LIBRO 3: capitolo ventuno e ventidue: Il paradosso di Albus Silente (post suscettibile di revisione grafica e letteraria da parte di Eileen)


 




Liberamente ispirata a Harry Potter e il Prigioniero di Azkakaban, Capitoli 21 e 22: Il segreto di Hermine e Ancora posta via gufo.  








"Una faccenda spaventosa...spaventosa...è un miracolo se non è morto nessuno...mai sentito niente di simile. Per tutti i fulmini, meno male che c'era lei, Piton" sentenziò Caramell con un tono di voce deciso.
"Grazie Ministro" rispose il Maestro di Pozioni adocchiando il corridoio antistante l'infermeria.



Gli occhi di Severus non tradirono alcuna emozione ma, di tanto in tanto, fissavano il soffitto oltre le spalle di Cornelius.
Proprio lassù, le testoline dei suoi amici stregatti sembravano divertirsi ad apparire e scomparire ogni volta che Caramell accennava a voltarsi in cerca di Silente.

"Ordine di Merlino, Seconda Classe, direi. Anche Prima Classe, se solo ci riesco!".
"Grazie infinite, Ministro" replicò secco Piton.
"Brutta ferita...opera di Black, suppongo..."
"In effetti, è opera di Potter, Weasley, e Granger, Ministro...".
"No!"
"Black li aveva stregati, l'ho capito subito. Un Incantesimo Confundus, a giudicare dal loro comportamento..."

Mentre Severus continuava a commentare l'eccessiva libertà d'azione concessa a Harry Potter, i musetti di Daisy e Eileen iniziarono ad comparire ad intermittenza, rivolgendogli rapidi cenni di dissenso.
Poi, al 'coro silenzioso', si aggiunsero i 'tenori' dello sbadiglio Pietra e Conan, le lingue penzoloni e oscillanti come pendoli sincronizzati.
Era evidente, per Piton, che l'Ordine di Gattaca avesse un impellente bisogno di comunicargli qualcosa di importante, ma la presenza del Ministro suggeriva il rinvio delle miagolate chiarificatrici a un momento più adatto.
Nel frattempo, in infermeria, Harry rimase ad ascoltare Caramell e il direttore di Serpeverde facendo finta di dormire, favorito dalla porta socchiusa.

"Quello che mi stupisce di più è il comportamento dei Dissenatori...Davvero non ha idea di cosa li ha costretti a ritirarsi, Piton?".
"No Ministro...quando li ho raggiunti erano tutti svenuti. Ho legato e imbavagliato Black, naturalmente, ho fatto apparire delle barelle e li ho portati subito al castello".

Di nuovo le testoline degli stregatti ricomparvero dal nulla, ma diversamente dalla prima volta, i cenni espressi erano di assenso.
A quel punto, perfino un uomo imperturbabile come il professor Piton iniziò a sentirsi leggermente a disagio.
Ovviamente, era ansioso di apprendere il motivo per cui, ogni volta che interloquiva con Caramell, le sue risposte sembravano essere puntualmente e felinamente contraddette o approvate.
Intanto, Harry girò la testa sul cuscino. Nel letto alla sua destra giaceva Hermione. Era illuminata dalla luna. Anche lei aveva gli occhi aperti e, come il suo amico, ascoltava le voci di Caramell e Piton provenienti dal corridoio.

"Ah, sei sveglio!" disse sbrigativa Madama Chips, iniziando a fare a pezzi un enorme blocco di cioccolato con un martelletto, e posandone altri due sul comodino.
"Come sta Ron?" chiesero Harry e Hermione in coro.
"Ce la farà" disse Madama Chips cupa. "Quanto a voi due...resterete qui finché non ho deciso che...Potter che cosa credi di fare?".

Harry si era seduto, si era rimesso gli occhiali e aveva afferrato la bacchetta.
Proprio in quell'istante, una zampetta lesta come una raffica di vento ne approfittò per alleggerire il faticoso lavoro dell'infermiera, trafugando dal comodino del grifondoro un grosso pezzo di cioccolato ancora intatto.

"Devo vedere il Preside" disse il ragazzo.
"Potter" disse Madama Chips in tono suadente, "va tutto bene. Hanno preso Black. E' rinchiuso di sopra. I Dissennatori eseguiranno il bacio da un momento all'altro...".
"CHE COSA?"

Harry balzò fuori dal letto. Hermione lo seguì. Ma il suo grido era echeggiato nel corridoio; un attimo dopo entrarono Cornelius Caramell e il professor Piton.
Mentre i due maghi cercavano di capire cosa fosse accaduto, gli stregatti si materializzarono pigramente nel corridoio deserto, in attesa dell'arrivo di Silente.
La porta restò di nuovo socchiusa, e così, per i felini non fu difficile origliare l'agitata discussione che seguì.

"No!" urlò Harry ad un tratto. "Avete preso l'uomo sbagliato!".
"Ministro, ci ascolti, la prego" disse Hermione fissando Caramell con aria supplichevole. "L'ho visto anch'io, era il topo di Ron, è un Animagus, voglio dire, e....".
"Cosa le dicevo Ministro?" intervenne Piton. "Sono confusi tutti e due...Black ha fatto proprio un bel lavoro".
"NON SIAMO CONFUSI!" ruggì Harry.

                                                                 

Nel frattempo, Silente girò l'angolo del corridoio dirigendosi celermente verso l'infermeria e, uno dopo l'altro, gli stregatti si esibirono nel rituale inchino al Preside.

"Non abbiamo molto tempo per tentare di salvare vite innocenti" mormorò Albus con un tono più autoritario del solito. "Siete in grado di confermare le ammissioni di colpevolezza del redivivo Peter Minus?".
I felini annuirono decisi, senza miagolare inutilmente.
"Desidero che i fatti già avvenuti, e quelli che si verificheranno nel corso di questa notte, siano coperti dal massimo segreto...Soltanto io, L'Ordine di Gattaca, Harry Potter e i suoi due amici, Ron Wesley e Hermione Granger, dovranno esserne a conoscenza" continuò il Preside senza perdersi in spiegazioni. "Avete compreso?".
"Neanche Severus Piton?" chiese Pietra sorpreso. "Dovrebbe essere messo al corrente della verità circa le azioni malvagie compiute da Peter Minus".
"Le esigenze del Professor Piton non sono una priorità, adesso" rispose Silente in tutta tranquillità. "E' inevitabile attendere il momento opportuno. Mi sono spiegato?".

In quel momento l'unica cosa inevitabile, per Pietra, era un insistente tic nervoso ad un occhio che non riuscì a nascondere.
Per lui tacere certe notizie al suo amico equivaleva quasi tradirne la fiducia.
In effetti, una verità di tale portata significava prospettare una vera e propria 'rivoluzione copernicana' nei pensieri di Severus che, fino a quel momento, aveva creduto Black il principale responsabile della morte della sua amata Lily Evans.
Senza dubbio, Il Direttore di Serpeverde avrebbe avuto bisogno di tempo per riflettere, comprendere e accettare le dinamiche della nuova realtà emersa.
Così Pietra sospirò profondamente a orecchie abbassate, annuendo in silenzio insieme ai suoi colleghi.

