Libro quattro: capitolo 9: Il diversivo di nonna Roccia (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen).



   
   Liberamente ispirata a Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitolo 9: Il marchio nero.











Dopo la premiazione della Coppa del Mondo di Quidditch, Harry e i suoi amici si trovarono imbottigliati nella folla in uscita dallo stadio verso il campeggio.
Canti rauchi si levavano nell'aria notturna mentre ripercorrevano il cammino lungo il sentiero illuminato dalle lanterne, mentre i Lepricani continuavano a sfrecciare sopra le loro teste, ridacchiando e agitando i loro lumini.




Prima di ritirarsi nella tenda insieme ai ragazzi, il Signor Weasley udì gli schiamazzi del vecchio Archie, che si lamentava del fatto che quella notte non sarebbe riuscito a dormire.
Si trattava di un anziano mago vestito con una camicia da notte a fiori che, ancor prima dell'inizio della partita, aveva procurato non pochi grattacapi agli addetti alla sicurezza per il furto della sua tenda.
Proprio per questo, pensò che non fosse niente di importante: gli Auror ancora in servizio avrebbero avuto buona cura di quell'uomo.
Così, ignorate le lamentele di Archie, Arthur partecipò spensieratamente ad una disputa aperta da suo figlio Charlie, riguardante le sgomitate fallose viste durante la gara.

Intanto, Pietra e Conan avevamo appena finito di montare una 'tenda a fiori' ai margini del bosco, quando Eileen e Daisy li coinvolsero senza esitare nel bel mezzo di un'animata discussione.

"Non avete neanche un briciolo di rimorso?" chiese Daisy, lo sguardo da giudice del Tribunale della Santa Inquisizione. "Pentitevi per le vostre azioni ignobili!...Restituite il maltolto!!!".
"Miao...abbiamo preso la prima tenda vuota che abbiamo trovato...non avevamo idea che fosse di una persona anziana..." miagolò Pietra mostrando un falso sguardo mortificato. "In fondo, è una meravigliosa notte d'agosto...il buon Archie potrà vedere una stella cadente, esprimere un desiderio, e sarà tutto merito nostro!".
"Allora, il signor Archie desidererà riavere la sua tenda indietro!" brontolò Daisy indignata, "e poi vedere i ladri condotti in catene ad Azkaban".
"Ehm...occorrerebbero almeno due stelle cadenti, ghghgh!" rispose lo Stregatto scrutando il cielo leggermente preoccupato. "Due desideri, due...".
"Per stanotte, è prevista una pioggia di stelle cadenti!" lo interruppe Eileen inviperita. "Il numero dei desideri da esprimere non sarà un problema".
"Ehm, ehm...sono certo che gli Auror avranno già provveduto a trovargli un altro alloggio, anche solo per farlo star zitto" aggiunse Conan sghignazzando sotto i baffetti. "Ormai, quel che è zampettato è zampettato, eh, eh!".
"E invece no, miao. Dovete vergognarvi!" esclamò Eileen rincarando la dose. "Io e Daisy non entreremo mai in una tenda rubata alla terza età".

Messi di fronte all'inamovibile questione morale sollevata dalle stregatte, Pietra e Conan iniziarono a farsi un piccolo esame di coscienza.
Per un attimo, rimasero in silenzio davanti alla refurtiva, pensando al modo migliore per farsi miagolamente perdonare.

"D'accordo, miao!" esclamò Pietra. "Che ne miagolate se sorvegliassimo la tenda di Harry per tutta la notte...e ne approfittassimo per regalare a Archie una nuova camicia da notte con una fantasia floreale d'erba gatta?".
"Vi ricordo che le cappottine invisibili sono temporaneamente inutilizzabili. Inoltre, le ultime pozioni Polisucco si sono rotte quando, nel dopo partita, Conan ha lanciato lo zaino di Daisy sul groppone dell'arbitro. E comunque, ne abbiamo bevute fin troppe!" protestò Eileen pensando agli eventuali effetti collaterali di un sovradosaggio da Polisucco. "Pertanto...come faremo a muoverci in incognito e passare inosservati?".

D'un tratto Conan ebbe una delle sue idee geniali, e miagolò: "A miagolii estremi, miagolanti rimedi: utilizzeremo mantelli neri con cappucci e maschere".
"Ahhhh...intendi indossare quei costosi costumi da Mangiamorte con cui abbiamo spaventato la McGranitt prendendola alle spalle l'anno scorso?" chiese Pietra ghignando beffardamente.
"Ma era Hallowen!" obiettò Daisy scuotendo la testolina. "E di sicuro, non passeremmo inosservati".
"Bé...dovete ammettere che aver visto il volto di Minerva sbiancare all'improvviso non ha prezzo, ghghgh!" replicò lo Stregatto con aria innocente.
"Esatto, intendo proprio quelle maschere!" confermò Conan annuendo. "Le abbiamo portate con noi; sono dentro lo zaino di Daisy, e quindi...".
"Un momento!...Gli Auror ci scambieranno per dei Mangiamorte nostalgici in cerca di guai" protestò Eileen osservando dubbiosa la sua amica Daisy. "Cercheranno di schiantarci, catturarci e imprigionarci!".
"Suvvia, miao, dopo tutti questi anni...i Mangiamorte che assaltano un campeggio dopo la Finale di una Coppa del Mondo di Quidditch, muahahahahah!!!" sbottò Pietra ridendo a crepapelo. "E' miagolamente impensabile!".
"Con Minerva, però, le maschere da Mangiamorte hanno funzionato!...Per poco non gli prendeva un infarto" obiettò Daisy. "Ciò significa che l'osservazione di Eileen è pertinente!".
"Vero, miao!... Ma nessun Auror sano di mente penserebbe mai a un loro ritorno. E poi...sono molti i maghi che adorano vestirsi di nero. Perfino Barty Crouch Senior ha un mantello nero!" replicò Conan con fare incoraggiante. "D'altra parte, i Mangiamorte non hanno mica un diritto di esclusiva sui cappucci, i mantelli, e le maschere nere, eh!".
"E chi ha mai miagolato che gli Auror sono sani di mente?" chiese Eileen ancora indecisa sul da farsi. "Conoscete Alastor Malocchio Moody, non c'è altro da aggiungere".

