Libro 5, capitoli 29, 30, 31: Un osservatore felino ai G.U.F.O.. Libro 5, (post suscettibile di revisione grafica da parte di Eileen)

 
       

 

 

Liberamente ispirata a Harry Potter e L'Ordine della Fenice, capitoli 29, 30, 31: Orientamento professionale, Grop, I G.U.F.O..

 

Le vacanze di Pasqua di Potter a Hogwarts trascorsero serenamente, addolcite dalle uova di cioccolato spedite dalla signora Weasley e dall'organizzazione di un audace piano per intrufolarsi nell'ufficio della Professoressa Umbridge, con l'immancabile aiuto dei gemelli Weasley.

Infatti, conosciuti i ricordi di Piton nel Pensatoio, Harry non desiderava altro che parlare di suo padre con Sirius: l'idea era quella di sfruttare l'unico camino non controllato ancora comunicante con l'esterno del castello, grazie a un diversivo magico di Fred e George chiamato 'Palude Mobile'.

Così, poco dopo l'appuntamento con la professoressa McGranitt e la professoressa Umbridge per l'orientamento professionale, il ragazzo riuscì a sgattaiolare nella stanza della Preside, aprendo la porta chiusa con il coltello magico che il suo padrino gli aveva regalato due anni prima.
Finalmente Harry ebbe l'occasione di confrontarsi per circa venti minuti con Sirius e Remus, a proposito dei comportamenti da bullo del padre e delle idee sua madre a riguardo.
Pensava di trovare qualche appiglio per disfarsi della pena provata per il suo ex Maestro di Pozioni, o perlomeno delle valide scusanti, ma non ci riuscì.
Purtroppo, le parole di Black e Lupin servirono solo a indorare la 'pillola'.
Il fatto che James Potter, al momento dei fatti di cui era stato vittima lo studente Severus Piton, avesse avuto solo quindici anni non lo confortava per niente, dal momento che lui, sebbene quindicenne, non si era mai comportato in quella maniera.

Nell'occasione, Harry aveva portato con sé anche il Mantello dell'Invisibilità, che contribuì a salvarlo dallo sguardo di Argus Gazza, entrato improvvisamente nell'ufficio alla ricerca dei moduli di richiesta punizioni per frustare gli studenti.
Il custode prese una vecchia pergamena, la baciò e corse via stringendola al petto.
Subito Harry ne approfittò per balzare in piedi e, dopo aver controllato di avere con sé la borsa e di essere interamente coperto dal Mantello magico, riaprì la porta e si mise a seguire Gazza, che zoppica felice a velocità mai vista.
Poi, decise di ritornare visibile un piano più sotto, mentre nella Sala d'Ingresso stava scoppiando un pandemonio simile a quello avvenuto il giorno del licenziamento della professoressa Cooman.

La notizia di ciò che era successo quel lunedì pomeriggio, lungo il corridoio di Gregory il Viscido, fece il giro della scuola per tutta la settimana, e divenne argomento di discussione della riunione straordinaria dell'Ordine di Gattaca, che vedeva convocati anche la professoressa McGranitt e il Professor Piton.
Inutile dire che l'assenza del professor Silente pesava moltissimo, soprattutto a Minerva.
In compenso, i miagolii di Pietra valevano per due, riequilibrando felinamente il vuoto umano temporaneo causato dalla partenza rocambolesca dell'anziano mago.

"Ebbene, anche Fred e George Weasley hanno abbandonato Hogwarts" esordì la McGranitt con un'espressione rassegnata dipinta in volto. "Ultimamente le fughe mirabolanti vanno di moda!".
"Nonostante ciò, il diversivo creato per Harry è stato magicamente impressionante, miao!" esclamò Eileen con entusiasmo. "L'ala est al quinto piano è ancora invasa dalla Palude Mobile. Dolores non è riuscita a eliminare l'incantesimo. E Gazza sta tuttora traghettando gli studenti da una parte all'altra del corridoio, verso le aule, hi, hi, hi!".
"Se la Umbridge ha intenzione di rimanere qui anche il prossimo anno, ordinerò così tante Paludi da far impallidire il Pantanal del Mato Grosso, eh, eh, eh!" ridacchiò Conan mostrando una modulo di richieste merci del negozio Tiri Vispi Weasley.
"Paludi a parte, è un miracolo che Harry abbia espresso il desiderio di diventare un Auror, non credete?" chiese Daisy incuriosita. "Rispetto al padre, che era poco ligio alle regole, si può miagolare che tale orientamento professionale rappresenti una sorta di...'cambio di rotta' ".
"E' già tanto che Potter abbia un orientamento geografico e riesca a distinguere tra nord e sud" mormorò Piton arricciando le labbra. "In merito a quello professionale, intravedo una valida alternativa: Gazza avrebbe bisogno di un assistente, e il mio voto finale potrebbe impedire che due mani siano rubate alle attività di pulizie di Hogwarts".
"Miao Sev, hai intenzione di riprendere le lezioni di Occlumanzia per Harry?" domandò Pietra toccando un tasto dolente. "Lo sai che Silente...".
"Il ragazzo ha detto alla Signorina Granger di aver appreso le basi della materia" sibilò Piton soave. "Lo ha scritto l'agente Grattastinchi nel suo rapporto".
"E quello che afferma Potter corrisponde a verità, Severus?" chiese la McGranitt con aria sospettosa.
"Ha respinto il mio ultimo tentativo di penetrare la sua mente. Una sola volta, ma lo ha fatto" ammise Piton leggermente imbarazzato. "Perdonatemi se ho dimenticato di fargli le congratulazioni".
"Da non credere!" esclamò Eileen strabuzzando gli occhi. "Ma secondo Grattastinchi pare che Harry continui a parlare nel sonno e a sognare la Sala delle Profezie: il ragazzo è arrivato alla fila novantasette; ha svoltato a sinistra...e poi, per fortuna, si è svegliato".
"Anche se Potter avesse acquisito solidissime basi di Occlumanzia" sibilò il Maestro di Pozioni, "non potrei mai impedirgli di sognare ciò che più desidera: vuole conoscere la verità".
"Bé, miao, in mancanza di Silente abbiamo bisogno di un altro punto di riferimento" miagolò Daisy cambiando argomento. "Da ora in poi, sarà la professoressa McGranitt, in qualità di Vicepreside, a prendere informalmente il suo posto in via temporanea, siamo d'accordo?".

Tutti annuirono in silenzio, mentre lo Stregatto iniziò ad applaudirla ruffianamente finendo per mettere sotto il naso della McGranitt una richiesta in pergamena bollata.

"Allora, miao, adesso posso affrontare Dolores Umbridge in duello?" chiese Pietra con una rapidità sorprendente. "Mi accontento del...'primo sangue'...molto copioso però. Mi servirebbe una firmetta, proprio qui...".
"No!!!...Albus Silente te lo ha sempre vietato!!!" sbottò Minerva infuriata. "Hai sprecato tutti i rotoli di pergamena della Sala Professori per presentare la stessa richiesta almeno tre volte al giorno, dall'inizio di questo stramaledetto anno scolastico!!!".

Per un istante, Pietra piegò la testa in diagonale e la osservò fisso, con uno sguardo da cerbiatto smarrito.

"O almeno...non ancora" continuò la McGranitt sospirando. "Non lo escludo in futuro...ma non ora, ecco!".

Un sorriso radioso da 'gatto del Cheshire' apparve subito sul musetto dello Stregatto, che s'inchino soddisfatto davanti Minerva.

"Gli stregatti sono più inquietanti del solito quando sorridono così" pensò la McGranitt mentre si apprestava a ricambiare l'inchino per gentilezza. "Pietra poi...".

"Ehm...professor Stregatto, pofessor Scintillo...potreste dare una zampa a Harry Potter, ad insegnare le basi della lingua inglese a quel co...come si chiama?" domandò la McGranitt con aria afflitta.
"Il suo nome è Grop!" esclamò Conan con aria sorniona. "Stiamo aiutando Hagrid da un bel pezzo. E sono miagolosamente lieto di annunciare che il cucciolo di Gigante ha già inciso le prime paroline in inglese sulle cortecce degli altissimi pini della foresta, scrivendo in verticale!".
"Ah, davvero!" disse Minerva sbalordita. "Quali?".
"The cat is hungry" miagolò Conan orgogliosamente.
"Come?" chiese la Direttrice di Grifondoro lievemente disorientata.
"Sai Minerva, abbiamo iniziato dalle frasi più semplici" spiegò Pietra sbadigliando. "La prossima frase che gli insegneremo sarà...'the cat is sleepy'. Seguiranno...'the cat eats sausages'...'the cat is on the table'...'Minerva is an animagus cat', e infine...".
"Basta così, grazie!" lo bloccò la McGranitt esausta con un rapido cenno della mano. "La prossima riunione sarà convocata alla fine degli esami, terminata la piantatura dei nuovi pini".


                                        

Il sabato sera dell'ultimo fine settimana di maggio, proprio quando la Casa di Grifondoro stava festeggiando la vittoria della Coppa del Quidditch, Kitty e Bia si erano impegnate a proseguire le ricerche sui quattro Collari dell'Apocalisse nella Stanza delle Necessità.
Questa volta la traduzione del quarto capitolo delle Cronache della Creazione del Mondo Magico, intitolato 'Oscurità e Horcrux: la funzione magica dell'Arco di Pietra' stava procedendo assai più velocemente del previsto.

