Libro 2, Capitolo 16: La storia del Fondatore Stregatto Violafucsia

Libro 2, Capitolo 16: La storia del Fondatore Stregatto Violafucsia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo sedici: La camera dei segreti

Per Harry e Ron, l'ultima settimana di maggio si presentò foriera sia di buone che di cattive notizie, e persino di qualche rimpianto, ma almeno la scuola non era stata chiusa, sebbene il Mostro fosse ancora libero di vagabondare indisturbato per il castello.
La brutta notizia, che coinvolgeva tutti gli studenti, fu l'annuncio dell'arrivo degli esami scolastici a partire dal primo di giugno.
La McGranitt era così fermamente decisa a far rispettare tali verifiche che avrebbe fatto sostenere gli esami anche allo stesso Mostro, se necessario.
Da audace Grifondoro qual era, Minerva avrebbe avuto perfino il coraggio di bocciarlo con un "Troll", per poi subire le eventuali proteste dei genitori inviperiti e, soprattutto, le pietrificanti rimostranze del diretto interessato.

Invece, la buona notizia riguardava Mrs Purr e gli altri studenti pietrificati: le pozioni a base di Mandragole erano pronte.
Ben presto, i due Grifondoro avrebbero riabbracciato la loro amica Hermione.
Erano sicuri che lei non avrebbe omesso di raccontare neanche il più microscopico particolare sull'orrenda creatura che l'aveva aggredita, compresa la sua acconciatura.

L'unico rimpianto dei due maghetti si chiamava Mirtilla Malcontenta, la ragazza fantasma dimorante nel bagno delle femmine al terzo piano del castello.
In quei mesi, nessuno di loro aveva mai pensato di chiederle qualche notizia sulla dinamica della sua morte, forse riconducibile all'antico agire del Mostro della Camera dei Segreti.

A complicare ulteriormente le cose, a tre giorni dagli esami, si era messa d'impegno anche una titubante Ginny, che sembrava ospitare una nidiata di cuccioli di Vermicolo per calzino.
Sedutasi per la colazione vicino a Ron e Harry, la ragazza apparve in evidente difficoltà, finendo per ammettere di avere qualcosa di importante da rivelare.
Purtroppo, a causa dell'arrivo di suo fratello Pearcy, che le chiese di cedergli il posto, Ginny concluse frettolosamente la sua colazione.
Poi, rinunciò a confidarsi con i suoi amici e sgattaiolò via impaurita, senza proferir parola.
Nonostante lo strano comportamento della piccola di casa Weasley, Harry pensava che quel mistero avrebbe potuto risolversi l'indomani, grazie al risveglio di Hermione, ma non intendeva ancora rinunciare a parlare con Mirtilla.

L'occasione di dirigersi furtivamente verso il bagno del terzo piano si presentò a metà mattinata, quando Harry e Ron riuscirono a liberarsi del professor Allock che, invece di lasciarli da soli nei corridoi, avrebbe dovuto accompagnarli sani e salvi nell'aula di Storia della Magia.
Tuttavia, la ruota del destino girò diversamente: i due ragazzi furono intercettati dalla professoressa McGranitt, un'insegnante che non era mai stata disposta a concedere sconti, neanche agli studenti della sua Casa.
Per non svelare il piano segreto, Harry s'inventò che era loro desiderio andare a trovare la loro amica Hermione.
Commossa dalle parole del ragazzo, Minerva fu molto comprensiva; credette alla pietosa bugia, e concesse generosamente il permesso di vedere Hermione a entrambi.
Vista la situazione, i due Grifondoro non avevano scelta: dovevano recarsi in infermeria e dire a Madama Chips che avevano il permesso della McGranitt di fare visita a Hermione Granger.


Sempre nel corso di quella mattina, nell'Ufficio impelato del Preside, il Libro Stregatto degli Stregatti e il Cappello Parlante stavano ingannando il tempo tenendo un'interessante conversazione storica.
Perfino i presidi dei ritratti, affascinati dall'argomento trattato, stavano partecipando con estremo interesse.
Si trattava della cronaca della Prima Battaglia Magica della storia del Castello di Hogwarts, che aveva visto duellare il Mago Stregatto Violafucsia contro le potentissime streghe provenienti dal Mar Nero, ovvero tre sorelle, ciascuna potente quasi quanto Lord Voldemort.
Esse erano famose per essere conosciute, nel mondo medievale, come le tre Madri della Morte: Mater Tenebrarum, Mater Suspiriorum e Mater Lacrimarum.

«Scommetto che il professor Rüf morirebbe dalla voglia di star qui ad ascoltare il Fondatore Stregatto Violafucsia, se solo sapesse che ci sta per miagolare di un evento storico così importante!» esclamò Armando Dippet, fregandosi le mani nel suo dipinto.
«Vorresti dire che Rüf morirebbe volentieri un'altra volta, dal momento che è già un fantasma!» lo corresse Dilys Derwent alzando un sopracciglio. «Povero professor Rüf... morto nell'adempimento del dovere di insegnante! Altro che certi caproni di nostra conoscenza, ricoperti di lana turchese, come Gilderoy Allock!».

«Dal momento che parliamo di maghi caduti nell'adempimento del proprio dovere, ricordo che il valoroso Fondatore Stregatto Violafucsia donò la sua vita nella battaglia contro le tre Madri, per salvare la nostra scuola e tutti gli studenti, umani e felini!» precisò Phinneas Nigellus con tono di voce solenne. «Onore alla Quinta Casa Segreta Violafucsia!».
«Assolutamente giusto! ...E come tutti noi sappiamo, il Mago Stregatto Violafucsia fu l'unico Preside felino della storia di Hogwarts, come risulta dagli antichi Registri. Il suo incarico venne conferito all'unanimità dagli altri Fondatori, a soli tre giorni dalla sua morte» aggiunse il Cappello Parlante. «Adesso, però, diamo la parola al nostro miagolante narratore, che ci delizierà con le sue imprese feline! Ehm, possibilmente ...in lingua miagolese moderna!».
Seguì un caloroso applauso e un momento di trepidante attesa, mentre Fanny apriva e chiudeva elegantemente le ali in segno di approvazione.

A quel punto, il Libro Stregatto degli Stregatti uscì dal suo scaffale-cuccia, stiracchiandosi e prendendo posto al centro della scrivania di Silente, come si conveniva a un relatore di alto lignaggio.
Poi, dopo i ringraziamenti per i riconoscimenti accademici ricevuti, consistenti in fusa e inchini di circostanza, il Libro felino si schiarì la voce e iniziò il suo miagoloso e leggendario racconto.


