Libro 3, Capitolo 12 e 13: L'indizio sopra il camino

Libro 3, Capitolo 12 e 13: L'indizio sopra il camino
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Dodici: Il Patronus, e Capitolo Tredici: Grifondoro contro Corvonero.

Con l'arrivo del gelido mese di gennaio, le lezioni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ricominciarono a ritmo serrato e, insieme con esse, rifiorì la speranza di Harry Potter di poter apprendere la tecnica magica per contrastare i Dissennatori, grazie all'aiuto offerto dal professor Remus Lupin.

D'altra parte, la partita tra Corvonero e Grifondoro non era un appuntamento molto distante, e lui era l'unico Cercatore a doversi guardare le spalle sia dalle guardie di Azkaban, che lo avevano attaccato nel corso della gara precedente, sia dalla sua direttrice, la quale aveva requisito la Firebolt per verificare l'esistenza di un eventuale malocchio, a seguito della 'soffiata' in buona fede della signorina Granger.

Harry sapeva che Hermione aveva agito con le migliori intenzioni, ma ciò non gli impedì di provare rabbia nei suoi confronti, e dire cose di cui doversi pentire.
"Quella ragazza assomiglia sempre di più a Percy" mormorò Harry assicurandosi che, vicino a lui, non ci fosse nessun altro che Ron. "Senza offesa per tuo fratello, naturalmente".

"Ad essere sincero, Harry, non ci avevo mai pensato" replicò Ron limitandosi a constatare un paragone tutt'altro che pellegrino. "Un Percy Weasley in versione femminile che si aggira tra noi... miseriaccia, il solo pensiero mette i brividi!".

"Che Piton avesse avuto ragione sulla 'Signorina Sottuttoio'?" si sfogò il ragazzo dalla cicatrice a saetta a briglia sciolta, cercando di tenere il tono della voce sotto controllo. "Beh ...almeno lui, sebbene mi odi, mi ha salvato la vita, non mi ha pugnalato alle spalle!".
"Non ancora!" rispose Ron alzando le sopracciglia. "forse ha momentaneamente terminato la sua scorta di coltelli per triturare gli ingredienti".

"A parte Piton, Black ha tradito la mia famiglia e sta cercando di uccidermi, la mia migliore amica mi ha dato in pasto alla McGranitt, e Baston ha velatamente minacciato di lasciarmi fuori squadra se non risolvo il problema della scopa da corsa" borbottò Harry, mentre cercava di tenere a freno la sua frustrazione. "Non vorrei che qualcuno mi uccidesse prima di andare al mio funerale".
"Non so se si occupano anche di riti funebri, Harry..." rispose l'amico dai capelli rossi allegramente, "ma credo che tu abbia raggiunto i requisiti minimi per richiedere un insegnante di sostegno".

"C'è già il professor Lupin che ha promesso di insegnarmi un incantesimo per tenere lontani i Dissennatori" disse il Cercatore di Grinfondoro riacquistando un briciolo di entusiasmo. "Ho un appuntamento con lui giovedì sera alle otto, per la prima lezione".
"E' bello sapere che imparerai un incantesimo che Hermione non sa ancora fare!" osservò Ron dando una pacca sulla spalla all'amico. "Chissà cosa non darebbe per essere presente alla lezione di Lupin!".

"E' meglio non saperlo, Ron" sorrise Harry guardandosi alle spalle. "La risposta alla tua domanda potrebbe compromettere l'integrità morale della 'Signorina Sottuttoio'... e non solo quella".
"Sai Harry... quando parli così, assomigli sempre più a Piton" disse Ron senza riflettere. "Senza offesa, naturalmente".
Udite quelle parole, il cuore di Potter perse un battito e mezzo: se fosse stato colpito da un incantesimo di pietrificazione, il suo corpo sarebbe stato più rilassato.


Il giorno successivo alla prima lezione sull'Incanto Patronus di Harry, Silente convocò la prima riunione scolastica, quasi una scusa per sincerarsi delle condizioni di salute di Minerva e Pietra.
L'anziano Preside considerava un grande successo il fatto che quei due non si fossero ancora azzuffati per l'incidente della notte di Santo Stefano.
Del resto, l'obiettivo era proteggere Harry da Sirius Black, e Albus avrebbe accettato qualunque compromesso pur di mantenere quella innaturale armonia tra di loro.

"Benvenuti, cari amici! ...Ah, ti vedo in splendida forma, Minerva!" esclamò Silente con aria allegra, sistemandosi meglio gli occhiali. "Spero che Pix abbia presentato le sue scuse per averti accidentalmente investito durante l'ultima ispezione notturna".
"Oh, Albus... ho ancora un po' di mal di testa" rispose l'insegnante di Trasfigurazioni massaggiandosi una tempia. "In effetti... sono state le ripetute scuse di Pix, anche più volte al giorno, che me lo hanno fatto venire".

