Miagolamente ispirato al Libro sette, capitolo 15: la vendetta del Folletto
La mattina seguente, prima che gli altri si svegliassero, Harry uscì dalla tenda e andò a cercare l'albero più vecchio, contorto e robusto del bosco.
Pietra e Conan lo seguirono incuriositi, rimanendo invisibili.
All'ombra dell'albero scelto il ragazzo seppellì l'occhio di Malocchio Moody e segnò il posto incidendo una croce nella corteccia. Non era molto, ma sentiva che Malocchio lo avrebbe di gran lunga preferito a restare incastonato nella porta di Dolores Umbridge.
Poi tornò alla , Ron e Hermione decisero di abbandonare quel bosco per andare in un posto dove la reperibilità del cibo non rappresentasse un problema.
Così si Smaterializzarono fino ai sobborghi di una cittadina che ospitava il mercato, ma che era piena di Dissennatori, invisibili ai Babbani.
Questa volta Harry ebbe una brutta sorpresa: non riuscì a evocare il suo Patronus e la ricerca di cibo finì prima ancora di cominciare.
A Hermione fu subito chiaro che la causa di un tale imprevedibile fallimento doveva risiedere nell'Horcrux che Harry portava al collo e nei suoi effetti di magia oscura su chi lo indossava.
Pertanto, i tre Grifondoro decisero di portarlo a turno, affinché i propri poteri magici non fossero ridotti o limitati dal medaglione maledetto.
Tuttavia ciò non risolveva il problema della fame che ormai si faceva sentire: Ron sembrava soffrirne in modo particolare, anche per il fatto di aver perso molto sangue.
"Grandioso" sbottò Ron, irritato, "e adesso che abbiamo deciso, per favore possiamo andare a prendere da mangiare?"
"D'accordo, ma dovremo andare da un'altra parte" stabilì Hermione con un'occhiata rapida a Harry. "Non ha senso restare dove sappiamo che girano Dissennatori".
Alla fine si sistemarono per la notte in un grande campo vicino a una fattoria solitaria, dove riuscirono a procurarsi uova e pane.
Lasciarono del denaro nel pollaio per non farlo divenire un furto.
Pietra e Conan non furono altrettanto scrupolosi nel loro prelievo di cibo.
Del resto, Conan era dell'opinione che Hermione aveva pagato fin troppo delle uova di bassa qualità e che la cifra copriva anche le loro uova, forse di più.
Pietra era sostanzialmente d'accordo e lanciò perfino uno Schiantesimo su una gallina per catturarla senza fare alcun rumore.
"E adesso dove si va?" era il ritornello di Ron che aveva riacquistato il buon umore a pancia piena.
Secondo quanto Silente aveva detto a Harry, Voldemort aveva nascosto gli Horcrux in luoghi per lui importanti, perciò continuavano a recitare, in una sorta di litania, i posti dove sapevano che Voldemort era vissuto o era stato.
L'orfanotrofio, Hogwarts, Magie Sinister e l'Albania, dove aveva trascorso gli anni dell'esilio erano le basi delle loro ipotesi.
I ragazzi erano anche d'accordo sul fatto che il serpente Nagini potesse essere un altro Horcrux e che Magie Sinister, un semplice negozio, non era un luogo abbastanza prestigioso per accogliere un Horcrux del Signore Oscuro.
D'altra parte il misterioso castello di Hogwarts poteva certamente nascondere un Horcrux in luoghi che nemmeno Silente aveva conosciuto in vita.
Senza altri indizi, tornarono a Londra e, nascosti sotto il Mantello dell'Invisibilità, cercarono l'Orfanotrofio di Voldemort.
Hermione entrò di soppiatto in una biblioteca e scoprì che l'edificio era stato demolito molti anni prima. Andarono a vedere e si trovarono davanti a un palazzo di uffici.
"Non avrebbe mai nascosto un Horcrux qui" dichiarò Harry pensando che l'Orfanotrofio era un posto da cui Tom Riddle aveva voluto sempre fuggire.
Silente gli aveva mostrato che Voldemort cercava magnificenza o nobiltà mistica nei suoi nascondigli. Pensò che forse la Gringott potesse essere un altro luogo probabile, magari meno nobile di Hogwarts ma sempre apprezzabile nella sua magnificenza.
Senza nuove idee, continuavano a spostarsi nella campagna, piantando per sicurezza la tenda ogni sera in un luogo diverso.
Ogni dodici ore si passavano l'Horcrux come se stessero giocando una perversa partita di patata bollente al rallentatore, nella quale temevano che la musica si fermasse perché la penitenza erano altre dodici ore di paura e tensione.
Pietra e Conan avevano fatto una piccola strage di polli, conigli e maiali nelle fattorie visitate. Eileen e Daisy erano dell'opinione di condividerli con i ragazzi, ma Pietra insisteva sul fatto che se non erano in grado di procurarsi il cibo non avrebbero neanche sconfitto Voldemort.
Tuttavia, lo Stregatto aggiungeva sempre delle uova a quelle solitamente prelevate da Hermione con i lasciti di denaro al pasto dei ragazzi.
