Libro 1, Capitolo 12: Natale allo Specchio

Libro 1, Capitolo 12: Natale allo Specchio
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo dodici: Lo specchio delle Brame

Un mattino di metà dicembre, il castello di Hogwarts si svegliò sotto una pesante coltre di neve e il lago era diventato una spessa lastra di ghiaccio.
Tutti quanti non vedevano l'ora che cominciassero le vacanze, specialmente Eileen e Pietra Stregatto.
I due felini stavano pattinando sulla superficie ghiacciata del lago ad una velocità impressionante, facendo salti imprudenti, piroette da colpo della strega, e fantasticando sulla loro prossima gita natalizia.

«Hai già deciso dove andare a Natale?» chiese Pietra ad Eileen mentre si stava esibendo in una rotazione infinita su se stesso. «Trottolaaaaaaaahhhhh... miehhhhhhhhwoooooorrrrrrrrrrrr!!!».
Eileen non riusciva quasi più a distinguere gli occhietti del suo amico felino, quindi provò a concetrarsi sul panorama delle montagne davanti a lei, per evitare un mal di testa, e seraficamente miagolò: «Visiterò l'università di Cambridge per documentarmi sul significato simbolico e cromoterapico dei colori viola e fucsia secondo la cultura babbana. Magari, potrei scrivere anche un piccolo libro sullo stemma della nostra Casa, per gli studenti del primo anno e per te, sempre che il tuo cervello non sia stato frullato durante la rotazione... E tu dove andrai a far guai?».


«Miao, volerò a Parigi! Visiterò le colonie feline di Notre Dame e Montmartre, poi sgattaiolerò al Caffè letterario e artistico de Le Chat Noir!» replicò Pietra prendendo sempre più velocità.
«Cosa? Ma non esiste più da anni quel locale!» esclamò Eileen, mettendosi una zampetta sulla fronte: tutto quel girare in vortice di Pietra le stava facendo venire il voltastomaco.
Intanto, in lontananza, la Professoressa McGranitt si stava lentamente avvicinando agli audaci pattinatori, con l'aria di chi avrebbe preferito starsene al calduccio nel proprio ufficio.

«Oh, allora... andrò al Museo d'Orsay, ad ammirare le pitture di Renoir, in particolare, il quadro intitolato "Gatto che dorme", un meraviglioso esempio di impressionismo felino in pigrata! ...Sai, l'impressionismo è quella tendenza artistica a dipingere en plein air miao, cioè immagini impressionanti di gatti all'aria aperta oppure immagini di gatti impressionanti, non ricordo bene, ghghghghgh!».
Ad ascoltare quella straziante definizione, la Eileen Scintille amante dell'Impressionismo ebbe un leggero tic nervoso all'occhio destro, poi si accorse che Minerva era lì sul ghiaccio, a pochi metri di distanza, ed era in procinto di conferire con loro per qualcosa di urgente.

In quell'istante, Pietra perse l'equilibrio e, a causa della forza centrifuga, volò come un bolide dritto in collo alla direttrice di Grifondoro: le guance della Professoressa McGranitt avvamparono di rosso, a causa del colpo ricevuto all'altezza dello stomaco.
Poi, l'anziana strega strabuzzò gli occhi e si accasciò lentamente a terra, mentre la coda dello Stregatto le spazzolava gli occhiali come un tergicristalli impazzito.
«Miao Minerva, come va? Ti giuro che non sono ingrassato troppo rispetto all'ultimo inverno. Ricordi ancora l'incidente con la slitta-lettiera, vero? Eri ridotta anche peggio di adesso, ma ti sei ripresa bene dai... eheh... Ehm, qual buon vento?» miagolò Pietra Stregatto, cercando di far rinvenire con degli schiaffetti l'insegnante di Trasfigurazione e di sdrammatizzare l'ennesimo sinistro ai suoi danni.

Sorretta da Eileen, Minerva iniziò timidamente a dare i primi segni di ripresa, aprì gli occhi, poi sussurrò: «Volevo... solo... dirvi... che Harry Potter e Ronald Weasley rimarrano ad Hogwarts a Natale... e che Silente ha deciso che dovrete rimanere anche voi, per... tenerli d'occhio».
«Niente vacanze? Non è giusto! Gnaooohhhhhhhh!!!» esclamò Pietra saltellando sul posto come un inarrestabile martello pneumatico. «Ingiusto! Ingiusto! Ingiusto!».

Scintille e Minerva si guardarono negli occhi, realizzando cosa stava per accadere, ma non ebbero nemmeno il tempo di fiatare: la sottile lastra di ghiaccio sotto di loro si frantumò, dando luogo ad un imprevisto, brevissimo, seppure intenso bagnetto gelato... "en plein air", veramente... impressionante!!!

Se solo il pittore Renoir, il mago dell'Impressionismo, avesse avuto la possibilità di ritrarre i volti dei tre docenti appena usciti dal lago, senza mano tremolante e prima di morire dalle risate, tale opera sarebbe valsa da sola il prezzo del biglietto del museo del Louvre.


