Libro 2, Capitolo 14: Il destino dei Cavalieri di Violafucsia

Libro 2, Capitolo 14: Il destino dei Cavalieri di Violafucsia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo quattordici: Cornelius Caramell

Nonostante la straordinaria avventura appena vissuta nel ricordo di Riddle, ovvero la terribile visione dei fatti accaduti cinquant'anni prima, Harry era ancora fermamente convinto che Hagrid non avesse mai inteso uccidere.
Aveva raccontato questa esperienza magica ai suoi amici un sacco di volte e, sebbene le loro conversazioni fossero state inconcludenti riguardo diversi argomenti, nessuno aveva manifestato dubbi sull'innocenza di Rubeus.

Questa volta, però, gli Agenti dell'Ordine dei Gattaca non avevano mancato l'appuntamento con i tre Grifondoro.
Da alcuni giorni, Mizar e Gemma, due "Mezzopelo", e cioè incroci tra Stregatti e Kneazle, erano praticamente diventati l'ombra felina di Potter: non si erano persi neanche una parola riguardo il viaggio magico all'interno del diario.
Tuttavia, udito il nome di Tom Orvoloson Riddle, a Mizar sfuggì un leggero miagolio di preoccupazione, mentre a Gemma si drizzò il pelo sulla schiena per i brividi.

«Miao, è mai possibile che questi studenti siano così sprovveduti da non sapere chi è Tom Riddle!?» mormorò Mizar guardando distrattamente un topolino grassottello attraversare incauto la Sala Comune. «Non miagolo che debbano diventare esperti in Storia della Magia di Hogwarts, ma speravo almeno che avessero dato un'occhiata negli archivi dei vecchi numeri della Gazzetta del Miagolio Profetico, disponibili in Biblioteca!».

«Mizar, stai miagolando della nostra Biblioteca! ...E poi sono studenti cuccioli del secondo anno... Bambini insomma!» miagolò Gemma in cerca di una spiegazione plausibile. «Facciamoli finire di miagolare ....ehm, cioè di parlare, poi, andremo a riferire del Diario di Riddle!».
«D'accordo, miao!...Ehm, hai miagolato a tua madre che desideriamo sposarci questa estate?» domandò Mizar accarezzando con la coda il collo di lei. «Lo sa che ho fatto carriera? ...Adesso sono un agente scelto, non si lamenterà! ...Il professor Pietra Stregatto mi ha assicurato che, se continueremo a lavorare pigramente con impegno, ben presto ci nominerà assistenti di cattedra».

«Beh, l'ho miagolato soltanto a mio padre» miagolò Gemma entusiasta «Papi è stato felicissimo di acconsentire al nostro matrimonio; vuole una bella cucciolata! ...E poi, ha riferito la notizia a mia madre, a cose fatte, proprio la settimana scorsa».
«E cosa ha risposto, miao?» miagolò Mizar con il fiato sospeso. «Ora la mamma, non pretenderà mica che diventi Preside di Hogwarts! ...Gemma, lo sai che la sua richiesta è da considerarsi impossibile anche per gli Stregatti ...Figuriamoci per noi "Mezzopelo"!».

«Veramente, mami non ha ancora risposto ...al momento sta ancora rincorrendo mio padre, a causa del consenso alle nozze che mi ha già concesso, senza consultarla!...Per fortuna papi è leggermente più veloce di mami! ...Le ultime notizie, provenienti dal suo Patronus, li danno sgattaiolanti dal tunnel della Manica verso Calais, ma presto papi tornerà nel Kent, con mami sempre alle sue calcagna, approfittando del prossimo sciopero dei treni Eurostar» replicò Gemma imbarazzata. «Spero che si arrivi presto ad una tregua pasquale, così assaggeranno le salsicce colombate che ho preparato con tanto amore ...Adesso, però, micione mio, cerchiamo di non distrarci: occhi e orecchie ben aperti! ...E coda al suo posto».

Come sperato da Gemma, la conversazione tra Harry, Ron e Hermione stava volgendo al termine, ma non senza un'immancabile e acuta osservazione della Granger.
«Riddle potrebbe aver preso la persona sbagliata» disse Hermione «Forse quello che aggrediva le persone era un altro mostro...».
«Ma quanti mostri pensi che ci siano in questo posto?» chiese Ron ostinato.
«Abbiamo sempre saputo che Hagrid fu espulso» disse Harry tristemente. «E gli attentati finirono proprio dopo il suo allontanamento dal castello. Altrimenti, Riddle non sarebbe stato premiato».

Dopo aver ascoltato e scartato alcune ipotesi di Ron e aver goduto di una pausa di riflessione, Hermione si decise a fare la domanda più spinosa: «Pensate che sia il caso di andare a parlarne con lui?».
«Allora sì che ci sarebbe da ridere!» disse Ron. «Salve, Hagrid, dicci un po', hai sguinzagliato nel castello un coso pazzo e peloso?».
Alla fine i ragazzi decisero di non dirgli niente, a meno che non si verificasse un'altra aggressione.
Così, sicuri di aver raccolto molte informazioni interessanti, Gemma e Mizar furono liberi di zampettare furtivi verso la Torre di Astronomia, dove ad attenderli c'era il Preside e il Consiglio dell'Ordine di Gattaca al completo.


