Libro 2, Capitolo 11: Il Club dei Duellanti Miagolanti

Libro 2, Capitolo 11: Il Club dei Duellanti Miagolanti
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Undici: Il club dei duellanti

Alcuni giorni dopo il furto degli ingredienti per preparare la Pozione Polisucco, il professor Silente e il professor Piton passeggiavano uno di fianco all'altro lungo il corridoio del terzo piano, riflettendo attentamente sui recenti e curiosi fatti avvenuti nel castello.

«Credo che Potter abbia usato un fuoco d'artificio del Dottor Filibuster, con innesco ad acqua. Perfino suo padre James avrebbe avuto più fantasia» sibilò sarcasticamente il Maestro di Pozioni con le braccia incrociate dietro la schiena. «A causa di esso, il liquido di una Pozione Dilatante è schizzato addosso agli studenti vicini al calderone, dove lo stesso fuoco d'artificio si è inabissato».
«E' da tanto tempo che non uso più quei fuochi d'artificio» commentò Silente esprimendo un certo rammarico «Forse sto un po' invecchiando».

«Inoltre, per rendere il ladrocinio più semplice, era stata mia cura lasciare la porta del mio ufficio socchiusa, con la Pelle di Girilacco e il Corno di Bicorno sul primo scaffale» proseguì Piton senza fermarsi a soppesare le parole del Preside.
«Immagino che, come diversivo, sia stato divertente, sgonfiotti a parte» rispose Silente abbozzando un sorriso. «Date le circostanze, un po' di iniziativa possiamo concedergliela, non credi?».

«In fondo Albus, non hanno ancora ucciso nessuno dei loro compagni di scuola e, soprattutto, non si sono ammazzati» mormorò Severus restituendo un accenno di sorriso. «Comprendo che l'audacia faccia parte delle caratteristiche di Grifondoro. Tuttavia, spero che la Granger sappia quello che sta facendo, o qualcuno chiederà presto le cure di Madama Chips, per rimediare agli effetti indesiderati di una Polisucco maldestramente preparata».

I due insegnanti erano appena giunti davanti alla porta che introduceva nel salone antistante la porta gattaia della Casa di Violafucsia, quando un forte rumore di banchi di legno fracassati attirò la loro attenzione.
Decisero di entrare con estrema cautela, sigillando la porta dall'interno.
Erano pronti a qualunque incontro inaspettato, anche se, a prima vista, la situazione sembrava tranquilla.

Tutti gli studenti felini erano ordinatamente accucciati in religioso silenzio su un lato dell'enorme antro.
Poi, si alzarono di scatto e si inchinarono educatamente due volte, prima per salutare il Preside e poi per il professor Piton.
"Che cuccioli educati! E' sicuramente merito di Eileen e Daisy" pensò Silente meravigliato da tanta manifestazione di rispetto. "Ma dove si sono cacciati i loro maestri?"

Dopo pochi passi, un proiettile a forma di palla di pelo rotante sferzò l'aria tra le teste dei docenti, mettendo a dura prova la porta sigillata alle loro spalle.
«Presumo che qualcuno abbia schiantato il professor Pietra sulla parete» disse il professor Piton senza girarsi a guardare. «Ci sta sfuggendo qualcosa, Albus?».
«Si, si!...Ma non pare grave, muove ancora i baffi! ...Però, gradirei avere delle spiegazioni, ove fosse possibile» rispose il Preside alzando leggermente il tono della voce. «Non accade tutti i giorni che un professore sia colpito contemporaneamente da due Schiantesimi!».

Da dietro due colonne, nascoste nella penombra, spuntarono lentamente la professoressa Eileen Scintille e la sua collega Daisy Stregatta, con l'espressione di chi era stato colto con le zampette nella marmellata.
«Ehm, miao... chiedo scusa per la confusione, Preside, ma avendo sentito miagolare in giro che il professor Allock ha ottenuto l'autorizzazione a fondare il "Club dei Duellanti", pensavamo che tale concessione valesse anche per la Quinta Casa di Violafucsia... Perciò, abbiamo deciso di anticipare ad oggi l'attività didattica straordinaria» rispose Eileen fregandosi le zampe con sinistra soddisfazione. «Così, i nostri allievi impareranno a duellare miagolosamente, grazie all'esempio dato da Pietra, e si iscriveranno tutti al Club dei Duellanti Miagolanti!».

«Oppure impareranno a uccidere il loro Direttore» obiettò Severus indicando con una mano il povero Stregatto tramortito, che tentava di far rientrare la lingua in bocca. «Temo che, ultimamente, il nostro generoso Preside abbia concesso troppe iniziative, sia agli studenti che agli insegnanti».
«Quando si tratta del mio Pietra, gli Schiantesimi non sono mai troppi» miagolò Daisy strizzando un occhietto. «Voi non avete idea di cosa ci ha tenuto nascosto fino a pochi minuti fa!».
«Oh, beh... nella cuccia di Pietra ho ritrovato parecchie cose, anche i miei calzini! ...E' una specie di succursale dell'Ufficio Oggetti Magici Smarriti» replicò Albus sempre più divertito. «Dovrei preoccuparmi di tutto ciò che nasconde Pietra? ...Su coraggio, sorprendetemi, di che si tratta stavolta?».

