Libro 2, Capitolo 9: L'insospettabile Azzeccagarbugli

Libro 2, Capitolo 9: L'insospettabile Azzeccagarbugli
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo nove: La scritta sul muro

«La mia gatta! La mia gatta! Cosa è successo a Mrs Purr?» gridò Gazza appena raggiunse la torcia del corridoio dalla quale pendeva la sua povera micia inerte.
I suoi occhi sbarrati si posarono su Harry.
«Tu!» gridò il custode. «Tu! Sei stato tu ad uccidere la mia gatta! Sei stato tu a ucciderla! Io ti ammazzo! Io...».
«Gazza!».
Silente era giunto sulla scena del delitto, seguito da molti altri insegnanti. Superò velocemente Harry, Ron e Hermione e, in un attimo, staccò Mrs Purr dal braccio della torcia dove era appesa.
Nascosto nel corridoio dalla sua cappottina invisibile, Pietra scosse la testolina e miagolò: «Povero Argus... Se davvero l'avesse uccisa Potter, adesso, si chiamerebbe "il bambino-non-più-sopravvissuto". E Silente mi avrebbe già spedito ad Azkaban, magari in una cella-cuccia modello francese, quelle da una piazza e mezzo, per capirsi!».
«Zitto testone!» mormorarono in coro Daisy e Eileen.
«Mrs Purr sarà vendicata... Dovessi fare a pezzi il castello!» miagolò lo Stregatto graffiando il pavimento.

«Un altro Miagolio fuori luogo e ti incollo la lingua ad un arazzo!» rispose Daisy con tono minaccioso.
«Lasciaci ascoltare Silente e smettila di rovinare il pavimento!» rincarò la dose Eileen. «Non sei l'unico a soffrire qui! ...E ricordati che, ad Azkaban, non distribuiscono mai salsicce ai condannati!».
Bastarono le ultime parole per confinare lo Stregatto, stordito dalle emozioni del momento, in un silenzio assordante di lutto totale, anche alimentare.

Nel frattempo, Silente si rivolse al custode ed esclamò: «Seguimi, Gazza. E anche voi, signor Potter, signor Weasley e signorina Granger.»
Poi, su proposta del professor Allock, si avviarono tutti verso l'ufficio di quest'ultimo, facendosi spazio tra la folla di studenti, al fine di controllare più accuratamente il corpo di Mrs Purr.

Mentre Silente cominciava la sua ispezione con l'aiuto della professoressa McGranitt e in presenza del professor Piton, Pietra stava già zampettando intorno alla scrivania dell'ufficio del Preside, accompagnato dalle sue amiche: aveva giurato a sé stesso di non avere buone intenzioni feline.
«Miao, mi rivolgo al Cappello Parlante. Invoco l'articolo miagolato n. 777.777, comma 777, del Codice dell'Ordine di Gattaca, titolato "Situazione di emergenza miagolante" che recita: "Dinanzi a misteri miagolamenti irrisolti, tutte le creature del Castello di Hogwarts dovranno rispondere alle domande del Direttore della Quinta Casa ViolaFucsia... cioè me, Pietra Stregatto, senza ostacolare ignobilmente le indagini!".

All'udire quella frase, pronunciata con solennità e determinazione, Eileen e Daisy rimasero a bocca aperta, come se avessero visto Pietra ruzzolare giù da una culla, dondolante sulla guglia più alta della Torre di Astronomia.
«Eileen... non dirmi che Pietra, tra una pigrata e l'altra, ha avuto l'ardire di studiare il Diritto Magico Felino di Hogwarts?» chiese Daisy sotto voce. «Non posso crederci!».
«Veramente, ne so quanto te! Sono più di un milione di articoli...» miagolò in un mormorio Eileen, ancora impressionata dal tono autoritario della voce dello Stregatto. «Se fosse vero, ce ne sarebbe abbastanza da rimanere miagolamente sconvolti! ...Non avrà mica frequentato un corso di Silente sul procedimento innanzi al Wizengamot?».

Dall'alto di uno scaffale pieno di libri e strani strumenti, il Cappello Parlante aprì un occhio, fissò il felino per un attimo, e infine rispose sdegnato: «Non esiste il comma 777, te lo sei inventato adesso!».
Poi richiuse l'occhio facendo una smorfia di disgusto.
«Ah, ecco!» rispose Daisy. «Per un momento avevo pensato che si fosse dedicato a qualcosa di costruttivo mentre ero lontana da Hogwarts».
«Appunto, troppo bello per essere vero!» replicò Eileen sconsolata. «Torniamo con le zampette per terra».

