Libro 1, Capitolo 17: Miagoliadi fuori programma

Libro 1, Capitolo 17: Miagoliadi fuori programma
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Diciassette: L'uomo dai due volti

Era Raptor!
«Lei!» esclamò Harry con il fiato mozzo.
«Io» disse calmo Raptor. «Mi stavo proprio chiedendo se ti avrei incontrato qui, Potter».
«Ma io pensavo... Piton».
Quirinus Raptor rise mostrando sul suo volto un'espressione fredda e tagliente, divertito dalla facilità con cui Potter si era lasciato ingannare dai suoi pregiudizi su Piton e, principalmente, dal comportamento dello stesso Maestro di Pozioni che li aveva generati.
Con l'ausilio della Pietra Filosofale, Lord Voldemort avrebbe riconquistato il potere, avvolgendo e soffocando di nuovo, con la sua ombra oscura, simile a un Lethifold, tutto il mondo magico.


Per la verità, Harry non poteva ancora credere che Piton non fosse il vero colpevole, ma che al contrario, avesse sempre cercato di proteggere la stessa Pietra Filosofale.
Inoltre, non riusciva neanche lontanamente a concepire che, proprio quel Severus Piton, fosse colui che gli aveva salvato la vita durante la partita di Quidditch contro Serpeverde.
Solo in quell'istante, una volta riemerso dalle profondità dei suoi pensieri, Harry si accorse che dietro Raptor c'era uno specchio, il famoso Specchio delle Brame!
Ma dov'era la Pietra Filosofale?

Ad un certo punto, Raptor schioccò le dita. Dal nulla apparvero delle funi che si avvolsero strette intorno al bambino.
"Sono stato accecato dall'odio verso Severus Piton per tutto l'anno scolastico, a tal punto da non essermi comportato meglio di lui?" si domandò Harry, in cerca di risposte che nessuno avrebbe mai potuto offrirgli. "Non posso fuggire da Raptor, ma potrei guadagnare tempo parlando con lui, nella speranza che Hermione riesca a trovare Silente".
Poi, altri pensieri inconfessabili, quasi dei rimpianti, attraversarono la mente del ragazzo: se avesse creduto nella buona fede del suo insegnante di pozioni... se il direttore di Serpeverde fosse stato più giusto nei suoi confronti... se solo si fossero confidati come... amici... E se lui fosse stato un Serpeverde, forse...

Ormai non c'era più tempo per guardarsi indietro, Harry doveva assolutamente distrarre Raptor dai suoi propositi.
«Eppure Professore, qualche giorno fa io l'ho sentita singhiozzare... pensavo che Piton la stesse minacciando» disse Harry dimenandosi, in cerca di un ultimo riscontro a quanto affermato dal professore di Corvonero.
Per la prima volta un fremito di paura attraversò il volto di Raptor.
«A volte» disse «trovo difficile seguire le istruzioni del mio padrone... Lui è un mago grande e potente, mentre io sono debole».
«Intende dire che era insieme a lei in quell'aula?» disse Harry con il fiato mozzo.
«Lui è con me ovunque io vada» disse Raptor in tono pacato.

Come la lava e i lapilli fuoriusciti da un vulcano in eruzione, altre tristi verità colarono dalla bocca di Raptor, lasciando spazio soltanto ad uno smarrimento mentale senza fine: Voldemort era sempre stato ad Hogwarts, fin dall'inizio dell'anno scolastico, e nessuno se ne era mai accorto!
Da ben undici anni il più potente dei maghi oscuri aveva bramato di riconquistare il potere perduto, quel potere che, a suo dire, eliminava alla radice i concetti del bene e del male, affermando solo due realtà: il potere stesso e coloro che sono troppo deboli per ricercarlo.
In fondo, però, Quirinus Raptor era solo un servo, un giovane pieno di talento, affascinato da quell'immenso potenziale magico di conoscenze oscure che solo il suo padrone poteva garantirgli e, per tale motivo, era diventato un ladro, sia alla Gringott che a Hogwarts, poi un carnefice di animali puri come gli Unicorni, preparandosi, infine, a indossare le vesti di un assassino di bambini.

"Ma se sono sempre insieme, dove diavolo si trova Voldemort?" pensò Harry cercando di divincolarsi dalle funi per guardarsi intorno."E dove è nascosta quella Pietra maledetta?"
Di una cosa sola era sicuro: lo Specchio delle Brame non era stato collocato in quella stanza per caso, ma doveva rappresentare la chiave per arrivare alla Pietra Filosofale, quella chiave che Silente gli aveva precedentemente permesso di conoscere!

Mentre il maghetto stava naufragando nell'oceano delle sue disperate riflessioni, Ron e Hermione decisero finalmente di abbandonare la stanza della scacchiera per raggiungere in tutta fretta la guferia, allo scopo di lanciare l'allarme.
Così Eileen, ancora nascosta dietro il cavallo degli scacchi semidistrutto di Ron, ne approfittò per bere la pozione per attraversare indenne il fuoco nero, sgattaiolando velocemente dalla stanza delle pozioni alla stanza adiacente, dove un grosso troll giaceva per terra con un enorme bernoccolo insanguinato in testa.
Lo oltrepassò tappandosi il naso e, ben accucciata, penetrò nella stanza dello Specchio, nascondendosi dietro una enorme colonna di pietra.
Due voci conosciute rimbombava in quell'antro, ma Eileen Scintille udì anche una terza voce raggelante, che sembrava provenire dallo stesso professor Raptor.
Non ne fu per niente sorpresa: Silente aveva colto nel segno!

«Usa il ragazzo....Usa il ragazzo!»
"Sembra che Voldemort abbia preso possesso del corpo di Raptor... Possibile che possa esistere una magia così terribile?" pensò Harry preso alla sprovvista, mentre le corde che lo legavano si stavano sciogliendo.
«Potter... Vieni qui! ...Vieni qui!» ripeté Raptor in tono sempre più minaccioso. «Guarda nello specchio e dimmi cosa vedi».
Harry si avvicinò allo specchio, con l'intenzione di mentire spudoratamente su ciò che avrebbe visto, ma non sapeva ancora che non era possibile, senza essere il miglior Occlumante del mondo magico, riuscire a  nascondere la verità a Lord Voldemort!

Da dietro la colonna, Eileen era pronta ad intervenire se solo Harry fosse stato in pericolo di vita, ma visto che l'avversario era il più potente Mago Oscuro di tutti i tempi, pensò bene che sarebbe stato più prudente attendere l'arrivo di Silente, per quanto possibile, prima di agire in modo impulsivo.


Di ritorno dall'infermeria, invece, Piton e Minerva videro sfrecciare Ron ed Hermione verso la torre della guferia, ma con tutto il putiferio notturno che si era scatenato rinunciarono a fermarli, lasciando quel compito all'indaffarato Gazza.
Ormai, quasi tutti gli studenti presenti nei dormitori erano stati svegliati dalla musica infernale di Pietra, proveniente dal terzo piano, mentre Filius Vitius e Pomona Sprite stavano facendo del loro meglio per riportare la calma, con l'aiuto dei prefetti, anche se con scarso successo.

