Libro sette, Capitolo 16: Un cimitero pieno di informazioni

                   




Miagolamente ispirato al Libro sette, capitolo 16 Libro: Godric's Hollow







Al risveglio, passarono alcuni istanti prima che Harry ricordasse l'accaduto: Ron se ne era andato.

Le speranze di vederlo tornare in tempo si affievolirono nonostante che Hermione cercasse di ritardare la partenza anche oltre limiti del ragionevole. 
Entrambi pensavano, senza fare i conti con il Deluminatore di Silente, che una volta partiti da quel bosco gli Incantesimi Protettivi avrebbero reso impossibile a Ron ritrovarli.
Dopo aver perso un'ora in controlli inutili, i due Grifondoro si presero per mano e si Smaterializzarono per riapparire su un colle frustrato dal vento e coperto d'erica, con gli Stregatti sempre alle calcagna.

Harry aveva sempre in mente i rimproveri del suo amico e Hermione singhiozzava solitaria, ma nessuno di loro era intenzionato a parlare di Ron, limitandosi a ripetere gli Incantesimi di Protezione in ogni luogo che visitavano.

Nei giorni che seguirono Harry consultò la Mappa del Malandrino, ma Ron non era a Hogwarts; vide solo Ginny nel dormitorio delle ragazze.
Non gli restava altro che ipotizzare insieme a Hermione il luogo in cui cercare la Spada di Grifondoro.
La loro unica e scarsa fonte di informazione era Phineas Nigellus, che ogni tanto acconsentiva di apparire nel quadro rigorosamente bendato.
Così, ebbero modo di sapere che Piton era alle prese con la costante ribellione sotterranea di uno zoccolo duro di studenti.

Faceva sempre più freddo. Avevano già visto alberi di Natale scintillare alle finestre di molti salotti, quando venne una sera in cui Harry, spinto anche dai miagolii di protesta degli Stregatti, decise di proporre, di nuovo, quella che gli sembrava l'unica strada rimasta inesplorata.
Avevano appena consumato una cena insolitamente piacevole quando Harry iniziò a parlare.

"Hermione"
"Mmm?" rispose Hermione intenta a leggere le Fiabe di Beda il Bardo.
"Hermione, ho riflettuto, e..."
"Harry, puoi aiutarmi?"

Era chiaro che non lo stava ascoltando. Si protese verso di lui e mostrò il libro.

"Guarda quel simbolo" disse la ragazza, indicando in cima a una pagina. 

A Harry parve di vedere un occhio triangolare la cui pupilla era attraversata da una riga verticale.

"Non ho mai studiato Antiche Rune, Hermione"

Sentita la risposta di Harry, per poco Pietra non si strozzò con un pezzo di salsiccia rubata in un frigorifero Babbano dell'ultimo paese visitato.
"Prescelto per la sua ignoranza!" brontolò Pietra respirando a fatica.
"Già, perfino tu lo sai!" rispose Daisy sogghignando.

"Lo so, ma questa non è una Runa, nel sillabario non c'è.  Finora pensavo che fosse un occhio, ma non credo! E' stato fatto dopo, guarda, qualcuno l'ha disegnato, non fa parte del libro. Pensaci: non l'hai mai visto prima?"
"Non è il simbolo che il padre di Luna portava appeso al collo?"
"E' quello che pensavo anch'io!"
"Allora è il marchio di Grindelwald"

Lei lo guardò a bocca aperta.

"Cosa?"
"Me l'ha detto Krum..."

E ripeté la storia che gli aveva raccontato Viktor Krum al matrimonio. Hermione era esterrefatta.

"Il marchio di Grindelwald?"

Guardò Harry, lo strano simbolo e poi di nuovo Harry.

                                 

"Non mi risulta che Grindelwald avesse un marchio.  Non se ne fa cenno in nessuno dei libri che ho letto su di lui".
"Bè, come ti ho detto, secondo Krum quel disegno è inciso su un muro di Durmstrang e l'ha fatto Grindelwald".

Lei ricadde nella vecchia poltrona, accigliata. Non capiva che cosa ci facesse un simbolo di Magia Oscura in un libro per bambini. E Scrimgeour non poteva non averlo notato per di averglielo consegnato.