"Bene...Avete qualche suggerimento, prima che vada a parlare con Harry da solo?" chiese Silente socchiudendo gli occhi dietro gli occhiali a forma di luna.
"Una Giracoda felina?" miagolò Pietra dopo essersi consultato rapidamente con gli altri. "Potremmo zampettare indietro nel tempo e..."
"Nessuna Giracoda!...Solo la Giratempo di Hermione Granger!" lo interruppe il Preside alzando una mano. "L'ultima volta che degli stregatti furono spediti nel passato, in pieno periodo rinascimentale,  i babbani rischiarono di ripiombare in un secondo medioevo".
"Come, miao?" chiese Eileen stupita.
"Seppure in buona fede, i vostri colleghi causarono epidemie allergiche e un aumento del randagismo felino, per non parlare di una breve carestia dovuta alla sottrazione di cibo dai forni e dalle ghiacciaie".
"Ahhhh, le ghiacciaie!" esclamò  Eileen richiamando alla mente le nozioni di Babbanologia. "A quei tempi, i babbani congelavano la carne con neve e ghiaccio, non essendo stato ancora inventato il frigorifero".
"Infatti, le ghiacciaie sono da considerarsi gli antenati del frigorifero" precisò Daisy un po' perturbata. "Si trattava di vere e proprie camere sotterranee, o grotte, oppure enormi buche scavate".
"E' così" replicò Silente con molta calma. "Ora, se non vi dispiace...".
"Un'ultima domanda Preside..." chiese Conan Scintillo incuriosito. "Che cosa ci facevano degli Stregatti nel sedicesimo secolo, miao?".
"Dopo la seconda guerra mondiale la Confederazione Internazionale dei Maghi deliberò di inviare, in aiuto del Ducato di Milano, una squadra di stregatti esperti in disinfestazioni di topi contaminati da magia oscura. I felini viaggiarono nel tempo con le Giracode fino all'agosto del 1576, data in cui la città era stata messa in ginocchio dalla famosa 'peste di San Carlo', una malattia provocata da un temibile mago oscuro dell'epoca chiamato Rattanzio" disse Silente cercando di riprendere fiato. "...Avevano l'ordine di sterminare tutti i topi portatori di peste magica, conosciuta dai babbani con il nome di 'Morte Nera'. Ebbene, come avrete già intuito,  essi non si limitarono a sconfiggere il mago oscuro e a derattizzare la città di Milano, ma rivolsero la loro attenzione anche ad altre strutture...come dire... più alimentari".
"Le battaglie mettono sempre fame!" sentenziò Pietra con l'aria di chi la sapeva lunga.
"Vero...e anche le risse notturne con gli Auror" mormorò Silente abbozzando un sorriso di circostanza. "Ma ne parleremo domani, nel mio ufficio, dopo l'eventuale ritorno di Harry Potter e di Hermione Granger dal viaggio temporale che sto per proporre".

                          

A quel punto, Silente entrò nell'infermeria, mentre lo Stregatto e Scintillo rimasero raggelati sul posto ripensando a ciò che avevano combinato poche ore prima alla Stamberga Strillante.

"Che cosa intendeva Albus quando ha parlato di 'Risse notturne'?" domandò Eileen notando Conan più pallido del solito.
"Oh bé, nessuno di noi è stato coinvolto in una rissa con Black e Lupin" aggiunse Daisy stringendo le spalle. "Forse stanotte, a Hogsmeade, alcuni maghi incivili hanno bevuto troppo, provocando un piccolo tafferuglio".
"La maleducazione rappresenta l'analfabetismo dell'anima, eh, eh!" miagolò Conan cercando di eludere l'argomento. "Il solo concepire una rissa sarebbe...miagolamente disdicevole!".
"Ben miagolato!...E adesso non perdiamo altro tempo in stupide congetture!!!" esclamò Pietra trascinando per la coda Conan verso l'Ufficio del Preside.

Pochi minuti dopo, Cornelius Caramell e un Piton con espressione inferocita uscirono dall'infermeria, mentre Madama Chips, che non era riuscita a far prevalere la sua autorità medica, si rinchiuse imbronciata nella sua stanzetta all'altro capo della corsia.
Così Silente ebbe finalmente l'occasione di accennare la sua strategia a Harry e Hermione, facendo intuire a quest'ultima l'audace piano di salvataggio che li avrebbe resi protagonisti di un fantastico viaggio nel tempo.
A differenza della ragazza, Harry non aveva ancora idea di cosa stesse per succedere.
Silente si voltò e li guardò intensamente mentre si avviava verso l'uscita.
"Vi chiuderò dentro. Ora" disse il Preside consultando l'orologio, "e' mezzanotte meno cinque. Signorina Granger, tre giri dovrebbero bastare. Buona fortuna!".

Circa tre ore dopo, la missione dei due grifondoro poteva considerarsi quasi conclusa.
Fierobecco era stato liberato e Black era evaso di nuovo.
Questa volta Sirius era fuggito dalla finestra dello studio del Professor Vitious, grazie a un Incantesimo 'Alhomora' di Granger.
A cavallo dell'ippogrifo Fierobecco, l'uomo aveva preso il volo dalla Torre Ovest del castello verso la libertà, sparendo in lontananza dietro una nuvola che oscurava la luna.
A Harry e Hermione rimaneva un'ultima cosa da fare, la più importante: tornare nel punto esatto dove il viaggio nel tempo era iniziato, prima che qualcuno si fosse accorto della loro assenza.

"Harry!" esclamò Hermione, la voce agitata.
La grifondoro tirò il suo amico per la manica, e guardò l'orologio: "Abbiamo esattamente dieci minuti per tornare in infermeria senza che nessuno ci veda...prima che Silente chiuda a chiave la porta...".
"D'accordo" disse Harry, distogliendo lo sguardo dal cielo, "andiamo...".
Scivolarono attraverso la porta alle loro spalle e discesero una stretta scala a chiocciola. Giunti in fondo, udirono delle voci. Si appiattirono contro il muro in ascolto.
Sembravano Caramell e Piton. Avanzavano rapidi nel corridoio ai piedi della scala discutendo riguardo la sorte che sarebbe toccata a Black.
Poi, il suono dei loro passi si spense. Harry e Hermione attesero qualche istante prima di uscire dal loro nascondiglio, per essere certi che si fossero allontanati.
Ripresero a correre nella direzione opposta, giù per una scala, poi un'altra, lungo un nuovo corridoio.
Evitarono di incontrare Pix nascondendosi dentro un'aula. Il Poltergeist procedeva a balzi nel corridoio, ridendo come un pazzo: sembrava di ottimo umore per l'imminente esecuzione del prigioniero.
Avevano a disposizione solo tre minuti; aspettarono che la voce di Pix si spegnesse in lontanza, e quindi, corsero il più veloce possibile.