Era quasi l'ora di pranzo a Hogwarts. Il professor Piton aveva appena finito di togliere cinque punti a Ron Weasley, a causa del solito parapiglia quotidiano con Draco Malfoy.
Successivamente, si diresse in Sala professori, dove ad attenderlo c'erano Pietra e Scintille, che si stavano riscaldando i baffetti davanti a una fiamma azzurra contenuta in una scatola vuota di cibo per gatti.
«Potter e Weasley... Quei due non riescono a sopportare nemmeno una mosca sotto il naso. Mi domando come risponderebbero ad una provocazione più pericolosa, quella di un nemico vero» sibilò Piton appoggiando un libro di pozioni sul tavolo.

«Miao, probabilmente, perderebbero il controllo della situazione e si farebbero uccidere stupidamente!» miagolò lo Stregatto grattandosi il mento con una zampetta posteriore.
«Quasi come hai fatto tu sul ghiaccio poco fa... e senza un nemico di fronte!» miagolò con sarcasmo Eileen a Pietra, strappandogli l'asciugamano di zampa.
Pietra stava per ribattere che la minaccia nemica poteva identificarsi nella McGranitt, ma poi ci ripensò e attese che il maestro di pozioni andasse avanti con le spiegazioni.

«In buona sostanza, Draco ha espresso un commento di paragone tra la casa degli Weasley e la capanna di Hagrid, che poi non è così è brutta. Per tale sciocchezza, Ron Weasley stava per prenderlo a pugni» aggiunse Severus disgustato, pensando a quando era stato preso in giro da James Potter per la sua piccola casa a Spinner's End.
«Miao, la vita è ingiusta, Severus!» miagolò lo Stregatto socchiudendo gli occhi e pensando alle vacanze rovinate. «Avresti meritato studenti intellettualmente più dotati, per una maggiore soddisfazione didattica!».
«Ti ringrazio per la comprensione» rispose Piton sicuro di aver fatto la cosa giusta a togliere punti a Grifondoro. «E tu che ne pensi Eileen?».

«Ron ha esagerato, è vero, ma Draco...» replicò Scintille che sopportava a mala pena la ruffianeria dello Stregatto. «Non hai tolto neanche un punto a lui?».
«Non a Draco. E' mia opinione che la provocazione tra studenti sia solo espressione di quel sano spirito goliardico che alimenta la giusta concorrenza tra le quattro Case, e serve per migliorare i punti deboli del proprio carattere.» sussurrò soave Piton.
«Miao, l'alimentazione è giusta, Severus!» miagolò lo Stregatto pensando ai polli arrosto del pranzo ormai prossimo.
«E' commovente il tuo sostegno morale, Pietra» sospirò Piton. «Cosa sarebbe Hogwarts senza la presenza di Harry Potter e Ron Weasley? Un paradiso terrestre, troppo bello per essere vero».

Eileen aveva una gran voglia di far cadere il pesante libro di pozioni appoggiato sul tavolo sulla coda dello Stregatto, ma poi decise che, alla vigilia delle vacanze scolastiche, una strage per annegamento di pulci magiche nel Lago Nero, potesse bastare.


Nonostante le raccomandazioni di Hermione di impegnarsi seriamente sulla ricerca su Nicolas Flamel, Harry e Ron iniziarono la vigilia di Natale con una serie di partite a scacchi magici, gioco in cui Ron si stava rivelando un vero fuoriclasse: la Sala Comune era rimasta tutta per loro, compreso il miglior divano, proprio quello vicino alle fiamme ardenti del caminetto scoppiettante.
Verso mezzanotte, andarono a letto, sognando ad occhi aperti le leccornie e i divertimenti dell'indomani, offerti dallo spirito natalizio del Professor Vitius e dalla complicità di Hagrid, soprattutto in materia di trasporto eccezionale di enormi alberi di Natale.

Per la mattina di Natale Harry non aveva grandi aspettative sui regali, eppure, al suo risveglio, trovò un mucchio di regali ai piedi del letto, e iniziò a scartare i pacchi uno dopo l'altro.
L'ultimo pacco da scartare era molto leggero e ne uscì fuori qualcosa di fluente e color grigio argento che cadde a terra in un mucchietto di pieghe lucenti. Ron rimase senza fiato.
In seguito, fu proprio Ron a chiarire ad Harry che qualcuno gli aveva regalato un rarissimo Mantello dell'Invisibilità e chiunque lo avesse indossato, coprendosi completamente, sarebbe scomparso del tutto.

Il regalo era accompagnato da un biglietto, dove si leggevano le seguenti parole:
"Tuo padre me l'aveva dato prima di morire. E' giunto il momento che torni a te. Fanne buon uso. Buon Natale".
Nessuna firma. Harry rimase a fissare la lettera, mentre Ron guardava guardava estasiato il Mantello.
Harry era molto perplesso. Chi gli aveva mandato il mantello? Era veramente appartenuto a suo padre?