"Hai sentito le ultime miagolanti novità?" chiese Kitty alla sua amica durante la canonica 'pausa croccantini'.
"Si, si...poco fa Grifondoro ha battuto Corvonero nell'ultima partita di Quidditch della stagione...'Ron Weasley è il nostro Re' gridavano nei corridoi, li ho sentiti" miagolò Bia Langdon manifestando scarso interesse. "Sai che sforzo! Noi stregatti non possiamo partecipare al Torneo! Altrimenti...".
"A miagolarti la verità, io parlavo del..." replicò La piccola soriana.
"Oh, si, si, si!...Del guaio che ha combinato il Professor Stregatto introducendo Snasi nell'ufficio della Preside, oltre a quelli già fatti entrare da Lee Jordan?" la interruppe Bia freneticamente sempre concentrata sul capitolo. "Di sicuro la Umbridge incolperà Hagrid per la stanza devastata e i morsi ricevuti; lo licenzierà e addio Hagrid".
"Ehm...veramente, io volevo riferirti dell'incontro tra i nostri professori e il branco di Centauri guidato da Magorian nella Foresta proibita" precisò Kitty sorridendo.
"Ahhhh, miao...a causa di Grop, immagino. Si, si, si, si!" commentò Bia mentre ripassava per l'ennesima volta la traduzione in Rune Antiche. "Temo di dover dare ragione ai Centauri: il tentativo di far apprendere la lingua inglese a un Gigante non porta da nessuna parte! Assomiglia all'esperimento di Barnaba il Babbeo, colui che voleva insegnare ai Troll come ballare".
"Già...anch'io credo che le probabilità di successo non siano a favore di Rubeus" replicò Kitty solleticando con una piuma l'orecchio dell'amica. "I Centauri si sono mostrati molto aggressivi con lui, Harry e Hermione".
"Presumo che Hagrid e Magorian se le siano date di santa ragione, e i nostri insegnanti abbiano deciso di intervenire per sedare la rissa" mormorò Bia correggendo un errore di punteggiatura nella traduzione.
"No, miao!...A parte un cordiale scambio di minacce, non è accaduto niente fra i due" precisò Tiffany. "Ma a Pietra e Conan non è andato giù il trattamento riservato dai centauri al buon Rubeus, e quindi...".
"Li hanno uccisi" concluse Bia erroneamente sbadigliando. "Si, si, si, si, si...era destino! E addio Magorian e compagnia zoccolante".
"Ma no, miaoooohhh!!!" gridò Tiffany detta Hope centrando il naso dell'amica con una pallottola di pergamena. "Hanno solo chiarito civilmente il diritto di Grop a restare nella Foresta Proibita e quello Harry Potter e i suoi amici di visitarlo periodicamente".
"E come ci sono riusciti?" chiese Bia stiracchiandosi. "Li hanno
graffiati!...Mutilati!...Storpiati!...Oppure semplicemente stregati?".
"Niente di tutto ciò!" sbottò la gattina soriana. "Gli hanno solo miagolato soavemente che se Grop fosse stato cacciato dalla radura, il Presidente Noli Me Tangere ne avrebbe approfittato per insediarsi lì, all'aria fresca, per fare del sano 'campeggio felino a tempo indeterminato' ".
"Per la pipa all'erba gatta di Merlino!...Magorian e il suo branco hanno optato per la catastrofe minore" concluse Bia scuotendo la testolina. "Chi comanda deve fare scelte difficili, vero?".
"Esatto! La presenza di Noli a Hogwarts è sempre stata considerata 'una scorciatoia per il raggiungimento di un imminente disatro stellare' " rispose Kitty lanciandole una seconda pallottola di pergamena.
"Oh...ma la tua è quasi una citazione di William Shakespeare!" miagolò Bia sogghignando. "Chi è l'ispiratore, miao?".
"Dennis, ovviamente" replicò Hope strizzandole un occhietto. "Uff-miao! E' la settima volta che ripassi quella dannata traduzione; prenderai un 'Eccezionale con lode' a Rune Antiche!...Non potresti rileggerla anche per me, per favore?".
"D'accordo, miao" miagolò la stregattina mentre perfezionava uno strano segno simile a un accento.
Poi, schiarendosi la voce, Bia cominciò a leggere il testo a voce miagolamente alta.

"..Ai più saggi fu subito chiara la funzione magica dell'Arco di Pietra, sebbene la sua origine si ammantasse di mistero. 
Infatti, ben presto, si resero conto che gli Horcrux introvabili potevano essere facilmente distrutti anche a distanza, gettando il mago oscuro che li aveva creati oltre il velo nero. 
Sussisteva un solo limite: doveva trattarsi di frammenti di anima nascosti in 'corpi di animali' oppure 'in oggetti', ma non in corpi di esseri umani. 
Pertanto, fin dalle epoche più antiche, il Portale fu utilizzato per eseguire le condanne a morte di maghi e streghe oscuri che si erano avvalsi di Horcrux per rendersi immortali e compiere crimini efferati. 
In breve tempo, però, l'abitudine di creare gli Horcrux sparì, perché nessun mago oscuro era mai riuscito a formare un Horcrux con un corpo umano, l'unico 'contenitore' capace di resistere al potere dell'Arco di Pietra, e quindi, idoneo a far sopravvivere il condannato anche dopo il passaggio oltre il velo.
Del resto, la prova dell'inesistenza di Horcrux umani era dettata dal fatto che nessuno dei criminali gettati oltre il velo era mai riuscito a tornare indietro, non almeno in forma umana.
Secondo la prevalente opinione, era ipotizzabile che i condannati a morte che avevano frammentato la propria anima, fossero in grado di ritornare indietro attraverso il velo nero soltanto tramutati in Dissennatori, senza coscienza di sé e memoria delle precedenti esperienze di vita.
La suddetta teoria era fondata sulle tragiche esperienze vissute dalla famosa strega Leviathana Horcrux, conosciuta come il primo Dissennatore.
 In base alle cronache magiche, infatti, due erano le vie conosciute per trasformarsi in un  Dissennatore: da vivi, tramite l'estrema frammentazione dell'anima fino al punto di non ritorno, come nel caso della strega Leviathana, e da morti, attraverso il passaggio di coloro che avevano creato Horcrux oltre il velo nero, chiamato da alcuni 'la Chiave Mormorante'.  
Si narrava, inoltre, che un geniale antenato di Merlino avesse ipotizzato che il contatto magico tra un lampo verde di un Incantesimo Avadakedavra e un potente scudo protettivo creato da un Incantesimo di Sacrificio di Magia Antica, avrebbe potuto dare origine a un effetto al di fuori di ogni controllo, un 'campo di instabilità magica' pericolosissimo. 
Tale anomalia avrebbe permesso, seppure di rimbalzo, la frammentazione di un pezzo di anima di qualità diversa, capace di insediarsi nel corpo di un essere umano.
Tuttavia, stante l'enorme difficoltà pratica e dimostrativa, la teoria 'merliniana' dell'Horcrux umano fu abbandonata e, in seguito, dimenticata. 
Con il trascorrere dei secoli, però, la Comunità magica perse perfino l'interesse e il ricordo della funzione del Portale. 
D'altra parte, in presenza dell'Arco di Pietra, la creazione dei comuni contenitori di Horcrux riguardanti gli oggetti e gli animali era diventata del tutto inutile per i maghi oscuri catturati e gettati oltre il Portale, come anche la presenza di un Guardiano dell'Oltre, Custode dei Quattro Collari dell'Apocalisse. 
Così, l'equilibrio nel mondo magico fu di nuovo ristabilito, e degli Horcrux fu persa ogni traccia, a parte le pagine che state leggendo".