Fin dal basso medioevo la Scuola di Hogwarts era considerata un vanto per tutti i maghi e le streghe della Gran Bretagna.
Inevitabilmente, la sua fama volò oltre il Canale della Manica, fino ad arrivare in ogni luogo magico del pianeta, destando sentimenti di ammirazione e orgoglio, ma anche di invidia e gelosia.

Tutto cominciò quando il Fondatore Salazar Serpeverde ebbe l'idea di preparare il progetto architettonico della Camera dei Segreti.
Inizialmente, tra le varie opzioni vagliate durante la costruzione della scuola, tale luogo avrebbe dovuto essere un nido per Basilischi, allevati da Salazar e dai suoi eredi Rettilofoni allo scopo di difendere il castello da qualunque minaccia esterna.
In seguito, però, come sempre ben insegnato dal Professor Rüf, il Fondatore Rettilofono abbandonò il suddetto progetto, dal momento che gli altri Fondatori preferirono avvalersi di incantesimi difensivi altrettanto potenti, ma potenzialmente meno pericolosi per gli studenti, rispetto alla presenza di eventuali Animali Fantastici come Draghi, Acromantule o, appunto, Basilischi.
Pertanto, prima del ripensamento finale di Salazar a causa della questione relativa agli studenti Purosangue, la funzione svolta dai Basilischi sarebbe dovuta essere identica a quella delle statue dei cavalieri di pietra, scolpite con armi e sempre pronte per essere riportate in vita dall'incantesimo "Piertotum Locomotor".

Al Mago Stregatto Violafucsia non dispiacque affatto la prima idea di una Camera-Cuccia dei Segreti dove poter pigrare indisturbato di tanto in tanto.
Infatti, in cambio dell'approvvigionamento di topi di pregiata qualità fognaria per i futuri Basilischi, Salazar rivelò al Mago Stregatto Violafucsia dove e come avrebbe desiderato la Camera, facendogli promettere di non riferire mai a nessuno l'ubicazione del suo grandioso progetto.
Salazar adorava le sorprese e, alla prima occasione, avrebbe strabiliato gli altri Fondatori grazie al suo potente esercito di Basilischi, tale da rendere inespugnabile Hogwarts.
Inoltre, Serpeverde sapeva bene che gli Stregatti erano immuni allo sguardo pietrificante o mortale del Basilisco, e pertanto, il suo amico Stregatto Violafucsia avrebbe potuto essergli di grande aiuto nella preparazione e gestione di un "Reparto neonatale per cuccioli di Basilisco". 

Tuttavia il vecchio "Sal" commise un grave errore, confidandosi anche con il suo fratello minore Balthazar, da sempre geloso delle abilità magiche e del successo ottenuto dal Fondatore a Hogwarts.
Appresa la notizia del progetto, Balthazar sparse la voce che la Camera dei Segreti fosse già stata costruita da tempo e che, al suo interno, vi fosse custodita un'antichissima pergamena su cui era stato scritto un incredibile segreto: l'antico incantesimo perduto per oltrepassare vivi il Velo Nero del Portale dell'Arco di Pietra, e per fare ritorno incolumi nel mondo magico.

Una sciocchezza simile non si era mai sentita in tutto il creato, ma le voci di questa fantomatica pergamena si propagarono anche in Europa, fino a raggiungere le coste nord-occidentali del Mar Nero.
In quei luoghi, vivevano le famose tre Madri, affascinate in modo ossessivo dal potere di controllare ogni creatura infernale dimorante nell'Oltre, al fine di servirsene per dominare la Terra.
Dalle false notizie giunte alle loro orecchie, le sorelle trassero la sola conclusione che ben si adattava alla loro brama di conquista: chiunque fosse entrato in possesso di quella pergamena, sarebbe diventato il Dominatore dell'Oltretomba!
E l'unico modo per ascendere verso quel trono oscuro, era attaccare Hogwarts nel momento più propizio, servendosi cioè di uno stratagemma che permettesse di far allontanare i Fondatori dal castello, rendendolo vulnerabile.

Per amore felino della precisione, sotto una simile ridda di notizie prive di fondamento, c'era un piccolo fondo di verità, benché assolutamente rocambolesco: la costruzione della Camera dei Segreti da parte dello Stregatto Violafucsia era da poco terminata, e persino all'insaputa del suo amico Salazar!

Per dei costruttori magici di cucce a prova di pigrata, quali sono gli Stregatti, edificare la struttura della Camera sotterranea disegnata da Serpeverde era stato un gioco da cuccioli.
Inoltre, anche al Fondatore della Quinta Casa segreta piaceva sorprendere gli amici.
Fu così che mentre le Tre Madri intraprendevano i preparativi per procurar battaglia contro Hogwarts, lo Stregatto Violafucsia aveva appena terminato la costruzione di quell'enorme struttura a forma di tempio, seguendo fedelmente il progetto dall'ingegnoso Salazar.

«Un momento!» esclamò l'ex Preside Everard dal suo ritratto, interrompendo il racconto. «Allora... tu sai dove...»
«Miagolamente esatto!» lo interruppe il Libro Stregatto degli Stregatti. «Però non posso divulgare a nessuno la sua posizione ...L'ho promesso al mio amico Sal. E poi, c'è dell'altro! Un segreto che riguarda noi Stregatti, che non deve ancora essere rivelato, neanche ai membri dell'Ordine di Gattaca!».
«Ma se dovessero morire degli studenti, come accadde ai tempi di Mirtilla Malcontenta...» mormorò Armando Dippet. «Sei proprio sicuro di stare facendo la scelta giusta?».

«Miao, sono consapevole dei rischi. Potrebbe apparirvi una decisione crudele e sbagliata, ma oggi come allora, gli studenti di Hogwarts potranno contare sulla Quinta Casa! Abbiate fiducia nell'Ordine di Gattaca e... in Harry Potter» rispose il Libro grattandosi la costola all'altezza del titolo con una zampetta spuntata fuori dalle pagine. «Sarà mia cura felina riprendere la storia più tardi ...adesso devo zampettare velocemente altrove».
«O Nobile Violafucsia, non era mia intenzione offenderti! ...La mia era solo una considerazione dettata dalle circostanze» aggiunse Dippet con un tono di voce amichevole. «Se un Fondatore del tuo rango ha deciso di tacere, ci sarà senza dubbio un saggio motivo! Pertanto, se ora te ne vai, immagino che, anche in questo caso, ci sia una ragione validissima».

«Come è miagolosamente vero, amico mio» miagolò il Libro Felino tremando leggermente. «Infatti, non mi sono offeso; devo solo sgattaiolare urgentemente sulla mia lettiera! Non sarebbe appropriato fare i miei bisogni sulla scrivania del Preside... Inoltre, la Facente Funzione McGranitt penserebbe subito ad un gesto incivile del povero Pietra, e non gliela farebbe passare liscia! ...Con permesso».