«Si tratta di un antico e preziosissimo zampascritto, ritenuto fino a oggi perduto!» rispose Daisy tremante dall'emozione.
«Capisco, immagino che sia un antico libro di ricette culinarie stregatte» rispose Albus in tono serafico. «In tal caso, niente di preoccupante, basta avere un minimo di accortezza nel non incendiare le cucine».
«All'inizio lo pensavamo anche noi, e invece no! ...La scoperta di Pietra è andato ben oltre!» precisò Eileen con un tono di voce risoluto. «Aveva fra le zampe il più venerabile testo vivente di Magia Stregatta! ...Pare che nel libro alberghi l'anima di una creatura millenaria senziente, intellettualmente superiore al Cappello Parlante o a qualunque altro oggetto magico ...Ma la sua identità rimane un mistero!».

Silente ammutolì, facendo sparire il suo sorriso bonario: adesso aveva un buon motivo per essere preoccupato, e anche Piton.
Ritratto di uno Stregatto del Cheshire
Ritratto di uno Stregatto del Cheshire
«Dopo oltre un millennio di assenza, questo capolavoro magico è apparso nella Contea del Cheshire, per poi scomparire di nuovo intorno al 1865, dopo aver ispirato uno scrittore Babbano inglese, conosciuto con lo pseudonimo di Lewis Carroll [N.d.A. il reverendo Charles Lutwidge Dodgson], ovvero colui che ha scritto la favola di "Alice nel Paese delle Meraviglie"»  miagolò Daisy, esperta di letteratura inglese. «In un certo senso, si potrebbe considerare il primo contatto della nostra specie con i Babbani».

«Se quel libro ha deciso di miagolare solo con Pietra, significa che lo ha scelto come temporaneo referente felino» affermò Piton sbiancando. «Solo un libro può comportarsi così».
«Esatto, miao! Tale libro miagola solo quando lo sfoglia Pietra, anche se ci ha permesso di leggere alcuni brani, ora però non abbiamo idea di dove sia sgattaiolato» replicò Eileen in tono esasperato. «Ebbene sì, Severus... è proprio lui... il Libro Stregatto degli Stregatti!».

«Non bastava il Mostro della Camera dei Segreti» mormorò Severus in tono serio. «Adesso abbiamo anche il Libro Stregatto degli Stregatti che sgattaiola in giro per Hogwarts».
«Cosa ci sta sfuggendo questa volta, Severus?» domandò Silente vedendo il direttore di Serpeverde stringere gli occhi fino a farli divenire sottili fessure.

«La leggenda narra che un capitolo di quel libro sia stato dedicato alla potentissima Magia Oscura Stregatta» rispose il professor Piton sfiorandosi il Marchio Nero sotto la veste. «Ma forse, è solo una leggenda».
«Come fai a saperlo, Severus?» chiese Eileen sorpresa dall'incredibile rivelazione. «Neanche noi...».
«Il Signore Oscuro lo aveva saputo dall'ultimo Custode del libro... Era una potente Stregatta chiamata Bloody Mary, uccisa da lui a tradimento mentre pigrava nella sua cuccia» la interruppe Piton senza battere ciglio. «Prima di essere sconfitto dal Bambino Sopravvissuto, Voi-Sapete-Chi aveva cercato quel libro invano, inviando addirittura alcuni Mangiamorte nel Cheshire... con me al comando».

«Ciò significa che si presenta un'occasione irripetibile per i nostri Stregatti, Severus... Allora, è deciso!» esclamò Silente vinto dalla curiosità per la scienza magica degli Stregatti. «Il direttore di Violafucsia ci aiuterà nella ricerca di quell'oscuro capitolo, ammesso che esista, al fine di conoscerne i segreti prima di Voldemort, ed eventualmente distruggerli! Giusto Pietra? ...Oh ...Pietra?».

Alla seconda chiamata, lo Stregatto mosse la punta della coda avanti e indietro, come per annuire, sbavando leggermente.
Poi, dopo essere stato nominato "Custode del Libro", fu trascinato per la zampe posteriori verso il suo ufficio, dove lo stava aspettando un bagnetto rigenerante a base di bagnoschiuma all'erba gatta.

"Miao, altro che attività didattica! ...Lo aveva miagolato mio padre: "Attento alle Stregatte! Sono la rovina di noi Stregatti! Prima o poi, ti faranno finire a pulire le mattonelle con la tua pelliccia" ...Appunto!" pensò lo Stregatto mentre il suo pancino, spostato di peso, stava praticamente lucidando il pavimento come un piumino da spolvero. "Ecco perché il Signore Oscuro non si è mai sposato, miewooorrr!".

Intanto, l'anziano Preside e il Maestro di Pozioni avevano ripreso il loro percorso verso la Torre di Astronomia: c'era ancora un altro argomento di cui discutere, ma dopo le scoperte dell'ultima ora, tutto il resto rischiava di passare in secondo piano.
«Albus, a proposito della tua scelta di mandarmi in aiuto del professor Allock, in occasione delle lezioni di Duello di domani...» mormorò Piton con un espressione così corrucciata da ricordare un drago dormiente che aveva appena ricevuto un dito in un occhio. «Desideri forse liberarti di lui fino alla fine dell'anno scolastico, oppure preferisci che continui a insegnare la sua materia a Hogwarts?».

