter, e lo desiderava tanto" sussurrò Moody. "Prova a pensare come mi ricompenserà, quando scoprirà che l'ho fatto io al posto suo. Io ti ho consegnato a lui...tu, la cosa di cui più di ogni altra aveva bisogno per rigenerarsi...e poi ti ho ucciso per lui. Verrò onorato più di ogni altro Mangiamorte. Sarò il suo più caro, il suo più intimo sostenitore...più vicino di un figlio...".
L'occhio normale di Moody sporgeva, l'occhio magico era fisso sullo studente. La porta era sbarrata, e Harry sapeva che non sarebbe mai riuscito a raggiungere la bacchetta in tempo.

All'improvviso, vicino a Moody, Pietra, Conan, Eileen e Daisy si materializzarono all'interno della stanza mantenendosi invisibili, proprio davanti alla porta dell'ufficio.

"Io e il Signore Oscuro" disse Moody, e ormai sembrava completamente folle, chino su Harry con orrendo sorriso storto sulle labbra "Abbiamo molto in comune...".

"Miao, in effetti hanno tutto in comune, anche i deliri" miagolò sottovoce Pietra mentre il Mangiamorte continuava lo sproloquio. "Basta chiudere un'occhio sull'occhio mancante e le differenze si azzerano, ghghgh!".
"E siamo arrivati prima di Silente, evviva!" fece notare Conan impettito.
"Questa volta non ci faremo sorprendere dalle azioni impulsive di Harry Potter, miao!" osservò Eileen facendo brillare il collare.
"Siamo pronti a entrare in azione!" aggiunse Daisy guardando ansiosamente il suo fidanzato.
"Ricordatevi che dobbiamo interrogarlo...ci serve vivo, quindi solo Schiantesimi" mormorò Pietra lanciando uno sguardo d'intesa agli altri felini. "Miao...puntate i collari!".

"Lei è pazzo" esclamò Harry, senza riuscire a trattenersi. "Lei è pazzo!".
"Pazzo io?" disse Moody, la voce che si alzava incontrollabile. "La vedremo! Vedremo chi è pazzo! Ora che il Signore Oscuro è tornato, con me al suo fianco! E' tornato, Harry Potter, non l'hai vinto...e ora...io vincerò te!".

"Miao...mirate!" continuò a miagolare Pietra, i collari accesi.

"Moody levò la bacchetta, aprì la bocca, Harry affondò la mano nella sottoveste...".

"STUPEFICIUM!".

"Miao...Fuo..." fece appena in tempo a miagolare Pietra prima di ritrovarsi catapultato dall'altra parte della stanza.

Ci fu un lampo accecante di luce rossa, e con un esplosione fragorosa la porta dell'ufficio di Moody alle spalle degli stregatti andò in pezzi...
Moody fu scagliato all'indietro e cadde sul pavimento, mentre gli stregatti vennero proiettati addosso alla parete opposta, rotolando dietro un grosso baule.

                                  

Harry, che non aveva smesso di fissare il punto in cui un attimo prima c'era il viso di Moody, vide Albus Silente, il professor Piton, e la professoressa McGranitt restituirgli lo sguardo dall'Avversaspechio.
Si voltò e vide il terzetto in piedi sulla soglia, Silente in testa, la bacchetta tesa.
In quel momento, Harry comprese fino in fondo per la prima volta perché si diceva che Silente era l'unico mago di cui Voldemort avesse mai avuto paura.

"Miiihhh....aooohhh..." miagolò Conan a testa all'ingiù. "E'...è arrivato il Sss...iiignore...Ooohh...Oscu-curo?".
"Nnnhhh...no!...E'...è Siii....Silente!" rispose Pietra adagiato sopra Daisy. "Ci...ci siamo fatti schiantare da Silente!...Aaaahhh...accidenti alle bu-budella di Merlino!".
"Nooohhh...non...non poteva...bu-bu...bussare?" delirò Daisy tentando di sottrarsi al pesante pancino del suo adorato felino.
"Vi, vi!...è Sivente!...L'ho...vi...viconosciuto val...val tocco 'devicato' del suo Vchiantevimo..." osservò Eileen sputando un pezzi di legno della porta.
"Co...colpiti alle spa...pa-palle dal 'fuoco amico', sigh-miao!!" commentò Pietra con la lingua penzoloni.

Nel frattempo, Silente infilò un piede sotto il corpo abbandonato di Moody e con un calcio lo rovesciò sulla schiena, in modo da vederlo in faccia.
Piton lo seguì guardando l'Avversaspecchio, nel quale il suo volto era ancora visibile, intento a scrutare la stanza.
La professoressa McGranitt andò subito da Harry.

"Vieni con me, Potter" sussurrò. La sua bocca sottile si contrasse come se stesse per piangere. "Andiamo...in infermeria...".
"No" disse Silente seccamente.
"Silente, dovrebbe proprio...guardalo...ne ha passate abbastanza stanotte...".

"E noi no, miao?" borbottò lo Stregatto fra sé e sé, con un tono di voce sommesso. "Il mio ciuffetto...completamente spettinato...la mia coda...".
"Zitto!" sibilò Daisy inviperita. "O ti farò un'acconciatura a coda annodata che non ti dimenticherai per un bel pezzo!".

"Rimarrà, Minerva, perché deve capire" ribatté Silente asciutto. "Capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può guarire. Deve sapere chi lo ha condotto alle sofferenza di questa notte, e perché".

"Capire...accettare...pappare...pigrare...e quindi guarire..." ripeté sottovoce Conan come un mantra. "Miagolo-cogito ergo sum!".
"Ci mancava solo una citazione di Cartesio" mormorò Eileen digrignando i denti.

"Moody" disse Harry. Era ancora completamente incredulo. "Come può essere stato Moody?".
"Questo non è Alastor Moody" rispose piano Silente. Il vero Moody non ti avrebbe allontanato da me dopo ciò che è successo stanotte. Nel momento in cui ti ha portato via, ho capito...e vi ho seguiti".

