Libro 2, Capitolo 5: Aperitivo da Tiffany


Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo cinque: Il platano picchiatore.


A Hogwarts, la mattina del primo giorno di settembre, ricorreva la tradizionale Festa per la commemorazione della vittoria di Sir Cadogan sulla Viverna di Wye, una terribile creatura simile a un drago che aveva terrorizzato la popolazione inglese ai tempi del Mago Merlino.
Per l'occasione, Pietra aveva sempre organizzato, per la gioia di tutti i fantasmi del castello e di Pix, un incontro di boxe magica tra armature stregate e raccolto le bizzarre scommesse tra dipartiti!

Lo Stregatto amava spacciare le due armature utilizzate per questo combattimento come le reliquie di due cavalieri della Tavola Rotonda, e precisamente di Sir Lancillotto e Sir Persifal, anche se lo stesso Sir Cadogan, loro ex collega, aveva sempre confessato di fare molta fatica a riconoscerne l'autenticità.

Tale incontro di boxe avrebbe dovuto svolgersi in un'unica ripresa di cinque minuti al centro di un ring situato nella Sala Grande, e concludersi prima dell'arrivo delle portate del pranzo, per volere del Preside.
In effetti, Albus Silente non aveva mai avuto niente in contrario al fatto che i fantasmi godessero di queste 'botte di vita sportive'.
Tuttavia, l'anziano mago preferiva che esibizioni così violente e le discutibili scommesse sui loro esiti, fossero compiute prima dell'arrivo degli studenti e, pertanto, concluse prima dell'inaugurazione del nuovo anno scolastico.

Intanto, le armature avevano già  preso posizione sul palco di forma pentagonale, delimitato da corde elastiche, mentre l'arbitro dell'incontro, ovviamente Pietra Stregatto, stava ultimando i controlli sui guantoni.
Intorno al ring, una folla di fantasmi aveva preso posto per godersi lo spettacolo, inneggiando alla storica impresa di Sir Cadogan attraverso un movimento ondeggiante simile alla ola degli stadi Babbani .  

«Quest'anno vincerà Sir Persifal, me lo sento!» mugugnò il Frate Grasso che non aveva mai vinto una scommessa in vita sua, e neanche in morte sua. «Scommetto la mia croce da Cardinale!».
«No, vincerà Sir Lancillotto, il prediletto di Merlino! ...Ma tu, caro Frate Grasso, non sei mai stato nominato Cardinale!» intervenne la Dama Grigia ricordando le vicissitudini del fantasma di Tassorosso.
«E', vero mia Signora, ma la croce cardinalizia l'avevo comprata lo stesso ...me la meritavo!» ribatté in tono offeso il povero Frate Grasso. «Gli altri prelati erano invidiosi di me e, forse, mi hanno fatto condannare a morte perché guarivo i Babbani dal vaiolo con una bacchetta magica!».
«O forse perché facevi apparire, all'improvviso, coniglietti bianchi durante le Sante Messe!» sbottò Nick-Quasi-Senza-Testa. «Preferirei non scommettere 'quasi la mia testa', ma ormai è andata! Punto su Percifal!».
«Io non posso incatenarmi anche ad una scommessa, ma onorerò Sir Cadogan guardando l'incontro di boxe, e lo farà anche Pix!» ruggì il Barone Sanguinario, che da sempre preferiva i duelli all'arma bianca.
In religioso silenzio, Pix fece un inchino al Barone e si accomodò sopra il tavolo di Serpeverde, accanto a Mirtilla Malcontenta che sbadigliava di tanto in tanto, in preda ad una depressione mortale.

«Miao Amber! Bisogna ammettere che fu molto coraggioso Sir Cadogan ad attaccare la Viverna con un pony e la sua bacchetta di prugnolo rotta!» miagolò Pepper Strappalacci, il fantasma della Quinta Casa, rivolgendosi amabilmente alla sua compagna. «Ricordi quando Eileen e Pietra vennero mandati in missione in Italia, per spostare una coppia di Manticore che avevano fatto, da anni e anni, il proprio nido su una autostrada Babbana italiana?...Pare che da ciò fosse dipeso il ritardo nei lavori di costruzione della stessa!».
Amber Soffiastringhe lanciò al suo amico Pepper un sguardo interrogativo, poi rispose: «Oh si, miao! Come la chiamavano? Ahhh, il tratto autostradale Salerno-Reggio Calabria! Ricordo che ogni tanto i cuccioli delle Manticore facevano sparire qualche Babbano che osava asfaltare il manto stradale,... per giocarci naturalmente. Chissà quanti incantesimi di memoria furono lanciati per evitare che la situazione sfuggisse di zampa! ...Adesso, però, non mi miagolare che anche i nostri amici usarono un pony come Sir Cadogan!».