"Ma è incredibile!" esclamò Kitty saltellando. "Abbiamo fatto una scoperta da far morire d'invidia tutti gli Indicibili e gli Immiagolabili! Forse il Signore Oscuro potrebbe essere riuscito a creare un Horcrux con un umano...".
"E che vuoi che ne sappia!...In ogni caso, la tua è solo un'idea strampalata, ma sono felice che la pensi così" miagolò Bia stanchissima. "Perché lavorare all'Ufficio Misteri Miagolanti non mi dispiacerebbe, pagano molto bene. Se solo si liberasse qualche posto, sigh-miao!".
"Se le teorie appena lette fossero attendibili" osservò Hope, "significherebbe dover lottare per ristabilire ancora una volta l'equilibrio magico nel mondo, e...".
"E aprire lo Scrigno che contiene i Collari dell'Apocalisse" la interruppe Bia. "Ma come?".
"Il Professor Pietra Stregatto ha un grimaldello magico" suggerì Kitty eccitata.
"Funziona solo con i frigoriferi a chiusura stregata" replicò Bia scuotendo la testolina.
"Un momento, miao!" miagolò Kitty colpita da un'improvvisa illuminazione. "Il Velo Nero!".
"Cosa?" domandò Bia incerta.
"Il Velo Nero!" ripeté la gattina soriana.
"Va di moda il nero, quest'anno?" domandò Bia guardando con ansia il suo foulard.
"Le cronache affermano che il Velo Nero era chiamato...'la Chiave Mormorante' del Portale!".
"E allora?" chiese Bia cercando lumi e rileggendo più attentamente la pergamena. "Pensi forse che i mormorii provenienti dall'Arco di Pietra possano avere qualche effetto sull'apertura dello Scrigno?".
"Perché no?" replicò Kitty Tiffany. "In fondo, anche io ho un soprannome miagolosamente significativo...Hope!".
"Oh, ma tu nei hai più di uno" la corresse la studentessa stregatta stremata. "Sei anche la Spada Vivente".
"Allora, dobbiamo prepararci per una gita!" esclamò Kitty. "In alta stagione miagolante, all'Ufficio Misteri!...E dopo il Direttore mi espellerà".
"Se le voci sui sogni di Harry Potter sono vere" fece notare Bia, "avrai presto l'occasione di visitare l'Arco di Pietra senza essere punita".
"Davvero?" miagolò la soriana disorientata.
"Hai l'ordine di seguire con discrezione l'umano per proteggerlo" rispose la stregattina sogghignando. "Se Potter va a cercare 'l'Arma' all'Ufficio Misteri...".
"Bia sei fantastica!!!" gridò Hope abbracciandola. "Sono sicura che un giorno farai parte dell'Ordine di Gattaca".
"A patto che Potter stia molto, molto lontano da Hogwarts" borbottò Bia pensando alle pigrate perdute dai suoi insegnanti.

                                                           

All'alba del giorno seguente, insofferente al terribile periodo che la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts stava attraversando, Harry pensò che fosse giunto il momento di scambiare 'due parole miagolanti' con i Membri dell'Ordine di Gattaca, grazie ai collari magici che gli stregatti avevano regalato a lui e ai suoi due amici.
Lui e Hermione non erano proprio ansiosi di parlare a Ron di Grop.
Invece, Ron non era ansioso di miagolare con degli stregatti prima di colazione: il suo stomaco brontolava senza tregua.
Tuttavia, Harry e Hermione concordarono sul fatto che avrebbero messo al corrente Ron della 'gigantesca' situazione dopo il colloquio con i felini, prima della fine della mattinata.

Una volta indossati i collari e assicuratisi che nessuno della Squadra d'Inquisizione li avesse seguiti, i grifondoro avanzarono silenziosamente nella Sala del terzo piano, il luogo dove un tempo era stato custodito lo Specchio di 'Emarb' o delle Brame. Si fermarono davanti la porta gattaia, resa visibile dal potere degli stessi collari.

D'un tratto, scorsero due piccoli stregatti dai ciuffetti arruffati che li stavano osservando con interesse, facendo capolino da dietro una colonna.

"Piacere di conoscervi, mi chiamo Harry...Harry Potter" disse il giovane mago parlando in perfetta lingua miagolese e puntando un dito indice contro di loro.
"Lo sappiamo chi sei, il ragazzo famoso che fa perdere il sonno al nostro direttore! Puoi vederci, miao?" chiese il primo studente felino saltellando fuori dalla penombra. "Nonostante le nostre cappottine invisibili?...Bé, io sono Efram. E' un miagoloso onore incontrare il 'Prosciolto'!".
"Il 'Prescelto'!" lo corresse Hermione trattenendo una risata.
"E parlano perfino un corretto miagolese!" esclamò il secondo felino stupito. "Oh, mi presento...Isidoro! Miagolamente Vostro!".
"Io sono Ron Weasley, mentre lei è Hermione Granger" esordì Ron spazientito. "Desideriamo parlare con i vostri capi".
"Se è possibile" aggiunse Hermione nel tono più gentile possibile. "Se non è troppo disturbo, prima della colazione".
"Con i nostri professori" precisò Efram saltellando verso di loro. "Si, miao, possiamo condurvi nell'Ufficio del direttore".
"Gli insegnanti sono riuniti lì. Stanno preparando le domande dell'esame di 'Incantesimi felini' per la prossima settimana. Dovete sapere che anche noi dobbiamo sostenere i G.U.F.O" aggiunse Isidoro orgogliosamente. "Vi accompagneremo fino alla porta, ma noi non possiamo superarla".
"Oh, accidenti! Siamo sulla stessa barca...ehm, cioè nella stessa cuccia, allora!" sbottò Ron rimpiangendo il tempo perso per il mancato ripasso. "Maledetti esami!".
"Perfetto!" rispose Harry con fare incoraggiante. "Fate pure strada; zampetteremo dietro di voi".
"Siete sicuri di volerci miagolare prima della colazione?" chiese Isidoro con aria preoccupata. "Sapete...l'umore a pancia vuota non è dei migliori: i nostri docenti hanno lavorato quasi tutta la notte. Sarebbe meglio parlargli dopo che...".
"Confidiamo di essere cortesemente ricevuti con cortese e miagolosa urgenza" lo interruppe Hermione porgendo due salsicce ai felini. "E vi ringraziamo, per la zampa amichevole che ci state offrendo".
Dopo un breve inchino, Isidoro e Efram divisero le salsicce a metà con Hermione come simbolo di amicizia, e fecero strada oltre la Porta Gattaia.
Dopo aver attraversato una folla di stregattini che li applaudivano e chiedevano autografi, Harry, Ron e Hermione si ritrovarono all'imbocco del lungo corridoio che conduceva verso l'Ufficio del direttore della Casa di Violafucsia.

"Cos'è questa ingloriosa cagnara nel corridoio prima del pasto mattutino?" miagolò Pietra infuriato aprendo di colpo la porta. "Chi desidera mettere un nuovo record scolastico? Bocciare all'esame di Incantesimi due giorni prima del suo inizio, come per incanto, ghghgh!...Ohhhh, Harry Potter?".
"Ehm, si. Ci sono anche Ron e Hermione...Meow!" disse il giovane grifondoro incerto. "Stanno finendo di stringere le zampe e scambiare salsicce con i vostri studenti".
"Che visita di gruppo 'quasi' inattesa" commentò Pietra sogghignando. "Bé, che aspettate? Entrate! C'è anche il professor Severus Piton...".
"Co...cosa?" gridò Harry colto di sorpresa. "Ah...forse sarebbe meglio se tornassi un'altra...dopo colazione?...Prima di pranzo? Anche dopo cena, se preferite".
"Muahahahahahaah!!!" ridacchiò lo Stregatto dispettosamente. "Stavo scherzando, miao! Ci sono solo Conan, Eileen e Daisy! Coraggiosi grifondoro, entrate! Muahahahahah!!!".
"Ah, e..ecco!" balbettò Harry. "Non volevamo disturbare...".
"Preferisco gli scherzi di Pix" sibilò Ron immusonito.
"Entra e taci" mormorò Hermione sottovoce lanciandogli un'occhiataccia.

Appena fatti accomodare i ragazzi in morbide poltrone impelate, gli stregatti finirono rapidamente di riordinare le pile di pergamene con le domande d'esame e si sedettero dinanzi agli ospiti umani.

"Allora, come state, vecchi Malandrini?" domandò Conan con un tono di voce miagolamente affabile.
"Un tè all'erba gatta con salsicce light?" chiese Eileen ai ragazzi strizzando un occhietto.
"Stiamo bene, grazie" mormorò Hermione abbozzando un sorriso. "Se permettete...alle salsicce abbiamo pensato noi".
"Procedi pure, ragazza mia-ohhh!" miagolò Pietra con l'acquolina in bocca guardando Hermione tirare fuori a fatica una lunga catena di salsicce dalla sua borsa magica. "Lodevole spirito d'iniziativa. Non faremo complimenti, ghghgh!".
"A quanto pare, miao, i collari che vi regalammo sono stati molto utili per trovarci e parlare il miagolese" osservò Daisy versando il tè nelle tazze. "Qual buon vento miagolante vi conduce qui?".
"Dolores Umbridge" disse Harry socchiudendo gli occhi.


Pronunciato quel nome, vi fu un lungo momento di silenzio. In sottofondo era percepibile un lieve rumore di artigli che penetravano il legno sottostante del piano della scrivania.

