Libro 2, Capitolo 17: Il tesoro di Mordilla

Libro 2, Capitolo 17: Il tesoro di Mordilla
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo 17: L'Erede di Serpeverde

Percorso l'ingresso dell'immensa sala, debolmente illuminata, Harry tirò fuori la bacchetta, avanzando fino all'ultima coppia di colonne torreggianti contro le pareti.
Si ritrovò davanti la statua di un mago, alta fino al soffitto, dal volto antico e scimmiesco, e con una lunga barba rada che gli arrivava fino all'orlo della veste, scolpita fino a terra.
Tra i piedi grigi della mirabile scultura, che poggiavano sul pavimento levigato della sala, giaceva bocconi una figurina vestita di nero dai capelli rosso fiamma.

«Ginny!» bisbigliò Harry precipitandosi verso di lei. «Ginny! Dimmi che non sei morta! Ti prego, dimmi che non sei morta!».
Poggiò la bacchetta accanto a sé, prese la ragazzina per le spalle e la voltò. Aveva il volto bianco e freddo come l'alabastro ma gli occhi erano chiusi, il che significava che non era pietrificata.
«Ginny, ti prego svegliati!» bisbigliò disperato, scuotendola. La testa di Ginny ciondolò inerte.

«Non si sveglierà» disse una voce suadente.
«Tom... Tom Riddle?» chiese il Grifondoro colto di sorpresa dalla sua presenza in quel luogo misterioso.
Riddle annuì, senza levare gli occhi da Harry, poi gli rivelò che la sua amica era viva, anche se lo sarebbe stata ancora per poco.

«Sei un fantasma?» domandò Harry con voce incerta, nella speranza di raccapezzarsi.
«Un ricordo» rispose Riddle abbassando la voce. «Un ricordo conservato in un diario per cinquant'anni».
All'improvviso, Tom iniziò a rigirare tra le sue lunghe dita la bacchetta magica che il bambino sopravvissuto aveva posato incautamente sul pavimento, opponendosi alla richiesta di restituzione della stessa.
Fu allora che Harry comprese le sue intenzioni ostili, senza conoscerne ancora i veri motivi.

Mentre la loro conversazione cadeva sugli eventi più agghiaccianti vissuti durante l'anno scolastico, con particolare riferimento all'inconsapevole ruolo che Ginny aveva svolto nell'aprire la Camera dei Segreti, i tre Stregatti si avvicinarono furtivamente alla statua di Salazar Serpeverde, sgattaiolando nella penombra offerta dalla stessa struttura di pietra.
Infine, si accucciarono a tre pilastri da Potter, prestando la massima attenzione felina alle deliranti farneticazioni del giovane Lord Voldemort.


«Miao, è incredibile come Ginny Weasley sia stata manipolata senza che nessuno se ne sia accorto» mormorò Eileen indignata. «Ma noi sappiamo bene chi è Tom Riddle e dove può giungere la sua crudeltà».
«A quanti pare, gli unici a non saperlo sono Potter e i suoi amici... Quanti danni avranno generato i dieci anni di reticenze dei Dursley?» miagolò Daisy sconsolata. «E come avrà fatto Ginny a entrare in possesso di quel diario maledetto?».

«Miao, sono le brave femmine come Ginny che scrivono i loro dolci segreti nei diari... Quelle come voi, invece, non ne hanno mai il tempo, ghghghghgh!» ridacchiò Pietra dispettosamente con la gabbietta di Houston sotto zampa. «Ma adesso, state pronte e concentratevi! ...Al vostro segnale, scatenerò l'inferno ruspante!».
Dopo una breve occhiataccia rivolta allo Stregatto, Daisy ed Eileen guardarono la gabbietta del pennuto con estrema apprensione, come se qualcosa di simile a un disastro nucleare babbano si stesse per verificare proprio sotto il Castello di Hogwarts.

Nel frattempo, il "ricordo di Tom" si stava addirittura dilettando a spiegare al piccolo Grifondoro, come aveva fatto a condurre Ginny Weasley in quell'enorme tempio di Serpeverde.
Era evidente che una confessione così completa e particolareggiata delle proprie malefatte, non poteva altro che significare il preludio all'assassinio del giovane interlocutore.
«...E Ginny mi aveva detto che a scuola aveva suscitato un grande scalpore il fatto che tu parlassi il Serpentese» precisò Riddle pronunciando lentamente l'ultima parola. «Perciò ho convinto Ginny a scrivere un addio sul muro, a venire quaggiù e ad aspettare. Lei ha pianto, si è dimenata, ed è diventata davvero noiosa. Ma in lei non è rimasta più tanta vita: ha messo troppo di sé nel diario, dentro di me. Abbastanza, comunque, da permettermi di abbandonare finalmente quelle pagine...».

«Altro che scalpore, miao, è stata la notizia dell'anno! ...Anche se, parlare il Serpentese con l'alito che ci si ritrova dopo aver mangiato tartine di palle di drago, sarebbe stato ancora più sconvolgente, ghghghgh!» miagolò Pietra mandando quasi di traverso un croccantino al pollo all'eucalipto. «Inoltre, quando Sev udì Potter sibilare come un serpentello a sonagli, al Club dei Duellanti, cominciò a valutare la possibilità che il bambino sopravvissuto fosse addirittura destinato a succedere Voi Sapete Chi».