Lo Stregatto lanciò un'occhiataccia a entrambe, poi ricominciò imperterrito: «Invoco l'articolo miagolato n. 777.777, comma 77, del Codice dell'Ordine di Gattata, titolato "Stato di Emergenza a Hogwarts" che afferma: "Una volta proclamato lo Stato di Emergenza da parte del Preside, previa dichiarazione della mancanza di sicurezza per gli studenti della Scuola, il Direttore dell'Ordine di Gattaca assume pieni poteri inquisitori, con facoltà di ispezionare tutti i luoghi e interrogare chiunque dimori nel castello, senza alcun limite!».
«Incredibile!!! ...Lo conosce a memoria! E' una fortuna che sono appeso ad una parete, altrimenti sarei svenuto dall'emozione!!!» sbottò Phineas Nigellus con gli occhi lucidi. «Le lezioni di Silente hanno funzionato! ...Ah, Capisco, prima voleva comprendere il grado di cultura giuridica magica del Cappello Parlante! ...Astuto il gattaccio, eh eh!».

Questa volta, il Cappello aprì entrambi gli occhi, mentre la sua punta si curvò in avanti, come se stesse riflettendo attentamente e, alla fine, replicò: «Il comma 77 esiste ed è anche ben recitato, ma faccio osservare che Silente non ha ancora proclamato lo stato di emergenza ...quindi non è applicabile».
Con le lacrime agli occhi, Daisy spalancò la bocca per la sorpresa, poi miagolò a Eileen: «Ma allora l'ha studiato davvero? Mi viene da piangere!».
«Credimi, sono commossa, anche io non riesco a trattenere l'emozione!» singhiozzò Eileen scomparendo con il musetto dentro a un fazzoletto di seta a fiorellini prestato da Daisy.

Al contrario, Pietra cominciò a perdere la pazienza, pensando di attuare una nuova strategia alternativa.
Così, inizio a strapparsi lentamente i peli dalla coda.
Era un brutto segnale per chi, come il Cappello Parlante o altre specie di creature fantastiche, era allergico al pelo di Stregatto!

«Invoco, e per la prima e l'ultima volta, l'articolo miagolato n. 777.777, comma 7-Violafucsia-X, del Codice dell'Ordine di Gattata, intitolato ..."Poteri Speciali del Direttore dell'Ordine di Gattaca": "Se il Direttore ritiene che la Sicurezza di Hogwarts sia gravemente compromessa e valuti il tempo necessario per contattare il Preside non adeguato a rispondere alla minaccia, assume, sotto la propria responsabilità, il potere di Reggente Temporaneo di Hogwarts, pronunciando la frase: Interregnum Gattacae ordinis"!» miagolò Pietra in un tono che non ammetteva repliche.

A quel punto, Phineas Nigellus sghignazzò a più non posso e, senza esitazioni, affermò: «Mio caro Cappello Parlante, non puoi battere in contro-argomentazioni giuridiche il miglior allievo del miglior Presidente che il Wizengamot abbia mai conosciuto! Questa volta i miagolii del Professor Pietra sono ineccepibili!».
Anche Armando Dippet si mosse agitato nella cornice del suo quadro, e aggiunse: «Cappello Parlante, io eviterei di fargli pronunciare ufficialmente quella frase, perché ciò sarebbe una fonte di imbarazzo per Silente ...e soprattutto per te».

Messo alle corde, il Cappello si ammorbidì e, con tono sommesso, borbottò: «E sia... se la smettete con questi piagnistei, cercherò di rispondere alle vostre domande! A patto che il professor Stregatto tenga lontano da me quel ciuffo di peli! Sono sicuro che ricordiate ancora il tentativo truffaldino di smistamento di Pietra, tramite l'uso della Pozione Polisucco per Stregatti, al suo primo anno a Hogwarts. Quel felino presuntuoso si spacciò per uno studente umano divertendosi alle mie spalle, così quando mi appoggiarono sulla sua zucca vuota, la mia allergia ai felini peggiorò all'improvviso e fu scoperto in flagrante!».

Prima che il Cappello avesse il tempo di ripensarci, Eillen si fece avanti e disse: «Nobile Cappello Parlante, sappiamo che Potter è stato uno studente molto difficile da collocare. Ora noi stiamo cercando di capire se c'è un collegamento tra il bambino e l'Erede di Salazar Serpeverde. Dunque, saremmo curiosi di sapere che cosa hai visto nella sua testa al momento del suo Smistamento».

«Mmmhhhh... Scoprii il suo coraggio, la generosità, ma anche una certa ambizione e ...poteri estranei al potenziale magico del ragazzo. Poteri protetti all'interno di una specie di crisalide magica, sempre pronta ad aprirsi al momento opportuno e a richiudersi di nuovo... Si tratta di una magia celata perfino al mio potere rivelatore di talenti. Credetemi... se Potter fosse stato uno studente ai tempi dei Fondatori, il dissidio tra Godric e Salazar sarebbe aumentato soltanto per poterlo avere nelle loro Case! Tuttavia quei poteri, che non appartengono alla natura magica del ragazzo, avrebbero dato migliori frutti se fossero stati sviluppati nella Casa di Serpeverde. E' per questo che tardano a emergere in superficie» spiegò il Cappello senziente tutto d'un fiato. «Tuttavia, tale fonte di magia sembra avere un rapporto parassitario con Harry Potter, e tale collegamento potrebbe rivelarsi molto pericoloso in futuro».