"Le cose si fanno miagolamente interessanti" mormorò Conan compiaciuto. "Visto?... Ci sono quasi arrivati da soli, senza il nostro aiuto e prima della fine del secolo".
"Un altro giorno al freddo e glielo avrei miagolato io" borbottò Eileen stizzita.

Dal momento che Hermione taceva intenta a studiare il simbolo, Harry ritentò.

"Hermione"
"Mmm?"
"Ci ho rifletuto. Io...voglio andare a Godric's Hollow".

Lei alzò gli occhi su di lei, ma non sembrava vederlo.: Harry pensò che fosse concentrata sul marchio misterioso.

"Si" disse. "Si ci ho pensato anch'io. Credo proprio che dovremmo".

"Carole di Natale e altre salsicce in arrivo" sibilò lo Stregatto fregandosi le zampette.
"Soprattutto cantare le Carole, eh?" chiese Daisy con tono di voce carico di ironia.

"Hai sentito bene?" chiese Harry.
"Ma certo. Vuoi andare a Godric's Hollow. Sono d'accordo. Credo che dovremmo. Insomma, non riesco a pensare a un altro luogo dove potrebbe essere. Sarà rischioso, ma più ci penso, più mi sembra probabile che si trovi là".
"Ehm...cosa?"

Lei lo guardò. Sembrava sconcerta quanto lui.

"Ma la spada, Harry! Silente avrà immaginato che avresti voluto tornare laggiù, e insomma, Godric's Hollow è il paese dov'è nato Godric Grifondoro..."
"Sul serio? Grifondoro era di Godric's Hollow?"
"Harry, hai mai aperto il libro di Storia della Magia?"
"Ehm". Harry sorrise per quella che gli parve la prima volta dopo mesi. "Forse l'Ho aperta, sai, quando l'ho comprata...solo quella volta...".

"Io l'ho aperta una seconda volta prima di rivenderla come libro usato" dichiarò Conan ricordando i vecchi tempi da studente. "La prima volta ci avevo attaccato dentro una gomma da masticare e...dovevo toglierla per non fare brutta figura".
"Che pensiero carino, miao" mormorò Eileen. "Comunque un vero record per entrambi!".

"Bè, siccome il villaggio prende il nome da lui, pensavo che avessi fatto il collegamento" puntualizzò Hermione. "Nel libro c'è un brano sul villaggio...un momento...".

Il breve scritto confermava quanto detto su Godric, ma il villaggio si rivelò essere anche il luogo in cui Bowman Wright aveva forgiato il primo Boccino d'oro per il gioco del Quidditch.

Pareva chiaro che Silente avesse dato per scontato che certi semplici collegamenti erano alla portata dei tre grifondoro senza bisogno di dirglielo.
Forse era il posto giusto per nascondere la Spada di Grifondoro.

Inoltre, Hermione ricordò a Harry che a Godric's Hollow abitava la più famosa storica della Magia e amica di Silente, Bathilda Bath. Lo aveva confermato anche zia Muriel al matrimonio.

"Harry, e se Bathilda avesse la spada? E se Silente l'avesse affidata a lei?" concluse la ragazza improvvisamente.
"Già, è possibile! Allora, andiamo a Godric's Hollow?" rispose Harry, desideroso di vedere le tombe dei suoi genitori e la sua casa.
"Si, ma dobbiamo rifletterci bene, Harry" replicò Hermione iniziando a elencare tutti i possibili modi per camuffare magicamente le loro identità.

"Finalmente abbandoniamo i boschi, miao!" commentò Pietra sospirando. "Ma credo che Silente non avrebbe mai consegnato la Spada a Bathilda"
"Perché?" chiese Conan incuriosito.
"Bathilda è allergica all'argento dei Folletti, ghghgh!" miagolò lo Stregatto sogghignando.
"Bisogna avvisare Harry!" esclamò Eileen. 
"No!" rispose Pietra secco. 
"Andranno a perdere tempo prezioso..." osservò Daisy.
"Ogni esperienza può servire a divenire più forti e ad avere nuove informazioni" aggiunse Pietra sbadigliando. "Godric's Hollow è un luogo ideale per imparare a non dare troppe cose per scontate".
"E sempre che riescano a uscirne vivi..." mormorò Daisy perplessa.

