Libro 2, Capitolo 15: L'Illusionista di Beauxbatons

Libro 2, Capitolo 15: L'Illusionista di Beauxbatons
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Quindici: Aragog

Nel parco del castello si sentiva il profumo dell'estate; il cielo e il lago erano di un blu pervinca e fiori grossi come cavoli sbocciavano nelle serre. Ma a Harry, che dalle finestre non vedeva più Hagrid andare per i campi con Thor alle calcagna, lo scenario non sembrava quello giusto.
Insieme a Ron, aveva tentato di andare a trovare Hermione, ma ora l'accesso all'infermeria era vietato ai visitatori, perché Madama Chips non voleva rischiare che il Mostro entrasse a dare il colpo di grazia agli studenti pietrificati.
Inoltre, con l'allontanamento di Silente, la paura era dilagata come mai prima di allora, e l'unica pista che avevano per le mani era l'allusione di Hagrid ai ragni.

Per la verità, anche agli Stregatti pesavano molto le assenze del Preside e di Rubeus, Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts.
Così, riuniti con il Libro Stregatto degli Stregatti, cercarono di preparare una sorta di strategia felina che permettesse di liberare la scuola dal Mostro, e al contempo ricondurre l'amico barbuto alla sua adorata casetta.
«Miao, se Potter e Weasley si metteranno in testa di zampettare dietro ai ragni, finiranno dritti nella tana delle Acromantule!» miagolò Daisy Stregatta sbattendo la porta del suo ufficio. «Un suicidio annunciato!».
«Inoltre, la Camera dei Segreti si trova in un luogo sconosciuto del castello, non di certo nella Foresta Proibita!»osservò miagolamente Eileen Scintille, intuendo un ipotetico conflitto con l'incarico affidato loro dal Preside sospeso. «In questo caso, infatti, la missione volta a scoprire l'ubicazione della Camera dei Segreti non coinciderà più con quella di proteggere il ragazzo, a meno che Minerva non accetti che noi...».

«Miewooorrr, lasciamo fuori Minerva, per adesso, e informiamo solo Severus! Potete giurarci che quei malandrini usciranno di notte con il Mantello dell'Invisibilità e, se dovessimo pedinarli, perderemmo l'ennesima pigrata notturna» protestò Pietra scacciando quella prospettiva dai suoi pensieri come se fosse una zanzara a tre teste. «Si miagola che quando siamo innamorati non si dorma più, perché la realtà è più bella dei sogni... Ecco, da quando Harry Potter imperversa a Hogwarts, possiamo miagolare di esserci tutti innamorati di lui! Ma la realtà continua a essere più brutta dei miei peggiori incubi, specialmente quelli che mi vedono vittima di una dieta, imposta dal Ministero della Magia!».
Su quel punto, Eileen e Daisy non potevano dargli torto, e si limitarono ad annuire, rassegnate all'idea di un'altra gita notturna, ma il Libro Stregatto degli Stregatti iniziò ad agitarsi e soffiare in segno di dissenso.

«Fermate la vostra zampa lesta, o Nobili Stregatti! Nella Foresta Proibita, niuno di voi prodi dovrà avanzare stavolta, nemmen per salvar Potter!» miagolò risoluto il Libro Stregatto degli Stregatti. «E' forse intenzion di lor miagolanti il provocar con le Acromantule un bellicoso incidente? Di cosa favellerebbero, poi, i Centauri più fanatici con il Ministero? ...Altro non aspettan che lo gettar melma addosso ai maghi e a noialtri Stregatti!».
Dopo un attimo di silenzio, Daisy rispose: «In effetti, se combattiamo le Acromantule nel loro territorio per salvare studenti vaganti di notte, senza il permesso di Aragog, alcuni Centauri coglierebbero l'occasione per accusarci di un'aggressione deliberata ad una specie senziente non umana... e potrebbero dichiarare guerra, alleandosi forse con le stesse Acromantule, o chissà con chi altro!».

«Beh miao, un altro scenario ipotetico potrebbe consistere nel ringraziamento, da parte dei Centauri più moderati, per averli liberati dalla presenza della Tribù di Aragog» aggiunse Eileen mettendosi una zampetta sulla fronte per un'improvvisa emicrania. «Però, sarà meglio non andare a scoprir le loro carte: i Centauri sono creature estremamente lunatiche».
«Miao, ma di cosa ci stiamo preoccupando? ...Harry Potter non corre nessun pericolo! Aragog è amico di Hagrid! Mi pare miagologico che accoglierà bene anche i suoi amici umani, ghghghghgh!!!» esclamò lo Stregatto pensando di aver partorito un'idea veramente geniale. «Sono sicuro che, non appena Aragog e sua moglie verranno a conoscenza dell'identità dei due ragazzi, li tratteranno con otto guanti bianchi e avranno otto occhi di riguardo! Poi, faranno la festa ai Gridondoro... ma in senso buono, muahahahahah!!! Dunque, non ci resta che aspettare pigramente il loro ritorno».

Senza rifletterci troppo, Eileen e Daisy lo applaudirono e si complimentarono per le sue brillanti deduzioni, mentre il Libro Stregatto degli Stregatti preferì limitarsi a un soffuso miagolio-grugnito di scetticismo, senza aggiungere ulteriori preoccupazioni a quelle già esistenti.
In un periodo così tormentato, l'unica cosa da evitare era scatenare un altro periodo di guerre magiche, come era già accaduto in passato tra maghi e folletti.
Del resto, secondo il Mago Stregatto Violafucsia, la cui anima, dipartita e ritornata, albergava nel libro felino, se Harry fosse tornato vivo dalla tana di Aragog, avrebbe potuto trarre un'importante lezione di vita: esistono mostri che hanno paura di altri mostri, ma il mostro più terrificante è quella paura che non riusciamo a dominare.

