LIBRO quattro, capitoli 17,18,19: La Spada Vivente (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen).




Liberamente ispirata a Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitoli 17, 18, 19: I quattro campioni, La pesa delle bacchette, L'Ungaro Spinato.








Dopo che Albus Silente ebbe pronunciato il nome di Harry Potter, un brusio come quello di api infuriate s'impadronì della Sala Grande.


La tensione che i presenti stavano accumulando non era neanche lontanamente paragonabile a quella che si era venuta a creare nel pomeriggio, nella Casa di Violafucsia, quando l'annuncio della partecipazione al Torneo Quattrogatti di una gatta soriana comune, Kitty Hope, aveva fatto sobbalzare a tavola il Presidente Noli Me Tangere.
La confusione e lo smarrimento aumentarono nel momento in cui gli studenti videro sparire i quattro campioni nella piccola stanza dietro il tavolo degli insegnanti, seguiti a distanza di pochi minuti dal Preside, dalla McGranitt, da Piton e dagli alti funzionari del Ministero della Magia.
Sotto il tavolino, invece, l'Ordine di Gattaca era rimasto sbalordito e a bocca aperta, anche se quest'ultimo atteggiamento, per Pietra Stregatto e Conan Scintillo, poteva considerarsi una configurazione mandibolare abbastanza ordinaria.

La prima a trovare la forza di miagolare qualcosa di costruttivo fu Daisy Stregatta, che con un filo di voce sussurrò: "Non posso credere che Harry sia stato capace di superare la linea dell'età imposta da Silente al Calice di Fuoco".
"Giusto, miao!...Chiunque abbia inserito il suo nome, non ha fatto certo un piacere al ragazzo" aggiunse Eileen con un tono di voce sospettoso. "In questi Tornei si rischiano i baffi, la coda, e tutto il resto".
"Allora...la conclusione è semplice: qualcuno sta tentando di uccidere Potter obbligandolo a gareggiare"  aggiunse Conan allargando le zampette. "Ma come avrà fatto a raggirare il Calice?"
"E' possibile che il colpevole abbia eseguito un incantesimo 'Confundus' di potenza eccezionale" fece notare Daisy con una certa apprensione. "L'oggetto magico potrebbe aver creduto, erroneamente, che fossero quattro le scuole in gara".
"Miao, questa teoria spiegherebbe perché Gazza non è stato scelto: non sono ammessi gli studenti-lavoratori fuori corso al Torneo, ghghgh!" miagolò Pietra con un'espressione più rilassata. "E Cedric Diggory è sicuramente più meritevole di lui come studente".
"Cosa?...Stavi per coinvolgere quel povero custode nel Torneo Tremaghi?" domandò Eileen infuriata.
"Argus Gazza!...Un magonò...un uomo che non avrebbe potuto neanche usare una bacchetta per difendersi!" esclamò Daisy inviperita. "Vergogna!!!".
"D'accordo, ho esagerato!...Mi è sfuggito di zampa questo piccolo particolare!" ammise lo Stregatto realmente pentito. "Insomma...considero il simpatico Argus come una persona 'magica' anche se di fatto non lo è. Non pensavo che inserire nel Calice un biglietto con il suo nome avrebbe creato tanto scompiglio".
"Tu sei la confusione fatta stregatto!" sbottò Eileen rassegnata. "Un Incantesimo 'Confundus' lanciato contro di te avrebbe solo l'effetto di schiarirti le idee".
"Suvvia, miao!" rispose Conan assumendo una posa da Principe del Foro. "Vi confesso che anche io ero molto curioso di vedere come sarebbe andata finire. In fondo, è presumibile che il Calice di Fuoco sappia almeno distinguere un biglietto appartenente a una persona magica da quello di un magonò".
"Chissà, miao!...Ma adesso che è stato scelto Potter, cosa facciamo?" chiese Daisy trascinando Pietra per un orecchio vicino a lei.
"Ehm...ahia!...Prrrr-propongo di aspettare le decisioni di Silente e del nostro Presidente" suggerì Lo Stregatto sfoderando un sorrisetto conciliatorio.
"Mi sembra un'idea miagolamente sensata" osservò Conan annuendo pigramente. "Quando la riunione con i campioni sarà terminata, sono certo che le cose saranno più chiare sia per Harry Potter che per Kitty Hope".
"Ma non finisce qui!" brontolò Scintille tirando Scintillo per la coda verso di lei come la corda di una rete da pesca. "In questo periodo Argus Gazza avrà bisogno di qualche aiuto in più per le pulizie nel castello, e voi glielo offrirete...spontaneamente!!!".

                                   

Circa mezz'ora dopo, informato dalla rondine-patronus di Eileen, Noli raggiunse sonnecchiante l'ufficio del Preside, appoggiandosi al bastone e al destro di Silvestro Fieramicio, il suo fedele Guaritore.
Una riunione fuori programma non era tra le attività più pigramente apprezzabili, specialmente a quella tarda ora.
Tuttavia, se c'erano degli appigli per salvare la partecipazione della signorina Hope al Torneo Quattrogatti, lui desiderava essere il primo della giuria felina a conoscerli.
Così l'anziano Stregatto entrò sbadigliando nello studio di Silente e richiuse con cura la porta, mostrando un'espressione così accigliata che Silvestro temette di scorgere i primi sintomi di un infarto pigrante imminente.

"Cara Eileen...se la memoria non mi inganna, il tuo patronus mi ha appena comunicato che il Calice di Fuoco ha selezionato un...quinto campione" borbottò Noli sprofondando su vecchia una poltrona, catturato da una sorta di leggero stordimento. "La scelta è ricaduta su un...tenero cucciolo di Gramo con gli occhiali e la cicatrice a saetta, giusto?".

Sentiti quei miagolii vaneggianti, Silvestro Fieramicio impallidì e passò di corsa una compressa blu all'anziano stregatto, accompagnata da una coppa di latte corretto con Whisky incendiario, al fine di incentivarne la deglutizione.