«E allora?» chiese Eileen per niente sorpresa. «Quella di Severus avrebbe potuto essere una seria conclusione logica».
«Vero miao, ma il nostro Sev, in qualità di studioso di Arti Oscure, rimase turbato per un altro motivo...».
«Quale?» chiese Daisy tagliando corto. «Non mi miagolerai che Severus fosse turbato per il fatto che Potter avrebbe potuto aizzare il Basilisco contro di lui, perché non ci crederei mai».
«Ovviamente no, miao! ...Non si tratta di Mordilla» mormorò lo Stregatto trattenendo una risata a stento. «In verità, Sev mi confidò che avrebbe preferito appendere la bacchetta al chiodo piuttosto che ammettere che l'Erede di Serpeverde, magari anche più potente di Voi Sapete Chi, fosse proprio il figlio di James Potter, "Lord Harry Pottermort"', ghghghgh!».

Ad un tratto, un curioso quesito di Harry ridestò l'attenzione dei tre felini: finalmente il piccolo Grifondoro aveva posto la domanda fondamentale.
«Perché ti importa tanto di sapere come ho fatto a cavarmela?» chiese Harry lentamente. «Voldemort è vissuto dopo di te».
«Voldemort» disse Riddle piano «è il mio passato, il mio presente, e il mio futuro. Harry Potter...».

Tirò fuori dalla tasca la bacchetta magica di Harry e cominciò a rotearla in aria, tracciando tre parole scintillanti:

TOM ORVOLOSON RIDDLE

Poi la agitò di nuovo, e le lettere del suo nome si disposero in un ordine diverso:

SON IO LORD VOLDEMORT

«Povero bambino! ...Ha compreso solo ora di essere di fronte all'assassino dei suoi genitori!» miagolò Daisy con le lacrime agli occhi. «Speriamo che mantenga il sangue freddo fino alla fine!».
«Che non faccia sciocchezze» bisbigliò Eileen con i nervi a fior di pelo, e pronta all'eventuale comparsa del Basilisco. «Potter è persino disarmato! ...Che non commetta azioni avventate!».
«Speriamo piuttosto di non fare tardi per cena... stasera c'è il pasticcio di carne e patate» mormorò Pietra in tono ancora più disarmante. «E poi, anche Houston ha diritto al suo becchime, povero galletto!».


All'improvviso, da qualche parte, risuonò una musica.
Riddle si guardò intorno, scrutando con gli occhi la camera vuota. La musica risuonò più forte. Aveva un che di misterioso, di ultraterreno, faceva correre i brividi lungo la schiena.
Poi la musica raggiunse un livello così alto che ognuno dei presenti la sentì vibrare nella propria cassa toracica; fu allora che, sulla sommità della colonna più vicina, eruppe una fiamma.
Apparve un uccello vermiglio delle dimensioni di un cigno, che riempiva la stanza del suo canto arcano, fino alle volte del soffitto. Aveva una coda d'oro scintillante lunga quanto quella di un pavone, e due artigli, anche quelli d'oro lucente, tra cui stringeva un fagotto cencioso, che lasciò cadere ai piedi di Harry.

«Grande Fanny, arrivano i rinforzi! Ecco un miagoloso fagotto con le merende di sopravvivenza! ...Sapevo che Silente ci avrebbe soccorso» miagolò lo Stregatto leccandosi i baffi senza ritegno. «Non si può certo combattere contro l'Erede di Serpeverde a pancia a vuota, miao!».
«Vuoi stare zitto?!» sibilarono indignate Daisy e Eileen contemporaneamente.
Ma le aspettative del felino andarono parzialmente deluse, perlomeno sotto l'aspetto culinario, mentre lo scontro dialettico tra Harry e Lord Voldemort proseguiva senza sosta.

Vista la Fenice di Albus Silente e il misero fagotto che trasportato per il ragazzo, il Signore Oscuro in erba rise così forte che la stanza buia ne risuonò, poi commentò: «Questo è l'aiuto che ti manda Silente? Un uccello canterino e un vecchio cappello! Ti senti coraggioso Harry Potter? Ti senti al sicuro, adesso?».
Harry non rispose. Non capiva di quale utilità potessero essergli Fanny o il Cappello Parlante, ma non era più solo; si sentì tornare dentro il coraggio e aspettò che Riddle smettesse di ridere.

Proprio in quel momento, il Libro Stregatto degli Stregatti apparve di nuovo accanto agli stregatti, con un piccolo bauletto adagiato sopra la sua copertina.
«Sorpresa, miao! ...Nei giorni scorsi, ho convinto il professor Severus Piton a preparare per voi una pozione di mia invenzione. In pratica, si tratta di una variante del Distillato di Morte Vivente» miagolò il Libro Felino consegnando a Eileen il contenitore di legno con tre fiale. «Non ditemi miagolamente grazie tutti insieme!».
«Ma di che stai miagolando esattamente?» bisbigliò Scintille aprendo il bauletto. «Vorresti stordire Pietra più di quanto non lo sia in natura, secondo il suo codice genetico pigrante?».

Il Libro magico cacciò via una pulce dalla pagina dell'indice, poi replicò soave: «E' il vostro piano d'emergenza felina: si tratta del Distillato di Fetore Vivente! ...Basta bere il liquido di una fiala e dirigere la successiva flatulenza contro le narici del Basilisco per fargli perdere la sua lucidità mentale, ghghghghgh!!!»
A seguito del silenzio che ne seguì, il Mago Violafucsia decise di dare ulteriori spiegazioni, e miagolò: «E' stato sufficiente aggiungere al Distillato di Morte Vivente un ciuffo di peli di Moffetta e un quarto di topo morto di indigestione da Fagioli Sopoforosi, anche se quel perfezionista di Piton ha insistito per aggiungere un artiglio di zampa di avvoltoio saprofago macinato, nonché un pizzico di erba gatta, a protezione del vostro apparato digerente ...Non miagolatemi tutti insieme che la mia è stata un'idea veramente geniale!».

