Libro 2, Capitolo 8: Per un pugno di salsicce

Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo otto: La festa di Complemorte

Era già trascorsa una settimana da quando Daisy Stregatta aveva iniziato a insegnare a Hogwarts ed era entrata a far parte dell'Ordine di Gattaca, ma soprattutto, dal momento in cui aveva messo drasticamente a dieta il suo fidanzato felino.
Nei primi giorni di cambiamento delle abitudini alimentari, l'affamato e intrattabile Stregatto sognava a occhi aperti salsicce dorate con le ali, simili al boccino del Quidditch: volavano lontano da lui, Cercatore improvvisato, scomparendo tra le nuvole proprio nell'istante in cui stava per afferrarle.
Tuttavia, l'attività didattica non ne risentì troppo.
Le studentesse feline della Quinta Casa erano particolarmente attratte dalla materia insegnata da Daisy, "Teoria della Magia Floreale", e ciò contribuì ad accrescere l'interesse e la stima per la nuova insegnante, sempre simpatica e disponibilissima con tutti.

Nello stesso tempo, però, un fidatissimo drappello di brillanti studenti, facenti parte del famoso MiagolClub, provvedettero a nutrire di nascosto il loro Direttore con salsicce di fortuna, fatte sparire in Sala Grande dai piatti degli altri studenti, Ron compreso, oppure trafugate dalla cucina con la complicità di qualche elfo compiacente.
Inoltre, su richiesta del professor Severus Piton, Gazza aveva portato nell'ufficio dell'insegnante numerose scatole di croccantini al pollo, con la valida scusa di rifornire di materiale didattico di consumo l'aula di pozioni.
Si trattava, invero, dell'ingrediente misterioso scoperto l'anno precedente, e cioè proprio di quel tipo di croccantino che serviva a preparare lo speciale brodo per conservare i petali del Tranello del Miagolo.
In cambio, il buon Argus aveva ricevuto gratuitamente "SpeedyMagic Due", il Corso di Magia per Corrispondenza per Principianti in età avanzata.

Per maggiore chiarezza, il MiagolClub era stata un'idea che lo Stregatto aveva spudoratamente copiato dal professor Horace Lumacorno, il vecchio insegnante di pozioni in congedo, ma con intenti ben diversi da quelli socioculturali del Lumaclub.
Era praticamente una associazione magica 'quasi a delinquere' di stampo Stregattico, approvata a fatica da Silente, dove Eileen e Pietra tenevano annualmente il corso base d'insegnamento per i futuri agenti dell'Ordine di Gattaca: il motto felino era: "Graffia e Vinci!".

L'unico piccolo problema consisteva nel fatto che alcuni giovani allievi si lasciavano prendere troppo la zampa, per amore verso i loro professori, trasformandosi in veri e propri 'incursori all'interno del castello': una specie di forza zampettante totalmente fuori controllo.
In quei giorni, distrarsi a tavola scambiando qualche parola con i colleghi vicini, significava vedersi scomparire all'improvviso almeno la metà del proprio pasto.
Infatti, tali momenti di relax durante i pasti costarono, al solo Silente, un piatto di rosticciana, tre porzioni di lasagne, e due bistecche, escluse le foglie di insalata.
Ma la goccia che fece traboccare il vaso, fu la scomparsa di una enorme torta di fragole, di cui erano pietosamente rimaste solo le foglioline seghettate e i profumati fiori bianchi a cinque petali.