Intanto, in infermeria, Harry e Ron erano appena entrati in possesso di un curioso foglio di carta spiegazzato, che la povera Hermione, pietrificata e distesa su un letto di fianco a loro, teneva stretto nella mano destra, quasi fosse la mappa di un prezioso tesoro.
Si trattava di una pagina strappata da un vecchio volume della biblioteca, il cui contenuto lasciò i due amici a bocca aperta:
"Dei molti, spaventosi animali e mostri che popolano la nostra terra, nessuno è più insolito e micidiale del Basilisco, noto anche come il Re dei Serpenti. Questo serpente, che può raggiungere dimensioni gigantesche e che vive molte centinaia di anni, nasce da un uovo di gallina covato da un rospo. Esso uccide in modo portentoso: oltre alle zanne, che contengono un potente veleno, anche lo sguardo del basilisco provoca morte istantanea. I Ragni fuggono davanti al Basilisco, perché è il loro nemico mortale e il Basilisco fugge quando ode il canto del gallo, che gli è fatale".
In calce c'era una scritta una sola parola, con una calligrafia che Harry riconobbe per quella di Hermione: "Tubazioni".
Finalmente, ogni indizio collimava! Grazie al suo grande intuito e spirito di ricerca, la Granger aveva scoperto quasi tutto: il mostro della Camera dei Segreti era un Basilisco che colpiva le proprie vittime strisciando attraverso l'impianto idraulico del castello!

Tutt'a un tratto, Ron afferrò Harry per un braccio.
«L'ingresso della Camera dei Segreti!» disse Ron con voce roca. «E se fosse in un gabinetto? Se fosse nel...».
«...Nel gabinetto di Mirtilla Malcontenta» completò Harry.
E dopo un fremito di emozione mista a eccitazione, i due Grifondoro decisero di andare subito a riferire quelle notizie alla professoressa McGranitt, correndo per le scale verso la Sala dei Professori.


Una volta che la ragazza pietrificata rimase sola, dalla porta socchiusa dell'armadio dei medicinali spuntarono i baffetti di Pietra sporchi di dittamo.
Poi lo Stregatto miagolò sotto voce: «Avete sentito che bella intuizione, miao? ...Che cosa non si trova di questi tempi nel bagno delle femmine, ghghghghgh!!!».

«Credi che siamo sorde? ...Abbiamo capito che la prossima fermata è il bagno in disuso al terzo piano!» rispose Daisy ingrugnita da sotto il letto di fronte a quello di Hermione. «In ogni caso, si suppone che sia necessario l'intervento di un Rettilofono per accedere alla Camera dei Segreti, e quindi, dobbiamo comunque pedinare Potter».
«Bene miao, allora aspetteremo Harry e Ron là» aggiunse Eileen in tono secco. «Ma se l'entrata della Camera dei Segreti fosse veramente in quel luogo, spero che Mundungus si sbrighi a fare la sua parte, e ci consegni la belva ruspante ordinata da Pietra!».

«Miao, relaaaaax! ...Houston, il più terribile gallo delle campagne di Godric's Hollow, arriverà in tempo. Mundungus è sempre stato di parola!» miagolò Pietra sfoggiando una sicurezza impareggiabile. «Anzi, vi preciso miagolamente che, tra circa un minuto, il leggendario Houston  sarà qui, nella sua gabbietta, e ben rifocillato! ...Ha un canto così potente da far impazzire un stormo di Augurey, muahahahahah!».

A sentire i miagolii rassicuranti e gli elogi di Pietra alla bestiola pennuta, il gigantesco serpente pareva avere le ore contate.
Lo stesso Stregatto, zampettando tronfio per il corridoio dell'infermeria, rammentò: «Miao, il Basilisco fugge quando ode il canto del gallo, che gli è fatale! Dunque, un bel "CHICCHIRICHI'" e sarà finita per sempre! Avanti con la disinfestazione dei rettili, ghghghghgh!!!».
Daisy e Eileen si guardarono stupefatte per la semplicità di quel piano. Era una strategia felina perfetta, praticamente quello che i Babbani avrebbero indicato come l'uovo di Colombo.

All'improvviso, però, la situazione iniziò a precipitare, come se tutte le macchine insaccatrici di salsicce del pianeta avessero iniziato a guastarsi una dopo l'altra.
La porta dell'infermeria si spalancò violentemente e Madama Chips entrò di corsa, con le mani che le coprivano il volto rigato dalle lacrime.
Si sedette con aria afflitta sul primo letto libero e cominciò a piangere a dirotto.
«Per il cappello pulcioso di Merlino! ...Madama Chips, cosa le è accaduto?» chiese Daisy in tono allarmato zampettando incontro a lei insieme agli altri Stregatti.

«Ho appena saputo dalla professoressa McGranitt che Ginny Weasley è stata rapita dal Mostro! ...Si presume che sia stata portata nel suo nascondiglio, e presto ...sarà divorata!» piagnucolò la guaritrice tra un singhiozzo e l'altro.
«Maledizione! Dov'è Mundungus?» sbottò Eileen a corto di pazienza.

Alle loro spalle, la porta dell'infermeria si aprì di nuovo, e una voce roca, simile a quella di incallito fumatore Babbano,  rispose immediatamente alla domanda di Scintille: «Eccomi qua, come promesso, con il vostro galletto Houston! E non avete idea di quante beccate ho preso per catturarlo nelle buie tenebre di quel pollaio! ...Il lavoro notturno dovrebbe essere pagato il doppio, ma per il mio amico Pietra faccio sempre un'eccezione!».
Senza perdere altro tempo, i felini afferrarono la gabbietta, attivarono le cappottine magiche invisibili e sgattaiolarono come razzi al terzo piano, dove rimasero nascosti in attesa dell'arrivo del bambino sopravvissuto.


Nel frattempo, nell'ufficio del Preside, dopo la pausa lettiera, il Libro Stregatto degli Stregatti aveva ricominciato a narrare con passione la sua storia.
«Dunque, se ho ben capito, ai Fondatori di Hogwarts era giunta una terribile notizia, via gufo urgente, da parte del Presidente del Consiglio dei Maghi. Tale comunicazione aveva per oggetto la richiesta di aiuto immediato per la cattura di un numeroso branco di Lethifold che era stato avvistato nel centro di Londra. In realtà, però, quei Veli mortiferi erano stati lasciati liberi di scatenarsi tra i babbani dalle Tre Madri che, successivamente, non avevano mancato di presentarsi innanzi alle mura del Castello» commentò Phineas Nigellus, estasiato dalla piega che stava prendendo quello sconosciuto spaccato storico. «Al contrario degli altri Fondatori, il Mago Stregatto Violafucsia, aveva scelto di non partecipare a quella caccia, rimanendo da solo a presidiare la scuola piena di studenti».