Quella sera, il sole stava calando dietro le montagne, ammantandole con vividi riflessi arancioni, mentre dalla terrazza della Torre c'era una vista magnifica del Lago Nero appena accarezzato da un accenno di brezza.
Tutti gli insegnanti erano ansiosi di ascoltare il rapporto dei due giovani promettenti felini, alla loro prima missione.
Soltanto Pietra Stregatto e la professoressa McGranitt avevano trovato il modo di rovinare quel breve idillio, dando luogo al solito scambio di accuse reciproche.

«Chiariamo alcune questioni, prima di iniziare questa riunione! ...Voi dell'Ordine di Gattaca state trasgredendo alle direttive del Preside!» urlò Minerva inferocita. «Dovete cercare la Camera dei Segreti, e non perdere tempo dietro a Potter. ...Dal momento che, ultimamente, non ci sono stati più attentati tra gli studenti, l'unico pericolo circolante per la Sala Comune di Grifondoro sei tu, Pietra!».

«Mieewwooorrr, io un pericolo? ...Noi sgattaioliamo dietro a Potter proprio per adempiere la nostra missione! Il ragazzo ci condurrà alla porta della Camera dei Segreti, perché è l'unico mago di Hogwarts in grado di parlare il Serpentese, ossia la lingua necessaria per aprirla... Cara Minerva, se il gatto di Godric Grifondoro fosse stato ancora vivo, ti avrebbe già ricoperta con la sabbia del Lago Nero!».
«Ra... razza di impertinente fe...felino! ...Specie di gatto abbaiante!» strillò la McGranitt balbettando e gesticolando col dito indice puntato su di lui. «Non credere di prenderci in giro con la tua logica spelacchiata da quattro galeoni!».
«Sottospecie di irragionevole umana! ...Abbaiante a chi?» miagolò Pietra trattenuto per la coda da Daisy e Eileen. «Non pensare di spacciarci, ancora una volta, quella tua studentessa ...quella delinquente di Hermione Granger come la Santa Patrona di Hogwarts!».

Seduto tra due merlature, Albus Silente sembrava aver raggiunto il limite della sua pazienza e inspirava a pieni polmoni, lanciando sguardi eloquenti a entrambi i docenti, nella speranza di far rispettare l'ordine del giorno.
"E se li rinchiudessi nelle segrete per una settimana?" pensò divertito il Preside, preparandosi a interrompere la discussione prima che degenerasse nell'ennesimo lancio di sfida a duello di uno dei due. "Per la barba di Merlino! ...Di certo, non nella stessa cella!... Non nelle stesse segrete!! ...Non nello stesso castello!!!".

Tuttavia, ad interrompere bruscamente l'animata discussione, fu l'arrivo imprevisto di un agitatissimo Argus Gazza, che entrò di corsa nella Torre di Astronomia senza neanche chiedere il permesso.
Per gli Stregatti non fu un grosso problema, vista la permanente dotazione di cappottine invisibili, magicamente attivate all'istante.
Però, Gazza aveva una faccia pallidissima, come la sera che aveva visto Mrs Purr pietrificata e, dopo aver ripreso fiato, con il viso rigato da una lacrima esclamò: «Preside ...ero ...ero vicino alla Biblioteca ...camminavo nel corridoio ...UN ALTRO ATTENTATO!!!"»..

«Calmati Gazza, raccontaci cosa è successo» sibilò Severus mantenendo una calma glaciale. «Sono stati pietrificati altri studenti?».
«No professore, Non questa volta ...non si tratta di studenti» singhiozzò Gazza coprendosi la bocca con un fazzoletto sporco. «Ho trovato i corpi due strani felini! ...Sembrano Kneazle, ma sono molto più grandi...e hanno uno strano pelo a macchie, di colore viol...».

«Ah si, Gazza, sono dei gatti sfortunati che hanno ingerito, per sbaglio, innocue pozioni coloranti e dilatanti» lo interruppe Piton mentendo come solo lui sapeva fare, per non dare al Custode la possibilità di scendere nei particolari. «Forse sono stati pietrificati come Mrs Purr?»
«Io credo che ...Madama Chips ha detto che sono ...sono morti ...MORTI!!!» urlò Gazza in preda alla disperazione. «Riversi in angolo buio del corridoio deserto ...con gli occhi sbarrati!!!».


Nella storia di Hogwarts, Gemma e Mizar, furono i primi felini caduti dell'Ordine Gattaca, uccisi zampettando nell'adempimento del proprio dovere, nella lotta contro Voldemort.
E purtroppo, anche le informazioni che avevano udito sul diario di Tom Riddle erano andate perdute: il sacrificio delle loro giovani vite pareva essere stato del tutto inutile.

La mattina dopo, i funerali furono celebrati negli abissi del Lago Nero, dove si trovava il Cimitero millenario della Strega Alice e degli altri Stregatti di Hogwarts, all'interno di una enorme grotta-cuccia, oltre il villaggio della tribù dei Tritoni e delle Sirene.
Tali cerimonie rimasero segrete, come l'esistenza della Casa di ViolaFucsia, e Pietra trascorse tutta la notte successiva accucciato sopra le loro tombe.
Era questo il destino degli eroi felini della Quinta Casa segreta: servire Hogwarts senza che nessuno lo venisse a sapere, senza ricevere una parola di ringraziamento, vivendo nell'ombra di un eterno anonimato.