Dopo altre due martellanti canzoni, dalle strofe ossessivamente ripetitive, che recitavano "Vamos a la Playa del Lago Nero" e "No tengo dinero Lepricano", la musica si interruppe di colpo, ma il danno era già fatto: ad Hogwarts non stava dormendo più nessuno, nemmeno i personaggi dei quadri, e ogni studente avrebbe tanto desiderato conoscerne i motivi. 
Nella confusione generale, il professore Piton e la direttrice di Grifondoro si aprirono un varco verso il terzo piano, dove ad attenderli c'era un'altra sgradita sorpresa: la porta della stanza di Fuffi era completamente spalancata... ed era decisamente vuota!

«Per tutte le civette di Merlino! Che fine ha fatto quel cane a tre teste?» esclamò la professoressa McGranitt con il viso stravolto dalla paura. «Severus, la catena si è spezzata! Dobbiamo chiamare Hagrid!».
«Minerva, guarda vicino alla botola... è il collare magico del professor Pietra Stregatto!» sussurrò Piton con il volto più bianco del solito. «E c'è uno... stereo. Credo che gli altoparlanti siano stati magicamente potenziati».

All'improvviso comparì Pix, urlando a più non posso: «Chi se l'è mangiato lo Stregatto? Chi se l'è mangiato lo Stregatto?».
Non appena udì il professor Piton invocare a sé il Barone Sanguinario, fantasma di Serpeverde, Pix si impaurì e scappò via di corsa, lasciando rimbombare nei corridoi l'eco delle sue più sincere scuse ai due docenti.
«Non posso crederci Severus... Fuffi si è divorato Pietra!» mormorò con un filo di voce Minerva. «Oddio, che orrore, non è rimasta neanche la coda!...Era una così... cara bestiola... in fondo. Si, in fondo».

«Non trarre conclusioni affrettate, stiamo sempre parlando di uno Stregatto, non di un umano qualsiasi senza bacchetta» sibilò il Direttore di Serpeverde mentre teneva tra le mani il collare di Pietra, trattandolo con la cura che avrebbe riservato a una reliquia di Salazar Serpeverde. «Cercherò il cane a tre teste e anche Hagrid, mentre tu aspetterai Silente... sono sicuro che il Preside sarà qui entro pochi minuti».
Minerva annuì, chiedendosi se Silente si era realmente allontanato con lo scopo di andare a Londra.
Poi, l'insegnante rimase di guardia vicino alla porta con la bacchetta sfoderata in direzione della botola, pensando a una vita a Hogwarts senza i dispetti di Pietra Stregatto.
Nonostante tutto, il suo viso fu rigato da lacrime copiose, che non riusciva contenere.


Intanto, Harry obbedì agli ordini di Raptor e si guardò nello Specchio delle Brame.
All'inizio vide riflesso il suo viso, pallido e con un'espressione atterrita.
Ma un attimo dopo la sua immagine gli sorrise, mise una mano in tasca e ne tirò fuori una pietra color rosso sangue. Ammiccò e si rimise la pietra in tasca... Nell'attimo stesso in cui la sua immagine compiva quel gesto, Harry sentì qualcosa di pesante scivolargli davvero in tasca. Non sapeva come, ma era accaduto l'incredibile: la Pietra era in suo possesso!
Con grande coraggio, Potter raccontò a Raptor un sacco di fantasiose bugie riguardo a ciò che stava vedendo nello specchio, ma non riuscì a ingannare un grande maestro di Legilimanzia come Voldemort!

«Sta mentendo... Sta mentendo» esclamò Voldemort con voce cavernosa. «Fammi parlare con lui... Faccia a faccia».
«Padrone, ma voi non avete abbastanza forza!» rispose Raptor.
«Ho abbastanza forza...per questo». replicò il Signore Oscuro.
Harry si sentì come se il Tranello del Diavolo lo stesse inchiodando di nuovo sul posto; guardò Raptor togliersi il turbante e voltargli stranamente le spalle.
Dove normalmente avrebbe dovuto trovarsi la nuca del professore, c'era un volto, il volto più orrendo che Harry avesse mai visto. Era bianco come il gesso, con occhi rossi che emanavano bagliori, e per narici due fessure, come un serpente.

«Harry Potter...» sibilò il volto di Voldemort.
Il maghetto cercò di arretrare di un passo, ma le gambe non gli rispondevano.
Purtroppo, era costretto ad ascoltare la voce cavernosa del Signore Oscuro e a mantenere il sangue freddo, sperando di poter guadagnare ulteriore tempo prezioso.

Dopo tanti anni, il bambino sopravvissuto si ritrovò di fronte all'assassino dei suoi genitori.
Voldemort era pronto a uccidere anche lui per ottenere l'Elisir di Lunga Vita e riavere il suo corpo, ed era perfino a conoscenza del fatto che la Pietra Filosofale era nascosta nella sua tasca!
"Come ha fatto a saperlo?" pensò Harry stravolto, mentre la situazione sembrava evolversi verso il peggio. "E adesso che cosa gli racconto?...Chissà se gli piacerebbe giocare con Squarta al lancio della Pietra Filosofale in giardino... spero che non sia così scemo da riportargliela! Sarà felice Zia Marge se Squarta si trova un compagno di giochi a lui affine?".

«Ucciderò anche quella donna e il cane se necessario!» lo minacciò il Signore Oscuro. «Ti ordino di darmi la Pietra, ora!».
Harry rimase senza fiato, e si rese conto che i suoi pensieri non erano più così intimi come aveva creduto fino allora.

"Maledizione!...Silente cerca di fare presto o dovrò intervenire da sola! Mondo randagio!" imprecò tra sé e sé Eileen, mentre si preparava ad attuare un attacco felino solitario, e forse anche suicida. "Ma dov'è quel tiratardi di Pietra quando serve?...E va bene, addio mondo crudele!...Cinque, quattro, tre...".
Ma il cielo sembrò ascoltare i pensieri miagolanti di Eileen e parve esaudirli!
Presso la sala d'ingresso Ron, Hermione e Gazza, stremati e seduti sulla scalinata principale, videro Silente entrare silenzioso nel castello e correre velocemente verso il terzo piano, dove ad attenderlo, c'erano la professoressa McGranitt e il professor Piton, di ritorno con Hagrid e, naturalmente, con Pietra Stregatto!

Nella stanza dello Specchio, al contrario, il tempo era ormai agli sgoccioli!
Determinato a non consegnare la Pietra a costo della vita, Harry balzò verso la porta lambita dalle fiamme, ma Voldemort gridò «Prendilo!» e un istante dopo sentì la mano di Raptor stringerglisi intorno al polso.
Di colpo una fitta acuta percorse la cicatrice di Harry: era come se la testa gli si stesse spaccando in due. Gridò, lottando con tutte le sue forze, e con suo grande stupore Raptor lasciò la presa.
Il dolore alla testa diminuì, mentre Raptor era piegato in due per il dolore.
Si guardava le dita, che si stavano riempiendo di vesciche a vista d'occhio.

Da dietro la colonna, viste le ferite che Raptor aveva riportato toccando semplicemente Potter, Eileen decise di interrompere il conto alla rovescia per l'attacco a sorpresa, per capire quale sorta di miracolo o magia stesse accadendo sotto i suoi occhi.
«Prendilo! Prendilo!» gridò di nuovo Voldemort con voce stridula, e Raptor fece un balzo in avanti mandando Harry lungo disteso per terra e afferrandogli il collo con entrambe le mani.
Il dolore alla cicatrice quasi lo accecava, ma ciò non gli impedì di vedere Raptor torcersi urlando in agonia.
La stessa Eileen Scintille assistette meravigliata alla scena assolutamente imprevista: sembrava quasi che la persona bisognosa di aiuto fosse Raptor!