«No miao, malgrado il parere contrario di Eileen, Pietra decise di cavalcare ...un enorme 'Bull d'Ozer' per sgomberare il nido delle Manticore, senza autorizzazione del Ministero, ma non chiedermi che tipo di animale sia!» aggiunse Pepper mettendo le zampe avanti. «Hagrid mi ha detto solo che quella strana bestiola si ciba con un liquido chiamato gasolio. Tutti i gusti son gusti, diceva quel gatto che si ciucciava la coda! Muahahahah!!!».

Proprio in quel momento, dalle cucine elfiche, un intenso profumo di rosticciana alla griglia rapì l'attenzione di Pietra, distraendolo come se fosse temporaneamente vittima di un potente Incantesimo Confundus.
Nello stesso istante, la campanella sul ring suonò e le due armature avanzarono rapidamente l'una contro l'altra, colpendo simultaneamente con i pugni l'arbitro in mezzo a loro, che sbadatamente non aveva fatto in tempo a spostarsi.
Con grande delusione dei fantasmi, lo scontro fu dichiarato concluso in parità da Silente e il povero Pietra Stregatto, messo al tappeto, fu subito ricoverato con urgenza in infermeria, per le cure del caso, accompagnato da Eileen Scintille.


Per la verità, anche negli anni passati, il solito incontro di boxe era sempre finito in parità, e ogni volta per lo stesso motivo!
Pertanto, anche i commenti degli insegnanti risultarono avere lo stesso tenore degli anni precedenti, arricchiti solo da maggiore frustrazione.

«Forse non è più il caso piazzare il ring in Sala Grande, proprio sopra le cucine e, oltretutto, all'avvicinarsi dell'ora di pranzo» commentò la professoressa Pomona Sprite abbastanza preoccupata per le sorti di Pietra.
«Ogni anno la solita storia! Quel gattaccio ha manie di protagonismo e finisce sempre così, con un occhio nero: sarebbe l'ora di cambiare arbitro, come nel Quidditch! Per esempio, potrebbe farlo Hagrid!» sbottò la professoressa McGranitt, per niente felice di partecipare a queste feste tra fantasmi.

«Albus, credo che il prossimo anno sia cosa assai saggia ricordarsi di spostare l'evento nel cortile oppure nella Sala d'Ingresso, magari lontano dai pasti» mormorò Severus per niente sorpreso dall'epilogo della festa. «Altrimenti, dovremo assistere ad ulteriori pareggi,...di questa portata».
«Purché sia un luogo abbastanza lontano dalle cucine, Severus» rispose sconsolato il Preside, sospirando con gli occhi rivolti verso il soffitto. «Ahimè! Ce ne dimentichiamo ogni volta, ci servirebbe una Ricordella per ogni iniziativa di Pietra!».
«Almeno due. Una si potrebbe rompere» rispose Severus pensando al massimo risultato raggiungibile in tema di sicurezza per la scuola. «E visto che l'Espresso per Hogwarts sta per partire, suggerirei una Ricordella di riserva anche per Harry Potter, che potrebbe dimenticarsi di salire sul treno».

Nelle vicinanze, la professoressa McGranitt soppesò le ultime parole del Direttore di Serpeverde, e intervenne stizzita: «Sono sicura che Harry sia un ragazzo responsabile! Scommetterei la spada di Grifondoro che Harry sarà tra i primi a scendere dal treno alla stazione Hogsmeade e a mettersi ordinatamente in fila!».
«E' una vera fortuna, per Hogwarts, che la spada di Grifondoro non appartenga a Minerva, non trovi Albus?» mormorò Piton in tono soave.
Il Preside regalò un bellissimo sorriso pacificatore a entrambi gli insegnanti, poi fece loro cenno di seguirlo: c'erano ancora molte cose da ultimare, prima del nuovo smistamento.

Nonostante la fiducia illimitata vantata dalla Professoressa McGranitt, alla stazione di King's Cross era accaduta l'ipotesi meno prevedibile: La barriera del Binario Nove e Tre Quarti era stata magicamente bloccata ed Harry e Ron, non potendo attraversarla, erano riusciti nell'impresa scolastica più ambita dai gemelli Weasley, ovvero quella di perdere il treno Espresso per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!

La prima idea alquanto 'balzana' che venne in mente ai due maghetti, fu quella di raggiungere il castello utilizzando la Ford Anglia, l'automobile volante del padre di Ron parcheggiata nei pressi della stazione, possibilmente in tempo per assistere allo Smistamento.
Era da poco passato mezzogiorno, quando i due amici scoprirono, a loro spese, che il Turbo Invisibile di cui era dotata la loro macchina, in volo sopra Londra, era alquanto difettoso: funzionava praticamente a fasi alterne!
Tuttavia, il motore si rivelò in buone condizioni e, grazie alla vigile guida di Ron, si ritrovarono ben presto sulla scia del treno che avevano perduto, mentre i meravigliosi paesaggi della campagna inglese scorrevano veloci sotto di loro.