"A volte, quel Poltergeist esagera, ma a Natale si può perdonare qualche stravizio" commentò Pomona Sprite felice di ritrovare Minerva fuori dall'infermeria. "Giuro di non aver mai visto Pix prodigarsi così amorevolmente, per porgere le scuse ad un insegnante!".
"E mai visto Pix urtare una persona così violentemente" commentò Remus Lupin insospettito.
"Si, certo... anche se ancora non capisco come Pix sia potuto piombarmi addosso dal primo piano senza avermi visto!" esclamò Minerva sforzandosi di ricordare. "Aveva la velocità di un fuoco d'artificio! ...L'ultima immagine che ricordo è una piccolo oggetto rosso fiammante davanti al mio naso... Poi il buio!".

Intanto, Pietra Stregatto, intento ad ascoltare la conversazione in religioso silenzio, era rimasto imboscato nelle retrovie, precisamente dietro le folte code di Daisy e Eileen.
Si mosse furtivo soltanto per indossare il Cappello Parlante, allo scopo di nascondere sotto di esso la fasciatura che bendava la sua testolina.
La speranza felina era che la vegliarda si scordasse definitivamente dell'accaduto il prima possibile e che il Cappello allergico resistesse eroicamente fino alla fine della riunione... almeno per amore verso Silente.
A onor del vero, non era nelle corde di tutti far fuori un insegnante di Hogwarts con uno snowboard stregato, ma lui c'era quasi riuscito.
Inoltre, era stata una vera fortuna che Pix avesse accettato di prendersi tutta la colpa dell'incidente, visto che il Poltergeist rimaneva 'un ospite' del castello molto difficile da cacciare.

"Anche Pietra ha avuto uno scontro con Pix?" chiese il professor Filius Vitius a bruciapelo. "Oggi non ha ancora miagolato una parola!".
"Un silenzio quasi assordante" sorrise Lupin, preferendo mangiare la foglia. "Si vede che un gatto gli ha mangiato la lingua".

"Ehm, no... è stata colpa mia, miao!" intervenne il professor Conan Scintillo, esitando per qualche secondo. "Abbiamo festeggiato insieme la fine dei miei arresti domiciliari con un bel tuffo in piscina e...".
"Un tuffo in acqua in pieno inverno!" lo interruppe Minerva sorpresa. "Di quale piscina state miagolando?".

"La piscina gonfiabile che avevamo posizionato sotto il balcone della Torre di Astronomia" precisò Conan sorridendo come un angioletto.
"Ma è il punto più alto del Castello!" esclamò la professoressa Sprite inorridita. "Eseguire dei tuffi da quell'altezza è un azzardo ingiustificabile!".

"Miao Pomona, il problema non è stata l'altezza, ma un Kappa che stava sguazzando giulivo là sotto, proprio quello centrato in pieno da Pietra" obiettò Scintillo mentendo spudoratamente. "I babbani giapponesi sono così bravi a costruire i dispositivi per l'idromassaggio da convincere i Kappa ad abbandonare fiumi e stagni per intrufolarsi nelle scatole delle piscine vendute per corrispondenza!".

"Ma povero Kappa!" mormorarono Eileen e Daisy, girandosi con uno sguardo complice verso Pietra.
"Mmmmmmhhhhhhfffff, meowrrr!" mugolò Pietra con un occhio rivolto verso il pavimento e l'altro verso il soffitto, fingendo di delirare. "Ggggggghhhhh, kakka?...Skappa!...Ah, si...un Kappa!".

"Da non credersi!" aggiunse la professoressa McGranitt. "E' un miracolo che il professor Stregatto sia ancora vivo!".
"Forse il buco per trasportare acqua, presente nella testa del Kappa, si sarà un po' allargato!" ridacchiò Remus Lupin cercando di stare al gioco di Conan.
"Il professor Pietra Stregatto si riprenderà presto: la mia pozione felino-rinvigorente è di eccellente qualità" sibilò soave il professor Severus Piton. "Suggerisco di non indugiare oltre sulla salute del nostro stimato collega, e procedere con il primo e unico argomento all'ordine del giorno: il signor Potter".

Silente prese subito 'la pluffa al balzo' e disse: "Per fortuna che Severus ci ricorda i nostri doveri di insegnanti! ...Innanzitutto, desidero ringraziare Minerva per aver provveduto sollecitamente a requisire la Firebolt di Harry Potter, e anche Filius, per l'impegno che presterà ai controlli e alle verifiche della scopa stessa".

"Se Minerva insistesse, potrei adoperarmi anch'io per qualche piccolo esame" mormorò il Maestro di Pozioni con un ghigno beffardo. "Giusto il tempo per ridare la Firebolt al Signor Potter dopo la partita di Grifondoro contro Corvonero.
"Non insisterò" tagliò corto la Professoressa McGranitt usando un tono di voce ironico. "Ma ti ringrazio per la tua premura nei confronti del ragazzo, Severus".