Finalmente, Eileen si rese conto della natura magica della protezione di cui Harry stava disponendo, una potente magia antica la cui fonte risiedeva nell'amore di una madre, che aveva dato la vita per salvare il suo bambino.
Quel tipo di magia che per Lord Voldemort era totalmente incomprensibile.
«Padrone non riesco a trattenerlo... le mie mani... le mie mani!» gridò Raptor incredulo.
«E allora ammazzalo, idiota, e facciamola finita!» gridò Voldemort in preda alla rabbia.

Raptor obbedì, alzando lentamente la bacchetta per eseguire una maledizione mortale, assaporando il gusto della vendetta per il dolore provato nel toccare il ragazzo.
Purtroppo, Eileen non poteva lanciare nessun incantesimo difesivo, perché, nel frattempo, Harry si era lanciato addosso a Raptor, ingaggiando un corpo a corpo con il suo avversario, e afferrandogli la faccia con le mani.

«Aaaaaaahhhhhhhhhh!!!» urlò Raptor avvolto da un velo di sofferenza indicibile, mentre il suo volto si stava riempiendo di vesciche.
A quel punto, anche il ragazzo capì: il suo avversario non poteva toccarlo senza provare un atroce dolore.
Dal momento che l'unico modo di impedirgli di lanciare Maledizioni era quella di non mollarlo, Harry lo afferrò per un braccio e lo tenne più stretto che poteva.
Il professore di Corvonero gridava e cercava di scrollarselo di dosso.

Il dolore alla testa di Harry aumentava, ormai non ci vedeva più: udiva solo le urla di Raptor, Voldemort che gridava «Uccidilo! Uccidilo!», e poi altre voci, alcune di queste stranamente miagolanti (queste forse esistevano soltanto nella sua testa), che urlavano tutte il suo nome.
Sentì il braccio di Raptor sfuggirgli di mano, capì che tutto era perduto, e sprofondò giù, sempre più giù, in un buio senza fine...


Tre giorni dopo Harry si risvegliò in infermeria, alla presenza di Silente e all'ombra di una montagna di dolciumi e Cioccorane fatti pervenire dai suoi ammiratori: il bambino sopravvissuto si era confrontato nuovamente con Voldemort ed era una questione così segreta che tutti ne erano a conoscenza!
Aveva rischiato la vita, ma era stato protetto ancora una volta dalla magia sorta dal sacrificio di sua madre, e non poteva più attendere per saperne di più.
Fu così che il piccolo Grifondoro tempestò di domande il Preside di Hogwarts, senza farsi distrarre da altri pensieri.
Con molta pazienza, Albus decise di rispondere a tutti i suoi quesiti, eccezion fatta per il primo, forse il più importante: il motivo per cui Voldemort lo voleva morto.

Il destino volle che l'intero colloquio tra Harry e Silente fosse ascoltato da Pietra Stregatto e Eileen Scintille, di passaggio furtivo in infermeria per far visita alla loro allieva ferita.
Infatti, Amelia era stata ricoverata in una stanzetta riservata alla quinta Casa Violafucsia e per sua fortuna non aveva subito gravi lesioni, ma aveva certamente imparato la lezione: doveva studiare ancora molto prima di diventare una brava strega felina!
Inutile dire che le domande di Harry e le risposte di Silente divennero il principale argomento di discussione tra Amelia e i suoi docenti.

«Miao, non so come ringraziarvi per essermi venuti a trovare» esclamò Amelia con la voce rotta dall'emozione. «Ho letto nella pagella che il professor Pietra ha modificato il mio voto da accettabile a miagolamente ottimo!».
Per un attimo, Eileen alzò gli occhi al soffitto e ascoltò lo Stregatto fischiettare innocentemente, poi si rivolse a Amelia e precisò: «Il tuo professore si comporta come le scale del castello di Hogwarts: anche a lui piace cambiare!».

«Ho sentito dire da Madama Chips che Voi-Sapete-Chi è stato cacciato» disse la studentessa incuriosita bevendo un sorso di Ossofast per felini. «Vi prego miagolatemi qualcosa».
«Beh, possiamo dirti che la Pietra Filosofale di Nicolas Flamel è stata distrutta, che Raptor è morto, ma che Tu-Sai-Chi non è scomparso per sempre, e purtroppo ritornerà!» miagolò Eileen con l'aria di chi non dormiva da una settimana. «Tu dovrai studiare molto di più se vorrai far parte dell'Ordine di Gattaca, come anche il tuo amico Isidoro Raleigh. Siete avvertiti!».

Dopo un attimo di incertezza, Pietra Stregatto posò una confezione di Croccantopi già scartata sopra al letto di Amelia, e ne sgranocchiò uno, poi aggiunse: «Miao, Silente non ha risposto alla domanda sul motivo per cui, Voi-Sapete-Chi, desiderasse tanto ammazzare il neonato Harry Potter, però conosco il motivo per il quale vorrei cruciarlo personalmente!».
«Cooosaaaaa???» miagolarono in coro Eileen e Amelia con profondo stupore.

«Finalmente ho conosciuto il motivo per il quale, ai tempi di James Potter, nella cucina degli elfi domestici, mancava sempre il cibo dopo la mezzanotte! ...James usava il Mantello dell'Invisibilità per andare a fare spesa con suoi compari, Sirius, Lupin e quell'ingordo di Peter Minus! Poi, quando arrivavo io, a seguito del loro passaggio, non c'era più niente... niente!!!» borbottò lo Stregatto inviperito senza mezze misure. «Ha proprio ragione Silente! La verità è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata come le salsicce in forno, che devono essere rigirate con cautela!».

«Ah, capisco... ti lamenti perché, in certe notti, erano già stati compiuti dei saccheggi prima del tuo, e quindi eri costretto digiunare più del solito! Una lotta quasi alla pari tra razziatori o predatori Alfa, quelli in cima alla catena alimentare, per intenderci!» interruppe Eileen, concludendo ironicamente il profondo lamento del suo amico. «D'accordo, sono sicura che, per te, sono stati momenti terribili, sopratutto per il tuo pancino, ma che c'entra Harry Potter con l'uso che il padre aveva fatto di quel Mantello?».
«Miao... Severus dice che Harry assomiglia a suo padre! Se quel bambino è affamato quanto il suo genitore e usa il Mantello per gli stessi scopi, sono rovinato... Rovinato!!!» piagnucolò lo Stregatto. «Niente più spuntini notturni! Porterà via i bocconcini più prelibati e forse, e morirò di fame prima di finire per mano di Voi-Sapete-Chi!».