"Tre uova!...Mai vista tanta magnanimità. E' Natale?" mormorò Daisy sogghignando.
La cicatrice faceva più male a Harry quando indossava l'Horcrux, quasi ne amplificasse le possibilità di 'connessione'.
"Cosa? Cos'hai visto?" gli chiedeva Ron tutte le volte che lo vedeva fare una smorfia.
"Una faccia" rispondeva sempre Harry. "La stessa faccia. Il ladro che ha rubato a Gregorovich".
E Ron si voltava deluso, senza nascondere la sua delusione per l'assenza di notizie dei suoi familiari.
Purtroppo, Harry non era un'antenna televisiva e Voldemort si soffermava evidentemente senza posa sul giovane ignoto dalla faccia allegra: era certo che neanche lui conoscesse nome e indirizzo.
I giorni diventarono settimane e Pietra e Conan erano ingrassati almeno mezzo chilo a differenza dei tre giovani fuggitivi.
"Avrei preferito un agriturismo italiano con piscina al posto della tenda nelle umide campagne inglesi" miagolò Pietra sbadigliando pigramente. "Là il vino è migliore, sai"
"Non si può avere tutto dalla vita" gli rispose Conan di ritorno dalla caccia con un sacco pieno di selvaggina. "Diamoci una mossa, Daisy e Eileen ci aspettano per la grigliata..."
Harry cominciò a sospettare che Ron e Hermione parlassero di lui alle sue spalle.
Non poteva fare a meno di chiedersi se avessero accettato di seguirlo in quel viaggio, che ora sembrava inutile e inconcludente, solo perché erano convinti che lui avesse un piano segreto, che avrebbero appreso tutto a tempo debito.
L'autunno si distese sulla campagna: ormai montavano le tenda sui mucchi di foglie cadute. Vento e pioggia moltiplicarono i loro disagi e il malumore.
"Mia madre" osservò Ron una sera, il medaglione al collo, "sa far apparire del buon cibo dal nulla".
"Tua madre non può far apparire il cibo dal nulla" puntualizzò Hermione. "Nessuno può farlo. Il cibo è la prima delle cinque Principali Eccezioni alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli eleme..."
"Oh, parla la nostra lingua, per favore!" sbottò Ron, sfilandosi una lisca dai denti.
"E' impossibile fare del buon cibo dal nulla! Puoi Appellarlo se sai dov'è, puoi trasformarlo, puoi moltiplicare la quantità se ne hai già un po'..."
"...Bè, non moltiplicare questo, fa schifo" la interruppe Ron.
"Harry ha preso il pesce e io ho fatto del mio meglio! Ho notato che alla fine sono sempre io a occuparmi del cibo; sarà perché sono una femmina, immagino!"
"No, è perché tu dovresti essere la più brava a fare magie!" replicò Ron.
"Non sarà mica la nostra medicina a base di erbe magiche feline...?" domandò Daisy a Eileen.
"Di sicuro!...Cura la Spaccamento umano, ma ha un saporaccio...con il pesce poi..." rispose Eileen facendo spallucce. "Però il suo corpo sta tornando nuovo, o almeno come prima. Peccato che la nostra pozione non migliori il suo gusto e il carattere..."
Hermione balzò in piedi facendo cadere a terra pezzi di luccio arrostito dal suo piatto di latta.
"Cucina, tu, domani, Ron, trova gli ingredienti e prova un po' a incantarli in qualcosa di commestibile; intanto io starò qui a fare smorfie e lamentarmi, e vedrai come..."
"Zitta!" esclamò Harry, alzandosi di scatto e sollevando le mani.
Hermione lo guardò offesa.
"Come fai a stare dalla sua parte, non..."
"Hermione, zitta, c'è qualcuno!"
Tese l'orecchio, concentrato. Sopra il gorgoglio del fiume, udì altre voci.
Guardò lo Spioscopio. Era immobile.
Un pesante scalpiccio e il rumore di pietre e rami spostati dissero loro che diverse persone stavano scendendo lungo il ripido pendio boscoso che conduceva alla stretta riva dove avevano montato la tenda.
"Se sono Mangiamorte..." mormorò Conan, "Dovremo fare straordinari per Potter..."
"...sono già morti prima di farsi il bagno nel fiume" lo interruppe Pietra. "Non sopporto chi inquina senza motivo"
"Non basterebbe Schiantarli a prescindere dalla pulizia personale?" chiese Eileen sospirando.
"Abbiamo il vantaggio della sorpresa" aggiunse Daisy con fare incoraggiante. "Sebbene loro possano ancora sorprenderci usando una saponetta"
"D'accordo, pronti con i Miagolo-Schiantesimi" borbottò lo Stregatto, che dopo la morte di Malocchio e Scrimgeour era sempre più propenso a eliminare il nemico definitivamente.
"E se fossero Kitty Tiffany, la Spada Vivente, e la sua amica Bia Langdon che ci cercano?" chiese Conan.
"Lanciamo gli Schiantesimi lo stesso per averci disturbato la pigrata" miagolò Pietra sbrigativamente.