Naturalmente Hermione sapeva che il Signore Oscuro si sarebbe aspettato una visita di Harry al suo paese natale, e quindi, al fine di evitare trappole, era decisa ad andare solo dopo aver trovato il miglior travestimento possibile.
Pertanto, solo dopo una settimana dedicata ai furti di capelli ai Babbani per la Pozione Polisucco e alle prove di Materializzazioni e Smaterializzazioni in due, sotto il Mantello dell'Invisibilità, la ragazza acconsentì a intraprendere il viaggio.

                              

Si Materializzarono in un vicolo innevato, mano nella mano. Da una parte e dall'altra della stradina, c'erano villette con le finestre illuminate dalle decorazioni natalizie. 
Poco più avanti, un bagliore di lampioni indicava il centro del villaggio.

Hermione si rammaricò subito per non aver pensato alla neve e alle impronte che avrebbero lasciato al suolo.

"Sentito?" miagolò lo Stregatto invisibile a una decina di metri dietro di loro. "Stanno già imparando...".

Al contrario, Harry si tolse il Mantello di dosso abbandonando ogni cautela.
Grazie alla Pozione Polisucco, non avevano il loro vero aspetto, e quindi, a dispetto dei timori della sua amica, lui non pensava di essere riconosciuto da nessuno.

"Visto?" rispose Conan ridacchiando. "Stanno già disimparando..."

Il vicolo che stavano percorrendo curvò a sinistra e il cuore del villaggio, una piccola piazza, si presentò davanti a loro. 
Al centro, adorno di luci colorate, c'era un Mumento ai Caduti, parzialmente nascosto da un albero di Natale scosso dal vento.
C'erano diversi negozi, un ufficio postale, un pub dove cui Pietra rubò dei panini con hamburger e formaggio, e una chiesetta le cui vetrate rilucevano come gioielli. 
Si sentiva musica pop ogni volta che la porta del pub si apriva e si richiudeva e si udivano carole intonate all'interno della chiesa.

"Harry, dev'essere la vigilia di Natale!" 
"Dici davvero?"
"Ne sono sicura" rispose Hermione, gli occhi sulla chiesa. "Saranno...saranno là, no?" Tuo papà e tua mamma? Vedo il cimitero là dietro".

Harry fu percorso da un brivido che andava oltre l'eccitazione, più simile alla paura. Adesso che era così vicino, si chiedeva se volesse vedere, dopo tutto.

"Ecco perché non ho avvisato Harry..." mormorò Pietra agli altri Stregatti. "Doveva affrontare questo momento da tanto tempo".
"D'accordo, ma l'ultima volta che abbiamo fatto visita a un cimitero, quello di Little Hangleton, stavamo quasi per lasciarci la coda" ricordò Conan facendo spallucce. "Prepariamoci al peggio".

"Harry! Guarda!" esclamò Hermione prendendo per mano il suo amico. 

Stava indicando il monumento ai caduti. Non appena lo avevano oltrepassato, si era trasformato. Invece di un obelisco coperto di nomi, c'era una statua che raffigurava tre persone: un uomo spettinato e con gli occhiali, una donna con i capelli lunghi e un viso bello e gentile che teneva in braccio un bambino piccolo. La neve copriva le tre teste, come se indossassero dei cappellini soffici e bianchi. 
Harry notò che il bambino non aveva cicatrici sulla fronte.

"Andiamo" disse, dopo aver guardato a sufficienza i suoi genitori, e s'incamminarono verso la chiesa. 
Quando ebbero traversato la strada, Harry si voltò e vide che la statua era ridiventata un monumento ai Caduti.

Il canto aumentava di volume man mano che si avvicinavano. Harry sentì un nodo alla gola, gli ricordava Hogwarts, Pix che ululava versioni volgari delle carole da dentro le armature, i dodici alberi di Natale nella Sala Grande, Silente che indossava un cappello che aveva trovato in un petardo magico, Ron col suo golf fatto a maglia...

