Libro 3, Capitoli 16 e 17: Operazione 'Stamberga Miagolante'

Libro 3, Capitoli 16 e 17: Operazione "Stamberga Miagolante"
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo sedici: La Profezia della Professoressa Cooman, e Capitolo diciassette: Gatto, Topo e Cane.

L'euforia di Harry per aver conquistato la Coppa del Quidditch e per essersi guadagnato una medaglia d'argento dell'Ordine di Gattaca durò almeno una settimana.
Tuttavia, nonostante che le giornate soleggiate invitassero gli studenti a passeggiare nei prati, gli esami scolastici erano ormai alle porte.
Eccezion fatta per Astronomia, il cui esame si sarebbe tenuto nel corso di una serata dopo cena, tutte le prove delle altre materie erano state inserite nelle mattine o nei pomeriggi della prima settimana di giugno.

Peraltro, nell'ultimo giorno degli esami, che vedeva protagonista la materia di Divinazione della professoressa Cooman, era stato fissato anche l'appello di Fierobecco.

"E si terrà qui" disse Harry, continuando a leggere un biglietto di Hagrid portato dalla sua civetta Edvige. "Verrà qualcuno del Ministero della Magia e... e un boia".
"Portano il boia all'Appello! Ma è come se avessero già deciso" esclamò Hermione stupita.
"Si" disse Harry.
"Non possono!" ululò Ron. "Ho passato secoli a leggere per Hagrid, non possono far finta di niente!".
Ma Harry aveva l'orribile sensazione che fosse stato il signor Malfoy a decidere per il Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose.

"Se è per questo, anche voi state facendo finta di nulla! ...Ho già raccontato due volte che cosa è accaduto la notte dei festeggiamenti della Coppa del Quidditch, ma nessuno mi ha preso sul serio" si sfogò Harry girando le spalle ai suoi amici. "Lo so che gli esami sono vicini, e che dobbiamo preparare l'Appello per il nostro Ippogrifo, ma la 'Casa di Violafucsia' esiste, ed è qui a Hogwarts".
"A dirti la verità, Harry, non ho mai mangiato salsicce più buone di quelle che avevi nel letto la settimana scorsa" commentò Ron con l'acquolina in bocca. "E se quelle leccornie sono la prova dell'esistenza di una famigerata quinta Casa segreta, sarei estremamente felice di assaggiare ulteriori prove".

"Sto parlando seriamente, Ron" rispose Harry voltandosi di scatto e mostrando la Medaglia d'argento con il musetto di Noli. "Volete un'altra prova? Eccola! E' il mio Ordine di Gattaca di Seconda Classe per aver riportato sano e salvo il loro anziano Presidente al terzo piano".
"Ordine di Gattaca? ...Assomiglia a uno scherzo, ben elaborato, di Fred e George" aggiunse Hermione osservando sospettosamente il volto felino argenteo che le faceva l'occhiolino di tanto in tanto. "Adesso, è tempo di esami, e come sapete non sono da sottovalutare! ...Tutto il resto può aspettare".

"Aspettare? Cosa diresti a Voldemort, se ci attaccasse ora!" esclamò Harry esasperato. "Lo pregheresti di ripassare più tardi perché sei troppo impegnata a ripassare Aritmanzia e Antiche Rune?".
La ragazza preferì non replicare, limitandosi a guardare Ron con occhiate furtive mentre faceva finta di riordinare i suoi libri.

"Beh... forse Hermione consiglierebbe a 'Voi Sapete Chi' di ritornare dopo la conclusione di tutto il percorso di studi" disse Ron allontanandosi a distanza di sicurezza dalla sua amica. "In fondo, potrebbe convincerlo che sia più soddisfacente uccidere una studentessa dopo che si è diplomata con il massimo dei voti".
"Mettiamo le cose in chiaro" mormorò Hermione lanciando uno sguardo feroce a entrambi i ragazzi. "Una cosa è l'esistenza degli stregatti, un'altra è immaginarsi che, a Hogwarts, vi sia una vera e propria 'organizzazione scolastica felina con lo scopo di delinquere'! ...Silente non lo permetterebbe mai!".

"Non conosci i piani di Albus Silente! Potrebbe essere stato lui a volerla... organizzarla per uno scopo... dirigerla" replicò Harry quasi rassegnato. "Dobbiamo solo esaminare meglio la Sala del terzo piano, senza che ci scopra Piton"
"Supponiamo, per un momento, che Harry abbia ragione" disse Ron con fare incoraggiante. "Esattamente, cosa dovremmo cercare?".

"Una porta... o meglio, una Porta Gattaia" affermò Harry, nella speranza di far breccia nell'interesse del suo amico. "L'accesso alla Casa di Violafucsia".
"In tal caso, Grattastinchi potrebbe esservi più utile di me" tagliò corto la Granger riprendendo le letture del suo ultimo ripasso. "In bocca al lupo per gli esami".
"Crepi!" rispose Ron di rimando. "Ma solo se è Mannaro".


La settimana degli esami cominciò e una quiete innaturale scese sul castello.
Quel lunedì mattina, mentre gli studenti umani erano impegnati a trasfigurare una teiera in una testuggine, quelli felini del terzo anno avevano ricevuto il compito di trasformare una cappottina in un topolino.
Ovviamente non era facile, per questi ultimi, resistere alla tentazione di mangiarsi i risultati del proprio esame prima che gli insegnanti attribuissero il voto.
Alla prova pomeridiana di Incantesimi, invece, Eileen e Daisy scelsero di impegnare i loro allievi con l'incantesimo Avis, eventualmente combinato con l'incantesimo Oppugno.
In questo caso, rispetto alla materia di Trasfigurazione, il problema famelico si presentava soggettivamente invertito: erano i due professori, Pietra e Conan, che si divertivano a catturare gli uccelli appena creati, con una manifesta predilezione per i canarini.
A differenza degli esami dei maghi umani, l'incantesimo Avis era stato preferito a quello Rallegrante perché il secondo sembrava provocare nei felini lo spiacevole effetto di una risata da brividi, simile a quella di una iena ridens ma intervallata da forti abbaiate.

La mattina dopo, all'esame di 'Cura delle Creature Umane o Diversamente Magiche', la seguente domanda di Pietra mandò nel panico l'intera scolaresca zampettante: "Come si cura il raffreddore?".
Prima che il terrore di ogni singolo cucciolo si trasformasse in isteria collettiva, Pietra miagolò: "Tranquilli, miao, in questo caso, è il tempo la miglior medicina! ...Piuttosto, miagolatemi i sintomi e la cura per le emorroidi della professoressa McGranitt, ghghgh! Non avete visto che sta camminando come le teiere trasfigurate in testuggine dai suoi studenti?".

Nel pomeriggio, l'esame di Pozioni feline ebbe come oggetto l'Intruglio Confondente.
Lo stesso professor Piton si congratulò con gli studenti di Violafucsia per come avevano egregiamente svolto il procedimento di preparazione di quella pozione, che procurava confusione mentale a chi la beveva, stregatti compresi.

Dopo aver pacatamente applaudito, Severus  indicò uno dei migliori studenti felini, e gli domandò: "Signor Garfield, giusto?".
"Miao, signor professor Piton... il mio nome è Mattia Garfield" miagolò lo stregattino con gli occhietti luccicanti. "A sua disposizione".

