Libro 5, capitolo 37, 38: Pet therapy e pesca sportiva (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen) .

                                                  
 






 Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitolo 37, 38: oltre il velo, L'unico che abbia mai temuto: La profezia perduta. La seconda guerra comincia.






I piedi di Harry toccarono il suolo; fletté le ginocchia e la testa dorata del mago, la Passaporta creata da Silente, cadde rumorosamente sul pavimento.

Harry si guardò attorno e scoprì di essere nell'ufficio di Silente, ma non sapeva di avere 'compagnia ronfante'.

"Maledetta sveglia stregata..." miagolò Conan accucciato dentro lo scaffale del Pensatoio insieme agli altri stregatti. "Che razza di suoneria!...E' peggio di un 'big bang' cosmico, miao!".
"E'...è anche l'ora di colazione?" chiese Pietra aprendo lentamente un occhio venato, per poi richiuderlo.
"Falso allarme, nessuna suoneria" mormorò Daisy più rilassata. "E' semplicemente arrivato Potter con una Passaporta".
"Harry Potter!...Di già?" chiese Conan stordito. "Preferivo la suoneria...".
"Ma io non posso inzuppare uno studente nella mia ciotola del latte" protestò Pietra delirante nel sonno. "Non senza il giusto incantesimo di restringimento".
"Allora...trasfiguralo in un biscotto" suggerì Daisy esasperata. "E spera che non ti vada di traverso".
"A quanto pare, per riuscire a pigrare come si conviene" sospirò Eileen a pancia all'aria, "dovremo chiedere la Giratempo a Minerva".
"Sissi...ma dopo di colazione. Prima, però, vorrei tanto ascoltare le ultime notizie da Harry" miagolò lo Stregatto risvegliato dalla fame.
"Non credo che il Preside abbia niente in contrario" osservò la Stregatta con un tono di voce incerto. "Immagino che Albus e Harry abbiano parlato di cose interessati"
"Giusto, miao, anche l'Ordine di Gattaca ha diritto di sapere!" borbottò Scintillo annuendo. "Che ne pensi, Eileen?".
"Se non ci caccia appena arriva...Il Pensatoio è di nuovo impelato" obiettò Scintille sogghignando.

Sembrava che durante l'assenza del Preside ogni cosa si fosse riparata da sola. I delicati strumenti d'argento erano di nuovo al loro posto sui tavolini snelli. I ritratti dei Presidi, maschi e femmine, dormicchiavano nelle cornici.
Harry guardò fuori della finestra, l'alba si avvicinava.
Sirius era morto per colpa sua. Se non fosse stato così sciocco da abboccare all'esca lanciatagli da Voldemort, così convinto che i suoi sogni mostrassero la realtà, se solo avesse preso in considerazione la possibilità che, come aveva suggerito Hermione, Voldemort stesse sfruttando la sua mania di fare l'eroe...

Un quadro dietro di lui sbuffò in modo particolarmente rumoroso e una voce fredda disse: "Ah...Harry Potter...".
Phinneas Nigellus sbadigliò e si stiracchiò, fissandolo con gli occhi socchiusi.
"Che cosa ti porta qui a quest'ora mattutina?" chiese infine. "Questo ufficio dovrebbe essere chiuso per tutti tranne che per il legittimo Preside. O è stato Silente a mandarti qui? Oh, non mi dire..." sbadigliò di nuovo. "Un altro messaggio del mio indegno propronipote?".
Harry non riuscì a parlare. Phinneas Nigellus non sapeva che Sirius era morto, ma lui non aveva la forza di dirglielo. Avrebbe significato rendere la cosa definitiva, assoluta, irreversibile.
Anche altri ritratti si erano svegliati, e il timore che lo bersagliassero di domande spinse Harry a dirigersi verso la porta e afferrare la maniglia.
Non si aprì. Era chiuso dentro.
Un mago corpulento dal naso rosso, si limitò a chiedere a Harry se la sua presenza annunciasse il pronto ritorno di Silente, e il ragazzo annuì.
In quel momento, il senso di colpa che riempiva il petto del ragazzo come un mostruoso parassita si contorse e si agitò: non sopportava più essere se stesso.

                                       

Fiamme smeraldine esplosero nel camino vuoto. Harry si allontanò con un balzo dalla porta e fissò l'uomo che roteava là dentro.
Mentre l'alta figura di Silente usciva dal fuoco, i maghi e le streghe sulle pareti si svegliarono di colpo, e parecchi lanciarono grida di benvenuto.

"Vi ringrazio" disse Silente a bassa voce.

Senza guardare Harry, si tolse di tasca, la piccola, brutta, spennacchiata Fanny e la posò con dolcezza sullo strato di soffici ceneri sotto il trespolo dorato sul quale di solito di appollaiava da adulta.

"Bene, Harry" disse infine l'anziano mago. "Sarai lieto di sapere che nessuno dei tuoi compagni soffrirà danni permanenti in seguito agli eventi di questa notte".
"Bene" tentò di dire Harry, ma non gli uscì un suono.
"Madama Chips si occuperà di loro" proseguì Silente. "Ninfandora Tonks dovrà forse passare un po' di tempo al San Mungo, ma pare che si riprenderà completamente".
Harry si limitò a rivolgere un cenno di assenso al tappeto, che stava diventando più chiaro via via che il cielo impallidiva.
Era sicuro che tutti i ritratti della stanza ascoltassero con grande attenzione ogni parola di Silente, chiedendosi dove fossero stati lui e Harry, e perché qualcuno fosse rimasto ferito.
"So quello che provi, Harry" disse pacato Silente.
"No che non lo sa". La voce di Harry esplose nella stanza.

La conversazione andò avanti a lungo, intensa, drammatica ma costruttiva e chiarificatrice, fino a che un suono di voci, forse di studenti diretti alla Sala Grande, annunciò che era pronta la colazione di buon mattino.

Le ultime esitanti parole di congedo di Silente al giovane mago furono le seguenti: "Sento di doverti un'altra spiegazione, Harry. Ti sarai forse chiesto perché non ti ho nominato prefetto...confesso di aver pensato...che avevi fin troppe responsabilità sulle spalle"
Quando Harry alzò lo sguardo, vide una lacrima scivolare sul viso di Silente e scomparire dentro la lunga barba d'argento.

"Miao...è più o meno quello che miagolarono a me e a Conan quando chiedemmo spiegazioni sulla nostra mancata nomina a prefetti" mugugnò Pietra rabbuiandosi.
"Sento di dovervi una spiegazione miagolante - miagolò il precedente Direttore di Violafucsia Sir Garfildo Garfield - confesso di aver pensato...che avevate fin troppe responsabilità per l'amministrazione, la gestione e l'approvvigionamento alimentare di cibo proveniente illecitamente dalle cucine elfiche" recitò Conan ricordandosi a memoria le parole dell'insegnante felino, goloso di tortellini di ricotta e erba gatta al brodo di topo. "Altri tempi!".
"Non è stato facile insegnare agli Elfi le principali ricette della cucina stregatta!" brontolò Pietra sbuffando. "Per loro tra un ratto e un criceto non c'era differenza!...Roba da far svenire uno Chef felino!".
"E così nominarono prefette soltanto me e Daisy, che oltretutto non avevamo mai rubato dal borsellino della professoressa McGranitt" osservò Eileen divertita. "E abbiamo dovuto lavorare per quattro, come sempre".
"La storia si ripete" mormorò Pietra come se gli avessero rubato un cesto di salsicce. "La vita è...".
"Ora non esagerare con certi paragoni felini!...Altri tempi e ben diverse responsabilità quelle di Potter!" lo interruppe la Stregatta sogghignando. "Bé, adesso che facciamo?".
"Sgattaioliamo insieme a Sev al San Mungo, a trovare Minerva; avevamo promesso di aggiornarli sulla situazione con notizie di prima zampa, ghghgh!" miagolò lo Stregatto strizzando un occhietto. "Rifletteremo insieme a loro sulle parole di Harry e Albus. Naturalmente, dopo una doppia colazione".