"Bene, noto che siamo tutti d'accordo sul fatto che quella scopa andasse ispezionata" constatò il Preside compiaciuto. "Adesso, qualcuno di voi sa dirmi o miagolarmi qualcosa riguardo la prima lezione di Harry sull'Incanto Patronus? ...Perdonate la curiosità".
"Abbiamo usato un Molliccio, Preside" rispose Remus Lupin mettendosi sulla difensiva. "Pensavo che non ci fosse niente di male a insegnare a Harry le basi per formare un Patronus".

"Adoro le iniziative costruttive, Remus!" replicò Silente entusiasta. "Continua pure!".
"Miao, il professor Lupin ha tenuto la sua lezione nell'aula di Storia della Magia" aggiunse Eileen sogghignando. "Il ragazzo ha effettuato due tentativi disastrosi, ma al terzo tentativo era ancora in piedi ...ed è riuscito a produrre una grossa ombra argentea... Colgo l'occasione per fare i miei complimenti all'insegnante!".

"Inoltre, il nostro Remus si è premurato di portare con sé una notevole scorta del miglior cioccolato di Mielandia per sostenere gli sforzi Harry" precisò Daisy lanciando uno sguardo collerico al suo fidanzato, che ne aveva rubato una parte. "Avrà presto piena conoscenza e padronanza dell'Incanto Patronus e, forse, anche del diabete alimentare".
"Immagino che le mie colleghe stregatte assisteranno sempre alle nostre lezioni" disse Remus stupito da quei rapporti così dettagliati.

"Chi noi, miao?" miagolò Daisy con aria innocente, incrociando lo sguardo di Eileen. "Zampettavamo per caso da quelle parti".
"Non crederà mica che siamo delle spie, Daisy?" sbottò Eileen rivolgendosi alla sua amica felina. "Noi adoriamo pigrare nell'aula del professor Rüf".
"Non oserei mai a pensare una cosa del genere" commentò l'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure esprimendo un velato sarcasmo.

"Come nessuno si azzarderebbe ad accusare un insegnante di Hogwarts di aiutare Sirius Black a entrare in questa scuola" sibilò soave Severus Piton.
Il volto di Remus Lupin si fece serio, ma poi preferì annuire, abbozzando un sorriso di circostanza invece di replicare.

Dal momento che la tensione stava salendo pericolosamente, Silente decise di liquidare rapidamente quell'argomento e, a tal fine, disse: "Ringrazio di cuore il professor Lupin per l'impegno profuso in questa attività didattica straordinaria, nella speranza di constatare ulteriori progressi prima della prossima partita".
A quel punto, Conan, Daisy e Eileen applaudirono Remus per contribuire a riportare un po' di pace e serenità perduta.
Invece Pietra si finse ancora delirante, tentando un applauso così scoordinato con le zampette da mancare i rispettivi palmi, quasi volesse scacciare qualche mosca fastidiosa nei paraggi.

"Prima di concludere, vorrei rendervi partecipi di una novità" disse il Preside alzando una mano. "Gradirei inviare un insegnante, in rappresentanza della nostra scuola, al nuovo 'Corso per la Patente di guida per Veicoli Babbani Stregati Senza Motore', che si terrà prossimamente al Ministero della Magia ...ehm, ehm... c'è nessuno che desideri iscriversi?".
"Mmmmmmhhhhhhfffff, meowooorrr!" mugolò Pietra con un occhio che guardava verso destra e l'altro che incrociava il primo, puntando a sinistra. "Ggggggghhhhh, Orso per la partoriente?...Morso per la penitente!...Oh, si...un corso per la patente!".
"Ahhh, ecco un volontario...Ottimo, Pietra! " ridacchiò Silente lisciandosi la barba. "Sapevo di poter contare su di te".


Mentre gli insegnanti umani tornavano ai propri impegni didattici, Eileen ripensò alla prima volta che aveva invocato un Patronus, e miagolò: "Da cucciola, ammiravo il volo degli uccelli e le loro acrobazie, espressione della massima libertà proiettata verso l'infinito. Avevo sempre desiderato miagolare con delle ali tra le nuvole... Almeno finché non vidi il piccolo Pietra sfracellarsi ad un metro da me, con un Ornitottero (https://it.wikipedia.org/wiki/Ornitottero) progettato da Leonardo Da Vinci... Credo sia questo il motivo per il quale il mio Patronus è una rondine: era il mio sogno di librarmi sempre più in alto e liberarmi del mio vicino di casa".

"Oh beh... come sapete, il mio Patronus è un rinoceronte... I miei genitori miagolavano sempre che avrei dovuto muovermi con delicatezza e attenzione nel mondo magico" aggiunse Conan orgogliosamente. "Ma il mio problema psicomiagologico era la paura di trovare sempre tutte le porte chiuse nella vita... Poi scoprii il mio Patronus 'alla carica', un illuminazione davvero travolgente, eh, eh! ...E tu che ci miagoli Daisy?".