"Hermione...che cosa succederà se non torniamo dentro...prima che Silente chiuda la porta?" disse Harry ansante.
"Non voglio pensarci!" mugolò Hermione, ricontrollando l'orologio. "Un minuto!".
Erano all'imboccatura del corridoio dell'infermeria, senza avere la possibilità di individuare i quattro stregatti che, con le cappottine invisibile, zampettavano in senso opposto.

"Miao, avrei una gran voglia di fare uno sgambetto a Potter, ghghgh!" miagolò lo Stregatto grattandosi il groppone alla parete. "Basterebbe allungare dispettosamente la mia zampetta, appena un po' di più...".
"Peccato che non ci sia mai tempo per divertirsi" commentò Scintillo ghignando sotto i baffi. "Comunque, ci farebbe fare gnao-stretching, eh, eh!".
"Non ti azzardare, Pietra!" mormorò Daisy seccamente.
"Vale anche per te, Conan" sibilò Eillen con aria minacciosa. "Siete avvisati: le zampacce allungate saranno mozzate all'istante!".

Sentito l'ultimo miagolio minaccioso, Pietra e Conan fecero spallucce e ritrassero le zampette, liberando il passaggio.

"Ok, sento la voce di Silente" disse Hermione, tesa. ""Dai, Harry!".
Avanzarono furtivi lungo il corridoio, oltrepassando indenni i felini invisibili. La porta si aprì. Comparve la schiena di Silente.
"Vi chiuderò dentro" lo sentirono dire. "Ora è mezzanotte meno cinque. Signorina Granger, tre giri dovrebbero bastare. Buona fortuna".

Silente uscì dalla stanza ed estrasse la bacchetta per chiudere a chiave la porta.
Presi dal panico, Harry e Hermione scattarono. Silente li guardò e un gran sorriso comparve sotto i lunghi baffi d'argento.

"Allora?" disse piano.
"Ce l'abbiamo fatta!" disse Harry senza fiato. "Sirius è fuggito con Fierobecco...".
Silente rivolse loro un gran sorriso.
"Ben fatto, credo..." tese l'orecchio per ascoltare i rumori provenienti dall'infermeria. "Si, credo che anche voi siate fuggiti...entrate...vi chiuderò dentro...".

                             

Harry e Hermione entrarono e si diressero verso i loro letti, mentre la serratura scattava alle loro spalle.
La ragazza s'infilò di nuovo la Giratempo sotto il vestito. Un attimo dopo, Madama Chips usciva a grandi passi dal suo ufficio, per assicurarsi che gli studenti avessero mangiato la giusta dose di cioccolato, come se niente fosse accaduto.

Ad un tratto, sentirono un lontano ruggito di rabbia echeggiare da un punto sopra di loro.
"Che cos'era?" chiese l'infermiera allarmata.
Risuonarono scoppi di voce irate, sempre più forti.
"Deve essersi Smaterializzato, Severus, avremmo dovuto lasciare qualcuno di guardia nella stanza...quando si saprà..." si disperò Caramell.
"NON SI E' SMATERIALIZZATO!" ruggì Piton, ora molto vicino. "NON CI SI PUO' MATERIALIZZARE O SMATERIALIZZARE IN QUESTO CASTELLO! SONO - SICURO - CHE C'ENTRA - POTTER!".
"Severus...sii ragionevole...Harry era sotto chiave..." replicò il Ministro.

SBAM.
La porta dell'infermeria si aprì di colpo.
Caramell, Piton e Silente entrarono nella corsia e, subito dopo, i membri dell'Ordine di Gattaca ne approfittarono per sgattaiolare dentro, al miagoloso fine di non lasciare niente al miagolante caso.
Solo Silente sembrava tranquillo. Anzi, sembrava che si stesse divertendo. Caramell pareva arrabbiato.
Ma Piton era fuori di sé.

"Miao, credo che Sev si sia dimenticato che noi stregatti possiamo fare 'puff', e materializzarci e smaterializzarci anche all'interno delle mura di Hogwarts, nonché tra il castello e il mondo esterno, o viceversa" miagolò Conan Scintillo appollaiatosi su un lettino nella stanza adiacente la corsia di Potter, dove era presente il grosso armadio delle scorte medicinali.
"La memoria di Sev è sempre ottima, Conan!..Stava parlando delle capacità dei maghi e delle streghe umani, che non si chiamano Albus Silente!" replicò Eileen spazientita. "Non poteva certo mettere al corrente Caramell che, in questa Scuola di Magia e Stregoneria, si trova accucciata la quinta Casa segreta di Violafucsia, piena di stregatti storditi come te e Pietra!".

Pietra era talmente distratto dalla conversazione umana che, senza pensarci, rispose: "Stregatto a chi, miao?".

"Stregatto a te...tonto!!!" sbottò Daisy con il ciuffo arruffato. "Scuotiti la testolina, e ascolta se c'è qualcosa che tintinna...ebbene, se è grossa più o meno quanto un boccino alato...ecco, hai trovato il tuo cervello. Buona caccia al tesoro!".
"Ops, miao, che sbadato!...A volte, mi scordo perfino della mia natura, ghghgh!!!" miagolò il Direttore felino ponendosi una zampa in fronte. "Come ha ben detto Sev, c'entra Potter. Sempre!".

Intanto, Piton avanzò inarrestabile fino al letto di Harry che, insieme a Hermione, si chiuse in un quanto mai opportuno silenzio dorato.

"SPUTA IL ROSPO POTTER!" gridò il Maestro di Pozioni furibondo. "CHE COSA HAI FATTO?".

Prima Madama Chips, poi Caramell, e infine Silente tentarono di riportare la calma in infermeria, sebbene con estrema difficoltà.

"LEI NON CONOSCE POTTER!" strillò Piton a Caramell. "E' STATO LUI, LO SO CHE E' STATO LUI...".

"Basta così, Severus" disse Silente tranquillo. "Pensa a quello che dici. Questa porta è chiusa da quando sono uscito dall'infermeria, dieci minuti fa. Madama Chips, questi ragazzi si sono allontanati dai loro letti?".
"Ma certo che no!" esclamò Madama Chips incollerita. "Sono rimasta con loro da quando lei se n'è andato!".
"Visto Severus?" disse Silente con Calma. "A meno che tu non stia insinuando che Harry e Hermione possono trovarsi in due luoghi diversi nello stesso momento, temo che sia assolutamente inutile turbarli più di così".
Piton rimase lì, furibondo, lo sguardo che correva da Caramell, profondamente turbato dal suo comportamento, a Silente, i cui occhi scintillavano dietro gli occhiali.
Poi, Piton si voltò di scatto, con il mantello che frusciava alle sue spalle, e uscì rapido dall'infermeria con tutta la combriccola felina al suo seguito.

