LIBRO quattro, capitoli 24, 25: Ottobre Miagolante Rosso (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen).


                  




Liberamente ispirata a Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitoli 24, 25: Lo scoop di Rita Skeeter e L'uovo e l'Occhio.





Il ventisei dicembre tutti si svegliarono tardi. Ron e Hermione avevano raggiunto un tacito accordo: non parlare della loro lite.



Invece Harry cominciava a sentirsi un po' nervoso perché il ventiquattro febbraio, il giorno della seconda prova, sembrava molto più vicino visto da questo versante del Natale, e lui non aveva ancora fatto niente per decifrare l'indovinello dentro l'uovo d'oro.
Tuttavia, non aveva dimenticato il suggerimento di Cedric, ma i sentimenti men che amichevoli che nutriva nei suoi confronti, al momento, comportavano che preferiva non accettare il suo aiuto se poteva farne a meno.

Anche Kitty era leggermente inquieta, ma per un altro motivo: era stata convocata d'urgenza nell'ufficio del suo direttore.
Ovviamente, per Pietra Stregatto, ciò significava riunirsi pigramente subito dopo il pranzo.

"Miao Signorina Tiffany, come procedono le sue ricerche di...ehm...'Umanologia'?" domandò Pietra, gli occhi a fessura come Piton, i baffetti sporchi di torta di trippa al cioccolato. "Immagino che sia stato utile, da un punto di vista 'socio-miagologico', far partecipare Dennis Canon al Ballo della Deliranza".
"In tutta miagolante sincerità...è stata un'esperienza scientifica...ehm...molto istruttiva, signore" miagolò Kitty sulla difensiva, facendo del suo meglio per stamparsi un sorrisetto ebete sul musetto. "Ho preso molti appunti sugli effetti degli alcolici sugli umani".
"Ah, bravissima!...Ma i tuoi genitori mi erano apparsi assai preoccupati, ieri sera" replicò lo Stregatto con un tono di voce serio. "Ti hanno vista sgattaiolare per le scale con uno studente umano completamente ubriaco, che desiderava fare l'altalena con le tue treccine...e ti chiamava 'Amore mio, Amore miao' ".

Ascoltate le ultime parole, la gattina soriana rimase per un momento in silenzio a riflettere, osservando alla sua destra il dipinto di Sir Toppy Topcat, un cavaliere medievale stregatto desideroso di convincerla a passare dalla parte dei 'Templa-miagola-ri'.

"Le assicuro che non sapevo che la Tequila avesse un effetto così devastante sul corpo umano" mormorò Kitty dispiaciuta. "Noi felini magici abbiamo un altissimo grado di tolleranza alcolica; non avrei mai pensato che Dennis non riuscisse a reggere tre bicchieri...".
"Tre, miao?...Il signor Canon è un bambino di undici anni e non deve assolutamente bere alcolici, sciocca!" la interruppe Pietra alzandosi pigramente e sporgendosi verso di lei. "Avrebbe dovuto informarsi sul metabolismo dei cuccioli umani prima della festa".
"Sono miagolosamente addolorata...le prometto che studierò tanti libri di scienze mediche e miagolo-pediatriche, professore!" esclamò la signorina Tiffany Hope mostrando grande volontà e buona fede. "La prossima volta sarò più preparata".
"Se dovesse accadere di nuovo, ti sarà revocato il permesso di frequentare Dennis Canon, è miagolamente chiaro?" soffiò lo Stregatto digrignando i denti. "E' severamente vietato somministrare o vendere alcolici ai minorenni...umani e non umani!!!...E per la cronaca...anche tu sei una minorenne".
"Chiarissimo, signor direttore" sussurrò la studentessa agghiacciata. "Agli ordini, miao!".

Al pensiero di non rivedere più Dennis, Kitty rabbrividì, e si sentì mancare il fiato.

"Zampettando ad altro argomento...qualcuno ha trovato due studenti di Serpeverde sospesi in aria per le caviglie" miagolò il direttore felino in tono soave. "Sono state riscontrate evidenti tracce di un incantesimo chiamato 'Levicorpus'!...Ne sai qualcosa?".
"Ahhhh, sissi!...Tiger e Goyle sta...stavano pre-prendendo in giro De...Dennis" si difese la campionessa balbettando. "Volevano farlo ba-ballare nel lago con la Piovra gigante! Allora...ho pensato di difenderlo e...".
"...E hai sbagliato: avresti dovuto chiamare un insegnante!...L'esercizio miagolamente arbitrario delle proprie ragioni non è ammesso" continuò Pietra alitando a pochi centimetri dal musetto della gattina soriana. "Se usi ancora, in modo irresponsabile, gli incantesimi appresi dal Manuale di Pozioni Avanzate del professor Severus Piton, ti prometto che sarai la prima campionessa Quattrogatti, nella storia di Hogwarts, ad essere espulsa dalla scuola prima della fine del torneo!...Mi hai miagolamente compreso?".
"Si signore...professore...direttore!" mormorò Kitty arrossendo violentemente. "No-non si ripeterà mai più".

"Figuriamoci, bau!" ringhiò un Gramo a un cane a tre teste in un ritratto alla sinistra della studentessa. "Meriterebbe di essere rinchiusa con il mio pronipote a Little Hangleton, grrrrr!".
"Bau, bau, bau...solo un felino stordito mono-testa potrebbe credere a certe promesse...". replicò il cane a tre teste sogghignando come una iena ridens.
Ogni studente di Violafucsia sapeva che quel quadro abbaiante, appeso storto alla parete, era il frutto di una vecchia scommessa persa dallo Stregatto con la professoressa McGranitt.
In breve, alcuni anni prima, Pietra si era vantato con la vegliarda di conoscere tutte le trame e i nomi dei personaggi dei films della Disney, ma ebbe una 'cagnesca amnesia' su 'La carica dei cento e uno': non si ricordò qual'era il nome del cucciolo dalmata più pigro e affamato...ovvero il piccolo 'Rolly'.