Nessuno dei due Grifondoro si sarebbe mai immaginato che, proprio in quel momento, alla sede della Gazzetta della Profeta di Diagon Alley, il Direttore del giornale Barnabas Cuffe stava già preparando una edizione serale con la scioccante notizia della loro impresa volante, sbattuta prima pagina: la Ford Anglia era stata avvistata in cielo da diversi Babbani!

L'ufficio di Barnabas Cuffe era alquanto angusto, ma estremamente funzionale: il motto della redazione, per la verità un po' contraddittorio, era il seguente: "Scrivi da giornalaio Babbano e vendi da giornalista mago! Se ci riesci, un giorno diventerai Direttore!".
Una grossa finestra illuminava sempre a giorno la scrivania leggermente traballante di Barnabas, dove una Piuma Magica si muoveva in continuazione sotto dettatura.
Di fianco alla scrivania, sulla destra, si trovava un grosso frigobar Babbano guasto, con dentro una notevole quantità di bottiglie di Baileys e succo di zucca, mentre sulla sinistra dimorava una gabbia dorata con una coppietta intristita di pappagallini inseparabili.

Dalle sommità del frigobar, invece, un'elegantissima cuccia modello "Grande Gat-sby" per Kneazle, dominava la stanza come se fosse il più lussuoso yatch ormeggiato nella baia di Saint-Tropez.
Dalle recondite profondità delle pieghe di un foulard di seta, firmato da Gabrielle Coco Chanel, faceva capolino il musetto di una scostante Kneazle di rara classe e bellezza.
Si chiamava Lady Tiffany, Lidia per gli amici, la creatura preferita da Barnabas Cuffe, favorita anche rispetto alla moglie, dal momento che il suo collare tempestato di perle non aveva niente a che vedere con l'orrenda catenina di bigiotteria rifilata alla consorte, facilmente scambiabile dai Babbani per una raffinato accessorio per il bagno, più precisamente una catenella per tirare lo sciacquone.

Lady Tiffany amava molto i modi gentili e nello stesso tempo primitivi di Barnabas, e sin dalla tenera età aveva coltivato la passione per la moda degli anni Venti, in particolare, quella del periodo americano in cui si ballava il Charleston.
Si sentiva una felina libera e incompresa, tediata dalle comuni notizie mondane che pervenivano normalmente in redazione, e preferiva dedicare la maggior parte del suo tempo alla cura del suo make-up: privilegiava la cipria bianca per impallidirsi il pelo, si cerchiava gli occhi con colori intensi sui toni del nero e grigio, mentre per la bocca usava rossetti brillanti e decisi, sui toni del rosso scuro, ridisegnando le sue labbra a forma di cuore e lasciandosi le sopracciglia nella forma più sottile e arcuata possibile.

Ogni volta che il suo Direttore entrava nell'ufficio, lei lo salutava alzandosi a sedere sull'attenti, avvolta in una boa di piume nere che si confondeva con la sua folta coda, accogliendolo con una nuvoletta di fumo a forma di cuore, proveniente dalla sua sigaretta sorretta da un finissimo bocchino di legno, ricavato da una vecchia bacchetta spezzata a un dipendente salutista del giornale.

Quel pomeriggio, Eileen Scintille decise di fare una rapida visita alla sua carissima amica, presentandosi alla Gazzetta del Profeta con la sua cappottina invisibile più elegante.
Così Eileen poté agevolmente zampettare nell'ufficio del direttore, senza essere presentata a Barnabas che, in quel momento, appariva particolarmente agitato con il suo redattore in un'altra stanza.
Del resto, l'addetto alla sicurezza del giornale era anche a conoscenza della lunghezza delle unghie della creatura di Barnabas, per non parlare della sciagura che lo avrebbe colpito nel caso in cui quella felina, dall'aria perfida, si fosse sciupata lo smalto appena steso: giusta causa di licenziamento!
Per tale motivo, il povero mago cercava di evitare qualunque contatto con gli amici felini di Tiffany, di passaggio nei corridoi, facendo addirittura finta di non vederli.

«Gnaaaaaauuuuuuuuhhhhhhh!!! ...Ooooohhhh!!! Mia cara Eileen che sorpresa!» miagolò delicatamente Tiffany scendendo lentamente dal suo divano-cuccia di raso e abbracciando calorosamente la sua migliore e unica amica. «Posso offrirti del Whisky al malto scozzese che ho nascosto sotto il mio foulard? Al diavolo le politiche proibizionistiche!!!».
«Miao Lidia, sei sempre più affascinante, come stai? Ecco un regalo per te: un cappellino verde alla clochè, con piuma nera di Augurey!» rispose felice Eileen, mentre si stava apprestando a raggiungere i due bicchieri appoggiati sopra la scrivania. «Dovresti moderarti con l'alcool e le sigarette! Lo sai che fanno male, e non solo al pelo, ma un bicchierino insieme a te non si rifiuta mai».