La domanda colse un po' di sorpresa Daisy che arrossì di colpo, nascondendosi il volto dietro una rosa.
Alla fine, la Stregatta si fece coraggio e, senza farsi pregare, miagolò: "Prima di conoscere Pietra, Il mio Patronus era un felino norvegese in forma smagliante. Successivamente al nostro incontro, quel povero gatto cominciò a subire delle mutazioni: i suoi occhi argentati assunsero un marcato 'strabismo di Venere', il suo ciuffetto e la pancia divennero identici a quelli di Pietra... ma ciò che è intollerabile, resta il fatto che quando lo invoco appare quasi sempre in modalità pigrante! ...E si sveglia soltanto se grido nelle sue orecchie il nome del mio fidanzato".

Dopo l'accurata descrizione della metamorfosi del Patronus di Daisy, Pietra ridacchiò sotto i baffi, mormorando qualcosa sulla cecità felina dell'amore.
Infine, venne il suo turno di raccontare, e così lo Stregatto miagolò: "Quando ero piccolo avevo un meraviglioso criceto dorato. Ho fatto di tutto per non mangiarmelo, sopportando crisi di astinenza da roditori e difendendolo dagli altri gatti randagi di Spinner's End. Ho sempre diviso il mio cibo con lui, per crescerlo sano e robusto... purtroppo, dopo circa un anno di amorevoli cure, lo trovai morto stecchito, a pancia all'aria nella sua gabbietta, fulminato da una indigestione causata dal pasticcio di salsicce in salsa di Whisky Incendiario! Un vero trauma, sigh-miao! ...In seguito, dopo essermi innamorato di Daisy, il mio criceto Patronus ha iniziato a miagolare dolcemente, mostrando gli occhietti, i lineamenti, la codina, e il carattere della mia fidanzata, ghghgh!".

"Ma i criceti non mangiano come gli stregatti!" protestò Daisy. "Vergogna!".
"E io che ne sapevo, miao?" rispose lo Stregatto con un aria da funerale. "Mio nonno mi miagolava sempre... 'Una salsiccia al giorno toglie i veterinari del San Mungo di torno!".
"D'accordo, ma il criceto che fine ha fatto?" chiese Eileen incuriosita. "Gli desti degna sepoltura nel tuo giardino?".
"Ehm, più o meno, miao! ...Lo mangiò mio nonno, dopo una lunga veglia funebre" rispose Pietra imbarazzato. "Mi miagolò che dovevo andarne fiero, perché era il miglior criceto marinato al Whisky irlandese che avesse mai assaggiato".

Gennaio si trasformò quietamente in febbraio, senza alcun cambiamento nel tempo, ancora freddo pungente.
Anche le numerose richieste di restituzione della Firebolt, che Harry rivolgeva alla sua Direttrice alla fine di ogni lezione di Trasfigurazione, riflettevano un'altra costante del periodo: l'ansia per l'avvicinarsi della partita decisiva contro Corvonero.
Il povero Grifondoro dovette fare appello a tutta la sua resistenza fisica e psicologica per integrare, nel tempo libero, gli allenamenti del Quidditch con le lezioni anti-Dissennatore, ancora più massacranti degli allenamenti, per non parlare della ingente quantità di compiti assegnati dal solito Piton.
Come Ron, anche Harry era curioso di sapere come faceva Hermione a frequentare tutte quelle lezioni, i cui corsi erano in orari sovrapposti, ma anche lui aveva delle priorità.
E a differenza della sua amica, la sua priorità in cima alla lista era quella di restare vivo.


Finalmente, dopo una lunga e snervante attesa, la Firebolt fu restituita al suo fortunato proprietario, intatta e pronta per essere provata sul campo da Quidditch.
Quella sera, nella Sala Comune dei Grifondoro, sembravano esserci tutti i presupposti per festeggiare, ma purtroppo a complicare le cose sopraggiunse l'improvvisa scomparsa di Crosta.
Come se non bastasse Ron era tornato dal dormitorio, dove era andato a portare la fantastica scopa da corsa, ed aveva in mano un lenzuolo sporco di sangue con dei lunghi peli rossi di gatto negli angoli.

Quella parve essere la fine dell'amicizia tra Ron e Hermione. Erano tutti e due così arrabbiati che Harry non capiva come avrebbero potuto fare pace.
Riguardo l'accaduto, l'agente Grattastinchi giurò miagolamente sul suo onore di non aver neanche sfiorato il topo di Ron, sospettato di essere un Animagus.
Preso atto di tali dichiarazioni, la Commissione d'Inchiesta dell'Ordine di Gattaca decise di archiviare l'accusa di topicidio aggravato, o di omicidio di presunto Animagus non registrato.
Poi ordinò a Grattastinchi di perseverare nei controlli su Potter e i suoi amici, di ricercare il presunto fuggitivo Crosta, nonché di stare alla larga da Ron, al fine di evitare assurde rappresaglie umane.
Intanto, nell'estremo tentativo di rincuorare il suo amico, Harry lo convinse ad accompagnarlo all'ultimo allenamento dei Grifondoro prima della partita contro i Corvonero, così alla fine avrebbe potuto fare un giro sulla Firebolt.