«Miao, cosa intendi dire quando affermi di aver individuato un potere estraneo al ragazzo di natura sconosciuta?» domandò lo Stregatto decisamente confuso, senza preoccuparsi di portare il dovuto rispetto formale all'interlocutore.
Il Cappello sembrò avere a che fare con un Testurbante invisibile; rimuginò a lungo fra sé e sé, e infine rispose: «Pietra, ti confesso che non sono mai riuscito a comprendere cosa stia accadendo realmente nella testa di Potter, ma è mia opinione che quelle facoltà magiche non siano di Harry Potter. Inoltre, la fonte della magia dalla quale scaturiscono tali poteri, potrebbe essere... il risultato di una potentissima Magia Oscura!».

«Nobile Cappello Parlante, pensi che Potter possa essere l'Erede di Salazar Serpeverde?» chiese Daisy cercando di aggrapparsi alla lunga esperienza relativa allo Smistamento vissuta dal Cappello.
«Ritengo che quei poteri misteriosi siano solo una parte di quelli che occorrerebbero, per considerare quel ragazzino l'Erede di Salazar» rispose il Cappello con tono incerto. «Cercate altrove... e non chiedetemi altro!».

Nell'ufficio del Preside cadde un silenzio tombale: i ritratti dei Presidi sembravano aver paura a pronunciarsi in merito, il Cappello Parlante pareva essersi spento all'improvviso, mentre Daisy e Eileen attendevano che lo Stregatto la smettesse di sbatacchiare cocciutamente il povero Cappello.
«Tu, miao!» miagolò lo Stregatto come aveva precedentemente gridato Gazza nel corridoio. «Tu! ...Non sai che è stata uccisa Mrs Purr? Osi non rispondere? Io non ho finito con te! Ti ucciderò, o peggio... Ti riempirò a tal punto di peli da farti sembrare la brutta copia del mio peluche rappresentante la McGranitt!!!».

«Pietra!»
Proprio a metà frase, Albus Silente spalancò la porta e entrò di corsa nel suo ufficio, accompagnato dalla professoressa McGranitt ansimante e dal professor Piton con la solita espressione indecifrabile.
«Che notte Albus! ...E' mai possibile che tutti quelli che incontriamo, in giro per il castello, minaccino di uccidere qualcuno?!» mormorò Minerva impressionata prima dall'atteggiamento tenuto da Gazza e ancor di più del comportamento incivile del suo collega felino.

«A quanto pare, il professor Pietra stava premurosamente scuotendo il nostro Cappello Parlante allo scopo di spolverarlo. Credo che abbia appena finito di... eliminare qualche pelo della sua coda dalle pieghe del Cappello» sibilò soave Piton, fornendo una formidabile scusa al suo amico felino. «Un gesto lodevole, Albus, non trovi?».
«In effetti... ha fatto veramente un ottimo lavoro!» confermò il Cappello Parlante improvvisamente rianimato, facendo trasparire un velo di ironia. «Ringrazio il professor Stregatto per avermi salvato da un inevitabile attacco della mia fastidiosissima allergia!».
Poi richiuse gli occhi e tornò a far compagnia ai ritratti sonnecchianti dei presidi nei quadri. 

Di fronte a una tale manipolazione della realtà, la professoressa McGranitt preferì tacere e dar spazio a Silente, limitandosi ad inarcare un sopracciglio fino all'attaccatura dei capelli, come segno della propria indignazione.
Ancora sorpreso dalle dichiarazioni del Cappello, Pietra abbassò gli orecchi e, in silenzio, depose il Cappello su uno scaffale in alto, accarezzandolo amorevolmente, poi emise un profondo sospiro di rassegnazione.
Fino a quel momento, non aveva avuto neanche il tempo di fermarsi a piangere per la morte di Mrs Purr.

«Pietra, Daisy, Eileen... Vi portiamo buone notizie!» esclamò il Preside, tralasciando tutto il resto. «Mrs Purr non è morta. E' stata solo pietrificata. Tuttavia, come ho già detto poco fa ad Argus, non sono riuscito a capire come possa essere accaduto».
Finite di pronunciare quelle parole, ci fu un'incontenibile esplosione di gioia felina!
Subito i tre Stregatti si misero a saltellare miagolanti in girotondo, mentre i loro peli volavano dappertutto, per la disperazione del Cappello Parlante colpito da una nuova allergia.

«Non cantate vittoria troppo presto! Mrs Purr non è stata vittima del semplice incantesimo "Petrificus Totalus" da parte di uno studente burlone! Occorrerà una potente pozione a base di Mandragole perché torni al suo stato originale» aggiunse Minerva in tono severo, invitando il trio felino a prestare attenzione. «E' una rara e potentissima Magia Oscura che nemmeno il Professor Silente è stato capace di neutralizzare!».