Nel frattempo, sebbene gli Incantesimi di Protezione fossero tutti attivi, Harry, Ron e Hermione estrassero le bacchette, e restarono in attesa.
Dopo qualche istante Harry, grazie a un Orecchio Oblungo, udì una stanca voce maschile che indicava il fiume come una ricca fonte di salmoni.
Si trattava certamente di un gruppo di persone affamate e dotate di poteri magici, dal momento che l'Incantesimo 'Accio salmone' fu usato da uno di loro per procurarsi il pasto.
Harry udì un tintinnio di posate e piatti e l'uomo che aveva lanciato l'Incantesimo per appellare i pesci parlò di nuovo.
"Ecco, Unci-Unci, Gonci"
Folletti scandì in silenzio Hermione a Harry, che annuì.
"Grazie" dissero insieme i folletti in inglese".
"Allora, da quand'è che siete in fuga voi tre?" chiese una nuova voce, pastosa e piacevole, sembrava vagamente familiare a Harry e anche agli Stregatti, che si figurarono un uomo con la pancia tonda e un volto allegro.
"Sei settimane...sette...non ricordo" rispose l'uomo stanco. "Ho incontrato prima Unci-Unci e ci siamo uniti a Gonci non molto tempo dopo. E' bello avere un po' di compagnia. E tu come mai sei andato via, Ted?"
"Sapevo che sarebbero venuti a prendermi" rispose la voce di Ted, e Harry lo riconobbe: era il padre di Tonks.
Nonostante che la moglie fosse una strega Purosangue, lui si era rifiutato di registrarsi come 'Nato Babbano o da genitori Babbani', e pertanto si era dato alla macchia.
L'uomo 'stanco' invece risultò essere Dean Thomas, un compagno di Grifondoro, anche lui fuggito nel dubbio di non essere un Purosangue.
Calò il silenzio per un po', rotto solo dal rumore delle mandibole al lavoro; poi Ted parlò di nuovo.
"Devo dire, Dirk, che sono sorpreso di averti incontrato. Mi fa piacere, ma sono sorpreso. Girava voce che ti avessero beccato".
"Infatti" confermò Dirk. "Ero sulla strada di Azkaban ma sono scappato : ho schiantato Dawlish e gli ho rubato la scopa. E' stato più facile del previsto; credo che al momento non sia in gran forma. Forse è confuso. Se è così, vorrei stringere la mano al mago o alla strega che l'ha fatto: probabilmente mi ha salvato la vita".
Un'altra pausa, riempita dallo scoppiettio del fuoco e dalla voce del fiume.
Poi Ted chiese: "E voi due cosa c'entrate? Io, ehm, avevo l'impressione che i folletti stessero dalla parte di Voi-Sapete-Chi, in linea di massima".
"Un'impressione sbagliata" replicò il folletto con la voce più bassa. "Noi non prendiamo partito. Questa è una guerra di maghi".
"E allora perché vi nascondete?"
"L'ho ritenuto prudente" spiego il folletto. "Mi sono rifiutato di assecondare una richiesta che ritenevo fuori luogo e ho capito che la mia sicurezza era a rischio".
"Che cosa ti hanno chiesto di fare?" domandò Ted.
"Compiti inappropriati alla dignità della mia razza" rispose il folletto, la voce più rozza e meno umana nel dirlo. ""Io non sono un Elfo Domestico".
"E tu, Unci,unci?"
"Ragioni simili" disse l'altro folletto. "La Gringott non è più sotto l'esclusivo controllo della mia razza. Io non riconosco alcun padrone mago".
Aggiunse qualcosa sottovoce in Goblinese e Gonci rise.
"Cos'ha detto?" chiese Dean.
"Ha detto" spiegò Dirk, "che ci sono cose che anche i maghi non riconoscono"
Una breve pausa.
"Non capisco" disse Dean"
"Mi sono preso la mia piccola rivincita prima di andarmene" rispose Unci-unci in inglese.
"Bravo ragazzo...scusa, folletto" si corresse Ted in fretta. "Non è che hai rinchiuso un Mangiamorte in una delle vecchie camere ad alta sicurezza, eh?"
"Se anche l'avessi fatto, la spada non l'avrebbe aiutato a uscirne" ribatté Unci-unci. Gonci rise di nuovo e perfino Dirk fece una risatina.
"La spada...?" miagolò lo Stregatto lentamente. Ma anche Harry aveva drizzato le orecchie.
"A me e a Dean continua a sfuggire qualcosa" osservò Ted.
"Anche a Severus Piton, però lui non sa" ribadì Unci-unci, e i due folletti, e i due folletti scoppiarono in una risata maligna.
"Dentro la tenda, Harry stava con il fiato sospeso per l'emozione: lui e Hermione si guardarono e ascoltarono più concentrati che mai.
"Non hai sentito, Ted?" chiese Dirk. "Dei ragazzi che hanno cercato di rubare la la Spada di Grifondoro dallo studio di Piton a Hogwarts?".
Una corrente elettrica attraversò Harry, facendogli formicolare ogni singolo nervo. A Pietra e Conan passò quasi la fame. Quasi.