«Ora non esageri, professore! Si tratterà solo di anticiparlo con zampa lesta!» miagolò Amelia ridacchiando. «Comunque... per una mente ben organizzata in cucina, la morte non è che una nuova, grande avventurosa ricetta davanti ai fornelli! Lo ha detto lei a lezione!».
Ci fu qualche secondo di silenzio, e alla fine, esplosero miagolanti risate.
Prima che Madama Chips cacciasse i due docenti dall'infermeria per aver turbato il riposo degli altri pazienti, Eileen lasciò un libro in regalo ad Amelia, dal titolo "Manuale del Puff di trasferimento istantaneo", la prima edizione con copertina a pelo corto, con in calce alla prima pagina una dedica di Eileen e Pietra.

Intanto, nella sala principale dell'infermeria, Harry stava ricevendo le visite di Ron e Hermione.
Tra le riflessioni più interessanti fatte dai tre maghetti, ci fu quella relativa al comportamento di Silente.
In verità sembrava quasi che, per tutto l'anno, il Preside di Hogwarts avesse favorito l'incontro tra lo stesso Potter e Voldemort: il Preside gli aveva restituito il Mantello dell'Invisibilità, aveva rivelato i magici segreti dello Specchio delle Brame, e infine aveva lasciato che quella notte incontrasse Raptor e l'Oscuro Signore.

Al bambino sopravvissuto era stato riconosciuto il diritto di incontrare e conoscere Voldemort, l'assassino dei suoi genitori, oppure qualcuno aveva strumentalizzato un maghetto di undici anni, usandolo come esca per smascherare Raptor e il suo padrone?
Nessuno osava ammettere che Silente avesse utilizzato delle persone come pedine degli scacchi, mettendone addirittura a repentaglio la vita.
D'altra parte Harry aveva già fatto quel tipo di errore colpevolizzando ingiustamente il professor Piton e preferì concludere che gli fosse stata concessa la possibilità di mettersi alla prova contro Voldemort.
Tuttavia, c'era una terza possibilità latente, e cioè che entrambe le teorie, perfettamente compatibili, convivessero nella grande mente geniale e strategica di Albus Silente.

Infine, l'ultima visita della giornata fu quella di Hagrid, terribilmente dispiaciuto per aver rivelato segreti di Hogwarts sotto i fumi dell'alcool bevuto alla taverna della Testa di Porco, proprio in compagnia di Raptor.
Harry lo perdonò e ricevette in dono un album di fotografie dei suoi genitori, il dono più gradito ricevuto in vita sua.
L'ultimo pensiero andò al banchetto del giorno seguente, durante il quale si sarebbe tenuta la cerimonia per l'assegnazione della Coppa delle Case.
Sperava di poter essere presente con il permesso di Madama Chips, perché si trattava dell'ultimo pasto con i suoi amici, prima della partenza per le vacanze estive, nella poco allettante prospettiva di trascorrerle dai Dursley.


Nel frattempo, nella sala dei professori, c'era molta attesa per la cerimonia finale e, per il settimo anno consecutivo, la professoressa McGranitt e i direttori di Corvonero e Tassorosso avrebbero dovuto farsi una ragione sul perdurante merito scolastico degli allievi del professor Piton.
La professoressa McGranitt preferì non toccare l'argomento, visto che la vittoria di Serpeverde era scontata, come anche l'ultimo posto dei Grifondoro.
Nonostante ciò, ancora una volta, la curiosità le prese la mano.
Minerva non vedeva l'ora di conoscere le vicende vissute da Pietra Stregatto lungo l'arco della notte in cui era morto il professor Raptor.

«Severus, non ci hai ancora raccontato cosa è accaduto a Pietra e a Fuffi! Siamo tutti comprensibilmente curiosi!» esclamò la professoressa McGranitt, richiamando vicino a sé Pomona Sprite e Filius Vitious. «E' da giorni che non lo vediamo!».

Il maestro di Pozioni sollevò lo sguardo da una interessante lettura di arti oscure, stranamente consigliata da Eileen, dal titolo "Storia del doping magico: il divieto di utilizzo della Felix Felicis per aromatizzare i cibi consumati durante le gare", una edizione speciale del 1990 con una foto di Pietra Stregatto scattata durante una rissa con i membri della Commissione antidoping, poi chiuse il libro di scatto e rispose soave: «Basti sapere che, a causa degli altoparlanti magicamente potenziati, le pile dello stereo babbano si sono scaricate e consumate prima del previsto. Pertanto, l'eroico professor Pietra ha preferito farsi inseguire dal cane a tre teste fuori del castello, per permettere il passaggio sicuro nei corridoi».

«E Fuffi che fine ha fatto?» domandò il professor Vitious sull'orlo di una crisi di risate trattenuta a stento, in particolare, dopo aver udito la scelta ardita di Piton riguardo l'uso dell'aggettivo "eroico".
«E' sufficiente dire che, verso il settimo giro d'inseguimento intorno al perimetro del Lago Nero,  Hagrid e io siamo riusciti a catturarlo sano e salvo, per poi essere tradotto da Silente in un luogo segreto, in attesa di trasferimento nel ricovero più idoneo».

«E Pietra Stregatto è rimasto ferito?» chiese Pomona colpita dall'audacia del collega felino. «Ho saputo che aveva perso il suo collare magico!».
Piton osservò Pomona con un'espressione esterrefatta, come se lei non sapesse di stare parlando di uno Stregatto di elevato rango di pelo, poi mormorò: «Posso affermare che quella povera creatura canina era giunta allo stremo delle forze e stava per essere quasi... come dire... "doppiata" al settimo giro dal nostro atletico e competitivo professor Stregatto. Quella specie di cane non si è mai reso conto durante la sua corsa sfrenata, neanche con l'ausilio di tre teste, che i ruoli si erano invertiti. In breve, Fuffi da soggetto inseguitore era diventato praticamente il soggetto inseguito».

Sentito il commento di Piton, Eileen si avvicinò silenziosa al gruppo di colleghi e aggiunse: «Miao, scommetto che nessuno di voi sapeva che Pietra è arrivato secondo alla Maratona delle Miagoliadi del 1990?».
«Ottimo risultato, eccellente!» esclamò Vitious applaudendo a scena aperta. «Ma chi è stato il fulmine in grado di batterlo?»
«Beh... io!» precisò Eileen con po' di imbarazzo «Pietra ha perso il primo posto inciampando negli ultimi cento metri, a causa della sua corda di salsicce di cui si era servito per scalare l'Everest... Glielo avevo detto di usare una corda normale, ma lui miagolava che senza di essa si sentiva nudo!...Anzi, tosato! Allora, gli ho risposto che "sono le scelte che facciamo che ci dicono chi siamo e cosa sgranocchiamo, non le nostre capacità". E lui ha capito di essere... uno Stregatto sovrappeso».

Fu allora che anche gli altri insegnanti si lasciarono andare ad uno scoppio liberatorio di risate incontrollabili, senza neanche essere stati colpiti da un incantesimo, mentre Piton, dopo averli rassicurati sulla presenza di Pietra Stregatto alla cerimonia, si immerse di nuovo nella sua strana lettura.


Giunse così il momento del banchetto cerimoniale, portando con sé una ventata di novità fresche di giornata, sebbene poco gradite agli studenti di Serpeverde e al loro direttore.
Infatti, in considerazione degli eventi degli ultimi giorni e delle gesta audaci di quattro coraggiosi Grifondoro, Harry, Ron, Hermione e Neville, dirette, per la maggior parte, a proteggere la Pietra Filosofale, Silente aveva assegnato alla loro Casa ben centosettanta punti!
Grifondoro aveva praticamente vinto la Coppa delle Case all'ultimo minuto per dieci punti, recuperando anche quei centocinquanta punti che erano stati tolti a Harry, Hermione e Neville nell'occasione delle punizioni prese a causa di Norberto, il Dorsorugoso di Norvegia. O per meglio dire, Norberta!