"Se desiderate sfidarla a duello, dovete mettervi in fila" borbottò Conan annusando una salsiccia come se fosse un sigaro cubano. "Vi avverto!...Si tratta di una 'coda' che si perde a vista d'occhio, in attesa della decisione del Preside".
"Ci sto!" brontolò Ron toccando d'istinto la bacchetta. "A costo di montare una tenda per le attese notturne".
"Sissi...ma la McGranitt dice che stiamo vivendo un momento molto delicato. Secondo la sua opinione, se la Umbridge fosse aggredita, il Ministero della Magia reagirebbe chiudendo la scuola. E tutti gli insegnanti finirebbero sotto inchiesta, lei per prima".
"Sarebbe meraviglioso vedere la vegliarda rinchiusa in gabbia, ghghgh!" sogghignò Pietra sognando, a occhi aperti, di far invadere l'Ufficio della direttrice di Grifondoro da un esercito di Snasi.
"Allora...mettere fuori gioco la Umbridge...rapirla, per esempio" suggerì Ron con un tono di voce serio. "E' fattibile! E poi...".
"E poi chiedere un riscatto a Caramell a nome dei Mangiamorte" continuò Hermione in modo sorprendente, "per far sembrare il sequestro più realistico".
"Mmhhh, non sarebbe credibile. Per quale motivo dei Mangiamorte dovrebbero rapire una loro simile?" domandò Eileen mormorando.
"Alla fine, dovremmo pagare noi per convincere il Ministero a riprendersela, hi, hi, hi!" ridacchiò Daisy.
"Per non miagolare del mantenimento alimentare della sequestrata!" sbottò Pietra con le orecchie abbassate. "Addio scorte, miao!".
"Ma non si può andare avanti così!" protestò Harry visibilmente turbato. "Quella donna ha licenziato la professoressa Cooman; ha costretto Silente ad abbandonare Hogwarts e, probabilmente, caccerà  via anche Hagrid!...Dobbiamo restarcene a guardare senza far niente?".
"Bé, intanto...dovete sostenere gli esami G.U.F.O." miagolò Conan con aria imperturbabile. "La priorità è il vostro futuro: aspettare qualche settimana in più, seppure in compagnia della Umbridge, è irrilevante".
"Ma Hagrid..." disse Hermione, le lacrime agli occhi.
"State sottovalutando il forte Rubeus" la interruppe Eileen chiudendo a pugno la zampetta. "Lui saprà cavarsela, anche da solo".
"E voi siete in sciopero?" domandò Ron deluso. "Cosa avete intenzione di fare?".
"Vorrei miagolamente ricordare che il Centauro Fiorenzo ha predetto l'inizio di una seconda guerra contro l'Oscuro Signore, non contro Caramell e il Ministero" miagolò Daisy leggermente accigliata.
"In ogni miagolante caso, l'Ordine di Gattaca e i professori appartenenti all'Ordine della Fenice sono in attesa di ricevere istruzioni da Silente" proseguì Pietra inzuppando mezza salsiccia in una tazza di tè sporca di marmellata. "Tenete presente che, nonostante tutto, Dolores, la peggiore psicopatica che lavora per il Ministero della Magia,  non è un alienato e disadattato Mangiamorte che serve l'Oscuro Signore".
"Se i Mangiamorte occupassero il Ministero, non farebbe più alcuna differenza" brontolò Ron incupito.
"Ma non lo hanno fatto, miao!" esclamò Eileen risoluta. "Non ancora. E noi dobbiamo stare sempre dalla parte miagolosa giusta!".

Ron sbuffò guardando Hermione, e la ragazza si girò verso Harry, gli occhi a fessura.


"Dov'è Silente?" chiese Harry sospirando.
"Miao, pensi che se conoscessimo questa informazione, la miagoleremmo a uno studente che si diverte a tenere aperta la sua mente ai pensieri dell'Oscuro Signore?" replicò Conan allargando le zampette. "Mettiti nelle nostre cappottine, o nei nostri panni, se preferisci. Sappiamo che sogni ancora l'Ufficio Misteri. Quella fantomatica 'Arma' che brami così tanto di trovare ti metterà nei guai, prima o poi".
"Ho capito" mormorò Harry alzandosi repentinamente."Stiamo perdendo tempo. Scusate il disturbo".
"Aspetta, Harry!" gridò Hermione esasperata. "Ascoltali...Silente tornerà. Lui avrà già escogitato un piano!".
"Albus Silente ci ha lasciato nelle mani di quella faccia di rospo" replicò Ron scuotendo la testa. "Questa volta dobbiamo cavarcela da soli".
"Ron, Harry...gli stregatti hanno ragione" disse Hermione preoccupata. "Hagrid è un nostro amico, ma non si può negare che stia ancora lavorando a Hogwarts!".
"Per quanto?...Bé, se desideri restare qui, Hermione..." disse Harry deluso. "Noi andiamo a fare colazione".
"Ben detto!" disse Ron appoggiando il suo amico. "Non si può combattere Caramell a stomaco vuoto".
"Ehm...facciamo un patto! Pensate prima a superare gli esami G.U.F.O." miagolò Daisy alzandosi a sua volta. "Poi decideremo insieme un piano d'azione, va bene?".
"D'accordo" disse Harry lanciando uno sguardo d'intesa ai suoi amici. "Conclusi gli esami ci riuniremo immediatamente. Non un giorno di più!".

Quando i grifondoro si furono allontanati per andare a fare colazione in Sala grande, gli insegnanti felini sprofondarono nelle poltrone, come se avessero esalato il penultimo e l'ultimo respiro.

"Si può miagolare tante cose su quei tre, ma le salsicce di Hermy erano ottime" fece notare Pietra con una certa soddisfazione. "La  signorina 'Sottuttoio' è stata una vera rivelazione. Ci ha dato perfino ragione, ghghgh!".
"Se non altro abbiamo guadagnato del tempo prezioso" aggiunse Eileen ignorando il commento del direttore. "Ma se, per qualunque motivo, anche Minerva dovesse lasciare Hogwarts...".
"Sarebbe Sev a decidere, in assenza di Minerva e Albus" continuò Daisy soave. "Spero solo che non sia costretto a usare un Distillato di Morte Vivente per fermare i gesti troppo audaci di quei tre grifondoro".
"Oh bé, miao, non c'è da stupirsi. Sev ce lo aveva detto!" mormorò Conan sbuffando come una caffettiera. "Tendere una mano o una zampa amichevole a Potter è come offrire una ciotola di latte a un Knarl!" (leggi Animali Fantastici dove Trovarli, ultima edizione, pag. 37).

                                                                              

Finita la colazione, Harry e Hermione convinsero Ron a ripassare 'Incantesimi' all'ombra del faggio che si trovava sulle rive del lago Nero.
Giunti in prossimità del grande albero, la gioia di Ron per la vittoria della Coppa del Quidditch fu spazzata via dall'agghiacciante notizia dell'esistenza di Grop: la promessa fatta da Harry e Hermione a Hagrid di andare a visitare il suo fratellastro nella Foresta Proibita, contro la volontà di un branco di Centauri infuriati, era una forma di coraggioso 'volontariato' di cui il povero Weasley avrebbe fatto volentieri a meno.
L'unico elemento rassicurante era il fatto che il buon Rubeus stava ancora svolgendo le sue lezioni nel castello e, finché lui non fosse stato cacciato, loro non avrebbero dovuto preoccuparsi di insegnare l'inglese a un cucciolo di gigante di cinque metri.

I prati intorno al castello luccicavano sotto il sole come se fossero verniciati di fresco; Pietra e Conan curavano le piantine di erba gatta ospitate nella parte di serra riservata loro dalla Professoressa Sprite. E Harry si era ormai dimenticato delle lezioni di Occlumanzia.
Giugno era arrivato, ma per gli studenti del quinto anno voleva dire solo una cosa: incombevano i G.U.F.O..
Verso la fine settimana, durante l'ultima ora di Trasfigurazione, gli studenti ricevettero il programma degli esami e i dettagli sul loro svolgimento dalla direttrice di Grifondoro.
I G.U.F.O. richiedevano una durata di due settimane di seguito: ogni mattina era previsto un compito scritto relativo alla teoria delle materie scelte, mentre il pomeriggio era dedicato alla prova pratica. Naturalmente, l'esame pratico di Astronomia si sarebbe svolto di notte.

Nei compiti scritti, poi, la compilazione dell'ultima domanda di ogni materia era sempre stata affidata alle scelte del direttore della quinta Casa segreta di Violafucsia: una risposta positiva a tale quesito era considerata determinante per ottenere un 'Eccezionale', in caso di dubbio o di lievi errori nelle altre domande.
Ovviamente, questa era l'unica informazione che la McGranitt non aveva mai potuto rivelare agli studenti. E non lo avrebbe mai fatto, neanche sotto tortura.
Infine, gli studenti avrebbero ricevuto i risultati degli esami nel mese di luglio, via gufo postale.

Il primo esame di Harry, Ron e Hermione, Teoria degli Incantesimi, era in programma per lunedì mattina.
La domenica Harry acconsentì a esercitarsi con Hermione, ma si pentì quasi subito: era così agitata che continuava a strappargli il libro di mano per controllare di aver dato la risposta perfettamente giusta, finché non lo colpì sul naso con l'angolo di 'Incantesimi Avanzati'.
Nel frattempo Ron rileggeva gli appunti di due anni di incantesimi con le dita infilate nelle orecchie e le labbra che si muovevano in silenzio.
Quella sera a cena nessuno aveva voglia di chiaccherare, sopratutto dopo l'arrivo in Sala Grande degli Esaminatori: un gruppetto di streghe e maghi dall'aria decrepita.
Tra di loro, si distinsero la professoressa Marchbanks, una conoscente della nonna di Neville, e il professor Tofty, amico di un membro del Wizengamot di nome Tiberius Ogden.
Fu una serata inquieta. Tutti tentavano un ripasso all'ultimo minuto, mentre Harry decise di andare a letto presto, rimanendo sveglio per quelle che gli parvero ore.
Per qualche secondo gli apparvero i musetti fosforescenti di quattro famigerati stregatti; li vide strizzargli un occhietto sopra di lui, per poi scomparire.
Sapeva di non essere l'unico insonne, ma nessuno dei suoi compagni aprì bocca e alla fine, uno dopo l'altro, si addormentarono tutti.

