Libro 3, Capitoli 14 e 15: Noli Me Tangere

Libro 3, Capitoli 14 e 15: Noli Me Tangere
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Quattordici: L'ira di Piton, e Capitolo Quindici: La Coppa di Quidditch.

Dopo la seconda visita di Sirius Black alla Torre di Grifondoro, la sorveglianza del Castello di Hogwarts diventò ancora più stretta: il ritratto della Signora Grassa era stato restaurato e aveva ripreso il suo posto, un drappello di Troll Guardiani armati di enormi mazze marciavano minacciosi al settimo piano, e la squadra d'assalto 'Icebox', formata da stregatti del Clan scozzese McFreezer, sgattaiolava silenziosa nei corridoi del terzo piano con cappottine invisibili da battaglia.

Per la precisione, gli 'IceBoxes' rappresentavano una delle più temute marmaglie feline dell'intera isola britannica e, normalmente, dove zampettevano loro non crescevano più frigoriferi.

Giunto di recente al castello, su richiesta di Pietra, il famelico comandante Disaster McFreezer tentò subito di ingraziarsi la vicepreside direttrice di Grifondoro, il cui cognome 'McGranitt' aveva una indiscutibile assonanza con quello del suo Clan felino, prospettandole l'ipotesi di essere parenti alla lontana di terzo pelo.
Senza perdersi d'animo, Minerva preferì concedere poca confidenza a Disaster e rispondere con i fatti, depilandosi i peli delle orecchie e reclutando una seconda squadra di Troll Guardiani a protezione delle cucine di Hogwarts, nella vana speranza che servisse a qualcosa.

Inoltre, nei giorni successivi, iniziarono a circolare strane miagolerie riguardanti un antenato della professoressa McGranitt adottato in tenera età dalla Duchessa Pruritia Pulcyon di Liverpool, una stregatta del 'Clan McGrattitt' vissuta nel Basso Medioevo, voci che Pietra non si era minimamente preoccupato di smentire.
Fu così che l'insegnante di Trasfigurazione provò a distogliere l'attenzione che gravitava intorno a lei annunciando una nuova gita a Hogsmeade per il fine settimana.
Contro il parere di Hermione, Harry iniziò a pregustarsi un'altra sortita a Mielandia, grazie al solito e sicuro passaggio segreto.
Del resto, Black non aveva mai usato il tunnel che collegava la statua della Strega Orba al terzo piano con il magazzino di Mielandia durante le sue sortite.
Quindi, per Harry, la grande preoccupazione espressa dalla ragazza era priva di qualsiasi fondamento, o quasi.

Il sabato mattina prima di colazione, mentre il ragazzo si preparava al suo breve tragitto sotterraneo, nella Sala Professori della Casa di Violafucsia stava avendo luogo un'accesa discussione.

"Il rapporto di Mrs Purr miagola chiaro! ...Harry sta per dirigersi a Hogsmeade: ha con sé la Mappa del Malandrino e il Mantello dell'Invisibilità!" miagolò Eileen indicando Pietra e Conan con un artiglio. "E quei due pigroni, giusto qualche giorno fa, avevano Sirius Black a portata di zampa!".
"Non posso darti torto, miao! Stavano pigrando sotto i letti di Potter e Weasley proprio quando Black ha squarciato la tenda di quest'ultimo, roba da non crederci!" aggiunse Daisy indignata. "E' strano che non abbiano mosso un polpastrello per fermarlo, non credi Eileen?".

Lo Stregatto e Scintillo stavano appollaiati sulle loro poltrone-cucce e ascoltavano in silenzio gli sfoghi delle stregatte, aspirando vapori di trippa da un narghilè egiziano.
"Già, molto curioso! ...In ogni caso, Grattastinchi ha già preso posizione nei pressi della statua della Strega Orba" ricominciò Eileen raccogliendo tutta la pazienza rimasta. "Saremo informati degli spostamenti di Potter in tempo miagolo-reale!".
"Se non fosse di troppo disturbo, potreste recarvi a Hogsmeade a fare il vostro dovere" tagliò corto Daisy. "D'altra parte, qualcuno dovrà pur rimanere qui a tener d'occhio quelli del Clan McFreezer!".

"Sicuro, miao! ...Ma prima di zampettare via, avremmo una domanda da porvi" miagolò Conan con aria sorniona. "Per quale motivo avete esaminato il camino delle cucine elfiche nel giorno in cui ci siamo assentati per vedere il film sugli Aristogatti?".
"Ehm, ehm... adoro miagolare di Arte Elfica con il mio amico Gluky, ghghghgh!" ridacchiò Pietra godendosi gli sguardi smarriti di Eileen e Daisy. "Gli ho commissionato un mio ritratto con abito seicentesco provvisto di gorgiera, e lui si è... sciolto dall'emozione come neve al sole!".

"E voi, perché non avete fermato Sirius Black? ...A che gioco state giocando?" rispose Eileen fulminando Pietra e Conan con occhiataccia. "Se quell'assassino è ancora in circolazione, e siete così tranquilli, ci dovrà pur essere una spiegazione miagolo-razionale!".
"Forse... sarebbe opportuno non avere segreti nell'Ordine di Gattaca, e condividere le nostre informazioni" propose Daisy prima che la situazione precipitasse in un vortice di graffiate e ciuffi di pelo svolazzanti per l'aria.

"Felinamente d'accordo!" ammise Conan sulla difensiva. "Tu che ne miagoli, Pietra?".
"Oh bé, allora... miagoliamone alla prossima riunione" replicò Pietra vedendo sopraggiungere Grattastinchi di corsa. "Ho come l'impressione che io e Conan siamo attesi dalle leccornie del magazzino di Mielandia... ehm... cioè, volevo miagolare che il nostro dovere ci sta chiamando a Hogsmeade, ghghghgh!".

Infatti, nonostante alcuni incontri imprevisti, come quelli avuti con Neville e il professor Piton, Harry percorse celermente il passaggio segreto della Strega Orba fino a raggiungere la via principale di Hogsmeade, dove ad aspettarlo c'era il fedele Ron.
Era felice di poter visitare l'Ufficio Postale, per ammirare tutte le splendide specie di Gufi presenti, il negozio di scherzi di Zonko e, infine, di vedere da lontano la famosa Stamberga Strillante.

Nel frattempo, prelevati 'gratuitamente' alcuni dolcetti da Mielandia, Pietra e Conan raggiunsero i Grifondoro sulla collina proprio nel momento in cui, dall'altra parte del sentiero, stavano arrivando Draco, Tiger e Goyle.
"Tra poco assisteremo a un vero spettacolo di magia minorile" miagolò Conan fregandosi le zampette. "Qualunque cosa succeda ci sarà da divertirsi, posti in prima fila!".
"Miao, io la chiamerei  'magia minorata' " rispose Pietra sogghignando. "Ma possiamo sempre consolarci con le Cioccorane".

