LIBRO quattro, capitoli 29, 30: Una figlia adottiva per Scamander (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen).



               



Liberamente ispirata a Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitolo 29 e 30: Il sogno, Il Pensatorio.






"Il punto è questo" disse Hermione, massaggiandosi la fronte. "O il signor Crouch ha aggredito Viktor, o qualcun altro ha aggredito tutti e due mentre Viktor non guardava".



"Dev'essere stato Crouch" disse subito Ron. "Ecco perché era sparito quando Harry e Silente sono arrivati laggiù. Era scappato via".

Alcune civette e un barbagianni dai grandi occhi si voltarono a scrutare il giovane Weasley: il suo tono di voce troppo alto aveva messo i rapaci in un lieve stato di agitazione.

"No, miao...Il punto miagolante è che abbiamo perso un'altra pigrata notturna" bofonchiò Conan in bilico sopra un trespolo della Guferia. "Or-miao-dunque...proverò a formulare un'ipotesi, tanto per tenermi sveglio. Può darsi che Crouch abbia schiantato Krum e, in seguito, sia stato colpito da Karkaroff a causa dei pochi punti attribuiti al suo campione. Infine, è probabile che Crouch sia stato incatenato all'ancora del veliero di Durmstrang e affogato, eh, eh, eh!".
"Oppure...è possibile che Krum abbia lanciato una maledizione al vecchio Barty per non ascoltare le noiose proposte di lavoro al Ministero. Poi, è ragionevole miagolare che un impiegato del Ministero possa aver colpito il cercatore bulgaro per vendicare il proprio capo. Percy Weasley, per esempio?" chiese Pietra a nessuno in particolare. "Oppure...è miagolamente plausibile che Harry Potter abbia schiantato prima l'avversario bulgaro, e poi Crouch, nel vano tentativo di estorcergli informazioni sul labirinto. Oppure...".
"Avete finito di miagolare idiozie?" lo interruppe Eileen sforzandosi di bloccare un enorme sbadiglio.
"Tacete, per favore" miagolò Daisy con una palpebra abbassata. "Ascoltiamo il parere del Prescelto...".

Tutti gli stregatti sui trespoli si zittirono immediatamente e si voltarono verso il grifondoro.

"Non credo" rispose Harry scuotendo la testa. "Sembrava proprio debole...Non credo che volesse smaterializzarsi o altro".
"Non ci si può smaterializzare entro i confini di Hogwarts, ve l'ho detto mille volte!" esclamò Hermione.

D'un tratto un gufo prese a bubolare: dava l'impressione di ridere della ragazza.

"Gli stregatti possono farlo, ghghgh!" mormorò Pietra facendo spallucce. "Ormai, la signorina 'Sottutto-io' dovrebbe essersene resa conto".
"Penso che la Granger intendesse parlare degli umani" miagolò Eileen annuendo. "Naturalmente, Silente è l'eccezione alla regola".
"Prima o poi ne saranno tutti consapevoli" sogghignò Daisy, gli occhi a fessura. "Scommetto che Harry sarà il primo a provare l'ebbrezza di una smaterializzazione con Albus".

L'intensità della luce all'interno della Guferia aumentò; il sole stava lentamente sorgendo.

"Ok, sentite un po' questa" disse Ron eccitato. "Krum aggredisce Crouch - no, aspettate un attimo - e poi si schianta!".
"E il signor Crouch è evaporato, vero?" fece Hermione freddamente.
"Oh, va bé..." disse Ron imbarazzato.

Il barbagianni si voltò di nuovo verso Weasley lanciandogli uno sguardo torvo, poi chiuse gli occhi scuotendo la testolina con un movimento buffo e improvviso.

"Miao, ci mancava solo un'insurrezione delle bacchette contro i loro padroni!" miagolò sottovoce Conan sfuggendo a un pizzicotto di Eileen.
"Ah, miao...il professor Ruf sarebbe capace di parlarne per ore e ore durante le sue lezioni: adora le rivolte" annuì Pietra rischiando di cadere dal trespolo.

Era l'alba, Harry, Ron e Hermione erano sgattaiolati fuori dai loro letti molto presto, ed erano corsi insieme su alla Guferia per spedire un biglietto a Sirius, pedinati dagli stregatti.
Ora erano in piedi e guardavano il parco immerso in una nebbiolina. Tutti e tre avevano gli occhi gonfi e erano pallidi, perché avevano parlato di Crouch fino a tardi.
Anche gli stregatti erano provati e, nonostante le cappottine invisibili, il brontolio dei pancini di Pietra e Conan, sempre più rumorosi, stavano per rivelare le presenze feline ai ragazzi.

"Ricomincia daccapo, Harry" disse Hermione. "Allora, che cos'ha detto il Signor Crouch?".

Di colpo le civette e il barbagianni volarono via, quasi stessero fuggendo da un incendio nella torre.

"Ricomincia daccapo???...Pietà, miao!" mugolò Pietra tirando dispettosamente una piuma della coda di un Gufo Reale accanto a lui. "Riascoltare i sospetti di Potter su Severus Piton?...Che tortura!".
"E poi...è quasi giunta l'ora della colazione!" protestò Conan con aria famelica. "Facciamoci sostituire da Grattastinchi".
"Finalmente un'idea costruttiva" momorò Daisy con un'espressione alquanto frustrata. "Non voglio più sentire una parola sulla presunta morte della povera Bertha Jorkins: il fatto che sia scomparsa non significa che sia morta".
"Bé...nel frattempo, ho inviato la mia 'rondine patronus' con il messaggio, miao" confermò Eileen sognando frittelle salsicciate che le chiedevano il permesso di saltarle in bocca. "L'Agente Grattastinchi arriverà a momenti".

All'improvviso, la porta della Guferia si spalancò, Fred e George Weasley si fermarono di botto alla vista di Harry, Ron e Hermione.
I gemelli erano visibilmente imbarazzati; avevano l'aria di chi stava per combinarla grossa: era evidente che nessuno dei due gruppi di grifondoro aveva desiderio di rivelare all'altro le proprie attività postali.
Approfittando della distrazione generale dettata dall'incontro inaspettato, Grattastinchi sgattaiolò furtivo dentro la torre, e gli stregatti si 'puffarono' direttamente in Sala Grande, sotto il tavolo degli insegnanti.
Ad attenderli c'erano il Libro Stregatto degli Stregatti, la signorina Kitty Tiffany, e i vassoi di frittelle salsicciate...desolatamente vuoti.
Fu la colazione più breve della storia felina di Hogwarts.