«Ohhhhh, che bellissimo dono! Grazie tesoro mio... Un bicchierino? Così mi piaci! Ecco qua il nostro veleno, mia cara!» mormorò Lady Lidia Tiffany versando abbondantemente il liquore e brindando con gioia. «Alla nostra salute, alle meravigliose feste di una volta, e all'odierna impresa di Harry Potter, avvistato su una Ford Anglia da un nugolo di babbani, mentre stava volando su Londra e dintorni! ...Che brividiiiiii, ahhhhhhh!!! Finalmente una notizia decente dopo tanto tempo! ...A proposito, me lo farai conoscere prima o poi quel amore di Potter? Gnauuuuuuuuhhhhhhh!!!».
Eileen annuì e mandò giù sorridente la prima sorsata di liquore, avvertendo una sensazione di gola bruciata e un principio di offuscamento del cervello, accompagnato da un certo rilassamento.
Solo un po' più tardi, la sua mente felina realizzò lentamente il significato delle agghiaccianti parole miagolate da Lidia al momento del brindisi, ...e per poco non annegò nell'ultimo sorso di Whisky, andatole di traverso.

Ci vollero almeno cinque minuti prima che la povera Eileen si riprendesse dalla sbornia dovuta a quello strano Whisky e alle notizie inaspettate.
Si scusò per la situazione di emergenza, promettendo a Lidia di invitarla a Hogwarts non appena tale questione fosse stata risolta.
Appena salutata in tutta fretta la sua bizzarra amica, la professoressa della Quinta Casa svanì con il magico "puff!" degli Stregatti, destinazione Hogwarts, insieme ad una terrificante edizione del Profeta della Sera appena finita di stampare.


Non appena si diffuse la notizia sull'impresa volante di Harry Potter, nell'ufficio del Preside scoppiò il pandemonio: tutti i direttori delle quattro case erano presenti, compresa Eileen Scintille, e questa volta, era il professor Silente il più sorpreso e agitato di tutti.
«Cosa sarà mai accaduto a Harry Potter e Ron Weasley per convincerli a fare a meno del treno?» domandò Silente a chiunque avesse una risposta. «Notizie dall'Ordine di Gattaca?».
«Ci dispiace Preside, ma stiamo ancora indagando» miagolò mortificata Eileen. «Una nostra fonte attendibile, infiltrata alla Gazzetta del Profeta, ha riferito solo di aver sentito dire che i due ragazzi hanno sbattuto violentemente contro il muro del Binario Nove e Tre Quarti, senza riuscire ad oltrepassare la barriera magica. Siamo in attesa di conferme dei fatti, ma la causa è ancora ignota».

«Ma se ciò fosse vero, perché Potter e Weasley non hanno pensato di mandarci un messaggio di aiuto via gufo?» chiese il professor Filius Vitious mostrando una espressione del viso di chi si aspettava il peggio.
«Perché un comportamento così diligente, non sarebbe stato in linea con la loro abituale trascuratezza scolastica» sibilò Piton sfoderando tutto il suo sarcasmo. «Cosa vi aspettavate da un Potter? Buon sangue non mente».
«Appena arriveranno troveremo tutte le risposte! ...Ma dov'è Pietra? E' ancora a poltrire in infermeria?» domandò infuriata la McGranitt guardando i quadri ammutoliti alle pareti.
«Sempre se riusciranno ad arrivare!» esclamò la Professoressa Pomona Sprite. «Minerva hai troppo fiducia in quel ragazzo, non vorrei che...».

Proprio in quell'istante, la porta della presidenza si aprì e un Pietra Stregatto barcollante, con la testolina completamente incerottata, sgattaiolò dentro, seguito a breve distanza da Madama Chips, dall'aria inferocita.
Poi, eseguito un doloroso inchino al Preside, miagolò: «Signor Preside, sono di ritorno da King's Cross, dove ho avuto modo di annusare l'odore residuo di un Elfo domestico già conosciuto con il nome di Dobby, nei dintorni del Binario Nove e Tre Quarti e,......ho stregattamente percepito ...sospette tracce di magia elfica sulla barriera del Binario! ...Mieoooooow!».
E dopo l'ennesimo sforzo per rimanere stabile sulle zampette, lo Stregatto crollò esausto, cadendo come una pera matura addosso a Scintille.
«Ma sempre su di me devi cadere?» miagolò Eileen fuori di sé, soprattutto per il fatto che il suo amico avesse lasciato l'infermeria senza permesso. «Legatelo ben stretto alla cuccia finché non si sarà completamente ristabilito!!!».

Ormai, a Silente e agli altri insegnanti non restava che affidarsi alla buona sorta e confidare nelle capacità di guida di Ron Weasley.
Perlomeno, Madama Chips aveva concluso con successo le sue ricerche sul paziente fuggitivo.