Come gli altri professori, anche il Preside sopportava stoicamente quelle iniziative, perché sapeva di essere vittima dei desideri degli studenti della Quinta Casa di proteggere la salute del loro professore.
D'altro canto, se queste "opere caritatevoli" fossero andate avanti ancora per lungo tempo, sarebbe stato l'intero corpo insegnanti a dimagrire oltremisura, e non Pietra Stregatto!
Pertanto, Albus decise di parlare con Daisy il prima possibile, nella speranza di cogliere l'attimo fuggente per porre fine a quella dieta che stava ormai coinvolgendo e affamando l'intera scuola di Hogwarts.
Alla fine del settimo giorno di dieta, lo Stregatto era dimagrito di appena dieci grammi.
Per questo agghiacciante motivo, Pietra dovette ricorrere a un astuto sotterfugio: stregare l'ago della bilancia Babbana di Daisy con un potentissimo incantesimo 'miagolo-res-confundus', facendo così apparire un peso sempre nettamente inferiore a quello reale durante il controllo settimanale.
In fondo, lui era pur dimagrito, anche se non quanto avrebbe desiderato Daisy.


Proprio quel sabato pomeriggio era stata fissata la riunione ordinaria mensile dell'Ordine di Gattaca, presso la Torre di Astronomia, alla presenza dei direttori delle quattro case, del cosiddetto "Triumvirato felino" della Quinta Casa Violafucsia e con la partecipazione straordinaria del Barone Sanguinario, il fantasma della Casa di Serpeverde.

Per l'occasione, Pietra Stregatto aveva montato un'amaca pigroflex con vista sul lago, e ingannava il tempo esercitandosi a fare bolle rosa dal naso e dalle orecchie con un dolcetto gommoso Babbano, chiamato chewingum.
Erano tutti in attesa di sentir miagolare il primo e unico punto all'ordine del giorno, avente ad oggetto la relazione di Pix del sabato precedente, mentre Eileen e Daisy stavano fulminando il loro Direttore con ripetute occhiatacce torve per ogni bolla scoppiata, uscita da pertugi impropri.
Finalmente, dopo alcuni minuti di snervante attesa, Silente li raggiunse, sigillando l'entrata della torre dietro di sé ed eseguendo altri incantesimi di protezione del luogo, per assicurare la massima segretezza all'incontro.
Contemporaneamente, i lacci dell'amaca di Pietra si sciolsero da entrambi i lati, facendolo sbarellare prima sul davanzale interno della torre e, infine, sul pavimento.
Con una certa soddisfazione Eileen e Daisy si scambiarono una stretta di zampa e un sorriso d'intesa, strizzando un occhietto al povero Pietra, ancora intontito dall'impatto.

Lasciato il tempo a Pietra di riprendersi, Silente si accomodò sopra una delle poltrone fatte comparire per l'occasione, invitando tutti gli altri a fare altrettanto.
Poi prese la parola e disse: «Innanzitutto, sento il dovere di ringraziare il Barone Sanguinario per l'aiuto straordinario che ci ha concesso, convincendo Pix a collaborare per il bene della nostra scuola».
Ci fu una breve pausa nel suo discorso e il Barone Sanguinario ne approfittò per un saluto formale al Preside, accompagnato da un sinistro rumore di catene.
Ricambiato l'ossequio, Silente riprese: «Prego il professor Stregatto di illustrarci il racconto di Pix, con particolare riferimento a quanto il nostro poltergeist ha udito da Harry Potter circa una settimana fa».

Immediatamente Pietra si schiarì la voce come per darsi un po' di importanza e, dopo un doloroso pizzicotto d'incoraggiamento regalato da Daisy, iniziò a miagolare: «Gnaoooohhh, ehm, ehm,... dunque,...Pix ha riferito di un'interessante conversazione notturna intercorsa tra Harry Potter e Ron Weasley. In tale circostanza, Potter ha affermato di aver percepito una strana voce di provenienza sconosciuta mentre si trovava nell'ufficio del professor Allock. Al momento del fatto, quest'ultimo stava insieme al ragazzo nella stanza, ma pare che non abbia sentito alcunché. La voce misteriosa minacciava di squartare, di fare a pezzi, di uccidere Potter o chissà chi altro!.....Infine, miao, il Grifondoro ha deciso di non rendere gli insegnanti partecipi degli avvenimenti miagolamente descritti, per paura di non essere preso sul serio... Preciso che l'idea geniale di assoldare Pix, come spia, è stata del professor Severus Piton. E' perciò a lui che dobbiamo queste preziosissime informazioni, nonché alla gentile collaborazione dell'Illustrissimo Barone Sanguinario".