"Signor Mattia Garfield... posso chiederti quante di ore di esercitazione hai dedicato alla preparazione di questa pozione per raggiungere un tale livello?" chiese Piton colpito dalla perizia e dall'acume mostrato dallo studente nella sua materia.
"Due ore al giorno, professore" rispose Mattia timidamente.
"Complimenti" disse Piton cercando di nascondere la propria meraviglia. "Nemmeno la signorina Granger è così dedita alla mia materia".

"La ringrazio, ma... l'Intruglio Confondente è la bevanda preferita dei signori professori Conan e Pietra" miagolò lo studente felino arrossendo. "La usano insieme alla Polisucco per intrufolarsi nelle discoteche londinesi, lasciandosi trascinare dal clima della movida notturna! Noi studenti non possiamo certamente deluderli".
"Si lasciano trasportare dalla Movida in stato di confusione mentale?" miagolò Daisy esterrefatta. "Che diavolo ci combinano i vostri professori in una discoteca?".

"E' opinione dei nostri docenti che sia un'ottima occasione per approfondire Babbanologia, sotto il profilo dei comportamenti socializzanti e dei luoghi dove tale socializzazione avviene" confermò Mattia con un tono di voce orgoglioso. "L'Intruglio Confondente, a basso dosaggio, serve per evitare il mal di mare... al momento di una strana danza nota come 'ola' ".

"In quei locali c'è sempre una musica così assordante da spaccare i timpani" obiettò Eileen contrariata. "Come si fa a studiare, con metodo scientifico, un fenomeno sociologico in mezzo a una cagnara simile?".
"Nei bagni delle discoteche, normalmente" precisò Mattia Garfield. "Hanno strane abitudini i babbani! ...Non avrei mai avrei pensato, per esempio, alla mia lettiera come luogo di aggregazione. Ovviamente, la ricerca accademica non è mai stata priva di pericoli...".

"In che senso, miao?" miagolò Daisy spazientita. "C'erano forse dei Mangiamorte che ballavano il Valzer del Morsmordre?".
"Ehm, miao... veramente no, signora professoressa" replicò lo stregattino grattandosi la testolina. "Ma in alcune circostanze... i signori professori Scintillo e Stregatto hanno dovuto coraggiosamente combattere contro degli asciugatori elettrici ad aria calda per le mani! Pare che abbiano un alito più fiammeggiante dei Petardi Cinesi".

"Signor Mattia Garfield, suppongo che tu sia a conoscenza dell'esito di quella... come dire... battaglia" sibilò il Maestro di Pozioni battendo il record di sollevamento delle sue sopracciglia.
"Ehm, ehm... sembra che, una volta, i nostri eroici insegnanti abbiano avuto la meglio contro un numeroso branco di rumorosi asciugatori" precisò Mattia incrociando le zampette dietro la schiena, "Ma che poi abbiano dovuto cedere cavallerescamente il passo di fronte a un nutrito gruppo di enormi buttafuori, poco prima che finisse l'effetto della Pozione Polisucco".

"Di questi tempi, ci manca solo una rissa con gli addetti alla sicurezza di una sala da ballo!" miagolò sottovoce Eileen cercando di mantenersi calma. "E magari una discoteca da ricostruire nel centro di Londra!".
"E quindi, caro Garfield..." disse Eileen invitando lo studente a proseguire.

"E pertanto, dopo aver deciso stoicamente di non reagire, i miei valorosi docenti hanno concluso la loro attività scientifica in volo, lanciati di peso dentro un grosso cassonetto della spazzatura".
"Ehm... hai altro da aggiungere sui tuoi intrepidi maestri?" chiese Daisy paonazza.

"Ritengo doveroso precisare che, a dispetto delle numerose consumazioni non pagate, si erano involontariamente trovati sprovvisti di quel titolo d'accesso babbano, socialmente ed economicamente significativo, chiamato... 'biglietto d'ingresso'! Una scoperta documentale che rivoluzionerà l'approccio scientifico felino alla Babbanologia" concluse lo stregattino con un inchino.
Preso atto della 'febbre felina del sabato sera' dei loro colleghi, Piton, Eileen, e Daisy, completamente basiti, trovarono comunque la forza per ringraziare il piccolo Garfield, lodandolo per i brillanti risultati scolastici ottenuti.

Quella sera, infine, all'esame di 'Astronomia Stregatta', Conan e Pietra dettarono risoluti la traccia della prova d'esame: "Disegnare e indicare l'attuale posizione della costellazione del Gatto creata da Jerome Lalande nel 1799, ricompresa nello spazio tra la costellazione dell'Idra e la costellazione di Antlia. Dulcis in miao... stimare la sua distanza dalla Costellazione del Frigorifero Maggiore. (https://it.wikipedia.org/wiki/Gatto_(costellazione))
In attesa della fine dell'esame, gli stregattacci collocarono due sedie a dondolo sul tetto pendente e si misero a contare le stelle della Costellazione felina come fossero pecorelle, addormentandosi prima che il primo studente avesse la possibilità di consegnare lo zampascritto.

Il penultimo esame, il giovedì mattina, fu 'Difesa contro le Arti Oscure Feline'.
Eileen e Daisy avevano predisposto tre prove molto impegnative.
La prima prova consisteva nel trattare una ciotola di latte stregata con l'adeguata Contromaledizione.
Nella seconda prova, invece, gli studenti felini dovevano dimostrare di essere in grado di controllare l'Ardemonio, scottando dei marshmallow senza bruciarli.
Infine, l'ultima prova aveva per oggetto un duello senza collare magico contro un falso Lupo Mannaro, praticando l'Arte Marziale magica dell'Ombra Paralizzante o dell'Ombra Combattente, insegnate magistralmente dal professor Conan Scintillo.

Tali tecniche avevano, come principio, lo sviluppo delle proprie capacità magiche naturali a prescindere dall'uso di bacchette o collari magici.
Infatti, mentre nel mondo magico europeo maghi e streghe non riuscivano a concepire l'esecuzione di una magia senza agitare le bacchette, gli stregatti preferivano seguire l'esempio dei popoli magici africani, e coltivare anche la pratica della magia senza l'uso dei collari.
Ciò significava acquisire autonomia rispetto a strumenti che avrebbero potuto essere smarriti o danneggiati.
Nel caso dell'Ombra Paralizzante, il duellante avrebbe dovuto stregare la propria ombra e proiettarla sul nemico, bloccandone i movimenti.
Poi, in un momento successivo, attraverso l'attivazione della tecnica dell'Ombra Combattente, era richiesto allo studente di far lottare la propria ombra come un pugile, mossa da movimenti magici eseguiti a distanza dal suo creatore.

Per l'occasione, Pietra e Conan si erano parzialmente trasfigurati in Lupi Mannari dall'ombellico in su,  zampettando e ululando alla stregua di stregatti in preda al mal di pancia, tendendo buffi agguati agli studenti ad ogni angolo delle aule e dei corridoi.
Tuttavia, la difficoltà più grossa non era bloccare o colpire l'insegnante di turno, ma evitare di morire dal ridere prima di aver terminato l'esame.
Infatti, i movimenti e i tentativi di ringhiare dei due 'Stregatti Mannari' erano così maldestri e sgraziati che, quando la professoressa McGranitt in veste di Animagus sgattaiolò nella Sala Comune di Violafucsia, credette di essere caduta vittima di un potentissimo Incantesimo Rallegrante: non riusciva più a contenere le sue miagolanti risate da gatta soriana.