A seguito di una breve consultazione con Scintille, la Stregatta tirò fuori quattro costumi da Mangiamorte dal suo zaino stregato con l'incantesimo estensibile irriconoscibile.
La speranza che gli Auror fossero distratti dai festeggiamenti degli irlandesi o impegnati, con Archie, a contare le stelle cadenti era l'ultima a morire.

                                    

Poco dopo, nel cuore della notte, Harry e gli altri grifondoro furono bruscamente svegliati dalle urla Signor Weasley.
"Alzatevi! Ron...Harry, venite subito, alzatevi, presto!" gridò Arthur come se fosse scoppiata un'altra guerra magica.
Harry balzò a sedere e urtò la tela della tenda con la testa.
"Co...cosa succede?" disse il ragazzo.

Intuiva vagamente che qualcosa non andava. I rumori nel campeggio erano cambiati. I canti erano finiti, udì grida, e il rumore di passi di corsa.
Scivolò giù dal letto a castello e cercò i suoi vestiti.
Ma il Signor Weasley, che si era infilato i Jeans sul pigiama, disse: "Non c'è tempo, Harry...prendi una giacca e esci in fretta!".
Harry eseguì e si precipitò fuori dalla tenda, seguito da Ron.
Alla luce dei pochi fuochi ancora accesi, vide gente che correva nei boschi, sfuggendo a qualcosa che si muoveva nel campo verso di loro, qualcosa che emetteva strani lampi di luce e rumori simili a spari. Poi ci fu un'esplosione di intensa luce verde che illuminò la scena.
Una folla di maghi avanzava lentamente nel campo a ranghi compatti, le bacchette puntate verso l'alto, e sempre più numerosa.
Harry strizzò gli occhi per vedere meglio...sembrava che non avessero faccia...poi capì che erano incappucciati. Sopra di loro a mezz'aria, il signor Roberts, il direttore del campeggio, e i suoi familiari si divincolavano e si contorcevano in forme grottesche. Era come se i maghi mascherati fosse dei burattinai, e i Babbani burattini azionati da fili invisibili che spuntavano dalle bacchette.
Alcuni di quei maghi fecero saltare via le tende dal loro cammino, mentre altri gli davano addirittura fuoco.

Invece, nelle retrovie, c'era un piccolo gruppo di 'incappucciati' che, inciampando di tanto in tanto nei loro mantelli, si dava maldestramente da fare a spegnere gli incendi appena appiccati.

"Ehi voi!...Si, dico a voi!...Chi diavolo siete?" brontolò un Mangiamorte di nome Tiger, il padre di Vincent Tiger. "Non riconosco le vostre voci...".
"Ma soprattutto, che diavolo state facendo?...Perché usate gli incantesimi acquatici?" domandò Goyle, il padre di Gregory Goyle, apparso all'improvviso accanto al suo amico. "Ci state togliendo tutto il divertimento!".
"Ehm...il fuoco ci mette troppo tempo per arrostirli...stavamo cercando di accelerare 'la pratica' annegandoli nel sonno!" ruggì Pietra dandosi un rozzo contegno da Mangiamorte, mentre Eileen e Daisy si erano defilate dietro a Conan come scolarette in punizione. "A proposito, mi chiamo Miaortimer e loro sono i miei assistenti!...Fui reclutato dall'Oscuro Signore pochi giorni prima che ci abbandonasse, per assolvere un importante incarico: gestire l'ufficio abbonamenti della 'Loyalty Obscurus Card'!...Sconti del 50% da Magie Sinister, la prima bevuta gratis al Paiolo Magico, e altri vantaggi oscuri...ma poi...".
"Annegare i Babbani? Magari!...Ma l'Ordine di Lucius è di limitarsi a seminare panico, non di ucciderli!" disse Tiger con un tono di voce commosso. "I bei tempi sono ormai passati, il Signore Oscuro non c'è più".
"Errore!...Potrebbe tornare!!!" obiettò Lo Stregatto-Miaortimer battendosi il petto. "Dobbiamo tenerci pronti, e avere fede".
"Si, si...fossero tutti come te i Mangiamorte!..Tuttavia, Miaortimer, non ho mai sentito parlare di una Loyalty Obscurus Card" aggiunse Goyle incuriosito. "Che razza di stregoneria aveva in mente il nostro padrone?"
"Oh bé...si trattava di una raccolta di punti magici, ghghgh!" disse Pietra-Miaortimer, senza sapere dove andare a parare. "Una maledizione Imperio avrebbe fatto guadagnare cento punti oscuri, una maledizione Cruciatus duecento punti oscuri. Invece, per un Avadakedavra, era previsto un bonus di trecento punti 'Magic Mandragola'. Secondo il regolamento, dai diecimila punti in su, il Signore Oscuro avrebbe ricompensato i suoi servitori con premi sublimi, al di là di ogni nostra immaginazione!".
"Davvero?...Quali premi aveva in mente?" chiese Tiger con le lacrime agli occhi. "Non tenerci sulle spine!".
"Oh, per esempio...raggiunti i diecimila punti oscuri sarebbe stato possibile richiedere una copia della sua autobiografia, intitolata 'Oscuramente Io', con copertina in raro pelo di stregatto!...Ventimila punti oscuri per una foto ricordo insieme all'Oscuro Signore con dedica autografata, 'Al Mio Viscido Amico, etc...'. Ma una volta collezionati trentamila punti Magic Mandragola...".
"Che cosa avremmo potuto richiedere con quel punteggio all'Oscuro Signore?" chiese Goyle restando in attesa con voce tremante. "Su Miaortimer, non farti pregare!".
"Udite, udite!...Un premio a scelta tra il privilegio di sedersi per il pranzo di Natale a fianco dell'Oscuro Signore e la partecipazione a una sua visita guidata al Cimitero di Little Hangleton, comprensiva del commento sull'assassinio del padre. In entrambi i casi, in omaggio, un prezioso osso-ricordo preso senza consenso del familiare defunto...fino a esaurimento ossa di scorta!" esclamò Pietra disperato, non sapendo più cosa inventare. "Davvero due premi da sogno; non avrei saputo quale scegliere".