 Poco più tardi i membri dell'Ordine di Gattaca si materializzarono direttamente nella stanza dove era stata ricoverata la direttrice di Grifondoro.
Ad attenderli c'era il Professor Severus Piton, ancora disgustato per gli Schiantesimi subiti dall'insegnante di Trasfigurazioni per mano degli Auror comandati dalla Umbridge.

"Alla buon ora, Pietra!" esclamò la McGranitt spazientita aggiustandosi il cuscino. "Nel reparto gira la voce che Voi-Sapete-Chi e Albus Silente si sono affrontati al Ministero della Magia, ma nessuno dei due è riuscito a prevalere...".
"E' stata una notte difficile per tutti, Minerva" rispose Pietra sbadigliando sguaiatamente. "Inoltre, ho avuto un appuntamento miagolante con il Signore Oscuro dentro la testa di Harry Potter, una rara esperienza magica di 'compossesso di un corpo' ".
"Frequenti compagnie discutibili e luoghi assai curiosi" disse Piton arricciando le labbra. "E' un miracolo che la testa di Potter non sia scoppiata come i calderoni di Paciock".
"Per tutte le vestaglie di Merlino!...Sta miagolando la verità?" chiese Minerva allibita.
"Si, miao" replicarono in coro Conan, Eileen e Daisy.

La McGranitt e Piton si lanciarono uno sguardo allarmato: entrambi avevano pensato la stessa cosa, che l'equilibro mentale di Potter potesse essere stato compromesso.
"Altro che Signore Oscuro! Avere uno Stregatto nel cervello...uno Stregatto come Pietra nel cervello!" pensò Minerva fra sé e sé. "Povero ragazzo".

"Bene, miao...come promesso...vi esporremo i punti miagolo-salienti del colloquio intercorso tra il Preside e il poveretto" riprese lo Stregatto schiarendosi la voce. "Innanzitutto, Silente ha spiegato a Harry che soffrire fa parte dell'essere umano, la dimostrazione che è diventato un uomo".
"Albus ha fatto molto bene a ricordarglielo: a differenza tua, è una persona molto sensibile. Ma non è un punto saliente!" sbuffò la McGranitt cercando di mettersi seduta sul letto. "Vai avanti, per favore".
"Non posso, miao" miagolò Pietra con sguardo contrito.
"E perché?" chiese l'insegnante.
"Proprio sul più bello del discorso pieno di sensibilità mi sono addormentato" confessò Pietra candidamente. "Ma da ora in poi può continuare Conan".

Per un attimo l'anziana insegnante aprì la bocca, come se si preparasse a urlare al suo collega felino tutto quello che pensava di lui.
A sorpresa, però, si limitò a ingurgitare una pasticca verde ramarro e a posare il suo sguardo arcigno su Conan Scintillo.

"Grazie...con il vostro permesso prendo la parola miagolante!" miagolò Conan posando una confezione di Cioccorane sul comodino. "In breve, Albus e Harry hanno riconosciuto le proprie responsabilità per la morte di Sirius Black, ciascuno per la sua parte".
"Black...morto" mormorò il professor Piton, il volto impassibile. "Gli avevo detto di aspettare l'arrivo di Silente a Grimmauld Place".
"Miao...il nostro Preside si rimprovera di non essere stato sincero con il ragazzo fino in fondo" spiegò Scintillo pacatamente. "Ha affermato che, se lo fosse stato, Harry avrebbe compreso subito che il piano del Signore Oscuro era quello di attirarlo nell'Ufficio Misteri, e Sirius non sarebbe stato costretto ad accorrere in suo aiuto".
"E' difficile decidere quale segreto sia opportuno tenere nascosto e quale condividere" osservò Minerva infilandosi le pantofole. "Silente ha sempre combattuto una partita a scacchi con il Signore Oscuro! Una mossa strategica sbagliata e...".
"Tuttavia, anche Harry ha ammesso le proprie colpe" continuò Conan annuendo. "Non ha studiato Occlumanzia come avrebbe dovuto, perché non gli ha dato la giusta importanza".
"Come è commovente" sibilò il direttore di Serpeverde soave. "Abbiamo uno studente pentito che piange lacrime di coccodrillo".
"Cos'è un coccodrillo?" chiese Pietra incuriosito.
"Suppongo che sia un animale domestico Babbano" rispose Eileen distrattamente. "E' simile a una lucertola...magari un pochino più grande".
"E' usato per la Pet Terapy?" domandò lo Stregatto pensando a un regalo per allietare la convalescenza di Minerva. "Aiuta a guarire, miao?".
"E' possibile...in ogni caso gli animali negli ospedali devono essere portati puliti e al guinzaglio" rispose Daisy confondendosi con altri comuni animali d'affezione. "Adesso, per favore, cerca di stare zitto!".

D'un tratto, un'infermiera aprì la porta e appoggiò un vassoio di cibo fumante sopra la tavola vicina; lanciò uno sguardo d'intesa a Piton, e se ne andò senza proferire parola.

"Bé, tutti noi potevamo impegnarci di più, ma tornando ai punti fondamentali..." incalzò la McGranitt zoppicando verso la tavola con due stampelle, "Gentilmente Conan, vai al sodo!".
"Non posso, miao" miagolò Conan, lo sguardo smarrito.
"E perché mai?" domandò l'insegnante. "Ti sei addormentato anche tu?".
"Esatto" confessò Conan lievemente a disagio. "Ma è in grado di proseguire Daisy...".

"Per fortuna che erano in quattro" pensò l'anziana strega mentre s'immaginava di affogare Pietra e Conan nel brodo di pollo che aveva davanti a sé.

"Ecco, miao...da tempo...Silente aveva intuito l'esistenza di un legame magico tra il ragazzo e il Signore Oscuro. La cicatrice può considerarsi come un campanello di allarme, che ha sempre avvisato Harry della vicinanza del mago oscuro e dello scatenarsi delle sue emozioni".
"Fino a qui c'ero arrivata anch'io" disse sottovoce Minerva scrutando minacciosamente il suo purè di patate.
"Però la capacità di individuare la presenza del Signore Oscuro anche quando si nasconde, e di conoscerne le emozioni più violente, è aumentata da quando Riddle è tornato nel suo corpo e ha riacquistato in pieno i suoi poteri; sono le esatte parole di Silente".
"Ciò era prevedibile" commentò il professor Piton soave. "Anche uno studente 'pigro e tardo' come Potter dovrebbe averlo intuito".
"Sissi, ma adesso viene il bello, miao" miagolò Daisy eccitata. "Il Signore Oscuro non si era reso conto del legame fino al momento dell'attacco a Arthur Weasley. Quella notte, Harry è entrato così a fondo nei suoi pensieri che lui ha avvertito la sua presenza".
"Di fatto...era anche la mia ipotesi" sibilò il Maestro di Pozioni compiaciuto. "Ne avevo già discusso con Potter".
"Vero, Sev" confermò Daisy sospirando. "Proprio per tale ragione, convinto che presto il Signore Oscuro avrebbe tentato di manipolare i pensieri di Harry, Silente preferì fargli insegnare Occlumanzia da te. Infatti, se Tu-Sai-Chi avesse scoperto il legame affettivo tra Harry e il Preside, lo avrebbe sfruttato per spiarlo".
"Finalmente qualcosa d'interessante, una scelta che ha una sua logica" borbottò la McGranitt sbucciando una mela con la bacchetta. "Ma come è potuto finire Potter all'Ufficio Misteri, dal momento che ha avuto occasione di contattare Grimmauld Place?".
"Ehm...questo lo miagolerà Eileen!" esclamò Daisy arrossendo. "Perché...a quel punto della conversazione... io mi sono...".
"Addormentata, si" disse la McGranitt alzando gli occhi al cielo. "Prego, Eileen".