Seguì un altro rumore di catene e una lunga pausa di silenzio, nella quale tutti gli insegnanti si guardarono tra loro disorientati, insieme al Barone Sanguinario.
Invece, Eileen Scintille avrebbe desiderato annodare la folta coda dell'amico intorno al suo collo, per la ruffianeria esasperante ostentata nei confronti di Severus e del Fantasma di Serpeverde.
In ogni caso, non dubitava che, appena conclusa la riunione, ci avrebbe pensato Daisy Stregatta a correggere questo tipo di condotte ignobili.

«Non è un buon segno per un mago sentire delle voci!» commentò Filius Vitious. «Se fossi stato nei panni di uno studente del secondo anno, avrei avuto anche io delle difficoltà ad aprirmi verso i miei insegnanti».
«Miao, ha ragione Filius! Quando ero uno studente del secondo anno, aprivo tutti i frigoriferi dei miei insegnanti, superando i loro incantesimi di sicurezza» miagolò Pietra pensando a voce alta. «La consideravo una forma di apertura mentale verso di loro, ma nonostante tutto fui incompreso e punito severamente, e poi...»
«Sono sicuro che l'abilità del giovane Pietra sorprese i suoi docenti e le loro dispense, ma Harry sarà sicuramente terrorizzato!» lo interruppe Pomona Sprite senza mezzi termini. «Comprendo il suo comportamento, anche in considerazione del fatto che nessun altro ha sentito quella voce, nemmeno Allock!».

«Qualche tempo fa, però, c'erano delle voci strazianti provenienti da un vecchio frigorifero Babbano!» precisò lo Stregatto con certo imbarazzo. «Credo che si trattasse di un pollo arrosto con patatine maledette! Non avete idea di quanto ho faticato a eliminarne gli effetti: sono quasi morto di fame!».

«Ah, povero bambino... Sono sicuro che Potter avrebbe difficoltà a rendere edotti i suoi professori anche se dovesse allontanarsi da un'aula per recarsi in bagno e fosse al settimo anno di istruzione magica» sibilò soave Piton mentre cercava di ricordare l'ultimo comportamento di Harry Potter che avrebbe potuto definirsi giustificato.

Lo Stregatto girò su se stesso come una trottola, usando come perno la coda, lasciandosi cadere dolcemente su un morbido divano, poi aggiunse: «Giusto, miao! Con la sua condotta reticente Potter ha ostacolato la conoscenza di informazioni vitali per la difesa della nostra scuola,...e se non fosse stato per la lungimiranza di Severus...».
«Ora basta! O fai un miagolio costruttivo oppure te ne stai zitto!!! Chiaro?» sussurrò minacciosamente Daisy all'orecchio destro di Pietra facendo brillare il suo collare.
Subito, lo Stregatto si accucciò in silenzio, come se fosse lui quel bambino spaventato che aveva udito le voci.

Ad un tratto, la McGranitt chiese la parola e commentò: «Albus, si sta avvicinando Halloween e la Festa di Complemorte del fantasma di Grifondoro. Dobbiamo impedire a chiunque appartenga quella voce di mettere in atto le minacce, magari approfittando della confusione che regnerà inevitabilmente nel castello».
«Concordo! Saremo lieti di avvalerci, a tal fine, della ulteriore collaborazione del Barone Sanguinario, di Pix, e degli agenti felini disponibili» ribadì Silente in tono conciliativo. «Hai delle idee in proposito, Minerva?».
«Se mi permetti Albus, avrei pensato di chiedere a Sir Nicholas di invitare Potter e i suoi amici alla sua Festa di Complemorte, allo scopo di proteggerli più agevolemente rispetto ad un luogo affollato di vivi, come sarà certamente la Festa di Halloween in Sala Grande...Così l'Ordine di Gattaca potrà organizzare nel modo migliore la scorta ai tre Grifondoro nei sotterranei» suggerì la professoressa di Trasfigurazioni con un tono decisamente malizioso. «Naturalmente anche Sir Nicholas sarebbe felice e onorato della presenza di Harry, e anche di... Pietra!".