"C'è andato molto vicino, signor Presidente" miagolò Eileen con un tono di voce gentile e paziente. "Il Calice di Fuoco ha scelto a sorpresa un quarto campione umano, di età inferiore ai diciassette anni previsti...Harry Potter".
"Harry Potter?!?!" esclamò Noli risvegliandosi completamente dal suo torpore. "Questi oggetti magici dovrebbero ingoiare più pasticche di me!".
"Non ha tutti i torti, signor Presidente" commentò Daisy lanciando un'occhiata apprensiva al Guaritore.
"Prima si mette a far capricci la Ciotola di Violafucsia, poi il Calice di Fuoco!" sbraitò Noli agitando il bastone vicino alla testolina di Pietra. "Dove andremo a zampettare di questo passo, mieworrr?".

All'improvviso, la porta dell'ufficio si aprì di nuovo, e Albus Silente avanzò silenziosamente verso la scrivania assumendo un'espressione indecifrabile.

"Amici...vorrei che le circostanze fossero più allegre, ma propongo lo stesso il 'bicchiere della staffa', rifiutato poco fa da Karkaroff e Madama Maxime" disse il Preside con un tono di voce leggermente mortificato. "La prima gara è prevista per il ventiquattro di novembre, ma..."
"Due campioni per Hogwarts non sono facilmente giustificabili, vecchio mio" lo interruppe Noli, alzandosi in piedi per stringergli la mano. "La partecipazione di Harry Potter...questa poi!".
"Neanche il nome di una gatta soriana era mai uscito dalla Ciotola magica...fino ad oggi" aggiunse Pietra cercando di dare il proprio contributo. "Naturalmente, le cause collegate alle misteriose scelte della Ciotola e del Calice potrebbero essere diverse, e tutte ancora da decifrare".

Nel frattempo Eileen si premurò di distribuire dei bicchieri di Idromele e, dopo aver brindato al successo dei tornei, prese la parola e miagolò: "Pietra stava miagolando dello strano caso della Signorina Kitty Hope. Tuttavia scommetto che, per Potter, il signor Crouch si sia rifugiato all'interno del regolamento del Torneo Tremaghi, in cerca di qualche brillante soluzione".
"In effetti...Barty ha deliberato che le regole stabiliscono chiaramente che le persone i cui nomi escono dal Calice di Fuoco sono tenute a partecipare al torneo" dichiarò Albus sospirando profondamente. "Pertanto Harry dovrà obbligatoriamente gareggiare. E come era prevedibile, i Presidi di Beaxbatons e Durmstrang non l'hanno presa molto bene".
"Miao, non credo che nessuno di noi pensi che sia stata una coincidenza" aggiunse Conan con tono di voce serio. "Potter è in pericolo, miao!".
"Anche Alastor è giunto alla stessa conclusione" mormorò l'anziano mago annuendo. "Invece Severus, animato dal proposito di difendermi, ha scaricato tutta la colpa sul ragazzo".
"Sev è sempre stato un tipo protettivo, ghghgh!" borbottò lo Stregatto strizzando un'occhietto. "Sebbene non lo voglia ammettere".
"In ogni caso, nel rispetto delle regole del Torneo Tremaghi, difenderemo Harry a ogni costo!" miagolò Daisy senza perdersi d'animo. "E se sara necessario, proteggeremo anche Cedric Diggory".
"Era quello che desideravo chiedervi" disse Silente mettendosi a sedere dietro la sua scrivania. "Ora più che mai".
"Bé...se Harry Potter è vincolato a gareggiare da un contratto magico...lo sarà anche la signorina Kitty Hope!" sentenziò Noli risoluto accennando qualche piccolo colpo di tosse. "In virtù di un regolamento applicabile, per analogia, al Torneo Quattrogatti, per il quale è ancora assente una normativa felina: il principio di uguaglianza e delle miagolanti pari opportunità tra umani e felini lo esige!".
"Ben miagolato, signor Presidente!" miagolò Silvestro applaudendo la decisione. "E poi, adottare un ottimo regolamento già predisposto fa lavorare meno e pigrare di più i membri del Congresso Confederale. Nessuno avrà da obiettare!".
"E tu chi sei?" domandò Noli al suo Guaritore, facendo brillare il collare minacciosamente. "Questa è riunione segreta...dovrò ucciderti! Addio...".
"Ehi, un momento, miao!...Sono il suo Guaritore personale!...Cerchi di ricordare!!!" sbottò Fieramicio indietreggiando terrorizzato. "Aiuto, aiuto...gnaoooooooohhh!!!".
"Muahahahah!...Stavo scherzando, Silvestro!" ridacchiò Noli dispettosamente. "Un secondo 'bicchiere della Staffa, Silente?...Alla salute di Hope, di Diggory, e naturalmente...di Potter!"
"Perché no, Caro Noli?" rispose Silente riacquistando un po' di buon umore. "Un brindisi ai nostri campioni è il miglior modo per concludere la serata, in attesa di scoprire l'identità di colui che ha inserito il nome di Harry nel Calice di Fuoco".

                              

Intanto, nel cortile del castello, Alf e Twila, gli Snasi giunti a Hogwarts in piena estate, stavano ammirando i risultati della 'ristrutturazione edilizia' della loro tana, la cui entrata era situata proprio sotto una grossa siepe.
L'adorabile coppietta aveva viaggiato dalla Banca Gringott al castello nascondendosi dentro la valigia di Pietra Stregatto, (vedi capitolo uno e seguenti). 
Poi, nel periodo successivo, per la gioia di Hagrid, Twila aveva partorito sette splendidi cuccioli.