"Alla fine tuo figlio mi darà la colpa anche per la morte di Black" pensò Piton senza avere alcun dubbio. "Diventerà sempre più difficile proteggerlo; mi vede come un nemico, Lily".

"Ebbene, miao...quando Harry ha usato il camino dell'Ufficio della Umbridge per contattare Sirius, ha parlato solo con Kreacher. L'Elfo gli ha mentito sulla presenza del suo padrino a Grimmauld Place" miagolò Eileen con le zampette incrociate. "Come se non bastasse, Kreacher ha rivelato a Narcissa un'informazione di grande valore per il Signore Oscuro, ovvero lo stretto legame affettivo tra Harry e Sirius. Dulcis in miao, ha ingannato il ragazzo facendogli credere che Sirius era andato all'Ufficio Misteri".
"Non posso crederci!" gridò Minerva esterrefatta. "Tradimento!!!".
"Nessuno ha tradito" replicò Piton con decisione. "Evidentemente Black non aveva impartito alcun ordine diretto all'Elfo di tacere sui suoi rapporti affettivi. In breve, non sono stati attivati gli incantesimi e gli obblighi vincolanti della sua specie per rendere segreta l'informazione specifica".
"Vorresti dirci che Sirius ha agito con superficialità nei confronti del suo servo, Severus?" chiese la McGranitt indignata. "Che è morto per la sua mancanza di prudenza?".
"Ammetterai che c'è stata la sottovalutazione di un pericolo, Minerva" disse Piton voltandole le spalle. "Grazie a Kreacher, il Signore Oscuro aveva ormai compreso che Potter avrebbe fatto qualunque cosa per salvare Black".
"Si ma..." iniziò a balbettare l'anziana strega. "Chi...chi avrebbe mai pensato...".
"Minerva cara, ti ricordo che, prima di Natale, Sirius ha urlato a Kreacher di 'andare fuori', e lui lo ha preso alla lettera, andando a Villa Malfoy" miagolò Eileen con tatto. "Se questo non è un errore...".
"Ma è come se avesse servito due padroni..." fece notare la McGranitt cercando di trovare delle attenuanti alla condotta poco diligente di Sirius. "E' un comportamento riprovevole: ha fatto il doppio gioco".
"Se ci rifletti bene, l'ho fatto anch'io. Ho conquistato sia la fiducia di Albus Silente, sia quella del Signore Oscuro, e quindi, potrei affermare di essere servo di entrambi" sibilò il direttore di Serpeverde sogghignando. "Tuttavia, immagino che tu abbia abbastanza acume per capire la differenza sostanziale tra il mio agire per il bene di Potter e le attività fatte nel tempo libero da un Elfo Domestico rancoroso, Minerva".
"Non volevo offenderti, Severus" si affrettò a chiarire la direttrice di Grifondoro. "Cos'altro, Eileen?".
"Mi duole miagolamente renderti partecipe che, a un certo punto..." mormorò Scintille ridacchiando istericamente.
"Ti sei addormenta anche tu" concluse Piton soave.
"Si...ma proprio mentre mi stavo addormentando" esclamò Eileen togliendosi dall'imbarazzo, "Pietra si è risvegliato!".

                                          

 In quella tarda mattinata, per la prima volta, Severus Piton sembrò stupito.

"Per la barba di Merlino, ora capisco!" esclamò la McGranitt meravigliata. "Avete pigrato a turno per recuperare le forze!".
"Non è geniale?" miagolò il direttore di Violafucsia accucciato a testa in giù in una poltrona. "Un lavoro pigrante di squadra, ghghgh!".
"Continua, per favore" lo incoraggiò il Maestro di Pozioni sedendosi su una poltrona.
"Tralascio le cose che già sapete?" domandò Pietra tornando serio. "Intendo quelle sul legame protettivo di sangue tra Petunia Evans e Harry, che ha suggellato l'incantesimo di magia antica creato dal sacrificio dalla sorella Lily Evans...e i soliti sfoghi di Harry su di te, Sev".

Piton annuì, l'ombra di un'espressione rassegnata comparve sul suo volto. Minerva si limitò a sospirare aggiustandosi gli occhiali.

"Ormiaodunque, Albus Silente, colui che ha registrato la più importante profezia di Sibilla Cooman all'Ufficio Misteri,  ha finalmente deciso di rivelarne il contenuto al ragazzo...e a noi, ghghgh!" miagolò lo Stregatto preparandosi a recitarla. "Ecco giungere zampettante il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...l'Oscuro Signore lo designerà come suo uguale miagoloso, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano o per zampa dell'altro, perché nessuno dei due può vivere o pigrare se l'altro sopravvive...il solo col potere di sconfiggere miagolamente l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...".

"Oh, abbiamo una delle solite profezie di Sibilla, arricchita dagli arrangiamenti felini di Pietra" disse la professoressa McGranitt scuotendo la testa, "che annuncia per l'ennesima volta la morte di Harry Potter".
"Oppure la morte del Signore Oscuro" precisò Pietra esibendo un sorriso da Stregatto del Cheshire. "La profezia non ci rivela chi avrà la meglio alla fine; afferma soltanto che Harry ha un potere sconosciuto a Tom Riddle, il potere fondato sulla magia antica dell'Amore, l'unica 'Arma' che potrebbe permettergli di sconfiggerlo".
"Silente ha aspettato anni a rivelare a Potter la profezia. E' evidente che solo stanotte i tempi sono stati giudicati 'maturi' " commentò il Maestro di Pozioni con un tono di voce grave. "Da quando, cioè, tutto il mondo magico è venuto a conoscenza del ritorno dell'Oscuro Signore".
"Tuttavia, miao, Tom Riddle avrebbe potuto scegliere anche Neville Paciock, nato a fine luglio. Come James Potter e Lily Evans i genitori di Neville erano riusciti a sfuggire al Signore Oscuro per tre volte, ma...".
"Ma l'Oscuro Signore ha 'designato' come suo uguale Harry Potter" proseguì Piton dopo un attimo di riflessione. "Non un Purosangue, ma un Mezzosangue come lui...Si è riconosciuto in lui, a quanto pare".
"Uguale a lui, potente come lui? Mi sono persa qualcosa?" borbottò Minerva disorientata. "Da quando Harry Potter è Capo Scuola? Non è riuscito a diventare neanche prefetto!...Ha difficoltà a trasfigurare un topo in una...".
"Per nostra fortuna, ghghgh!" la interruppe lo Stregatto con l'acquolina in bocca. "Ma come ha osservato Albus, il ragazzo è riuscito a sfuggire per ben quattro volte all'ira del Signore Oscuro, un vero record magico".
"In effetti, il paragone con il Signore Oscuro è straordinariamente impegnativo" disse Piton lievemente imbarazzato. "Si potrebbe concludere che è stata una scelta alquanto discutibile, ma se l'alternativa era...Paciock".
"Un momento...davvero credete che la profezia di Sibilla possa avverarsi?" domandò Minerva. "E se Silente si sbagliasse?".
"In tal caso, a sbagliarsi, sarebbero i due maghi più potenti del mondo, perché secondo l'opinione di Silente, il Signore Oscuro ha della magia una conoscenza forse più vasta di qualunque mago vivente" miagolò Pietra risoluto.