E mentre il Cercatore di Grifondoro stava effettuando il suo primo decollo con la nuova scopa, sotto gli occhi vigili di Madama Bumb, Eileen e Daisy sgattaiolarono furtivamente nelle cucine elfiche del castello.
Le stregatte avevano con loro il regalo di Natale del Mago Stregatto Violafucsia, ovvero la pergamena in cui era contenuta l'enigmatica poesia di Lewis Carroll, autore della favola babbana di 'Alice nel Paese delle Meraviglie'.
Per la verità, ciò che destava più interesse di quella poesia senza senso, era l'aggiunta di una terza e ultima strofa in cui erano state zampascritte dal Fondatore felino le seguenti parole:

"In cucina a zampettar,
sopra il camino a rimirar,
Quel che cerchi all'olimon,
e i quattro felinipedon ancor più".

"Miao Daisy, siamo sicuri che Pietra e Conan non ci abbiano seguito?" miagolò Eileen preoccupata dirigendosi verso il camino. "Non li ho visti a pranzo... Dove si saranno cacciati?".
"Tranquilla, quei due pigroni sono a Spinner's End, a vedere la televisione del compianto Tobias Piton" rispose Daisy seguendo la sua amica come un'ombra. "Ammesso che funzioni ancora!".
"E Sev sa che sono a casa sua?" chiese Eileen sorpresa da quella strana 'gita fuori programma'.
"Certamente Eileen... Sev gli ha ricordato che proprio oggi, sarebbe andato in onda il loro film preferito 'Gli Aristogatti!' " replicò Daisy salutando un drappello di elfi domestici indaffarati con il cibo. "Siamo in una cuccia di ferro! ...O era una botte?".

"Molto bene... la nostra poesia ci miagola di zampettare in cucina e 'rimirar il camino', quindi esaminiamolo, mattone per mattone!" miagolò Eileen passando in rassegna le prime file dei mattoni in basso a destra.
"Cosa stiamo cercando esattamente? ...Un passaggio segreto, un nascondiglio? ...Una ragnatela?" domandò Daisy premendo delicatamente tutte le mattonelle delle file a sinistra. "Oppure cos'altro?".
"Non ne ho la minima idea" rispose Eileen sporca di fuliggine, esaminata la parte interna del camino. "Ma sono sicura che quando avremo finito, ci servirà un bel bagnetto".

"La parte sinistra interna è stata appena controllata... niente di sospetto" mormorò Daisy con il musetto polveroso come quello di uno spazzacamino. "Non ci resta che controllare la parte centrale della cappa esterna".
Sulla zona frontale esterna del camino, Eileen e Daisy videro tanti altri comunissimi mattoni, ma alcuni di essi erano stati ricoperti da uno strato di pittura elfica, e quindi era impossibile esaminarli accuratamente.

Ad un tratto, un vecchio elfo si avvicinò timidamente alle due feline e al dipinto, dicendo : "Gluky adora questa tecnica pittorica ...Gluky ha ricercato l'effetto delle torri di Hogwarts penzolanti, perché è espressione artistica della nostra orgogliosa schiavitù domestica".
"Piace anche a noi, Gluky" rispose distrattamente Daisy. "Quella là, poco sopra la mensola, è la tua firma? ...Scusami, ma non riesco proprio a leggerla".
"Di sicuro non c'è scritto Gluky!" aggiunse Eileen aggrottando la fronte. "In ogni caso, sei un grande artista! ...La Torre di Astronomia ricorda addirittura la famosa Torre di Pisa".

"Gluky ringrazia e desidera precisare che quella che state osservando non è una firma: gli elfi non sottoscrivono mai le loro creazioni artistiche" disse il pittore Elfo con un inchino. "Quella scritta era già sul camino moltissimi secoli fa, da quando il capostipite della mia famiglia giunse a Hogwarts da Londra".
"Per tutti gli avadakedavra di Merlino!" esclamò Daisy con il cuore palpitante. "E' vero, si tratta un'antica incisione! ...Ma sono riconoscibili solo tre lettere maiuscole: una P... una A... e una V!".

"Ti ricordi cosa c'era scritto, prima di dipingerci sopra le acque Lago Nero con la Piovra Gigante che pratica sci nautico?" chiese Eileen rivolgendosi all'elfo, con un evidente principio di tic nervoso all'occhio destro.
"Ah, ma lo sanno tutti! ...Si tratta di una frase che, con il trascorrere del tempo, è diventata il 'Motto degli Elfi Domestici di Hogwarts': ogni Elfo che lavora al castello deve impararla a memoria, tramandarla e tatuarsela addosso" commentò Gluky. "Così è più difficile scordarla!".
"Ebbene, miao, te la ricordi o no?" domandò Eileen fremendo di impazienza.