«Con l'aiuto delle Mandragole della professoressa Sprite, preparerò la pozione che sarà in grado di restituirvi Mrs Purr sana e zampettante in breve tempo» mormorò Severus incrociando le mani dietro la schiena. «Tuttavia il modo con cui è stata pietrificata va ben oltre la nostra immaginazione. Se mi è concesso... si dovrebbe considerare la possibilità che la Camera dei Segreti sia stata effettivamente riaperta e...».
«E non sia più da considerarsi una leggenda, miao!» intervenne Pietra con decisione, pronto a dare la caccia a qualunque cosa fosse scaturita da quel luogo maledetto.
Seguì una lunga pausa di riflessione, poi, prima di congedare gli insegnanti per il riposo notturno, Silente concluse: «Si, è possibile. Non possiamo escluderlo... Fate molta attenzione: non so ancora cosa stia accadendo, ma Hogwarts non è un più un luogo sicuro!».


Per alcuni giorni, a scuola, non si parlò d'altro che dell'attentato a Mrs Purr.
Gazza sembrava volersi vendicare su qualunque studente osasse apparire al suo cospetto, eccetto Ginny Weasley, che aveva manifestato pubblicamente una sorta di adorazione per i gatti.
Al contrario Ron sembrava soddisfatto di essersi liberato della presenza della gatta del Custode, ma disapprovava il fatto che Hermione avesse iniziato a trascorre l'intero tempo libero a cercare libri in biblioteca sulla leggenda della Camera dei Segreti.
Purtroppo, non c'era più una copia disponibile di "Hogwarts: storia di una Scuola di Magia", e la piccola Grinfondoro non riusciva a darsi pace per aver lasciato quel libro a casa, per far posto ai libri di Allock!

Nel frattempo, Harry doveva fare i conti con certi comportamenti deplorevoli che gli studenti più impauriti gli stavano riservando: alcuni cercavano di evitarlo come la peste, come se lui fosse realmente l'Erede di Serpeverde, altri borbottavano alle sue spalle, mentre Daisy Stregatta aveva dovuto fulminare Pietra con un Miagolo-Stupeficium, per impedirgli di avventarsi su Ron Weasley.
Daisy lo aveva fatto per la tutela della libertà di pensiero degli studenti, nonostante le frasi infelici proferite nei riguardi di Mrs Purr.
Inoltre, l'impulsività del suo fidanzato stava cominciando a darle sui nervi.
In fondo, Ron era ancora un ragazzino immaturo e non conosceva la verità sulla Quinta Casa di Violafucsia!

Il giorno dopo, durante la noiosa lezione di Storia della Magia,  Hermione riuscì a convincere il professor Rüf a raccontare ciò che sapeva sulla leggenda della Camera dei Segreti e, alla fine dell'accurata esposizione dell'insegnante fantasma, chiese audacemente una precisazione: «Signore... Che cosa intende dire esattamente con "orrori" rinchiusi nella Camera?».
Manifestando un po' di insofferenza per tutto ciò che non riteneva "un fatto concreto o storicamente accaduto", il professor Rüf precisò: «Si ritiene che si tratti di una specie di mostro, da cui solo l'Erede di Serpeverde riesce a farsi obbedire».
Successivamente, il professor Rüf tranquillizzò gli studenti sull'assurdità e l'infondatezza di una simile leggenda, e riprese l'argomento di Storia della Magia facendo sprofondare di nuovo la classe nel normale torpore dettato dalla sua materia.

Terminata la lezione, i tre Grifondoro si avviarono verso il corridoio del terzo piano, decidendo di soffermarsi vicino alla torcia dove Mrs Purr era stata rinvenuta appesa e pietrificata, al fine di cercare indizi utili a svelare quel mistero.
Ancora una volta, gli Stregatti li pedinavano a distanza, con l'ordine di Silente di intervenire solo in caso di grave pericolo. 
«Pensi veramente che esista una Camera dei Segreti?» chiese Ron a Hermione.
«Non lo so» rispose lei aggrottando la fronte. «Silente non è riuscito a curare Mrs Purr, e questo mi fa pensare che qualsiasi cosa abbia colpito la gatta non è... ehm... umana».

D'un tratto videro una fila di ragni che si azzuffavano stranamente tra loro per fuggire per primi da una piccola fenditura nel muro.
«Hai mai visto dei ragni comportarsi in questo modo?» chiese Hermione a Harry, che stava esaminando strane bruciature.
«No» disse Harry. «E tu Ron? Ron?».
Si voltò a guardare. L'amico dai capelli rossi si teneva scrupolosamente in disparte e sembrava si trattenesse a stento dal correre via.
In effetti, al piccolo Weasley non piacevano molto i ragni, soprattutto per colpa di uno stupido scherzo che gli era stato fatto da suo fratello Fred, quando era molto piccolo: il suo orsacchiotto era stato trasformato in un enorme ragno, come punizione per aver rotto un manico di scopa.