In una frazione di secondo Pietra realizzò, con orrore, la trappola ordita dalla professoressa McGranitt nei suoi confronti: se lui si fosse dedicato anima e pancino a Potter, andando in incognito alla Festa di Complemorte di Sir Nicholas, avrebbe perso tutte le leccornie di Halloween della cucina elfica!
Forse la vegliarda di Grifondoro bramava di vendicarsi del suo scialle impelato, oppure aveva semplicemente ordito un complotto con Daisy per affamarlo ulteriormente, ma ormai era troppo tardi.
In preda al panico, lo Stregatto cercò di elevare un ultimo miagolio disperato di protesta ed esclamò: «Miao, un momento,...io odio il salmone affumicato andato a male! Hanno solo cibo putrefatto alle Feste di Complemorte!».

«Ti avevo avvisato di essere costruttivo!» miagolò Daisy Stregatta facendo spuntare, con un incantesimo floreale, una bellissima orchidea sulla punta del naso di Pietra. «E poi che te ne importa se il cibo è putrefatto? ...Ti sei scordato di essere a dieta?».
«Ben fatto e miagolato, ghghghgh!!!» ridacchiò Eileen sottovoce a Daisy. «Una bellissima Orchidea selvaggia attecchita su una....Pietra!».
«Oh, dicevamo? Ah, si! ...E' un'ottima idea Minerva, procedi pure alla ricerca di nuovi indizi!» esclamò Silente facendo finta di non vedere cosa stava accadendo al povero Stregatto. «D'altra parte, in questo momento stiamo brancolando nel buio, ed è giusto essere prudenti!».

Infine, il Preside si rivolse allo Stregatto a voce alta, affinché tutti lo sentissero, e affermò: «Caro Pietra, sono molto preoccupato per te! ...Mi sembri esageratamente dimagrito! Sei tutto pelo e... ehm... ossa!».
Raccolto il formidabile aiuto di Albus, lo Stregatto prese il gomitolo al balzo e annuì spudoratamente: tirò indietro la pancia facendo brontolare lo stomaco, incavò le guance, incurvò il groppone e fece finta di barcollare come un derelitto, lanciando occhiate accusatorie alla sua fidanzata.
«Ti senti male?» domandò Silente facendo finta di esaminarlo da dietro ai suoi occhiali a mezzaluna.
A quel punto Pietra fece per rispondere, ma dopo un breve rantolio, si accasciò teatralmente sulla sua amaca disfatta, esalando l'ultima bolla di chewingum.
«Miao, mi scusi Preside, è colpa mia! ...Farò sospendere subito la dieta a Pietra. Probabilmente, ho preteso troppo da lui, in così poco tempo» intervenne Daisy ripensando ai due chili persi, falsamente indicati dalla bilancia stregata dal suo fidanzato.

Dopodiché, nella torre di astronomia rimasero solo in due a godersi il bellissimo tramonto, Albus Silente e il Professor Vitious, a cui erano indirizzate le lodi del Preside per la qualità dei meravigliosi canti del Coro di Hogwarts.
«Complimenti Albus, ce l'hai fatta!» esclamò il direttore di Corvonero con tutto il suo entusiasmo. «Hai risolto il problema con eleganza...Non è che ci abbia fatto male perdere qualche chilo con la dieta involontaria a cui ci ha sottoposto il MiagolClub di Pietra, ma adesso, possiamo considerarci salvi!...Giusto?».
«Per ora, Filius!» rispose Silente con il pensiero rivolto alle strane voci udite da Potter «Resta ancora da risolvere l'enigma della voce misteriosa... Ho come l'impressione che il proprietario di quella voce non sia esattamente a dieta».