Tuttavia, Pietra aveva in serbo un'altra sorpresa, una di quelle idee balzane che solo lui avrebbe potuto concepire, e non perse l'occasione per mettere le sue amiche di fronte al fatto compiuto.
«Miao... in ogni caso, per maggiore prudenza, ho convocato una fidata felina che ci aiuterà a proteggere Potter senza far sapere in giro che, a coprir le spalle al ragazzo, c'è la zampetta indiretta dell'Ordine di Gattaca» miagolò lo Stregatto con gli occhi chiusi a fessura. «Si tratta di un'abilissima Mezzopelo, ex-attrice, bravissima nell'arte del mascheramento e delle illusioni magiche! Pensate che aveva, addirittura, partecipato ad alcune riprese del famoso film di fantascienza intitolato "Guerre Stellari"! ...Poi tagliate, sigh!».
«Oh, per i baffi del micio di Merlino! Films babbani? ...E che parte aveva avuto?» chiese Daisy completamente spiazzata.

«Aveva recitato la parte di "Lady Fenerina", una creatura miagoloide che faceva parte dell'equipaggio del Millennium Falcon» precisò Pietra felice di pavoneggiare la sua scarsa cultura in tema di arte cinematografica fantascientifica.
«Miao, cos'è il "Millennium Falcon", un'astronave?» domandò Daisy incuriosita.
«Hai presente il NotteTempo, Daisy? Ecco, più meno un mezzo di trasporto per creature spaziali in difficoltà!» disse lo Stregatto senza sapere bene di che cosa stesse miagolando.

«Non ho mai capito che cosa ci trovino i babbani nel vedere film con improbabili extraterrestri e astronavi svolazzanti, quando la maggior parte di loro non riuscirebbe mai ad accettare un passaggio da un Ippogrifo addomesticato!» sbottò Eileen sorpresa quanto Daisy. «Ma sono piuttosto sicura di non aver mai sentito miagolare di una aliena felina di nome Lady Fenerina in quel film!».
«Questo è vero! ...Infatti, dopo aver girato le scene che aveva visto protagonista Lady Fenerina, il regista ingrato, un certo George Lucas, cambiò idea e decise di tagliarle, sostituendola con un altro personaggio simile ad un grosso scimmione» chiarì lo Stregatto con aria contrariata. «E' per questo che lei, sentendosi defraudata del suo ruolo, sgattaiolò via dal set, graffiando le tappezzerie del Millennium Falcon e portando con sé il costume originale di uno dei personaggi principali ...Darth Fener!».

«E questo Darth Fener chi è?» domandò Daisy sempre più affascinata da quella saga. «E' un buono o è un cattivo?».
«Ah, miao, Darth Fener è... un onesto impiegato del Ministero dell'Impero» miagolò lo Stregatto ricordandosi vagamente di aver letto qualcosa in un libro di Babbanologia. «Credo che fosse l'Addetto alla riscossione dei crediti fiscali dell'Imperatore... Era molto convincente quando si trattava di far pagare le tasse ai ribelli evasori. L'ultimo pianeta che aveva chiesto un procedimento di "ravvedimento fiscale operoso" è stato distrutto, ghghghgh!!!».

In quell'istante, la porta dell'ufficio di Daisy si aprì, e un'ombra misteriosa, avvolta in un altrettanto misterioso mantello nero, avanzò imperiosa. Sembrava la paura fatta persona!
Aveva un'armatura scintillante, più nera della notte, la testa coperta da un elmetto e una maschera assomigliante a un orrendo teschio, entrambi neri come il colore della morte.
Respirava rumorosamente e pesantemente, quasi alla maniera di un drago raffreddato.
Per l'improvviso terrore provato, Eileen e Daisy erano rimaste con la coda paralizzata.
E sempre per un interminabile momento, credettero che fosse entrato Lord Voldemort in persona.
Poi recuperano gradualmente il controllo, calmando i battiti dei loro cuoricini, che rimbombavano come colpi di tamburo.
Guardarono torvamente un Pietra Stregatto sghignazzante, come se volessero spellarlo sul posto, Cruciandolo pelo per pelo, rimandando mentalmente la vendetta alla prima buona occasione.

Ad un tratto, la misteriosa ospite della Quinta Casa si tolse lentamente l'elmetto e la maschera, circondata sempre da rumori scenici sinistri e, finalmente, apparve un dolce musetto felino femminile, anch'esso di colore nero con macchia bianca a forma di stella sul nasino rosa.
Si presentò sorridente, facendo un triplice inchino, poi con un accento francese, miagolò: «Piascere di conoscervi, mes amis, mi chiamo Raven Fenerina, insegnante di Illusioni magiche feline, e vengo da la Chatterie Magique di Beauxbatons... Che la forsa miagolante sia con noi!».