«Esatto, era il mio turno di guardia settimanale ...Destino infame e famelico!» miagolo tristemente il Libro felino. «Purtroppo, miao, fu anche l'inizio dell'epilogo della mia nona vita felina: il mio appuntamento con la morte».
Poco dopo la partenza degli altri Quattro Fondatori, le Tre Madri attaccarono furiosamente Hogwarts con un esercito di Inferius, un drappello di bellicosi Giganti, e uno stormo di draghi Vipertooth ben addestrati, dominatori del cielo.
Consapevole delle forze impari, il Mago Stregatto Violafucsia scese in campo con la sua cappottina da combattimento, distrusse gli Inferius, mise in fuga i Giganti con l'aiuto dei cavalieri di pietra, e abbatté qualunque drago peruviano Vipertooth che osasse sorvolare le torri, senza dar loro la minima possibilità di mordere velenosamente alcun studente.
Una battaglia campale simile e uno sfoggio di artigli e magia Stregatta di tale portata non si era mai vista!

Tuttavia, il peggio doveva ancora arrivare.
Lo Stregatto Violafucsia fu costretto, inevitabilmente, a combattere da solo contro le Tre Madri, mentre gli ultimi studenti fuggivano verso la salvezza, attraverso il passaggio felino segreto che conduceva dal Castello all'Antica Croccantineria felina del vicino villaggio.
Dopo un'ora di intensi combattimenti contro le Streghe, resosi conto della impossibilità di vincere uno scontro di magia così impari, e giunto allo stremo delle forze, il Fondatore della Quinta Casa attirò le Tre Madri nella Camera dei Segreti, miagolando loro che ciò che cercavano si trovava proprio lì dentro.

«Ma allora la pergamena con il segreto per attraversare il Velo Nero dell'Arco di Pietra esiste davvero?» esclamò Dilys Derwent  un po' confusa, dal suo ritratto. «Era nascosta nella Camera dei Segreti?».
«Miao, che io sappia, quella pergamena non è mai esistita, ghghghgh!!!» precisò miagolosamente il Libro Stregatto degli Stregatti senza esitazioni. «Eppure, c'era qualcosa di altrettanto pericoloso e letale che avevo nascosto nella Camera dei Segreti, ma solo uno Stregatto sarebbe stato in grado di usarla! Vi prego, lasciatemi spiegare miagolamente...».

Si trattava della leggendaria arma magica suprema degli Stregatti, quella che nessuno Stregatto avrebbe mai dovuto utilizzare senza conoscere prima il segreto per sopravvivere alla potenza della sua energia, proveniente da un punto di non ritorno, chiamato "Oltre".
Nonostante le lunghe ricerche, durate quasi nove vite, il mago Stregatto Violafucsia non era riuscito a scoprire il luogo dove avrebbe potuto essere custodito il segreto per usare quella terribile arma magica senza pagarne il prezzo con la vita.

Ad un tratto l'ex Preside Dexter Fortebraccio interruppe il racconto felino ed esclamò: «Un momento! ...Non starai mica parlando dei Quattro...».
«Sì, sto miagolando proprio dei Quattro Collari dell'Apocalisse!» miagolò il libro zampettante, interrompendo Dexter a sua volta. «Che io indossai, in adempimento del mio dovere felino, per salvare il Castello e proteggere la fuga degli studenti!».

In effetti, le potenti streghe inseguirono il Fondatore felino sgattaiolante, giungendo fino alla monumentale statua di Salazar Serpeverde, ma invece della pergamena tanto agognata, si trovarono di fronte a un mostruoso Stregatto nero come la notte, con una sola striscia violafucsia che gli attraversava il petto, all'altezza del cuore, alto almeno tre metri, che le fissava con gli occhi inespressivi della Morte.
Tra le zampe, l'innaturale felino brandiva una falce mietitrice dalla lama lucente, mentre la punta della sua coda brillava di fiamme d'Ardemonio.
Dietro di lui, immerso in una fitta nebbia, appariva e scompariva una misteriosa sagoma tremolante di un antico Arco di Pietra, quasi fosse un oggetto fantasma dalla forma instabile.

Tre Avada Kedavra lanciati contemporaneamente dalle tre streghe furono completamente assorbiti dalla lama della falce, come se le maledizioni mortali fossero state risucchiate dal suo metallo per disperdersi in un'altra dimensione magica.

La Madre dei Sospiri fu la prima ad essere spazzata via dalla maledizione "Fulgor Mortis".
Essa fu incenerita da un lampo di luce viola-nero, scaturito da un medaglione a forma di teschio felino, presente all'altezza del collo, e composto dall'unione ad incastro dei quattro collari.
Inoltre, all'altezza del secondo e del terzo collare, si era formata una strana cavità vuota, simile a un castone in attesa di qualcosa di simile a una pietra preziosa.
Invece, la Madre delle Lacrime venne liquefatta dall'incantesimo "Unguis Niger": una zampa artigliata di Ardemonio oltrepassò le sue potenti difese magiche come se non esistessero, avvolgendola all'interno del suo pugno.
Subito dopo, la stessa falce pose fine alla vita della Madre delle Tenebre.
Lo Stregatto Viola-nero si mosse verso di lei ad una velocità quasi impossibile da percepire a occhio nudo, persino da una strega come lei, la più forte delle sorelle.
Un soffio di vento le accarezzò delicatamente la gola, rendendola consapevole, per un battito di ciglia, che la sua testa era stata appena recisa.
Infine, i resti delle streghe si dispersero in tanti microscopici granelli di sabbia nera, in direzione dell'Arco di Pietra, che sparì tra la nebbia dopo averli reclamati.
Nessuna delle Tre Madri aveva compreso la natura della trasformazione dello Stregatto Violafucsia, cosa fosse quella misteriosa costruzione in pietra, e quale collegamento sussistesse tra l'Arco e il mostruoso felino.
Soltanto il quinto Fondatore ebbe la consapevolezza di ciò che era accaduto realmente, solo lui trovò le risposte, ma decise di portarle con sé nella sua tomba.  

Al ritorno degli altri Fondatori, il Mago Stregatto Violafucsia fu trovato privo di conoscenza e riverso sui gradini della prima rampa della Sala d'Ingresso del Castello.
Aveva il corpo gravemente ferito dalla potentissima magia emanata dai Collari dell'Apocalisse che aveva indossato, ma nessuno se ne era reso conto, perché non vi era più alcuna traccia dei micidiali oggetti.
Fu condotto d'urgenza in infermeria e, conosciute dagli studenti le terribili circostanze, venne nominato Preside di Hogwarts all'unanimità, per gli straordinari meriti acquisiti sul campo di battaglia.