"Bé...anche Minerva vuole portare Harry in infermeria, allontanandolo da Silente" osservò Pietra accucciandosi contro la parete. "Stanotte, tutti desiderano portarcelo!...Anch'io vorrei spedircelo, miao!"
"Chiediamo un passaggio per andare da Poppy?" chiese Conan distrattamente. "Ci farà lo sconto comitiva in corsia!".
"Tacete!" sibilarono in coro Eileen e Daisy.


Silente si chinò sul corpo afflosciato di Moody e infilò una mano nella veste. Estrasse la fiaschetta e un mazzo di chiavi fissate a un anello.
Poi chiese a Severus di portargli la Pozione della Verità più potente che possedeva, e di convocare in quella stanza l'Elfa domestica di nome Winky.
Invece, a Minerva, l'anziano mago affidò il compito di accompagnare nel suo ufficio un grosso cane nero che attendeva nell'orto delle zucche, presso la capanna di Hagrid, per poi tornare subito da lui.
Mentre i due insegnanti si allontanavano, Silente aprì il baule presente nell'ufficio con sette serrature.
All'inserimento della settima chiave, l'apertura del coperchio rivelò una specie di pozzo, una stanza sotterranea dove giaceva, immerso in un sonno profondo, il vero Alastor Malocchio Moody.

"Pozione Polisucco, Harry" disse Silente. "Vedi come è tutto semplice e geniale. Perché Moody non beve mai se non dalla sua fiaschetta, lo sanno tutti. L'impostore, naturalmente, aveva bisogno di tenere a portata di mano il vero Moody, in modo da poter continuare a prepararsi la pozione. Hai visto i suoi capelli...". Silente gettò uno sguardo ad Alastor in fondo al baule. "L'impostore glieli ha continuati a tagliare per tutto l'anno, vedi dove sono irregolari? Ma credo che nell'agitazione di questa notte il nostro falso Moody si sia dimenticato di prenderla tanto spesso quanto avrebbe dovuto...allo scoccare dell'ora...ogni ora...vedremo".

"Dunque, tra breve conosceremo la sua vera identità!" miagolò Daisy mentre si ricomponeva il ciuffetto. "A giudicare da come ha tagliato i capelli di Moody, si può dedurre che l'impostore non abbia un futuro da parrucchiere".
"E' vero, miao...ha preso 'una brutta piega', ghghgh!" aggiunse Pietra ripulendosi dai detriti della porta. "Il Veritaserum di Sev farà il resto".
"Con mio Zio Yado Scintillo, i Mangiamorte non avrebbero mai potuto attuare un piano di sostituzione con la Polisucco!" fece notare Scintillo sogghignando.
"E perché mai?" chiese Eileen incuriosita.
"era calvo, soffriva di Alopecia universale felina" precisò Conan con aria sorniona. "Tuttavia, indossava un parrucchino modello 'Elton John' per ingannare i nemici, eh, eh.eh!".

Silente prese la sedia da sotto la scrivania e vi sedette, gli occhi puntati sul Moody svenuto sul pavimento. Anche Harry lo fissò. I minuti passarono in silenzio...
Poi, terminato l'effetto della Polisucco, il volto dell'uomo disteso a terra prese a cambiare, fino ad assumere le sembianze originarie.
Nel corridoio si udirono passi affrettati. Piton entrò con Winky alle calcagna. La professoressa McGranitt era dietro di loro.

"Crouch!" esclamò Piton, restando immobile sulla soglia. "Barty Crouch!".
"Santo cielo!" disse la professoressa McGranitt, fissando l'uomo disteso al suolo.

"Ma non era morto ad Azkaban?" domandò Eileen sorpresa.
"A quanto pare, la Famiglia Crouch ha sempre avuto il vizio di fare un uso smodato di Pozioni Polisucco" replicò Conan turbato. "Presumo che qualcuno lo abbia sostituito"
"Solo un familiare avrebbe potuto prendere il suo posto in prigione, ovvero la stessa persona che è morta al suo posto" lo interruppe Daisy, a conoscenza della triste storia della signora Crouch. "Soltanto la madre malata...".
"Credo che anche suo padre abbia pagato, con la vita, una simile decisione: aiutare un figlio ingrato e Mangiamorte" aggiunse lo Stregatto rattristato.

In seguito, Albus Silente aprì a forza la bocca dell'uomo e vi lasciò cadere tre gocce del Veritaserum consegnato da Piton. Poi gli puntò la bacchetta contro il petto e disse: "Reinnerva".
Da quel momento, ad ogni domanda del Preside, un incredibile fonte di informazioni sgorgò dalle labbra dell'uomo: i fatti più misteriosi riguardanti la sua vita e quella dei familiari, gli eventi sconosciuti accaduti a Hogwarts durante l'anno scolastico, la tragica fine di Bertha Jorkins, nonché ogni minimo particolare relativo alle azioni intraprese in esecuzione dei piani di Voldemort.
A seguito del lungo interrogatorio, calò un totale silenzio, rotto solo dai singhiozzi irrefrenabili di Winky.
Tra le altre ammissioni, Crouch Junior aveva confermato di essere stato sostituito da sua madre ad Azkaban, di aver ucciso suo padre nella Foresta Proibita trasfigurandolo in un osso, e infine, di aver prodotto il Marchio Nero alla Coppa del Mondo di Quidditch.

Poi Silente disse: "E stasera...".
"Mi sono offerto di portare la Coppa Tremaghi nel labirinto prima di cena" mormorò Barthy Crouch. "L'ho trasformata in una Passaporta. Il piano del mio signore ha funzionato. E' tornato potente e io sarò onorato da lui al di là dei sogni di ogni mago".