"Hai sentito Lily? Uno dei due dovrà uccidere l'altro" pensò Severus Piton socchiudendo gli occhi per un istante. "Mai una cosa semplice con te e tuo figlio".

"Mi rifiuto di credere che una sola profezia di Sibilla possa avverarsi!" esclamò la McGranitt rimettendosi seduta ai piedi del letto. "Sarà Albus Silente a sconfiggere il Signore Oscuro...forse con un piccolo aiuto di Harry".
"Oppure il Signore Oscuro ucciderà prima Silente e poi Potter" disse Piton, gli occhi a fessura. "Perché ci sarà qualcuno in giro che convincerà Potter di non essere il Prescelto, che gli suggerirà di fuggire dalle sue responsabilità...".
"Ha solo sedici anni!" protestò la McGranitt. "Se non fosse stato per la forte guida di Albus...".
"Harry ha quanto basta per sopravvivere agli attacchi del Signore Oscuro" replicò lo Stregatto alzando le zampette verso l'alto in segno di vittoria. "E quanto basta per sconfiggerlo!".
"E' Silente è il mago più potente" rispose l'anziana maga facendo cenno a Pietra di tacere.
"Stanotte Harry si è liberato dalla 'possessione del Signore Oscuro' grazie alla forza dell'Amore che ha dentro di sé, e che ha costretto il suo avversario a desistere" miagolò Pietra imperterrito. "E un pochino anche per merito mio, ghghgh!".
"Anche Silente conosce l'Amore, sciocco stregattaccio!" obiettò Minerva perdendo la pazienza.
"Forse non lo possiede della stessa qualità del ragazzo" rispose Piton sorprendo anche se stesso. "La vita di Albus, come anche la mia, è ricca di scelte...come dire...'controverse'. Il Bene Superiore e l'Amore non coincidono sempre".
"Basta così!...Non voglio sentire altre insinuazioni sul nostro Preside" lo interruppe Minerva coprendosi il viso con la coperta. "Quando avete finito di sparlare di lui, spelate pure le poltrone. E grazie per la visita".
"La solita Grifondoro impulsiva" miagolò sottovoce Conan.
"Dev'essere il tasso troppo alto di miagolo-colesterolo" aggiunse Pietra avvicinandosi all'orecchio dell'amico felino. "Vegliarda è, e vegliarda rimane".
"Avete miagolato qualcosa su Tassorosso?" gridò la donna scoprendosi il volto, lo sguardo torvo.
"No, Minerva!" esclamarono in coro gli stregatti con aria innocente.

Fino a quel momento, la McGranitt aveva sempre pensato che tutti i guai del mondo della magia potessero essere risolti dall'invincibile Albus Silente, nonostante l'età avanzata.
"Harry Potter...il Prescelto" pensò la McGranitt afferrando una Cioccorana morsicata. "Potrebbe essere una strategia di Silente per ingannare il Signore Oscuro, oppure...quanti altri segreti hai, Albus?".

                                     

Mentre la Direttrice di Grifondoro si stava sistemando i capelli sciolti, lo stesso Preside di Hogwarts entrò nella stanza spalancando la porta all'improvviso, senza bussare, e facendo sobbalzare Gli stregatti.

"Immaginavo di trovarvi qui" disse Silente, il volto stremato. "Resta da sistemare una questione".
"Miao, siamo innocenti!" miagolò Pietra cadendo in ginocchio. "Nessuna monetina è stata rubata dalla Fontana dei Magici Fratelli, lo giuro sul mio...".
"Lo so, lo so" lo interruppe l'anziano mago affannato alzando una mano. "Non è per questo che sono qui".
"Pare che, stanotte, i nostri amici felini abbiano fatto un ottimo lavoro, Albus" disse Piton intento a raccogliere i preziosi peli di stregatto dalla poltrona della McGranitt.
"Non c'è dubbio, Severus" rispose Silente annuendo. "Ma è rimasta un'ultima faccenda da sbrigare...Dolores Umbridge".
"Ahhhh! Era l'ora, miao!...E' tutto l'anno che mi viene negato il permesso di duellare con lei!" esclamò lo Stregatto.
"Al primo o all'ultimo pelo...Ehm, cioè al'ultimo sangue?" chiese Conan pronto ad accettare scommesse sull'esito dello scontro.
"L'autorizzazione al duello è negata anche oggi" replicò il Preside pacatamente. "Dovete salvarla dai Centauri e riportarla al castello".
"E' quasi una missione impossibile, per Pietra, salvare quella donnaccia" miagolò Eileen mettendosi le zampette sul volto. "Anzi, per tutti noi!".
"E' come chiedere a Potter di invitarmi alla sua festa di compleanno" sibilò Piton guardando fuori dalla finestra.
"Già, dopo tutto quello che Dolores ha fatto a Harry e agli altri studenti, è più al sicuro tra gli zoccoli dei centauri che fra gli artigli di Pietra" aggiunse Daisy sconcertata. "Ha inviato perfino i Dissenatori contro il ragazzo".
"Andate avanti voi. Provate a trattate con Magorian e Cassandro" disse Silente ignorando le proteste. "Io vi raggiungerò non appena Hagrid sarà tornato al castello sano e salvo".
"Mai una gioia, miao!" protestò Pietra. "E poi aprire una trattativa con i Centauri all'ora di pranzo è...è...".
"Andate" ripeté Silente con un sorriso. "Per favore".

I membri dell'Ordine di Gattaca fecero un inchino e scomparvero con un 'puff collettivo', lasciando dietro di sé una nuvoletta violafucsia.

"Riportare la professoressa Umbridge indietro significa permettergli di lavorare di nuovo per il Ministero della Magia" affermò Severus Piton fissando il Preside negli occhi. "Un gesto di buona volontà, Albus?"
"Una mano tesa, Severus" disse Silente pensando al nuovo candidato alla carica di Ministro. "Non so come andrà a finire con Rufus Scrimgeour, ma da qualche parte dobbiamo pur cominciare".

Ad un tratto, dove prima si trovavano gli stregatti, si materializzò una scatola-regalo infiocchettata, che prendeva uno spazio pari a circa un quarto della stanza.
Dalla sua sommità spuntò il muso allungato di un di coccodrillo, con in bocca i resti di un guinzaglio masticato. Per alcuni secondi il rettile rimase fermo a osservare Minerva, gli occhi inespressivi simili a quelli di Lord Voldemort.
Poi, attirato dal buon profumo del brodo di pollo avanzato, si diresse goffamente in direzione del tavolo.

"SILENTEEEEEEEEEEE!....SEVERUSSSSSSSSSS!!!...C'E' UN'ORRENDA BESTIACCIA NELLA MIA STANZA" gridò la McGranitt terrorizzata.
"Veramente Pietra non c'è più" osservò Piton voltandosi. "E' andato a...". 
"AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHH!!!..." lo interruppe Minerva disperata.

"Ah si...la Pet Therapy, Albus" mormorò Piton bloccando l'animale con un incantesimo. "Il professor Stregatto non ha ancora chiaro il concetto di 'animale domestico Babbano' ".

"PORTATELO VIAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!" urlò Minerva prima di svenire affondando nel suo guanciale.

"Personalmente preferisco le Fenici perché quando cantano fanno 'versi melodici' meravigliosi" rispose Silente accennando un breve sbadiglio. "Come fa il verso del coccodrillo, Severus?".
"Mi cogli impreparato, Albus" replicò il Maestro di Pozioni riponendo magicamente il rettile 'schiantato' dentro l'enorme scatola. "Ricordami di domandarlo alla Signorina Granger; è lei che sa sempre tutto".

                                  

Nel frattempo, giunti nella Foresta Proibita, Pietra, Conan, Eileen e Daisy si presentarono senza troppi convenevoli ai Centauri.