                             

La mattina seguente, verso mezzogiorno, mentre Harry, Ron e Hermione vagabondavano nei prati del parco del castello godendosi la fine degli esami, Silente, Caramell e il Presidente della Confederazione Internazionale delle Colonie degli Stregatti, Noli Me Tangere, stavano per riunirsi informalmente nell'ufficio del Preside, allo scopo di far luce sull'ultima questione spinosa rimasta insoluta.
L'anziano stregatto arrivò per primo con un 'puff". Era accompagnato da una giovane assistente, una stregatto di nome Nirvana: si trattava della sua infermiera personale, nonché insegnante di Yoga felino di sua moglie.
Quando Silente e Caramell lo raggiunsero, Noli aveva già occupato il piano della scrivania, impegnato nell'esecuzione dell'esercizio Yoga della 'Ardha Chandrasana', conosciuto come la posizione della 'Mezza Luna'.

"Buongiorno Noli, come stai?" disse Silente sfoderando un meraviglioso sorriso. "Ti tieni in forma?".
"Miao Albus!...Mia moglie me ne ha inventata un'altra, lo Yoga!...Come vuoi che stia?...Mi sento un perseguitato" borbottò il Presidente felino piegandosi di lato con le zampe anteriori tese e unite sopra la testa. "Non bastavano sette pasticche al giorno contro il colesterolo felino a tormentarmi".
"Piacere di vederti, Noli" disse Caramell togliendosi il cappello. "Posso chiederti che fine ha fatto la tua vecchia infermiera?".
"Miao Cornelius!...Ehm, la scorsa settimana...Crudelia voleva impormi una dieta politicamente scorretta, a base di salsicce lesse e brodo vegetale. Un piano ordito, in combutta con mia moglie, per farmi perdere le forze necessarie ad affrontare le primarie politiche feline, e convincermi a sgattaiolare in pensione" brontolò Noli grattandosi smodatamente sotto la coda. "Pertanto, l'ho fatta arrestare per 'alto tradimento', ma tra qualche mese gli concederò la grazia...subito dopo che sarò di nuovo eletto, naturalmente".
"Generoso come sempre, Noli" commentò il Preside accomodandosi nella sua poltrona e rivolgendo lo sguardo verso il Ministro.
"Non dovresti mai assumere la migliore amica tua moglie, Albus" commentò Noli sbuffando per la fatica.
"Grazie del consiglio, Noli" disse Silente trattenendo una grassa risata. "Adesso, possiamo conoscere il motivo di questa amabile riunione, Cornelius?".

Caramell avanzò deciso verso la scrivania, posò il mantello su una sedia, e esclamò: "Stanotte, alla Stamberga Strillante, una squadra di dieci Auror è stata coinvolta in una rissa, causata da due presunti stregatti. Ne sai nulla, Silente?".
"Ho sempre saputo che a una rissa partecipano consapevolmente più parti, non una sola, altrimenti non avresti parlato di rissa, ma di una semplice aggressione". rispose il Preside. "Ma per quale motivo dovrei sapere qualcosa di un fatto accaduto nei pressi di Hogsmeade?"

Incurante della conversazione, Noli aveva iniziato un'altro esercizio Yoga, la 'Garurasana', detta 'posizione dell'Aquila'.

"Perché sei tu il mago nei dintorni che hai la mania di accogliere, a Hogwarts, coloro che vengono considerati dal resto del mondo magico dei reietti, dei falliti, degli sbandati, delle creature fuori controllo, se non addirittura dei delinquenti, umani e non umani" sbottò il Ministro senza ritegno.
"Come Rubeus Hagrid, immagino" replicò Albus alzando leggermente il tono della voce. "Riconosciuto innocente dei crimini per i quali fu espulso da Hogwarts quando era studente?".
"Come Tom Riddle" incalzò Cornelius con espressione arcigna. "Un povero orfano promettente...".
"Era solo un bambino dotato" ribadì il Preside scuotendo la testa. "Nessuno avrebbe potuto sapere ciò che sarebbe diventato, neanche tu".

A quel punto, Noli Me Tangere smise di fare Yoga, e zampettò verso il Ministro, fissandolo con occhi di brace.

"Un momento, miao!...Io sono tra gli stregatti accolti raramente a Hogwarts da Silente, e non ho mai partecipato a risse!" miagolò il Presidente felino adirato. "Stai forse insinuando che sono un reietto, un fallito, uno sbandato, una creatura fuori controllo o addirittura un delinquente?".

Caramell rabbrividì quando vide il collare di Noli brillare minacciosamente; capì l'errore commesso e, prontamente, replicò: "Mio caro Noli, ti presento le mie più sentite scuse per essermi espresso male; non desideravo offendere nessun stregatto, ma dall'apparenza...".

"Se i tuoi Auror non si reggono in piedi, non dare la colpa noi!" lo interruppe Noli scendendo dalla scrivania. "Questo castello non ha una struttura-cuccia adeguata per accogliere stregatti: ogni volta che pigro in questo castello, devo adeguarmi a pigrare in un una cuccia scomoda chiamata 'letto singolo'. Se qui ci fossero stregatti, oltre me e la mia infermiera, gli studenti li avrebbero già avvistati e dato l'allarme al Ministero, prima di rischiare di divenire molto magri e affamati!".
"E a giudicare da alcuni dei nostri studenti obesi, come i signori Goyle e Tiger, non è così, Cornelius" precisò Silente felice per l'intervento dell'amico felino.
"Si, si, ma i miei Auror..." replicò il Ministro non sapendo più che pesci prendere. "Non posso permettere...".
"Credi forse Albus Silente così pazzo da ospitare a Hogwarts, in via permanente, stregatti come me?" miagolò Noli con un tono di voce simile a un ruggito.
"No, senza offesa...ma i miei Auror..." piagnucolò Caramell in stato confusionale. "Bé, insomma...".
"Ti ricordo miagolamente che, nel 1926, stava per scoppiare una guerra magica per molto, molto meno!" brontolò Noli soffiando. "Silente ti potrebbe raccontare perfino i dettagli storici di quel periodo, quando Newt Scamander mi scambiò per un 'animale fantastico' da collezionare, rinchiudendomi dentro la sua valigia".
"Un tragico errore" ammise Caramell sbalordito. "Veramente deplorevole...".
"In ogni caso, evasi a New York, una città che doveva fare i conti con Grindelwald e un 'Obscurus' vagabondo. Sfidai Scamander pubblicamente a duello, sollevando le Colonie Feline contro il Macusa e il Ministero della Magia Britannico" continuò Noli imperterrito. "Fu solo per merito di Silente se la crisi internazionale fu risolta pacificamente e Scamander è ancora vivo, lieto di godersi la pensione insieme ai suoi Kneazle".
"D'accordo, ma i miei Auror..." mormorò con un filo di voce il Ministro. "Però...i miei...".
"Allora, siamo d'accordo, Cornelius. Riteniamo questa storia archiviata come un 'curioso incidente', ma vigileremo tutti affinché fatti simili non si ripetano mai più" lo interruppe Silente radioso. "Ora, posso offrirvi qualcosa da bere?".
"Whisky incendiario?" chiese Cornelius rassegnato.
"Finalmente, una domanda umana sensata" aggiunse Noli aggiungendo enfasi sull'ultima parola. "A voi i calici, e a me la ciotola!!!".