"E' magnifica, Alf!" esclamò Twila con le lacrime agli occhi. "Dodici stanze!...Una camera matrimoniale, sette camere singole per i nostri Snasini...la cucina, un magazzino per il tesoro, un bagno collegato alla fognatura del castello, e perfino il salotto. In quest'ultima stanza, ho appeso i quattro piccoli quadri che hai trafugato a quel simpatico stregatto di nome Pietra, prima che partisse con i suoi amici per la Coppa del mondo di Quidditch".
"Ah...ehm...a proposito, cara, ho scoperto che non sono opere d'arte, ma solo dei biglietti d'ingresso scaduti: servivano proprio per accedere all'ultima Finale di Quidditch" precisò il marito con aria dispiaciuta. "Però la filigrana luccicante è così...irresistibile!".
"Bé...opere d'arte oppure no, io li adoro lo stesso" tagliò corto Twila rassicurando il suo giovane sposo.
"Lo sapevi...abbiamo qualcosa in comune con gli stregatti" disse lo Snaso rincuorato. "Anche loro sono un po' cleptomani".
"Adorano tutto quello che luccica?" chiese Twila preoccupata della concorrenza.
"No, no!" replicò Alf rassicurando sua moglie. "Si sono specializzati nel settore alimentare!...Almeno a giudicare dalle attività di esportazione di cibo dalle cucine da parte di Pietra Stregatto e Conan Scintillo".
"Meno male" sospirò lo Snaso femmina. "Come sai, ho scelto di allevare cuccioli lontano dalla Gringott per diversi motivi. Prima di tutto perché non voglio che pensino che la vita di uno Snaso sia facile come farebbero credere i tesori di quella banca!...Poi, ho sentito dire che il troppo luccichio distrae dalla poppata. Infine, non desidero che giochino con i pericolosi carrelli che trasportano i clienti alle camere blindate, specialmente quando arriva l'ora del bagnetto".
"Giusto Cara, troppe gallerie, parole brillanti!" annuì lo Snaso maschio applaudendola. "Ma ora, vorrei metterti al corrente di un cosa di cui parlavano alcuni studenti di passaggio nel cortile; qualcosa di più luccicante della filigrana dei biglietti di Pietra".
"Quanto più luccicante?" chiese Twila con il fiato sospeso.
"Bé, insomma...a Hogwarts, c'è un oggetto per cui tua madre ucciderebbe" rispose Alf accarezzandosi il marsupio. "Dentro il castello c'è un fantastico trofeo, la 'Coppa Tremaghi'...ma non lo consegneranno prima della fine dell'anno scolastico".
"Allora...potremmo esporlo in salotto in occasione del compleanno di mia madre" disse lo Snaso femmina piena di speranza. "Dopo la festa...più avanti...lo restituiremo...forse".
"Promessa da marinai, Twila!...Ma vedrò cosa posso fare" esclamò Alf ridacchiando. "Adesso andiamo a dormire, o sarò costretto a rubare per te le stelle più splendenti del cielo, Tesoro!".

                                   

Quando Harry si svegliò la domenica mattina, gli ci volle un po' per capire perché si sentisse così infelice e preoccupato; poi il ricordo della notte precedente gli precipitò addosso.
Si alzò a sedere e scostò bruscamente le tende del suo letto, deciso a parlare con Ron, a costringerlo a credergli che non ha aveva messo il suo nome nel Calice di Fuoco e non aveva alcuna idea di chi lo avesse fatto, anche se poteva immaginarsi almeno un motivo.
Purtroppo scoprì che il letto di Ron era vuoto; evidentemente era già sceso a colazione.
Una volta vestito, si diresse deciso verso il buco del ritratto, lo aprì e si trovò faccia a faccia con Hermione, che gli porse una pila di toast e lo invitò a fare una passeggiata verso il lago.
Era una mattinata gelida, e camminarono mangiando, mentre Harry raccontava alla sua amica che cosa era successo esattamente dopo che aveva lasciato la tavola di Grifondoro la sera prima.
Con suo immenso sollievo, Hermione accettò la storia senza riserve.
Poi arrivò l'argomento dolente.

"Hai visto Ron?" domandò Harry.
Hermione esitò. "Ehm...si...era a colazione" rispose.
"Pensa ancora che sia stato io a dare il mio nome?" chiese Harry leggermente alterato.
"Bé...no, non credo...non per davvero" disse Hermione imbarazzata.
"Che vuol dire 'non per davvero'?"
"Oh, Harry, non hai capito?" disse Hermione accoratamente. "E' geloso!".

Dopo un breve scambio di battute ironiche sul possibile destino del suo 'osso del collo', il giovane mago accettò la seconda proposta sensata della giornata: scrivere un'altra lettera a Sirius Black usando un gufo della scuola, per informarlo della sua partecipazione al torneo.
E così, a causa di tale decisione, il ragazzo dalla cicatrice a saetta si guadagnò anche l'ostilità di Edvige.

Il giorno seguente le cose non migliorarono affatto: il resto della scuola era convinto che Harry si fosse proposto al torneo, ma a differenza dei grifondoro, gli studenti delle altre Case non sembravano affatto entusiasti.
Durante la lezione di Cura delle Creature Magiche, dove gli Schiopodi venivano portati a passeggio con il guinzaglio, solo Hagrid gli confidò che credeva alle sue parole, come ci credeva Silente.
Ma nonostante le rassicurazioni del buon Rubeus, i giorni che seguirono furono tra i più brutti di Harry a Hogwarts.
Ron lo aveva lasciato da solo ad affrontare le peripezie derivanti dalla sua nuova vita scolastica da 'campione indesiderato', e la concentrazione negli studi era crollata ai minimi storici, a tal punto da non riuscire a eseguire un semplice Incantesimo d'Appello.
Seguì il colpo di grazia per il morale di Harry, una doppia lezione pomeridiana di Pozioni, una prospettiva che il ragazzo affrontò con l'animo di un condannato a morte che sale i gradini del patibolo.
Sapeva di essere atteso al varco dai Serpeverde, e non sarebbe mai riuscito a sopportare quelle due ore di lezione con Piton se Hemione non fosse stata vicino a lui.

                                   

Mentre il tempo nei sotterranei del castello non sembrava passare mai, nell'affollato Ufficio del Direttore della Casa di Violafucsia pareva volare perfino troppo in fretta.

"Quante scartoffie dobbiamo ancora scarabocchiare per questo stramaledetto torneo?" brontolò Noli apponendo l'ennesima firma. "Ho un principio di crampo alla zampa destra, per tutte le maledizioni miagolanti!".
"Manca solo una firma sull'Atto di Nomina dell'Addetta alla 'Pesa dei collari magici', Signor Presidente" miagolò Eileen preoccupata per le alte pile malferme dei fascicoli che li stavano lentamente circondando. "Abbiamo scelto un'esperta di collari proveniente dalla Gazzetta del Profeta".