«Sarei estremamente tentato di abbracciare la prima ipotesi» rispose Silente lanciandogli uno sguardo comprensivo. «Nonostante ciò, ho ancora bisogno del professor Allock: vorrei chiarirmi alcune idee su molte delle avventure eroiche descritte nei suoi libri».
«Capisco... E riguardo l'intuizione di Pietra sulla natura del mostro della Camera dei Segreti» aggiunse il direttore di Serpeverde. «Crede veramente che possa trattarsi di un Basilisco?».

Silente guardò intensamente negli occhi il suo amico Severus: l'espressione che mostrò in volto era assai eloquente e rivelava, senza ombra di dubbio, il proprio pensiero sull'argomento.
Se il Mostro era un Basilisco, Hogwarts non era più un luogo sicuro, e organizzare un corso per insegnare agli studenti a duellare non era certamente un'idea pellegrina.


Il giorno dopo, l'annuncio della creazione del Club dei Duellanti venne affisso sulla bacheca della scuola, all'interno della Sala d'Ingresso: la prima lezione era stata fissata per le ore venti, a seguito del pasto serale.
Giunti a conoscenza della notizia, Harry, Ron e Hermione decisero di partecipare alle lezioni, vinti soprattutto dalla curiosità di sapere chi fosse il loro Maestro di Duelli.

Quella sera, in Sala Grande, davanti a un nutrito pubblico di studenti, si presentarono puntualmente il pofessor Allock e il professor Piton, definito dal primo come il suo "assistente". Celati alla vista sotto il palco dei duelli, Pietra, Eileen e Daisy si erano accucciati pigramente in attesa che avesse luogo la prima dimostrazione pratica.

«Pietra! ...Si può sapere perché ci hai fatto Materializzare qui? Possiamo vedere al buio, ma non attraverso la materia!» borbottò Eileen spazientita. «Qui, mia cara Daisy, occorrono soprattutto lumi di ragione felina!».
«Una prima risposta è proprio dietro di te, Eileen» miagolò Daisy in tono rassegnato. «Il mio fidanzato pigrone sta già russando! ...Forse, stamattina, abbiamo esagerato con gli Schiantesimi».
Eileen si voltò rischiando di inciampare sulla coda di Pietra.
Il suo direttore stava già ronfando ignobilmente sotto la parte centrale del palco, e una bollicina spuntava di tanto in tanto dalla narice destra del suo nasetto, per poi rintanarvisi di nuovo.

«C'è anche una seconda ragione accettabile?» mormorò Eileen nella speranza di poter fare ancora qualcosa di costruttivo.
Daisy annuì alzando gli occhi verso il palco, poi miagolò: «Ieri notte, Pietra ha miagolato nel sonno che il Libro Stregatto degli Stregatti ci raggiungerà prima di mezzanotte. Pare che, stasera, abbia in programma un breve "zampa-tour" per il castello, una visita alla cuccia dei nostri due fantasmi Amber e Pepper, e infine, sia intenzionato a sgattaiolare proprio qui!».

All'improvviso Piton gridò: «Expelliarmus!», e per la sorpresa lo Stregatto si svegliò di soprassalto, picchiando la testolina nel soffitto di legno sovrastante.
Ci fu un accecante bagliore di luce scarlatta e Allock fu scaraventato a gambe all'aria: volò all'indietro giù dal palco e sbatté contro la parete, finendo a terra.
Malfoy e qualche altro Serpeverde applaudirono.
Hermione saltellava sulla punta dei piedi. «Si sarà fatto male?» strillava.
«Ma chi se ne importa?» dissero insieme Harry e Ron.

Intanto Daisy aveva aperto una piccola fessura laterale nel palco per controllare l'accaduto.
Osservò Allock che si stava rialzando con gambe malferme, e mormorò: «Miao, credo che Allock sia ancora vivo, e che abbia preso il posto di Pietra nelle dimostrazioni rivolte ai piccoli maghi umani».
«Chi ha bussato?» miagolò confuso lo Stregatto, ancora sotto l'effetto dello stordimento da pigrata interrotta. «Hanno espulso Potter? ...Miao, meno male! E' fatta, cuccia mia fatti capanna!!!».

Eileen lo ignorò dandogli il tempo di riprendersi e, sorridendo a Daisy, le rispose: «Sono sicura che gli studenti avranno ancora il loro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure quando Severus avrà finito con lui. Il nostro amico umano è ...più clemente di noi due!».

Pochi minuti dopo, mentre i due insegnanti erano intenti a formare coppie di studenti per la pratica dell'arte del duello, il Libro Stregatto degli Stregatti si materializzò con un "puff!", proprio in mezzo ai tre felini, aprendosi a circa i due terzi delle sue pagine.
Infine, attirò la loro felina attenzione con un miagolio soffuso.

«Mieworrr, Madamigelle e Messer Stregatti, favellerò ancor in miagolese antico, se mi darete orecchio, di tesori che la Casa Violafucsia attendea, ben occulti in questo maniero»  miagolò il Libro magico a sorpresa. «Piacciavi di trovarli, anzi dovete, o miei prodi felini ...prima che l'Oscuro Fellon li ghermisca, e niuno al mondo di libertà mai più discorra!».