Dal momento che il povero Ron aveva espresso tutto il suo disappunto sull'incidente del peluche, mostrandosi visibilmente imbarazzato, Harry preferì cambiare argomento e disse: «Vi ricordate tutta quell'acqua per terra? Da dove sarà venuta? Qualcuno l'ha asciugata».
«Era pressappoco qui, all'altezza di questa porta!» rispose l'amico oltrepassando la sedia dove Argus Gazza faceva la guardia in quei giorni. Stava per per aprirla mai poi ci ripensò.
«Non si può entrare» disse imbarazzato, abbassando la voce. «E' il bagno delle ragazze».
«Oh, Ron, di sicuro non c'è nessuno» disse Hermione avvicinandosi. «Questo è il regno di Mirtilla Malcontenta. Vieni, su, andiamo a dare un'occhiata».
E, ignorando il grosso cartello "GUASTO", aprì la porta.


Mentre gli studenti entravano nel bagno fuori uso, Pietra farfugliò: «Miao, ragnetti che giocano a guardie e ladri, un allagamento da far impazzire di gioia una ditta idraulica Babbana, e Mrs Purr rigida come uno stoccafisso! ...Dobbiamo indirizzare le nostre ricerche su questi tre indizi!».
«Dunque, se di un ipotetico mostro si tratta, questa creatura ama servirsi dell'acqua per muoversi; ha il potere di pietrificare e spaventare i ragni più di quanto loro spaventino Weasley!» aggiunse Daisy Stregatta schioccando le dita di una zampetta.
«Credo che ripasserò il libro di Newt Scamander, "Gli animali fantastici: dove trovarli"» miagolò Eileen strizzando un occhio a Daisy. «Noi due andiamo in biblioteca! E tu, Pietra, rimani qui a controllare la situazione... Mi raccomando, non farla degenerare!».

Mentre le due stregatte saltellavano con estrema complicità verso la biblioteca, Hermione stava chiamando Mirtilla Malcontenta per interrogarla.
Invece, per lo Stregatto era giunta l'ora della merenda: lo stomaco brontolava rumorosamente, come se ci fossero centinaia di chicchi di mais pronti a scoppiare per diventare invitanti popcorn.
Attivò il suo Patronus, un criceto lesto e paffutello, e gli ordinò di dirigersi velocemente verso le cucine degli elfi con un breve messaggio: "Emergenza pappa!".
Senza dubbio, lui odiava aspettare la sua merenda seduto, senza zampettargli incontro, ma la missione veniva prima di tutto, anche delle salsicce! ...Anzi no, la missione era alla pari delle salsicce, o quasi.

Pochi minuti dopo un elfo apparve con vassoio d'argento, dove era appoggiato un piatto dorato colmo di salsicce, uova fritte all'occhio di bue, e tante patatine arrosto che nascondevano mini arancini al ragù di pollo, per una sana alimentazione da felini senior!
Ovviamente, lo Stregatto fece un inchino di ringraziamenti all'elfo, che restituì il saluto allo stesso modo, prima di sparire di nuovo in cucina.
Subito dopo, afferrò golosamente una salsiccia, la ammirò come se fosse l'Abbazia di Westminster e la giudicò artisticamente cotta al punto giusto.

Purtroppo, l'estasi culinaria fu bruscamente interrotta dal rumore inurbano provocato di Neville Paciock, che correva nel corridoio gridando al suo rospo di stare buono e fermo dentro la sua tasca.
Sempre più adirato dalla mancanza di buone maniere con gli animali, Pietra sospirò nel vedere quel povero rospo trattato contro la sua natura anfibia, poi pensò fra sé e sé: "Paciock, Paciock! ...Non capirai mai la poesia che sgorga, come acqua di sorgente purissima, dall'unione di patatine, arancini, salsiccia e uova. ...Uova? ...Rospi? ...Aaaaaaaaaarrrrrrrrrrgggggggghhhhhhhhhhhhh!!!!!!".

Un'illuminazione improvvisa, forse ispirata dalla gustosa merenda, attraversò il cervelletto del felino: nei suoi pensieri felini si formò l'immagine del rospo di Neville che covava un uovo!
Finalmente, aveva intuito quale orribile creatura poteva celarsi sotto le spoglie del Mostro della Camera dei Segreti!
Ricordò perfino qualcosa della biografia di un famoso mago oscuro greco e rettilofono, chiamato Herpo lo Schifido, e tutti gli indizi in suo possesso sembrarono collegarsi a meraviglia con la sua ipotesi.  

Quando era studente, il pigrissimo Pietra aveva sempre studiato poco le creature fantastiche, perché credeva che di "fantastico" ci fossero solo gli Stregatti, anche se, classificare lui come un "animale" sarebbe stato molto pericoloso per la salute e il proseguo della carriera da Magizoologo di Scamander.
Tuttavia, lo Stregattaccio si pentì di non aver prestato la dovuta attenzione alla materia di Newt: un ultimo dubbio atroce, dettato dalla sua mania di perfezionismo, lo stava tormentando.
Per tale motivo, prima di miagolare la sua teoria con Daisy e Eileen, avrebbe preferito consultare al più presto il libro maltrattato del famoso Tassorosso.