«Cosa succede se si bevono due fiale?» chiese Daisy incuriosita dalla eventuale gradualità degli effetti. «Se una sola fiala fa venir meno la lucidità...»
«Una flatulenza prodotta da due fiale comprometterebbe per lungo tempo il suo olfatto, e quindi, perderebbe la capacità di fiutare le sue prede» rispose il Libro mentre faceva le fusa compiaciuto.
«E se si adoperassero tutte e tre le fiale?» domandò Eileen con sguardo atterrito.
«Oh beh, miao, non è mai stato stato provato l'utilizzo di una quantità simile di pozione, ma ciò significherebbe esplorare nuove frontiere della magia e giungere, come Riddle, dove nessun mago felino ha mai messo zampa e naso prima! ...Tuttavia, una simile dose di Fetore Vivente potrebbe essere pericolosa anche per chi l'assume!» miagolò la voce del Fondatore ghignando. «Sto miagolando di effetti collaterali imprevisti: se la maggior parte del gas flatulenziale non fosse aspirato dai polmoni dell'avversario, ma propagato incautamente nell'ambiente circostante, si potrebbe rendere necessario evacuare Hogwarts».

«Dopo quanto tempo, una volta bevute le fiale, la flatulenza raggiunge l'intensità massima del suo effetto per essere, ehm ...sganciata?» chiese Pietra lanciando uno sguardo felino scaltro e calcolatore.
«Ehm miao ...ingerita la pozione e trascorso un tempo variabile, compreso tra i venti e i trenta secondi, il suo effetto sarebbe devastante... Ci vediamo più tardi, buona fortuna!» miagolò compiaciuto il Libro Stregatto degli Stregatti poco prima di scomparire in un silenzioso "puff".
Appurata la pericolosità e le modalità d'uso sconcertanti dell'arcana pozione, Eileen non ne volle più sapere, e passò velocemente il bauletto ad una imbarazzatissima Daisy.
Quest'ultima, dopo averlo guardato inorridita e rigirato fra le zampe come se le maniglie scottassero, lo porse rapidamente al rassegnato Pietra.


Intanto, il ricordo di Tom aveva appena appreso da Potter la verità su come il neonato Harry Potter avesse potuto sopravvivere alla sua maledizione mortale e, nello stesso tempo, sconfiggerlo facendogli rimbalzare addosso il suo stesso Anatema Che Uccide.
«E così tua madre è morta per salvarti?» concluse il ricordo di Riddle, i cui contorni si facevano sempre più nitidi e reali a scapito di Ginny. «Si, devo ammettere che si tratta di un potente contro-incantesimo. Ora lo capisco... in fin dei conti, in te non c'è niente di speciale. Me lo chiedevo, capisci? Perché fra noi, Harry Potter, esistono strane somiglianze. Perfino tu devi averle notate. Tutti e due siamo Mezzosangue, orfani e allevati da babbani. Probabilmente gli unici Rettilofoni che mai abbiano frequentato Hogwarts dai tempi del grande Serpeverde. Anche fisicamente ci assomigliamo un po'... Ma in fondo a salvarti da me è stato solo un caso, un caso fortunato. Era quello che m'interessava sapere».

Harry rimase immobile, teso, aspettando che l'altro sollevasse la bacchetta magica, mentre Pietra decise di cogliere l'occasione di stallo per esprimere il suo immancabile punto di vista alle altre due stregatte.
«Miao, ora che ci penso, anch'io assomiglio un po' a Potter e a Voi Sapete Chi, coda a parte naturalmente! ...Incompresi e sempre affamati di qualcosa, bisognosi di coccole sin da piccoli, e con una predilezione per l'oscurità delle pigrate notturne» miagolò Pietra recitando le sue idee in modo stucchevole.
«Certo, tu, Harry Potter e Tom Riddle siete praticamente tre gocce di latte! ...Sei felice ora, ti senti realizzato?» chiese Daisy sbuffando come un geyser. «Adesso, datti da fare, sveglia delicatamente il nostro Houston ...e stai pronto al lancio!»
«Ha ragione Daisy, siete sempre affamati di qualcosa! ...Voi Sapete Chi è avido di potere oltre ogni limite, Harry desidererebbe riappropriarsi della sua infanzia rubata, mentre tu sei un rapinatore anomalo e ingordo: hai scambiato le celle frigorifere delle cucine di Hogwarts per quelle della Gringott» miagolò Eileen ironicamente. «Piuttosto, concentrati sul conto alla rovescia per liberare il nostro temibile galletto!».

Ad un tratto, un bieco sorriso tornò a illuminare il volto di Riddle, poi, senza neanche impugnare la bacchetta, esclamò: «Ora, Harry, voglio darti una piccola lezione. Misuriamo i poteri di Lord Voldemort, Erede di Salazar Serpeverde, e quelli del famoso Harry Potter, munito delle migliori armi che Silente è in grado di offrirgli».
E poco dopo, il giovane Tom si rivolse in Serpentese al volto di pietra di Salazar e disse: «Parlami, Serpeverde, tu che sei il più grande dei Quattro di Hogwarts».

Non appena Eileen e Daisy sentirono sibilare la lingua dei serpenti, si voltarono verso Pietra, indicando la gabbietta.
«Per tutti i pollai di Godric's Hollow, canta Houston!» esclamò Eileen con le zampette rivolte verso il soffitto. «Lanciooooooooooooooooooohhhhhhhhhhhh!!!».
Contemporaneamente Daisy esclamò: «Fuori la belvaaaaaaaahhhhhhhh!!!».
Pietra obbedì, aprì l'ultimo chiavistello della gabbietta e la inclinò verso il basso, tirando alcuni colpetti di incoraggiamento sul tettuccio.
Ad un certo punto, qualcosa rotolò fuori dalla porticina, fermandosi ai piedi del pilastro più vicino.