"Camminate sulle nostre terre, senza permesso e con la solita delicatezza di un fulmine" osservò Magorian scalpitando. "Ma sappiamo perché siete qui".
"Volete liberare l'umana!" aggiunse Cassandro infuriato.
"Pietra vorrebbe ucciderla in duello" mormorò Eileen. "Ma Silente...".
"Sarà giudicata secondo le nostre leggi" gridò Magorian.
"Avete mai visto il film Babbano...'Mezzogiorno di fuoco'? Bé, neanche io...ma tra mezz'ora esatta la mia pancia inizierà a brontolare e, a quel punto, non vi salverà nemmeno un'alleanza con il Signore Oscuro" miagolò Pietra interrompendolo con scarso garbo diplomatico.
"E' una minaccia?" chiese Magorian.
"No. E' un suggerimento per iniziare una trattativa diplomatica pacifica con degli Stregatti affamati, nonché creature incomprese, come voi" intervenne Conan ricordandosi le parole di Silente. "Ehm, avete della buona selvaggina da sgranocchiare, tanto per cominciare?".

Cassandro fece cenno a due Centauri di portare del cibo ai felini e questi obbedirono con una certa riluttanza.

"Cosa propone Silente in cambio della donna?" domandò Magorian incuriosito.
"Lotteremo anche per il riconoscimento dei vostri diritti" miagolò Eileen battendosi la zampetta sul petto. "La linea di pensiero discriminatoria di Dolores Umbridge non deve prevalere!".
"Vogliamo garanzie!" gridò Cassandro, lo sguardo feroce. "Anzi...una preziosa cauzione!".
"Vi daremo l'equivalente del peso della Umbridge in salsicce!" esclamò Daisy. "Sapete cosa significano per noi stregatti".

Udite quelle parole Pietra ebbe un mancamento, poi un capogiro, e infine si appoggiò a un albero.

"Ne voglio almeno il triplo del suo peso!" esclamò Cassandro mettendo i felini con le spalle al muro. "Soltanto così capiremo se siete più sinceri degli umani".
"D'accordo, il triplo del peso" confermò Eileen senza avere il coraggio di guardare Pietra e Conan. "Nella speranza che, in questi giorni, la professoressa Umbridge sia un po' dimagrita...".
"Non ci giurerei! Anzi, è ingrassata" disse Magorian. "I nostri prigionieri sono nutriti molto bene fino alla loro esecuzione capitale, non siamo creature incivili".

                                  

Proprio mentre il direttore di Violafucsia si stava accasciando piagnucolante ai piedi dell'albero, confortato da Conan, Albus Silente si materializzò in mezzo a loro.

"Buona giornata Magorian...Cassandro...Vedo che siete a buon punto con le trattative" disse l'anziano mago accennando un inchino. "State preparando un picnic nella radura?".
"Silente...la nostra pazienza ha dei limiti" rispose Magorian, lo sguardo torvo.
"Ma non la vostra intelligenza" disse il Preside di Hogwarts con fare incoraggiante. "Sapete sempre qual'é la cosa giusta da farsi alla fine".

"Miaooohhh...non potreste accontentarvi del doppio del peso netto della Umbridge in salsicce, senza cioè considerare i vestiti?" miagolò la vocina di Pietra, disteso in un letto di foglie. "Solo le sue mutande peseranno mezzo chilo!".
"No, no, Pietra!" replicò Cassandro risoluto. "Lo scambio dovrà comportare grossi sacrifici da entrambe le parti".
"E vedere la Umbridge nuda sulla bilancia non vi sembra un grosso sacrificio?" domandò lo Stregatto in affanno. "Roba da farmi passare l'appetito per una settimana". 
"La proposta è immodificabile, prendere o lasciare!" intervenne Magorian con un tono di voce deciso.
"Allora, abbiamo un accordo!" esclamò Albus allegramente, stringendo la mano ai due Centauri. "Non ve ne pentirete: avrete le migliori salsicce di Hogwarts".

Il povero Pietra svenne, seguito da Conan, che si accasciò accanto a lui.
Subito Eileen e Daisy raccolsero le ultime forze rimaste e zampettarono a soccorrerli.

"E' vero che stanotte hai combattuto contro Tu-sai-chi?" chiese Magorian. "Le voci nella foresta corrono più di noi...".
"Si, poi sono arrivati Gli Auror..." disse Silente socchiudendo gli occhi.
"Anche gli Stregatti hanno combattuto contro di lui?" chiese Cassandro stupito.
"Si, certamente" confermò l'anziano mago.
"E sono ancora vivi" commentò il Centauro indicando Pietra e Conan boccheggiare ai piedi del vicino albero. "Pronti a salvare un'umana che odiano".
"Come Harry Potter, sono riusciti a sopravvivere a più di uno scontro contro il Signore Oscuro. Come voi, sanno qual'é la cosa giusta da fare" rispose Albus orgogliosamente. "E sono sicuro che sopravviveranno anche al nostro patto".
"Creature fiere e incomprese gli Stregatti, quasi come noi" fece notare Magorian, lo sguardo assorto verso il cielo. "Pietra, poi, è incomprensibile a volte, e praticamente imprevedibile".
"Vero...sono alcuni dei suoi talenti" commentò Silente annuendo. "Ma a differenza vostra, l'essere incompresi dalla maggior parte dei Maghi e delle Streghe non ha impedito loro di prendere una posizione contro Lord Voldemort".
"Riprenditi pure la donna, Silente" tagliò corto Magorian rabbrividendo. "Ma non pronunciare più quel...".
"Ah, quasi mi dimenticavo...vi porgo i saluti da parte di Rubeus Hagrid!" lo interruppe Silente camminando al suo fianco. "E' tornato a Hogwarts e non vede l'ora di scusarsi con voi".
"Il suo fratellastro continua a sradicare alberi e a fare altri danni" disse Cassandro con un tono di voce esasperato. "La nostra tribù sta correndo gravi rischi".
"Oh, siamo in tanti ad essere incompresi, amici miei. Io per primo" rispose Silente sospirando. "Su Grop ho riposto le mie migliore aspettative. E' solo una questione di tempo: le cose cambieranno".

                                        

La domenica seguente, tenuto conto degli assistiti e dei visitatori umani e felini, l'infermeria era alquanto affollata, quasi al completo.
Harry, Ginny, Luna e Neville si trovavano ai piedi dei letti di Ron e Hermione in via di guarigione, mentre di fronte a loro, ancora un po' stordita, riposava la professoressa Umbridge.
La Granger lesse a voce alta l'articolo sul 'ragazzo sopravvissuto' della Gazzetta del Profeta, sui fatti accaduti la notte del venerdì scorso, dal titolo 'IL RITORNO DI COLUI-CHE-NON-DEVE-ESSERE-NOMINATO.
Il Ministro della Magia aveva ammesso la ricomparsa del terribile Mago Oscuro, Albus Silente era stato reintegrato nella posizione di Preside di Hogwarts e di membro della Confederazione Internazionale dei Maghi e di Stregone Capo del Wizengamot e, ovviamente, anche Harry era stato 'riabilitato' agli occhi dell'opinione pubblica.

Invece, nel reparto segreto felino, Eileen e Daisy erano andate a visitare Pietra e Conan, portando loro una maxi-scatola di Cioccorane e buone notizie.

"Non siate così depressi" miagolò Daisy allegramente. "Magorian ha rinunciato alle salsicce pattuite!".
"I Centauri desideravano solo metterci alla prova, hihihihi!" ridacchiò Eileen osservando i due Stregatti leggere con grande attenzione la Gazzetta del Miagolio Profetico.