Dopo una breve e animata conversazione tra Ron e Draco, quest'ultimo fu colpito da un proiettile di fango vagante nell'aria lanciato da Harry, nascosto alla vista dei Serpeverde dal Mantello dell'Invisibilità.
"Ha un'ottima mira il ragazzo!" commentò Scintillo seguendo la traiettoria del secondo lancio. "Speriamo solo che non commetta imprudenze".
"Ops-miao, la testa di Potter! ...E' scoperta e ben visibile!!!" miagolò Pietra seduto su una vicina staccionata. "Guarda! ...I Serpeverde stanno già correndo verso il castello per riferire al loro direttore, muahahahahah!".

"Non ci sono più le risse di una volta" mormorò Conan un po' deluso. "A miagolare il vero, è stato tutto troppo breve".
"Ma fangosamente intenso, ghghgh!" aggiunse Pietra a testa in giù. "Adesso, però, non perdiamoci il secondo atto dello spettacolo!".
"Quale?" chiese Conan incuriosito. "La dichiarazione d'amore di Ron a Madama Rosmerta?".
"Ehm, no! Miagolavo di quello che andrà in scena a Hogwarts, fra Harry e Sev" precisò lo Stregatto facendo traballare l'asse della staccionata come un'altalena. "Se conosco bene il nostro amico umano, si comporterà come il gatto che gioca col topo... Ci sarà da divertirsi!".

"Ci assomiglia un po' il vecchio Sev..." miagolò Conan con un tono di voce ironico. "Pelo e coda a parte, s'intende".
"Si, miao, dispettoso con Potter quanto noi" replicò Pietra ridacchiando. "Ma a differenza nostra, lui ha sempre un buon motivo, muahahahah!".


Intanto al Castello, Piton aveva appena finito di parlare con Draco Malfoy, e stava avanzando con uno sguardo omicida verso il terzo piano.
Il suo intuito gli suggerì di cercare Potter nei pressi della statua della Strega Orba, dove lo aveva trovato la mattina in compagnia di Neville.

Appena lo videro salire le scale, Eileen e Daisy gli sgattaiolarono incontro estremamente preoccupate: un drago sputa fuoco a sette teste avrebbe fatto meno impressione.
Quel sabato, le due feline si erano completamente dimenticate di miagolare a Piton che Harry si era diretto a Hogsmeade scortato da Conan e Pietra.
Ormai la frittata con uova di Augurey era stata fatta e preferirono tacere sull'argomento, rendendosi visibili e assumendo uno sguardo da angiolette miagolanti.

"Non una parola su Potter" mormorò Severus alle stregatte, mentre le loro orecchie si abbassavano come bandiere ammainate. "Posso soltanto promettervi che non lo affogherò dentro il mio calderone come un ingrediente qualsiasi".
"E' una notizia meravigliosa, Sev!" miagolò Daisy guardando verso il basso. "In fondo, ci sono molti ragazzi problematici in giro per Hogwarts, vero?".

"Non solo in giro per Hogwarts" disse il Maestro di Pozioni chiudendo gli occhi a fessura. "A quanto pare, ce n'erano parecchi anche a Hogsmeade".
"Come sei originale, Sev!" commentò Eileen abbozzando un sorriso di comprensione. "Nessuno aveva mai pensato di bollire quel ragazzo per preparare una pozione, neanche Tu Sai Chi, eh, eh!".

Per un momento Piton arrestò il passo, e sembrò rimuginare sulle ricette di pozioni di Magia Oscura che prevedevano ingredienti umani, compreso il sangue, poi sibilò: "Non ancora, Eileen... ma sono sicuro che il Signore Oscuro conosca almeno una pozione che potrebbe richiedere l'uso di un ingrediente proveniente dal corpo di Potter".
Udite quelle ultime parole, Eileen e Daisy rimasero agghiacciate, ma in cuor loro sapevano che Severus Piton non si sbagliava.

Di ritorno da Mielandia, Harry raggiunse la parte interna della gobba della Strega, la colpì con la bacchetta e si issò fuori, lasciando il Mantello dell'Invisibilità nei pressi dell'entrata del tunnel.
Ma mentre la gobba si richiudeva e lo stesso Grifondoro balzava fuori da dietro la statua, qualcuno iniziò ad avvicinarsi con passi rapidi.
Era Piton. Raggiunse Harry con andatura decisa, il manto nero che frusciava, poi si fermò davanti a lui.
"Allora" disse l'insegnante. "Vieni con me Potter".
Harry lo seguì di sotto, cercando di pulirsi le mani dentro pantaloni senza farsi notare. Scesero fino ai sotterranei ed entrarono nello studio del professore, dove ad attenderli, nascosti sugli scaffali più alti, si erano appollaiati anche Pietra e Conan.

"Visto, che ti miagolavo? ...Eccoli qua" mormorò Pietra facendo vibrare i baffetti. "Dal momento che Potter non è stato ancora avvelenato, credo che Sev sia di buon umore! Ovviamente, potrebbe sempre ripensarci".
"Adoro certi ripensamenti: cambiare idea è prerogativa di una creatura intelligente, eh, eh!" disse Conan sogghignando dietro un barattolo di ali di pipistrello. "Magari, una piccola tirata di collo, per farlo crescere più in fretta! ...Diamo una zampa a Sev?".
"E poi chi lo spiega a Silente che Harry Potter ha fatto la tragica fine di un tacchino!" miagolò sottovoce lo Stregatto. "Non mi alletta l'idea di cambiare datore di lavoro: Tu Sai Chi non possiede cucine ben fornite come quelle di Hogwarts, e ha un modo tutto suo per licenziare i suoi servitori, ghghghgh!".

"Che lungimiranza felina!" commentò Conan con ammirazione. "Comunque, se Harry Potter non si fosse comportato da pollo, non sarebbe finito nell'ufficio di Piton... E noi saremmo a fare la nostra meritata pigrata".
"Che saggezza miagolante!" rispose Pietra ricambiando la stima. "Infatti, qualcuno dovrebbe far capire a Silente che non è saggio mettere stregatti, più golosi delle volpi, a sorvegliare un tacchino dalla cicatrice a saetta".

Quando i docenti felini si decisero ad ascoltare con più attenzione la conversazione che si stava sviluppando tra Piton e lo studente di Grifondoro, la tensione era già salita alle stelle.
"Il signor Malfoy poi ha visto una straordinaria apparizione. Riesci a immaginarla Potter?" sibilò Piton.
"No" disse Harry, tentando di mostrarsi ingenuamente curioso.
"Era la tua testa, Potter. Che galleggiava a mezz'aria" disse l'insegnante.
Cadde un lungo silenzio.

"Che anche Potter abbia appreso una versione umana dell'incantesimo Separeo Felis, ghghghgh?" ridacchiò sottovoce Pietra mettendosi una zampetta vicino al musetto. "L'ultima volta che ho provato a mangiare salsicce con la testa separata dal corpo, non riuscivo più a saziarmi!". (per maggiori informazioni sul Separeo Felis,si veda il Capitolo 2-3, Libro 3).
"E' per questo che il Libro Stregatto degli Stregatti ci ha miagolato di effettuare quell'incantesimo sempre dopo i pasti!" miagolò Scintillo con aria seria. "Chi non ha padronanza di quell'incantesimo, potrebbe rischiare morire di fame".
"E' vero, miao! ...Oltretutto non è possibile separare più di sette parti del corpo contemporaneamente" commentò lo Stregatto pensieroso. "Altrimenti si supera il punto di non ritorno alla normale ricomposizione del proprio corpo".