«Un uovo?» esclamò agghiacciata Daisy. «Mungundus ci aveva detto che Houston era straordinariamente eccentrico, ma non fino a questo punto!».
«E' davvero un uovo, maledizione!» miagolò disorientata Eileen sudando freddo. «Pietraaaaahhhh!!! ...Sei sicuro che, nel buio di quel pollaio, il tuo fidato amico Mundungus abbia preso l'animale giusto?»
La risposta chiocciante uscì da sola dall'oscurità della gabbietta, avanzando lentamente una zampina per volta.
Era una bella, grassa gallina bianca, roteava il collo osservando spaurita i tre stregatti e il suo uovo, e chiedendosi probabilmente dove diavolo si fosse cacciato il suo bellissimo Houston.
Pendente dal collo, la pennuta aveva una medaglietta dorata, dove era indicato il suo nome: "Apolla Quattordici".

«Ehm, miao! ...L'importante però è che quell'uovo non sia covato da un rospo, altrimenti avremmo un'altro Basilisco, ghghghgghghgh!!!».
«Pietraaaaaaaahhhhh!!!» sbottò Daisy. «Fa qualcosaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!! ...Quel bambino non è come noi stregatti: i suoi occhi non sono immuni allo sguardo del Basilisco! Come potrà combattere se non può tenere neanche gli occhi aperti?».
«Ahhh! Ecco l'idea, miao!...Noi saremo i suoi occhi!» esclamò lo Stregatto impettito. «Salteremo a turno sulle sue spalle e lo guideremo, ehm ...come quei gatti che conducono i babbani ciechi».
«Come i cani per i ciechi! ...Lo so che sei allergico alla parola "cane", ma si tratta di cani!» esclamò Eileen sentendosi con le spalle e la coda al muro. «Una strategia così strampalata la potevi concepire solo tu, ma a questo punto...».

«Per la verità, Eileen voleva miagolare che è un'idea idiota e pericolosa, ma è troppo gentile ed educata per miagolartelo davanti alla tua fidanzata!» soffiò Daisy digrignando i denti. «Se uscirò viva di qui, Pietra non assaggerà più, per un anno, le mie frittate con petali di rosa e salsicce, così imparerà a controllare la merce che proviene dal suo amico Mundungus!».
Fu come se tutti i Dissennatori di Azkaban si fossero messi in fila ordinatamente, ciascuno con il proprio biglietto numerato, per succhiare a turno l'ultima libbra di felicità del povero Stregatto.
Nel frangente, il musetto di Pietra assomigliava sempre più a quell'espressione del volto di Severus che si palesava quando, lo stesso Maestro di Pozioni, osservava Harry Potter mescolare l'intruglio contenuto nel suo calderone.
E cioè, nei momenti in cui Piton vedeva il ragazzo violentare, senza rimedio, gli ingredienti della sua pozione, dissacrando la difficile Arte del Pozionista.
«Miao, non perdiamo la fiducia! Sarò la prima ad accucciarmi sulle spalle del ragazzo» aggiunse Eileen senza dar modo agli altri di replicare. «State pronti a intervenire se è necessario».


Mentre i tre felini stavano ancora discutendo animatamente, il gigantesco volto di pietra della statua di Serpeverde si mosse.
Inorridito, Harry vide la sua bocca spalancarsi sempre più fino a diventare un immenso buco nero.
E dentro la bocca qualcosa si mosse. Qualcosa risaliva strisciando dalle profondità delle sue viscere di pietra.
Harry indietreggiò fino a sbattere contro la parete opposta; strinse forte gli occhi e si sentì sfiorare la guancia dall'ala di Fanny che si era alzata in volo.
Voleva gridare: "Non lasciarmi!". Ma che possibilità aveva una Fenice contro il Re dei serpenti?

E invece fu Eileen, che si era appoggiata sulle sue spalle, come una calda sciarpa di lana, a mormorargli dolcemente: «Ragazzo mio, non perderti d'animo proprio ora, eh! ...Niente panico! ...Quando arriverà il Mostro, non dovrai guardarlo negli occhi: sarò io a guidarti!».
«Fanny sai parlare? ...Sei diventata invisibile! ...Dov'è Silente?» chiese Harry con un filo di voce, mentre una leggiadra creatura gli stava saltellando con grazia da una spalla all'altra, provocandogli un po' di solletico. «Aiutami ...non ho più la mia bacchetta».

«Le Fenici non miagolano, miao... Anche se senti premere i miei artiglietti, non sono Fanny! ...Mi chiamo Eileen, e sono una stregatta» miagolò la felina all'orecchio destro del piccolo Grifondoro. «Ti indicherò io, di volta in volta, quale direzione prendere per sfuggire al Basilisco o per combatterlo, ma tu dovrai eseguire gli spostamenti alla lettera, con gli occhi ben chiusi, o saremo uccisi entrambi. Mi sono miagolamente spiegata?».
«Sì, d'accordo! Ti sei spiegata... miagolamente, ma non farmi il solletico» rispose Harry cercando di concentrarsi. «Aspetterò le istruzioni, va bene? ...etciù!».
«Ah, scusami! ...Ti è entrata nel naso la punta della mia coda» mormorò Eileen senza perdere d'occhio la bocca della statua di Serpeverde. «Adesso, stai pronto a tutto! Io, Daisy e Pietra siamo qui per aiutarti. Sono sicura che ce la faremo! ...Ehm, io sono sempre ottimista, ma con un po' di fortuna...».