L'ultimo esame per gli studenti ufficiali del terzo anno di Hogwarts fu Divinazione, fatta eccezione per Hermione Granger, che sostenne la prova di Babbanologia.
Ai felini della Casa di Violafucsia venne richiesto di interpretare la disposizione delle ossa del pollo arrosto spolpato da Pietra, e infine, di leggere le linee della zampa del professor Conan Scintillo, parzialmente offuscate da sottili macchie di marmellata ai frutti di bosco, i residui della colazione.

In perfetto orario, Harry Potter iniziò il suo esame di Divinazione scrutando una sfera di cristallo, nella speranza di riuscire a vedere qualcosa oltre la solita nebbia vorticante.
Ad un certo punto, il Grifondoro s'inventò di aver visto un Ippogrifo, forse quello di Hagrid, ma a dispetto delle aspettative della professoressa Cooman, più pessimista, la creatura alata era stata vista volare via in piena salute e con la testa sulle spalle.

La professoressa Cooman sospirò.
"Beh, caro, credo che ci fermeremo qui... un po' deludente... ma sono certa che hai fatto del tuo meglio".
Sollevato, Harry si alzò, prese la borsa e fece per andarsene, ma poi una voce alta e dura parlò alle sue spalle.
"Accadrà questa notte".
Harry si voltò. La professoressa Cooman si era irrigidita sulla sedia, lo sguardo perso e la bocca tremante.
"Co... come?" disse Harry.
Poi la professoressa Cooman parlò di nuovo, con quella voce dura, così diversa dal solito:

"Il Signore Oscuro è solo e senza amici, abbandonato dai suoi seguaci. Il suo servo è rimasto in catene per dodici anni. Questa notte, prima di mezzanotte, il servo si libererà e cercherà di unirsi al padrone. Il Signore Oscuro risorgerà con l'aiuto del servo, più grande e più orribile che mai. Questa notte... prima di mezzanotte... il servo... si libererà... per unirsi... al padrone".

La testa le ricadde sul petto. L'insegnante emise una sorta di grugnito. Poi, all'improvviso, la testa si rialzò.
"Mi dispiace tanto, caro ragazzo" disse sognante. "Dev'essere il caldo, sai... mi sono addormentata...".
Harry continuò a guardarla.
"C'è qualcosa che non va, mio caro?" chiese Sibilla.
"Lei... lei mi ha appena detto che il... il Signore Oscuro risorgerà... che il suo servo sta per tornare da lui..." la incalzò Harry.
"Il Signore Oscuro? Colui Che Non Deve Essere Nominato? Mio caro ragazzo, non è una cosa sulla quale si può scherzare... risorgere addirittura...".
"Ma l'ha detto un momento fa! Ha detto che il Signore Oscuro..." continuò Potter senza tregua.
"Ti devi essere assopito anche tu, caro!" tagliò corto la professoressa Cooman. "Non avrei mai la presunzione di prevedere una cosa così inverosimile!".

Harry ridiscese la scaletta e la scala a chiocciola stupefatto... aveva appena ascoltato la professoressa Sibilla Cooman formulare una vera profezia? O forse aveva pensato solo di concludere l'esame con una scena impressionante?
Purtroppo, giunto di corsa nella Sala Comune di Grifondoro, in presenza dei volti funesti dei suoi amici, Harry non ebbe neanche il tempo di riferire la profezia sul ritorno di Voldemort, perché Fierobecco aveva perso l'Appello: l'esecuzione della sua condanna a morte sarebbe avvenuta al tramonto.


Nel frattempo, negli Uffici di Violafucsia, Eileen e Daisy avevano appena finito di trascrivere i loro voti sulle pagelle, ed erano in attesa che Conan e Pietra si decidessero a scarabocchiare le ultime valutazioni di Astronomia.
Al termine degli scrutini, i due professori attribuirono l'unica lode allo studente che, oltre ad aver fatto un ottimo lavoro sulla Costellazione del Gatto, aveva evitato che i suoi insegnanti, pigranti sulle sedie a dondolo, si sfracellassero in picchiata pigrante dal tetto della Torre di Astronomia.

"Crediamo sia venuta l'ora di quella 'riunione chiarificatrice' di cui miagolava Pietra alcuni giorni fa" miagolò Daisy chiudendo il registro rumorosamente. "Giusto, Eileen?".
"Giustissimo Daisy!... E sarà meglio che non ci siano più 'segreti' tra i membri dell'Ordine di Gattaca" aggiunse Eileen respirando così forte da ricordare un drago raffreddato "...o voleranno ciuffi di pelo per tutto il castello!".

"Ehm, miao... chi comincia a sputare il rospo?" mormorò Conan facendo finta di cancellare uno scarabocchio scritto sulla scrivania.
"Ehm... più che di rospi si tratta di Purvincoli, ghghgh!" ridacchiò Pietra simulando di riscrivere lo scarabocchio. "Pare che mangiare le loro appendici sulla schiena, simili ad anemoni di mare, accresca la resistenza del mago contro gli incantesimi e le maledizioni! Tuttavia, miao, l'assunzione in eccesso rischia di far crescere peli viola nelle orecchie... ma per noi stregatti non è un grosso problema, ghghgh!".
"Iniziate pure a miagolare voi, e siate convincenti!" miagolò Daisy risoluta. "Perché nessuno studente desidera respirare i peli svolazzanti della vostra coda, di qualunque colore essi siano!".

"Noi non possiamo credere che Sirius Black vi sia sfuggito mentre eravate placidamente a pigrare sotto i letti di Harry Potter e Ron Weasley!" sbottò Eileen brandendo il registro scolastico arrotolato a pochi centimetri dalle testoline degli stregatti come una mazza da baseball. "Allora, cosa avete complottato nelle vostre meningi avvizzite?".
A quel punto Conan fece un passo avanti sollevando le zampette dietro la nuca, poi borbottò: "Poco tempo fa, ho avuto modo di incontrare Sirius Black a Hogsmeade. In quell'occasione ho compreso che la sua evasione non è stata dettata dal desiderio di uccidere Harry, ma dalla ferma volontà di far luce sulla morte dei suoi genitori, James Potter e Lily Evans. In poche parole miagolate, il padrino di Potter è convinto di poter dimostrare la sua innocenza!".
"Perché Black sente il bisogno di provarla solo ora, dopo dodici anni anni di prigionia a Azkaban?" chiese Daisy poco convinta. "Perché non è evaso prima?".

"Miao, questa è una delle questioni su cui dobbiamo ancora riflettere" rispose Pietra annuendo con fare incoraggiante. "Ma vorrei miagolamente farvi osservare che, pur avendone la possibilità, Sirius Black non ha mai tentato di fare alcun male a Harry".
"E quindi, avete deciso di assecondarlo per scoprire qualcosa di più" concluse Eileen pensierosa. "E' un grosso rischio! ...Chi controlla l'evaso in questo momento?".
"Grattastinchi è sempre insieme a lui" aggiunse Conan sudando freddo. "E... ehm... sta diventando un grande amico del cane nero in cui l'Animagus Black si trasforma di tanto in tanto".