Il sorriso folle gli illuminò di nuovo il viso, e la testa gli ricadde sulla spalla mentre Winky ululava e singhiozzava al fianco del suo padrone.

                                   

"E' giunto il momento di trasferirci nell'Ufficio del Preside" mormorò Eileen soddisfatta per le risposte ottenute, ma assai dispiaciuta per l'Elfa. "Sapete bene che Sirius Black è là, in cagnesca attesa, miao".
"Non vedo cos'altro possiamo fare qui di miagolamente utile" miagolò Daisy pronta al 'Puff'. "Quanto ha detto Barthy è sufficiente per dieci articoli di Rita Skeeter!...Perfino il Ministro della Magia dovrà prendere atto del ritorno del Signore Oscuro".
"Però, miao, Albus vorrà interrogare anche Harry" aggiunse Conan con un'espressione maliziosa sul musetto. "Dal momento che, a Little Hangleton, siamo stati storditi sul più bello dall'allarme-taser della tomba di Lord Penhaligon, io e Pietra dobbiamo aggiornarci su ciò che è accaduto mentre eravamo svenuti".
"E va bene, facciamo altri straordinari notturni!...Ma prima zampettiamo nelle cucine, per favore!" esclamò Pietra rialzandosi pigramente fra enormi sbadigli. "Ho bisogno di un caffè espresso per Hogwarts...corretto all'elisir di erba gatta...e servito su qualunque binario, ghghgh!".

Dopo aver chiesto a Minerva di restare di guardia a Crouch e a Severus di chiamare sia Madama Chips per soccorrere Moody, che Cornelius Caramell per l'interrogatorio,  Silente si diresse con Harry verso il famoso Gargoyle di pietra.
Grazie alla parola d'ordine, i due salirono sulla scala a chiocciola, e si lasciarono trasportare fino alla porta di quercia. L'anziano mago l'aprì.
Dentro l'ufficio c'era Sirius. Con un  rapido movimento attraversò la stanza. "Harry, stai bene? Lo sapevo...sapevo qualcosa del genere...che cosa è successo?".
Gli tremavano le mani mentre aiutava il suo figlioccio a sistemarsi su una sedia davanti alla scrivania e prendeva posto accanto a lui.
"Che cosa è successo?" incalzò Black.
Dopo aver osservato Fanny librarsi in volo per posarsi sul ginocchio di Harry, Silente cominciò a raccontargli tutto ciò che aveva detto Barthy Crouch.
Intanto, in modalità invisibile, Pietra, Conan, Eileen e Daisy si erano materializzati sotto il quadro di Phineas Nigellus, che si limitò a lanciare un'occhiataccia in direzione del pavimento emettendo un singolo starnuto, sintomo di una vecchia allergia agli stregatti.

"Devo sapere che cos'è successo dopo che hai toccato la Passaporta nel labirinto, Harry" disse il Preside dopo essersi seduto dietro la scrivania e aver lanciato un rapido sguardo a Phineas.

A nulla valsero le obiezioni di Sirius circa la possibilità di interrogare il ragazzo la mattina seguente, quando avesse riacquistato un po' di forze.
Riguardo la necessità di un interrogatorio immediato Silente fu irremovibile.
Così l'anziano mago chiese a Harry di dimostrare ancora una volta il suo coraggio, e infine, rinnovò la domanda.

A Harry non restò altro che raccontare e rivivere i recenti eventi, quelli che lo avevano visto protagonista al Cimitero di Little Hangleton.
Descrisse la pozione scintillante che aveva fatto risorgere Voldemort, i Mangiamorte che aveva visto materializzarsi fra le tombe, il corpo di Cedric disteso a terra, e la ferita al braccio che Codaliscia gli aveva inferto.

"Ha detto che il mio sangue lo avrebbe rafforzato più di quello di chiunque altro" disse Harry. "Ha detto che la protezione che mia...mia madre aveva lasciato su di me...che si sarebbe preso anche quella. E aveva ragione: è riuscito a toccarmi senza farsi del male, mi ha toccato la faccia".

Per un rapido istante, Harry credette di aver visto qualcosa di simile a un lampo di trionfo negli occhi di Silente. Ma un attimo dopo fu certo di averlo immaginato.

"Miao, un momento!" sussurrò Eileen scossa da un'illuminazione improvvisa. "Siamo proprio sicuri che il sangue di Potter abbia davvero rafforzato il Signore Oscuro?".
"Se il vecchio Tom si fosse sbagliato?" domandò Daisy meditabonda. "E se la protezione magica di Lily continuasse ad avere effetto, ben custodita nel corpo di 'Voi Sapete Chi'?".
"Oh...non mi sento 'in vena' di fare speculazioni magico-scientifiche sul sangue altrui, ma credo che Silente abbia le idee più chiare" borbottò Scintillo sonnecchiando. "L'ultima volta che abbiamo donato il sangue, i guaritori del San Mungo si sono lamentati che c'erano troppi globuli rossi pigranti!...D'altra parte, se Harry non ci fa mangiare come si deve..."
"E vero, miao!...Hanno dovuto sbatacchiare le nostre sacche di sangue per svegliarli, ghghgh!" sogghignò lo Stregatto stiracchiandosi ignobilmente. "Abbiamo il miglior gruppo zero ronfante nega-positivo, compatibile con tutte le creature viventi, ghghgh!".
"Si, si...incoraggiamo le donazioni!...Ma non avevo mai visto russare una sacca di sangue" commentò Daisy scuotendo la testolina.

Poi, il ragazzo proseguì il racconto, riferendo le parole rivolte ai Mangiamorte da parte del Signore Oscuro e descrivendo sommariamente il breve duello.
Ma quando giunse al punto in cui il raggio di luce d'oro aveva unito le sua bacchetta a quella di Voldemort, ricordò ogni effetto conseguente.
Nella mente del grifondoro scorsero di nuovo le sagome delle persone assassinate, tra le quali Cedric e i suoi genitori, e si ritrovò con la gola bloccata.
Di conseguenza, Harry fu contento quando Sirius ruppe il silenzio.