In breve, l'arduo dilemma accademico a cui il professor Pietra non sapeva dare risposta, era il seguente: "Cosa aveva utilizzato Herpo lo Schifido? ...Si trattava di un uovo di gallo o di gallina?".
Del resto, il docente felino non tollerava presentare la propria teoria senza avere ogni informazione fondamentale in suo possesso.
E con questo interrogativo assillante, il Direttore della Quinta Casa riuscì a malapena a inghiottire l'ultima salsiccia.


Quella sera, nella Sala Comune, Harry, Ron e Hermione si erano appartati vicino ad un angolo del caminetto, al riparo da orecchie indiscrete.
Iniziarono, così, a escogitare una strategia degna di un Grifondoro: c'era bisogno di ottenere informazioni sulla Camera dei Segreti a qualunque costo.
Parlare con Mirtilla Malcontenta non aveva dato i risultati sperati e il fantomatico mostro era ancora in circolazione, pertanto sentivano in cuor loro di dover agire audacemente, e anche in fretta.

A pochi metri da loro, sotto il divano, lo Stregatto stava sonnecchiando a pancia all'aria, senza poter avere il conforto procurato dalla sua morbida cuccia.
D'altra parte, Daisy e Eileen erano ancora impegnate in biblioteca e il compito di sorvegliare quei cuccioli d'uomo era ricaduto di nuovo su di lui.
Per tale motivo, cercò di ingannare il tempo sfogliando svogliatamente un manuale sull'allevamento di polli babbano.
Si chiese se la femmina del cappone fosse la cappona, oppure chi fosse più abile a sfornare uova tra la chioccia e il chioccio, o ancora, se la covata del rospo dovesse essere fatta con la tecnica dell'allevamento a terra.
Per il felino, l'ecosostenibilità era molto importante, anche nel mondo magico.
Era perfino giunto a calcolare le probabilità di un gallo cedrone di cantare e vincere al Festival Babbano di Sanremo, quando la conversazione cominciò a farsi più interessante.

«Ma allora chi può essere?» disse Harry a bassa voce, riprendendo una conversazione interrotta poco prima. «Chi può volere che tutti i Maghinò e figli dei Babbani abbandonino Hogwarts?».
Pietra drizzò un orecchio, lanciando uno sbadiglio impressionante, e pensò: "A me basterebbe che cacciassero voi tre! ...Era tutto così tranquillo prima del vostro arrivo".
«Aspetta fammi pensare» disse Ron con finta perplessità. «Chi conosciamo che pensa che i figli dei Babbani siano il rifiuto della società?».
Fissò Hermione, che gli ricambiò l'occhiata poco convinta.
«Stai parlando di Malfoy?» domandò la maghetta.

«Miao, Draco Malfoy? Come sarebbe caduta in basso la dinastia di Salazar! Certo che se l'Erede fosse Harry Potter, occorrerebbe una paletta per scavare sul fondo dell'abisso» borbottò sottovoce lo Stregatto. «Basta con queste idiozie, fatemi dormire un po'... vi prego!»
«E di chi altro?» rispose Ron. «L'hai sentito: "La prossima volta tocca a voi Samguemarcio!". Dai, basta che gli guardi quella stupida faccia da topo per capire che è lui».
«Malfoy, l'Erede di Serpeverde?» commentò Hermione scettica.
«Guarda la sua famiglia. Sono stati sempre tutti Serpeverde. Lui non fa che vantarsene in continuazione. Non è impossibile che discendano da Serpeverde in persona. Il padre di Malfoy è decisamente abbastanza cattivo per esserlo» disse Harry chiudendo di scatto un libro.

Il felino si stirò per tutta la lunghezza del divano, fiutando un cattivo odore di sudore proveniente dagli occupanti del divano, e mormorò: «Non si lavano mai i calzini? Per fortuna che io non li porto! ...Ah, ecco! Adesso ce l'hanno con Lucius... di figlio in padre! ...Cosa ho fatto di male?».
«Forse possiedono la chiave della Camera dei Segreti da secoli» disse Ron, «E se la tramandano di padre in figlio...».
«Beh» disse cauta Hermione «E' possibile...».
«Ma certo miao, una bella chiave! Tutto risolto! ...Hanno scambiato la Camera dei Segreti per il frigorifero delle cucine degli Elfi! E meno male ne feci una copia il giorno successivo al mio arrivo a Hogwarts, ghghghgh!!!» ghignò il felino un po' abbacchiato.
«Ma come possiamo dimostrarlo?» chiese Harry cupo.