A prima vista, sembrava che la magia richiamata dall'Oltre e sprigionata dai quattro collari non fosse stata bilanciata e controllata dal corpo del potente mago felino: tale squilibrio magico, tra la materia vivente e una magia di natura sconosciuta, aveva prodotto numerose ferite incurabili, alcune delle quali mortali.

Non appena riprese coscienza, lo Stregatto Violafucsia ringraziò Godric per avergli trasmesso un'ineguagliabile coraggio, Tosca per avergli fatto capire che lavorare e pigrare produttivamente potevano essere le due facce della stessa medaglia, Priscilla per i saggi consigli e i grattini paradisiaci, e infine Salazar, per avergli insegnato ad offrire se stesso agli altri, anche in segreto, senza aspettarsi mai i ringraziamenti.
Infine, chiese di essere seppellito nel Cimitero degli Stregatti, nel profondo degli abissi del Lago Nero, vicino al Mausoleo della sua amata e leggendaria strega Alice, colei che aveva fatto sorgere magicamente la stirpe degli Stregatti.

Nonostante le assidue cure, la sua anima felina lasciò Hogwarts sette giorni dopo la battaglia, lasciando a Godric Grifondoro una spada di acciaio elfico commissionata dallo stesso felino, ma in nome e per conto di Grifondoro, a Tosca Tassorosso la sua coppa dorata che usava per creare latte dal nulla (e non solo!), alla sua amica Priscilla Corvonero un bellissimo diadema magico da cui aveva stranamente ricavato sempre sagge strategie feline, e infine al suo amico Salazar Serpeverde, un medaglione decorato con un preziosissimo smeraldo, dove all'interno aveva inserito un foglio di carta magicamente rimpicciolito.
Era un testamento segreto e miagolante, che recava il seguente contenuto:

Miao caro Sal,

la Camera dei Segreti è pronta, costruita come e dove desideravi. Ti basterà un semplice incantesimo "Alhomora" per entrarvi la prima volta.
Dopo di che, non ti resta che sigillarla, stregando sia il suo accesso dalla botola al terzo piano, sia la porta della caverna sotterranea, in modo tale che solo un Rettilofono, come te, possa aprirla.
Questo è il mio ultimo regalo per te!
Ti chiedo, però, il miagoloso favore di nascondere dentro il mio sepolcro lo scrigno con i Quattro Collari dell'Apocalisse, che ho deposto ai piedi della tua statua.
Infine, incidi il nome del nascondiglio sulla parte frontale esterna della cappa del caminetto centrale delle cucine del castello, in lingua miagolese antica. Scrivi "Pigrata Aeterna Violafucsiae".
Un giorno, qualche stregatto golosone sgattaiolerà in cucina  e lo noterà, Ne sono sicuro!
Così i collari saranno ritrovati e indossati da stregatti più consapevoli dei loro misteri, e più meritevoli di me. Grazie Sal. Miagolamente Tuo, Stregatto Violafucsia.

P.S. Miao: fai attenzione che uno dei tuoi basilischi non scambi il lungo contenitore cilindrico vicino allo scrigno, contenente i miei quattro dipinti magici di voi Fondatori umani, per un croccantino gigante al ratto fognario... Invece, per quanto mi riguarda, ho preferito stregare un libro zampettante per accogliere una parte della mia anima, della mia sapienza stregatta e della mia personalità. Preferisco poter sgattaiolare, pigrare e pappare, seppur sotto forma di libro scodinzolante. Non sopporterei mai di essere noiosamente appeso al muro, nell'ufficio di un futuro Preside di Hogwarts. Mi raccomando, non fissarti troppo sulle tue idee di purezza del sangue dei tuoi studenti o sarai vittima di un esaurimento nervoso, ghghghgh! Fai il bravo Sal. Addio, oppure arrivederci, ghghghgh!

Così, Salazar Serpeverde onorò la memoria del suo migliore amico, adempiendo a quanto gli era stato richiesto.
Poi si ritirò a piangere, per la prima volta nella sua vita, nella pace solitaria della sua Camera dei Segreti.
Fu proprio allora, alla fine della descrizione di quel dettagliato testamento, che negli occhi dei Presidi presenti nei quadri apparvero delle lacrime.


Intanto, il bagno di Mirtilla Malcontenta si andava affollando sempre più, come se Piton avesse sostituito il succo di zucca con potentissime bevande diuretiche e lassative a chi era un po' stitico in materia di Pozioni.
Perfino Amber e Pepper, i famosi fantasmi della Casa Violafucsia, erano stati evocati in aiuto da Eileen Scintille.
Così, i due fantasmi felini avevano pigramente distolto la loro attenzione dalla caccia ad Angus, il loro amico topo fantasma, per venire a spiegare a Mirtilla la grave situazione della studentessa scomparsa.
Infatti, il loro compito era convincere la recalcitrante ragazza fantasma a collaborare con Harry Potter.

«Cerca di essere comprensiva Mirty!» miagolò Madama Amber Soffiastringhe. «D'altra parte, miagolare con Potter è un modo come un altro per ammazzare il tempo!...Ed è probabile che quel Grifondoro ti aiuterà a scoprire come sei morta! Non è mortalmente meraviglioso?».
«Ma quel suo amico Ron è veramente un insensibile! ...Mi ricorda un po' Olive Hornby, la studentessa che mi prendeva sempre in giro prima che morissi!» protestò Mirtilla Malcontenta in tono lamentoso.

«Miao, mica tutti sono coccolosi come noi!» aggiunse Pepper Strappalacci con entusiasmo. «Se ci aiuti, ti promettiamo di giocare ancora con te a "Battaglia Navale" nei gabinetti!».
«Ma se schieriamo le nostre flotte nei water, allagheremo di nuovo il corridoio» osservò Mirtilla. «E il Preside e Mastro Gazza si arrabbieranno...»
«Tranquilla Mirty, Silente capirà... è per il bene superiore! E quindi anche Gazza... Non possiamo certo fare a meno dei sommergibili e delle caccabombe di profondità, lo sai! Ghghghghghgh!!!» replicò risoluto Pepper con un tono dispettoso.

Come previsto, dopo pochi minuti dall'arrivo di Amber Soffiastringhe e Pepper Strappalacci, la porta del bagno delle femmine si spalancò e tre maghi umani entrano in rapida successione.
Un Allock tremante avanzò per primo, seguito da Harry e Ron, mentre Pietra, Daisy e Eileen erano già accucciati nel penultimo gabinetto, insieme ai due fantasmi.