Nei giorni che separavano i rispettivi impegni scolastici da Halloween, Harry e Pietra ebbero tutto il tempo di rimpiangere la loro futura assenza alla festa in Sala Grande.
Grazie al piano messo in atto dalla professoressa McGranitt, il ragazzo aveva dovuto promettere a Nick-Quasi-Senza-Testa di non mancare alla sua Festa di Complemorte, senza alcuna possibilità di tirarsi indietro.
Pertanto, al piccolo Grifondoro non rimase che sognare a occhi aperti i meravigliosi addobbi, le decorazioni, gli scherzi di George e Fred, i costumi e il buon cibo che non si sarebbe mai goduto per mantenere la parola data.
Non andò meglio a Pietra, che costretto a far da scorta a Potter insieme a Daisy e Eileen, singhiozzò miagolosamente per notti intere in memoria delle future leccornie irrimediabilmente perdute.

Fu così che il giorno di Halloween calò su di loro come un avvoltoio che, appollaiatosi sulla spalliera della cuccia di Pietra, contribuiva a mettere ansia al suo pancino moribondo.
Tale evento era accompagnato dalla Festa di Complemorte per il cinquecentesimo anniversario della morte di Sir Nicholas de Mimsy-Porpington detto 'Nick-Quasi-Senza-Testa', deceduto proprio il 31 ottobre 1492, e deluso... a morte, per non essere stato ammesso alla Caccia dei fantasmi Senzatesta.
Per l'occasione, Harry Potter era sceso mestamente nei sotterranei verso le sette, mentre il Triumvirato Felino si era nascosto mezz'ora prima sotto il palco dell'orchestra di seghe, affiancati dai fantasmi della Quinta Casa Violafucsia, Sir Pepper Strappalacci e Madame Amber Soffiastringhe.

Nel tentativo di sopravvivere al terribile rumore proveniente dal concerto di seghe soprastante, Lo Stregatto decise di ingannare il tempo leggendo un libro di una Babbana di nome Agatha Christie, dal titolo "Dieci piccoli indiani".
Apprese così raffinate tecniche di omicidio da serial-killer che avrebbero potuto essergli utili contro certi  bambini sopravvissuti anche fin troppo, per i suoi gusti, oppure nei confronti di qualche noiosa e anziana insegnante di sua conoscenza.

Nel frattempo, Eileen e Daisy osservavano basite Pietra sfogliare le pagine di quel libro e ghignare malignamente con la bava alla bocca, di tanto in tanto, senza un motivo apparente.
Lungo il corso della festa, lo udirono ripetere, come un mantra, le parole della voce misteriosa: «Vi squarterò... Vi farò a pezzi... Vi ucciderò!».
I primi a preoccuparsi di quell'anomalo comportamento furono Pepper e Amber.

«Miao Pietra, sappiamo che è dura, ehm... da morire non poter essere in Sala Grande, ma non puoi far fuori la vecchia solo perché ti ha proposto per questo incarico nel giorno di Halloween!....Non vorrai mica mandare da noi la McGranitt a romperci i croccantini per tutta l'eternità?» intervenne Madama Soffiastringhe con tono allarmato. «Dove è finita la pietà per i defunti miagolanti?».
«Oh, si... Amber ha ragione da vendere, sai! Se Minerva diventasse un fantasma come noi, non potrei neanche suicidarmi con una scatoletta di cibo per gatti andato a male» aggiunse Sir Pepper indicando la tavola imbandita con cibo avariato. «Vorresti aggiungere un nuovo girone infernale a quelli di Dante Alighieri? ...E poi, lo sanno tutti che durante la terza età ci si pente soprattutto dei peccati non commessi! Orsù, dai più tempo a Minerva per redimersi come te, ghghghghgh!».