In quell'istante, L'assistente stregatta uscì dal suo silenzio e miagolò: "Miao Presidente Noli, lei non può bere Whisky incendiario, le fa male!...Lo sa che sua moglie non approverebbe...".

Un lampo di luce rossa balenò dal collare di Noli verso Nirvana, e Nirvana cadde sul pavimento, rigida come uno stoccafisso.
Poi, Noli completò l'opera facendola rotolare via con le zampette, fino a farla sparire sotto la scrivania.

"Ah, si!...Ricordare a Noli i desideri sua moglie, può essere considerata un'ipotesi di 'sovversione', Cornelius" disse Silente divertito.
"Dovrei prendere esempio da Noli!" affermò Cornelius riprendendo vigore. "Riformare il diritto penale magico, per consentire ai ministri di pietrificare le segretarie".
"Alla salute del Preside di Hogwarts, del Ministro della Magia e alla mia infermiera!" miagolò Noli richiamando a sé con un Incantesimo d'Appello una cassa di bottiglia di Whisky incendiario nascosta dietro il Pensatoio".
"Alla salute del Presidente Noli e degli stregatti!" risposero in coro Albus e Cornelius.

                             

Una serie interminabile di brindisi fece cadere nel 'dimenticatoio' le richieste di informazioni del Ministro sulla rissa alla Stamberga Strillante, ma contribuì a concludere la riunione con unanime soddisfazione.
Infine, Silente si congedò dai suoi ospiti per andare a salutare il Professor Lupin, in partenza da Hogwarts.
Purtroppo, a colazione, Piton si era fatto sfuggire la notizia della vera natura del povero Remus ai suoi studenti.
Perciò, al professore di Difesa contro le Arti Oscure non rimase altro che preparare le valigie, al fine di evitare a Silente spiacevoli contestazioni da parte del Consiglio dei Genitori.
Quella mattina, sulle sponde del Lago Nero, fu lo stesso Rubeus Hagrid a rendere partecipi Harry, Ron e Hermione dell'incresciosa situazione, provocando una corsa precipitosa di Potter verso il castello.
Giunto nello studio del suo insegnante preferito, il ragazzo passò buona parte della conversazione a cercare una scappatoia, oppure una buona ragione per indurre Lupin a rimanere, ma senza successo.

"Da quello che mi ha raccontato il Preside questa mattina, ieri notte hai salvato un sacco di persone, Harry. Se c'è una cosa di cui sono fiero, è quanto hai imparato. Raccontami del tuo Patronus" disse l'uomo sorridendo.
"Come fa a saperlo?" chiese Harry, confuso.
"Che cos'altro avrebbe potuto respingere i Dissennatori?" replicò Remus.

Harry gli spiegò che cosa era successo. Quando ebbe concluso, Lupin sorrise di nuovo e anche gli stregatti, accucciati dietro l'acquario degli Avvincini.

"Si, tuo padre si trasformava sempre in cervo" disse l'ex professore di Hogwarts. "Hai indovinato...per quello lo chiamavano Ramoso".

Lupin gettò gli ultimi libri nella valigia, centrando al volo la testolina di Pietra, che si era sporto a curiosare nel bagaglio aperto. Poi chiuse i cassetti e si voltò verso Harry.

"Ecco...l'ho portato via dalla Stamberga Strillante ieri notte" disse l'ex docente riconsegnando a Harry il Mantello dell'Invisibilità.
"E..." esitò, poi gli tese anche la Mappa del Malandrino. "Non sono più un tuo insegnante, quindi non mi sento in colpa a restituirti anche questa. A me non serve, e credo che tu, Ron e Hermione troverete il modo di usarla".

Harry prese la mappa con un gran sorriso.

"Miao, guardatelo...adesso!" miagolò Conan con un'espressione stupita. "Sorride come uno stregatto del Cheshire, eh, eh, eh!".
"Forse, quel ragazzo sta diventato sempre più simile a te e a Pietra" mormorò Daisy alzando gli occhi al cielo.
"Non miagolarlo neanche per scherzo!" brontolo lo Stregatto indispettito, mentre tentava di infilarsi a forza nell'acquario vuoto.

Sin da piccolo Lo Stregatto si era erroneamente messo in testa di essere una creatura aggiusto-spaziosa, come l'Occamy, e non aveva mai voluto rinunciare a quell'idea balorda.
Ma le sue aspettative a riguardo rimanevano puntualmente deluse, soprattutto a causa del girovita.

"Vorrei ricordare a Pietra che, quando Lupin se ne andrà, dovrà sollevare l'acquario per portarselo via, ma il peso non sarà a impatto zero: i corpi invisibili obbediscono alla legge di gravità" brontolò Eileen preoccupata. "E gli incantesimi di trasporto umani non funzionano con gli stregatti!".

All'improvviso qualcuno bussò alla porta. Rapido Harry s'infilò in tasca la Mappa del Malandrino e il Mantello dell'Invisibilità.
Era il Professor Silente. Non parve sorpreso di vedere Harry.

"La tua carrozza è al cancello, Remus" disse.
"Grazie, Preside" rispose l'insegnante.
Lupin prese la sua vecchia valigia e l'acquario vuoto, sorprendentemente pesante.
"Bé...addio Harry" disse Lupin sorridendo e sollevando faticosamente il contenitore di vetro. "Farti da insegnante è stato un vero piacere. Sento che ci incontreremo di nuovo prima o poi. Preside non c'è bisogno che mi accompagni al cancello, ce la faccio...".
Per la verità, il Professore ebbe qualche sospetto sull'esistenza di un ospite indesiderato nell'acquario, ma preferì tenere stoicamente per sé le sue ipotesi, lasciando Silente e Harry ai loro pensieri.

"Allora addio, Remus" disse Silente laconico, mentre osserva divertito l'enorme sforzo compiuto dall'uomo per trascinare via dallo stanza il contenitore.
Lupin spostò appena l'acquario per poter stringere la mano a Silente.
Poi, con un ultimo cenno a Harry e un breve sorriso, uscì dallo studio madido di sudore.

Una volta nel corridoio, Remus si fermò e si asciugò la fronte, riprendendo fiato.
Infine si voltò verso l'acquario e, con un tono di voce cordiale, disse: "In nome di Merlino, chiunque tu sia, potresti spiegarmi quale misfatto ho commesso per meritarmi questo trattamento?".