Nel sentir pronunciare quell'ultima frase Eileen e Daisy rimasero profondamente perplesse, iniziando a zampettare nervosamente intorno ai loro fidanzati.
"Adesso tocca a voi!" miagolò Conan fissando le stregatte con curiosità. "Perché avete esaminato il camino delle cucine elfiche?".
"Noi non possiamo credere che stavate aspettando che Sirius Black si calasse dalla cima del camino per accoltellare la porchetta di Harry Potter" miagolò Pietra con aria sorniona. "Inoltre, Gluck ci ha riferito che avete ardentemente richiesto di vedere il suo tatuaggio con il motto degli Elfi Domestici, quello disegnato dove non batte il... ".

"Basta così, miao!" lo interruppe Daisy arrossendo leggermente. "Ricordate il regalo di Natale del Mago Stregatto Violafucsia?... Sto miagolando della poesia di Lewis Carroll, alla quale il nostro Fondatore aveva aggiunto un'ultima strofa".
"...In cucina a zampettar, sopra il camino a rimirar, quel che cerchi all'olimon, e i quattro felinipedon ancor più" recitò Conan dimostrando di avere un'ottima memoria. "E allora, miao?".

"E allora... siamo andate nelle cucine a cercare tracce o indizi sul camino principale" spiegò Eileen con estrema pazienza. "Il destino ha voluto che l'arcano che stavamo inseguendo, sotto forma di una enigmatica frase, fosse ricoperto da uno spesso strato di vernice di un prezioso dipinto elfico! Nonostante ciò, con il trascorrere dei secoli, quelle antiche parole sono diventate il motto degli Elfi Domestici: 'Pigrata Aeterna Violafucsiae'... la Pigrata Eterna di Violafucsia!".

"E che ci facciamo con questo indizio, una caccia al tesoro?" domandò Pietra sbadigliando al solo udir la parola pigrata. "C'è forse un baule pieno di trippa al ragù pirata, seppellito da Capitan Pappanera?".
"Non proprio, miao!" intervenne Daisy indispettita. "E' da Natale che stiamo cercando di capire come questa traccia potrebbe condurci al luogo in cui sono stati nascosti i Quattro Collari dell'Apocalisse, ma...".
"Di certo non sono a Hogwarts! Da quando il bambino sopravvissuto è arrivato al castello, la pigrata è stata abolita, sia eterna che temporanea" commentò Conan trattenendo uno sbadiglio a fatica.

"In pratica, stiamo sopravvivendo in un delirante stato di dormiveglia quotidiano per colpa di quel Grifondoro" aggiunse Pietra incrociando le zampette al petto con falsa rassegnazione. "E non è di gran consolazione il sapere che l'unico rimedio per fare una bella pigrata eterna è... la morte, ghghgh!".
"Co-co... cosa hai miagolato?" balbettò Eileen fulminando Pietra con uno sguardo.
"Ho... ho... ho sentito bene?" miagolò Daisy indicando il suo fidanzato come se fosse colpevole di un delitto di lesa maestà alla pigrata. "Ripeti la tua ultima miagolata, subito!!!".
"Ahhhhh, ehm... ho solo miagolato una battuta! Con quell'angioletto in giro, l'unica soluzione per farsi una lunga pigrata è morire!" mormorò Pietra un po' accigliato. "Perché mi guardate così? ...Io non ho mai ambito a ronfare così tanto!".

In quell'istante, Eileen e Daisy ebbero una folgorante illuminazione e avanzarono verso Pietra prendendolo per il collo contemporaneamente, come se ciò servisse a catturare l'attimo miagolante fuggente.
"Negli abissi del Lago del Nero!" esclamò Daisy trionfante. "Deve stare là, miao! Oltre il villaggio dei Maridi... nel punto più profondo, vicino la grotta della Piovra!".
"Mie care stregatte, avete uno strano modo di prendere la misura di una cravatta" commentò Conan con aria falsamente smarrita. "Mi rammarico che non ci sia un sarto nei paraggi! ...In ogni caso, consiglierei di allentare leggermente il vostro 'doppio nodo', prima che il nostro Direttore assuma un colorito bluastro, eh, eh!".

"Esatto Daisy! ...La Pigrata Eterna del Mago Violafucsia!!!" miagolò Eileen ignorando i commenti di Conan ma lasciando libero lo Stregatto, ansimante e più violaceo del solito. "E' là che si trova il Mausoleo del nostro Fondatore; è laggiù che pigra in eterno nella sua tomba!".
"Probabilmente i Quattro Collari dell'Apocalisse giacciano insieme alle sue spoglie, anche se l'entrata della tomba non è ancora stata trovata, sigh-miao!" concluse Daisy alzando le zampette in segno di vittoria. "A proposito! ...Grazie per la collaborazione Pietra, Amoruccio mio!".
"Nooohhhhh... nooon... non c'è..." balbettò Pietra riprendendo fiato "di che! ...Miiihhh... iaaaoooohhh!!!".


Intanto, grazie all'aiuto di Hermione, i tre Grifondoro ritornarono in possesso del Mantello dell'Invisibilità, che Harry aveva precedentemente abbandonato nel passaggio segreto della Strega Orba.
Così, puntarono su di esso per trascorrere un 'dopocena alternativo' nella casetta di Hagrid: non avrebbero mai potuto lasciare da solo il loro amico in un momento del genere.
E come era prevedibile, trovarono il povero Rubeus con il morale sotto i tacchi degli stivali e Fierobecco nell'orto delle zucche.
Entrambi erano in attesa dell'arrivo di Albus Silente e di Cornelius Caramell, dell'anziano membro del Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose e infine del boia.
La mano di Hagrid tremava così forte che il bricco del latte gli scivolò fra le dita e finì in mille pezzi.
Fu Hermione che si premurò di ripulire e prendere un altro bricco nella credenza, mentre lacrime silenziose gli solcavano il viso.
Poi, dopo aver preso la bottiglia del latte, per versarlo un po' nel bricco, la ragazza si lasciò sfuggire uno strillo.

"Ron! Io non posso crederci... è Crosta!".
"Ma che stai dicendo?" chiese Ron guardandola a bocca aperta.
Hermione posò il bricco sul tavolo e lo rovesciò.
Con uno squittio disperato, agitando freneticamente le zampe nel tentativo di tornare indietro, il topo Crosta scivolò sul tavolo.
Ron lo afferrò immediatamente, esterrefatto e felice nello stesso tempo.
"Va tutto bene Crosta!" disse Ron nel tentativo di calmarlo. "Niente gatti! Nessuno ti farà del male".

Ma Weasley non aveva fatto i conti con il permaloso Grattastinchi che, accucciato vicino la grondaia del tetto, aveva ascoltato le ultime parole del ragazzo, assumendo un'espressione particolarmente adirata.
In quel frangente, Hagrid si alzò di scatto, gli occhi puntati alla finestra.
"Arrivano..." disse Hagrid tremando. "Dovete andare via... non devono trovarvi qui... andate via, adesso...".
Ron si infilò Crosta in tasca, Hermione prese il Mantello, e poi si ritrovarono a risalire il prato con Harry, in direzione del castello.