"Per punizione, dovrai aiutare il Professor Hagrid a sfamare gli Schiopodi per una settimana...e adesso, miao, torna a covare il tuo uovo d'oro!" esclamò Pietra sopportando a malapena i commenti canini.
"Ehm...per le uova...neanche un suggerimento piccolo, piccolo?" domandò la gattina abbozzando un sorrisetto malizioso pieno di speranza.
"Prova ad assodarli nella Tequila avanzata che ti ho sequestrato, è in cucina. Poi, affogali nella maionese" miagolò l'insegnante leccando il cioccolato sui suoi baffetti. "In alternativa, non li disdegnerei neanche affrittellati...con tre pizzichi di topormaggio, stagionato trenta mesi".
"Ma sono uova 'oro!" eccepì Kitty delusa.
"Una campionessa di Hogwarts non deve farsi irretire da irrilevanti complessità!...Sulle uova d'oro ci rifletterai meglio dopo aver mangiato quelle vere, fatte dai galli nostrani di Hogsmeade" esclamò lo Stregatto risoluto. "Su...zampetta via e datti una mossa!".
"Galline, direttore" obiettò Kitty disorientata. "Le galline fanno le..."
"E io cosa ho miagolato?...Galline, naturalmente!" brontolò Pietra arrossendo leggermente.
"Giusto, signor direttore" si limitò a miagolare 'Hope'. "Altri suggerimenti, miao?".
"Con i bambini umani, bisogna andarci sempre con le zampe di piombo" miagolò lo Stregatto prima di congedarla, "se lo ricordi".

                                     

Dopo che Kitty ebbe lasciato l'ufficio, Silvestro Fieramicio e Lidia Tiffany uscirono fuori da una piccola stanza adiacente, situata alle spalle del direttore.

"In fondo, una punizione se la meritava" miagolò il padre infuriato. "In qualità di Guaritore, non posso tollerare ciò che è accaduto a Dennis Canon".
"Si, si...anch'io mi sento più sollevata" aggiunse mamma Lidia sospirando profondamente. "Gli farà bene stare qualche giorno con Hagrid, in compagnia di qualche tazza di tè".
"Miao...ricordo che quando ero studente, entrai al 'Lousy Table', un grazioso pub di Londra. Gli avventori credettero che fossi un bambino briccone, che si era mascherato da stregatto in occasione del Carnevale di Notthing Hill" miagolò Pietra sogghignando. "Così il Titolare del locale decise di divertirsi a farmi ubriacare, offrendomi alcolici gratis per l'intero periodo carnevalesco".
"Oh, per la barba miagolante di Merlino, che razza di delinquente!" esclamò Fieramicio indignato. "Ma tu resti lo stregatto più dispettoso che io conosca...".
"Grazie!" miagolò Pietra impettito.
"Certe fortune capitano sempre a lui, miao" borbottò Lidia pensando al suo conto aperto al bar della Gazzetta del Profeta. "E quindi...non ti sei risparmiato, è corretto?".
"Bé...scolate le ultime bottiglie del locale..." miagolò lo Stregatto grattandosi la punta nel naso, "fui costretto a trasferirmi nel magazzino adiacente...".
"Che significa 'costretto', miao?" domandò Fieramicio incuriosito.
"Oh si...il Titolare aveva scommesso forti somme con i clienti sul fatto che, prima o poi, sarebbe riuscito a farmi ubriacare" spiegò Pietra strizzando un occhietto. "Non potevo tirarmi più indietro, ghghgh!".
"E come è finita, miao?" domandò il Guaritore mentre guardava di sottecchi il direttore di Violafucsia.
"Ehm...andai sulle rive del Tamigi...la pipì è proprio come la pazienza, prima o poi ti scappa" rispose Pietra allargando le zampette.
"D'accordo...ma il Lousy Table?" domandò Lidia incuriosita.
"Ahi-miao, è fallito!...Invece, il Titolare venne ricoverato in un reparto psichiatrico dopo aver dichiarato alla polizia che un bambino miagolante stava galleggiando in aria sopra il suo bancone, attaccato al rubinetto dell'ultimo fusto di birra" miagolò lo Stregatto con un'espressione contrita. "Miagolato fra noi...vi confesso che ho sempre preferito il Succo di Zucca...leggermente corretto".

                                     

E così, giunse il primo giorno del nuovo trimestre con una lezione di Cura delle Creature Magiche, accompagnata da una sgradevole sorpresa: Hagrid era 'indisposto', ed era stato sostituito dalla professoressa Caporal.
Tuttavia, la vera causa dell'assenza di Hagrid, era la vergogna che provava per le notizie apparse in un articolo di Rita Skeeter riguardanti le proprie origini familiari, ma non solo: un fiume d'inchiostro magico era stato riversato sulle pagine della Gazzetta del Profeta per descrivere la sua natura di 'pericoloso MezzoGigante', l'allevamento vietato di Schiopodi Sparacoda, e le accuse ad Albus Silente per averlo assunto come insegnante.
Vano fu il tentativo di Harry, Ron e Hermione di andarlo a trovare alla capanna quella sera stessa, dal momento che lui non aveva alcuna intenzione riceverli.

"Perché ci evita?" disse Hermione incamminandosi di nuovo verso la scuola. "Non crederà che c'importi che è un MezzoGigante?".