«Che cosa è nascosto nel Castello?» chiese Eileen allarmata.
«Prima di chi?» domandò contemporanemente Daisy tradendo un'ansia crescente.
«Dove sono esattamente?» miagolò lo Stregatto barcollando come Allock. «Qualunque cosa sia questo tesoro ...è commestibile?».

«Orsù Messer Pietra, a miagolar la veritade, il primo pensier va alla gioconda pappa, come si conviene, ghghghghgh!!! ...Ardite domandar ...primamente di chi? Non certo del Bianconiglio, muahahahahaah!!! Osate, inoltre, chieder cosa è mai celato in questa nobil dimora? ...Ordunque miagolai forse qualche parola al singolare? Miagolai tesori! ...Ma voi attenzion non prestate, sminuendo il mio rango!» replicò il Libro facendosi gioco, dispettosamente, di tutte le domande. «Ormiaobene, sappiatelo! ...Io son Mago Stregatto Violafucsia, il Quinto Fondator Segreto di Hogwarts! ...Dimoro miagolamente in questo libro-cuccia, dove da secoli m'appiglio, quasi come Madamigelle e Messeri Presidi ai lor ritratti. Or stanco son e pigrar dovrò, ma in cuor e pancino mio v'è la speranza che non manchiate di versar gocce di latte della miglior qualitade sulla copertina mia, non appena sorgerà la prima stella mattutina! Se rispetto porterete, altro rivelerò più tardi!».

Poi, il Libro Stregatto degli Stregatti si richiuse di scatto, iniziando a russare più rumorosamente di Pietra.
Di fronte a una scoperta di tale importanza magica, i tre Stregatti rimasero ammutoliti, esterrefatti e, nello stesso tempo, felici: il loro Fondatore, il potente Mago Stregatto Violafucsia, era tornato e aveva deciso di onorarli, rivelandosi a loro.

In realtà, al momento della sua morte, l'anima e la personalità di Violafucsia furono accuratamente trasferite, attraverso un misterioso e perduto incantesimo, nel Libro Stregatto degli Stregatti.
Poi, a seguito del suo ritorno a Hogwarts, il Fondatore felino aveva pianificato di incaricare i suoi eredi di compiere una missione miagolamente vitale: ritrovare dei potentissimi oggetti magici, appartenuti da sempre alla Quinta Casa.
A differenza dei quadri dei presidi di Hogwarts, il Libro Stregatto degli Stregatti poteva zampettare autonomamente, guidato dalla volontà del mago felino e dal suo carattere estremamente permaloso e dispettoso.
Inoltre, poteva materializzarsi in ogni luogo, con il classico "puff!" della specie degli Stregatti, e ciò lo rendeva unico nel suo genere.
Per la verità, nel giro di pochi giorni, l'ascendente del suddetto zampascritto si era esteso a tutta la biblioteca della scuola e, in particolare, su alcuni libri del Reparto Proibito, con i quali aveva già stretto una profonda amicizia.

Nel frattempo, le lezioni di duello stavano proseguendo, e l'attenzione di Pietra, Daisy e Eileen fu catturata dal lancio di un incantesimo, formulato verbalmente, dal giovane Malfoy.
«Serpensortia!» gridò il Serpeverde a pieni polmoni.
Lo Stregatto si stirò grattandosi abbondantemente, e commentò: «Almeno Severus si sta divertendo lassù, alle spalle di Potter... Speriamo che quel serpente magico se lo mangi, così andiamo tutti a pigrare e buonanotte! Ghghghghgh!!!».

«Quando hai finito la tua strage privata di pulci magiche, avvertici!» miagolò indignata Eileen, cercando di scansare le traiettorie delle fastidiose bestiole, catapultate in aria dalle incivili grattate di Pietra. «Mi piacerebbe affogarti con i tuoi parassiti in una vasca piena di Avvincini e...».
«Quali pulci?» la interruppe lo Stregatto nascondendo gli zampini. «Affogarmi? ...Non vi basta tentare di uccidermi due volte al giorno, con la scusa delle dimostrazioni agli studenti iscritti al Club dei Duellanti Miagolanti?!»
«Uniamo solo l'utile didattico al dilettevole!!!» soffiò Eillen centrata sul nasetto da una grossa pulce.

«Miao, silenzio!» esclamò ad un tratto Daisy alzando le orecchie verso il palco. «Qualcuno sta parlando la lingua Serpentese!!! ...Per i baffi arricciati del gatto di Merlino! E'... è Potter!!!».
Ormai non c'era alcun dubbio che la serata della prima lezione del Club dei Duellanti sarebbe rimasta memorabile.

«Vieni via!» era la voce di Ron che bisbigliava all'orecchio di Harry. «Muoviti... Vieni via!».
Ron lo trascinò fuori dalla sala e Hermione lo seguì.
Tutti lo avevano sentito parlare Serpentese, ma Harry non si era assolutamente accorto di aver parlato un'altra lingua, peraltro mai imparata.
Finalmente, giunti alla Sala Comune di Grifondoro, tra i tre amici ebbe luogo una conversazione animata, ma chiarificatrice.
Era stato appurato che Harry era un Rettilofono, una facoltà notoriamente associata ai Maghi Oscuri e, in particolare, a Salazar Serpeverde.
Tuttavia, lui aveva parlato il Serpentese al solo scopo di fermare il serpente nero che, dal palco, stava per avventarsi sul Tassorosso Justin Finch-Fletchley.
Perciò, Harry avrebbe dovuto convincere gli altri studenti di Hogwarts di non aver mai avuto intenzione di fare del male a Justin e, soprattutto, di non essere l'Erede di Serpeverde.