Eileen e Pietra avevano sempre dichiarato di essere neutrali alla Coppa delle Case, ma questa volta sembrò che l'estrema generosità di Silente nell'elargire punti a quei quattro Grifondoro, fosse andata a compensare qualcosa da farsi perdonare.
Al contrario di quello che si poteva pensare, Severus Piton aveva accettato quella decisione con molta signorilità, stringendo la mano alla McGranitt e sfoggiando un orribile sorriso stiracchiato, non troppo diverso da quelli fatti a Harry Potter durante i suoi fallimenti scolastici a lezioni di pozioni.
Del resto, Serpeverde aveva vinto la Coppa delle Case per sei anni di seguito, e non c'era alcun motivo di lamentarsi.


Qualche giorno dopo, il treno espresso era in partenza per la stazione londinese di King's Cross.
Dopo aver salutato Hagrid con un forte abbraccio, Harry entrò nel primo scompartimento vuoto e si accomodò, aspettando l'arrivo di Ron e Hermione: gli esami erano stati superati e avevano solo bisogno di una bella e lunga vacanza!
In quell'istante, però, credette di avere delle allucinazioni: da dietro una tendina del finestrino spuntarono due baffetti, poi un paio di orecchie feline, montate a pennello su una testolina con due occhi gialli che lo fissavano insistentemente.
Una folta e lunga coda a strisce violafucsia, sempre in movimento, penetrò veloce nello scompartimento, facendo starnutire dispettosamente il maghetto mentre era in procinto di avvicinarsi.

«Uno scherzo ben elaborato, eh Ron? E brava Hermione!... Venite fuori, lo so che siete stati voi!!! Scommetto che si tratta di Trasfigurazione avanzata!» esclamò Harry ridacchiando in vena di scherzi.
Pietra Stregatto si unì alla risata ghignando, poi miagolò: «Ma miao, molto avanzata direi, eh! Muahahahahah!!! Miao Harry Potter, al prossimo anno!A proposito, qualcosa dal carrello, caro?.......Muahahahahahah!!!».
Poi Pietra fece brillare improvvisamente il suo collare, scomparendo un secondo più tardi con il solito Puff!

Poco dopo, Hermione Granger entrò accompagnata da Ron Weasley nello stesso scompartimento, e trovò Harry in uno strano stato di agitazione, con lo sguardo smarrito e sprovvisto di occhiali.
«Come hai fatto a trasformarti in uno...Stregatto? Ti ha ispirato quella favola di Alice, hai bevuto qualche pozione?» domandò Potter con un tono di voce incerto, ma anche pieno di ammirazione. «Dove hai nascosto i miei occhiali?».
«I tuoi occhiali? ...Harry, siamo arrivati adesso!» rispose Hermione visibilmente sconcertata. «Non mi dire che quella creatura che avevo disegnato in aula pozioni è apparsa anche a te?».
«Ti senti bene?» chiese Ron preoccupato. «Sai... laggiù con Tu Sai Chi non deve essere stato uno scherzo».

Harry si lasciò cadere sul sedile, si massaggiò la pancia e mormorò: «Devo aver mangiato troppo al banchetto, quindi, per questo viaggio...niente dolciumi dal carrello!».
D'un tratto, si girò d'istinto verso la tendina, la scosse e, tra le mani, gli cadde un ciuffo di peli di colore violafucsia.
"Che magie realistiche! Quando Hermione si mette a fare incantesimi è veramente la migliore...spero solo che si decida a ridarmi gli occhiali prima di arrivare a Londra" pensò Harry mettendosi quel ciuffo di peli in tasca per ricordo. 


Intanto, anche i docenti del Castello di Hogwarts si preparavano a chiudere i battenti per le vacanze estive.
Nell'ufficio del maestro di pozioni, Eileen, Pietra e Severus Piton stavano ultimando i preparativi per un breve viaggio accademico in Africa, nel Burkina Faso, in cerca del famoso serpente a tre teste, il Runespoor.
«Le uova di Runespoor che fuoriescono dalla bocca del rettile, sono molto utili per produrre pozioni per stimolare la destrezza mentale. Vi rammento che è scritto nel manuale 'Gli animali fantastici: dove trovarli', pagina cinquantadue» sibilò Piton mentre chiudeva il suo baule.

«Miao, chissà quante pozioni di questo tipo dovrà bere Harry Potter per riprendersi dallo scherzetto che vi ho raccontato poco fa!» miagolò dispettosamente lo Stregatto. «In verità, ne avrebbero bisogno anche i suoi amici!».
«Pietra, smettila di stare sopra la scrivania a pigrare. Vai in cucina a prendere qualcosa da mangiare per il viaggio! Sbrigati che dobbiamo partire!» miagolò Eileen tutta eccitata per la partenza. «E prima di tornare qui, restituisci subito, in qualunque modo, gli occhiali che hai preso a Potter... Subito!!!».

Pietra si stirò le zampette rilassandosi, poi strizzò un occhio ai suoi amici, facendo persino la linguaccia a Eileen.
Infine, indossò i rotondi occhiali del maghetto, calanti sulla punta del suo nasetto, e scherzando miagolò: «Buongiorno professor Piton, sono Potter...Harry Potter!».
«Sciò...vai via!!! Stregattaccio dispettoso!!!» esclamò Eileen scacciandolo dall'ufficio con una vecchia scopa di Gazza.
Per la prima volta nel corso di quell'anno il viso di Severus Piton sembrò illuminarsi, e regalare a Eileen un sorriso sincero: erano miracoli o magie che solo Pietra e Eileen sapevano compiere, anche senza collare magico.
E questa volta, un po' di merito ce l'aveva anche Harry Potter.

37 commenti:

  1. Buona sera, complimenti per il buon lavoro che avete fatto. Due considerazioni, se mi è permesso. Quirrel ( o Raptor) è un insegnante che ha ottenuto il posto vacante di Difesa contro le Arti Oscure, che deve essere coperto ogni anno da quando Voldemort l'ha stregato. Non ho letto da nessuna parte che fosse di Corvonero, il direttore di quella Casa è Flitwick (o Vitius). O sbaglio? L'altra considerazione riguarda Silente. Dal suo punto di vista Harry è già la vittima sacrificale designata quindi che cominci a confrontarsi con il suo nemico a undici anni o dopo per lui non fa differenza. Un giocatore di scacchi vero affronta con freddezza il sacrifico dei suoi pezzi, anche se la Rowling g?i fa scappare la lacrimuccia noi conosciamo il suo segteto... farebbe di tutto per "il bene superiore". Col senno di poi si spiegano molte cose... Buona serata da Lidia.

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    1. Miao Lidia,

      sei generosa come sempre, e a noi fa molto piacere che il nostro lavoro ti sia piaciuto.
      Ecco un post in cui Eileen ha riportato tantissime informazioni sparse nei contenuti di Potter......http://pottermoreguida.blogspot.it/2014/10/casa-corvonero.html.
      Lo trovi nella barra in alto della home, alla voce "Vecchia Guida", clicca e poi vai in fondo all'elenco alla voce 'Casa Corvonero'.