"Neanche una parola" rispose Ted pensando alla Gazzetta del Profeta, il principale giornale dei maghi. "Non era sul Profeta, no?"
"Non credo proprio" ridacchiò Dirk. "A me l'ha raccontato Unci-unci: l'ha saputo da Bill Weasley, che lavora per la banca. Tra i ragazzi che hanno tentato il colpo c'era sua sorella".
Harry scoccò uno sguardo a Hermione e Ron, che stavano aggrappati alle Orecchie Oblunghe come ad ancore di salvezza.
"Lei e un paio di suoi amici sono entrati nello studio di Piton e hanno fracassato la teca dove teneva la spada. Piton li ha sorpresi mentre cercavano di portarla di nascosto giù dalle scale".
"Ah, il cielo li benedica" sospirò Ted. "Cosa credevano, di poterla usare contro Voi-Sapete-Chi? O contro Piton, magari?"
"Bè, qualunque cosa avessero in mente, Piton ha deciso che la spada non era al sicuro lì dove stava" continuò Dirk. "Passano un paio di giorni, il tempo di avere un parere di Voi-Sapete-Chi, immagino, e la manda a Londra perché Venga custodita alla Gringott".
"Era una mia idea, miao" miagolò Pietra sussurrando. "Glielo ho suggerito io a Sev di portare una spada alla Gringott. Naturalmente falsa".
"Come?" risposero in coro gli altri Stregatti.
"Una spada di Grifondoro...falsa?" aggiunse Daisy. "Perché mai?"
"Bè, io avevo paura delle attività furtive di Mundungus, ma forse Sev ha anche altre ragioni, ghghgh!".
"E pensare che il Folletto credeva di essere stato furbo e vendicativo" osservò Eileen sogghignando.
"Nessun può battere Sev in astuzia" concluse Conan. "Lui ha sicuramente un piano per favorire Potter".
I folletti ricominciarono a ridere.
"Continuo a non capire lo scherzo" insisté Ted.
"E' un falso" rispose Unci-unci con voce roca.
Conan lanciò uno sguardo furtivo a Eileen.
"Ovviamente Severus Piton non può aver paura di Mundungus Fletcher" dichiarò Eileen Scintille con un tono di voce pacato.
"E' chiaro che Sev tiene nascosta l'originale, e dal momento che Silente ci ha distrutto un Horcrux, potrebbe essere utile a Potter" concluse Conan Scintillo.
"Concordo" aggiunse Daisy Stregatta.
"Ma l'idea era sempre mia" mormorò Pietra Stregatto stizzito.
"La Spada di Grifondoro!"
"Eh, già. E' una copia - un'ottima copia, è vero - ma è opera di maghi. L'originale fu forgiato secoli fa dai folletti e aveva alcune caratteristiche che solo le armi fatte dai folletti possiedono. Ovunque si trovi la vera Spada di Grifondoro, non è alla Gringott".
"Capisco" fece Ted. "Immagino che tu non ti sia preso la briga di dirlo al Mangiamorte"
"Non c'era motivo di turbarli con questa informazione" rispose Unci-unci compiaciuto, e stavolta Ted e Dean si unirono alle risate di Gonci e Dirk.
Dentro la tenda, Harry chiuse gli occhi, sperando che qualcuno facesse la domanda di cui desiderava conoscere la risposta, e dopo un minuto che ne sembrava dieci, Dean la fece.
"Cos'è successo a Ginny e agli altri? Quelli che hanno cercato di rubarla?"
"Oh, sono stati puniti, e molto duramente" rispose Unci-unci con noncuranza.
"Ma stanno bene?" s'inserì Ted. "Voglio dire, ci manca solo che i Weasley abbiano un altro figlio ferito!"
"Non hanno subito lesioni gravi, per quello che so" rispose Unci-Unci.
"Meno male" commentò Ted. "Con il curriculum di Piton, dobbiamo essere contenti se sono ancora vivi".
"Tu credi a quella storia, Ted?" chiese Dirk. "Credi che sia stato Piton a uccidere Silente?"
"Ma certo" rispose Ted. "Non dirmi che credi che Potter c'entri qualcosa!"
"Difficile sapere a cosa credere, di questi tempi" borbottò Dirk.
"Io conosco Harry Potter" intervenne Dean. "E penso che lui lo sia davvero...il Prescelto, o come preferite chiamarlo".
"Si, c'è un sacco di gente che vorrebbe crederlo, figliuolo" ribatté Dirk. "Me compreso. Ma dov'è? E' scappato, a quanto pare. Insomma, se sapesse qualcosa che noi non sappiamo o avesse in mente qualcosa di speciale, sarebbe a combattere, a organizzare la resistenza, invece di nascondersi. E il Profeta è stato piuttosto convincente contro di lui..."
"Il Profeta?" esclamò Ted sarcastico. "Se leggi ancora quelle schifezze, meriti solo bugie, Dirk. Se vuoi i fatti, prova il Cavillo".
"Il Cavillo? Quel fogliaccio pazzoide di Xeno Lovegood?" ribatté Dirk, quasi strozzandosi con una lisca di salmone.