A Goyle e Tiger vennero i brividi al pensiero degli immensi onori che avrebbero potuto ricevere, se solo Voldemort fosse stato ancora lì con loro.
Così, sempre con le lacrime agli occhi, i Mangiamorte accennarono un saluto al collega Pietra-Miaortimer e ritornarono a bruciare inutilmente le tende ormai vuote.
Avevano fatto un rapido calcolo approssimativo della quantità dei punti buttati al vento per colpa del bambino sopravvissuto, e il risultato li fece imbestialire ancora di più.

"Miao, suggerisco di sgattaiolare nella foresta in cerca di Harry Potter" mormorò Conan mentre Tiger e Goyle sparivano nella confusione. "Non mi sarei mai aspettato una rimpatriata di queste canaglie alla Coppa del Mondo di Quidditch!".
"A chi lo miagoli!...Questa sera è andato tutto storto, perfino con il vecchio Archie: quando mi sono presentato davanti a lui per scusarmi, è svenuto" replicò Pietra aggiustandosi il cappuccio da Mangiamorte. "Ah...mi ero dimenticato di togliermi la maschera, però, ghghgh!".
"Perché?" sbottò Daisy arrabbiata. "Avrebbe fatto differenza?".
Pietra ignorò il commento senza replicare, poi cambiò argomento e miagolò: "I giornali ricameranno miagolii per settimane sui fatti accaduti stanotte, e forse il 'Miagolio Profetico' vorrà intervistarci!".
"Almeno sappiamo che i Mangiamorte non hanno intenzione di uccidere, ma solo di divertirsi a incutere paura" aggiunse Eileen con il cuore palpitante. "Chissà cosa ne penserà Albus di questa stupida impresa".
"Domani il Preside avrà un rapporto dettagliatissimo. Adesso, evitiamo di procurar battaglia" esclamò Daisy indicando un sentiero tra gli alberi. "Ha ragione Conan; zampettiamo dentro la foresta alla ricerca del ragazzo".
E così fecero.

                                      

Non trascorse molto tempo che gli stregatti avvistarono il piccolo gruppo di umani composto da Harry, Ron, e Hermione.
Così, decisero di avvicinarsi furtivamente per ascoltare la loro conversazione.

"E' una follia, comunque, fare una cosa del genere proprio stasera che c'è il Ministero della Magia al Completo!" disse Hermione. "Voglio dire, come pensano di cavarsela? Credete che abbiano bevuto, o sono solo...".

Ma si interruppe di colpo e si guardò alle spalle, in direzione del lontano cespuglio dove erano nascosti i felini. Anche Harry e Ron si guardarono rapidamente intorno.
Era come se qualcuno avanzasse barcollando verso la radura.
Attesero ascoltando i suoni dei passi irregolari dietro gli alberi scuri.
Ma i passi si fermarono all'improvviso.

"Forse siamo stati scoperti" mormorò Daisy massaggiandosi lo stomaco a causa di una specie di 'strizza' improvvisa. "Prepariamoci a combattere contro il vecchio Lucius e i suoi scagnozzi".
"Non è ancora miagolato l'ultimo miagolio...magari, hanno sentito un altro rumore" aggiunse Conan, immobile come un tronco. "Probabilmente, quello delle mie budella!".
"Ma dov'è Pietra?" chiese Eileen colpita anch'essa da strane contrazioni intestinali. "Fino a pochi secondi fa era qui, accucciato accanto a noi".
"Eccomi, miao!" rispose lo Stregatto dietro di loro facendoli sobbalzare per la sorpresa. "Mi ero allontanato per fare un bisognino tra quegli alberi laggiù. Ehm...che c'è di nuovo, a parte il mal di pancia?".
Eileen, Daisy e Conan si limitarono a scrutarlo torvi.

"C'è nessuno?" gridò Harry.

"Lo sapevo, lo sapevo...ci hanno scoperti" ansimò sottovoce Eileen, massaggiandosi l'addome per il riacutizzarsi del solito fastidioso dolore avvertito poco prima. "E' colpa di Pietra!".
"Avrei forse dovuto fare la pipì in mezzo a voi?" domandò Lo Stregatto indignato. "Ho creduto bene di cercarmi una lettiera di fortuna...ma vi avverto, ho l'intestino di nuovo in subbuglio!".
"Ora capisco, miao!...Siamo vittime di un 'sovradosaggio' da Pozioni Polisucco: provoca problemi diuretici, accompagnati successivamente da scariche diarroiche" miagolò Conan mettendosi una zampetta sulla fronte. "Dovremo segnalare questo aspetto problematico a Sev, affinché possa porvi rimedio. Nel frattempo, anche io avrei bisogno di una lettiera di...".
"Per tutti i vespasiani di Merlino!" lo interruppe Daisy tenendo a bada, a sua volta, strani movimenti gastrointestinali. "Non ora, vi prego!".
Ma lo miagolava più a se stessa.