      Una volta, il bene superiore del giovane Silente era quasi identico a quello di Grindelwald, ma poi ha trovato la forza di ravvedersi.
      La tentazione del potere assoluto aveva attraversato anche la sua mente, ma riesce a 'guarire', soprattutto dopo la morte si sua sorella.

      Per quanto riguarda Harry, credo che per Silente ci fosse un secondo motivo, oltre mettere alla prova Harry e fargli conoscere il suo nemico.
      Era imperativo capire che cosa fosse successo realmente la notte in cui il neonato Potter diventò famoso per essere il bambino sopravvissuto.
      E Silente aveva bisogno di capirlo il prima possibile!
      Col senno felino del miao-poi, non aveva tutti i torti, dal momento che lo stesso Harry era un Horcrux.
      Tuo Stregattaccio che ti aspetta i primi di febbraio con il secondo libro della saga!

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    2. Ciao Lidia! Mi intrometto per precisare la fonte della Casa di appartenenza di Raptor. Era stata rivelata nel contenuto esclusivo con la sua biografia nel vecchio Pottermore, oggi puoi trovare il dato nella pagina dedicata a Quirinus, che è la seguente:
      https://www.pottermore.com/explore-the-story/quirinus-quirrell
      A fondo pagina c'è il "fact file" del personaggio, con indicazioni come la Casa e la Bacchetta! :-)

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  2. Ciao Stregatto. Probabilmente Silente non vedeva l'ora di testare la sua nuova arma contro Voldemort e conoscere la potenza di fuoco di cui dispone. Ha già in mente, a grandi linee, il proprio piano e ha cominciato a metterlo in atto la sera stessa in cui i Potter sono morti, quando ha lasciato il piccolo in custodia agli unici parenti rimastigli. Silente è un freddo calcolatore, ma non ce l'ho con lui per questo. Ci vuole un grande generale per vincere la guerra. Il merito di Harry è di non sottrarsi a ciò che deve essere fatto, e per questo è un eroe, almeno nel senso che intendo io, così come Piton. Dapprima pedine, poi consapevoli e per questo coraggiosi e valorosi. Ciao.

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    1. Miao Lidia,

      in pratica Silente è rimasto silente per undici anni, nascondendo il suo revolver in garage, ghghghgh!!!
      A parte di scherzi, contro uno come Voldemort, ci voleva per forza uno stratega come il vecchio Albus.
      Persino un Serpeverde come Piton rimane di stucco di fronte ai suoi piani.

      In effetti, Harry e Piton sono personaggi molto 'romantici', non trovi?
      Ricordano i personaggi di Orgoglio e Pregiudizio, o di Ragione e Sentimento.
      Mi sono allargato troppo?
      Tuo Stregattaccio romantico.

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    2. Ciao Pietra, per citare un grande come Tolkien gli eroi sono quelli che al momento in cui potevano tirarsi indietro non lo hanno fatto (dal discorso di Bilbo a Frodo). Per il capitolo lo devo metabolizzare ... Ma la prima impressione è che è bello

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    3. Ops non era Bilbo era Sam in uno dei pezzi più belli del libro quando conclude dicendo che c'è del buono nel mondo ed è per quello che è giusto combattere (citazione a memoria)

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    4. Miao Gatto Calderone,

      è un capitolo un pò più introspettivo, siamo entrati anche nella mente dei personaggi e abbiamo cercato di pensare quello avrebbero pensato loro.

      Si registra la prima morte della Saga, quella di Raptor.
      Di per sé non è una gran perdita, ma anche noi, come prima la Rowling, dobbiamo tenerne conto, facendo salire di qualche grado la serietà delle vicende.
      Credo che Tolkien abbia proprio ragione, e poi sono anche i suoi personaggi che ci indicano la via: c'è un momento per ridere e un momento per piangere. Ma come scrive la Rowling, in bocca a Silente: la felicità la si può ritrovare anche negli attimi miagolanti più tenebrosi, se ci si ricorda di accendere la luce (occhio alla bolletta, però!). Diceva così più o meno, ghghghgh!!!
      Tuo Stregatto

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  3. Se vogliamo sapere chi è davvero Silente dovremmo chiedere ad Abeforth. Ricordi come sono cresciuti? "Segreti e bugie" e lui aveva un talento naturale. I personaggi della Rowling sono così ben costruiti da costituire dei tipi umani sfaccettati e credibili. Non sono pupazzi stereotipati, hanno lati buoni e detestabili, ti ci riconosci li ammiri, li detesti. Non dimentichiamo che sono sette libri, centinaia di pagine che scorrono piacevolmente sotto gli occhi, mentre a volte certi libri si fa fatica a leggerli. Io amo leggere ma non esito ad abbandonare quei libri che non mi appassionano. Un esempio? Ulysses di Joice, ho tirato avanti nonostante lamancanza di punteggiatura e lo stile delirante ma alla fine l'ho mollato, e questo un bel po' di anni fa. Comunque la Rowling è un genio della letteratura. Ciao Stregatto.

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    1. Miao Lidia,

      sottoscrivo in pieno l'umanità dei personaggi nel senso da te illustrato.
      Sotto questo profilo anche noi cerchiamo di rendere sfaccettate e credibili le personalità dei nostri personaggi felini.
      Nel caso di Piton, lavoriamo anche immaginando come possa svilupparsi la personalità del maestro di pozioni in un rapporto di amicizia tra lui e gli stregatti, senza snaturare il personaggio.
      Miagolamente Tuo, Stregatto.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. L'ho appena iniziata e probabilmente la finisco domani, ma prima di dimenticarmi...

    Ad un certo punto, Raptor schioccò le dita. Dal nulla apparvero delle funi che si avvolsero strette intorno al bambino.
    Sono stato accecato dall'odio verso Severus Piton per tutto l'anno scolastico, a tal punto da non essermi comportato meglio di lui?"

    Avete chiuso virgolette mai aperte! ;-)

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    1. Miao Piccola Pker,

      grazie, ti sei guadagnata un posto anche tu nella Fanfiction, a partire dal terzo libro.
      Tuo Stregatto.

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    2. Ok, finito di leggere tutto. Cosa dire? La vostra è una via di mezzo fra una riscrittura e un'analisi, a trama finita, di tutti gli avvenimenti accaduti, con informazioni che non erano in nostro possesso all'inizio della storia. Alcuni punti sono divertenti, altri interessanti (ma fatemi capire... Piton ha messo la Felix Felicitis nel calice di Silente per far dare i punti a Grifondoro???), ma, per mantenere l'onore che mi avete concesso, e per puro difetto professionale, visto che fra un annetto mi laureo come maestra, vi segnalo ancora un po' di errorini che vi sono sfuggiti qua e là... stregatti distratti!