Non appena sentì pronunciare il nome di quel giornale, l'espressione di Noli si rabbuiò immediatamente.

"Miao, naturalmente non è umana...è una dei nostri, una Kneazle molto dotata magicamente!" precisò Daisy passando all'anziano stregatto un vassoio di croccantopi al mirtillo. "Si tratta di una nostra amica. Abbia fiducia, la prego".

A quel punto il musetto barbuto di Noli si rilassò; prese la pergamena e la firmò con la sua solita sigla...'NMT', senza commentare.

"Ci sarebbe un'altra questione" miagolò Pietra riesaminando il programma della seconda prova nel Lago Nero. "Il Mausoleo di Violafucsia non è un ambiente sicuro...nessuna giuria avrebbe dovuto scegliere quell'abisso lacustre come 'teatro' per il torneo. E' un luogo che nasconde misteri irrisolti e pericoli immiagolabili!".
"Questo è fuori discussione!" brontolò Noli ingrugnito. "Quella grotta sottomarina rappresenta uno dei luoghi più stregattamente rappresentativi al mondo: c'è la tomba della Strega Alice".
"Non c'è solo quella..." osservò Pietra secco.
"Si, si, lo so, miao!...Con po' di fortuna...un giorno riporteremo alla luce anche il sepolcro perduto del Mago Stregatto Violafucsia, il quinto Fondatore segreto di Hogwarts!" lo interruppe Noli deciso.
"E i quattro Collari dell'Apocallisse?" obiettò Conan a sorpresa. "Dobbiamo considerare un lieto evento o una minaccia il loro eventuale, fortuito, ritrovamento da parte di uno studente?".
"Secondo il parere del famoso storico stregatto, Bathildo Bathroom, quei collari sono stati distrutti dai quattro Fondatori umani di Hogwarts dopo la morte di Violafucsia. Tutto il resto è...leggenda" rispose il Presidente felino con un tono di voce lievemente incerto. "Comunque, l'argomento è chiuso, miao!...Cos'altro abbiamo oggi?".
"Non è chiuso. Lo storico si sbaglia!" esclamò Pietra senza proferire ragioni.
"C'è qualcosa che forse dovrei sapere?" mugugnò Noli scrutando torvo lo Stregatto. "Qualcosa che è collegato al malfunzionamento della Ciotola magica, per esempio?".
"Ehm, miao..." balbettò lo Stregatto cercando di guadagnare tempo.
"Sarò vecchio, ma non rincretinito, Pietra!" esclamò il Presidente appoggiando la punta del bastone sul naso dello Stregatto.
"Ehm...non credo che la Ciotola di Violafucsia abbia mal funzionato, come non penso che i Collari dell'Apocalisse siano andati distrutti. Non c'è prova contraria" mormorò Pietra prudentemente. "Sono solo...le mie miagolanti opinioni".
"In effetti, miao, la parola del Professor Bathildo Bathroom vale scientificamente quanto la parola del Direttore" aggiunse Silvestro Fieramicio con un piglio da studioso. "Sono solo ipotesi, Presidente".
"Il mio Guaritore sta assomigliando sempre di più a mia moglie" borbottò il Presidente lanciando altre occhiate torve d'avvertimento. "Non sa mai quando è il momento di stare zitto!".

                             

D'un tratto qualcuno busso alla porta, con un tocco leggero.

"Indietro!" ringhiò Noli. "Anzi...Avanti, miao!".
"Con permesso" miagolò Kitty Hope sgattaiolando rapidamente nella stanza ed esibendosi in un inchino di rito. "Sono stata incaricata dall'Agente Grattastinchi di consegnarvi l'odierno rapporto sullo svolgimento della lezione di Pozioni frequentata da Harry Potter".
"Ahhhh!...La nostra campionessa si rende utile alla causa dell'umano Prescelto...Brava!!! Si chiama 'Cooperazione magica Interspecie'!!!" ridacchiò Noli deliziato dai modi gentili della gattina soriana. "Si comincia dalle piccole cose, vero cara?...Aprì la pergamena, e miagola pure il contenuto ad alta voce".

Il rapporto illustrava del breve scontro avvenuto tra Harry e Malfoy, a causa del quale Hermione Granger era stata accidentalmente colpita da un Incantesimo 'Densaugeo', che aveva fatto crescere a dismisura i suoi denti incisivi fino a farla assomigliare a un castoro.
Si raccontava anche di spille magiche distribuite in tutta la scuola, con lo slogan 'Potter fa schifo'.
Gli ultimi righi annunciavano la punizione guadagnata da Potter e del suo amico Ron Weasley per essere intervenuti, in maniera troppo entusiasta, in difesa della loro amica.
Nel post scriptum, inoltre, si evinceva che il quarto campione del Torneo Tremaghi era stato chiamato da Colin Canon a metà della lezione, per effettuare l'intervista con la temibile giornalista Rita Skeeter e partecipare alla Cerimonia della 'Pesa delle Bacchette'. Con grande disappunto di Piton.

"Miao, non vedo l'ora di farmi raccontare i dettagli sulla dentatura a castoro della Granger da Sev, eh, eh!" ridacchiò Scintillo riponendo il rapporto nell'apposito fascicolo.
"Chi diavolo è Colin Canon?" chiese Noli sbadigliando sonoramente.
"E' un grifondoro, il fratello maggiore di Dennis Canon; ha una profonda ammirazione per Harry, ed è appassionato di fotografia magica" rispose Eileen sinteticamente. "Lo definirei un bravo ragazzo, sebbene un po' invadente".
"Quasi come Pietra" commentò Noli ghignando beffardamente. "Con la differenza che Colin non mi ha mai chiesto un autografo...e nemmeno un'autorizzazione per aprire una 'Stregatteria'!".

Tutti si misero a ridere, ad esclusione della campionessa felina di Hogwarts.