«Daisy e Pietra ...sono altri stregatti come te?» domandò Harry rincuorato dal fatto di non essere più solo.
«Esatto, miao... Ma ti avverto, Pietra pesa un po' di più!» replicò Eileen tagliando corto. «Preparati! ...Il Basilisco sta per fare il suo ingresso nella Camera dei Segreti attraverso la bocca della statua di Salazar Serpeverde!».
«Vi ha mandato Silente?» chiese ancora il Grifondoro pieno di speranze. «Oppure la professoressa McGranitt?».
«Se ti miagolassi che siamo qui, in gita turistica, per dare in pasto Pietra Stregatto al Basilisco, ci crederesti?» rispose Eileen ridacchiando. «Beh, non è necessario che rispondi: è una domanda retorica, la cui risposta è scontata solo per chi lo conosce bene, ghghghgh! ...E poi il Basilisco non digerirebbe mai quel fagotto impelato; rimedierebbe solo un mal di stomaco millenario».

«Deve essere un tipo bizzarro questo Pietra» replicò Harry pensieroso. «Non sarà mica quello stregatto spelacchiato che la mia amica Hermione aveva già incontrato nella Foresta Proibita?».
«Quello spelacchiato? Oh, si! ...Ed è lo stesso stregatto che, l'anno scorso, ti ha rubato gli occhiali sul treno espresso di ritorno a Londra, per poi riportarteli su mia richiesta» precisò Eileen Scintille in tono comprensivo. «Pietra mi ha raccontato che avevi creduto che fosse Hermione trasfigurata in stregatto ...una trasfigurazione assai avanzata, se non addirittura improbabile, credimi!».
Harry arrossì in silenzio, toccandosi istintivamente gli occhiali, ma almeno il mistero degli stregatti si stava risolvendo e il suo amico Ron, il più scettico, avrebbe dovuto farsene una ragione.

Poi, qualcosa di pesante cadde con un tonfo sul pavimento: Harry lo sentì tremare sotto i piedi. Sapeva quel che stava accadendo, lo intuiva, gli sembrava quasi di vedere il serpente gigantesco srotolarsi dalla bocca di Serpeverde.
Poi udì il sibilo di Riddle: «Uccidilo!».
«Miewooorrr, Grifondoro gira i tacchi in direzione opposta e corri più forte che puoiiiiiihhhh!!!» strillò Eileen avvolgendosi con le zampette al collo del ragazzo. «Nooooooooohhhh!!! Gira ancora di più alla tua destra...basta così, miao! E ora... sgattaiola dritto, viaaaaaahhhhh!!!».

«Cerca di non rompermi il timpano per favore... Miagola più piano!» esclamò Harry mentre correva con la mente intorpidita dalla tensione accumulata. «Vado bene così?».
«Perfetto miao... ma abbiamo il Basilisco a circa quindici metri, in avvicinamento» mormorò Eileen con l'aria di un'esperta navigatrice. «Appena te lo miagolo, finta a destra e poi vira di colpo a sinistra, poi avanti tutta: ci nascondiamo dietro una fila di pilastri!».
«Ricevuto, rendiamogli la caccia più difficile! ...Pronto al cambio di direzione» rispose Harry correndo alla cieca e aiutandosi con le mani, sia per trovare la strada, sia per mantenere l'equilibrio.

Nel frattempo, Eileen lanciò un duplice incantesimo offensivo combinato contro gli occhi del serpente, e cioè l'"Avis Strecattus", seguito dall'incantesimo «Oppugnognao».
Dal collare magico emanò un lampo di luce dorata e, immediatamente, si formò nell'aria uno stormo di piccoli stregattini alati, simili a Ippogrifi in miniatura, che volarono come fulmini a graffiare il muso del Basilisco.
Sebbene gli Avis Cattus non avessero la forza per ostacolare l'enorme rettile per lungo tempo, potevano considerarsi alla stregua di fastidiosissime zanzare tigre feline.
Così, i due fuggitivi riuscirono a guadagnare una bella manciata di secondi preziosi per sgattaiolare verso i pilastri.

Mentre il Basilisco continuava la caccia al ragazzo, Tom Riddle vide quest'ultimo parlare apparentemente da solo.
A tal proposito, si chiese se il bambino sopravvissuto fosse impazzito di paura prima ancora di iniziare la vera battaglia, oppure se avesse con sé una bacchetta di riserva.
All'improvviso, Harry inciampò. Cadde di peso sulla pietra e si sentì in bocca il sapore del sangue.
Il serpente era a pochi metri da lui, lo senti avvicinarsi.
«Alzati, presto, miaoooohhh!!!» gridò Eileen riprendendo il suo posto sopra le spalle di Potter. «Muoviti alla tua destra verso il colonnato! ...Coraggio, manca poco!».

Proprio sopra di lui si udì un sibilo lacerante, poi Harry e Eileen furono colpiti da qualcosa di molto pesante che li schiacciò contro la parete.
«Mamma stregatta mia, che colpo basso di coda! ...Così non vale, Ohi-miao!» borbottò fra sé e sé Eileen in uno stato di parziale confusione. «Me lo miagolava mia madre di aprire un tranquillo negozio di cibo per stregatti a Diagon Alley, ma poi avrei dovuto far credito a Pietra e alla sua pancia da licantropo! ...E avrei chiuso i battenti prima della prima notte di luna piena».
Accanto a Eileen, Harry restò silenzioso; aspettò di sentire le zanne del serpente affondargli nella carne, ma il sibilo si fece sempre più furibondo e qualcosa si dibatté violentemente tra le colonne.
Fu più forte di lui. Aprì gli occhi quel tanto che bastava per dare un'occhiata alla scena, e capì che il Basilisco era stato distratto dall'attacco di Fanny, che volteggiava intorno alla testa del rettile.