"Non è poi tanto pazzoide di questi tempi" ribatté Ted. "Dovresti dargli un'occhiata. Xeno pubblica tutta la roba che il Profeta ignora, nell'ultimo numero non c'era nemmeno una riga sui Ricciocorni Schiattosi. Per quanto tempo glielo lasceranno fare non lo so. Ma Xeno dice, in prima pagina su ogni singolo numero, che qualunque mago sia contro Voi-Sapete-Chi dovrebbe cercare di aiutare Harry Potter".
"Difficile aiutare un ragazzo che è sparito dalla faccia della terra" osservò Dirk.
"Senti, il fatto che non l'abbiano ancora preso è già un risultato eccezionale" replicò Ted. "Vorrei che mi desse qualche dritta. E' quello che stiamo cercando di fare, restare in libertà, no?".
"Si, bè, su questo hai ragione" ammise Dirk in tono grave. "Fra tutto il Ministero e i suoi informatori sulle sue tracce, pensavo l'avessero già preso. Ma chi ci dice che non l'abbiano già catturato e ucciso senza diffondere la notizia?"
"Ah, non dire così, Dirk" mormorò Ted.
Per un lungo periodo si udì soltanto il tintinnio dei coltelli e delle forchette, poi se ne andarono risalendo l'argine del fiume, e le voci svanirono in lontananza.
"Ginny...la spada" iniziò a dire Harry che non ce la faceva più a stare zitto. "Ginny...la spada...".
"Ci sono!" esclamò Hermione.
Afferrò la borsetta di perline e questa volta vi infilò il braccio dentro fino all'ascella.
"Ecco...qui" mormorò a denti stretti tirando fuori qualcosa che evidentemente si trovava sul fondo. Sbucò il bordo di un'elaborata cornice. Harry si affrettò ad aiutarla. Liberarono il ritratto vuoto di Phinneas Nigellus; Hermione teneva la bacchetta puntata contro il quadro, pronta a scagliare un Incantesimo.
"Se qualcuno ha scambiato la spada vera per quella falsa quando si trovava nello studio di Silente" ansimò, "mentre appoggiavano il dipinto alla parete della tenda, "Phineas Nigellus dovrebbe averlo visto, è appeso proprio accanto alla teca!"
"A meno che non stesse dormendo" obiettò Harry, ma trattenne il respiro quando Hermione s'inginocchiò davanti alla tela vuota, la bacchetta punta sul centro, si schiarì la voce e lo chiamò: "Ehm...Phineas? Phineas Nigellus?"
Non successe nulla.
"Secondo te risponderà?" chiese Conan allo Stregatto.
"Se lo chiamano solo con il nome di battesimo?...No!" rispose Pietra sicuro. "Io pretenderei di essere chiamato Preside, se fossi in quel quadro".
"Phinneas Nigellus?" ripeté Hermione. "Professor Black? Possiamo parlarle, per favore? Per favore?"
"Un 'per favore' apre mille porte" sentenziò una voce fredda e sprezzante, e Phineas Nigellus scivolò dentro il ritratto.
"Hermione gridò subito : "Obscuro!"
Una benda nera coprì gli occhi scuri e intelligenti di Phineas Nigellus , facendolo cozzare contro la cornice e strillare di dolore.
"Se non l'ha già capito da solo, glielo miagoleremo noi a Phineas dove ci troviamo" miagolò Daisy scuotendo la testolina.
"Secondo me Hermione sta sottovalutando Phinneas" commentò Eileen. "Vedrai che si è già reso conto di quale luogo si tratti, e presto riferirà a chi di dovere, hi, hi, hi!"
"Cosa...come osate...che cosa...?" domandò Phinneas recitando perfettamente la sua parte di spia per conto di Severus Piton.
"Mi spiace molto, professor Black" si scusò Hermione. "Ma è una precauzione necessaria!"
"Togliete subito questa sudicia aggiunta!" Toglietela, vi dico! State rovinando una grande opera d'arte! Dove sono? Che cosa succede?"
"Non importa dove siamo" intervenne Harry, e Phinneas Nigellus s'immobilizzò, cessando ogni tentativo di togliersi la benda.
"Odo forse la voce dell'elusivo signor Potter?"
"Può darsi" rispose Harry, sapendo che così avrebbe mantenuto vivo l'interesse di Nigellus. "Abbiamo un paio di domande da farle...sulla Spada di Grifondoro".
"Ah" fece Phineas Nigellus, girando la testa da un lato e dall'altro sperando di scorgerlo, "si. Quella sciocca ragazza si è comportata in modo assai dissennato..."
"Non parli così di mia sorella" lo interruppe Ron in tono rude.
Phineas inarcò le sopracciglia sprezzante.
"Chi altri è qui?" chiese, voltando ancora la testa. "Il tuo tono mi irrita! La ragazza e i suoi amici sono stati estremamente sconsiderati. Rubare al Preside!"
"Non stavano rubando" precisò Harry. "Quella spada non è di Piton".