Ad un certo punto, la curiosità degli stregatti fu ridestata da un improvviso grido di protesta del ragazzo.
"STIA ZITTO!" urlò Harry al suo Maestro di Pozioni, scattando in piedi.
"Che cosa hai detto, Potter?" domandò Piton irrigidito.
"Le ho detto di non dire più niente su mio padre!" gridò Harry. "Io so la verità, va bene? Le ha salvato la vita! Me lo ha detto Silente! Lei non sarebbe qui se non fosse per mio padre!".
Il volto già pallido di Piton diventò del colore del latte inacidito.
"E il Preside ti ha raccontato le circostanze in cui tuo padre mi ha salvato la vita?" sussurrò il direttore di Serpeverde. "O ha pensato che i dettagli fossero troppo spiacevoli per le orecchie delicate del caro Potter?".
Harry si morse le labbra. Non sapeva cos'era successo e non voleva ammetterlo, ma sembrava che Piton avesse indovinato la verità.

"Miao, ricordi quel giorno?" domandò Pietra con aria triste. "Eravamo convinti che Sev fosse stato sbranato da Lupin!".
"Fu una vera fortuna che il nostro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, l'ex professor Noli Me Tangere, ci intercettò in tempo, schiantandoci nei pressi del Platano Picchiatore!" rispose Conan annuendo. "Eravamo fuori di noi e stavamo dando la caccia a James Potter e Sirius Black! Se li avessimo trovati prima di Silente...".

"Saremmo finiti ad Azkaban prima di diplomarci" lo interruppe lo Stregatto staccandosi alcuni peli della coda come fossero petali di una margherita. "E Harry Potter non sarebbe mai nato".
"Ripensandoci... Noli potrebbe aver commesso un grosso errore a fermarci" miagolò Conan con un pizzico di sarcasmo. "Tom Riddle ha iniziato ad ammalarsi di psicosi ossessiva compulsiva per colpa della nascita di Harry Potter e delle profezie che lo riguardano, eh, eh!".
"Una diagnosi medica da non scartare a cuor miagolante leggero!" aggiunse Pietra trattenendo a stento un'esplosione di risate. "Anche molti neuroni dei nostri cervelli sono annoverati da tempo nella conta delle vittime cadute per il Bambino Sopravvissuto, ghghghgh!!!".

Mentre i felini si ricomponevano, Piton ordinò a Potter di vuotare le tasche e, alla fine, comparve la Mappa del Malandrino.
"Di sicuro non ti serve a niente un foglio di pergamena così vecchio..." disse il Maestro di Pozioni. "Perché non lo buttiamo via?".
E tese la mano verso il fuoco.
"No!" disse Harry in fretta.

Dopo alcuni tentativi del Professore di scoprirne i segreti, la stessa pergamena rispose magicamente, offendendo il lettore con frasi irriguardose apparse sulla liscia superficie della Mappa.
Harry aspettò l'esplosione.
"Allora..." disse piano Piton. "La vedremo...".

Si avvicinò al fuoco, afferrò una manciata di polvere scintillante da un barattolo sopra il camino, e la lanciò tra le fiamme.
"Lupin!" gridò il Serpevederde. "Devo parlarti!".
Profondamente stupito, Harry fissò il fuoco. Una grossa forma vorticante apparve tra le fiamme. Un attimo dopo, il professor Lupin usciva dal camino, scuotendo via le ceneri dagli abiti lisi.

"Mi hai chiamato Severus?" disse Remus dolcemente.
"Ma certo" replicò Piton, il volto contorto dalla rabbia, mentre tornava alla sua scrivania. "Ho appena chiesto a Potter di vuotarsi le tasche. Ho trovato questo".
Piton indicò il foglio di pergamena sul quale le parole dei signori Lunastorta, Ramoso, Felpato e Codaliscia rilucevano ancora.
Una strana espressione indecifrabile apparve sul volto di Lupin.

"Allora?" chiese Piton.
Lupin continuò a fissare la mappa. Harry ebbe l'impressione che stesse riflettendo rapidamente.
"Allora?" ripeté Piton. "Questa pergamena è chiaramente piena di Magia Oscura. Dovrebbe essere la tua specialità, Lupin. Dove credi che Potter abbia trovato una cosa del genere?".
Lupin alzò gli occhi e, con una sola occhiata verso Harry, lo avvertì di non interromperlo.
"Piena di Magia Oscura?" ripeté tranquillo. "Lo pensi davvero, Severus? A me sembra solo un foglio di pergamena che insulta chiunque lo legga. Infantile, ma certo non pericoloso. Immagino che Harry l'abbia trovato in un negozio di scherzi..."

Mentre la discussione stava scivolando sulle intenzioni degli autori della Mappa, gli sguardi dei due stregatti si incrociarono, rivelando il sorgere di fondati sospetti comuni.
"Lupus Mannarus in fabula, ghghghgh!" miagolò Pietra con aria furba, nella speranza di non essersi inventato qualche parola latina.
"Hai notato, miao? Non appena ha visto quella mappa, il nostro Remus si è... allupato!" aggiunse Conan concentrandosi sulla mimica facciale di Lupin. "Ne sa molto di più di quello che lascia intendere!".
"In effetti, 'LunaStorta' sembra un soprannome fatto su misura per un Lupo Mannaro" commentò il direttore di Violafucsia stringendo gli occhietti a fessura. "Ho l'impressione che Sev abbia appena scoperto uno dei cartografi".

Giusto in tempo, Ron entrò di corsa nello studio. Boccheggiava, e si fermò davanti alla scrivania di Piton, tenendosi una mano sul petto dolorante e cercando di parlare.
"L'ho... data... io... a... Harry" disse ansimando. "L'ho... comprata... da Zonko... un sacco di tempo fa...".
Dal momento che la questione sembrava apparentemente risolta, Lupin chiese gentilmente a Piton il permesso di congedarsi, portando via con sé la Mappa e i Grifondoro.
Con la scusa di dover parlare ai suoi studenti di un tema sui vampiri, Remus decise di confiscare la pergamena e condurre Harry nel suo studio, dove ad attenderlo c'era una bella lavata di testa.

"Adesso, potete rivelarvi" mormorò Piton ai colleghi felini. "Recitare la parte dell'idiota a causa di Potter, non era tra le mie aspettative professionali di insegnante di Hogwarts".
Gli stregatti evaporarono dagli scaffali e si materializzarono visibile e sorridenti davanti al loro amico.