Un istante dopo, la Fenice scese in picchiata sul serpente, perforandogli gli occhi gialli e sporgenti con il suo becco d'oro. Il sangue colava a fiotti sul pavimento e il mostro, agonizzante, sputava.
«No!» Harry udì Riddle gridare. «Lascia perdere l'uccello! Lascia perdere l'uccello! Il ragazzo è dietro di te! Puoi ancora fiutarlo! Uccidilo!».
Il serpente accecato si dimenò, confuso, ma ancora micidiale.
Mentre Fanny cercava di impegnare ancora il mostro dall'alto, colpendo il suo naso squamoso, Daisy entrò in azione eseguendo un potentissimo incantesimo floreale.

«Per-fumum Rosae maxima!» miagolò Daisy sgattaiolando in cerchio intorno al Basilisco.
Dal collare magico dell'insegnante di Magia Floreale uscirono piccole nuvolette di nebbia che avvolsero il corpo e la testa del Basilisco di un'intensa fragranza di rose, mettendo temporaneamente fuori uso il suo fiuto sensibilissimo.
Nonostante l'ulteriore tempo guadagnato, però, anche Daisy fu vittima di un colpo di coda del rettile, ritrovandosi scaraventa in collo a Eileen.
«Gnaaaooohhh...Quante stelle, è già Natale?» domandò Daisy semi-stordita. «Me lo miagolava mia madre di aprire un negozio di accessori di lusso per stregatti! ...Ma poi, avrei avuto Pietra e le sue pulci a pigrare nelle migliori cucce in vetrina, e non mi avrebbe fatto più vendere neanche un grattatoio!».

Considerata la situazione, Pietra Stregatto decise che era giunto il momento di impegnarsi personalmente, lanciando un attacco da vero pozionista, in onore al suo amico Piton.
Fu così che saltellò pigramente verso le spalle di Potter, planando come un tacchino in amore sulla sua nuca, centrandola in pieno.
«Maledizione, vi ho chiesto di aiutarmi, non di farmi fuori prima che lo faccia il Basilisco» esclamò Harry ripresosi dall'impatto. «Anche se non posso vederti... devi essere Pietra, lo so... anzi, lo sento!».
«Miao, professor Pietra Stregatto per servirla, prego! ...E' stato uno dei miei migliori atterraggi: mi sento trasfigurato in piuma, ghghghgh!» ghignò lo Stregatto dispettosamente. «Non distrarti, attento ai colpi di coda del Basilisco! ...Salta! ...Salta ora!!!».


Ancora una volta, la coda del serpente sferzò il pavimento. Harry la schivò. Poi fu colpito in faccia da un oggetto morbido.
Il Basilisco gli aveva fatto volare tra le braccia il Cappello Parlante. Harry lo afferrò. Era tutto quel che gli rimaneva, l'unica e ultima possibilità.
Se lo cacciò in testa e poi si buttò a terra, dove rimase disteso, mentre la coda del Basilisco continuava a infierire su di lui e sullo Stregatto.
"Aiutami... Aiutami..." pensava Harry tenendo gli occhi chiusi, sotto il Cappello. "Ti prego, aiutami!".
Il Cappello non rispose, ma si contrasse, come strizzato da una mano invisibile. Un oggetto duro e pesante cadde sulla testa di Harry, facendolo quasi svenire.

«Pietra, per favore, vuoi smetterla di saltarmi addosso!» urlò Harry sull'orlo di una crisi di nervi. «Prima la nuca, ora la testa... mi hai forse preso per la pista d'atterraggio di una portaerei?».
«Miao, non sono stato io!» protestò lo Stregatto indignato, mentre ingurgitava la terza fiala del Distillato di Fetore Vivente. «Il Cappello Parlante ti ha concesso un aiuto ...E non lamentarti sempre di zampa sana!».
Sentite le parole dello Stregatto, il ragazzo afferrò il Cappello per la punta per sfilarselo dalla testa, ma così facendo sentì sotto le mani qualcosa di lungo e duro.
Dentro al Cappello era apparsa una spada d'argento lucente, con l'impugnatura tempestata di rubini grossi come un uovo.

«Ammazza il ragazzo! Lascia stare l'uccello! Il ragazzo è dietro di te! Annusa ...Fiuta!».
Il Basilisco obbedì e fece un balzo in avanti alla cieca, lasciandosi dietro le nuvolette profumate di rosa e gli ultimi Avis Strecattus rimasti. Harry lo schivò, facendolo sbattere contro la parete.
In quell'istante, Pietra balzò dalle spalle del ragazzo sul muso del mostro, accovacciandosi a coda dritta sopra le sue narici, come avrebbe fatto in relax, alla presenza di un'accogliente lettiera.
Proprio nel momento in cui il Basilisco stava inspirando a pieni polmoni, lo Stregatto sganciò una bomba magica di gas flatulenziali mai vista (perché invisibile), né sentita prima nella storia della Magia.
Il povero serpente ebbe a che fare con un fetore così pestilenziale e miasmatico da far impallidire il puzzo delle fogne di Londra.
Se non si fosse trattato di un Basilisco assassino, ci sarebbero stati tutti gli estremi per mandare Pietra ad Azkaban, con l'accusa di Maltrattamento Magico di Animali Fantastici, aggravato dall'uso illegale di pozioni.
Si udì un forte rumore, simile a un telo squarciato, e infine, lo Stregatto cadde giù stremato in collo a Daisy e Eileen, mentre il Basilisco era rimasto a bocca aperta.
Sembrava fosse stato colpito da un'improvvisa paralisi respiratoria: balzava in tutte le direzioni, annaspando alla disperata ricerca di ossigeno.