La mattina dopo, nell'ufficio del Preside, mentre la neve che aveva cominciato a cadere di notte si stava trasformando in tormenta, Silente aveva appena finito di convocare la direttrice di Grifondoro, il Maestro di Pozioni, e l'intero Ordine di Gattaca per una riunione urgente: nessuno poteva pensare di ignorare le capacità di Rettilofono mostrate da Harry Potter.

«Spero che nessuno creda che Potter sia l'Erede di Serpeverde!│ sbottò la McGranitt sfoderando il proprio istinto protettivo nei confronti del ragazzo. «Harry è uno studente che non farebbe male a un Doxy, figuriamoci a Justin!».
«Certo che no, miao! Se fosse il suo Erede, Salazar Serpeverde si rivolterebbe sette volte nella tomba come una trottola!» miagolò dispettosamente lo Stregatto. «Che cosa avrà mai fatto di male il povero Serpeverde per meritarsi un Erede del genere? Muahahahah!!! ...Magari, se troviamo Justin pietrificato, allora...».

Immediatamente Silente alzò una mano, impedendo alla Professoressa McGranitt di controbattere, poi aggiunse in tono pacato: «Non credo proprio che Harry sia l'Erede di Serpeverde, ma il dono di parlare con i serpenti è rarissimo, e quindi, sarà necessario indagare la natura di questo potere».
«Se non è un dono magico naturale, quale altra origine potrebbe avere?» domandò Daisy, mentre con una zampetta aveva afferrato Pietra per un orecchio. «Scoprire la fonte di questo potere potrebbe essere utile per aiutare Potter ad avere la padronanza delle sue doti magiche».

Silente annuì pensosamente, sempre in cerca ulteriori suggerimenti.
«Preside... ritengo probabile che la chiave di questo mistero possa celarsi nel primo scontro tra il Signore Oscuro e il bambino sopravvissuto» sibilò Piton con aria meditabonda. «Deve essere accaduto un evento magico molto singolare quella notte, qualcosa che sta veramente sfuggendo alla nostra comprensione... un fenomeno di magia straordinario».

«In effetti, il contatto tra Magia Antica e Magia Oscura potrebbe aver prodotto qualche effetto magico sconosciuto» miagolò Eileen sviluppando la teoria di Severus. «Sappiamo tutti che l'Amore e il Sacrificio di Lily sono stati la fonte della potente Magia Antica che ha permesso al bambino di sopravvivere fino ad oggi!». 

Intanto, il cielo si era trasformato in una tempesta di enormi fiocchi di neve, e Silente li osservò a lungo da una finestra; lo aiutava a riflettere meglio.
Poi l'anziano mago volse il capo per osservare Fanny, ed infine disse: «La risposta a questo affascinante enigma dovrà attendere. Adesso, è fondamentale scoprire dove si trova la Camera dei Segreti: nessuno degli studenti è stato ucciso, per ora, ma sarà meglio non sfidare la fortuna!».

Quella stessa mattina, a causa della forte nevicata, l'ultima lezione di Erbologia del trimestre era stata sospesa.
Infatti, la professoressa Sprite voleva mettere calze e sciarpe alle Mandragole, un'operazione assai delicata, che non si sentiva di affidare a nessuno.
Del resto, era assolutamente necessario che le Mandragole crescessero bene e in fretta, per curare al più presto Mrs Purr e Colin Canon.


Nel frattempo, mentre Harry si era lasciato convincere da Hermione che la cosa migliore da farsi era cercare Justin, per chiarire l'equivoco sorto a causa del Serpentese, lo Stregatto zampettava allegramente verso la serra della professoressa Sprite, insieme alle fidate Eileen e Daisy.
Aveva con sé un baule stracolmo di cappottine feline invernali per le neonate Mandragole: era sicuro che non fossero sufficienti calze e guanti, a dispetto di un tempo così marcatamente invernale.
Ovviamente, sperava che Pomona apprezzasse l'aiuto non richiesto, anche se doveva ammettere di non aver mai posseduto né il pollice, né i polpastrelli verdi.

Inutile dire che le due Stregatte lo seguivano alquanto preoccupate, soprattutto per controllare che la sua iniziativa non tracimasse in un disastro erbologico da ricordarsi negli Annali di Hogwarts.
«Eileen, siamo sicure che sia una buona idea?» miagolò Daisy con un'espressione titubante sul musetto.
«Cara Daisy, detto e miagolato fra noi, avrei preferito affrontare il mostro della Camera dei Segreti!» replicò Eileen sbuffando come una teiera elfica a bollore. «Se danneggiamo le Mandragole, Pomona ci farà appendere per la coda nelle segrete del sotterraneo. E come darle torto!».

«Miao, in fondo si tratta solo di cappottine di lana. Se le neonate pianticelle staranno più al calduccio e cresceranno prima, lasceremo la nostra impronta nella materia di Erbologia!» aggiunse Daisy piena di speranza. «Cosa potrà mai combinare Pietra in una serra? ...Ha perfino il secondo paraorecchi di riserva!».
«E' proprio questo che mi preoccupa: Pietra ha portato addirittura un sacco di concime di drago di prima qualità, arricchito con polvere di croccantini al pollo, e i guanti!» miagolò Eileen rassegnata a mettere in pratica l'idea di Pietra. «E' tutto troppo perfetto!».