                                     

Era da poco iniziata un'altra barbosa lezione di Storia della Magia per Harry e i suoi amici, quando l'Ordine di Gattaca si riunì per esaminare una delle questioni più scottanti che la Casa di Violafucsia avesse mai affrontato: la presenza dello Scrigno dei Mormorii al castello.

"Pigrata Aeterna Violafucsiae, ovvero la Pigrata eterna di Violafucsia!...E' la famosa frase incisa sul camino delle cucine della scuola" borbottò Daisy indicando il Fondatore. "Sospettavamo da tempo che 'certi oggetti' erano custoditi nella tua tomba".
"Complimenti!" miagolò Violafucsia applaudendo con un rapido aprirsi e chiudersi della sua copertina. "Evidentemente il mio suggerimento nascosto nella quarta strofa aggiunta alla poesia di Lewis Carrol ha avuto successo".

Alla riunione era presente anche la signorina Tiffany, oltremodo desiderosa di intervenire sul punto.

"Miao, ehm...posso chiedere di quali oggetti stiamo miagolando?" chiese Kitty nella speranza di far luce sul 'misterioso tesoro'.

"Pensavamo che la scelta migliore fosse quella di lasciare lo scrigno al sicuro...almeno per il momento" miagolò Eileen ignorando la domanda della campionessa Quattrogatti. "Rinchiuso dentro il Mausoleo negli abissi del Lago Nero, e invece...".
"Le tue iniziative solitarie cominciano ad angosciarci!" continuò Pietra restituendo lo scrigno di onice nero alla studentessa. "L'Ordine di Gattaca non può essere tagliato fuori in questa faccenda...".
"D'accordo, non accadrà più!" lo interruppe Violafucsia con un inchino. "Tuttavia...penso che il destino della Spada Vivente sia stato zampascritto nelle stelle. Avete studiato la Divinazione Planetaria felina di questo mese?".
"C'era forse una congiunzione astrale tra Marte e la Costellazione del Grattatoio il giorno della seconda prova?" domandò Conan fingendo di osservare il cielo fuori della finestra.
"Molto peggio, miao!" replicò il Fondatore apparentemente agitato. "Saturno era entrato in Scorpione e in Brucaliffo!".

Gli stregatti si lanciarono delle insistenti occhiate interrogative, senza riuscire a dare un'interpretazione accettabile alla congiunzione astrale miagolata da Violafucsia.

"Resta il fatto che non è stato menzionato niente nel tuo rapporto, Signorina Kitty!" tuonò Eileen all'improvviso. "Sei entrata nella Tomba del Fondatore, hai ritrovato lo scrigno perduto, e non hai proferito alcun miagolio in merito".
"Colpa mia!...Ho ordinato alla signorina Tiffany di omettere le informazioni" mentì il Libro Magico strizzando una lettera 'O' alla gattina soriana. "Era giusto concederle il tempo necessario per comprendere l'importanza del suo nuovo compito: custodire lo Scrigno dei Mormorii".

"Oh...non sarà peggio del Vaso di Pandora...spero" mormorò Kitty gesticolando per farsi notare. "Prometto di portarlo sempre con me, anche nella mia lettiera. Giuro di difenderlo a costo della vita, anche se fosse un carillon!".

Pietra e Conan la guardarono meravigliati; non avrebbero mai pensato di trovare tanto coraggio in una piccola gattina.
Ovviamente, si trattava di un ardimento dettato dall'ignoranza del contenuto dell'oggetto, ma era un buon inizio.

"Un momento!...Il fatto che tu sia un Fondatore non ti autorizza a trattare il castello di Hogwarts come la tua cuccia personale!" sbottò Daisy continuando a eludere i commenti della soriana, come aveva fatto la sua amica in precedenza. "Il Preside dovrà essere avvertito".
"Silente lo sa già!" replicò il Mago Stregatto Violafucsia prendendo tutti in controzampa. "Per la verità, Albus ha posto due condizioni alla permanenza dello scrigno nella scuola: la studentessa dovrà scoprirne il contenuto contando solo sulle sue forze. Inoltre, essa dovrà apprendere la tecnica magica per aprirlo senza il mio aiuto".
"Tuttavia, Kitty Tiffany è una studentessa della Casa di Violafucsia e, come tale, deve obbedire ai suoi insegnanti, non alla Buon Anima del suo Fondatore" miagolò Pietra falsamente indignato. "Sarà Conan a decidere la punizione".

"Per quello che vale, mi miagolo innocente!" esclamò Tiffany esasperata dall'indifferenza dei presenti. "Ehm, a proposito, nel caso che nessuno se ne fosse accorto...io sono ancora qui!".

"Miao, sarò estremamente severo!" proclamò il Professor Scintillo facendo finta di non sentirla. "Da oggi fino alla fine dell'anno scolastico, quando la nostra Kitty si trasfigurerà in Pippi per frequentare il suo amico umano Dennis Canon, assumerà la falsa identità di Pippi 'Scamander' spacciandosi per la figlia adottiva di Newt Scamander e Porpentina Goldstein!!!".

"Muahahahahahahahah!!!" esplose il Libro Stregatto degli Stregatti rotolandosi per terra. "Questa si che è una vera punizione!...Per Newt e Porpentina, però! Muahahahahaahahahahahahahaha!!!".

Daisy e Eileen rimasero basite, pensando alle conseguenze che ci sarebbero state se quella falsa notizia fosse trapelata sui giornali, fino ad arrivare all'attenzione del famoso anziano Magizoologo e di sua moglie.

"E cosa dovrei fare esattamente?" chiese Kitty con aria smarrita, facendo gesti sempre più insistenti. "Aiutare Harry Potter a darmi la caccia?".

"Te lo spiegheremo di volta in volta, ghghghgh!" miagolò Pietra lanciando uno sguardo d'intesa a Conan. "Considerala una delle prove più importanti per superare l'esame di...'Agente' dell'Ordine di Gattaca' ".

                                    

Quando la lezione del Professor Ruf si concluse, Harry, Ron e Hermione si precipitarono di corsa dal Professor Alastor Moody, convinti di poter ottenere notizie più utili di quelle ottenute da Percy, ma anche in questo caso la delusione regnò sovrana.
Infatti, nonostante l'uso della Mappa del Malandrino, presa in prestito da Harry, L'ex Auror ammise di non avere alcuna idea di dove si trovasse il signor Crouch, salvo convenire con Ron sull'ipotesi di un possibile rapimento.