Verso l'ora della cerimonia di Smistamento, la Ford Anglia con a bordo Harry Potter e Ron Weasley, e un motore allo stremo delle forze, si degnò finalmente di planare sul castello, evitando le mura per un soffio.
Da potenziale allievo del 'Barone Rosso', Ron terminò involontariamente il suo volo piombando addosso all'unico Platano Picchiatore del parco del castello, con conseguenze devastanti per la carrozzeria dell'automobile incantata di suo padre.
Nonostante la furia del Platano Picchiatore, i due Grifondoro furono baciati dalla fortuna e, appena scampato il pericolo verde, si diressero rapidamente a recuperare Edvige e i loro bauli.

«Se non sapessi che la fortuna è cieca, penserei che quei due le hanno scritto un fiume di lettere d'Amore e lei ci ha fatto una bella nuotata» miagolò Eileen a Piton, mentre osservavano dall'alto i malandrini in erba guadagnare l'entrata del castello. «E pensare che abbiamo rinunciato al banchetto per metterci di vedetta!».
Piton scrutò per l'ultima volta fuori dalla finestra del terzo piano del castello, scuotendo lentamente la testa, poi sibilò: «La fortuna può essere anche cieca, ma la Gazzetta del Profeta ci vede benissimo. Immagino che dovrò andare a fare gli onori di casa».

Intanto, sistemati i loro bauli vicino alla scalinata d'ingresso, i due maghetti si precipitarono a sbirciare dall'esterno, attraverso una delle grandi finestre della Sala Grande.
C'era molta curiosità per il destino riservato dal Cappello Parlante a Ginny, ma qualcosa non quadrava: sembrava esserci un'assenza importante al tavolo degli insegnanti.

«Aspetta un po'...» mormorò Harry a Ron. «C'è una sedia vuota al tavolo degli insegnanti ...Dov'è Piton?».
«Forse è malato!» disse Ron tutto speranzoso.
«Forse se ne è andato» disse Harry, «Perché ancora una volta non è stato nominato insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure».
«O magari è stato licenziato!» suggerì Ron con entusiasmo. «Voglio dire, tutti lo detestano...».
«O forse» disse una voce glaciale alle loro spalle «Sta aspettando di sapere perché voi due non siete arrivati con il treno della scuola».

Harry si voltò di scatto. Davanti a loro, con l'abito nero che svolazzava nella gelida brezza, stava Severus Piton.
«Seguitemi» mormorò il direttore di Serpeverde, mentre una strana risata miagolante, proveniente dalle immediate vicinanze, rimbombava dietro le vetrate.

«Muahahhahahahahahahh!!!! Il nostro Severus malato ...fuggitivo, o ...addirittura licenziato! Muahahahahahahah!!! Non appena lo racconterò allo Stregatto, morirà dalle risate e verrà a farci compagnia!!!» miagolò a crepapelle Pepper Strappalacci, nascosto dietro alla finestra adiacente.
«Oh, ti prego Pepper, risparmialo!» miagolò ironicamente Madama Amber Soffiastringhe «Oppure dovranno costruire un nuovo gattile a Hogwarts, ma solo per noi fantasmi felini!».

Nel frattempo, giunti nell'ufficio del Direttore di Serpeverde, Piton chiuse la porta e si voltò a squadrare i due piccoli maghi.
«E così» disse il professore in tono mellifluo «il treno non è degno di portare il grande Harry Potter e il suo fedele compare Weasley. Volevamo fare un arrivo spettacolare, non è vero, signorini?».
«No, signore, è stato per via della barriera di King's Cross, che...» provò a mormorare Harry, innervosito dai numerosi e viscidi animaletti che si muovevano in alcuni vasi, appoggiati sugli scaffali intorno a loro.
«Silenzio!» intimò Piton, gelido. «Che ne avete fatto della macchina?».

Ron deglutì. Non era la prima volta che Piton dava a Harry la sensazione di saper leggere nel pensiero. Ma un attimo dopo, quando l'insegnante aprì l'edizione serale della Gazzetta del Profeta, piena di strani peli rosa-fucsia, comprese tutto.
«Siete stati visti!» sibilò Piton mostrando il titolo di testa: Una Ford Anglia volante sconcerta i Babbani.
Seguì la lettura del professore di un lungo elenco di testimonianze Babbane a riguardo, e infine, un ultimo beffardo commento sul ruolo del padre di Ron Weasley, guarda caso, impiegato proprio nell'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti Babbani e sulle gravi conseguenze che suo figlio stava per procurargli.
In questo caso, nessuno dei due studenti si sognò di contraddire Piton: la loro impresa stava per mettere nei guai il povero Arthur Weasley, senza rimedio.
Ma il Direttore di Serpeverde non diede loro alcuna tregua e proseguì imperterrito nell'illustrare le altre malefatte a loro carico.