Nonostante le preghiere di Hermione per allontanarsi rapidamente dal luogo dell'esecuzione, Ron aveva seri problemi a far star zitto e fermo l'agitatissimo Crosta, la cui resistenza stava rallentando il cammino sotto il Mantello dell'Invisibilità.
Il topo squittiva selvaggiamente, ma non abbastanza forte da coprire i rumori che arrivavano dal giardino di Hagrid. Si udì un intreccio indistinto di voci maschili, poi venne il silenzio e poi, senza preavviso, l'inconfondibile sibilo di un'ascia, seguito da un tonfo.
"L'hanno fatto!" sussurrò Harry. "Io non... non ci posso credere... l'hanno fatto!".


A poche decine di metri da loro, accucciati dietro un piccolo cumulo di 'zucche miliari', lavorate da Hagrid per segnare le distanze nella foresta, gli stregatti stavano seguendo in incognito il percorso dei Grifondoro.
"Visto, miao?... L'essenza di erba gatta sul Mantello dell'Invisibilità funziona sempre! ...Tre gocce ed eccoli individuati: niente può sfuggire al nostro fiuto" miagolò Pietra ghignando sotto i baffi. "Ecco perché ho pedinato la Granger fino al passaggio segreto della Strega Orba prima di cena, ghghgh!".

"E adesso quali sono gli ordini di Grattastinchi?" domandò Eileen osservando i movimenti furtivi del loro agente segreto che, approfittando del tramonto, si stava avvicinando sempre di più ai ragazzi. "Qualcuno di voi ha partorito uno straccio di piano?".
"Ehm, miao, ovviamente, eh, eh!" replicò Conan mentendo spudoratamente. "Ve lo può miagolare Pietra meglio di me!".

"Eeehhh?... Ahhhhhh, si, miao!... Il piano!!!" miagolò Pietra aggiustando vanitosamente la propria cappottina invisibile. "Assecondare l'Animagus Sirius Black e scoprire, possibilmente prima che Harry Potter venga ucciso, per quale motivo il topo Crosta emana un odore non caratteristico dei topi della sua specie! I particolari del piano ve li miagolerà domani Conan nella sede opportuna".
"E' da mesi che Grattastinchi tiene d'occhio i movimenti di quel ratto di fogna" aggiunse Conan fantasiosamente. "Ma dal giorno in cui Crosta aveva trovato rifugio nella casetta di Hagrid, si era creata una situazione di stallo! Ora quel roditore è nella tasca del giovane Weasley, e siamo miagolamente sicuri che il suo 'topesco mistero' sarà presto svelato! ...Altri dettagli e ipotesi sulla natura di Crosta ve li miagolerà domani Pietra nella sede...".

"Si, si, lo abbiamo capito... nella sede opportuna! ...Per fortuna che Grattastinchi è un felino di pochissimi miagolii, ma molto efficace!" lo interruppe Daisy a corto di pazienza. "Ed è inutile che ci menate il topo per l'aia! Questo piano balordo lo avete improvvisato adesso, adeguandolo agli eventi appena trascorsi!".
"Ecco perché le nostre strategie sono così imprevedibili per il nemico" ridacchiò lo Stregatto mettendo una zampetta sulla spalla di Conan. "Perché non le conosciamo neanche noi fino al momento di attuarle, muahahahaha!!!".

Ad un tratto Eileen indicò in direzione di un enorme albero, e miagolò: "Cara Daisy... ho l'impressione che mentre stavamo tentando di contare i neuroni impegnati da Pietra e Conan nella fase creativa delle loro idee, i cuccioli umani hanno ritenuto di non dover essere da meno e, per qualche oscura ragione, stanno sfidando il Platano Picchiatore!".
"Purtroppo non si tratta solo del Platano Picchiatore" intervenne Daisy agghiacciata. "Guardate quel grosso cane nero! ...Sirius Black sta trascinando Ron Weasley dentro la fessura alla base delle radici... la via d'accesso alla Stamberga Strillante!".

Tutto quello che si vedeva ormai era una gamba di Ron, agganciata a una radice nel tentativo di impedire al cane di trascinarlo più giù. Ma un terribile scricchiolio spezzò l'aria come un colpo di pistola: la gamba di Ron si era rotta, e un attimo dopo il suo piede spariva nel buco.
Per Harry e Hermione era impossibile avvicinarsi alle radici senza finire a tiro dei violenti colpi dei rami dell'albero.
"Oh, aiuto, aiuto!" sussurrò la ragazza disperata, saltellando incerta sul posto. "Per favore...".

"Miao... ho capito, devo fare sempre tutto io" pensò Grattastinchi fra sé e sé. "E poi mi trattano sempre male, mondo randagio!".
Scacciando i cattivi pensieri, il felino balzò in avanti. Strisciò come un serpente fra i rami agitati e appoggiò le zampe anteriori sopra un nodo del tronco.
All'improvviso l'albero cessò di muoversi, come se fosse stato trasformato in marmo. Non si mosse più una foglia.
"Grattastinchi!" sussurrò Hermione incerta. Poi strinse forte il braccio di Harry, tanto da fargli male. "Come faceva a sapere...".
"E' amico di quel cane" disse Harry incupito. "Li ho visti insieme. "Vieni... e tieni pronta la bacchetta...".

I membri dell'Ordine di Gattaca osservarono Grattastinchi precedere i Grifondoro nella fessura tra le radici, per guidarli lungo la galleria sotterranea estesa oltre i confini disegnati nella Mappa del Malandrino; non ebbero esitazioni sul da farsi, pertanto decisero di anticiparli.
Fu così che quattro 'Puff' annunciarono la nuova destinazione: la camera da letto della Stamberga Strillante.


Quando il tunnel prese a salire, Harry e Hermione entrarono dentro un'abitazione in stato di apparente abbandono: erano presenti molti mobili rotti, muri scollati, e finestre chiuse da tavole inchiodate.
Intuirono immediatamente che lo sfascio che avevano di fronte non poteva essere stata opera di fantasmi, sebbene Hermione avesse correttamente ipotizzato di trovarsi dentro la famosa Stamberga Strillante, conosciuta come la casa più infestata di fantasmi di tutta la Gran Bretagna.
Agli studenti non restò altro che seguire le tracce di un corpo trascinato al piano di sopra, dove Hermione, bacchetta alla mano, spalancò con un calcio l'unica porta aperta.
Sopra uno splendido letto a baldacchino con le cortine polverose, era disteso Grattastinchi. Alla loro vista le fusa si fecero più intense.
Sul pavimento c'era Ron che si teneva la gamba, piegata con una strana angolatura.
Invece, sotto il medesimo letto, si erano nascosti gli stregatti, pronti a intervenire se gli eventi fossero precipitati.
Sfruttando l'attesa, infatti, Pietra e Conan si erano pigramente rannicchiati, mentre Daisy e Eileen erano ben sveglie, e alquanto stizzite per l'atteggiamento poco vigile dei pigrissimi fidanzati.

Appena videro l'amico sofferente, Harry e Hermione si precipitarono verso di lui.
"Ron... stai bene?" disse Hermione.
"Dov'è il cane?" aggiunse Harry.
"Non è un cane" gemette Ron, digrignando i denti per il dolore. "Harry, è una trappola...".
"Che cosa..."
"E' lui il cane... E' un Animagus..."
Ron guardò un punto oltre la spalla di Harry. Harry si voltò. Con un tonfo, Sirius Black chiuse la porta e li disarmò con l'incantesimo 'Expelliarmus'.