In quei giorni, gli studenti si spostavano in branco, dalle quattro Sale Comuni alle diverse aule di lezione, rigorosamente accompagnati dagli insegnanti.
In Aula Pozioni, solo Draco sembrava felice della incresciosa situazione, fermamente convinto che la Facente Funzione di Preside, la Professoressa McGranitt, non sarebbe durata poi così a lungo.
Eppure, persino Piton, indicato ad alta voce da Malfoy come il miglior insegnante di Hogwart e il più adatto a succedere a Silente nell'incarico di Preside, aveva commentato le lusinghe del suo studente affermando umilmente che Albus Silente sarebbe tornato presto tra loro.

Solo per aver riacceso quella fiammella di speranza di rivedere presto a scuola l'anziano mago, Piton si era guadagnato un grammo e mezzo di simpatia da parte di Harry.
"In fondo, se anche lui come me desidera il ritorno di Silente, deve essergli fedele!" pensò il Grifondoro cercando di allontanare da sé i mille e uno pregiudizi che si era formato nei riguardi del Maestro di Pozioni.
A fine lezione, dopo un breve parapiglia provocato da un commento di Draco, secondo il quale Hermione Granger avrebbe dovuto essere la prima vittima del Mostro, Piton accompagnò la classe a lezione di Erbologia, e finalmente la giornata iniziò a prendere una sfumatura più delineata.

Infatti, mentre i due Grifondoro si occupavano del trasporto nella serra di alcuni Fichi Avvizziti dell'Abissinia, Harry vide una fila di ragni che scappavano velocemente in direzione della Foresta Proibita, e condivise le sue impressioni con Ron, che assunse un'aria molto seccata: la Foresta e i ragni rappresentavano le sue peggiori fobie.
Nonostante ciò, l'unica pista che avevano a disposizione, era proprio quella di "seguire i ragni nella Foresta".
Così, come previsto dallo Stregatto, decisero di farlo quella notte stessa, grazie all'immancabile aiuto del Mantello dell'Invisibilità.
Per Harry e Ron non fu facile eludere tutti gli insegnanti, i prefetti e i fantasmi che montavano la guardia notturna per i corridoi del castello, ma alla fine riuscirono a sgattaiolare con successo verso la casetta di Hagrid, dove vennero accolti dai guaiti festosi di Thor.

Dopo aver posato sul tavolo il Mantello dell'Invisibilità e deciso di portare Thor insieme a loro, Harry estrasse la bacchetta magica e pronunciò l'incantesimo "Lumos"!.
Sulla punta della bacchetta si accese una flebile luce, sufficiente a illuminare il sentiero e le tracce dei ragni, poi, i due ragazzi si addentrarono sempre di più nella Foresta Proibita.

Dopo circa mezz'ora di cammino il buio era così denso da sentirlo premere sugli occhi.
Poi, un rumore sospetto proveniente dal sottobosco li terrorizzò, lasciandoli paralizzati in attesa degli eventi.
I due amici pensarono che gli ululati di Thor avessero segnalato la loro presenza alle Acromantule, ma dovettero ricredersi.
Furono investiti da due fasci di luce intensa, preannuncianti una visita alquanto inaspettata: la Ford Anglia, la macchina incantata dal padre di Ron, era incredibilmente tornata da loro, come un grosso cane color turchese che correva gioioso incontro al padrone a fargli le feste"

«E noi che pensavamo ci volesse aggredire!» esclamò Ron chinandosi sul veicolo e dandogli dei colpetti affettuosi. «Mi ero chiesto dove fosse andata a finire!».
Harry perlustrò il terreno illuminato in cerca delle tracce dei ragni, ma quelli, alla luce dei fari, erano scappati tutti.
«Li abbiamo persi» disse. «Dai, muoviti, andiamo a cercarli».
Ron non parlò. Non si mosse. I suoi occhi fissavano un punto a circa tre metri dal suolo, proprio dietro il suo amico. Era livido di terrore.
Harry non ebbe neanche il tempo di voltarsi; fu catturato per i piedi dalle chele nere di una gigantesca Acromantula e tirato su in aria, rimanendo appeso a testa in giù.
La stessa sorte toccò a Ron e al povero Thor, senza possibilità di scampo.

Ben presto, avrebbero conosciuto la terrificante Tana della Tribù delle Acromantule, la verità su Hagrid, il leggendario Aragog e il suo legame di amicizia con Hagrid, ma soprattutto, avrebbero scoperto quanto valore avesse, per lo stesso Aragog, proprio quel sentimento che lo univa a Hagrid fin dai tempi della scuola, e quali ne fossero i limiti.
Sarebbe stato proprio quel legame affettivo con strani mostri e orribili creature incomprese, come i draghi, la migliore carta da carta da giocare su cui i ragazzi avrebbero potuto puntare, sia per far ritorno sani a salvi nei loro letti, sia per far luce, una volta per tutte, sull'innocenza del loro amico Rubeus.


Intanto, nel cuore della notte, all'interno dell'Ufficio del Preside, il Cappello Parlante, il Libro Stregatto degli Stregatti e gli altri ritratti stavano faticando a prendere sonno.
La convulsa attività notturna della Professoressa McGranitt, intenta a coordinare i turni di guardia, non sembrava né dare né avere tregua.
La Facente Funzione di Preside era talmente agitata che sembrava frullare come il meccanismo dorato di una giratempo!

«Ma perché non si concede un po' di riposo? Il Castello è ben presidiato» disse Armando Dippet dal suo ritratto «E' inutile che la Preside si preoccupi in questo modo, tanto a quest'ora non riuscirà a cavare, ehm... un ragno da un buco!».
«Vi prego di scusarmi! Siate comprensivi... come posso dormire sapendo che il Mostro è ancora in circolazione?» rispose l'insegnante di Trasfigurazione. «E meno male che Potter dorme al sicuro nel suo letto, altrimenti sarei colta da un infarto!».