Invece, Mirtilla si era messa a sedere sulla cassetta dello scarico dell'ultimo gabinetto.
«Oh, sei tu!» esclamò quando vide Harry. «Che cosa vuoi, questa volta?».
«Chiederti come sei morta» gli rispose lui.

In un attimo il volto di Mirtilla si trasfigurò. Era come se nessuno le avesse mai chiesto una cosa del genere e ne era lusingata.
Così, la ragazza fantasma lo rese partecipe dei suoi fugaci ricordi, rivelando infine come non avesse la più pallida idea di come era morta!
Rammentava solo di aver sentito una voce maschile e di aver aperto la porta del gabinetto per dire all'invasore di andarsene nel bagno dei maschi, ma l'ultima cosa che aveva visto, prima di morire, erano due immensi occhi gialli.

«In che punto, esattamente, hai visto gli occhi?» chiese Harry.
«Da quella parte» rispose Mirtilla indicando vagamente verso lo scarico di fronte al suo gabinetto.
Harry e Ron vi si precipitarono. Sembrava uno scarico qualunque, poi Harry lo vide: inciso su uno dei rubinetti di rame c'era un piccolo serpente.
«Quel rubinetto non ha mai funzionato» disse Mirtilla vivacemente mentre lui cercava di aprirlo.

In quell'istante, il Libro Stregatto degli Stregatti si materializzò nel penultimo bagno, facendo sbiancare di paura anche i due fantasmi felini.
«Oh, scusate per il mancato preavviso, ma il mio sesto senso felino mi ha suggerito che eravate qui» miagolò sottovoce il magico Libro in miagolese moderno. «Ai miei tempi c'era una semplice botola segreta, collegata alla Camera da una serie di gallerie magiche. Oggi, invece, mi ritrovo un impianto idraulico babbano posizionato sopra di essa!....Ma dov'è finito il piacere di un bel bisognino rilassante nella Foresta Proibita, dove un'acromantula ti osserva con circospezione, chiedendosi a cosa possa mai servire il tuo minaccioso rotolo di carta igienica".

«Miagoli anche il miagolese moderno?» mormorò Eileen sorpresa. «Miao, ma allora, perché ci hai parlato fino a ieri in miagolese antico? ...Se penso a tutto il tempo che abbiamo dedicato al ripasso e all'apprendimento del tuo linguaggio... E poi, le lunghe e snervanti ripetizioni a quello zuccone di Pietra!».
Subito, Pietra s'incupì, lanciando un'occhiataccia a Eileen, ma preferì non tirare in ballo la sua preparazione in materia di lingue antiche, dal momento che Eileen era l'unica insegnante!

«Miewor! Oh, c'è un buon motivo per cui vi ho costretto a imparare il miagolese antico, ghghghgh!!!» ghignò dispettosamente il Mago Violafucsia. «Non ve lo miagolo adesso, lo scoprirete più avanti!».
«Miagolaci almeno il motivo per cui sei qui con noi» chiese Daisy sospettosamente. «Hai finalmente deciso di rivelarci dove si trova la Camera dei Segreti?».
«Miao, non c'è bisogno che vi miagoli neanche questo, perché saranno quei due Grifondoro a scoprire l'entrata della Camera dei Segreti... Tuttavia, Potter dovrà fare qualcosa di veramente stupido e folle per aprirla, almeno in apparenza! Insomma, nello stile di una di quelle magie imprevedibili che, di solito, fanno parte del repertorio del nostro Pietra, ghghghghghgh!».

«Cosa, miao?» soffiò indignato lo Stregatto. «Beh, se proprio vuoi saperlo, io miagolerei in Serpentese al serpente inciso sul rubinetto, chiedendogli di aprire il passaggio, ghghghgh!».
«Appunto, miao! Un'idea decisamente rozza ma efficace!» rispose il Libro Stregatto degli Stregatti ridacchiando sottovoce. «E' stata una vera fortuna per Tom Riddle, che io non abbia modificato il progetto originale di Sal».
«Come, miao? ...Quindi, l'hai costruita tu la Camera dei Segreti!» domandò Eileen manifestando immensa ammirazione.
«Miagolosamente esatto!...Un capolavoro ingegneristico felino degno di Miagolangelo, lo stregatto allievo di Michelangelo Buonarroti» replicò ll Libro felino scodinzolante.
Gli stregatti e i fantasmi trattennero a stento le risate per non farsi scoprire, dimenticandosi di domandare al Mago Stregatto Violafucsia il vero motivo della sua miagolante presenza.

Ad un tratto, dopo aver ispezionato a lungo lo scarico del rubinetto, Ron suggerì: «Harry, di' qualcosa in Serpentese».
Senza esitare, Harry accettò il consiglio geniale dell'amico, concentrandosi sul serpente e intimandogli di aprirsi.
Al secondo tentativo, il lavandino cominciò a muoversi. Sprofondò e scomparve alla vista, lasciando scoperto un grosso tubo, un tubo largo abbastanza da lasciar passare un uomo.

In tutta fretta, Harry, Ron ed Allock per primo, scivolarono nel tubo, scendendo per parecchie centinaia di metri, fino a ritrovarsi, presumibilmente, sotto il livello del fondale del Lago Nero.
Trascorso qualche minuto dalla discesa dei ragazzi, gli stregatti si lanciarono al loro inseguimento lungo la ripida discesa del tubo, reggendo saldamente tra le loro zampette la gabbietta di Houston, ricoperta da un pregiato telo invisibile tessuto con peli di Demiguise.

Atterrate morbidamente sul groppone di Pietra, le due stregatte individuarono un tunnel molto profondo, dove dimorava, abbandonata a se stessa, una vecchia pelle di serpente gigante.
A giudicare da quel ritrovamento, il Basilisco doveva essere lungo almeno sei metri!
Non c'era più tempo da perdere, e così, grazie alla loro straordinaria vista notturna, Eileen, Daisy e Pietra, sgattaiolarono nell'oscurità del tunnel, precedendo silenziosamente i tre maghi umani lungo la via che conduceva alla Camera dei Segreti.
Poco tempo dopo giunsero alla fine del lungo passaggio, ma furono costretti a frenare il loro impeto felino a causa di un imprevisto.
Si accucciarono di fianco a una parete su cui erano scolpiti due serpenti attorcigliati che al posto degli occhi avevano due grandi smeraldi scintillanti, a decorazione di una porta che, evidentemente, solo un Rettiloforo avrebbe potuto aprire.