Quella stessa mattina, nella sala comune della Quinta Casa Violafucsia, anche Eileen e Pietra stavano dedicando la loro miagolante attenzione ai numerosi pacchi trovati sotto il grande albero grattatoio-tiragraffi, addobbato temporaneamente come un albero di Natale.
Tra i regali più belli che i due Stregatti potessero ricevere, c'era una fantastica confezione di "Croccantopi", una novità natalizia proveniente da Durmstrang, da parte dell'agente Kripton, lo Kneazle che teneva d'occhio Igor Karkaroff, direttore dell'istituto nonché vecchia conoscenza di Piton.
I Croccantopi erano dolcetti di cioccolato all'aroma di ratto, consistenti nell'equivalente felino delle più famose Cioccorane.
L'unica differenza sostaziale era che, invece di figurine animate di maghi famosi, c'erano delle piccole miniature animate di Stregatti e Kneazle famosi, appartenuti alla casa Violafucsia, anche se non sempre si era così fortunati da trovarli.
Del resto, anche le miniature magiche non potevano stare lì tutto il giorno: normalmente, scomparivano dalla confezione in cerca di una lettiera.

In effetti, quella scatola da dieci Croccantopi conteneva solo tre miniature famose: Agenore lo Stregatto di Napoleone, Selma la Kneazle di Cleopatra e Panco il micio di Cristoforo Colombo, un incrocio tra uno Kneazle e un gatto norvegese.
Ognuna di esse era accompagnata da tre piccole pergamene, che ricordavano alcuni punti salienti della vita del micio a cui erano ispirate.

Si narrava, per esempio, che durante la battaglia di Austerlitz, lo Stregatto Agenore avesse utilizzato una numerosa quantità di bolidi stregati da Quidditch contro l'esercito russo e quello austriaco.
Nessuno aveva mai visto le "palle di cannone" comportarsi in quella maniera!
I soldati rincorsi dai bolidi nella nebbia erano talmente disperati che si diedero alla fuga lasciando sul campo armi e cannoni.
Fu la più grande vittoria di Napoleone e la nascita del famoso detto "Il sole di Austerlitz!".
E' giusto ricordare, poi, che durante la campagna napoleonica d'Egitto, Agenore scoprì la Stele di Rosetta, ora custodita al British Museum di Londra, ma precedentemente graffiata con geroglifici felini da Selma, la Kneazle della famosa regina Cleopatra.

"Gatto", o "myeu"Selma era stata una grande appassionata di pittura dell'antico Egitto.
A lei erano riconosciuti i meriti dei primi rudimenti di arte felina muraria con immagini magiche in movimento (gli antichi modelli magico-artistici egizi, la cui tecnica fu perfezionata in seguito per dipingere i quadri di Hogwarts), il progetto di lettiera a piramide e il contributo alla scrittura in geroglifici con l'ideazione del termine "meow" .
Pare che dopo l'unione tra Giulio Cesare e Cleopatra, Selma decise di trasferirsi a Roma, per proteggere il figlio di Cleopatra, Cesarione.
Giunta nella città eterna, fondò la prima colonia italiana di Kneazle nei pressi del Colosseo, che si sparse in seguito per tutta l'Europa.

Il micio Panco, invece, era stato imbarcato su una caravella spagnola, la Santa Maria, in qualità di gatto portafortuna di Cristoforo Colombo.
Finite le scorte di merluzzo e trippa, con gli equipaggi delle tre caravelle in rivolta, il gattaccio pirata decise di dirottare la nave sull'isola di San Salvador, manomettendo le strumentazioni di bordo dell'epoca.
Così facendo salvò la vita a Colombo e ai suoi marinai.
In effetti, Cristoforo Colombo non toccò mai il continente dell'America del nord, ma la scoperta dell'isola non fu a impatto felino zero: il pesce, l'abbronzatura, e una discendenza con una gatta indigena furono assicurati per sempre.
Un'ultima curiosità: Panco odiava le alghe rosse del mar dei Sargatti, come lo aveva chiamate inizialmente Colombo in suo onore. Pertanto, decise di correggere la cartina geografica con un inchiostro di sua invenzione, scrivendo "Mar dei Sargassi", senza che si notasse ai soli occhi di Colombo.
A Panco, infatti, era dovuto il primo tentativo di formula di inchiostro magico, che sarebbe stata utilizzata, in futuro, anche per la stesura della Mappa del Malandrino!

Sotto l'albero, c'erano anche due caldi piumini di seta, imbottiti con piume di Augurey e con foglie e rametti scelti di Tranello del Diavolo, per un sonno caldo e avvolgente, garantiti due anni contro lo strangolamento al buio, lavaggio a zampa in acqua fredda del fiume Lete.
Provenivano da Beauxbaton, ed erano un dono di Xeno, l'agente felino addetto alla sicurezza di quella scuola, ovviamente all'insaputa della Preside Madame Olympe Maxime.