"Ehm, Gluky è spiaciente, ma l'età avanzata ha richiesto un tributo di memoria" disse l'anziano artista rattristato. "Ma se vi mostro il tatuaggio disegnato dalla mia amata Kiky, potreste rinfrescare la memoria anche a me!".
"Affare fatto!" esclamò Daisy piena di speranza. "Hai altri problemi o puoi mostrarcelo, Gluky?".

A quel punto, l'Elfo domestico voltò loro le spalle senza rispondere, alzandosi la tunica malridotta sopra l'ombelico.
E nel frattempo, Eileen e Daisy assistettero pietrificate allo spogliarello elfico, arrossendo come due peperoni violafucsia.
"Vedi quello che vedo io Daisy?" miagolò Eileen con voce tremante. "E' quello ...il motto?".
"Credo... Credo di si... sempre che tu stia guardando dove guardo io!" miagolò Daisy imbarazzata.
Sul gluteo sinistro di Gluky, c'era un tatuaggio di un cuore rosso trafitto da una freccia di Cupido e, al suo interno, era ben visibile una frase in miagolese antico.

"Pigrata Aeterna Violafucsiae!" esclamò Eileen stupita. "Dove ci porterà questo indizio?".
"Restiamo calme! ...E' semplice miagolese latinizzato!" precisò Daisy emozionatissima. "Non ci resta che comprenderne il significato".
"Oh, ecco qual'era il motto ...'La Pigrata Eterna di Violafucsia'!!!... Gluky non ha mai capito cosa volesse dire, ma suona bene!" mormorò L'elfo, voltandosi verso di loro. "Il vostro devoto servitore potrebbe mostrarvi anche un altro piccolo grazioso tatuaggio di Kiky, proprio sotto la pancia, se foste interessate ad approfondire la tecnica tatuatoria...".

"Non importa Gluky!" miagolò Eileen non sapendo più dove guardare. "Puoi ricomporti, miao!".
"E grazie per l'aiuto!!!" aggiunse Daisy proponendo a Eileen un 'puff di emergenza'. "Saluti a Kiky!".


Il giorno dopo, alle undici meno un quarto, la squadra di Grifondoro si avviò verso gli spogliatoi, pronta per dar battaglia alla compagine di Corvonero.
Il tempo non avrebbe potuto essere più diverso da quello della partita contro Tassorosso: era una giornata limpida e fresca, con un venticello leggero.
Pietra e Conan erano in compagnia di Severus Piton, sul balcone della Torre di Astronomia, e osservavano da lontano i giocatori di colore rosso e blu sfrecciare sul campo da Quidditch come schegge impazzite.

"Miao Sev, ho l'impressione che Malfoy e altri Serpeverde si stiano per mettere nei guai" miagolò Conan guardando nel suo omniocolo. "Cosa ci faranno mai con dei mantelli neri da Mangiamorte?".
"Forse vogliono travestirsi da Dissennatori per far paura a Harry durante la partita, ghghghgh!" ridacchiò Pietra facendosi prestare l'omniocolo. "Desideri lasciarli fare, Sev?".
"Se hanno in mente quello che penso, Potter avrà la sua possibilità di collaudare il suo Incanto Patronus" sibilò Piton storcendo le labbra. "Non tutti gli scherzi vengono per nuocere".
"Ottima idea!" commentò Conan applaudendo. "Anche se la èrofessoressa McGranitt non la penserebbe allo stesso modo,eh, eh!".

"Suppongo che, questa volta, non potremo darle torto" mormorò il Maestro di Pozioni esprimendo una buona dose di sarcasmo. "Tuttavia, Potter dovrebbe mettersi alla prova fuori dall'aula del Professor Rüf, senza mendicare elemosine in blocchi di cioccolata da Lupin".
"Un altro carico di cioccolate?" pensò Pietra fra sé e sé. "Dannazione! ...Lo sapevo, miao, mi è sfuggito qualcosa!".

Sul punteggio di ottanta a trenta per Grifondoro, i tre insegnanti furono raggiunti sulla Torre da Eileen e Daisy, sorridenti e munite di Omniocolo.
"E' stato bello il film sugli Aristogatti?" chiese Daisy mentre stava ammirando gli sforzi della cercatrice di Corvonero Cho Chang di marcare stretto Harry Potter e la sua fantastica Firebolt.
"Miao, è stato favoloso! Il gatto Romeo è il mio eroe preferito, per non miagolare della classe di Duchessa!" replicò Conan entusiasta. "Ma... ehm, abbiamo dovuto guardare lo spettacolo in un'altra casa babbana, nelle vicinanze di quella di Severus".