A quel punto, Harry sollevò la spada con entrambe le mani.
Il Basilisco vomitò qualcosa ...qualcosa di luccicante, poi scattò di nuovo, dritto contro di lui, ancora disperatamente a bocca aperta.
Harry prese lo slancio e gli conficcò la spada nel palato fino all'elsa uccidendolo, ma anche lui era rimasto ferito.
Subito dopo, il ragazzo si afflosciò lungo la parete e cadde: una zanna del Basilisco si era spezzata e conficcata dentro il suo braccio, spargendo veleno. Se la strappò via dalla ferita, ma era tardi, lo sapeva.
Gli si annebbiò la vista. Davanti agli occhi vide una macchia scarlatta e udì accanto a sé un lieve sbattere di ali.
Era Fanny, era venuta a versare le sue lacrime curative sulla ferita al braccio del ragazzo, mettendo così, come amava dire Severus Piton agli studenti del primo anno, un fermo alla morte.

Poi, la stessa Fenice, appena scacciata da Riddle, tornò di nuovo a volteggiare sopra i due contendenti, e Harry si sentì cadere qualcosa in grembo: il diario!
Per una frazione di secondo Harry e Riddle, con la bacchetta magica ancora a mezz'aria, lo guardarono. Poi, d'istinto, senza riflettere, come se non avesse avuto altro in mente da sempre, Harry afferrò da terra una zanna rotta del Basilisco e la conficcò nel cuore del libro.
Si udì un grido prolungato, terribile, penetrante. L'inchiostro sgorgò dal diario a fiotti, sulle mani di Harry, inondando il pavimento. Riddle si dimenava e si contorceva, urlando e dibattendosi, e poi...

Era sparito. La bacchetta di Harry cadde a terra, poi fu il silenzio. Il veleno del Basilisco, attraversando il diario, l'aveva bruciato, producendo un buco che ancora sfrigolava.
Tremante, il ragazzo si alzò e, in quel momento, dall'altra estremità della Camera giunse un lamento flebile. Ginny si stava muovendo, era viva. Harry fu subito accanto e lei, piangendo, si mise seduta.


Nello stesso tempo, accovacciati al buio dietro una fila di pilastri, i tre stregatti stavano riprendendo fiato, contemplando sia l'incredibile vittoria di Harry Potter, sia il miracoloso ritorno alla vita di Ginny.
Mordilla, l'assassina di Mirtilla Malcontenta, aveva lasciato per sempre la Camera dei Segreti, e la Scuola di Hogwarts non aveva più nulla da temere: la leggenda del Mostro era ormai un brutto ricordo sbiadito, pronto a essere cancellato dalla memoria degli studenti, come il Riddle del diario.

«Miagolosi complimenti per il supporto magico che avete dato a Potter, sono fiero di voi!» miagolò il Libro Stregatto degli Stregatti apparso all'improvviso sopra la testa di Pietra. «Solo uno stregatto con il pancino allenato a pappare come quello di Pietra avrebbe potuto sopportare tre fiale di Distillato di Fetore Vivente! ...Hai lasciato il nemico a bocca spalancata per la sorpresa, muahahahahah!!!».
«Miao Fondatore, vuoi che ti ringraziamo per i complimenti tutti insieme o miagolando uno per volta?» rispose Eileen ironicamente.
«Vi perdono le vostre battute impertinenti, perché siete andati oltre le mie previsioni!» sghignazzò la voce del mago Stregatto Violafucsia. «Adesso, lasciate che Potter si occupi di Ginny e dei suoi amici, mentre Fanny li aiuterà risalire ...Noi abbiamo altro da fare, ghghghghgh!!!».

«In che senso siamo andati oltre le tue previsioni?» domandò Daisy incuriosita e nello stesso tempo sospettosa. «C'è forse qualcosa di cui non ci siamo accorti, a parte le codate del Basilisco?».
«Miagolamente esatto! ...Grazie ai vostri attacchi combinati, avete fatto vomitare Mordilla!» replicò il Libro felino stiracchiandosi. «E finalmente, dopo più di un millennio, la cucciolotta di Salazar mi ha restituito il contenitore cilindrico che racchiude le tele magiche dipinte, in cui sono ritratti i miei, ehm ...quattro amici di cui vi avevo già miagolato tempo fa!».
«Miao, stai miagolando dei ritratti dei Messeri Grifogna e Serpenio, nonché delle Lady Tassandra e Corvarina? ...E cosa dovremmo farcene?» chiese Pietra intento a massaggiarsi il pancino. «Apriamo una galleria d'arte felina a Diagon Alley?».

«Miao, non sarebbe una cattiva idea, ma per il momento sarà miagolosamente sufficiente portarli negli uffici segreti della nostra Casa Violafucsia, e appenderli alle pareti con delle cornici adeguate al loro rango» miagolò il Libro incantato facendo le fusa. «Sono sicuro che ci saranno molto utili in futuro, ghghghghghgh!!!».
Pietra assunse un'espressione alquanto stordita, cioè più stordita della sua normale quotidianità, poi aggiunse: «Ma quale rango? Non ci avevi forse miagolato che erano dei semplici mercanti vissuti ai tuoi tempi?».
«Miao, ehm ...potrei miagolarvi che erano quattro persone molto speciali, pari al mio rango, ghghhghghghgh!!!».
«Pari al tuo rango, Fondatore?» domandò Daisy esterrefatta. «Abbiamo capito bene?».
«Miao, Mago Violafucsia, ci stai forse proponendo un indovinello felino?» chiese Eileen sempre più sospettosa. «Dopo aver combattuto contro un Basilisco, mi aspettavo più comprensione da parte tua... Non potresti miagolarci qualcosa di più sui tuoi vecchi amici?».