«Magari il signor Potter è stato invitato nella Foresta Proibita al chiar di luna, a ballare il Tip-Tap con qualche Centauro, oppure è andato a fare un giro turistico sul dorso di un'Acromantula» mormorò Phineas Nigellus. «Sa come sono fatti i suoi Grifondoro, sempre audaci...» sibilò perfidamente l'ex-Preside Black
«Ti prego! Non dirlo neanche per scherzo, Phineas! ...Se solo accadesse una cosa del genere, mi scoppierebbe il cuore!» esclamò la professoressa McGranitt mentre leggeva i rapporti delle ispezioni notturne degli altri insegnanti. «Anzi... forse è meglio che vada a controllare!».

La situazione si stava complicando fin troppo, e il Libro Stregatto degli Stregatti si lasciò sfuggire un miagoloso brontolio per l'inopportuna battuta di Phineas, che fece spallucce.
Poi, vedendo l'insegnante dirigersi con passo celere in direzione della scala a chiocciola, il Libro lanciò un allarme miagolante a Eileen, Daisy e Severus.
Così, pochi secondi dopo, Raven Fenerina di Beauxbatons entrò per la prima volta in azione.

A onor del vero, la McGranitt non aveva neanche finito di percorrere il corridoio antistante l'entrata dell'ufficio del Preside quando avvistò una fugace macchia scura, simile al movimento di un Lethilfold: era la sagoma, a lei sconosciuta, di Darth Fener.
La osservò per una frazione di secondo, senza capire chi o cosa fosse, per poi vederla sparire dietro l'angolo della parete più vicina, alla presenza di un fitto velo di nebbia.

Richiamando a sé tutto il proprio coraggio, bacchetta alla mano, Minerva corse incontro a quell'oscura figura, ma svoltato l'angolo si scontrò frontalmente con il professor Severus Piton.
«Ah Minerva, ti stavo cercando... Desideravo riferirti che ho appena controllato la Torre di Grifondoro, e Potter e i suoi amici stanno dormendo così placidamente da far invidia al professor Pietra Stregatto» mormorò Piton in tono soave, celando la verità così bene che riuscì a strappare persino un piccolo sorriso di felicità alla strega.
«Oh... una buona notizia ci voleva proprio» rispose la McGranitt cercando di calmarsi. «C'è dell'altro Severus... Mi è parso di vedere un'ombra sospetta che ha appena girato quest'angolo del castello, e...».
«Mi dispiace averti messo in apprensione, Minerva, stavo solo controllando il corridoio» la interruppe Piton mostrando un lembo del suo mantello nero, quasi a volersi scusare. «Credo che faremmo meglio ad andare a riposare qualche ora, oppure finiremo per scorgere ombre, mostri e tanti piccoli Harry Potter trotterellare in ogni recondito angolo del castello».

«Scusami Severus, hai ragione» replicò Minerva abbozzando un altro sorriso. «Mi auguro che Potter possa dormire così rilassato per tutte le notti che gli rimangono da vivere, povero ragazzo!».
«Già, me lo auguro anche io» mormorò Severus socchiudendo gli occhi e sogghignando enigmaticamente.
Poi accompagnò Minerva alla sua stanza, dandole la buonanotte e appuntamento per la colazione all'alba.


Nel frattempo, Raven aveva raggiunto un pendìo nei pressi delle Tana delle Acromantule.
Con quel costume addosso, non era stato difficile confondersi con il buio della notte. 
Inoltre, la Mezzopelo aveva seguito abilmente le tracce degli pneumatici appartenenti a una Ford Anglia, trovata parcheggiata vicino al focolare domestico degli aracnidi, ma non poteva certo attaccare le Acromantule mentre Potter e Ron stavano conversando amabilmente con Aragog.
Pertanto decise di aspettare, preparandosi a creare illusioni magiche per coprire l'eventuale fuga dei Grifondoro, nel caso la situazione fosse sfuggita di zampa.
Sul punto, il suo amico Pietra Stregatto era stato chiaro, e infatti le aveva miagolato: «Raven, hai pergamena, carta igienica, e carta babbana bianca come il latte, ma mi raccomando: nessun Acromantulicidio e nessun Centauricidio... Potrei perdonarti solo se ferisci o uccidi per sbaglio Potter, il disturbatore delle mie pigrate... ma poi, chi lo racconta a Silente? Insomma, cerca di non fare danni irreparabili, ghghghgghgh!!!».