"Piena di Magia Oscura? ...Muahahahahahahah! Perché non abbiamo studiato recitazione teatrale insieme, Sev?" esclamò Pietra schiarendosi la voce. "...'Ma tu chi sei che avanzando con zampa lesta nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri sui frigoriferi?' ".
"Romeo e Giulietta, immagino" commentò Piton alzando un sopracciglio.
"Si, miao, in chiave felina" miagolò Conan orgogliosamente. "...'O mio Amato pollo arrosto, tutti i giorni son notti per me, finché io non ti vedo, e giorni luminosi son le notti quando mi appari in sogno... su una tavola imbandita' ".

"Se Shakespeare avesse letto le versioni rimiagolate delle sue opere, avrebbe concepito una nuova tragedia felina... ma non in versi e prosa" disse il Maestro di Pozioni prendendo tre calici e una bottiglia di vino elfico. "Cosa avete dedotto dal comportamento di Lupin?".
"E' un bravo ragazzo quando non c'è la luna piena" miagolò Pietra senza esitare. "Non era tra i peggiori della sua combriccola".
"Ci penserà Remus a far riflettere il ragazzo sul suo comportamento irresponsabile" precisò Conan ghignando stregattamente. "Lui ha un approccio più 'romantico' con gli studenti... lo ascolterà".
"Allora... lasciamo pure che il 'badante mannaro' accarezzi le delicate orecchie del signor Potter con amorevoli ululati di rimprovero" disse Piton riempiendo i calici. "Privilegi da prescelto, immagino".

Poco dopo Harry e Ron risalirono verso il settimo piano per raggiungere la Sala Comune, passando nel corridoio controllato dai Troll della sicurezza.
A Harry facevano ancora eco nella mente le terribili parole pronunciate dal professor Lupin, peggiori di qualsiasi punizione, anche dell'odio di Piton nei suoi confronti: "...I tuoi genitori hanno dato la vita per la tua, Harry. Bel modo di ricambiarli... barattare il loro sacrificio con un sacchetto di scherzi magici".
Poi il colpo di grazia della giornata piombò su di lui sotto forma di una ferale notizia di Hermione: Hagrid aveva perso la causa, e Fierobecco sarebbe stato giustiziato.


A pochi metri da loro, avvolti nelle loro cappottine scozzesi, i tre stregatti della squadra d'assalto Icebox ascoltavano attoniti la loro conversazione.
"Ehi, Disaster! ...Hai sentito quel cucciolo d'uomo dai capelli lunghi? ...Sta miagolando che non vede speranze, che non cambierà niente, neanche in appello!" miagolò Calamity McFreezer accompagnando il suo commento con uno strano verso, a metà tra un singhiozzo e un rigurgito prolungato. "Stavolta, quelle vecchie carcasse del Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose se la sono presa con un povero Ippogrifo, puah!".

"Miao Calamity... quante volte ti ho miagolato che gli umani non miagolano ma parlano, che quelle creature con le vocine più dolci sono femmine, che non devi sputare palle di pelo nei corridoi di Hogwarts, e soprattutto, che non puoi trangugiare più di dieci pinte di birra quando sei in servizio!" borbottò Disaster McFreezer mentre finiva di spolpare lo stecco di uno spiedino. "Ricordo ancora quando quelle carogne volevano giustiziare Earthquake per essersi grattato il groppone sulla proprietà di Olivander... Non startene zitto, vecchio mio, miagolaci qualcosa!".

"Mieowrrr... mi ero appena appoggiato a una parete per disfarmi di una pulce magica" rispose Eartquake McFreezer timidamente. "La colpa del crollo fu delle termiti presenti dentro gli interstizi!".
"In pratica, ti assolsero perché il prode Pietra Stregatto infestò di termiti affamate il negozio di Olivander subito dopo il cedimento strutturale della parete, facendo ricadere la colpa sugli insetti" mormorò Calamity sobbalzando come una iena ridens. "Ma questo Ippogrifo lo vedo molto male".

"Hai dimenticato di nuovo a casa il tuo monocolo, Calamity?" domandò Eartquake preoccupato.
"No miao... lo vedo male perché Lucius Malfoy lo vuole morto!" replicò Calamity rassegnato. "Assisteremo ad una esecuzione in piena regola!".
"Dal momento che ci sarà un appello, potremmo sempre escogitare qualcosa per liberare l'Ippogrifo di Hagrid!" miagolò Disaster battendosi il petto. "Ma prima, devo informarvi che abbiamo ricevuto l'invito ufficiale di Pietra Stregatto per assistere alla Finale di Quidditch della Scuola Hogwarts, Grifondoro contro Serpeverde! Tribuna Felina invisibile, 'Settore Canarino Nord', seconda fila".

"Miao, è fantastico! Posso portare un piccolo petardo da lanciare per festeggiare il vincitore?" chiese Calamity zampettando allegramente. "Intendo quello che custodisco sotto la cuccia di mia suocera, in ricordo della nostra vecchia missione sulla portaerei americana Nimitz".
"Purtroppo, Silente ha severamente vietato i petardi babbani a energia nucleare" precisò Eartquake scuotendo la testa. "Pare che siano troppo inquinanti per l'ambiente e contribuiscano a rendere il pelo degli stregatti più ispido".

"Per tutti i Frigoriferi di classe A! ...Provvederò immediatamente a smaltirlo in uno dei cassonetti della spazzatura per la raccolta differenziata di New York" miagolò Calamity mostrando un alto livello di sensibilità ecologica felina. "Dal momento che c'è uranio, il contenitore dei residui non differenziabili dovrebbe andare bene".
"Ricordati di disattivare il detonatore prima di buttarlo" miagolò Disaster mentre stava bevendo la sua undicesima pinta di birra. "Non vorrei che avessero qualche problema alla centrale di smaltimento rifiuti... Lo sai come sono distratti i No-Mag di Manhatthan: non distinguono un piccolo mortaretto da un bottiglia di latte".

"E poi, le carogne del MACUSA non perderebbero occasione per incolparci di un'esplosione nucleare!" tagliò corto Eartquake. "Come quando, nel millenovecentoventisei, accusarono gli stregatti di aver scassinato la valigia di Newt Scamander per fargli un dispetto".
"E' vero, miao! ...In quel periodo, ci fu un'allegra libera uscita di bestiole per New York e una discussione felina molto accesa con il Magizoologo!" borbottò Calamity indignato. "Stavamo per essere citati nel libro di Scamander, classificati come dei comuni Animali Fantastici, ma con sette 'X': pericolo miagolante non identificato! ...Che vergogna!!!".

"Inoltre, osarono attribuire la colpa dell'apertura della valigia proprio al nostro anziano Delegato Internazionale Felino, il Presidente Noli Me Tangere: le tredici legioni stregatte furono schierate a sua difesa" aggiunse Eartquake scuotendo la testolina. "Forse il vecchio bagaglio del professor Scamander aveva una chiusura magica difettosa, miao! ...Ma a miagolare la verità, non ho una gran conoscenza di quegli avvenimenti".
"Maldestri maghi americani! In ogni caso, mie tenere belve, mancano tre minuti all'ora 'M', cronometriamo i nostri pancini e procediamo!" mormorò Disaster, guidando la sua squadra d'assalto verso le cucine elfiche. "Formazione a cuneo!".
Nessuno di loro era sulla zampa di guerra, stava solo per scoccare l'ora della merenda.