Il giorno dopo a colazione nessuno del quinto anno era molto loquace.
Hermione era la sola studentessa che confidava ancora nei benefici di un ultimo rapido ripasso: rileggeva 'Incantesimi Avanzati' così in fretta che i suoi occhi sembravano sfocati.
Poi quelli del quinto e del settimo anno si radunarono nella Sala d'Ingresso mentre gli altri studenti andavano a lezione.
Alle nove e mezzo furono richiamati, una classe alla volta, nella Sala Grande, allestita esattamente come Harry l'aveva vita nel pensatoio, quando suo padre, Sirius, Remus, e Piton avevano sostenuto il loro G.U.F.O..

"Potete cominciare" annunciò la professoressa McGranitt dopo che gli studenti avevano preso posto nei banchi.

Col cuore in gola, Harry voltò il suo foglio e abbassò lo sguardo sulla prima domanda: a) Scrivi la formula dell'incantesimo e b) Descrivi il movimento della bacchetta per far volare gli oggetti.
La sua mente fu attraversata dal ricordo di una mazza che volava in aria e atterrava di schianto sul cranio di un Troll, e sorridendo chinò il capo e cominciò a scrivere.
Finita la prima domanda, vinto dalla curiosità, Harry lesse rapidamente l'ultimo quesito, quello compilato dal professor Pietra Stregatto: a)  Scrivi la formula dell'Incantesimo di Estensione Irriconoscibile, b) Conferma o nega la veridicità della seguente affermazione: "Avvalendosi dell'Incantesimo di Estensione Irriconoscibile, è possibile estendere la capacità dello spazio interno di un frigorifero babbano, allo scopo di ospitare un numero di porchette tendente all'infinito e, in ogni caso, c) Scrivi se il suddetto incantesimo possa influenzare o meno i consumi di energia elettrica dell'elettrodomestico stregato suindicato".

"Che razza di linguaggio!" pensò Harry assumendo un'espressione accigliata e sospettosa. "Ospitare porchette in un frigorifero, neanche fosse un albergo!".

Per un secondo credette di vedere, davanti a sé, Hermione protestare e sventolare furiosamente un enorme pacco di bollette di acqua, gas e telefono, contro una Commissione d'esame di stregatti decrepiti e lunatici. Poi, immaginò di sentir miagolare al presidente  felino che, eccezion fatta per le bollette dell'energia elettrica, se avesse voluto un 'Eccezionale', avrebbe dovuto guadagnarselo pagando anticipatamente tutti gli arretrati dell'appartamentino 'pied-(zamp) à terre', a Charing Cross, di Pietra Stregatto, I.V.A. miagolante compresa.
Forse, si trattava di un impresa scolastica che andava ben al di là delle competenze richieste per gli esami G.U.F.O. umani. O più probabilmente, era solo la tensione per l'esame che stava giocando un brutto scherzo a Harry.
Dopo una serie di lunghi e profondi respiri, con la massima concentrazione, il giovane grifondoro s'immerse nella prima prova, rispondendo a tutte le domande al meglio delle sue capacità.

Dopo pranzo, gli studenti del quinto anno si riunirono nella piccola stanza accanto alla Sala Grande, dove rimasero in attesa di essere chiamati per l'esame di pratica in ordine alfabetico.
Hermione fu la prima a sostenere l'esame, ma essendo uscita dal portone principale che conduceva alla Sala d'Ingresso, i suoi amici non sapevano come se la fosse cavata.

Dieci minuti dopo, il Professor Vitious chiamò: "Parkinson, Pansy...Patil, Calì...Patil, Padma...Potter Harry".
"In bocca al lupo" sussurrò Ron.
Harry entrò nella Sala Grande stringendo la bacchetta così forte che gli tremava la mano, e fu fatto accomodare da Vitious davanti al professor Tofty.
Poco distante c'era Draco, che distratto dalla sua presenza, aveva fatto cadere un bicchiere di vino durante un Incantesimo di Lievitazione.

Inizialmente, al giovane grifondoro fu richiesto di far fare delle capriole a un portauovo.
Tutto sommato, Harry pensava di essersela cavata abbastanza bene. Di sicuro il suo Incantesimo Levitante era andato molto meglio di quello di Malfoy, anche se avrebbe preferito non aver confuso l'Incantesimo 'Cambiacolore' con quello della 'Crescita': invece di diventare arancione, il suo ratto prese sorprendentemente a gonfiarsi e raggiunse le dimensioni di un tasso prima che lui riuscisse a correggere l'errore.

Concluso l'esame pratico, mentre si stava apprestando a lasciare la Sala Grande, Harry sentì il Professor Tofty parlare alle sue spalle, apparentemente da solo.
Iniziò a camminare più lentamente, dando di tanto in tanto degli sguardi furtivi.

"Direttore, il professor Albus Silente mi ha parlato molto bene di lei, e tengo in alta considerazione la sua opinione" mormorò l'anziano mago voltando la testa in basso alla sua destra. "Però, in tutta coscienza, non posso assegnare a Potter un 'Eccezionale. Non sarebbe onesto. Si metta nei miei panni...quel ratto...".
"Ma non ha visto come era grassottello? Meriterebbe anche la Lode!...Un encomio!" esordì una voce miagolante conosciuta. "Era da anni che non vedevo un topo così 'invitante' a un esame G.U.F.O., miao".
"Comprendo il suo miagolante punto di vista, direttore" sibilò il professor Tofty pazientemente. "Ma io avevo chiesto solo di colorare il ratto di arancione, non di farlo diventare obeso" replicò l'esaminatore.
"Il colore arancione snellisce troppo" mormorò la voce. "Potter deve aver pensato che non era giusto incoraggiare l'anoressia fra gli sttudenti...e tra i topi più giovani del castello".
"A dispetto dell'ammirevole intento, collega" replicò Tofty risoluto prima che Harry si allontanasse troppo per ascoltare altro, "resta il fatto che gli avevo chiesto di eseguire un 'Incantesimo Cambiacolore' ".

                                         

Quella sera nessuno degli studenti di Grifondoro del quinto anno ebbe il tempo di rilassarsi: dopo cena filarono nella Sala Comune e s'immersero nel ripasso di Trasfigurazione. Quando Harry andò a letto, la testa gli ronzava complessi modelli e teorie di incantesimo.

Durante il compito scritto della mattina si scordò la definizione di 'Incantesimo di Scambio', ma riuscì a rispondere dignitosamente alla solita ultima domanda sospetta, quella che avrebbe potuto risollevare le sorti di un buon voto: a) Descrivi cosa può essere teoricamente accaduto a un pollo arrosto che presenta la parte metallica di un cavatappi al posto di una coscia e b) Indica la sottocategoria di incantesimo di trasformazione magica utilizzata.
Ma l'esame pratico avrebbe potuto andare peggio. Almeno lui riuscì a far evanescere la sua iguana, mentre al tavolo accanto la povera Hannah Abbott perse la testa e chissà come moltiplicò il suo furetto in uno stormo di fenicotteri, facendo sospendere gli esami per dieci minuti, finché gli uccelli non vennero catturati e trasportati fuori della sala.

Nel frattempo, ancora una volta, il suo esaminatore sembrava parlare da solo, oppure con un essere miagolante invisibile.

"Mi pare che lo studente abbia rimediato rispondendo bene all'ultima domanda del compito scritto" miagolò la solita voce. "Questa volta l'Eccezionale è d'obbligo miagolante!".
"Ha parzialmente rimediato si, la trasfigurazione del pollo arrosto ha un aspetto strettamente pratico" obiettò il Commissario d'esame pazientemente. "Tuttavia, tralasciare la definizione di 'Incantesimo di Scambio' indica una grave lacuna teorica".
"Era solo emozionato!...Non vi procureremo mai più iguane, miao!" sbottò la voce indignata. "Dal prossimo anno farete evanescere agli studenti solo Manticore, Schiopodi, e Nundu, e sempre che non divorino prima voi!".
"La prego, non faccia così" rispose l'anziano mago preoccupato. "Non possiamo regalargli un 'Eccezionale' solo perché è il Prescelto".

Mercoledì tocco a Erbologia. A parte un morso inflittogli da un Geranio Zannuto, Harry aveva l'impressione di essersela cavata piuttosto bene, soprattutto con la solita famigerata ultima domanda del compito scritto: a) Indica se l'Erba Gatta è adatta per la preparazione di un tè e, in caso di risposta affermativa, b) Descrivi gli effetti della ipotetica bevanda sul corpo umano.

"E pensare che io l'ho sempre fatta masticare al mio gatto" borbottò Patil Padma pentita scuotendo la testa.

Questa volta, a conversare apparentemente da sola era una vecchia esaminatrice dall'aria non troppo rassicurante.

"Cosa? Eccezionale?...Hai idea di cosa poteva fargli un Geranio Zannuto leggermente più grande?" domandò la strega sorpresa dal voto propostogli. "Io valuto anche la capacità di uno studente di proteggersi dalle piante pericolose. Hai visto quanto è stato bravo Neville Paciock?".
"Sissi...ma Potter potrebbe reggere la sua bacchetta anche con un dito" replicò la solita voce che non si dava mai per vinta. "E poi ha risposto splendidamente all'ultima domanda...Neville non c'è riuscito!".
"Per forza!" sbottò l'esaminatrice infuriata. "Hai invitato Potter a prendere un tè all'erba gatta, facendogli inzuppare salsicce!".
"E chi glielo ha detto, miao?".
"Minerva McGranitt".
"Non vale, miaooooooohhhh!".