Comunque, se la Ford Anglia di Arthur Weasley fosse stata il mezzo di trasporto dei due studenti, Raven era più che sicura che li avrebbe visti tornare indietro seguendo quel medesimo percorso a ritroso.
E Darth Fener sarebbe entrato magistralmente in scena al momento giusto, armato di una spada magica che provocava illusioni catastrofiche nelle menti di chi fissava la sua lama di luce.
"Altro che false spade laser babbane a batteria!... Ciak-miao, si gira sul serio, ghghghgh!" pensò Raven ricordando i bei tempi in cui aveva sognato una carriera da attrice ingiustamente naufragata.
Raven rammentava bene il motivo per cui il regista terrorizzato l'aveva cacciata, minacciandola con una pistola in mano: aveva scoperto che lei non era bipede come gli altri aspiranti attori, non aveva indossato un costume al provino, e quindi, si era trovato davanti alla sconcertante verità che il suo aspetto semi-stregattesco era tutto merito di Madre Natura Felina.
Fu una vera fortuna, per Raven, l'aver avuto il tempo di lanciare, a George Lucas, un leggero Incantesimo di Memoria, e di bloccarlo prima che potesse premere il grilletto.
Non aveva mai compreso la ragione per cui un babbano così dotato come lui, intellettualmente portato a creare opere cinematografiche fantascientifiche, di fronte all'occasione di conoscere una creatura al di fuori dell'ordinario, come lei, avesse rifiutato di accettarla reagendo minacciosamente.
Terminata la rassegna dei suoi rimpianti, l'insegnante di Illusioni Magiche di Beauxbatons cercò di ingannare il tempo schiacciando un breve pisolino, ma gli eventi che sarebbero accaduti di lì a breve non glielo permisero: la Ford Anglia abbandonata riprese vita, entrando velocissima, a fari accesi, nella Tana delle Acromantule.
Poco dopo, l'automobile né uscì come un razzo, dirigendosi verso di lei.
A bordo si trovavano Harry Potter e Ron Weasley, mentre un esercito di Acromantule affamate era alle loro calcagna.
Era giunto il momento di far entrare in azione la versione miagolante di Darth Fener!

Non appena la Ford Anglia superò il luogo in cui era nascosta Raven, un denso muro di nebbia alzatosi dal suolo rallentò il passo delle Acromantule, fino a costringerle a fermarsi.
Poi il fumo iniziò a diradarsi e, davanti a loro, in mezzo al sentiero che conduceva a Hogwarts, apparve imponente Lord Fener, con il suo inconfondibile respiro... un perfetto Dio della Morte!

Barasog, il figlio maggiore di Aragog si bloccò di colpo atterrito, e con lui tutto il suo sciame di aracnidi.
Come il padre, lui era sempre stato abituato a incutere paura nelle creature che incontrava lungo il suo cammino, ma quella notte, la realtà andava ben oltre le sue previsioni di un facile pasto di carne fresca.
Il capo branco osservò il teschio nero inespressivo che lo fissava silenzioso e la paura gli procurò un nodo alla gola.
Indietreggiò urtando i suoi fratelli, e quando non riuscì più a retrocedere, balbettò con un filo di voce: «Chi... chi?...Chiiiiiiiiiii?».

«Haaarry Potteeeeer! ...Il Ragazzo che è Sopravvissuto appartiene a me, e solo a me! ...il Signore Oscuro è tornato per lui!» esclamò un'agghiacciante voce metallica proveniente dalla maschera nera. «Avete tentato di privarmi della mia preda... Adesso, pagherete con la vita il vostro affrontooooo!!».
E nel buio della notte lampeggiò una spada spaventosa, che faceva vibrare l'aria intorno a sé.
«Nooooo!» esclamò Barasog atterrito. «Non sapevamo...».

La lama di luce incandescente si mosse lentamente dal basso verso l'alto, disegnando nell'aria un misterioso simbolo magico.
Ciò catturò l'attenzione di tutti i ragni, dando inizio per loro a un vero incubo di Magia Illusoria.
Ipnotizzate da quell'arma magica, le Acromantule videro enormi tronchi d'albero sradicati da terra e diretti come lance verso di loro, mentre la Foresta Proibita andava in fiamme.
Assistettero terrorizzate all'azione dell'Ardemonio, ai fendenti della spada brandita dal Signore Oscuro, che le squartava senza pietà.
E senza sosta, l'Oscuro Signore avanzava, polverizzando ogni chela che osava elevarsi contro di lui.
Osservarono perfino l'annientamento di nutrito branco di agguerriti Centauri, giunti alle spalle del Signore Oscuro: alcuni quadrupedi furono schiacciati da grossi massi, altri vennero soffocati da un semplice gesto di una mano guantata.
Infine, la terra si aprì sotto le loro zampe, rivelando voragini piene di lava incandescente, dove alcune Acromantule sembrarono cadere, emettendo versi strazianti.

Di fronte alla vista di quelle micidiali Magie Illusorie, ogni singola Acromantola, con gli otto occhi fuori dalle orbite, si diede alla fuga verso la loro Tana, convincendosi di essere l'unica superstite del numeroso nucleo familiare.
Infatti, ciascuna di loro aveva assistito, seppure irrealmente, alla uccisione dei propri fratelli, allo sterminio dei centauri, e al terremoto che aveva devastato la Foresta Proibita.
In pochi minuti, tutti i ragni erano spariti a zampe levate, andando a piangere senza motivo da uno stupefatto Aragog.
Del resto, nemmeno un rametto della Foresta era stato bruciato o spezzato, e dei cadaveri dei caduti non vi era, ovviamente, neanche l'ombra.
Così, prima di far ritorno al Castello, Raven, la temibile Illusionista felina, rimase da sola a ridacchiare alla luna, contemplando il successo della sua missione.

"Caro Lucas, non saprai mai cosa ti sei perso" pensò Raven riponendo la sua spada. "Tieniti pure stretto quello scimmione di Chewbecca e tuoi effetti speciali, George! ... D'altra parte, è comprensibile, assomiglia un po' a tua moglie".