Finalmente, arrivarono le vacanze di Pasqua, anche se non furono molto distensive per gli studenti di Hogwarts.
Nessuno aveva tanto da fare quanto Hermione che, nonostante l'abbandono della materia di Divinazione, seguiva più materie di chiunque altro.
Invece, Ron si era assunto la responsabilità di preparare l'appello di Fierobecco, ricercando senza tregua i precedenti giudiziari favorevoli agli Ippogrifi un po' vivaci.
Nel frattempo, Harry doveva far convivere i compiti e le lezioni con gli allenamenti quotidiani di Quidditch, per non parlare delle interminabili discussioni di tattica con Baston.

"Se chiedessimo aiuto agli stregatti..." disse Harry a Ron, mentre stavano sfogliando in biblioteca il Manuale di psicologia dell'Ippogrifo. "Ma si! Forse loro potrebbero...".
"Hai la minima idea di dove si trovino?" lo interruppe Ron con aria scettica.
"Abbiamo i collari!" esclamò Harry entusiasta della sua idea. "Se li indossassimo, potremmo scoprire qualcosa".
"Non mi resta che augurarti buona fortuna, Harry" tagliò corto Ron. "Devo ancora leggermi gli studi sulla 'Brutalità dell'Ippogrifo'... Non possiamo deludere Hagrid!".

Harry annuì mestamente; salì da solo verso i dormitori, prese il collare dal baule e se lo agganciò al collo.
Poi iniziò a scendere lentamente le scale, avendo l'impressione di indossare degli strani occhiali leggermente deformanti.
Giunto al terzo piano, il Grifondoro ebbe un colpo di fortuna inaspettato.
Grazie ai poteri del suo collare, vide un drappello di stregatti, dall'aria arcigna, che stavano entrando nella sala dove era stato custodito alcuni anni prima lo Specchio delle Brame.
Harry li inseguì furtivo, ma quando aprì la porta i felini erano scomparsi nel nulla.
Diede un'occhiata in giro imprecando per l'occasione perduta, senza trovare alcuna traccia.
Fatta eccezione per la porta del vecchio magazzino degli arazzi da restaurare, dalla parte opposta all'entrata, non riuscì a scorgere altro.

"Siamo curiosi!" sibilò la voce di Severus Piton alle sue spalle. "Nostalgia dello Specchio, Potter?".
"Io non..." si affrettò a rispondere Harry sulla difensiva. "Non venivo qui da tanto tempo".
"Spero che tu non abbia dato credito alle voci, seconde le quali, qualche Serpeverde ambirebbe a metterti fuori gioco prima della partita di sabato" continuò Piton arricciando le labbra. "A proposito, complimenti per il tuo collare! Tuttavia, per il colore del guinzaglio, mi affiderei ai gusti più raffinati della signorina Granger"
"Grazie Signore... è un portafortuna!" mentì il ragazzo dalla cicatrice a saetta. "Per il Quidditch...".

"Pertanto, presumo che il tuo amuleto non funzioni nel castello... dieci punti in meno per Grifondoro" disse Piton ghignando con aria beffarda. "Esci subito fuori di qui, Potter. Se ti ripesco qui dentro, ti farò cantare la ninna nanna ai Vermicoli neonati per il resto dell'anno scolastico".
Harry non se lo fece ripetere due volte, camminò all'indietro e uscì nel corridoio del terzo piano, richiudendo la porta della sala misteriosa.
Sapeva di dover tornare in quel luogo, sentiva di essere vicino ad una grande scoperta, e nessuno, nemmeno Severus Piton, gli avrebbe impedito di andare fino in fondo.

"E' la vigilia della partita più importante dell'anno, un pronostico, Sev?" miagolò Eileen appena uscita dalla Porta Gattaia 'mascherata magicamente' da magazzino degli arazzi.
"I Serpeverde non hanno una Firebolt" si limitò a commentare il Maestro di Pozioni. "Né collari magici".
"Ma il collare non gli servirà per vincere la partita contro Serpeverde" miagolò Daisy divertita. "Lo sai che è un altro tipo di... portafortuna".

Piton sospirò profondamente, poi mormorò: "Prima o poi, vi troverà... Mi stavo chiedendo se sia giusto che il ragazzo sappia...".
"Ce lo chiediamo tutti, Sev" lo rincuorò Eileen sorridendo felinamente.
"A parte Pietra, naturalmente!" precisò Daisy con il nasetto all'insù.

"Oh bé, presumo che l'istinto di Pietra sopperisca a tutte le domande che non si è mai posto" rispose il professor Piton conoscendo i suoi polli felini. "E' difficile sopravvivere alle catastrofi, ma pare che lui non ne possa fare a meno".
Infine, Severus si congedò e fece ritorno nel suo ufficio, dove a attenderlo c'era Marcus Flitt, pronto a discutere le ultime strategie di Quidditch per eliminare 'sportivamente' Potter nel corso della futura finale.


Il giorno successivo, subito dopo colazione, le squadre scesero in campo accolte da un'ondata fragorosa di entusiasmo.
Nella tribuna felina invisibile, oltre ai quattro membri dell'Ordine di Gattaca erano presenti altre personalità feline: Disaster McFreezer e i suoi fedeli combattenti, la professoressa Raven Fenerina, insegnante di Illusioni magiche feline di Beauxbatons, Lady Lidia Tiffany, e il leggendario Noli Me Tangere, l'arterioscletico Presidente della F.I.C.S., ossia la Federazione Internazionale delle Colonie Stregatte.
A prima vista, considerate alcune sciarpe verdi in ordine sparso, pareva che i membri della Casa di Violafucsia avessero una leggera simpatia per la squadra dei Serpeverde.
Tuttavia, essendo per lo più docenti, la partecipazione all'evento sportivo era solita limitarsi a una serie di commenti molto contenuti e educati, anche per soddisfare le richieste del Preside.
L'unica eccezione al 'Fair Play' sembrava essere il Presidente felino.

"Quell'incompetente di Lee Jordan! ...Cosa avrà mai fatto Serpeverde per meritarsi un telecronista del genere?" domandò Noli Me Tangere, agitandosi nervosamente sulla poltrona d'onore in prima fila. "E' un insulto al mio colesterolo!".
"Si Signor Presidente" mormorò Eileen con diplomazia. "Naturalmente, il giovane Jordan non è un professionista... e come tutti gli studenti eccede nei suoi...".
"Perché miao, sono forse vecchio io?" domandò Noli stringendo gli occhi a fessura. "Sono alla mia nona vita, e mi sento il più cucciolo dei cuccioli!".