Infine, Eileen trovò un pacchetto di Silente, lo scartò e ne uscì un miagoloso sacchetto di Gelatine Tuttigusti di Canarini e Merli +1, con allegato un breve messaggio:

"Cari Eileen e Pietra, ho consegnato il Mantello dell'Invisibilità ad Harry. Credo che, durante le prossime notti, la curiosità di provarlo spingerà il ragazzo ad aggirarsi nel Castello. Quindi, per la sua sicurezza, mi premurerò di controllare il terzo piano.
Mi dispiacerebbe vedere altre gambe maciullate da Fuffi oltre a quella del povero Severus. Purtroppo, ad Halloween, il suo vestito nero era ricoperto da alcuni dei vostri peli, che avevano scatenato un'allergia pruriginosa sul dorso della bestiola di Hagrid e, naturalmente, il suo risentimento.
Vi prego di sfruttare il vostro fiuto per seguire le tracce di Harry e proteggerlo da eventuali incidenti di percorso. A tal proposito, ho intriso il Mantello di una speciale essenza di erba gatta marcatrice, che solo voi potrete percepire. Non dovrebbe essere troppo difficile individuare il bambino nei suoi spostamenti.
Grazie di cuore, miagolanti saluti e Buon Natale!".

"Ecco, addio pigrate Natalizie!" pensò lo Stregatto e, in attesa che calasse la notte, rischiò di strozzarsi per aver ingoiato un Croccantopo senza scartarlo.


La previsione di Silente si rivelò esatta!
Giunta la notte, spinto dalla curiosità, Harry indossò il mantello di suo padre, uscì dalla sala comune e si diresse da solo verso il Reparto Proibito della biblioteca.
In quel momento, i due Stregatti erano accucciati dietro un'armatura, non troppo distanti dall'entrata della sala comune di Grifondoro, e i loro baffetti cominciarono a vibrare, percependo nell'aria una potentissima essenza di erba gatta.

«Sniff! Sniff! Sniff! Procediamo Eileen! Sniff! Sniff! A destra! Sniff! Sniff! Giù per le scale! Sniff! Sinistra! Sniff! Sniff, sniff!» miagolò Pietra zampettando lesto e silenzioso, dietro a Harry Potter.
In pratica, Silente aveva trasformato Pietra nel più micidiale dei segugi, quasi superiore ad uno squalo capace di fiutare una goccia di sangue a chilometri di distanza, ma non aveva avuto troppo tempo per pensare alle conseguenze indotte dallo sniffamemento prolungato di quella essenza.
«Non annusare troppo quella roba, è un'essenza concetrata al 99,9%! Troppe inalazioni potrebbero avere effetti molto strani su di noi!» rispose Scintille costretta a tenere il passo di Pietra e, nello stesso tempo, impegnata a tenersi un fazzoletto protettivo sul nasetto.

Giunsero al terzo piano e videro una lampada accesa galleggiare a mezz'aria in fondo alla biblioteca, proprio dove si trovava l'accesso al Reparto Proibito.
«Sniff! Sniff! Sniff! ...Fin troppo facile! Eccolo là! ...Sniff! Sta prendendo un libro di colore nero e argento! E' quello che presi in prestito tempo fa, il Manuale di Difesa contro il Canto delle Sirene del Lago Nero ...Sniff! Ma poi ci rovesciai sopra del latte parzialmente scremato di Unicorno, e il libro cominciò ad urlarmi contro e non volle più saperne di aprirsi! Sniff! Sniff! Sniff! ...Ricordi?» chiese lo stregatto con una strana voce flautata e la lingua ciondoloni.
«Certo che mi ricordo, quel libro stava per affogare nella tua colazione! Mi assordò un timpano per un mese! Come se non bastasse, non gli volesti chiedere perdono e lui giurò vendetta contro tutti i lettori! ...E smettila di sniffare in quel modo!» sussurrò allarmata Scintille, appostandosi sopra una delle antiche scrivanie della biblioteca. «Per tutti i collari del gatto di Merlino, Harry lo sta aprendo!».
Nel frattempo, Pietra stava cominciando a canticchiare a bassa voce, vicino ad uno scaffale di libri di Difesa Contro le Arti Oscure, aggrappandosi ad ogni testo e barcollando pericolosamente.

Il silenzio fu rotto da un grido lacerante, da far gelare il sangue nelle vene. Il libro urlava!
Harry si affrettò a richiuderlo, ma il grido non si fermò: un'unica nota acuta, ininterrotta, assordante. Arretrando, il ragazzo inciampò e urtò la lampada che si spense all'istante.
Sempre più terrorizzato, udì dei passi lungo il corridoio fuori della biblioteca; ripose il libro urlante nello scaffale e se la diede a gambe. Incrociò Gazza quasi sulla porta.
Lo sguardo di quegli occhi scoloriti e furenti lo attraversò da parte a parte senza vederlo.
Harry sgattaiolò sotto il braccio alzato del custode e spiccò una corsa furibonda per il corridoio, con le grida del libro che gli risuonavano ancora nelle orecchie.