"Eureka-miao!" miagolò Pietra stiracchiandosi con gli occhi socchiusi, mentre la conversazione umana continuava. "Finalmente ci sono arrivati! ...Un tempo da primato olimpionico, categoria studenti storditi juniores, ghghgh!".
"A questo punto sospetteranno che perfino Grattastinchi sia un Animagus" sussurrò Eileen dispensando occhiatacce ai suoi amici. "E che, probabilmente, Conan e Pietra siano due grassi ghiri miagolanti per uno strano scherzo del destino".

"In fondo, gli umani non hanno un olfatto sopraffino come il nostro, e quindi, non avrebbero mai potuto scoprire degli Animagus fiutando odori estranei alla natura dell'animale in cui si trasformano!" aggiunse Conan facendo finta di non aver sentito il commento della sua amata Scintille. "Ora, miao, non resta che aspettare, e poi..."
"E poi vi appisolerete di nuovo, giusto?" lo interruppe Daisy assestando gomitate tra le costole ai due stregatti. "Se anche Crosta fosse un Animagus, come tutti abbiamo ipotizzato, questo 'congresso di Animagi' finirà in modo alquanto squittente, anzi... strillante!".
"Allora, siamo nel posto giusto, ghghgh! Peccato non aver mandato un invito alla McGranitt" concluse Pietra parando l'ennesima gomitata di Daisy. "Sono sicuro che, questa sera, se la vegliarda si trasformasse in in gatto soriano, non tra-... sfigurerebbe, shshshshsh!!!".
Poi, l'attenzione dei felini fu attirata da un grido improvviso di Hermione.

"Harry!" esclamò Hermione. "Stai zitto!".
"HA UCCISO MIA MADRE E MIO PADRE!" ruggì Harry, liberandosi dalla stretta dei suoi amici e balzando all'improvviso addosso a Black, colto di sorpresa.
Subito dopo, anche Hermione e Ron si lanciarono sopra i due contendenti formando una mischia confusa senza esclusione di colpi.

"Scommetto uno zellino che Black si tramuta in cagnone nero, azzanna Harry, e poi, si rifà la bocca mordendo le zampe posteriori di Hermione" miagolò Conan divertito.
"Andata, miao, ma si chiamano gambe! ...Sopra le ginocchia ci sono le cosce, tenere come quelle dei polli arrosto, al di sotto ci sono i polpacci, più duri ma cagnescamente apprezzabili" precisò Pietra ripensando a un vecchio libro di anatomia umana. "Sai... comincio ad avere fame...".

"Giusto, miao!" rispose Conan dando la zampetta al suo amico. "Povero Black... la cicatrice a saetta non sarà facilmente digeribile... e meno male che ha Hermione come dessert. Pare che i glutei umani abbiano proprietà digestive".
"Dovrebbero assegnare il premio GnaoNobel per la scienze nutrizionistiche al genio che l'ha scoperto, ghghgh!" replicò Lo Stregatto con aria furba.
"In verità... me l'ha confidato un mio vecchio amico, lo Squalo-stregatto Pasqualino Miaolicudi delle isole Eolie!" miagolò Conan sottovoce. "Si tratta di uno stregatto molto sfortunato, che voleva diventare Animagus e trasformarsi in squalo, per pappare tanto pesce fresco! ...Ma qualcosa è andato molto storto: le sue foglie di Mandragola erano state contaminate dalle ceneri vulcaniche dello Stromboli".

"Immagino che abbia commesso anche degli errori nell'eseguire il pericoloso procedimento magico, trasformandosi irreversibilmente in una creatura ibrida" mormorò Pietra agghiacciato. "E suppongo, miao, che si stia divertendo a impaurire le turiste di Lipari e Panarea".
"Esatto, miao! ...Nessuno è riuscito a trovare un rimedio: lo Stregatto Pasqualino ha la testa di uno squalo e il corpo da stregatto, ma ha le pinne e miagola come noi" rispose Conan avvilito. "E' innocuo come un pesce gatto; elargisce solo piccoli morsetti dispettosi ai polpacci delle turiste più in carne, ma preferisce di gran lunga il pesce azzurro".

"La volete piantare di fare salotto, voi due!" borbottò Eileen afferrando Conan per un orecchio.
"Invece di fare scommesse idiote, state pronti a intervenire!" brontolò Daisy assestando una serie di dolorosi pizzicotti sul pancino di Pietra. "Se Black ferirà gravemente quei ragazzi, miagolerò a Silente di bandire le salsicce dal castello".
Non appena la minaccia fu recepita, le testoline di Conan e Pietra scattarono istintivamente verso l'alto, una dopo l'altra, scontrandosi contro le doghe del letto sovrastante.
Eileen e Daisy ebbero l'impressione di aver udito i rintocchi di un orologio stregato battente ore improbabili.
Fu una vera fortuna che, in quel momento, gli umani presenti nella camera fossero distrattamente impegnati nella zuffa.

Intanto, liberatosi dal groviglio di corpi, Harry vide la sua bacchetta rotolare sul pavimento; si tuffò per prenderla, ma...
"Argh!".
Grattastinchi si era tuffato nella mischia e aveva affondato gli artigli nel braccio di Harry, che se lo scrollò di dosso.
Ma Grattastinchi scattò verso la bacchetta...
"Non farlo!" urlò Harry sferrando al gatto un calcio che lo fece balzare da una parte soffiando; Harry afferrò la bacchetta e si voltò...

"Miao, e adesso... in aiuto di chi dovremmo intervenire?" domandò Pietra con uno sguardo da malandrino. "Abbiamo tre opzioni! ...Salvare il presunto pluriomicida Black... Dare una zampa a Grattastinchi procurandoci una fantastica rissa... oppure lasciare che Harry Potter compia la sua vendetta e fare rotta su un panino al lampredotto per festeggiare".
"Mi pare che Grattastinchi se la stia cavando egregiamente! Guardate, è saltato in collo a Black, eh, eh!" miagolò sottovoce Conan indicando il braccio graffiato del Grifondoro. "Chissà se Harry avrà il coraggio di uccidere un tenero micio innocente! Ehm, in ogni caso, scelgo la terza opzione".
"Miao, non possiamo permettere a un ragazzo di farsi giustizia da sé" obiettò Eileen allarmata. "E smettetela di pensare sempre a rimpinzarvi!".
"Aspettate un momento!" sussurrò Daisy all'improvviso. "Sto percependo l'odore di un altro umano conosciuto; credo sia appena entrato nella Stamberga".

In quell'istante, Harry alzò la bacchetta. I secondi si allungarono, e il ragazzo era ancora lì paralizzato, la bacchetta a mezz'aria, mentre Black lo guardava tenendo Grattastinchi sul petto. Dal baldacchino arrivava il respiro affannoso di Ron; Hermione taceva.
E poi si udì un nuovo rumore...
Passi attutiti eccheggiarono attraverso il pavimento... qualcuno camminava al piano di sotto.
"SIAMO QUASSU'!" urlò Hermione all'improvviso. "SIAMO QUASSU'... C'E' SIRIUS BLACK... PRESTO!".
La porta della stanza si spalancò in una pioggia di scintille e Harry si voltò mentre il professor Lupin si precipitava dentro.
"Expelliarmus!" gridò l'insegnante.
La bacchetta di Harry volò via ancora una volta; così fecero le due che aveva Hermione. Lupin le afferrò tutte al volo, poi avanzò guardando Black, con Grattastinchi sul petto pronto a difenderlo.