Ma evidentemente a Hagrid importava, e per tutta la settimana non si fece vivo.
Non comparve al tavolo degli insegnanti alle ore dei pasti, non lo videro svolgere i suoi compiti di guardiacaccia nel parco, e la professoressa Caporal continuò a insegnare Cura delle Creature Magiche.
In quei giorni, l'unica studentessa che Hagrid frequentò assiduamente fu la signorina Tiffany, proprio a causa della punizione impartita da Pietra.

"Come sta professor Hagrid?" chiese Kitty piena di entusiasmo mentre riempiva un grosso secchio di fegato di rana. "Anche oggi sono qui per aiutarla!...E' stato molto bravo a scoprire che agli Schiopodi piace il peperoncino".
"Aiutarmi...ah si, grazie" rispose Rubeus con gli occhi abbassati. "Vuoi pensare tu a darci il pasto?".
"Con miagoloso piacere" rispose Kitty uscendo dalla capanna con il secchio stracolmo di cibo. "E più tardi, le preparerò un buon tè!".

Arrivata al recinto che delimitava il fossato delle ibride creature, Kitty iniziò a spargere il cibo con cura, attirando sotto di sé gli Schiopodi rimasti.
All'improvviso, però, la staccionata di legno cedette di colpo, e la studentessa felina cadde urlando proprio sopra di loro, provocandone l'immediata reazione.

Purtroppo, quando Rubeus corse fuori dalla Capanna a sincerarsi dell'accaduto, Tiffany era già stata colpita dai velenosissimi pungiglioni degli Schiopodi.
Vista la situazione, Hagrid si precipitò subito a soccorrerla, lanciandole una corda per farla risalire.
Da una spalla sanguinante di Kitty stava ancora penzolando uno dei pungiglioni sparati, ma nonostante ciò, la gattina non sembrava averne risentito troppo.

"Grazie, Professor Hagrid...che spavento!" miagolò la studentessa estraendosi da sola il pungiglione, quasi fosse un'innocua spina di una rosa. "Sono veramente imperdonabile, miao".
"Ti accompagno in infermeria!" esclamò Hagrid prendendola in collo. "Dobbiamo far presto!!!".
"Presto per cosa?" chiese Tiffany Hope sorridendo. "Sto benissimo".
"Sicura?" chiese l'insegnante stupito rimettendola delicatamente a terra. "Ci dovresti essere morta...hai i segni di almeno cinque punture".
"A volte, essere diversi è un vantaggio" replicò la campionessa di Hogwarts mentre le sue ferite si stavano rimarginando ad una velocità impressionante. "Come lei, professore...che può vantarsi di essere un MezzoGigante: la sua pelle è più resistente di quella umana agli incantesimi".
"Oh...un vantaggio..." mormorò Hagrid colto di sorpresa.
"Quale altro insegnante avrebbe potuto domare gli Schiopodi Sparacoda, nel cui veleno risiede il principio attivo per curare il colesterolo felino?" domandò Kitty ridacchiando. "Quale mago o strega avrebbe accettato di mettere in gioco la propria vita per curare la malattia del nostro Presidente Noli Me Tangere, miao?".
"Ma Rita Skeeter ci ha scritto che..." rispose il docente guardandosi le mani robuste.
"Oh, miao, è l'ora del tè!...Si dimentichi di lei" lo interruppe la campionessa prendendolo per mano. "Oggi mi sono permessa di portare delle uova bollite nella...ehm, lasciamo perdere, è una ricetta segreta. Spero che siano di suo gusto".

Così Rubeus e Kitty tornarono alla capanna, mentre la punta della coda di Kitty sparacchiava stranamente in qua e là qualche piccola scintilla.

Le osservazioni della studentessa di Volafucsia furono di grande giovamento per il morale di Hagrid, ma solo dopo un lungo colloquio con Silente, il MezzoGigante parve riacquistare coraggio e il lume della ragione.
D'altra parte, l'argomento principale del Preside per convincerlo a tornare ad insegnare era inoppugnabile: nessuno avrebbe mai dovuto cercare di ottenere il 'consenso universale' per sé stesso e per le proprie azioni.
Alle parole dell'anziano mago si sarebbero presto aggiunte le rassicurazioni di Harry, Ron e Hermione, che si erano presentati di nuovo alla capanna.

"Mi rifiuto di accettare le tue dimissioni, Hagrid, e mi aspetto che tu torni a lavorare lunedì" gli aveva detto Albus lasciando Rubeus in compagnia dei suoi piccoli amici. "Ci vediamo a colazione alle otto e mezzo in Sala Grande. Niente scuse. Buon pomeriggio a tutti".

Sul finire del pomeriggio, la conversazione scivolò sui progressi fatti con l'uovo d'oro, e quindi, su come stava andando la ricerca per decifrare l'indovinello.
Messo di fronte all'unica domanda alla quale avrebbe preferito non rispondere, Harry mentì: "Benissimo...Davvero benissimo".
La faccia triste di Hagrid s'illuminò di un sorriso umido, poi rispose: "Così si fa!...Fagliela vedere a tutti, Harry. Stendili".
Quella sera l'incomprensibile uovo pesò più che mai sulla coscienza di Harry.
Ma al momento di andare a dormire, aveva preso una decisione: era giunto il momento di mettere da parte l'orgoglio, e vedere se il suggerimento di Cedric valeva qualcosa.