C'era un cancello all'entrata del cimitero. Hermione lo aprì il più silenziosamente possibile e s'infilarono dentro.
La prima tomba che notarono era di un Abbott, parente di una loro amica di tassorosso, Hannah Abbott.
Inoltrandosi tra le file delle tombe, ritrovarono il sepolcro di Kendra Silente e la figlia Ariana.
Sulla pietra di granito scuro c'era una frase: 'Dove si trova il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore'.
Silente non aveva mai accennato ad Harry che i suoi genitori erano sepolti nello stesso cimitero di sua madre e di sua sorella. Forse, non lo riteneva utile per la missione che gli aveva affidato. 

E poi trovarono una tomba con il presunto marchio di Grindelwald.

Hermione accese la bacchetta e la puntò sulla lapide.
"C'è scritto Ig-Ignotus, mi pare".

"Io continuo a cercare i miei genitori, d'accordo?" disse Harry, con una punta di fastidio nella voce, e si rimise in moto, lasciandola accovacciata accanto alla tomba.

Intanto le carole erano terminate e qualcuno aveva spento le luci della chiesa, mentre i fedeli tornavano alle loro abitazioni.

"Harry, sono qui...eccoli".

                                 

La lapide era a sole due file da quella di Kendra e Ariana. Era di marmo bianco, come la tomba di Silente, il che la rendeva più facile da leggere, perché sembrava quasi brillare nel buio. Harry non dovette inginocchiarsi e nemmeno avvicinarsi tanto per distinguere le parole che vi erano incise:

'James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto il 31 ottobre 1981'
'Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morta il 31 ottobre 1981'
'L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte'

Harry lesse le parole lentamente, come se avesse un'unica possibilità di comprenderne il significato, e lesse l'ultima frase ad alta voce.

" 'L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte'...". Un terribile pensiero gli attraversò la mente e con esso una specie di panico. "Non è un'idea da Mangiamorte? Che ci fa lì?"
"Non vuol dire sconfiggere la morte nel senso dei Mangiamorte, Harry" rispose Hermione con dolcezza. "Vuol dire...capisci...vivere oltre la morte. Dopo la morte".

Ma non erano vivi, pensò Harry; erano morti. Gli sembravano parole vuote sopra i resti dei suoi genitori, che giacevano ignari e indifferenti di tutto ciò che accadeva.

"Harry crede nella vita oltre la morte oppure oltre i fantasmi?" chiese Conan preoccupato dall'espressione sul viso del ragazzo.
"Non ho mai digiunato abbastanza da entrare con lui in discorsi così filosoficamente profondi" rispose lo Stregatto facendo fuori l'ultimo panino rubato. 
"Però sa benissimo che esistono i fantasmi e coloro che invece sono andati...avanti" osservò Eileen. "Forse talmente avanti che sono completamente ignari delle cose di questo mondo"
"E' questo che lo disturba" miagolò Daisy. "Pensa che i suoi genitori non gli stiano vicino in un momento così difficile".
"Bè, se avessimo già trovato la Pietra della Resurrezione" fece notare Pietra, "avremmo potuto richiamare James e Lily per una chiacchierata con Harry. Anche se prima di parlare con lui, mi avrebbero mandato a quel gattile...". 
"Dovrebbe decidere Harry se usare o meno la Pietra della Resurrezione per rivedere i suoi genitori" sentenziò Daisy.
"Giusto" annuì Eileen. "Soltanto Harry".
"Ricordatevi, però, che quella pietra è un parte importante dei quattro Collari dell'Apocalisse" concluse lo Stregatto togliendosi un fiocco di neve dal ciuffetto. "Deciderà solo Harry, ma poi la Pietra della Resurrezione dovrà tornare a nostra disposizione, è miagolamente chiaro?"
"Chiarissimo" risposero in coro Conan, Eileen e Daisy.
 
Dopo aver stretto la mano a Harry, Hermione alzò la bacchetta, disegnò un cerchio nell'aria e una corona di elleboro sbocciò davanti a loro. Harry la prese e la posò sulla tomba.

Non appena si alzò, ebbe il desiderio di andarsene: non riusciva a stare lì un momento di più. Cinse le spalle di Hermione, lei gli passò il braccio intorno alla vita, si girarono in silenzio e si allontanarono attraverso la neve, verso la chiesa buia e il cancello del cimitero.



















               

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