A quel punto della discussione, Hermione non riuscì più tacere l'idea che le stava frullando per la testa.
Spiegò ai suoi amici cosa fosse la Pozione Polisucco, poi ne propose la fabbricazione fuorilegge, illustrando tutti pericoli che ne derivavano, con riferimento al Regolamento della Scuola.
Infine, la Granger espose il suo piano: entrare nella sala comune dei Serpeverde assumendo le sembianze di tre fedelissimi amici di Malfoy e tempestare quest'ultimo di domande sulla Camera dei Segreti.
Dunque, non rimaneva che prendere il libro "De Potentissimis Potionibus", contenente la ricetta della Pozione Polisucco, dal Reparto Proibito della Biblioteca, luogo e libro accessibili esclusivamente con l'autorizzazione di un docente. Praticamente una impresa nell'impresa!


Finalmente, l'ultima parte della discussione aveva destato l'attenzione dello Stregatto.
La considerò una vera fortuna, perché la sua mascella era ormai prossima a un grave rischio di crollo imminente, causato dai giganteschi sbadigli dettati dalla noia.
Finita l'esposizione del piano, Pietra sgattaiolò immediatamente a riferire le informazioni a Eileen e Daisy, ancora in biblioteca.
Era ormai passata la mezzanotte, quando trovò le stregatte sempre assorte nelle proprie ricerche, a leggere libri come studentesse che stavano preparandosi per l'esame del giorno dopo.

Per Daisy e Eillen fu l'occasione di fare un'insperata pausa.
Avevano gli occhi sfiniti, ma ascoltarono con pazienza quanto era emerso nella sala comune, senza celare la propria sorpresa sulle intenzioni di usare la pozione Polisucco.
«Se la Granger fosse in grado di preparare una Polisucco, dovremmo lasciarli attuare il loro piano?» domandò Daisy mentre con uno specchio si applicava una crema felina antirughe per attenuare le occhiaie.
«Perchè no! In fondo, non faranno niente di irrimediabile» rispose Eileen, facendosi prestare la crema da Daisy e passandole il suo collirio speciale. «Per quanto riguarda il mostro della Camera dei Segreti io e Daisy abbiamo formulato un'ipotesi!».

«Miao, anche io!» rispose lo Stregatto «E senza ore di ricerche in biblioteca, ghghghghgh!!!».
«Miagolaci un indizio, allora!» ribattè Daisy in tono ironico.
«Si muove strisciando dietro di te!» miagolò lo Stregatto zampettando allegramente «E ti ghermisce nella cuccia quando meno te lo aspetti!».

«Un altro indizio, per la barba di Merlino!» aggiunse Eileen sull'orlo di una crisi di nervi per il tempo perso in biblioteca.
«Pietrifica con lo sguardo!» mormorò ancora Pietra esibendosi in una giravolta sulle zampette anteriori. «Ed è una creatura probabilmente nata da un uovo di gallo o di gallina covato da un rospo».
«Miao, da quando un gallo fa le uova? ...Miagolaci subito gli altri indizi o facciamo l'alba!» esclamò Daisy adirata per il sonno perduto inutilmente.

«Miao, ha una vita lunghissima; ti soffoca avvolgendoti con le sue spire ed ha in odio i ragni!» osò lo Stregatto pavoneggiandosi per il corridoio della biblioteca. «E' velenosissima, ghghghgh! ...E ha un profumo che puzza di alito canino!».
«Sputa fuori il nome del mostro!» gridarono Daisy e Eileen spazientite e con gli occhi venati.

«Miao... si chiama Cassie, era la fidanzata che avevo prima di conoscere la mia Daisy!» miagolò lo Stregatto senza esitazioni. «Eh, già! ...La descrizione corrisponde».
«Coooooooosaaaaaaaa???» urlarono le due Stregatte inferocite. «Ci prendi in giro?».
«Mieowrrr, non mi permetterei mai, ve lo giuro sui miei croccantini! Credetemi, quella tipa là era... un vero Basilisco!» singhiozzò lo Stregatto prima di darsi alla fuga con un "puff" da record!

10 commenti:

  1. Ciao Stregatto. Ma come? Tanta intelligenza, cultura, sagacia e perspicacia per poi arrivare alla soluzione più improbabile? Lo Stregatto ci fa o ci è? Comunque, nonostante tutto, è sempre il mio supereroe! Un saluto speciale da Lidia.

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    1. Miao Lidia,
      gli stregatti ci fanno e ci sono, non amano le cose semplici, e hanno una loro strategia miagolante che li rende del tutto imprevedibili.
      A volte, Pietra si rende imprevedibile anche a se stesso, è questo il problema ghghghghgh!!!
      Cosa ci vuoi fare, è fatto così! Che spreco di neuroni miagolanti.
      Ecco una citazione che rende bene l'idea: "Non è che io sia così intelligente, è solo che rimango con i problemi (di Harry Potter) più a lungo"(albert Einstein).
      Tuo Stregattaccio.

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  2. Ciao Stregatto più che uno spreco di neuroni a me sembra un eccesso degli stessi, solo che sono incapaci di collaborare costruttivamente gli uni con gli altri! Il fatto di rimanere con i problemi più degli altri, ovviamente senza esserne schiacciati, non mi sembra un difetto. Anche a me succede, non saranno questioni che interessano il bene mondiale come succedeva ad Einstein ma servono a tenere viva due graziose fate, Fantasia ed Immaginazione... Una buona giornata da Lidia.