                                      

Il giovane grifondoro non aveva idea di quanto dovesse durare il bagno per scoprire il segreto dell'uovo d'oro, perciò, decise di farlo di notte, quando avrebbe potuto prendersi tutto il tempo che voleva.
Pur riluttante all'idea di accettare ulteriori favori da Cedric, scelse di immergersi nella vasca del bagno dei Prefetti: erano pochissime le persone ammesse là dentro, quindi era molto meno probabile che qualcuno lo disturbasse.
Con l'ausilio del Mantello Invisibile, Harry pianificò di agire il giovedì notte e di portare con sé sia l'uovo d'oro, sia la Mappa del Malandrino.

Nel pomeriggio del medesimo giovedì, terminate le lezioni, Kitty decise di partecipare a un lungo 'tour' del Lago Nero, insieme a Misha Stregattoff e Felix Gateaux.
Grazie ai peli di stregatto, le cappottine invisibili dei felini riuscivano a sfuggire perfino al potente occhio magico di Alastor Moody, e questa, era una qualità che neanche il Mantello Invisibile di Harry Potter possedeva.
Si misero accucciati su un grosso tronco d'albero abbattuto vicino l'acqua, sul tratto di riva più lontano dal castello; erano intenti a contemplare lo splendido paesaggio invernale di quella vallata.
Dei tre campioni solo Kitty aveva portato con sé l'uovo d'oro; lo annusava di tanto in tanto, come se la percezione di un odore particolare potesse aiutarla a interpretare l'indovinello.

"Profuma di alghe di lago...e di Maride..." miagolò la gattina soriana sniffando insistentemente la punta dell'uovo. "Non è curioso, miao?".
"Qui tutto ha un...parfun de lac" commentò Gateaux sdraiandosi sul tronco accanto a Misha.
"Anche la mia crema per il musetto alle alghe rosse, mia cara" aggiunse Misha sporgendosi verso il musetto di Felix.

In quell'istante, a pochi metri dalla riva, la Piovra Gigante del Lago Nero fece capolino dall'acqua e mostrò interesse verso i felini, bagnandoli con uno spruzzo d'acqua gelata.

"Non abbiate paura!...Quella splendida creatura ha salvato Dennis Canon prima dello Smistamento" miagolò la campionessa di Hogwarts rassicurando i suoi amici. "Non è cattiva!".
"Se lo miagoli tu..." commentò Felix infreddolito.
"Mi piacerebbe miagolarle i miei ringraziamenti" spiegò Kitty iniziando a parlare in una lingua diversa.
"Lo hai appena fatto..." disse la Piovra nello stesso linguaggio che solo Kitty poteva comprendere. "Prego, non c'è di che!".
"Mi capisci?" domandò la gattina soriana mentre gli altri due felini stavano assistendo esterrefatti a uno scambio di misteriosi 'versi', non troppo diversi da quelli emessi da un delfino'. "Puoi vederci?".
"Si, certo...le vostre cappottine e i mantelli invisibili non sono mai stati un ostacolo per noi" replicò la Piovra salutandoli con un tentacolo. "E dal momento che sei 'piovrofona'...".
"Come è possibile, miao?" domandò la studentessa alzandosi in piedi davanti ai suoi amici basiti. "Non ho mai imparato il vostro linguaggio".
"Nella storia di Hogwarts, solo un mago felino leggendario è riuscito a comprendere il linguaggio delle piovre: si tratta di doni di natura magica" precisò la creatura acquatica. "Accadde moltissimi secoli fa; sto parlando di un Fondatore della vostra scuola, il Mago Stregatto Violafucsia. Pare che, per qualche strano scherzo del destino, ti sia stato trasmesso il medesimo potere".

"Dev'essere stato il sangue di quel dispettoso Libro Magico" pensò Kitty ricordandosi di ciò che era avvenuto in biblioteca. "Mi ha permesso di assorbire anche questa capacità".

"Bé...potresti darci una mano con l'uovo d'oro?" chiese Tiffany Hope aprendolo e richiudendolo in continuazione. "Hai sentito che rumore straziante?...Nessuno di noi riesce a capire l'indovinello".
"Posso darvi...un tentacolo, anzi tre!" rispose la Piovra afferrando fulmineamente la gattina e gli stregatti, per poi gettarli in acqua senza troppi complimenti, insieme all'uovo d'oro stridulante.

Sebbene un bagnetto gelido in pieno inverno non era esattamente ciò che avevano in mente, i campioni Quattrogatti uscirono poco dopo, con le zampette tremanti alzate in segno di vittoria.
Grazie all'inaspettato aiuto della Piovra Gigante, l'indovinello era stato finalmente svelato:

"Zampetta miagolamente a cercarci dove noi cantiamo,
ché sulla terra cantar non possiamo,
e mentre cerchi e saltelli sappi di già,
abbiam preso ciò che ti mancherà,
hai tempo un'ora per poter cercare ciò che rubammo.
Non esitare, ché tempo un ora malasorte miagolante avrà:
ciò che fu preso mai ritornerà".

                                     

Quella notte, nel bagno dei Prefetti, anche Potter riuscì a scoprire un messaggio dello stesso tenore, soprattutto grazie ai buoni suggerimenti di Mirtilla Malcontenta.
Ma mentre tornava al suo dormitorio, consultando la Mappa del Malandrino, il grifondoro notò che qualcuno si stava aggirando nell'ufficio di Piton, una persona che sapeva essere malata, che non avrebbe dovuto esserci...era Bartemius Crouch.
Spinto dalla curiosità si diresse dalla parte opposta, per andare a vedere che cosa stava combinando il signor Crouch a quell'ora.
A sua insaputa, il Mantello Invisibile era stato marcato con essenza di erba gatta, in modo tale da consentire all'Agente Mrs Purr di seguire più facilmente i suoi spostamenti.
Anche Eileen e Daisy avevano rinunciato alla pigrata per spiare la sua passeggiata notturna, e quando lo videro cambiare direzione, intuirono che la 'calamita attira-guai' chiamata Potter stava per entrare in azione.