Sfumata l'ultima speranza di avere informazioni, ai grifondoro non restava altro che appropinquarsi alla Sala Grande, in attesa del pasto.
Tuttavia, mentre scendevano le scale, una vocina femminile alle loro spalle li fece voltare di scatto.
A pochi passi da loro, appoggiata ad un angolo di un corridoio, videro Pippi parlare animatamente con Newt Scamander e Porpentina Goldstein.
Era vestita con una divisa da studentessa, ma il suo mantello non presentava simboli di appartenenza a una delle quattro case; aveva solo uno stemma generico di Hogwarts e una curiosa lettera 'E' accanto alla lettera 'H'.
Nei pensieri di Harry si fece strada l'idea che quella fosse l'occasione buona per risolvere il mistero sull'identità della ragazza e risollevare le sorti di una giornata avara di soddisfazioni.
Così, il ragazzo iniziò ad avvicinarsi al Magizoologo e a sua moglie, avvisandolo della sua presenza con un piccolo colpo di tosse.

"Ah, Harry!...Ron!...Hermione!...Siete giunti al momento giusto" esclamò Pietra Stregatto trasfigurato in Scamander per niente sorpreso, come se attirare Potter vicino a sé facesse parte di una strategia studiata a tavolino. "Colgo l'occasione per presentarvi la nostra figlia adottiva...Pippi Scamander!".
"Cosa?...Vo-vostra figlia adottiva?" chiese Ron di rimando, mentre Harry e Hermione erano rimasti ammutoliti. "Pia...piacere di...".
"Il piacere è tutto miao...ehm, cioè...mio!" lo interruppe Pippi imbarazzata, lanciando un'occhiata fugace prima ai ragazzi e poi ai suoi falsi genitori.
"Sei stata smistata in Grifondoro?" chiese Hermione sforzandosi di sorridere.
"No, sono una studentessa americana del Progetto 'Erasmiaus', ideato per ospitare studenti stranieri in altre scuole al fine di arricchire le conoscenze magiche e fare ricerche sugli stregatti" replicò la gattina soriana trasfigurata. "Ogni tanto vengo nella Sala Comune di Grifondoro a trovare il mio amico Dennis Canon...ho un permesso speciale del Professor Piton".
"Da quando Piton concede permessi per entrare nella Torre di Grinfondoro?" domandò Harry stupito. "Pensavo che dovesse essere la Professoressa McGranitt a occuparsi di coloro che frequentano la Sala Comune di...".
"Il Professor Severus Piton è a capo del Progetto 'Erasmiaus', lo ha nominato Albus Silente" lo interruppe soave Conan trasfigurato in Porpentina. "Lui concede i permessi agli studenti stranieri per circolare nelle quattro case, e poi, passa la lista di competenza agli altri direttori. Forse Pippi è sfuggita all'attenzione della Professoressa McGranitt perché è la prima studentessa Erasmiaus a Hogwarts".
"Ma do...dove dorme?" chiese Ron balbettando. "Ne...nessuna studentessa di Grifondoro l'ha mai vista nel dormitorio".
"Ho trovato un alloggio temporaneo a Hogsmeade, alla 'Testa di Porco' " replicò la ragazza dalle trecce rosse lanciando uno sguardo accattivante a Weasley. "Vuoi anche sapere il numero della mia stanza, Ron?".
"Miseriaccia!" esclamò Ron imbarazzato incrociando lo sguardo fulminante di Hermione. "Non so se sia...".
"Non è necessario!" sbottò la Granger decisa. "Era solo...una stupida curiosità maschile".
"Ehm, ehm...scusatemi, ma ho sentito parlare della scomparsa del mio vecchio amico Barthy" disse Pietra-Scamander cambiando rapidamente argomento. "Avete raccolto qualche informazione da Moody?".
"No. Lui...brancola nel buio con Crouch quanto noi con gli stregatti" rispose Harry con un'espressione del viso frustrata. "Nonostante che Piton l'avesse avvisato di recarsi incontro a Silente nella Foresta Proibita, il Professor Moody non è riuscito a trovare alcuna traccia, ieri sera".
"Un avviso del Professor Piton a Malocchio..." borbottò Conan-Porpentina grattandosi senza riguardo dietro la gonna. "Ho capito bene?".
"Proprio così...Piton..." continuò il grifondoro.
"Il professor Piton!" lo interruppe Pietra-Scamander.
"Si, lui!... Gli aveva detto qualcosa a proposito di Crouch" precisò Harry sforzandosi di ricordare le parole esatte. "Ma era furioso di non essere potuto arrivare prima, a causa della sua...gamba".

Sentite quelle ultime parole, Pietra e Conan si guardarono come se fossero stati folgorati sul posto.

"Occorrerà fare un piccolo riscontro" mormorò sottovoce la falsa Porpentina.
"Nel più breve tempo possibile" replicò il falso Scamander.
"Ora posso congedarmi per andare a studiare con Dennis?" chiese Kitty-Pippi ingenuamente.
"No!!!" dissero in coro la coppia di anziani.

"Allora...sospettate, come me, che Malocchio Moody possa essere un truffatore sotto mentite spoglie, per esempio...uno stregatto!" esclamò Hermione quasi avesse avuto il mondo magico nel palmo di una mano.

"Signorina Granger...la tua testa lavora nel modo corretto" aggiunse Pietra Scamander sogghignando. "Te l'hanno mai detto che dovresti pensare alla carriera di Auror?".
"Si, me lo ha detto poco fa...Alastor Moody" rispose Hermione arrossendo.
"Bene, il cerchio si restringe!" borbottò Porpentina battendo la sua mano rattrappita sulla borsetta da passeggio. "Da oggi, Pippi vi darà una zamp...ehm, ehm...una mano per scoprire se dietro le apparenti spoglie di un ex Auror si celi uno stregatto oscuro!".
"Ma perché uno stregatto dovrebbe assumere le sembianze di Malocchio e rapire Crouch?" chiese Ron fissando casualmente Pippi. "E poi, potrebbe averlo portato ovunque, anche...".
"Lo so Ron...anche dentro la mia cameretta, al pub del signor Abertforh" lo interruppe Kitty-Pippi con aria annoiata. "Vuoi darmi una mano a controllarla?...Non vorrei che dentro il cassetto della biancheria intima si annidasse uno stregatto".
"Assolutamente no!" sbottò Hermione prima che Ron potesse aprire ancora bocca. "Ehm...volevo dire...ci fidiamo di te, cara Pippi! Siamo...una...squadra, giusto?".