"Appartiene alla scuola del professor Piton" ribatté Phineas Nigellus. "Quale diritto può vantare su di essa quella Weasley, di grazia? Si è merita la punizione, come quel gonzo di Paciock e quella svitata della Lovegood!"
"Neville non è un gonzo e Luna non è una svitata!" protestò Hermione.
"Dove mi trovo?" ripeté Phineas Nigellus, ricominciando ad armeggiare con la benda. "Dove mi avete portato? Perché mi avete rimosso dalla casa dei miei antenati?"
"Non ha importanza! Che punizione ha scelto Piton per Ginny, Neville e Luna?"
"Il professor Piton li ha spediti nella Foresta Proibita a fare del lavoro per l'idiota, Hagrid"
"Hagrid non è un idiota!" strillò Hermione.
"E Piton avrà pensato che fosse una punizione" aggiunse Harry, "ma Ginny, Neville, e Luna probabilmente si sono fatti quattro risate con Hagrid. La Foresta Proibita...hanno affrontato cose ben peggiori della Foresta Proibita, sai che roba!"
Era sollevato; si era immaginato una sfilza di orrori, la Maledizione Cruciatus come minimo.
"Piton sta proteggendo gli studenti e, contemporaneamente, sta recitando così bene la parte del Mangiamorte che Harry sta facendo la stessa fine di Unci-unci" miagolò Pietra ridacchiando. "Entrambi si rappresentano realtà diverse, ghghgh!"
"Per ora...meglio così" rispose Eileen preoccupata. "In particolare, se anche il Signore Oscuro dorme su sette guanciali.".
"Bè, Severus Piton è ancora vivo" fece notare Daisy. "Un buon indizio, non è vero?"
"Quello che volevamo davvero sapere, professor Black, è se qualcun altro ha, ehm, mai preso la spada. Magari per pulirla, o...una cosa così?"
Phineas Nigellus smise di nuovo di contorcersi e sogghignò.
"Questi figli di Babbani..." commentò. "Le armi forgiate dai folletti non hanno bisogno di manutenzione, sciocca ragazza. L'argento dei folletti respinge il volgare sporco, assorbe solo ciò che la fortifica".
"Non dia della sciocca a Hermione" intervenne Harry.
"Tutte queste contestazioni mi stancano" osservò Phineas Nigellus. "Forse è ora che torni nello studio del Preside".
Ancora bendato, tastò il lato della cornice, cercando l'uscita del quadro per tornare in quello appeso a Hogwarts.
Harry ebbe un'ispirazione improvvisa.
"Silente! Non può portarci Silente?"
"Prego?" fece Phineas Nigellus.
"Il ritratto del professor Silente...non può portarlo qui, dentro il suo?"
Phineas Nigellus rivolse il viso verso la voce di Harry e la breve risatina miagolante di Pietra.
Ora sapeva che Harry Potter poteva contare una scorta miagolamente notevole.
Phineas aveva l'allergia ai peli degli Stregatti, ma se doveva scegliere delle guardie del corpo non aveva alcun dubbio sulle zampe a cui affidarsi: i quattro insegnanti della Casa di Violafucsia valevano un esercito di Auror. Avrebbe affidato la sua vita a loro, anche a costo di starnutire in eterno. E su questo era d'accondo con il Preside.
"Evidentemente non solo i figli dei Babbani sono ignoranti, Potter. I ritratti di Hogwarts possono comunicare l'uno con l'altro, ma non possono uscire dal castello se non per far visita a un ritratto gemello appeso in un altro luogo. Silente non può venire qui con me e, dopo il trattamento che mi avete riservato, posso garantirvi che nemmeno io tornerò a farvi visita!"
Mortificato, Harry osservò Phineas raddoppiare gli sforzi per abbandonare la cornice.
"Professor Black" tentò Hermione, "potrebbe dirci soltanto, per favore, quando è stata l'ultima volta che la spada è stata tolta dalla sua teca? Prima che la prendesse Ginny, cioè?"
Phineas sbuffò 'impazienza.
"Credo che l'ultima volta che ho visto uscire la Spada di Grifondoro dalla sua teca sia stato quando il professor Silente l'ha usata per spezzare un anello".
Hermione si voltò di scatto verso Harry. Ancora un'altra risatina miagolante accompagnò il momentaneo silenzio, ma stavolta era di Conan. Nessuno dei Grifondoro osò aggiungere nulla davanti a Phineas Nigellus, che finalmente aveva trovato l'uscita.
"Bè, buonanotte a voi" concluse, un po' stizzito, e si avviò. Solo l'orlo della tesa del suo cappello era ancora in vista quando Harry urlò.
"Aspetti! Ha detto a Piton quello che ha visto?"
La faccia bendata di Phineas Nigellus fece di nuovo capolino nel quadro.
"Il professor Piton ha cose più importanti a cui pensare che alle molte stravaganze di Albus Silente. Addio, Potter!"
E con questo sparì, lasciandosi alle spalle solo lo sfondo color fango.
"Harry!" gridò Hermione.
"Lo so!" urlò lui in risposta.
"Ce ne ha messo di tempo, però" mormorò lo Stregatto. "Un doppio fulmine di guerra, eh?"