"Signor Presidente, posso permettermi di farle una richiesta?" chiese Kitty timidamente. "Prima di partecipare al Torneo Quattrogatti; prima che sia troppo...tardi".
Noli fu molto colpito dal velo di tristezza che ricopriva le parole della studentessa, e miagolò: "Miagola pure liberamente, Kitty!".
"Desidero chiedere l'autorizzazione per un incontro ravvicinato con un bambino, per studiare la cultura umana" miagolò Kitty sorprendendo tutti i docenti. "Da grande vorrei diventare una professoressa di 'Umanologia Magica' ".
"La Professoressa McGranitt non accetterà mai interferenze didattiche di questo tipo" mormorò Daisy scuotendo la testolina.
"Se succedesse qualcosa di brutto a uno studente umano, Silente potrebbe cacciarci dal castello!" aggiunse Eileen concordando con l'amica felina.
"Attraverso quale strategemma vorresti avvicinare un umano?" miagolò il Presidente ignorando i precedenti commenti delle stregatte e accendendosi un sigaro all'erba gatta.
"Con la trasfigurazione in forma umana" replicò Kitty con un filo di voce. "Più precisamente, vorrei diventare un...'Umanimagus'!".
"Lo sai benissimo che tale tecnica è ben al di sopra dei tuoi poteri magici" esclamò Conan desolato. "Solo il Mago Merlino sa quante volte hai provato quella trasformazione a lezione, senza esito".
"Posso farcela" dichiarò la signorina Hope con un certo imbarazzo. "Ci sto studiando da tanto tempo, e credo di aver quasi raggiunto il grado di comprensione e concentrazione necessario a...".
"Ma non bastano la comprensione della tecnica e la concentrazione nell'esecuzione, miao" mormorò Pietra arrotolandosi i baffetti. "Occorre soprattutto un alto potenziale magico per attuarla. E tu, per ora, hai dimostrato di non possederlo...".
"Darò tutta me stessa per padroneggiare la trasfigurazione in forma umana" affermò la studentessa con caparbietà. "Come sono pronta a dare la vita per vincere il Torneo Quattrogatti, per l'onore felino della scuola!".
"Perché sei pronta a sacrificare la vita per un semplice Torneo scolastico?" chiese Noli incuriosito, mentre spegneva sbadatamente il sigaro sulla zampa di Silvestro.
"Per la sua fama internazionale...perché il mondo magico deve sapere che ci sono anche le gatte come me, che meritano rispetto!" esclamò Kitty con piglio da politica navigata. "Sono una semplice gatta comune a cui il destino ha regalato un piccolo dono, e non voglio sprecarlo".
"Tuttavia, sei l'unica al mondo" mormorò Eileen distrattamente. "Non ne sono state individuate altre...come te".
"Mmmhhh....molto bene, molto bene, miao!" farfugliò l'anziano felino iniziando a zampascrivere su una pergamena presidenziale. "Io, Noli Me Tangere....concedo alla signorina Kitty Hope l'autorizzazione a incontrare uno studente umano per motivi di 'studio delle Scienze Umanologhe', a patto che la suddetta e miagolata studentessa impari, alla perfezione, la tecnica magica di Trasfigurazione in forma umana di 'Umanimagus'....Tale autorizzazione sarà circoscritto ad un solo studente umano...ehm...Dennis, fratello minore di Colin Canon!..Così ho deciso!...NMT".
"Dennis Canon?...Ma è impossibile!" esclamò eileen allarmata. "Come Presidente della Giuria del Torneo Quattrogatti, lei non ha il potere di fare simili concessioni...".
"Vero, miao!" replicò Noli apponendo brutalmente il sigillo presidenziale sopra la ceralacca della pergamena con il suo anello. "Ma come Presidente della Confederazione Internazionale delle Colonie Feline, posso!...E nemmeno il Ministro della Magia può opporsi".
"In virtù del T.I.F!...art. 2 miao-bis" intervenne il Guaritore Fieramicio orgogliosamente. "Il Trattato Internazionale Felino del 1926!".
"Hai tutta la mia simpatia, caro Silvestro" commentò Noli passando la pergamena a Hope. "Noto che come guaritore presidenziale, stai pigramente migliorando, come mia moglie".
"Miao...la ringrazio moltissimo per avermi regalato questa opportunità! Con il vostro permesso, Presidente, devo presentarmi al giornalista della Gazzetta del Miagolio Profetico per la foto di gruppo e l'intervista" miagolò Kitty con un inchino, lasciando in punta di zampette l'ufficio del suo Direttore.

                                        

Appena la studentessa chiuse la porta si scatenò un putiferio miagolante sull'opportunità di quella decisione, con un unico risultato: quattro insegnanti felini furono condannati a saltare l'aperitivo con buffet per tre giorni.
Ma le riflessioni non sembravano ancora finite.
Fu proprio Fieramicio a introdurre un argomento di conversazione che aveva il sapore di un'altra antica leggenda stregatta.

"Quella simpatica gattina soriana mi ha ricordato una profezia contenuta in una delle Fiabe di Baffo il Bardo miagolante..." miagolò Silvestro sogghignando. "Riguarda la Spada Vivente!...Mia madre me la raccontava sempre da piccolo, prima di farmi andare a cuccia, mentre mio padre..."
"Non m'interessa cosa facessero i tuoi genitori per disfarsi di te" tuonò Noli spazientito. "Vai avanti!".
"Bé...la profezia miagola della nascita di una gattina randagia con un dono particolare, un potere rarissimo...ma non indica esattamente quale sia. Tale gatta sarà la Prescelta per portare pace, libertà e uguaglianza fra tutte le razze feline" rispose Silvestro felice di essere utile.
"Tutto qui?" brontolò Noli deluso, mentre giocherellava con un tostapane stregato da Pietra per ascoltare musica classica felina, in particolare 'Lo Sgattaiolamento Cavalcante delle Valchirie' ispirata all'opera dell'umano R. Wagner. "Qualcosa mi miagola che non ho buttato via il mio tempo in culla con favole idiote!...A parte la lettura della Fiaba di 'Alice nel Paese delle Meraviglie' ".
"In verità, il potere della Prescelta è descritto enigmaticamente da una frase senza senso" aggiunse il Guaritore leggermente risentito. "Del Fondator di Grifondoro ricorderà la sua lama magica...".