Ad un certo punto, Pietra lanciò uno sguardo smarrito verso di loro, chiuse il libro e miagolò: «Veramente stavo solo cercando di pensare come un serial-killer, per comprendere a chi possa appartenere la voce udita da Potter... è una tecnica investigativa di immedesimazione!...Scusatemi, miao, forse mi sono calato troppo nella parte!».
Istintivamente, Daisy e Eileen si guardarono socchiudendo gli occhi e tirando un profondo respiro di sollievo: lo Stregatto 'Ghignagatto' era finalmente tornato fra loro, e Amber e Pepper li salutarono rincuorati, iniziando a ricorrere gioiosamente Angus, il topo fantasma.

Pochi minuti dopo, Harry cominciò a sentirsi letteralmente congelato, per non parlare della fame avanzante.
«Non credo che riuscirò a resistere ancora» bofonchiò Ron battendo i denti, mentre l'orchestra rientrava in azione e i fantasmi tornavano a occupare la pista da ballo.
«Andiamocene» convenne Harry.
«Forse il pudding non è ancora finito» disse speranzoso Ron precedendo i suoi amici su per le scale che portavano all'ingresso.
"Ma io zampetterò per primo su quel pudding!" pensò lo Stregatto preparandosi ad un 'puff' di emergenza in Sala Grande. "Non hai speranze piccolo Ron!".

Poi Harry l'udì di nuovo: «...Squartare... fare a pezzi...uccidere...». Era la voce di prima, la stessa voce fredda e sinistra che aveva sentito nell'ufficio di Allock.
Inciampò e dovette fermarsi, aggrappandosi al muro di pietra; tese l'orecchio fino allo spasimo, si guardò intorno, scrutò in lungo e in largo il corridoio debolmente illuminato.
«Harry... che cosa...?» domandò Ron bloccatosi all'improvviso dietro di lui per non farlo cadere.
«E' ancora quella voce... zitto un attimo» rispose Harry sforzandosi di raggiungere il massimo della sua concentrazione.

«Tanta fame... da tanto tempo...»
«Ascoltate!» disse Harry in fretta, e guardandolo, Ron e Hermione si sentirono gelare.
«Uccidere... giunto il momento di uccidere» La voce andava affievolendosi.
Harry fu certo che si stesse allontanando, spostandosi verso l'alto, e la seguì oltrepassando il salone d'ingresso e il chiasso che proveniva dalla Sala Grande, prendendo la rampa di scale per ritrovarsi ai piani superiori.
«Sento odore di sangue!... Sento odore di sangue!» continuò la voce.
Gli venne un crampo allo stomaco «Sta per ammazzare qualcuno!» gridò, e ignorando le facce stupefatte di Ron e Hermione, salì a tre alla volta i gradini dell'ultima rampa di scale, cercando di ascoltare al di sopra del rumore dei suoi passi.

Dietro di loro, a debita distanza e muniti di cappottine invisibili, i tre felini zampettavano guardinghi, assistendo alla scena di Potter che aveva tutta l'aria di dar di matto.
Nessuno degli Stregatti confermò di sentire le voci, e al grido di Harry, i tre collari magici cominciarono a brillare minacciosamente, pronti per ogni evenienza.
«Sento odore di Pudding!.....E se perdo il pudding per un falso allarme, Potter sarà il mio undicesimo piccolo indiano!» brontolò il direttore della Casa Violafucsia con un miagolio che coprì gli altri brontolii provenienti dal suo stomaco.
«Se non stai zitto, ti faccio salire sull'Orient Express e poi pagherò altre dodici persone diverse per pugnalarti, come nel famoso romanzo di Agatha Christie!» minacciò Eileen esasperata. «Non credere di conoscere i gialli Babbani solo tu!».