"Le bacchette si sono unite?" chiese Black, guardando Harry e poi Silente. "Perché?".
"Prior Incantatio", mormorò Silente con aria assorta.
"L'Incantesimo Reversus?" disse Sirius bruscamente.
"Proprio così" rispose Silente accingendosi a spiegarne brevemente la causa e gli effetti, nonché a confermare, a scanso di equivoci, l'inesistenza di incantesimi che potessero ridestare i morti.

"Chissà quante ombre o echi di ratti cucinati uscirebbero fuori dalla mia bacchetta con un Prior Miagolatio" miagolò Pietra rabbrividendo. "E chissà cosa farebbero...".
"Di sicuro non ti salverebbero dal Signore Oscuro!" brontolò Daisy spazientita.
"E cosa squittirebbero...?" continuò lo Stregatto curioso.
"Di certo non ti ringrazierebbero per averli fatti diventare l'ingrediente principale del tuo stufato!" aggiunse la Stregatta di rimando.
"Forse gli chiederebbero di riportare le loro ossa alla tana dei loro genitori o dei consorti" osservò Eileen ripensando alla richiesta Cedric Diggory.
"Sarebbe una grande occasione per realizzare una compassionevole azione di misericordia felina" osservò Conan argutamente, "e un'ottima scusa per pappare, senza rimorsi, anche i parenti più stretti del defunto topo cucinato, miao!".

                                   

Una volta guarita la gamba di Harry, grazie alle lacrime magiche di Fanny, Silente convinse il ragazzo a seguirlo da Madama Chips e il suo padrino a restare con lui.
In Infermeria, oltre a una Pozione Sonnifera, Harry trovò anche una piccola folla ad attenderlo: Ron, Hermione, la signora Weasley, Bill, e naturalmente, gli irriducibili stregatti.
Tutti visitatori ai quali il Preside rivolse un cortese invito a non formulare domande.

"Preside" disse Madama Chips fissando il cane nero. "Posso chiedere che cosa...?".
"Questo cane rimarrà con Harry per un po' " si limitò a dire Silente. "Le garantisco che è molto beneducato. Harry...aspetterò che tu vada a letto".

Harry provò per Silente un moto inesprimibile di gratitudine per aver chiesto agli altri di non fargli domande. Non perché non li volesse lì, ma il pensiero di rispiegare tutto, l'idea di riviverlo un'altra volta era più di quanto potesse sopportare.

"Tornerò a trovarti non appena avrò visto Caramell, Harry" disse Silente. "Vorrei che tu rimanessi qui domani, finché non avrò parlato alla scuola". E uscì.

Subito dopo, Madama Chips rassicurò il giovane mago sulle condizioni di Alastor Moody, disteso immobile all'estremità della stanza, e gli fece bere la pozione di colore viola, che assicurava un sonno senza sogni.
Così, anche gli stregatti, che si erano appollaiati nel grosso armadio delle scorte dell'ufficio di 'Poppy', colsero l'occasione per schiacciare un meritato pisolino.

Harry si svegliò così caldo e sonnolento che non aprì gli occhi: voleva riaddormentarsi subito.
La stanza era ancora illuminata fiocamente. Doveva essere ancora notte, e aveva l'impressione di non aver dormito molto.
Poi udì dei sussurri intorno a lui.
"Lo sveglieranno se non stanno zitti!".
"Perché urlano? Non può essere successo qualcos'altro, vero?".
L'armadio delle scorte di Poppy sobbalzò improvvisamente, come se ci fosse un congresso di Mollicci.
Ma l'attenzione dei presenti era stata catturata dalle voci che provenivano dal corridoio, sempre più vicine.

"E' la voce di Caramell" mormorò Molly. "E questa è Minerva McGranitt, vero? Ma perché litigano?".

Ora anche Harry e gli stregatti riuscivano a sentirli, gente che gridava e correva verso l'Infermeria.

"E io che credevo che la cosa peggiore fossero le russate di Potter!" miagolò Pietra sfoderando uno sbadiglio che avrebbe fatto paura a un drago.
"Alastor stava russando, non quel povero ragazzo" lo corresse Eileen stropicciandosi le orecchie. "Più precisamente, il nostro collega umano stava...come miagolare...respirando a voce alta!".
"Comunque sia...se avessimo fatto trangugiare al Ministro un bel bicchierozzo di Pozione Sonnifera, non saremmo rimasti vittime di un brusco risveglio" osservò Conan sospirando profondamente.
"Quell'uomo dorme già da ritto, come i Thestral" tagliò corto Daisy. "A giudicare dalla sua espressione, Cornelius non capisce più la differenza tra lo scendere dal letto e l'alzarsi dal pavimento, hi, hi, hi!".

"Increscioso, ma comunque, Minerva..." stava dicendo Caramell ad alta voce.
"Non avresti mai dovuto portarlo nel castello!" urlò la McGranitt. "Quando lo scoprirà Silente...".

Mieowrrr...non starà mica parlando di me la vegliarda?" miagolò lo Stregatto ancora stordito dal pisolino. "Vi assicuro che nessun Ministro della Magia ha mai speso una parola per farmi assumere a Hogwarts oppure per raccomandarmi ad Albus Silente in qualità di insegnante...".
"Lo credo bene, miao!" lo interruppe Daisy sogghignando. "Sono politici incompetenti, mica pazzi".

Il ministro entrò nell'Infermeria a grandi passi, chiedendo a Molly notizie del Preside.
La professoressa McGranitt e Piton lo seguivano da vicino.
Poi la porta si aprì di nuovo, e Silente avanzò lungo la corsia.