Sotto l'affollato letto a baldacchino, Pietra non credeva ai suoi occhietti, e mormorò: "Lo zoo è quasi al completo, mancano all'appello soltanto la McGranitt e lo Squalostregatto, ghghgh!".
"Beh, miao, non possiamo che essere felici per la presenza di un insegnante di Hogwarts" commentò Daisy tirando un baffetto a Pietra. "Anche se è un Lupo Mannaro".
"Ehm... qualcuno di voi si ricorda se stanotte c'è luna piena?" chiese Eileen distrattamente. "Non vorrei che Lupin avesse dimenticato di bere la Pozione Antilupo".
"Miao... 'folle è lo stregatto che parla alla luna e al lampredotto. Stolto chi non presta loro ascolto!' " miagolò Conan parafrasando un versetto di Shakespeare. "Lasciamo che il vecchio Remus ci mostri il lato nascosto della sua luna, così finalmente capiremo da che parte ulula, eh, eh!".

Ad un tratto, Lupin, con voce alterata, che vibrava di un'emozione repressa, disse: "Dov'è, Sirius?".
Harry guardò in fretta Lupin. Non capiva che cosa volesse dire. Dov'era chi? Si voltò di nuovo verso Black.
Sirius era privo di espressione. Per qualche secondo non si mosse. Poi, molto lentamente alzò la mano vuota e indicò Ron.
"Ma allora..." mormorò Lupin, guardando Black così intensamente che sembrava volesse leggergli nella mente. "...Perché non si è mai rivelato finora? A meno che...".
Gli occhi di Lupin si allargarono all'improvviso, come se vedesse qualcosa al di là di Black, qualcosa che nessun altro poteva vedere... "A meno che non fosse lui... a meno che non vi siate scambiati... senza dirmelo?".
Molto lentamente, senza levare quegli occhi infossati dal volto di Lupin, Black annuì.

Per un momento, il letto a baldacchino sobbalzò come se fosse stato interessato da una lievissima scossa sismica, ma nessuno ci fece caso.
"Miao, avete sentito? Non c'è altra spiegazione!" esclamò Pietra sbiancando come un fantasma. "E' evidente che James Potter e Lily Evans, persuasi da Silente ad utilizzare L'Incanto Fidelius, non nominarono Sirius Black quale Custode Segreto, essendo troppo famoso tra i Mangiamorte!"
"Quindi... furono i Potter a cambiare idea sulla nomina del Custode Segreto" miagolò Eileen seguendo la traballante logica felina di Pietra. "Oh... pessima scelta!".

"Oppure, miao, potrebbe essere stato Black a proporre un'altra persona meno in vista di lui" aggiunse Daisy esplorando un'altra possibilità. "Una persona che riteneva fidata".
"In ogni caso, furono i genitori di Harry a consentire lo scambio con... chiunque sia l'Animagus Crosta" osservò Conan cercando di riunire le due ipotesi sotto un unico filo conduttore. "James e Lily avrebbero dovuto saperlo: quando la nave affonda, i topi sono i primi a scappare!".

A quel punto, Lupin abbassò la bacchetta e si mise al fianco di Black aiutandolo a rialzarsi, poi lo abbracciò come un fratello.
Nel vedere tale scena, Harry si sentì lo stomaco a pezzi.
Fu allora che Hermione non riuscì più trattenersi, accusando apertamente il suo insegnante di aver aiutato Black a entrare nel castello e di desiderare la morte di Harry.
Infine, rivelò che lo stesso Lupin era in realtà un Lupo Mannaro.

"Questa volta non sei all'altezza di te stessa, Hermione" disse Remus, pallido ma straordinariamente calmo. "Ne hai azzeccata una su tre, temo. Non ho aiutato Sirius a entrare nel castello e di sicuro non voglio vedere Harry morto...". Uno strano tremito gli attraversò il viso. "Ma non negherò di essere un Lupo Mannaro".
"Lontano da me, Lupo Mannaro!" gridò Ron mentre tentava di rialzarsi, quando vide che l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure aveva intenzione di avvicinarsi a lui.
Lupin si fermò di colpo. Poi, con evidente fatica, si voltò verso Hermione e disse: "Da quanto tempo lo sai?".
"Da un secolo" sussurrò Hermione. "Da quando ho fatto il tema per il Professor Piton...".


Ancora una volta, il letto a baldacchino sobbalzò impercettibilmente.
"Non potevamo aspettarci niente di meno dal nostro Sev!" miagolò Pietra con un tono di voce colmo di ammirazione. "Chissà quando darà un tema di almeno dieci righe sugli stregatti!".
"La maggior parte dei maghi pensa che siamo personaggi delle favole babbane! ...Una nutrita minoranza ci crede una specie estinta al pari dei dinosauri, mentre un ristrettissimo gruppo di politici e studiosi, a conoscenza dell'incidente del 1926, ha giurato di tacere la nostra esistenza al mondo magico per non creare 'panico da guerra pigrante imminente'... Neanche il famoso Scamander ha la minima idea di come inquadrarci, e ci chiama diplomaticamente 'Creature fantastiche', ma solo in virtù del Trattato firmato dal Presidente Noli nel 1927" obiettò Daisy perdendo la pazienza. "Severus non potrebbe mai dare un tema sugli stregatti, lo prenderebbero per matto!".

"E nella malaugurata ipotesi che Severus impazzisse e desse un tema specifico su Pietra, studenti come Potter, Wesley e la Granger, faticherebbero a scarabocchiare il secondo rigo di una pergamena!" continuò Eileen alzando gli occhi verso il materasso. "Si limiterebbero a scrivere: 'si definisce stregatto un losco gattaccio spelacchiato che si aggira per il castello, svuotando portafogli, frigoriferi e dispense. Tali azioni feline integrerebbero un corso di sopravvivenza per maghi e streghe in difficoltà, ricordandoci che la magia non può creare il cibo dal nulla, ma che una creatura famelica, come uno stregatto, può farlo facilmente sparire, anche senza magia... e senza rimedio!".
"Però... dovete dare atto a Pietra che sarebbero due righe altamente istruttive, eh, eh!" osservò Conan divertito dall'espressione permalosa dipinta sul musetto del suo amico. "Con uno stregatto zampettante per la scuola, gli studenti affamati possono apprendere più rapidamente la prima delle 'cinque eccezioni' alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli elementi: il cibo".
"E' bello sentirsi utili, miao!" mormorò Pietra sogghignando.