"Signor Presidente..." intervenne Daisy in aiuto dell'amica. "Potrebbe benissimo giocare questa partita!".
"Lo credo bene! Ero il miglior Cercatore di salsicce alate dei 'Pulciosi di Chudley'!" sbottò Noli compiaciuto. "Considerati i cadaveri che stanno volando su quelle scope, ancora oggi potrei fare la mia porchetta figura! ...Ma chi è quel ragazzo emaciato con gli occhiali che regge la bacchetta con i denti?".
"Senza dubbio, Signor Presidente" intervenne Conan applaudendo. "Ma per venire incontro alla sua domanda, il Cercatore di Grifondoro è Harry Potter".

"Mi sembra di averlo già sentito nominare dal professor Severus Piton" miagolò Noli entrando in stato confusionale a causa di un improvviso sbalzo di colesterolo. "Credo che sia come un figlio per lui!".
"Più o meno, Signor Presidente" tagliò corto Scintillo iniziando a fischiettare. "C'è un forte legame fra loro...".
"Avvertite quella senza-pelo della McGranitt!!! Se Jordan continua a offendere Serpeverde, lo lancerò di sotto dal palco!" soffiò Noli, mentre una grossa vena gli pulsava su una tempia. "Poi, miagolerò personalmente la telecronaca!".
"Subito, Signor Presidente, provvediamo immediatamente!" miagolarono in coro Daisy e Eileen disperate.

"Comunque, miao... il re degli storditi umani resta sempre lui, quell'idiota di... News Calander!" esclamò il Presidente inferocito.
"Newt Scamander, Signor Presidente!" precisò Pietra con un tono di voce da usignolo.
"E io cosa ho miagolato?" borbottò l'anziano stregatto. "Appunto! ...Quell'infame mago che nel millenovecentoventisei mi imprigionò nella sua valigia, nel tentativo di studiare la nostra specie come se fossimo animali!".

"Giusto, Signor Presidente, Miauhhhh!" esclamò Lidia Tiffany applaudendolo e offrendogli un sigaro all'erba gatta. "Dunque, l'incidente alla valigia di Newt Scamander fu...".
"Rappresentò una delle mie più grandi imprese: l'evasione dalla valigia-prigione del più grande Magizoologo di tutti i tempi! ...Il giorno che noi stregatti conosciamo come la 'Festa del Riconoscimento'!" la interruppe Noli con un tono di voce orgoglioso. "Nessuno può pensare di intrappolare uno stregatto in una valigia magica senza subirne le conseguenze! Anche New York e il MACUSA lo impararono a proprie spese!".

"Miao Signor Presidente! ...Per favore, potrebbe firmarmi un autografo con dedica alla mia cucciola, si chiama Thunderstorm" miagolò Disaster McFreezer timidamente. "Lei è una leggenda vivente per tutti noi!".
"E lei è fortunato McFreezer! Ho con me una copia del mio ultimo Saggio di Politica Estera stregatta, intitolato 'L'influenza del colesterolo sulle decisioni politiche umane e sulle procedure magizoologiche'! ...Ecco la sua dedica!" esclamò Noli estremamente soddisfatto. "A Thunderstorm, miagolamente Tuo, Noli Me Tangere".
Il comandante Disaster McFreezer afferrò immediatamente il libro e lo strinse al petto, iniziando a coccolarlo come se fosse sua figlia.

"Dunque, signor Presidente... fu a causa della sua ingiusta prigionia nella valigia che rischiò di scoppiare una guerra mondiale magica contro i maghi e le streghe umani: l'evento ultimo che avrebbe potuto scatenarla, il duello tra lei e Scamander, fu bloccato appena in tempo dal giovane Silente!" esclamò Raven Fenerina richiamando a sé i vecchi studi di Storia Stregatta. "Poi, nel 1927, la Confederazione Internazionale dei Maghi decise di firmare il Trattato D.U.M., la Dichiarazione Universale Miagolante, che rappresenta il riconoscimento dei nostri diritti felini"
"Esatto, miao, siamo creature libere, pigranti e fiere, seppur fantastiche... io in particolare, scscscssc!...Ma Grindelwald fece circolare la notizia falsa che gli stregatti avevano stretto alleanza con lui, e così, Scamander decise di catturarne uno per 'conoscere' il presunto nemico" farfugliò Noli ingoiando sette strane pasticche medicinali, una diversa dall'altra. "E adesso, lasciatemi vedere questa partita in pace, prima che mi venga un infarto!".

In quel momento, in campo, Harry vide il boccino brillare in aria, a circa sei metri sopra di lui.
Accelerò bruscamente; il vento gli fischiava nelle orecchie; tese la mano, ma all'improvviso rallentò.
Si guardò intorno con orrore. Malfoy si era lanciato in avanti, aveva afferrato la coda della Firebolt e la tratteneva a viva forza.
Harry era talmente furioso che avrebbe volentieri picchiato Malfoy, ma non riuscì a raggiungerlo. Malfoy ansimava per lo sforzo di trattenere la Firebolt, ma i suoi occhi scintillavano maligni.
Aveva ottenuto quello che voleva: il boccino era di nuovo scomparso.

Proprio in quell'istante, l'equipaggio del sottomarino Gnautilus entrò nella Tribuna d'onore, presentandosi al Presidente Noli.
"Ci scusi miagolamente per il ritardo, Signor Presidente" miagolò Piccola Pker stringendo la zampa all'anziano stregatto. "Abbiamo dovuto allargare di un metro il canale di Panama per poterlo attraversare, perché il nostro sottomarino è un po' ingrassato".

"E' un onore, per noi, consegnarle le medicine di Ilvermorny per curare la perdita di memoria felina a base di essenza di rettilegno" aggiunse Gatto Calderone entusiasta. "Madama Chips le raccomanda di controllare la sua pressione dopo la partita".
"Ah si, miao, le Pasticche Memorine" bofonchiò Noli infilando distrattamente il barattolo nella cappottina. "Vi ringrazio, ma qualcuno dovrà ricordarmi di prenderle all'ora di cena, scscscscsc!".

"Il Gnautilus è al suo servizio per il viaggio di ritorno negli Stati Uniti, Signor Presidente" mormorò Love Ginny leggendo il diario degli appuntamenti del politico felino. "Fra tre giorni, la sua presenza è richiesta innanzi al MACUSA, per un parere sul disegno di legge relativo alla 'procedura antiriciclaggio dei frigoriferi stregati' ".
"Il Gnautilus?... Chi ha battezzato l'orgoglio della nostra flotta miagolante con un nome così scontato?" brontolò Noli, mentre osservava con soddisfazione la squadra di Grifondoro sbagliare un rigore.

"Lei, Signor Presidente" miagolò con un filo di voce Piccola Pker. "Ma quel giorno si era dimenticato di prendere le Pasticche Memorine, e la sua prima moglie ne approfittò per suggerirle quel nome".
"Al cuore e al pancino non si comanda! E' comunque un nome molto originale, scscscsc!" rispose Noli tossendo rumorosamente. "A proposito, lei è già a New York?".
"Con tutto il rispetto, Signor Presidente, devo ricordarle che la sua prima moglie è stata uccisa dal Signore Oscuro a Godric's Hollow, circa un'ora prima dell'assassinio dei genitori di Harry Potter" miagolò Gatto Calderone con un tono di voce contrito. "Cadde miagolamente in duello, nell'estremo ed eroico tentativo di fermarlo".