"E perché, mai?" domandò Eileen divertita. "Erano finiti i popcorn?".
"Ad essere sincero, ho dimenticato di pagare l'ultima bolletta dell'energia elettrica" disse Severus con aria rassegnata. "Colpa di Potter... quel ragazzo cattura tutta la mia attenzione qui a Hogwarts".
"E quindi, miao, abbiamo dovuto ripiegare in un altro salotto, dove c'erano due babbane che stavano godendosi gli Aristogatti... una neonata e sua sorella maggiore che le stava facendo da babysitter, in assenza dei genitori" spiegò Pietra con aria soddisfatta. "Naturalmente, non ci siamo presentati a zampe vuote, abbiamo portato delle torte e un centinaio bignè trovate nella vicina pasticceria".

"Trovate, eh?" sbottò Daisy preoccupatissima. "Scommetto che avete impaurito quelle povere bambine!"
"Assolutamente, no! Abbiamo suonato il campanello educatamente, e la bambina ci ha fatto gentilmente accomodare facendoci strada" si affrettò a miagolare Conan mettendosi la zampetta destra sul cuore. "Poi ci ha offerto una tazza di cioccolato".
"Ma come l'avete convinta a farvi entrare?" chiese Eileen allarmata. "Non è mica da tutti giorni avere due stregatti, come voi, alla porta di casa!".

"Stiamo miagolando di una bambina in gamba, che conosce molte bene la storia di 'Alice nel Paese delle Meraviglie'! I suoi genitori le avevano detto che, se faceva la brava con la sorellina, quella favola si sarebbe avverata ...In buona sostanza, babbo e mamma le avevano promesso che lo Stregatto, il suo personaggio preferito, sarebbe venuto a trovarla" miagolò Pietra orgogliosamente. "Era felicissima di vederne addirittura due, miao!".

"Però... bisogna felinamente ammettere che qualche problema c'è stato con i genitori, di ritorno da lavoro" precisò Conan senza smettere di guardare la partita con il suo Omniocolo. "Pietra non voleva perdersi neanche i titoli finali del film!".
"Incoscienti, vi siete fatti scoprire dai babbani!" esclamò Daisy pietrificata. "Spero per voi che abbiate già risolto questa faccenda nel migliore dei modi".

"Certamente miao, suo padre ci ha scambiato per dei vicini di casa, travestiti con i migliori costumi di Hamleys, ma per il frigorifero vuoto e i resti del tacchino sparsi sul tappeto, non avevamo risposte soddisfacenti... Perciò, abbiamo pensato bene di lasciargli cento galeoni per il disturbo" rispose Pietra mentre controllava la scadenza di un barattolino rubato di omogeneizzato di pollo per neonati.
"Quando la madre si è accorta che erano monete d'oro ha avuto un principio di svenimento, ma suo marito era al settimo cielo" concluse Conan con aria complice."Così, approfittando della confusione, siamo tornati a Hogwarts".
"A quanto pare, la favola si è avverata anche per i genitori" commentò Severus Piton impassibile. "Ma temo che il fondo scolastico per la divulgazione della cultura cinematografica babbana sia esaurito, e la professoressa Charity Burbage non ne sarà felice".

Fu allora che, sul Campo da Quiddich, Harry Potter invocò un vero Patronus contro Malfoy e suoi scagnozzi travestiti da Dissennatori.
E subito dopo, riuscì a a serrare le dita intorno al minuscolo Boccino d'Oro che si divincolava: la Casa di Grifondoro aveva vinto la partita più importante dell'anno.


La festa dei Grifondoro durò per tutta la giornata: l'unica a non partecipare fu Hermione che preferì tenersi ancora in disparte.
I divertimenti finirono solo quando la professoressa McGranitt comparve in vestaglia scozzese e retina sui capelli, all'una di notte, insistendo perché andassero tutti a dormire.

Nel frattempo, Conan e Pietra si erano già sistemati sotto i letti di Harry e Ron, con le loro cappottine invisibili, pregustandosi una pigrata di guardia senza particolari problemi.
Pochi minuti dopo, infatti, Harry salì con Ron nel dormitorio, era esausto, e s'infilò nel letto, scivolando quasi immediatamente nel sonno.
"Miao, ora che tutti si sono addormentati, possiamo miagolare liberamente sottovoce!" miagolò Pietra stiracchiandosi sul pavimento. "Che impressione ti ha fatto Black, quando lo hai incontrato a Hogsmeade?".

"Non credo che sia una persona malvagia, se è questo che intendi" rispose Conan pensieroso. "il mio sesto senso mi miagola perfino che potrebbe essere innocente".
"Pensi che abbia un piano per smascherare il vero traditore di Lily e James?" domandò lo Stregatto trattenendo un mostruoso sbadiglio sul finire del nome 'James'.
"Esatto, miao!" replicò Conan senza esitare. "Sono certo che non vuole far del male al ragazzo".
"Allora... suggerisci di concedergli un po' di libertà d'azione?" chiese lo Stregatto seccamente.