Proprio mentre lo Stregatto stava magnificando le funzioni didattico-alimentari della propria specie, Lupin decise di restituire le bacchette ai tre Grifondoro, in segno di fiducia.
"Allora" disse l'insegnante, riponendo la sua bacchetta. "Voi siete armati, noi no. Ora volete ascoltare?".
Harry non sapeva cosa pensare. Era un tranello?
"Se non l'ha aiutato" disse il ragazzo, lanciando a Black uno sguardo furioso "come faceva a sapere che era qui?".
Tradendo una certa impazienza, Remus spiegò di essersi servito della Mappa del Malandrino per seguire gli spostamenti dei presenti, di avere contribuito a disegnarla firmandola con il soprannome di Lunastorta, e infine, di essere a conoscenza dell'esistenza del Mantello dell'Invisibilità, essendo stato amico di suo padre.
"Non sai quante volte ho visto James sparire lì sotto..." disse Lupin agitando la mano. "Il fatto è che sulla Mappa del Malandrino ti si vede anche se indossi un Mantello dell'Invisibilità. Vi ho visto attraversare il parco ed entrare nella capanna di Hagrid. Venti minuti dopo vi siete congedati da lui e siete tornati al al castello. Ma con voi c'era qualcun altro".
"Cosa?" esclamò Harry. "No, non è vero!".
"Non riuscivo a credere ai miei occhi" disse Lupin senza smettere di camminare avanti e indietro, ignorando l'interruzione. "Credevo che la Mappa fosse difettosa. Come poteva trovarsi con voi?".
"Non c'era nessuno con noi!" disse Harry.
"E poi ho visto un altro puntino che si spostava in fretta verso di voi, e sotto c'era scritto Sirius Black... L'ho visto scontrarsi con voi, ho visto che trascinava due di voi dentro il Platano Picchiatore".
"Uno di noi!" disse Ron rabbioso.
"No, Ron" disse Lupin. "Due!".
Si era fermato, gli occhi puntati su Ron.

Ormai il letto baldacchino sembrava in preda a strani incantesimi locomotori ogni volta che Pietra e Conan tentavano di cambiare posizione per sgranchirsi le membra.
"Avete finito di venirci addosso? ...Stanno per confermare i nostri sospetti su Crosta" sussurrò Eileen distribuendo occhiatacce. "Conan! ...Togli le tue zampacce posteriori dalla mia fronte... mi rovini l'acconciatura!".
"E tu, Pietra! ...Smettila di agitare la coda come la pala di un mulino sotto il mio naso!" mormorò Daisy trattenendo uno starnuto. "Diventerò allergica a me stessa!".
"Miao... ma nessuno sta pensando alla frattura di Weasley? ...Potrebbe aggravarsi e rendersi necessaria l'amputazione..." miagolò Conan incurante dell'avvertimento di Eileen. "Quanto tempo andrà avanti Harry Potter ad ascoltare le spiegazioni di Lupin lasciando ciondolare la gamba rotta del suo amico?".

"Miao, gli umani hanno le loro priorità, e il 'prestar soccorso' è in fondo alla lista" aggiunse Pietra annuendo solennemente. "Si miagola che i veri amici si vedono nel momento del bisogno! Ecco perché le ragazze vanno sempre in bagno in coppia: sono creature più solidali dei ragazzi".
Dopo aver ascoltato quella bizzarra conclusione felina, Eileen e Daisy si scambiarono uno sguardo complice senza controbattere, al fine di evitare di aprire una discussione sulle modalità di accesso alle lettiere delle stregatte.

Riguardo a Crosta, invece, la resa dei conti era appena cominciata.
"Credi che potrei dare un'occhiata al tuo topo?" disse Lupin in tono pacato.
"Cosa?" disse Ron. "Che cosa c'entra Crosta?".
"Tutto" rispose Lupin. "Posso vederlo, per favore?".
Ron esitò, poi s'infilò una mano sotto gli abiti. Ne emerse Crosta, che si divincolava disperatamente. Il ragazzo dovette afferrarlo per la lunga coda pelata per impedirgli di fuggire.
Grattastinchi alzò la testa e soffiò.

"Credo che Grattastinchi meriti una medaglia" miagolò Eileen orgogliosa delle fiere soffiate dell'agente dell'Ordine di Gattaca. "Con tutte le pedate che gli hanno rifilato Weasley e Potter, quel povero Kneazle avrà una promozione e un premio in galeoni".
"Ovviamente a spese di Conan e Pietra, essendo Grattastinchi vittima delle loro iniziative" aggiunse Daisy continuando a sputacchiare peli in un fazzoletto felinamente ricamato. "A quanto ammonterà la vostra generosità?".

"Adesso su due zampe, non saprei miagolarlo, dipende..." mormorò Conan guardando smarrito prima il suo borsellino e poi lo Stregatto. "Dovremmo riscuotere delle somme...".
"Dipende da cosa?" domandò Eileen permettendosi un leggero ghigno beffardo.
"Da quando in qua riscuotete somme?" obiettò Daisy con un tono di voce guardingo.
"A felin donato non si guarda in bocca!" replicò Pietra in tono solenne, iniziando freneticamente a pianificare missioni di 'arraffamento di galeoni equo-solidale' dai portamonete di Minerva McGranitt, di Filius Vitious, e di Pomona Sprite.

Infine, Lupin si avvicinò a Ron. Parve trattenere il respiro mentre studiava Crosta con grande attenzione.
"Cosa?" ripetè Ron tenendosi vicino Crosta con aria spaventata. "Che cosa c'entra il mio topo con tutto il resto?".
"Quello non è un topo" sbottò Sirius Black all'improvviso.
"Che cosa vuol dire... ma certo che è un topo...".
"No che non lo è" disse Lupin piano. "E' un mago".
"Un Animagus" disse Black, "che si chiama Peter Minus".

Mentre al di sopra del letto a baldacchino i Grifondoro manifestavano stupore e incredulità, al di sotto del materasso lo Stregatto aveva colto l'occasione per aprire un dibattito di 'filosofia morale felina' sulla fame nel mondo magico.
"Miao, mi stavo chiedendo..." disse Pietra soppesando le parole con un'aria seria. "Si potrebbe sgranocchiare un topo Animagus senza commettere omicidio, nel caso si ignori la reale natura di Animagus?".
"Come ha detto Lupin... un Animagus non è un animale, ma un mago" rispose Daisy. "Vuoi una risposta più chiara di così?".

"Ma se uno stregatto con il raffreddore non si accorgesse di avere a che fare con un Animagus e gli desse qualche morsetto?" obiettò Conan strizzando l'occhietto a Pietra. "...Etciù!".
"Si configurerebbe comunque un omicidio! Nel dubbio, occorre sempre comportarsi con diligenza, e accertarsi di avere a che fare con del cibo legalmente commestibile!" miagolò Eileen risoluta. "Esiste, infatti, un incantesimo che costringe un Animagus a riprendere la propria forma umana: in caso di dubbio, dovrebbe essere utilizzato per prudenza".

"Scommetto che un topo Animagus non è nutriente come un ratto delle fogne di Hogwarts" concluse Conan rassegnato, arrotolando all'indietro la lingua ciondolante come se fosse un tappeto. "E poi, non vorrei che, mangiando Peter Minus, il mio colesterolo si alzasse agli stessi livelli del nostro Presidente Noli".
"Finalmente una buona e prudente argomentazione filosofica degna di Arismiaototele" miagolò Pietra vedendo svanire le speranze di sbafarsi l'Animagus. "La vita felina è come una cena alla 'Testa di Porco'... prudentemente Aberforth ci porta sempre prima il conto e poi il menù, chissà perché, ghghghgh!".

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