"C'ero anche io! ...Intendevo miagolare del Fantasma della mia prima moglie, miao! Glielo avevo miagolato che era troppo anziana per certe cose: la sua velocità di zampa era stata compromessa da una grave artrosi all'anca!" sbottò Noli ingoiando le pasticche sbagliate. "Adesso, mi perseguita più da morta che da viva! Sempre a dispensare consigli non richiesti... 'Lavati la dentiera dopo aver mangiato i croccantopi!'... 'Fai il bucato a zampa per i capi delicati con acqua del fiume Lete a 30 gradi!'... 'E ricordati della mia Festa di Complemorte, screanzato!'... Devo aggiungere altro?".
"No Signor Presidente, ha tutta la nostra comprensione! Cercheremo di reperire informazioni sul fantasma della sua prima moglie" intervenne Love Ginny con un inchino. "Invece... ehm, la sua seconda moglie è viva, pimpante e la sta attendendo a New York".
"Per la coda di Merlino, una seconda moglie!!!" esclamò Noli in preda a un delirio farmacologico. "Chi mi ha risposato a mia miagolante insaputa?".

D'un tratto, un urlo di Lee Jordan catturò l'attenzione di tutto lo stadio: "Ha segnato! Ha segnato! Il Grifondoro è in testa ottanta a venti...".
Harry, che era quasi finito a testa in giù nelle tribune, si arrestò a mezz'aria, si voltò e schizzò di nuovo a centrocampo.
E poi vide qualcosa che gli paralizzò il cuore. Malfoy era in picchiata trionfante. Laggiù, a pochi piedi dalla superficie dell'erba, c'era un lieve scintillio d'oro.
Harry puntò rapido la Firebolt verso il basso, ma Malfoy era miglia davanti a lui...
"Vai! Vai! Vai!" Harry spronò la scopa... stavano per raggiungere Malfoy... Harry si appiattì lungo il manico mentre Bole gli lanciava contro un Bolide... era alle calcagna di Malfoy, era alla pari...
Harry si gettò in avanti, staccò entrambe le mani dalla scopa... allontanò con colpo secco il braccio di Malfoy e...
"Si!".
Interruppe la picchiata, la mano alzata in aria, e lo stadio esplose! Grifondoro aveva vinto la Coppa del Quidditch!!!

Ondate di tifosi scarlatti si riversarono in campo scavalcando le barriere. Mani festanti battevano sulle schiene dei giocatori.
Pietra e Conan avevano degli sguardi truci da ultrà e si misero a inveire contro Madama Bumb, contestandole la mancata concessione di un rigore a Serpeverde per il fallo commesso da Harry Potter sul braccio di Malfoy.
Nello frattempo, la professoressa McGranitt singhiozzava più forte di Baston, asciugandosi gli occhi in un'enorme bandiera di Grifondoro.
Invece, Ron e Hermione, si fecero largo a fatica verso Harry.
Non trovarono le parole e si limitarono a sorridere, mentre il loro amico veniva trasportato verso le tribune, dove Silente attendeva in piedi con l'enorme Coppa di Quidditch tra le mani.
Rimaneva solo un piccolo problema felino da risolvere in mezzo a tanta confusione: il Presidente Noli era volato di sotto dalla tribuna, ed era scomparso nel nulla prima di toccare il suolo.


L'allarme miagolante scattò prima che Harry potesse toccare la tanto agognata coppa, ma nonostante le ingenti forze utilizzate per la ricerca dell'anziano stregatto, compresi i fantasmi, non c'era era più alcuna traccia di lui nel castello.
Negli uffici della Casa di Violafucsia regnava il caos più totale: un via vai di studenti e agenti felini caratterizzò l'intera serata, ma le indagini non stavano dando i risultati sperati.
La professoressa McGranitt si era perfino trasformata in gatto soriano per sfruttare l'olfatto felino, mentre il professor Piton aveva suggerito a Pietra di decretare una ricompensa di settantasette salsicce del Cheshire, il numero portafortuna di Noli, in favore di chiunque avesse favorito il ritrovamento del Presidente.

"Miao, i Maridi non hanno trovato alcun corpo nelle acque del Lago Nero" miagolò Daisy mentre coordinava la raccolta delle informazioni. "Nessuna novità dai Centauri della Foresta Proibita".
"Noli non ha neanche preso tutte le sue medicine!" sbottò Eileen disperata. "Se è ancora vivo, è un miracolo!"
"Hogsmeade è stata rivolta come un calzino dalla squadra 'Icebox" miagolò Pietra sempre più preoccupato. "Niente di nuovo, sigh-miao!".

"Maledizione, nessuna traccia nei sotterranei e nelle cucine!" precisò Conan appena arrivato di corsa, con tutto il pelo arruffato.
"Perfino i Dissennatori non ne sanno nulla" aggiunse Piton sbiancando leggermente. "Credo che ci aspetti una lunga notte".

Intanto, nella Torre di Grifondoro, i festeggiamenti per la Coppa del Quidditch stavano ormai volgendo al termine.
Era quasi l'una di notte e, dopo aver sorseggiato un'ultimo calice di succo di zucca davanti al caminetto, Harry si diresse nei dormitori, dove i suoi compagni stravolti dalla stanchezza stavano già dormendo.
Entrò nella sua stanza in punta di piedi, cercando di raggiungere il letto a baldacchino senza disturbare.
Scostò le tende, poi avanzò lentamente al buio verso la testata del letto per disfare le lenzuola.
Proprio quando le dita stavano per toccare il lembo della coperta, la luce lunare riflessa dalla finestra rivelò qualcosa di simile al calco di un'impronta di testolina appoggiata sul cuscino, dalla quale provenivano miagolii soffusi alternati a buffe russate sconnesse.

Harry comprese subito che le sue lenzuola stavano ospitando il corpo dormiente di una creatura invisibile, oltre che miagolante.
Dopo alcuni secondi di esitazione, senza svegliare gli altri studenti, decise di tentare un solitario incontro ravvicinato del settimo tipo.
D'altra parte, era consapevole che solo Ron e Hermione erano a conoscenza dell'esistenza degli stregatti.
Così il Grifondoro aprì il suo baule e indossò senza indugio il suo collare magico.
Appena l'oggetto magico fu agganciato al collo, gli occhi del ragazzo riuscirono a penetrare il buio, quasi fosse giorno, e distinsero nitidamente la curiosa creatura felina che stava occupando il suo letto.
Harry non aveva mai osservato uno stregatto così da vicino: aveva una cicatrice da pirata che correva in diagonale, da destra a sinistra lungo il suo musetto, e una folta barba bianca, simile a quella di Silente.
Cercò di scuoterlo delicatamente battendo le dita sul cuscino, nella speranza di non essere ucciso dai suoi temibili artigli argentati.
Ad un tratto, il canuto stregatto aprì un occhio, fissandolo con uno sguardo vacuo, poi, dopo essersi stropicciato il naso, miagolò sotto voce: "Meno male che mi hai svegliato, ragazzo mio... Stavo facendo il mio incubo più ricorrente: il solito umano che voleva imprigionarmi nella sua valigia!".