"ALLA PROVA UN CORNO, MIAO!" ruggì Conan infuriato. "CI HANNO QUASI FATTO VENIRE UN INFARTO!!!".

"Ehm, ehm...cosa miagola di bello il giornale?" domandò Daisy cercando di cambiare argomento. "Ci propongono per una medaglia?".
"Su...non fatevi pregare!" miagolò Eileen lanciando un guanciale addosso agli stregatti. "Condividete l'articolo con noi".

"...Venerdì notte, presso il Ministero della Magia, una breve miagolata di Noli Me Tangere, il Presidente della Confederazione Internazionale delle Colonie Feline ha confermato che Colui-che-non deve-essere-miagolato e il Fantasma di Gellert Grindelwald sono tornati, più zampettanti di prima" recitò Pietra a voce alta, il musetto imbronciato.

"Il fantasma di Grindelwald!" esclamò Daisy perplessa. "Noli ha dimenticato di prendere una pasticca?".
"Una sola, miao?" domandò Eileen ironicamente.

"...Da alcuni Miagolii di corridoio risulta che i Mangiamorte abbiano dirottato il Nottetempo per sequestrare Harry Potter e alcuni dei suoi amici alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per poi accedere alla Stanza delle Profezie".

"Ma non è vero!" esclamò Eileen indignata. "E' una mistificazione miagolante della realtà!".
"Allora...forse Noli era ubriaco" commentò Daisy disorientata.

"....Successivamente, gli umani hanno cercato rifugio nella Stanza della Morte. Là, proprio quando il signor Potter stava per essere gettato di peso da Lucius Malfoy oltre il Velo Nero dell'Arco di Pietra, un gruppo di lavoratori stregatti di turno, a tempo miagolamente indeterminato nei giorni di dispari, sono intervenuti facendo notare ad entrambi i contendenti la violazione del Regolamento magico Sindacale e l'interruzione di un pubblico servizio miagolante. Ovviamente, Lucius Malfoy e i suoi Mangiamorte hanno manifestato il loro disappunto" continuò Conan sostituendosi a un Pietra ammutolito nella lettura.

"Non è andata così" gridò Daisy. "Sono quasi tutte menzogne!".
"Da quando in qua gli Avadakedavra si chiamando 'disappunto'!" sbottò Eileen allargando le zampette.

"...In seguito, i nostri infaticabili Addetti alle 'Pulizie Notturne', hanno costretto il Signore Oscuro e Potter a riprendere l'ascensore per visitatori e risalire nell'Atrium, in quanto i pavimenti dell'Ufficio Misteri erano stati appena ripuliti e ancora bagnati" proseguì Conan, allibito.

"Siamo alla follia felina!" esclamò Daisy preparandosi a citare William Shakespeare. "E' tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti.
"Siamo ben oltre la follia lunare, miao!" aggiunse Eileen strappando di zampa il giornale a Conan. "Mi chiedo dove vuole andare a parare il nostro Presidente".

"...Infatti, pare che alla base del miagoloso provvedimento, non vi fosse una missione di salvataggio degli studenti preordinata da Caramell, ma l'ingiusto commento del mago oscuro sullo stato dei pavimenti che, a suo dire, erano 'sudici e impelati'. seguitò a recitare Eileen furente. "Tale dichiarazione ha scatenato l'ira dei nostri onesti e capaci lavoratori felini, che hanno proclamato lo Sciopero Generale nei giorni pari".

"Ma se sono lavoratori a tempo indeterminato nei giorni dispari, non lavoreranno mai nei giorni pari" osservò Daisy al  limite della sopportazione. "Che razza di sciopero è?".

"...Contro gli infortuni sul lavoro dovuti alla magia oscura il 'ri-ri-candidato' Presidente Noli Me Tangere ha ri-richiesto, al Ministero della Magia, la ri-riforma della normativa sulla sicurezza relativa all'Arco di Pietra, più dialogo con i Sindacati Felini, il ri-riconoscimento dell'indennità 'ambienti insalubri dovuti al passaggio del Signore Oscuro e dei suoi Mangiamorte', e infine, un aumento di dieci galeoni del costo delle ore di lavoro notturne, in quanto 'orario discriminatorio anti-pigrata' " concluse Eileen tutto d'un fiato.

"Adesso ho capito, miao!" esclamò Daisy colta da un'illuminazione improvvisa. "E' cominciata la Campagna Elettorale Presidenziale".
"Per tutti i seggi di Merlino!...E' vero, miao, si voterà il trentuno di luglio!" miagolò Eileen strabuzzando gli occhi. "Posso immaginarmi il nuovo programma politico: più Croccantopi per tutti e meno tasse sulle salsicce!".
"Esatto, siamo vittime delle nuove elezioni di Noli" mormorò Pietra abbacchiato.
"Addio medaglie, sigh-miao!" miagolò Conan ingoiando contemporaneamente sette Cioccorane prima di scaraventare le figurine contenute negli incarti sul comodino, senza neanche degnarle di uno sguardo.

A quel punto, con votazione unanime, la Gazzetta del Miagolio Profetico finì per essere cestinata.

"A proposito...quali personaggi ha trovato Conan nelle sue figurine?" chiese Eileen desiderosa di entrare in possesso di quelle mancanti alla sua collezione.
"Ha 'pescato' sette Noli Me Tangere, miao" mormorò Daisy osservandole con stupore. "Se non è questa una pubblicità elettorale aggressiva, miagolatemi voi cos'è!".

Dopo la visita ai suoi amici, Harry decise di andare a scambiare due parole con Hagrid.
Il castello sembrava molto silenzioso, per essere domenica. A quanto pareva erano tutti sul prato a godersi la fine degli esami e la prospettiva degli ultimi giorni di scuola liberi da ripassi e compiti.
Purtroppo, prima di uscire dalla scuola, dovette sostenere uno spiacevole incontro ravvicinato con Malfoy, Tiger e Goyle.
Per fortuna, il tempestivo intervento del professor Piton e il successivo arrivo della professoressa McGranitt, da poco dimessa dal San Mungo, contribuirono a impedire che la situazione degenerasse in un duello.
D'altra parte non era facile, per Harry, accettare la morte di Sirius, come non era semplice, per Draco, sopportare il fatto che suo padre fosse finito ad Azkaban.

Invitato a uscire fuori dal castello dalla sua direttrice, Harry si diresse alla capanna di Hagrid che, fino a pochi giorni prima, aveva trovato rifugio in una caverna sulle montagne.
Aveva pensato che il buon Rubeus lo potesse aiutare a risollevarsi, ad attraversare quel momento difficile.
Eppure, le migliori parole di conforto del suo amico barbuto non gli servirono a molto, e la sofferenza e la rabbia iniziarono a riprendere lentamente il sopravvento.

"Adesso lo sanno tutti che dicevi la verità, Harry" osservò inaspettatamente Hagrid a voce bassa. "Le cose andranno meglio, no?".

Harry scrollò le spalle.

"Senti..." Hagrid si curvò sul tavolo verso di lui. "Conoscevo Sirius da più tempo di te...è morto in battaglia...è così che voleva andarsene...".
"Non voleva affatto andarsene!" ribatté il ragazzo rabbioso.
"No, credo di no" disse piano. "Ma Harry...lui non era uno di quelli che stanno a casa e lasciano combattere gli altri. Non poteva mica perdonarsi se no veniva ad aiutar...".

Harry si alzò di scatto.

"Devo andare a trovare Ron e Hermione in infermeria" disse meccanicamente.
"Oh" Hagrid era turbato. "Oh...va bene, allora, Harry...stai bene e passa a trovarmi se hai un momen...".
"Si...d'accordo" lo interruppe il grifondoro.