"Tanto quanto Hermione" miagolò sconsolato Conan, "che è la più sveglia della combriccola".
"L'importante è che abbiano presto a disposizione la Spada di Grifondoro" commentò Eileen facendo spallucce. "Il morale dei ragazzi si risolleverà!".
"E Sev troverà sicuramente il modo più intelligente per consegnargliela, senza che Harry lo sfidi a duello" miagolò Daisy con tono di voce tranquillo.
Le informazioni ottenute da Nigellus erano preziosissime e Harry non aveva nemmeno più fame. Hermione stava pigiando di nuovo il ritratto nella borsa di perline; chiuso il fermaglio, la gettò di lato e alzò il volto radioso verso Harry.
"La spada può distruggere gli Horcrux! Le lame forgiate dai folletti assorbono solo ciò che le fortifica...Harry, quella spada è impregnata di veleno di Basilisco!"
"E Silente non me l'ha data perché ne aveva bisogno, voleva usarla per aprire il medaglione..."
"...E deve aver capito che non te l'avrebbero lasciata se l'avesse messa nel testamento..."
"...così ha fatto una copia..."
"...E quella vera dov'è?"
Si guardarono; Harry sentiva che la risposta penzolava invisibile sopra di loro, tentatrice e vicina. Prima pensarono che fosse a Hogwarts, poi a Hogsmeade, e perfino alla Stamberga Strillante. Presunsero che che Silente aveva fabbricato la copia falsa della spada ma senza dire niente a Piton. E poi chiesero l'opinione di Ron, rimasto da parte per tutto il tempo.
"Ah, ti sei ricordato di me, vedo" disse Ron dal suo letto.
"Cosa?"
Sbalordito Harry cerco Hermione in cerca di aiuto, mentre le orecchie degli Stregatti si drizzarono allarmate.
"Che problema c'è?" chiese Harry.
"Problema? Nessun problema" rispose Ron
Harry lo invitò a parlare chiaro quando era appena cominciato a piovere.
"D'accordo, sparo. Non aspettarti che io salti su e giù per la tenda perché abbiamo un'altra maledetta cosa da cercare. Aggiungila alla lista delle cose che non sai, e falla finita".
"Che non so?" ripeté Harry. "Che non so?"
La paura spense l'esultanza di Harry: Ron stava dicendo proprio quello che lui aveva sospettato e temuto che pensasse.
Il suo amico si lamentò della mancanza di risultati.
"Credevo che sapessi a che cosa andavi incontro" rispose Harry.
"Si, lo credevo anch'io"
"Allora che cosa non è all'altezza delle tue aspettative?" domandò Harry domandò Harry. La rabbia lo stava caricando. "Credevi che avremmo dormito in alberghi a cinque stelle? Che avremmo trovato un Horcrux ogni due giorni? Credevi che saresti tornato da mammina per Natale?"
"Pensavo che tu sapessi cosa stavi facendo!" gridò Ron, alzandosi, e le sue parole trafissero Harry come pugnali roventi. "Pensavamo che Silente ti avesse dato delle istruzioni, pensavamo che avessi un vero piano!"
Hermione richiamò Ron ma inutilmente.
"Tu sai quello che stai facendo, Pietra?" chiese Conan.
"No, improvviso" rispose lo Stregatto senza esitazioni.
"E' il miglior piano che tu abbia mai escogitato" miagolò Conan sogghignando.
"Grazie, amico mio" replicò Pietra. "Sapevo di poter contare su altri improvvisatori felini professionisti...non dilettanti come Potter".
"Bè, mi spiace di avervi deluso" ribatté Harry con voce calma, anche se si sentiva vuoto, inadeguato. "Sono stato sincero con voi sin dall'inizio, vi ho detto tutto quello che mi aveva detto Silente. E nel caso non te ne sia accorto, abbiamo trovato un Horcrux..."
"Certo, e da un momento all'altro ce ne sbarazzeremo e trovero gli altri...aspetta e spera!"
"Togliti il medaglione, Ron" disse Hermione a voce insolitamente acuta. "Per favore, toglilo. Non parleresti così se non l'avessi tenuto addosso tutto il giorno".
"Si che lo farebbe" intervenne Harry, che non voleva accettare attenuanti per Ron. "Credi che non mi sia accorto che mi parlate dietro le spalle? Credi che non abbia capito che lo pensate davvero?"
"Harry, noi non..."
"Non mentire!" la aggredì Ron. "L'hai detto anche tu, hai detto che eri delusa, hai detto che pensavi che avesse qualche idea in più...".
"Anche Eileen e Daisy miagolano alle nostre spalle!" miagolò Pietra
"No!" esclamò Conan. "E cosa...?"
"...Che siamo ingrassati un chilo durante la missione mentre i ragazzi sono dimagriti..."
"No..." mormorò Scintillo falsamente indignato.
"Non è forse Vero?" chiese Eileen.
"No" rispose indignato Pietra. "Solo ottocentocinquanta grammi scarsi...".