Giovedì fu il momento dell'esame di Difesa contro le Arti Oscure. Per la prima volta Harry ebbe la certezza che sarebbe passato con il massimo dei voti.
Non incontrò difficoltà in nessuna delle domande scritte, neanche nella famigerata domanda finale, che ormai sospettava essere formulata da uno stregattaccio di sua conoscenza: a) Descrivi gli effetti dell'Incantesimo Reversus, b) Indica la differenza principale tra l'Incantesimo Reversus e il Prior Incantatio, e c)  conferma o meno se L'Incantesimo Reversus funziona soltanto con le bacchette.

"E per cos'altro dovrebbe funzionare?" sbottò Draco Malfoy soncertato.

Ovviamente, per l'ultima parte di domanda, Harry poteva considerarsi nettamente favorito rispetto tanti altri studenti, dal momento che aveva frequentato stregatti: gli effetti dell'incantesimo Reversus sulle bacchette magiche e sui collari magici erano assolutamente identici.

Infine, nel pomeriggio, durante l'esame di pratica, il giovane mago provò un piacere particolare nell'eseguire tutti i controincantesimi e gli incantesimi difensivi davanti alla Umbridge, che lo osservava gelida davanti alla porta.
Ancora una volta fu il professor Tofty a esaminarlo. "Bravo!" esclamò. "Davvero ottimo! Direi che è tutto, Potter...a meno che...".
Si protese verso di lui.
"Ho saputo dal mio caro amico Tiberius Ogden che sei in grado di evocare un Patronus...non è in programma, ma...?".

Harry levò la bacchetta, guardò la Umbridge dritto negli occhi e immaginò che venisse licenziata.

"Expecto Patronum!"

Il suo cervo argenteo scaturì dalla punta della bacchetta e attraversò la sala al galoppo. Tutti gli esaminatori si voltarono a seguirlo con lo sguardo, e quando si dissolse in una foschia luminosa, il professor Tofty batté entusiasta le mani nodose.

"Eccellente!" disse il Commissario. "Benissimo, Potter, puoi andare".

E poi di nuovo quella voce miagolante!

"Questa volta merita 'Eccezionalissimo e due lodi!' " miagolò la voce impertinente. "Non negherà che un gatto con le corna ramose è un Patronus interspecie rarissimo, professor Tofty!".
"Era un cervo, professor Stregatto, un meraviglioso cervo!" replicò Tofty pazientemente. "Dove si è mai visto un gatto ungulato?".
"Ah, davvero, miao?...Aveva gli zoccoli?" miagolò la voce falsamente sorpresa. "Eppure, avrei giurato che miagolasse al galoppo!".
 "E comunque, il voto 'Eccezionalissimo e due lodi' non è previsto dal Ministero" mormorò Tofty alzando gli occhi al soffitto.

Mentre usciva, Harry passò accanto alla Umbridge e i loro sguardi s'incrociarono. Vide un sorriso maligno deformarle la larga bocca viscida, ma la cosa non lo turbò. A meno di non sbagliarsi di grosso si era appena guadagnato un 'Eccezionale'.

                                          

Il venerdì Harry e Ron avevano un giorno libero, mentre Hermione sosteneva l'esame di Antiche Rune; dato che c'era davanti l'intero finesettimana, si concessero una pausa giocando a scacchi.
I due amici videro Hagrid insegnare agli studenti dei primi anni, e questo li rassicurò.
Nel frattempo Hermione tornò dall'esame, ed era di umore nero: aveva confuso il termine 'ehwaz' che significava 'associazione' con 'eihwaz', traducibile con la parola 'difesa'.
Oltretutto, la ragazza era venuta a sapere che c'era stata un'altra incursione di uno Snaso nell'ufficio della Umbridge, e temeva che la colpa potesse ricadere sullo stesso Hagrid.
Il malumore di Hermione durò per la maggior parte del finesettimana, ma per Harry e Ron non fu difficile ignorarla: passarono quasi tutto il tempo a ripassare Pozioni per l'esame di Lunedì, quello che Harry temeva di più...e che, ne era sicuro, avrebbe distrutto ogni sua ambizione di diventare Auror.
In effetti, trovò difficile l'esame scritto, anche se era convinto di aver azzeccato la risposta alla domanda sulla Pozione Polisucco: visto che durante il suo secondo anno a Hogwarts l'aveva bevuta di nascosto, fu in grado di descriverne gli effetti con estrema precisione.
Immancabilmente l'ultima domanda aveva qualcosa di sinistramente felino: 'Indicare quale dei seguenti errori, nella preparazione della Pozione Miagolante, induce il soggetto che la beve ad abbaiare a chiunque suoni il campanello di casa: a) Uso di crocchette per cani sterilizzati in sovrappeso; b) Uso di osso per l'igiene dentale del cane non finemente triturato; c) Uso di peli di cane di razza Chien de Saint-Hubert'.

//it.wikipedia.org/wiki/Cane_di_sant%27Uberto

"Ma che razza di domanda è questa!" sbottò Justin Finch-Fletchley dopo aver letto il quesito. "Come si fa a essere così idioti da bere una Pozione Miagolante che fa abbaiare?".
"Silenzio!!!" gridò la professoressa Marchbanks con un'espressione dispettosa dipinta in volto. "E ricordatevi che la Pozione Miagolante è incolore, inodore, insapore! E pertanto, non è così difficile somministrarla di nascosto".

L'esame pratico del pomeriggio fu meno terribile del previsto. In assenza di Piton, Harry scoprì di essere molto più rilassato.
Quando la professoressa Marchbanks disse: "Allontanatevi dai calderoni, prego, l'esame è finito", Harry tappò la sua fiaschetta: forse non avrebbe ottenuto un gran voto, ma con un po' di fortuna avrebbe evitato la bocciatura.

Prima di consegnare la fiaschetta, il grifondoro scoprì che anche la strega esaminatrice stava parlando da sola, o più probabilmente con la solita creatura felina invisibile.

"Ha notato che bel colore ha la fiaschetta di Potter?" miagolò la solita voce.
"Come?" domandò l'esaminatrice colta di sorpresa.
"Di colore giallo paglierino, quasi trasparente, senza corpi estranei o sedimenti...sembra la pipì di un neonato...anzi la mia pipì!".
"Cosa devono sentire le mie orecchie..." mormorò l'anziana strega sospirando pesantemente. "Ogni volta che vengo a Hogwarts è sempre la stessa storia...".
"Miagolo la verità! E' per questo che Potter si merita un 'Eccezionale'!" riprese la voce petulante. "La invito a esaminare ufficialmente la mia prossima pipì nella lettiera per confrontarla con la pozione di Potter".
"Non me ne importa niente se Silente e Piton ti adorano, se sei sopravvissuto a un duello con il Signore Oscuro, e se Pomona ti fa i grattini!...Sparisci, brutto gattaccio spelacchiato!!!" urlò la Marchbanks spaventando il vicino professor Tofty, che si accarezzò di riflesso i pochi capelli rimasti.

Ci volle tutta la forza di Conan, Eileen e Daisy, rimasti fino a quel momento in disparte, per trascinare Pietra fuori dalla Sala Grande prima che succedesse un parapiglia degno di essere ricordato negli Annali di Hogarts.

Rimanevano solo quattro esami, a cominciare da Cura delle Creature Magiche, che si sarebbe svolto il giorno dopo, di martedì.
Harry era deciso a dare il massimo in Cura delle Creature Magiche, in modo che Hagrid facesse bella figura.
Tuttavia, non era ansioso per l'esame scritto, che si sarebbe tenuto di mattina; aveva solo una immensa curiosità di conoscere l'ultima fantomatica domanda di 'marca felina'.
E in effetti, la prima domanda a cui Harry rispose fu proprio quella: 'a) Descrivere come nutrire un Kneazle 'Senior' in modo appropriato, dall'antipasto al dolce, e b) Indicare, tenuto conto dell'età avanzata del Kneazle, se il Whisky Incendiario può essere considerato, per una creatura così amabile, una bevanda medicinale digestiva'.
Circa la risposta alla prima parte del quesito, a Potter bastò ripensare ai cibi che la sua amica Hermione somministrava con cura a Grattastinchi, integrando il suo menù con salsicce di carne magra e croccantopi senza caramello.
Invece, la seconda parte della domanda aveva tutta l'aria di essere un vero e proprio trabocchetto.
Alla fine, con un piccolo margine di incertezza, Harry rispose che solo lo stomaco di uno stregatto avrebbe potuto sopportare un Whisky Incendiario come digestivo, non quello di un 'amabile' Kneazle.

"L'ho sempre detto a mia madre, adottiamo un Kneazle. E lei mi ha regalato una coppia di Puffskein!" sbottò Hannah Abbott stizzita. "Se mi avesse dato ascolto, forse avrei saputo rispondere a questa stramaledetta domanda".
"Bé, io ho consigliato a mio padre di prendere Potter, ma non mi ha mai dato ascolto" disse Draco sogghignando. "E' una vera fortuna che non ci siano domande su di lui".
Harry lanciò un'occhiataccia a Malfoy, preferendo non replicare a stupide provocazioni.