Pippi annuì, abbozzò un piccolo sorriso e fece un inchino, godendosi le guance rosse di Ron Weasley e Hermione Granger.

"Attenzione!...Lo stregatto in questione potrebbe essere malato di 'Dispettite Acuta'!...Forse ha rinchiuso Crouch in una prigione segreta, in compagnia del vero Alastor Moody!" ipotizzò Pietra-Scamander trattenendosi dal ridere. "E magari...trova divertente prendervi in giro, insegnandovi 'Difesa contro Le Arti Oscure' e zoppicando qua e là per il castello con la gamba e l'occhio dell'ex Auror".
"E' un tipico sintomo della 'Dispettite' il far credere agli umani di aiutarli, mentre i neuroni felini infettati tramano a loro danno!" proseguì Conan-Porpentina schiarendosi la voce. "Immagino che il presunto 'falso Moody' si sia reso disponibilissimo anche con voi, è corretto Potter?".
"E' esatto, signora Goldstein, mi ha dato molti suggerimenti utili per il Torneo Tremaghi! In ogni caso, contiamo sull'aiuto di vostra figlia per smascherare l'intruso" disse Harry tutto d'un fiato. "D'altra parte, se ciò corrispondesse al vero, Crouch e Moody sarebbero in grave pericolo!".
"Quando mai Hogwarts è stato un luogo sicuro?" mormorò Kitty-Pippi sospirando.
"Allora...su Alastor siamo d'accordo, tenetelo d'occhio" aggiunse Pietra-Scamander prima di salutarli. "Fate suonare 'l'allarme stregatto' e buona caccia, ragazzi!".

                                   

Sirius rispedì indietro il loro gufo la mattina dopo.
Oltre manifestare il proprio disappunto a Harry per l'avventura notturna con Krum nella Foresta Proibita, il suo padrino era del parere che qualcuno, estremamente pericoloso, volesse impedire al signor Crouch di incontrare Silente. Inoltre, chiedeva al figlioccio di promettergli di non uscire più dal castello e di prepararsi con cura per la terza prova.

Il tono di rimprovero usato da Sirius nella lettera non piacque a Harry.
L'indignazione del ragazzo non teneva solo in considerazione il 'pulpito' da cui proveniva la predica, visti i burrascosi trascorsi da studente del suo padrino, ma anche il fatto che, se qualcuno avesse desiderato ucciderlo, lo avrebbe potuto fare nella stessa occasione in cui aveva schiantato Krum, facendo poi passare 'l'incidente' per un duello tra spasimanti di Hermione Granger.
Pertanto, era sensato dedurre che non ci fosse alcun pericolo in agguato per lui.
Restava da chiarire, però, il motivo per cui un ignoto agente aveva messo il suo nome nel Calice di Fuoco.
Perfino Hermione non fu in grado di contraddirlo perché, almeno questa volta, la logica di Harry si mostrava davvero impeccabile.
Gli unici suggerimenti che la ragazza offrì al suo amico furono quelli di rispondere a 'Tartufo', promettendogli di non scappare un'altra volta nella foresta, e di iniziare a prepararsi per l'ultima prova del Torneo Tremaghi, come gli aveva consigliato anche il sospetto Malocchio.

Nei giorni che seguirono Harry trascorse tutto il suo tempo libero in biblioteca con Hermione e Ron, a studiare stregonerie, o in qualche classe vuota dove sgattaiolavano per esercitarsi.
Harry conosceva già l'Incantesimo di Disarmo e preferiva addestrarsi a schiantare Ron che, in caduta, mancava regolarmente i cuscini sistemati da Hermione.

Anche Kitty si stava dando da fare, preparandosi alla prova del labirinto con l'aiuto di Efram, Amelia, Isidoro e Princess.
Dal momento che Ron aveva manifestato la volontà di catturare Mrs Purr per farsi sostituire da lei nel ruolo di 'cavia da Schiantesimi', anche Efram e Isidoro, risentiti da tanta indelicatezza, avevano specularmente proposto a Kitty di 'prendere in prestito' Ron per la medesima ragione.

In effetti, la battuta infelice di Ron aprì un periodo alquanto 'rognoso' per  la gestione delle richieste didattiche feline.
Eileen e Daisy avevano appena stracciato la richiesta di Mrs Purr di sfidare a duello Ron Weasley, quando Efram e Isidoro si presentarono nell'Ufficio della Casa di Violafucsia per depositare una domanda di 'Utilizzo temporaneo di studente umano a scopo ricreativo'.

"A scopo ricreativo???...Ho miagolato di no, no...e poi no!!!" urlò Eileen inferocita. "Scordatevi il signor Weasley e i suoi discorsi idioti!".
"Non mi era mai venuto in mente di far rotolare Potter come un gomitolo di lana" commentò Pietra intento a cestinare una richiesta di Grattastinchi per trasfigurare Ron in un grattatoio, a tempo miagolamente indeterminato. "E a te Conan?".
"Sono lussi che potremmo permetterci solo quando andremo in pensione, eh, eh, eh!" rispose Scintillo tirando una pacca consolatoria sulle spalle di Efram.
"Miao...un quarto d'ora di attività ricreativa sarebbe sufficiente, anche dieci minuti..." insistette Efram cercando di aprire una vana trattativa con i suoi insegnanti. "Ron Weasley non sarebbe lesionato gravemente...".

Nel frattempo Isidoro stava accanto a Efram in silenzio, dedito alla disinvolta lettura di un libro di anatomia umana regalatogli da Mrs Purr: era interessato ad approfondire la conoscenza delle magie per annodare le appendici più sporgenti dal corpo umano, a cominciare dalle orecchie in alto, per poi finire con le protuberanze più in basso.

"NO!...NO!!...E ANCORA NO, MIAOOHHH!!!" gridò Daisy facendo brillare minacciosamente il collare. "Se provate a torcere un capello a quel grifondoro vi faccio mangiare la coda dalle mie piante carnivore abbaianti...Fuori di qua!!!".

Mentre gli studenti felini se ne stavano andando via con la coda fra le zampe, il Professor Piton fece il suo ingresso nell'ufficio, sigillando la porta dietro di sé con un incantesimo.