Dopo aver visto Harry riporre il libro urlante, Pietra era invece sgattaiolato davanti allo stesso manuale, accennando qualche passo di tango.
Poi, tirò un forte calcio alla lampada, facendola rotolare verso l'ingresso, dove il rumore di passi provenienti dal corridoio si stava facendo sempre più forte.
L'essenza di erba gatta sembrava aver avuto, su di lui, un effetto magico ..."stupefacente"!
Lo Stregatto iniziò a mormorare una canzone, intitolata "Perdonami" di un famoso cantante babbano chiamato Claudio Villa, in versione pop-miao:

«Perdonami,
per l'amor che c'è stato fra noi,
ti supplico miagolosamente
per quei dì che scordare non puoi.

No, non farmi soffrir,
non lasciarmi morir
col rimorso nel cuor.
Imploro il tuo perdono con le fusa
in nome dell'amor»

Di fronte ad uno Stregatto stonato come la campana danneggiata di Godric's Hollow, simbolo vivente di un'avadakedavra al mondo musicale, il libro nero argento si ammutolì di colpo e si lasciò cadere, di costola, dall'alto dello scaffale sulla testolina dello Stregatto, mettendolo definitivamente al tappeto.
Forse era il modo con cui il libro magico esprimeva il proprio giudizio per la miagolante prestazione canora, oppure era il gesto con cui accettava le scuse e faceva la pace con il felino per le incomprensioni passate.
D'altra parte Pietra non poteva lamentarsi: a lui erano sempre piaciute le letture impegnative e ...pesanti.

Per Eileen non ci fu scelta.
In pochi secondi fece sparire lo Stregatto, stordito più del solito, facendolo ruzzolare sotto il tappeto polveroso della prima scrivania del Reparto Proibito.
Poi si lanciò all'inseguimento di Harry, approfittando degli angoli più bui della biblioteca per sfuggire al controllo del custode, già precedentemente distratto dalla fedele Mrs Purr per guadagnare tempo prezioso.

Con l'arrivo di Gazza in biblioteca, la quiete notturna sembrava essere ristabilita: il custode non si accorse nè della fuga di Harry, nè della presenza dei due Stregatti.
Era ancora ignaro degli eventi accaduti, ma sempre sospettoso per le strane grida che avevano richiamato la sua attenzione.
Dapprima pensò a Pix e al suo desiderio supremo di cacciarlo da Hogwarts, ma una volta raccolta la lampada rotta, un ghigno di soddisfazione si dipinse sul suo volto.
Argus decise di andare immediatamente ad avvisare il professor Piton della presenza di un intruso nella biblioteca.
Questa volta era sicuro che avrebbe appeso per i pollici qualche studente nelle segrete, e successivamente brindato con Madama Pince ai vecchi tempi!

Fiutata la scia dell'essenza di erba gatta, Scintille era sgattaiolata via come una raffica di vento, oltrepassando l'entrata della biblioteca.
Zampettò velocissima per raggiungere Harry, fino a che non lo vide aprire una porta per introdursi nell'enorme salone che portava alla porta gattaia invisibile, ovvero l'entrata della Sala Comune della quinta Casa Violafucsia, e alla vista del meraviglioso specchio delle Brame.

"Sempre meglio che una visita a Fuffi!" pensò Eileen, aggiustandosi il collare magico e sistemandosi il pelo arruffato. "Ma chissà se Potter ha idea del luogo in cui si trova!".
Poi sgattaiolò anche lei nel salone, facendo attenzione a richiudere silenziosamente la porta per non richiamare l'attenzione di Gazza, sempre nei paraggi e intento a dar la caccia all'ignoto possessore della lampada rinvenuta.

Lo Specchio delle Brame era alto fino al soffitto, con una cornice d'oro riccamente decorata che si reggeva su due zampe di leone. Sulla sommità c'era un'iscrizione: Erouc li am otlov li ottelfir non.
Harry ci si piazzò di fronte e si dovette tappare la bocca con le mani per non urlare, perchè nello specchio aveva visto non solo se stesso, ma molte altre persone, proprio dietro di lui.
Guardò di nuovo nello specchio. Una donna dagli occhi verde intenso come i suoi, ritta in piedi proprio dietro alla sua immagine gli sorrideva e lo salutava con il gesto della mano. Allungò un braccio dietro di sè, ma non sentì altro che aria. Se ci fosse stata veramente, avrebbe potuto toccarla, tanto le loro immagini erano vicine. E invece tastò soltanto aria: quella donna, e tutte quelle altre persone, esistevano solo nello specchio. L'uomo alto, magro e coi capelli scuri che le era accanto la cinse con braccio. Portava gli occhiali e aveva una chioma ribelle, di quelle che non stanno mai a posto. Proprio come quella di Harry.

«Mamma?» mormorò «Papà?».
I due si limitarono a fissarlo sorridendo, accompagnati da altri familiari più anziani.
Harry non poteva restare lì, doveva trovare la strada per tornare a letto. Distolse a forza lo sguardo dal volto di sua madre, le sussurrò «Tornerò ancora» e si allontanò in fretta dalla stanza.