Nei giorni che seguirono, Pietra si comportò come se il resto del mondo non esistesse: disertava le riunioni, miagolava a stento con Daisy ed Eileen, e salutava a fatica Minerva, portando avanti come un automa la sua attività didattica.
La condotta del Direttore della Casa Violafucsia raggiunse i livelli di guardia quando incenerì un vassoio d'oro pieno di salsicce regalatogli dagli Elfi Domestici, andando a letto senza cenare.
Inoltre, a causa delle continue visite di Pietra al cimitero subacqueo, l'unico luogo dove stranamente la Materializzazione non funzionava, neanche con la magia del "Puff!", Severus aveva esaurito tutte le scorte di Algabranchia.
Così, Piton era stato costretto ad acquistarne ingenti quantità, anche con l'aiuto di Eileen e Daisy, per tenere segreta a Silente quella che stava diventando ormai un'attività subacquea giornaliera.
Quando Madama Chips chiese di visitarlo, lo Stregatto saltò a zampe pari l'appuntamento, ma il vero campanello d'allarme suonò il giorno in cui Silente aveva sparso la voce di aver ordinato, per le future feste pasquali, un quintale di salsicce giganti del Cheshire.
Infatti, nonostante il roboante annuncio in Sala Grande, Pietra rimase completamente indifferente, senza minimamente interessarsi della data di consegna del succulento cibo alle cucine del castello.

Per il Libro Stregatto degli Stregatti era assolutamente intollerabile che Pietra si comportasse in quel modo di fronte alle proprie responsabilità del comando, ma soprattutto che avesse un'atteggiamento così neutrale dinanzi a quelle pregiate salsicce in arrivo.
Perciò, un pomeriggio, il Fondatore decise di andarlo a trovare con un "Puff!", proprio sott'acqua, al cimitero millenario, nel luogo in cui i "Puff" di Materializzazione non avrebbero dovuto funzionare!

«Ormiaodunque, Messer Pietra ...insegnar qualcosa può l'esempio dei due prodi Cavalier felini, nelle lapidi-cuccia accolti?» miagolò il Libro magico apparso improvvisamente alle spalle dello Stregatto, nell'antro principale della grotta sommersa . «Quale efferata colpa hanno commesso i nostri eroi miagolanti per meritarsi un Condottier della Casa di Violafucsia stregattamente dissennato come te?».

Pietra si voltò lentamente con gli occhi lucidi, ammirando per un attimo il passaggio di un branco di pesci dall'aspetto poco amichevole e la vastità degli abissi del lago intorno a lui.
Non era sorpreso di vedere il suo Fondatore materializzarsi con un "Puff!": chiunque avesse lanciato il potentissimo incantesimo di protezione sul Cimitero millenario degli Stregatti, era certamente a conoscenza anche del controincantesimo, che gli avrebbe permesso di superare la stessa barriera magica.
Poi, lo Stregatto trovò la forza di miagolare ...e miagolò: «Non avrei dovuto mandare loro, erano così giovani e innamorati! ...Avresti dovuto vedere i musetti dei loro genitori sulle loro tombe ...Se invece di andare alla riunione a discutere con la McGranitt, fossi andato io a spiare Potter, gli occhi del Basilisco avrebbe ucciso me!».

«E' da quando sorge il sole che l'ignoranza ghermisce più delle guerre! ...E di codesta inenarrabile ignoranza che odo, mi tocca por rimedio alfine! ....Con un sol colpo d'oculi, ucciderci non può un Basilisco!!!» soffiò il Libro rilasciando una scia di bollicine d'aria. «Non sapevate forse, Messer Pietra, che gli oculi di Stregatto sono immuni all'assassin sguardo di cotal strisciante criatura? ...Solo il veleno suo può ucciderci!».

«Miao?... Davvero? ...Nessuno Stregatto conosce una simile informazione nella nostra epoca, te lo garantisco! ...Nessun libro di Hogwarts ne miagola...» replicò Pietra sbalordito dalla rivelazione. «Dunque, Mizar e Gemma sono morti perché non erano Stregatti "Purosangue" ...Erano Mezzopelo!».

«Colto ha nel segno la miagolata tua! Il fellon sibilante è privo dell'armato sguardo nei nostri confronti, e mirarlo negli oculi possiamo, senza periglio alcuno ...Inoltre, un vero condottier non arrischierebbe mai di ordinar, a cavalier alcuno, di cavalca-sgattaiolar in luoghi donde non sia disposto a entrar anco lui ...e colui che ora è innanzi alla mia Signoria non lo ha fatto: deve solo sopportar lo triste peso del comando!» continuò il Mago Violafucsia zampettando intorno alle tombe di Gemma e Mizar. «Ebbene, Messer Pietra, chi mai potrà guidar all'assalto del Basilisco lo Grifondoro Potter, che cotal creatura non potrà invece mirar senza morire, se non il Condottiero Stregatto della Casa di ViolaFucsia? ...Sarai, miaordunque, degno del sacrificio dei nostri Cavalier caduti?».

«Miao Fondatore, allora, miagolami il luogo in cui sono nascosti i quattro Collari dell'Apocalisse! Così, sconfiggeremo il Basilisco, e perfino Lei-Sa-Chi, senza l'aiuto di bambini predestinati!» mormorò lo Stregatto in preda ad una rabbia vendicativa, mentre sentiva che l'effetto dell'Algabranchia giungeva al termine.
«Se fosse stato possibile il comprender dallo ingegno mio, lo modo di domar un simil potere, avrei già miagolato il nascondiglio! ...Ma Voldemort sottovalutar non devi!!!» grugnì il Libro in tono sommesso. «Non siamo ancor pronti per indossar li Collari oggi, come non lo ero io allora ...e son qui per evitar, alla signoria felina vostra, di commetter lo stesso error di gioventù mia!».