"Ti ringrazio di essere venuto così celermente, Sev" miagolò Pietra alzandosi in piedi.
"Poco fa, il 'rinoceronte Patronus' di Conan mi ha riferito un messaggio di convocazione urgente" sibilò il Maestro di Pozioni soave. "Posso fare qualcosa per voi?".
"In effetti si, miao!...Desideravamo chiederti se, in occasione della scomparsa di Crouch..." miagolò Eileen con un'espressione preoccupata sul musetto, "avevi avvisato Alastor di quanto riferito da Potter al Preside, permettendogli di raggiungere Silente e il ragazzo nella Foresta Proibita".
"Quella sera non ho avuto il piacere di colloquiare con Moody, anzi, non l'ho nemmeno incontrato" sibilò Piton con un tono di voce pieno di sarcasmo. "Posso chiedere il motivo della domanda?".
"Harry Potter ha affermato di aver sentito dire da Moody che tu lo avevi informato a proposito di Crouch" replicò Daisy, la coda agitata. "E presumiamo che lo stesso Malocchio abbia riferito ciò davanti al Preside".
"Se Potter ha raccontato la verità, si potrebbero aprire due scenari" mormorò Piton facendo due più due. "O Moody ha confuso il mio nome con quello di un altro informatore, oppure, per qualche motivo a noi ignoto...".
"Ha mentito, miao!" concluse Conan formulando l'allarmante alternativa. "Una menzogna ricca di gravissime implicazioni: l'assassino ritorna sempre a miagolare sul luogo del delitto".
"Ricordate che Alastor è un ex Auror, il miglior cacciatore di maghi oscuri dei nostri tempi!" esclamò Eileen incrociando nervosamente le zampette. "Silente ci dirà che siamo impazziti"
"Non siamo pazzi, siamo stregatti!" proclamò Pietra Stregatto impettito. "La nostra realtà è solo leggermente diversa dalla sua, ghghgh!!!".

                                 

Per fortuna di Ron, Harry e Kitty furono così veloci nell'apprendere lo Schiantesimo da rivolgere presto i loro sforzi verso altre forme di stregonerie, come gli Incantesimi di Ostacolo.

Era lunedì pomeriggio, suonò la campana.
Hermione salutò i suoi amici e si diresse ad Aritmanzia, dando loro appuntamento per la cena. Invece i ragazzi raggiunsero la cocente Aula della Professoressa Cooman, per assistere alla lezione di 'Divinazione Planetaria' arricchita dall'utilizzo del bellissimo modellino in miniatura del Sistema Solare.
Harry osservò pigramente l'insegnante, che cominciava a indicare l'angolo affascinante che Marte formava con Nettuno.
Poi, complici i vapori profumati dell'ambiente e l'arietta proveniente dalla finestra che gli giocherellava sul viso, si rilassò e le sue palpebre si fecero pesanti...

Sognò di volare cavalcando un gufo reale che aveva un messaggio da consegnare in una vecchia casa ricoperta d'edera.
Entrò in una stanza provvista di poltrona, rivolta verso un camino acceso, e sul pavimento, un grosso serpente strisciava lentamente sopra il tappeto.
Accanto al rettile, c'era un uomo basso e calvo con gli occhi acquosi che Harry conosceva bene.

"Sei fortunato, Codaliscia" una voce fredda e acuta si levò dalla poltrona. "Hai davvero molta fortuna, il pasticcio che hai combinato non ha rovinato tutto. E' morto".

Subito Codaliscia si scusò rimanendo senza fiato per la disperazione, quasi sicuro che quel giorno non sarebbe divenuto il pasto del serpente, ma certo che il suo padrone lo avrebbe punito severamente.

"Nagini" disse la voce fredda, "tu sei sfortunata. Non ti darò in pasto Codaliscia, dopotutto...ma non preoccuparti...c'è sempre Harry Potter...".

Poi le urla di dolore di Codaliscia seguirono immediatamente dopo l'esecuzione di una Maledizione Cruciatus e, contemporaneamente, la cicatrice di Harry iniziò a bruciare in modo insopportabile.
Anche lui si ritrovò a urlare...Voldemort l'avrebbe sentito, avrebbe scoperto che era lì...

"Harry, Harry!"

Il ragazzo aprì gli occhi. Era disteso sul pavimento della stanza della Professoressa Cooman con le mani sulla faccia. La cicatrice gli bruciava così forte che gli lacrimavano gli occhi. Il dolore era vero.
Tutta la classe era in piedi intorno a lui, e Ron era inginocchiato al suo fianco, terrorizzato.
Nonostante le insistenze di Sibilla, interessata a discutere con lui del misterioso evento, Harry la deluse dicendole di essere stato vittima di un brutto mal di testa, e di aver bisogno di andare a prendere una medicina.
Eppure, uscito dall'aula, non si diresse in infermeria, ma corse dritto verso l'Ufficio del Preside, come Sirius gli aveva precedentemente suggerito in una lettera.
Dopo qualche infruttuoso tentativo, Harry indovinò fortunosamente la parola d'ordine del Gargoyle, riuscendo a salire sui primi gradini d'accesso.
Poi, la scala mobile a chiocciola lo condusse in prossimità di una porta di quercia di lucida con un battente in ottone.
All'improvviso, di fronte a lui, una vecchia signora balzò fuori da un angolo buio con un'agilità sorprendente.

"Lei è..." mormorò Harry con un filo di voce. "La signora del carrello!...Un po' ingrassata, credo".
"Signor Potter...è mia sorella, 'quasi' gemella, che lavora sull'Espresso per Hogwarts" disse Pietra trasfigurato con aria offesa. "Io sono la nuova segretaria del Preside con 'contratto a chiamata via gufo'. Avevi preso un appuntamento?".
"No, ma è urgente!" esclamò il grifondoro indicando la sua cicatrice. "Mi fa male...".
"Capisco...Madama Chips non è sufficiente" rispose Pietra barcollando sui tacchi troppo alti. "Ma stai attento, nell'ufficio c'è Moody!".
"E allora?" chiese Harry stupito dall'impertinenza della segretaria.
"Non mi convince come insegnante..." mormorò sottovoce l'anziana signora con un accento vagamente miagolante.
"Ah si?...E per quale motivo?" domandò il ragazzo fissando negli occhi la donna.
"Perché le segretarie la sanno 'quasi' molto più lunga degli studenti" replicò la falsa strega infilandosi disinvoltamente un dito nel naso. "A proposito, ricordati che là dentro è vietato sputare e buttare carte di Cioccorane nel Pensatoio. Bene, credo che adesso mi smaterializzerò...".
"Sputare nel...cosa?" chiese il grifondoro colto di sorpresa. "Ehi, aspetti un attimo!...Non ci si può smaterializzare o materializzare entro i confini di Hogwarts".
"Hai 'quasi' ragione, ragazzo mio, ghghgh!" ridacchiò Pietra scomparendo 'a pezzi', a cominciare dalle scarpe con i tacchi a spillo. "Infatti, io sono...come spiegare...'quasi' autorizzata a farlo, muahahahahahah!".