      In verità sembrava quasi che, per tutto l'anno, il Preside di Hogwarts avesse favorito l'incontro tra lo stesso Potter e Voldemort: il Preside gli aveva restituito il Mantello dell'Invisibilità, aveva rivelato i magici segreti dello Specchio delle Brame, e infine aveva lasciato che quella notte incontrasse Raptor e l'Oscuro Signore
      .
      (per qualche motivo, il punto è finito a capo)

      Qualche giorno dopo, i treno espresso era in partenza per la stazione londinese di King's Cross.
      (se gli espressi non sono aumentati di numero, l'articolo corretto è il)

      Pietra Stregatto si unì alla risata ghignando, poi miagolò: «Ma miao, molto avanzata direi, eh! Muahahahahah!!! Miao Harry Potter, al prossimo anno! A proposito, qualcosa dal carrello, caro?Muahahahahahah!!!».
      (avete saltato uno spazio dopo l'ultimo punto interrogativo)

      "Che magie realistiche! Quando Hermione si mette a fare incantesimi è veramente la migliore...spero solo che si decida a ridarmi gli occhiali prima di arrivare a Londra»
      (avete aperto le virgolette da pensiero e chiuse quelle da discorso)

      «Sciò...vai via!!! Stregattaccio dispettoso!!!» esclamò Eileen scacciandolo dall'ufficio con una vecchia scopa di Gaza.
      (ma insomma! Mrs Purr potrebbe anche prendersela per quella doppia saltata... ;-) )


      Se vi serve una mano a rileggere prima di pubblicare per cercare queste sviste, basta chiedere!
      Alla prossima!

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    3. Miao Pker,

      complimenti per il tuo occhio di falco da brava futura maestra!

      Dal tuo commento, siamo sicuri di aver raggiunto il risultato prefissato, quello che hai scritto era proprio quello che ci proponevamo.
      Analisi, riscrittura sotto la prospettiva integrata della quinta casa, divertimento, e dare una risposta a molte cose non dette dalla Rowling, in attesa che le dica lei. Poi sviluppo delle personalità di alcuni personaggi, come Piton e Silente, grazie al contatto con gli amici stregatti.

      Una domanda per te, va bene se usiamo solo Pker, o preferisci Piccola Pker, quando entrerai a far parte della quinta casa?
      Tuo Stregatto.

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    4. Miao Piccola Pker,

      messaggio di Eileen: Piccola Pker puoi contattarmi a questa email: pottermoreileen @ gmail.com

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    5. Grazie per la mail e per l'onore.
      Per il nick fate come vi è più comodo, ve lo spiego, se vi può aiutare: i Pkers sono gli appassionati di un fumetto che si chiama PKNA (PaperiniK New Adventures), e madre natura non mi ha dato più di un metro e cinquanta d'altezza...
      Quindi sono una Piccola appassionata di Paperinik! ;-) E di Harry Potter naturalmente!

      Adesso scrivo ad Eileen, grazie!

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    6. Miao Piccola Pker,

      non c'è di che. Comunque un metro e mezzo o due metri, l'importante è esserci tutti, cm su cm. Ghghghghgh!!!

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  5. Ravenclaw Shadowhunter7 gennaio 2016 alle ore 14:31

    Miao Pietra, miao Eileen! Che bel capitolo... siete stati davvero bravi a riscrivere questo primo libro. Ci sono tanti momenti spumeggianti, ma al posto giusto, non messi qua e là a casaccio senza raziocinio. Leggere questa prima parte delle Cronache della Quinta Casa è stato avvincente ed emozionante, come era stato leggere la Pietra Filosofale... e, allo stesso modo, mi è dispiaciuto finire il vostro primo libro, anche se so che inizierete presto il secondo - non vedo l'ora, miao!! ;) Vi segnalo solo una piccola distrazione: quando parlate di Squarta con Voldy (idea esilarante, fra parentesi XD), dite che il nostro amabile cagnolino è di Dudley... in realtà è solo il preferito della zia Marge. Brrr! XD

    Per il resto, tutto perfetto! Bravissimi... grazie infinite, come sempre, e a prestissimo con la seconda parte delle Cronache! ;) <3

    Agente Raven, al vostro servizio! ;) <3

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    1. Miao Raven,

      sei sempre gentile e generosa nei complimenti. Su Squarta hai ragione, provvedo.
      Grazie a voi lettori, questo primo libro migliorerà sempre!
      Tuo Stregatto.

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    2. Dopo tanti anni, il bambino sopravvissuto si ritrovò di fronte all'assassino dei suoi genitori.
      Voldemort era pronto a uccidere anche lui per ottenere l'Elisir di Lunga Vita e riavere il suo corpo, ed era perfino a conoscenza del fatto che la Pietra Filosofale era nascosta nella sua tasca!
      "Come ha fatto a saperlo?" pensò Harry stravolto, mentre la situazione sembrava evolversi verso il peggio. "E adesso che cosa gli racconto?...Chissà se gli piacerebbe giocare con Squarta al lancio della Pietra Filosofale in giardino... spero che non sia così scemo da riportargliela! Sarà felice Zia Marge se Squarta si trova un compagno di giochi a lui affine?".

      «Ucciderò anche quella donna e il cane se necessario!» lo minacciò il Signore Oscuro. «Ti ordino di darmi la Pietra, ora!».
      Harry rimase senza fiato, e si rese conto che i suoi pensieri non erano più così intimi come aveva creduto fino allora.

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    3. Ravenclaw Shadowhunter7 gennaio 2016 alle ore 16:10

      Ma grazie a voi, Pietra! Sono davvero felice di aver potuto esservi d'aiuto in qualche modo... se possibile, adesso quel pezzo è ancora più divertente!! Un abbraccio forte... vado in bocca ai radicali, miao! :D

      Agente Raven, al vostro servizio! ;) <3

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    4. Miao Raven,

      è vero, forse l'affinità più stretta tra Voldy e Squarta è il naso! Ghghghgh!
      Lo Stregatto sgattaiola via inseguito dal Signore oscuro.

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    5. Ravenclaw Shadowhunter8 gennaio 2016 alle ore 18:05

      Occhio Pietra, che Voldy è diventato irritabile dopo aver perso il naso! Come dire... un po' più del solito! XD Un abbraccio forte a te e a Eileen! :*

      Agente Raven, al vostro servizio! ;) <3

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  6. Ciao a tutti, rieccomi qui con le mie riflessioni sul tema della magia. Purtroppo (o per fortuna...) non posso farlo nel mondo reale (o banale?!?) anche perché attirerei l'attenzione di specialisti in materia di disturbi mentali. Analizzando i personaggi di Harry e Voldemort si può dire che entrambi condividono lo stesso tipo di esperienza da piccoli. Crescono soli, in un ambiente freddo dal punto di vista affettivo, ignari delle loro origini. Ma uno sceglie già da allora di operare il male, l'altro "sopravvive" cercando in ogni modo di sfuggire i guai. Poi scoprono la magia. Harry si sentirà finalmente felice e libero, Voldemort comincerà a programmare lo sterminio di massa. La sua potenza (ma anche il suo unico punto debole) risiede nella sua irrimediabile aridità. Non crede in niente, né nella forza dell'amore o dell'amicizia, né nel valore della famiglia o dei rapporti umani. Anche se è il mago oscuro più potente, in fondo è un uomo patetico e solo. Buona giornata.