Dopo quest'ultima rivelazione, Pietra tornò a fissare le lapidi per qualche secondo, e infine domandò: «Cosa significa ...cosa vuoi miagolare con errore di giov...».
Ma venne interrotto da un sonoro "Puff!" ...E Pietra rimase di nuovo solo, al centro del cimitero acquatico, in compagnia dei suoi eroi felini.
Il Mostro della Camera dei Segreti era ancora libero di circolare per Hogwarts, ma il Libro Stregatto degli Stregatti aveva raggiunto il suo obbiettivo: ridestare Pietra dall'oblio del dolore e richiamarlo alle battaglie che impone la vita.
Tuttavia, prima di sgattaiolare di corsa in superficie, Pietra Stregatto, ritrovata miagolamente la fiducia in sé stesso, osservò attentamente le tombe di Gemma e Mizar, ed ebbe una miagolosa e fulminante idea!


Per fortuna, trascorsero molti giorni senza ulteriori attentati.
Ormai, erano passati circa quattro mesi da quando Justin e Nick-Quasi-Senza-Testa erano stati pietrificati, e quasi tutti sembravano dell'idea che l'aggressore, chiunque fosse, avesse rinunciato ai suoi propositi una volta per tutte.

Durante le vacanze di Pasqua, però, gli studenti del secondo anno ebbero qualcosa di nuovo a cui pensare. Era arrivato il momento di scegliere le materie per il terzo anno, un problema che almeno Hermione prendeva molto sul serio, optando per una soluzione democratica: aveva scelto tutte le materie!
Invece, l'unica cosa per cui Harry si sentiva di essere tagliato era il Quidditch, e alla fine, scelse le stesse materie di Ron, pensando che se lui si fosse rivelato una schiappa, almeno avrebbe avuto un amico da cui farsi aiutare.

A proposito di Quidditch, la partita successiva il Grifondoro l'avrebbe giocata contro i Tassorosso, ma la sera della vigilia dell'incontro, tornando nel suo dormitorio a posare la scopa, dopo l'ultimo allenamento pre-gara, Harry dovette fare i conti con una brutta sorpresa.
In cima alle scale incontrò Neville Paciock che pareva fuori di sé.

«Harry, io non so chi è stato. Ho semplicemente trovato...» Fissandolo spaventato, Neville spalancò la porta.
Il contenuto del suo baule era stato sparpagliato dappertutto. Il mantello giaceva a terra, strappato. Il pigiama era stato tolto da sotto il cuscino, il cassetto del comodino era stato tirato fuori e il contenuto sparso sul materasso.
Harry cominciò nervosamente a raccogliere tutte le sue cose, buttandole alla rinfusa dentro il baule. Ma solo quando vi ebbe scaraventato dentro l'ultimo libro di Allock si accorse di quel che mancava.

«Il diario di Riddle non c'è più» disse sottovoce a Ron.
«Cosa?» rispose Ron allarmato.
La notizia della sparizione del diario lasciò Hermione estremamente preoccupata, e lo Stregatto, appena apparso nei paraggi, più incupito del solito.
«Ma... soltanto un grifondoro può averlo rubato ...Nessun altro conosce la nostra parola d'ordine...» esclamò la sua amica.
«Proprio così» commentò Harry, consapevole che non poteva neanche denunciare il furto a un insegnante, senza ritirare fuori la storia del povero Hagrid di cinquant'anni prima.


Questa volta, però, una riunione straordinaria notturna fu chiesta proprio da Pietra Stregatto, e Silente fu così felice di autorizzarla che fece apparire persino un vassoio di salsicce scottate all'Ardemonio sulla sua scrivania.
Daisy ed Eileen, accompagnate dal loro collega felino, entrarono silenziosamente nell'Ufficio del Preside e si inchinarono a Silente.

«Bentornato fra noi Pietra» disse Albus ricambiando il saluto e invitandoli a sedersi. «Quali notizie ci porti?».
«Abbiamo scoperto che Potter era in possesso, già da diverso tempo, di un diario potenzialmente pericoloso, appartenuto a Tom Riddle» miagolò Pietra tagliando corto, lanciando occhiate furtive al vassoio di salsicce. «Al momento, miao, questo diario è stato rubato da un Grifondoro, ed è irrintracciabile!».
«Tom Riddle...» mormorò Silente accasciandosi sulla sua poltrona. «Anche la sola presenza di un suo diario è sufficiente a destare preoccupazione, non è così?».

Qualche tempo prima, il vecchio mago era stato informato dal quadro del Preside Dippet che il Libro Stregatto degli Stregatti aveva percepito magia oscura nella Torre del Grifondoro, e finalmente, ne aveva compreso il motivo.
«Cosa facciamo Silente?» aggiunse Minerva agitatissima. «Non possiamo permetterci né un altro attentato, né che un oggetto maledetto da Riddle circoli per la scuola».

«Se mi è concesso fare il punto della situazione ...abbiamo un noto Grifondoro che non ha denunciato né il ritrovamento, né il furto del diario di Tom Riddle, un oggetto che ci viene segnalato come impregnato di Magia Oscura ...poi, un altro Grifondoro, più o meno consapevole delle sue azioni, ha rubato questo diario a un compagno della propria Casa frugando disordinatamente tra le sue cose» sibilò il professor Piton passeggiando verso Minerva. «Se gli studenti della Casa di Grifondoro continueranno a esprimere audacia e coraggio con questo entusiasmo e azioni di tale natura, ben presto Minerva sarà costretta a trasferirsi, e insegnare Trasfigurazione in una classe nelle segrete del Castello, oppure ad Azkaban».