Ancora una volta, il Libro Stregatto degli Stregatti si materializzò dietro di loro, divertendosi dispettosamente a provocare panico.
«E' degna di Serpeverde, non è vero?» chiese emozionato il Libro zampettante, mentre calde lacrime rigavano il titolo della sua copertina. «Ah, miao, quanti bei ricordi!».
Mentre Pietra stava per rispondere al Fondatore, un'improvvisa esplosione proveniente dall'altra estremità del tunnel, dove si trovavano ancora i tre maghi, fece drizzare pelo e orecchie a tutti i felini.
Poi, una successiva nuvola di polvere, propagatasi nello stesso passaggio, annunciò l'avvenuto crollo di una parte del soffitto cavernoso.
Fortunatamente, le inconfondibili voci dei due Grifondoro rassicurarono gli insegnanti della Quinta Casa, i quali non erano riusciti a comprendere cosa aveva scatenato il cedimento strutturale.

Proprio quando il Libro Stregatto degli Stregatti scomparve, indignato per l'ignobile trattamento che gli umani stavano riservando alla sua opera sotterranea, il bambino sopravvissuto apparì da solo, ponendosi davanti alla parete con i serpenti attorcigliati.
Harry si avvicinò, senza avere la possibilità di individuare né gli stregatti né la gabbietta di Houston, e intuì subito quel che che doveva fare. Si schiarì la gola e gli occhi di smeraldo ebbero un fremito.
«Apriti» disse in un sibilo debole e soffocato.
I serpenti si sciolsero dal loro groviglio e la parete cominciò a spalancarsi, dividendosi in due metà. Tremando dalla testa ai piedi Harry entrò, seguito a ruota dal suo ignoto e sgattaiolante comitato di supporto felino.

Subito Pietra zampettò insieme a Daisy e Eileen, dietro a uno dei primi imponenti pilastri dell'enorme antro, decorati con capitelli a forma di testa di serpente.
Infine, posò a terra la gabbietta del pennuto catturato da Mundungus, preparandosi a scatenare un inferno di chicchirichì all'arrivo del Basilisco.


«Per tutte le cucce Violafucsia, questa sala è immensa!» miagolò Eileen. «Ed è magnifica!...Uno spettacolo di ingegneria cuccistica felina!».
«Miao, grazie! Apprezzo i tuoi complimenti, cara Eileen» rispose il Libro Stregatto degli Stregatti riapparso accanto a Pietra. «Spero che Potter non faccia crollare la statua di Salazar Serpeverde... Scolpire la barba, come la voleva Sal... non è stata un'impresa facile».

Stanca di tutti i segreti taciuti fino ad allora, Daisy si voltò di scatto, lanciando uno sguardo di sfida alla copertina del Libro felino, poi domandò: «Miao, per quale motivo sei qui con noi? Sputa il... topo!».
«Nostalgia, miao!» rispose vagamente il Mago Violafucsia. «E poi, ehm... ci sarebbe dell'altro».
«Ecco miao, a noi interessa il secondo motivo» miagolò Pietra mentre si adoperava per togliere l'ultimo chiavistello alla gabbietta di Houston. «Quale migliore occasione per miagolarcelo?».

«Oh, beh miao... credo che il Basilisco di Sal abbia ingoiato un piccolo contenitore con quattro ritratti... Si tratta di opere d'arte che avevo zampadipinto personalmente, e vorrei avere il piacere di recuperarle» miagolò tronfio il Libro Stregatto degli Stregatti, con l'aria di chi aveva insegnato a tenere in mano il pennello a Michelangelo e Van Gogh.
«Posso chiederti chi o cosa hai dipinto di così tanto importante?» chiese Eileen sempre più sospettosa.

Ci fu un lungo attimo di silenzio, mentre Harry Potter continuava ad avanzare lentamente verso la statua di Salazar Serpeverde.
Dopo ampia riflessione, il Libro felino decise di prendersi altro tempo prima di miagolare la verità, e mentendo con fantasia miagolò: «Sono i ritratti dei miei più cari amici, quattro mercanti di origine italica dell'antico mercato di Hogsmey, situato più o meno nelle terre dove attualmente sorge Hogsmeade ...Per l'esattezza si tratta di Messer Grifogna il pasticcere, Messer Serpenio il macellaio, Madama Tassandra la sarta, e Lady Corvarina, la giovane farmacista ...Ma prima, naturalmente, ci occuperemo di Mordilla».

«Miao, per tutti i fulmini miagolanti! ...E ora chi sarebbe questa Mordilla?» chiese Daisy disorientata e alquanto allarmata.
«E' il nome dell'ultimo Basilisco femmina rimasto in vita a Hogwarts, ovviamente. Voi l'avete ribattezzata "Mostro" della Camera dei Segreti: il Magizoologo Newt Scamander vi odierà per questo... Si riconoscono facilmente perché, a differenza dei maschi, sono prive della caratteristica piuma rossa sulla testa, inoltre se sono rimaste zitelle per qualche migliaio di anni, sono persino più temibili, ghghghghghgh!... Siete avvisati!!!».

12 commenti:

  1. Ciao Stregatto, stavolta ti sei superato, davvero ottimo lavoro! Gli Stregatti sono sorprendenti, con quell'aria sorniona e dispettosa non li crederesti capaci di fare altro che mangiare e dormire, invece... Meritano il massimo rispetto per l'intelligenza e il coraggio, oltre che per la faccia tosta! Un caro saluto da Lidia Felidia.

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    1. Miao Lidia,
      ti ringraziamo miagolamente per i tuoi complimenti, che sono sempre graditi come i Grattini e le coccole.
      A onor miagolante del vero, senza Eileen, chissà quanti arrosti e errori avresti rilevato: non hai idea di quanti suggerimenti, aggiunte, modifiche, integrazioni e riparazione di errori stia comportando il suo lavoro in questa fanfiction.

      Credo che gli appartenenti alla Casa Violafucsia abbiano una specie di sintesi di tutte le altre qualità delle quattro case ordinarie, senza eccellere in una specifica.
      Aggiungi l'animo dispettoso, l'aria famelica, e quell'aspetto sornione e ingenuo che nasconde una sottile astuzia felina e il gioco è fatto.
      La faccia tosta è un optional, solo gli stregatti che non devono chiedere mai, ghghghgh! (o sempre, in caso di pappa!).

      Tra Natale e la Befana finiremo in secondo libro, per passare al terzo da Febbraio: Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban.
      E' il libro che mi piace meno, ma solo per il fatto che non ho mai digerito il fatto che il mio amico Sev abbia perso l'Ordine di Merlino ingiustamente.
      Conosceremo il fidanzato di Eileen, ghghghgh!!!....Conan Scintillo!