Udita la domanda, Pietra Stregatto apparve accanto al contenitore di vetro e, dopo un breve inchino, miagolò: "Miao, non hai fatto nulla di male Lupin!...Mi ero solo appisolato su questo coso rimanendo incastrato, ghghgh!...Piuttosto, dovresti domandarti che cosa hai fatto per meritarti il mio primo inchino della tua vita".
"Mi sono guadagnato il vostro rispetto, a quanto pare" disse Remus apprezzando il gesto. "Sto lasciando Hogwarts: Severus ha ragione...In fondo sono un Lupo Mannaro, ma avrei desiderato parlargli, spiegargli e...".
"Sev non conosce ancora la verità su Peter Minus" lo interruppe Pietra con espressione seria. "Silente desidera che Severus Piton abbia tutto il tempo necessario per riflettere, senza che Sirius Black zampetti abbaiando nei dintorni del castello".
"Davvero?...Allora, ci affidiamo alla saggezza di Albus" replicò Remus stringendosi le spalle. "Come sempre".
"Miao, la verità è una cosa meravigliosa e terribile..." miagolò il Direttore della Casa Violafucsia dandosi il contegno di un grande attore teatrale.
"...E per questo va trattata con cautela" concluse Lupin, ripensando alle frasi udite da Silente quando era studente. "Lo abbiamo imparato sulla nostra pelle...oppure, se preferisci, sulle nostre pellicce".

A quel punto, il felino tirò fuori di tasca una salsiccia lunga quasi quanto una bacchetta, la spezzò in due parti uguali, porgendone la metà al suo nuovo amico.
L'umano la prese in silenzio, l'avvolse nel suo fazzoletto, e la ripose con cura nella sua valigia.
In effetti, Remus era a conoscenza dei rituali sociali degli stregatti al fine di suggellare un'amicizia, e quindi, si lasciò guidare dal buon senso.
La sua esperienza gli suggeriva di comportarsi con rispetto, come aveva già fatto al suo secondo anno a Hogwarts con gli Ippogrifi, e così, ringraziò il felino con un profondo inchino.
Quando l'umano alzò lo sguardo, Pietra stava sogghignando come uno stregatto autentico del Cheshire, poi scomparve in un 'puff '.
A Lupin non restò altro che riprendere l'arduo cammino segnato dagli inconvenienti della sua 'vita lupesca', dirigendosi verso la carrozza.
Ma in cuor suo, era felice di aver conosciuto Harry e di aver conquistato il cuore degli stregatti.
Non era da tutti ricevere mezza salsiccia da Pietra!...E mentre si allontanava da Hogwarts, Remus si ripromise di contattare al più presto l'anziano Magizoologo Newt Scamander, per avere ulteriori ragguagli sulle relazioni di amicizia con la 'Specie Stregatta'.

                              

I risultati degli esami scolastici furono annunciati l'ultimo giorno del trimestre. Harry, Ron e Hermione erano stati promossi in tutte le materie. Harry fu stupito di essersela cavata in Pozioni: aveva il fondato sospetto che Silente fosse intervenuto per impedire a Piton di bocciarlo.
Il comportamento di Piton verso Harry durante l'ultima settimana era stato piuttosto preoccupante, secondo solo a quello di Pietra, che però era ormai considerato 'abitualmente preoccupante'.
Un muscolo si contraeva in maniera sgradevole a un angolo della bocca sottile di Piton tutte le volte che guardava Harry, e l'insegnante fletteva di continuo le dita, come se morisse dalla voglia di stringergliele attorno al collo.

La mattina dopo, mentre l'Espresso si allontanava dalla stazione di Hogsmeade, Severus e i membri dell'Ordine di Gattaca stavano aspettando l'arrivo di Silente nella Torre di Astronomia.
Erano stati convocati per pianificare l'organizzazione della protezione di Harry Potter nel periodo delle vacanze estive, e quindi, non sembrava preannunciarsi niente di buono per loro.
Mentre Pietra e Conan approfittavano dell'attesa per gustarsi un frullato di fragole trippate, per compensare periodicamente le carenze vitaminiche, Eileen e Daisy osservavano in silenzio il volto inespressivo di Piton.
Il Maestro di Pozioni guardava il treno carico di studenti farsi sempre più piccolo, fino a scomparire dietro le colline all'orizzonte.

"Peter Minus...vivo" mormorò Piton voltandosi di scatto. "Allora...ciò che Potter ha affermato in infermeria riguardo il topo corrisponde a verità. Ma la relazione tra Minus e Black...".
"Bé, una volta tanto, il ragazzo 'sottovissuto' ha detto le cose come stanno!...Io invece ho sempre negato a me stesso le evidenze della sua esistenza, ghghgh!" lo interruppe Pietra ridacchiando. "Mon ho mai creduto possibile che, tra le cucciolate umane, potesse trovarsi un rompicucce di rango quasi pari al mio!".
"Si miagola 'sopravvissuto'!" brontolò Eileen. "Lo vuoi miagolamente sillabato? So-prav-vis-su-to!".
"E io che ho miagolato?" rispose Pietra arruffato.
"Trascorsi dodici lunghi anni..." disse Severus avanzando lentamente verso i suoi amici, "dovrei riscrivere l'epilogo della vita di Lily?".
"Non è un'ipotesi da scartare, Sev" miagolò Pietra, seguito dalle occhiatacce di avvertimento di Daisy e Eileen. "Quando c'è di mezzo il Signore Oscuro, la realtà potrebbe riservare sorprese".
"Se solo la metà del racconto di Potter corrispondesse al vero, il traditore sarebbe ancora in circolazione" sibilò il Maestro di Pozioni ripensando alle parole pronunciate dal grifondoro in infermeria. "Un assassino mai punito per i suoi crimini".
"E se anche l'altra metà fosse fosse corretta, Sirius Black avrebbe trascorso altrettanti anni ad Azkaban da persona innocente" aggiunse Conan bersagliato dai pizzicotti alla schiena delle due stregatte. "Dovresti prendere in considerazione anche questa ipotesi".
"Tuttavia, mi chiedo come sia potuto sfuggirvi un Animagus topo" disse il Direttore di Serpeverde con aria delusa. "Se Minus fosse stato là fuori, trasformato in topo, lo avreste preso facilmente".
"Ah, ehm, miao, miao!...Sebbene siamo stregatte, non siamo poi così infallibili" miagolò Daisy pentendosi del miagolamento sfuggito.
"Oh, miao!..Daisy voleva miagolare che un animagus topo è diverso da un topolino vero, anche nell'odore" precisò Eileen sfoggiando un sorrisetto di circostanza. "E poi, Peter Minus è fuggito smaterializzandosi...i topi normali non possono farlo".