Minerva era psicologicamente distrutta e preferì rimanere in silenzio, ma neanche lo Stregatto aveva voglia di prenderla in giro, e scelse di raccogliersi in un miagolante silenzio.
«Da questo momento, vi prego di fare la massima attenzione ...Hogwarts non è più un luogo sicuro per gli studenti» concluse Silente, con i pensieri rivolti al suo vecchio studente, Tom Riddle. «O forse ...non lo è mai stato».

Finita la riunione, Eileen si avvicinò, insieme a Daisy, alla professoressa McGranitt, mentre lo Stregatto andò via con aria indaffarata, accennando a tutti i colleghi un rapido saluto con la zampetta.
«Miao Minerva, abbiamo un pacco da consegnarti da parte di Pietra» miagolò Eileen porgendo una scatola incartata in fretta e furia alla direttrice di Grifondoro, con la seguente dicitura: "Top Miao Secret".
«Stai tranquilla, non è un'altra delle sue strampalate poesie» aggiunse Daisy strizzandole un occhio.

Minerva abbozzò un sorriso e prese il pacchetto; ringraziò Eileen e Daisy, e lo portò nella sua stanza, gettandolo sul letto senza riguardo.
L'incarto aveva uno strano odore lacustre, e sembrava contenere un oggetto che si muoveva, rotolando dentro la confezione.
"Scommetto che ci sono alghe marce!" pensò la McGranitt ancora scossa dalle notizie apprese poco prima. "E forse, me le merito".
In uno scatto d'ira con se stessa, prese di nuovo il pacchetto, lo sbatacchiò lateralmente per qualche secondo e, senza neanche aprirlo, lo lanciò contro il muro, facendolo carambolare sopra un piccolo tavolino.
Poi, sfinita, si mise a dormire.


La mattina dopo, al risveglio, diede a tutti il buongiorno un bel sole, accompagnato da un venticello fresco.
Harry aveva appena finito di fare colazione e lasciato la Sala Grande insieme a Ron e Hermione, per andare a prendere il suo equipaggiamento da Quidditch, quand'ecco che, lungo il percorso, udì di nuovo quella voce maledetta: «Uccidere adesso... Fare a pezzi... Squartare...».
Lanciò un grido e Ron e Hermione si ritrassero allarmati.

«La voce!» esclamò Harry guardandosi alle spalle. «L'ho sentita di nuovo... e voi?».    
Ron scosse il capo con gli occhi sbarrati. Hermione, invece, si batté una mano sulla fronte.
«Harry... credo proprio di aver capito una cosa! Devo andare in biblioteca!» disse la ragazza.
E sparì di corsa su per le scale.
Purtroppo, anche la voce era sparita. Al piccolo Grifondoro non restò altro che avviarsi al campo di gioco e prepararsi ad affrontare i Tassorosso.

Era tutto pronto, le squadre si stavano riscaldando in campo, in compagnia dell'arbitro, la solita Madama Bumb.
Harry stava per montare sulla sua scopa quando la McGranitt entrò in campo quasi di corsa, con in mano un enorme megafono viola.
«La partita è stata annullata» annunciò la professoressa, rivolta allo stadio gremito. Si udirono fischi e grida.
Ma l'insegnante ignorò ogni protesta e ordinò agli studenti di tornare nelle rispettive Sale Comuni, più in fretta possibile.

Poi abbassò il megafono e fece cenno a Harry di raggiungerla.
«Potter è meglio che tu venga con me...» mormorò Minerva al ragazzo.
«Si, forse è meglio che venga anche tu, Weasley» aggiunse lei appena vide arrivare il suo amico.

Si diressero rapidamente verso l'infermeria e, nel tragitto, i due ragazzi vennero messi al corrente di un nuovo duplice attentato.
In infermeria, pietrificata sopra un letto, c'era Hermione Granger, con gli occhi spalancati e vitrei, in compagnia di un'altra ragazza, anch'essa pietrificata, di nome Penelope Light.
«Le hanno trovate vicino alla biblioteca» disse la McGranitt. «Sapreste spiegarmi cos'è questo? Era per terra, vicino a loro...».
E così dicendo mostrò ai ragazzi uno specchietto circolare.
Harry e Ron scossero il capo fissando entrambi Hermione, poi furono scortati alla Sala Comune di Grifondoro.
A seguito di numerosi comunicati riguardanti misure restrittive della libertà di circolazione nel castello, per la sicurezza degli studenti, l'insegnante di Trasfigurazione palesò la seria possibilità che la Scuola di Hogwarts potesse venire chiusa, se il colpevole degli attentati non fosse stato preso.
E al solo pensiero di dover vivere una vita intera dai Dursley, Harry si sentì raggelare il sangue.

A quel punto, dopo ampia riflessione, i due Grifondoro decisero che era arrivata l'ora di rispolverare il Mantello dell'Invisibilità, per andare a parlare con Hagrid dell'episodio che, cinquant'anni prima, lo aveva visto espellere da Hogwarts.
Naturalmente, c'erano altre sei orecchie feline che avevano preso nota del piano notturno della banda Potter: nessuno sarebbe più sfuggito al controllo dell'Ordine di Gattaca!


I ragazzi aspettarono che tutti i compagni di stanza si fossero addormentati, poi, evitando anche la guardia di Piton nei corridoi, raggiunsero la casetta del Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts, e furono accolti dal loro amico con una balestra tra le braccia, puntata verso di loro.
Rubeus abbassò subito l'arma, stava aspettando qualcun altro, e aveva paura; sembrava essere, addirittura, in stato confusionale.