Stavolta Eileen non lo seguì, perchè era certa che sarebbe tornato nella sua Sala Comune, al sicuro.
Non era la prima volta che lei passava davanti a quello specchio, ma era stata avvertita da Silente che sarebbe stato meglio non soffermarsi troppo frequentemente di fronte ad esso: si poteva impazzire!
Questa volta, invece, Scintille desiderò guardare più intensamente, come aveva fatto Harry prima di lei.
Eileen vide Golia Scintillo, il suo fidanzato Stregatto, che la sosteneva, con amore, in collo tra le sue zampette, conducendola verso una scopa formato famiglia.
Erano pronti a decollare per il loro viaggio di nozze!
Dietro di loro c'era una nidiata di educatissimi e ordinati cuccioli che li stavano salutando, i loro figlioletti, accompagnati dal padrino Pietra, che aveva assunto il ruolo di babysitter ed educatore a tempo pieno per ben ottanta giorni.
Infatti, Pietra aveva scelto per loro un bellissimo regalo di nozze: il pacchetto turistico più romantico, quello del giro intorno ai tre emisferi terrestri in ottanta giorni più un cuore di cioccolato.

"Come tre emisferi? Non sono due?" si domandò Eileen allarmata, richiamando alla mente le sue vecchie nozioni geografiche e astronomiche.
Poi ripensò al ruolo di Pietra in quel lungo periodo di vacanze, e si chiese se, al suo ritorno, avrebbe trovato ancora le mura di casa intatte.
Pensò anche all'influenza che Pietra avrebbe potuto avere sui suoi figli, soprattutto in campo alimentare e magico, ed ebbe un sussulto: quanti dei suoi cuccioli sarebbero finiti ad Azkaban insieme a Pietra prima della fine di quelle vacanze?

Infine, la scena nello specchio cambiò e ammirò due quadri attaccati al muro nell'ufficio del Preside di Hogwarts! Erano le immagini di lei e Pietra Stregatto in nobile posa animata.
"Ma allora io e Pietra diventeremo entrambi Presidi un giorno? Oppure quello che sto vedendo è solo la mia brama di carriera?" pensò orgogliosamente Scintille. "Ma che sciocca che sono! Noi della Quinta Casa segreta non possiamo diventare presidi! Finiremo nei quadri per altri motivi, magari!".
Distolse controvoglia lo sguardo e, proprio in quell'istante, vide entrare Pietra nel salone, con un grosso bernoccolo sulla testa.

Anche Pietra si soffermò a guardare lo specchio, con più interesse del solito.
Lo Stregatto osservò la sua fidanzata Daisy Stregatta, stretta tra le sue zampette, mentre stavano per decollare per il loro viaggio di nozze, insieme alla loro Firebolt family cinque legni metalizzati, con Radio StregaNetwork a tutto volume e un bastone anti-bolide, un optional regalato da Eileen e voluto ardentemente dal suo Amore Daisy.
Vicino a loro, c'era un gregge arruffato e disordinato di "cuccioli pietrini" perennemente miagolanti, fin troppo devastanti e casinisti, che stavano già conducendo sull'orlo della crisi di nervi la loro babysitter, ovviamente la madrina Eileen Scintille.
Sarebbe riuscita a sopravvivere, per tutta la vacanza, con quei sette piccoli cavalieri felini dell'apocalisse da accudire? Oppure avrebbe chiesto consigli a Nagini su come allevarli?
Specchio delle Brame

Scintille aveva regalato loro un viaggio di nozze in Italia, dove avrebbero avuto la possibilità di ammirare, tra le altre cose, la Valle dei Templi di Agrigento e le sue grotte feline, contenenti antiche lettiere greche di marmo con capitelli corinzi, la struttura dell'antica colonia felina del Colosseo, le Terme di Caracalla per bagni e pigrate da imperatori, il David di Miaochelangelo di Firenze e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano, dove c'era "L'ultima cena" di Leonardo da Vinci.
A proposito di questa ultima opera, Pietra aveva sempre sostenuto la tesi che sotto al tavolo, Leonardo da Vinci avesse dipinto una coppia di Kneazle, cancellati in seguito da un odioso mago amante dei topi.

Prima di tutto, Pietra si domandò, con una certa ansia, a cosa servisse un bastone a Daisy durante un viaggio di nozze, e subito si ricordò del divieto, per gli Stregatti, di usare la Torre pendente di Pisa come grattatoio personale, a causa dell'altisimo rischio di crolli strutturali. E se ne fece una ragione.
Poi, pensò all'influenza che la sua banda criminale di teneri micetti avrebbe potuto avere su Eileen Scintille e gli venne in mente di programmare un eventuale salto al San Mungo, Reparto Tentativi di Auto-Avadakedavra, non appena fosse ritornato nel mondo magico.
Infine, ammirò due quadri attaccati al muro nell'ufficio del Preside di Hogwarts! Una delle due opere era sporca di unto di salsicce alla griglia e perdeva peli.
Erano le immagini di lui e Eileen in nobile pigrata animata!