"Che cosa è successo?" chiese Albus in tono brusco, spostando lo sguardo da Caramell alla professoressa McGranitt. "Perché disturbate queste persone? Minerva mi meraviglio di te...ti avevo chiesto di fare la guardia a Barthy Crouch...".
"Non c'è più bisogno di fargli la guardia, Silente" strillò lei. "Ha provveduto il Ministro!".
"Quando abbiamo detto al signor Caramell che avevamo catturato il Mangiamorte responsabile dei fatti di questa sera" disse Piton a bassa voce, "è stato come se fosse a rischio la sua sicurezza personale. Ha insistito per convocare un Dissennatore che lo scortasse dentro il castello. L'ha condotto su nell'ufficio dove Barthy Crouch...".
"Io glielo ho detto che lei non sarebbe stato d'accordo, Silente!" strillò la professoressa McGranitt. "Gli ho detto che non avrebbe mai permesso a un Dissennatore di mettere piede nel castello, ma...".
"Mia cara signora!" ruggì Caramell. "In qualità di Ministro della Magia, spetta a me decidere se desidero portare con me una scorta quando interrogo un elemento potenzialmente pericoloso...".

Ma la voce della professoressa McGranitt sovrastò quella di Cornelius.

"Nell'istante in cui quel...quella cosa è entrata nella stanza" urlò puntando il dito verso Caramell e tremando tutta. "Si è gettata su Crouch, e...e...".

"E gli ha risucchiato l'anima dalla bocca!" borbottò Conan indignato. "Ci siamo giocati Crouch Junior, una potenziale miniera di informazioni".
"Addio all'interrogatorio sul ritorno di Voi Sapete Chi" aggiunse Eileen esterrefatta.
"Addio alla deposizione sui fatti avvenuti nel corso dell'anno scolastico" brontolò Daisy infuriata.
"Addio alle ultime speranze di Winky di prendersi cura del suo stupido padrone" miagolò Pietra tristemente.

Per Cornelius Caramell, Barthy Crouch era solo uno psicopatico convinto illusoriamente di agire per il Signore Oscuro, e pertanto, il movente dei suoi omicidi doveva considerarsi del tutto irrilevante.

"Voldemort gli ha dato davvero degli ordini, Cornelius" disse Silente. "La morte di quelle persone è stata solo la conseguenza di un piano per restituire a Voldemort tutto il suo potere. Il piano è riuscito. Voldemort ha riavuto il suo corpo".

Fu come se qualcuno avesse colpito Caramell in pieno viso con qualcosa di pesante.
Stordito, sbattendo le palpebre, guardò Silente come se non riuscisse a credere a ciò che aveva appena sentito.

"Tu Sai Chi...di ritorno? Assurdo. Andiamo, Silente..." farfugliò il Ministro.

"Come certo Minerva e Piton ti avranno detto" disse Silente, "abbiamo ascoltato la confessione di Barthy Crouch. Sotto l'effetto del Veritaserum, ci ha raccontato come fu fatto uscire in segreto da Azkaban, e come Voldemort - dopo aver appreso da Bertha Jorkins che era ancora vivo - venne a liberarlo da suo padre. Il piano ha funzionato ti dico. Crouch ha aiutato Voldemort a tornare".

                                 

Mentre la conversazione prendeva una piega sgradevole, Pietra ripensò al 'tesoro' perduto nelle rovine della tomba di Lord Penahaligon, e miagolò: "Non riavremo più il nostro lardo, sigh-miao! Sepolto nel cimitero di Little Hangleton...senza neanche un rito funebre...".
"Oh bé...il Signore Oscuro avrà pure riavuto il suo corpo, ma considerata la mestolata nei denti, il suo piano non è proprio riuscito alla perfezione, eh, eh, eh!" rispose Scintillo cercando di tirare su il morale dell'amico. "Suvvia...ordineremo altro lardo dall'Italia e cercheremo un'altra tomba di marmo per stagionarlo, in un cimitero più tranquillo".
"A proposito, dove hai messo quel pezzo di dente canino?" domandò Eileen incuriosita. "Non ne hai mica fatto un portachiavi per Hagrid, vero?".
"E' al sicuro...è ciondolante, ghghgh!" replicò lo Stregatto toccandosi una collana sotto la cappottina invisibile. "Domani, convocherò Josie Pussycat, la giornalista della Gazzetta del Miagolio Profetico, per fare una foto di gruppo da prima pagina e una 'pubblicità progresso' contro la carie oscura".
"Miao, per un affronto simile...Tu Sai Chi ti farà salire in cima alla lista nera!" esclamò Daisy preoccupata. "In vetta, alla pari con Harry Potter!".
Sentita l'opinione della sua fidanzata, i baffetti dello Stregatto si ammainarono alla stregua di una bandiera issata a mezz'asta.

Nel frattempo, lo scambio di opinioni tra Caramell e Silente stava assumendo i connotati di un acceso scontro verbale, al limite dell'ingiuria.
Dopo aver trascorso tredici lunghi anni a lavorare per il Ministero, al fine di riportare pace e serenità nel mondo magico, Cornelius non avrebbe mai potuto accettare la notizia del ritorno del più temibile dei maghi oscuri di tutti i tempi a cuor leggero, non senza un riscontro personale.
Del resto, il timore di perdere il potere politico a causa di un allarme ingiustificato ebbe il sopravvento su ciò che avrebbe dettato il buon senso.
Quindi, data per scontata  la follia di Crouch, al Ministro non rimase altro che sminuire la credibilità dell'unico testimone rimasto in grado di rispondere.

"Tu sei...ehm...disposto a credere alla parola di Harry, vero, Silente?" disse Caramell con un bizzarro sorrisetto stampato sulle labbra.
Ci fu un istante di silenzio, interrotto dal ringhio di Sirius. I peli del collo erano ritti, e scopriva i denti contro il Ministro.
"Certo che credo a Harry" rispose Silente. Ora i suoi occhi dardeggiavano. "Ho ascoltato la confessione di Crouch, e ho sentito il resoconto di Harry: le due storie collimano e spiegano tutto ciò che è successo dopo che Bertha Jorkins è scomparsa l'estate scorsa".
Caramell aveva ancora quello strano sorriso. Di nuovo scoccò un'occhiata a Harry prima di replicare: "Sei disposto a credere che Tu Sai Chi sia tornato fidandoti della parola di un pazzo assassino e di un ragazzo che...bé...".