D'un tratto, qualcuno bussò nuovamente alla porta, interrompendo ogni riflessione sulla frase misteriosa.

"Avanti...indietro...avanti, miao!" ringhiò il Presidente, che ormai aveva sfrattato temporaneamente Pietra dalla scrivania del suo ufficio.

Non appena la porta si aprì i membri dell'Ordine di Gattaca riconobbero immediatamente la bellissima ed elegante Kneazle, e la invitarono cortesemente a entrare.

"Signor Presidente, sono Lady Lidia Tiffany, l'Addetta designata alla Pesa dei Collari" miagolò La Kneazle con un inchino.
"Miagolante piacere di conoscerla" rispose Noli cortesemente.
"E sono anche la responsabile della 'segnalazione anonima in favore di Kitty, con la quale era stata richiesta la sua iscrizione a Hogwarts" continuò Lidia, il musetto indecifrabile come Piton.

Al cospetto di Lidia, invece, Silvestro Fieramicio ebbe un sussulto.
Gli sembrava di aver visto il fantasma miagolante di un fantasma ammiagolato, e si limitò a mormorare: "Non avrei mai creduto di rivederti...Lidia".

"Sta forse miagolando della signorina Kitty Hope, la campionessa felina di Hogwarts?" chiese Noli mentre timbrava distrattamente, a ripetizione, la vicina zampa di Pietra.
"Più precisamente, Miagolissimo Presidente" replicò Lidia Tiffany con gli occhi gonfi di lacrime, "sto miagolando di mia figlia...Kitty Tiffany detta 'Hope'. Una cucciola concepita con uno stregatto qui presente, il vostro Guaritore...una figlia di cui il padre non conosceva l'esistenza...fino ad ora".

A quel punto Noli si alzò in piedi dimenticandosi di appoggiarsi al suo bastone, barcollando e intruppando in ogni angolo per l'emozione.
"Miao, ma come può essere?" bofonchiò Noli con gli occhi sporgenti dalle orbite. "Una gatta soriana comune generata da uno Stregatto e da una Kneazle? Per tutte le profezie miagolanti!...Ma è impossibile!!! MIAOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHH!!!!!!!".

In quell'istante, le alte pile dei fascicoli franarono sui felini sottostanti sollevando una densa nuvola di polvere dominante la 'vetta' di pergamene, costituita dal fascicolo più piccolo...quello di Harry Potter sull'anno scolastico in corso.
L'unica cosa ancora funzionante nell'ufficio era il tostapane incantato che iniziò a diffondere, senza pietà, la musica di Wagner.

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La ridotta visibilità contribuì a nascondere i musetti corrucciati degli stregatti, che spuntavano lentamente dalle macerie cartacee, alla vista degli studenti di passaggio nel corridoio e della McGranitt.
Ma il Libro Stregatto degli Stregatti, che aveva pazientemente ascoltato le conversazioni di quel lungo pomeriggio, si era già fatto una saggia e miagolante idea di cosa avrebbe dovuto fare...dopo aver cenato, ovviamente.

Nella Casa di Violafucsia la Pesa dei Collari sarebbe avvenuta pigramente il giorno successivo.
Così, conclusa l'insulsa intervista, Kitty cenò rapidamente per rintanarsi in biblioteca, il suo luogo di studi preferito.
Sapeva bene che ai campioni felini del Torneo Quattrogatti era permesso frequentare la Biblioteca della Casa di Violafucsia fino alla mezzanotte, e lei non voleva perdere neanche un secondo per apprendere la tecnica magica per diventare Umanimagus.
Non appena raggiunse il corridoio giusto Kitty iniziò a ricercare sugli scaffali i manuali più interessanti, in particolare quelli riguardanti la Trasfigurazione da forma felina a forma umana femminile.
Ma nonostante i numerosi volumi consultabili, non c'era alcun manuale che la potesse aiutare in concreto: il suo 'deficit di potere magico' restava un limite insuperabile.
Infatti, per quanto s'impegnasse con le formule, quel tipo di Trasfigurazione specifica richiedeva ben oltre il suo scarso potenziale.

"Hai finito di impelare scaffali e scrivanie, signorina Hope?...Manca un quarto d'ora a mezzanotte!" borbottò Madama Isidora Manul sbadigliando. "La Biblioteca sta per chiudere".
"Mi scusi, Madama Manul" mormorò Kitty arrossendo. "Il tempo di mettere i libri a posto e sgattaiolo via, promesso!".

Mentre stava riponendo con cura i manuali, la gattina notò un curioso libro miagolante che si era accucciato dispettosamente nello spazio libero di uno scaffale, appena sopra la sua testolina, un posto che apparteneva a un altro volume.
D'un tratto, la studentessa ebbe la sensazione che il grosso libro, munito di zampe feline, la stesse osservando con un certo interesse.
Così Kitty si alzò sulle punte dei piedi afferrandolo; lo posò con cura sopra un tavolo, e lesse il titolo...'Il Libro Stregatto degli Stregatti'.
Ma non fece in tempo ad aprirlo che un artiglio spuntato all'improvviso gli procurò un profondo graffio sul palmo della sua zampetta.

"Ahia, miao!...Che ti ho fatto di male?" protestò la gattina soriana leccandosi la ferita sanguinante. "Se non volevi essere letto, potevi miagolarmelo prima!".