      Ma non miagolo oltre, oppure Eileen mi rincorre.
      Spero che ti sia piaciuto il collegamento tra i quattro collari dell'apocalisse e l'arco di Pietra,....si proprio quello lì, quello rinchiuso nell'ufficio... hai capito bene, ghghghgh!
      Scappa rincorso da Eileen...
      Tuo Stregattaccio

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  2. Ciao Stregatto, "H.P. e il prigioniero di Azkaban" è invece il libro che preferisco della saga, è un meccanismo perfetto dove tutto alla fine si incastra, tutto tranne !l'Ordine di Merlino a Severus, effettivamente... Quell'Arco di pietra è stato per me una monomania tempo fa, avevo anche azzardato una ipotesi che lo collegava nientemeno che ai Doni della Morte! Mi è piaciuto anche lo spaccato storico sui fondatori di Hogwarts, e il fratello di Salazar è proprio un peperino. Le tre Madri della Morte e la versione dell'Oscuro Mietitore travestito da Stregatto sono stati la ciliegina...sulla salsiccia! Il fidanzato di Eileen si chiama Conan? Dal nome sembra proprio un fustacchione... Ah dimenticavo, tre dei doni dello Stregatto sono poi diventati tre Horcrux...curioso...Ciao da Lidia.

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    1. Miao Lidia,
      se lo preferisci, mi impegnerò miagolamente, ma essendo un libro più discorsivo che di azione, dovrò stare attento a non ripetere troppe parti pedissequamente.
      Quindi sopperirò con più azione e presenza felina, ghghghgh!

      Ti posso anticipare che sugli altri fondatori, alla fine del prossimo capitolo, c'è una sorpresa clamorosa!!! Da ciliegiona!

      Le tre Madri sono un idea ripresa da Dario Argento, ma d'altra parte, anche Merlino non è di proprietà della Walt Disney, come i Draghi o i Lepricani non se li è inventati la Rowling.

      Conan assomiglia un po' a Bud Spencer, stessa forza, stessa simpatia, stesso coraggio.
      Con Pietra Terence Hill, formerà una coppia felina vulcanica, da Western magici. Ma povere Daisy e Eileen, doppio lavoro in arrivo!

      Sugli Horcrux ha scelto Tom Riddle. Io sono innocente, e mi avvalgo della facoltà di non miagolare.
      Tuo Stregatto a caccia di ciliege babbane.

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  3. Ciao Stregatto, su Dario Argento mi fido di te, non ho mai visto un film horror, mi mettono l'ansia e la curiosità non è abbastanza forte da convincermi a cominciare ora! Le tre Madri della Morte mi ricordano le Moire dei Greci o Parche per i Latini. Magari Argento si è ispirato ad esse, oppure alle Winx (ricordo vagamente che c'erano tre Streghe Antenate...)...è lo stesso... ma poi perché sempre tre?!? Ciao, alla prossima. Lidia.

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    1. Miao Lidia,

      posso miagolarti brevi notizie da fonte Wikipedia: "La storia delle Tre Madri comincia all'alba dell'XI secolo, quando tre sorelle crearono la pericolosa arte della stregoneria sulle coste del Mar Nero. Negli anni che seguirono, queste perfide donne vagarono per il mondo accumulando grandi ricchezze e poteri, e seminando morte al loro passaggio. L'idea delle "Tre Madri" viene da "Levana e le Nostre Signore del Dolore", una sezione del Suspiria de Profundis di Thomas de Quincey. La sezione asserisce che oltre alle tre Parche e alle tre Grazie, esistono anche tre Dolori. Questi ultimi sono Mater Lacrimarum (Madre delle Lacrime), Mater Suspiriorum (Madre dei Gemiti), e Mater Tenebrarum (Madre delle Tenebre). L'attributo di ogni donna (lacrime, gemiti e tenebre) è una diretta traduzione del loro nome dal latino ("mater" è la parola latina per "madre")".

      Come vedi, non siamo molto lontano dalle Parche di cui miagolavi.
      Tuo Stregattaccio

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  4. Ciao Stregatto, non guardo i film horror ma i temi a sfondo "gotico" mi affascinano. Grazie per le notizie, approfondirò l'argomento. Con quel che restava del latino studiato ai tempi che furono, avevo già tradotto gli appellativi delle tre Madri, che tra le altre cose sono in linea col pensiero medievale, ristretto e misogino. Chissà, magari queste tre erano solo erboriste che curavano la gente e qualche sedicente medico, vedendosi tolti i clienti aveva sparso la voce della stregoneria. A quei tempi era un attimo ad essere accusati, e la prova maggiore della tua innocenza era che non dovevi morire sotto le torture. Molti confessavano solo per smettere di soffrire. Credo che l'Inquisizione fosse solo una maschera dietro cui si nascondevano sadici e pervertiti. Adesso ti saluto, buona settimana da Lidia.

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    1. Miao Lidia,
      ad oggi, purtroppo, ne sanno ancora qualcosa i gatti neri, vittime della crudeltà e dell'ignoranza culturale delle persone. Non per niente, viene festeggiata la giornata internazionale del gatto nero, ovvero per sensibilizzare le persone su certe comportamenti medievali, ancora attuati nel 2016.
      Tuo Stregatto che adora i gatti, specialmente quelli violafucsia e neri.

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  5. Ciao Stregatto, ultimo commento e poi non ti stresso più. Ho finito adesso l'aggiornamento sul tema delle tre Madri, ma credo che si debba distinguere tra libro e films. Nel libro le madri sono la rappresentazione di ciò a cui si può giungere quando si soffre. La M. Lacrimarum è il dolore inconsolabile che rende folli, la M. Suspiriorum è la depressione che non fa vedere vie d'uscita, la M. Tenebrarum è il dolore che spinge al suicidio o all'omicidio. Da brividi...

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    1. Miao Lidia,
      si hai ragione, ti ringrazio per la precisazione.
      La prima assomiglia a una maledizione cruciatus, la seconda all'agire dei Dissennatori, e la terza non c'è bisogno bisogno di miagolarlo: possiamo scegliere tra Voldemort e Grindelwald. Tuo Stregatto

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  6. ...le pellicole invece sono ispirate ad un fantomatico diario scritto in latino da un sedicente architetto che sosteneva di aver progettato le dimore delle Madri in tre città lontane tra loro ( quella in Germania mi sfugge, le altre erano Roma e New York) ma accomunate dall'aura di malvagità che le circondava. Le Madri in questo caso sono in carne e ossa, ultracentenarie ma pur sempre mortali, streghe malefiche e assetate di sangue. La finisco qui e ti saluto. Buonanotte, da Lidia.

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    1. Miao Lidia,
      noi invece abbiamo ripreso la storia dal Mar Caspio, senza badare agli sviluppi dei film. L'importante è che fossero streghe, ghghghghgh!
      Stregatto che scappa sotto il letto quando vede un film dell'Horror.

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