"Miao! Allora io e Scintille diventeremo Presidi un giorno?... Ah, che sciocco... noi della quinta casa non possiamo diventare presidi. Ci appenderanno per altri meriti! Forse a causa di un infortunio sul lavoro provocato da Voldemort!" pensò sospettosamente Pietra Stregatto, massaggiandosi il bernoccolo. "Meglio non desiderare troppo di essere appesi a quella parete, ghghghghgh!!!".
Era ormai notte fonda, e dopo uno sbadiglio selvaggio, Pietra si avviò con Eileen verso la porta gattaia.
Le loro brame feline potevano ancora attendere.

Invece Harry non attese neanche un giorno; tornò davanti allo Specchio anche la notte successiva, questa volta accompagnato da Ron, e come se non bastasse, ritornò da solo per la terza notte consecutiva.
Da una parte, il desiderio di rivedere i suoi genitori aveva avuto il sopravvento, ma dall'altra, c'era anche l'esigenza di comprendere meglio cosa mostrasse effettivamente lo Specchio.
Silente era molto preoccupato per la dipendenza che Harry palesava nei confronti dello Specchio e, durante la terza notte, decise di rivelare la sua presenza al maghetto, per spiegargli le magie e i pericoli nascosti nello Specchio delle Brame.

«Io...io non l'ho vista, signore» disse Harry mentre le sue budella si stavano congelando dentro la pancia.
«E' strano quanto essere invisibile possa renderti miope!» rispose l'anziano preside sorridente, scendendo da un banco in disuso dove si era seduto e cimentandosi in una breve lezione sul manufatto magico.
Dopo aver dato tutte le spiegazioni necessarie, affinchè Harry fosse preparato nel caso avesse ritrovato lo specchio sulla sua strada, Silente aggiunse: «Domani, lo Specchio delle Brame verrà portato in una nuova dimora, e io ti chiedo di non cercarlo mai più. Semmai ti ci imbatterai di nuovo, sarai preparato. Ricorda: non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere. E ora, perchè non ti rimetti addosso quel meraviglioso Mantello e non te ne torni a letto?».

Mentre Harry stava facendo le ultime domande al Preside, prima di coricarsi, Eileen e Pietra si trovavano nascosti dietro alcuni banchi accatastati e avevano ascoltato la conversazione.
«Miao, ti dispiace che portino via di qui lo Specchio delle Brame per proteggere la Pietra Filosofale?» chiese Eileen, sentendo stranamente di poter già soffrire per la sua mancanza.
Pietra ci pensò su un attimo, poi miagolò: «Decisamente si, era l'unico specchio che mi faceva apparire più magro senza dieta!».
Scintille sghignazzò a crepapelle e replicò: «E quindi cosa hai imparato dallo Specchio delle Brame?».
«Miao, visto come siamo ingrassati negli ultimi anni, ho capito che... il tempo ci ha catturati visibilmente!» replicò lo Stregatto senza pensare troppo a quello che stava affermando.

«Cooosaaa???? Parla per te stregattaccio spelacchiato mangia-polpette-morte!!!» soffiò inviperita Scintille lanciandosi su di lui.
Al canto del gallo di Hogsmeade, Eileen Scintille stava ancora rincorrendo Pietra per i corridoi del castello a una velocità difficilmente riscontrabile da occhi umani, ma Gazza non potè fare a meno di notare due piccole scie violafucsia, simili a raffiche di vento, evitarlo per un pelo nei corridoi.

«Professor Piton, desidevo avvisarla di un comportamento anomalo di due strane creature del castello non meglio identificate: è tutta la notte che si rincorrono provocando un surriscaldamento del pavimento!» borbottò Argus Gazza in tono preoccupato a Piton. «Dai miagolii rilasciati al cinquantesimo giro del terzo piano sembrano felini, ma...».
Severus Piton soppesò per qualche secondo l'informazione, poi sibilò soave: «Ah, si... colpa mia Signor Gazza. Ieri sera ho lasciato incustodito un calderone pieno di Amortentia sperimentale per Unicorni, al fine di ripopolare la specie nella foresta. Presumo che due gatti abbiano bevuto la pozione in quantità eccessive. Non resta che aspettare l'ora della colazione, sperando che gli effetti collaterali scompaiano e che non ci siano, come dire... accoppiamenti indesiderati».

All'improvviso Gazza sbiancò, prese subito in braccio la sua Mrs Purr e la strinse al petto, poi, con voce allarmata, le sussurrò dolcemente: «Piccola micetta mia stai tranquilla, saprò come difenderti dai cattivi che voglion portarti via da me! Il primo gattaccio che si avvicina a te con intenzioni poco serie lo appenderò per la coda nelle segrete per il resto dell'anno scolastico!!!».
A Mrs Purr non restò che annaspare, divincolandosi tra le braccia del suo tenace ma non richiesto difensore, se non altro per guadagnarsi una boccata d'aria, poi pensò ironicamente: "Mhhhhhiaooooo... Argus come sei ossessivamente protettivo, neanche fossi tua figlia! A noi femmine intelligenti piacciono i maschi stupidi! Ecco perchè Madama Pince ti adora... e un pò anche io: gli opposti si attraggono!".