"Scarsi?" chiese Daisy con un tono di voce stizzito. "Una volta distrutto il Medaglione di Serpeverde vi peseremo su una bilancia, preparatevi alla verità!".
"Lancerò un Incantesimo Confudus alla bilancia, ghghgh!" ridacchiò Pietra.
Mentre la pioggia cadeva più forte, Hermione cercò di difendersi e strillò: "Non ho detto questo...Harry, non l'Ho detto!"
In effetti, i Grifondoro erano al punto di partenza: nessuno sapeva dove fosse la Spada di Grifondoro.
"E perché sei ancora qui?" chiese Harry a Ron.
"Non ne ho idea" rispose Ron.
"Allora vattene a casa"
"Si, forse ci vado!" urlò Ron, che in seguito accusò Harry di fregarsene delle sorti dei membri della sua famiglia, Ginny compresa. Infine, Accusò sia Hermione che Harry di avere i genitori al sicuro.
l'amicizia tra Harry e Ron sembrava arrivata al capolinea del Nottetempo.
"I miei genitori sono morti!" tuonò Harry.
"E i miei potrebbero finire allo stesso modo!" gridò Ron.
"Allora VAI!" ruggì Harry. "Torna da loro, fai finta di guarire dalla Spruzzolosi e mammina potrà rimpinzarti e..."
Ron fece un gesto improvviso; Harry reagì, ma prima che sfoderassero le le bacchette Hermione levò la sua.
"Protego!" gridò, e uno scudo invisibile si dilatò tra lei e Harry da una parte e Ron dall'altra; tutti e tre furono costretti a indietreggiare dalla forza dell'Incantesimo e Harry e Ron si scambiarono sguardi feroci dai due lati della barriera trasparente.
"Lascia qui l'Horcrux" ordinò Harry.
Ron si tolse la catena e gettò il medaglione su una sedia. Si rivolse a Hermione.
"Tu cosa fai?"
"Cosa vuoi dire?"
"Resti o cosa?"
"Io...". Era a pezzi. "Si...si, io resto, Ron, avevamo detto che saremmo andati con Harry, che l'avremmo aiutato..."
"Capito, scegli lui"
"Ron, no...ti prego...torna indietro, torna indietro!"
Era bloccata dal suo stesso Sortilegio Scudo; quando l'ebbe rimosso, Ron era già corso via nella notte. Harry rimase immobile, in silenzio, ad ascoltarla singhiozzare e chiamare Ron tra gli alberi.
Dopo un po' lei tornò, i capelli zuppi incollati al volto.
"E' an-an-andato!" Si è smaterializzato!"
Si gettò su una sedia, si raggomitolò e pianse.
Harry era stordito, gli Stregatti solo dispiaciuti.
Si chinò, raccolse l'Horcrux e se lo mise al collo. Prese una coperta dal letto di Ron e la gettò su Hermione. Poi si arrampicò al suo posto e rimase a fissare lo scuro tetto di tela, ascoltando il ticchettio della pioggia.
"Hermione, permetti un miagolio?" chiese Eileen apparendo di fianco a Hermione insieme a Daisy.
Hermione le guardò e non disse niente.
"Presto tornerà da te, miao" affermò Daisy sorridendo. "Ognuno ha il suo carattere, ma..."
"Ma cosa?" chiese Hermione. "Ci ha traditi....mi ha tradita..."
"Si è tradito!...Ha tradito anche le sue convinzioni e i suoi sentimenti" spiegò Eileen. "Ecco perché tornerà, è solo un momento di debolezza".
Hermione rimase un attimo in silenzio, poi riprese: "Andremo via da qui. Come farà a trovarci?"
"Il mondo della magia è pieno di sorprese" replicò Daisy. "E non c'è niente di più magico che essere amati, hi, hi, hi!"
"Che volete dire...miagolare?" domandò Hermione sempre più confusa.
Infine, apparirono anche Pietra e Conan, che dette una robusta pacca sulle spalle alla ragazza. L'Ordine di Gattaca al completo era lì con loro.
"Silente aveva visto lungo su Ron" aggiunse lo Stregatto sogghignante. "Ha solo bisogno di tempo e poi ascolterà il suo cuore".
"Continuo a non capire" disse Hermione sconsolata.
"Presto scoprirai che il Deluminatore, che Silente ha lasciato a Ron in eredità, non serve solo a spegnere o ripristinare le luci presenti in un luogo. Sapevi che Silente lo ha usato spesso per ritrovare il suo...Gelly? E non solo in gioventù"
"Gelly chi...?"
"Grindelwald,,,Gellert Grindelwald. Phineas Nigellus aveva ragione...sei ancora un po' ignorante in Storia della Magia, eh!"
"Perché mai Silente avrebbe dovuto cercare uno dei peggiori Maghi Oscuri..."
"...Per lo stesso motivo per cui Ron ritroverà te, mia cara Hermione. Adesso riposati, miao. Ti rimetterai in pari con Storia della Magia nei prossimi giorni, ne sono sicuro, ghghgh!"
E infine, come al solito, gli Stregatti scomparvero tutti sorridenti, lasciando a Hermione un barlume di speranza.
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