«Mentre ispezionavo il parco ho notato che un Platano Picchiatore, una pianta di valore inestimabile, sembra essere stato gravemente danneggiato» proseguì Piton.
«Quell'albero ha fatto più male a noi di quel che...» sbottò impulsivamente Ron.
«Silenzio!» intimò di nuovo Piton. «Con mio grandissimo rammarico, voi non appartenete alla mia Casa e la decisione di espellervi non compete a me. Ora vado a cercare qualcuno cui spetta questo felice compito. Voi restate qui».
Harry e Ron si guardarono, bianchi come cenci. Harry non aveva più fame: ora si sentiva male.
Se Piton era andato a cercare la professoressa McGranitt, responsabile dl Grifondoro, la loro sorte non sarebbe stata certo migliore.

In effetti, Piton tornò dieci minuti dopo, accompagnato proprio da Minerva McGranitt, che diede inizio ad un primo interrogatorio, in attesa dell'arrivo del Preside.
«Perché non ci avete mandato una lettera via gufo? Penso che tu abbia un gufo» chiese la Direttrice di Grifondoro rivolgendosi a Harry".
Harry ricambiò lo sguardo. Ora che lei lo aveva detto, sembrava la cosa più ovvia da fare.
«Io...io non ci ho pensato» rispose il bambino mortificato.
«Questo» disse Minerva McGranitt «mi pare evidente».

Poco dopo, anche Silente fece il proprio ingresso nell'ufficio di Piton, rinnovando quasi le stesse domande, ma con un tono che ad Harry non piacque per niente: non sopportava la delusione che si avvertiva nella voce del Preside.
Quando il maghetto ebbe terminato il racconto, Albus Silente continuò semplicemente a guardarli attraverso gli occhiali.
Alla conclusione dell'interrogatorio, dopo una profonda riflessione, la professoressa Minerva McGranitt decise di non espellerli, ma di punirli severamente, senza togliere alcun punto a Grifondoro.

Fu come se avessero a detto a Piton che il Natale era stato soppresso.
Si schiarì la gola e disse: «Professor Silente, questi ragazzi si sono presi gioco del Decreto di Restrizione delle Arti Magiche tra Minorenni, hanno danneggiato gravemente un antico e  prezioso albero, senza dubbio...atti di questa natura...».
«Sarà la Professoressa McGranitt a decidere la punizione, Severus» disse con calma Silente. «Loro appartengono alla sua Casa e quindi la responsabilità è sua».
Poi, rivolgendosi alla McGranitt: «Io devo tornare al banchetto, Minerva, devo dare alcuni annunci. Venga Severus, c'è un dolce alla crema dall'aspetto delizioso che non vorrei perdermi».
Piton scoccò un'occhiata di puro veleno ad Harry e Ron mentre veniva trascinato fuori dal suo ufficio, e i due rimasero soli, con la professoressa McGranitt, che li stava ancora guardando come un'aquila inferocita.


Risalendo le scale che conducevano al piano terra, Silente si fregò allegramente le mani e disse: «Mio caro Severus abbiamo recitato così bene la nostra parte che Harry Potter ci penserà due volte prima di mettersi di nuovo nei guai, non credi?.....Inoltre, non penserà mai che tu lo stia proteggendo in segreto, dal momento che hai anche magnificamente insistito per farlo espellere. Non fraintendermi, sono consapevole che si sarebbe meritato l'espulsione, ma poi non avrebbe potuto più ricevere un'istruzione magica adeguata. Chi lo avrebbe accolto di questi tempi così oscuri? Dove sarebbe potuto andare?».
«Dove avrebbe meritato di essere suo padre se fosse stato ancora vivo, Albus, ad Azkaban» sibilò soave Piton. «Adesso pensiamo a quel dolce alla crema...Sai, ho promesso di portarne una fetta a Pietra».
«Come sta il nostro Stregatto?» chiese Albus, lasciando scorrere via il pesante commento su James Potter.
«Sta meglio, ma è alquanto adirato con Potter» rispose Piton senza esitazioni, «Perché ha danneggiato il suo grattatoio preferito,... il Platano Picchiatore naturalmente».

Silente sorrise ed entrò in Sala Grande con Piton da una porta secondaria, fermandosi a contemplare il soffitto.
Ammirò il cielo stellato per un istante, come se stesse cercando un'arcana risposta tra quegli astri creati da un incantesimo, poi domandò: «A proposito Severus, dal momento che io non sono il padrone di quell'Elfo domestico di cui parlava Pietra, e pertanto non ho alcun potere di liberarlo,.....potrei conoscere il motivo per il quale l'Ordine di Gattaca ha richiesto espressamente tutti i miei migliori calzini?».
Severus increspò le labbra, provando un certo imbarazzo nell'elaborare una risposta così convincente da non rivelare un conflitto interiore tra i suoi pensieri e quelli del Direttore felino della Casa di Violafucsia.