Silenzio. Harry si alzò controvento e guardò dietro l'albero. Era troppo buio per vedere molto oltre, ma avvertì qualcuno appena al di là del suo campo visivo, oltre a un improvviso puzzo micidiale.

"Chi c'è?" disse il ragazzo.

E poi una voce ruppe il silenzio. Una voce diversa da tutte quelle che avevano udito nel bosco, che non gridò di terrore, ma pronunciò una specie di incantesimo...
"MORSMORDRE!".

                                     

Mentre il nascondiglio degli stregatti era ormai ridotto ad una latrina a cielo aperto, qualcosa di enorme, verde e lucente sbucò dalla pozza di oscurità che gli occhi di Harry avevano tentato di penetrare: volò oltre le cime degli alberi, su in cielo.

"Cosa dia..." sussultò Ron balzando di nuovo in piedi e fissando la cosa.
Per un attimo, Harry pensò che fosse un'altra formazione di Lepricani. Poi vide: era un teschio colossale, fatto come di stelle di smeraldo, e con un serpente che gli usciva dalla bocca come una lingua.
Si levò sempre più in alto sotto i loro occhi, stagliandosi vivido in una cortina di fumo verdastro, stampato contro il cielo nero come una nuova costellazione.
All'improvviso, nel bosco tutto attorno a loro esplosero le grida.
Harry non capiva perché, ma l'unica causa possibile era l'improvvisa comparsa del teschio, ora abbastanza alto da illuminare il bosco intero.
Scrutò l'oscurità in cerca della persona che aveva evocato il teschio, ma non vide nessuno.

"Chi è là?" gridò ancora il grifondoro.
Hermione afferrò il dorso della sua giacca e lo tirò indietro, poi gli disse: "Harry, andiamo, muoviti!".
"Che cosa succede?" chiese il ragazzo, scosso nel vederla tanto pallida e terrorizzata.
"E' il Marchio Nero, Harry!" gemette Hermione, tirandolo più forte che poteva. "Il segno di Tu Sai Chi!".
"Di Voldemort...?"
"Harry, andiamo!"
Fuggirono insieme a Ron attraverso la radura, ma prima che potessero fare più di qualche passo affrettato, una serie di scoppiettii annunciò l'arrivo di una ventina di maghi, che apparvero dal nulla e li circondarono, e senza fare troppe domande li attaccarono.
Per fortuna Harry ebbe i riflessi giusti per tirare a forza i suoi amici per terra, in modo che gli 'Stupeficium' lanciati dai maghi e dalle streghe del Ministero superassero le loro teste e si perdessero tra i folti alberi circostanti.
Solo l'intervento del Signor Weasley riuscì a riportare la calma fra gli Auror, ma Barthy Crouch Senior non sembrava sentire ragioni, e iniziò a interrogare i tre ragazzi come se fossero i più feroci criminali in circolazione.

Intanto, ripulito il cespuglio con alcuni potenti 'Evanesco', Eileen e Daisy osservarono sospettosamente il teschio nel cielo, quasi ci fosse lo zampino del loro Direttore.

"Pietra!" esclamò Daisy inviperita. "Se quello che stiamo vedendo lassù è opera tua; se fosse uno dei tuoi stupidi scherzi..."
"Sarebbe di cattivo gusto!" concluse Eileen digrignando i denti.
"Secondo voi, uno stregatto serio, come me, potrebbe mai concepire uno scherzo del genere, sapendo che nel campeggio sono presenti maghi e streghe provenienti da tutto il mondo?" chiese lo Stregatto con il musetto imbronciato.
"Assolutamente si, certamente si, sicuramente si!!!" sbottarono in coro le stregatte.
"Ma avrei fatto un teschio più felino, con una fila di salsicce al posto del serpente che esce dalla bocca!" protestò Pietra incrociando le zampette.
"Suvvia, miao, adesso state esagerando!...Il fatto che Pietra sia capace di fare qualcosa non significa necessariamente che poi la faccia" intervenne Scintillo con intento pacificatore.
"Si chiama potenziale inespresso" sogghignò Pietra dandosi il contegno di angioletto.
"E poi, non è colpa sua se ce la siamo fatta addosso, eh, eh, eh!" continuò Conan cercando di ripulire meglio la sua parte di cespuglio.

Ma Daisy e Eileen osservarono il loro Direttore con sospetto, aspettando ulteriori conferme.

"Miao...vi giuro su tutte le salsicce irlandesi che non sono stato io!" proclamò Lo Stregatto con aria solenne, poggiandosi la zampetta sul cuore. "In ogni caso...eviterei di menzionare le nostre disavventure intestinali nella 'relazione dettagliata' per Silente, che ne miagolate?".

Poi, l'attenzione dei felini fu catturata da un'interessante scambio di opinioni tra una strega e il padre di Cedric Diggory.