"Ma che razza di segretarie si sceglie Silente?" pensò Harry ancora dolorante. "Aveva un alito così pestilenziale da ammazzare i Doxy 'quasi' al volo".

Poi Harry udì delle voci all'interno dell'ufficio. Esitò, tendendo le orecchie.
Silente stava conversando con Cornelius Caramell e il Professor Moody riguardo il possibile legame tra la sparizione di Bertha Jorkins e quella di Barthy Crouch.
Dal momento che la carrozza di Beauxbatons si trovava vicino al luogo della sparizione, il sospetto di Caramell ricadde su Madama Maxime che, a suo dire, restava sempre una pericolosa Mezzagigantessa alla stregua di Hagrid.
Tale diffidenza fu subito definita un 'pregiudizio' dal Preside di Hogwarts, che concordava con il Ministro esclusivamente sul fatto di procedere ad un sopralluogo nel parco.

"Possiamo chiudere questa discussione?" ringhiò Moody.
"Si, si, andiamo giù nel parco, allora" disse Caramell impaziente.
"No, non è per questo" disse Moody, " è solo che Potter vuole parlarle, Silente. E' fuori della porta".

La porta dell'ufficio si aprì.
"Salute Potter" disse Moody. "Entra, allora".

Harry entrò, salutò e rispose ad alcune domande del Ministro della Magia, confermando di essere stato lui a trovare Barty Crouch, ma di non aver visto Madama Maxime da nessuna parte.

"Volevo parlare con lei, professore" disse Harry rapido a Silente, che gli scoccò uno sguardo indagatore.
"Aspettami, Harry" disse il Preside. "Il nostro sopralluogo nel parco non durerà a lungo".

                                                              

Uscirono in drappello, silenziosi, e chiusero la porta.
Il grifondoro rimase davanti alla scrivania, in compagnia del Cappello Parlante e di Fanny, la Fenice che una volta gli aveva salvato la vita.
Si ritrovò a guardare i quadri dei Presidi russare e, vicino a lui, la Spada di Grifondoro splendeva in una bacheca di vetro.
La fissò, ricordando come era venuta in suo aiuto quando ormai credeva che ogni speranza fosse perduta, e fu allora che notò una macchia di luce argentata danzare e vibrare sulla teca di vetro.
Si volse a cercarne la fonte e vide una lama di luce di un biancore argenteo scintillare da un armadio nero alle sue spalle: lo sportello non era stato chiuso bene.
Harry esitò, lanciò un'occhiata a Fanny, poi si alzò, attraversò l'ufficio e aprì lo sportello dell'armadio.
Dentro c'era un basso bacile di pietra, di forma circolare, con strane figure incise sul bordo.
La luce d'argento emanava dal contenuto del bacile, ma non era facile capire se la sostanza fosse liquida o gassosa.
La sua superficie s'increspò come acqua accarezzata dal vento, e poi, simile alle nuvole in cielo, si separò e vorticò dolcemente: sembrava luce liquida o vento solido.

"Quante volte ti ho miagolato di chiudere bene quel maledetto armadio!" soffiò Eileen a Conan nascosti sotto la scrivania. "Voi e la vostra mania di nasconderci le salsicce!".
"E' il nascondiglio preferito da Pietra" si difese Scintillo mortificato. "In fondo, non sono molti gli umani che possono accedervi, miao!".
"A quanto pare uno di questi è Potter" miagolò Daisy indicando il ragazzo sopravvissuto. "Anche se avrebbe bisogno di un pizzico in più di audacia per vincere la sua titubanza".
"Che ne miagolate di una zampata di incoraggiamento?" domandò Pietra con aria innocente. "Magari...una piccola spinta nel bacile?".
"Non azzardarti a farcelo cadere dentro o ti affogo nei tuoi ricordi!" miagolò Daisy sbuffando.
"Chissà come sarebbe bello, per Harry, 'nuotarci' un po', eh, eh! " commentò Conan meditabondo. "Forse, 'volarci' è più appropriato".
"Sono sicura che Silente preferisce esaminare i suoi ricordi senza ciuffi di pelo che volteggiano nella sostanza argentea" obiettò Eileen, lo sguardo torvo. "Ecco perché il Preside ci chiede sempre di fare 'la toelettatura' prima di usarlo".

Mentre i felini stavano ancora miagolando fra loro, Harry si avvicinò; ormai aveva la testa dentro l'armadio. La sostanza argentea era diventata trasparente; sembrava vetro.
Vi guardò dentro, aspettandosi di vedere il fondo di pietra del bacile, e invece vide l'immagine di un'enorme sala, una sala che gli parve di guardare da una finestra rotonda del soffitto.
Nel centro della stanza troneggiava una sedia vuota, ma non assomigliava a un ambiente di Hogwarts.
Per di più, c'era una folla di persone adulte. Pareva che stessero aspettando qualcosa.
Dal momento che il bacile era circolare e la sala che stava osservando quadrata, Harry non riuscì a vedere che cosa succedeva agli angoli. Si chinò ancora di più, cercando di vedere...
Poi la punta del suo naso toccò la superficie vetrosa.
L'ufficio di Silente sussultò con violenza: Harry fu scagliato in avanti e precipitò a testa in giù dentro il bacile.
Ma non urtò contro il fondo di pietra. Stava cadendo dentro qualcosa di gelido e nero; era come essere risucchiati in un gorgo oscuro...
E all'improvviso si ritrovò seduto su una panca in fondo alla sala dentro il bacile, una panca più in alto delle altre, al fianco di Albus Silente.