Tuttavia, messo alle strette da uno sguardo perplesso di Silente, il maestro di pozioni formulò la propria risposta: «Il professor Pietra crede che sia nell'interesse di Potter farsi amico questo Dobby, anche in considerazione delle future relazioni tra maghi e Elfi domestici. E, come saprai, agli Elfi piacciano gli indumenti, anche se non sono dei loro padroni».
«Concordo Severus, ma perché proprio i miei calzini?» domandò Silente rivelando un briciolo di impazienza.
«Hogwarts è piena di affascinanti misteri magici ancora irrisolti e, tra questi, credo che i ragionamenti di Pietra Stregatto siano tra i più indecifrabili. Decidesti proprio tu di fondare l'Ordine di Gattaca, nel primo anno della tua presidenza,... pentito, Preside?» chiese ironicamente Severus Piton, conoscendo già la risposta. «Ricordo bene il giorno in cui lo studente James Potter stregò i miei calzini: appena riposti nel baule, ogni calzino cercava sempre di far coppia con uno diverso: fu allora che mi posi la tua stessa domanda, Albus,.....ed ancora oggi, sono alla ricerca della risposta».
Una volta tanto fu Silente a rimanere basito.

14 commenti:

  1. I miei omaggi ad Eileen e allo Stregatto. Mi fanno ancora male le mascelle dal tanto ridere. Che affascinante e conturbante creatura è scaturita dalle vostre penne! Meno male che avete una così brillante immaginazione, perché se dovevate affidarvi all'osservazione diretta del soggetto interessato il risultato sarebbe stato molto deludente... Grande capitolo, divertente e scorrevole. Un grazie di cuore da Lady Tiffany-Lidia-Felidia.
    P.s. Comincio ad avere delle crisi di identità...

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    1. Miao Lidia,

      siamo felici che ti sia piaciuto. Di solito i primi capitoli dei libri della Rowling sono i più difficili da rimiagolare, ghghghgh!!!
      Suvvia non ti buttare giù così,....hai sicuramente buongusto a leggere a leggere questa fanfiction e devi essere un'amante dei mici, altrimenti mi avresti già buttato dalla torre di astronomia.
      Per quanto riguarda le crisi d'identità, mi raccomando di non miagolare troppo in presenza di pubblici ufficiali e di non bere troppo, come Tiffany!
      Tuoi Eileen e Pietra miagolanti, ma contro l'abuso di alcool!

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  2. Ciao Stregatto, certo che amo i gatti! Una volta avevo una bella miciona arancione e bianca. L'avevo chiamata Kitty, come il leone della famiglia Addams. Le avevo insegnato a mettersi a cuccia e la mattina le davo il latte con i fiocchi di mais. Purtroppo un giorno è sparita nel nulla. Tiffany è il mio opposto: niente trucco, niente smalto, nessuno stile raffinato. Praticamente mi confondo con la tappezzeria... In una cosa però ci avete azzeccato, il suo periodo storico preferito. Mi affascinano i primi decenni del novecento, dal 1910 a prima della Seconda Guerra mondiale. Credo fossero anni fantasiosi e spensierati, con molta fiducia nel futuro, cosa che non abbiamo adesso. Tutto era nuovo, il cinema, le scoperte scientifiche, anche la letteratura si rinnovava. Poi la guerra e il grande sogno finì. Buona notte da Lidia (che fra parentesi detesta anche Bacco e tabacco).

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    1. Miao Lidia,

      se ti può essere di conforto, anche per me Bacco e tabacco sono lontani. L'ispirazione degli anni '20 è venuta dal film "Il grande Gatsby", con Leonardo Di Caprio.
      Oggi, hanno scoperto le onde gravitazionali teorizzate da Einstein,....hai presente l'energia derivante da un motore a curvatura della fantascienza Star Trek?....Per giungere là, dove nessun miao è mai giunto prima.
      A proposito della tappezzeria, brava!.....Adoro le capacità le capacità mimetiche, ghghghghgh!!!
      Quando inseriamo i nomi degli amici del blog nella fanfiction, non teniamo conto delle persone, è solo un piccolo omaggio alla vostra simpatia.
      Siamo convinti che Tiffany tornerà, magari a graffiare Rita Skeeter, muahahahahah!!!
      Tuo Stregatto che si nasconde sotto il tappeto.

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  3. Grazie comunque Stregatto, il vostro è stato un pensiero gentile e l'ho molto apprezzato. Tiffany mi sembra abbastanza tosta, saprà tenere testa a quella "scarafaggia" della Skeeter! A presto

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    1. Miao Lidia Tiffany,
      e poi, dulcis in miao, una gatta piena di carattere, non ha bisogno del trucco,....è solo che non c'è niente di più indispensabile del superfluo!
      Stregatto che si spruzza il dopobarba di Silente, per il felino che non deve chiedere mai.

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  4. Bongiorno Stregatto. Tu mi farai morire! Il dopobarba di Silente? Ma allora quel lungo pelame bianco è posticcio? E magari avrà anche la parrucca? (Tiffany che storce il musetto, orripilata al solo pensiero...).