"Siamo arrivati troppo tardi" disse una strega in vestaglia scuotendo il capo. "Si saranno smaterializzati".
"Non credo" disse Amos Diggory. "I nostri Schiantesimi sono andati dritti tra quegli alberi...ci sono buone probabilità che li prendiamo...".
"Amos fai attenzione!" dissero alcuni maghi allarmati, mentre Diggory alzava la bacchetta e attraversava la radura, entrando nell'oscurità.
Hermione lo guardò sparire con le mani sulla bocca, mentre i membri dell'Ordine di Gattaca si erano già schierati, pronti a entrare in azione in supporto degli Auror.
Qualche istante dopo, sentirono Diggory urlare.

"Si! Li abbiamo presi! C'è qualcuno qui! E' svenuto! E...ma...santi numi...".
"Hai preso qualcuno?" gridò Crouch incredulo. "Chi? Chi è?".

Il signor Diggory ricomparì da dietro gli alberi reggendo tra le braccia una piccola creatura: era Winky, l'Elfa domestica di Crouch.
"Non...può...essere" disse Barthy a scatti. "Non...".
Oltrepassò in fretta Diggory e si avviò nel punto in cui quest'ultimo aveva trovato Winky.
"E' inutile, Crouch" gli gridò dietro Diggory. "Non c'è nessun altro laggiù".
Ma l'uomo non sembrava disposto a crederci. Lo sentirono muoversi, udirono il fruscio delle foglie mentre spostava i cespugli cercando qualcosa, o qualcuno.

"Roba da Auror!" miagolò Conan scuotendo la testolina. "Prima hanno tentato di centrare tre studenti senza riuscirvi, e poi hanno schiantato per puro caso una povera Elfa".
"Ecco perché Silente ha fondato l'Ordine di Gattaca!" aggiunse Pietra orgogliosamente. "Se perfino dei ragazzi sono riusciti ad eludere gli Stupeficium di quegli idioti, figuriamoci Voi Sapete Chi".
"In ogni caso, non sono disposta a credere che un'Elfa domestica possa evocare il Marchio Nero, e meno che mai l'Elfa di Barthy!" commentò Daisy sospirando profondamente. "La soluzione di questo mistero è da ricercarsi altrove!".
"Miao, sono d'accordo!" borbottò Daisy indicando la creatura accusata. "Inoltre, se Winky fosse una strega, nessuno si permetterebbe di trattarla in quel modo!".

Come prevedibile, Diggory e Crouch decisero di far rinvenire l'Elfa con la formula magica 'Reinnerva'. Successivamente, ebbe inizio un interrogatorio incalzante.

"Come vedi, Elfa, il Marchio nero è stato evocato qui" disse il signor Diggory. "E poco dopo tu sei stata scoperta sotto di esso! Vogliamo una spiegazione, se non ti dispiace!".
"I- i - io non l'ha fatto, signore! Io non sa come si fa, signore!".
"Sei stata trovata con una bacchetta in mano!" abbaiò Diggory, impugnandola davanti a lei.

E mentre la bacchetta rifletteva la luce verde che emanava dal teschio in alto, riempiendo la radura, Harry la riconobbe.

"Ehi...è la mia!" disse il grifondoro.
"Prego?" chiese Diggory sbalordito.
"E' la mia bacchetta!" disse Harry. "Mi era caduta!"
Tutta la radura si voltò a guardarlo, compresi Pietra, Conan, Eileen e Daisy.

"Oh, miao, le cose si complicano!" brontolò Eileen meravigliata. "Ascoltate cosa sta vaneggiando quel Diggory!...Accusare Harry Potter di aver evocato il Marchio Nero è come affermare che Pietra è il fondatore del Movimento filosofico Veganista!".

Udite quelle ultime parole Pietra rabbrividì, come se Voldemort gli avesse tirato all'improvviso una pacca sulla spalla.

"Meno male che Amos si è scusato!" osservò Daisy lanciando un'occhiata preoccupata al suo fidanzato per il pallore improvviso. "Se ogni indagine ministeriale fosse condotta con una superficialità simile...".
"Ah, miao, di sicuro è riuscito a far piangere la povera Winky" continuò Conan alzando gli occhi al cielo. "Ma non a trovare il colpevole".

                                  

Il Marchio nero a forma di teschio era ancora lì, sopra le loro teste, emanante verdi bagliori sinistri.

"Non è stata lei!" intervenne Hermione. Parlare davanti a tutti quei maghi del Ministero la rendeva nervosa, ma proseguì con decisione. "Winky ha una vocetta stridula e la voce che abbiamo sentito scagliare l'incantesimo era molto più profonda".
Si rivolse a Harry e Ron, cercando il loro sostegno. "Non sembrava affatto Winky, vero?".
"No" disse Harry scuotendo la testa. "Decisamente non suonava come un Elfo".
"Si, era una voce umana" disse Ron.

Valutate attentamente le affermazioni dei ragazzi, Amos Diggory esperì l'esame della bacchetta di Harry eseguendo l'Incanto Reversus 'volontario', (nota per il lettore: il Prior Incantatio è un fatto accidentale, un effetto involontario tra due bacchette che sono state costruite con elementi della stessa creatura, per esempio la piuma della fenice), una formula magica che avrebbe permesso di svelare l'ultimo incantesimo lanciato dalla bacchetta stessa.
Almeno su questo punto non vi furono ombre di dubbi: si trattava proprio del 'Morsmordre'.
Tuttavia, rimaneva un'ultima questione spinosa da risolvere.
Nell'ipotesi che la colpevole del misfatto fosse stata Winky, Barthy Crouch sarebbe stato implicitamente accusato di aver insegnato a lanciare 'l'incantesimo del Marchio Nero' alla sua servitrice. Se invece fosse stata una persona diversa a lanciarlo, allora, l'indagine sarebbe giunta ad un vicolo cieco.
Rimaneva in piedi, però, una terza ipotesi, e cioè che Winky avesse imparato il 'Morsmordre' da una terza persona.
Una simile evenienza avrebbe logicamente condotto alla seguente conclusione: l'Elfa aveva imparato a lanciare l'incantesimo del Marchio Nero da un Mangiamorte.
Fermo restando il divieto di possedere una bacchetta per gli Elfi e attesa l'alta considerazione di cui godeva Barthy Crouch nella lotta contro i maghi oscuri, Whinky rappresentava l'unico soggetto debole e sacrificabile.