Intanto, senza essersi accorti dell'aiuto insperato, Harry e Ron erano riusciti a recuperare il Mantello dell'Invisibilità, a rimettere di nuovo i piedi nel dormitorio di Grifondoro sani e salvi e, soprattutto, a conoscere la verità sull'innocenza di Hagrid: Tom Riddle aveva fatto catturare la persona sbagliata!
Ron si buttò sul letto senza neanche spogliarsi. Ma Harry non aveva sonno. Si sedette sul bordo del letto, pensando intensamente alle parole di Aragog.

Si stava appisolando, quando gli venne in mente quella che gli parve la loro ultima speranza.
«Ron... la ragazza che è morta. Aragog ha detto che fu trovata in un gabinetto» disse Harry ignorando Neville che russava fragorosamente dall'altra parte della stanza. «E se non fosse mai uscita dal gabinetto? E se fosse ancora là?».
Ron si stropicciò gli occhi e, alla luce della luna, Harry lo vide aggrottare la fronte. Poi capì:
«Pensi forse... non sarà mica Mirtilla Malcontenta?» chiese.


Per i due Grifondoro l'avventura con le Acromantule era ormai conclusa, ma la notte riservava ancora qualche sorpresa al povero Stregattaccio.
Infatti, nel dormitorio-cuccia degli insegnanti della Quinta Casa, Eileen e Daisy, dopo essersi congratulate con Raven, complottarono insieme a lei per combinare un perfido scherzo a Pietra, uno che pareggiasse i conti con quello della prima apparizione, senza preavviso, di Raven-Darth Fener.
«Hai con te i costumi che ci hai consigliato?» chiese Daisy tutta eccitata. «Non vedo l'ora di entrare in azione!».
«Sùrement, mes Stregattasce!» miagolò Raven aprendo la sua valigia magica. «Siete pronte? ...Eccoli!».
«Miao, fanno paura solo a guardarli!» commentò Eileen rabbrividendo. «Quando cominciamo?».
«Tout de suite! ...Pietra sta pigrando nella sua cuccia!» rispose Raven ghignando selvaggiamente. «Indossiamoli, è quasi l'alba ormai!».

Una volta pronte e ben truccate, le tre feline si avvicinarono contemporaneamente alla cuccia del Direttore della Quinta Casa accerchiandolo, poi, dondolarono bruscamente il giaciglio, fecero colare della bava artificiale appiccicosa dalla bocca dei loro costumi da mostro spaziale.
Colto alla sprovvista, lo Stregatto si rigirò tra le coperte di lana, fregate alla McGranitt, e si mise con la pancia rivolta verso il soffitto della piccola Torre di Violafucsia, cercando di riprendere sonno.
Al secondo scossone, Pietra brontolò tra sé e sé, pensando pigramente a un noioso sciame sismico, non infrequente da quelle parti, così aprì lentamente un occhio venato, appena in tempo per scorgere altri fili di bava cadenti sul suo pancino, colando dai denti aguzzi di tre creature dall'aspetto indescrivibile, riunite in cerchio sopra di lui.

Un urlo da Tarzan miagolante si disperse, in un eco persistente, tra le vicine montagne, annunciando irritualmente il sorgere del sole, e facendo sobbalzare gli abitanti del Castello di Hogwarts che ancora stavano dormendo: «GNAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHOOOOOOOOOHHHHHH!!!».
Del resto, i galli nelle vicinanze erano stati tutti stranamente strangolati, e non potevano più assolvere al loro compito canoro al sopraggiungere dell'alba.
A tal proposito, Pietra Stregatto, sia per fare una sorpresa a Hagrid, sia perché sapeva bene che il canto del gallo era letale per il Basilisco, aveva deciso di ordinarne uno a Mungundus della migliore razza pregiata, praticamente un campione gallesco, ma non c'era ancora stata nessuna consegna.

Dopo lo scherzetto, il primo problema mattutino fu quello di staccare gli artigli di Pietra conficcati, in profondità, nella volta del soffitto, a seguito del balzo verso l'alto causato dallo spavento.
In buona sostanza, si trattava di convincere il povero Stregatto stressato a scendere dal soffitto e dell'inesistenza dei mostri, possibilmente senza far crollare la parte superiore del dormitorio-cuccia degli studenti felini.
«Sei sta grande Raven! ...Alla McGranitt miagoleremo che Pietra ha avuto un orribile incubo!» esclamò Eileen applaudendo Raven a più riprese. «Senza la tua esperienza cinematografica, non ci saremmo mai riuscite! E meno male che quei costumi mostruosi avevano spazio per la nostra coda, muahahahahaah!!!».
«E' vero, miao! Sei un'attrice nata ...Ma quanti dentacci avevano quei cosi?» proseguì Daisy entusiasta. «A proposito... come hai detto che si intitola il film babbano a cui appartengono i mostri rappresentati dai nostri costumi?».
«Miao, scommetto che lo volete sapere perché avete intenzione di regalarlo a Pietra per il suo compleanno! Così non se li scorderà più per un bel pezzo, ghghghghgh!» sogghignò Raven strizzando un occhietto. «Il titolo del film? Ah si ..."Alien"!».


Sempre quella notte, mentre al castello di Hogwarts e nella Foresta Proibita ne accadevano di tutti i colori, Mundungus Fletcher aveva finalmente individuato e trafugato da un noto pollaio, quello che credeva essere il miglior gallo delle campagne di Godric's Hollow, pensando addirittura di fare un piacere al suo proprietario.
Con il favore del buio della notte, Mungundus afferrò il primo pennuto che gli sembrò corrispondente alla descrizione del galletto avuta da un confidente del villaggio; lo infilò senza troppi complimenti in una gabbietta contenente cibo e acqua, e poi, si materializzò a Nocturn Alley.
Era fatta, un lavoretto semplice e pulito!