Subito Conan e Pietra le guardarono torve in silenzio, come se le loro consorti avessero qualcosa da nascondere e da farsi perdonare.

"Chi è senza peccato, scagli la prima..." mormorò Pietra Stregatto fra sé e sé senza finire la frase, terminante con la parola che richiamava proprio il suo nome.

Al contrario, Severus Piton incrociò gli sguardi dei suoi amici per qualche secondo, poi domandò: "Disponete di informazioni di cui non posso essere messo al corrente?".

"Per l'Amor miagolante del cielo, cosa vai pensando! Nessuno ti sta nascondendo nulla. Giammai, giammiao!" esclamò lo Stregatto con aria falsamente innocente. "Te lo abbiamo già miagolato che il Bianconiglio fuggito è un Animagus topo, ghghgh!".
"E, ehm...Fu lui a 'rubare la teiera' al Cappellaio Matto e a sua moglie, non il Brucaliffo!" miagolò Conan con gli orecchi abbassati. "Dunque, il Bianconiglio è il vero colpevole, e solo lui!".
"Suppongo che il Brucaliffo, sia un altro..." disse Piton inclinando leggermente la testa.
"Esatto, miao" miagolò Eileen arrossendo. "Ma non squittisce, abbaia".
"Se il Bianconiglio è il traditore..." sibilò Severus cercando di riordinare le idee.
"Allora...Il Brucaliffo è innocente!" aggiunse Daisy arrossendo. "Perfino la Regina di Cuori si è persuasa...e anche Alice!".
"Davvero inaspettato" rispose Piton avvolgendosi nel suo mantello.
"Ah miao!...E' meglio non farlo sapere in giro, altrimenti Alb...ehm, Alice si offende!" mormorò Eileen con aria contrita. "E saremo cacciati a pedate in Grimmauld Place".
"Capisco" disse Piton, stringendo gli occhi a fessura. "Leggerò più attentamente la Favola di Alice nel Paese delle Meraviglie, specialmente se la Regina di Cuori ha gli occhi di...".
"...Della moglie del Cappellaio Matto" miagolò Pietra annuendo.
"Invece, le lenti degli occhiali sono quasi uguali a quelle della McGranitt, eh, eh, eh!" aggiunse Conan dando una pacca sulle spalle allo Stregatto. "Spesse come due fondi di bottiglia di Burrobirra!".

                              

Pochi minuti dopo, il Preside li raggiunse sulla Torre; aveva in mano quattro strani biglietti, ma non pareva di cattivo umore.

"Scusatemi per il ritardo, ma non ho intenzione di trattenervi ancora a lungo" disse Silente con un tono di voce pacato. "Devo solo comunicarvi che Pietra, Conan, Eileen, e Daisy dovranno lasciare Hogwarts per...".
"Licenziati, miao?" lo interruppero gli stregatti in coro.

Eileen ebbe un improvviso capogiro e fu sorretta prontamente da Daisy, mentre Conan cominciò a respirare affannosamente.

"Miao Albus, se ci licenzi, il Presidente Noli Me Tangere ci obbligherà a fargli da guardie del corpo per tutte le nove vite!" miagolò Pietra agghiacciato."Ci schianterà almeno sette volte al giorno, uno Stupeficium per ogni pasticca contro il colesterolo che dobbiamo ricordargli di prendere!...Poi ci colpirà con un Petrificus-miaototalus quando saremo costretti a dare ragione a sua moglie.... e se perde le prossime elezioni politiche ci condannerà all'ergastolo, per non aver contraffatto schede elettorali a sufficienza in suo favore!...Non ci sarebbe un posto libero nelle cucine di Hogwarts, come aiuto dell'Aiuto-cuoco?".
"Miao, io mi accontento di leccare le ciotole e lavare i piatti!" esclamò Conan tenendosi una zampa sul cuore.
"Io e Eileen  siamo molto brave a ricamare i mantelli e le cappottine degli studenti" miagolò Daisy sudando copiosamente dalla coda.
Eileen annuì rapidamente, e continuò: "E' vero, miao!... Inoltre, potremmo aiutare Gazza a fare le pulizie e a dare la caccia alle Caccabombe"
"Ah, ehm...vi prego di lasciarmi finire, per favore" li interruppe Silente scuotendo la testa. "Dovrete lasciare Hogwarts per andare in missione segreta all'imminente Finale della Coppa del Mondo di Quidditch e, naturalmente, offrire protezione a Harry e ai suoi amici!".
"La gara che vedrà protagonista Victor Krum?" chiese lo Stregatto incredulo. "Irlanda contro Bulgaria!...E Harry andrà alla finale?".
"Esatto, Arthur Weasley lo porterà a vedere proprio quella partita" ammise Albus consegnando i biglietti. "Ecco i vostri biglietti di Tribuna d'onore; siete vicini al palco delle Autorità, mi raccomando".
"Miao, ma non possiamo presentarci come stregatti di Hogwarts" miagolò Eileen trattenendo le lacrime per la commozione. "Immagino che dovremo introdurci nello stadio assumendo identità di maghi e streghe al di sopra di ogni sospetto, e quindi...".
"...Avvalendovi delle speciali Pozioni Polisucco preparate da Severus: prenderete il posto dei quattro Direttori delle Case 'ordinarie' " proseguì l'anziano mago strizzando un occhio. "Quel giorno, io, Minerva, Pomona, Filius e Severus staremo qui, al castello. Sarà nostro dovere organizzare un evento internazionale di cui si erano perse le tracce nel tempo. Se tutto andrà come spero, l'antico Torneo Tremaghi si terrà il prossimo anno scolastico a Hogwarts...".

Alla parola 'Tremaghi' gli stregatti si lanciarono sguardi furtivi di compiacimento: nella storia della magia, non c'era mai stato un Torneo Tremaghi senza un Torneo 'Quattrogatti'.

"Come desidera, Preside" disse Piton annuendo. "Sarà mia cura avvisare gli altri Direttori delle Case di donare alcuni dei loro capelli per...motivi di 'ricerca scientifica pozionistica' ".

A quel punto, Pietra sentì in cuor suo che doveva dare il suo umile contributo: tirò fuori dalla sua cappottina un piccolo scialle rubato alla McGranitt con alcuni dei suoi capelli perduti, e lo consegnò orgogliosamente al direttore di Serpeverde.

"Ah, Severus...dimenticavo di dirti che c'è stata una nuova predizione della Professoressa Cooman" aggiunse Albus serafico, quasi stesse parlando delle previsioni meteo di Hogsmeade. "Una vera profezia pronunciata sul finire della prima settimana di giugno in Aula Divinazioni, in presenza di Harry".
"Strano che Potter non si sia confidato prima con me" sibilò Piton con un tono di voce ironico. "Ma presumo che dovresti aumentare la paga a Sibilla, Albus".
"Oh, hai ragione, ma per far quadrare il bilancio della nostra scuola, potrei deliberarlo soltanto riducendo di un decimo le paghe di Pietra e Conan" replicò Silente avviandosi con Piton verso l'uscita. "E credo che lo farò, al fine di ricordare ai nostri amici stregatti di non farsi mai più coinvolgere in risse con gli Auror".