"Se Harry Potter miagolasse sarebbe più attendibile?" brontolò Conan sbadigliando per la stanchezza.
"Tomba in più, lapide in meno..." miagolò Pietra stropicciandosi gli occhi distrattamente. "Mangiamorte in più, Auror in meno...Dente del giudizio felino in più, dente canino in meno...".
"Ma non avete bisogno di fidarvi, coppia di storditi!" esclamò Daisy indispettita. "Eravamo al Cimitero di Little Hangleton con lui...Sveglia!!!".
"E abbiamo perfino coperto la fuga al ragazzo!" borbottò Eileen inferocita. "Per non miagolare del duello con il Signore Oscuro...Giù dalle brande!!!".
"Ahhh, si, si...!" mormorò Conan ridestandosi improvvisamente. "Però siamo stregatti così 'segreti' da non poter testimoniare...".
"Ohhh, bé...si, impossibile dimenticare, ghghgh!" miagolò lo Stregatto sottovoce ripresosi dal torpore. "Tuttavia, l'ostacolo più grande non è la nostra 'segretezza', ma il fatto che nessun stregatto può testimoniare sui fatti riguardanti esclusivamente gli esseri umani senza il consenso del nostro Presidente e l'autorizzazione del Ministro della Magia".
"In effetti, nella storia magica, solo il Presidente Noli Me Tangere ha deposto come testimone nel lontano 1926, allo scopo di evitare una guerra tra felini e umani" precisò Daisy sospirando. "E proprio in quell'occasione graffiò la mano destra di Newt Scamander, che gli aveva teso il braccio in segno di pace".
"Ma il ritorno del Signore Oscuro è un fatto che coinvolge tutte le creature viventi" osservò Eileen contrariata. "Chi può miagolare o dire il contrario?".
"Una persona ottusa come Cornelius, per esempio" obiettò Conan con aria seria. "In ogni caso, l'autorizzazione a testimoniare in questione rappresenta un potere discrezionale del Ministro, e quindi, non ce la concederà mai".

Quando i felini ebbero finito di miagolare di 'istituti di diritto internazionale magico', Caramell guardò ancora Harry che all'improvviso capì.
"Lei ha letto gli articoli di Rita Skeeter, signor Caramell" disse piano il grifondoro.
Ron, Hermione, la Signora Weasley e Bill sobbalzarono.
Nessuno di loro si era accorto che Harry era sveglio.
Il Ministro arrossì un po', ma assunse un cipiglio caparbio e insolente.
"E allora?" disse, guardando Silente. "E se avessi scoperto che hai taciuto certi fatti riguardanti il ragazzo? Parla Serpentese, eh? E ha degli strani attacchi ovunque si trovi...".
"Suppongo che tu ti riferisca al dolore che Harry prova alla cicatrice" disse Silente imperturbabile.
"Allora ammetti che quei dolori li ha avuti e li ha?" disse Caramell in fretta. "Mal di testa? Incubi? Magari...allucinazioni?".

"Si è dimenticato di dire che il ragazzo vede stregatti di tanto in tanto, eh, eh, eh!" ridacchiò Conan facendo ondeggiare l'armadio delle scorte. "O forse, la Skeeter non l'ha ancora scritto".
"Oh, miao, questo si che è un caso da Reparto neuro-miagolo-deliri!" aggiunse Pietra sogghignando. "E pensare che Cornelius si preoccupa solo del Serpentese!...Se lo sentisse parlare il miagolese quando indossa il collare magico che gli abbiamo regalato, lo spedirebbe dritto in un gabbiotto all'Ufficio Misteri, ghghgh!".
"Però...se Cornelius Caramell continua con questo tono" miagolò Eileen inviperita, "incontrerà tanti stregatti in una notte quanti li ha conosciuti Harry Potter in quattro anni scolastici!".
"Ora che ci penso, sarebbe un'idea carina travestirsi da Mangiamorte per il prossimo Halloween, e suonare il campanello di Casa Caramell" sibilò Daisy, gli occhi a fessura. "Poi, appena la moglie di Cornelius ci apre la porta, chiedere educatamente...'scherzetto, dolcetto o Avada kedavra'?".

                                

Nonostante la strenua difesa di Silente e la lunga lista di nomi dei Mangiamorte incontrati ed elencati da Harry, il Ministro sembrava non voler sentire ragioni.

"Idiota!" urlò la Professoressa McGranitt. "Cedric Diggory! Crouch! La loro morte non è stata l'opera casuale di un pazzo!".
"Non vedo alcuna prova del contrario!" urlò Caramell con uguale rabbia, paonazzo in volto. "A me pare che siate tutti decisi a diffondere un'ondata di terrore che metterà in serio pericolo tutto ciò per cui abbiamo lavorato in questi tredici anni!".

"Non vede prove l'idiota!!!...Ci manca solo che Caramell approvi una legge per far guardare ai maghi ciechi i film babbani muti...tutta cultura a prezzo ridotto!" sbottò Daisy con le guance rosse dalla collera. "L'ondata di terrore lo investirà, quando gli faremo visita nel suo ufficio, o anche prima...".
"Giusto!...L'Ordine di Gattaca non può più starsene a tergiversa-miagola-re nella cuccia!" brontolò Eileen accigliata. "Se il Ministro non prende i provvedimenti suggeriti da Silente...se si permette di offendere Silente...se le loro strade si dividono...".
"Ma stanno miagolando seriamente quelle due, Conan?" mormorò sottovoce Pietra stupito. "Se facessimo un blitz non autorizzato al Ministero, Silente ci appenderebbe per la coda nella Sala Trofei".
"Lasciale sfogare..." replicò Scintillo miagolando ad un orecchio del suo amico."Hanno avuto una nottataccia, miao".