Harry andò rapido alla porta e la aprì, e prima che Hagrid avesse finito di salutarlo, era di nuovo fuori.
poco dopo, si mise a sedere sulle rive del lago, oppresso com'era dal dolore, e fece ritorno al castello solo al tramonto.

                                    

Tre giorni prima della fine della scuola, Ron e Hermione lasciarono l'infermeria del tutto ristabiliti.
Hermione continuava a voler parlare di Sirius, ma Ron la zittiva ogni volta che lei ne pronunciava il nome.
Quanto a Harry, non era ancora sicuro di voler affrontare l'argomento: i suoi desideri variavano con il suo umore.
Ma di una cosa almeno era sicuro: per quanto avvilito fosse, di lì a pochi giorni, una volta tornato al numero quattro di Privet Drive, avrebbe sentito da morire la mancanza di Hogwarts.

Anche Pietra e Conan salutarono Madama Chips per dedicarsi, insieme a Piton, ad attività più confacenti alla stagione estiva, come una rilassante pesca sportiva sulle rive del Lago Nero.
A pochi passi da loro, Eileen e Daisy avevano appena finito di apparecchiare per il rituale pic-nic, quando la canna si piegò di colpo verso il basso, iniziando a subire forti e continui strattoni.

"Eccolo, miao!" esclamò Pietra leccandosi i baffetti. "Prepara il retino, Conan,,,sei pronto?".
"Sono nato miagolamente pronto" rispose Scintillo portandosi in posizione. "Con calma!...Fallo stancare un po', e poi portalo sotto riva".
"Ma non eravate contro la pesca?" domandò Piton seduto su una sdraia dietro di loro. "Ricordo ancora quando volevate mangiare il pesciolino rosso del professor Lumacorno, e poi vi siete accorti che era una magia di Lily"
"Siamo contro la pesca faticosa" sogghignò lo Stregatto recuperando qualche metro di filo. "Unica eccezione alla pigrata la pesca di beneficenza, ghghgh!".
"Allora...cosa ha abboccato all'amo?" domandò il Maestro di Pozioni osservando il suo vasetto pieno di Vermicoli.
"Abbiamo stregato delle scatolette piene di carne di pesce, affinché si comportino come pesci" preciso Pietra indicando una pubblicità di un supermercato di Londra. "Sai, sono molto combattive, Sev".
"Come?" domandò Severus Piton colto di sorpresa.
"Per essere più precisi, abbiamo stregato delle confezioni di tonno all'olio di oliva, di acciughe, di filetti di salmone affumicato, e altro" spiegò Conan zampettando intorno al suo amico. "Resta solo un problema...".
"Posso essere d'aiuto?" domandò Severus alzando gli occhi al cielo.
"Bé, il fatto è che non sappiamo di quali scatolette si tratti" miagolò Pietra affaticato. "Se avesse abboccato una 'confezione famiglia', quella più grossa e pesante, potrebbe rompere il filo, ghghgh!...In ogni caso, i tuoi Vermicoli sono un'esca fantastica".
"Si può pescare con il verme che ha mangiato un re, e mangiare il pesce che ha mangiato quel verme" mormorò Severus ispirandosi a Shakespeare.

All'improvviso, una confezione di dieci scatolette di tonno, da centosessanta grammi l'una, guizzò fuori dall'acqua e ricadde verticalmente sulla testolina dello Stregatto.
I miagolii di dolore di Pietra coprirono le urla di Dolores Umbridge, che stava abbandonando il castello con Pix alle calcagna: il violento Poltergeist aveva il bastone della McGranitt in una mano e una calza piena di gesso nell'altra.

"Ho saputo che avete parlato con il fantasma di Grifondoro a proposito di Potter" disse Piton porgendo del Dittamo al suo amico felino. "Se il ragazzo dovesse chiedergli di Black...".
"Gli ho chiesto soltanto di dirgli la verità, di non illuderlo" miagolò Pietra massaggiandosi il bernoccolo. "Perché Sirius non tornerà".

L'ultimo picnic dell'anno scolastico li stava attendendo, e non era consigliabile far freddare il pasticcio di trippa e tonno preparato con tanto Amore da Eileen e Daisy.
A meno che non si desiderasse fare la fine di Sir Nicholas de Mimsy-Porpington.

                                 

Il giorno dopo l'Espresso partì da Hogsmeade in perfetto orario, pieno di studenti felici di godersi le vacanze estive.
Durante il viaggio Draco, Tiger e Goyle, avevano pianificato un agguato a Harry, da eseguirsi nella parte di corridoio che conduceva dal bagno verso lo scompartimento di quest'ultimo.
Per fortuna, grazie al pronto intervento di alcuni membri dell'ES, la trappola era miseramente fallita: i serpeverde furono colpiti da una gamma così vasta di fatture e incantesimi da assomigliare a dei lumaconi strizzati nella divisa di Hogwarts.

Giunti, infine, alla Stazione di King's Cross, quando il controllore segnalò a Harry, Ron, Hermione e Ginny che potevano attraversare senza rischi la barriera magica fra la piattaforma nove e la piattaforma dieci, i tre grifondoro trovarono una sorpresa dall'altro lato: un gruppo di persone che non si sarebbe mai aspettato di vedere.
Ad attenderli c'erano Malocchio Moody, Ninfadora Tonks, i signori Weasley, Fred e George, e l'immancabile Remus Lupin, praticamente mezzo Ordine della Fenice.
La signora Weasley e i gemelli, i cui affari andavano a gonfie vele, furono i primi salutarli calorosamente.
Pareva che, a King's Cross, si fosse formato un comitato di benvenuto a Harry Potter, ma in realtà, l'obiettivo del gruppo era ben diverso: scambiare due parole con i Dursley.

"Ciao, Harry" lo salutò Lupin, quando la signor Weasley lo lasciò andare per dedicarsi a Hermione. 
"Ciao. Non mi aspettavo...che cosa ci fate, tutti qui?" chiese Harry.
"Bé" rispose Lupin con un sorrisetto, "volevamo fare quattro chiacchiere con i tuoi zii prima che ti riportassero a casa".
"Non so se è una buona idea" disse subito Harry.
"Oh, io credo di si" ringhiò Moody, che si era avvicinato zoppicando. "Sono quelli, Potter?".

Accennò col pollice alle proprie spalle.
Harry tese il collo a sinistra per vedere le persone indicate da Malocchio, e scorse proprio i tre Dursley...con l'aria inorridita alla vista del suo comitato di accoglienza.

Una decina di metri dietro i Dursley, però, camminavano quattro persone, due uomini e due donne: erano tutti vestiti in modo elegante, ma avevano uno sguardo a dir poco truce e minaccioso.

Di primo acchito, a Lupin dettero l'impressione di essere guardie del corpo al soldo di Vernon, ma potevano ricordare anche dei gangsters usciti fuori da un film degli anni trenta.
Uno di loro portava perfino un cappello bianco 'Borsalino' in stile 'Al Capone', l'altro era vestito come 'Kingpin', un cattivo che lottava contro i supereroi disegnati dalla 'Marvel',  bastone compreso.
Invece, le due donne dall'aria scocciata erano avvolte in abiti in raso di seta, le cui stoffe erano state disegnate da Salvador Dalì.

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Tuttavia l'occhio magico di Moody andò oltre le apparenze, e mise a fuoco una cravatta malamente annodata, sopra la quale era stampato l'inconfondibile stemma dell'Ordine di Gattaca.
Il messaggio di Albus Silente era chiaro: la scorta estiva di Harry Potter aveva anche l'ordine di proteggere i suoi zii.
Ovviamente, l'ultima cosa che Alastor Moody voleva era provocare una battaglia in pieno giorno in una stazione di Londra contro quattro stregatti in missione, che si stavano 'nascondendo in bella vista'.