"E adesso dove va?" brontolò Eileen sbadigliando. "Non poteva tornarsene semplicemente a dormire e lasciarci andare a cuccia?".
"E' peggio di Pietra e Conan messi insieme!" rispose Daisy sbuffando. "Quasi peggio...".

Intanto Harry scese le scale più piano che poteva, anche se i volti in alcuni ritratti si girarono incuriositi allo scricchiolio di un'asse, al fruscio del suo pigiama.
Sgattaiolò lungo il corridoio, prendendo una scorciatoia che lo avrebbe portato due piani più in basso.
E poi, a metà della scala, senza pensare ad altro che al bizzarro comportamento del signor Crouch, Harry sprofondò dritto nello scalino infido che Neville dimenticava sempre di saltare.
Annaspò e l'uovo d'oro, ancora umido per il bagno, gli scivolò da sotto il braccio.
Si lanciò in avanti per cercare di prenderlo al volo, ma era troppo tardi; l'uovo cadde giù per la lunga scala con un boato di grancassa a ogni gradino.
Il Mantello dell'Invisibilità scivolò via...Harry lo afferrò, e la Mappa del Malandrino gli sfuggì di mano e cadde giù per sei gradini, dove, sprofondato com'era nello scalino fino al ginocchio, non poteva arrivare a prenderla.

"Lo sapevo, miao!" bofonchiò Eileen fermandosi alcuni gradini sopra di lui. "E' la legge di miagolante Murphy: se ci sono più modi per fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo!".
"Ovvero, se qualcosa può andare storto..." aggiunse Daisy alle spalle della sua amica, "con Harry Potter lo farà!".

L'uovo d'oro rotolò al di là dell'arazzo ai piedi della scala, si aprì di scatto e cominciò a ululare.
Rimettendosi addosso il mantello, Harry si rialzò, le orecchie tese, gli occhi sbarrati dalla paura...e quasi immediatamente...

"PIX!".

Era l'inconfondibile urlo di guerra di Gazza il custode, seguito dalla fedele Mrs Purr. "Cos'è questo fracasso? Vuoi svegliare tutto il castello? Ti prenderò, Pix, ti prenderò, sai...e questo cos'è?".

"Miao, c'è profumo di erba gatta!" pensò fra sé e sé Mrs Purr cominciando ad annusare l'aria in direzione della gradinata. "Povero Argus...Potter a ore dodici...Fine della tranquillità notturna, sigh-miao!".

Gazza raccolse l'uovo d'oro e lo chiuse, accusando il Poltergeist di aver rubato l'oggetto a uno dei campioni.
E mentre il custode stava dialogando con la sua micetta sulle ottime possibilità di cacciare Pix dal castello, allo studente non rimase altro che restare immobile, con il cuore che gli martellava forte e la gamba ancora bloccata dal gradino-trabocchetto.

"Gazza? Che cosa succede?"

Argus si fermò qualche gradino più in basso di Harry e si voltò.
Ai piedi delle scale c'era l'unica persona in grado di peggiorare la situazione: Piton.
Indossava una lunga camicia da notte grigia e sembrava cadaverico.
"E' Pix, professore!" sussurrò Gazza malevolo. "Ha gettato quest'uovo giù per le scale".
"Non ci giurerei, vecchio mio" miagolò sottovoce Mrs Purr mentre distraeva il custode per esigere coccole. "Ma Potter non dev'essere scoperto!".

Poi la rivelazione di Piton: poco prima dell'incontro con Gazza, qualcuno si era introdotto nel suo ufficio e aveva trafugato alcuni ingredienti da un armadio.
Solo un mago avrebbe potuto rompere l'incantesimo con cui era stata sigillata la porta e, di sicuro, non poteva farlo un Poltergeist.

"Credi che il furto sia collegato alle seconde prove dei tornei?" mormorò Daisy non troppo sorpresa. "Sev ha delle scorte di Algabranchia...".
"Difficile a miagolarsi...ma dall'espressione sul volto di Sev, ho come l'impressione che non abbiano rubato solo quella" rispose Eileen insospettita. "Spero solo che Kitty che non ne abbia combinata un'altra delle sue".

                                    

All'improvviso, un rumore di passi in avvicinamento annunciò l'arrivo inaspettato del Professor Alastor Moody.
"Adesso siamo quasi al completo, miao" pensò Mrs Purr puntando il suo nasetto in direzione di
Harry. "Dov'è Pix quando serve?".

"Cos'è un pigiama party? ringhiò Malocchio su per le scale.
"Io e il professor Piton abbiamo sentito dei rumori, professore" disse subito Gazza. "Pix il Poltergeist che buttava roba in giro come al solito...e poi il professor Piton ha scoperto che qualcuno è penetrato nel suo uff...".
"Zitto!" sibilò Piton a Gazza.

Moody fece un passo verso i piedi delle scale. Harry vide il suo occhio magico soffermarsi su Piton, e poi, senz'ombra di dubbio, su di lui.
Ma per quanto lo strumento magico di Alastor fosse utile contro i mantelli magici, nulla poteva contro le cappottine utilizzate dall'Ordine di Gattaca, che rimanevano perfettamente invisibili al suo sguardo.

Il cuore di Harry ebbe un tuffo, era essere stato scoperto.
Eppure Malocchio aveva dimostrato di essersi già schierato una volta dalla sua parte, e forse, non lo avrebbe tradito consegnandolo nelle mani Piton.