"Amos" disse Crouch seccamente, "sono pienamente consapevole che nell'ordinario corso degli eventi lei dovrebbe portare Winky nel suo ufficio per interrogarla. Ma le chiedo di lasciarla a me".
Sembrò che a Diggory quell'idea non andasse affatto a genio, ma dato che il signor Crouch era chiaramente un membro molto importante del Ministero, non osò controbattere.
"Può stare certo che verrà punita" disse Crouch gelido.
E la punizione prospettata da Barthy alla sua Elfa domestica fu la peggiore immaginabile: 'ricevere vestiti'. Tale gesto aveva il valore di un licenziamento in tronco con disonore.

"C'è qualcosa che non mi convince nella richiesta di Crouch" miagolò Scintille 'covando in cuccia' più di un semplice sospetto.
"Mmmmhh-iaooohh, hai ragione!" esclamò Daisy lanciando a tutti uno sguardo allarmato. "Sembra che cerchi di nascondere qualcosa".

Nel frattempo, Winky piangeva così forte che i suoi singhiozzi echeggiavano per la radura, mentre Hermione aveva tutta l'aria di voler aprire un comizio sull'importanza di creare un 'diritto del lavoro Elfico'.
Calò un silenzio molto teso, interrotto dal Signor Weasley che disse piano: "Bé, credo che riporterò i miei ragazzi alla tenda, se nessuno ha niente da obiettare. Amos, quella bacchetta ci ha detto tutto quello che poteva...puoi ridarla a Harry, per favore?".
Diggory consegnò la bacchetta al giovane mago, che se la mise in tasca.
Poi, con molta fatica, Arthur riuscì a convincere una riottosa Hermione ad allontanarsi insieme a loro, ripercorrendo il sentiero verso l'uscita dalla radura.

Nel momento in cui il Signor Weasley iniziò a scomparire alla vista dei felini, lo Stregatto cominciò a emettere delle strane fusa, finendo per cadere in trance.
Le sue pupille puntate su Crouch, iniziarono ruotare su se stesse, dando l'impressione di osservare il vortice di un tornado visto dallo spazio.

"Miao, osservate gli occhi di Pietra!" esclamò Eileen mentre il suo amico aveva la lingua ciondoloni. "E' Miagololegilimanzia!".

"Tale tecnica ha funzionato raramente fra specie diverse!...Miagolanti e recenti studi stimano una probabilità di successo di collegamento mentale del sette per cento" commentò Daisy sperando nell'avverarsi di un miracolo. "Oltretutto, l'uso di Miagololegilimanzia su un soggetto umano non dà quasi mai una visione chiara delle immagini mentali".
"Però, i più potenti Miagololegilimens possono agire a distanza di decine di metri" aggiunse Conan osservando la coda di Pietra drizzarsi come un'antenna. "A volte, anche su umani voltati di spalle...ma i casi di contatto indiretto sono rarissimi; si contano sulla punta dei polpastrelli di una zampetta".

La spiegazione di Conan s'interruppe quando lo Stregatto cadde improvvisamente davanti a loro come una prugna dirigibile cotta, con gli occhi sbarrati.
Senza soluzione di continuità, Pietra iniziò a ripetere la medesima frase, a intermittenza costante: "...Ombra sconosciuta...sconosciuta...ombra sconosciuta, gnaooohhh!...Ombra sconosciuta... sconosciuta...ombra sconosciuta, gnaooohhh!".

"Quale ombra?" domandò Daisy avvicinando al nasetto del suo amato i sali di salsiccia contenuti nel bauletto del Pronto Soccorso Felino. "Giù dalla cuccia...svegliaaaahhh!".
"Mieeeewwooorrr...un'ombra più grande...di quella...di un'Elfa...diversa da quella di un'Elfa" rispose Pietra ritornando gradualmente in sé. "Un'ombra fumosa...umana!".
"Insieme a Winky?" chiese Conan scuotendo l'amico come un frullato di fragole.
"Si...ho visto un'ombra fluttuante nella mente nebbiosa di Barthy" miagolò Pietra con un filo di voce. "Ma non sono riuscito a identificarla, miao".
"E' stata lei a lanciare l'incantesimo 'Morsmordre?" miagolò Eileen incalzando il suo Direttore.
"Non posso rispondere a questa domanda" replicò lo Stregatto stremato. "L'ombra giaceva...e basta".
"Dove?...Cerca di essere più preciso!" esclamò Daisy esasperata.
"Era distesa in terra; si confondeva tra macchie verdi e marroni...forse erba e foglie..avvolta in una densa nebbia...appariva e scompariva" mormorò Pietra intontito più del solito. "Crouch l'ha vista... aveva forma umana".
"Ma Barthy non ha detto agli Auror!" brontolò Conan esterrefatto. "Che cosa sta nascondendo al Ministero?".