"E ora chi glielo miagola a Albus che il Prescelto pestifero sta vagabondando nel Pensatoio?" chiese Eileen ansiosa. "Se non sbaglio, ci sono dentro i ricordi dei processi di Igor Karkaroff e Ludo Bagmann".
"Per non miagolare dei pensieri riguardanti la condanna inflitta ai torturatori dei genitori di Neville Paciock e al figlio di Crouch" miagolò Daisy incerta sul da farsi, "E noi non abbiamo fatto niente per fermarlo!".
"Bé..come se non bastasse..." aggiunse Conan scuotendo la testa, "Harry verrà a sapere dei trascorsi da 'Mangiamorte' di Sev. Hai qualche strategia di riserva, Pietra?".
"Ehm...solo per precauzione, farei sparire le salsicce trasfigurate nei modellini didattici delle Costellazioni dello Zodiaco riposte nell'armadio" mormorò Pietra sottovoce armandosi di un grosso sacco. "Lasciamo pure che il ragazzo conosca la verità, tanto prima o poi l'avrebbe scoperta, ghghgh!".
"Se poi Albus non fosse d'accordo" miagolò Eileen annuendo, "gli basterebbe un Incantesimo di Memoria per cancellare dalla mente di Harry i ricordi scomodi e...".
"Ehm, ehm...Silente sta tornando dal sopralluogo!...Fra poco capiremo se la curiosità di Potter è una dote apprezzabile, eh, eh, eh!" la interruppe Conan sbirciando dalla finestra. "In milioni hanno visto 'un Croccantopo' cadere dall'albero, ma Isacco Newton è stato il primo a chiedersi perché: la curiosità è sinonimo di intelligenza".
"Era una mela, miao!" esclamò Daisy indignata. "E gli cadde pure in testa".
"A me e a Conan i Croccantopi sono caduti in bocca, ghghgh!" precisò Pietra indicando con una zampetta verso il basso. "E' la legge di gravitazione universale: 'dolcetti e pancini si attirano in modo direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale alla loro distanza elevata al quadrato".
"Già miao...un viaggio attraverso 'l'orizzonte degli eventi' delle vostre bocche, buchi neri che attirano tutto il cibo dell'universo dentro di loro!" bofonchiò Eileen in attesa che la porta della stanza si aprisse. "Tuttavia, sono abbastanza sicura che la legge di gravitazione universale si applichi anche ai grossi bastoni in caduta libera sopra le zucche vuote!"

Proprio in quel momento, Silente entrò nel suo ufficio e affiancò il ragazzo vicino al Pensatoio.
Con molta cautela l'anziano mago lo richiamò a sé, prendendolo per il gomito, e Harry si ritrovò in piedi accanto a lui come se avesse fatto una capriola all'indietro.

"Professore" boccheggiò Harry. "...Non volevo...la porta dell'armadio era aperta e...".
"Capisco" disse Silente. Prese il bacile, lo portò alla sua scrivania e si sedette.

"Miao...ma lo avete sentito?...Inventa le stesse scuse che adotta Pietra quando viene invitato a casa di mia madre" miagolò Daisy sogghignando. "...'Lo so che non avrei dovuto signora'...'la porta del suo frigorifero vintage era aperta'...".
Pietra sbuffò senza rispondere, salvando la punta della sua coda dalla scarpa del grifondoro appena in tempo.

Intanto Albus fece cenno di a Harry di sedersi accanto a lui.
Il grifondoro obbedì, fissando il bacile di pietra.
"Che cos'è?" chiese con voce incrinata.
"Questo? Si chiama Pensatoio" rispose Silente. "A volte, e sono certo che conosci questa sensazione, ho l'impressione di avere semplicemente troppi pensieri e troppi ricordi stipati nella mente".
"Ehm" rispose Harry ripensando alle curiose parole della bizzarra segretaria di Silente.
"Quando mi capita" proseguì Silente. "Uso il Pensatoio. Basta travasare i pensieri in eccesso della propria mente, versarli nel bacile, e esaminarli a piacere. Diventa più facile riconoscere trame e collegamenti, sai, quando assumono questa forma".

Poi Silente eseguì una dimostrazione pratica, estraendosi alcuni pensieri dalla tempia con la bacchetta: erano ricordi di una  recente conversazione avuta con il Professor Piton sul Marchio Nero e un'altra, molto più lontana nel tempo, tenuta con la giovane studentessa Bertha Jorkins.

"Quindi è vero, miao" mormorò Conan dopo aver ascoltato il debole eco delle parole di Piton. "La nitidezza del Marchio Nero è una prova inconfutabile che il Signore Oscuro sta tornando".
"Anche io avevo un tatuaggio simile sulla spalla destra durante la prima guerra magica...con la scritta 'Mangiatrippa' " aggiunse Pietra ripensando ai tempi in cui aveva combattuto per il primo Ordine della Fenice e fondato l'Ordine di Gattaca. "Fa parte della lista delle cose che il Signore Oscuro non mi ha mai perdonato, ghghgh!".

"Allora, Harry" disse piano il Preside. "Prima di perderti nei miei pensieri, volevi dirmi qualcosa?".

Allo studente non restò altro che raccontare, nei minimi particolari, il sogno fatto in Aula di Divinazione, e di come era stato risvegliato dal dolore bruciante della sua cicatrice".
Silente si limitò a guardarlo.

"Ehm...è tutto" disse Harry.
"Capisco" disse Silente piano. "Ora, la cicatrice ti ha fatto male ancora quest'anno, a parte quella volta che ti ha svegliato la scorsa estate?".
"No io...come fa a sapere che mi ha svegliato la scorsa estate?" chiese Harry, sbalordito.
"Non sei l'unico corrispondente di Sirius" disse Silente. "Anch'io sono in contatto con lui da quando se ne è andato da Hogwarts l'anno scorso. Sono stato io a suggerirgli che la caverna sul fianco della montagna era il posto più sicuro dove nascondersi".

"E prima ancora, io l'ho suggerito a Silente!" precisò Conan orgogliosamente. "Era lì che mi allenavo da studente per apprendere le arti marziali magiche...in compagnia di un tenero cucciolo di Nundu".
"Noi stregatti siamo immuni al fiato micidiale dei Nundu" sibilò Eileen rabbrividendo, "ma per gli abitanti di Hogsmeade, quali misure di sicurezza avevi preso?".
"Bé...strinsi un patto con lui" replicò Conan strizzando un'occhietto. "Gli miagolai che se lui avesse evitato di spargere epidemie sul villaggio, io non avrei alitato dentro la sua tana dopo aver mangiato il pasticcio piccante di ratti stufati all'Habanero".
Eileen e Daisy rimasero basite, limitandosi a digrignare i denti.