«Miao, è comprensibile che Rubeus sia fuori di sé!» miagolò Pietra con la coda penzolante dalla cima del tetto. «La prospettiva di andare ad Azkaban, solo perché un demente di Ministro deve fare la sua topesca figura, non è così allettante!».
«Già, miao! Sarebbe stato meglio che Caramell, invece di rilasciare interviste falsamente rassicuranti alla Gazzetta del Profeta, avesse appeso le sue tonsille al chiodo!» sbottò Eileen in un miagolio di disapprovazione. «E anche la bacchetta!».
In quell'istante, Daisy sussurrò: «Attenzione! ...Ci sono due umani diretti proprio qui, a ore dodici dalla nostra posizione! ...Uno dei due ...è Silente!».
 
Intanto, Hagrid, mise davanti a Harry e Ron due tazze di acqua bollente senza le bustine di tè, ruppe la teiera distrattamente e, non appena bussarono forte alla porta, un pezzo di dolce gli cadde di mano.
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata terrorizzata, poi si buttarono addosso il Mantello dell'Invisibilità e si acquattarono in un angolo insieme alla loro amica.
Lo stesso guardacaccia controllò che fossero ben nascosti, afferrò la balestra e tornò ad aprire la porta.

«Buonasera Hagrid» disse Silente entrando nella casetta con un'aria terribilmente seria.
«Brutta faccenda, Hagrid» aggiunse Cornelius Caramell, il Ministro della Magia in carne e bombetta, con voce piuttosto secca.
Come aveva previsto Pietra, la conversazione prese una piega tale da terrorizzare chiunque, compreso un uomo grande e grosso come il buon Rubeus.
Nonostante l'accalorata difesa di Silente, Cornelius Caramell era giunto fino a Hogwarts per portare via con sé un presunto colpevole.
E quale miglior candidato di Hagrid da dare in pasto alla pubblica gogna, visti i precedenti?

«Prendermi?» chiese Hagrid che aveva cominciato a tremare. «Per portarmi dove?».
«Soltanto per un breve periodo» disse Caramell evitando lo sguardo del gigante. «Non è una punizione, Hagrid; più che altro è una precauzione. Se verrà preso qualcun altro, tu verrai liberato con tanto di scuse...».

«Miao, ma come ragionano al Ministero? Aspetteranno che il Mostro uccida qualcun altro per liberare quel disgraziato, oppure, nel caso in cui il Mostro decida di non farsi più vivo, lasceranno Hagrid in una cella per il resto della sua vita?» miagolò indignata Daisy. «E' miagolamente inconcepibile!».
«Anche umanamente è inconcepibile!» aggiunse lo Stregatto con il ciuffo spiegato come una vela al vento. «Lo farò evadere, e...».
«No! ...Non dobbiamo commettere zampettate false!» lo interruppe Daisy. «Se ci fosse un altro attentato durante la sua evasione, per Hagrid sarebbe la fine!».

Lo Stregatto sospirò annuendo e si accucciò rassegnato, grattandosi il groppone a un comignolo, mentre un altro umano, con passo deciso, stava camminando in lontananza verso di loro.
Nel frattempo, la discussione stava cominciando a surriscaldare gli animi più del fuoco ardente nel camino.

«Non ad Azkaban, vero?» disse Hagrid con voce roca.
Prima che Caramell potesse rispondere, si udì di nuovo bussare energicamente alla porta, e Silente la aprì.
Lucius Malfoy entrò a grandi passi, sembrava aver fatto un lungo viaggio nel cuore della notte, e non di certo per stringere la mano al Ministro: il suo obiettivo era consegnare a Silente un importante documento.
«Una cosa molto spiacevole, Silente» disse Malfoy con voce strascicata, estraendo un grosso rotolo di pergamena. "«Ma i consiglieri ritengono che sia arrivato il momento che lei si faccia da parte. Questo è un Ordine di Sospensione ...in calce troverà tutte e dodici le firme. Mi spiace dire che riteniamo che lei stia perdendo la sua autorità...».

Mentre Lucius da una parte e Silente dall'altra si fronteggiavano dialetticamente, ognuno con il proprio stile, sul tetto della casetta Pietra stava per essere colpito da una tempesta di fulmini a ciel stellato.
«Miao, secondo voi chi sarà il Facente Funzioni del Preside durante il periodo di sospensione dall'incarico di Silente?» chiese Daisy con un'aria da finta ingenua. «Piton? ...Pomona? ...Vitius? Oppure...".
«Oh beh, miao, secondo il criterio di anzianità e di ruolo, la Facente Funzioni dovrebbe essere la Vicepreside» rispose Eileen riflettendo sulle varie alternative. «Si, sarà praticamente Minerva, dalle cui direttive dipenderà direttamente l'Ordine di Gattaca!».

«Dalla quale cioè dipenderà Pietra, ghghghghgh!» precisò Daisy sghignazzante. «Tu che ne pensi, micetto mio?».
«Mieworr, vi ponete domande di cui sapete già la risposta!» miagolò lo Stregatto annaspando per catturare più ossigeno possibile. «E' ovvio che sarà Minerva! ...Sign, miao! ...Ma perché ricordarmelo crudelmente dopo cena, in piena digestione?».
Si sentì un improvviso miagolìo soffocato, quasi un rigurgito, come se a qualcuno fosse andato di traverso uno dei prosciutti di furetto appesi al soffitto della casetta.
In una frazione di secondo, Daisy e Eileen fecero appena in tempo ad riacciuffare per la coda Pietra Stregatto che, vittima di un principio di svenimento, stava per ruzzolare di sotto e sfondare il tetto, rischiando di finire in collo al Ministro.