Ignorate le proteste, il Mago Stregatto Violafucsia si tagliò allo stesso modo una delle sue zampe, e miagolò: "Non perdere altro tempo, miao!...Appoggia il palmo della tua zampetta sul mio, in corrispondenza delle nostre ferite. E' fondamentale che il mio sangue...".
"Non ho mai visto un libro sanguinare...chi sei?" lo interruppe Kitty esterrefatta. "Perché dovrei farlo?".
"La vera questione è..." rispose il Libro Miagolante ridacchiando,"chi sei tu!".
"Mi chiamo Kitty Hope" replicò la campionessa di Hogwarts ingenuamente. "Con chi ho il piacere..."
"Sono lo Stregatto Violafucsia, per servirti, scscsc!" la interruppe il Fondatore allungando verso di lei la zampa ferita. "O quel che rimane di lui".
"Molto, molto divertente, miao" esclamò Kitty sogghignando. "Chi ha architettato questo scherzo, stavolta?..Efram, Amelia, oppure Bia?"
"E' uno scherzo del destino" borbottò il Fondatore felino.
"Va bene, starò al gioco" ridacchiò la gattina. "Spero di vincere almeno un premio...".
"E' possibile" aggiunse Violafucsia tendendosi sempre di più verso la studentessa, come per stirarsi. "E' probabile...anzi, auspicabile!".

Quando le zampette giunsero a contatto, il sangue di Violafucsia cominciò a fluire e diffondersi lentamente nel corpo di Kitty attraverso la ferita, come se ogni singola goccia fosse attratta da una forza magica 'assimilante'.
Per la gattina divenne impossibile ritrarsi, e visse miagolamente dei momenti di puro panico.
In principio Kitty assunse un 'colorito violafucsia' sul musetto e infine svenne, accasciandosi sotto un tavolo tarlato della biblioteca.

"Assorbe solo ciò che la fortifica!" miagolò Il Libro Stregatto degli Stregatti soddisfatto, prima di scomparire.

                                     

Attirata dal rumore della caduta, Madama Manul soccorse immediatamente la studentessa, trasportandola segretamente nel 'Reparto Stregatti' di Madama Chips.
Poi, Isadora zampettò di corsa verso la cuccia del suo Direttore, rischiando la propria vita per averlo svegliato di soprassalto.
Nel giro di pochi minuti l'infermeria di Hogwarts fu invasa da un piccolo corteo felino di insegnanti e studenti, tutti pronti a rinunciare alla pigrata notturna per Kitty.

"E' ancora svenuta, silenzio!" esclamò Madama Chips divincolandosi tra la piccola folla di studenti. "Ma l'altissima febbre è sparita all'improvviso...un buon segno, spero".
"Miao, ha capito cosa l'ha provocata, Madama Chips?" chiese Pietra ai piedi del letto, accanto a Eileen, Daisy, Conan e ai genitori di Kitty.
"No. Posso solo ipotizzare che si sia trattato di un'infezione magica sconosciuta: la studentessa ha una lesione a una zampetta" rispose l'Infermiera mentre si allontanava con delle bende bagnate. "Non ci resta che aspettare".
"Possiamo fare qualcosa per aiutare la nostra amica?" miagolò Efram dispiaciuto, mentre consolava Bia e Amelia.
"Sono quasi le due di notte!" obiettò Eileen indicando l'uscita. "Gli studenti e le studentesse tornino nelle loro cucce...Ora!".

Mentre gli amici di Kitty si ritiravano nei dormitori, il padre della gattina iniziò a visitarla, esaminando scrupolosamente le cartelle.

"Confermo la diagnosi di Madama Chips...Kitty sembra essere dotata di un sistema immunitario eccezionale" miagolò Silvestro rivolgendosi alla bellissima Kneazle di fianco a lui. "Ma lasciarmi all'oscuro dell'esistenza di mia figlia per tutto questo tempo, Lidia...perché l'hai fatto, miao?".
"Ho lasciato il mio cuore a Venezia, proprio dove ci incontrammo la prima volta...a Palazzo Pisani Moretta" replicò Lidia con gli occhi fissi su Kitty, rannicchiata in una morbida coperta di lana. "C'era una festa in maschera; ci imbucammo e...".
"...E gli invitati scambiarono le nostre pellicce per dei costumi da carnevale, miao!" continuò Fieramicio ritrovando a fatica il sorriso. "Alcuni umani ci chiesero perfino dove li avevamo comprati...come dimenticare?".
"Non ho scordato neanche cosa miagolò tuo padre sulle Kneazle come me, nei mesi successivi" sibilò Lady Tiffany mutando il suo sorriso in una smorfia di disgusto. "...'Quella là non è neanche un incrocio'...'Speravo almeno in una 'Mezzopelo' per mio figlio!'...'Che razza di nipotini avrò?...Saranno color violafucsia opaco oppure...grigio topo?' ".
"Ah, ecco...le colpe dei padri ricadono sui figli!" sbottò Silvestro rabbuiato. "E poi sei sgattaiolata via come una stella cadente nella notte di San Lorenzo".
"Non sono fuggita!..La tua famiglia non mi avrebbe mai accettata" miagolò Lidia scoppiando a piangere. "Tua madre, così tenera da raccontarti tante favole di Baffo il Bardo, mi offrì una cella piena di salsicce alla Gringott per sparire dalla sua vista!".
"Mia madre sapeva che eri incinta?" chiese il medico con una voce tremante.
"Lo aveva capito" sbottò l'esperta di collari magici. "Allora...rifiutai l'offerta; decisi di andarmene, e...".
"...E poi, di nascosto, hai dato alla luce Kitty, una cucciola di gatto soriano miracolosamente dotata di deboli poteri magici" la interruppe Fieramicio con un filo di voce ripensando alla profezia della fiaba di Baffo il Bardo.
"Se i tuoi genitori non accettavano me, figuriamoci nostra figlia!" esplose Tiffany adirata. "L'avrebbero considerata un fenomeno da baraccone...forse un mostro, un Obscuriale contenente un Obscurus!!!".