In effetti, il direttore della Casa felina non tardò molto a lasciare il segno!
Era appena giunto il momento della vestizione dell'ultima serie di Mandragole, quando Pietra urtò distrattamente contro la zampa di uno dei vecchi tavoli tarlati su cui erano appoggiati i vasi delle preziose pianticelle, perdendo rovinosamente l'equilibrio.
Appena lo Stregatto stramazzò a terra, si udì un sinistro e prolungato scricchiolio.
Prima che qualcuno potesse intuire che cosa stava per accadere, il tavolo accidentalmente colpito cedette di schianto, inclinandosi in direzione dello stesso felino.
Contemporaneamente, a causa della pendenza dell'asse di legno verso il basso, tre mandragole inferocite furono sbalzate fuori dai vasi insieme al terriccio, franando addosso a Pietra.
Un turbinio di polvere coprì la spettacolare lotta senza quartiere che stava avendo luogo tra lo Stregatto, che non poteva permettersi di fare male alle Mandragole, e quest'ultime, che ingaggiarono un "corpo a corpo" senza risparmiare morsi alla coda e colpi bassi.

Proprio in quel momento, nel corridoio, Pomona Sprite, in compagnia del professor Filius Vitius, era intenta a portare altre calze e sciarpe per le sue adorate pianticelle, quando la porta di vetro della serra si aprì all'improvviso e una nuvola polverosa e zampettante si allontanò in direzione opposta, quasi alla stessa velocità di una raffica di vento.

«Oggi devo avere le allucinazioni!» sbottò il professore di Corvonero infastidito dal freddo pungente. «Mi è parso di assistere a una specie di rodeo! ...Non avevo mai visto, prima d'ora, delle Mandragole comportarsi come quei cowboys a cavallo di tori! A meno che...».
Senza rispondere, Pomona Sprite corse con il cuore in gola verso l'entrata della serra, scontrandosi con Eileen e Daisy, che la ricambiarono con un saluto e uno sguardo smarrito.
«Dov'è Pietra?» mormorò la professoressa Sprite con un filo di voce. «Cosa ha fatto alle mie piccole?».

«Oh...cosa? ...Ah, si! Pietra ha miagolato che torna subito! ...Sta solo insegnando alle Mandragole a cavalcare!» miagolò Scintille improvvisando spudoratamente «Pare che un corso di equitazione felina irrobustisca le loro radici: sono i risultati di una nuova ricerca scientifica apparsa sulla famosa rivista "Erbologia Stregatta Moderna", dico bene Daisy?».
«Eh? ...Oh, Siii!!! Assolutamente si, Pomona!!! ...Vedrai che non appena Pietra avrà finito di trottare, con le tue pianticelle in sella sul suo groppone, riavrai indietro delle forti Mandragole Amazzoni!» miagolò Daisy tentando di nascondere, con una zampetta, alcuni cocci di un vaso. «Giusto Eileen?».

«Giustissimo!» confermò Scintille agghiacciata. «Nel frattempo, perché non facciamo una gita al Lago Nero, Pomona?» domandò Eileen cambiando discorso in maniera repentina. «Ecco il programma: un picnic sul prato, e poi ....pesca al pesce gatto! Approfittiamo della bella giornata, non è vero Daisy?».
«Ma là fuori c'è una tormenta, la temperatura è sotto zero!» esclamò il professor Vitius sempre più confuso. «Il lago è parzialmente ghiacciato e sul prato c'è quasi mezzo metro di neve! ...Di quale picnic state miagolando?».

«Miao, è vero Eileen! ...una tormenta dite? Oh beh, conoscete il detto, "nel torbido si pesca meglio"!» miagolò Daisy ignorando i commenti del direttore di Corvonero. «Lo dice sempre un saggio amico di Pietra, il caro Mundungus, è corretto Eileen?».
«Correttissimo, Daisy!» ribadì Eileen ormai a corto di idee. «Vedrete che una boccata d'aria fresca farà bene a tutti! ...E nel pomeriggio, la serra avrà anche nuovi tavoli e vasi, da addebitare sul conto alla Gringott del nostro professor Pietra Stregatto: un dono alla Scienza Magica Erbologica! Non è vero Pomona? ...E' corretto Filius? Giusto Daisy?".
«Giustissimo, Eileen!» miagolò Daisy terminando i vocaboli.

Alla fine di quella insopportabile e caotica pantomima, Pomona si ritrovò ad affrontare il suo incubo peggiore e più ricorrente, da poco materializzato davanti a lei: il passaggio di Pietra Stregatto nella sua serra.
Preso atto della losca visita del felino, la professoressa di Erbologia cominciò a  pronunciare frasi disconnesse e senza senso, poi strabuzzò gli occhi e svenne, crollando addosso a Eileen e Daisy.
Perlomeno, le due Stregatte si erano risparmiate l'agghiacciante diversivo di una gita da assideramento al solo scopo di allontanare Pomona dal "luogo del delitto felino" e, soprattutto, il reperimento più o meno lecito, da parte del suddetto Mundungus, di un "gatto delle nevi".