Nel frattempo, l'ex Auror dette inizio a un'oziosa discussione riguardo cosa potesse essere nascosto nell'ufficio del Maestro di Pozioni, pur essendo consapevole di averlo perquisito personalmente nei giorni precedenti.
Era come se volesse indurre Piton ad allontanarsi da quel luogo.
La sfiducia di Alastor manifestata nei confronti del collega, un ex Mangiamorte, fu talmente pretestuosa e offensiva da insinuare forti dubbi nei pensieri delle stregatte.

"L'Alastor Moody che conosco non si sarebbe mai permesso di mettere in discussione la scelta di Silente di concedere una seconda possibilità a Piton" obiettò Eileen preoccupata. "Del resto, nessun Auror può definirsi un Santo".
"Se è per questo, il nostro Preside ha perso il conto delle possibilità concesse a Pietra e a Conan" osservò Daisy ironicamente. "Resta da capire se Malocchio sta cercando una scappatoia per salvare Harry, oppure se ci sta nascondendo qualcosa sulle sue attività notturne".

"Non ti fidi di lui?" aggiunse Eileen allarmata.
"Se Moody non si fida di Severus Piton, perché noi dovremmo fidarci di quell'ex Auror?" chiese Daisy stizzita.
"La tua miagolata non fa una piega" replicò Eileen annuendo. "Ma cerchiamo di non farci influenzare dai nostri sentimenti di amicizia per Sev".

Ad un tratto Moody scoppiò a ridere e esclamò: "Torna a dormire, Piton".
"Tu non hai l'autorità per mandarmi da nessuna parte!" sibilò Piton, cessando di toccarsi la parte del braccio dove era tatuato il marchio nero. "Ho diritto quanto te di aggirarmi in questa scuola di notte!".
"Allora aggirati lontano da qui" disse Alastor con voce carica di minaccia. "Spero tanto di incontrarti in un corridoio buio una volta o l'altra...a proposito, ti è caduto qualcosa...".

Con una fitta di panico, Harry vide Moody indicare la Mappa del Malandrino, che si trovava ancora sulle scale, sei gradini sotto di lui.

"La frittata all'uovo d'oro è fatta!" borbottò Mrs Purr notando la famosa pergamena.

Mentre Gazza e Piton si voltarono a guardare, Harry gettò alle ortiche ogni precauzione: alzò le braccia sotto il mantello e le agitò furiosamente rivolto a Moody per attirare la sua attenzione.
Poi disse muovendo solo le labbra: "E' mia! Mia!".

"Miao, adesso si aggiungono le minacce a Sev!" miagolò Eileen indispettita. "Per fortuna che stasera non c'è Pietra in giro, altrimenti sarebbe finita in un duello!".
"Ti rimiagolo che non è l'Alastor che conosciamo" ribadì la Stregatta seccamente. "C'è qualcosa di strano in lui...forse è malato".
"Comincio a credere che tu abbia ragione, Daisy" affermò Scintille senza ombra di dubbi. "Per quello che ha detto a Sev... lo rinchiuderei in un baule stregato...e butterei via la chiave!".

Intanto Piton si era proteso per prendere la mappa, con una terribile espressione di improvvisa consapevolezza...

"Accio pergamena!" disse Moody tranquillamente impossessandosene. "Colpa mia!...E' mia...deve essermi caduta prima...".
Ma gli occhi neri di Piton dardeggiarono dall'uovo tra le braccia di Gazza alla mappa in mano a Moody, e Harry capì che stava facendo due più due come solo lui sapeva...
"Potter" disse piano Piton.
"Cosa?" disse Moody quietamente, ripiegando la mappa e intascandola.
"Potter!" ringhiò Piton, poi voltò la testa e fissò esattamente il punto in cui si trovava, come se all'improvviso riuscisse a vederlo. "Quell'uovo è l'uovo di Potter! Quel foglio di pergamena appartiene a Potter. L'ho visto prima, lo riconosco! Potter è qui! Potter col suo Mantello dell'Invisibilità!".

Piton tese le mani come un cieco, e prese a salire le scale.
Ma all'improvviso delle voci sussurranti ai suoi orecchi, che parevano provenire dal nulla, lo bloccarono proprio davanti a Harry.
Severus Piton aveva capito di essere nel raggio di azione di una variante stregatta dell'Incantesimo 'muffliato', estremamente circoscritto.

"Miao Sev, la situazione è sotto controllo" miagolò Daisy volteggiando invisibile come una piuma alla sua destra. "Ci pensiamo noi a Harry!".
"Non indugiare oltre...puoi dire che andrai a dormire" aggiunse Eileen galleggiando sull'altro lato. "Per favore, non esporti troppo, altrimenti Moody finirà per accusarti di avercela con il ragazzo".

Infatti, a seguito di un'animata discussione con l'ex Auror circa i suoi reali sentimenti nei confronti di Potter, Piton si convinse a far la cosa migliore e disse bruscamente: "Credo che tornerò a letto".
"E' l'idea migliore che ti sia venuta in tutta la notte" ribattè Moody prima di farsi consegnare l'uovo d'oro da Gazza.

                                   

Una porta sbatté. Harry era rimasto a fissare il solitario insegnante che stava salendo verso di lui.
"C'è mancato poco, Potter" borbottò Moody.
"Si...io...ehm...grazie" disse Harry debolmente.
"Che cos'è questa?" chiese Moody estraendo la Mappa del Malandrino dalla tasca e dispiegandola.
"Una mappa di Hogwarts" disse Harry, sperando che Moody lo tirasse fuori presto dalla scala; la gamba gli faceva proprio male.
"Per la barba di Merlino!" sussurrò l'insegnante, fissando la mappa, l'occhio magico che roteava impazzito. "Questa...questa si che è una mappa, Potter!".
Poi, distratto dalla pergamena incantata, l'uomo liberò il ragazzo dal gradino solo successivamente, su richiesta di quest'ultimo, come se si fosse già dimenticato di lui.