Poco dopo, il concitato dibattito tra il Preside e il Ministro raggiunse l'apice dell'animosità, avviandosi verso la peggiore delle conclusioni possibili.
In cuor suo Caramell riteneva di doversi preoccupare più delle interferenze e della gestione della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts da parte di Silente, che di un ipotetico ritorno di Voldemort.

"Sei accecato" disse Silente alzando la voce, l'aura di potere palpabile attorno a lui, gli occhi dardeggianti, "dall'amore per la poltrona che occupi, Cornelius...".
Il Preside di Hogwarts espose le sue ultime considerazioni, rinnovando l'invito a prendere immediatamente i necessari provvedimenti contro il Signore Oscuro, come la sottrazione di Azkaban al controllo dei Dissennatori e l'inizio di un'opera diplomatica di riconciliazione con i Giganti.
Purtroppo Caramell giudicò tali richieste politicamente inaccettabili, al limite dell'assurdità.

"Follia!" borbottò il Ministro. "E' pazzo...".

E poi calò il silenzio. Madama Chips era immobile ai piedi del letto, le mani sulla bocca.
La Signora Weasley era ancora accanto a Harry, la mano posata sulla sua spalla per impedirgli di alzarsi. Bill, Ron e Hermione fissavano Caramell, sbalorditi.
Invece, nell'ufficio di Poppy, il grosso armadio delle scorte stava pericolosamente oscillando, quasi come un pendolo.

"Ci dev'essere un Mollciccio gigantesco" pensò il Ministro fra sé e sé.

Al suo interno, Pietra e Conan stavano cercando di convincere Eileen e Daisy che aggredire un Ministro della Magia, nonostante la grave offesa arrecata a Silente, era da considerarsi un'altra di quelle cose felinamente incaute.

"Niente di stupido, mieworrr! Specialmente davanti a testimoni...'oculari' " precisò Pietra lamentandosi di un occhio pesto dovuto a una gomitata di Eileen. "Per non miagolare della scorta di Dissennatori che sta svolazzando ai confini della scuola".
"Soprattutto...sarebbe sciocco farlo qui, a Hogwarts" sibilò Conan sottovoce leccandosi un graffio sul musetto. "Verrebbero chieste le immediate dimissioni di Albus, miao".

Udita l'ultima frase, le stregatte si immobilizzarono all'istante, quasi che la parola 'dimissioni' fosse la formula magica di un nuovo Incantesimo di pietrificazione.
A quel punto, Eileen e Daisy cercarono di calmarsi e concentrare l'attenzione sulle ultime battute di quello che era ormai diventato uno scontro dialettico tra ex amici.

"Ora senti un po', Silente" disse Cornelius agitando un dito minaccioso. "Ti ho lasciato carta bianca, sempre. Ho nutrito molto rispetto per te. Posso anche non essermi trovato d'accordo con alcune tue decisioni, ma sono stato generoso. Non sono molti coloro che ti avrebbero permesso di assumere Lupi Mannari, o di tenere Hagrid, o di decidere cosa insegnare ai tuoi studenti senza risponderne al Ministero. Ma se hai intenzione di agire contro di me...".
"Il solo contro cui intendo agire" lo interruppe Silente, "è Voldemort. Se sei contro di lui, Cornelius, allora restiamo dalla stessa parte".
A questo, Caramell parve non trovare risposta.

Neppure l'esposizione del vivido Marchio Nero sull'avambraccio di Piton riuscì a cambiare le carte in tavola: le strade tra il Preside di Hogarts e il Ministero della Magia stavano realmente per dividersi.
Prima di andarsene, il Ministro consegnò la vincita del Torneo Tremaghi a Harry, poi si premette la bombetta in testa e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

                                   

"Adesso tutto cambierà" miagolò Eileen scuotendo la testolina in segno di disapprovazione. "Conoscete bene i piani di Silente! E' solo...l'inizio".
"Immagino che la prima novità sarà la richiesta a Sev di andare d'accordo con Sirius" aggiunse Conan sogghignando, "per il bene superiore...".
"Per non miagolare del pericoloso compito che Sev dovrà svolgere per L'Ordine della Fenice" aggiunse Daisy rabbrividendo. "Chi altri avrebbe l'abilità e il coraggio di introdursi come spia alla 'corte' del Signore Oscuro, uno dei più abili Legilimens del mondo magico?".
"Bé...anche noi non resteremo con le zampe in zampa!" esclamò Pietra stanco di rimanere nascosto dentro l'armadio. "Dobbiamo andare al nostro 'appuntamento ministeriale al buio', prima che Cornelius varchi il cancello dei porcelli alati..."
"Cosa?" chiesero in coro Eileen e Daisy.
"Non erano cinghiali?" chiese Scintillo leggermente confuso.
"Sbrigatevi, miao, un Ministro non aspetta i nostri comodi!...I politici come Caramell hanno l'abitudine di smaterializzarsi troppo rapidamente dopo aver tenuto il loro comizio" miagolò lo Stregatto attivando il suo 'puff' di trasferimento.

Mancavano pochi metri al cancello che segnava i confini di Hogwarts, quando Cornelius Caramell vide materializzarsi di fianco a sé quattro misteriose creature avvolte in mantelli neri, i cui volti erano ricoperti da maschere da 'Gatto Lucifero', il famoso felino della fiaba babbana di Cenerentola.