«I grandi maghi come me sono tutti un po' mercanti di magia, ghghghghghgh! ...Orsù, alzate i polpastrelli e datevi da fare: la Camera dei Segreti sta per richiudersi e la cena ci attende» rispose enigmaticamente il Libro Stregatto degli Stregatti.
Poi scomparì, lasciando gli stregatti con palmo di naso.

6 commenti:

  1. Ciao Stregatto, ma da dove ti è venuta l'idea del Distillato di Fetore Vivente? No, aspetta, ripensandoci non lo voglio sapere... comunque è una vera arma di distruzione di massa. In mano a Pietra, poi... per un momento ho temuto l'Armageddon! Ottimo lavoro, scorrevole, divertente e fantasioso. Due soli piccoli errori, se mi è concesso segnalarli: CASILISCO e Animali FANTASTICHI, si trovano più o meno a tre quarti del testo, uno è dove Eileen lancia l'incantesimo dei gattini alati e l'altro dove Pietra sgancia la "bomba". Buon S. Stefano da Lidia.

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    1. Miao Lidia,

      ti ringraziamo per i complimenti e per gli errori segnalati, le coccole non sono mai abbastanza.
      Vuoi sapere da dove ho preso ispirazione per quel distillato?
      Da un film che consiglio a tutti, 'Labirinth', dove c'è una magistrale interpretazione di David Bowie e una bellissima colonna sonore: immaginati gli stregatti a ballare 'Magic Dance'.
      Quest'ultima la ritrovi in giro per internet se vuoi vederne la parte video del film.
      Il Libro Stregatto degli Stregatti riserverà altre sorprese nel Prigioniero di Azkaban.
      Con la Befana concluderemo il libro due, e a febbraio partiremo con il Prigioniero di Azkaban!

      Ti confesso, a proposito di ispirazioni cartoon, che un giorno inserirò nella fiction felina, un sogno che ho fatto di recente. Ovviamente corretto opportunamente.

      Ero in piedi, a saltare sopra al tavolino di cucina, quando un ragazzo assomigliante a Tom Riddle entra e mi dice che dovevo smetterla di far casino.

      Allora, io gli grido contro: "E ora con l'aiuto del sole vincerò!....Attacco solare! Energia...". Poi la sveglia ha suonato.
      Penso che conosci quel cartone animato, Daitarn 3.
      Bé nulla vieta che uno stregatto degli anni sia appassionato delle anime giapponesi, visto che quella serie è arrivata in Italia ad inizio anni '80.

      Troppa triste realtà in mezzo a noi, ci stiamo affogando dentro, meglio non perdere di vista i nostri sogni, e lavorarci su, per realizzarne almeno un uno e mezzo, ghghghghgh!
      Tuo Stregatto che rimette la sveglia.

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  2. Ciao Stregatto, Daitarn non lo guardavo. Io vedevo Goldrake, Mazinga Z e Capitan Harlock. Più che i sogni dovremmo coltivare il nostro lato umano perché ho l'impressione che stiamo diventando tutti o troppo "evoluti" e "robotici" o troppo "regrediti" e "primitivi". Che dire, la realtà è triste davvero... A proposito di sogni, il tuo potrebbe significare che vuoi sconfiggere il Male e il lato "serio" della vita con la tua energia e solarità. Un caro saluto da Lidia.

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    1. Miao Lidia,

      è così, come hai scritto tu, mi hai tolto i miagolii di bocca.
      Franco Battiato parlerebbe di Suburbani, ghghghgh!
      Ti devi rimettere in pari! http://www.dailymotion.com/video/x2mvfgy
      Datti da fare, ghghghgh!
      Tuo Stregatto Banjo

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  3. Buon Anno Stregatto... è un sacco di tempo che non lascio un pensiero in queste pagine... ma non volevo finisse l'anno senza farti di nuovo i miei complimenti. Non vedo l'ora di arrivare al Prigioniero di Azkaban... uno dei miei libri preferiti della saga. Te lo hanno già detto che il distillato del fetore vivente che produce un odore pestilenziale peggio delle fogne di Londra è un'idea geniale? Sì? allora te lo ripeto.
    Buon anno a tutti e a un 2017 pieno di nuovi capitoli della fan fiction

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  4. Miao GattoCalderone,

    Le vostre coccole, anche ripetute, sono un incoraggiamento per andare avanti con la fanfiction!
    Dal primo febbraio partiremo con il Prigioniero di Azkaban!
    E' stato un libro particolarmente difficile da miagolare, perché basato più sulla dialettica che sull'azione, ma abbiamo fatto del nostro meglio per non ripetere pedissequamente le cose già conosciute dai libri della Rowling e introdurne altre relative agli stregatti, senza perdere di vista Harry Potter.
    Faremo presto una visitina ad Azkaban a prendere il fidanzato di Eileen , in libertà vigilata ghghghgh!!! E daremo anche una zampetta a Sirius!
    Ti meritavi uno spoiler, muahahahahhah!!!
    Ma non miagolo oltre, altrimenti la marina britannica ci potrebbe scoprire!
    Buon Anno a tutti i nostri Amici da Eileen Scintille, Daisy Stregatta, Pietra Stregatto e...Conan Scintillo (immaginati un Bud Spencer formato stregatto: una forza della natura! Insieme a Pietra, un esplosivo magico: la miagolonitroglicerina!).

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