"Alla buon ora, miao!" commentò Eileen in fondo alla scala.
"Se almeno la mappa ci avesse regalato qualche elemento interessante, non avremmo perso ore di pigrata inutilmente" brontolò Daisy sbadigliando.
Eppure, per le stregatte, le sorprese notturne non erano finite.

Moody continuava a osservare la mappa.
"Potter..." disse lentamente, "non è che per caso tu abbia visto chi è entrato nell'ufficio di Piton, vero? Su questa mappa, voglio dire?".
"Ehm...si che l'ho visto..." ammise Harry. "Era il signor Crouch".

All'improvviso Moody parve preoccupato.

"Miao, hai sentito?" mormorò Eileen fregandosi le zampette."Era Bartemius!".
"Come è possibile?" miagolò Daisy incuriosita. "Non è a Hogwarts!".
"Finalmente...ecco l'elemento interessante che cercavamo" replicò Eileen sogghignando. "Ci deve pur essere una spiegazione miagologica!".
"Fra gli indizi che potevano scaturire dalla Mappa del Malandrino, questo è il più misterioso di tutti" concluse Daisy stiracchiandosi. "Non hai visto la faccia di Alastor?...Da come ha reagito, pareva quasi che Harry stesse parlando di lui".

Seguì un breve scambio di battute sul possibile attuale ruolo segreto del Signor Crouch nella caccia ai maghi oscuri.
Nello stesso tempo, Malocchio stava cominciando a considerare la mappa come uno dei tesori più preziosi che avesse mai visto.
Poi, fra tutti i quesiti possibili che Moody avrebbe potuto formulare sulla pergamena magica, egli espresse l'unica domanda che colse Harry impreparato: "Me la puoi prestare?".
"Oh!" disse Harry. Era molto affezionato alla sua mappa, ma d'altra parte era molto sollevato che Moody non gli chiedesse dove l'aveva presa, e senza dubbio gli doveva un favore. "Si, certo".
"Bravo ragazzo" ringhiò Moody. "Posso farne buon uso...potrebbe essere esattamente ciò di cui avevo bisogno...su, a letto, Potter, andiamo...".

"Buon uso?... Buon uso un corno, miao!" sbottò Eileen appena i due si furono allontanati. "Malocchio gli ha appena fregato la mappa!".
"Credo che dobbiamo aggiungere il nome di un'altra persona alla lista dei sospettati" borbottò Daisy inviperita. "Senza miagolarlo a Silente, per ora".
"Ottima idea, miao! Una sana iniziativa felina..." miagolò Eileen rassegnata a perdere altre ore di pigrata. "Come quella del Caterpillar, il martello pneumatico stregato con cui Pietra ha minacciato gli Snasi durante i balli, che per poco non ha fatto crollare la facciata della Torre Ovest".
"Non pretendo di raggiungere 'vette' così elevate" sussurrò Daisy sogghignando. "Anzi, miao, ritengo che ci stiamo facendo influenzare troppo dai suoi cattivi esempi, cara Eileen".
"Decisamente, amica mia" replicò Scintille di rimando. "D'altra parte, sai come la penso...le brave stregatte vanno in Paradiso, mentre quelle cattive...".
"...Vanno a graffiare a Pietra e Conan, ovunque si trovino!" la interruppe la Stregatta lanciandole uno sguardo d'intesa. "Ma soltanto nei giorni pari e in quelli dispari, per non esagerare".

                                   

Sempre quella notte, nella Sala Comune di Violafucsia, Kitty si stava riscaldando solitaria di fronte al camino, in attesa di cedere alla pigrata.
Era intenta a riflettere sul modo miglior per resistere sott'acqua il tempo necessario a superare la prova imminente.

"Potrei usare l'Incantesimo Testabolla. Certo...se avessi studiato per diventare un Animagus" pensò la studentessa felina con gli occhi lacrimanti dal sonno, "avrei anche potuto trasformarmi in un...".
"...In un pesce gatto, scscscscsc!" esclamò il Libro Stregatto degli Stregatti materializzandosi all'improvviso sopra la mensola del camino.
"Brutto libraccio cattivo" miagolò sottovoce la campionessa impaurita. "Oh...non ti azzardare a graffiarmi un'altra volta...".
"Non ce n'è bisogno, miao" rispose il Fondatore sogghignando. "La Spada Vivente che è in te ha già assorbito il potere di un Animagus, solo che finora non te ne sei resa conto".
"Come fai a esserne così certo?" domandò Kitty incuriosita.
"Perché ero un Animagus pesce gatto" replicò lo Stregatto Violafucsia toccandosi i baffetti spuntati dalla copertina. "Era l'unico modo per trascorrere del tempo sott'acqua insieme alla mie amiche...Le Piovre Giganti del Lago Nero. Sai...molti secoli fa, ce n'erano molte di più, ma i Babbani...".

Kitty intuì che le Piovre dovevano essere state vittime di un vero e proprio sterminio, e ne restò profondamente dispiaciuta: i Babbani avevano paura di tutto ciò che era diverso da loro e, a volte, anche i maghi e le streghe.