13 commenti:

  1. AHHAHAHAHAHAHA. Queste parti:
    Mentre Harry stava facendo le ultime domande al Preside, prima di coricarsi, Eileen e Pietra si trovavano nascosti dietro alcuni banchi accatastati e avevano ascoltato la conversazione.
    «Miao, ti dispiace che portino via di qui lo Specchio delle Brame per proteggere la Pietra Filosofale?» chiese Eileen, sentendo stranamente di poter già soffrire per la sua mancanza.
    Pietra ci pensò su un attimo, poi miagolò: «Decisamente si, era l'unico specchio che mi faceva apparire più magro senza dieta!».
    Scintille sghignazzò a crepapelle e replicò: «E quindi cosa hai imparato dallo Specchio delle Brame?».
    «Miao, visto come siamo ingrassati negli ultimi anni, ho capito che... il tempo ci ha catturati visibilmente!» replicò lo Stregatto senza pensare troppo a quello che stava affermando.

    «Cooosaaa???? Parla per te stregattaccio spelacchiato mangia-polpette-morte!!!» soffiò inviperita Scintille lanciandosi su di lui.
    Al canto del gallo di Hogsmeade, Eileen Scintille stava ancora rincorrendo Pietra per i corridoi del castello a una velocità difficilmente riscontrabile da occhi umani, ma Gazza non potè fare a meno di notare due piccole scie violafucsia, simili a raffiche di vento, evitarlo per un pelo nei corridoi.

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    1. Miao Nimbus,
      se scegli le annate di idromele e burrobirra come selezioni i passaggi dei capitoli che ti piacciono, diventarai un principe dei Sommelier della saga! Una scelta veramente pregiata!
      Pensa che per quello che ho scritto, Eileen mi rincorre ancora! Aveva ragione Ron, Le ragazze e le Stregatte ci uccideranno, prima o poi!

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  2. A me è piaciuta la parte in cui Gazza dice:- Professor Piton, desideravo avvisarla di un comportamento anomalo di due strane creature del castello non meglio identificate: è tutta la notte che si rincorrono provocando un surriscaldamento del pavimento.

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    1. Miao Bella,
      ad Hogwarts gli UFO felini sono all'ordine del giorno, ma meno male che non era un parquet o una moquette, altrimenti sai che fiammata! Tuo Stregattaccio corridore.

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  3. Dunque... capitolo leggermente sottotono, mi ha fatto un pochino meno ridere del solito, ma pazienza, non vuol dire che sia brutto.
    Interessante notare come Pietra ed Eileen, nonostante i caratteri diversi, desiderino in fondo le stesse cose. Quanto ai pezzi più divertenti, voto gli adattamenti felini delle caramelle, il bagno della McGranitt, la storia dei gatti famosi e la scena finale della povera Mrs Purr, strozzata dal suo "padrone"...

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    1. Miao Piccola Pker,
      il fatto è che lavorando sulla traccia della Rowling, abbiamo dei limiti imposti dalla stessa (rimanere fedeli alla storia e quindi alla struttura del capitolo): non sempre i capitoli della saga offrono la stessa quantità e qualità di "assist" utili per ricamarci sopra, ma cerchiamo di fare il possibile per arricchire miagolamente la saga, integrandole le cronache e le avventure stregattiane. E chissà, che oltre a far ridere, non scappi anche qualche lacrimuccia!
      Eileen e Pietra possono considerarsi complementari come il giorno e la notte, ghghghgh!!! Ma a volte, da una foto, può essere difficile distinguere un'alba da un tramonto......Si mette gli occhiali.
      Saluti e zampetta anche Mrs Purr! (lotta ancora per liberarsi!).
      Tuo Stregatto in cerca di salsicce per maggiore ispirazione.

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  4. Ops... mi sa che dovevo leggerla un pò prima... ;-) Bella comunque!

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  5. Miao ha pc in riparazione, scusate per il ritardo nelle risposte

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  6. Miao, pc riparato........era una palla di pelo nella ventola, ghghghghgh!!!

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  7. Ravenclaw Shadowhunter29 ottobre 2015 alle ore 19:01

    Ah.... Ahahahahah!!! Siete meravigliosi, mitici, stupendi! Grazie!!!
    Agente Xenon, al vostro servizio!<3

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  8. Ravenclaw Shadowhunter29 ottobre 2015 alle ore 19:30

    Scusate, avevo commentato senza finire di leggere, ho visto adesso che avete già usato il nome dell'agente Xenon... Ma, visto che sono una vostra grande fan, e che mi sento un po' Stregatta anche io, e che mi piace la Francia, non potrei essere io quell'agente mandato a sorvegliare Beauxbatons? Miao, grazie mille e ancora tanti complimenti! <3

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    1. Miao Ravenclaw,
      magari userò il tuo nome per un'altra agente più vicina a Hogwarts, oppure farai da scorta alla Preside di Beaubaxton nel libro del calice di fuoco? Significherebbe aspettare del tempo, eh!
      Comunque, ci penserò. Appena c'è una occasione, ti farò sapere, ghghghgh!!!

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    2. Ravenclaw Shadowhunter30 ottobre 2015 alle ore 12:31

      Meow, grazie Pietra! Un abbraccio! <3

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