Poi, su domanda del ragazzo, il Preside decise di rivelare la sua teoria sul motivo per cui la cicatrice dolesse, e disse: "...E' mia convinzione che la cicatrice ti faccia male sia quando Voldemort si trova vicino a te, sia quando prova un moto d'odio particolarmente violento".
"Ma perché?" chiese Harry.
"Perché tu e lui siete legati dalla maledizione fallita" spiegò Silente. "Quella non è una ferita normale".

"Ma perché, Harry Potter vi sembra normale, miao?" chiese Pietra tenendo a bada una gamba del ragazzo che ciondolava avanti e indietro di fronte al suo musetto.
"Se un giorno farete una gara di 'anormalità' " mugugnò Daisy lanciando uno sguardo truce al suo fidanzato, "finirete a pari merito".

                                

Infine l'anziano mago fece luce su un ulteriore quesito, lasciando intendere che era molto probabile che gli avvenimenti del 'sogno' fossero accaduti realmente.
E sebbene Harry non avesse potuto vedere Voldemort, ma solo lo schienale della sua poltrona, non vi era alcun dubbio che il mago oscuro avesse riacquistato un qualche tipo di 'corporeità' e fosse diventato più forte, a tal punto da essere in grado di reggere in mano una bacchetta.
Inoltre, a differenza di Cornelius Caramell, per Silente era chiaro che le sparizioni di Bertha Jorkins e Barthy Crouch fossero collegate all'imminente ritorno del Signore Oscuro.

"Professore" disse Harry.
"Si, Harry?" rispose Albus.
"Ehm...posso chiederle...di quel tribunale in cui sono stato nel Pensatoio?".
"Puoi" replicò Silente con gravità. "Vi ho preso parte molte volte, ma alcuni processi mi tornano in mente più nitidi di altri...soprattutto ora".
"Sa...sa il processo in cui mi ha trovato? Quello contro il figlio di Crouch? Bé...parlavano di genitori di Neville?"
Silente lanciò a Harry un'occhiata penetrante.
"Neville non ti ha mai detto perché è cresciuto con sua nonna?".
Harry scosse la testa, chiedendosi come mai non gli era venuto in mente di domandarlo a Neville, in quasi quattro anni che lo conosceva.
"Si, parlavano dei genitori di Neville. Suo padre Frank era un Auror come il professor Moody. Lui e sua moglie furono torturati per estorcere loro delle informazioni su dove si trovava Voldemort dopo aver perso i suoi poteri, come hai sentito".
"Quindi sono morti" chiese Harry molto piano.
"No" rispose Silente, con un'amarezza mai sentita prima, "sono pazzi. Si trovano tutti e due all'Ospedale di San Mungo per malattie e ferite magiche. Credo che Neville vada a trovarli, con la nonna, durante le vacanze. Loro non lo riconoscono".
Harry rimase lì seduto, impietrito dall'orrore. Non aveva mai saputo...mai, in quattro anni, si era dato la pena di scoprire...

"Miao anche io li vado a trovare...povero Frank....povera Alice" miagolò sottovoce Pietra rattristato.
"E ti riconoscono, miao?" chiese Daisy con il fazzoletto in zampa per asciugarsi le lacrime insieme a Eileen.
"Non credo, sigh-miao" mormorò lo Stregatto storcendo la bocca. "Però, a volte, mi chiamano...'ladro di salsicce' ".
"E' bello sapere che c'è ancora speranza per loro" osservò la Stregatta sogghignando.

Udita la conclusione della sua amata Daisy, Pietra assunse prima un'espressione sorpresa, facendo spallucce.

"Ehm" disse Harry, "il signor Bagman...".
"...Non è mai stato accusato di attività oscure da allora" concluse tranquillo Silente.
"E...Ehm"
"E nemmeno il professor Piton".

Harry scrutò gli occhi azzurro chiaro di Silente, e la domanda cruciale gli uscì di bocca prima riuscisse a fermarsi.
"Che cosa le fa credere che avesse davvero smesso di sostenere Voldemort, professore?".
Silente sostenne lo sguardo di Harry per qualche secondo, e poi rispose: "Questa, Harry, è una faccenda tra il professor Piton e me".

Studente e insegnante continuarono a fissarsi intensamente per qualche secondo, come se .

"E' la stessa risposta che miagolai a mia madre quando mi chiese che cosa mi facesse credere che, un 'casinista' come Pietra Stregatto, sarebbe diventato Direttore della Casa di Violafucsia" miagolò Daisy sogghignando.
"Miao, per curiosità...cosa gli miagolasti esattamente?" domandò Pietra sempre più imbarazzato.
"...'Questa, mamma, è una faccenda tra me, il mio fidanzato e Hogwarts' " recitò Daisy a memoria. "Poi gli mostrai la pergamena con la tua nomina, firmata da Albus Percival Wulfric Brian Silente. Lei svenne dopo aver letto a voce alta il terzo nome...".

Considerato il tenore della risposta ricevuta dall'anziano mago, Harry seppe che la conversazione era finita.
Si alzò, e così fece Silente.

"Harry" disse il Preside. "Ti prego di non raccontare a nessuno dei genitori di Neville. Ha il diritto di essere lui a parlarne, quando si sentirà pronto".
"Si professore" e si voltò per andarsene.
"E..."
Harry si voltò.
"Buona fortuna per la terza prova".

















  
















4 commenti:

  1. È sempre un piacere leggere un nuovo capitolo, complimenti
    Occhio a "un ulteriore quesito" c'è un apostrofo di troppo

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    1. Miao GattoCalderone,

      é miagolosamente bello sapere che segui le cronache feline di Hogwarts da così tanto tempo. Ciò mi incoraggia a continuare (le bozze del quinto libro sono già finite, e ho appena iniziato a riscrivere i capitoli del sesto).

      Ti ringrazio, inoltre, per l'attenzione e la cura con cui mi segnali quanto è necessario per migliorare i capitoli. Sgattaiolerò subito a rintracciare l'errore.
      Sei preparato per uno scontro tra stregatti a Voldemort a Little Hangleton?
      Tra qualche capitolo....pazienza!
      Miagolamente Tuo Pietra Stregatto.

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    2. Non vedo l'ora.... mi armo di pazienza ��

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    3. Miao GattoCalderone,

      non hai idea di cosa accade nelle tombe di little Hangleton, ghghgh! La Tua pazienza sarà miagolamente premiata! Tuo Stregattaccio

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