"Credo sia meglio non fermarlo, per ora" precisò Conan mettendosi a pancia all'aria. "Prima o poi, ci condurrà miagolamente verso la verità senza troppa fatica, eh, eh".
"E così sia! ...E' un vero piacere fare la guardia con te, buonanotte Conan!" miagolò Pietra iniziando a ronfare beatamente.
"Il piacere è tutto mio, caro Pietra, notte, notte!" miagolò Conan scivolando tra le zampette di un Morfeo dai tratti felini.

Ma poco dopo, proprio nel cuore della notte, uno stranissimo sogno di Harry fu interrotto da un grido di terrore.
"AAAAAAAAAAARRRRRRRRGGGGGGHHHHHHH! NOOOOOOOO-OOOOOO!".
Harry si svegliò di colpo e credette di sentire sbattere la porta del dormitorio. Alla fine riuscì a dividere le tende del suo baldacchino, le aprì di scatto e nello stesso istante Dean Thomas accese la lanterna.
Ron era seduto sul letto, terrorizzato, e le sue tende erano tutte lacerate da una parte.

"Black! Sirius Black! Con un pugnale!" esclamò Ron sconvolto.
"Che cosa?" chiese Seamus sorpreso.
"Era qui! Un momento fa! Ha tagliato le tende! Mi ha svegliato!" rispose Ron agitatissimo.
"Sicuro che non fosse un sogno, Ron?" chiese Dean.
"Guarda le tende! Te l'ho detto, era qui!" replicò il ragazzo dai capelli rossi.

Balzarono giù dal letto. Harry raggiunse per primo la porta del dormitorio, e filarono tutti giù per le scale.
Ben presto, la Sala Comune si riempì di studenti, e Percy Weasley, con il distintivo di Capo Scuola agganciato sul pigiama, fu il primo a chiedere spiegazioni in mezzo alla confusione generale, liquidando l'accaduto come se si fosse trattato di un incubo causato dal troppo cibo.

"Insomma, quando è troppo è troppo!" esclamò la professoressa McGranitt appena entrata nella torre.
"NON ERA UN INCUBO!" gridò Ron. "PROFESSORESSA, MI SONO SVEGLIATO E SIRIUS BLACK ERA SOPRA DI ME CON UN PUGNALE IN MANO!".
La professoressa McGranitt lo fissò incredula.
"Non dire sciocchezze, Weasley, come avrebbe fatto a passare attraverso il ritratto?".
"Glielo chieda!" disse Ron puntando un dito tremante verso il retro del quadro di Sir Cadogan. "Gli chieda se ha visto...".

Guardando Ron con sospetto, la professoressa McGranitt riaprì il ritratto e uscì.
E finalmente, l'insegnante ebbe il riscontro richiesto: Sir Cadogan aveva fatto entrare un uomo nel dormitorio di Grifondoro, che aveva con sé un foglietto di carta con le parole d'ordine di tutta la settimana.
"Chi mai" disse Minerva appena rientrata nella Sala Comune. "Chi mai è stato di una stupidità così abissale da scrivere le parole d'ordine della settimana e lasciarle in giro?".
Calò il silenzio totale, rotto solo da una specie di pigolio. Neville Paciock, tremando dalla punta dei capelli ai piedi calzati in soffici pantofole, alzò lentamente la mano.

Ancora accucciato sotto al letto di Ron, Pietra si risvegliò di colpo, stropicciandosi gli occhietti leggermente venati, poi miagolò: "Ho sognato la McGranitt che girava in questa stanza, armata di pugnale! ...Poi qualcuno ha urlato e...".
"Non preoccuparti, Pietra!" lo interruppe Conan ancora mezzo assonato. "Era solo l'evaso Sirius Black che aveva nostalgia del suo amato figlioccio, ma ha sbagliato letto".
"Oh, meno male! ...Credevo che la vegliarda fosse venuta a darmi il colpo di grazia per l'incidente!" commentò Pietra rischiando di slogarsi una mascella per colpa di uno sbadiglio sguaiato. "Se gli umani avessero delle cucce senza tende come noi, queste errori non accadrebbero!".

"Hai miagolamente ragione" replicò Conan supino. "La vita è dura anche per gli assassini, o presunti tali!"
"Non mi era mai piaciuta quella tenda, assomigliava a un Lethifold incartapecorito" precisò Pietra mentre spiumava distrattamente il materasso soprastante. "Bene ha fatto Black a farla fuori, ghghgh!".
"Tuttavia, pugnalare una tenda non depone a favore della carriera di un vero assassino" concluse Scintillo allegramente. "Buonanotte Pietra!".
"Giusta osservazione, miao! ...Ahhhhhh, finalmente una notte pacifica e tranquilla, come non se ne pigravano da tempo" miagolò lo Stregatto succhiandosi la punta della coda. "Buonanotte Conan!".

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