Sentite quelle parole, Pietra e Conan rimasero per un attimo basiti, assomigliando sempre di più a due lampioni della luce, come se un decimo della loro felicità fosse stato risucchiato da alcuni Dissennatori di passaggio.

"Miao Conan...avevamo defenestrato quegli Auror da un primo piano, mica dall'attico di un grattacielo" commentò sottovoce lo Stregatto indignato. "Perfino durante la rissa avevamo usato la diligenza del buon padre felino di famiglia per non causare danni irreparabili".
"Miao Pietra...praticamente stiamo miagolando di un piano ammezzato" replicò Scintillo con un filo di voce. "E giuro che la vasca che ho lanciato sul groppone degli ultimi due Auror era a norma, prodotta con materiali anallergici e riciclabili".

Daisy e Eileen si limitarono ad ascoltarli attonite digrignando i denti, mentre Silente e Piton lasciavano la Torre di Astronomia.

"Chi è senza peccato" borbottò Daisy sottovoce, "scagli Pietra!".
"Dalla torre più alta del castello!" concluse Eileen risoluta. "Insieme al suo degno compare Conan".

Quando la porta si richiuse, seguì una seconda e concitata 'riunione' felina imprevista.
Per la precisione, si trattava una resa dei conti all'ultimo graffio, che fece fuggire tutti gli ex Presidi di Hogwarts in altri dipinti, eccetto Phineas Nigellus e Florean Fortebraccio.

"Riesci ad avvistare qualcuno o qualcosa in mezzo a questo oceano di peli svolazzanti, Florean?" chiese Nigellus Black.
"E' come navigare in un fitto banco di nebbia" ammise Fortebraccio alzando sempre più la voce. "Sarebbe l'ora che...ehm, ehm...qualcuno 'moderasse' questo dibattito, non credi, Phineas?".

Solo l'intervento del Libro Stregatto degli Stregatti, risvegliatosi bruscamente dalla sua pigrata sugli scaffali della libreria del Preside, riportò ordine nella Torre, grazie all'ausilio di quattro potentissimi 'Miagolo-Stupeficium'.

                                  

"Allora...come può aiutarci la profezia, Albus?" disse il Maestro di Pozioni mentre stava scendendo le scale dietro il suo Preside.
"Il signore Oscuro risorgerà con l'aiuto di un servo, più grande e più orribile che mai" recitò Silente a memoria. "Un servo rimasto in catene per dodici anni, e ora libero di aiutare il suo padrone".
"Non hai mai avuto bisogno di profezie per capire che il Signore Oscuro sarebbe tornato" rispose Piton soave. "Io posso solo assicurarti che sono pronto. Qualunque azione si renda necessaria intraprendere contro il Signore Oscuro...".
"No, non ancora" lo interruppe Silente con il cenno di una mano. "Permettimi di parlarti del suo servo. Andiamo nel mio ufficio".
"Il servo rimasto in catene per dodici anni?" domandò il Direttore di Serpeverde colto alla sprovvista. "Dunque, Minus...".
"Si Severus, desidero parlarti del mago che aiuterà Voldemort a risorgere" lo bloccò di nuovo Silente, senza aspettare repliche. "Colui che credevamo fosse stato ucciso da Sirius Black".

Non appena Silente ebbe finito di parlare, il volto di Piton divenne inespressivo, come una maschera funeraria.
Dopo tutto, Harry Potter aveva detto la verità, e Black non aveva tradito i suoi genitori, sebbene avesse riposto la sua fiducia in una persona sbagliata.
Severus Piton conosceva bene quell'errore, e non se lo era mai perdonato.
Pertanto, non poteva perdonarlo neanche a Black, non ancora.
Così seguì il Preside nel suo ufficio, stringendo così forte la bacchetta da mettere il legno di betulla a dura prova: sapere la verità non gli avrebbe restituito Lily.
In quel momento, perfino l'innocenza di Sirius Black passò in secondo piano, un dettaglio trascurabile.

"Immagino che dovremo catturarlo" disse Severus, mentre i suoi occhi brillavano di una luce sinistra. "Eliminarlo...".
"Io credo che tu sia un abilissimo mago, ma prima ancora, un uomo saggio e intelligente" mormorò Silente mortalmente serio. "Sono certo che la parte migliore di te, quella che non desideri far conoscere a nessuno, ti consiglierà la soluzione migliore da perseguire...giustizia o vendetta".
"Cosa vorrebbe Potter..." sibilò Piton incerto.
"Il ragazzo ha avuto già l'occasione di uccidere Peter Minus alla Stamberga Strillante" rispose Silente socchiudendo gli occhi. "E non lo ha fatto".
"Ma se Peter Minus è colui che aiuterà il Signore Oscuro a risorgere..." osservò Piton allargando le braccia. "Se lo fermassimo in tempo, la profezia non si avvererebbe".
"Voldemort troverebbe un altro servo, un altro modo, un altro luogo; lui ha tutto il tempo che vuole, noi no" spiegò Silente con un tono di voce rassegnato all'inevitabile. "E non vorrei più ascoltare altre profezie che ben si adattano al suo ritorno".
"Vuoi dire che il Signore Oscuro è diventato immortale, Albus?" chiese Severus arricciando le labbra.
"Non in modo irreversibile" replicò l'anziano mago per la prima volta incerto. "Severus...ho l'impressione che siamo vittime di un affascinante paradosso: per distruggere Voldemort definitivamente, dobbiamo prima permettergli di risorgere e riprendere un corpo".
"E' un rischio incalcolabile" ammise Piton leggermente agitato.
"Concesso" rispose Albus tranquillamente.
"La profezia dice che il Signore Oscuro ritornerà più grande e più orribile che mai..." osservò Piton seccamente.
"Si, si...ma è l'unica possibilità che riesco a intravedere" mormorò il Preside di Hogwarts ascoltando il canto della sua Fenice, Fanny. "Per ora...ti basti sapere che ho fondato le mie riflessioni su un'altra profezia, ricollegabile a quest'ultima, e conservata dentro l'Ufficio Misteri. Ma ne è sufficiente una sola per farmi venire il mal di testa".

Per un attimo gli occhi di Lily apparvero a Piton come stelle splendenti in un cielo notturno.
Nei suoi pensieri la luce prese il sopravvento sulle tenebre, e il sentimento di rabbia si dissolse come vapore al vento.
E intorno a quegli occhi presero forma i lineamenti di un volto conosciuto, il viso di suo figlio.
Non era la prima volta.
Il cuore di Severus Piton, la parte migliore di lui, aveva suggerito la scelta migliore, la più giusta per Lily Evans.
 







    

  





  























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