L'obiettivo pennuto di Mungundus si chiamava "Houston".
Houston era un bel gallo grassottello, aveva un piumaggio bianco con una magnifica cresta rossa, e cantava incessantemente a tutte le ore!
Per tale motivo, il suo padrone, Jack Swigert, era stato costretto a prendere residenza in campagna, scappando dai vicini inferociti che avevano perso il sonno.
Jack era un vecchio mago che, nel mondo babbano, era stato uno dei famosi astronauti appartenenti all'equipaggio della missione dell'Apollo Tredici.
Fu dato per morto nel millenovecentottantadue, ma in realtà, Jack aveva semplicemente deciso di scappare dallo stress dei giornalisti, per far ritorno nella sua terra natia, Godric's Hollow.
Il vecchio Swigert pensava che avrebbe ritrovato la pace lontano dalla NASA e dai servizi segreti americani, e che l'avrebbe ottenuta donandosi anima e corpo alla sua seconda passione: l'agricoltura e l'allevamento di animali babbani.

Se fosse stato per lui, avrebbe coltivato piante e allevato animali persino sulla Luna.
A Godric's Hollow, invece, trovò la sua pace, ma  poi, ebbe la malaugurata idea di acquistare Houston, un gallo che, a sua insaputa, era rimasto vittima di un potentissimo Incantesimo Sonorus, con effetti ancora persistenti e devastanti.
Ricordava, inoltre, quel maledetto giorno, quando alle tre di notte la sua casa fu accerchiata da maghi e streghe che volevano strangolare almeno la bestiola pennuta.
Lui rassicurò tutti gli abitanti che sarebbe andato presto a vivere in campagna, lontano dal centro abitato, poi corse nel pollaio; guardò il suo amato galletto, lo fissò negli occhi con uno sguardo che aveva già fatto una sola volta nella sua vita, dentro l'Apollo Tredici, e infine gli disse: «Houston... abbiamo un problema!».

Il galletto piegò la testa di lato, rivolgendo il becco verso il basso, e rispose: «Chicchirichìììììììììììììììììììììì!».
La sua bestiola era intelligente, sembrava aver capito la situazione al volo, e su un punto, Jack non aveva dubbi: la sua perspicacia era perlomeno pari a quella degli ingegneri della NASA.
«Esatto Houston, amico mio!» disse Swigert, «La baracca sta precipitando, come ai vecchi tempi nello spazio! Quindi, tenteremo un atterraggio morbido... ce ne andiamo in campagna!».

9 commenti:

  1. Ciao Stregatto, bel personaggio quello di Raven Fenerina, dinamica e piena di sorprese e vitalità Ho apprezzato anche il galletto Houston, più o meno per gli stessi motivi... L'unica cosa che posso obiettare è che né Harry né Ron sanno a cosa vanno incontro addentrandosi nella foresta e seguendo i ragni. Come possono conoscere Aragog e sapere che lui e Hagrid sono amici o capire dove siano dirette le mostruose creature che li hanno catturati? Ciao da Lidia.

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    1. Miao Lidia,

      immagino che tu ti riferisca a questo passaggio:

      "Ben presto, avrebbero conosciuto la terrificante Tana della Tribù delle Acromantule, la verità su Hagrid, e il leggendario Aragog, ma soprattutto, avrebbero scoperto quanto valore avesse, per lo stesso Aragog, l'amicizia che da sempre lo univa ad Hagrid, e quali ne erano i limiti.
      Era proprio quel legame affettivo, difficilmente comprensibile per Ron, la miglior carta da giocare su cui i ragazzi puntavano, sia per far ritorno sani a salvi nei loro letti, sia per far luce, una volta per tutte, sull'innocenza del loro amico Rubeus."

      In effetti, ovviamente, hai ragione, i ragazzi non sanno niente.
      Ho scritto "Ben presto avrebbero...", proprio nel senso di anticipare narrativamente cose che i ragazzi avrebbero conosciuto solo in un secondo tempo.
      Forse mi sono espresso male, ma volevo narrativamente precorrere i tempi per il lettore, perché il capitolo si sarebbe piegato e incetrato verso l'attività di Raven, lasciando ai ragazzi solo lo spazio per la fuga.
      Quindi, volevo anticipare cose future sinteticamente, per non rischiare di essere troppo speculare alla saga, e quindi ripetitivo di cose già dette.

      Correggerei scrivendo...Era proprio quel generico legame affettivo con strani mostri e orribili creature incomprese, come i draghi, la migliore carta da giocare...

      Ecco spero così di aggiustare la malefatta, ghghghgh!!! Ti ringrazio per l'osservazione che migliora la Fanfiction.
      Tuo Stregatto che adora i galletti,....arrosto.

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    2. Miao Lidia,

      ecco la parte modificata. Spero sia più comprensibile l'intento, ghghghghgh!