Quando Daisy e Eileen aiutarono Pietra a rialzarsi, gli Auror e gli altri maghi avevano già abbandonato la foresta, tutti eccetto uno.
Conan osservò Barthy dileguarsi tra i cespugli scomparendo alla loro vista, precisamente nel punto in cui Amos Diggory aveva trovato la povera Winky schiantata, e miagolò un grido d'allarme.
Subito gli stregatti zampettarono velocemente in direzione dei cespugli, seguendo le tracce del mago lasciate sul terreno, ma era troppo tardi: Barthy Crouch Senior si era smaterializzato.
E con lui, si era volatilizzata ogni speranza di far luce sull'ombra misteriosa che Pietra aveva visto nella sua mente.

                                        

Nel frattempo, tornati al campeggio, Arthur e i ragazzi si fecero spazio in mezzo alla folla impaurita, fino ad arrivare davanti alla loro tenda, ancora intatta, dove la testa di Charlie faceva capolino.
Trovarono Percy e Bill seduti in cucina, leggermente feriti, mentre Fred, George e Ginny erano riusciti a ripercorrere il sentiero delle lanterne sani e salvi.

Approfittando della confusione regnante fuori e dentro la tenda degli Weasley, i membri dell'Ordine Gattaca si materializzarono audacemente sotto il letto a castello di Harry e Ron, trasfigurandosi in soffici e bizzarri cuscini.
Pietra assunse la forma di un guanciale rettangolare, color bianco avorio, con l'immagine di un curioso drago a pelo lungo sbadigliante.
Eileen si trasformò in un cuscino ricamato con figure di Centauri e Lupi Mannari curiosamente abbracciati.
Invece, Daisy si ispirò ai suoi prediletti motivi floreali, concedendosi una raffigurazione di alcuni Celestini, (Billywigs), svolazzanti sopra iris, rose e girasoli.
Infine, Conan adottò una forma di cuscino rotonda, optando per uno sfondo ricco di rune antiche, in cui risaltava il ritratto di una sfinge obesa, la criniera piena di bigodini a forma di piccole bacchette.  

Nessuno si accorse del loro arrivo perché in cucina era in atto un'interessante conversazione riguardante il significato del Marchio Nero, le intenzioni dei Mangiamorte, e il motivo dell'apparizione del Teschio di Smeraldo nel cielo.
Per Harry fu molto istruttivo ascoltare, ma la sua insaziabile curiosità lo spinse a fare una domanda che fece sobbalzare tutti, cuscini 'felini' compresi.

"Ma i sostenitori di Voldemort..." esordì il ragazzo dalla cicatrice a saetta. "Scusate" disse in fretta. "Che cosa avevano in mente i sostenitori di Voi Sapete Chi, sollevando Babbani in aria? Voglio dire, a che scopo?".
"A che scopo?" disse il signor Weasley con una risata cupa. "Harry, è così che si divertono quelli. Metà degli omicidi di Babbani al tempo in cui Tu Sai Chi era al potere sono stati commessi per divertimento".

Mentre Arthur stava finendo di dare un senso alla 'simpatica rimpatriata' dei Mangiamorte, Pietra, trasfiguratosi in cuscino zampettante, miagolò mestamente: "Molti stregatti furono uccisi da Voi Sapete Chi per divertimento durante la prima guerra!...Invece, mia nonna Roccia tentò di difendere James Potter e Lily Evans, e perfino la loro cucina. Lei era una delle migliori Occlumiagolanti in circolazione, seconda solo a Severus Piton, ghghgh!".
"Tua nonna difese la famiglia Potter proprio in quella famosa notte?" chiese Daisy distrattamente. "Ma cosa c'entrava la cucina?".
"Una cucina c'entra sempre!...Mia Nonna Roccia riuscì a far credere a Noi Sappiamo Chi di aver nascosto il neonato dentro il frigorifero, nella speranza di far guadagnare del tempo prezioso a Lily" rispose lo Stregatto sospirando. "Di fronte a quel dilemma, il Signore Oscuro non avrebbe mai potuto procedere al piano di sopra senza fare prima un breve sopralluogo in cucina".
"Incredibile, miao!...E quale espediente usò nonna Roccia per catturare l'attenzione di Tu Sai Chi in un momento simile?" chiese Conan affascinato dal racconto. "Se non sbaglio, il Signore Oscuro aveva appena ucciso James Potter e stava per colpire Lily...".
"Oh bé, si!...Ma nonna Roccia sgattaiolò verso la cucina, cominciando a miagolare a squarciagola...'Dovrai passare sulla coda del mio cadavere prima di avere il cucciolo d'uomo!' " miagolò il Direttore della Casa di Violafucsia impettito. "Allora...il Signore Oscuro tornò sui suoi passi, la fece fuori e aprì lo sportello del frigorifero, ma trovò solo dei croccantini al tacchino per stregatti Senior, a basso contenuto di sodio. Tuttavia...".
"Tuttavia, miao?" chiesero in coro Eileen, Conan e Daisy.
"Ehm...attaccata al pacchetto di cibo con il magiscotch, c'era una piccola pergamena con un lungimirante 'disegno di commiato': si trattava di una zampetta con l'artiglio medio smaltato, color violafucsia, alzato ben dritto verso il cielo" spiegò lo Stregatto mostrando il gesto simbolico.
"Nessuna frase di accompagnamento?" chiese Conan incuriosito.
"Si...molto sintetica, ma ricca di significato" confermò Pietra sogghignando. "Irripetibile, per decenza".
"Capisco, miao" commentò Eileen abbozzando un lieve sorriso. "Una fine degna di una grande stregatta!...Peccato che sia stato un sacrificio inutile".
"Ti sbagli!" obiettò Pietra. "Grazie al minuto guadagnato, Lily riuscì a salire l'ultima rampa di scale, riuscendo, successivamente, a fare scudo con il proprio corpo a suo figlio. Così, ebbe la possibilità di sacrificarsi per Harry, creando la potentissima protezione scaturita dalla magia antica dell'Amore".
"E quindi, il diversivo di nonna Roccia permise a mamma Evans di compiere la sua scelta coraggiosa" mormorò Conan annuendo. "Probabilmente, senza il suo eroico intervento, il Signore Oscuro avrebbe ucciso Lily prima che potesse raggiungere il piano di sopra".
"In ogni caso, non vi saprei miagolare se Lily fosse consapevole della magia antica che stava per creare, ma a prescindere dalle sue ultime convinzioni, lei ha donato la vita per il suo bambino" precisò Pietra con un tono di voce solenne. "Peccato che la magia antica dell'Amore non funzioni a difesa dei frigoriferi, sigh-miao".