«Allora, dovranno riscrivere 'Assassinio sull'Orient Express!'» bisbigliò Daisy trattenendo a stento la sua furia. «Perché io sarò la tredicesima! ...E lo farò gratis!!!».
A quel punto lo Stregatto si rassegnò; pensò di essere un genio incompreso, come l'investigatore Poirot e, in silenzio, salì solennemente gli ultimi gradini della scala, quasi volesse confessare il suo pudding condannato a morte per salvarne l'anima, prima che la bocca ghigliottinante di uno studente li separasse per sempre.


«Harry che diavolo è successo?» chiese Ron asciugandosi il sudore dalla faccia dopo aver raggiunto il terzo piano. «Io non ho sentito niente...».
Ma d'un tratto Hermione ebbe un soprassalto e indicò l'estremità del corridoio.
«Guardate!» esclamò la maghetta.
Sulla parete davanti a loro luccicava qualcosa. Si avvicinarono lentamente, scrutando le tenebre. Sulla parete tra le due finestre, era stata dipinta una scritta con lettere cubitali e luccicava alla luce delle torce.
"LA CAMERA DEI SEGRETI E' STATA APERTA
TEMETE, NEMICI DELL'EREDE"

«Cos'è quell'affare che pende... là sotto?» chiese Ron tradendo un leggero brivido nella voce.
Si avvicinarono, e Harry per poco non scivolò: sul pavimento c'era una grossa pozza d'acqua.
Capirono subito cosa fosse e fecero un balzo all'indietro spruzzando l'acqua della pozzanghera.
Mrs Purr, la gatta del custode, pendeva appesa per la coda dal braccio della torcia. Era rigida come uno stoccafisso e gli occhi spalancati fissavano il vuoto.
Per qualche secondo rimasero impietriti. Poi Ron disse: «Andiamocene via!».
«Ma non sarebbe il caso di aiutarla...» disse Harry in tono incerto.

Nella penombra, Pietra fu il primo a raggiungere il corridoio del terzo piano, seguito a lunghi balzi da Eileen e Daisy pronte a proteggere gli studenti, ma qualunque cosa fosse accaduta lì se l'erano persa.
Alla vista di Mrs Purr esanime e appesa alla torcia, il desiderio di vendetta di Pietra, Daisy e Eileen stava per avere il sopravvento sulla razionalità che richiedeva la loro missione.
Dopo aver notato un piccolo lampo blu che si era scaricato dal collare dello Stregatto sul pavimento, incenerendo una piastrella, subito Eileen invitò Pietra a non perdere la calma per non essere scoperti, mentre Daisy abbracciò calorosamente Pietra cercando di confortarlo.
Mrs Purr, uno dei migliori agenti dell'Ordine di Gattaca, sembrava morta, caduta con onore...Anzi, appesa con onore, nell'adempimento del proprio dovere.
 
«Date retta a me» disse Ron ai suoi amici. «Non ci conviene farci trovare qui.»
Troppo tardi. Un rombo, come tuoni in lontananza, annunciò la fine della festa. Dall'estremità del corridoio giunse lo scalpiccio di centinaia di piedi che salivano le scale e il cicaleccio soddisfatto di chi ha ben mangiato; un attimo dopo, gli studenti irruppero nel corridoio.
Cicaleccio, brusio e rumore si spensero di colpo alla vista della gatta.
Harry, Ron e Hermione, erano soli, in mezzo al passaggio, quando il silenzio cadde tra la folla degli studenti che si accalcavano per vedere quell'orrendo spettacolo.
Poi nel silenzio qualcuno gridò.

«Temete, nemici dell'erede! La prossima volta tocca a voi, Sanguemarcio!».
Era Draco Malfoy. Si era aperto uno spazio tra la folla e era arrivato di fronte a loro. I suoi occhi gelidi brillavano e il suo viso di solito esangue era in fiamme, mentre ghignava alla vista della gatta inerte.