Pertanto, l'ex Auror preferì aderire alla linea morbida suggerita il giorno prima da Remus Lupin, quella del dialogo a oltranza con i Dursley, senza l'uso della magia.

"Buon pomeriggio" disse allegramente il signor Weasley a zio Vernon, fermandosi davanti a lui. "Forse si ricorderà di me...mi chiamo Arthur Weasley. Volevamo fare quattro chiacchiere con voi a proposito di Harry".
"Si" ringhiò Moody. "Su come lo trattate quando sta a casa vostra, per la precisione".
"Non mi risulta che sia affar loro quello che succede in casa mia..." rispose Vernon indignato.
"Con quello che non ti risulta, Dursley, si potrebbe riempire un'enciclopedia" ringhiò di rimando Moody.
"Non è questo il punto" intervenne Tonks, i cui capelli rosa parevano turbare zia Petunia più di tutto il resto, tanto che chiuse gli occhi per non guardarla. "Il punto è: se veniamo a saper che trattate male Harry...".

A pochi metri dal gruppo, un colpo improvviso del 'bastone di Kingpin' sul pavimento mandò in pezzi una piastrella e interruppe il pensiero di Tonks, facendo aumentare il passo ad alcuni babbani impauriti di passaggio.

"...E non illudetevi, lo verremo a sapere..." aggiunse Lupin in tono affabile.
"Si" disse il signor Weasley. "Se non gli lasciate usare il feletono...".
"Telefono" lo corresse Hermione.
"...Si, se ci arrivasse voce che Potter viene maltrattato in un qualunque modo, dovrete risponderne a noi" concluse Moody, la sua bombetta incurvata pericolosamente in avanti.

Alastor fece appena in tempo a finire la frase che alcuni pezzi della piastrella frantumata volarono a formare sul pavimento una specie di linea di confine tra lui e i Dursley.

"Mi sta minacciando, signore?" chiese Vernon a voce così alta da far voltare i passanti.
"Proprio così" rispose Malocchio soddisfatto che lo zio di Harry avesse afferrato il nocciolo della questione tanto alla svelta.
"Le sembro il tipo d'uomo che si fa intimidire?" latrò Vernon.
"Bé" Moody spinse indietro la bombetta per mostrare il sinistro roteante occhio magico.
Inorridito, zio Vernon fece un balzo indietro e urtò dolorosamente contro il carrello. "Si, direi proprio di si, Dursley" concluse l'ex Auror.

D'un tratto un piccolo pezzo di piastrella si alzò dal pavimento e colpì la punta del naso di Moody che, facendo finta di ignorare l'accaduto, voltò le spalle e squadrò Harry da capo a piedi.

"Allora, Potter...se hai bisogno di noi, facci un fischio. Se non riceviamo tue notizie per tre giorni di fila, manderemo qualcuno a controllare...".

Zia Petunia soffocò un gemito. Era chiaro che stava pensando a quello che avrebbero detto i vicini se avessero visto tipi del genere risalire il vialetto.

"Arrivederci, allora, Potter" grugnì Moody, stringendogli brevemente la spalla con una mano nodosa.
"Abbi cura di te, Harry" disse piano Lupin. "Dacci notizie".
"Harry, ti faremo venire via di lì appena possibile" sussurrò la signora Weasley, abbracciandolo di nuovo.
"A presto, Harry" disse Ron, teso, stringendogli la mano.
"A prestissimo" disse con intensità Hermione. "Promesso".

Harry annuì, sorrise, e levò la mano in segno di saluto, si voltò e uscì dalla stazione, verso la via illuminata dal sole, con zio Vernon, zia Petunia, e Dudley che arrancavano nella sua scia.

Non appena Harry uscì dalla stazione di King's Cross, i felini travestiti si avvicinarono al 'comitato di benvenuto a Harry'.
Per un attimo, la bombetta di Moody si scontrò con il cappello bianco da Gangster di Pietra.

"La seconda guerra magica sta per cominciare, Alastor" disse Pietra aggiustandosi la cravatta. "Se ne vuoi aggiungere una terza con me...".
"Adoro duellare con gli stregatti" disse Moody sogghignando.
"Adoriamo duellare con gli Auror e gli ex Auror, specialmente quando c'è un buon motivo" rispose Eileen di rimando. "In questo caso, siamo anche autorizzati da Silente, doppia soddisfazione".
"Scommetto che Petunia Evans ha promesso di insegnarvi a cucinare i pasticci, a preparare le polpette di carne e il pollo al curry!" ruggì l'Ex Auror sprezzante.
"No" replicò Conan roteando il bastone modello 'Kingpin'. "Soltanto il ragù alla bolognese. Qualcosa in contrario?".
"Allora...Harry è nelle vostre mani nel primo periodo estivo?" domandò Lupin sorridendo.
"Si, nelle nostre zampe miagolerei, e anche i Dursley" disse Daisy aggiustandosi il suo foulard di seta. "A nessuno di loro deve accadere niente. E' un ordine di Albus Silente".

A quel punto Moody si calmò limitandosi a ronzare intorno ai signori Weasley, mentre Lupin sussurrò a Fred e George, disorientati, di non intromettersi.

"Un'ultima cosa, Moody!" esclamò lo Stregatto dall'aria frustrata. "Se vengo a sapere che stressi ancora Oscar, il povero Kneazle del tuo giardino, lanciando incantesimi contro il bidone della spazzatura...".
"E' una minaccia?" chiese Moody furibondo. "Ti sembro il tipo che...".
"Basta così!!! Pietra!...Alastor!" li interruppe Arthur interponendosi fra i due, mentre Molly aveva appoggiato il polpastrello del dito indice sulla bocca di Moody. "Abbiamo capito".
"Altre cortesi richieste?" disse Moody con un tono di voce ironico.
"Si" soffiò Pietra, gli occhi venati. "Lascia che usi il telefano...ogni tre giorni...".
"Telefono" lo corresse Hermione, facendo d'stinto un passo indietro.
"Dimenticavo, c'è la Signorina SottuttoIo" mormorò lo Stregatto lanciando un'occhiataccia alla Granger. "Grazie per l'aiuto".

 Poi Pietra si voltò rabbuiato e si allontanò insieme con gli altri stregatti verso l'uscita della stazione.

"Devi comprenderlo, Alastor" disse Molly Weasley con tono di voce carico di compassione. "Il professor Pietra Stregatto è di cattivo umore, sta attraversando un momento difficile".
"Che cosa è necessario comprendere esattamente?" domandò Moody perplesso. "Quando uno stregatto fa brillare di verde il suo collare significa che è pronto a uccidere!".
"Silente ha rifiutato la sua settemilasettecentosettantasettesima richiesta di duellare contro Dolores Umbridge" lo interruppe Arthur appoggiando una mano sulla spalla del suo amico.
"Per la barba di Merlino!" sbottò l'ex Auror stupito. "Quanta perseveranza".
"Ecco perché i Gufi Postali erano in sciopero" mormorò Lupin, che si era visto rifiutare un messaggio per Tonks all'Ufficio Postale di Hogsmeade. "Non ne potevano più!".
"Già...è stato un brutto colpo, per lui. Sperava almeno di 'schiantarla' per il compleanno di Harry Potter, come regalo al ragazzo, e invece..." spiegò Molly annuendo. "Avete notato che Pietra miagola appena? Avete udito un miao, uno solo?...E' frustrato e depresso, poverino...".
"Oh...oh...oh...quand'è così..." mormorò Moody commosso. "Bé, darei un occhio della testa per aiutarlo a far fuori la Umbridge. Quello magico, s'intende! ".

 
































































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