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"Fermati, Caramell!...Noi siamo...ehm..." miagolò Pietra alterando gutturalmente la voce. "Siamo...".
"Stregatti!...Chi altro?...Stregatti fuorilegge!!!" disse Cornelius infuriandosi. "L'Ufficio Auror mi aveva segnalato la presenza di gruppi di stregatti sbandati di passaggio nei pressi di Hogwarts. Siete felini anarchici contrapposti al potere costituito, che si rifiutano di integrarsi nella Colonia Felina Britannica".

"Le sue conclusioni sono parzialmente pellegrine" osservò Conan con una miagolata mascherata da voce bianca. "A proposito, che vuol dire felini analcolici?".

"Anarchici!!!...Solo degli stregatti sovversivi indosserebbero una maschera di plastica da 'gatto' per rapirmi" continuò il Ministro stizzito. "Ed è inutile che tentiate di nascondere la coda sotto il mantello!...Cedete il passo o vi farò rinchiudere ad Azkaban!!!".

"Ve l'avevo miagolato che era meglio indossare le maschere di gomma degli ex Presidenti del Stati Uniti!" borbottò Eileen alzando gli occhi verso il cielo stellato. "Almeno saremmo stati credibili!...Ricordate i rapinatori del film Point Break, mieowr?".

"Vi avverto...ho una scorta di Dissennatori al mio seguito" minacciò Caramell impugnando la bacchetta. "Se avete intenzioni di ostili...".

"Abbiamo solo un oggetto da darle" lo interruppe Daisy, mentre lo Stregatto stava mostrando controvoglia la collana con il frammento osseo di Lord Voldemort".
"Può farlo esaminare all'Ufficio Misteri se lo desidera..." osservò Conan miagolando normalmente. "Dai suoi Indicibili o Immiagolabili di fiducia, s'intende!".
"E' un pezzo di dente canino del Signore Oscuro, la prova che cercava!" spiegò Eileen esausta. "Lo ha perduto stanotte nel corso di un duello al Cimitero di Little Hangleton".

Caramell guardò la collana con terrore e indietreggiò, poi esclamò : "Se pensate che io vi creda, o che tocchi il vostro falso manufatto maledetto...".

"Non è falso...non ci sono maledizioni o stregonerie" mormorò Pietra spazientito, tendendo la zampetta che reggeva la collana verso l'umano. "Lo faccia analizzare dagli Indicibili e avrà la prova incontrovertibile del ritorno del Signore Oscuro. Desidera che glielo infagottiamo in carta argentata come un etto di prosciutto?".

"Dissenatori a me!!!...Dissennatori accorrete!!!" gridò Cornelius oltrepassando di corsa il cancello della scuola per smaterializzarsi. "Vogliono attentare alla mia incolumità, alla vita del Ministro!...Presto, eliminateli!!!".

D'un tratto uno stormo di dieci Dissennatori accarezzò le cime degli alberi della Foresta Proibita, volando in picchiata verso gli stregatti.
Ma prima che Pietra potesse evocare il suo 'Criceto Patronus', il Libro Stregatto degli Stregatti spuntò dal nulla, interponendosi fra i suoi eredi felini e le creature incappucciate.

Non appena Il Fondatore di Violafucsia spalancò la sua copertina, rivolgendo le sue pagine magiche verso la folta scorta, quest'ultima arrestò istantaneamente il proprio assalto.
Con grande stupore dei felini, i Dissennatori mostrarono indecisione e si coprirono la bocca con orribili mani, quasi volessero nascondere le loro identità.
Era come se qualcosa di ancestrale, collegata alla loro misteriosa origine, li avesse resi consapevoli di un grave pericolo imminente.

D'un tratto, un vortice color violafucsia, paragonabile a una gigantesca zampa artigliata in rotazione, si era generato all'interno del Libro magico, inghiottendo una dopo l'altra le guardie di Azkaban.
Le pagine in cui venivano risucchiati i Dissennatori ondeggiavano come se fossero un velo, ricordando vagamente quello dell'Arco di Pietra all'Ufficio Misteri.

"Per tutte le diete di Merlino, dove sono finiti?" esclamò Eileen meravigliata. "Non è possibile uccidere un Dissennatore!".
"Sono tornati da dove sono venuti, miao" tagliò corto il Mago Violafucsia palesemente affaticato.
"Nemmeno Silente padroneggia un simile potere!" sbottò Daisy lanciando uno sguardo allarmato alla sua amica.
"Ma Albus non ha mai indossato i Quattro Collari dell'Apocalisse, seppure 'incompleti'...e inoltre, non è uno stregatto, scscsc!" spiegò il Fondatore. "Al momento della mia morte, una piccolissima traccia del loro potere è rimasta dentro di me. In breve, sono ancora magicamente collegato...".
"Piccolissima traccia, miao?...Collegato a cosa?" domandò Conan Scintillo con gli occhi sbarrati. "Credevo fosse un sogno irrealizzabile far fuori dieci Dissennatori in batter d'occhio".
"E' impossibile eliminare il bene o il male definitivamente, miao" rispose il Libro Stregatto degli Stregatti enigmaticamente. "La loro è un'eterna lotta per prevalere, sia nel mondo dei vivi che 'Avanti'. E l'esito di tale confronto, sempre temporaneo e instabile, dipende di volta in volta dalle scelte dei viventi".
"Allora...i Collari dell'Apocalisse hanno il potere di controllare il..." mormorò Pietra esterrefatto.
"E' quasi l'alba!!!...Devo andare a rimettere la Coppa Quattrogatti nel labirinto, scscsc!!!" lo interruppe il Fondatore ridacchiando dispettosamente. "Altrimenti, Kitty Tiffany e gli altri campioni felini impazziranno a forza di cercarla inutilmente. Notte, notte...".

Lanciato l'ultimo miagolio, lo Stregatto Violafucsia si congedò scomparendo di fronte ai cancelli aperti di Hogwarts, approssimativamente nello stesso posto in cui, pochi secondi prima, aveva avuto luogo la smaterializzazione del fuggitivo Cornelius Caramell.

















































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