La prova pratica si svolse nel pomeriggio, sul prato ai margini della Foresta Proibita, dove agli studenti fu richiesto di identificare correttamente uno Knarl nascosto fra una dozzina di porcospini (il trucco stava nell'offrire loro del latte: i Knarl, creature estremamente sospettose, di solito s'infuriano, considerandolo un tentativo di avvelenarli); poi dovettero prendersi cura di un Asticello; nutrire e pulire un Fiammagranchio senza scottarsi; e scegliere, tra un vasto assorbimento di cibi, la dieta adatta a un Unicorno malato.
Nel frattempo, Hagrid stava osservando ansioso i tre grifondoro dalla finestra della sua capanna.

Poco dopo essere stato congedato dall'esaminatrice e aver rivolto a Hagrid un furtivo segno di vittoria, Harry udì la consueta vocetta che ormai si presentava ogni volta che lui terminava un esame. Ormai non era più una sorpresa, ma un appuntamento fisso.

"Un altro Eccezionale per Potter, mi pare scontato" miagolò la voce soave. "Giusto?".
"Ha stretto troppo l'Asticello: la creatura ha sofferto più del dovuto" replicò l'anziana strega grassoccia. "E poi, lei è qui solo in veste di osservatore, si faccia gli affari suoi".
"Ma Potter è un ottimo cercatore di Quidditch; ha una presa molto forte, non è colpa sua" rispose la voce risentita. "E' comprensibile!".
"Un Asticello non è un boccino d'oro" replicò l'esaminatrice borbottando da sola con la testa rivolta in basso. "Non deve essere afferrato con forti pressioni, in nessun caso!".
"E' colpa sua, miao!" replicò la voce con un tono indignato. "Lei ha scelto per Potter l'unico Asticello della Foresta Proibita in preda a un attacco di panico".
"Se non la finisce di dire idiozie, farò rapporto alla professoressa McGranitt!...La valutazione dell'esame è di mia competenza. Le ripeto, si faccia gli affari suoi" brontolò l'insegnante.
"E va bene, me ne vado" mormorò la voce stizzita. "Ma farò rapporto a Silente sul suo comportamento razzista antifelino".
"La smetta di fare il cucciolo, su" replicò la Commissaria d'esame ridacchiando. "A proposito, direttore, dov'è Albus Silente?".
"Questa informazione è di mia miagolante competenza, professoressa. Si faccia gli affari suoi!!!" miagolò la voce indignata.
La vecchia strega rimase basita per qualche secondo, poi iniziò ad agitare in aria un grosso registro arrotolato, tutto intorno a sé, come se dovesse scacciare un moscone impertinente.

                                        

Lo scritto di astronomia, il mercoledì mattina, andò abbastanza bene. Harry non era sicurissimo dei nomi di tutte le lune di Giove, però era certo che nessuna fosse coperta di ghiaia, e neanche di sabbia o sassolini usati nelle lettiere per gatti.
Per la pratica dovettero aspettare fino a sera, mentre il pomeriggio fu dedicato a Divinazione.
Anche per lo scarso livello di Harry, l'esame andò malissimo. Tanto valeva di cercare di vedere qualcosa sul tavolo, invece che nella sfera di cristallo, che rimase ostinatamente vuota; Harry perse del tutto la testa durante la lettura delle foglie di tè, annunciando alla professoressa Marchbanks che presto avrebbe incontrato uno straniero bruno e noioso, e coronò il fiasco confondendo la linea della vita con quella del destino, informandola che sarebbe dovuta morire il martedì precedente.

A nulla valse la trasformazione di Pietra, che aveva bevuto nell'occasione una Pozione Polisucco Speciale per stregatti a base di capelli strappati al primo uomo bruno che aveva incontrato a Hogsmeade.

"Buongiorno Professoressa Marchbanks" disse il falso mago elegantemente vestito avvicinandosi leggiadro al fianco dell'esaminatrice. "Mi avevano narrato del suo fascino leggendario...ma sono venuto, qui a Hogwarts, per ammirarla di persona. Mi presento, sono il Duca...".
"Oh, non è necessario" lo interruppe l'anziana maga. "Ci conosciamo da anni, Direttore...lei e i suoi trucchetti siete leggenda, anche per Silente!".
"Ci deve essere un equivoco...mi permetta che la omaggi con il mio baciazamp...ehm, baciamano"
"No!...Ho solo due mani, grazie. E poi, devo riconoscere che il signor Potter aveva parzialmente ragione".
"Su cosa, milady?"
"Sulla predizione che presto, avrei incontrato un tipo veramente noioso".

Quella sera, Harry, Ron, e Hermione, felice per l'esito dell'esame di Aritmanzia, arrivarono in cima alla Torre di Astronomia alle undici in punto di una notte perfetta per osservare le stelle.
L'esame consisteva nel completare una mappa muta che avevano sul banco, grazie all'osservazione telescopica dei pianeti delle costellazioni.
Harry stava completando la costellazione di Orione, quando il portone del castello si aprì proiettando un fiotto di luce sui gradini di pietra. Mentre regolava il telescopio, vide cinque o sei persone spostarsi sull'erba illuminata, poi il portone si richiuse e il prato ridiventò un mare di tenebre.
Grazie al chiaro di luna che scintillava sulle loro teste, il giovane grifondoro riuscì a riconoscere la Professoressa Umbridge alla guida del gruppetto.
Segnando frettolosamente sulla mappa alcune posizioni dei pianeti, lì vide dirigersi verso la Capanna di Hagrid, per poi sparirvi dentro.
Anche Hermione stava fissando, come ipnotizzata, la Capanna di Hagrid. Sussultò e tornò alla sua mappa celeste.
All'improvviso, dal prato arrivò l'eco di un botto assordante: il buon Rubeus era in fuga, colpito senza alcun effetto da un lancio multiplo di Schiantesimi.

"Sii ragionevole, Hagrid!" gridò una voce maschile.
"Ragionevole un accidenti! Non mi prenderete, Dawlish!" ruggì Hagrid.

Intanto, il povero 'cagnolino' Thor era stato colpito da uno degli Schiantesimi diretti al suo padrone, e l'Auror colpevole fu fatto volare da Rubeus a tre metri distanza. Il mago non si rialzò.
Nessuno dei tre grifondoro aveva mai visto Hagrid perdere davvero il controllo.
E sebbene l'ignaro professor Tofty tentasse di riportare l'attenzione sull'esame, gli occhi di tutti erano incollati sulla persona che puntava a passo rapido verso la battaglia in corso davanti la Capanna.

"Come osate!" la sentirono urlare. "Come osate!".
"E' la McGranitt!" sussurrò Hermione.
"Lasciatelo stare! Lasciatelo, ho detto" esplose la voce della professoressa McGranitt nell'oscurità. "Su che basi lo state attaccando? Non ha fatto niente, niente che giustifichi un simile...".

Hermione, Calì e Lavanda lanciarono un urlo. Le figure intorno alla Capanna avevano scagliato non meno di quattro Schiantesimi contro la professoressa McGranitt.
A causa dell'impatto multiplo simultaneo di incantesimi, l'insegnante si levò a mezz'aria, atterrò con un tonfo sulla schiena e non si mosse più.


Nel frattempo, figure non umane balzavano nelle tenebre da un cespuglio all'altro con un'agilità incredibile, portandosi oltre la Capanna di Hagrid.

"Voto per farla fuori" miagolò Conan facendo brillare il collare. "L'ora del duello è arrivata!".
"Aspetta!...Prendi un galeone e facciamo testa o croce a chi tocca!" replicò Pietra accorgendosi di non avere neanche uno zellino con sé. "E chi perde tira il collo a quel pollo di Dawlish".
"Non ho il borsellino con me!" replicò Conan sbuffando. "Del resto, contiamo sempre su quello della McGranitt".
"No, miao, per la dentiera sgattaiolante di Merlino! Aspettate!!!" esclamò Eileen cercando di mantenere la calma. "Nessuno morirà a Hogwarts, almeno finché useranno solo Schiantesimi".
"Se usi più schiantesimi contro una persona anziana, potresti comunque ucciderla!" obiettò Conan risoluto. "Spero che Minerva sia ancora viva, altrimenti...".
"Bé, intanto, possiamo difendere Hagrid mettendo fuori gioco qualche Auror" miagolò Eileen.
"Hagrid ha il suo sangue di gigante che lo protegge dagli Schiantesimi" osservò Pietra scuotendo la testolina. "E poi, sono solo cinque Auror...".
"Allora...copriamo la sua fuga con un potente Incantesimo Fumogeno!" suggerì Daisy indicando i cancelli del castello, "prima che la Umbridge chiami rinforzi".
Gli altri stregatti si scambiarono degli sguardi d'intesa, poi annuirono zampettando insieme a metà strada tra la Capanna e il famoso cancello dai cinghiali alati.