      "Ben presto, avrebbero conosciuto la terrificante Tana della Tribù delle Acromantule, la verità su Hagrid, il leggendario Aragog e il suo legame di amicizia con Hagrid, ma soprattutto, avrebbero scoperto quanto valore avesse, per lo stesso Aragog, proprio quel sentimento che lo univa a Hagrid fin dai tempi della scuola, e quali ne fossero i limiti.
      Sarebbe stato proprio quel legame affettivo con strani mostri e orribili creature incomprese, come i draghi, la migliore carta da carta da giocare su cui i ragazzi avrebbero potuto puntare, sia per far ritorno sani a salvi nei loro letti, sia per far luce, una volta per tutte, sull'innocenza del loro amico Rubeus."

      Tuo Stregattaccio.

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  2. Ciao Stregatto, sono felice di esserti stata di aiuto. A volte noto errori di battitura o ripetizioni, o lapsus calami, ma non li segnalo per non essere pedante. Ma a questo paragrafetto non ho potuto resistere! Buona settimana da Lidia.

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    1. Miao Lidia,
      rinnovo miagolamente i ringraziamenti da parte mia e di Eileen. D'altra parte, qualche arrosto di tanto in tanto è nell'ordine naturale della mia cucina, ghghghgh!!!
      E ti conferiamo un ordine di Gattaca di prima classe per meriti felino-culturali.
      Tuo Stregatto che si prepara per l'arrosto successivo.

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  3. Buongiorno Eileen e Stregatto. Sono molto onorata di ricevere un simile riconoscimento, e vi ringrazio davvero. Immagino che da ora in poi dovrò firmare qualche autografo, ma cercherò di abituarmici. Cosa non si fa per la fama! O era la fame...? Ciao da Lidia

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  4. Cari Eileen e Pietra,
    vi ricordate di quella sciocchina Tassorosso con una passione non-così-segreta per Corvonero che vi gironzolava sempre intorno? Quanto tempo è passato? :) Mi dispiace così tanto di non avervi scritto più, faccio veramente schifo come amica, me ne rendo conto… ne avrete pensate di tutti i colori XD A mia discolpa posso solo dire che è stato (ed è tuttora) un periodo abbastanza difficile. Ancora adesso non so quando potrò riscrivervi di nuovo… credetemi, non volevo sparire in questo modo. Sono sempre stata immensamente bene in vostra compagnia, e non è cambiato niente, anche se sono diventata un fantasma :P

    Dunque, bando alle ciance! Via i miagolii tristi e sotto con le salsicce! XD Questo capitolo è meraviglioso… non so come ringraziarvi, quando ho visto che mi avete fatto personaggio, anche dopo tutto questo tempo, mi sono commossa! E poi ho riso da morire… avete azzeccato un bel pezzo della mia personalità, fra parentesi, inclusa la mia passione per la Francia e le illusioni magiche e il mascheramento e… insomma, avete capito <3 Faccio paura alle Acromantule, miao!!! XD E anche il mio felino legame con Guerre Stellari è strepitoso!! Pietra, mi dispiace di averti fatto prendere quello spavento, ma sarebbe stato troppo rinunciarvi… XD Facciamo che ti cedo la mia razione di croccantini al salmone affumicato?

    Com’è tradizione, ecco il mio pezzo preferito del capitolo:


    Una volta pronte e ben truccate, le tre feline si avvicinarono contemporaneamente alla cuccia del Direttore della Quinta Casa accerchiandolo, poi, dondolarono bruscamente il giaciglio, fecero colare della bava artificiale appiccicosa dalla bocca dei loro costumi da mostro spaziale.
    Colto alla sprovvista, lo Stregatto si rigirò tra le coperte di lana, fregate alla McGranitt, e si mise con la pancia rivolta verso il soffitto della piccola Torre di Violafucsia, cercando di riprendere sonno.
    Al secondo scossone, Pietra brontolò tra sé e sé, pensando pigramente a un noioso sciame sismico, non infrequente da quelle parti, così aprì lentamente un occhio venato, appena in tempo per scorgere altri fili di bava cadenti sul suo pancino, colando dai denti aguzzi di tre creature dall'aspetto indescrivibile, riunite in cerchio sopra di lui.

    Un urlo da Tarzan miagolante si disperse, in un eco persistente, tra le vicine montagne, annunciando irritualmente il sorgere del sole, e facendo sobbalzare gli abitanti del Castello di Hogwarts che ancora stavano dormendo: «GNAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHOOOOOOOOOHHHHHH!!!».

    Pietra, rinnovo la mia disponibilità a darti le mie salsicce all’Ardemonio e croccantini vari XD


    Grazie di cuore per non avermi dimenticato… neanche io l’ho mai fatto. E grazie per avermi fatto un dono preziosissimo, ovvero la vita che ho sempre desiderato: quella - che ora potrò considerare reale - nel mio mondo natale, a casa mia.

    Vi voglio bene! Adieu mes chers amis!

    … Com’è che finivo sempre i miei rapporti? Ah sì: agente Raven, al vostro servizio! :*

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    1. Miao Raven,
      non devi preoccuparti, qualunque sia la causa, la vita è tua e ci sono cose più importanti, quindi prendila con calma. E poi, abbiamo nove vite noi Stregatti!
      Lascia pure i tuoi commenti quando puoi, a noi fa sempre piacere, e ti risponderemo sempre.
      Bè, adesso sei un personaggio della fanfiction e te lo sei meritato!
      Quando avrai tempo, ricordati di noi!
      Eileen Scintille e Pietra Stregatto che non dimenticano l'importanza dell'amicizia!
      P.s.: Alien morde.

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    2. Grazie di cuore... http://imgur.com/a/SZaDe

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