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    1. Miao Lidia,

      il problema è che, a forza di fregare i dopobarba a Silente, lui la barba non l'ha fatta più, e d è divenuta sempre più lunga, ghghghghghgh!!!

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  5. Ciao Stregatto. Il dopobarba per Silente è come lo shampoo per Piton: ignorato da anni. Forse te lo lascia rubare apposta... ma anche tu, che te ne fai? Buona giornata da Lidia.

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    1. Miao, lo metto nel frigorifero magico della quinta casa,.....noi li usiamo al posto degli armadi svanitori. Ma, per ora, il mio frigo non sono riuscito ancora a ripararlo.
      Stregatto che insiste a fare prove di trasferimento con i dopobarba di Silente.

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  6. Huffleraven Shadowhunter7 marzo 2016 alle ore 16:44

    Miao Pietra, miao Eileen! In scandaloso ritardo come al solito, ma... eccomi qui!! Questo capitolo è davvero bellissimo... lo so che i miei commenti sono sempre "la stessa minestra", ma non ho critiche da farvi di alcun tipo, scrivete in modo magistrale! E mi ha fatto molto piacere conoscere la nostra Lidia... trucco o non trucco, lo sapete che ora me la immaginerò così, vero? :) È fantastico il fatto che, con le vostre storie, voi riusciate sempre a trasportarci in un mondo fantastico e ideale che fa venir voglia di dimenticare quello Babbano, facendoci scordare i problemi... ci trascinate dentro fino al collo, birbanti di Stregattacci, non solo come lettori trepidanti per la sorte dei nostri personaggi preferiti, ma anche come vere e proprie comparse! E questo è un dono incredibilmente bello, un regalo meraviglioso, la più bella cosa immaginabile! Grazie per tutto quello che fate. Vi voglio bene! <3

    Agente Raven, al vostro servizio! :* :)

    (PS: si era capito che questo è forse uno dei miei capitoli preferiti in assoluto? Ma uno che mi rimarrà sempre nel cuore è anche il primo di cui ho visto in diretta la pubblicazione, quello di Norberto! Ma come è possibile fare una qualunque selezione? Anche adesso, me ne sono venuti in mente altri quattro, altrettanto strepitosi... no, sei... nove... Insomma, avete capito! :P Baci e fusa!! :* E croccantini! E rosticciana... Pietra, tu che l'hai assaggiata, è meglio delle salsic- aspetta aspetta aspetta... Rosticciana... Ardemonio... che ne dici di una rosticciana all'Ardemonio? Ormai avete creato un mostro!! :D)

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    1. Miao Raven,

      adoriamo la tua solita minestra, specialmente se ci metti un po' di rosticciana dentro, ghghghgh!!! Non ti stancare di farci le coccole, se ce le meritiamo, ovviamente.
      Speriamo di mantenere sempre il giusto equilibrio tra l'umorismo e il pathos, ci saranno momenti per sorridere e per piangere: i nostri personaggi crescono, e Voldemort si fa sempre più pericoloso.
      Insomma, speriamo di essere sempre all'altezza, anche quando le situazioni drammatiche, illustrate dalla Rowling, non ci permetteranno più di fare troppe battute.
      L'importante per noi, è trasmettere emozioni, miagolanti, ma emozioni.
      Tuoi Eileen e Pietra arruffati con il capitolo sei, ghghghgh!!!

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  7. Miao Pietra,
    ci stai abituando veramente troppo bene, riesci sempre a ricamare sulla trama trovando ogni volta qualcosa di originale e divertente. A me è piaciuto soprattutto il nido di manticore sulla Salerno - Reggio Calabria... che sia la vera ragione per cui quell'autostrada è diventata peggio della fabbrica del Duomo? Adesso senza manticore giocherellone non hanno più scuse dovranno finire di costruirla? Comunque è bello che ogni tanto nella trama ci sia qualcosa di italiano. In fondo anche nella penisola non mancano maghi e streghe...e stregatti

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    1. Miao GattoCalderone,

      ti ringraziamo per i tuoi miagolanti complimenti! Cominciamo a capire come mai la Rowling ha fatto una pausa con dei gialli: mancanza di ispirazione dopo sette libri e un periodo di riflessione. Speriamo di essere sempre all'altezza, e perdonateci se non lo saremo.

      E' notizia di questi giorni che l'autostrada Salerno-Reggio Calabria è stata inaugurata!
      Perciò di speriamo anche di aver portato fortuna alla nostra Italia, contribuendo a far conoscere questa nuova e importante infrastruttura, adesso a disposizione di tutti gli italiani, (e senza nidi di Manticore, ghghghgh!).
      Mi piacerebbe inserire più riferimenti alla nostra Italia magica, (Non c'è solo il mondo anglosassone!), e saremo pronti a farlo anche in futuro.
      Tuo Stregatto trasfigurato in tricolore verde, bianco e rosso.

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