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    1. Cara Lidia,
      hai lanciato una conclusione fantastica e esaustiva sulla "incapacità dei neuroni di Pietra di collaborare costruttivamente gli uni con gli altri".
      Forse il cervelletto è troppo trafficato, e ogni tanto va in tilt, ghghghghgh!

      Albert Einstein parlava dei problemi della fisica quantistica, non dei problemi degli altri.
      Naturalmente, rimanere con i problemi degli altri è un opera misericordiosa, a patto che ogni persona disposta ad aiutare sia in grado di gestire i propri problemi, senza aumentare quelli delle persone soccorse (vedi Remus Lupin al Platano Picchiatore, che dimenticandosi di bere la Pozione di Piton, si trasforma in Lupo Mannaro, moltiplicando i problemi di chi desiderava aiutare. Premiamo la sua buona fede, dai!).
      Nel caso di Harry Potter, Pietra Stregatto avrebbe potuto prendere in considerazione altre alternative nel campo dell'impegno sociale.
      Per esempio, aiutare i maghi anziani a svuotare i loro frigoriferi, e non solo dai mollicci.

      A parte di scherzi, lodiamo sempre e, in ogni caso, coloro che aiutano il prossimo, specialmente i volontari, dei veri angeli in terra.

      E mi pare che, sotto questo profilo, Harry Potter sia stato baciato dalla fortuna.
      Il ragazzo ha avuto una fila interminabile di volontari immersi nei suoi problemi, la cui maggior parte ha dato anche la propria vita per lui.
      E per il bene superiore, certo, come dimenticarselo.
      Tuo stregattaccio.

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  3. Ciao Stregatto, mi fa piacere che trovi il tempo per ideare nuove figure professionali. Lo "svuotatore di frigoriferi" può conquistare una buona fetta di mercato, chi di noi non ha mai lasciato scadere del cibo dimenticandolo sui ripiani del frigo? Uno spreco antieconomico e antiecologico! Ritraduco il mio pensiero, perché per la fretta mi sono espressa male. Fermo restando l'importanza di volontari e persone di buon cuore, intendevo dire che rimuginare a lungo su un problema, inquadrandolo da diverse angolature e cercando tutte le soluzioni possibili, è un bene. Sopratutto quando la realtà che ci circonda è superficiale e prosaica. E non fa molta differenza se le questioni in oggetto riguardano argomenti poco pratici o del tutto teorici o prettamente fantasiosi e immaginativi. Spero di non averti annoiato. Una buona serata da Lidia.

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    1. Cara Lidia,
      non mi annoi mai, e scusami se sono un po' stordito.
      Ne approfitto per segnalare, a proposito di cibo sprecato, i quintali di pane secco con cui potrebbero sopravvivere gli animali dei canili o gattili pubblici, perennemente a corto di soldi e medicine.
      Ma anche tutti quei cibi che ci scadono per ignobile noncuranza, e che farebbero la fortuna di una mensa per i poveri. Comprese la salsicce.
      Spero, così, di aver dato un piccolo contributo per sensibilizzare tutti gli amici che ci leggono, ricordando il titolo di una canzone di Umberto Tozzi: "Gli altri siamo noi".

      Per quanto riguardo il modo di rimuginare su un problema, sono perfettamente d'accordo con te, soprattutto perché non c'è mai una sola soluzione, e neanche una sola scelta nella vita.
      Finisco con un'altra citazione trovata su internet: il cane è prosa, il gatto è poema!
      Stregatto gattaro.

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  4. Geniale il collegamento: rospo di Nevile, uova al tegamino e... basilisco: Pietra riesci sempre a trovare dele ottime soluzioni a problemi complessi. Ora che gli stregatti sanno di che animale mostruoso si tratta... voglio proprio vedere cosa succede. Il lato stregattesco della classe di duello e poi.... tutto i resto
    bello bello.
    p.s. c'è un piccolo refuso in ultima riga per la fretta è saltato un "di" prima di "darsi alla fuga"

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    1. Miao GattoCalderone,

      i tuoi commenti sono sempre stregattamente graditissimi. Come anche il tuo aiuto!
      Tieni presente che sarà comunque Harry a uccidere definitivamente il Basilisco, nel rispetto della saga.
      Magari gli daremo una zampetta anche noi!
      E non sarà una cosa semplice: il basilisco è un osso duro!
      Ma come in ogni guerra, purtroppo, anche tra le fila della quinta casa ci saranno i primi....

      Non lo dovevo miagolare, non lo dovevo proprio miagolare! Scappa inseguito da Eileen.
      Tuo Stregatto anticipatore incallito.

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  5. Risposte
    1. Miao Lilly,
      è bello risentirti! Ci puoi contare miagolamente!
      Tuoi Eileen e Pietra Stregatto!

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