«Se i consiglieri vogliono la mia rimozione, naturalmente mi farò da parte» disse ad un tratto Silente con tono conciliante.
«Ma...» balbettò Caramell.
«No!» urlò Hagrid.
«In ogni caso» proseguì Silente parlando con grande lentezza e scandendo bene le parole, in modo che nessuno potesse perderne neanche una «lei si accorgerà che io avrò veramente lasciato la scuola soltanto quando non ci sarà più nessuno che mi sia fedele. E si accorgerà anche che a Hogwarts chi chiede aiuto lo trova sempre».

Per un attimo Harry avrebbe giurato che Silente avesse ammiccato verso l'angolo dove si trovavano lui e Ron.
«Sentimenti ammirevoli» disse Malfoy inchinandosi. «Tutti sentiremo la mancanza ...ehm ...del suo... modo personalissimo di fare le cose, Albus, e non ci resterà che sperare che chi prenderà il suo posto riuscirà a impedire qualsiasi ...ehm ...eventuale ...assassinio».

Prima di essere condotto ad Azkaban dal Ministro, Hagrid fece un respiro profondo e sillabò: «Chi ha voglia di trovare qualcosa, deve seguire i ragni. Questo lo porterà sulla pista giusta. E' tutto quel che ho da dire».
Caramell lo guardò sbalordito, al contrario di Eileen e Daisy che si scambiarono degli sguardi d'intesa: c'era, infatti, un forte collegamento tra i ragni e i Basilischi!

Hagrid ricordò, apparentemente a dei fantasmi, di dare da mangiare a Thor, poi uscì fuori con gli altri.
La porta si richiuse con un tonfo e Ron si tolse di dosso il Mantello dell'Invisibilità.
«Ora si che siamo nei guai» disse con voce roca. «Tanto varrebbe che chiudessero la scuola stanotte stessa. Senza più Silente, ci sarà un attentato al giorno».
Thor cominciò a guaire raspando la porta chiusa.


Al castello, Minerva si trovava nella sua stanza, completamente disperata, in compagnia della fioca luce di una candela; le sembrava che tutto il mondo magico ce l'avesse con lei, compresi gli altri docenti.
Aveva appena saputo da un gufo urgente che Silente era stato sospeso, che lei era temporaneamente la nuova Preside Facente Funzioni, che avrebbe dovuto gestire l'Ordine di Gattaca con Pietra Stregatto al comando, e infine, che quel Mostro in circolazione non aspettava altro che un suo passo falso.
Un altro attentato e si sarebbe dimessa. Si sentiva ...sola ...sola nel cuore della notte più buia della sua vita. Ma si sbagliava.

Qualcuno bussò delicatamente alla sua porta.
Lei si ricompose asciugandosi le lacrime, si mise la vestaglia e aprì lentamente.
«Preside, mi scuso per l'ora tarda, ma date le circostanze...» sibilò Piton senza preamboli «Mi permette una parola?».
La professoressa McGranitt lo lasciò entrare e lo invitò a sedersi vicino al tavolino, dove era rimasto abbandonato e malamente incartato il misterioso pacchetto di Pietra.
Severus Piton l'aveva chiamata "Preside", con lo stesso tono deferente con cui si rivolgeva ad Albus Silente, e questo rianimò in lei la speranza di essere all'altezza del suo compito.

«Cosa posso fare per te Severus?» disse l'anziana insegnante aspettandosi il peggio da un momento all'altro.
«Se non chiedo troppo, Minerva, vorrei che la Preside di Hogwarts prendesse in considerazione la visione della corrispondenza proveniente dai suoi professori» tagliò corto il Maestro di Pozioni indicando la scatola sul tavolino. «Desidero solo richiamare l a sua attenzione sul pacchetto che il professor Pietra Stregatto ha fatto consegnare alla Preside alcuni giorni fa e che, a quanto pare, non è stato ancora aperto».
"Per tutte le torri di Hogwarts, ci siamo!" pensò la McGranitt tra sé e sé. "Ecco il regalo anticipato di Natale da parte di Pietra: le solite alghe marce".

Subito Minerva arrossì violentemente, prese il pacco, lo scartò nervosamente, con la fondata paura che lo Stregatto le avesse preparato una beffarda ed elaborata trappola magica ...forse un topo Inferius!
Così, sollevò con cautela il coperchio e, all'interno, trovò un curioso barattolo cilindrico trasparente, contenente qualcosa di un color verde smeraldo, ma non erano alghe.
Sembravano più ...delle squame di rettile, caratterizzate da piccoli graffi e alcuni fori, ed erano di una grandezza variabile tra un galeone a uno zellino.

Insieme al barattolo c'era una lettera, che Minerva aprì immediatamente e iniziò a leggere ad alta voce:
"Chiarissima e gentilissima professoressa Minerva McGranitt,
se adesso sta leggendo la mia zampascritta relazione, su saggio consiglio del professor Severus Piton, significa che, forse, lei è già divenuta la Preside 'Facente Funzioni' di Hogwarts e che, in precedenza, ha probabilmente ignorato e tentato di cestinare la mia corrispondenza.
Con la presente miagolante, desidero metterla al corrente che l'Ordine di Gattaca ha avuto notizie di minacce di maledizioni rivolte ai consiglieri della scuola e alle loro famiglie, al fine di estorcere le firme necessarie per l'Ordine di Sospensione di Albus Silente dal suo incarico.
Ovviamente, anche Silente, che aveva previsto quanto sopra miagolato, ne era a conoscenza, lasciando poi che gli eventi accadessero, al fine di non mettere in pericolo la vita delle persone minacciate.
Ciò che adesso la Preside deve sapere è che, a seguito delle mie lunghe ricerche e degli attenti esami sulle spoglie riesumate di Mizar e Gemma, eroici cavalieri della Casa di Violafucsia, eseguiti presso la Grotta del Cimitero subacqueo della Strega Alice, sono state...".