"Chi-chiedo scusa per averla disturbata, ma credo che abbia sbagliato dormitorio, Si-signor Stregatto" balbettò sottovoce lo studente. "Siamo nella Torre di Grifondoro, e forse, i suoi amici saranno preoccupati per lei".
"Mieowrrr, che distratto che sono!" miagolò sottovoce Noli sparendo con la testolina sotto il cuscino. "Quel collare che indossi è un regalo di Pietra?".
"Chi è Pietra?" chiese Harry preso alla sprovvista.

"Ho forse miagolato Pietra? ...La mia memoria va e viene come una misteriosa stanza di Hogwarts, scscscscsc! Scusami, ma adesso non ricordo proprio chi sia questo Pietra" miagolò il Presidente felino avviandosi a zoppino verso l'uscita. "Potresti darmi una zampa a ritrovare la mia cuccia? Anche una mano andrebbe bene, scscscscsc!".
"Posso tentare, Signore" mormorò Potter mentre cercava il suo Mantello dell'Invisibilità. "Dovrei essere in grado di condurla nelle vicinanze del suo dormitorio... al terzo piano".

"Miao grazie figliuolo!... Come ti chiami?" chiese Noli mentre ingoiava famelicamente delle Pasticche Memorine.
"Harry... Harry Potter, Signore" rispose il ragazzo cautamente. "Posso chiederle il suo nome?".
"Mi chiamo Noli, Presidente della Federazione Internazionale delle Colonie Stregatte" farfugliò il Capo supremo dei felini, ricordandosi di colpo sia del bambino sopravvissuto, sia di tutto il resto. "E' un miagolante onore, per me, incontrare il famoso Potter, campione di Quidditch e di gentilezza umana... ma dovresti avere più cura di te stesso, e mangiare di più!".

Harry rimase in silenzio, completamente basito: Noli era il primo Stregatto che aveva scelto di presentarsi a lui, ed era addirittura il loro Presidente!
"Allora... destinazione terzo piano" miagolò Noli sorridendo e porgendo la zampa al ragazzo. "Molto bene, Harry, prendi il mio bastone da passeggio sotto il letto e afferra il mio avambraccio, per favore".

Il Grifondoro obbedì coraggiosamente, e sentì il suo corpo perdere consistenza, trasformandosi in una nuvola color violafucsia.
Percepì di essere stato proiettato attraverso lo spazio circostante, per poi materializzarsi di nuovo nel corridoio del terzo piano del castello.
Per Harry fu la sperimentazione del primo 'puff' di trasferimento della sua vita e, non vedeva l'ora di raccontarlo a Ron e Hermione.
Ciò, inoltre, contravveniva a una regola fondamentale della scuola, che la stessa Hermione amava ricordare spesso: "Nessuno poteva smaterializzarsi entro le mura di Hogwarts".
Ma evidentemente, gli stregatti erano un'eccezione.

"Prima di salutarla, posso chiederle cosa pensano gli stregatti di Voldemort?" domandò Hary combattendo contro un forte senso di nausea momentaneo.
"Vedi Harry... la cicatrice ricamata sul mio brutto muso è un ricordo di gioventù dell'unico incontro che ho avuto con il Signore Oscuro"  miagolò Noli toccandosi con un polpastrello il solco dell'antica ferita. "Me la sono procurata nel tentativo di vendicare la mia prima moglie! Quel giorno vidi morire la mia amata consorte, e io mi salvai per miracolo: Voldemort aveva troppa fretta di andare a Godric's Hollow per ucciderti... Spero di averti risposto in modo esauriente".

"Non ho né parole né miagolii per ringraziarla, Presidente Noli! Adesso, mi è tutto più chiaro" continuò Harry con un tono di voce dispiaciuto. "Credo che dovrebbe entrare in questa sala e forse...".
"Ora ricordo perfettamente la strada per la Porta Gattaia" lo interruppe il vecchio felino lisciandosi la barba. "Finalmente, posso sgattaiolare nella mia cuccia presidenziale, scscscscsc!".
"Esiste veramente una Porta Gattaia?" chiese Harry stupito. "Dentro quella sala?".

"Certamente, miao! E visto che qualche stregattaccio di mia conoscenza ti ha donato quel collare magico, prima o poi, la troverai!" miagolò Noli aprendo la porta di accesso all'enorme sala. "Ma non stanotte, miao! ...La Quinta Casa segreta di Violafucsia sarà sottosopra a causa della mia scomparsa, scscscscsc!!! Starà tirando una brutta aria!".
"Una Quinta Casa... di Violafucsia" mormorò Harry con il cuore che gli batteva in gola. "Qui a Hogwarts?".
"Per felini magici, ovviamente!" borbottò Noli strizzando un'occhio. "Immagino che tu e i tuoi amici siate stati scelti perché, oltre a essere cuccioli umani molto speciali, sapete anche custodire e proteggere gelosamente i segreti più importanti!".

Harry annuì, mentre la porta della sala si stava lentamente richiudendo davanti a lui.
In effetti, si ricordò che anche Ron e Hermione avevano ricevuto, in dono, un collare magico simile al suo, e quindi, in un certo senso, era come se fossero stati tutti scelti.
"A presto, Harry!" miagolò Noli sbadigliando copiosamente. "Ricordati di spelare il cuscino prima di addormentarti, non vorrei causarti allergie!".
"Lo farò, Signor Presidente" replicò il Grifondoro felice di aver fatto amicizia con il simpatico Noli. "Sarà un onore!".

Quando Harry Potter tornò nel dormitorio di Grifondoro era stanchissimo,  ma ancora una volta dovette fare i conti con qualcosa che stava dimorando immobile sotto le lenzuola.
"E' destino che stanotte dorma qualcun altro nel mio letto!" pensò il ragazzo accasciandosi sul pavimento.
Poi, un gradevolissimo e delicato profumo di carne suina aromatizzata si fece spazio nelle sue narici e, vinto da un improvviso languorino, Harry disfece il suo letto.
Settantasette salsicce del Cheshire giacevano collocate a spirale in un vassoio d'argento, accanto al suo cuscino.
In cima all'ultima salsiccia, era appoggiata una medaglia d'oro, con la sigla 'O.G. 2° Cl.' da un lato e lo stemma di Hogwarts dall'altro, accompagnata da una piccola pergamena arrotolata color violafucsia, dove stava miagolamente zampascritto:

"Si conferisce l'Ordine di Gattaca di Seconda Classe allo studente umano Harry Potter, oltre alla ricompensa di settantasette salsicce del Cheshire, per aver favorito il ritrovamento del nostro Presidente. Miagolanti e cordiali saluti, il Consiglio dell'Ordine di Gattaca".

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