"Abbassate la voce" brontolò Madama Chips con tono di voce severo. "Questa è una infermeria"

"Bé...dovresti perlomeno ammettere che quello che sta accadendo adesso, sotto i nostri baffi, è scientificamente e magicamente impossibile, Lidia" osservò Silvestro sotto voce con aria supplichevole.
"Allora, non credi che sia tua figlia?" sibilò la Kneazle squadrandolo con un aria truce.
"Non fraintendermi!...Intendevo solo miagolare che non c'è alcuna spiegazione per la manifestazione del suo potere rigenerativo" miagolò Silvestro sconsolato. "Neanche uno Stregatto Purosangue con poteri magici di medio livello avrebbe potuto sconfiggere, senza l'aiuto di medicinali, un'infezione magica sconosciuta come sta facendo nostra figlia".
"Ti giuro che Kitty non ha mai avuto questi poteri prima d'ora" mormorò Lidia incuriosita. "Ma sono proprio così...eccezionali?".
"Sono perlomeno straordinari: non ho mai conosciuto pazienti felini con tali capacità in tutta la mia carriera di Guaritore" rispose Fieramicio con un'espressione seria sul musetto. "Ma la questione principale è un'altra. Come è potuta nascere una gattina soriana da noi due?".
"Evidentemente, il destino ha voluto fare un regalo a tuo padre e tua madre" sibilò Lidia con sarcasmo. "Una nipotina da rinchiudere in una stanza dell'Ufficio Misteri!".

Intanto Kitty iniziò a muoversi sotto la coperta distendendo le zampette come per stirarsi.
Così Eileen e Daisy ne approfittarono per avvicinarsi al letto e controllare la ferita, ma di quest'ultima non v'era più alcuna traccia.

"Come stai, Kitty?" chiese Eileen non appena vide gli occhi della studentessa spalancarsi.
"Mai stata meglio, professoressa!" replicò la campionessa di Hogwarts con entusiasmo. "Ho riposato fin troppo...devo prepararmi per il Torneo Quattrogatti!".
"Cosa?" esclamò Lidia agghiacciata. "Sei una campionessa del Torneo Quattrogatti, piccola mia?".
"Mamma!!!...Cosa ci fai qui?" gridò Kitty con la voce rotta dall'emozione. "Se Rita Skeeter scopre che sono tua figlia, ci sbatterà sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta, e Barnabas Cuffe ti caccerà!".
"Non credo proprio che riuscirai a rubare la prima pagina di quel giornale a Harry Potter!" intervenne Daisy cercando di tranquillizzarla.
"Tutt'al più finirai sulla Gazzetta del Miagolio Profetico" aggiunse Conan ridacchiando. "Mica poco, eh!".
"Già, miao!...E dal momento che la McGranitt non è presente, posso mettervi al corrente di una grande notizia" miagolò Pietra orgogliosamente. "Hagrid mi ha confidato che delle femmine di Drago parteciperanno alla prima prova dei due Tornei, ghghgh!....C'è persino un ferocissimo Ungaro Spinato!".
"Ma mamma..." insistette la gattina senza commentare le informazioni sui draghi. "Non credo sia il caso che tu..."
"Non importa se mi cacceranno, Amore mio" miagolò Tiffany ignorando la rivelazione allarmante sui draghi. "E' giunta l'ora di far sapere al mondo magico che esisti, che rappresenti Hogwarts, e che tua madre e tuo padre ti appoggeranno sempre, qualunque cosa tu decida di fare!".
"Mi-miao...mi-mio padre?" domandò La studentessa guardandosi intorno. "Chi...chi...chi...".
"Kitty, cucciola mia!...Se avessi saputo...se solo avessi immaginato..." miagolò il Guaritore felino emozionato facendosi avanti. "Ti giuro che...".

Sentite quelle ultime parole, la campionessa felina di Hogwarts richiuse gli occhi e svenne di nuovo, rotolando sul tappeto ai piedi del letto.

"Miao, me lo sentivo!...Non dovevo spifferargli la notizia dell'Ungaro Spinato!" esclamò Pietra distratto. "E' stata un'emozione troppo forte, per lei, sapere che alla prima prova del torneo potrebbe incontrare...".
"Taci, una buona volta!" soffiò Daisy prendendo Pietra per entrambe le orecchie. "Razza di bestiaccia indelicata e insensibile!"
"Ovvia-miagola-mente, Kitty è svenuta perché ha appena saputo di suo padre!" aggiunse Eileen incrociando le zampette.
"Suo padre...un Ungaro Spinato, miao?" domandò lo Stregatto in stato confusionale. "Ma non si assomigliano per niente, a parte il caratteraccio. E poi, l'Ungaro Spinato è un Drago femmina, ghghgh!".
"Pietra!" miagolarono Eileen e Daisy in coro.
"Oh, miao...scusate, non avevo capito" mormorò lo Stregatto nascondendosi dietro a Conan. "Si tratta di una moderna famiglia magica 'allargata', eh?".

                                 

Per fortuna di Pietra, la replica delle stregatte fu interrotta dal sopraggiungere di un rapporto urgente di Mrs Purr.
Quella stessa notte Harry Potter si era nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità, aveva visitato con Hagrid il luogo in cui venivano custoditi i draghi e, infine, era tornato nella Sala Comune poco prima dell'una, dove aveva tenuto un'interessante conversazione con la testa di Sirius Black, troneggiante nel fuoco del camino.
Tra le informazioni da valutare, da parte dell'Ordine di Gattaca, c'era anche un ipotetico collegamento tra la scomparsa in Albania di Bertha Jorkins, un'impiegata addetta all'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, e la presunta conoscenza dell'imminente svolgimento del Torneo Tremaghi a Hogwarts da parte di Lord Voldemort.
Inoltre, Mrs Purr aveva segnalato che Harry e Ron erano arrivati...'ai ferri corti' ".

"Miao, non vorrei apparire pessimista" miagolò Eileen dopo aver letto accuratamente il rapporto, "ma qualcosa mi miagola che Bertha non tornerà più a lavorare al Ministero, a causa di un...'impedimento permanente' ".
"E' anche il mio presentimento, Eileen" aggiunse Daisy tristemente. "E non stiamo miagolando di un collocamento in pensione obbligatorio".
"Sono d'accordo, miao, ma che significa essere ai 'ferri corti'?" domandò Scintillo incuriosito. "L'uso di queste strane espressioni umane mi mette sempre a disagio".
"Domani lo chiederemo alla McGranitt" rispose lo Stregatto sbadigliando. "E' la vegliarda che si vanta sempre di intendersi di lavori a maglia!...Sospetto che anche lei, come Harry e Ron, lavori ai 'ferri corti' dei calzini di lana per Silente".


































































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