«Avete letto la scritta sulla parete? La leggenda del mostro della Camera dei Segreti va oltre la nostra immaginazione, e anche oltre la conoscenza del professor Rüf, che dovrà riscrivere un capitolo della Storia di Hogwarts!» miagolò Eileen stupefatta. «Ma perché solo Potter è in grado di sentire quella voce?».
«Miao, è questa la chiave! Non sarà, per caso, Potter l'erede di Salazar Serpeverde? ...Fino a prova contraria è un Grifondoro, a meno che il Cappello Parlante non abbia sbagliato lo Smistamento di un Testurbante particolarmente difficile, come è risultato quel bambino» rispose Daisy in cerca di una spiegazione logica. «Dovremo indagare l'albero genealogico di Potter e...».
«E fare qualche domanda al Cappello Parlante, miao! ...Subito!!!» la interruppe Pietra Stregatto con un miagolio glaciale paragonabile alla voce di Piton. «Non mi importa se quel Cappello è allergico al nostro pelo, dovrà rispondere! ...Andremo fino in fondo, costi quello che costi! Mrs Purr sarà vendicata!!!».

6 commenti:

  1. Ciao Pietra, ottimo capitolo come sempre ti segnalo solo un refuso: hai dimenticato il verbo "fece" prima di traboccare �� Per il resto non vedo l'ora di leggere l'interrogatorio al cappello parlante... Che tecnica adotterai?

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    1. Miao GattoCalderone,
      ti ringraziamo per i complimenti e per il tuo fedele e puntuale aiuto.
      Il Cappello Parlante ha una storia molto particolare e amici che non avreste mai pensato!
      Perfino l'antico Fondatore della Quinta Casa, il leggendario Mago Stregatto Violafucsia è suo amico! Come pensi che abbia preso l'allergia ai felini, ghghghgh?.....Quindi, come negare l'aiuto a Pietra, Eileen e Daisy, eredi di Violafucsia?

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  2. Ciao Stregatto, è proprio vero il proverbio " Tanto sta lo Stregatto senza lardo che qualcuno ci lascia lo zampino" . Bel lavoro, complimenti! Divertente e con molte novità, scrittura vivace e mai noiosa. E lo Stregatto è sempre di più il mio mito! Come si fa in una riunione super segreta e blindatissima ad installare un'amaca su cui fare bolle con la big-babol? Un caro saluto da Lidia. Buona serata.

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    1. Ciao Lidia,
      mai un proverbio è stato così miagolamente azzeccato, muahahahahahahah!!!
      Per fortuna che le bolle sono uscite solo dal naso e dalle orecchie, ghghghgh!!!
      Lo Stregatto non è bello come Jason Bourne, ma tempo fa ho letto un'altra citazione: "Esistono due tipi di donne. Il primo tipo crede ancora nell'Amore, il secondo adotta un gatto.
      Uno stregatto ad una riunione segreta,.....è come invitare la propria fidanzata ad un pranzo di Pasqua con parenti ultraottantenni: al momento del dolce, su cui è caduta la dentiera di qualcuno, la ragazza scalcerà sotto il tavolo gli stinchi del fidanzato per fuggire via.
      Tuo Stregattaccio

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  3. Caro Stregatto, dipende sempre dalla fidanzata, basta fingersi diabetica e sorvolare con nonchalance sull'incidente ... Anche gli ottantenni hanno il loro perché, e sono una miniera di storie e di informazioni. Una buona giornata da Lidia.
    P.s.: rivedremo mai l'affascinante Lady Tiffany?

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    1. Miao Lidia,
      purché non si tratti di dentiere stregate!....Comunque, con nonchalance c'è sempre il parastinchi, ghghghgh!!!
      Lady Tiffany tornerà ogni volta che la Gazzetta del Profeta si metterà di traverso.
      Tuo stregatto cacciatore di storie e informazioni dagli arzilli nonni stregatti.

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