Ad un tratto, una domanda della Signorina Granger da un milione di galeoni fece girare, come radar babbani, le orecchie dei felini.

"Allora...chiunque abbia evocato il Marchio Nero..." disse Hermione lentamente, "l'ha fatto per dimostrare il suo sostegno ai Mangiamorte, o per spaventarli?".
"La tua supposizione vale quanto la nostra, Hermione" disse il signor Weasley, lanciando uno sguardo di avvertimento anche i suoi figli. "Ma ti dirò una cosa...solo i Mangiamorte potevano sapere come evocarlo. Sarei molto sorpreso se la persona che l'ha fatto non fosse stata un tempo un Mangiamorte, anche se ora non lo è. Sentite è molto tardi, e se vostra madre viene a sapere cos'è successo si spaventerà da morire. Dormiremo qualche ora e poi cercheremo di prendere una Passaporta domattina presto per andarcene di qui".

Augurata la buonanotte, Harry si diresse verso il letto a castello, dove avrebbe preso posto nella parte superiore.
Prima di salire, però, il ragazzo si accorse delle sagome sporgenti di quattro invitanti cuscini, proprio sotto il letto di Ron, e fu felice di sceglierne uno.
Afferrò quello con l'immagine del drago nero a pelo lungo; lo tirò fuori a fatica, quasi avesse opposto resistenza.
Lo scosse più volte, al fine di eliminare la polvere presente.
Infine, lo abbracciò stringendolo forte a sé, per saggiarne la morbidezza.
In risposta, il cuscino emise un flebile mugolio di protesta.
Anche in questo caso, Harry ebbe l'impressione che il cuscino fosse leggermente riottoso, ma non poteva certo lamentarsi di una cosa così sciocca con un uomo generoso come il Signor Weasley.

                                     

Quando Ron lo raggiunse era stanchissimo, e gli altri tre cuscini erano ormai spariti.
Pertanto, si distese supino sul morbido materasso in basso.
L'ultima cosa che vide, prima di addormentarsi, fu Harry sporgersi dal letto di sopra: sembrava lottare nel sonno contro un cuscino, che si divertiva a saltellare sopra la sua testa.

Harry sapeva che avrebbe dovuto sentirsi sfinito; erano quasi le tre del mattino, ma era sveglissimo: sveglissimo e preoccupato.
Al contrario, il suo cuscino pareva aver rinunciato all'idea di tormentarlo, e stava russando beatamente.
Tre giorni prima si era svegliato con la cicatrice che gli bruciava. E quella notte, per la prima volta dopo tredici anni, il Marchio di Voldemort era comparso nel cielo.
Cosa significava tutto questo?
Pensò alla lettera che aveva scritto a Sirius prima di lasciare Privet Drive.
Chissà se Sirius l'aveva ricevuta? Quando avrebbe risposto?
Harry rimase disteso a guardare la tela, ma non sopraggiunsero fantasticherie di volo a conciliargli il sonno.
Sferrò due pacche decise al cuscino per adattarlo meglio alla testa, adagiando la sua guancia sull'immagine del drago peloso, e fu molto dopo che il russare di Charlie ebbe riempito la tenda che Harry alla fine si assopì.

"Se mi dà un altro colpo lo strangolo!" miagolò sottovoce Pietra, mentre dai bordi del cuscino uscivano due zampette minacciose. "Lo giuro, miao!".
"Zitto, altrimenti lo svegli...povero piccolo!" mormorò Eileen da sotto il letto. "Porta un po' pazienza".
"Ehi...non sono mica un Punching Ball!" replicò Pietra furioso.
"Coraggio, manca poco all'alba!" aggiunse Daisy strizzando un occhietto. "In fondo, l'idea balorda di farci trasfigurare in cuscini è stata tua".
"Perché balorda?" commentò Conan contrariato. "Pietra si è trasformato nella guardia del corpo perfetta!".
"Troppo perfetta!" protestò Lo Stregatto mentre simulava, di tanto in tanto, il ronzio di una zanzara nelle orecchie di Harry. "Più vicino al corpo di così...si muore, ghghgh!".
Poi lo stregatto si addormentò insieme al suo protetto, borbottando miagolii incomprensibili alternati alle strofe di una vecchia ninna nanna, quella che gli cantava sua nonna Roccia da cucciolo.




















































2 commenti:

  1. È bello sapere che sta storia stregatta continua!!!

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    1. Miao GattoCalderone,
      è miagolamente bello sapere dai tuoi commenti che Ti piace, stimola ad andare avanti, ghghgh! Mi ha fatto piacere risentire i Tuoi miagolii. Pronti per il Torneo Quattrogatti? Tuo Stregattaccio

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