"Gargoyle galoppanti!" urlò il professor Tofty, che a sua volta, pareva del tutto dimentico dell'esame. "Senza preavviso! Un comportamento vergognoso!".
"VIGLIACCHI!" l'urlo di Hagrid raggiunse chiaro la cima della torre di Astronomia, e parecchie luci si riaccesero dentro il castello. "SCHIFOSI VIGLIACCHI! PRENDETE QUESTO...E QUESTO...".
"Oh cielo..." mormorò Hermione trattendo il fiato come Ron.

Hagrid appioppò due possenti ceffoni agli aggressori più vicini e, a giudicare da come si afflosciarono all'istante, dovevano essere perlomeno svenuti. Poi Harry lo vide chinarsi, e per un istante temette che fosse stato sopraffatto da un incantesimo. Ma subito si raddrizzò con una sorta di sacco in spalla, e Harry capì che si trattava del corpo inerte di Thor.

Mentre l'ultimo Auror rimasto era inciampato sul corpo di un collega a terra camminando all'indietro, una densa cortina fumogena nera con sfumature violafucsia iniziò ad innalzarsi rapidamente a filo d'erba, a circa trenta di metri dal cancello.
Nonostante gli incitamenti rivolti dalla Umbridge ai suoi aiutanti, Hagrid si voltò e si diede alla fuga.
La Preside gli lanciò contro un ultimo Schiantesimo, ma lo mancò, e Hagrid, correndo a più non posso verso i cancelli lontani, attraversò quello che era ormai diventato un muro di nebbia nera, sparendo nelle tenebre.
L'ultima cosa che Dolores Umbridge vide aleggiare nella nebbia, in lontananza, fu un largo sorriso di una bocca fluttuante, marchio simbolico di un Stregatto del Cheshire.

Dalla Torre, tutti fissarono la scena a bocca aperta per un lungo minuto di silenzio angosciato, e poco dopo, anche l'esame di Astronomia si concluse.
Finalmente, Harry, Ron e Hermione scesero a precipizio la scala a chiocciola. Nessuno degli studenti aveva intenzione di andare a letto: erano tutti ai piedi della scala e discutevano della scena a cui avevano assistito.
Anche la Sala Comune di Grifondoro era affollatissima: i tre amici concordarono sul fatto che, prima o poi, Hagrid sarebbe stato licenziato lo stesso, perché troppo vicino a Silente.
D'altra parte, erano felici di sapere che non era finito ad Azkaban: rispetto al precedente licenziamento della Cooman erano cambiate solo le modalità.
Invece, le ultime notizie davano la McGranitt in infermeria, affidata alle cure di Madama Chips, almeno per un 'primo soccorso'.

Solo verso le quattro del mattino la Sala Comune si svuotò. Harry si addormentò meditando tremende vendette contro la Umbridge, e si svegliò tre ore dopo sfinito.

                                       

L'esame finale, Storia della Magia, si sarebbe svolto nel pomeriggio.
Dopo colazione Harry cercò di utilizzare quella mattina per un ultimo ripasso, sforzandosi di non dormire.
Alle due in punto, gli studenti del quinto anno entrarono nella Sala Grande e si sedettero davanti ai fogli d'esame, posati a faccia in giù sui banchi. Harry era esausto. Voleva solo farla finita e andare a letto, e l'indomani sarebbe andato con Ron sul campo di Quidditch e avrebbe fatto un giro sulla scopa dell'amico per assaporare la libertà degli esami.

"Voltate i fogli" ordinò la professoressa Marchbanks da dientro la cattedra, capovolgendo la grande clessidra. "Potete cominciare".

Harry fissò la prima domanda. Ci mise alcuni secondi prima di rendersi conto di non aver capito una parola, distratto com'era dal ronzio di una vespa che batteva sui vetri. A fatica, cominciò infine a scrivere la risposta.

Poi, dopo un lungo sbadiglio, si dilettò a leggere l'ultima domanda della prova, quella su cui sospettava esserci lo zampino redigente dei suoi amici della Casa segreta di Violafucsia.
Sembrava un quesito fatto su misura per Hermione: 'Secondo alcune fonti storiche dell'epoca, l'approvazione della legge contro i maltrattamenti e le uccisioni degli Kneazle contribuì a evitare un conflitto di proporzioni imprevedibili tra la Comunità magica internazionale del sedicesimo secolo e una terribile minaccia felina sconosciuta?'.

"Si. Anzi, la Comunità magica è probabilmente sopravvissuta fino a oggi grazie all'eroe umano che ha approvato quella legge, prima che fosse troppo tardi!" scrisse Harry enigmaticamente.
E verosimilmente, tale risposta fu l'unica corretta e pienamente esaustiva di tutto il suo questionario.

Tutt'attorno, il raschiare delle piume sulle pergamene faceva venire in mente lo zampettare affannoso di ratti. Il sole gli scottava la nuca. Che cosa aveva fatto Bonaccord per offendere i maghi del Liechtenstein?
Chiuse più volte gli occhi sforzandosi di ricordare gli appunti. Pensa, si disse, il viso fra le mani, mentre intorno a lui le piume frusciavano scrivendo senza sosta una risposta dopo l'altra e la sabbia scorreva nella clessidra...

Era di nuovo nel freddo, buio corridoio dell'Ufficio Misteri: attraversò la stanza circolare per poi entrare nella stanza grande come una cattedrale, colma di scaffali e sfere di vetro...il cuore gli batteva fortissimo...stavolta ce l'avrebbe fatta...raggiunse la fila novantasette, svoltò a sinistra, e corse nel corridoio tra due file di scaffali...
Ma là in fondo c'era una sagoma accasciata per terra, una sagoma nera che sussultava come una bestia ferita...Harry sentì lo stomaco contrarsi di paura...di eccitazione...

E poi sentì uscire dalla prorpia bocca una voce acuta, gelida, disumana...
"Prendila per me...tirala giù subito...io non posso toccarla...ma tu si...".
La sagoma nera ebbe un fremito. Poi sentì la voce fredda acuta voce dire: "Crucio!".
L'uomo sul pavimento lanciò un urlo e tentò di alzarsi, ma poi ricadde, contorcendosi.
Harry rideva. Levò la bacchetta, scagliò di nuovo la maledizione, e la figura gemette e restò immobile.
"Lord Voldemort sta aspettando" sibilò la voce.
"Prima dovrai uccidermi" mormorò Sirius.
"Lo farò senza dubbio, alla fine. Ma prima devi prenderla per me, Black...Credi di avere provato dolore, finora? Pensaci bene...abbiamo ore davanti a noi, e nessuno sentirà le tue urla..." rispose la voce.

Ma qualcuno gridò mentre Voldemort calava di nuovo la bacchetta; qualcuno gridò, scivolò su un banco arroventato e cadde sul freddo pavimento di pietra.
Harry si svegliò toccando terra, urlante, la cicatrice in fiamme, mentre la Sala Grande sembrava esplodere attorno a lui.

"Se questo è uno dei vostri trucchi per tentare di impietosire la Commissione d'esame" mormorò la Professoressa Marchbanks a qualche essere invisibile alla sua destra, "sappiate che il signor Potter non avrà un 'Eccezionale' in Storia della Magia per essersi 'storicamente rotolato' per terra".
"Temo di no Professoressa MarchBanks" rispose Pietra Stregatto protetto dalla sua cappottina invisibile. "Noi non c'entriamo miagolosamente per niente".
"Mi creda, miao, stavolta la questione è miagolamente seria" aggiunse Eileen risoluta.
"E' qualcosa che va ben oltre l'importanza degli esami G.U.F.O; ha a che fare con l'Oscuro Signore" aggiunse Daisy sospirando profondamente.
"Ma vi posso assicurare che non sono stati inseriti quesiti su Tom Riddle nel questionario" obiettò l'anziana strega disorientata. "Ce ne siamo guardati bene dal proporli. Sapete, la politica Ministero sull'argomento...".
"Purtroppo ci sono domande a cui non è stata ancora data una risposta della scienza magica" la interruppe Conan. "Una di queste, per esempio, è il motivo misterioso per cui la cicatrice che Harry Potter ha sulla fronte gli provoca dolori così lancinanti".
"Oh bé...tempo fa, il professor Albus Silente mi aveva accennato qualcosa del genere" disse la professoressa Marchbanks. "Ma nonostante la mia esperienza, ammetto di non essergli stata molto d'aiuto".
"E neanche noi, sigh-miao!" miagolò Pietra leggermente irritato, mentre il Professor Tofty stava arrancando in soccorso dello studente. "Per quanto riguarda il voto a Potter...se la Signoria Vostra volesse prendere in considerazione la possibilità di assegnare un 'Eccezionale' al ragazzo, per il valore storico della sua cicatrice...".
"No, no...e poi no! Io premio solo il merito degli studenti!" gridò la Professoressa Marchbanks scalciando sul pavimento alla sua destra.
"Lei è invidiosa perché Potter fa già parte della Storia della Magia" mormorò lo Stregatto intento a evitare le pedate sferrate dalla docente, "mentre le sue ossa saranno esposte in un museo archeologico babbano, nella migliore delle previsioni!".
"Sciò, via!" esclamò la Marchbanks infuriata. "Lontano da me, gattaccio balordo!!!".

Tutti gli studenti nelle vicinanze si misero a cercare con lo sguardo Mrs Purr sotto la cattedra dell'esaminatrice, ma della felina di Argus Gazza non vi era alcuna traccia.

  

































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