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    1. Cara Lidia,

      se è possibile scorgere una differenza, questa risiede nel rapporto tra le due coppie di genitori.
      Ad Harry la Famiglia continua a trasmettere valori anche dopo la morte, a Voldemort la Famiglia gli ha dato il primo esempio di fallimento istituzionale sociale.
      Inoltre, basta vedere come è morta la madre di Tom, vendendosi per disperazione anche il medaglione di Serpeverde, per capire che siamo lontani dai galeoni che aspettavano Harry alla Gringot.
      Senza contare di come gli si sono approfittati della situazione della madre di Tom, morta poi di stenti.
      Quale esempio di solidarietà umana ha avuto Tom Riddle in questo caso dagli altri?
      Si, è patetico, ma il mostro che era in lui è stato aiutato a svilupparsi anche dalle scelte di altri mostri.
      Tuo Stregatto.

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  7. Ciao Stregatto. Non sono convinta che Voldemort sia il risultato di circostanze esterne, il male lui ce l'ha proprio dentro. Harry non ha avuto un'infanzia molto migliore, sarebbe potuto diventaee un drogato o un teppista o anche peggio. È cresciuto tra babbani ostili, è stato sottomesso, senza proprietà personali o diritto di parola. Ha dovuto sempre vedersela da solo ma, nonostante questo, è diventato più forte e capace di affrontare le difficoltà. Non piange mai, neanche da piccolo, ma nonostante un'infanzia senza amore è capace di volere bene, proteggere gli indifesi, provare emozioni positive. L'esempio di sua madre avrebbe dovuto inorgoglire Tom Riddle perché, anche se in difficoltà economiche, sola e disperata, non si è disfatta del figlio e alla fine non lo ha nemmeno abbandonato perché lo ha lasciato in un posto sicuro e non in mezzo alla strada. Ma tutto ciò per lui è solo motivo di disprezzo. Anche se fosse cresciuto in un ambiente normale sarebbe diventato ciò che è. Ciao.

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    1. Miao Lidia,

      la mia conclusione è identica alla tua. Credo che anch'io che Tom sia stato molto predisposto, dalla sua indole, per fare del male, ma è innegabile che un aiutino l'abbia avuto anche da chi gli ha mostrato come si trattano le persone in condizioni di bisogno, come chi ha dato il colpo di grazia a sua madre.
      Diciamo che me la sono presa più larga, ghghghghgh!!!

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  8. Ciao Stregatto, quali che siano le condizioni ambientali in cui si è cresciuti chi opera il male non è in alcun modo scusabile. Non parlo di crimini mostruosi, anche in situazioni più comuni. Nella migliore delle ipotesi i cattivi sono solo dei deboli che non sanno controllare i propri istinti. Ciao, alla prossima.

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    1. Miao Lidia,

      Sono d'accordo, ma l'educazione, gli esempi e gli insegnamenti che si danno ai bambini sono un buon viatico per fargli apprezzare i valori morali.

      E' stato detto, giustamente, che il sonno della ragione genera mostri.
      Pensiamo, quindi, anche a chi ha provocato quel sonno.
      Sono inescusabili le persone appartenente a entrambe le categoria, anche se, a volte, il mostro è una conseguenza di colui che ha provocato quel sonno.
      E per questo, il primo colpevole.
      Tuo Stregatto.

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  9. Ciao Stregatto. Mi permetto di dissentire. L'educazione e l'esempio sono una cosa, l'indole e lo spirito un'altra. Puoi educare finché vuoi ma sta a chi educhi recepire o no i tuoi insegnamenti. Può essere anche che un genitore non riesca a trasmettere nulla ai figli e poi un fatto esterno o persone estranee ci riescano. E poi la guida genitoriale conta fino a un certo punto, perché si comincia a crescere molto più presto di quanto si creda e i ragazzini si staccano dal modello familiare e cominciano a costruirsi la propria personalità al di là di modelli ed esempi. E poi un genitore sbaglierà sempre con i propri figli, non a caso è il mestiere più difficile del mondo e la famiglia perfetta esiste solo nelle pubblicità. Arriva un momento in cui ci facciamo le nostre opinioni, ed è anche giusto staccarsi dal nido e provare quanto forti siano le nostre ali. Se si è avuti genitori iperprotettivi, o anaffettivi, o rigidi, occorre prenderne coscienza e non rifare gli stessi errori. Questo è diventare grandi, al di là di tutti gli esempi positivi o negativi. Adesso ti saluto, ti auguro una buona serata.

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    1. Miao Lidia,

      Dissenti? Oh, La dissenteria è democraticamente ammessa, ghghghghgh!!!
      Certo che l'indole e lo spirito contano, non le ho escluse.
      E si vede che Tom non era molto propenso a recepire i valori della madre.
      Ma per fortuna, di bambini come Tom ne abbiamo incontrati solo uno!
      Proviamo a cercare due genitori adottivi a Fenrir, il licantropo?
      Magari riusciamo anche a fargli donare il sangue!
      Miagolosa e buona serata anche a te!

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  10. Ciao Stregatto. Di valori, la povera Merope Gaunt ne avrebbe potuti trasmettere ben pochi anche se avesse potuto far da mamma al suo bambino. Era troppo sottomessa e paurosa e la sua presenza non credo che avrebbe fatto la differenza. Dell'infanzia di Fenrir Greyback non so nulla, ma so che azzannava di proposito i bambini, non per ucciderli ma per farli diventare lupi mannari ed accrescere le sue schiere. E sinceramente chi tocca i bambini non merita alcuna considerazione, anche se è un personaggio letterario. Se non ti offendi ti do una grattatina dietro le orecchie, ma senza dissenteria. Ciao, a presto.

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    1. Miao Lidia,

      in effetti, anche l'Enpa rinuncerebbe a rieducare Greyback. Tuo Stregattaccio

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  11. Complimenti Pietra ed Eileen,davvero un buon lavoro!Ho letto tutti i vostri scritti e li ho trovati brillanti,profondi,coinvolgenti ed estremamente divertenti(senza nulla da togliere all'originale).Credo però di aver notato una svista:nell'ultimo paragrafo,infatti si legge che Ron pronuncia ad alta voce il nome di Voldemort,mentre nel primo libro della Rowling e in molti di quelli successivi Ron accenna a lui come Tu-Sai-Chi,trasalendo tutte le volte che lo sente nominare con il suo vero nome.Potrei essermi sbagliata e in tal caso vi faccio mille scuse.Continuate sempre così,siete veramente fantastici!Con mille saluti alla Quinta Casa Violafucsia e ai suoi professori
    FelicisBiancospino28000

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  12. FelicisBiancospino2800021 giugno 2016 alle ore 19:18

    Scusate se ho pubblicato il commento sotto la voce "Anonimo",ma non mi ero accorta delle istruzioni su come rendere visibile il proprio nome.
    Imbarazzati saluti

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    1. Miao FelicisBiancospino,

      qua la zampetta e tanti ringraziamenti per i complimenti che hai fatto a me miao, ed ad Eileen.
      Abbiamo molto piacere che i nostri miagolanti amici ci facciano notare le sviste, per rendere il lavoro sempre migliore e in linea con la saga.

      Ho letto la tua nota da miagolosa anonima, e se abbiamo scritto una cosa del genere, hai ragione: è sicuramente un errore.
      Provvendo a rileggere il capitolo di sopra per individuare e modificare con "Tu sai chi".
      Spero di trovarlo, ghghghghghgh!!!
      Tuo Stregattaccio all'opera.

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