Di colpo, Minerva interruppe la lettura e guardò sbalordita il direttore di Serpeverde, poi esclamò: «Il professor Pietra Stregatto è andato negli abissi del Lago Nero e ha disseppellito i corpi di Mizar e Gemma senza l'autorizzazione di Silente ...ma è inaudito! ...Inoltre, la squadra armata di Tritoni e Sirene di guardia alla Grotta avrebbero dovuto arrestarlo e avvisare il Preside! ...La scorta di Algabranchia sparita all'improvviso... Come mai ogni volta che quel dispetto della natura magica, sotto forma di felino, decide di agire, trova sempre il modo di corrompere qualcuno e di farla franca?»

«Preside, non trova paradossale che una specie felina abbia deciso di stabilire il proprio Cimitero Millenario proprio sott'acqua, elemento naturale poco tollerato dai gatti? ...A quanto pare, il nostro Mondo Magico ci riserva ancora delle domande inevase, forse senza risposta» sibilò Piton mostrando un viso del tutto inespressivo. «Ma adesso, la prego di tralasciare i piccoli dettagli insignificanti e...».

«Piccoli dettagli insignificanti?» domandò Minerva stupita. «Severus, io ho la responsabilità di...»
«...E le chiedo di proseguire la lettura fino in fondo» terminò Piton con fare incoraggiante. «Sono sicuro che la sua pazienza sarà ricompensata, e comprenderà perfino le azioni del professor Stregatto».
Così, l'insegnante si arrese all'evidenza; prese un profondo respiro, come se dovesse immergersi nel profondo di un abisso insieme allo stregattaccio, e riprese a leggere, sempre ad alta voce:

"...sono state rintracciate, agganciate agli artigli di uno dei miei agenti, le prove dell'esistenza del Mostro della Camera dei Segreti, che ha vigliaccamente strisciato sopra di loro.
Dalla ricostruzione felina dei fatti, si potrebbe presumere che il Mostro fosse impegnato in combattimento con il primo degli agenti felini, Mizar, quando il secondo agente, Gemma, ha avuto la possibilità di aggredirlo 'alle spalle' conficcandogli gli artigli in profondità, precisamente nella punta della sua coda, dove si trovano le squame più piccole.  
Dall'esame magico, operato dalle professoresse Eileen Scintille e Daisy Stregatta, risulta senza ombra di dubbio che le squame rinvenute, seppur danneggiate, appartengono ad un Basilisco di proporzioni gigantesche.
Tali reperti probatori, eroicamente conquistati per far luce sulle pietrificazioni avvenute nella scuola, sono ora a disposizione della Preside, all'interno del barattolo di marmell... di vetro.
Sicuro che i sacrifici di Mizar e Gemma non siano stati inutili, colgo l'occasione per salutare miagolamente, con inchino scondinzolante, l'Illustrissima Preside Facente Funzione di Hogwarts.
Sempre a Sua disposizione, Cordialmiaomente e Miagolamente Suoi, Pietra Stregatto, Eileen Scintille, Daisy Stregatta.


P.S. Miao: mi sono felinamente permesso di 'autodeliberare' un anticipo di cassa scolastica di cinquanta galeoni, allo scopo di ordinare una statua di marmo, raffigurante Gemma e Mizar teneramente abbracciati, da posizionarsi al terzo piano, preferibilmente nella sala antistante la Porta Gattaia.

Sicuro di avere la Sua approvazione, procedo zampettando come sopra indicato"

Minerva era rimasta senza parole (e senza galeoni!).
Sembrava quasi impossibile che quella lettera fosse stata scritta per lei dallo Stregatto, e osservava le brillanti squame strappate al Basilisco, con una rabbia sempre più crescente dentro di lei.
Finalmente, Minerva era sicura che nessuno l'avrebbe mai lasciata sola a Hogwarts, neanche Pietra Stregatto!

2 commenti:

  1. Buonasera Stregatto. Povero, piccolo felino violafucsia! È dura fare il capo, quando poi ci rimette la pelle qualcun altro... Non farmi stare in pensiero, cerca di mangiare qualcosina, e finiscila di andare sott'acqua: non è igienico. Dove credi che vadano a finire gli scarichi del castello? Un caro saluto da Lidia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Miao Lidia,
      ne sa qualcosa anche Silente di pelli altrui, ne siamo quasi certi, ghghghgh!
      Ah, ecco cos'era!....E io che credevo fosse salsedine di lago!
      Adesso, però, sappiamo che negli scarichi ci sono finiti anche due famosi figli di papà!
      Non ti preoccupare per me! Per combattere miagolamente Voldemort, occorre mangiare tanta pappa!
      Stregatto in recupero

      Elimina

AVVISO: Benvenuti! Potete commentare pur non essendo registrati, ma sapete che è possibile inserire un nickname? Nella tendina "Commenta come" c'è l'opzione "Nome/URL". Inserite soltanto un nome e cliccate su continua, potrete così identificare facilmente i vostri commenti! Buona permanenza nel blog!