Neanche Harry poteva vantarsi di aver avuto una bella giornata.
L'incontro in biblioteca con alcuni Tassorosso, per chiedere di parlare con Justin, era miseramente fallito.
Così, dopo aver incontrato Hagrid nei corridoi, con un galletto stecchito tra le braccia, si diresse stravolto e arrabbiato nella sua Sala Comune, a prendere i libri per la successiva lezione di Trasfigurazione.
Salì le scale e poi svoltò per un altro corridoio, particolarmente buio; le torce erano state spente da un forte spiffero gelato che soffiava attraverso una finestra semichiusa.
Giunto a metà strada, il ragazzo inciampò e cadde sopra qualcosa che giaceva sul pavimento.
Si voltò a guardare cosa fosse e si sentì un vuoto allo stomaco. Steso a terra, rigido e freddo, c'era Justin Finch-Fletchley, la faccia contratta in un'espressione di terrore, e gli occhi vuoti, fissi al soffitto.
E non era tutto. Accanto a lui c'era un'altra sagoma, lo spettacolo più strano che Harry avesse mai visto.
Era Nick-Quasi-Senza-Testa, non più del suo colore bianco perlaceo e trasparente ma nero e fumoso, che galleggiava immobile e orizzontale a un metro da terra.
La testa era per metà staccata dal collo e sul viso aveva un'espressione sconvolta, identica a quella di Justin.

Harry stava lì, in preda al panico, quando una porta accanto a lui si aprì di scatto e ne schizzò fuori Pix il Poltergeist.
Dopo aver preso in giro il piccolo Grifondoro per qualche secondo, Pix si accorse sia di Justin pietrificato, sia della strana condizione in cui versava Nick-Quasi-Senza-Testa, poi si riempì i polmoni d'aria e prima che Harry potesse fermarlo cominciò a gridare: «Attentato! Attentato! Né mortali né fantasmi sono al sicuro! Mettetevi in salvo! Attentatoooooo!».

A sentire quelle grida, tutte le porte delle aule si aprirono, e studenti e professori si precipitarono fuori a vedere cosa fosse successo; la professoressa McGranitt fu la prima a giungere sul luogo del misfatto alla testa del drappello dei suoi studenti.
Ed Harry Potter appariva come il colpevole colto sul fatto, come non mancò di far notare il Tassorosso Ernie MacMillan.
Una volta ripristinato l'ordine e il silenzio nel corridoio, Justin fu portato in infermeria, mentre il fantasma di Grifondoro venne affidato alle cure di Ernie, che iniziò a spingerlo verso le scale usando un grosso ventaglio fatto apparire dall'insegnante di Trasfigurazione.

A quel punto, Harry e la Professoressa McGranitt rimasero soli.
«Da questa parte, Potter» fece Minerva.
«Professoressa» disse subito Harry, «io le giuro che non...».
«Non è una questione di mia competenza, Potter» tagliò corto la McGranitt.

Camminarono in silenzio, girarono un angolo e si fermarono davanti un orribile e immenso mascherone di pietra.
«Sorbetto al limone!» disse lei.
Evidentemente era una parola d'ordine, perché tutto ad un tratto il mascherone prese vita e fece un balzo di lato, mentre la parete si apriva.
Una scala a chiocciola che si muoveva dolcemente verso l'alto a spirale, come una scala mobile, li condusse verso una porta di quercia lucente, con un batacchio di rame a forma di grifone.
Harry seppe allora dove si trovava. Quello doveva essere il luogo in cui viveva Silente.


Nel frattempo, la serra di Erbologia era stata rimessa a posto con mobili e vasi nuovi di zecca, mentre le Mandragole, rinvasate dopo la cavalcata, apparivano stranamente più vigorose di prima.
Invece, lo zoppicante Pietra era stato sbattuto fuori dall'infermeria da Madama Chips con una bottiglia di Dittamo per Stregatti, proprio nel momento in cui il pietrificato Justin Finch-Fletchley faceva il suo ingresso.

Nella saletta antistante l'infermeria, ultimamente caratterizzata da un intenso traffico di studenti e fantasmi pietrificati, lo Stregatto era atteso da Eileen e Daisy, nonché dal Libro Stregatto degli Stregatti, acciambellato tra le zampette di Eileen.

«Come sta Pomona?» domandò Daisy, l'amica più vicina alla direttrice di Tassorosso, non appena Pietra le raggiunse.
«Miao, sarà dimessa in serata... Volevo salutarla, ma Madama Chips era così inferocita per l'incidente in serra che me lo ha impedito» miagolò Pietra in tono indignato. «E, a quanto pare, c'è un altro studente pietrificato!».

«Già, si tratta di un Tassorosso. Poco fa, Minerva ha accompagnato Potter nell'ufficio di Silente: è stato colto sul luogo della pietrificazione!» aggiunse Scintille cullando dolcemente il Libro Stregatto degli Stregatti che, nel frattempo, stava facendo le fusa. «Anche Nick-Quasi-Senza-Testa è stato colpito dal potere di quel Mostro. E' incredibile che possa arrivare a colpire persino un fantasma!».