"Il tuo sangue mi ha trasmesso un'infezione magica che mi ha fatto star male una notte intera!" riprese la felina indispettita. "Per la prima volta in vita mia, ho creduto di morire...".
"Non è corretto chiamarla 'infezione', miao" osservò il Fondatore irritato. "Ma rende bene l'idea, scscscsc!".
"Per fortuna che dal morso del Vipero Peruviano e dalle punture degli Schiopodi Sparacoda mi sono ripresa in pochi secondi, altrimenti mi avrebbero..." proseguì la gattina soriana.
"Bé...il tempo occorrente dipende dalla 'potenza dei poteri' che viene trasmessa e assorbita" precisò il Mago felino pazientemente. "Non vorrai paragonare il mio potenziale magico a un branco di Schiopodi o di draghi!...Perché nel caso che non lo avessi capito io...".
"Tu...avresti a che fare con il Fondatore della Casa segreta di Violafucsia?" domandò la studentessa strabuzzando gli occhi.
"Io sono ciò che resta del Mago Stregatto Violafucsia" miagolò il Libro Stregatto degli Stregatti sbattendo la copertina di colpo.
"Questo spiega molte cose, perfino l'aiuto ricevuto dalla Piovra Gigante" concluse Kitty proteggendosi dalla nuvoletta di polvere che si era alzata da sopra il camino.
"Ne spiega solo alcune" miagolò Violafucsia saltellando in collo alla studentessa. "Altre dovrai scoprirle lungo la via che ti sei tracciata".
"Allora, potrei trasformarmi in un pesce gatto per affrontare la seconda prova" concluse la piccola felina fregandosi felicemente le zampette.
"Si, miao, ma non lo farai!...Ti sei forse scordata che, a differenza del Torneo Tremaghi, la prima e la seconda prova del Torneo Quattrogatti sono giudicate per il miglior comportamento dei campioni nell'ambito di un lavoro di squadra?" borbottò il Libro Magico zampettante.
"Per le pinne del pesce gatto di Merlino!" esclamò la studentessa infuriata. "E' vero...Misha e Felix non sono Animagus acquatici".
"Inoltre...dovrete raggiungere la Sacra Grotta del Cimitero degli Stregatti, dove si trova il mio Mausoleo e la tomba della nostra amata Strega Alice" continuò il Fondatore felino soave. "E poi, Merlino non aveva pesci gatti, ignorante!!!".

Udito il rimprovero Tiffany Hope arrossì violentemente, ma non si lasciò intimidire: sapeva che doveva trovare, ad ogni costo, una soluzione ideale per affrontare la seconda prova.

"Ehm, in effetti...il Presidente Noli ci ha miagolato che dobbiamo raggiungere il punto più oscuro dell'abisso del Lago Nero, oltre il Villaggio dei Maridi, situato ad una profondità doppia rispetto alla prova che attende Harry Potter e i suoi compagni" aggiunse la gattina ignorando il rimprovero. "Sgattaioleremo a riprenderci ciò che ci hanno rubato e che ci mancherà...".
"Esatto, il vostro viaggio sarà più lungo di quello degli studenti umani, ma avrete comunque a disposizione un'ora!".
"Soltanto un'ora?" chiese kitty infuriata. "La Commissione del Torneo Quattrogatti è forse impazzita?".
"Miao...io so solo che un Animagus pesce gatto non ce la farebbe mai a tornare indietro in tempo. Sempre che non muoia prima, mangiato da un predatore oppure schiacciato dalla terribile pressione delle profondità abissali" precisò il Fondatore grattandosi la costola. "Lo so...la vita felina è ingiusta".
"Allora...cosa suggerisci, nobile Fondatore?" chiese Kitty con tono di voce impertinente. "Un potente Incantesimo di Appello per rubare un batiscafo alla Marina Babbana di Sua Maestà?".

A quel punto, lo Stregatto Violafucsia si mise ridacchiare dispettosamente, poi mosso a compassione miagolò: "Nei prossimi giorni...entrerai nella stanza accanto all'ufficio del tuo direttore, senza farti notare".
"Ma è un ripostiglio pieno di pozioni antipulci magiche!" obiettò la campionessa sbuffando. "Io sono sempre stata una gatta pulita e ordinata e non ho bisogno di...".
"Una volta dentro, miao, chiuderai la porta e pronuncerai la parola d'ordine magica...'Ottobre Miagolante Rosso' " la interruppe il Fondatore ignorando le proteste. "Si rivelerà davanti ai tuoi occhi una scala a chiocciola segreta, dalla quale accederai a una enorme caverna sotterranea, proprio sotto la superficie del Lago Nero".

Kitty fissò a lungo il Libro Magico indecisa sul da farsi, ma alla fine comprese che non aveva niente da perdere a seguire le sue indicazioni.

" 'Ottobre Miagoloso Rosso', eh?" miagolò la campionessa distrattamente.
"MIAGOLANTE NON MIAGOLOSO!" gridò il Fondatore corrucciato.
"Va bene, va bene...scusami..." miagolò la studentessa incuriosita. "Ma perché ci stai aiutando?".
"Perché anche Alastor Moody sta giocando sporco con Potter e Diggory" sbottò il Libro Stregatto degli Stregatti indignato. "E' dall'inizio del Torneo Tremaghi che l'amico di Albus elargisce informazioni preziose ai campioni umani per favorirli...oppure per mascherare favori a Potter. Comincio miagolamente a pensare che la sua generosità nasconda qualcosa...".
"D'accordo...ho sempre avuto un debole per la speleologia" commentò Kitty facendo spallucce. "E cosa ci troverò di tanto utile nella caverna, a parte l'umidità?".
"Un bravissimo istruttore che ti insegnerà i primi rudimenti della navigazione magica sottomarina" miagolò Violafucsia in procinto di sparire. "E naturalmente...il sottomarino Gnautilus, scscscscsc!".



















   

















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