«Non è impossibile per un Basilisco! Vi avevo già miagolato la mia teoria, ghghghgh!!!» rispose lo Stregatto pavoneggiandosi con un inchino. «Adesso a Potter ci penserà Silente. Ci sono altre novità, a parte le mie dolorose morsicature da Mandragola?».
«Almeno due!» miagolò Eileen con un sorriso beffardo. «La prima notizia è che il Libro Stregatto degli Stregatti si è deciso a scrivere, in "miagolese antico", un prezioso indizio riguardante gli oggetti della nostra ricerca, facendolo apparire tra le sue pagine».

Prontamente Daisy porse a Pietra la pergamena dove aveva ricopiato le frasi contenute nel messaggio del Libro prima che scomparissero, dove stava zampascritto:
"Sorella Morte indossar fece, alle quattro anime feline, i magici Collar Violafucsia, donando lor nove vite.
Svanir in un "puff!", vide Alice i suoi gattini e, in luogo dei suoi eroi, sorsero quattro creature, generate dalla magia antica dell'Amor.
Nacque, in cotal guisa, la nobile stirpe degli Stregatti!".

Ancora stravolta dalla notizia, Eileen commentò: «Miao, stento a crederci come Daisy, ma sembra che a Hogwarts, il Mago Stregatto Violafucsia, abbia nascosto...».
«I quattro Collari dell'Apocalisse!!!» interruppe Pietra stordito dalle proprie fulminanti conclusioni. «Ma sono solo una leggenda, come il diadema perduto di Corvonero... Oppure no, miao? ...Ehm, e dove sarebbero?».
«Questa informazione non ci è stata ancora rivelata» aggiunse Eileen con un pizzico di delusione nella voce.

«Ehm, inoltre, ci sarebbe una seconda notizia di minore importanza, proveniente dalla Gringott! ...Ecco la lettera consegnata dal gufo reale della banca, il solito che tentasti di spennare l'hanno scorso, quando ti chiesero 5 galeoni in più per la disinfestazione antipulci della tua cella.» miagolò Daisy porgendo un documento contabile e una sospetta MasterWizardCard al suo fidanzato.

Repentinamente, Pietra afferrò la lettera, la aprì e ne lesse tutto d'un fiato il contenuto, per poi fare il suo ritorno in infermeria, completamente irrigidito:

"Gentilissimo Cliente, Chiarissimo Professor Pietra Stregatto,


Le ricordiamo i movimenti di denaro in data odierna, in uscita sgattaiolante dalla sua cella, autorizzati dalla sua fidanzata, la Chiarissima Professoressa Daisy Stregatta, in suo nome e per conto, in favore dei lavori di restauro eseguiti alla Serra di Erbologia della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts:


- Tavoli modello Oxford con zampe di acciaio elfico ad artiglio, n. 5, totale 70 galeoni.

- Tavoli in stile scandinavo borchiati in ferro battuto a bastonate dai Troll, n. 5, totale 30 galeoni.
- Riparazione vetrate magiche autoadeguanti alla temperatura del sole, GoblinGlass 10 galeoni.
- Terriccio arricchito con polvere di pietra di luna, erba gatta e Concime di Drago della Ditta DurmstrangSpurghi, 10 galeoni.
-  3 Vasi in porcellana cinese della Dinastia Ming del Museo di Pechino, gentilmente reperiti, a sconto, dalla Ditta Mundungus "Troviamo per Voi!", totale 90 galeoni.
- Poltrona Luigi XVI per la Professoressa Pomona Sprite, 75 galeoni.
- Commissioni Gringott su MasterWizardCard, 10 galeoni.
- Spese postali biscotti gufo, assicurazione per le sue penne, e maggiorazione volo con neve, 5 galeoni.
- Pozioni antipulci magiche per la manutenzione della sua cella, confezione da 10 provette, offerta gratuitamente dalla Banca Gringott.


Totale addebito: 300 galeoni.

Saldo contabile disponibile: 1 zellino.


Sicuro di aver fatto un piacere a Lei gradito, accontentando le ordinazioni della sua fidanzata, La ringrazio per la cortese attenzione e porgo cordiali zampasaluti. Il Direttore della Gringott".

E fu così che Daisy e Eileen compresero che non era strettamente necessario lo sguardo di un Basilisco per pietrificare qualcuno.

2 commenti:

  1. Bel capitolo... Un estratto conto con effetti da basilisco è davvero geniale. Caldissimi - anche meteorologicamente- complimenti Pietra, riesci sempre a trovare il quid che rende i capitoli sorprendenti. Mi sa che sta per iniziare la caccia ai Collari del'Apocalisse.... mitici oggetti che come il diadema di Corvonero sono "perduti" per sempre ��
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo!
    P.s. Il miagolese antico è sublime

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    Risposte
    1. Miao GattoCalderone,

      mi inchino felinamente ai tuoi complimenti, insieme a alla nostra Eileen.
      Il miagolese antico è praticamente una prova dispettosa ai cui, Il Fondatore Violafucsia, sottopone i suoi,...eredi, ghghghgh!
      Per quanto riguarda la caccia ai collari ci sarà, ma tieni presente che avrà modo di dipanarsi in tutti i prossimi libri della saga, un po' come è successo per gli Horcrux.
      Adesso, tiene banco il mostro della Camera dei Segreti!
      Riusciranno i nostri eroi a aiutare Harry, e a che prezzo?
      Tuo Stregattaccio schiantato.

      Elimina

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